quando il “piano b” risulta migliore del

QUANDO IL “PIANO B” RISULTA MIGLIORE DEL “PIANO A”
Più passano gli anni, più si scopre che sono le occasioni mancate quelle più determinanti per la vita e spesso
anche per la storia. Vale anche per la diretta alla Punta
Walker. Si può dire per certo che vistasi soffiare da sotto il naso la nord dell’Eiger, a Cassin e ai suoi toccò
ripiegare sull’obiettivo di riserva, oggi si direbbe sul
“piano B”. E così finirono con l’aprire la più bella e la
più tecnica fra le grandi nord delle Alpi. Senza nulla
togliere alle vie sul Cervino
e sull’Eiger, il tracciato che
supera la più alta delle punte
che coronano le Grandi Giorasse (come si scrisse
all’epoca) si stacca su tutti e
resterà, fino all’apertura della via sul Pilone Centrale del
Freney (1961 !) la più difficile (e bella) via di arrampicata in alta quota delle Alpi.
Solo delle Alpi?
Certo la nord del Cervino
porta dritta in vetta alla
montagna
simbolo
dell’alpinismo e la via
sull’Eiger è un’impresa impastata di coraggio (o forse
di temerarietà?), di resistenza e di astuzia. Ma volete
tentare anche lontanamente un raffronto con la bellezza
dell’arrampicata?
Leggendario poi il racconto dell’approccio, fra gli stratagemmi per sfuggire allo sguardo dei concorrenti e le
ironie del rifugista alla domanda finto ingenua “Scusi
ci può indicare da che parte è la parete delle Grandes
Jorasses?”
Oggi a dare un’occhiata all’immagine che riporta (quasi) tutte le vie della nord c’è da restare impressionati.
Ma la magica linea lungo la quale Riccardo si innalzò,
indirizzato dai suggerimenti del suo ufficiale di rotta
Ginetto Esposito e sostenuto dalla sicurezza che solo
uno scalatore della bravura di Ugo Tizzoni poteva garantire, resta lì inalterata nella sua bellezza a cui gli anni che passano non tolgono un briciolo di appeal.
Rivelata al grande pubblico dal racconto fattone sulla “Rivista Mensile” dagli stessi protagonisti, in questa salita
perfetta e senza sbavature e fronzoli, c’è il marchio di fabbrica della
ditta Cassin. Poi la sua
fama è venuta accrescendosi nel tempo per
le ripetizioni di prestigio, per restare scolpita
definitivamente
nelle
parole di Gaston Rebuffat. E questo già dalle
prime righe nel suo capitolo in Stelle e tempeste: “La
parete nord della Grandes Jorasses? È difficile ma soprattutto è tanto bella”.
Alberto BENINI
scrittore di montagna
Foto Renato Lorenzo
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LO SCI ALPINISMO DI WILHELM PAULCKE
Wilhelm Paulcke, geolo-­‐
go e sciatore alpinista te-­‐
desco (1873-­‐1949) fu au-­‐
tore di diversi libri e ma-­‐
nuali sulla montagna (al-­‐
cuni posseduti dalla no-­‐
stra Biblioteca). Inforca gli sci dall’età di sette anni e a dieci impara il telemark, a Davos (Sviz-­‐
zera). Questo pioniere dello sci nelle Alpi, realiz-­‐
za, nel 1896, l’ascensione dell’Oberalpstock (3328 m), il secondo tremila al-­‐
pino salito con gli sci. Il 10 gennaio 1898 si iscrive alla Sezione di Mi-­‐
lano del Club Alpino Ita-­‐
liano, come risulta dalla sua domanda, manoscrit-­‐
ta e custodita presso il nostro Archivio Storico. La domanda è accompa-­‐
gnata da un foglio, scritto di proprio pugno dal Paulcke, che recita così: Qui di seguito la richiesta di iscrizione al vostro prestigioso Club, appog-­‐
giata dai signori Nor-­‐
mann Neruda e E. Wag-­‐
ner. Essendo un appas-­‐
sionato alpinista deside-­‐
ro appartenere al vostro Club per entrare in con-­‐
tatto con il Club Alpino Italiano e entrare in pos-­‐
sesso delle preziose pub-­‐
blicazioni del Club Alpino Italiano, che mi sono in-­‐
dispensabili per lo studio della letteratura. Nel ca-­‐
so diate il distintivo se-­‐
zionale, il mio amico E. Wagner, che è già socio della vostra sezione, pre-­‐
ga di spedirgliene uno. Vi prego di spedirne uno anche a me, non appena sarò associato alla vostra stimata Sezione. Distin-­‐
tamente e con un saluto alpino. Molto rispetto-­‐
