Il ruolo degli ambienti di apprendimento nella scuola digitale Fabrizio Emer I.C. W. A. Mozart 14 aprile 2014 mappe per leggere e capire il mondo Da alcuni anni il termine “mappa concettuale” è diventato un caposaldo del lessico “scolastico”, dalla scuola primaria fino all’Esame di Stato della secondaria superiore. Le mappe mentali e le mappe concettuali sono due forme di rappresentazione grafica del pensiero. Non sempre tuttavia è chiara la distinzione fra una mappa concettuale, strumento impiegato per la ricerca e la formazione dal team di Joseph Novak, e la mappa mentale, rappresentazione grafica del pensiero, teorizzata da Tony Buzan. Aver ben presente la differenza fra i due tipi di mappe è tuttavia fondamentale in quanto gli usi didattici e i mezzi di realizzazione sono del tutto diversi e una commistione fra le due tipologie non gioverebbe allo scopo principale di una mappa, conferire cioè una struttura a un insieme di informazioni destrutturate. la mappa concettuale è una rappresentazione grafica dell’informazione suddivisa in concetti messi in relazione fra loro. Di norma i concetti seguono un ordine gerarchico, secondo il modello top-down, ma possono anche presentare collegamenti trasversali. Il punto di partenza è il concetto più generale che si specializza in una serie di sottoconcetti, fra loro legati da proposizioni (verbi o connettivi). La struttura è quindi di matrice connettivista, non dà alcuna enfasi all’estetica e si concentra sulle parole (anche le relazioni sono infatti rappresentazioni di proposizioni). concept-map da vicino Secondo l'impostazione originale di Novak, le caratteristiche essenziali di una mappa concettuale sono le seguenti: è costituita da nodi concettuali, ciascuno dei quali rappresenta un concetto elementare e viene descritto con un'etichetta apposta ad una sagoma geometrica; i nodi concettuali sono collegati mediante delle relazioni di tipo connessionista: in genere vengono rappresentate come frecce orientate e dotate di un'etichetta descrittiva (in genere un predicato); la struttura complessiva è di tipo reticolare (che quindi potrebbe non presentare un "preciso punto di partenza"). Utili accorgimenti per realizzare una mappa concettuale sono i seguenti: individuare chiaramente la "domanda focale", ovvero il tema che si sta descrivendo e che circoscrive l'ambito di analisi; svilupparla per quanto possibile dall'alto verso il basso, considerando le relazioni trasversali una eccezione; adottare una logica di realizzazione di tipo connessionista: prima avviene l'identificazione dei concetti, poi la creazione delle relazioni associative tra di essi; riuscire a collegare i diversi argomenti in modo chiaro e corretto. http://www.lemappedelpensiero.it/wordpress/ http://www.pavonerisorse.it/cacrt/mappe/ la mappa mentale è la raffigurazione grafica del pensiero, strutturata in chiave evocativa ed emozionale, e sviluppata per associazioni, talvolta in ordine gerarchico, ma certamente con una spiccata attenzione alla codifica iconico-cromatica. I concetti non sono pre-esistenti rispetto alle relazioni, ma si associano ad altri concetti in modo non lineare. Le peculiarità di questo tipo di mappa sono pertanto la struttura gerarchico-associativa e l’uso di elementi di forte impatto percettivo. mind-map da vicino Le mappe mentali hanno una struttura gerarchico-associativa. Questo significa che sono solo due le tipologie di connessioni che possono essere create: gerarchiche (dette anche rami) che collegano ciascun elemento con quello che lo precede associative (dette anche associazioni) che collegano elementi gerarchicamente disposti in punti diversi della mappa. La struttura portante di una mappa mentale è sempre gerarchica; le relazioni associative aiutano ad aumentarne l'espressività, evidenziando la presenza di legami trasversali mediante frecce. Essendo gerarchica, la mappa mentale ha necessariamente anche una geometria radiale (che quindi dal centro si propaga verso l'esterno): all'elemento centrale troviamo collegati degli elementi di primo livello, ciascuno dei quali può essere collegato con elementi di secondo livello e così via. La mappa mentale è uno strumento votato alla creatività, alla memorizzazione, all'annotazione in chiave personale. Per questo Buzan ha formulato il suo modello incentrandolo sull'evocatività: tutti gli elementi di una mappa mentale devono essere ricchi di immagini fantasiose e colorate, perché da un lato