wwf agrigento per terravecchia

WWF Agrigento
via Atenea, 123 c/o Centro Culturale “Pier Paolo Pasolini”
92100 – Agrigento
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Il Wwf Agrigento, di seguito all’incontro pubblico voluto dalla nuova amministrazione comunale in data
14/IX/2013 ed alla sessione informativa del 27/XII/2013, richiesta dalla Associazione e assentita dalla
Amm.ne Com.le in persona dell’Assessore al ramo Dott. Maurizio Masone, nel corso della quale si sono
potute esaminare alcune tavole di progetto dell’intervento denominato “Progetto Terravecchia” di cui il
funzionario preposto ha illustrato in dettaglio le caratteristiche, ritiene preliminarmente di esprimere il proprio
apprezzamento per la disponibilità al dialogo manifestata attraverso tali iniziative ed auspica che il nuovo
clima di collaborazione prosegua nelle successive fasi di attuazione del Progetto Terravecchia e si estenda
anche alle future iniziative inerenti il c.s. nel segno della collaborazione e della progettualità condivisa fra
Amministrazione Civica e istanze organizzate della pubblica opinione.
Circa lo specifico dell’argomento trattato si ritiene non potersi che prendere atto dello stato del
procedimento instaurato ai sensi delle leggi vigenti e giunto ormai alla fase conclusiva dell’avviamento del
cantiere a seguito del contratto già in precedenza stipulato con la ditta vincitrice dell’appalto. Non possiamo
tuttavia sottacere che il modello di intervento che il Progetto Terravecchia sottende non è un modello a
nostro avviso valido e condivisibile perchè non appare in nessun modo ricollegabile ad un disegno
riconoscibile di città futura e non affronta in nessun modo le problematiche specifiche del nostro c.s. nella
sua globalità. L’occasione perduta per la colpevole miopia delle amministrazioni di allora con l’errata
destinazione dei fondi della l.r. “Ortigia e Agrigento” deve diventare monito e lezione sugli errori da non
ripetere, sia pure nei limiti dei percorsi obbligati che oggi la legislazione attuale impone.
Si registra tuttavia con soddisfazione la dichiarata disponibilità, tanto dei responsabili comunali
quanto dell’Amministrazione, di adire ad ogni possibile modifica migliorativa nella direzione della più congrua
rimodulazione degli spazi e dei volumi verso la migliore salvaguardia dei valori storici di questo brano di
paesaggio antropizzato nonché delle cogenti qualità di sicurezza antisismica sia a scala del singolo edificio
che del tessuto urbano nel suo complesso, ivi compresi slarghi e strade visti nella loro funzione primaria di
vie di fuga e di penetrazione dei mezzi di soccorso. Anche il risparmio energetico, tanto nell’edilizia abitativa
quanto nella pubblica illuminazione, è apparso debitamente presente all’attenzione dell’ufficio pubblico
procedente.
Con pari soddisfazione si ritiene di valutare il passaggio dal cemento armato alla muratura portante
armata in relazione soprattutto alla fragilità del substrato, ma anche alle economie di spesa ed alle migliori
prestazioni energetiche e di protezione antisismica, come pure la disponibilità alla rimodulazione dei previsti
prospetti nel rispetto degli equilibri preesistenti fra pieni e vuoti delle facciate, dei rapporti dimensionali
tradizionali delle aperture con attenzione anche ai materiali da impiegarsi negli elementi di aeroilluminazione
e nei rivestimenti nonché nei dispositivi di raccolta e di allontanamento delle acque piovane da realizzarsi,
secondo tradizione, in materiale fittile di tipo artigianale e da recapitarsi, come da norma, in conduttura
separata da quella fognaria .
Si è preso atto altresì dei dispositivi già previsti per l’accesso pedonale facilitato all’area ed all’intenzione di
andare a quante modifiche, anche in corso d’opera, sia possibile apportare per limitare l’impatto delle auto in
sosta dei residenti.
Desta invece preoccupazione la scelta di fondazioni a piastra di c.a., tipologia certamente preferibile
ai plinti o alle travi rovesce nello spessore necessario a sostenere le strutture intelaiate in c. a.
originariamente previste ma che costituirebbe in futuro un grave ostacolo a saggi ed ispezioni del sottosuolo
che potrebbero rendersi necessari per le sempre possibili variazioni a monte dei percorsi delle acque di
percolazione sotterranea di cui è ricca la collina di Girgenti. Tale tipo di fondazione inoltre postulerebbe in
linea di massima il problematico accesso/approssimazione delle autobetoniere per la necessaria gettata unica
dei conglomerati cementizi, mezzi pesanti e di dimensioni non proporzionate alle esigue dimensioni e alle
tortuosità del tessuto viario con, inoltre, grave disagio alla popolazione residente. Si ritiene che il tradizionale
tipo di fondazione in muratura continua (con p.t. su vespaio) sia da preferirsi, previe le consuete verifiche di
idoneità delle caratteristiche del piano di imposta e dei materiali già esistenti in situ.
