Nuova e Nostra - N° 20/2014 14 di Bruno Lazzerotti I nnamorarsi, amare sembra la cosa più facile della nostra vita, perchè lo riteniamo solo un fatto spontaneo e quindi, in quanto tale, non ha alcuna necessità di essere monitorato, alimentato, approfondito. Invece è proprio quella più complicata, che esige un continuo impegno, un costante lavoro psicologico su se stessi. Ecco perché è così facile che i rapporti d’amore si squaglino come neve al sole. La maggior parte delle persone non è consapevole delle dinamiche di coppia, le ritiene frutto dalla casualità o della fortuna, anzi, della sfortuna. Perché le separazioni e gli abbandoni non si verificano soltanto nel corso del fidanzamento, ma anche tra coloro che arrivano a sposarsi davanti al prete. Le statistiche ci insegnano che durante i primi due anni di matrimonio c’è un alto tasso di separazione. Per quali motivi? Che cosa rende durevole l’attrazione iniziale e cosa la fa finire? Si può dire che innamorarsi è facile, ma è impegnativo continuare ad amarsi, a crescere ed approfondire il rapporto nonostante le inevitabili difficoltà che la vita a due pone. Il fidanzamento è proprio il periodo in cui si dovrebbe approfondire e cercare di capire come far durare l’amore. Ma nella nostra società già il termine “fidanzati” appare desueto e residuo di antiche tradizioni ormai superate. Si preferisce dire “il mio ragazzo ” o la “mia ragazza” e questa semplice locuzione la dice lunga sulle resistenze, opposizioni, censure che vengono richiamate sull’argomento. Le ultime statistiche rivelano che il 70% delle coppie convive e il 30% si sposa con rito religioso o civile. COSA VUOL DIRE LE DIVERSITÀ FRA UOMINI E DONNE Occorre quindi conoscere le modalità del rapporto di coppia per influenzare positivamente l’impegnativo cammino dell’amore. Dire che il rapporto d’amore è complesso non significa che non si possa far niente per agevolarlo e correggerne le eventuali distorsioni. Nel libro “L’amore si può imparare” (Effatà Editrice, pagg.128) Gianni Bassi e Rossana Zamburlin dimostrano che le emozioni, i sentimenti, la conoscenza dei valori indispensabili per trasformare in meglio una relazione si possono apprendere e non è una difficoltà immane farlo. I due autori, entrambi iscritti all’Albo degli psicologi della Lombardia, lavorano privatamente dal 1978 con coppie e singoli. Nel 1989 hanno fondato il Centro Studi Psicanalisi del Rapporto di Coppia con sede a Milano e Cremeno. La prima constatazione può apparire ovvia: ci sono diversità fra le donne e gli uomini. Secondo schemi culturali consolidati le donne sarebbero più disponibili al rapporto d’amore, mentre gli uomini si manterrebbero più renitenti e possono accettarlo ma anche rifiutarlo, dimostrando così una certa diffidenza nei confronti dell’innamoramento. Le donne vengono definite più aperte ai sentimenti, mentre gli uomini puntano verso il sesso. Le donne sarebbero più fedeli e monogame, mentre gli uomini si sentirebbero più inclini all’evasione sessuale. Ma recenti statistiche hanno dimostrato che donne e uomini sono simili nel tradimento, nel senso che la donna tradisce quanto l’uomo, e ciò si verifica quando il sogno d’amore non è rea- lizzato compiutamente. Risponde al vero che uomini e donne si presentano diversi rispetto all’amore, ma di questa diversità occorre prendere coscienza e tenerla in adeguata considerazione, altrimenti da ricchezza può trasformarsi in divisione, distanza, chiusura reciproca. IL RUOLO DELLE EMOZIONI Visti i modelli che la società attuale ci propone (separazioni,divorzi, convivenze forzate di separati in casa) è chiaro che occorre cautela e, soprattutto, preparazione per rendersi conto se una coppia è compatibile. E’ a tutti noto che le emozioni influiscono profondamente sulla ragione. Quando si dice che una persona “è accecata dalla rabbia” o “diviene aggressiva come un toro” evidentemente si vuole intendere che ragione e senso della misura non incidono su queste situazioni e che le emozioni emergono profonde e irrazionali, mettendo nell’angolo il controllo razionale e la coscienza morale. Riconoscere ed esprimere spontaneamente e reciprocamente le proprie emozioni è un segno di consapevolezza nella coppia. “Va superata la chiusura individualistica, ci si immedesima, si empatizza con il partner, si elaborano e si risolvono, aprendole, le difese emotive.” La capacità di immedesimarsi nel partner consente di affidarsi alle emozioni, cioè ascoltare con attenzione e comprendere anche pensieri, sentimenti e valori addirittura non espressi. Nel rapporto di coppia le emozioni vanno verbalizzate: compito agevole quando si tratta di emozioni positive, tipo la gioia; spiacevoli e complesse quando si parla, per esempio, di quelle concernenti la famiglia d’origine o