rendono gradevole la rappresentazione, dall'altro stimolano l'emisfero cerebrale destro, le cui funzioni supportano facoltà come la creatività, la memoria, la fantasia, l'intuizione. Il modello realizzativo delle mappe mentali è essenzialmente associazionista: si procede inserendo e ricombinando dinamicamente gli elementi nella mappa, utilizzando una struttura gerarchico-associativa e applicando il processo di associazione mentale. È importante notare che una mappa mentale non ha un'impostazione gerarchica assoluta ma di contesto e dispone gli elementi intorno a un centro secondo una raggiera: ciò che sta al centro è il punto di partenza, ciò che si colloca radialmente è punto intermedio di un processo associativo virtualmente infinito. riassumendo… La prima grande differenza salta agli occhi guardandole. Nella mappa mentale si vedono subito l’utilizzo di colori, disegni, enfatizzazioni del testo, struttura gerarchica di quest’ultimo: tutti questi elementi mancano nelle mappe concettuali mentre abbondano in quelle mentali. La mappa mentale è infatti concepita per darci un’immediata fotografia di una situazione, di un pensiero, di un’idea e così via. La mappa concettuale è invece un disegno che ha bisogno di più tempo e di un po’ di analisi per essere afferrata. La mappa mentale, dunque, si fa afferrare al volo e non è un caso se è un’ottima tecnica di memorizzazione mentre quella concettuale mira di più all’analisi di un fatto, di una domanda, ecc. Si potrebbe dire che le mappe concettuali sono più adatte per lo studio e le analisi. Perché vanno in profondità, con la loro struttura ad albero e la loro logica reticolare, nei concetti e nelle relazioni tra questi. Infatti, partono da una domanda alla quale si cerca di dare una risposta. Le mappe mentali sono più adatte per i progetti, il cercare nuove idee, il raccontare una storia. Ma la differenza, in fondo, non è così netta. Per prendere delle decisioni, ad esempio, le mappe mentali si prestano molto bene. solution-map Le solution map per molti aspetti sono un compromesso tra l'evocatività delle mappe mentali e l'espressività tipica delle mappe concettuali. In tal senso possono essere considerate sia mappe cognitive, sia mappe creative. Le solution map sono caratterizzate da: una strutturazione gerarchico-associativa: come le mappe mentali, le solution map sono realizzate collegando rami e sottorami, in modo che ciascun elemento abbia un solo antecedente. Questa è la loro primaria connotazione strutturale ma, poiché in alcuni casi è necessario evidenziare dei legami trasversali tra gli elementi della mappa, è possibile introdurre alcuni "legami associativi" che prescindono dalla gerarchia; l'uso pervasivo dell'evocatività: come le mappe mentali, anche nelle solution map si fa largo uso di immagini, colori, simboli, che possano stimolare il processo associativo e quindi la creatività. Anche il testo può essere utilizzato in questo senso, introducendo parole che abbiano una valenza evocativa; codifica e condivisione la rappresentazione di concetti articolati: come nelle mappe concettuali e al contrario di quanto avviene nelle mappe mentali, nelle solution map è possibile introdurre del testo esteso, per descrivere in modo sintetico ma preciso concetti/idee/informazioni. In questo caso, dunque, l'evocatività del testo viene subordinata alla sua chiarezza espressiva; l'impiego di codifiche: la chiarezza nelle solution map è raggiunta anche introducendo codifiche, come quelle iconiche, cromatiche, testuali e posizionali. Queste aiutano a rappresentare in modo sintetico e a creare convenzioni; il supporto tecnologico: le solution map si avvalgono di software, che ne agevolano la visualizzazione e la condivisione, ma soprattutto la fruizione. Una solution map, infatti, è quasi sempre legata alle funzionalità del sistema che ha permesso di realizzarla e che consente di impiegarla, ad esempio per generare un documento di testo, una struttura web o la WBS (Work Breackdown Structure - Struttura di Scomposizione del Lavoro) di un progetto. solution map => creativity map Poiché possono essere sia strumenti creativi, sia strumenti cognitivi, il registro del loro utilizzo può variare dinamicamente: una solution map potrebbe nascere come mappa creativa, evolversi in tal senso raccogliendo idee e spunti, iniziare a strutturare informazioni sintetiche, articolarsi maggiormente e trasformarsi infine in una mappa cognitiva a tutti gli