www.gazzetta.it domenica 15 febbraio 2015 anno LXXI - numero 7 euro 1,40 ROSANERO SCATENATI, AZZURRI SPENTI: TI: 3-1 A REGGIO EMILIA TRIONFO VIOLA: 3-1 Palermo a forza tre con super Vazquez Napoli, stop risalita Che bella Fiorentina con Babacar-Salah Il 3° posto è a 4 punti Apre le marcature Lazaar, con la complicità di Rafael, poi l’argentino raddoppia e ispira il gol di Rigoni. Gabbiadini nel finale accorcia le distanze Franco Vazquez, 25 anni, Mohamed Salah, 22 BOZZA, CECERE, GASPAROTTO, MALFITANO, SCHIANCHI ALLE PAGINE 10-11 Geometrie, colpi di tacco e spettacolo, la giovane formazione di Montella domina il Sassuolo (gol di Berardi) e si lancia verso la zona Champions BIANCHI, CALAMAI, FOGLIANI A PAGINA 12 JUVE-ROMA-INTER-MILAN ATTENTE PROVINCIA AT TACK 9 771120 506000 50 2 1 5> Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano CESENA ATALANTA EMPOLI PARMA BRIENZA-DEFREL CHI CERCA LO STIPENDIO CONTRO MORATA-LLORENTE HA LA STESSA CARICA SFIDA IMPARI, MA... DI CHI PUNTA LO SCUDETTO PINILLA UN’INSIDIA SARA’ DURA PER ICARDI E GUARIN I CALCI PIAZZATI SONO L’ARMA IN PIÙ DI SARRI E INZAGHI LI SOFFRE La Juve capolista è di scena in Romagna. Sulla carta il risultato è scontato, però i padroni di casa sanno lottare. E hanno due tipi da tener d’occhio Gli emiliani, stritolati dai disastri societari, non gettano la spugna. La Roma attuale non è al top e quel Cebolla Rodriguez sa come far male L’Inter di Mancinii deve cambiare definitivamente marcia, ma a Bergamo la vittoria ria manca dal 2008. Colantuono sulle scommesse: «Sono estraneo» L’Empoli gioca un bel calcio e diverte. I rossoneri puntano su Destro: sta a lui continuare una storia che parte da Van Basten Gregoire Defrel, 23 anni. Sopra Allegri Cristian Rodriguez, 29 anni. Sopra Garcia Mauricio Pinilla, 31 anni. Sopra Mancinii Massimo Maccarone, 35 anni. Sopra Inzaghi BIANCHIN, BREGA, CECCHINI, DELLA VALLE, FROSIO, GOZZINI, GRAZIANO, OLIVERO, PIOVANI, PUGLIESE, SPINI, TAIDELLI DA PAGINA 2 A PAGINA 9 L’ANALISI di Sebastiano Vernazza RISULTATI & CLASSIFICA 23a GIORNATA Calendario vuole che, proprio nei giorni in cui infuria il «Lotito Gate», le provinciali si misurino con le grandi. In Serie A va in scena il fine settimana dei testa coda. La Juve capolista contro il Cesena penultimo, la Roma seconda contro il Parma semifallito e in fondo al gruppo. Ai piani inferiori il Milan ospita l’Empoli, l’Inter va a Bergamo. IERI SASSUOLO-FIORENTINA PALERMO-NAPOLI OGGI (ORE 15) MILAN-EMPOLI (2-2) ORE 12.30 ATALANTA-INTER (0-2) GENOA-VERONA (2-2) ROMA-PARMA (2-1) TORINO-CAGLIARI (2-1) UDINESE-LAZIO (1-0) CHIEVO-SAMPDORIA (1-2) ORE 18 CESENA-JUVENTUS (0-3) ORE 20.45 JUVENTUS 53 MILAN ROMA 46 SASSUOLO* NAPOLI* 42 UDINESE FIORENTINA* 38 VERONA SAMPDORIA 35 EMPOLI LAZIO 34 ATALANTA PALERMO* 33 CHIEVO GENOA 32 CAGLIARI TORINO 31 CESENA INTER 29 PARMA (-1) L’ARTICOLO A PAGINA 21 *Una partita in più 21 DAL LOTITOGATE AL TESTACODA-DAY 26 1-3 3-1 LA RICORRENZA DA NON PERDERE L’amore di Pantani «Marco era speciale in tutto» 1 Amico del calciatore? La ghiotta occasione per inventarsi un lavoro BERGONZI, CENITI A PAGINA 26 29 29 28 24 23 23 21 19 15 9 39 SANREMO Il Volo trionfa Nek e Malika sono sul podio ESPOSITO A PAGINA 39 VELLUZZI A PAGINA 15 2 Tennis, impresa di Vanni Prima finale in un Atp da numero 149 al mondo CRIVELLI A PAGINA 35 3 Italrugby, tre mete poi è tempesta inglese E il Times ci vuole fuori BUONGIOVANNI, PASTONESI A PAG. 33 16 I CLUB SU LOTITO? TANTI SILENZI ANZI NO: «ABUSIVA LA REGISTRAZIONE» Claudio Lotito, 57 anni, presidente della Lazio dal 2004 Nessun dirigente condanna i contenuti della telefonata del patron della Lazio. Replica da Carpi: «Con noi A più bella» PELUCCHI ALLE PAG. 16-17, COMMENTO DI BOCCI A PAG. 21 16 TOMMASI VA GIÙ DURO «BASTA CONFONDERE IL RUOLO COL POTERE» CATAPANO A PAGINA 16 w IL ROMPIPALLONE di Gene Gnocchi Lotito shock: «Ho fatto eliminare Lara Fabian sennò tra tre anni chi se li compra i diritti del Festival?» 2 Serie A R Primo piano QUATTRO CAMPI, QUATTRO CHIAVI TATTICHE Stadio Manuzzi, ore 20.45 Stadio Olimpico, ore 15 CESENA - JUVENTUS 12 3 9 CONTRASTI VINTI 3 4 15 19 19 33 21 32 37 34 46 33 24 29 40 ROMA 5 17 20 DUELLI AEREI VINTI Tocchi per zona 29 28 ROMA - PARMA PARMA L’arma di Di Carlo DEFREL COME SI MUOVE NOCERINO CESENA JUVENTUS 331 302 41 CESENA JUVENTUS 376 284 RODRIGUEZ PAREDES TOROSIDIS (2ª dietro l’Inter) 13 18 41 40 21 30 16 3 19 16 18 31 14 1 3 1 1 5 10 1 1 13 CESENA 21 8 8 2 3 Baricentro medio del Cesena MOLTO BASSO 46,7 metri JUVENTUS ROMA 53 46 Punti 9 36 Gol fatti 20 17 Gol subiti 47 15 Punti 21 Gol fatti 47 43 Gol subiti 10 LA MOSSA DI DONADONI Rodriguez a sinistra può impegnare Torosidis e Paredes, favorendo gli inserimenti centrali di Nocerino PARMA Provinciali Alex Frosio Twitter @alexfrosio I l diritto di sognare. Lo hanno invocato in molti in reazione all’infelice uscita di Lotito, che sbarrerebbe volentieri la strada della Serie A a realtà «minori» ma magari agguerrite come Carpi o Frosinone. Beh, il calendario della Serie A non poteva essere disegnato in modo più appropriato. Perché oggi le big del torneo giocano proprio in provincia (Juventus e Inter) o contro le provinciali (Roma e Milan). Senza dimenticare che c’è nobiltà anche lontano dalle metropoli: il Parma vinceva coppe europee, l’Atalanta è definita regina delle provinciali e anche lei visse notti di gloria in Coppa delle Coppe, l’Empoli si è guadagnato sul campo la fama di matricola terribile e squadra da spettacolo, il Cesena sta imparando a vender cara la pelle. Il diritto di sognare, insomma, se lo sono guadagnato da tempo e oggi possono spenderlo. Il testa-coda in Romagna e all’Olimpico magari è un po’ più chiuso nel pronostico, ma le milanesi non sono mica troppo lontane, anzi, dalle due avversarie di oggi. Se poi il sogno diventerà realtà lo sapremo dopo il 90’, ma le piccole hanno qualche arma per mettere in difficoltà le big. Ecco quali. Juve, Roma e Milano, piccole grandi rogne 1Oggi quattro big contro quattro pericolanti: esito scontato? Forse Ma dalle punizioni di Sarri alla grinta del Cebolla, occhio all’imboscata nuzzi e altri grattacapi mica da ridere. La 92 sta sulle spalle del francesino Gregoire Defrel, 5 gol finora in campionato e l’impressione che i numeri cresceranno rapidamente. I suoi tocchi per zona evidenziano come Defrel parta in posizione centrale per poi sfondare sulla destra d’attacco. Cioè sulla sinistra della Juve, dove la rapidità del giovane francese può essere un fattore contro il «vecchio» francese Evra. Soprattutto se, come prevedibile, il Cesena si raccoglierà a protezione della propria area - il baricentro medio della squadra è molto basso, a 46,7 metri - costringendo la Juve a portare molti uomini, terzini compresi, nella metà campo avversaria e cercando di sfruttare gli spazi: le sponde di Rodriguez, le corse di Defrel, gli inserimenti di Brienza, un altro dal piede caldo. Negli ultimi trenta metri romagnoli, poi, sarà lotta. E in quello la squadra di Di Massimiliano Allegri, Rudi Garcia, Roberto Mancini e Filippo Inzaghi CESENA DI LOTTA Pirlo, Pogba, Marchisio e Vidal contro Carbonero, De Feudis e Giorgi. Morata e Llorente contro Capelli e Lucchini. Rodriguez a sbattersi tra Chiellini e Bonucci. D’accordo, la lettura delle formazioni preoccupa poco Max Allegri. Ma la pensava così anche il lanciatissimo Pioli un paio di settimane fa. Poi il tecnico della Lazio si è accorto che quel tipino con la maglia numero 92 del Cesena era un problema bello grosso. Che gli ha rifilato un gol nel 2-1 del Ma- Carlo non ha paura: ha vinto più contrasti della Juve (331 contro 302) e più duelli aerei (376 a 284), sezione in cui il Cesena è secondo in A solo all’Inter. L’idea allegriana di partire con MorataLlorente potrebbe essere pensata proprio per scardinare le certezze aeree avversarie. PARMA ALLA CEBOLLA Poche certezze ha invece il Parma. A Roma, altro pronostico all’apparenza a senso unico. In giallorosso chi insegue lo scudetto, in gialloblù chi insegue uno stipendio. Donadoni ha la peggior difesa del campionato ed è il problema minore, con tutti i problemi societari che il club sta attraversando. Ma almeno in campo il Parma non è una squadra allo sbando. Ha ancora un’idea di gioco, è coraggiosa nel cacciare il pallone nella metà campo avversaria - con la Roma balbettante dell’ultimo periodo LA TOP 10 Gigi Riva e Pro Vercelli Fatal Verona e Zico Quando l’Italia si ribalta Luca Bianchin @lucabianchin7 C ostantino Rozzi si lamentava perché i tifosi del calcio parcheggiavano sempre davanti a casa sua. Ogni volta, una domenica su due. Non si interessava di pallone, poi prese l’Ascoli e diventò un simbolo. Simbolo dei presidenti originali: portava le calze rosse per scaramanzia e in Lega urlava per difendere le piccole. Simbolo di quell’Italia provinciale: l’Ascoli, con o senza di lui, ha avuto Hugo Maradona e Eddy Baggio. I fratelli buoni altrove, nelle grandi città. L’Ascoli ha scarrocciato dalla A alla B, ma la provincia a volte fa il colpo. Qui una top10, con cortesi scuse al Parma, al Vicenza, che vinse una Coppa Italia eliminando il Milan, al Catanzaro, RL’ultimo colpo grosso del Perugia Calori e l’acqua tolsero lo scudetto alla Juventus alla Cavese e a tutti i Davide che una volta hanno sparato una fiondata sulla fronte di Golia. 10 CHIEVO Imboscata a San Siro. Il 15 dicembre 2001 il Chievo di Delneri batte l’Inter: due gol consegnati a domicilio da Corradi e Marazzina. A fine partita scatta la caccia alla maglia: Eriberto prende il Picasso la 9 di Ronaldo -, Delneri un Conceição, il presidente Campedelli fallisce la corsa alla 24 di Gresko. «Mi sarei accontentato di Sorondo», commentò il giorno dopo. Al primo allenamento dopo l’impresa, a Veronello, c’erano quattro tifosi. 9 ZICO Il più grande sgarbo extra campo. Zico nel 1983 è un top 5 al mondo. Il presidente Mazza lo porta a Udine, alla faccia di Juve, Inter, Roma e delle polemiche: Lama, segre- tario Cgil, gli ricorda che la sua Zanussi ha la cassa integrazione. Pertini però fa sapere che a lui l’idea di Zico non dispiace, e Mazza tira dritto: preso per 6 miliardi e 26.661 abbonamenti. 8 MANTOVA Un groviglio di H. Stagione 1966-67, l’Inter di Helenio Herrera è prima a +1 sulla Juve di Heriberto Herrera. Perde la finale di Coppa Campioni dal Celtic e all’ultima anche a Mantova: paratone di uno Zoff mantovano e papera di Sarti su tiro di Di Giacomo. Scrive Emilio Violanti sulla Gazzetta: «Solo il cielo sa come Sarti si sia lasciato prillare il pallone tra le mani». Prillare. In panchina al Mantova c’era Cadè. Segnare il nome. 7 LECCE L’orgoglio della retrocessa. Il Lecce 1985-86 alla pe- DOMENICA 15 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA Stadio Atleti Azzurri, ore 15 Stadio Meazza, ore 12.30 L’uomo in più di Colantuono MORALEZ Palle recuperate 93 % contrasti vinti 81% ATALANTA - INTER MILAN - EMPOLI CROSS TOTALI % TIRI IN PORTA SU TIRI TOTALI 10 1 39 Lanci positivi Passaggi positivi 592 Occasioni create 34 Tiri totali 30 Tiri nello specchio 9 % tiri nello specchio 30% % Realizzativa 13% 4 Gol 7 3 52 Cross PASSAGGI TOTALI TIRI TOTALI COME COLPISCE L’EMPOLI (21 gol) 274 Palle perse 3 ATALANTA INTER ATALANTA INTER 442 448 46,34 45,58 EMPOLI MILAN 205 199 (2ª dietro l’Inter) ATALANTA Atalanta prima per passaggi verso gli ultimi 30 metri: 1523 % di parate Atalanta 73,64 (6ª in Serie A) Conclusioni di testa dell’ Atalanta 46 (5ª in Serie A) INTER 23 Punti 29 19 Gol fatti 33 29 Gol subiti EMPOLI MILAN 10.604 9.943 (6° in Serie A) 29 MILAN 9 gol su calcio piazzato (Empoli) Milan 11 gol subiti su piazzato (9 da corner) 134 angoli battuti (Empoli quarto dietro Juve 144, Napoli 143, Fiorentina 137) EMPOLI 29 Punti 23 32 Gol fatti 21 29 Gol subiti 26 GDS alla riscossa Leader delle piccole: Maccarone, Rodriguez, Pinilla e Defrel LAPRESSE-ANSA 1 2 può servire - e nell’ultima caotica sessione di mercato (una diaspora, praticamente) qualcosa di buono è arrivato. A Cebolla Rodriguez, ex Atletico Madrid, è rimasto lo spirito guerriero del Cholo Simeone. «Quando parte e si infila nel nostro fianco destro, il gelo ci prende», la sua pagella in Italia-Uruguay che ci buttò fuori dal Mondiale brasiliano. Sul fianco destro della Roma ci sono Torosidis e il ventenne Paredes: può esserci carne da surgelare. guardia di Mancini. EMPOLI SPETTACOLO Sei punti sono anche la distanza tra Milan e Empoli. E l’impressione è che, per quel che si è visto, se Sarri avesse Menez, cioè un attaccante finora da 12 gol, le posizioni sarebbero ribaltate. I toscani giocano bene, benissimo. Meglio del Milan di Pippo? Onestamente sì. Lo dicono le cifre, oltre che l’occhio. I toscani hanno fatto più passaggi dei rossoneri (10.604, quinto dato della Serie A, a 9.943) e MAXI ATALANTA Con Atalantapiù tiri (205 a 199). Il gioco sgorInter si torna su un equilibrio più ga fluido dai piedi di Valdifiori LE CHIAVI marcato e non solo per i soli 6 pundifficile pensare che Menez si preti che le separano. I nerazzurri Squadra raccolta occupi di andare a calpestarglieli non vincono a Bergamo dall’1 -, Croce e Vecino hanno un passo a.M. (avanti Mourinho), anno e le corse di Defrel: che in questo momento i faticatori così Di Carlo può 2008, praticamente un’era fa. Poi rossoneri faticano a tenere, i terzidue pareggi e tre sconfitte, più impensierire Allegri ni Hysaj e Mario Rui attaccano aldue vittorie atalantine a San Siro. to e non permettono alle ali avverColantuono sa colpire con i rad- Mancini, attento: sarie di girarsi per puntare la pordoppi sulle fasce - i suoi producota. Certo, l’Empoli segna poco. Ma no 21,18 cross a partita (442 tota- Colantuono blinda c’è un particolare su cui può far li, in campionato meglio soltanto le fasce e lancia parecchio male, oggi a pranzo al proprio gli interisti con 448) - e Moralez-Pinilla Meazza. Sarri ha ricavato 9 dei pur tirando poco in porta la sa suoi 21 gol da calcio piazzato, due centrare con discreta precisione: il 46,34% delle proprio all’andata con il Milan (uno da calcio conclusioni finisce nello specchio (meglio di In- d’angolo, uno su schema da punizione). Inzater e Juve, per dire). L’Atalanta del Cola, poi, ha ghi, al contrario, ha concesso 11 reti da palla un impianto di gioco consolidato e dunque movi- inattiva, 9 delle quali da calcio d’angolo. E l’Emmenti sincronizzati sullo spartito del 4-4-2 (o 4- poli, guarda un po’, è la quarta squadra del cam4-1-1): importante contro il progetto ancora in pionato per numero di corner battuti (134, diedivenire del Mancio. Prevedibile che ci sarà poco tro solo a Juve, Napoli e Fiorentina). Ultimo parspazio per le sgroppate di Guarin o per le giocate ticolare che nobilita la provincia: ormai quasi aeree di Icardi in area di rigore. Nell’altra metà trent’anni fa, Berlusconi si innamorò di un tecnicampo, poi, occhio alle variazioni di Maxi Mora- co che faceva giocare benissimo la sua squadra e lez. Se si sistemerà da mezza punta dietro al solo lo aveva appena eliminato dalla Coppa Italia. Si Pinilla, può portare fuori zona uno dei due cen- chiamava Arrigo. © RIPRODUZIONE RISERVATA trali difensivi interisti e sbilanciare l’intera retro- 1Dieci episodi del passato in cui Davide ha battuto Golia La maglia di Sorondo, otto scapoli in un condominio, Pertini che parla di mercato: che storie regala la provincia 3 ● 1 2001-02: Inter-Chievo 1-2, Perrotta esulta sotto gli occhi di Ronaldo ● 2 1969-70: Riva festeggia lo scudetto del Cagliari ● 3 1999-2000: il gol di Calori che tolse il tricolore alla Juve REUTERS/AP/LIVERANI nultima è già in B però va a vincere all’Olimpico contro la Roma, capolista come la Juve. Allo stadio girano magliette con «Roma campione» ma Barbas gioca meglio di Pruzzo: doppietta. Se ne va in taxi, con i romanisti che gli urlano di tutto. 6 CAGLIARI I banditi assaltano lo scudetto. Ha detto Gigi Riva: «I sardi per tutti erano banditi o pecorai. Il Cagliari non aveva favori arbitrali, non era privilegiato come le grandi». Invece vince la Serie A 1969-70, uno degli scudetti di provincia, con otto scapoli in rosa che vivevano nello stesso condominio. 5 FATAL VERONA Cadè due, il ritorno. L’allenatore del Mantova 1967 cambia città. Fatal Verona #1: il Milan di Rocco contro il suo Verona perde lo scudetto 1973, all’ultima giornata. Un 5-3 con due autogol. In sala stampa c’è il Dom Perignon, pronto per la festa del Milan. Fatal Verona #2: Sacchi, tra una Coppa Campioni e l’altra, lascia un triangolino di stoffa al Bentegodi. Penultima giornata 1990, Verona-Milan 2-1, gol di Sotomayor e Pellegrini. Espulsi Rijkaard, Van Basten (striptease), Costacurta e Sacchi. 4 PERUGIA Acqua, Idris e Calo- ri. Serie A 2000, uno dei ricordi più freschi. La Juve all’ultima giornata perde tutto sotto la pioggia di Perugia. Eroe del giorno, Alessandro Calori: Collina decide che si può giocare, lui segna. In campo tanta acqua e Idris, il tifoso di «Quelli che il calcio...», infiltrato. 3 PRO VERCELLI La prima piccola-grande. La Pro vince sette scudetti tra il 1908 e 1922, oggi mantiene l'animo da piccola. Sul sito ha scritto contro Lotito: «La F.C. Pro Vercelli 1892 esprime la propria solidarietà al Carpi F.C. 1909 e a tutte le altre società che non “valgono un I NUMERI 60 ● I punti realizzati dalla Juve 2013-14 contro le «piccole» (cioè le ultime dieci): 60 su 60, il 100%. Quest’anno Allegri è all’89,9%, (35 punti su 39) 32 ● I punti ottenuti dalla Roma 2014-15 con le «piccole»: l’88,9%, 32 su 36. L’anno scorso Garcia si fermò all’80% (48 punti su 60 disponibili) 0 ● Nessuna vittoria per l’Inter a Bergamo nelle ultime cinque trasferte: bilancio di 2 pari e 3 sconfitte. Ultima vittoria il 6 aprile 2008 con Mou in panchina c…o”». Erano più eleganti le casacche bianche. 2 CLAMOROSO Forti quei postelegrafonici. Giugno 1961, Catania-Inter. L’Inter sogna lo scudetto ma ha conti aperti. Herrera all’andata ha vinto 5-0, definendo gli avversari «postelegrafonici». Titolo de «La Sicilia» dopo il 2-0 del ritorno: «I ferrotranvieri dell’Inter mortificati dai postelegrafonici del Catania». Dice Sandro Ciotti: «Clamoroso al Cibali» 1 VERONA L’ultimo scudetto periferico, il Verona ‘85. Bagnoli dice «el tersin fa ‘l tersin» e gioca a zona mista, Elkjaer segna senza una scarpa alla Juve, Garella para coi piedi. Batte tutti, Maradona sta a -10. Retrocedono la Cremonese e l’Ascoli di Rozzi. Va così, in provincia. © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 Serie A R La capolista DOMENICA 15 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA Juve, il paradosso Pirlo Con lui numeri peggiori ma non si perde mai 1 Allegri a Cesena non fa turnover, per rispettare il teorema: in ognuno dei tre k.o. mancava un big in mediana. E al regista non si rinuncia facilmente ha perso tre partite in totale, una in campionato (in casa del Genoa) e due in Champions League (con Atletico e Olympiacos, entrambe in trasferta), e in tutte e tre le occasioni mancava uno dei quattro moschettieri di centrocampo: due volte Pirlo e una Marchisio. Non solo: a Genova, dove la Juve perse per un gol subito nei secondi finali, Allegri aveva lasciato fuori Andrea per turnover. Motivo in più per non correre rischi. Quindi dentro tutti i titolari, con Vidal trequartista, Pirlo in cabina di regia e Marchisio e Pogba a completare la linea a tre. Con Tevez squalificato, Max non se la sente di rinunciare ad altri giocatori fondamentali. Per metterli in campo tutti assieme il tecnico ha cambiato modulo, abbandonando il 3-5-2 di Conte (ma non del tutto: il tecnico l’ha riproposto in alcune occasioni) per il 4-3-1-2, e da allora la sua Juve non ha più perso (a parte la sconfitta in Supercoppa con in Napoli, arrivata però ai rigori). IL CONFRONTO IN SERIE A CON PIRLO E SENZA PIRLO PARTITE 13 VITTORIE 9 9 7 SCONFITTE 0 1 POSSESSO PALLA 58% 63% TIRI A PARTITA 11,3 16 TIRI SUBITI A PARTITA 10.6 7 PASSAGGI RIUSCITI 79% 82% Fabiana Della Valle MILANO P iù che le tre partite in dieci giorni, Massimiliano Allegri teme il campo sintetico di Cesena, del quale non ha conservato bei ricordi: il tecnico della Juve giocò lì la prima trasferta di Serie A con il Milan (2010-11) e perse 2-0 nonostante un gruppo di fenomeni. Se c’è una cosa che Allegri ha imparato da quella partita è che non bisogna mai sottovalutare l’avversario. Per questo, anche se la squadra di Mimmo Di Carlo è penultima in classifica e ha Andrea Pirlo, 35 anni, quarta stagione con la maglia della Juventus LAPRESSE vinto solo tre partite su 22, lui resta un fiero oppositore del turnover: non ci sarà alternanza a centrocampo, non ci saranno big tenuti a riposo per scelta, non ci sarà una Juventus senza Pirlo. Allegri lo dice chiaro e tondo: «Non farò turnover e Andrea sarà titolare. I ragazzi lo sanno, dobbiamo metterci la testa, non possiamo sbagliare. Se la Roma batterà il Parma (nel pomeriggio, ndr), noi giocheremo per tornare a +7». SE MANCA UN BIG SI PERDE Un discorso che non fa una piega, anche perché i risultati gli danno ragione. La Juventus finora PERCHÉ VEDERE CESENA JUVENTUS Raro caso di «23 contro 1»: se Pogba vale 100 milioni, quanto costerebbe tutto il Cesena? Per i tecnici, un inedito: LlorenteMorata. Due torri insieme non si vedono spesso Manuzzi, ore 20.45 JUVE SENZA ANDREA Perciò meglio affidarsi alle solite certezze e a Pirlo, che Allegri considera prezioso per la squadra nonostante i rapporti complicati degli anni rossoneri. Anche a dispetto dei dati, perché i match analysis ci dicono che la Juve senza Pirlo tira di più, fa più possesso palla, più cross e anche più passaggi riusciti nella metà campo avversaria. Però con lui in campionato non ha mai perso e in Champions l’unica sconfitta con Andrea titolare è arrivata dopo la sua sostituzione. «Sarà una partita complicata — chiude Allegri — perché giochiamo su un campo sintentico e il Cesena è in una buona condizione. Io penso a una partita alla volta». Allegri stasera vuole vincere: il buon vantaggio sulla Roma non lo rende ancora sazio. Per il turnover c’è sempre tempo. Magari se tutto andrà bene oggi lo farà con l’Atalanta (venerdì 20 allo Stadium), visto che quattro giorni dopo ci sarà l’andata degli ottavi di finale con il Borussia. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL TECNICO CESENA Di Carlo: «Loro partiranno a mille all’ora» ● CESENA (l.a.m.) Nonostante l’emergenza (Renzetti in forte dubbio, cinque centrocampisti più Marilungo ai box), Mimmo Di Carlo ci crede: «La Juve partirà ai mille all’ora e cercherà di chiudere la gara nella prima mezz’ora — spiega — ma noi giocheremo con la certezza di poterli mettere in difficoltà e di poter fare risultato». Il tecnico del Cesena ha un dubbio per reparto: Lucchini, Carbonero e Rodríguez dovrebbero vincere i rispettivi ballottaggi. Se Renzetti non dovesse farcela, dentro Magnusson. © RIPRODUZIONE RISERVATA Mimmo Di Carlo, 50 anni ANSA C. ITALIA PRIMAVERA Juve stoppata Lazio in finale con la Roma ● IVREA (a.m.) La Lazio elimina la Juve e si giocherà la finale di Coppa Italia Primavera contro la Roma di De Rossi, nella doppia finale all’Olimpico (11 marzo-1° aprile). I ragazzi di Simone Inzaghi (detentori del trofeo) pareggiano 1-1 la semifinale di ritorno con i bianconeri (2-0 l’andata), nonostante le assenze di Fiore, Oikonomidis e Tounkara. In avvio di ripresa Guerrieri (convocato da Pioli e in panchina a Udine) sbaglia un rinvio e concede a Bnou-Marzouk l’1-0, poi Silvagni chiude il discorso qualificazione con l’1-1. © RIPRODUZIONE RISERVATA Simone Inzaghi, 38 anni LAPRESSE Allegri al Milan «Polemiche evitabili» Marchisio verso il rinnovo Mirko Graziano INVIATO A VINOVO (TO) L a Juve e Marchisio rinnoveranno e prolungheranno presto il loro rapporto. L’a.d. Marotta incontrerà infatti l’entourage del ragazzo subito dopo il doppio confronto con il Borussia Dortmund. Siamo comunque già ai dettagli: il Principino firmerà fino al 2019. Il 29enne centrocampista è cresciuto nella Juve, club dal quale si è allontanato solo nel 2007-2008, quando fu girato in prestito all’Empoli. Imminente anche il rinnovo di Storari, che nella prossima stagione sarà ancora il vice di Buffon. ZERO CALCOLI... A Vinovo, intanto, si pensa solo al Cesena. Dentro quasi tutti i titolarissimi, «troppo importante non lasciare punti per strada in questa fase del campionato», spiega Allegri. E allora solo Chiellini potrebbe osservare un turno di riposo stasera: il ballottaggio è con Angelo Ogbonna, parecchio positivo nelle ultime sedute di allenamento; un minimo di saggia precauzione, visto che Barzagli non potrà essere al 100% prima di un paio di settimane. «In generale, stiamo molto bene — continua Allegri —. E anche Vidal è ormai vicino al top. Ho a disposizione un gruppo eccezionale, gente tecnicamente e moralmente all’altezza. Possiamo giocarcela su tutti i fronti, e quest’anno vogliamo anche la Coppa Italia». Juve in corsa ovunque a febbraio inoltrato, «ed era uno degli obiettivi fissati a inizio stagione». Sul fronte europeo, purtroppo sembra essersi svegliato il Borussia Dortmund: «Sta recuperando giocatori importanti, credo che lo troveremo al massimo della forma. Detto questo, resto convinto che faremo due ottime partite. Abbiamo grandi possibilità di passare il turno». Carezze in chiusura. La prima va a Galliani: «Polemiche evitabili, ma con lui ho un buon rapporto». La seconda «è per il mio Livorno, che compie 100 anni. Non me ne voglia nessuno, ma io tifo per il Livorno in Serie A». © RIPRODUZIONE RISERVATA Serie A R DOMENICA 15 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA 5 RINFORZI DALL’AFRICA, CERTEZZE, NOVITÀ E GIOVANI: IL TECNICO