10_Documento tecnico preliminare verifca VAS

REGIONE PIEMONTE
COMUNE DI NOVARA
PIANO DELLE ALIENAZIONI E VALORIZZAZIONE IMMOBILIARI 2014 - 2016
VARIANTE URBANISTICA ai sensi dell’art. 16-bis della L.R. n. 56/77 e s.m.i.
AREA DELLE PRIME TRE CAMPATE DEL MERCATO COPERTO DI VIALE DANTE
______________________________________________________________________
PROCEDURA DI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA’ ALLA VAS
ai sensi del D.lgs 152/06 s.m.i. e dell’art. 16-bis c. 5 della L.R. 56/77 e s.m.i.
DOCUMENTO TECNICO PRELIMINARE
Redazione VAS
Arch. Maurizio Foddai
Autorità Procedente
Unità Pianificazione, Programmi Integrati e Progetti Speciali
Arch. Mario Mariani
Autorità Competente VAS
Unità Urbanistica/Edilizia Ambientale
Ing. Anna Maria Bonalana
Marzo 2014
LEGENDA
1. PREMESSA, RIFERIMENTI NORMATIVI ED ITER DI VERIFICA
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2. DESCRIZIONE, FINALITA’ DELLA VARIANTE E QUADRO DEL CONTESTO TERRITORIALE ED
AMBIENTALE DI RIFERIMENTO
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3. CARATTERISTICHE DEGLI EFFETTI E DELLE AREE CH POSSONO ESSERE INTERESSATI DALLA
VARIANTE
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4. ANALISI DEI FLUSSI DI TRAFFICO IN PROGETTO
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5. VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI SIGNIFICATIVI E MITIGAZIONI PREVISTE
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6. IMPATTI POSITIVI
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7. LA SINTESI DELLE RAGIONI DELLA SCELTA DELLE ALTERNATIVE
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8. SINTESI DEGLI IMPATTI POSITIVI O NEGATIVI
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1. Premessa, Riferimenti normativi e Iter di verifica
La variante di PRG è predisposta ai sensi dell’art. 16 bis Piano delle Alienazioni e Valorizzazioni
Immobiliari della LR 05.12.1977 n. 56 e s.m.i. Tale tipologia di modifiche al PRG è soggetta alla
fase di verifica di assoggettabilità alla VAS in quanto, per norma dell’art. 16 bis, non ricorrono
precondizioni di esclusione se non quelle finalizzate alla localizzazione di interventi soggetti alle
procedure di VIA; tale precondizione per la variante de quo non sussiste.
Pertanto la formulazione della variante in oggetto, pur riguardando soltanto l’alienazione di un
diritto reale quale il diritto d’uso per anni 30 delle prime tre campate di un immobile di proprietà
comunale, anche in base alle prescrizioni del D.Lgs.vo 152/06 e s.m.i. è stata corredata
dall’obbligatoria procedura di verifica ambientale attraverso la predisposizione del presente
documento denominato “Documento Tecnico Preliminare”.
L’entità dell’intervento è minima rispetto all’estensione territoriale del Comune, e le verifiche
delle componenti ambientali trattate nel presente documento sono ovviamente limitate a quelle
effettivamente interessate dall’intervento e rapportate alla scala dello stesso; tra l’altro la
variante proposta non prevede la realizzazione di nuovi volumi in assoluto in quanto è limitata
alla trasformazione della destinazione urbanistica di una porzione di immobile vincolato dalla
Soprintendenza.
Logica conseguenza di quanto testé affermato è l’assoluto rispetto delle tutele paesaggistiche
previste dal PRG o le misure di protezione ambientale derivanti da disposizioni normative e,
soprattutto, non comporta variazioni al sistema delle tutele ambientali previste dal PRG e dagli
atti pianificatori vigenti.
La presente relazione ha lo scopo di fornire i dati e le informazioni necessarie all’accertamento
della probabilità di effetti significativi sull’ambiente conseguenti all’azione proposta dalla
Variante; tali informazioni riguardano le caratteristiche della proposta, gli effetti attesi dalla sua
attuazione e dell’eventuale area coinvolta con riferimento ai criteri individuati per la verifica
preventiva degli allegati I e II della Direttiva 2001/428/CE ripresi nell’Allegato I al D. Lgs.vo
4/2008.
Tali criteri sono riassunti nella tabella seguente:
Tali verifiche hanno lo scopo di accertare la presenza o meno di impatti significativi che
richiedano un successivo approfondimento attraverso l’espletamento della fase di valutazione
ambientale strategica.
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Il processo di verifica di assoggettabilità ha quale presupposto l’adozione, unitamente agli
elaborati di variante, del presente documento, mentre la fase di verifica vera e propria verrà
avviata con apposita Determina Dirigenziale del Servizio a cui appartiene l’Autorità Competente.
Il procedimento trova riscontro nell’iter previsto dall’art. 16 bis; pertanto dall’avvio della
procedura, con trasmissione della documentazione dall’Autorità procedente all’Autorità
Competente, vi sono 90 giorni di tempo per la convocazione della CdS ai sensi degli artt. da 14
bis a 14 quinques, per l’acquisizione dei pareri. Entro tali tempistiche si dovranno raggiungere le
determinazioni in merito alla esclusione o all’avvio a VAS in modo integrato con la procedura di
approvazione della variante urbanistica.
La metodologia utilizzata per la redazione del presente Documento preliminare di verifica, deriva
dalle indicazioni del D.lgs 152/06 ovvero della Direttiva 2001/428/CE relativamente al
procedimento di verifica di assoggettabilità, e quind è frutto di un’analisi delle caratteristiche
della variante contestualizzata alle valenze e alle criticità territoriali locali e alle scelte che
l’Amministrazione ha ritenuto maggiormente valide e perseguibili ai fini della sostenibilità
ambientale della zone interessata dall’intervento.
2. Descrizione, Finalità della Variante e quadro del contesto territoriale ed ambientale
di riferimento.
L’obiettivo della Variante consiste nell’alienazione di un diritto reale per un periodo massimo di
anni 30 delle prime tre campate dell’immobile sede del Mercato Coperto Comunale, non più
funzionali alle esigenze del Mercato, che a seguito di una ristrutturazione in corso si trasferirà
nelle adiacenti cinque campate secondo uno schema più consono, funzionale e rispondente alle
normative di Settore. L’area entro il 31 dicembre 2014 diverrà quindi disponibile ad altri usi, già
consolidata nella struttura portante e, soprattutto, con l’avvenuta rimozione della attuale
copertura in eternit; L'obiettivo dell’Amministrazione è quello di non depauperare la struttura
oggetto di un primo intervento di recupero non utilizzandola, ma prefigurando scenari che ne
completino la ristrutturazione e la fruizione restituendo così alla collettività un immobile
recuperato secondo i criteri della conservazione dei beni architettonici e culturali trattandosi di un
bene vincolato.
