legainf 2-2015

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www.legacoop.coop
Anno XXVI - N. 2 - 16 Gennaio 2015
Primo piano
Codice cooperativo, un sondaggioper raccontare
insieme la cooperazione che cambia
Prosegue sul sito Legacoop la raccolta di voti e opinioni per trovare le parole del nuovo millennio
a pagina 2-3
Un convinto
grazie a Napolitano
per il ruolo svolto
«Un convinto grazie al presidente Napolitano per il
ruolo svolto con autorevolezza e profondo senso
delle Istituzioni. Siamo certi
che anche da senatore a
vita non farà mancare il
suo contribuito al Paese»
«Grazie, Presidente. Sicuri
di interpretare il sentimento
delle cooperatrici e dei
cooperatori italiani la ringraziamo per l’autorevolezza e il profondo senso
dello Stato, con cui in questi nove anni difficili...
Nota della redazione
Questo numero è stato chiuso
il 15 gennaio 2015 alle ore 14,30
Legacoop
Coopstartup
Agroalimentare
e nuova impresa:
opportunità
Territori
Puglia
60 aspiranti cooperative per l’incubatore di Coopstatup
Nell’ambito del progetto Sono 60 le aspiranti startup
sperimentale Coopstartup che nelle prossime settiFarmability, Legacoop ...
mane si contenderanno
l’accesso al programma di
accelerazione di impresa.
Sessanta possibili imprese,
messe in campo da 230
giovani – in media, dunque,
Mediacoop
3,8 per gruppo – e selezioNo alla chiusura del- nate tra 123 domande arril’esperienzacoopera- vate soprattutto da Bari
(44%) e Lecce (25%) ma
tiva e non profit
un po’ da tutte le province
La direzione nazionale di della regione, rispettando
media coop, riunita l’8 involontariamente
una
gennaio, esaminate...
quasi perfetta parità...
Settori
Segreteria di Redazione:
Anna Colomberotto
Tel. 06-844.39.372
Fax 06-844.39.402
Organo ufficiale
della Lega Nazionale
delle Cooperative e Mutue
Imprese
Sondaggio
AIRCES, in collaborazione
con Legacoop Emilia Romagna e d’intesa con l’Ordine
dei Dottori Commercialisti
ed Esperti Contabili di Bologna, organizza tre incontri di
approfondimento sul tema “I
nuovi principi contabili nazionali: nuove regole per i bilanci 2014”, che si
svolgeranno a Bologna
presso la Torre Legacoop –
Sala “B” nelle seguenti date:
− martedì 27 Gennaio
Ore 14.00/17.30
− martedì 03 Febbraio ...
Sempre più italiani - dal
2014 la maggioranza - vedono nell’Islam un pericolo,
mentre diminuisce la percentuale di coloro che si
mostrano aperti verso il
mondo musulmano. Non si
tratta però di un fenomeno
dell’ultima ora, quanto piuttosto di una tendenza in crescita da almeno dieci anni.
All’inizio del millennio SWG
registrava un atteggiamento
tutto sommato disteso e
aperto verso il mondo
arabo. Nel 2003, poco...
AIRCES
I nuovi principi
contabili nazionali:
per i bilanci 2014
Settimanale di notizie a cura
dell’Ufficio Stampa di Legacoop
Direttore Responsabile:
Dora Iacobelli
leggi
Osservatorio SWG
La lunga retromarcia
nei confronti
dell’Islam
Registrazione al Tribunale di Roma
n. 00503/90 del 6-08-1990
Primo piano
2
Codice cooperativo, un sondaggio per raccontare
insieme la cooperazione che cambia
Prosegue sul sito Legacoop la raccolta di voti e opinioni per trovare le parole del nuovo millennio
È balzata al primo posto all’inizio e da lì non
si è più mossa. Con un distacco rispetto alla
seconda che oscilla tra i 15 e i 20 punti percentuali. È Responsabilità la parola che i cooperatori stanno scegliendo come la parola,
tra le 14 proposte per il nuovo Codice Cooperativo, da cui si sentono più rappresentati.
Questo emerge dal sondaggio aperto sul sito
di Legacoop nazionale, nella sezione che riporta e rilancia tutti i materiali e gli interventi
relativi al 39° Congresso.
Il sondaggio propone 14 parole, quelle appunto che componevano il manifesto del
Congresso, e chiede a tutti di sceglierne fino
a 7. Parole da cui ci si sente rappresentati,
capaci di raccontare la realtà della cooperazione alle prese con le sfide del nuovo millennio. Ma non solo. Chi vota può decidere
anche di proporre nuove parole, al di là di
quelle presenti nell’elenco, se ritiene che il
ritratto che esce dalla proposta sia deficitario. E in tanti stanno iniziando a farlo.
L’iniziativa nasce dalla consapevolezza che
se la cooperazione è chiamata a giocare un
ruolo importante nella costruzione del futuro
del nostro Paese, per essere efficace il nostro
agire ha bisogno di parole capaci di raccontare i valori e il valore delle nostre imprese. E
per trovarle serve il contributo di tutti. Con il
Congresso è stato fatto un primo passo importante. Ora il lavoro continua, anche per
riempire via via quelle parole di contenuti, ovvero di storie e di esperienze. Ma torniamo al
sondaggio.
Al primo posto per ora troviamo, come accennato, Responsabilità, con il 69% dei voti.
Piazza d’onore – anche in questo caso quasi
stabilmente dall’inizio della rilevazione – Lavoro, con il 52% delle preferenze. Seguono
pressoché appaiate Solidarietà e Condivisione, rispettivamente con il 51 e il 50%. A
seguire Rispetto (44%) ed Equità (41%). In
fondo alla classifica troviamo invece la triade
Dedizione (15%), Speranza (9%) e Armonia,
che si ferma al 7%.
Vai sul sito Legacoop e vota anche tu
le parole per il nuovo Codice Cooperativo
CLICCA QUI
LAVO
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E
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TÀ
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Primo piano
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Territori
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3
Ci sono poi le parole proposte dai cooperatori,
utilizzando la form presente sulla pagina dedicata (link a http://www.legacoop.coop/congresso/le-parole-del-congresso-sondaggio/).
Una delle più gettonate è stata Coerenza. Da
una cooperativa di abitanti viene proposta con
il commento laconico “mi sembra molto di attualità”. Dal Friuli si chiede invece di inserire
Democrazia “perché mi stupisco che non
fosse stata proposta”. Dalla cooperativa
L’uomo e il legno si rilancia Eticità “perchè
racchiude in sè più valori ed è spesso il sunto
dell'agire cooperativistico”.
Elisa vota per Innovazione, con un’argomentazione molto articolata. “Individuo – scrive
– è un organismo che ogni giorno si rinnova,
muore e rinasce rimanendo fedele a se
stesso alla filogenesi dei popoli ma promuovendo un inevitabile cambiamento. Ritengo
che i bellissimi valori del cooperativismo, così
complessi da mantenere nella gerarchia che
ogni sistema imprenditoriale prevede, per
poter essere sostenuti vadano costantemente ripensati nell'ottica di innovazione dei
servizi proposti”. Una motivazione che da
sola riassume alla perfezione il significato del
percorso che è stato avviato.
C’è anche chi rivota una parola già presente,
come Passione, perché “dopo 28 anni da dirigente di una coop. sociale, è solo la pas-
I DATI
Quali tra le parole del Codice Cooperativo
ti rappresentano meglio?
Responsabilità
Lavoro
Solidarietà
Condivisione
Rispetto
Equità
Coraggio
Passione
Futuro
Comunità
Creatività
Dedizione
Speranza
Armonia
69%
52%
51%
50%
44%
41%
39%
38%
35%
30%
23%
15%
9%
7%
sione che mi permette di credere nella mia
missione che ho intrapreso da anni con tante
soddisfazioni, che sono dare lavoro, dignità,
speranza, corraggio e rispetto”. Fabio suggerisce invece Condivisione, mentre Luciano
ribadisce Dedizione perché “esprime il senso
di appartenenza e lo spirito di servizio”.
Chiude Rita, che vota Lealtà, perché “se si è
leali nel gruppo di lavoro e con gli altri si avrà
sempre la forza e la volontà di esprimere veramente ciò che si pensa, in modo tale da
potersi confrontare serenamente”.
Continua >>
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
Territori
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4
>> Alleanza Cooperative Italiane
ALLEANZA COOPERATIVE ITALIANE
Un convinto grazie al presidente
Napolitano per il ruolo svolto
«Un convinto grazie al presidente Napolitano per il ruolo svolto con autorevolezza e
profondo senso delle Istituzioni. Siamo certi
che anche da senatore a vita non farà mancare il suo contribuito al Paese»
«Grazie, Presidente. Sicuri di interpretare il
sentimento delle cooperatrici e dei cooperatori italiani la ringraziamo per l’autorevolezza e il profondo senso dello Stato, con
cui in questi nove anni difficili e delicati per
il nostro Paese ha ricoperto l’incarico di
Presidente della Repubblica». Il vertice di
Alleanza Cooperative Italiane Mauro Lusetti,
Maurizio Gardini e Rosario Altieri ringrazia
così il Presidente Giorgio Napolitano che ha
rassegnato le dimissioni.
«La sua guida è stata un sicuro punto di riferimento per tutti i cittadini italiani, per le
Istituzioni e per il rispetto rigoroso della nostra Costituzione. Noi, le donne e gli uomini
della cooperazione siamo onorati di aver
sempre sentito la sua autorevole presenza
al nostro fianco. Esprimiamo con affetto i
migliori auguri per la nuova fase che si apre,
quella di senatore a vita, nella quale, siamo
certi, non farà mancare il suo prezioso e insostituibile contributo per il nostro Paese».
Così la nota della presidenza di Alleanza
Cooperative.
Il contributo delle cooperative alla
cooperazione internazionale
Dal Semestre di Presidenza Ue al
Post2015: bilancio e prospettive dell’impegno delle cooperative italiane nella cooperazione internazionale per lo sviluppo.
Il 30 gennaio 2015 presso la Sala delle
Conferenze Internazionali del Ministero
degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Piazzale della Farnesina 1,
Roma) dalle 09.30 alle 13.30 si svolgerà
l’ultima delle cinque conferenze che l’Alleanza delle Cooperative Italiane ha organizzato nel ciclo di incontri del Semestre di
Presidenza dell’UE, in partnership con la Direzione Generale Cooperazione allo Sviluppo del MAECI. Questo incontro sarà
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
dedicato a far emergere un bilancio dei precedenti eventi tematici ed ad individuare
tracce di lavoro, impegno e opportunità per
le cooperative nella cooperazione allo sviluppo.
Le cooperative, con il loro modello di impresa che coniuga l’inclusione sociale
e l’efficienza economica , sono chiamate a
giocare un ruolo determinante nel nuovo
assetto internazionale, come riconosciuto
dalle istituzioni nazionali, locali, europee ed
internazionali, all’interno di un partenariato
globale per lo sviluppo.
Il ciclo di eventi ha fatto dialogare sulle sfide
globali per lo sviluppo “post2015” i due lati
della cooperazione: attori pubblici e sistema
cooperativo. Quest’ultimo incontro supera
la logica delle testimonianze o l’illustrazione
delle buone pratiche che ha caratterizzato
gli eventi precedenti; piuttosto di cercherà
di favorire un dialogo strategico per una collaborazione futura nell’ottica di un partenariato pubblico-privato per lo sviluppo e per
la crescita sostenibile.
Per partecipare all’evento è necessario
iscriversi attraverso il seguente link:
https://docs.google.com/forms/d/1b5rKjVh
HZg8YPWUZoxT_R813Loo3qnUciqbyZQ2i
na4/viewform?c=0&w=1
A Genova road show
per l’internazionalizzazione
Arriva a Genova il 22 gennaio “Italia per le
Imprese, con le PMI verso i mercati esteri”
il Road show per l’internazionalizzazione
delle imprese, un’iniziativa che vede per la
prima volta insieme tutti i soggetti – pubblici e privati – del Sistema Italia, impegnati
in un’azione congiunta di medio termine su
tutto il territorio nazionale. In prima fila
anche l’Alleanza delle Cooperative.
Appuntamento al Centro Congressi al Porto
Antico.