ORA HA PIÙ SCELTA GERVINHO ● TORNA DA CAMPIONE L’attaccante ivoriano è stato protagonista in Coppa d’Africa: finora nella Roma in questa stagione ha segnato 5 gol ANSA ADEM LJAJIC ● È LUI IL CANNONIERE Il giocatore serbo finora è il capocannoniere della squadra di Garcia in questa stagione finora: ha già realizzato 8 reti LAPRESSE ALESSANDRO FLORENZI ● DA PUNTA A TERZINO Non c’è giallorosso più duttile del jolly romano. È stato schierato, terzino, centrocampista e punta. Ha all’attivo 2 gol LAPRESSE SEYDOU DOUMBIA ● IL NUOVO BOMBER L’ivoriano è arrivato a Roma solo venerdì scorso, ma è l’uomo su cui punta la Roma per fare gol e dimenticare Mattia Destro ANSA DANIELE VERDE ● IL BABY FOLLETTO Classe 1996, è il volto nuovo della Roma, pescato da Garcia direttamente nella Primavera. Ha già 3 presenze in Serie A REUTERS ANTONIO SANABRIA ● LA PUNTA IN ATTESA Fuori a lungo per il Sudamericano Sub20, ha esordito a Cagliari, dimostrando di essere pronto e di poter dare un mano MANCINI Roma: 6 personaggi in cerca di gol 1Perso Totti, Garcia scalda Gervinho, Ljajic, Florenzi, Doumbia, Verde e Sanabria PERCHÉ VEDERE ROMA-PARMA Se vi piacciono squadre giudiziose, scalate, ordinati 0-0, non fatevi vedere in giro. Qui ci sono promesse di goleade, errori sicuri e dribbling garantiti. La più pazza... e torna Gervinho. Olimpico, ore 15 Massimo Cecchini ROMA S e non bastassero i cattivi pensieri che il «Lotitogate» ha rafforzato nella testa degli appassionati, nel calcio italiano da settimane navi- ga il «caso Parma», ovvero una squadra che sembra condannata sia sul fronte sportivo, sia su quello finanziario. Domanda: con che spirito si presenterà oggi all’Olimpico contro una Roma rafforzata dal ritorno dagli ivoriani campioni d’Africa? Tutto sommato è una questione diversa dal classico apologo che vede protagonisti Davide e Golia. Ad inizio stagione, infatti, Davide non sapeva affatto di esserlo. Anzi. Con queste premesse, l’assenza di capitan Totti – reduce da influenza – non sembra un problema, nonostante proprio la squadra emiliana sia il suo bersaglio preferito in carriera con 20 gol. Il Parma, lontano 37 punti in classifica, sembra QUI TRIGORIA scudetto: «Doumbia? Un bomber ma è appena arrivato» Maicon ancora ko Andrea Pugliese ROMA I proclami sono lontani, quasi messi in un cassetto. Il Garcia attuale è molto più pragmatico, punta alla sostanza più che alle iperboli. Ed allora inutile tornare a parlare di scudetto, almeno finché la distanza dalla Juventus non sarà ridotta di un po’. «Intanto vinciamo con il Parma, che non è una gara facile, poi vedremo». Già, anche perché oggi la Roma potrebbe mancare di tutte e tre le fonti di gioco: Totti e Maicon non saranno neanche convocati, Pjanic potrebbe partire dalla panchina. È vero, dovrebbe tornare Gervinho e il Parma non sembra essere avversario insormontabile. Ma non si sa mai... ASSENZE E RITORNI «Totti va risparmiato, in questi giorni l’ho visto debole (causa sindrome influenzale, ndr), preferisco che si prepari senza pressioni — dice Garcia — Maicon invece è di nuovo fermo, speriamo possa tornare presto. In futuro abbiamo tanti impegni, li vorremmo affrontare con il Maicon che conosciamo e cioè GERVINHO: IL RITORNO Nel girone d’andata è stato meno devastante che nello scorso campionato, per la sua assenza ha pesato moltissimo. Dopo i festeggiamenti per il trionfo in Coppa non sarà al massimo, ma nessuno meglio di lui è in grado di aprire le difese. LJAJIC: IL DECOLLO La buona notizia per Garcia è la costanza di rendimento (elevato) del gioiello Ljajic, che a inizio stagione sembrava essere l’ultimo QUI PARMA Rudi cambia disco «Battiamo il Parma, poi si vedrà il resto» 1Non parla più di troppo fragile per impensierire i giallorossi, che possono scegliere in un sestetto d’attacco di tutto rispetto: Gervinho, Ljajic, Florenzi, Doumbia, Verde e Sanabria. un giocatore devastante». Già, ginocchio permettendo però. Ed allora oggi sarà probabilmente la partita degli ivoriani, probabilmente più di Gervinho che di Doumbia. «Gervinho indispensabile? Nessuno lo è, tra l’altro i cimiteri sono pieni di persone indispensabili — continua il tecnico francese — Doumbia vedremo, ha un solo allenamento nelle gambe, deve ancora capire il nostro gioco. Ma è un bomber, un attaccante che sa fare gol, lo abbiamo preso per questo». Magari per Doumbia ci sarà qualche minuto in corsa. E magari anche per Daniele Verde, la nuova speranza giallorossa. «Il futuro suo è alla Roma, ma ora su Daniele non dobbiamo mettere troppa pressione. Ha qualità, sa ascoltare, è umile e deve continuare a tenere i piedi per terra». Ed allora oggi si va a caccia dei tre punti, magari anche senza prendere gol. All’Olimpico, del resto, non succede da quasi due mesi. © RIPRODUZIONE RISERVATA Rudi Garcia, 50 anni ANSA Donadoni «Resteremo ancora uniti» ● PARMA – Oggi la Roma, domani il giorno più lungo in tema di futuro societario. Il Parma è atteso da una due giorni calda. Caldissima. Con un occhio al campo e uno alle banche. Perché far punti sul campo della Roma è una chimera. E domani è l’ultimo giorno utile per ricevere quei sei mesi di stipendio (di giocatori e dipendenti) di cui si parla da settimane. «Il presidente (Giampietro Manenti) davanti a una platea importante come quella della Lega ha fatto discorsi significativi, ora logicamente aspettiamo i fatti, poi vedremo. La scadenza è lunedì e ora dobbiamo pensare alla partita con la Roma»: ha ribadito più e più volte Roberto Donadoni, alla vigilia di questa trasferta impossibile. Con il tecnico che ha almeno un dubbio per ogni reparto, nonostante le molte assenze. Sarà interessante soprattutto vedere chi giocherà al centro dell’attacco: Belfodil o Palladino? Favorito il secondo, anche se non bisogna dimenticare che i crociati hanno giocato anche mercoledì. Donadoni comunque, chiunque scenderà in campo, ha una sola ricetta: «Lottare su ogni pallone, cercando di essere ancora più compatti e ancora più squadra, più uniti. Come nelle ultime gare». E pensare, se si può, solo al calcio giocato. Sandro Piovani © RIPRODUZIONE RISERVATA nelle rotazioni offensive ed invece si sta confermando sempre più utile anche quando galleggia in posizione centrale. All’andata, tra l’altro, andò anche in gol: motivo in più per non sottovalutare la sua candidatura. FLORENZI: IL JOLLY Discorso diverso per Florenzi. L’ultimo gol risale malinconicamente a settembre, ma c’è da dire che i continui cambi di ruolo a cui è stato costretto (ultimo dei quali terzino destro) non lo hanno aiutato dal punto di vista del rendimento offensivo. Se volesse riprovare l’ebbrezza di un gol da dedicare a nonna Aurora, difficile immaginare un avversario migliore del Parma. DOUMBIA: L’ARRIVO In queste prime ore a Trigoria viene raccontato abbastanza insonnolito dai cambi di fuso orario a cui è stato costretto (di mezzo c’è anche il blitz a Mosca). Garcia dice che deve pensare solo a inserirsi negli schemi, ma sono in tanti che giurano come la squadra emiliana possa essere lo sparring partner giusto per fargli vivere i primi minuti in giallorosso. Se poi arrivasse anche il gol, la festa sarebbe sicura. VERDE: LA CONFERMA È stato senza dubbio il romanista della settimana. L’allenatore vorrebbe evitargli sovraesposizioni, ma tutti i tifosi sognano una sua conferma, per giunta casalinga e magari condita dal pri- mo gol in giallorosso. SANABRIA: LA VOGLIA A proposito di baby, poi, nell’abbondanza ritrovata, meglio non trascurare un altro elemento di talento che chiede spazio. Si tratta di Sanabria, il cui esordio a Caglia è coinciso col ritorno al successo giallorosso. Il primo gradino per lui sarebbe ora quello di conquistarsi un posto da titolare, a seguire siamo sicuri che arriverebbe anche la vetrina. D’altronde, per i «Sei personaggi in cerca di gol» c’è un copione da rispettare, anche se un esito diverso dalla vittoria della Roma sarebbe un colpo di scena che neppure Pirandello potrebbe concepire. © RIPRODUZIONE RISERVATA 6 DOMENICA 15 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA Serie A R DOMENICA 15 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA La partita dei gol d’autore Destro, ora tocca a te 1In Milan-Empoli a segno solo i grandi centravanti: da Van Basten a Weah, da Sheva a Inzaghi. L’ultimo acquisto può aggiungersi alla lista PERCHÉ VEDERE MILAN-EMPOLI La più criticata della A contro la più ammirata. Quasi un test psicologico: preferite i singoli che creano e distruggono o undici giocatori che si muovono insieme? S. Siro, ore 12.30 Alessandra Gozzini INVIATA A MILANELLO (VARESE) E mpoli-Milan, a San Siro, si è giocata nove volte: 9, come la targa del centravanti. Oggi a guidare l’attacco rossonero sarà Mattia Destro, arrivato dalla Roma anche perché chiuso dal più spietato dei cecchini in attività: Totti. Questa però è la partita di altri «grandi» gol, Destro (se centrerà) sarebbe solo l’ultimo volume della collezione: da Van Basten a Ronaldo, i gol all’Empoli portano firme nobili. Destro è stato voluto da Inzaghi, che ovviamente compare in elenco: fu autore di una doppietta nel campionato 2005-2006, ventesima giornata. Oggi Pippo dice di Mattia: «Ha un bellissimo atteggiamento, molto serio, si allena con grande intensità. In poche parole è di quelli che piacciono a me. Non sarà il salvatore della ● Sopra, il gol di Van Basten all’Empoli nel 1988. A destra, in alto Shevchenko e Inzaghi; in basso il gol di Ronaldo all’Empoli nel 2007 AFP-LAPRESSE patria, ma abbiamo la possibilità di sfruttarlo al meglio. L’ho voluto io perché credo nelle sue potenzialità e so che presto segnerà i gol che ci si aspetta». GOL D’AUTORE Se presto fosse già oggi Destro andrebbe ad aggiornare un file ricco di grandi attaccanti. Il primo Milan-Empoli (marzo ’87) fu deciso da Galderisi, non proprio un fisico da centrattacco. Nell’ultimo (ottobre 2007) replicò Saudati, che invece aveva il difetto di appartenere all’altra squadra. Così ci si può concentrare su quello che è successo in mezzo: Van Basten colpì con un missile da fuori area e poi esultò con le braccia al cielo. Era l’aprile del 1988 e la galleria poteva considerarsi inaugurata con il quadro più prezioso. Dieci anni dopo toccò a Weah (e a Ganz) appendere il proprio ricordo. E nel ’99 ecco Leonardo e soprattutto Bierhoff, che autenticò un record: con la sua tripletta nella penultima giornata del campionato certificò il sorpasso tricolore sulla Lazio. Nel 2006 fu la volta di Inzaghi e Shevchenko, l’anno dopo di Ronaldo e Gilardino. Ricco è dunque l’elenco dei gol d’autore, che è anche ga- «DOBBIAMO ESSERE INCAVOLATI PER LA CLASSIFICA E PENSARE DI VINCERE TUTTE LE ULTIME 16» FILIPPO INZAGHI SULLA STAGIONE ranzia di successo. Destro è in prestito con diritto di riscatto (dopo certi numeri, tra presenze e gol, la formula diventerebbe in realtà più compromettente) e segnare all’Empoli, a San Siro, potrebbe rivelarsi più importante del previsto. UNICO TORRES Destro è diventato rossonero anche per l’esigenza di riempire l’area con un centravanti di ruolo. Menez interpreta la parte con altre caratteristiche, Pazzini ha fin qui avuto poche chance e Torres è ripartito con un solo bagaglio, un gol decisivo per il pareggio dell’andata contro l’Empoli. Sembra l’eccezione che conferma la regola, ma non lo è: il discorso vale solo per i centravanti che segnano a San Siro. Torres colpì in Toscana e nella lista dei grandi centravanti non può entrare. Che a quel gol non ne abbia aggiunti altri è, in questo caso, un dettaglio marginale. 7 L’EX ALLA RISCOSSA Occhio a Verdi, per metà ancora rossonero INVIATA A MILANELLO RABBIA INZAGHI Per permettere a Destro di aggregarsi al gruppo Inzaghi chiede grinta e gioco: «La priorità è rivedere un’identità di gioco precisa, vogliamo vincere giocando bene. Dobbiamo essere incazzati per la classifica e mi auguro che sia la partita che faccia da trampolino di lancio verso un finale da Milan: anzi, perché non pensare di poter vincere tutte le prossime sedici? Io ci credo. Abbiamo fatto bene fino a Natale, non vedo perché non farlo ora, con i nuovi acquisti e con il recupero di giocatori importanti (per oggi non ancora Montolivo e solo per mezzora Cerci, diretto in panchina, ndr). Io sono forte per combattere contro tutto e tutti, sempre più innamorato del mio mestiere e pronto ad allenare per altri 20 anni, se mi tengono qui o se mi prenderà qualcuno (ride, ndr). Ora però mi auguro solo di poter sentire applausi alla mia squadra». ● Di Verdi, talento del settore giovanile rossonero, si ricordano diverse opere: la più importante fu la vittoria della Coppa Italia Primavera, stagione 2009-2010. Del repertorio milanista fanno parte anche due presenze in prima squadra, entrambe in Coppa Italia, ed entrambe all’inizio del 2010. Dopodiché Verdi ha iniziato il giro per l’Italia: con il Torino ha giocato in B e poi in A, con la Juve Stabia solo in B, e con l’Empoli un anno fa fu decisivo per la promozione. Il direttore sportivo empolese Marcello Carli, si ricordò che tra i baby rossoneri Verdi si muoveva da trequartista (in giro ha fatto di più l’esterno), ruolo rimasto scoperto dopo la partenza di Saponara, venduto a gennaio e poi concesso al Milan nell’estate del 2013. Verdi è diventato un insostituibile (58 gare, 6 gol complessivi) e il Milan potrebbe riprovarci: è ancora padrone del 50% del cartellino (il Torino è il co-proprietario: a fine anno la formula non sarà più permessa), e già un mese fa si era parlato di lui come possibile sostituto di Honda, temporaneamente impegnato con il Giappone. La norma che dal prossimo anno imporrà ai club di avere in lista giovani cresciuti nel vivaio è un’ulteriore spinta per pensare di riportare Verdi in rossonero: e poi San Siro è il più importante teatro (calcistico) d’Italia. a.g. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA SOCIETÀ Il Milan non si vende Ma Berlusconi apre a soci di minoranza 1Fininvest smentisce l’esistenza di trattative in fase avanzata, ma un’offerta seria per una parte delle quote sarebbe presa in considerazione dalla proprietà IL COMUNICATO Ieri la Fininvest ha emesso un comunicato per smentire l’esistenza di una trattativa con un acquirente thailandeMILANO se, che secondo Repubblica partirebbe dal l presente del Milan è pieno di difficoltà, 30% delle quote per arrivare al controllo toil futuro è pieno di progetti. Non è auto- tale in tre anni: «Premesso che da parte di matico che le difficoltà finiranno quan- vari soggetti è stato mostrato interesse per do verranno concretizzati alcuni progetti, partnership con Fininvest relative al Milan, anzi è auspicabile che la crescita della squa- Fininvest smentisce categoricamente che dra sia indipendente, almeno inizialmente, esistano colloqui di qualche concretezza e dallo sviluppo del club negli altri settori non tantomeno preaccordi scritti o “incontri desportivi. L’attivismo della società, comun- cisivi” in agenda». Questo comunicato ribaque, è un segnale particolardisce l’esistenza di manifemente importante perché stazioni di interesse da parte indica la volontà della prodi alcuni investitori e anche Non è semplice prietà di ribellarsi alla delul’apertura del club a prendeperò trovare dente situazione attuale e di re in considerazione l’ingresricostruire un Milan vincenso di nuovi soci, ma cancella investitori che si te non solo in Italia ma anla possibilità che l’acquirente accontentino di un che in Europa. Per ovviare thailandese convinca Berlualle difficoltà economiche la sconi a cedere prima il 30% e ruolo marginale società è alla ricerca di altri poi il restante 70%. Il thaiintroiti: sponsorizzazioni, landese dovrebbe essere Bee sbarco su nuovi mercati (soprattutto in Taechaubol, un broker che non ha conquiAsia), naturalmente il nuovo stadio. E, ma- stato la fiducia della famiglia Berlusconi. E gari, anche nuovi soci. Da tre anni la fami- poco dopo il comunicato della Fininvest è glia Berlusconi ha chiaramente aperto all’in- stato Pippo Inzaghi ad allontanare il pensiegresso nel club di soci di minoranza. Il pro- ro di una cessione del club: «Non vedo Berlublema è trovare investitori solidi e seri, che sconi lontano dal Milan, anzi vedo un presicondividano i progetti della proprietà e si dente che vuole tornare a vincere. E’ una peraccontentino di un ruolo marginale per sona intelligente, quindi sarebbe una grande quanto riguarda le cariche. perdita». G.B. Olivero I R Da sinistra Barbara Berlusconi, 30 anni, il padre Silvio, 78, e Adriano Galliani, 70, in tribuna a San Siro. La dirigenza rossonera si sta mostrando molto unita FORTE L’ALLEANZA In questa vicenda non si può sottovalutare il ruolo di Barbara Berlusconi, che sta lavorando con grande impegno per la rinascita del club e l’espansione del brand. Lady B è molto attiva, ma perfino meno di quanto vorrebbe. Ogni tanto discute col padre perché vorrebbe portare avanti più rapidamente i progetti a cui sta lavorando. Barbara parla di investimenti, ma sa che deve fare i conti con le necessità del settore sportivo e quindi a volte abbozza. L’ingresso di nuovi soci è ben visto nella misura in cui si accontentino di quote di minoranza: chi acquista più del 50%, infatti, vuole comandare e mettere nei posti cruciali della società i propri uomini. La vicenda dell’Inter lo dimostra chiaramente: Moratti avrebbe ceduto solo parte delle quote, ma l’offerta giusta è arrivata solo da chi ha voluto prendere tutto in mano. In tal senso, mentre Marina Berlusconi potrebbe gradire la cessione del Milan, Barbara vorrebbe portare avanti il suo lavoro, far nascere il nuovo stadio e godere i frutti del rinascimento rossonero. E in questo scenario Adriano Galliani è un prezioso alleato: anche l’a.d. dell’area sportiva guarderebbe con favore a un ingresso di un socio di minoranza (che porterebbe soldi da investire sul mercato), mentre la cessione del club rischierebbe di coinvolgerlo direttamente vista l’importanza del suo ruolo. © RIPRODUZIONE RISERVATA 1986 ● Il 20 febbraio del 1986 Berlusconi acquista il Milan e diventa presidente. Il club viveva un momento difficile dal punto di vista economico 28 ● i trofei del Milan di Berlusconi: 8 scudetti, 5 Champions, 3 Mondiali per club, 6 Supercoppe italiane, 5 Supercoppe europee, 1 Coppa Italia 8 Serie A R Inter d’esportazione Ora tre trasferte per cambiare passo BERGAMO TABÙ DI BALOTELLI L’ULTIMO ACUTO 1Bergamo, Glasgow e Cagliari in 9 giorni: turnover dosato. Mancini: «Una big sa vincere in casa e fuori» PERCHÉ VEDERE ATALANTA-INTER Un classico italiano con contributi stranieri. Shaqiri è svizzero ma non sarà neutrale, Papu Gomez e Icardi sono argentini discussi. Poi lo stadio tifa sempre forte: la solita sorpresa? Atleti Azzurri d’Italia, ore 15 Luca Taidelli @LucaTaidelli Marcelo Brozovic, 22 anni, è arrivato all’Inter a gennaio dalla Dinamo Zagabria LIVERANI «U na grande squadra deve avere il medesimo atteggiamento in casa e in trasferta». Roberto Mancini detta la linea Inter alla vigilia di tre gare in 9 giorni lontano da San Siro. Il problema è che il cammino nerazzurro on the road è sì simile a quello in casa, ma nella mediocrità di un punto a partita in campionato - contro i 7 messi insieme nei cinque match interni. Per guardare in alto («Se le vinciamo tutte arriviamo terzi, non bisogna mai mollare» scherza il Mancio, ma neanche troppo), serve un cambio di marcia in assoluto. LUI BENE, LEI MALE A partire da oggi, contro un’Atalanta che in casa contro i nerazzurri non perde dai tempi di... Mancini: 2-0, il 6 aprile 2008. «Segnò Balotelli, giocando da esterno sinistro - ricorda il tecnico -. Tutti i giocatori possono essere decisivi come lo fu allora Mario». Resta il fatto che all’Azzurri d’Italia poi non ha vinto nemmeno l’Inter del Triplete e sono arrivate tre sconfitte e due pareggi. Vero però che il primo Mancio nerazzurro a Bergamo aveva vinto anche nel 2004 e nel 2005. GLASGOW DI RIGORE Giovedì poi torna l’Europa League, con l’andata dei sedicesimi in casa del Celtic. Mancini però non vuole sentir parlare di turnover: «Per ora Bergamo è più importante di Glasgow e non credo di dovere far riposare qualcuno. In quattro giorni chiunque può recuperare». Al Celtic Park c’è un solo precedente, con la vittoria ai rigori che il 19 aprile 1972 valse la finale di coppa Campioni poi persa contro il super Ajax. La finale che nel ‘67 sancì la fine della Grande Inter si giocò invece a Lisbona. FATTORE TRIESTE Dopo la Scozia, tocca a Cagliari (lunedì 23, ore 21). Altro campo con una tradizione anomala, il Sant’Elia. Mancini - non a caso A FINE MESE Thohir e stadio Possibile visita in Comune ● Erick Thohir tornerà in Italia per il match di ritorno dei sedicesimi di Europa League contro il Celtic. L’arrivo del presidente è previsto per martedì 24 o mercoledì 25 e l’agenda dei suoi impegni si riempirà in fretta nel giro di pochi giorni. Oltre alla visita alla squadra nel giorno della vigilia e agli impegni legati all’ottimizzazione del flusso di capitale per le casse future, con ogni probabilità verrà inserita una visita al Comune di Milano. Oggetto dell’eventuale incontro la gestione del Meazza. Con il Milan sempre più convinto di costruirsi un impianto tutto suo, Thohir vuole capire tempistiche e margini di manovra per iniziare a progettare il futuro della casa nerazzurra. Sarà il primo vertice con l’amministrazione cittadina. soprannominato Mister X nel 2004-05, prima stagione all’Inter - ci ha pareggiato in tutte le salse (3-3, 2-2 e 1-1), prima di vincere 2-0 con Cruz e Suazo nel 2007. Mourinho a Cagliari ha perso quando poteva (2-1 nel 2009, a scudetto già vinto) e vinto quando doveva (stagione sacra del Triplete). Una magia di Eto’o ha fissato l’1-0 del settembre 2010, in quello che resta l’ultimo incrocio al Sant’Elia. Nelle ultime tre occasioni infatti si è giocato sul neutro di Trieste e per l’Inter solo delusioni: una sconfitta e due pareggi. L’ultimo dei quali (settembre 2013) segnò la prima delle tante frenate con Mazzarri. MEZZA BUGIA Dicendo che non serve il turnover, Mancini piazza una mezza bugia. Palacio (caviglia) per esempio non può giocare ogni tre giorni. Podolski e Brozovic per contro non possono giocare in Coppa, perché fuori dalla lista Uefa. «Brozovic magari un giorno sarà anche meglio di Stankovic, ma capiterà pure a lui di sbagliare partita. Ha bisogno di integrarsi e conoscere il nostro calcio», frena Mancio dopo i tanti titoloni per il croato. Anche in difesa servirà il bilancino. Aspettando il ritorno di Andreolli e D’Ambrosio (più a Cagliari che a Glasgow), Ranocchia e Santon dovranno stringere i denti. Il capitano ieri non si è allenato per il solito fastidio al ginocchio, ma dovrebbe farcela. «Santon invece aveva giocato poco in Inghilterra e avrebbe bisogno di riposare, anche se ora non può permetterselo». Perché il paradosso è che per recuperare energie in quattro giorni, c’è tempo. Per recuperare punti in tre mesi e mezzo, molto meno. Mario Balotelli segna il definitivo 2-0 dell’Inter contro l’Atalanta, l’ultimo successo interista a Bergamo. Era il 6 aprile 2008: il primo gol lo realizzò Vieira e in panchina c’era Mancini ANSA LA VIGILIA DI MANCINI «Icardi? Mai visto così sereno Fossi in lui, però, esulterei» Matteo Brega INVIATO AD APPIANO GENTILE (COMO) C Mancini, 50, con Campagna 51, c.t. dell’Italia di pallanuoto i vuole tempo, ma di tempo non ce n’è. Roberto Mancini si sta esercitando a gestire questa Inter su due piani temporali differenti. L’immediato e il futuro prossimo. «I giocatori stanno migliorando giorno dopo giorno e mi danno sempre delle garanzie – ha spiegato ieri in conferenza il tecnico -. Le partite possono essere decise da episodi, ma l’atteggiamento del gruppo è molto positivo». Tra chi dovrebbe riposare, ma non può, c’è Icardi. «Non l’ho mai visto così tranquillo, non credo proprio che rifiati. Spero che continui a segnare visto il momento positivo. Io fossi in lui esulterei, però se non vuole e segna due gol a partita per me va bene così». E Kovacic? «Ha bisogno di tempo, un giorno sceglierà lui dove giocare. Ha le qualità per stare davanti alla difesa, ma deve anche essere maturo». Il futuro può chiamarsi Touré: «Difficile prenderlo, ma con Yaya ci guadagniamo noi e tutto il calcio italiano». © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Torneo di Viareggio R Le semifinali Steffé e Fares baby a valanga Nerazzurri e Verona in finale 1La Roma va k.o., finisce in 8 e si infuria contro l’arbitro. I gialloblù battono la Fiorentina Vincenzo D’Angelo INVIATO A VIAREGGIO (LUCCA) L a tempesta non ha fermato il Viareggio. Anzi, ha acceso ancor di più le semifinali, trasformatesi in battaglie sportive fatte di lotta e agonismo, a discapito dello spettacolo. La finale di domani a Pisa sarà Inter-Verona. La corazzata contro la rivelazione. Ma il finale è meno scontato di quanto si possa credere. Le due squadre si sono già affrontate in campionato e il Verona a sorpresa ha imposto all’Inter la prima sconfitta nell’ultima gara del girone di andata. Era un’Inter senza Bonazzoli, tornato adesso a disposizione di Vecchi e grande trascinatore della cavalcata nerazzurra dagli ottavi. Per lui 4 reti in tre partite, che giustificano il doppio - forse triplo - obiettivo per domani: vittoria del torneo, premio di miglior giocatore e titolo di capocannoniere. Ma il 4-0 sulla Roma, bugiardo in termini di risultato, s’è portato dietro un finale ad altissima tensione in campo e nel tunnel degli spogliatoi. I giallorossi (che hanno chiuso in 8) non hanno gradito l’atteggiamento del direttore di gara Serra, e alla fine anche con