Metacognizione Lo Sviluppo Metacognitivo Conoscenze che un individuo ha sulle abilità cognitive, sulla natura dei processi cognitivi e dei compiti da eseguire, sulle strategie per affrontarli, l’abilità di controllarli e monitorarli, durante e dopo la loro esecuzione METACOGNIZIONE Per METACOGNIZIONE si intendono tutte quelle idee, intuizioni etc. che riguardano una determinata area di funzionamento cognitivo e che possono essere considerate anche indipendenti dall’effettiva attività cognitiva. Metacognizione (Cornoldi, 1995) METACOGNIZIONE Conoscenze Controllo •Credenze •Monitoraggio •Processi •Pianificazione •Strategie •Detezione di errori 1 Borkowsky e Mutukrishna, 1994 Metacognizione Conoscenza di sè : 1. Senso di valore personale 2. Possibili sè 3. Obiettivi di apprendimento Conoscenze specifiche di strategie • Ripetizione Processi di controllo • Organizzazione Conoscenze relative all’ apprendimento • Elaborazione verbale Conoscenza specifica di strategie : 1. Ripetizione 2. Organizzazione 3. Elaborazione verbale 4. Abilità di riassumere 5. Altro • Abilità di riassumere Processi di controllo Strategie Uso delle strategie Compito Prestazione Feedback Prestazione Abilità Compito Impegno Stati personali e motivazionali : 1. Convinzioni attribuzonali (impegno e abilità) 2. Motivazione 3. Motivazione intrinseca 4. Altro Attribuzioni e stili attributivi Attribuzione e stili attributivi Definizione: attribuzioni causali riguardo ai successi e agli insuccessi della vita. Si tratta di cause che vengono attribuite ad un determinato evento. Secondo Weiner (1985) e’ possibile distinguere 3 fattori: 1. la causalità; 2. la stabilità ; 3. la controllabilità. 2 Weiner e l’attribuzione causale Interne: impegno, abilità, esperienza, intelligenza etc. LOCUS OF CONTROL Esterne: aiuto, fortuna, situazioni, etc. Cause stabili: l’abilità, le caratteristiche del compito. STABILITA’ Cause instabili: l’impegno, la fortuna, l’aiuto . Stili attributivi Dalla combinazione di questi 3 fattori dipende il modo in cui noi ci spieghiamo i vari successi e insuccessi nostri e degli altri. Ognuno di noi, in seguito a numerose esperienze, adotta un pattern abbastanza costante di giudizio. Lo stile attributivo è dato da quello schema personale che usiamo di solito per spiegare i nostri e gli altrui successi o fallimenti. Cause controllabili: l’impegno. CONTROLLABILITA’ Cause non controllabili: la fortuna. LE ATTRIBUZIONI Processi attraverso i quali gli individui interpretano le cause degli eventi CARATTERISTICHE DI STILI ATTRIBUTIVI Stile Attribuzione Successo Attribuzione Insuccesso Caratteristiche Impegno Strategico IMPEGNO MANCANZA IMPEGNO Se insuccesso cerca soluzioni strategiche, mantiene aspettative positive Molto funzionale ad apprendimento Negatore ABILITA’ CAUSE ESTERNE Non riconosce responsabilità x insuccesso Poca riflessione su errori Convinzione che le cose riescano senza impegno Abile ABILITA’ MANCANZA DI ABILITA’ Prestazioni dipendono da capacità Se insuccesso non si è portati Poca persistenza; Permettono di predire il comportamento al successo Non sono statiche ma possono essere modificate grazie all’esperienza ed all’insegnamento 3 CARATTERISTICHE DI STILI ATTRIBUTIVI Stile Attribuzione Successo Attribuzione Insuccesso Caratteristiche Depresso CAUSE ESTERNE MANCANZA DI ABILITA’ Se molti insuccessi impotenza appresa: perdita di percezione di controllo, rassegnazione, passività, vergogna Assenza di impegno porta a risultati mediocri che confermano la convinzione Ansia da prestazione e possibili forme depressive Disfunzionale ad apprendimento