Sotto il profilo strettamente temporale la logica di avviare la valorizzazione con il PdAV 2014 2016 coincide con la volontà di perfezionare gli atti relativi la procedura di variante e la
successiva fase d'individuazione del potenziale operatore economico, nonché nel valutare gli
interventi da questi proposti per il completamento del recupero secondo un timing che conduca
all'ultimazione dei lavori comunali <1° lotto consolidamenti, rimozione eternit e nuova
copertura> e faccia si che progetto ed operatore siano già stati individuati così da consentire
l'immediato avvio del 2° lotto <completamento del recupero e inizio attività>
L’edificio e la piccola area pertinenziale saranno recuperati in coerenza con le linee strategiche
enunciate nei documenti programmatici dell’Amministrazione; le tre campate in questione infatti
rientrano tra gli obiettivi di riqualificazione e valorizzazione delle proprietà comunali che,
attraverso un quadro più ampio di interventi volto ad un nuovo disegno strategico della città,
parta dal presupposto di riutilizzare le aree divenute disponibili per effetto della cessazione della
loro funzioni concorrendo a trasformare, rivitalizzandola, la città.
In ossequio all’obiettivo testé enunciato ed al fine di completare la funzionalità della struttura,
l’Amministrazione comunale ha ipotizzato la possibilità di inserire nelle tre campate una pluralità
di funzioni tra le quali anche struttura commerciale contenente al suo interno: la vendita al
dettaglio, la ristorazione, la somministrazione di alimenti e bevande nonché spazi ludici e
culturali sempre legati al circuito della ristorazione.
Dalla consultazione della Relazione di compatibilità Ambientale elaborata in occasione
dell’approvazione della variante generale al PRG 2008, è stato definito il quadro conoscitivo dello
stato attuale finalizzato a descrivere una baseline delle componenti ambientali/antropiche
coinvolte della scelta della variante. Si è effettuata pertanto un’analisi di tipo ambientale
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finalizzata alla definizione delle principali criticità /opportunità che hanno orientato la scelta di
tale variante, riferita all'ambito territoriale all’interno del quale é localizzata l'aree interessata. Gli
schemi seguenti forniscono i dati della situazione attuale con le relative criticità riferite alle
diverse componenti ambientali.
L’area oggetto di variante interessa una superficie complessiva di mq. 2062 ed è delimitata da
tre viabilità comunali, rispettivamente: viale Dante Alighieri, via Morera <che divide le tre
campate dalle successive cinque>e via Guglielmo Marconi. Il quarto lato é costituito dalla
palazzina uffici del Mercato Coperto, che a sua volta si affaccia su largo don Minzoni.
L’intervento essenzialmente si qualifica con la diversa campitura della superficie che oggi è area
a Servizi, con destinazione specifica a Mercato, in area di riqualificazione Urbana (U) tessuto
urbano esistente con IF pari a 3 mc/mq in cui è ammesso l’insieme funzionale Mix R entro il
quale sono possibili il commercio al minuto alimentare/non alimentare nei limiti della
pianificazione commerciale, e le altre funzioni complementari di natura culturale del circuito della
ristorazione.
La destinazione dell’area a Mix funzionale “R” consente l’insediarsi di una pluralità di funzioni tra
le quali le destinazioni economico commerciali, i negozi di vicinato e le categorie seguenti:
Tabella di riferimento per la griglia di compatibilità delle destinazioni in "Mix R"
La determinazione di tali usi, ed in particolare le attività di cui al C1.1 e C1.2 <commercio al
minuto alimentare e non alimentare>, pur urbanisticamente comportando un aumento del carico
urbanistico teorico per effetto del passaggio da un’area a Servizi ad un’area Commerciale,
praticamente si inserisce in un contesto già edificato il cui carico è equivalente se non
equipollente alla funzione mercatale oggi svolta, e non produce variazioni al sistema delle tutele
ambientali.
Inquadramento territoriale dell'intervento e analisi del contesto
Al fine d’identificare territorialmente l’area interessata dalla variante viene riprodotta
un’elaborazione cartografica che rappresenta la localizzazione dell’area nella variante e la sua
perimetrazione; l’osservazione che se ne ricava dall’inquadramento è che l’intervento è in fregio
al nucleo di antica formazione ed in un territorio già urbanizzato, su cui insistono pressioni
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ambientali derivanti da insediamenti di tipo residenziale, terziario e commerciale <negozi di
vicinato> e Servizi.
Inoltre l’ambito oggetto di analisi insiste su aree già azzonate e normate dal PRG, che ne
disciplina gli interventi su di esse; compito del presente documento é di dimostrare che la diversa
situazione urbanistica prefigurata dalla Variante altro non fa che procedere ad una ridistribuzione
del carico con analoga pressione dello stesso che non provoca un significativo peggioramento
delle condizioni dello stato di fatto e che non altera il sistema delle tutele ambientali.
Aerofoto dell'area.
Stralcio dell'estratto Catastale.
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Viste Fotografiche.
Lo scorcio delle tre campate da Viale Dante Alighieri
Lo scorcio delle tre campate da via Guglielmo Marconi
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Stralcio di PRG Vigente Tav. P4.27
Caratteristiche della Variante <All. I al D. Lgs.vo 152/2006 e s.m.i. - parte 1°>
La variante di che trattasi, per propria limitata natura, apporta modeste modifiche al PRG e di
fatto non incide su alcun parametro quale il volume, la superficie coperta, le altezze della
porzione dell'immobile; al più si limiterà, il progetto, a prefigurare diverse configurazioni spaziali
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dei volumi interni con la previsione di aree soppalcate, nel rispetto degli indici e dei parametri del
piano e del regolamento edilizio e previa Autorizzazione della Soprintendenza.
Come più volte detto la riconfigurazione dell'area in MIx R consente l'insediarsi di una media
struttura di vendita con un SV massima di mq. 1.500 corrispondenti all'attuale SUL al piano
terra; presumibilmente considerando aree di transito, servizi, ristorazione, ecc., anche in caso di
soppalcature la SV effettivamente realizzabile sarà inferiore ai previsti 1500 mq..