i giocatori e la panchina avversaria il clima si è infuocato. Il tecnico della Roma Alberto De Rossi ha fatto da pompiere, entrando in campo e allontanando i suoi che circondavano l’arbitro, ma poi nel dopo gara non ha voluto commentare, limitandosi ad un ironico: «Non ho visto niente (ripetuto a più riprese, ndr), dell’arbitro non parlo. Abbiamo fatto una partita eccezionale per temperamento, su un campo impraticabile. Purtroppo abbiamo perso». RE DEL WEB Ti aspetti la sfida a distanza Bonazzoli-Vestenicky, ma nello stagno di Viareggio s’impone Demetrio Steffè. Proprio lui, l’uomo più cliccato del 2014. Una sua prodezza contro il Milan nel trofeo Mamma Cairo a fine agosto scorso fece letteralmente impazzire il web, ottenendo migliaia di visualizzazioni. Palla lunga, stop al volo in corsa, palleggio e sombrero al portiere in uscita. Ieri ha sbloccato la sfida con la Roma con un missile al volo da fuori area che ha sorpreso l’incerto Pop. Eppure Steffè è tutt’altro che un bomber. Le sue caratteristiche principali sono la duttilità tattica e la generosità. Insomma, il jolly di centrocampo che tutti gli allenatori desiderano in squadra. Interno destro o sinistro, esterno di fascia nel 4-4-2, vertice basso a protezione della difesa in un rombo, per Steffè non c’è differenza, sacrificio ed equilibrio sono assicurati. E la sua capacità di sdoppiarsi è stata fondamentale lo scorso anno per lo scudetto del Chievo. Già, perché l’anno meno esaltante della Primavera nerazzurra Steffé l’ha passato in prestito al 9 DOMENICA 15 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA MERCATO Ausilio blocca il turco Ozyakup Offerto Zhang Matteo Dalla Vite MILANO Un viaggio ad inizio settimana: lontano dai trambusti del mercato e pensando alla prossima stagione. Il dt Piero Ausilio ha già cominciato a lavorare per giugno e - oltre ai risaputi Lavezzi e Touré - ha messo le mani su Oguzhan Ozyakup, jolly di centrocampo (regista, trequartista, mezzala) del Besiktas, classe ‘92. Turco con anche passaporto olandese, Ozyakup - ex Az Alkmaar e Arsenal (giovanili) - ha un valore di circa 4,5 milioni di euro. L’incontro fra Ausilio e il Besiktas ha portato a un quasi sì per questo ragazzo che ha già totalizzato 10 gare con la nazionale turca. PER LA SFIDA DI EUROPA LEAGUE Il Celtic invita a Glasgow la Grande Inter del ‘67 ● (lu.tai.) Mercoledì l’Inter volerà a Glasgow dove giovedì (ore 21.05 italiane) sfiderà il Celtic nell’andata dei sedicesimi di finale di Europa League. Ma in Scozia ci sarà anche un po’ della Grande Inter. I dirigenti del Celtic infatti hanno invitato a proprio spese (non esistono più gli scozzesi di una volta...) i giocatori che il 25 maggio del 1967 a Lisbona persero 2-1 contro i biancoverdi la finale di coppa dei Campioni. In quella stagione il Celtic fu il primo club europeo in assoluto a compiere l’impresa di vincere campionato, coppa nazionale e l’attuale Champions League. Il famoso Triplete riuscito anche all’Inter con Josè Mourinho, nel 2010. Per gli scozzesi il trionfo di Lisbona ‘67 rimane di gran lunga la vittoria più importante del club, anche perché il Celtic fu la prima squadra che portò la coppa campioni nel Regno Unito. Ecco perché il club ha approfittato del remake in salsa Europa League per organizzare un incontro tra i protagonisti di quella finale. Invitati, tra gli altri, Burgnich, Bedin, Corso, Domenghini e Mazzola, che segnò su rigore il gol del momentaneo vantaggio. Coinvolto anche Luisito Suarez, che pure quella notte a Lisbona non giocò perché era infortunato. © RIPRODUZIONE RISERVATA PROPOSTO ZHANG Come detto, poi, mercoledì scorso Ausilio stesso ha incontrato l’agente Davide Lippi: è successo ad Appiano Gentile, presente anche il dg Marco Fassone. L’idea nasce dalla volontà di Erick Thohir di aprire il proprio club a giocatori d’Oriente. E così fra gli altri - è stato offerto Linpeng Zhang, cinese del Guanghzou Evergrande che ha Lippi senior come direttore tecnico e Fabio Cannavaro come tecnico: 25 anni, Zhang è un terzino destro il cui contratto scadrà nel dicembre del 2015. DIARRA SI SFOGA All’Equipe, Lass Diarra (vicinissimo all’Inter a gennaio) dice: «Dovevo firmare con l’Inter ma per via di quel conflitto irrisolto con la Lokomotiv Mosca, la FIFA rifiuta di farmi giocare. E tutti i club che volevano prendermi avevano paura di essere condannati a pagare un risarcimento... E’ pazzesco, perché io sono libero». fIL TECNICO DELL’ATALANTA TRA INDAGINI E CAMPO Colantuono sta male «Mi sento devastato Voglio vedere il pm» 1Lo sfogo: «Sono assolutamente estraneo alle scommesse. Vicenda massacrante». E sull’Inter: «Ora hanno idee nuove» Matteo Spini BERGAMO P er Stefano Colantuono, Atalanta-Inter non può essere una partita come le altre. Non per particolari esigenze di classifica, né per eventuali incroci sul campo: sarà una partita diversa solo perché arriva al termine di una settimana diversa, difficile, «devastante», per dirla con le sue parole. Parlando per la prima volta del suo coinvolgimento nelle indagini di Cremona legate al calcioscommesse, il tecnico dell’Atalanta non ha provato in alcun modo a nascondere la delicatezza del momento: «Chi si professa tranquillo in una situazione del genere sta bluffando: io non sono capace di farlo e quindi dico che la cosa mi ha turbato. – ha attaccato Colantuono in una conferenza stampa della vigilia diversa dal solito -. È devastante dal punto di vista morale, è massacrante per me e per i miei familiari: ho fatto fatica a costruirmi un’immagine di un certo tipo e mi addolora pensare che sia stata messa in discussione«. © RIPRODUZIONE RISERVATA Oguzhan Özyakup, 22 anni VOGLIO INCONTRARLO Il coinvolgimento del tecnico nerazzurro riguarderebbe Crotone-Atalanta del 22 aprile 2011: «Ciò che si evince dall’ordinanza di chiusura è il riferimento a quella partita: con i miei avvocati stiamo verificando le carte, ma sono tante e non siamo ancora riusciti a leggerle tutte. Chiederò di essere sentito dal dottor Di CHIEDERÒ DI ESSERE SENTITO DA DI MARTINO PER CAPIRE COSA E’ SUCCESSO SONO TURBATO. HO FATTO FATICA A COSTRUIRMI UNA CERTA IMMAGINE STEFANO COLANTUONO SUL PM DI MARTINO Martino per capire cosa è successo: intanto posso soltanto restare sbigottito e gridare la mia totale estraneità. Non sono stato condannato, sono solo indagato, comunque non ci sono dubbi: dimostrerò di essere estraneo ai fatti». PUGNI IN FACCIA Eppure, intanto, ci sono una squadra da allenare e una partita da affrontare: «Non voglio fare l’eroe, ho un gran peso sullo stomaco, anche se ho ricevuto tanti attestati di stima e di affetto dalla società, dai tifosi e dagli amici che sanno chi è Stefano Colantuono: i primi due giorni non sono stati semplici, è stato come ricevere due pugni in faccia. Ma devo riuscire a scindere le cose, trovando la forza di pensare all’Atalanta: sono un suo dipendente e sono molto legato a questa società, quindi non Chievo. E ora con l’Inter punta al trofeo che gli manca. A sinistra, l’esultanza dell’interista Demetrio Steffé, autore del primo gol, durante la semifinale giocata a Viareggio e vinta dall’Inter sulla Roma per 4-0 (PEGASO). Sopra, il veronese Mohamed Fares (GRIGOLINI) che ha dato il momentaneo 1-1 dei gialloblù contro la Fiorentina, gara poi decisa da Cappelluzzo SPEEDY FARES E se il Chievo lo scorso anno ha festeggiato il primo scudetto Primavera, il Verona oggi sogna di rispondere con il Viareggio. Con la Fiorentina Gollini ha subìto il primo gol del torneo, così il ruolo di protagonista se l’è preso Mohamed Fares, esterno franco-algerino classe ’96, che ha già debuttato quest’anno in A a Udine: due minuti, sfiorando il gol. Cresciuto in orbita Bordeaux, Fares è al terzo anno al Verona, con cui ha vinto con gli Allievi il torneo di Arco. La sua dote migliore? La velocità. Corsa e gamba fuori dal comune, a Verona qualcuno lo paragona a Iturbe ma in società sperano di aver trovato un nuovo Zambrotta. Per dominare la fascia nelle due fasi di gioco. L’Inter è avvisata. © RIPRODUZIONE RISERVATA posso permettermi il lusso di abbassare la guardia. Il dovere professionale mi impone di lavorare con serietà e onestà: lo devo alla proprietà, alla città e ai tifosi, che ci stanno dando grande carica (alla rifinitura a Zingonia erano presenti in 300, per sostenere la squadra e per protestare - con cori e striscioni - contro le limitazioni d’accesso allo stadio, ndr)». Si dice che l’Atalanta sia capace di dare il meglio nelle situazioni complicate: «Anche nell’anno del -6 era dura approcciarsi al campionato, la testa non era mai sgombra: ora è lo stesso, con un onere più gravoso visto che sono stato coinvolto in prima persona. Forse in situazioni del genere troviamo la forza per compattarci, ma gli stimoli ci sono comunque e avrei fatto volentieri a meno di questa spinta». Stefano Colantuono, 52, guida l’Atalanta dall’estate 2010. La prima esperienza fu tra il 2005 e il 2007 ANSA LA PARTITA In tutto ciò, la partita in casa con Inter passa inevitabilmente in secondo piano, così come le difficoltà del trittico thrilling (dalla Fiorentina alla Juventus): «Servirà una prestazione maiuscola, l’Inter ha molti giocatori di valore anche se ha cambiato e ora ha un tecnico che ha portato idee nuove: la vittoria contro il Palermo è dimostrazione di forza», spiega alla fine della conferenza Colantuono. Che dovrebbe schierare la stessa squadra che ha perso in volata contro la Fiorentina, ma con il rientrante Pinilla per Denis: quindi 4-4-1-1 con Gomez a sinistra, Maxi Moralez rifinitore e Masiello-Zappacosta asse di fascia destra. Giusto per ricordarsi di una partita che, per una volta, non può che finire in secondo piano. © RIPRODUZIONE RISERVATA ROMA 0 FIORENTINA 1 INTER 4 VERONA 2 MARCATORI Steffè al 28’ p.t.; 22’ st Bonazzoli rig. al 22’, Appiah al 24’ e su rigore al 48’ s.t. ROMA (4-3-3) Pop; Paolelli (40’ p.t. Pellegrini), Calabresi, Marchizza, Anocic; D’Urso (40’ p.t. Soleri), Machin (27’ s.t. Ciavattini), Ndoj; Cedric (14’ s.t. Di Mariano), Vestenicky (26’ s.t. Calì), Ferri. ALL. De Rossi. INTER (4-3-3) Radu; Gyamfi (37’ s.t. Crosato), Sciacca (30’ s.t. Della Giovanna), Yao, Dimarco; Steffè, Palazzi, Rocca; Camara (15’ s.t. Appiah), Bonazzoli (27’ s.t. Rapaic), Baldini (43’ p.t. Popa). ALL. Vecchi. ARBITRO Serra di Torino. ESPULSI Marchizza (R) 22’ s.t. per gioco scorretto, Soleri (R) 43’ s.t. per doppia amm. (entrambe per gioco scorretto), Pop (R) 47’ s.t. g.s.; il tecnico dell’Inter Vecchi per proteste 20’ s.t. AMMONITI Soleri, Cedric, Calabresi e Rapaic per g.s.; Ferri e Palazzi per c.n.r. NOTE Spettatori 1.500 circa. Angoli 10-2. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 3’. MARCATORI Minelli (F) all’8’, Fares (V) al 15’, Cappelluzzo (V) su rigore al 21’ p.t. FIORENTINA (4-3-3) Bardini; Bagadur, Mancini (dal 42’ s.t. Peralta), Gigli, Zanon; Diakhatè, Petriccione, Bangu; Bandinelli (dal 9’ s.t. Papini), Gondo (dal 31’ s.t. Dabro), Minelli. ALL. Guidi. VERONA (4-3-3) Gollini; Boateng, Rossi, Boni, Tendarini; Bearzotti (dal 45’ s.t. Gilli), Sall, Speri (dal 15’ s.t. Checchin); Guglielmelli (dal 43’ s.t. Moretto), Cappelluzzo (dal 25’ s.t. Miketic), Fares. ALL. Pavanel. ARBITRO Guccini di A. Laziale. ESPULSI Gigli (F) al 20’ p.t. per gioco scorretto e Sall (V) all’11’ s.t. per gioco scorretto. AMMONITI Minelli, Bagadur, Gondo e Guglielmelli per gioco scorretto. NOTE spettatori 400 circa. Angoli 8-4. Recuperi: p.t. 0, s.t. 5’. 