Pedina CAUSE ESTERNE CAUSE ESTERNE Fatalismo, scarso impegno, passività Rabbia (se attribuzione a mancanza di aiuto) o rassegnazione (se attribuzione alla sfortuna) EMOZIONI CONSEGUENTI AD ATTRIBUZIONI Attribuzione Successo Insuccesso ABILITA’/NON ABILITA’ SUPERBIA VERGOGNA IMPEGNO/NON IMPEGNO SODDISFAZIONE SENSO DI COLPA AIUTO/NON AIUTO GRATITUDINE RABBIA FORTUNA/SFORTUNA SORPRESA SORPRESA L’IMPEGNO L’impegno è la causa più funzionale all’apprendimento strategico in quanto: Consente l’assunzione di responsabilità delle proprie azioni Permettere di intraprendere strade alternative in caso di fallimento Porta ad un maggior senso di autoefficacia Conduce a migliori risultati in seguito all’insegnamento di strategie Lo sviluppo della memoria e della metacognizione 4 La memoria prima della Nascita APPRENDIMENTO E MEMORIA VANNO DI PARI PASSO Vianello, 1998, p.81 La memoria nella prima infanzia Tecnica del Condizionamento Operante (3 mesi): Culla con ninnoli appesi alla sommità Ninnoli sono legati alla gamba del bimbo se muove la gamba si muovono ninnoli Anche a intervallo di 24 ore bambini muovono gamba per far muovere ninnoli (Rovee-Collier et al. 1993) Esperimento di De Casper e Fifer (1980): computer presenta 2 brani: uno letto dalla mamma uno letto da un’altra donna. Se il bambino aumenta il ritmo di suzione può ascoltare il brano letto dalla mamma. Risultati: i bambini tengono un ritmo di suzione che permette loro di ascoltare il brano conosciuto I diversi tipi di memoria Memoria Sensoriale Memoria di Lavoro Memoria a Lungo termine 5 Memoria sensoriale La memoria sensoriale ci consente di conservare le informazioni in ingresso per pochissimi secondi. Si divide in memoria ecoica (per stimoli uditivi) e memoria iconica (per stimoli visivi). E’ una sorta di registro a brevissimo termine dove vengono impresse le informazioni provenienti dall’esterno. Non ci sono differenze tra bambini e adulti per quanto riguarda la memoria sensoriale Memoria di lavoro La Memoria di Lavoro è quel sistema deputato al mantenimento temporaneo delle informazioni mentre un individuo è contemporaneamente impegnato nel processare o recuperare informazioni dalla MLT, implicata in una varietà di compiti cognitivi quali l’apprendimento, la lettura e il problem solving (Baddeley, 1986; Daneman & Carpenter, 1980). 257 + 34 257 34 2 7+4 1 1 5+3 8 9 1 291 6 Memoria di lavoro Memoria di Lavoro (Baddeley & Hitch, 1986; 2000) La memoria di lavoro ha due registri: una per il materiale verbale (loop fonologico) e uno per il materiale visuo-spaziale (taccuino visuo-spaziale) ed entrambi sono gestiti dall’esecutivo centrale, che è un concetto molto simile ad un sistema attentivo supervisore. Ha una capienza limitata: 7 + o – 2 Esecutivo Centrale Taccuino Visuo-Spaziale Loop Fonologico Lo stimolo decade dopo 30 sec. circa, ma può essere mantenuto attraverso la ripetizione sub-vocalica. La memoria nei primi anni di vita 4-8 mesi periodo cruciale per lo sviluppo della memoria 7-8 mesi Bambino differenzia persone note da persone estranee 10-12 mesi: primi atti che esprimono volontà sviluppo dell’esecutivo centrale 15-18 mesi: gioco simbolico uso di immagini, azioni mentali depositate in MLT e recuperate dalla ML Sviluppo del Loop Fonologico Span di parole si sviluppa in modo lineare dai 4 anni fino all’età adulta Da 7 anni: Reiterazione subvocale Perché aumento span dai 4 ai 7 anni? a) A 7 anni velocità di articolazione delle parole è più veloce b) Decadimento della traccia è minore span parole 5 4,5 4 3,5 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 4 anni 7 anni 