La partecipazione è gratuita previa registrazione al seguente link http://st.formazione.ilsole24ore.com/a/roadshowice/G
enova/iscriviti.html
Il format dell’evento prevede, dalle 9.45 alle
11.35, una sessione plenaria con ospiti di
rilievo del mondo istituzionale e finanziario
– sarà presente il Vice Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda – che il-
Territori
Imprese
Sondaggio
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lustreranno gli strumenti e le strategie a sostegno delle imprese sui mercati globali.
A seguire, dalle 12.30 alle 18.00, gli imprenditori potranno incontrare i rappresentanti di tutte le organizzazioni presenti, tra
cui: Ministero dello Sviluppo Economico,
SACE, SIMEST, ICE-Agenzia, Regione Liguria, Confindustria, Liguria International, Rete
Imprese Italia, Unioncamere e Alleanza delle
Cooperative.
Durante gli incontri B2B, gli esperti dell’Agenzia ICE analizzeranno la tua attività
per elaborare una strategia di mercato per-
Primo piano
ACI
sonalizzata.
Pianificato dalla Cabina di regia per l’Italia
internazionale, il Road show per l’internazionalizzazione delle imprese è patrocinato
dal Ministero degli Affari Esteri ed è promosso e sostenuto dal Ministero dello Sviluppo Economico. Oltre all’ICE-Agenzia, a
SACE e a SIMEST, l’iniziativa si avvale dell’intervento di Confindustria, Unioncamere,
Rete Imprese Italia e appunto Alleanze delle
Cooperative Italiane.
Ciascun evento si aprirà con una sessione
plenaria, che vedrà l’intervento di esperti
Legacoop
Settori
nel settore dell’internazionalizzazione, che
illustreranno opportunità e strumenti per
accedere ai mercati esteri. Le imprese, in
base a un calendario prestabilito, potranno
poi incontrare, nel corso della giornata, gli
specialisti di settore per la messa a punto di
piani di internazionalizzazione.
Nel biennio 2015/16 avranno luogo le
tappe di Genova, Cagliari, Monza, Catania,
L’Aquila, Cosenza, Bergamo, Potenza, Vicenza, Pisa, Reggio Calabria, Novara, Forlì,
Cremona, Como e Campobasso.
Territori
Imprese
Sondaggio
Legacoop
>> Coopstartup
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COOPSTARTUP
>> Evento
>> Cooperative di Comunità
Agroalimentare e nuova impresa:
opportunitàdalmondocooperativo
Nell’ambito del progetto sperimentale Coopstartup Farmability, Legacoop Agroalimentare
Nord Italia - Coopfond – Innovacoop, in collaborazione con l’Università degli Studi di
Scienze Gastronomiche, promuovono un incontro sul tema “Agroalimentare e nuova impresa: opportunità dal mondo cooperativo”
che si terrà martedì 20 gennaio a Pollenzo
Bra (Cuneo), presso l’Università di Scienze
Gastronomiche (P.zza Vittorio Emanuele, 9).
Programma
Introduzione e saluti di apertura
Silvio Barbero,Vice Presidente Consiglio di
Amministrazione UNISG
“Il settore agroalimentare in Italia e gli
scenari di sviluppo”
Biagio Bergesio, Responsabile Ricerca&Sviluppo Legacoop Agroalimentare
“Il progetto Coopstartup per la promozione di nuova impresa cooperativa”
Alfredo Morabito, Direttore Promozione
Attività Coopfond
“Coopstartup farmability; servizi, tutaraggio e incentivi per l’avvio di imprese
cooperative innovative nell’agroalimentare”
Francesca Montalti, Vice presidente Innovacoop
Testimonianze di un ex-alunno
Carlo Eugenio Fiorani, Impresa Agricola
Fiorani (Cremona)
Spazio per domande e approfondimenti.
EVENTO
Incontro internazionale per la
Cooperazione Euro-Mediterranea
Nell’ambito del Piano Export Sud a sostegno delle Regioni di Convergenza (Calabria,
Campania, Puglia, Sicilia), l’ICE-Agenzia organizza, in collaborazione con le stesse Regioni, la Conferenza Internazionale Le
Regioni della Convergenza e la Cooperazione Euro-Mediterranea, che si terrà a
Reggio Calabria il 29 gennaio 2015,
presso il Consiglio regionale della Calabria
Auditorium Nicola Calipari.
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
I Paesi focus di questa iniziativa sono Giordania e Territori Palestinesi, Marocco, Tunisia e
Turchia.
I settori principali oggetto del convegno saranno: agricoltura biologica, agroindustria e
sicurezza alimentare, energie rinnovabili, risorse idriche e ambientali, farmaceutica, logistica e risorse ittiche. La partecipazione è
gratuita. A carico delle aziende italiane saranno le spese di viaggio e soggiorno.
Per motivi organizzativi, l’iscrizione è obbligatoria e, per partecipare, gli interessati dovranno registrarsi su apposito modulo on-line
disponibile al link:
https://sites.google.com/a/ice.it/conferenzareggio-calabria/
COOPERATIVE DI COMUNITÀ
L’esperienza interessa le aree
giapponesi colpite dallo tsunami
Il 5 gennaio Renata Piazza, che dirige l’associazione giapponese Hasekura, impegnata
in progetti di rigenerazione delle comunità
della Prefettura di Fukushima, duramente
colpita dallo tsunami, ha visitato su proposta
dell’Università di Bologna le cooperative di
comunità Valle dei Cavalieri a Succiso e I Briganti di Cerreto a Cerreto Alpi. Renata Piazza
era accompagnata da Maurizio Davolio,
responsabile nazionale di Legacoop delle
cooperative turistiche e di comunità.
I progetti sviluppati da Hasekura riguardano
le produzioni agricole tradizionali e il consumo alimentare sostenibile; il recupero dell’artigianato tipico; lo sviluppo del turismo
responsabile. Le visite e gli incontri sono risultati di suo grande interesse.
Nella seconda metà del mese di maggio è
prevista la venuta in Emilia Romagna di una
delegazione da Fukushima, composta da
una decina di rappresentanti di istituzioni
pubbliche, del mondo accademico, delle imprese e delle associazioni culturali. Oltre ad
un intenso programma di incontri con la cooperazione emiliano-romagnola, la delegazione giapponese visiterà le due cooperative
di comunità dell’Appennino reggiano.
Territori
Imprese
Sondaggio
Settori
>> Mediacoop
MEDIACOOP
>> Ancpl
>> Agroalimentare
Primo piano
7
ACI
ANCPL
No alla chiusura dell’esperienza
cooperativa e non profit
Valorizzazione aspetti sociali negli
appalti pubblici nelle costruzioni
La direzione nazionale di media coop, riunita l’8 gennaio, esaminate le condizioni di
operatività 2015 delle cooperative associate, ha denunciato la sordità e l’indifferenza del Governo di fronte al dramma che
sta vivendo il settore dell’editoria cooperativa e no profit.
La direzione di Mediacoop ha raccolto e
fatta propria la forte preoccupazione del
settore determinata dalla progressiva chiusura delle testate cooperative e no profit, da
ultimo, da quella de “Il Salvagente”, un settimanale che per tanti anni ha fornito una
corretta e coraggiosa informazione ai consumatori italiani.
La riunione ha sottolineato che la chiusura
di 40 associate ed il rischio che molte altre
possano seguire la stessa sorte è stata causata dalla mancata riforma del settore editoriale e dell’emittenza, promessa da anni,
ma mai realizzata, nonché della costante e
drastica riduzione del sostegno pubblico.
La Direzione ha ribadito l’esigenza di un intervento immediato per consentire l’operatività delle aziende.
E’ appena il caso di ricordare, infatti, che,
di fronte alla totale incertezza sull’esistenza
del sostegno pubblico le testate interessate
non sono in grado di chiudere i Bilanci
2013 e di programmare l’attività per il
2015.
Al termine della Direzione, alla quale hanno
partecipato anche rappresentanti della Fnsi,
di Articolo 21 e della File, è stato dato mandato alla Presidenza di Mediacoop di richiedere, unitamente alle altre Associazioni
del settore, un incontro urgente al Dipartimento Editoria della Presidenza del Consiglio.
Potrà essere quella l’occasione per definire
tempi e risorse relative al 2014 e per sollecitare l’avvio di una rapida consultazione
con i soggetti interessati allo scopo di prospettare il testo di una possibile riforma del
sistema italiano dell’informazione.
“Valorizzazione di aspetti sociali negli appalti pubblici nel settore delle costruzioni”
questo il tema al centro del workshop organizzato da Ancpl, Impronta Etica e Nuova
Quasco che si terrà il 21 gennaio 2015,
dalle ore 9.30 alle13.00, presso CCC –
Consorzio Cooperative Costruzioni (Sala
bianca) Via Marco Emilio Lepido, 182/2 Bologna
Quali sono i principali strumenti normativi e
metodologici di riferimento attualmente in
essere per favorire la valorizzazione degli
aspetti sociali negli appalti pubblici nel settore delle costruzioni? Quali sono le opportunità per la diffusione degli appalti pubblici
socialmente responsabili con particolare riferimento agli appalti di lavori? Qual è il
ruolo degli appalti pubblici per favorire una
crescita intelligente, sostenibile e inclusiva
e la diffusione della responsabilità sociale
d’impresa nel settore delle costruzioni?
Questi i temi che verranno discussi durante
il workshop, alla luce dell’adozione delle
nuove Direttive comunitarie in materia di
concessioni e appalti e a partire dai risultati di una ricerca condotta da ANCPLLegacoop, Impronta Etica e Nuova Quasco,
con l’obiettivo di contribuire al dibattito sul
tema attraverso un confronto con imprese,
stazioni appaltanti ed esperti del settore.
Legacoop
Settori
Programma
9.30 Registrazione e welcome coffee
10.00 Saluti istituzionali
Francesca Zarri, Responsabile dell’Ufficio Studi, ANCPL-Legacoop
10.10 Presentazione dei risultati della ricerca sulla valorizzazione degli
aspetti sociali negli appalti
pubblici
Marjorie Breyton, Coordinatrice,
Impronta Etica
Daniele Ganapini, Responsabile
Area Qualificazione e Sviluppo del
Costruire, Nuova Quasco
11.15 L’utilizzo di criteri sociali ed ambientali negli appalti pubblici in Italia ed
in Europa
Simone Ricotta, Comitato di gestione PAN-GPP
Territori
Imprese
Sondaggio
Settori
8
11.45 La valorizzazione degli aspetti sociali
negli appalti pubblici di lavori – limiti
ed opportunità
Antonio Bertelli, Responsabile Ufficio provveditorato, Comune di Livorno
Ivan Cicconi, Direttore, ITACA
Stefano Isler, Responsabile Servizio Opere pubbliche ed edilizia, Regione Emilia-Romagna*
Alessia Purrone, Responsabile Gestione Qualità, Sicurezza - Servizio
Appalti, Coop
Costruzioni
Fabrizio Ranucci, Direttore Approvvigionamenti e Sistemi, Italferr
Spa
Maria Donata Ribaudo, Responsabile Servizio Qualità, Ambiente e
SGI, CCC –
Consorzio
Cooperative Costruzioni
Modera: Marco Mingrone, Responsabile dell’ufficio legislativo,
ANCPL-Legacoop
12.45 Conclusioni
Valentina Guidi, Dipartimento Politiche Europee
* In attesa di conferma
AGROALIMENTARE
Paolo Pasquali nuovo coordinatore
di Agrinsieme Romagna
Ad un anno di distanza dalla nascita di
Agrinsieme Romagna, Paolo Pasquali è il
nuovo coordinatore. Il sistema di rappresentanza del settore agricolo è costituito da
cinque organizzazioni: Cia di Forlì-Cesena,
di Ravenna e di Rimini; Confagricoltura
Forlì-Cesena/Rimini e Ravenna; Confcooperative di Forlì-Cesena, di Ravenna e di Rimini; Agci di Forlì-Cesena/Rimini e di
Ravenna/Ferrara; Legacoop Romagna.
Agrinsieme Romagna rappresenta per i nostri territori oltre 8.800 aziende agricole e
cooperative; con una superficie di 137.500
Primo piano
ACI
ettari; un valore aggiunto di oltre 6 miliardi
di Euro, con una dimensione economica
dell’agribusiness di oltre 12 miliardi di Euro;
oltre 60 mila unità di lavoro impiegate in
agricoltura e nei settori a monte e a valle di
tale attività produttiva. Rappresentano il
37% del sistema cooperativo nazionale
nonché ¼ del valore aggiunto del settore
agricolo e di quello dell’industria alimentare
nazionale.