In tal senso la variane s'inquadra in quei processi di riuso, riqualificazione, valorizzazione e
razionalizzazione del patrimonio immobiliare pubblico, che ha l'obiettivo di innalzare la soglia e
migliorare la qualità dei servizi alla città, con l'obiettivo che la promozione della cultura del cibo,
la creazione di eventi e manifestazioni in un luogo da sempre deputato alla vendita del medesimo
sia attività complementare e sussidiaria di quella esistente, per altro rilocalizzata nelle adiacenti
cinque campate. E' in sostanza un'azione volta allo sviluppo sostenibile e alla promozione della
cultura.
Sotto il profilo delle analisi di PRG l’area del Mercato Coperto di via le Dante Alighieri è
individuata nella scheda d’ambito definita “Area Centrale” che comprende il Centro, P. Mortara,
S.Cuore, S.Martino, per la quale si rilevano sinteticamente le seguenti valutazioni di fatto:
Valutazioni sintetiche di situazione
Vulnerabilità idrogeologiche
Assenti
Rischio di incidente
Assente
Vulnerabilità
ambientali
Sistema di smaltimento delle acque bianche e nere
Criticità da rumore
Miglioramento per eliminazione di due situazioni di criticità per contiguità di
utilizzi incompatibili e riduzione impatti da traffico veicolare di transito
Massima concentrazione urbana di beni culturali, adeguatamente tutelata
puntualmente
L’area è interessata alla tutela e valorizzazione delle visuali da e per il centro
storico che il piano evidenzia anche con riferimento agli assi esterni alla città e
al panorama sul Monte Rosa.
Beni paesistici e
culturali
Dotazione/ previsioni
di servizi
Dotazione di servizi sotto lo standard con bassa previsione di nuovi servizi, in
parte compensato dal bassissimo incremento edificatorio previsto
Dotazione / previsioni
di verde e biomassa
Dotazione di verde sotto lo standard con bassissimo incremento previsto dal
Piano per indisponibilità di aree libere o liberabili
Previsioni di
recupero edilizio
Quota di aree edificate sottoposte a recupero edilizio (intero centro storico e
parte di aree esterne alla cerchia dei bastioni) prevalente rispetto alle aree ad
indice edificatorio.
Previsioni di riqualificaz.
urbanistica
Modesta quota di ambiti sottoposti a riqualificazione urbanistica compensata
dall’alta quota di edilizia da recuperare. Carenza di piani di settore delle
infrastrutture sotterranee necessitanti di interventi di riqualificazione
Assenti
Dotazione/ previsione
di insediamenti Produttivi
4. Caratteristiche degli effetti e delle aree che possono essere interessate dalla
variante
Per procedere all'analisi dei problemi ambientali sono stati individuati degli indicatori significativi
che possono rappresentare la situazione dei componenti dello stato di fatto e che possono
esprimere la pur trascurabile variazione dovuta all'attuazione della variante. Successivamente si
procede verificando che l'aumento del carico ambientale possa essere assorbito dalle dotazioni
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infrastrutturali già presenti, ed anzi migliorate di recente con la realizzazione della rotatoria di
largo Don Minzoni verificando che la nuova destinazione a MIx R non comporti un eccessiva
pressione sulle risorse già disponibili siano esse Acqua, Aria o Infrastrutture.
Come detto gli interventi si collocano in area urbana, non prevedono espansioni e pertanto é
nulla la problematica inerente il consumo di suolo; parimenti si ritengono trascurabili in questa
fase due di valorizzazione gli impatti inerenti la gestione del cantiere. Giova ricordare che
consolidamenti, rimozione dell'amianto e nuova copertura sono in corso di esecuzione, con
progetto validato e autorizzato, pertanto si privilegiano le analisi derivanti dalla fase di esercizio
delle opere, che brevemente si riassumono:
- Risorse Idriche
l'inserimento di attività commerciali di per se produce un aumento del consumo di acqua
potabile, che pur tuttavia é da ritenersi trascurabile per le sotto elencate peculiarità:
• limitata dimensione della struttura;
• presenza di un attività mercatale esistente che di per se é riconducibile ad un'attività
commerciale;
Nella zona oggetto di variante, dal punto di vista idrografico non risultano presenti corsi d’acqua
principali, e non si rilevano inoltre fossi o canali afferenti, considerata anche la forte
urbanizzazione e pressoché totale impermeabilizzazione.
La zone interessata risulta servita dalla pubblica fognatura e dall’acquedotto, con collettori e
collettamenti verso il depuratore sito a Novara in Via P. Generali e tutte le acque sia reflue che
meteoriche vengono recapitate nella stessa. Non si individuano pertanto, allo stato attuale,
criticità legate allo smaltimento dei reflui e delle acque meteoriche delle future destinazioni.
Non si evidenzia la presenza di rischi connessi a specifiche problematicità del reticolo di scolo
stradale e del reticolo di fognatura e o di allagamenti per tracimazione dei collettori; non sono
presumibili aggravi sul servizio di fognatura ne sulla gestione delle acque meteoriche in quanto le
superfici di raccolta sono identiche alle esistenti.
Dal punto di vista idrogeologico, non si rilevano fenomeni di alterazioni che compromettano le
originarie caratteristiche geotecniche, il cui approfondimento si rimanda allo studio Idrogeologico
a corredo della Variante Generale al PRG
In base alle informazioni estrapolate dal Rapporto Stato dell’Ambiente in Provincia di Novara
2008, il sistema acquifero superficiale, presenta in parte una compromissione qualitativa più o
meno significativa, in parte presenta invece buone caratteristiche idrochimiche.
Il sistema acquifero profondo, presenta in generale buone caratteristiche idrochimiche e
d’impatto antropico ridotto. In questo contesto le pressioni antropiche risultano minori e/o
mitigate (rispetto al sistema superficiale) in ragione della presenza della base dell’acquifero
superficiale che funziona da barriera impermeabile
Non si evidenziano condizioni di disequilibrio del bilancio idrico, per cui non risultano ad oggi
particolari limitazioni.
- Rifiuti
Considerate le attività insediabili, in particolare economiche legate alle destinazioni commerciali,
é ipotizzabile un incremento dei rifiuti assimilabili agli urbani, comunque trascurabile rispetto alla
dimensione del totale prodotto per l'intero territorio comunale. Le aree sono già interessate, per
loro attuale funzione, da un attento sistema di raccolta differenziata dei rifiuti urbani.
- Rumore
Per questa fonte di rumore risulta un situazione non particolarmente critica, poiché legata in
particolare alla circolazione che interessa l’area del centro. Se si tiene conto del solo traffico
veicolare, l’area di intervento del Mercato Coperto risulta interessata principalmente da valori
corrispondenti alla rispettiva fasce acustiche di classe IV in cui risulta classificata.