10 anni adulti Gathercole, 1998 7 Sviluppo del Loop Fonologico Importante anche ruolo svolto da conoscenze entro la ML Hulme et al (1991) hanno presentato a dei bambini di 7 anni serie di parole note e ignote span era maggiore per serie di parole note Differenze nello span di memoria dovute a: Acquisizione del vocabolario Produzione linguistica Sviluppo della MLVS VPT Lo span della MLVS si sviluppa dai 5 agli 11 anni in modo lineare. Non esistono differenze tra lo span di MLVS a 11 anni e in età adulta 16 14 12 10 8 6 4 2 0 5 anni 7 anni 11 anni adulti Gathercole, 1998 Cosa si sviluppa nella Memori di lavoro? Gli esperimenti di Hitch et al. (1989, 1991) Compito: ricordo di figure Aumenta la capacità del magazzino? Migliora l’uso di strategie? 8 Gli esperimenti di Hitch et al. (1989, 1991) 5-8 anni: Bambini ricordano forma visiva delle figure Da 8 anni: Ricodifica fonologica (nomi di figure) Bambini più piccoli non hanno sufficienti capacità di elaborazione per eseguire ricodifica fonologica Longoni e Scalisi (1994): bambini più piccoli sono dipendenti da modalità di presentazione degli stimoli Cause dello sviluppo della ML Conoscenze precedenti aumentano prestazioni in compiti di memoria Uso di strategie di elaborazione Velocità di elaborazione delle informazioni. Maggiore è velocità, minore decadimento ed interferenza Capacità attentive: maggiore quantità di informazioni che possono essere mantenute nel focus dell’attenzione, maggiore capacità di inibire informazioni irrilevanti Sviluppo della memoria di lavoro • Cosa si sviluppa? – Aumenta la quantità di informazioni che il magazzino è in grado di contenere (capacità strutturale) – Migliora utilizzo della memoria (capacità funzionale) strategie Secondo Miller la ML dei bambini non ha la stessa capacità di quella di un adulto (da 5 a 9) Molti altri studiosi sostengono che le differenze tra bambini e adulti dipendono dalla capacità di usare strategie 9 Strategie elementari di memoria (Wellman, Ritter e Flavell, 1975) Lo sviluppo delle strategie di memoria Sviluppo nell’uso di strategie Anche bambini di 2 anni in ambiente rassicurante (la propria casa) possono usare questo tipo di strategie A 2-3 anni si tratta di azioni rivolte a mantenere contatto con lo stimolo da ricordare più che a favorire conservazione o recupero • Sperimentatore racconta la storia di un cagnolino. Nasconde cagnolino sotto una tazzina • Sperimentatore si allontana con una scusa e invita bambini a ricordare dove si trova il cagnolino • Bambini dopo 3 anni usano strategie esterne: es. fissano tazzina, la indicano con il dito • I bambini a cui non era stato chiesto di ricordare non mettono in atto nessuna strategia. Strategie in ML Reiterazione Ripetizione sub-vocalica dell’elemento da ricordare Organizzazione Capacità di raggruppare gli elementi in base a una qualche caratteristica categorizzazione 10 Reiterazione Organizzazione Movimento di labbra % di bambini Usata dai 7 anni Prima dei 7 anni è conosciuta Prima dei 7 anno può essere facilmente imparata 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 5 anni 7 anni 10 anni Le strategie di memoria L'elaborazione Integrare gli item in un'unità significative, come un'immagine o una storia ORSO-BICICLETTA E’ una strategia molto importante perché consente di trattare diversi elementi come un’unica unità E’ una strategia complessa che viene usata a partire dai 9-10 anni (fine scuola primaria) 0,6 0,5 0,4 indice di organizzazione 0,3 0,2 0,1 0 5-6 anni 6-7 anni 8-9 anni 10-11 anni Il ruolo delle conoscenze Perché la conoscenza aiuta la memoria?: c'era un