effetti. Se per un verso questo stempera gli aspetti peculiari della solution map come mappa cognitiva o come mappa creativa, per l'altro rende le solution map strumenti particolarmente versatili, che possono essere impiegati in una grande varietà di modi/contesti/situazioni, anche al di fuori degli ambiti tipici delle mappe mentali e delle mappe concettuali. Esempio di solution map, sull'organizzazione di un evento pubblico una marcia in +: mappe dinamiche digitali Una mappa dinamica è uno strumento di rappresentazione di sistemi complessi, fondato sull'applicazione di procedure software che costruiscono grafi, composti da nodi e archi, partendo da informazioni prelevate da basi di dati. Sia le mappe mentali di Tony Buzan che le mappe concettuali di Joseph Novak possono essere ricostruite attraverso procedure dinamiche. Principali strumenti di costruzione e visione di mappe dinamiche: ThinkMap (http://www.thinkmap.com) Motore di ricostruzione di mappe dinamiche personalizzabile, applicato in molti ambiti: knowledge management, operations e workflow, network management, e-commerce, ricerca e sviluppo, e business intelligence. The Brain (http://www.thebrain.com) La tecnologia TheBrain può essere utilizzata su intranets aziendali, desktops, e sul Web. Le applicazioni possono includere: customer care, project management, dynamic mind mapping, IT management e helpdesks, competitive intelligence, marketing e supporto vendite, e personal information management. Gnod (http://www.gnod.com) Mappa dinamica a ricostruzione gravitazionale, in ambito culturale polimorfismo Gli strumenti software di sviluppo e rappresentazione di mappe concettuali come cmap (http://cmap.ihmc.us/conceptmap.html) consentono diverse utili modalità di variazione interattiva dell'aspetto della mappa, volte a renderne più agevole la fruizione, tuttavia anche tali funzionalità non risolvono completamente i problemi di rappresentazione e interpretazione dei sistemi complessi. Lo sviluppo delle mappe dinamiche parte da questa problematica, e la ricostruzione automatica dei grafi offre sostanzialmente ulteriori soluzioni: il polimorfismo algoritmico e il polimorfismo parametrico. Il polimorfismo algoritmico, consiste nella scelta dell'algoritmo di ricostruzione dinamica della mappa. Il polimorfismo parametrico, consiste nel differenziare i parametri della ricostruzione. I polimorfismi algoritmo e parametrico, peculiari delle mappe dinamiche, in combinazione con il polimorfismo interattivo, offrono un'ampia gamma di modalità di ricostruzione e visualizzazione, in grado di rendere esplorabili anche i contesti di conoscenza e i sistemi di maggiori dimensioni e maggior grado di complessità. [ per approfondire: “mappedinamiche” e “fondinfo” – (pag. 49) nel wiki ] darsi alle mappe: il software L'opensource FreeMind ha una grafica piuttosto spartana ma è completamente gratuito, è stato rilasciato sotto licenza GPL Uno strumento che consente di creare diagrammi e di condividerli è Bubbl.us, completamente online tramite l'utilizzo del proprio browser permette di creare e condividere mappe e diagrammi Un altro software da tenere in considerazione è Cayra. È totalmente gratuito e lo distingue da Freemind la possibilità di realizzare delle Mappe mentali morbide e colorate così come indicato dallo stesso Buzan. Anche Mind42 è un'applicazione web 2.0 che consente di realizzare mappe mentali online in forma collaborativa, molto utile per il Brainstorming e per la condivisione in rete. BrainVizing è un'applicazione che sfrutta le capacità di GraphViz che consente di realizzare mappe mentali in forma incrementale, di produrre le mappe in sequenze che ne illustrano la definizione collegamento dopo collegamento. Uno strumento per realizzare mappe online è MindMeister. La filosofia di sviluppo è analoga a quella di altri software, ma il sistema è completamente online, alcune delle sue funzionalità sono del tutto gratuite e permette di lavorare in modo collaborativo via Internet. Il progetto Mindmaple appare uno dei più promettenti in ambito MS Windows, sia per semplicità, sia per versatilità. Consente anche di produrre mappe non gerarchicoassociative, pur mantenendo una grande usabilità nella manipolazione dei rami di mappe mentali digitali. XMIND è particolarmente interessante e promettente. La grafica è abbastanza curata, i comandi sono semplici e intuitivi ed è possibile installarlo su Win/Mac/Linux. intro Gli scenari culturali