Paolo Pasquali, presidente dell’Unione Agricoltori di Ravenna, subentra a Danilo Misirocchi presidente della Cia di Ravenna che
ha coordinato Agrinsieme Romagna nel
primo anno di vita. Paolo Pasquali, interpretando anche il pensiero degli altri componenti di Agrinsieme Romagna, “esprime il
proprio apprezzamento per l’ottimo lavoro
svolto dal Presidente Misirocchi in questo
anno di coordinamento di Agrinsieme Romagna”.
Agrinsieme, articolato su un livello nazionale, regionale e di area vasta costituisce
un momento di discontinuità rispetto alle logiche della frammentazione che troppo
spesso hanno caratterizzato la storia del
mondo agricolo. Si tratta di un’entità che interpreta un nuovo modello di rappresentanza. Agrinsieme integra storie e patrimoni
di valori che non vengono annullati, ma
esaltati in una strategia unitaria fortemente
orientata al futuro.
L’esperienza del primo anno di vita di Agrinsieme Romagna è stata caratterizzata da
una parte da un’annata drammatica per il
settore agricolo che ha interessato pressoché tutti i comparti e dall’altra dalla concretezza delle azioni intraprese.
Gli obiettivi per ora perseguiti riguardano
prevalentemente il versante delle possibili
aggregazioni e sinergie delle filiere agricole;
il tema della liquidità delle imprese nel rapporto con gli Istituti bancari ed il rafforzamento dell’operatività di Agrifidi 1 ribadendo
il suo grande valore strategico per il settore
agricolo.
Legacoop
Settori
Territori
Imprese
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Territori
>> Veneto
9
VENETO
>> Emilia Romagna
Carceri; a breve, la parola “fine” sui
servizi mensa delle coop sociali
>> Padova
Rischia di essere un giorno parecchio triste
da ricordare per la cooperazione sociale il 15
gennaio. In quella data, a livello nazionale, il
progetto di gestione dei servizi cucina in carcere ad opera di cooperative sociali, avviato
in via sperimentale nel 2004, si concluderà
a causa della mancata volontà del Dipartimento Amministrazione penitenziaria (Dap),
guidato dallo scorso 20 dicembre da Santi
Consolo.
Sarà così anche per la cooperativa sociale
Giotto, che da 11 anni gestisce il servizio di
mensa alla Casa di reclusione Due Palazzi di
Padova. Il progetto finora ha formato, impiegato e retribuito centinaia di detenuti (oggi
sono 22 quelli coinvolti, oltre a 6 lavoratori
non detenuti) e al suo fianco è nato poi il laboratorio di produzione pasticcera divenuto
ben noto anche fuori dai confini nazionali.
Come momento di saluto e ringraziamento,
il 14 gennaio i detenuti della cooperativa prepareranno il penultimo pranzo all’interno del
carcere padovano: «Sarà anche una sorta di
“penultimo appello” a politici e società civile,
a far sentire la loro voce accanto e insieme
alla nostra» spiega il presidente Nicola Boscoletto.
C’era anche lui, il 30 dicembre scorso, nella
delegazione dei responsabili delle coop sociali recatisi dal ministro della Giustizia Andrea Orlando assieme ai Garanti dei detenuti
del Veneto, Piemonte e del Lazio: a Roma per
invitare il Governo a un ripensamento e per
chiedere una proroga rispetto alla scadenza
del 15 gennaio, che porrebbe termine a
un’iniziativa che vede impegnate dieci coop
sociali in altrettante carceri italiane.
Ed era sembrato un segnale di speranza, allora, la breve proroga della scadenza al 31
gennaio 2015, ottenuta in promessa, ma mai
concessa formalmente alle cooperative, dal
Dipartimento Amministrazione penitenziaria
con l’obiettivo di verificare, nel frattempo, le
esperienze in atto e individuare soluzioni ad
hoc, caso per caso. Di questi giorni invece la
notizia che il Governo si è di fatto rimangiato
la parola e non intende più concedere la proroga: dal 15, dunque, si scrive la parola
“fine”. Un decennio di ottimi risultati non basterà a quanto pare a salvare il progetto, che
in alcuni casi – a partire dalla cooperativa
>> Puglia
>> Genova
>> Ferrara
>> Fano
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
Giotto – ha saputo generare modelli d’eccellenza. Circa 170 i detenuti coinvolti a livello nazionale oltre a 40 lavoratori non
detenuti, numeri a cui si aggiunge un indotto
di ulteriori 150 lavoratori detenuti e altri 40
non detenuti.
Così, con un clamoroso passo di gambero il
nostro Paese torna vergognosamente indietro sul versante del trattamento rieducativo
dei detenuti e – dati alla mano – dell’abbattimento della percentuale di recidiva. Perché
il ritorno a delinquere mentre si attesta tra il
90 e il 70% per i detenuti che lavorano alle
dipendenze dell’amministrazione penitenziaria, per coloro che lavorano come dipendenti
di imprese sociali scende considerevolmente
a una percentuale compresa tra il 10 e addirittura l’1%.
«Il paradosso della questione risulta ancora
più grande se si pensa che tutto questo non
porterà risparmio all’amministrazione penitenziaria – assicura Boscoletto –, anzi forse
determinerà un aumento della spesa con il
ritorno a una gestione pubblica delle cucine
delle carceri». «A livello nazionale, nei territori
in cui il progetto si è avviato, l’amministrazione penitenziale riconosce la validità del
progetto: è solo” il palazzo”, ossia chi non è
ogni giorno sul campo di battaglia, a non
comprenderne il valore».
«La decisione, rimasta fino ad oggi senza
spiegazioni comprensibili e accettabili – aggiunge Loris Cervato, responsabile Settore
sociale di Legacoop Veneto –, risulta ancora
più stonata e sorprendente se si pensa che
nel frattempo il Governo sta mettendo in
campo una riforma del terzo settore e sta recependo le sollecitazioni dell’Europa a riconoscere e a valorizzare il ruolo della
cooperazione, sia sul fronte dell’innovazione
e del sostegno di un welfare in grave crisi,
sia di quello della ripresa economica e occupazionale del Paese».
Ma a preoccupare non poco le cooperative
sociali che lavorano in carcere c’è oggi peraltro anche un altro aspetto. L’anno scorso
il Dap aveva chiesto loro di indicare, entro il
31 ottobre, il fabbisogno per il 2015: dunque numero di persone detenute già impiegate e numero di quelle di prossima
assunzione, allo scopo di poter usufruire dei
vantaggi contributivi e fiscali previsti dalla
“legge Smuraglia” (n. 193/2000,“Norme per
favorire l’attività lavorativa dei detenuti”). Ora
però lo stesso Dipartimento si è reso conto
che la richiesta pervenuta sopravanzava del
Territori
Imprese
Sondaggio
Territori
10
34% rispetto al fondo disponibile, trattandosi
di un totale di 9 milioni di euro a fronte di un
budget effettivo concesso che è sotto ai 6
milioni. Un taglio che arriva annunciato a posteriori rispetto ad investimenti già fatti dalle
coop e a progetti già in corso, e che non
potrà che portare a ulteriori licenziamenti di
detenuti lavoratori.
PUGLIA
60 aspiranti cooperative
per l’incubatore di Coopstatup
EMILIA-ROMAGNA
Le cooperative private hanno un
futuro possibile a Cuba?
Il 9 dicembre scorso si è svolta all’Havana la
presentazione del PADIT, una piattaforma
congiunta che mira a coordinare le azioni di
supporto che stakeholders nazionali e internazionali potranno realizzare nel prossimo
triennio 2015-2018 per favorire i processi di
sviluppo locale a Cuba.
Organizzata dal governo cubano e dagli organismi UNDP di Cuba e Bruxelles, la presentazione del PADIT ha raccolto, oltre ai
rappresentanti dei governi nazionali e locali,
numerosi membri di ONG internazionali, università, i rappresentanti diplomatici di Canada, Italia, Spagna e Paesi Bassi e
un’ampia rappresentanza dei paesi dell’Unione Europea e della cooperazione internazionale. Fra le organizzazioni internazionali
invitate, anche Legacoop Emilia Romagna ha
partecipato con la propria responsabile delle
relazioni internazionali, Roberta Trovarelli.
Attualmente 34 enti della cooperazione internazionale hanno espresso il loro appoggio al processo di programmazione
territoriale cubano, che comprenderà, nella
sua fase iniziale, 4 territori. I prossimi passi
saranno incontri specifici sulle aree coinvolte
e un workshop sulle migliori esperienze di
sviluppo economico locale che possono fare
da benchmark per i futuri strumenti di sviluppo del paese.
http://www.emilia-romagna.legacoop.it/images/cke/files/Cuba_padit.pdf
Primo piano
ACI
Sono 60 le aspiranti startup che nelle prossime settimane si contenderanno l’accesso
al programma di accelerazione di impresa.
Sessanta possibili imprese, messe in campo
da 230 giovani – in media, dunque, 3,8 per
gruppo – e selezionate tra 123 domande arrivate soprattutto da Bari (44%) e Lecce
(25%) ma un po’ da tutte le province della
regione, rispettando involontariamente una
quasi perfetta parità di genere (49,5% dei
proponenti sono donne).
Prosegue Coopstartup Puglia, una sperimentazione del progetto Coopstartup di Coopfond e di Legacoop Puglia capace di
catalizzare un desiderio di autoimprenditorialità giovanile evidentemente tutt’altro che
spento. “Per noi – spiega Annamaria Ricci,
coordinatrice del progetto per conto di Legacoop Puglia, di cui è vicepresidente – è nello
stesso tempo un ottimo risultato e una
grande sfida: ora dobbiamo dimostrare di essere capaci di dare una risposta efficace alla
disponibilità di mettersi in gioco che abbiamo
intercettato”.
Il progetto era partito il 10 settembre scorso,
proponendo due bandi. Al primo, che ha
chiuso i battenti il 13 ottobre, si erano candidate 150 aspiranti start up. Tra queste ne
sono state selezionate 85, che coinvolgono
329 persone, per partecipare a tre Laboratori
di impresa realizzati a Lecce, Valenzano (Ba)
e Trani (Bt) nel mese di novembre: due giorni
di formazione intensiva per comprendere, in
sintesi estrema, se la propria idea ha le carte
in regola per tradursi in impresa. Molti gruppi
puntano ad entrare nell’incubatore, le altre
hanno comunque ricevuto spunti utili su cui
lavorare.
Per entrare nell’incubatore bisognava partecipare anche al secondo bando, scaduto in-
Legacoop
Settori
vece il 28 novembre. Come accennato
hanno presentato domanda 123 aspiranti
start up, rimaste 60 dopo una prima selezione. Tra queste nelle prossime settimane
saranno individuate quelle – al massimo 15
– che avranno accesso al programma di accelerazione di impresa che prevede tre
fasi: accompagnamento allo startup e coaching; accompagnamento alla costituzione
d’impresa cooperativa a costo zero; accompagnamento post-startup per i 36 mesi successivi.
Uno degli aspetti caratterizzanti Coopstartup
Puglia, che ha contribuito a determinare il
successo dei bandi, è stata l’attivazione di
una rete di promozione e supporto con una
pluralità di soggetti cooperativi e non: Informa, The Qube, Generazioni Legacoop Puglia, Qiris, Pazlab, Officine Cantelmo e il
network di centri di informazione e orientamento Rete Informa.
PADOVA
“Premio Impatto Zero”, proclamati
i vincitori della IV edizione
Una startup di giovani che ha sviluppato
un’applicazione per il recupero dell’avanzo
alimentare a favore di onlus e associazioni,
una cooperativa che ha dato il via a un laboratorio di sartoria sociale per il riciclo e riuso
creativo, un cittadino che presiede un comitato civico impegnato nell’ecologia e nella
lotta all’abbandono dei rifiuti e un’associazione studentesca attiva da anni nella sensibilizzazione ai temi della sostenibilità: sono
loro i vincitori della quarta edizione del “Premio Impatto Zero”, iniziativa di Arci che valorizza le buone pratiche sostenibili di cittadini,
associazioni e cooperative.Tutte scelte di vita
e comportamenti ecologicamente virtuosi,
che riducono il consumo delle risorse, limitano le emissioni di Co2 e i rifiuti, infine con-
Territori
Imprese
Sondaggio
Territori
11
tribuiscono a diffondere la cultura della sostenibilità, migliorando così anche la qualità
della vita dell’intera comunità.
