ISTITUTO COMPRENSIVO “GIOVANNI XXIII” “La vera definizione di educazione è far uscire ciò che si trova all’interno.” Paramhansa Yogananda CHE COS’E’ LO YOGA? • LO YOGA NASCE IN INDIA, piu’ precisamente nel nord dell’India. MIGLIAIA DI ANNI FA. Lo yoga è una scienza che studia tutti i processi di nascita, sviluppo, crescita e trasformazione dell’essere umano . • La radice sanscrita “yuj”, del termine yoga, significa "unire, controllare, integrare". Dunque si tratta di una pratica finalizzata ad armonizzare tutto il nostro essere sotto vari aspetti : fisico, emozionale, mentale ed energetico. “Per capire lo yoga si deve praticarlo” • I Nel suo risvolto pratico lo yoga si compone di un insieme ampio e articolato di PRATICHE tecniche CORPOREE, RESPIRATORIE E MENTALI, capaci di condurci verso la conoscenza di noi stessi. Yoga come “Ascolto ed espressione” Lo yoga entra nelle scuole • • • Nel 2003 è stato firmato un Protocollo d'intesa tra Ministero dell'istruzione e Federazione italiana yoga, in cui lo yoga è stato indicato come un valido coadiuvante educativo e sociale, capace di contribuire allo sviluppo armonico ed equilibrato di un individuo. Secondo gli accordi stabiliti dal Protocollo, lo yoga può essere inserito dalle scuole dell'infanzia alle superiori come attività curriculare o extracurriculare, sia per gli alunni che per gli insegnanti. Secondo l'età dei bambini, le tecniche saranno presentate in modo ludico e con tempi più brevi rispetto agli adulti. ANCHE IN AULA E’ POSSIBILE PRATICARE LO YOGA: si puo’ riscoprire e recuperare, attraverso semplici movimenti e facili posizioni, la consapevolezza del corpo, la flessibilità della colonna vertebrale, la presenza del respiro, la curiosità dell’ascolto assorto e silenzioso Gli Yoga Sutra di Patanjali I libri su cui per la prima volta si è scritto dello yoga si Chiamano Veda, che nella lingua antica dell’India, il sanscrito, significa “conoscenza.” Circa 2mila anni fa, un altro importante autore ha scritto il più famoso libro sullo yoga. Il suo nome è Patanjali, il libro che ha scritto si chiama Yoga Sutra. • Negli Yoga Sutra , Pantajali attraverso degli aforismi codifica lo Yoga come cammino di purificazione. • In questo testo Patanjali descrisse gli otto stadi dello yoga attraverso i quali si realizza l'unione suprema. Al centro degli Yoga Sutra c’è l’Ashtanga Yoga, il sentiero degli Otto Passi • il percorso principale si articola in otto stadi fondamentali. I primi cinque sono: • 1 .2 yama e niyama ci danno le linee guida morali e gli atteggiamenti che dovremmo usare per orientare la nostra vita. Alcuni li hanno paragonati ai “Dieci Comandamenti” della Bibbia, ma in realtà sono più dei principi fondamentali che ci permettono di essere in armonia con le leggi universali. • 3 âsana (POSTURE ); • 4 prânâyâma (controllo del respiro); • 5 pratyâhâra (raccoglimento ed eliminazione di tutte le distrazioni esterne alla persona); • Questi sono le cosiddette pratiche esterne, o bahiranga, che gradualmente preparano il corpo e la mente per gli ultimi tre stadi: • 6 dhâranâ ( indica la capacità di concentrazione, diventare tutt'uno con quello che si sta facendo, con un oggetto esterno o interno. Requisito indispensabile per i passi successivi. • 7 dhyâna (meditazione; la consapevolezza scorre senza sforzo); • 8 samâdhi (uno stato in cui vi è completa assenza di qualsiasi modificazione mentale; tutto ciò che rimane è consapevolezza;raggiungimento del benessere totale, tramite un percorso che porta ad uno stato di profonda realizzazione). YAMA E NIYAMA • • • • • • • • • • • • • Con Yama si intendono i "comandamenti morali universali", o astensioni. Sono i cinque "freni" su cui si fonda l'etica dello Yoga: Ahimsa: non-violenza, astensione dall'infliggere a qualsiasi essere vivente qualunque tipo di male, sia esso fisico, psicologico, ecc.; Aparigraha: distacco, non-attaccamento, astensione dalla bramosia del possedere; Asteya: onestà, liberazione dall'avidità; Brahmacharya: castità (intesa soprattutto come purezza morale e sentimentale); Sathya: verità, aderenza al vero, sincerità (soprattutto con se stessi). Niyama Con Niyama si intendono le regole dell'autopurificazione. Saucha: pulizia, salute fisica, purezza; Santosa: appagamento, felicità della mente, l'accontentarsi; Tapas: ardore, fervore nel lavoro, desiderio ardente di evoluzione spirituale; Svadhyaya: studio di sé stessi, ricerca interiore; Ishvara Pranidhana: abbandonarsi alla Divinità, la resa al Signore di tutte le nostre azioni. LA CONSAPEVOLEZZA DEL CORPO: ASANA * MIGLIAIA DI ANNI FA I MAESTRI DELLO YOGA MISERO A PUNTO DELLE POSTURE PER UN ADEGUATO EQUILIBRIO DELLE SECREZIONI ORMONALI DEL CORPO, PER L’ESPANSIONE DELLA MENTE, IL CONTROLLO DELLE EMOZIONI NEGATIVE. ESSI CREARONO UNA SERIE DI POSIZIONI DEFINITE ASANA CHE SONO TOTALMENTE DIVERSE DA ALTRI ESERCIZI FISICI. Gli āsana (in sanscrito आसन) sono posizioni o posture utilizzate in alcune forme di yoga, in particolare nello Hatha Yoga. La funzione degli asana è direttamente collegata alla fisiologia indiana, fondata sul sistema sottile. Secondo tale sistema, attraverso l'assunzione di diverse posizioni del corpo, il praticante diviene in grado di purificare i canali energetici (Nadi), incanalare l'energia verso specifici punti del corpo ed ottenere così un notevole beneficio psicofisico. Le asana conosciute sono alcune migliaia; ciascuna di esse porta un nome derivato dalla natura (soprattutto animali), o dalla mitologia induista. Asana non è una forma ma uno stato: la stessa etimologia ci riporta a questo. La sua radice significa ESSERE –ABITARE. PERTANTO prima di tutto è essere nell’esperienza, essere consapevoli del corpo nella globalità . Di per sé gli asana contengono tutta la sapienza dello Yoga che é capace di modificare profondamente il praticante, grazie all'utilizzo di una simbologia del corpo, che contiene la forza degli archetipi universali Nelle asana di estensione indietro del busto con apertura del petto si sperimenta una forza prorompente di gioiosa espansione, del tutto diversa da ciò che può indurre un piegamento in avanti (flessibilità, in senso lato, non solo corporea, che diventa un'attitudine da imparare e soprattutto utilizzare nella vita, ma anche fiducia, resa completa e incondizionata, abbandono, cessazione di controllo) o un asana di equilibrio, come l’albero (in cui l'equilibrio ha un'accezione più vasta rispetto alla sola dimensione fisica) o uno che promuove la determinazione (come il guerriero o l'arciere) Posizione del Leone (Shima asana): Benefici: Decontrae la mimica facciale e rende la mente più limpida e creativa, è efficace per il trattamento della balbuzie, della timidezza e dell’orgoglio. Aratro (Hala asana) Benefici: distende profondamente la colonna vertebrale e tutto il corpo, tonifica il sistema nervoso, il cuore, la circolazione del sangue e gli organi digestivi, ottimi gli effetti sulla memoria e concentrazione Sequenza di ASANA LA CONSAPEVOLEZZA DEL RESPIRO: PRANAYAMA La respirazione: un mezzo fondamentale Nel PRANAYAMA ( PRANA= FORZA VITALE AYAMA= distribuzione all’interno del corpo) concentriamo l’attenzione sul respiro PATANJALI sostiene che la RESPIRAZIONE è un aspetto FONDAMENTALE senza il quale lo yoga perderebbe molta della sua profondità ed efficacia. La stabilità emozionale che si ottiene attraverso le pratiche, libera le energie mentali e creative in modo costruttivo, conferendo al bambino autostima, sicurezza, consapevolezza e autocontrollo. • Nel momento in cui il bambino/ragazzo esegue le asana, coordinate con il respiro, ha la necessità di essere molto attenti e concentrato e ne consegue il potenziamento dell’attenzione e della concentrazione, facoltà che insieme alla memoria favoriscono l’apprendimento. Uno dei principi fondamentali dello yoga è quello di respirare con il naso. Imparare ai bambini a respirare