delle difficoltà affrontate nel mondo del lavoro, delle questioni economiche, ecc. Il vero amore non è possessivo, non richiede il controllo del partner, che magari viene considerato “un bambino un po’ capriccioso”, mette invece in campo una relazione fra due persone adulte e trasparenti che elaborano le emozioni Nuova e Nostra - N° 20/2014 AMARE NELLA COPPIA negative per trasformarle in positive. Ecco quindi cos’è l’empatia: la capacità di sentire quello che sente l’altro ed è essenziale nel rapporto di coppia (e lo sarebbe altrettanto nei rapporti sociali). E’ la capacità di entrare in sintonia con le emozioni altrui, è la capacità di sapersi calare nell’esperienza emotiva, nelle difficoltà, nelle aspettative e nelle visioni del mondo del proprio partner per cogliere i suoi desideri, soddisfacendoli, se possibile. In questo ascolto del mondo emotivo dell’altra persona non vanno emessi giudizi, bisogna solo manifestare curiosità e comprensione. migliori se stesso, anziché tentare di migliorare l’altro e la coppia deve affrontare insieme i problemi che si presentano in modo che ciascuno possa apportare il suo contributo. Entrambi i partner hanno bisogno di acquisire l’arte del sostegno reciproco e, in altri termini, questo significa avere fiducia, incoraggiare, accettare, approvare, apprezzare, ammirare il compagno, nonostante gli errori, nonostante le pecche. Occorre tenere ben presente che nessuno è perfetto. LA FEDELTÀ C’è poi il valore della fedeltà, che la cultura contemporanea mette in discusCOSA VOGLIONO sione o, peggio, ritiene retaggio di un’eUOMINI E DONNE poca irrimediabilmente superata. Il partner si ama così com’è, non si cer- Si assiste ad una contraddizione di fonca di cambiarlo. do: mentre il valore della fedeltà è ricoNel rapporto d’amore le donne hanno nosciuto pressoché da tutti, certe statinecessità di ricevere comprensione, stiche - non sappiamo fino a che punto sollecitudine, rispetto, attenzione, rassicurazione, mentre l’uomo vuole recepire accettazione, fiducia, apprezzamento, ammirazione, incoraggiamento. Se un uomo esprime comprensione e interesse verso la propria partner, la donna risponde spontaneamente e contraccambia con la fiducia e l’accettazione di cui l’uomo ha bisogno. Parallelamente, quando una donna esprime apprezzamento e ammirazione al valide - ci dicono che il 57% degli uomisuo partner, spontaneamente l’uomo ri- ni e delle donne tradiscono il partner. cambierà con il rispetto e la devozione. Ancora: sette uomini su dieci, sposati, “Quando un uomo ascolta senza criticare vanno con le prostitute. Questi dati confermano l’esistenza della logica che approva la doppia morale, anch’essa criticata a parole, ma vissuta da molti nei fatti. La vera soluzione al problema è riprendere in mano l’educae giudicare, ma con partecipazione, la pro- zione sentimenpria partner, che esprime ciò che sente tale, sessuale e man mano che lo sente, lei si sente com- morale, attuanpresa profondamente”. do una consiAccettare il proprio partner non signifi- stente formazioca ritenerlo perfetto, ma essere ferma- ne preventiva, mente convinti che amarsi significa ar- che renda i rapricchirsi reciprocamente. porti di coppia Il modo migliore per aiutarsi è crescere s o d d i s f a c e n t i insieme, smettendo di cercare di cam- anche sotto il biarsi. E’ importante invece che ognuno profilo sessuale. 15 Perché il matrimonio si compone di tre realtà essenziali: sentimenti, sessualità e spiritualità. Per certe persone esiste una distinzione fra la “fedeltà condizionata” e la “fedeltà incondizionata”. Nella prima ci si impegna ad essere fedeli sotto condizioni: il partner deve gratificare, soddisfare le aspettative, rendere felici. Se le gratificazioni diventano insufficienti allora ci si sente giustificati ad essere infedeli. L’AMORE È INCONDIZIONATO Ma è il caso di ricordare che il matrimonio cristiano è un’alleanza per tutta la vita, il che significa impegnarsi con tutte le proprie forze per rendere la solidarietà affettiva un punto di non ritorno. L’esempio migliore dell’amore incondizionato è quello per i figli. Essi sono amati, nonostante tutte le traversie educative, così come sono, indipendentemente dai loro pregi e dai loro difetti. Deve essere così anche in un rapporto coniugale. L’amore fra un uomo e una donna che si sono scelti liberamente deve essere altrettanto forte, resistente alle prove e definitivo come quello fra i genitori e i figli. In altri termini, la parola, la comprensione, i sentimenti devono creare legami più consistenti delle variazioni emotive e rappresentano una sorta di “zoccolo duro” nel matrimonio, contro il quale sono destinate a infrangersi le inevitabili difficoltà di ogni rapporto di coppia.
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