Nato a Padova nel 2011, e cresciuto fino a
raggiungere il livello nazionale, il Premio è
promosso da Arci e organizzato da Arci Padova, con il contributo di AcegasApsAmgasocietà del gruppo Hera, in collaborazione
con Legambiente nazionale, Coordinamento Agende 21 Locali Italiane, Progetto
Life+Eco Courts, Legacoop Veneto, Centri
Servizi Volontariato di Padova, Verona, Vicenza, Rovigo, Treviso e Belluno e Confcooperative Padova, con il patrocinio di
EXPO Milano 2015, Ministero dell’Ambiente
e Comune di Padova.
Ad assegnare i riconoscimenti è stata
un’apposita commissione, composta da
esperti e rappresentanti istituzionali e dai
promotori del Premio. Decisivi nella scelta:
l’originalità e la creatività della buona pratica candidata, il minor impatto ambientale,
l’efficacia nella promozione della sostenibilità, l’esportabilità delle prassi ad altre realtà del territorio, il miglioramento della vita
sociale.
Per la categoria delle associazioni vince
Breading: una startup dalla vocazione sociale nata da giovani under 30 che hanno
messo a punto un’applicazione gratuita per
far interagire panifici, bar e grande distribuzione con associazioni e onlus allo scopo
di ridurre l’avanzo alimentare ed evitare gli
sprechi. Si aggiudica il titolo di migliore cooperativa la Quadrifoglio di Santa Margherita del Belice (Agrigento) - impresa sociale
operante da quasi trent’anni e formata da
circa cinquanta donne - per il laboratorio
creativo artigianale “3R: riduco, riuso, riciclo!” della Sartoria sociale, avviato nel febbraio 2013 con l’obiettivo di diventare
attività permanente di autoproduzione artigianale; il laboratorio è aperto alle donne
del territorio, alle ospiti dei centri di accoglienza e a donne e uomini rifugiati o richiedenti asilo. Daniele Dal Mas,
presidente di “Uniti per Valsalega”, attivo
nella provincia di Treviso, è invece il cittadino più meritevole: nei mesi scorsi il suo
comitato civico ha organizzato due giornate
ecologiche in occasione della settimana europea della lotta all’abbandono dei rifiuti;
come risultato, in un’area boschiva sono
stati raccolti cinquanta quintali di rifiuti, conferiti nel centro di raccolta per essere smiPrimo piano
ACI
stati e avviati al riciclo. Infine, una menzione
speciale – migliore candidatura veneta –
per l’associazione studentesca Asu di Padova, premiata per l’impegno costante e
tenace nell’educazione alla sostenibilità di
studenti e cittadini, anche attraverso attività
innovative di sensibilizzazione. Tra le buone
pratiche dell’associazione, la promozione di
un GAS per l’acquisto di prodotti locali, biologici ed equosolidali, l’organizzazione di un
festival musicale attento alla sostenibilità
ambientale, la promozione della campagna
“Acqua bene comune”.
Ai vincitori delle categorie vanno in premio
- offerti dagli sponsor Sammontana, CiaoBio, Italwin, Selle Royal, Coop Adriatica,
Fairtrade, EcoZema, Abano Ritz Hotel terme,
Consorzio imballaggi alluminio - una “ricicletta”, city bike ottenuta dal riciclo di 800
lattine, un buono sconto per l’acquisto di
una bici elettrica, selle “eco-friendly”, un
buono spesa per prodotti ecosostenibili, un
buono sconto per prodotti biologici, una fornitura di prodotti (bicchieri, posate, stoviglie)
in MaterB, una cesta di prodotti biologici,
una cena al ristorante, confezioni di prodotti
del mercato equo solidale, e altri premi forniti da aziende attente alle tematiche ambientali.
GENOVA
Decolla il Primo Soccorso Ambulatoriale gestito da una cooperativa
A Genova è nato il
Primo Soccorso Ambulatoriale gestito dai
medici di famiglia genovesi riuniti nella
Cooperativa MediCoopGenova con il supporto del Consorzio Liguria Salute.
Un nuovo servizio, rivolto a tutti i cittadini che
hanno problemi di salute non gravi classificati come codici bianchi (“nessuna urgenza
– il paziente non necessita del Pronto Soccorso e può rivolgersi al proprio medico”) e
verdi (“urgenza minore – il paziente riporta
delle lesioni che non interessano le funzioni
vitali ma vanno curate”).
I dati sono subito molto positivi: dopo il primo
mese di attività, con quindici giorni di apertura, circa 200 sono stati i contatti tra accessi diretti al Primo Soccorso e consulenze
Legacoop
Settori
telefoniche.
Il servizio “SanFruttuosoSalute” è operativo
in Via Revelli Beaumont n. 28 (piano strada)
a Genova ed è aperto nei giorni di sabato e
domenica (e nei prefestivi e festivi infrasettimanali) dalle ore 09.00 alle ore 12.00 e dalle
ore 15.00 alle ore 18.00, con la presenza
garantita di un medico, anche di medicina
generale, e di una infermiera. L’accesso è diretto (senza prenotazione), ed è possibile
contattare l’ambulatorio (al numero
324.6874990) per qualsiasi problema di salute o per richieste di visite domiciliari. I costi
previsti sono inferiori a quelli del ticket richiesto in Pronto Soccorso: 30 euro per visita
base; 40 euro per prestazioni aggiuntive; 50
euro per visite a domicilio.
Quella a Genova è un’esperienza già messa
in atto da un decennio sul territorio della provincia di Savona, con risultati significativi sia
per la riduzione degli accessi al pronto soccorso, sia per la qualità percepita da parte
dei cittadini. I medici di famiglia genovesi,
quindi, si fanno carico di organizzare e offrire
un servizio che viene incontro ai bisogni sanitari dei cittadini nei giorni in cui gli ambulatori dei medici di famiglia sono chiusi.
“Il nostro servizio parte dal basso, sulla base
delle esigenze dei pazienti – sottolinea il dott.
Pierclaudio Brasesco, presidente di MediCoop Genova – che non va in competizione
con il servizio pubblico. Serve anzi per interagire fornendo una risposta territoriale coordinata alla popolazione in termini di
continuità assistenziale.
Siamo interessati ad ampliare la rete a Farmacie, Pronto Soccorso e Pubbliche Assistenze che sono presidi fondamentali sul
territorio, creando un modello per tutta la regione”.
E a proposito di rete San Fruttuoso Salute un
obiettivo fondamentale lo ha già raggiunto
nei confronti di coloro che sono già pazienti
dei medici di famiglia che operano nel Primo
Soccorso Ambulatoriale .
“Abbiamo a disposizione circa 10.000 cartelle cliniche – prosegue Brasesco -. Questo
significa che, nel rispetto delle diverse norme
della privacy, un paziente quando viene da
noi può mettere a disposizione di chi lo visita
in modo automatico la propria storia clinica
Un fatto che in un Pronto Soccorso oggi non
è ancora possibile”.
MediCoopGenova è una società cooperativa
costituita nel 2002 esclusivamente da me-
Territori
Imprese
Sondaggio
Territori
12
dici di famiglia; vuole offrire ai propri soci
tutti gli strumenti che consentano di svolgere a tutto campo la propria attività professionale, senza distoglierli dall’attenzione
e dalla disponibilità che devono garantire
alle persone assistite. È costituita da 98
medici di famiglia dell’area di Genova che
fornisce servizi e coordina l’attività di 12
medicine di gruppo evolute ubicate sul territorio genovese da ponente a levante.
FERRARA
Nasce la startup cooperativa che
resuscita teatri e mercatini
esperienze di vario genere sia in Italia che
all’estero. A Ferrara hanno ‘riaperto’ spazi e
luoghi pubblici chiusi da tempo, come il
Teatro Verdi e lo stesso mercato comunale
coperto di Via Santo Stefano.
La nuova impresa si occuperà soprattutto
di gestione del patrimonio urbanistico e culturale. Vent’anni fa Ferrara diventava città
dell’Unesco: “La città estense ha avuto la
possibilità di camminare bene grazie a progetti importanti come il restauro delle mura
e la riprogettazione del Centro Storico, ma
ora – dicono – bisogna cambiare passo. Un
esempio è la città di Ratisbona, in Germania, dove è c’è un apposito ufficio per gestire, in maniera innovativa, il patrimonio
urbanistico e culturale.
FANO
Coomarpesca, ci appelliamo
a “san Dragaggio”
Ha avuto un periodo di incubazione di circa
tre anni e poi, dallo scorso dicembre, si è
trasformata a tutti gli effetti in una impresa,
una cooperativa, con tanto di visura camerale. È l’associazione ferrarese Città delle
Cultura/Cultura della città che da qualche
settimana è divenuta una start up innovativa.
Nove i soci, tutti architetti (Maurizio Bonizzi,
Massimo Davi, Diego Farina, Sergio Fortini,
Luca Lanzoni, David Pavani, Federica Poggi,
Elisa Uccellatori e Paolo Vettorello) otto dei
quali provenienti dall’ateneo estense, con
Primo piano
ACI
Centomila metri cubi entro l’estate. La Coomarpesca dice basta al temporaggiamento
sul dragaggio dei fanghi dal porto di Fano (Pu)
e rilancia la palla al Comune e alla Regione
Marche chiedendo un impegno concreto e
veritiero per salvare l’economia del porto e ricordando che quanto promesso finora non è
stato mantenuto.“Nei diversi incontri degli ultimi mesi – afferma Coomarpesca -, ci hanno
garantito che entro dicembre sarebbero stati
dragati 20 mila metri cubi di fanghi dal porto.
Coomarpesca ha la “vaga” sensazione che
siano ancora lì. Abbiamo sperato che se li
portassero via Babbo Natale o la Befana ma
purtroppo così non è stato. Adesso proviamo
ad appellarci a “san Dragaggio”, chissà se
Legacoop
Settori
avremo più fortuna rispetto alle conclamate
garanzie che ci hanno offerto Comune e Regione. L’unico fatto certo è che il porto è insabbiato e noi non possiamo lavorare. Il porto
sta morendo e le cooperative di pesca stanno
morendo insieme con lui. Qualcuno se ne è
accorto?”. Questo fatto, sottolinea ancora
Coomarpesca, “sta provocando un gravissimo danno economico e occupazionale, una
crisi lacerante da cui forse il settore fanese
della pesca ma anche tutta Fano, quella che
era la terza città delle Marche e che probabilmente ora non lo è più, non riuscirà a riprendersi”. Nell’ennesima riunione, che si è
svolta il 14 gennaio in Comune, Coomarpesca ha ripetuto con forza le proprie posizioni
affermando l’urgenza di rispettare l’accordo
tra Regione e Comune che prevede il dragaggio totale di tutto il porto e l’ormai propria
inevitabile azione legale nei confronti di chiunque sarà ritenuto responsabile del disastro
economico-occupazionale provocato. Il clima
è rovente e la categoria è pronta ad una manifestazione eclatante: Coomarpesca suggerisce, perciò, meno primarie e più fatti
concreti, meno poltronite e più attenzione ai
cittadini, più competenza e meno spreco di
denaro pubblico.
Territori
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Imprese
13
>> Airces
AIRCES
>> Cmc
“I nuovi principi contabili nazionali:
nuove regole per i bilanci 2014”
>> Fondazione Obiettivo Lavoro
AIRCES, in collaborazione con Legacoop
Emilia Romagna e d’intesa con l’Ordine dei
Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di
Bologna, organizza tre incontri di approfondimento sul tema “I nuovi principi contabili
nazionali: nuove regole per i bilanci 2014”,
che si svolgeranno a Bologna presso la Torre
Legacoop – Sala “B” nelle seguenti date:
− martedì 27 Gennaio Ore 14.00/17.30
− martedì 03 Febbraio Ore 14.00/17.30
− martedì 10 Febbraio Ore 14.00/17.30
Obiettivo degli incontri è quello di analizzare
le recenti novità e le principali problematiche
per la redazione dei bilanci d’esercizio 2014
sulla base dei nuovi principi contabili emanati dall’OIC.
