DIREZIONE CENTRALE INFRASTRUTTURE, MOBILITÀ, PIANIFICAZIONE TERRITORIALE, LAVORI PUBBLICI, UNIVERSITÀ SERVIZIO TUTELA DEL PAESAGGIO E BIODIVERSITÀ CON LA COLLABORAZIONE DEL SERVIZIO CACCIA E RISORSE ITTICHE DIREZIONE CENTRALE ATTIVITÀ PRODUTTIVE, COMMERCIO, COOPERAZIONE, RISORSE AGRICOLE E FORESTALI Le spiagge e i banchi sabbiosi della laguna di Marano e Grado Il sistema di zone umide della laguna di Marano e Grado, compreso fra le foci dei fiumi Isonzo e Tagliamento, caratterizza il profilo costiero dell’Alto Adriatico lungo un arco di 32 km per 5 km di larghezza. Sono più di 16.000 gli ettari di canali, piane di marea, isole e ampie aree emerse che testimoniano e segnano il graduale e antico passaggio tra terra e mare. La laguna è quindi una delle aree naturali più estese e caratterizzanti il Friuli Venezia Giulia, ed è pertanto uno dei principali nodi del sistema delle aree protette regionali. Per tutelare un ambiente così delicato la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia lo ha designato quale Sito della Rete Natura 2000, ovvero la Rete di aree dell’Unione Europea di valore naturalistico per la tutela della biodiversità. Pertanto, ai sensi della Direttiva Habitat 92/43/CEE, è Zona Speciale di Conservazione (ZSC – IT 3320037), per la protezione di habitat e specie animali e vegetali significative a livello europeo, così come, ai sensi della Direttiva Uccelli 2009/147/CE, è Zona di Protezione Speciale (ZPS – IT 3320037), per la tutela delle specie di uccelli e dei loro habitat. Fra i diversi habitat che compongono il mosaico di zone umide della laguna, i banchi sabbiosi e le spiagge che bordano le isole perilagunari rivestono una importanza particolare, in quanto ospitano nei diversi periodi dell’anno una moltitudine di specie floristiche e faunistiche tutelate dalle suddette Direttive comunitarie. Qui di seguito vengono brevemente illustrati i principali elementi naturalistici che caratterizzano i banchi sabbiosi e le spiagge. Banco d’Orio. Nel periodo primaverile il banco d’Orio si presenta così. Sabbie nude verso il mare, spazzate dai venti e dalle onde, e vegetazione pioniera che sfida le condizioni microclimatiche estreme e colonizza le sabbie meno battute. Nella foto sono ben visibili i fiori rosacei del Ravastrello marittimo (Cakile maritima), una fra le prime specie a vegetare sulle sabbie più stabili e alla base delle prime dune. Banco d’Anfora (sopra) e banco dei Trataúri (sotto). Le sabbie con vegetazione rada che colonizza le porzioni più alte dei banchi ovvero la base delle prime dune, rappresenta l’ambiente d’elezione per la nidificazione delle specie di uccelli che rendono la nostra laguna tanto importante a livello nazionale: Fratino (Charadrius alexandrinus), Fraticello (Sternula albifrons) e Beccaccia di mare (Haematopus ostralegus). Isola di Sant’Andrea. La porzione orientale di questa estesa isola perilagunare ospita una delle spiagge più ampie del litorale. Le condizioni morfologiche, unitamente alla vegetazione rada o assente, rappresentano una situazione idonea per l’insediamento di specie estremamente rare come nidificanti in Italia e quindi particolarmente protette dalla Direttiva “Uccelli”, quali il Fratino ed il Fraticello. Le potenzialità naturalistiche di questa spiaggia sono però limitate dalla fruizione balneare incontrollata. Ad oggi nel sito nidificano infatti le specie che meglio riescono a fronteggiare il disturbo antropico: la Beccaccia di mare ed il Corriere piccolo (Charadrius dubius). Isola di Martignano. Coppia di beccacce di mare nei pressi del nido, a ridosso della vegetazione dove nidifica il Gabbiano reale (Larus michahellis). Le beccacce approfittano spesso dell’aggressività dei gabbiani per proteggere il loro nido dai predatori. Beccaccia di mare (sopra) e Fraticello (sotto) in cova. Banco d’Anfora. Uova di Beccaccia di mare. Il nido consiste semplicemente in una piccola depressione nella sabbia, arricchita con frammenti di vegetazione spiaggiata. Banco dei Trataúri. Nido con 2 uova di Beccaccia di mare e nido con 3 uova di Fraticello. Le due specie qui si associano, confermando la predilezione per le porzioni dei banchi sabbiosi dove vegeta il Ravastrello marittimo. Banco dei Trataúri. Nido di Fraticello (sopra) e fraticelli in cova (sotto). Anche questa specie è contraddistinta da un nido estremamente