correttamente, in maniera consapevole, permette al bambino di avere una vita piu’ sana. • • • Alla respirazione di tipo addominale corrisponde la salute della parte bassa del corpo e della relativa vita istintuale, a quella toracica la salute della parte media e della attinente costituzione emotiva, infine a quella clavicolare la parte alta del corpo e l’aspetto intellettivo. la donna, per sua propria natura, ha una buona respirazione di tipo toracico-alta mentre è normalmente carente di quella bassa o addominale. L’uomo, al contrario, nasce con una buona predisposizione per la respirazione addominale ma è carente nelle altre. I problemi della donna infatti sono soprattutto nella parte bassa del corpo, dove lei è facilmente attaccabile dai malanni (vene varicose, flebiti, intestino pigro, infiammazioni alle ovaie, mestruazioni dolorose ecc.) mentre i problemi cardiaci sono sempre stati una prerogativa dell’uomo (è sempre stato l’uomo a morire d’infarto almeno fino a prima di questo cambiamento di ruoli nella società). La respirazione completa yogica è una reale educazione alla salute poiché: • Sviluppa il torace, rafforza l’apparato respiratorio, aumenta le difese immunitarie e migliora le circolazione sanguigna in tutto il corpo. Agisce sul diaframma, sede del plesso solare, centro di controllo dei nostri istinti e delle nostre emozioni. Rafforzando questo centro con la respirazione si raggiunge un maggiore autocontrollo. • PRATICA: “Sdraiatevi sulla schiena. Tenete le braccia lungo il corpo e respirate lentamente con il naso…Sentite che le palpebre diventano pesanti e dolcemente chiudete gli occhi…Ora portate le mani sulla pancia e, quando inspirate, gonfiatela d’aria. …Come un palloncino che si gonfia e si sgonfia…Un’onda che sale e scende… VARI TIPI DI PRANA LA posizione deve essere seduta stabile senza contrarre il collo, le spalle o la schiena. 1. USSAYI PRANAYAMA o RESPIRAZIONE DI GOLA: restringiamo volontariamente la laringe occludendo il passaggio dell’aria. Il suono che si produce è simile ad un leggero russare. 2. BHRAMARI PRANAYAMA: pratica rilassante perché influenza la ghiandola metabolica di tutto l’organismo. Dalla posizione seduta si posizionano le mani sulle orecchie, INSPIRO, ed espirando emetto un RONZIO uniforme ( proprio come fa l’ape!) 3. SITALI PRANYAMA: rinfresca l’organismo. Si arrotola la lingua ( cannuccia) e la si fa sporgere dalle labbra, aspirando l’aria sino a riempire completamente i polmoni. Al termine dell’ispirazione, ritrarre la lingua ed espirare dalle narici con una leggera contrazione della glottide. 4. NADI SHODANA o RESPIRAZIONE ALTERNATA. Dopo aver correttamente posizionato le mani, parto inspirando dalla narice sx. L’espiro avviene dx e il successivo inspiro a dx, ripetendo poi a ritroso il percorso. Questo pranayama equilibra i 2 emisferi portando calma e freschezza nella mente. • KAPALABBATA: respirazione di purificazione, serve a chi ha problemi si sinusite, permette di trovare sollievo quando si ha la pesantezza agli occhi e la testa pesante. Esalare il fiato che si ha nei polmoni ed espellerlo con rapidità.) • RESPIRAZIONE A TAMBURO (MRIDANGA PRANAYAMA) Respirare profondamente picchiettando con le dita il torace. Purifica i bronchi e i polmoni, ottima per chi fuma. Stimola Anahata Chakra. Benefici dell’Educazione allo Yoga Attraverso la pratica si sviluppa: • la conoscenza e consapevolezza delle parti del corpo e le possibilità di movimentazione delle stesse (spesso si utilizzano muscoli che non si muovono nelle normali attività sportive o nel quotidiano), • l'elasticità, la coordinazione, la postura, • l'ampliamento della capacità polmonare, • la respirazione consapevole, • la consapevolezza dello spazio, • l'attenzione, • L’autocontrollo E la concentrazione, • la fiducia in se stessi e il rispetto/la consapevolezza delle differenze e delle capacità individuali • la consapevolezza di sé e degli altri, il rispetto di sé