Saranno inoltre esaminati casi concreti e fornite indicazioni operative, con specifici riferimenti, per le loro peculiarità, alle Società
Cooperative.
Sono interessati agli incontri di studio: Quadri Amministrativi, Sindaci, Revisori e Commercialisti di società cooperative e non.
Le adesioni, che saranno accettate fino
ad esaurimento dei posti disponibili,
dovranno essere inoltrate all’AIRCES mediante o fax 051.509.738 o posta elettronica [email protected] entro il 22
Gennaio 2015, precisando gli incontri a cui
si intende partecipare.
Per tutte le informazioni consultare il seguente link
http://www.airces.it/files/corsi%20formazione/NUOVI%20PRINCIPI%20CONTABILI/CIRCOLARE%20definitivo.pdf
Programma degli incontri
http://www.airces.it/files/corsi%20formazione/NUOVI%20PRINCIPI%20CONTABILI/PROGRAMMA%20definitivo.pdf
>> Coop
>> Coop Giuliani
>> Cila
>> Cooperativa Facchini e Trasporti
>> Cooperativa Tice
>> Conad
>> Green Evolution
>> Boorea
>> Politecnica Ingegneria
ed Architettura
>> Alboran Cooperativa Sociale
>> CIR food
>> Cooperativa Agricola Cesenate
>> Codess Sociale
>> Coop sociale Castel Monte
>> Luce Sul Mare Onlus
>> Il Faggio
CMC
Si aggiudica mega appalto da
165 milioni a Beirut
Cmc acquisisce un nuovo appalto per la
realizzazione di tunnel e acquedotto a Beirut. La cooperativa di costruzioni di Ravenna
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
ha infatti ricevuto una lettera di aggiudicazione dal Council for Development and Reconstruction di Beirut (Libano) per la
costruzione di una galleria di 24 chilometri
e di un acquedotto per l’alimentazione
idrica di Beirut.
L’importo dell’appalto è pari a circa 165 milioni di euro, in parte finanziato dalla Banca
mondiale, a riprova delle capacità tecniche
e della reputazione che l’impresa è stata in
grado di costruirsi con il proprio lavoro, le
competenze dei propri soci e la capacità di
innovare sempre.
I tunnel saranno scavati con due Tunnel boring machines (Tbm). “Questa acquisizione
attesta la capacità di Cmc nel settore tecnologicamente complesso dello scavo con
Tbm, dove si troverà ad operare con 16
macchine nel corso del 2015, in Italia e all’estero”, dice l’azienda ricordando di aver
acquisito, nel 2014, commesse per circa
1.2 miliardi di euro, di cui 750 milioni all’estero.
COOP
Il prodotto Coop continua
a crescere (+3%)
“Non ci stiamo a unirci ai lamenti di un settore –quello dei prodotti a marchio- che continua a essere un presidio di convenienza e
qualità e per quanto ci riguarda è cresciuto
nel 2014 di un 3%”. E’ quanto risponde Domenico Brisigotti, direttore prodotto a marchio Coop, in merito al dibattito in corso alla
fiera bolognese Marca che individua nel 2014
se non una battuta d’arresto comunque un
momento di stabilizzazione in una crescita
fino ad oggi continua. “Generalizzare è sempre approssimare –continua Brisigotti- i nostri dati continuano a essere positivi e
complessivamente la quota del nostro prodotto sul totale del fatturato supera il 27% e
raggiunge un fatturato di circa 3 miliardi di
euro. Come per altri nostri competitor le linee
biologiche e Premium la fanno da padrone
(Vivi Verde, la linea bio di Coop, è cresciuta
del 16% e Fior Fiore, la linea che raccoglie
l’eccellenza gastronomica, di un + 14%) , ma
c’è un altro elemento di riflessione importante, ovvero il prodotto a marchio avendo
raggiunto un buon livello di maturità occupa
Territori
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Sondaggio
Imprese
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anche mercati che fino ad ora sono rimasti
lontani, ma che sempre più fanno parte dei
consumi quotidiani. Penso ad esempio all’area benessere (i prodotti della linea Bene.sì
ovvero i salutistici hanno realizzato un +18%)
e al lancio nello scorso novembre del profilattico a marchio Coop: una prima assoluta in
Italia che ha già dato incredibili risultati di vendita. 10.000 confezioni vendute in un mese
(100.000 profilattici), numeri allineati a uno
dei più importanti brand leader di mercato.
Con questo ritmo di vendite, stimiamo di raggiungere 1 milione di profilattici a marchio
Coop distribuiti in un anno”
E nel 2015 Coop ha annunciato il varo di
nuovi farmaci (attualmente sono 5 i farmaci
distribuiti negli oltre 100 Coop Salute e se ne
aggiungeranno altri 2) e integratori a marchio
(oggi ne sono disponibili 3 tipi, ma si sta già
implementando la gamma con altri 12 integratori), con l’obiettivo di offrire prodotti sicuri,
di alta qualità a prezzi decisamente inferiori
rispetto al mercato: mediamente il livello di
convenienza è pari a un -30% rispetto alle
corrispondenti marche di riferimento vendute
nel circuito delle farmacie.“Solo chi può contare come Coop su una fiducia che i soci e
consumatori mostrano nei confronti dei prodotti con il nostro marchio può avventurarsi
in mercati altamente competitivi. –sottolinea
Brisigotti- Sui farmaci, su cui rilanceremo nel
2015 con un’importante campagna a favore
di una maggiore liberalizzazione rispetto all’attuale, le vendite a quantità ci danno ragione e in rete Coop l’acido
acetilsalicilico/acido ascorbico (ovvero il farmaco più diffuso per il trattamento degli stati
febbrili e delle sindrome influenzali) raggiunge
nelle vendite un +50% rispetto al corrispettivo di marca e il paracetamolo Coop un quasi
+ 8% rispetto al farmaco similare di marca”.
Domenico Brisigotti è intervenuto anche sul
dibattito in corso in merito alla nuova Direttiva
Ue sull’etichettatura dei prodotti indicando il
nome del produttore. “Tutto ciò che va in direzione di una maggiore trasparenza per il
consumatore è buona cosa, ma per noi di
Coop non è una novità. Il nome del produttore era anche sul primo prodotto a marchio,
un panettone realizzato a Milano nel 1892. E
comunque continuiamo a pensare che bisogna andare oltre all’indicazione del produttore e indicare la provenienza delle materie
prime che compongono quel prodotto. E’
Primo piano
ACI
quanto abbiamo cercato di fare e continuiamo a fare con la campagna “Origini Trasparenti” sui ns prodotti a marchio
E accanto “al dove si produce”, bisogna sempre indicare anche “il come”: l’origine è un’informazione utile, ma altrettanto importanti
sono le garanzie sulle modalità produttive, sui
controlli, sulle caratteristiche di sicurezza e
qualità dei prodotti”.
Il padiglione giapponese – come si legge
nella presentazione di Expo - si sviluppa su
uno spazio espositivo di 4.170 metri quadri,
con un’ampia entrata e uno sviluppo in lunghezza, come una delle case tradizionali di
Kyoto. Oltre a materiali naturali come
bambù e legno, non mancano tecnologie
informatiche e sistemi per il risparmio energetico.
FONDAZIONE OBIETTIVO LAVORO
Presentazione del 3° Rapporto
sul Mercato del Lavoro
La Fondazione Obiettivo Lavoro presenterà
il 3° Rapporto sul Mercato del Lavoro martedì 20 gennaio a Roma, presso la Sala
Conferenze Stampa – Camera dei Deputati
(ingresso da Via della Missione, 4).
Programma
10.00 Introduzione del Rapporto
Giorgio Vittadini, Presidente della
Fondazione Obiettivo Lavoro
10.15 Presentazione del 3° rapporto sul
Mercato del Lavoro
“Le imprese e il lavoro. Cambiamenti strutturali ed economici, le
esigenze di
professionalità, la domanda di servizi di semplificazione normativa”
Mario Mezzamanica, Università
di Milano Bicocca
Interviene Giuliano Poletti, Ministro del
Lavoro e Politiche Sociali
COOP GIULIANI
All’Expo con il Padiglione
Del Sol Levante
La cooperativa Giuliani - associata a Legacoop Romagna - è al lavoro sul padiglione
giapponese dell’Expo di Milano con uno dei
più importanti general contractor nipponici,
Takenaka.
«È un lavoro che ci dà modo di avere
un’esposizione internazionale importante,
ma che è fondamentale anche perché ci
consente di confrontarci con un’azienda di
grande serietà e prestigio», dice il presidente Vincenzo Coveri.
Legacoop
Settori
Giuliani Soc. Coop., associata a Legacoop
Romagna, è specializzata nella fornitura di
facciate continue in alluminio, di strutture
speciali in carpenteria metallica e vetro per
rivestimenti o coperture di edifici, nonchè di
serramenti metallici per grandi forniture seguendo tutte le fasi, dalla progettazione alla
produzione e posa in opera.
«Nel 2014 abbiamo avuto 31 milioni di acquisito», dice Coveri - che al proprio arco
può annoverare lavori importanti come
l’ospedale di Caserta (5 milioni), l’ospedale
dei Castellli Romani (4 milioni) e quello di
Monza (2,7 milioni), un albergo a Milano
(2,5 milioni) e la nuova sede della Regione
Puglia (5 milioni). Nel carnet anche una importante riqualificazione immobiliare, di
fronte alla stazione centrale di MIlano, per la
Reale Mutua Assicurazioni.
Per quanto riguarda la divisione infissi, l’ufficio tecnico di Giuliani ha di recente sviluppato una “smart window”, ovvero una
finestra intelligente che reagisce automaticamente alle condizioni esterne, grazie a
una serie di sensori. Un prodotto innovativo,
realizzato grazie a un investimento in ricerca finanziato in parte con fondi della Regione Emilia-Romagna.
Territori
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CILA
Positivo
il preconsuntivo 2014
Con 131.000 qli di latte prodotti nel corso
del 2014 la cooperativa Cila. si conferma
leader nella produzione di latte destinato a
Parmigiano Reggiano nell’area del comprensorio. Si producono inoltre 12.000
suini pesanti per la filiera No Ogm richiesta
dalla grande distribuzione. Si coltivano
1.200 ha di terreni per il fabbisogno interno
degli allevamenti in particolare foraggio di
medica, mais, grano e girasole. Positiva
l’attività a Novellara del negozio di vendita di
carni fresche di bovino, suino salumi e formaggio Parmigiano Reggiano.
Dal 2012 è attivo un impianto di biogas
della potenza di 1 MW alimentato principalmente da reflui solidi e liquidi zootecnici
dei propri allevamenti e integrato parzialmente da colture vegetali dedicate.
Per il presidente Graziano Salsi – che ha
presentato i dati all’assemblea dei soci in
chiusura d’anno – si tratta di un bilancio
positivo, con produzioni stabili, con lievi segnali di inversione di tendenza sui costi di
produzione, ma non sufficienti per il forte ribasso registratosi nel prezzo di mercato del
Parmigiano Reggiano.
“Per la chiusura in positivo del rendiconto di
previsione 2014 – spiega il presidente di
Cila - si sono rivelati significativi sia la sopravvenienza della chiusura di bilancio della
produzione di Parmigiano Reggiano relativa
al 2012 (in quanto sono terminate le vendite del prodotto stagionato). sia la integrazione di reddito derivante dal settore delle
agro-energie. Nel 2014 latte – sottolinea
Salsi – la cooperativa ha visto conseguire
risultati importanti sotto l’aspetto degli investimenti nel settore del bovino da latte.
Abbiamo investito una somma pari a 2,2
milioni di euro per la costruzione e ristrutturazione degli allevamenti di S.Vittoria ed in
particolare, il piu’ grande, a Novellara con
l’obiettivo di trarre risultati significativi sia
sulla qualità che sulla quantita’ del latte
contando su strutture riammodernate in
Primo piano
ACI
grado di offrire principalmente benessere
alla mandria, creando inoltre migliori condizioni per il contenimento dei costi di produzione.