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Gli eventuali superamenti dei valori limite sono legati principalmente al traffico locale che risulta
essere pertanto la fonte principale di emissione. Situazioni di criticità potrebbero essere rilevabili
lungo le principali vie di circolazioni presenti, quali la via Dante Alighieri e Largo don Minzoni,
molto più contenute le criticità lungo via Morera pressoché pedonale per la presenza di un fornice
con pensilina che ne impedisce il transito.
L’ultima campagna di misurazione dei livelli di rumore sul territorio comunale è stata svolta
nell’Aprile 2003 a supporto della definizione delle zone di classificazione acustica del territorio.
Il monitoraggio è avvenuto in Largo Cantore, Piazza Garibaldi, C.so XXIII Marzo, C.so Milano,
Via Concia.
Dall’analisi dei dati è stato osservato che, ad eccezione della postazione di Via Concia, nessuna
delle altre quattro postazioni risultava in linea con i limiti di immissione diurni e notturni relativi
alle rispettive classi di appartenenza.
Sotto il profilo del clima acustico le modifiche proposte non incidono ne richiedono una modifica
della Zonizzazione acustica vigente nel Comune di Novara ; l'area infatti é in classe IV e confina
con altre classi IV e solo per uno spigolo verso la vecchia struttura dello stadio Comunale di via
Alcarotti con una classe III; non vi sono salti di classe.
Stralcio del PZA vigente
Stante le attività previste e gli ipotetici impianti di raffrescamento o riscaldamento in fase
progettuale dovranno essere studiate apposite soluzioni che debbano essere duplicemente
compatibili, sia sotto il profilo della tutela architettonica del bene che di rispetto dei limiti sonori
posizionando i medesimi impianti il più lontano possibile dai ricettori sensibili e l'utilizzo di
tecniche e metodi a basso impatto sonoro. Rilievi ante, durante e post cantiere, unitamente al
progetto consentiranno di determinare le migliori soluzioni possibili in caso di riscontro di criticità.
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- Qualità dell’aria
I dati relativi allo stato attuale della qualità dell’aria del Comune di Novara sono stralciati dalla
Relazione sugli esiti del monitoraggio mobile eseguito dal 02/09/2013 al 03/10/2013 da Arpa,
nella zona centrale.
L’indagine è stata finalizzata a verificare la rappresentatività delle stazioni della Rete di
Monitoraggio già presenti in tre punti più esterni rispetto al centro storico.
Dall’analisi dei valori, è stato osservato che i dati rilevati nelle stazioni fisse di Novara non si
discostano da quelli determinati in zona centrale, ove tuttavia il traffico veicolare è ridotto.
Escludendo alcune situazioni puntuali, o di breve durata che si possono verificare ovunque, in
linea generale le stazioni fisse della Rete Regionale di Qualità dell’Aria, rappresentano quindi la
situazione della qualità del’aria. I parametri più critici (PM10, Biossido di azoto e Ozono),
risentono comunque dell’apporto inquinante delle aree più esterne, in considerazione del fatto
che gli inquinanti si diffondono in maniera omogenea.
Il monossido di carbonio (CO) ed il biossido di zolfo (SO2) presentano valori molto bassi
rispetto ai limiti di legge. Per Il biossido di azoto (NO2) non si sono evidenziati episodi di
superamento orario, (massimo valore orario raggiunto è stato di 103 µg/mc) a fronte di un limite
di 200 µg/mc, con una media del periodo (33 µg/mc) inferiore al valore limite annuale (40
µg/mc).
L’ozono (O3) presenta qualche criticità, con un valore medio (76µg/mc) superiore al valore
limite di protezione dei beni materiali (40 µg/mc) e 4 episodi di superamento del valore obiettivo
di protezione della salute (media 8 ore 120 µg/mc).
Il parametro PM10 ha mantenuto valori inferiori al limite giornaliero di protezione della salute
umana (50µg/mc) con una media dei valori orari, pari a 15 µg/mc inferiore al limite annuale (40
µg/mc) .
Per i parametri benzo(a)pirene (IPA), Arsenico (As),
Nichel (Ni) non si sono rilevati valori critici.
Piombo (Pb),
Cadmio (Cd),
e
Di seguito vengono riportate due tabelle riepilogative:
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4. Analisi dei flussi di traffico in progetto
Non è prevista alcuna modifica della viabilità pubblica; poiché tendenzialmente il traffico é già
stato fluidificato nella zona, con la sostituzione dell'incrocio semaforico di Largo don Minzoni con
una rotatoria a precedenza interna non si ritiene opportuno proporre la
trasformazione
dell’attuale assetto viario, ne tanto meno aprire al traffico la parte pedonale di via Morera.
Dall’analisi dei dati del traffico, (Piano Generale del Traffico Urbano di Novara), si rilevano i
seguenti flussi di traffico alle direttrici di interesse del presente studio:
Strada
Via Andrea Costa
Corso Torino, Viale Dante
Ora di punta mattutina 7.30-8.30
Ingresso
uscita
846
482
457
624
Periodo di punta 7.30-9.30
Ingresso
uscita
1536
874
828
1132
Tali dati evidenziano i flussi di veicoli che transitano nelle arterie principali di accesso all'edificio
in trasformazione, non disponendo peraltro di valori puntuali che riguardino gli specifici tratti di
percorrenza relativi alla via G. Marconi. Si assumono gli stessi dati nelle ore serali dalle 17.30
alle 19.00
L’ analisi dei flussi di traffico ipotizzati a seguito dell'intervento di riqualificazione può essere
effettuata sulla base delle superfici a parcheggio pubblico, mutuando in tal senso la disciplina di
cui alla DGR 563 - 13414 del 1999 e s.m.i. Allegato A applicando i disposti dell’art. 21 della L.R.
n.56/77, in particolare sulla capacità di attrarre flussi di traffico pari al n° di posti auto
incrementata del 20 % nelle ore di punta.
Dai calcoli effettuati, si ipotizzando la realizzazione di una media struttura di vendi alimentare
con possibilità di realizzare da un minimo n. 39 parcheggi pubblici <50% della SUL
Commerciale> ad un massimo di 57 parcheggi pubblici >100 % della SUL in superficie a servizio
delle attività terziarie. Tale condizione è la più garantista, pur restando ferma la disposizione
normativa che consente la monetizzazione dello standard urbanistico.
Il volume del traffico indotto, viene quindi stimato su base oraria, nelle ore di massimo afflusso
commerciale, individuato per l’attività di regola fra le ore 17,00 e le ore 19,00 del venerdì e del
sabato. Per le attività terziarie e direzionali il momento di maggiore intensità coincide con le ore
di punta mattutina e pomeridiano.