e degli altri, • le emozioni proprie ed altrui (empatia) e la loro gestione, • la libertà espressiva, • la disciplina (regole). L’utilizzo delle tecniche yoga può migliorare la disponibilità e la ricettività degli alunni, favorendo di conseguenza un miglioramento del rendimento scolastico. Grazie ad esse, alunni e insegnanti possono essere meno soggetti alle reazioni emotive che spesso turbano i rapporti interpersonali all’interno della scuola. • LA RICADUTA POSITIVA SUL PIANO DEL RENDIMENTO SCOLASTICO SI TRADUCE IN DISPONIBILITA’ ALL’ASCOLTO, IN CAPACITA’ DI CONCENTRAZIONE. SUL PIANO DELLA crescita FACILITANO LO SVILUPPO DI UNA PERSONALITA’ ARMONICA. Yoga, soprattutto per I BAMBINI E’ UN GIOCO , è un gioco, che sostiene il processo di apprendimento, con esperienze di gruppo che intendono favorire incontro e ascolto di sé e dell’altro. I personaggi delle storie “yogate” sono vissuti come degli specchi, nei quali riconoscersi o con i quali dialogare. …è un turbinio di sensazioni piacevoli, di movimenti aggraziati,di sentimenti sinceri, di immagini e colori, di emozioni meravigliose... Che cos’e’ GIOCA-YOGA ® • Gioca-yoga una pratica che, partendo da un’idea di educazione globale, in cui accanto all’intelletto e alle emozioni, entrano a pieno diritto il corpo e l’anima, porta a scoprire, tramite il gioco, il linguaggio piu’ ancestrale e antico, la via della consapevolezza interiore. È nel giocare e soltanto mentre gioca che l’individuo, bambino o adulto, è in grado di essere creativo e di far uso dell’intera personalità, ed è solo nell’essere creativo che l’individuo scopre il sé. Solo nel giocare è possibile la . comunicazione D. W Winnicot, Gioco e realtà. FINALITA’ GENERALE La pratica del Giocayoga® si colloca anche nell’ambito di un intervento psicoeducativo di natura preventiva e trattamentale del disagio emotivo-affettivo e relazionale in ambito scolastico ed extrascolastico • LA FINALITA’ GENERALE consiste nell’unione equilibrata ed armonica tra la mente ed il corpo, tra ciò che il bambino pensa, sente emotivamente e ciò che esprime a livello non verbale, corporeo nonche’ la riduzione di stati di disagio e ricerca di uno stato di consapevolezza e di benessere psicofisico . STRUMENTI • • • • • • • • • • • • RITUALI DI APERTURA E CHIUSURA DELLE LEZIONI ASANAS (facili posizioni che simboleggiano animali, piante etc) RESPIRAZIONE RILASSAMENTO VISUALIZZAZIONE DANZE MUDRA (gesti significativi che esprimono concetti sentimenti od oggetti senza l’uso della parola) MANDALA ( simbolo della vita immaginaria collegata alla rappresentazione del sé MASSAGGIO MEDITAZIONE CANTATA CON MANTRA ( ripetizione di frasi che risvegliano l’energia vitale latente ) GIOCHI FIABE/ FILASTROCCHE , MITI E LORO DRAMMATIZZAZIONE CON ASANA (posizioni) STRUTTURA DI UNA LEZIONE • Le lezioni che si propongono si articolano secondo il seguente schema, che ricalca l'Asthanga Yoga di Patanjali: • RITUALE DI INGRESSO • ci si dispone in cerchio perché siamo tutti allo stesso livello senza prima e ultima fila possiamo guardarci negli occhi; un suono (campana tibetana, cimbali o/e il mantra OM) per sintonizzarsi gli uni con gli altri e/o come riconnessione con l’evento originale della creazione • Scioglimento – gioco-massaggio • dimensione in cui sperimentare le norme comportamentali auspicabili per i praticanti di Yoga nei confronti degli altri e dell'ambiente (Yama) e di se stessi (Niyama) • STORIA “YOGATA” • utilizzando una storia come filo conduttore si praticano le posizioni Yoga (Asana) ed esercizi dinamici insieme a tecniche di respirazione consapevole (Pranayama) • RILASSAMENTO/VISUALIZZAZIONE • si propongono tecniche di rilassamento (Pratiyahara, anche se non si pretende proprio il ritiro della mente dai sensi) e di visualizzazione per sviluppare la concentrazione (Dharana) • IL LABORATORIO ESPRESSIVO – fermo le emozioni- mandala • LA CONDIVISIONE FINALE (CERCHIO) • In questo caso al riunirsi