Auspicando la maggiore condivisione di politiche proposte dal Consorzio del Parmigiano Reggiano e altresì iniziative
imprenditoriali in forma associata fra i caseifici, questa crisi – continua Salsi – farà
sentire i suoi effetti a partire dai risultati
economici della produzione conseguita nell’annata 2013 e probabilmente per il prodotto conseguito nell’annata 2014 con
gravi ripercussioni agli imprenditori agricoli
e di conseguenza sull’andamento economico dell’intero comprensorio. La nota positiva dei consumi registrata negli ultimi
mesi dell’anno e favorita anche dalla diminuzione dei prezzi al consumo – conclude
Salsi - è certamente incoraggiante nel rapporto fra domanda e offerta, ma si rende
comunque necessario riprendere da un lato
un aggiornamento dei temi di competenza
del Consorzio del formaggio Parmigiano
Reggiano quali la regolazione dell’offerta, la
promozione di prodotto e pubblicitaria e le
regole di produzione tramite una modifica
al disciplinare; dall’altro e’ altrettanto urgente che le imprese aiutate dal sistema
associativo creino condizioni di maggiore
competitività nella rete casearia al fine di ridurre i costi di trasformazione e intraprendere nuove iniziative commerciali per
valorizzare il prodotto limitando gli effetti
speculativi classici dei troppo pochi operatori commerciali del settore”.
COOPERATIVA FACCHINI E TRASPORTI
Festeggiato
un secolo di attività
Cento anni di storia per la cooperativa Facchini e Trasporti di Forlì. È il presidente
Franco Rustignoli a raccontare le origini
del sodalizio, così come tramandate nei do-
Legacoop
Settori
cumenti d’epoca. Sedici i soci che nel 2014
misero dieci lire di capitale a testa, «per un
lavoro che prima del 1945 era soprattutto
manuale. Poi arrivò la tecnologia e l’evoluzione della cooperativa».
Rustignoli è in carica dal 2002, oggi che la
crisi morde forte anche il settore della logistica, Facchini & Trasporti dà lavoro a una
trentina di persone, di cui 24 soci, «nel
pieno rispetto dello spirito cooperativo e con
il miglior trattamento possibile», dice il responsabile amministrativo Piero Corzani.
Nei capannoni di via Meucci ci sono sette
gru tra le più avanzate sul mercato, mezzi di
proprietà che valgono diversi milioni di euro
e sono in grado di compiere lavori di grandi
dimensioni.
In carnet la cooperativa Facchini&Trasporti
ha importanti clienti, da Zanussi a Fustelpack, da Infia a Dorelan. Ma il mercato è
fermo.
«Siamo in piedi e ci resteremo - dice il presidente - ma dobbiamo lottare quotidianamente per difendere il bene più prezioso,
che è l’occupazione. Abbiamo utilizzato gli
ammortizzatori sociali, ma con orgoglio
possiamo dire che siamo ancora tutti uniti».
COOPERATIVA TICE
Una app per dare più opportunità
ai bimbi con autismo
Per ‘scavalcare’ l’autismo, nel mondo virtuale come in quello reale. È questo l’obiettivo del progetto lanciato dalla cooperativa
Tice per aiutare lo sviluppo delle autonomie
dei ragazzi affetti da autismo. Una sfida che
ha conquistato l’attenzione (e il sostegno)
de “I bambini delle Fate”, una delle Fondazioni più impegnate sul fronte della disabilità e della ricerca.
“L’obiettivo – spiega la presidente di Tice
Francesca Cavallini – è far crescere le
opportunità di socializzazione per gli adolescenti con autismo nel mondo reale e in
quello virtuale, attraverso due differenti modalità di interazione e di intervento che abbiamo chiamato S.I. Home e Mindbook. Il
nostro progetto vale 180mila euro e la Fondazione ci farà da sponsor nell’azione di
fundraising sul territorio, dove già una decina di imprenditori hanno manifestato interesse”.
“S.I. Home è un esempio di social innova-
Territori
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serve per mettere in rete famiglie ed enti
che condividono problematiche simili per
creare opportunità di sviluppo di servizi territoriali, formulare richieste alle pubbliche
amministrazioni e mettere in rete le esigenze. Ma non solo, si propone anche di
“insegnare” all’allievo l’utilizzo di un social
network in un contesto protetto e privo di
rischi, per sviluppare reali relazioni amicali
via social”. (nella foto: una parte dello staff
della cooperativa).
tion – spiega Cavallini – in cui adolescenti
ricevono aiuto e supporto scolastico in
cambio di tempo trascorso con coetanei
con autismo. Mindbook è invece una app
che consentirà ai ragazzi e alle famiglie di
ragazzi con disabilità di fare rete in un ambiente protetto”. S.I. Home (La Casa della
Social Innovation) prevede di sviluppare un
ambiente cibernetico che promuova la cittadinanza attiva di adolescenti e li metta in
contatto con ragazzi con autismo.
“Immaginatevi una casa a tre piani – spiega
la presidente – il progetto prevede di trasformare questi tre piani in luoghi di interazione strutturata in cui professionisti
dell’educazione e adolescenti lavorano per
migliorare le abilità sociali di ragazzi con autismo e bisogni educativi speciali. Al primo
piano prevediamo di costruire una palestra
in cui scienziati motori e neuropsicomotricisti. Al secondo piano una living room con
cucina, videogiochi e musica in cui adolescenti con disabilità possono imparare dai
coetanei abilità sociali fondamentali. Al terzo
piano invece, un dopo scuola altamente
tecnologico dedicato ad adolescenti che
hanno difficoltà a scuola. I ragazzi con difficoltà scolastiche non dovranno pagare la
lezione privata ma sarà sufficiente che si
fermino un’ora con i coetanei e i professionisti. Il progetto ha come partner il Comune
di Castel San Giovanni e gode della supervisione scientifica dell’Unità di Psicologia
dell’Università di Parma”.
“La parte virtuale del progetto – aggiunge la
presidente di Tice – consiste invece nella
creazione di un innovativo social network
per ragazzi con disabilità e difficoltà sociale:
Mindbook. Esattamente come Facebook,
Mindbook vuole cambiare profondamente
molti aspetti legati alla socializzazione e all’interazione tra individui con disabilità mentale e difficoltà si socializzazione. Il social
Primo piano
ACI
CONAD
Daniele Furlani nuovo responsabile Freschissimi del consorzio
Daniele Furlani, 53 anni, padovano, è il
nuovo responsabile acquisti Freschissimi
del consorzio nazionale Conad. A lui fanno
riferimento le attuali strutture delle aree
carni e pesce, ortofrutta e selezione prodotto tipico e riporta direttamente al direttore commerciale Francesco Avanzini.
Furlani ha ricoperto negli ultimi sei anni
analoghi e crescenti incarichi commerciali
in importanti aziende della distruzione moderna nazionale, quali il Gruppo Pam e Unicomm, associato a Selex.
Il manager padovano è responsabile di un
settore che in Conad vale il 40 per cento
del giro d’affari, con prodotti apprezzati dai
clienti per la qualità e la convenienza che
sono in grado di esprimere.
GREEN EVOLUTION
comportamenti coerenti e virtuosi una necessità e una opportunità: una necessità
perché si tratta di un valore già definito
nella propria Mission e quindi da attuare –
una opportunità perché ormai il mercato riconosce la trasparenza come un valore aggiunto al prodotto che può fare la differenza
nella decisione di acquisto, come indicano
le ricerche di mercato.
“Scelta etica” e “trasparenza” sono anche i
temi emersi con forza nel corso dell’ultimo
congresso della Legacoop tenutosi recentemente a Roma, valori già presenti nei
principi della cooperazione e che si richiamano al concetto di Responsabilità Sociale
di Impresa (il cui servizio e i cui prodotti influiscono in ogni modo nel contesto sociale); una “tracciabilità” codificata è poi
un’esigenza crescente nel settore sia della
distribuzione a tutela della qualità del servizio e del prodotto, che nello sviluppo delle
relazioni di impresa.
Il nuovo servizio di Green Evolution è rivolto
a tutti i livelli di impresa, comprese le associazioni e i consorzi. Il settore è coordinato
da Elena Bigiarini, socio fondatore della
cooperativa Green Evolution, che ha maturato i requisiti richiesti come vicedirettore di
stabilimento e responsabile procedure e
certificazioni di società della Green Economy.
BOOREA
Il libro della
“Grande Cena”
Comportamenti coerenti e virtuosi
come opportunità per le imprese
Green Evolution compie 1 anno e ai servizi già consolidati di Progettazione & Sviluppo Eco - prodotti ed Eco-Marketing, ha
recentemente affiancato anche il servizio di
consulenza per la stesura di procedure di
tracciabilità BtoB (business to business) e
BtoC (business to consumer), codice etico e
riqualificazione della Mission, finalizzate
anche all’ottenimento di certificazioni tecniche e sociali.
Il servizio è dedicato esclusivamente a imprese e cooperative che considerano trasparenza nella comunicazione e
Legacoop
Settori
Quindici anni di solidarietà, cooperazione e
buona cucina. Li racconta “La Grande Cena
2000-2014”, il libro realizzato da Boorea
per riassumere in un agile volumetto la sto-
Territori
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Sondaggio
Imprese
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ria di un’iniziativa che dal 1999 a oggi mobilita ogni anno centinaia di reggiani ed è
diventata un esempio concreto, e per certi
versi unico, della grande generosità di cui è
capace Reggio Emilia.
Sono circa 300.000 euro infatti i fondi raccolti in 15 anni dalle Grandi Cene di Boorea,
interamente destinati a progetti di solidarietà e cooperazione internazionale. Si va
dalla “Casa das meninas gravidas”, il centro di accoglienza e assistenza per ragazzemadri fondato dal compianto Enrico Giusti
nella grande favela di Nova Iguacù a Rio de
Janeiro sostenuto dalla prima Grande Cena,
quella che si tenne al Ristorante CIR Food di
Mancasale nel 2000, al sostegno al progetto della ong GVC Migra-Safe contro la
tratta delle donne che migrano dalla Cambogia alla Thailandia cofinanziato, insieme
all’ospedale psichiatrico di Ambokala in
Madagascar gestito dalla giovane reggiana
Enrica Salsi, grazie alla Grande Cena di
Correggio dello scorso 3 dicembre.
L’opera, una semplice ma elegante brossura di 34 pagine, racchiude una ricca carrellata di fotografie, che testimoniano anche
i progressivi trasferimenti della Grande
Cena, alla ricerca di location sempre più
grandi e attrezzate, capaci di mettere a sedere e servire adeguatamente 7-800 commensali, prima alla Palazzina Fiere di San
Martino in Rio e poi al Salone delle Feste di
Correggio. Il libro, che si è avvalso del coordinamento editoriale e grafico della cooperativa modenese La Lumaca ed è stato
realizzato anche grazie al contributo del
gruppo Assofood-Unipeg, in copertina ha un
disegno originale di Gianni d’Amato, superchef che per l’occasione ha anche
scritto un breve componimento poetico
pubblicato in chiusura dell’opera. Le foto
provengono dagli archivi di Foto Artioli e
dalle raccolte fotografiche, per gli scatti realizzati in giro per il mondo, di Gvc, Cesvi, Italianats e Centro Missionario Diocesano.
“La Grande Cena 2000-2014” racconta
una storia fatta di volontariato, quello dell’Auser e dei volontari di San Martino in Rio
e Correggio, e ha per protagonisti i cooperatori e i commensali che a migliaia si sono
seduti nel corso degli anni alla tavola della
Grande Cena. Un posto di primo piano
spetta, naturalmente, agli chef, stellati e
non, che da Arneo Nizzoli a Giovanna GuiPrimo piano
ACI
detti e Gianni d’Amato, passando per Romano Rossi, Guido Ghidetti, Leonardo Malagrinò e Massimo Spigaroli, hanno reso
possibile le 15 Grandi Cene mettendo a disposizione, senza percepire alcun compenso, le loro energie e quelle dei loro
assistenti e familiari. Le pagine del volume
ricordano anche i menu delle varie Grandi
Cene, dai primi, molti simili a “Maialate”, ai
più recenti, più light e raffinati ma senza
mai perdere il legame con la tradizione.