Tali valori, seppur determinati con criterio sintetico consentono di stimare i nuovi flussi
conseguenti al potenziale incremento:
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Strada
Via Andrea Costa
Corso Torino, viale Dante
Periodi di punta
7.30-9.30 / 17.30 -19.00
(dal lunedì al giovedì)
Periodo di punta serale
17.00-19.00
(venerdì)
Periodo di punta serale
17.00-19.00
(sabato)
Ingresso
1604
896
ingresso
1593
885
ingresso
1575
867
uscita
942
1200
uscita
931
1189
uscita
913
1171
Dalla tabella emerge un dato più incrementale nelle giornate di venerdì e sabato, nelle ore di
punta serali, che può considerarsi compatibile quindi con la struttura della viabilità pubblica,
anche in funzione del fatto che in quelle ore i parcheggi presenti lungo la via XX Settembre e
nelle aree limitrofe del fast park siano più che sufficienti ad ospitare l'esigua quantità di
automobili da parcare per l'attività.
Da precisare comunque che la normativa inerente il Commercio regionale, testé novellata nel
dicembre 2012, consente la monetizzazione delle aree a standard pubblico per le medie strutture
ricomprese all'interno degli Addensamenti A2.
Eventuale misura di mitigazione
Si ritiene che l'attuale fast park possa prevedere un ulteriore piano di 750 mq <m 50 * 15> a
parcheggio, che verranno adibiti a struttura a servizio dell'attività commerciale .
In questo modo, il surplus delle automobili generate dall'attività n. 36 verrebbero allocate senza
sottrazione di ulteriori posti auto.
5. Valutazione degli effetti significativi e mitigazioni previste
Di seguito vengono descritti e valutati gli effetti connessi alla variante urbanistica, più nel
dettaglio ove ritenuto necessario in quanto impatto rilevabile, più sinteticamente ove ritenuto
meno necessario in quanto impatto meno significativo.
Rispetto alla variante è necessario considerare ipotetiche situazioni di sviluppo dell'area, in
funzione delle destinazioni d’uso previste di nuovo inserimento (Mix R), in quanto il livello di
pianificazione della variante non definisce ancora nel dettaglio gli interventi. Infatti nel caso
specifico la variante in esame, attraverso le sue norme di attuazione, definisce future funzioni
insediabili; definirà comunque le indicazioni e gli indirizzi normativi necessari affinché i progetti
che ne deriveranno siano comunque e in ogni caso giustamente adeguati a quanto emerso in
questa fase di analisi e valutazioni.
Considerato quanto sopra, le successive analisi e descrizioni sui probabili impatti conseguenti alla
variante si sono basate su ipotesi di trasformazioni e pertanto al fine di evitare dimenticanze o
insufficienze rispetto ai temi trattati, in generale gli effetti sono stati derivati riferendosi agli
scenari più cautelativi.
Infine si fa presente che i successivi impatti sono stati valutati solo sulla fase di esercizio dei
futuri interventi e non è stata considerata invece la fase di cantiere, che coinvolge principalmente
opere interne e/o di finitura essendo l'involucro oggetto di un primo intervento in corso di
esecuzione.
5.1 - Biodiversità/ Valori naturalistici
Allo stato attuale non vi è nulla di rilevante sulla componente floro-faunicola che possa
caratterizzare l'area interessata ed oggetto del presente studio. Essa infatti risulta classificata a
tessuto urbano esistente e non ha superfici a verde o permeabili. Gli interventi previsti in
attuazione della variante non determinano alcuna sostanziale modifica, che coinvolga le
tematiche nell’ambito di tale componente floro-faunistica, in quanto compresi all’interno di
territori già antropizzati, per i quali viene prevista solo una modifica della destinazione d’uso
ammessa dal vigente PRGC con contestuale riqualificazione della porzione di edificio esistente.
Sull'area non ci sono particolarità di pregio sottoposti a vincoli naturalistici, né tantomeno si
evidenziano corsi d’acqua rilevanti né reti ecologiche.
Si evince pertanto che l’effetto della Variante urbanistica sul grado di naturalità del suolo non va
ad interessare l’aspetto naturalistico dell'area destinata alla riqualificazione, lasciando quindi
inalterati sostanzialmente i valori complessivi sugli ambiti territoriale complessivi presi in esame.
13
Mitigazioni/Compensazioni
Nessuna
5.2 - Popolazione
La variante non determina modifiche al sistema insediativo residenziale.
Le nuove previsioni urbanistiche, riguardano sostanzialmente il settore economico.
Sono previsti incrementi della popolazione lavorativa nell’area per un numero pari a 50 persone
circa tra lavoratori dipendenti ed indotto.
Unitamente all'incremento della popolazione lavorativa si avvia una tutela di un edificio che
presenta caratteristiche tipologiche e compositive di particolare pregio storico e di notevole
rilevanza. Inoltre si consente riqualificazione in continuità fisica con la maglia urbana esistente,
assicurando il contenimento del consumo di suolo considerato una risorsa finita e non più
riproducibile.
5.3 - Salute umana
In generale gli effetti sulla salute umana dovuti alla introduzione delle destinazione d’uso Mix R
risultano essere potenzialmente di scarsa rilevanza, in quanto gli effetti prodotti dalle
destinazioni terziarie e commerciali, in particolare per quanto riguarda le immissioni in
atmosfera, ed il traffico indotto, risultano sostanzialmente poco incrementabili rispetto a quelle
che si potrebbero verificare in caso di mantenimento delle attuali destinazioni d’uso esistenti nel
vigente PRGC, stante la presente attività mercatale che richiama dal resto della città numerosi
utenti.
Non sono infatti prevedibili insediamenti di attività che possano essere fonti di potenziali
contaminazioni nei seguenti temi: acque, terreni, emissioni in atmosfera, fonti di rumore, ecc
5.3.1 - Rumore
Il Comune di Novara è dotato del Piano di classificazione Acustica Comunale approvato nel 2004.
La classificazione acustica del territorio comunale ha come obbiettivo l'individuazione sul
territorio comunale di aree omogenee cui abbinare limiti di rumorosità tali da garantire una
condizione acustica compatibile con la destinazione d'uso del territorio.
Nella definizione della metodologia operativa per la classificazione acustica del territorio si è
tenuto conto delle Leggi e dei Regolamenti regionali.