in cerchio è seguito il canto del mantra OM, Om, è il mantra più sacro nella tradizione induista, è considerata la sillaba originaria, matrice dell’universo Lezione introduttiva • Nella lezione introduttiva, in cerchio, l’insegnante e ogni singolo bambino si presentano suonando la campana Tibetana. si spiega dove nasce lo yoga (mappamondo o planisfero), chi lo ha inventato, quando e perché, e l’importanza della trasmissione da maestro ad allievo (questo insegna la disciplina) e che lo yoga va visto come un gioco per crescere bene. Narrazione del mito della nascita dello Yoga*. • Negli incontri successivi, SI richiedE qualche minuto per sistemarsi ed entrare nello spirito della lezione, che è un momento diverso dal resto della giornata e della settimana. Poi il suono della campana tibetana da’ inizio alla pratica; propongo di fare attenzione al respiro e di salutarci con UN SALUTO RITUALE “ALLA TERRA AL CIELO…”. A questo punto, preparazione del corpo agli âsana attraverso giochi ed esercizi dinamici (si scaricano le tensioni fisiche e mentali). Spiegazione, dimostrazione pratica delle singole posizioni ed eventuale ripasso di quelle già imparate (magari attraverso l’invenzione da parte dell’insegnante o dei bambini di una Favola che le elenchi o con l’ausilio della scatola magica). Di solito le posizioni sono mantenute poco nella staticità, solo qualche istante. E’ prevista un’eventuale pratica a coppie, molto amata dai bambini, e scambio di massaggio. Ritorno al respiro e cenni di prânâyâma. Conclusione della lezione con rilassamento o visualizzazione. Prima che termini la lezione si Disegna il Mandala. Momento di forte integrazione delle esperienze corporee e di meditazione. Saluto finale e ringraziamento con il canto di tre OM. • Alcuni esercizi di scarica delle tensioni e di ricarica energetica che hanno lo scopo di predisporre positivamente l’alunno al “lavoro che dovra’ svolgere • • • Posizione comoda. Chiedere di ascoltare il proprio corpo e il proprio respiro, chiudere gli occhi e guardare con gli occhi della mente e visualizzare il respiro come fosse un onda che viene e va… Respirare profondamente e e cominciare a ruotare la testa. Inspirando, portare la testa in alto ruotando verso destra; espirando portare la testa in basso ruotando verso sx. “Immaginate che una farfalla variopinta voli intorno alla vostra testa”…Seguire il suo volo…ora la farfalla cambia direzione…cambiate direzione anche voi e continuate a seguirla respirando profondamente. Portare le mani sulle spalle e fate ruotare le braccia…immaginate di dipingere dei cerchi con i gomiti. Continuare a respirare profondamente e consapevolmente… • poggiate la mano sinistra sul trapezio destro, sostenere il gomito sinistro, con la mano destra, aprire e chiudere la mano come per impastare, massaggiare e strizzare bene il trapezio per qualche istante, poi con pugno morbido, polso rilassato, picchiettare alcune volte il trapezio con una intensità piacevole . Continuare a respirare profondamente e consapevolmente… Alternare e ripetere dall’altro lato. • Spolverare il braccio: partendo massaggiando dalla parte esterna dal dorso della mano fino alla spalla per tre volte, ruotare il braccio e massaggiare la parte interna, dall’alto verso il basso fino alle dita della mano, semore per tre volte. Ripetere il tutto su spalla e braccio sinistro. Al termine portarsi supini e rilassarsi, ascoltando che tipo di sensazione abbiamo e lasciare che i benefici effetti di questo trattamento si stabilizzino in noi. Esercizi di mobilizzazione piedi e caviglie: • In piedi, gambe un po’ divaricate, eseguire delle circonduzioni lente ed ampie dei piedi in entrambi i sensi. • inspirando portare all’esterno i piedi, espirando portarli all’interno, movimenti ampi, ginocchia morbide e si flettono un poco eseguendo il movimento. • Prendete coscienza dei piedi sul pavimento, del loro appoggio, immaginate che profonde radici fuoriescano