“E, soprattutto, sullo sfondo di questo libro,
di cui siamo particolarmente orgogliosi – dichiara il presidente di Boorea Luca Bosi
“ci sono le tante cooperative, associazioni
e istituzioni che hanno sostenuto e sostengono la Grande Cena sia donando i loro
prodotti, dai vini agli altri prodotti tipici del
territorio reggiano, alle carni, agli ingredienti
per preparare i piatti serviti, sia organizzando le presenze di singoli e gruppi che
partecipano all’evento”.
Il libro si può acquistare al prezzo di 9 euro
presso la sede di Boorea in via Meuccio
Ruini 74-d a Reggio Emilia, oppure, allo
stesso prezzo, allo Spazio Gerra, al Centro
Missionario Diocesano di via Ferrari Bonini
e alla Libreria del Teatro. Il ricavato delle
vendite sarà destinato a sostenere i progetti
di solidarietà internazionale di Boorea.
POLITECNICA
INGEGNERIA ED ARCHITETTURA
Ebola, in Sierra Leone iniziativa
di solidarietà
La società Politecnica Ingegneria ed Architettura, con sedi principali a Modena e Firenze,
è presente da ormai 2 anni nella capitale della
Sierra Leone, Freetown, dove segue per il Governo progetti infrastrutturali finanziati da organismi internazionali.
I partners Sierraleonesi di Politecnica, Edward
Davies & Associates Ltd. (E.D.A.), hanno lanciato una lodevole iniziativa per contribuire
nella pratica quotidiana a fronteggiare l’emergenza del contagio dilagante del virus Ebola.
Prendendo spunto da una semplice precauzione adottata all’ingresso e all’uscita della
propria sede (disinfettarsi le mani), hanno
promosso e organizzato l’installazione gratuita di contenitori d’acqua con disin-
Legacoop
Settori
fettante presso mercati, fermate dell’autobus, uffici e piccole comunità della capitale
per sensibilizzare e incentivare l’igiene quotidiana, indicata come una delle precauzioni
per limitare la diffusione del virus.
Nel solo mese di Agosto, l’iniziativa di E.D.A.,
ha prodotto l’installazione di 230 postazioni di disinfettazione nella capitale e
165 nelle aree periferiche, dando anche
origine aduna raccolta fondi insieme ad
altre associazioni locali per proseguire nelle
installazioni.
Il progetto è economico, efficace, di rapida
applicazione e riscuote un elevato apprezzamento da parte della popolazione, che non ha
risorse per dotarsi dei più basici strumenti di
igiene, in quanto troppo costosi per la singola
persona.
La raccolta fondi, creata dall’ Ing. Daire Cummins di E.D.A., viene devoluta interamente ed
esclusivamente all’acquisto di contenitori, rubinetti, disinfettante e alla loro distribuzione,
coordinata direttamente e gratuitamente dallo
staff locale di Edward Davies & Associates a
Freetown.
ALBORAN COPERATIVA SOCIALE
Festeggia 20 anni di attività
Alboran è una Cooperativa Sociale, fondata
nel 1994 e avente sede principale a Peschiera Borromeo, che offre opportunità di
inserimento lavorativo a persone svantaggiate o che attraversano particolari momenti di difficoltà.
Alboran gestisce un’ampia gamma di servizi rivolti sia ad Aziende Private che ad Enti
Pubblici, per la maggior parte ubicate nella
zona est-Milano: assemblaggi manuali e
cartotecnici, magazzinaggio, logistica, dataentry, pulizie, custodie, restauro mobili antichi.
Territori
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E’ inoltre attivo, nella sede di Cassano
d’Adda, un settore Ambientale e Culturale
che realizza progetti volti alla valorizzazione
e alla tutela dell’ambiente ed alla gestione
di Servizi Bibliotecari.
“Quando, alla fine del 1994, abbiamo costituito la Cooperativa Sociale, non immaginavamo di dar vita ad un progetto che,
venti anni dopo, potesse offrire occupazione
ad oltre settanta lavoratori, il 40% dei quali
provenienti da situazioni di disabilità o
emarginazione” dice Edgardo Galletta, il
Presidente. “Oggi Alboran rappresenta un
interlocutore provato ed affidabile per decine di Aziende e Comuni”, prosegue Galletta, “che trovano nella nostra cooperativa
sia un partner professionale sia un luogo di
lavoro attento alla persona”.
Nella gestione dei percorsi di inserimento
lavorativo Alboran collabora con diversi Enti
ed Associazioni che, direttamente o indirettamente, si occupano del delicatissimo
tema dell’occupazione.
“Crediamo che per una persona in difficoltà,
l’inclusione lavorativa possa essere determinante per una ripartenza professionale
ed umana; un primo e decisivo passo verso
l’emancipazione, l’autonomia e la dignità
della persona. Non crediamo però che l’ottenimento di un’occupazione possa, da
sola, essere la “panacea di tutti i mali”. Per
questo collaboriamo con diverse realtà –
quali la Caritas Ambrosiana, i Servizi Sociali
Comunali o le AFOL - che supportano, al
nostro fianco, il percorso di inserimento
socio-lavorativo”, conclude Galletta.
La cooperativa Alboran vuole essere un piccolo ma virtuoso esperimento di Impresa
Sociale, dove sia possibile coniugare un’efficiente gestione economica ed organizzativa con l’attenzione alla qualità del
percorso professionale di chi ne fa parte.
“Una sfida impegnativa che è partita da lontano e che vuole arrivare lontano. Una sfida
che ci sentiamo di affrontare soprattutto all’inizio di questo nuovo anno nel quale, oltre
ad una serie di eventi legati al nostro anniversario che si svolgeranno in primavera,
vorremmo consolidare ulteriormente le nostre attività per offrire maggiori opportunità
non solo a chi è già con noi ma anche, e
soprattutto, a quanti vorrebbero farne
parte”, concludono i soci di Alboran.
Primo piano
ACI
COOPERATIVA AGRICOLA CESENATE
In un 2014 piovoso gli investimenti
hanno fatto la differenza
Un anno produttivo vissuto all’insegna dell’emergenza e della sofferenza, a causa
principalmente delle condizioni climatiche
avverse. «Ma anche un anno in cui abbiamo
visto l’utilità degli investimenti che abbiamo
compiuto e che stiamo compiendo».
Il presidente di Cooperativa Agricola Cesenate, Giovanni Piersanti, in chiusura di
un 2014 “bagnato” come non mai, sottolinea «la grande professionalità dei soci di
C.A.C. e dell’apparato interno, che ha saputo sfruttare al meglio le tecnologie innovative che abbiamo messo a disposizione
in cooperativa per la selezione, l’asciugatura e il ritiro tempestivo delle sementi». Il
2014 piovoso ha costretto molti reparti ad
essere operativi 24 ore su 24 per “salvare”
la produzione.
«Ci siamo sentiti un po’ come il 118 della
moltiplicazione sementiera - dice Piersanti
- e solo grazie alle possibilità logistiche che
abbiamo costruito negli ultimi anni siamo
stati in grado di gestire la situazione in
modo positivo di fronte a 5mila ettari di produzione. Ora l’incognita è sul fronte della
qualità, ma auspichiamo di poter premiare
i soci che hanno raggiunto gli obiettivi, visti
i risultati del bilancio preconsuntivo. È un
dato importante, in un’annata così complicato».
Legacoop
Settori
La specializzazione dei soci in campagna,
la competenza della struttura tecnica di laboratorio e la capacità logistica sono gli elementi del meccanismo da cui nasce la
soddisfazione dei clienti di C.A.C.: aziende
che dai cinque continenti si rivolgono alla
cooperativa per moltiplicare le proprie sementi. Solo in Italia esistono tantissime altre
aziende sementiere che operano nello
stesso settore di C.A.C., ed è quindi chiaro
che è nelle annate difficili che si guadagna
il futuro», dice Piersanti.
«Le culture autunnali sono già in campo e
non abbiamo avuto un calo di superficie impiantata. Per quanto riguarda le primaverili
siamo in contrattazione, ma speriamo di
portare a casa buoni risultati. Tengo a specificare che gli aumenti o le diminuzioni
degli ettari sono esclusivamente legati al
mercato in cui operano i nostri clienti, che
riconoscono un’altissima professionalità alla
nostra azienda», conclude il presidente.
Nella foto Giovanni Piersanti
CIR FOOD
“Il Giornale del Cibo”, il nuovo progetto editoriale della cooperativa
Dal 15 dicembre 2014 è online il nuovo progetto editoriale di CIR food “Il Giornale del
Cibo” (www.ilgiornaledelcibo.it): nato nel
2007, in occasione di Expo Milano 2015 si
rinnova, cambiando veste grafica e non solo.
Il nuovo sito è infatti un vero e proprio magazine online, attraverso il quale CIR food intende “nutrire l’Italia”, facendo cultura e
informazione sui temi del cibo e dell’alimentazione, anche da un punto di vista sociale,
politico ed economico.
Il progetto web, che vanta oggi 250.000 visitatori mensili, coinvolge una community di
appassionati del buon gusto: circa 20.000
utenti attivi nel dialogo e nella creazione di
contenuti. Sono infatti ben 4600 le ricette inedite che vi possiamo trovare, ideate e proposte dagli stessi utenti. Facebook, Twitter,
Instagram e una newsletter settimanale – gli
strumenti di comunicazione scelti a supporto
del sito – contribuiscono dunque a mantenere viva una community attenta, esigente e
sempre più partecipativa.
Accanto alle rubriche più note – Ricette,
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Eventi e sagre, Tra frigo e dispensa – fino ad
oggi identificative di un progetto editoriale originale e innovativo, se ne aggiungono delle
nuove. In Cibo e Cultura si parla di letteratura,
cinema e arte, laddove il cibo ne è protagonista, scenografia, complemento o essenza.
Food 2.0 esplora le risorse web e le tecnologie al servizio delle numerose community che
popolano l’etere. In Approfondimenti si dialoga sul mercato della ristorazione e dell’agricoltura, così come in Pubblicamente a
Tavola di ristorazione collettiva. In Scuola di
Cucina saliranno in cattedra come professori
gli chef CIR food di tutta Italia che elaboreranno, anche attraverso video tutorial, nuove
ricette, insegneranno cose pratiche nella rubrica “come fare a” e sveleranno le ultime
tendenze legate al mondo del food. E ancora,
Expo 2015 raccontato dagli inviati speciali
della Redazione attraverso interviste, anticipazioni, approfondimenti…
“Il Giornale del Cibo – racconta Giuliano
Gallini, direttore commerciale e marketing
CIR food e redattore d’eccezione del nuovo
magazine – racchiude i valori della sostenibilità ambientale, del bilancio energetico, della
salute e del rispetto della legalità senza scappatoie. Il Giornale del Cibo sarà per la nostra
Cooperativa, che da decine di anni nutre l’Italia con servizi di ristorazione qualificati, un
luogo in cui trasferire la convinzione che la
salute comincia nei campi, ma continua all’interno della cucina”. Svelato dunque l’impegno di CIR food e l’obiettivo de Il Giornale
del Cibo: fare informazione, formazione e cultura del cibo e dell’alimentazione, lavorando
per “nutrire” il futuro del nostro Pianeta.
CODESS SOCIALE
Pubblicato il bilancio
sociale 2013
Codess Sociale ha pubblicato il proprio bilancio sociale 2013, strumento importante
di rendicontazione e di trasparenza per la
cooperativa che oggi gestisce 263 singoli
servizi e occupa oltre 3100 persone (più
dell’88% donne) in tutto il territorio nazionale,
collocandosi tra le realtà più innovative e dinamiche del settore dei servizi sociosanitari
ed educativi.
I numeri parlano chiaro e dicono di crescita,
come già anticipato lo scorso settembre: il
fatturato sale dell’8,08% rispetto alla chiuPrimo piano
ACI
sura precedente, per un totale di
84.583.662 €, e l’utile è di 439.296 €.
Anche sul fronte del lavoro si registra un aumento significativo: 450 nuove persone occupate rispetto al 2012.