10 Serie A R Anticipi della 23a giornata Palermo e Vazquez, che show La rincorsa del Napoli si ferma 1Apre Lazaar da lontano, Dybala incanta, il compagno e Rigoni segnano 2 gol meraviglia Azzurri traditi da Rafael: stop dopo 4 vittorie consecutive. Tacco di Gabbiadini per il 3-1 LE PAGELLE di MIMMO MALFITANO QUAISON, LANCIO STREPITOSO BARRETO SCOPPIA DI ENERGIA PALERMO 7,5 IL MIGLIORE avrebbe dovuto evitare la prima rete. D’accordo, di solito nessuno calcia in porta da quaranta metri e quindi va dato il giusto merito alla esecuzione coraggiosa e imprevedibile di Lazaar. Però un portiere concentrato e reattivo quella palla l’avrebbe neutralizzata. Magari a fatica, in tuffo (perché tocca terra davanti a lui), ma il gol lo avrebbe evitato. Nicola Cecere INVIATO A PALERMO D a una parte lo show sanremese delle canzoni, sul canale calcio gli spettacolari acuti del duo Vazquez-Dybala, mentre stecca il super ospite della serata: Higuain troppo solo, Gabbiadini intervenuto tardi... Sulla ruota di Palermo, perciò, non esce la cinquina su cui avevano puntato a Napoli: dopo quattro vittorie consecutive questa disfatta pone a rischio il terzo posto minacciato ora dalla Fiorentina, con la prospettiva di un allungo romanista. Alla vigilia della trasferta turca di coppa, una lezione su cui meditare. OCCASIONE BRITOS In svantaggio dopo nemmeno un quarto d’ora, il Napoli potrebbe pareggiare subito ma la palla giusta arriva in mischia sul piede di un difensore, Britos, che non ha la delicatezza che occorrerebbe per addomesticare la sfera e spedirla dentro da pochi metri. Dopo di che la manovra prevedibile e lenta della formazione di Benitez non riesce a mettere in difficoltà i rosanero, che chiudendosi e ripartendo tengono anzi in costante apprensione Albiol e compagni di reparto. Tanto che per vedere la seconda opportunità da rete del Napoli bisogna attendere il 39’ quando Higuain riesce a farsi largo al limite: sul suo destro dai sedici metri, forte e destinato nell’angolino, arriva in tuffo Sorrentino. Questa è anche l’ultima occasione per rientrare nel match: una produzione offensiva decisamente carente. INNAMORARSI Nella notte di san Valentino diventa più facile per i tifosi rosanero ribadire l’amore per quel Dybala in versione assist man (c’è il suo zampino nel secondo e nel terzo gol), per il fantasista cannoniere Vazquez (salito a quota sette) e per la rivelazione Quaison. I tre hanno confezionato giocate di alta scuola, le azioni del 2-0 e del 3-0 sono risultate altamente spettacolari. Peccato per gli assenti (tremila paganti appena?!!!), questa band merita uno stadio pieno. MASTRO GEPPETTO Intanto la scuola italiana dei tecnici si è appuntata sul petto un’altra medaglia. Mastro Geppetto Iachini, artigiano della panchina, sorprende il nobile monoteista (un solo sistema, ecco il mio credo) don Rafé cambiando assetto tattico: al posto della collaudata difesa a tre/cinque, ecco un 4-32-1, cioè l’abito più adatto per incantare gli avversari. Il difensore in aggiunta gli serve per neutralizzare le ali Callejon e De Guzman (missione riuscita); i tre centrocampisti intasano le linee di passaggio dei due mediani azzurri, dando un occhio anche a Hamsik, che resta comunque sui livelli mediocri di questo suo ormai lungo periodo oscuro sino all’infortunio che lo toglie Tutta la gioia di Franco Vazquez, 25 anni, dopo aver segnato il secondo gol dell’incontro GETTY IMAGES PALERMO 3 1 NAPOLI MARCATORI Lazaar (P) al 14’, Vazquez (P) al 36’ p.t.; Rigoni (P) al 20’, Gabbiadini (N) al 37’ s.t. PALERMO (4-3-2-1) Sorrentino; Rispoli, Andelkovic, Terzi, Lazaar; Bolzoni, Rigoni, Barreto (dal 41’ s.t. Jajalo); Quaison (dal 24’ s.t. Chochev), Vazquez (dal 33’ s.t. Belotti); Dybala PANCHINA Ujkani, Milanovic, Silva, Emerson, Della Rocca, Ortiz, Daprelà, Morganella, Bentivegna. ALLENATORE Iachini. AMMONITI Rispoli, Bolzoni, Rigoni per gioco scorretto. CAMBI DI SISTEMA nessuno. NAPOLI (4-2-3-1) Rafael; Maggio, Albiol, Britos, Strinic; Jorginho, Lopez (dal 24’ s.t. Gargano); Callejon, Hamsik (dal 9’ s.t. Gabbiadini), De Guzman; Higuain (dal 29’ s.t. Zapata). PANCHINA Andujar, Colombo, Henrique, Koulibaly, Ghoulam, Gargano, Inler. ALLENATORE Benitez. AMMONITI Jorginho, Higuain per gioco scorretto. CAMBI DI SISTEMA nessuno. ARBITRO Mazzoleni di Bergamo NOTE spettatori paganti 3.054 per un incasso di euro 54.532; abbonati 9.730 per una quota di euro 115.601. Tiri in porta 5-3. Tiri fuori 2-2. Angoli 5-1. In fuorigioco 0-5. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 4’ dalla partita. Capitano, cosa ti succede? SORPRESA QUAISON Ma quello che elettrizza il Palermo e sorprende la retroguardia ospite è l’inserimento del secondo suggeritore dietro Dybala, cioè il ghanese-svedese Robin Quaison. Il quale crea la rete del raddoppio con una prepotente uscita dalla propria metà campo condita da un lancio al millimetro per Dybala che controlla, si attira addosso due difensori e poi scarica in modo perfetto per l’accorrente Vazquez, uno dal tiro inesorabile. Difatti piazza il pallone laddove Rafael non può arrivare. Il portiere del Napoli ECCO GABBIADINI La ripresa vede gli azzurri protesi all’attacco nel tentativo di rimediare ai disastri del primo tempo che chiamano in causa anche le scelte dell’allenatore. L’anonimo e scolastico De Guzman, il fragile Jorginho sovrastato da Quaison sul 2-0, e l’ormai smarrito Hamsik, che sbaglia la giocata persino quando è lanciato faccia alla porta, meriterebbero una riflessione attenta. Perché De Guzman e non Gabbiadini subito, per esempio? Nel finale arruffato, quando il 3-0 di Rigoni è un macigno irremovibile, è comunque il nuovo arrivato a lasciare il segno: don Rafé quale piano aveva in mente per tenerlo 55’ fuori dalla mischia? fL’ANALISI TECNICA Dybala schianta Higuain Dribbla, lotta, crossa e recupera ben 7 palloni 1L’attaccante del Palermo è scatenato: subisce 5 falli e partecipa a due dei tre gol Andrea Schianchi F ermare uno così è praticamente impossibile, specie se si trova in una serata super. I difensori del Napoli, nessuno escluso, s’inchinano di fronte allo strapotere di Paulo Dybala che sfugge da ogni parte, scatta, guizza come un pesce e, con il pallone tra i piedi, dimostra di essere un artista: controlla, disegna, pennella, dipinge, scolpisce. L’attaccante del Palermo è ovunque: netto il successo nella speciale sfida argentina con Gonzalo Higuain. Di Dybala impressionano la capacità di sacrificarsi nell’interesse del gruppo, la notevole tecnica individuale messa al servizio dei compagni, la visione di gioco che è più da centrocampista (o trequartista) che da classico centravanti. Di fatto l’attacco del Palermo vive sulle sue invenzioni e sugli splendidi duetti che inventa assieme a Vazquez. I due s’intendono a meraviglia: quando uno scatta l’altro lo serve in profondità, quando uno si ferma l’altro sceglie il tocco corto. Soluzioni semplici che, tuttavia, mandano in tilt l’intera retroguardia del Napoli. CORAGGIO A testimoniare le difficoltà dei difensori di Benitez su Dybala ci sono i 5 falli subiti dall’argentino. L’attaccante ama puntare il nemico, sfidarlo in campo aperto: tenta 7 dribbling e gliene riescono 2. Ma, questo è il dato che spiega la vittoria del Palermo, Dybala è presente in due dei tre gol: sulla rete di Vazquez è lui a porgere il pallone per la botta del compagno; su quella di Rigoni è lui a iniziare la manovra Paulo Dybala, 21 anni, centravanti argentino del Palermo: 11 gol finora DYBALA HIGUAIN TOCCHI 48 28 TIRI 1 1 DRIBBLING 2 1 recuperando un pallone vagante e scodellando un perfetto cross al centro dell’area. Per una volta non s’incarica spesso di tirare (una sola conclusione) e decide di lasciare spazio ai compagni che s’inseriscono da dietro. E, quando il Napoli preme, lui corre e pressa: 7 palloni recuperati. ASSIST 1 0 FALLI SUBITI 5 1 SPONDE 2 2 RECUPERI 7 0 AIUTO Higuain, che nel primo tempo è l’unico del Napoli a dimostrarsi pericoloso, cala alla distanza. I 13 palloni persi e i 6 passaggi sbagliati raccontano di una prestazione piuttosto grigia. Ma, questo va detto in difesa del Pipita, non c’è nessuno che gli dia una mano. © RIPRODUZIONE RISERVATA VAZQUEZ 8 Segna un gran gol, assiste Rigoni sul terzo ed è davvero irrefrenabile: una serata che resterà tra i suoi ricordi più preziosi. SORRENTINO 6,5 Compie una prodezza sulla conclusione di Higuain. Dà sicurezza alla difesa. RISPOLI 6,5 Al debutto dall’inizio, demolisce De Guzman e si propone non più come alternativa. ANDELKOVIC 6,5 E’ attento nel raddoppiare su Higuain e Hamsik, insuperabile. TERZI 7 S’impegna a marcare Higuain, al quale concede una sola conclusione pericolosa. LAZAAR 7 Segna il suo primo gol in serie A con una bomba da 40 metri, complice Rafael. BOLZONI 6,5 Percorre chilometri sulla fascia destra, costringendo Strinic alla resa. RIGONI 7 Oltre alla prestazione superba su Hamsik, segna la rete che chiude la partita. BARRETO 6,5 Ha energie da vendere. Persino uno veloce come Maggio fa fatica a stargli dietro. JAJALO s.v. Otto minuti in tutto. QUAISON 7 Strepitoso il lancio per Dybala per il secondo gol. Annienta Jorginho. CHOCHEY 6 Iachini lo inserisce per dare freschezza in mezzo, ma il risultato è già acquisito. BELOTTI 6 Il «gallo» gioca poco più di un quarto d’ora che impiega a battagliare con Britos. DYBALA 7,5 Si diverte a saltare Albiol con tutta una serie di tocchi e assist: straordinario il suo talento. ALL. IACHINI 7,5 Dà scacco matto a Benitez, sorprendendolo con un assetto inedito. NAPOLI 4,5 IL MIGLIORE HIGUAIN 6 Nonostante non abbia segnato, è stato il più intraprendente tra i suoi. RAFAEL 4,5 La sua incertezza su Lazaar apre alla disfatta. Vive un momento davvero preoccupante. MAGGIO 5,5 Ci prova a spingere anche se Barreto gli sta alle costole: non indovina un solo cross. ALBIOL 4,5 Imbarazzante, Dybala si diverte un mondo a saltarlo in tutte le maniere. BRITOS 4,5 Pure lui finisce sopraffatto dalla qualità di Vazquez che gli va via ogni volta. STRINIC 5 È parso appesantito, di certo non è una freccia, ma quanto ha faticato a rincorrere Bolzoni. JORGINHO 4,5 Chiede sempre la palla e quando ce l’ha, Quaison lo contrasta senza affanno. DAVID LOPEZ 5 Lento e poco funzionale su Vazquez. GARGANO 5,5 Entra quando il risultato è del tutto compromesso. CALLEJON 5 Continua a regredire, Lazaar non gli permette un affondo. HAMSIK 5 Talvolta ci si illude che qualcosa sia cambiato, ma ancora una volta è stato mediocre. GABBIADINI 6 Terzo gol consecutivo che gli vale sicuramente la sufficienza. DE GUZMAN 5 Rispoli lo pressa tanto da tenerlo frenato sulla fascia destra. ZAPATA 5,5 Tra Terzi e Andelkovic fa fatica a trovare il modo di concludere. ALL. BENITEZ 4,5 Scelte opinabili, come quella di togliere consistenza al centrocampo e di lasciare fuori Gabbiadini. MAZZOLENI Non ci sono incertezze nella sua direzione. Giuste le ammonizioni distribuite. Sorvola sulle proteste di Callejon per un mani che ritiene involontario. PRETI 6 - SCHENONE 6 GERVASONI 6 – GHERSINI 6 6,5 Serie A R Anticipi della 23a giornata DOMENICA 15 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA fIL PERSONAGGIO Lazaar, quel terzino venuto dal Marocco sognando Ronaldo 1Nato a Casablanca, sbarca in Italia a 6 anni. Il Varese lo compra per un pugno di euro, poi il passaggio in Sicilia. Battesimo del gol Gennaro Bozza INVIATO A PALERMO F ino al 14’ della partita col Napoli l’unica «vittima» di Achraf Lazaar è il Ponte San Pietro-Isola, rispettabilissima squadra di serie D della provincia di Bergamo, trafitta da lui, allora giocatore del Varese, nel secondo turno di Coppa Italia nel 2012 ed eliminata. Ma per questo marocchino, 23 anni, arrivato da Casablanca in Italia con i genitori quando ne aveva solo 6, il secondo gol della carriera, in serie A, è una porta aperta su ben altri sogni, ben rappresentati dal numero che porta sulla maglia: il 7, ma non un 7 qualsiasi, quello di Cristiano Ronaldo addirittura, il suo idolo. AVANTI TUTTA Beh, per un giocatore che ufficialmente è terzino di ruolo può apparire spropositata l’aspirazione a modelli così alti, ma, limitandoci ai sogni, non è strana, se si guarda alla carriera di Lazaar. Lui, infatti, comincia da attaccante di fascia sinistra (se l’ispirazione è Ronaldo, logico che sia così) nelle giovanili del Raja Casablanca e poi nel Venegono, squadra dilettantistica varesina. Si distingue per tecnica e dribbling, il Varese lo nota e lo acquista per 4mila euro, insieme a un altro ragazzo. Insomma, azzardiamo una valutazione di 3mila euro per lui. Col Varese raggiunge pure la finale del Torneo di Viareggio 2011, dimostrando di poter mantenere le promesse. Poco alla volta, però, viene spostato dietro, fino a diventare terzino, sia pure con tendenza naturale a spingersi in avanti. Ed è questo il ruolo per il quale il Palermo lo prende a gennaio 2014. Abituato alla fascia sinistra della difesa a 5, ecco la serata magica contro il Napoli, che comincia con una sorpresa: dife- LA MOVIOLA di MANLIO GASPAROTTO AL NAPOLI MANCA UN RIGORE HIGUAIN GIALLO STOP IN ARRIVO Passar 7 minuti e Jorginho maltratta Rigoni: giallo giusto, il primo come i successivi. Poco dopo Mazzoleni non punisce una brutta entrata di Rigoni su Higuain, che al 13’ sembra ok quando Schenone segnala il fuorigioco. L’argentino viene poi ammonito per un’entrata su Terzi: arriva dopo e alza la gamba (diffidato, sarà squalificato). Nella ripresa scintille tra Rispoli e De Guzman: giallo al palermitano perché la reazione dell’azzurro sfugge forse a Mazzoleni che poco dopo ammonirà Rigoni per un fallaccio su Gabbiadini. Rigori? Sul 3-1 ne merita uno il braccio largo di Andelkovic sul tiro di Callejon. Errore sa a 4, prima volta per lui con Iachini. Roba da disorientarlo un po’, ma Lazaar è un tipo tosto, difende e poi, la natura è quella, non riesce a resistere alla tentazione di andare avanti. CHE CI FACCIO QUI? Così, alla prima occasione, eccolo puntare la porta addirittura da 39,5 metri. Passaggio alle punte? Macché. Invece di pensare «Che ci faccio qui?», nello stile del più famoso romanzo di Bruce Cha- 39.5 ● i metri di distanza di Lazaar dalla porta al momento del tiro