orso che andava in bicicletta... L'elaborazione è un'abilità che si sviluppa tardivamente (11 anni) ed aumenta gradualmente durante tutta l'adolescenza 0,7 Facilita la codifica delle informazioni. Per es. che cosa è rilevante e che cosa non lo è Favorisce il recupero dell’informazione, per es: attraverso la propagazione dell'attivazione Migliora l'uso di strategie E’ in relazione con lo sviluppo della metamemoria Quando appare tende a sostituirsi ad altre strategie di memoria 11 Sviluppo nell’uso di strategie Secondo Flavell et al. (1993) esistono tre livelli di sviluppo delle strategie 1. Strategia non disponibile: non sono ancora disponibili o consolidate le operazioni che consentono l’uso di strategie 2. Carenza di produzione: b. possiede strategia e può usarla con successo se stimolato ma non la usa spontaneamente 3. Uso maturo: b. possiede strategia e la usa spontaneamente ed in modo efficace Effetto evolutivo della strategia organizzazione Bambini più piccoli (scuola materna) preferiscono raggruppamenti sintagmatici (mangiare, dolce) o complementari (cielo, azzurro) Bambini più grandi raggruppamenti paradigmatici (oca, cane, gallina = animali) Sviluppo nell’uso di strategie Perché bambini non usano in modo spontaneo strategie? Strategie nuove richiedono sforzo cognitivo E’ necessario sapere di possedere una strategia e quando usarla (metamemoria) Memoria a lungo termine E’ un tipo di memoria dalla capienza illimitata che contiene tutte le informazioni che possediamo. 12 Informazioni contenute in MLT possono essere Memoria episodica Memoria autobiografica Memoria semantica Memoria prospettica Memoria procedurale Passaggio da memoria episodica a memoria semantica (Nelson) 6-7 anni organizzazione di tipo episodico I bambini organizzano le conoscenze in schemi Schemi = strutture cognitive che collegano gli elementi su base spaziale e temporale (cioè eventi) Più gli schemi sono complessi più è facile il passaggio alla memoria semantica I diversi tipi di memoria a lungo termine Memoria semantica: raccoglie tutte le informazioni frutto dello studio e dell’esperienza. Memoria episodica: raccoglie tutte le informazione relative ad eventi accaduti ma che non coinvolgono la persona. Memoria autobiografica: raccoglie tutte le informazioni che riguardano la vita passata della persona. Lo sviluppo della Memoria Autobiografica Cos’è la memoria autobiografica? Include i ricordi generali relativi al nostro sé. Include i ricordi specifici e i fatti personali della nostra vita Ad esempio Il ricordo di quando ho comprato la 1° auto (ricordi specifici) Possiedi un auto? (fatto personale) 13 La distribuzione dei ricordi autobiografici Curva dei ricordi autobiografici La distribuzione dei ricordi autobiografici è caratterizzata da (Rubin & Schulkind, 1997): Un effetto recenza Una riduzione del numero di ricordi nelle prime fasi della vita (amnesia infantile) Un fenomeno chiamato reminiscenza 50 Numero di ricordi recuperati Effetto recenza Picco di reminiscenza 40 30 Amnesia infantile 20 10 0 10 20 30 40 50 Età alla codifica del ricordo Cosa si intende per amnesia infantile? Cause dell’amnesia infantile a. Normale perdita di informazioni: Ricordi più E’ quasi impossibile avere ricordi riferiti ai primi 2 anni di vita Anche il ricordo di eventi tra i 2 ed i 5 anni è poco frequente Pillemer & White (1989) in media il ricordo più vecchio risale a 3.5 anni con una gamma da 2 ad 8 anni b. lontani più difficili da recuperare Inaccessibilità dei ricordi: Secondo Neisser, gli schemi usati dagli adulti per il recupero delle informazioni non sono sufficienti