E’ stato assicurato che sarà prestata la necessaria attenzione, di concerto con la Soprintendenza ai
BB.CC., ai preliminari saggi archeologici e geotecnici necessari.
Con riferimento poi al previsto risanamento del quartiere Ravanusella ed all’intenzione espressa
dall’Amministrazione di coinvolgere i residenti ed i piccoli proprietari nonché le espressioni organizzate del
mondo delle professioni, dell’imprenditoria edile, della cultura e dell’ambientalismo nella formulazione delle
linee guida generali e nelle scelte di dettaglio inerenti il sistema degli spazi pubblici, la STL Wwf Agrigento
non mancherà di concorrere con tutte le proprie risorse ed energie a tale virtuoso nuovo modello di
pianificazione condivisa affinchè il nuovo intervento possa contraddistinguersi anche per la partecipazione
fattuale, la più larga possibile, di soggetti attuatori: cittadini, commercianti, piccoli proprietari ed imprese,
con le evidenti migliori ricadute economiche nel territorio che un tale modello realizzerebbe rispetto al
Progetto Terravecchia. Si ritiene pure che sia necessario dar luogo ad ogni possibile modifica legislativa,
regolamentare, procedurale, pianificatoria e fiscale utile a mobilitare tutte le energie economiche,
imprenditoriali, professionali e creditizie verso un disegno unico e lungimirante di riuso del costruito al fine di
spezzare il cerchio stretto della crisi economica insieme sconfiggendo la tendenza storica al consumo di
nuovo territorio. In tale direzione si condivide la prospettata necessità di una revisione completa del P.P. del
centro storico che avvenga attraverso la elaborazione condivisa di una nuova visione, finalmente unitaria e
congrua alle immense risorse che il nostro territorio, quantunque offeso e vilipeso da troppi decenni di
speculazione selvaggia, ancora offre per il futuro della Città.
Per un obiettivo così ambizioso, del resto l’unico possibile per fermare il degrado, non può che
andarsi anche alla rivisitazione del P.R.G. circa quanto ivi stabilito per le aree di nuova espansione urbana.
V’è piuttosto bisogno di riqualificare e rivitalizzare i troppi quartieri dormitorio che di ampliarli o crearne di
nuovi.
Occorre oggi, proprio per uscire dalla morsa della crisi, rimettere in discussione i precedenti modelli
di sviluppo, valutarne gli errori esiziali, concepire e guadagnare alla consapevolezza dei cittadini un nuovo
modello dell’abitare basato sull’implementazione dei servizi collettivi e dei luoghi della socialità urbana. Un
modello di cui facciano parte piuttosto gli orti urbani ed i punti vendita a km 0 che i grandi centri
commerciali, piuttosto i trasporti pubblici che le auto private. In definitiva un nuovo modello di città che
stimoli nuovi modelli di vita e di consumo sostenibile.
Appare necessario ed urgente elaborare una nuova idea di città attingendo alle migliori risorse
scientifiche, tecniche e culturali in grado di aiutare Agrigento a riconnettere tutti i suoi brandelli di territorio
costruito intorno al fulcro storico della collina medioevale e a ricondurre ad una visione unitaria le prestigiose
vestigia greche, il Parco Archeologico, ed il paesaggio naturale ed agrario, anch’esso oggi gravemente
minacciato, con la Città antica e le periferie e frazioni degradate nel segno del recupero, della sostenibilità
ambientale e della messa in sicurezza del territorio e delle costruzioni.
Per conseguire un tale risultato occorre mobilitare tanto le coscienze che gli Enti, la politica e il
sentimento della cittadinanza consapevole, la cultura , le risorse finanziarie pubbliche e quelle creditizie
private in uno sforzo sinergico che disegni , per la prima volta, un sistema complesso e coordinato di funzioni
urbane, di trasporti, di attività economiche e culturali, di comunicazione e partecipazione univocamente
rivolte allo sviluppo collettivo e sostenibile del territorio superando gli egoismi di categoria e gli interessi
speculativi che hanno portato al disastro economico ed ambientale attuale.
Lo scopo finale del WWF è fermare e far regredire il degrado dell’ambiente naturale del nostro pianeta
e contribuire a costruire un futuro in cui l'umanità possa vivere in armonia con la natura.
WWF Agrigento
Cod. Fisc. 9306308045