dell’1-0. Il suo è il gol segnato da più lontano in questa Serie A, esclusa l’autorete di De Sciglio twin, lui sa benissimo perché si trova lì, per segnare un gol spettacolare, sia pure con la complicità di Rafael, quello dalla più ampia distanza finora in serie A. È l’episodio che sblocca la gara, la prima nota della marcia trionfale del Palermo. Certo, c’è la collaborazione di un portiere dal cognome, Rafael Barbosa, segnato dal destino, come quel Moacir su cui pesò per tutta la vita la maledizione della sconfitta del Brasile con l’Uruguay nel Mondiale 1950, ma il coraggio di osare bisogna riconoscerglielo. Lui ammette la compartecipazione, ma svela: «Sì, c’è l’errore di Rafael sul mio tiro, ma provo spesso in allenamento a fare quel gol. Ci tenevo tanto, è il mio primo in Serie A, volevo sbloccarmi e ci sono riuscito». Anche nel momento della gioia, mantiene il suo consueto atteggiamento riservato, quello di un tipo impegnato nel sociale, partecipa a tutte le attività benefiche del club rosanero, e dagli interessi molteplici, a cominciare dalla musica, rap ed etnica marocchina le sue preferenze. E con le volate di Ronaldo su quella fascia sinistra che è il suo regno. © RIPRODUZIONE RISERVATA 11 TOCCHI PER ZONA Il colore è più intenso nelle zone in cui ci sono stati più tocchi di palla 3 5 1 1 1 11 9 10 5 2 2 1 1 3 1 1 CONTRASTI VINTI 3 75% PERSI 4 1 25% CLASSIFICA TIRI Vazquez 2 LAZAAR 1 Rigoni 1 De Guzman 1 Gabbiadini Laazar esulta dopo il gol dell’1-0 1 12 Serie A R Anticipi della 23a giornata DOMENICA 15 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA LE PAGELLE di L.CAL. CHE SPETTACOLO I BABY FENOMENI VIOLA: TRIANGOLI E COLPI DI TACCO 1 TILT CANNAVARO ZAZA SPUNTATO SAVIC GIGANTE PIZZARRO GENIO SASSUOLO 2 5 DOMENICO BERARDI 6,5 Il colpo di testa non è il pezzo forte del suo repertorio. La deviazione aerea sorprende Tatarusanu e rende meno pesante la sconfitta del Sassuolo. CONSIGLI 6 Incolpevole sui tutti e tre i gol. Ne evita, invece, altri due. GAZZOLA 5,5 Ogni accelerazione di Salah per lui è una coltellata. CANNAVARO 4,5 Va in tilt davanti alle invenzioni del giovane Babacar. Eppure è un giocatore che ha esperienza in dosi industriali. ACERBI 5,5 Qualche sbavatura. LONGHI 5 Tiene malamente in gioco Babacar nell’azione del terzo gol viola. MISSIROLI s.v. Entra nella gara con grande determinazione. Forse Di Francesco poteva inserirlo prima. BRIGHI 5,5 Resta nell’ombra. Poche idee e poco dinamismo. FLOCCARI 6 Ha l’argento vivo addosso. Ma non trova sponde utili nei compagni d’attacco. MAGNANELLI 6,5 Delizioso il cross per il colpo di testa vincente di Berardi. Il più brillante del Sassuolo in mezzo al campo. BIONDINI 5,5 Corre tanto ma costruisce poco. ZAZA 5,5 Il solito gladiatore. Ma stavolta senza lampi in fase conclusiva. SANSONE 5 Un fantasma. Un passo indietro rispetto alle ultime brillanti prestazioni. FLORO FLORES 6 Una presenza preziosa in prima linea. ALL. DI FRANCESCO 5 Il suo amico Montella lo mette kappaò. 3 ● 1 Mohamed Salah segna il suo primo gol in serie A su assist di tacco di Babacar. L’egiziano ha giocato col lutto al braccio per la strage di tifosi di domenica scorsa al Cairo 2 Babacar firma il raddoppio per la Fiorentina: Salah gli restituisce l’assist 3 Ancora il senegalese in gol La Fiorentina è un Babà e il Sassuolo s’inchina 1Babacar-Salah una coppia devastante: tre gol e due assist in 2 Poi Berardi prova invano a riaprire una partita senza storia Luca Calamai 7 IL MIGLIORE KOUMA BABACAR 8 Il colpo di tacco con il quale libera Salah nell’azione del gol dell’egiziano vale addirittura più delle due reti segnate. Comunque, devastante. TATARUSANU 5,5 Resta piantato tra i pali sulla deviazione di testa vincente di Berardi. RICHARDS 6,5 Un bel motore sulla corsia di destra. GONZALO RODRIGUEZ 6,5 Vince il duello con Zaza. SAVIC 7 Un gigante a centro difesa. Sarà una delle stelle della prossima campagna acquisti estiva. MARCOS ALONSO 5,5 Perde Berardi nell’azione del gol neroverde. Conferma una volta di più tutti i suoi limiti in fase difensiva. KURTIC 6 Una prova da onesto gregario. PIZARRO 7 E’ il punto di partenza di tutte le manovre viola. Geniale. E insostituibile. MATI FERNANDEZ 6 Tanto lavoro sporco. AQUILANI 6 Entra per Mati. Eleganza in mezzo al campo. DIAMANTI 6 Largo e anche un po’ isolato sulla fascia destra. Stavolta non aveva benzina nelle gambe. SALAH 7 Spacca la partita con le sue accelerazioni. E segna un gol da contropiedista nato. La Fiorentina ha piazzato veramente un bel colpo nel mercato invernale. E a zero euro. ILICIC s.v. Fa atto di presenza. GILARDINO 6 Si mette al servizio dei compagni. ALL. MONTELLA 7 Non sbaglia una mossa. DOVERI Bravo nel giudicare regolari i gol viola. Ok anche nei cartellini. tranne che Berardi: anche lui meritava un giallo. Per il resto nessun episodio contestato. GALLONI 6 BARBIRATI 6 GUIDA 6 MARIANI 6 6,5 1 FIORENTINA 3 PRIMO TEMPO 0-2 MARCATORI Salah (F) al 30’, Babacar (F) al 32’ p.t.; Babacar (F) al 17, Berardi (S) al 22’ s.t. IL MIGLIORE FIORENTINA SASSUOLO INVIATO A REGGIO EMILIA L o corteggia mezza Europa. E dopo la travolgente esibizione contro il Sassuolo avrà sicuramente altri nuovi ammiratori. El Kouma Babacar confeziona una partita da vero fuoriclasse. Inizia il suo show servendo con un fantastico colpo di tacco l’assist a Salah. Poi, realizza una doppietta con soluzioni da vero killer dell’area di rigore. Repertorio completo, insomma. Baba sale a quota sette reti. E’ lui il capocannoniere della Fiorentina. Con un rapporto minutigol da top-player. E stiamo parlando di un giovane classe ’93 che ha ancora grandi margini di crescita. Il suo contratto scade nel giugno del 2016 e Raiola, uno che di gioielli se ne intende, lo ha già inserito nella lista di quelli che «consiglia». Non sarà facile per gli uomini mercato di Della Valle convincerlo a rinnovare in tempi brevi il contratto. Tutto lascia credere che assisteremo a un altro tormentone estivo. MARCIA CHAMPIONS Intanto la squadra di Montella si gode il presente. La Fiorentina, dopo un finale di 2014 balbettante, ha cominciato a correre. E’ imbattuta da sei giornate ed è più che mai convinta di poter agganciare il terzo posto. Con la sconfitta del Napoli ora la zona Champions è lontana solo quattro punti. Con lo scontro diretto ancora da disputare. Il mercato invernale ha dato una spinta in più ai viola. Contro l’Atalanta era stato il nuovo acquisto Diamanti a lasciare il segno. Stavolta è l’egiziano Salah a spaccare subito la gara con un gol da contropiedista nato. Una rete con dedica speciale. L’ex Chelsea ha baciato la fa- scia del lutto che portava al braccio destro per ricordare i tragici fatti di qualche giorno fa al Cairo. Salah è il ventesimo giocatore che va a segno dall’inizio della stagione. La Fiorentina è più che mai una cooperativa del gol. La partenza di Cuadrado è già stata dimenticata. Il colombiano era da tempo un corpo estraneo dentro il progetto Montella. Diamanti e Salah, invece, hanno iniziato la loro nuova avventura con mille motivazioni. E, dato non trascurabile, sono costati alla Fiorentina zero euro. SUPER PIZARRO La sfida tra i vecchi amici Montella e Di Francesco è stata un monologo viola. Le magie di Babacar (due gol e un assist) e Salah (un gol e un assist) hanno spianato la strada. Ma, attenti, la prova della Fiorentina va ben oltre i colpi dei due attaccanti. Tra i grandi protagonisti entra- LA MOVIOLA di FABIO BIANCHI BENE DOVERI CON I CARTELLINI E I FUORIGIOCO La partita corre sul filo. Del fuorigioco. Azzeccano tutto Doveri e i collaboratori. In occasione del primo gol, sul bellissimo tacco di Babacar, Salah scatta in mezzo ai centrali in posizione regolare. Più dura giudicare il 3-0 viola di Babacar. Sulla respinta della difesa, Pizarro riprende la pala e la ributta in mezzo. Salah è oltre la linea ma non Babacar tenuto in gioco da Longhi che tarda ad alzarsi. Doveri opera bene anche coi cartellini. SASSUOLO (4-3-3) Consigli; Gazzola, Cannavaro, Acerbi, Longhi (dal 35’ s.t. Missiroli); Brighi (dal 15’ s.t. Floccari), Magnanelli, Biondini; Berardi, Zaza, Sansone (dal 28’ s.t. Floro Flores). PANCHINA Pomini, Polito, Antei, Chibsah, Donis, Bianco, Lazarevic, Caselli. ALL. Di Francesco. ESPULSI nessuno. AMMONITI Zaza, Loghi e Cannavaro per gioco scorretto. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO BASSO 50,2 M. FIORENTINA (4-3-3) Tatarusanu; Richards, Gonzalo Rodriguez, Savic, Alonso; Kurtic, Pizarro, Mati Fernandez (dal 23’ s.t. Aquilani); Diamanti, Babacar (dal 27’ s.t. Gilardino), Salah (dal 38’ s.t. Ilicic). PANCHINA Rosati, Badelj, Vargas, Joaquin, Borja Valero, Pasqual, Gomez, Rosi, Tomovic. ALLENATORE Montella. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO BASSO 49,3 M. ESPULSI nessuno. AMMONITI Alonso, Savic per gioco scorretto. ARBITRO Doveri di Roma. NOTE Paganti 5.069, incasso di 70.143 euro; abbonati 7.747, quota di 91.520. Tiri in porta 6-10. Tiri fuori 2-4. Angoli 8-5. Fuorigioco 2-5. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 5’. no di diritto anche Savic, un gigante nella fase difensiva; Pizarro, il Pirlo viola, un formidabile direttore d’orchestra e Richards, un motore formidabile sulla corsia di destra. Ed è un mistero che l’ex City abbia trovato poco spazio nei primi sei mesi di campionato. Oggi è un’arma preziosa in più. Così come è evidente la ricchezza della rosa oggi a disposizione di Montella. Contro il Sassuolo sono rimasti fuori per turnover gente del calibro di Gomez, Joaquin, Borja Valero, Pasqual. Per non parlare di Pepito Rossi che dovrebbe tornare in campo tra un mese. SASSUOLO AZZURRO Giornata nera invece per i gioiellini del Sassuolo. L’unico a salvarsi è stato Berardi che, oltre al gol di testa, è stato uno dei pochi a mettere in affanno la difesa della Fiorentina. Malino invece Zaza e male Sansone. Ma con i giovani bisogna avere pazienza. Il Sassuolo è stato sovrastato in mezzo al campo da una Fiorentina che aveva più fame e più gambe. Gli emiliani restano comunque una delle realtà più interessanti del campionato. Una curiosità: Di Francesco ha presentato al via una squadra con tutti e undici giocatori italiani. E italiani sono stati anche i tre cambi. Una bella storia penalizzata dal 3 a 1 finale. Ma il made in Italy resta comunque un buon affare. © RIPRODUZIONE RISERVATA fL’AREA TECNICA «Dovrò fare le sostituzioni anche in allenamento...» 1Montella si gode l’abbondanza di soluzioni offensive, mentre Di Francesco non fa una piega: «E’ una sconfitta ineccepibile» Di Francesco e Montella s’abbracciano: sono amici dai tempi di Roma ANSA Stefano Fogliani REGGIO EMILIA D a una parte c’è un tridente che stecca (anche se Berardi va in gol, per la quarta volta in tre gare contro i viola) dall’altra quello che meraviglia, che Montella inventa togliendo dalla naftalina Babacar, confermando Diamanti e regalando il debutto dal 1’ a Mohamed Salah. E che debutto: un gol e un assist per l’egiziano, 17mo giocatore della Fiorentina ad andare a segno ed ulteriore opzione offensiva per Montella, che si gode tanta abbondanza. NUMERI «Di questo passo dovrò fare sostituzioni anche in allenamento», scherza il tecnico, che blandisce Babacar, ma si tiene ben stretto il numero 74 — Salah lo ha scelto in ricordo delle vittime di Port Said e aveva il lutto al braccio in omaggio all’Egitto — capace di spaccare il match con accelerazioni che non hanno lasciato scampo ai neroverdi. «Sto imparando a conoscerlo: credo possa giocare bene anche da seconda punta», dice il tecnico viola. Tanto Montella che Di Francesco lavorano sulla qualità, e soprattutto sulla fase of- fensiva: ne ha il Sassuolo, ma la Fiorentina ne ha di più. EFFICACIA «Sconfitta ineccepibile», commenta Di Francesco, l’allenatore del Sassuolo. «Anche passare da stop come questi può farci bene. La Fiorentina è stata più efficace in palleggio e più cattiva di noi sottoporta». A testimoniarlo ci sono i 10 tiri nello specchio della porta neroverde. Salah e Babacar: facile se ne senta parlare, da qui in avanti, non meno di quanto si è parlato di Zaza-Berardi-Sansone. Il tridente neroverde ha graffiato ma non punto: chi era andato al Mapei Stadium per vedere segnare Zaza è tornato a casa con le pive nel sacco, chi ha raggiunto Reggio da Firenze ha avuto ragione. Ad andare «fin là per vedere segnare Salah». © RIPRODUZIONE RISERVATA Serie A R DOMENICA 15 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA PERCHÉ VEDERE TORINO-CAGLIARI Giampiero Ventura, 67 anni e Gianfranco Zola, 49 anni, ai tempi del Cagliari stagione 2003-2004 LIVERANI Ok, Ventura-Zola ma anche Glik-Cop, duello da fumetti. La più bugiarda di oggi: la squadra con la migliore striscia (4 vittorie in fila!) contro la difesa peggiore del 2015, eppure sarà equilibrata. Olimpico, ore 15 