Dal Rapporto sullo Stato dell’Ambiente della città di Novara – 2007, risulta che in base alla
classificazione acustica condotta, il 79% del territorio comunale ricade in classe III, mentre le
zone particolarmente protette che si trovano in classe I e II sono il 2,2% .
Nel seguito si riporta uno schema riassuntivo delle classi di destinazione d'uso del territorio con
relative descrizioni e valori limite, così come riportate nella tabella A del Decreto del Presidente
del Consiglio dei Ministri 14 novembre 1997.
DPCM 14/11/97 – TABELLA A: classificazione del territorio comunale
CLASSE I - aree particolarmente protette: rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete
rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche, aree
destinate al riposo ed allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico,
parchi pubblici, ecc.
CLASSE II - aree destinate ad uso prevalentemente residenziale: rientrano in questa classe le
aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di
popolazione, con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali e
artigianali.
CLASSE III - aree di tipo misto: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico
veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività
commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività
industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici.
CLASSE IV - aree di intensa attività umana: rientrano in questa classe le aree urbane interessate
da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività
commerciali e uffici, con presenza di attività artigianali; aree in prossimità di strade di grande
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comunicazione e di linee ferroviarie; le aree portuali, le aree con limitata presenza di piccole
industrie.
CLASSE V - aree prevalentemente industriali: rientrano in questa classe le aree interessate da
insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni.
CLASSE VI - aree esclusivamente industriali: rientrano in questa classe le aree esclusivamente
interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi.
Valutazioni rumore
Attualmente l'area presa in esame ricade in Classe IV (Mercato Coperto di viale Dante Alighieri).
In base alle caratteristiche della variante, non si sono trovate destinazioni da inserire in classi
diverse poiché non sono state individuate criticità nell’ambito degli intereventi di riqualificazione
che risultano tutti acusticamente compatibili con le aree confinanti.
Le problematiche più significative ipotizzabili, legate all’inquinamento acustico sono quelle
derivanti dal traffico stradale indotto. Analizzando più nel dettaglio i recettori potenzialmente
coinvolti, emerge che la funzione residenziale più prossima e significativa sia individuabile
nell’area sempre del Mercato in Largo don Minzoni, e più precisamente nell'attuale palazzina ad
uffici che verrà alienata e trasformata in residenza ove i recettori abitativi sono ubicati sul lato
confinante; sul lato opposto delle rispettive strade sono presenti residenze. Dall’analisi dei flussi
di traffico di progetto emerge una sostanziale stabilità degli stessi, con una prevedibile tendenza
al lieve incremento in virtù delle nuove funzioni previste ( commerciali, terziarie). Dall’analisi
della domanda di mobilità generata dalle nuove funzioni emerge un incremento che va letto
anche alla luce dell’inserimento media struttura di vendita nell’area, ovvero delle attività
complementari quali la somministrazione di alimenti e bevande e le attività culturali.
Infatti la domanda indotta dalla funzione commerciale si concentra nei giorni feriali, con punte di
massimo al fine settimana nel periodo serale, mentre per quel che riguarda le attività
residenziali, terziarie, direzionali ed amministrative della zona la mobilità si concentra in giornate
feriali ed orari durante i quali i flussi di traffico sono già di per sé intensi.
Poiché da un punto di vista acustico i livelli di rumore provocati dal traffico vengono spalmati nel
periodo di riferimento (diurno 6-22 o notturno 22-6) è evidente che una situazione come quella
prospettata non incide significativamente sul rispetto dei limiti di legge.
Mitigazioni/Compensazioni
In sede di redazione dei progetti, andrà valutato un corretto inserimento che renda compatibile le
diverse funzioni con il clima acustico delle rispettive aree. Risulta evidente che nell’ambito della
predisposizione dei progetti, sarà comunque necessario mettere a punto un adeguato modello del
clima acustico che consideri il sistema infrastrutturale esistente e la situazione del contesto
urbano circostante. Sulla base dei risultati del modello i progetti dovranno studiare i migliori
sistemi di contenimento acustico correlati alle funzioni più sensibili rispetto all’inquinamento
acustico
5.4 Suolo
5.4.1 - Consumo di suolo
Rispetto all’uso del suolo l’intervento previsto non modifica la permeabilità del suolo rispetto allo
stato attuale. I possibili effetti ambientali su tale componente sono nulli così come equivalente è
il conferimento delle acque meteoriche e del carico in fognatura. Allo stato attuale l’area è
interamente edificata, i volumi e l’entità del manufatto edilizio rimarranno invariati.
5.4.2 - Aspetti idrogeologici
Per quanto riguarda le azioni di progetto previste, in ordine all’individuazione dei possibili impatti
o interferenze con le componenti ambientali suolo e sottosuolo non sono prevedibili alterazioni
dell’attuale assetto geomorfologico/idraulico.
Per quanto riguarda l’interferenza con il regime delle acque di falda, non si attendono
interferenze con il regime delle falde superficiali locali, non essendo previste variazioni delle
condizioni di carico sulla superficie.
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Considerato che non verranno a mutare le condizioni di urbanizzazione che si verranno a creare
con l’attuazione dell’intervento connesso alla variante, non sono necessarie valutazioni di
adeguamento idraulico.
Non essendo previste strutture interrate, quali parcheggi, non si prevedono interferenze con i
livelli più superficiali della falda freatica. Si tratta di alterazioni del regime di flusso della falda,
con possibili, locali, innalzamenti che possono creare problemi a carico delle strutture. L’ambito
di influenza rimane relativamente locale, connesso al sito delle strutture ed ai suoi immediati
dintorni.
5.4.3 - Siti contaminati
Il complesso edilizio in esame, pur rientrando nella definizione di aree che allo stato attuale
necessitano di un intervento di recupero e di riqualificazione con l’eliminazione delle coperture in
eternit il cui intervento è già stato appaltato con i lavori in essere afferenti al PISU, non sono
presumibilmente interessati da compromissione ambientale, poiché non vi sono state esercitate
attività produttive, che costituiscono in genere la fonte principale di contaminazione del
suolo/sottosuolo.
Si tratta quindi di aree occupate allo stato attuale da attività antropiche, tendenzialmente non
contaminate ed aperte alla trasformazione urbanistica proposta, che non include nel complesso
attività in grado di generare pericolo di inquinamento.
Mitigazioni/Compensazioni
Non si ritengono necessari approfondimenti ed indagini circa la valutazione di possibili
contaminazioni del suolo e del sottosuolo non essendosi svolte sul sito attività tali da comportare
sversamenti di materiali inquinanti tenuto conto anche della presenza della completa
impermeabilizzazione della superficie avvenuta attraverso la realizzazione del fabbricato.