semplice. In questo banco sabbioso, nelle stagioni riproduttive 2013 e 2014 la nidificazione in forma coloniale del Fraticello (23-31 coppie nel 2013, 55-80 nel 2014) ha interrotto un quindicennio di assenza dai litorali lagunari. L’auspicio è che la specie possa riprendersi, anche grazie ad interventi di tutela attiva, da un trend che la vede attualmente in declino sull’intero territorio nazionale, magari ristabilizzandosi sui nostri litorali con le 200 e più coppie nidificanti alla fine degli anni ‘80 del secolo scorso. Nel 2014 ha nidificato anche una coppia di Fratino, l’unica nell’intero litorale lagunare e che rappresenta la quota parte di una popolazione che nella nostra regione non arriva nemmeno a 10 coppie. Anche il Fratino fa parte infatti delle specie in marcato declino come nidificanti in Italia. Isola di Sant’Andrea. Le specie che nidificano sui banchi sabbiosi si giocano le carte del loro successo riproduttivo puntando sul mimetismo. In questa spiaggia, le uova della Beccaccia di mare (sopra) e del Corriere piccolo (sotto) si confondono molto bene con le sabbie e la vegetazione spiaggiata, minimizzando così il rischio di predazione, ma massimizzando il rischio di essere schiacciate dai bagnanti ignari e dai cani che troppo spesso vagano senza guinzaglio. Facendo seguito alle criticità naturalistiche riscontrate sui banchi sabbiosi lagunari e al fine di tutelare le specie e gli habitat protetti ed elencati nelle Direttive “Habitat” ed “Uccelli”, nel 2014 il Servizio tutela del paesaggio e biodiversità della Regione ha individuato 5 aree in cui limitare la fruizione balneare, da aprile a luglio. Queste aree, perimetrate con cartelli (foto in basso), sono state individuate per la loro importanza in termini di densità di nidi e numero di specie nidificanti. Pertanto la loro delimitazione, che individua una superficie totale pari ad appena il 10% circa dei banchi sabbiosi lagunari, garantisce la tutela della biodiversità ed il rispetto delle Direttive comunitarie, pur non precludendo l’accesso alle vaste aree sabbiose disponibili. L’individuazione delle 5 aree è stata parte integrante delle attività previste dal “Programma di monitoraggio regionale delle specie e degli habitat Natura 2000”, coordinato dal Servizio tutela del paesaggio e biodiversità della Regione, allo scopo di individuare e pianificare le misure e gli interventi di conservazione. In questo contesto si inserisce l’attività di monitoraggio delle specie di uccelli acquatici nidificanti nella zona costiero-lagunare, affidata al Dipartimento di Matematica e Geoscienze dell’Università degli Studi di Trieste. Questo lavoro ha previsto l’impiego di strumentazione GPS, per mezzo della quale è stato possibile georiferire e quindi localizzare su mappa ogni singolo nido. Qui viene riportata la dislocazione dei nidi rinvenuti nella stagione riproduttiva 2014, relativi alle specie maggiormente legate alle spiagge e ai banchi sabbiosi come la Beccaccia di mare, il Fraticello e il Fratino, ovvero per specie di aironi come la Garzetta (Egretta garzetta), in quanto l’importante colonia dell’isola di Martignano ricade nell’area di interesse. I banchi sabbiosi lagunari rivestono una importanza particolare per l’avifauna non solo nella stagione riproduttiva, ma anche durante le migrazioni e lo svernamento. In questi periodi infatti sono migliaia i limicoli (uccelli che si alimentano sui limi e le sabbie) che si radunano giornalmente in determinati punti dei banchi sabbiosi durante le fasi di alta marea. Il 90% di questi individui appartiene a 3 specie: Piovanello pancianera (Calidris alpina), Pivieressa (Pluvialis squatarola) e Chiurlo maggiore (Numenius arquata). Le zone umide costiere del Friuli Venezia Giulia rappresentano una importanza fondamentale per la localizzazione lungo i corridoi di migrazione (flyways) nonché come “stop-over site”, ovvero come punti di sosta e di alimentazione durante le migrazioni da e verso le aree di nidificazione nord europee. In termini di abbondanza, la laguna di Marano e Grado rappresenta una delle aree più importanti in Italia per questi affascinanti migratori. Banco dei Trataúri. Stormo di centinaia di limicoli, prevalentemente Piovanelli pancianera e Pivieresse. Piovanelli pancianera Pivieressa Chiurlo maggiore
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