dai vostri piedi e penetrando nella terra vi sostengano…Siete alberi! alberi ( asana Albero)Le gambe e il busto sono il tronco, le braccia i rami, le mani, le foglie…Sollevate lentamente le braccia disegnando la chioma dell’albero che vorreste essere…tornare all’immobilità, abbassare le braccia e ascoltare le sensazioni che vi comunica il vostro corpo. Sequenza Bambino Felice • • • • • • • • • • • • • • • • Sequenza Bambino Felice (Ogni fase mantenerla almeno per tre respiri) Luogo: palestra o un’aula priva di banchi Benefici: mobilizza e da scioltezza alle anche e bacino, distende la regione lombare e allunga la muscolatura delle gambe. 1° Raccolta gambe: supini, raccogliere le cosce sull’addome con le mani sulle ginocchia e mantenere per alcuni respiri. L’addome è rientrato e la zona lombare ben aderente a terra. 2° Raccolta gamba destra: allungare gamba sinistra al suolo, l’altra rimane in posizione, oppure se si hanno fastidi nella zona lombare si può flettere la gamba appoggiando il piede a terra. Ad ogni espiro aumentando la trazione della gamba raccolta, avvicinandola sempre di più al petto, fino a raggiungere il proprio limite. 3° Stendere gamba in alto: afferrare l’alluce destro con la mano destra portando all’esterno il ginocchio e stendere la gamba in alto, spingere con il tallone; la spalla è rilassata e staccata da terra. 4° Gamba flessa, tenendo l’alluce, ginocchio all’esterno: tenendo sempre l’alluce, flettere la gamba destra portare il ginocchio all’esterno e avvicinarlo a terra, la pianta del piede è rivolta verso l’alto. 5°Sollevare: capo, gamba e braccio: contemporaneamente sollevare gamba sinistra da terra di circa 10-15 cm. mantenerla tesa, sollevare anche la testa, la parte alta del tronco e il braccio sinistro, che si allunga in avanti parallelo al suolo con dita delle mani unite e palmo rivolto verso l’interno. Mantenere per tre respiri. 6° Raccolta gamba: riportarsi al suolo con il corpo, gamba e braccio; ripiegare di nuovo la gamba sull’addome, traendo la coscia con le mani sotto il ginocchio. 7°Riposo supini: riportare la gamba a terra stesa e rilassarsi in posizione supina. (SHAVASANA-POSIZIONE DEL CADAVERE Ripetere l’intera sequenza dall’altro lato, poi proseguire con la prossima. 1° Raccolta gambe: raccogliere entrambe le gambe sull’addome con mani sulle ginocchia e mantenere per alcuni respiri. L’addome è rientrato e la zona lombare ben aderente a terra. 2° Afferrare gli alluci, ginocchia esterno: afferrare entrambi gli alluci con le mani, portando all’esterno le ginocchia e trarre le ginocchia verso terra, le piante dei piedi sono rivolte verso l’alto. Il bacino è a contatto col suolo. Mantenere da uno a cinque minuti. 3° Raccolta gambe: raccogliere ancora le gambe sull’addome con mani sotto le ginocchia, avvicinando le cosce, ad ogni espiro un po’ di più alla pancia. Al termine restare supini con le gambe stese e rilassarsi, per qualche respiro. COME APPLICARE LO YOGA NELLE DIVERSE TAPPE EVOLUTIVE? • In generale, in ambito scolastico possono efficacemente essere proposti particolari movimenti e posizioni corporee (asana) semplici tecniche respiratorie ( pranayama) ed esercizi di concentrazione ( dharana) Nella prima classe della scuola primaria e in quelli della scuola dell’infanzia è importante far entrare il bambino in contatto con il proprio corpo e con il proprio respiro utilizzando dei giochi. Per far comprendere al bambino la respirazione addominale da seduti o da sdraiati si fanno poggiare le mani sulla pancia, con gli occhi chiusi devono immaginare che la loro pancia sia un palloncino che si gonfia inspirando e si sgonfia espirando. In seguito insegniamo ai bambini a costruire una barchetta con la carta, la facciamo colorare liberamente e in palestra da distesi la poggiano sulla propria pancia, inspirando ed espirando fanno salire e scendere la barchetta come se fosse su un'onda. Per stimolare il respiro, i bambini fanno