5.5 – Acqua
5.5.1 - Utilizzo della risorsa idrica
Il Comune di Novara è alimentato dall’Acquedotto, la cui gestione degli impianti e delle reti
relative ai servizi di acquedotto, fognatura e depurazione è affidata alla Soc. Acqua Novara VCO
Spa. L’area è già dotate di condotte di adduzione e di scarico: date le modeste dimensioni degli
interventi, e trattandosi di edifici che ospitano ancora attualmente diverse funzioni che hanno
usufruito delle infrastrutture esistenti, viene evidenziata la assoluta compatibilità degli interventi,
in riferimento all’approvvigionamento e alla raccolta delle acque reflue.
Rispetto alla potenziale struttura commerciale e agli usi terziari insediabili nell’area delle prime
tre campate del mercato, si può stimare il numero degli addetti previsti, riferendosi agli indici
medi di utilizzazione della superficie lorda pavimentata massima utilizzabile.
Ipotizzando quindi l’utilizzo di una superficie commerciale pari a 1.500 mq, e assumendo l’indice
presunto di 2,43 addetti per ogni 100 mq di superficie di vendita commerciale, terziario,
direzionale, si ricava un numero massimo di 37 addetti.
Applicando quindi il coefficiente di trasformazione “1 abitante equivalente ogni 3 addetti” valido
per attività di uffici, negozi, attività commerciali, si ottiene l’incremento degli stessi medesimi
dovuti alle previsione delle nuove funzioni, pari a 13 abitanti equivalenti.
Se si considera che il fabbisogno idrico medio per uso domestico è in media di 200 l/ab *d, e per
uso commerciale/terziario 50 l/addetto *d, è possibile stimare un incremento del consumo di
acqua pari a circa 2 mc/d.
Si tratta ovviamente di ipotesi di fabbisogno, che andranno comunque meglio definiti in sede di
elaborazione dei progetti, tenendo conto anche del fabbisogno idrico delle aree destinate alla
preparazione degli alimenti e alla somministrazione.
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In relazione a quanto sopra, si ritiene che l’impatto sulla risorsa idrica e sulle infrastrutture
acquedottistiche e fognarie esistenti, in termini di sostenibilità, non sia significativo.
5.5.2 - Acque meteoriche
Rispetto allo smaltimento delle acque meteoriche, allo stato attuale le stesse vengono
convogliate tutte in pubblica fognatura; le aree interessate risultano già edificate, e non si
prevedono nuovi consumi di suoli e quindi nuove impermeabilizzazioni, tale condizione non
influirà negativamente sui quantitativi degli scarichi in relazione alle acque piovane che non
vengono assorbite da aree permeabili.
5.5.3 - Acque sotterranee
Si fa presente che, le trasformazioni proposte non introducono funzioni potenzialmente impattanti sulla qualità
delle acque sotterranee, si può affermare con una certa sicurezza che non ci saranno effetti significativi su
tale aspetto della componente.
Mitigazioni/Compensazioni
La variante si ritiene non abbia nessun effetto qualitativo
sulla componente in esame,
considerato che le zone sono già servite dalle da pubblica fognatura.
Per quanto riguarda gli aspetti quantitativi, dovrà essere verificata la possibilità di indirizzare le
ristrutturazioni in modo che sia possibile recuperare le acque meteoriche derivanti dalle
superfici impermeabili e utilizzare le acque di falda solo per gli utilizzi dove è indispensabile la
garanzia di acqua ad elevata qualità igienica.
Dovranno essere pertanto adottate, se compatibili con il sito e con la tutela del bene
architettonico, tutte le soluzioni progettuali finalizzate al recupero ed al risparmio della risorsa
acqua, in particolare prevedendo il recupero delle acque meteoriche provenienti dalle coperture
impermeabili.
5.6 – Aria/Fattori climatici
Gli effetti potenziali sulla qualità dell’aria saranno dovuti alle emissioni generate dall’incremento
del traffico e dagli impianti di riscaldamento/raffrescamento a servizio dell’attività.
Tenendo conto dei flussi di traffico previsti, con particolare riferimento all’analisi dei dati sullo
stato di qualità dell’aria, in area urbana, e dei fattori meteorologici che influenzano le
concentrazioni degli inquinanti in atmosfera, si può ragionevolmente assumere che il contributo
delle nuove fonti emissive sia poco significativo in termini quantitativi assoluti.
Mitigazioni/Compensazioni
In relazione alle emissioni di tipo diffuso, dovranno essere privilegiati gli impianti di
riscaldamento tecnologicamente più sostenibili in termini di
rendimento energetico,
caratteristiche dei combustibili e potere emissivo.
In previsione di una possibile parziale variazione del quadro emissivo nella zona, derivante
dall’attuazione del potenziale insediamento commerciale, sarà necessario prevedere sistemi di
fluidificazione e regolamentazione del traffico, ed incentivare ed incrementare l’utilizzo di mezzi
pubblici e della mobilità sostenibile quale l’utilizzo della bicicletta.
5.7 - Beni culturali/Paesaggio
Le aree oggetto di variante non sono soggette a vincoli archeologici e paesaggistici; per contro
l’edificio è vincolato, infatti la Soprintendenza ha decretato l’interesse storico e artistico ai sensi
dell’art. 10 comma 3 lettera a), motivo per cui l’edificio ha tutte le norme di tutela e
conservazione.
Mitigazioni/Compensazioni
In generale nell’ambito delle opere di ristrutturazione, si dovrà tener conto che si tratta di
edifici, da sottoporre a particolari forme di attenzione, costituendo risorsa di interesse pubblico.
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5.8 – Qualificazione energetica
La
ristrutturazione degli edifici,
destinati ad interventi di riconversione funzionale e di
destinazione d’uso, dovranno consentire la messa in linea dei medesimi alle disposizioni nel
campo del rendimento e del risparmio energetico.
Anche nel campo del contenimento delle immissioni in atmosfera, l’utilizzo di idonee tecnologie
può determinare un elemento estremamente positivo.
Tali immissioni potranno essere fortemente contenute con il rispetto dello specifiche norme in
materia di risparmio energetico e utilizzazione di fonti energetiche rinnovabili, attualmente
vigenti, da adottare in fase di intervento edilizio ( utilizzazione di sistemi di riscaldamento a
bassa emissività, idonei sistemi di isolamento termico laddove possibili,).
5.9 - Rifiuti Urbani
Dai dati estrapolati dalla relazione di ASSA, azienda che si occupa della gestione dei rifiuti, risulta
che la produzione rifiuti urbani a Novara è diminuita del 16,5% dal 2004 al 2012.