samente. Willy Paulcke. Attualmente in Zurigo. Indirizzo abituale: Frei-­‐
burg i/Breisgau Marien-­‐
strasse Germania CARLO PORTA – POETA MILANESE GISM – GRUPPO ITALIANO SCRITTORI DI MONTAGNA tori, scultori, fotografi, musicisti e poeti sempre GRUPPO ITALIANO SCRITTORI DI MONTAGNA legati alla montagna, di modo che nel corso del Scorrendo la letteratura di montagna, gli appas-­‐
sionati lettori avranno notato sempre più spesso tempo la denominazione del Gism è stata estesa in la presenza del marchietto “Gism” sia accanto al “Accademia di arte e cultura alpina”. Nel dopo-­‐
guerra inoltre il gruppo ha manifestato nome di parecchi autori, sia a volte ac-­‐
un vivo dinamismo per ribadire i conte-­‐
comunato alle sigle degli enti organiz-­‐
nuti culturali ed artistici della frequen-­‐
zatori di manifestazioni culturali. Gism tazione della montagna e fra le nuove è l’acronimo di Gruppo Italiano Scritto-­‐
generazioni di scrittori alpinisti si sono ri di Montagna. Si tratta di una libera particolarmente affermati Armando associazione di scrittori, nata a Torino Aste, Bepi Pellegrinon, Tommaso Maga-­‐
nel 1929 ad opera di Agostino Ferrari lotti, Dante Colli, Lorenzo Revojera, Ire-­‐
ed Adolfo Balliano con i maggiori ne Affentrangere Spiro Dalla Porta Xy-­‐
esponenti della letteratura alpina di dias; quindi ancora Alessandro Gogna, allora (fra cui appunto Guido Rey, Ugo Eugenio Pesci ed ultimamente il feno-­‐
De Amicis ed il Duca degli Abruzzi), con meno Mauro Corona. Un cenno speciale l’intento di salvaguardare i valori cultu-­‐
merita l’attuale Presidente Spiro Dalla Porta Xy-­‐
rali ed etici dell’andare in montagna e dal rappor-­‐
to uomo-­‐montagna, sulla via additata dai pionieri dias, in carica dal 1991; che è autore di quasi una dell’alpinismo. Il Gism si è sempre battuto per ventina di prime assolute in Dolomiti e di oltre una l’affermazione dei risvolti culturali dell’alpinismo cinquantina di volumi. Proprio durante gli anni non disgiunti dai suoi indubbi contenuti artistici. della sua presidenza, le iniziative e le consuetudini Così negli oltre ottant’anni di vita il sodalizio ha storiche del Gism hanno preso un grande impulso. avuto l’onore di accomunare i più bei nomi della Così le riunioni annuali dei soci presso una sempre diversa località alpina si sono arricchite letteratura di montagna: da Ettore Ca-­‐
con i convegni autunnali e con le tavole stiglioni a Silvio Saglio, da Giovanni Tit-­‐
rotonde presso il Festival di Trento. Tut-­‐
ta Rosa a Salvator Gotta, da Ettore Fa-­‐
te occasioni per dibattere l’essenza sana a Francesco Cavazzzani, da Ettore dell’alpinismo alla luce delle implicazio-­‐
Zapparoli ad Armando Biancardi, da ni della vita moderna e delle nuove Bruno Credaro a Giotto Dainelli, da Se-­‐
forme di frequentazione della monta-­‐
verino Casara a Dino Buzzati, da Aure-­‐
gna, evidenziando i sempre più diffusi lio Garobbio a Giulio Bedeschi, da Fo-­‐
risvolti artistici e creativi soprattutto sco Maraini a Felice Benuzzi, da Gianni presso le nuove generazioni. Il CAI Mi-­‐
Pieropan a Rolly Marchi e da Riccardo lano ha sempre dato ampia collabora-­‐
Cassin a Cesare Maestri per finire con i più recenti. Ma non mancano nemmeno i cultori di zione al Gism sia in termini di risorse umane (nu-­‐
storia e toponomastica alpina come De Simoni e merosi sono gli associati comuni), sia in tema di Bertoglio, senza dimenticare Armando Scandellari; importanti iniziative culturali congiuntamente or-­‐
ganizzate con la Delegazione lombarda del Gism. come pure sono stati accolti nell’associazione pit-­‐
Lino Pogliaghi Invitiamo tutti a venire a trovarci, per “toccare con mano” il patrimonio della Biblioteca della montagna ”Luigi Gabba”.
CLUB ALPINO ITALIANO – SEZIONE DI MILANO
BIBLIOTECA DELLA MONTAGNA “LUIGI GABBA”
Archivio storico e fotografico
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