per dar senso a frammenti di informazioni c. Non esiste memoria autobiografica nei primi 2 anni: Secondo Nelson, nella prima infanzia i bambini reagiscono a degli script (conoscenza di eventi familiari ripetuti) ma non ritengono dettagli specifici degli eventi 14 Sviluppo delle conoscenze sulla memoria relative al sé (Flavell) Sviluppo della metacognizione e memoria span predetto 9 8 span effettivo 7 6 5 4 3 2 1 0 4 anni Sviluppo delle conoscenze sulla memoria LA PRINCIPESSA IMPRIGIONATA 7 anni 9 anni adulti Sviluppo delle conoscenze sulla memoria (metodologia di Cornoldi, Vianello) (metodologia di Cornoldi & Vianello) C’era una volta una principessa che aveva dato una festa di compleanno. Aveva invitato tante persone e anche un bel principe di cui si era innamorata. La principessa però aveva dimenticato di invitare la strega, che si arrabbiò e decise di fare un incantesimo. Il principe il giorno dopo andò a trovare la principessa ma trovò il castello chiuso. Decise di farsi aiutare da un vecchio saggio che sapeva tante cose e abitava su una montagna. Dopo aver fatto tanta strada trovò finalmente il vecchio e gli raccontò cosa era successo al castello e alla principessa. Il vecchio disse: Per liberare la principessa devi andare davanti alla porta del castello e ripetere a voce alta tre parole: FIORE, RAMO, FOGLIA. Mi raccomando non dimenticare le parole!! 5 anni Ai bambini vengono rivolte delle domande: Tu pensi che il principe si ricorderà cosa deve fare? (la dimenticanza) Se tu fossi stato il principe come avresti cercato di ricordare? Adesso che il principe è davanti al castello cosa può fare per farsi venire in mente le parole? (strategie di recupero) Quando non ti ricordi più una cosa, come fai per fartela tornare in mente? (strategie di memorizzazione) 15 Sviluppo delle conoscenze sulla memoria Sviluppo delle conoscenze sulla memoria 3-4 anni: memoria come processo dinamico ma non strategico, però Livelli Idee generali Cause del (non) ricordo non c’è il riconoscimento dell’intenzionalità del ricordare (prelivello) Strategie 4-6 anni: B. riflettono sul funzionamento della mente, soprattutto su ciò che bisogna fare nel momento della codifica. Minor attenzione al mantenimento dell’informazione. Importanza di variabili fisiliogiche che influiscono sui processi di memoria. 3-4 anni Si ricorda con la testa Aver testa, aver memoria 4-6 anni Si può far q.cosa per ricordare, importante codifica Aver capito, stanchezza, fame, sonno Fare in fretta, ascoltare, aiuto esterno 7-8 anni: importanza del mantenimento dell’infomazione. Passare del tempo variabile fondamentale per il dimenticare. Importanza dello sforzo cognitivo e dell’impegno per ricordare. 6-8 anni Import. Tempo, import. Impegno, attenzione Aver dormito, non aver pensato Stare attenti, sforzarsi, scrivere 8-10 anni Import. Interferenza di azioni/pensieri, impegno Interferenza, scarso impegno Far fronte a interferenza, associazioni Import. Emozioni, interesse, sforzo Interferenza di emozioni, motivazione Associazioni complesse > 8 anni: Importanza dei pensieri interferenti che “fanno dimenticare”. Importanza degli aspetti emotivi (emozioni forti possono interferire con il ricordo). Sviluppo delle conoscenze sulla memoria relative alle strategie (Cornoldi) Esiste una correlazione positiva (.40) tra conoscenze metacognitive e prestazioni Il fatto di sapere cosa si può fare in una determinata situazione non assicura che poi lo si farà importante MOTIVAZIONE E’ possibile migliorare le prestazione di memoria attraverso un training specifico di metamemoria. Da 10 anni Confronto b. RM e controllo in metamemoria 40 Bambini con RM avevano prestazioni inferiori sulle conoscenze del funzionamento della memoria, l’uso di strategie e nel ricorso. 