In particolare, la produzione procapite dei rifiuti nel 2012 è pari a 423 kg/ab rispetto a 440 kg/ab
nel 2011; la produzione totale nel 2012 è stata pari a 44.641 ton, con una raccolta differenziata
del 72,5%.
La raccolta dei rifiuti avviene con modalità porta a porta, suddivisa per le diverse frazioni.
L’attuazione della variante, comporterà inevitabilmente un incremento, se pur non
particolarmente rilevante, dei rifiuti urbani prodotti annualmente, a seguito dell’insediamento
della nuova attività commerciale.
Le nuove funzioni si dovranno adeguare alla attuale modalità di raccolta differenziata, non
essendo prevedibili, in base alla attuale regolamentazione ed organizzazione, il posizionamento
di isole ecologiche a servizio o punti di conferimento a servizio dell’attività.
6. Impatti positivi
Nei paragrafi che seguono sono sinteticamente illustrati i possibili impatti positivi della variante
trasformazione proposta sulla componente economica in termini di investimenti, ruolo della
pubblica amministrazione e del privato, di incremento occupazionale e di ricadute sulle attività
del settore commerciale esistente provando a prefigurare un possibile scenario esito
dell’intervento.
6.1 - La componente economica
L’intento dell’Amministrazione comunale è quello di gestire un intervento urbano
rifunzionalizzando l’area che cessa la funzione mercatale attraverso una procedura ben definita
come quella offerta dagli strumenti di alienazione degli edifici comunali che, se ben gestita,
potrebbe consentire la riqualificazione e la valorizzazione del non più in uso.
L’operazione potrà essere realizzata con costi di investimento tendenti allo zero per
l’Amministrazione, che mette in gioco il trasferimento dell’immobile comunale solo con la
cessione del diritto d’uso, correlandolo all’insediamento di nuove funzioni a servizio della città.
Pur non in presenza di un’analisi economica e di un PEF dell’area delle tre campate del mercato si
stimano costi degli interventi di riqualificazione e messa a norma dell’edificio che si ipotizzano in
circa € 2.300.000,00 di soli lavori edili con esclusione degli arredi e degli impianti specifici, su
una superficie realizzabile di 2.125 mq SUL <compreso l’interrato ripartita come segue:
Commerciale:
1.500,00 mq
Superfici Accessorie. 625,00 mq
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6.2 - Il lavoro
Gli interventi sull’area produrrà benefici in termini occupazionali non molto significativi ma di
lunga durata.
L’obiettivo prioritario della riqualificazione dell’area è favorire lo sviluppo e l’implementazione di
attività lavorative ed economiche in sinergia con il mercato coperto rilocalizzato in un ambiente
urbano già servito da infrastrutture, grazie al ripristino delle superfici che altrimenti rimarrebbero
inutilizzate e ad una loro più efficiente organizzazione.
6.3 - La componente
ambientale
La soluzione di variante costituisce salvaguardia dell’area in termini di valori culturali ed
architettonici tipici degli edifici esistenti, pur lasciando aperta la strada ad integrazioni compatibili
con l’attuale assetto urbano.
In definitiva, lo sviluppo economico previsto con l’attuazione della variante si integra con la
componente ambientale, al fine di rendere perseguibili i rispettivi obbiettivi attraverso una logica
complessiva di reciproca “compatibilità”.
Di fatto, lo sviluppo economico considerato non solo non potrà penalizzare lo stato ambientale
dell’area considerata, viceversa costituisce una premessa indispensabile per fare emergere i
contenuti ambientali migliorativi dell’intervento.
7. La sintesi delle ragioni della scelta delle alternative
Gli obiettivi urbanistici legati all’area oggetto di studio non determinano possibili alternative
localizzative, poiché si tratta di riqualificare e ripristinare in maniera precisa e circostanziata
l’uso dell’edificio esistente sito in una ben determinata determinati area urbana.
Del resto le problematiche
fondamentali cui la variante deve e vuole dare risposta,
(rifunzionalizzazione e valorizzazione) non presentano alternative possibili, territorialmente
sostenibili.
In sostanza l’attuale struttura se dismessa entro il 31.12.2014 dall’attuale funzione, risulta non
idonea a dare risposte adeguate alla necessità dell’Amministrazione se non in una logica di una
valorizzazione e completamento del recupero in azione di parternariato pubblico privato che
preveda l’inserimento di funzioni complementari a quelle mercatali. Il mantenimento dello status
quo post 31.12.2014 determinerebbe una concreta possibilità di un sostanziale immobilismo con
conseguente incremento dello stato di abbandono delle strutture in oggetto.
La ragione principale che ha reso necessaria la redazione della Variante urbanistica consiste
nella gestione degli interventi sul patrimonio edilizio esistente, con particolare attenzione al
contenitore.
Non sono state quindi verificate ipotesi localizzative diverse con coinvolgimento di nuovi ambiti
territoriali; il progetto urbanistico ha di fatto ridefinito l’area inserendo la destinazione d’uso
MIX R, unicamente al fine di consentire di mettere in campo adeguate possibilità atte a favorire
un recupero funzionale dell’edificio.
8. Sintesi degli impatti positivi o negativi
Sulla base dell’analisi degli effetti della Variante rispetto alle principali componenti ambientali
valutate precedentemente si sono potuti evidenziare i potenziali impatti in relazione
all’attuazione delle scelte di carattere edilizio ed urbanistico effettuate.
Si propone pertanto la seguente tabella che mette in relazione le componenti ambientali con le
Azioni della Variante evidenziando quindi i diversi tipi di impatto, prevedendo quindi una
classificazione graduale dei medesimi al fine di evitare una semplicistica classificazione solo
“positiva” o solo “negativa”.
Vengono pertanto previsti i seguenti giudizi:
* positivo
* parzialmente positivo
* non influente
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*
*
*
parzialmente negativo
parzialmente negativo con compensazioni o mitigazioni
negativo
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Aree
Azioni della
variante
Prime tre
campate del
Mercato
Coperto di
Viale Dante
- Definizione di una
strategia di recupero
e trasformazione
dell’edificio
Inserendovi un mix
funzionale “R”
- restauro e
conservazione di
edifici di particolare
pregio
-
Componenti ambientali
Biodiversità
Non influente
Salute umana
Non Influente
Suolo
Non influente
Acqua
Non
influente
Aria
Parzialmente
negativo con
compensazioni
o mitigazioni
Beni storici
Positivo
Rifiuti
Non influente
Traffico
Parzialmente negativo
con compensazioni o
mitigazioni