“Il nodo Mediopadano. Incontro con lo studio Histoire d'Avenir, Parigi, e l'Università degli Studi di Ferrara, Dipartimento di Architettura, sulle potenzialità culturali e urbane del nodo Mediopadano” Incontro del Gruppo di Supporto Locale Reggio Emilia, Biblioteca Panizzi, 26 febbraio 2014 Project co-financed by the European Regional Development Fund and made possible by the URBACT II Programme Verbale dell’incontro Versione non validata dai partecipanti Presenti Antonella Albertini Confocooperative, Alessandro Ardenti – Dittongo Architetti Circoscrizione Nord Est, Silvia Asnicar studente UNIFE, Luca Belati studente UNIFE, Matilde Bianchi Comune di Reggio Emilia, Gianni Boeri Ordine Architetti Reggio Emilia, Gabriele Boni libero professionista, Linda Bonzagni studente UNIFE, Francesca Bosonetto Comune di Reggio Emilia , Letizia Bovazza studente UNIFE, Silvia Brunoro docente UNIFE, Corrado Cacciani Soc. Cattolica, Alessandra Carollo tecnico ENTER.HUB Comune di Reggio Emilia, Stefania Carretti Comune di Reggio Emilia, Carla Cavallini coordinatore ULSG Europe Direct Emilia, Pier Luigi Chiussi Manifatture del Nord, Lorenzo Conti studente UNIFE, Stefano Curli Ordine Ingegneri Reggio Emilia, Roberto Di Giulio docente UNIFE, Laura Dussini studente UNIFE, Stella Ferrari Comune di Reggio Emilia, Oliver Forghieri studente UNIFE, Filippo Franchini studente UNIFE, Laura Gasparini Comune di Reggio Emilia, Mattia Lonardi studente UNIFE, Clémence Lorin de Reure Consulente Comune di Reggio Emilia, Sonia Malaspina studente UNIFE, Giovanni Manfredini Vaccari libero professionista, Lucia Marcaccini studente UNIFE, Bruno Marconi Unindustria, Lorenzo Masotti studente UNIFE, Michele Nassetti studente UNIFE, Emanuele Piaia docente UNIFE, Emanuele Porcu Agenzia Mobilità Reggio Emilia, Lauro Sacchetti libero professionista, Mauro Severi, Giuliano Simonetti studente UNIFE, Francesco Spallanzani Collegio Geometri Reggio Emilia, Ilaria Spasari studente UNIFE, Valeria Spinato Comune di Reggio Emilia, Omar Tondelli CAIRE, Norberto Vaccari libero professionista, Angelo Zani libero professionista, Giovanni Zannoni docente UNIFE, David Zilioli coordinatore ENTER.HUB, Comune di Reggio Emilia. Verbale dell’incontro - bozza non validata dagli autori Introduzione: David Zilioli e Carla Cavallini La stazione è di per sé un'opera d'arte, Galleria d'arte, effetto vetrina EXPO, valorizzazione dell'area periurbana e del rapporto città/campagna, la dimensione slow (food) vs. fast. La nostra stazione è più simile a un aeroporto (es. Schiphol). Metz e Lens in Francia, piccole città con stazione Alta Velocità e stazioni regionali: obiettivo come valorizzare le città? Filiali dei musei Louvre, Pompidour con opere "minori". Questi casi funzionano. Fenomeno dell'"architurismo". Gli spazi interni alla stazione sono vasti, non c'è incompatibilità di funzioni. Si possono isolare acusticamente, mettere sotto teche ecc. Tuttavia l'esempio che può interessare di più il Comune di Reggio Emilia è quello dell'aeroporto di Schiphol: non solo spazi commerciali, ma anche culturali, ma non quelli di musei famosi. Occorre solo creare attrattività. Segue la presentazione di Clémence Lorin De Reure, “Valorisation de la gare TGV Mediopadana Potentiels culturels et touristiques”, cfr presentazione allegata. Discussione dopo la presentazione : Stefano Curli: Ma l'utente paga per avere cultura nella stazione? Una bella scultura di Pomodoro attira il visitatore, ma qual'é l'equilibrio tra fruizione gratuita e a pagamento? Come attrarre gente anche in città? David Zilioli: Il caso di Lens l'abbiamo visitato di persona e funziona e il tram funziona da "collante" tra la stazione e la città. Noi abbiamo la fortuna di avere già il "contenitore". Stefano Curli: Ma la stazione deve fare il suo mestiere di stazione prima di tutto. David Zilioli: Noi andremo avanti con questo lavoro. Ringraziamenti a Clémence Lorin de Reure. PAUSA Introduzione e presentazione a cura del prof. Zannoni - UniFE: Soluzioni a problemi concreti anche con laboratori di sintesi finale multidisciplinari accompagnati da una pluralità di docenti (3-4): prof. Di Giulio, arch. Brunoro e ing. Zilioli nella doppia veste di docente e "committente". Su questi temi verranno sviluppati una quindicina di testi. Presentazioni degli studenti, cfr allegati al verbale. Conclusioni e ringraziamenti agli studenti per le loro presentazioni. Mauro Severi: Di tutte le suggestioni questa è quella che gli piace di più legando la spina dorsale che va dal San Lazzaro, alla città, all'area nord, alla stazione Alta Velocità. Perché quest'ultima può essere anche una via di fuga con la gente che scappa dalla città. La quarta corsia dovrà essere su viadotto, in modo da consentire l'attraversamento a piedi. Occorre pensare anche alla nuova ferrovia nord/sud: Guastalla, Verona / Scandiano, Sassuolo. Questo nodo non è progettato e concluso, ma va tenuto aperto a futuri sviluppi. Lauro Sacchetti: Interessante il lavoro dell'arch. Spinosa e quella sorta di serpente rosso che attraversa la città. Abbiamo zone di degrado in città, non molte, non gravi, ma vi sono. La stazione Medio Padana è un luogo per prendere il treno per il reggiano, ma per chi ci sta intorno è qualcosa in più. Noi abbiamo bisogno di proteggere il nostro sistema produttivo. Noi dobbiamo cambiare il sistema ferroviario secondario; l'abbiamo difeso e conservato, ma non adeguato. Il sistema di trasporto pubblico locale è farraginoso e sottoutilizzato, o utilizzato solo da certe categorie di pubblico. Occorre una comunicazione elementare: chi arriva ha fretta. Non è un hub, non è un punto di interscambio. Tutti gli sforzi vanno concentrati sulla spina dorsale della città. David Zilioli: Abbiamo un interlocutore che è la Regione Emilia-Romagna. Quanto rende la ferrovia locale? La tramvia è già in progetto, ma va infarcita di dati economici. Occorre anche ragionare sull'area di sosta che è funzionale alla stazione, ma la tranvia è prioritaria. Occorre un'analisi economica. Il caso di Scandicci è una best-practice. Tra 20 giorni ci riconvochiamo perché avremo gli esiti di indagini economiche, dei sondaggi e di uno studio trasportistico sulle rampe.
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