una pallina di carta la poggiano sul banco e, giocando in coppia, la spingono soffiando da uno all'altro senza farla cadere. Questo gioco li porta a controllare e stimolare il respiro e a coordinarsi con il compagno. Molto divertente per i bambini è l'utilizzo delle bolle di sapone con cui si possono fare vari giochi: soffiando molto lentamente, ma in maniera costante, devono cercare di fare bolle più grandi e il compagno di banco, soffiando verso l'alto, deve cercare di non farle cadere. Altro gioco per potenziare il respiro è gonfiare i classici palloncini colorati. Per quanto riguarda le asanas iniziali, sono ovviamente quelle più semplici, ma anche quelle che rappresentano animali che possono osservare e imitare: gatto, cane, gabbiano, o che li affascinano particolarmente come: leone, tigre, cobra, coccodrillo...... Un gioco molto divertente è la scatola “magica” o delle “trasformazioni” • A PARTIRE DALLA CLASSE SECONDA… Per la costruzione della fiaba, essendo programma di seconda, si recuperano con i bambini le posizioni già apprese durante la prima classe e insieme le utilizziamo per elaborare una storia.. Nelle terze si può utilizzare il gioco dell'angelo, ogni bambino pesca un biglietto con il nome di un compagno del quale diventa l'angelo. Durante la giornata annota sul biglietto tutte le osservazioni positive del suo custodito, al termine ogni alunno riceverà in maniera anonima il biglietto del suo angelo. Questo gioco stimola il pensiero positivo nei bambini quando osservano, un comportamento positivo perchè sanno di essere osservati e aumenta l'autostima in chi è osservato in quanto il biglietto mette in risalto solo i propri aspetti positivi; inoltre rinforza il rapporto tra compagni, incrementando la capacità di accettarsi l'un l'altro, . Anche quelli più “vivaci” vengono compresi e accolti nel gruppo-classe. Tutto questo aiuta a provare la gioia dello yoga a coppie. Questo tipo di yoga ha un particolare valore, perchè insegna praticamente e non solo teoricamente, l'importanza della condivisione e della collaborazione. i bambini della scuola dell’ infanzia e quelli della scuola secondaria di primo grado hanno un'età evolutiva molto diversa e, conseguentemente, bisogni formativi diversi, per cui ad ogni classe bisogna far sperimentare pratiche a loro adatte. In quarta/quinta gli alunni conoscono molte asanas e diventa semplice per loro ricordare delle sequenze ripetute tante volte, così si può svolgere un lavoro mirato all'utilizzo di diverse sequenze in cui vengono considerate le asanas, le posizioni di compensazione, e una particolare attenzione all'utilizzo del respiro. Abbiamo così una sequenza per l'automassaggio, per le cervicali, una di esercizi per gli occhi, una usando vari scioglimenti e flessibilizzazioni, una sequenza di asanas da supini, una sequenza distesi lateralmente, una da proni, la sequenza dell'arciere (che stimola la concentrazione), il saluto al sole. • Per l’ultimo anno della scuola Primaria e per gli adolescenti il lavoro viene effettuato privilegiando l’uso di ASANAS DINAMICI con frequenti aperture, equilibri, salti. Utilizzare i testi della mitologia indiana e non come sfondi. Sequenze complesse con varianti: Saluto al Sole • Nel periodo della preadolescenza il ragazzo vive un cambiamento totale che inizia proprio dal corpo. Non riconoscono una parte del sé e cominciano i conflitti interiori. Non sanno associare le reazioni del corpo con gli affetti. Il corpo e l’affettività “viaggiano” su binari diversi. Lo yoga è un lavoro energetico che parte dal corpo e attraverso il corpo “muove” tante emozioni e sensazioni pertanto può essere di aiuto ai ragazzi per riportare l’ascolto del lato affettivo e corporeo. Il saluto al sole Il saluto al sole e il saluto alla luna • Il Saluto al Sole, in sanscrito Surya Namaskara, è considerata una delle sequenze più dinamiche dello Yoga, una serie di esercizi che ha lo scopo di preparare il corpo