Una crescita complessiva che arriva dopo un
anno di flessione (2012) e assume ancora
maggior valore se letta nel quadro di forte
crisi economica persistente, in cui gli stanziamenti per il sociale sono drasticamente ridotti malgrado l’aumento dei bisogni, i tempi
di pagamento degli Enti si sono ulteriormente
allungati, le banche faticano a concedere finanziamenti. «Ciò che dispiace e preoccupa
– commenta Luca Omodei, direttore generale della cooperativa - è che non solo non è
stata ancora individuata a livello regionale e
locale una chiara prospettiva di risoluzione
delle problematiche note, ma che non c’è
ancora piena consapevolezza della gravità
della situazione, né è prevista a breve una
strategia o un piano programmatico di breve
medio o lungo periodo che possa permettere agli operatori di pianificare prudentemente le proprie azioni». Prosegue Omodei:
«In tale contesto è indispensabile ripensarsi,
aggregarsi, trovare nuove forme di gestione
e di progetto. In attesa di ciò stiamo quindi
nuovamente razionalizzando, riorganizzando
e ottimizzando ogni attività senza rinunciare
a fare sviluppo ma anzi, ripensando l’offerta
e la qualità dei servizi. La nostra forza sono i
lavoratori, i soci che hanno saputo reggere
anche alle scelte difficili, scelte che non
hanno mai intaccato la logica della responsabilità sociale d’impresa».
La sfida della crisi è quindi stata raccolta
dalla cooperativa Codess Sociale: gli opportuni provvedimenti sono stati presi, anche attraverso scelte dure e faticose dotandosi di
un piano imprenditoriale attento, puntando
alla gestione di servizi complessi a elevatissimo know how e a nuove e importanti acquisizioni nel 2013 così come nel 2014.
Scelte che, oltre a garantire tenuta e crescita
all’impresa, hanno raccolto ottima risposta e
piena soddisfazione da parte di utenti e committenti in merito alla qualità dei servizi erogati.
Il volume del Bilancio sociale è consultabile e
scaricabile dal sito
www.codess.org (sezione bilancio sociale) e
in formato Ebook al seguente link:
http://issuu.com/codess_sociale/docs/bilancio_sociale_2013_ed2014.
Legacoop
Settori
COOP SOCIALE CASTEL MONTE
L’impegno nella conciliazione
famiglia lavoro
Appuntamento a Treviso venerdì 23 gennaio
alle 17 presso la sala del Consiglio della sede
di Unindustria (al settimo piano, in piazza
delle Istituzioni 7) per la presentazione della
pubblicazione “Riscrivere il tempo. Progetto
Family Friendly. Verso un nuovo modello di
conciliazione”, iniziativa a cura della cooperativa sociale Castel Monte di Montebelluna.
Sarà l’occasione per conoscere il progetto di
conciliazione famiglia lavoro della cooperativa trevigiana: un valore che caratterizza la
sua innovativa organizzazione.
Nell’incontro interverranno: Giuseppe Possagnolo, presidente della Castel Monte, Luciano Marton, presidente dell’associazione
Pro Etica e vicepresidente di Unindustria Treviso, Silvia Oliva, segretario alla ricerca
della Fondazione Nord Est, Antonella Candiotto, vicepresidente di Unindustria con delega alle relazioni industriali, Emilio Viafora,
segretario regionale veneto della Filcams
Cgil, infine Daniela Barzan, presidente dell’associazione di promozione sociale SeLALUNA.
La cooperativa sociale Castel Monte - che si
prende cura di persone non autosufficienti,
disabili e di malati -è sempre più impegnata
nell’importante sfida di conciliare gli orari e i
tempi di lavoro con quelli della famiglia;
obiettivo che vede ottimi risultati, grazie
anche a una coprogettazione culturale con
gli stakeholders. «È fondamentale per noi –
afferma il presidente Possagnolo – considerare il lavoratore una persona, con una propria storia, una propria vita e con interessi e
capacità che vanno al di là dell’ambito lavorativo o aziendale. Così facendo si garantiscono il legame e la sintonia tra l’accudente
e l’accudito, la qualità delle prestazioni, il diritto all’inclusione sociale e il benessere sociale e sanitario della vita».
Una sfida, quella della conciliazione, che non
poteva non essere accolta da una cooperativa la cui missione e identità sociale si racchiudono nel concetto di impresa sociale e
nel valore del lavoro dei soci,“persone che si
occupano di persone”. E la storia della Castel
Monte è proprio l’insieme delle storie dei suoi
collaboratori, oltre 300 e per la maggior parte
donne. Storie presenti nella pubblicazione
sopra citata, che racconta il lavoro quotidiano
Territori
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Imprese
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di accudimento. Al centro una riflessione sul
tempo, valore per l’accudito e per l’accudente da vivere con dignità da parte di entrambi e mai freneticamente.
LUCE SUL MARE ONLUS
La cooperativa presenta
il bilancio sociale
care il nostro operato quotidiano attraverso
la rendicontazione sociale, ci stimola a raccontare di noi, dei nostri progetti, delle nostre storie, di un quotidiano che non si
esaurisce mai», commenta Massimo Marchini, presidente della cooperativa. «Luce
sul Mare è una realtà cresciuta non sono
solo nei numeri, ma anche nei valori di cui
vuole farsi portavoce».
IL FAGGIO
Lancia un Comitato Etico, più garanzie per operatori e pazienti
Non solo numeri, ma anche testimonianze e
storie raccontate in occasione della settima
presentazione del bilancio sociale della cooperativa Luce sul Mare Onlus, che gestisce a
Bellaria Igea Marina il Centro di riabilitazione
di persone in condizioni di disabilità congenite e acquisite.
Luce sul Mare conta 296 lavoratori occupati, 119 dei quali sono anche soci cooperatori. È netta la prevalenza delle donne
all’interno della base sociale, che rappresenta il 78% del totale, con una maggioranza
di soci compresa nella fascia d’età tra i 41 e
i 50 anni (sono 51 su 119). Nel 2013 i lavoratori dipendenti sono stati 134, di cui 98
femmine. La maggior parte degli utenti sono
uomini, con una presenza che si attesta intorno al 59%, e si colloca nella fascia d’età
over 60. In aumento le giornate di degenza
generali, che da 70.258 sono cresciute a
70.743.
Dai numeri del bilancio si deduce una grande
attenzione all’ambito della sicurezza sul
luogo di lavoro e alla formazione del personale. Durante l’anno la cooperativa ha organizzato al proprio interno 55 corsi sulla
formazione con un totale di 413 partecipanti,
unitamente al piano formativo Foncoop che
ha coinvolto complessivamente 156 partecipanti per un totale di 328 ore di formazione
in aula e seminari. I corsi sulla sicurezza sono
stati 10, e hanno coinvolto 277 partecipanti,
per 1.928 ore complessive di lezioni.
«La volontà di dare trasparenza, di comuniPrimo piano
ACI
Un Codice Etico. Un Comitato Etico. Il rinnovo
della composizione dell’organismo di vigilanza. Il lancio a breve di un Comitato Tecnico
Scientifico.
La Cooperativa Sociale il Faggio mette ulteriormente al centro controlli e servizi a supporto dell’attività dei propri operatori con
ricadute positive per l’utenza.
“Dopo alcune situazioni negative avvenute nel
nostro settore – commenta il direttore generale del Faggio, Antonio Bonjean – i controlli sono aumentati. Noi siamo
assolutamente convinti che questo vada fatto
e da parte nostra ci dotiamo di ulteriori strumenti”.
Il 26 gennaio alle ore 10 presso la Cappella
del Palazzo del Commissario, al Priamar a
Savona, verrà presentato ufficialmente il Comitato Etico. Hanno aderito sinora la Prof.
Luisella Battaglia: professore ordinario di
‘Filosofia Morale’ e di ‘Bioetica’ all’Università
degli Studi di Genova e nell’Università Suor
Orsola Benincasa di Napoli e membro del Comitato Nazionale per la Bioetica; il Dott. Claudio Puppo, Presidente nazionale Anglat,
Segretario Consulta Regione Liguria per la tutela dei diritti della Persona Handicappata; la
Prof. Mariella Lombardi, Docente di “Bioetica” presso la Facoltà Teologica dell’Italia
Settentrionale (sede di Torino) e componente
del Consiglio di Presidenza del Centro di Bioetica, Torino; Fabio Bracco, medico cardiologo presso Ospedale San Giuseppe di Cairo
Montenotte, in qualità di rappresentante dei
parenti.
Rimane da individuare un ulteriore componente appartenente all’ordine degli Avvocati
o al mondo della Magistratura che sarà individuato dal Presidente del Comitato Etico suc-
Legacoop
Settori
cessivamente al suo insediamento.
“Il Comitato Etico ha tra i suoi compiti fondamentali quello di dare piena applicazione ai
principi del Codice Etico aziendale e fornire
indicazioni, monitorare e verificare le aree
della formazione, della clinica e della ricerca
nei campi attinenti le attività della nostra cooperativa – spiega la vice presidente del Faggio, Sara Vaggi -. A tal fine produce
periodiche raccomandazioni, inviti, considerazioni e documenti di indirizzo, sulla base
delle priorità emergenti, da diffondere tra i
Soci, le istituzioni, tutti i soggetti a vario titolo
coinvolti nelle aree di intervento. Può inoltre
segnalare al Consiglio di Amministrazione dichiarazioni o comportamenti lesivi dell’immagine della Cooperativa che possono
richiedere una presa di posizione della Cooperativa”
Tra le altre iniziative è stato rinnovata la composizione dell’organismo di vigilanza previsto
dal Decreto Legislativo 231/2001. Sono stati
infatti nominati dall’Assemblea dei Soci come
membri Andrea Salice, avvocato; Gioacchino
Dell’Oglio, commercialista e come Presidente
del Comitato di Vigilanza Roberto Romani, avvocato.
La Cooperativa ha altresì intenzione di dotarsi
di un Comitato Tecnico Scientifico che avrà
come funzione specifica quella di fornire linee
di indirizzo in materia di scelte progettuali e
di indirizzi strategici nell’ambito della formazione; nello studio, nella progettazione e nell’
elaborazione di servizi ed iniziative volte all’integrazione socio-sanitaria attraverso interventi innovativi nel campo della prevenzione,
della riabilitazione, della formazione e dell’educazione in ambito sociosanitario.
Per la composizione del comitato tecnico
scientifico è stata fatta richiesta formale ad
ARS Regione Liguria perché possa indicarci i
rappresentanti provenienti dal campo medico
professionale, universitario e componenti di
Società Scientifiche interessati a ricoprire
questo incarico.
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OSSERVATORIO SWG
La lunga retromarcia nei confronti dell’Islam
Sempre più italiani - dal 2014 la maggioranza - vedono nell’Islam un pericolo, mentre diminuisce la percentuale di coloro che
si mostrano aperti verso il mondo musulmano. Non si tratta però di un fenomeno
dell’ultima ora, quanto piuttosto di una tendenza in crescita da almeno dieci anni.
All’inizio del millennio SWG registrava un
atteggiamento tutto sommato disteso e
aperto verso il mondo arabo. Nel 2003,
poco più di un italiano su tre vedeva un pericolo nella religione musulmana, mentre gli
altri si mostravano più fiduciosi verso la
convivenza e l’integrazione. Ma già due
anni dopo, a sentirsi in pericolo erano la
metà. Oggi si tratta del 59%.
Similmente, fino al 2004 la maggioranza
vedeva con favore la possibilità per i musulmani di osservare la propria religione
nelle scuole. Già un anno dopo quest’apertura era passata in minoranza, per scendere al 40% nel 2009 e arrivare oggi al
36%.
Rilevante in entrambi i casi il primo “balzo”
osservato tra il 2004 e il 2005: nel pieno
dell’impegno militare italiano nei teatri afgano e iracheno, con le prime perdite consistenti, la tensione con il mondo arabo
cresceva sensibilmente e la parola “jihad”
dilagava sui media. Dello stesso periodo
l’aumento consistente della portata nei
flussi di migranti in arrivo.
Sarebbe tuttavia rischioso interpretare questa crescente paura e chiusura verso l’Islam
quale conseguenza di fatti o eventi specifici.
Questa serie di dati mostra come si tratti invece di un processo di lungo termine che
si accompagna, tra le altre cose, a una crescente paura e insofferenza verso l’immigrazione nel suo complesso. Come già
rilevato (articolo del 17/10/2014) anch’essa
si sta recentemente radicalizzando e radicando, tra le altre cose, sulle macerie della
crisi economica, sociale e del welfare.
NOTA INFORMATIVA: Rilevazione effettuata da SWG tra il 22 e il 27 novembre
2014 tramite sondaggio CAWI su un campione rappresentativo nazionale di 1.000
soggetti.
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