prodotti dallo sviluppo dei nuovi media pervadono la quotidianità delle giovani generazioni e impongono un ripensamento delle strategie educative nella scuola. Una pratica che sta ottenendo consenso nelle comunità di docenti prevede di capovolgere (to flip) i momenti classici dell’attività didattica: la lezione frontale e lo studio individuale. Grazie alla crescente disponibilità di videolezioni, di risorse multimediali, di strumenti di interazione online la fruizione dei contenuti può essere svolta al di fuori delle mura scolastiche, mentre la fase di esercitazione, applicazione ed elaborazione si sposta a scuola, in un contesto collaborativo ideato e condotto dal docente. Le implicazioni pedagogiche di questa inversione sono molteplici: dalla individualizzazione e personalizzazione dell’apprendimento nel primo spostamento, all'apprendimento attivo e fra pari nel secondo, consentendo di trasformare una didattica fondamentalmente istruzionista in una costruttivista e sociale. flipped classroom Non è una rivoluzione improvvisa, ma un processo in evoluzione con radici educative profonde nei movimenti dell’apprendimento attivo. È una proposta di trasformazione della didattica che emerge dalle esperienze di docenti che vogliono cambiare la scuola. In estrema sintesi si propone di invertire i momenti classici dell’attività didattica: la lezione frontale si sposta a casa utilizzando le nuove tecnologie e lo studio individuale a scuola che può così avvalersi della presenza del docente oltre il libro Questo dipinto del 1350 riproduce una lezione all’Università di Bologna che ricorda molto la scuola di oggi non solo per la presenza della cattedra, dell’insegnante, del libro, ma soprattutto per il climi della classe. Sembra che i secoli, lo sviluppo tecnologico, la ricerca pedagogica, la sperimentazione didattica non abbiano cambiato molto. Come è possibile? Più che le resistenze istituzionali e culturali ciò che ha fissato la lezione frontale nel tempo è la tecnologia su cui si basa: il libro. Libro e lezione sono strettamente legati: lectio deriva da legere e ai tempi del dipinto la lezione consisteva nella lettura ad alta voce del libro, che era un oggetto raro e costoso. Oggi La sua funzione non è più la lettura del libro alla classe, ma l’esposizione che ne fa il docente. Questa trasformazione è dovuta ad un cambiamento tecnologico: l’avvento della stampa che ha reso il libro facilmente accessibile. Oggi, come è evidente, ci troviamo a vivere in una nuova fase di profonda trasformazione delle tecnologie intellettuali e in uno scenario culturale profondamente mutato. I cosiddetti nativi digitali, immersi dalla nascita in un ambiente pervaso da tecnologie multimediali e interattive, vivono la realtà scolastica come estranea al proprio modo di apprendere. Come la stampa qualche secolo fa ha reso improduttiva la lettura di un testo ad una classe, oggi le tecnologie digitali riproducendo le lezioni e trasformandole in videolezioni rendono improduttivo trovarsi in classe per ascoltare passivamente l’esposizione di contenuti. videolezioni La libera disponibilità di videolezioni sta mettendo in seria discussione il sistema dell’istruzione superiore. Negli Stati Uniti startup come Coursera, Udacity, Udemy attivano corsi con centinaia di migliaia di studenti (MOOCs, Massive Open Online Courses), sostenibili sia sul piano formativo sia su quello economico. Khan academy Anche nell'ambito della scuola si moltiplicano iniziative. La Khan Academy è una realtà che sta incidendo in modo significativo nella realtà scolastica degli Stati Uniti con più di 4500 lezioni e oltre 200 milioni di visualizzazioni. La sua popolarità oltre che dalle capacità di Salman Khan deriva dalla strategia comunicativa che non è quella del docente in cattedra, ma di un tutor a fianco dello studente. virtualizzare la lezione I video non sono “lezioni magistrali”, ma interventi informali. Questi aspetti producono coinvolgimento negli studenti, che si sentono accompagnati nell’apprendimento da un amico piuttosto che da un docente. Tutto ciò, lungi dell’essere frutto dell’improvvisazione, richiede, come è facilmente intuibile, una profonda competenza delle materie trattate e grandi doti di carattere didattico e comunicativo. mappa della conoscenza Khan Academy ha sviluppato anche altre funzionalità, come la Mappa della conoscenza che personalizza per ogni studente una serie di esercizi in base alle videolezioni