35 30 25 20 15 10 5 0 metamem. RM uso strat. ricordo Controllo La metamemoria è il fattore più predittivo della prestazione in un compito di memoria 16 Gli effetti di un training di metamemoria Sviluppo delle conoscenze sull’attenzione (metodologia di Cornoldi & Vianello) Storia di Indiana Jones Domande: 1. Secondo te, perché il vecchio non ha risposto bene alle domande di Indiana? 2. Secondo te, perché il vecchio non è stato attento? Cosa può averlo distratto? 3. Cosa può fare Indiana per fare in modo che il vecchio stia più attento? 4. Come può fare Indiana a capire quale tra le mappe è quella diversa? Partecipanti: b. con RM di diversa entità Training di memoria per tutti Training metamemoria solo metà gruppo Il gruppo con RM più grave che aveva seguito anche il training di metamemoria ha avuto una prestazione migliore Sviluppo delle conoscenze sull’attenzione 3-4 anni (prelivello): stare attenti = essere bravi 4-6 anni: attenzione = processi percettivi, riuscire a recepire l’informazione. Rapporto tra evento distraente e disattenzione è diretto senza la mediazione dell’attività mentale. Per attirare l’attenzione gridare, fare rumore. 6-8 anni: ruolo attivo del pensiero. Strategie per mantenere il ricordo che consistono nel fare. > 8 anni: ruolo centrale del pensiero sia per spiegare la distrazione che per sostenere l’ attenzione. Sviluppo delle conoscenze sull’attenzione Idee generali Fare attenzione = Cause di disattenzione Strategie 3-4 anni essere bravi Perché si è cattivi Bisogna ubbidire, essere bravi 4-6 anni Ascoltare, guardare C’è rumore, musica, chiasso Ascoltare bene Livelli 6-8 anni 8-10 anni Pensare a quello che ti Non si è pensato a dicono quello che è stato detto, si avevano altri pensieri “esserci con la testa” Non si è ascoltato o non interessa Evitare di fare altro Pensare che la cosa è interessante 17 Sviluppo delle conoscenze sul controllo delle emozioni Il giovane coraggioso Domande: 1. Perché il giovane pensa che è meglio far andare via la rabbia prima di affrontare la difficile prova? 2. Cosa può fare per mandare via la rabbia? 3. Se il giovane avesse attraversato la palude quando era ancora arrabbiato, ci sarebbe riuscito? Stessa tipologia di domande anche per la tristezza e la paura. Sviluppo delle conoscenze sul controllo delle emozioni 3-4 anni (prelivello): manifestazione esteriore delle emozioni, piangere = tristezza. 4 anni:emozioni sono momentanee si può agire sulla causa che le ha originate. Di solito si ricorre all’adulto. 5-6 anni: si cerca di controllare le emozioni agendo sia sulle cause esterne che su se stessi. Controllo delle emozioni legato all’azione 8-9 anni: emozione = stato mentale che può essere controllato da strategie mentali. Individuazione delle componenti motivazionali e attribuzionali che influiscono sulla capacità di controllo. Sviluppo delle conoscenze sull’attenzione Idee generali Emozioni = Strategie 3-4 anni Piangere, ridere etc. Soffiarsi il naso, asciugare le lacrime etc. 4-6 anni Hanno carattere temporaneo, “vanno e vengono” Agire sulla causa che le ha prodotte. Chiedere aiuto ad un adulto 6-8 anni Componenti fisiologiche delle emozioni Controllo delle emozioni attr.so azioni Distrarsi con azioni, “farsi coraggio” 8-10 anni e oltre Evento mentale controllato da strategie mentali “pensare a qualcos’altro”, “pensare a qualcosa di bello” Livelli 18
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