e la mente ad affrontare la giornata in modo energico e senza stress. • Lo Yoga del sole, come viene anche chiamato, può essere praticato facilmente a tutte le età e senza alcuna controindicazione. • Come il Saluto al Sole rappresenta la parabola solare, dall’alba al tramonto, così il Saluto alla Luna, in sanscrito Chandra Namaskara, raffigura la luna nell’arco delle sue fasi: ascendenti e discendenti, piene e vuote. • La sequenza del Saluto alla Luna è dedicata a tutti coloro che desiderano tonificare il corpo sciogliendo tensioni e rigidità, incrementare le capacità creative e regolare i ritmi vitali. IL CERCHIO NELLO YOGA • Nello yoga non c'è competizione: ognuno fa ciò che può, rispettando il proprio corpo, non esiste un primo ed un ultimo, ma tutti sono uguali, è per questo che si pratica in cerchio. Il cerchio dà anche l'opportunità di guardarsi negli occhi quando si comunica qualcosa al gruppo. Possibile progettazione di unità di apprendimento dal titolo “ il cerchio” per scuola primaria e sec. di primo grado MANDALA • Cerchio magico, circonferenza, centro I mandala sono figure solitamente circolari e simmetriche; la loro colorazione stimola calma, concentrazione e fantasia. E’ un’immagine di noi stessi la cui realizzazione e contemplazione può aumentare il nostro grado di coscienza e consapevolezza. • Per realizzare un mandala ci si può affidare a dei disegni preesistenti o a mandala creati personalmente, a mano libera. • Un mandala può essere creato utilizzando moltissimi e svariati materiali. Si possono usare colori pastello, acquerello, colori ad olio, ma anche sabbia, terra colorata, polveri, elementi presenti in natura. Si può conservare o distrugger una volta terminato e contemplato. Questo lavoro, oltre a scaricare le tensioni degli alunni, permette all'insegnante, (che essendo alunni di prima ancora non conosce bene), di avere informazioni sul carattere e la personalità del bambino in base ai colori scelti e al modo di colorare. I mandala colorati dai bambini vengono appesi alle pareti facendo acquistare all'aula un'armonia diversa perchè i loro colori trasmettono gioia. “Ogni cosa che fa il Potere del Mondo è fatta in cerchio. La volta del cielo è rotonda, e ho sentito che la terra è rotonda come una palla, e così sono tutte le stelle. Il vento, al massimo del suo potere, gira vorticosamente. Gli uccelli fanno il nido in forma circolare perché la loro è la nostra stessa religione. Il sole sale e scende lungo il cerchio. La Luna fa lo stesso ed entrambi sono rotondi. Lo yoga nella scuola favorisce: 1. I cinque 2. 3. 4. 5. 6. maggiori VALORI UMANI: VERITA’. PACE, RETTITUDINE, AMORE E NON VIOLENZA Lo sviluppo di una ragione critica Il rispetto per la vita, la dignità e i diritti di tutte le persone La coerenza di pensiero, parola e azione L’autodisciplina e la fiducia in se stessi, indispensabili per la realizzazione del proprio potenziale Il vivere in armonia con l’ambiente esterno ed interno IN CONCLUSIONE… • LA PRATICA GIOCA-YOGA SI PROPONE COME STRUMENTO, COME AUSILIO ALL’AZIONE EDUCATIVA, AFFINCHE’ IL BAMBINO POSSA VIVERE GLI ANNI DELLA SCUOLA DA PROTAGONISTA FOCALIZZANDO L’ATTENZIONE SU DI SE’, SULLE PROPRIE POTENZIALITA’ MA ANCHE SULL’ALTRO, SUL GRUPPO, SUL MONDO CHE LO CIRCONDA. POSSA SCOPRIRE E FARE SUOI TUTTI QUEI VALORI UMANI CHE SONO LA NOSTRA RICCHEZZA MA CHE A POCO A POCO CI STANNO SFUGGENDO DI MANO, SENZA CHE CE NE RENDIAMO CONTO. Indicazioni bibliografiche • “Gioca-yoga “ Lorena Pajalunga • Yoga per adolescenti. Semplici esercizi per crescere in armonia- Lorena Pajalunga • Pedagogia del corpo- Gamelli- Raffaello Cortina Editore • Yoga e benessere per bambini- Ed Erickson • Yoga per bambini- M.Morelli, Ed Red • “Yoga scuola formazione” – Elisabetta Furlan • Giochiamo con lo Yoga – E.Furlan • L’albero dello yoga – Ubaldini Ed. Roma • Il cuore dello Yoga- Ubaldini Ed. • Grazie per l’attenzione Ins. Silvia Sensini
© Copyright 2025 ExpyDoc