visualizzate. Il superamento degli esercizi fa conseguire badge che si possono esibire come trofei. strumenti di gestione della classe Khan Academy si propone anche come strumento per la gestione della classe. Con l’iscrizione gratuita dei suoi studenti un insegnante dispone di un ambiente di gestione delle attività didattiche. Le risorse visualizzate, il tempo dedicato, gli esercizi svolti, gli errori compiuti vengono tracciati in modo da produrre dati, grafici e statistiche. Non è difficile scorgere alla base di tutto questo una visione dell'apprendimento di stampo comportamentista. Le critiche più lucide sostengono che Khan Academy lungi dall’essere la scuola del futuro offra invece una risorsa funzionale alla scuola così com’è oggi. Le videolezioni non sarebbero altro che ripetizioni a buon mercato che rinforzano un apprendimento nozionistico e migliorando il rendimento scolastico, da cui appunto deriverebbe buona parte della loro popolarità. Anche il sistema di esercizi incentiva gli studenti a conquistare livelli come nei videogiochi, piuttosto che sollecitare una comprensione profonda. Si tratta di analisi fondate che però non mettono in discussione la Khan Academy nel suo complesso, ma consentono di inquadrarla in una più corretta prospettiva, quella della flipped classroom. Open Educational Resources Oltre a Khan Academy ci sono molte iniziative nella Rete. YouTube ha prodotto un servizio per docenti proponendo video organizzati per materia e ordine scolastico. TEDEd propone video appositamente per la Teachers Flipped classroom e strumenti per adattarli alle specifiche esigenze di un docente. In questo ambiente ognuno può caricare i propri video e poi predisporre la Lezione con diversi strumenti di personalizzazione. da noi… In Italia le iniziative che si possono citare sono: • OilProject con migliaia di videolezioni e oltre 250.000 utenti; • Scuola Interattiva che pubblica liberamente su YouTube videolezioni utilizzando mappe concettuali; • lnsegnalo.it con corsi che possono essere anche a pagamento; • Innovascuola??? con risorse per ciclo scolastico e materia. • Alexandrianet Repertorio Aperto e Marketplace di Risorse Didattiche Digitali per la Scuola e l’Università Slideshare Slideshare è una piattaforma dedicata alla condivisione di documenti, presentazioni e slide particolarmente famosa negli ambiti accademici, ma anche tra i comuni mortali che non vogliono lasciar morire il proprio lavoro su file ppt. la piattaforma Google screencast Una delle attività della Flipped classroom è la produzione diretta da parte degli insegnanti di videolezioni. Questa strategia consente di realizzare prodotti personali, ma richiede lo sviluppo di competenze tecnologiche e metodologiche. Per l'aspetto tecnologico occorre apprendere un ambiente di screencasting. La Rete ne offre molti gratuiti e di facile uso che richiedono un normale computer dotato di webcam e microfono con cui si può apprendere come effettuare la registrazione, l’editing, il montaggio e la produzione di una videolezione. Più difficile apprendere a parlare davanti ad una webcam. Occorre la volontà di impegnarsi in una nuova sfida. Learning Management System Tutte le risorse possono essere riproposte alla classe utilizzando un LMS come Moodle o Edmodo che non necessita di installazione server. La piattaforma Docebo pensata per singoli docenti o scuole che vogliono gestire le proprie classi online. www.edmodo.com https://moodle.org aula come luogo di progettazione Portare in aula lo studio individuale non significa banalmente svolgere in classe i tradizionali compiti per casa, ma progettare attività didattiche centrate sull’apprendimento, cioè far apprendere piuttosto che insegnare. Significa portare al centro dell’azione didattica non tanto i contenuti, ma i processi con i quali avviene l’apprendimento: la riflessione; la motivazione; la capacità di analizzare, valutare, applicare in contesto le conoscenze. Al centro dell’aula non c’è più il testo e nemmeno il docente, ma ogni studente. Il docente svolge il ruolo di facilitatore dei processi di apprendimento, di sostegno allo sviluppo delle facoltà cognitive, di guida nello sviluppo delle competenze: attività oggi più rilevanti e critiche di quelle della diffusione dei contenuti. apprendimento esperienziale Progettare attività didattiche che si concentrino sullo sviluppo di competenze e che riescano a coinvolgere attivamente gli studenti anche attraverso le strategie introdotte dalle nuove tecnologie, cioè attraverso un apprendimento esperienziale, collaborativo, contestualizzato e guidato dall'interesse. informale vs formale • Provando attivamente • Contestualizzato • Socialmente • Per interesse • Ascoltando passivamente • Decontestualizzato • Individualmente • Per dovere apprendimento attivo L’attività didattica si può trasformare secondo le linee riconducibili all’active learning. Le esperienze più significative dei docenti che hanno adottato la flipped classroom hanno messo in evidenza due principi: l’apprendimento per ricerca (Inquiry Based Learning) e l’apprendimento fra pari (Peer Learning). inquiry learning The formulation of a problem is often more essential than its solution, which may be merely a matter of mathematical or experimental skill. (La formulazione di un problema è spesso più essenziale della sua soluzione, che può essere semplicemente una questione di competenze matematiche o sperimentali) Si cerca di trasformare la classe in una comunità di ricerca impegnata ad affrontare i contenuti attraverso i processi di pensiero che costituiscono le basi epistemologiche dell’ambito indagato, adottando, per quanto possibile, le stesse strategie e metodologie della ricerca scientifica. il restyling della classe di matematica Più che a risolvere problemi astratti e codificati, gli studenti sono chiamati a porre problemi significativi e concreti, e solo successivamente a individuare strategie per la loro soluzione, come illustrato in questo video. significare Esempio di esercizio non significativo Esempio di trasformazione di una formula geometrica in problemi significativi trasformare la didattica attraverso l’apprendimento per scoperta risorse http://wise.berkeley.edu/ Wise Web based ambiente di inquiry learning per le scienze dell’Università di Berkeley http://www.nquire.org.uk/home software dell’Università di Nottingham che guida nelle varie fasi di un progetto di ricerca http://www.ispotnature.org/ piattaforma dedicata alle scienze naturali Peer Learning (I pari possono essere i migliori insegnanti, perché sono quelli che ricordano cosa vuol dire non capire) il modello dei pari Un modello per l’apprendimento fra pari è il Peer Instruction proposto da Eric Mazur. Dopo aver proposto materiali di studio agli studenti le attività d’aula sono condotte attraverso la proposizione di domande con l’obiettivo che risponda correttamente una percentuale compresa fra il 30 e il 70% della classe. Si da quindi avvio al confronto in gruppi che contengano studenti che hanno dato risposte diverse chiamati ognuno a sostenere le proprie posizioni. Questo confronto aiuta a chiarire le idee e a migliorare le proprie riflessive. Al termine di questa fase la riproposizione della stessa domanda porta generalmente a un esito decisamente migliore, che consente di chiudere il problema con una condivisione guidata dal docente dei processi e delle soluzioni emerse nei vari gruppi e con una spiegazione finale. feedback Mobile learning Queste attività possono essere condotte senza l’impiego di alcuna tecnologia digitale, ma ci si può avvalere di un ambiente prodotto dallo stesso gruppo di ricerca che gestisce l’interazione degli studenti online e in aula. https://learningcatalytics.com/ bibliografia Novak J.D., L'apprendimento significativo, Edizioni Centro Studi Erickson, Trento, 2001. Novak J.D. e Gowin D.B., Imparando a imparare, S.E.I., Torino, 1989. Scocco A., Costruire mappe per rappresentare e organizzare il proprio pensiero, Ed. Franco Angeli, Milano 2008. Guastavigna M., GraficaMente, Carocci, Roma, 2008. Emiliani A., Mappe concettuali, uno strumento per la promozione dell'apprendimento significativo, in Insegnare filosofia, 2, 1997. Buzan, T., The Mind Map Book. Penguin Books, 1996 Novak, J.D., Learning, Creating, and Using Knowledge: Concept Maps as Facilitative Tools in Schools and Corporations. Lawrence Erlbaum Associates, Mahwah, 1998 Barabasi, L., Link La scienza delle reti. Einaudi. Torino, 2004 Dodge, M & Kitchin, R. Atlas of Cyberspace. Pedroni, M., Knowledge mapping attraverso la ricostruzione automatica di mappe concettuali dinamiche, in 10th Knowledge Management Forum. Siena, 2005 Pedroni, M., E-learning e rappresentazione della conoscenza. Tecomproject, Ferrara, 2006 Pedroni, M., La mappatura dinamica e polimorfica della conoscenza, in 14th Knowledge Management Forum. 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