13 COME 38 ANNI FA Pokerissimo? E’ la sfida Toro (ma senza Farnerud) Francesco Bramardo Mario Frongia TORINO CAGLIARI L’ S i ritrovano dopo tredici anni. Su panchine opposte, consapevoli di essere decisi a tutto per trovare un guizzo che dia punti. Giampiero Ventura e Gianfranco Zola, chissà che abbraccio questo pomeriggio all’Olimpico. Guidano Torino e Cagliari, ma hanno trascorso assieme in Sardegna cinque mesi. Da luglio a novembre del 2003. Una stagione calda e appassionata. Con Massimo Cellino, regista cinico e spietato. Eppure, nonostante il mondo del pallone travolga uomini, campioni e comprimari, quello di oggi è un incontro speciale. Che supera l’attualità del Toro, in marcia a ritmo da Champions (31 punti), e del Cagliari, terzultimo a 19. E riporta a una Serie B scannata, con lo sciopero di gran parte delle squadre per protesta contro il ripescaggio del Catania. L’ESONERO Cinque gol di Zola e una marea di assist per Suazo, Esposito e Langella nelle prime quindici partite non salvano Ventura dalle macumbe celliniane. Il 23 novembre 2003 il tecnico salta. Le magie del capitano - che per rimettersi in gioco nella sua terra dice no alle avances del Chelsea in Champions con Mourinho - non tranquillizzano il patron. Cellino esonera Ventura e chiama Reja. Il goriziano porta il club a stravincere la B: 60 punti in 30 gare, in vetta con 83 lunghezze alla pari con il Palermo. Eppure per Ventura, artefice del balzo in A con il Cagliari nel ‘9798, richiamato Gol inutili, schemi rubati Il revival Ventura-Zola tura sorride ma chiede geometrie e pragmatismo. Arriva qualche pareggio di troppo, fuori casa si zoppica. Cellino mugugna e per Ventura tutto crolla in Gallura, nel saluto all’isola ha un groppo in gola. Eppure, quella con il Piacenza è stata l’unica sconfitta interna del suo Cagliari. «Ventura? E’ tra gli allenatori che ho ammirato di più per come faceva giocare la squadra. Il suo modulo offensivo mi è sempre piaciuto, tanto che l’ho usato al Watford». Così Gianfranco Zola rende merito al tecnico del Toro: il 3-5-2 è l’obiettivo non dichiarato del tecnico di Oliena anche per il Cagliari. BUNKER Non cambia la difesa, la stessa in pratica dallo scorso anno. Il Toro regge l’urto degli avversari perché ha un bunker davanti alla propria porta, giocatori d’esperienza che garantiscono automatismi e spirito di sacrificio e dunque di rinunciare al turnover, se non per squalifiche o infortuni. Solo 23 gol subiti: ritrovarsi ad essere la quarta difesa in serie A alle spalle di Juve, Roma e Fiorentina non è un caso. Giocatori abili a difendere ma anche ad offendere, quando se ne presenta l’occasione. Con 9 gol segnati (5 di capitan Glik) il Torino è secondo solo alla Fiorentina (10) per le reti che arrivano dalla difesa. Contro il Cagliari, all’andata, Glik firmò il primo gol di un Toro che era ancora a secco di reti in campionato, Quagliarella garantì i tre punti per una vittoria che ai granata, sull’isola, mancava da 23 anni. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA 1A Cagliari nel 2003 Magic box non salvò dall’esonero il tecnico del Toro, poi diventato un suo modello: «L’ho copiato al Watford» nel 2002-03 al posto di Sonetti, pareva la volta giusta per il bis con i quattro mori. Ma il sogno si infrange al «Manconi» di Tempio, tana rossoblù a causa dei lavori al sant’Elia. Il Piacenza di Cagni sgambetta l’allenatore ligure dal 3-5-2 innovativo e maramaldo, con D’Anna e Campagnaro che firmano il 2-0 in un gara strana. Ventura in avvio aveva stupito tutti: Zola e Conti in panca, Del Nevo e Di Fabio in campo. Una scelta fatale. CALCIO D’AUTORE Un passo indietro, il film si apre il 18 luglio del 2003. Il Cagliari si ritrova a Pergine Valsugana. Il ritiro lo sceglie Cellino: portano bene il campo e il ristorante dell’Hotel Al Ponte. Ventura ha Zola (37 anni) e Festa (34), sardi doc reduci dalla Premier. Eppure, le cronache raccontano di un filo di scetticismo: il tecnico li ritiene un po’ maturi per fare a sportellate nella cadetteria. Vero o meno, si parte. Magic Box è in palla. Conquista spogliatoio e tifosi. La squadra vola leggera: Zola segna in trasferta a Catania (0-3) e Messina (2-2) e in casa con Pescara (3-0), Livorno (4-1) e Venezia (2-2). Il capitano regala calcio d’autore, Ven- ultima volta del Toro, cinque vittorie consecutive in serie A, risale a 38 anni fa. Era l’anno seguente l’ultimo scudetto, il 1977. Per il Torino di oggi si tratta di un’occasione ghiotta per salire ancora in classifica prima della ripresa di un’Europa League che in autunno ha sottratto energie mentali e fisiche. L’Athletic Bilbao è dietro l’angolo ma oggi conta solo il Cagliari, tanto che in campo scenderà la migliore formazione possibile, anche se mancherà lo svedese Farnerud, perno degli equilibri di centrocampo, bloccato da un attacco influenzale. Omar El Kaddouri è il sostituto naturale, ma non è così scontato che non torni titolare la coppia Vives-Gazzi. SCHERZI DEL CALENDARIO Verona-Genova, doppia sfida che sa di nostalgia 1Problemi e obiettivi diversi: si incrociano scudetto di provincia non sarebbe stato un risultato irripetibile. Prendiamo atto, ed è bello pensare che si possa, un giorno, dimostrare che aveva ragione. Rimane il fatto che la storia odierna racconta ben altro. le squadre delle due città che hanno celebrato gli ultimi scudetti di provincia PERCHÉ VEDERE GENOA-VERONA Filippo Grimaldi Allenatori con il diminutivo solo nel cognome: le idee sono ambiziose. Fa per voi se vi piace la battaglia senza quartiere (qui si aggredisce) e se studiate le novità: Niang e Berdich. Ferraris, ore 15 E PERCHÉ VEDERE CHIEVO-SAMP Giù la maschera: rischia di essere la più brutta del turno. Però la Samp ha risposte da dare. Non vince da 3 partite: è crisi? Come sta Eto’o? E quanto è forte Correa? Bentegodi, ore 18 GENOVA rano i ragazzi dell’85 (con l’Osvaldo): da Fanna ad Elkjaer, da Briegel a Galderisi. E poi quelli del ‘91 (con zio Vujadin): da Vierchowod a Vialli, da Cerezo a Mancini. Nessuno dopo di loro. il Verona di Bagnoli e la Sampdoria di Boskov, ovvero gli ultimi due scudetti sbocciati in provincia, lontano dai palcoscenici delle grandi d’Italia. Per uno strano gioco del calendario, oggi tornano ad affrontarsi in una doppia sfida incrociata le due venete e le due genovesi. La squadra di Mandorlini (ieri ospite a casa Samp per la rifinitura) non brilla più di luce propria: tre punti (con l’Atalanta) nelle ultime quattro partite. Certo, il piatto non piange ancora come a casa di Maran. Povero Chievo: quest’anno in A sinistra la festa scudetto del Verona nel 1985, a destra quella per il titolo della Sampdoria nel 1991 casa ha vinto solo a novembre con il Cesena. VISTA DERBY Viceversa, per i rossoblucerchiati — al di là degli spot della vigilia — questo è un antipasto e nulla più della stracittadina-bis di sabato prossimo. La mezza rivoluzione annunciata da Mihajlovic per oggi nasce come esame pratico per molti dei nuovi arrivati — intento lodevole —, ma è figlia in tutto e per tutto delle diffide che pesano su almeno quattro titolari sicuri in campo con il Genoa, e che oggi rimarranno a riposo. ANALOGIE Quasi trent’anni da allora. Era un altro calcio, d’accordo, ma ci sono alcuni concetti che ben accomunano e spiegano, dopo tanto tempo, quei tricolori molto speciali (e quasi unici). Verona ‘85 e Sampdoria ‘91: una struttura solida, una dirigenza capace, un grande grup- po, oltre a un condottiero di valore. Fateci caso: era successo con l’Osvaldo, che poi fu capace di raggiungere il quarto posto alla guida dei rossoblù — miglior risultato nel Secondo Dopoguerra — proprio nella stagione che consacrò la Sampd’oro di Boskov. Pure in quell’anno, società solida, occhio lungo sul mercato e gruppo fantastico. Anzi, quello sì, irripetibile. L’Osvaldo, un giorno, molti anni dopo, raccontò che uno COMPITI (IN CASA) Ognuno ha un obiettivo. Il Chievo è a caccia di altro ossigeno dopo il colpo di Parma, il Verona deve svoltare, il Genoa parte intenzionato a rispolverare il vecchio mito di Fort Marassi (anche se Gasperini, ieri, in chiave-derby, ha ammesso un po’ a sorpresa di «far fatica a pensare di avere Borriello disponibile per la prossima partita, visto che in questa settimana è stato fermo»), la Samp continua a veleggiare proiettata verso lidi molto nobili, con una squadra ancora da scoprire dopo la rivoluzione di gennaio. Poi ci sono i ricordi della gloria che fu. Sempre loro, Bagnoli e Boskov sullo sfondo. Eppure bisogna guardare avanti, sperando che gli slogan di Ferrero («scudetto in due anni»: la provincia al potere) diventino davvero realtà. © RIPRODUZIONE RISERVATA 14 Serie A R La guida DOMENICA 15 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA OGGI ore 15 Stadio Atleti Azzurri d’Italia Bergamo Andata 0-2 OCCHI PUNTATI SU... 23a L’Atalanta è senza freni in casa E l’Inter fuori fatica a decollare GIORNATA 1 3.40 6 BELLINI 57 SPORTIELLO 17 CARMONA 2 STENDARDO La formazione di Colantuono non perde a Bergamo dal 22 novembre contro la Roma (1-2). Ma Denis parte dalla panchina L’ultima vittoria esterna in campionato di Mancini è col Chievo 13 A. MASIELLO 21 CIGARINI CLASSIFICA SQUADRE JUVENTUS ROMA NAPOLI FIORENTINA SAMPDORIA LAZIO PALERMO GENOA TORINO INTER MILAN SASSUOLO UDINESE VERONA EMPOLI ATALANTA CHIEVO CAGLIARI CESENA PARMA (-1) PT 53 46 42 38 35 34 33 32 31 29 29 29 28 24 23 23 21 19 15 9 LE ULTIME VOLTE INTER PRECEDENTI IN SERIE A PARTITE RETI G V N P F S 22 22 23 23 22 22 23 22 22 22 22 23 22 22 22 22 22 22 22 22 16 13 12 10 8 10 8 8 8 7 7 6 7 6 4 5 5 4 3 3 5 7 6 8 11 4 9 8 7 8 8 11 7 6 11 8 6 7 6 1 1 2 5 5 3 8 6 6 7 7 7 6 8 10 7 9 11 11 13 18 47 36 42 35 28 37 37 30 25 33 32 29 26 24 21 19 16 29 21 20 10 17 30 23 24 26 37 26 23 29 29 33 30 37 26 29 26 42 43 47 * 1 PUNTO DI PENALIZZAZIONE CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI PROSSIMO TURNO VENERDÌ 20 FEBBRAIO JUVENTUS-ATALANTA ore 20.45 (3-0) SABATO 21 FEBBRAIO SAMPDORIA-GENOA ore 20.45 (1-0) DOMENICA 22 FEBBRAIO, ore 15 EMPOLI-CHIEVO (1-1) LAZIO-PALERMO (4-0) MILAN-CESENA (1-1) PARMA-UDINESE (2-4) VERONA-ROMA (0-2) FIORENTINA-TORINO ore 20.45 (1-1) LUNEDÌ 23 FEBBRAIO NAPOLI-SASSUOLO ore 19 (1-0) CAGLIARI-INTER ore 21 (4-1) MARCATORI 14 RETI Tevez (2, Juventus) 13 RETI Icardi (2, Inter) 12 RETI Menez (6, Milan); Higuain (2, Napoli). 11 RETI Dybala (2, Palermo). 9 RETI Callejon e Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria); Quagliarella (2, Torino); Di Natale (Udinese). 8 RETI Ljajic (1, Roma); Zaza (1, Sassuolo); Thereau (Udinese). 7 RETI Matri (Juventus; 7 nel Genoa); Djordjevic e Mauri (Lazio); Eder (1, Sampdoria); Toni (2, Verona), Berardi (3, Sassuolo), Vazquez (Palermo), Babacar (Fiorentina). 6 RETI Pogba e Vidal (2, Juventus); Honda (Milan). 5 RETI Defrel (Cesena); Iago Falque’ (1, Genoa); Osvaldo (Inter; ora è nel Boca J.); Morata (Juventus); Felipe Anderson, Klose e Parolo (Lazio); Destro (Milan; 5 nella Roma); Belotti (1) e Rigoni (Palermo); Cassano (1, Parma); Glik (Torino). Girone unico Vittorie Inter 58 22 107 Pareggi 27 contro Cesena e Cagliari con Palermo e Chievo 2 pareggi 1 sconfitta con Juventus contro il Sassuolo ed Empoli 7 gol ultimo successo il 15 dicembre in 11 partite contro il Chievo MILAN (4-4-2) EMPOLI (4-3-1-2) OGGI ore 12.30 ARBITRO Valeri (and. 2-2) 23 DIEGO LOPEZ 13 28 RAMI PALETTA 81 ZACCARDO 10 HONDA 16 POLI 34 28 DE JONG BONAVENTURA 9 DESTRO 7 MACCARONE 11 CROCE 31 ANTONELLI 18 VERDI 6 VALDIFIORI 21 24 MARIO RUI RUGANI 20 PUCCIARELLI 23 HYSAJ PANCHINA 1 Pugliesi, 28 Bassi, 50 Somma, 19 Barba, 2 Laurini, 14 Diousse, 8 Signorelli, 25 Brillante, 27 Zielinski, 9 Mchedlidze, 10 Tavano. ALL. Sarri. BALLOTTAGGI nessuno. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Maccarone, Hysaj, Valdifiori . INDISPONIBILI Guarente (da valutare), Saponara (7 giorni) ALTRI nessuno. X 3.45 (4-3-1-2) OGGI ore 18 ARBITRO Peruzzo (and. 1-2) 1 BIZZARRI 3 5 87 DAINELLI GAMBERINI ZUKANOVIC 24 SCHELOTTO 13 IZCO 56 HETEMAJ 43 PALOSCHI 99 ETO’O 6 DUNCAN 3 MESBAH 23 BIRSA 69 MEGGIORINI 8 CORREA 17 PALOMBO 18 BERGESSIO 14 OBIANG 5 26 77 ROMAGNOLI SILVESTRE WSZOLEK 2 VIVIANO PANCHINA 25 Bardi, 90 Seculin, 20 Sardo, 12 Cesar, 34 Biraghi, 7 Mattiello, 10 Christiansen, 14 Cofie, 18 Feftatzidis, 19 Botta, 31 Pellissier, 9 Pozzi. ALLENATORE Maran. BALLOTTAGGI Meggiorini-Botta 55-45%, Paloschi-Pellissier 60-40%, Dainelli-Cesar 55-45%, Izco-Christiansen 60-40%. SQUALIFICATI Radovanovic (1). DIFFIDATI nessuno. INDISPONIBILI nessuno. ALTRI Puggioni, Vajushi. PANCHINA 88 Frison, 96 Massolo, 29 De Silvestri, 19 Regini, 25 A. Coda, 32 Marchionni, 21 Soriano, 55 Lulic, 95 Ivan, 27 L. Djordjevic, 23 Eder, 24 Muriel. ALLENATORE Mihajlovic. BALLOTTAGGI Obiang-Acquah 60-40%. SQUALIFICATI Okaka (1). DIFFIDATI Eder, Soriano, De Silvestri, Obiang, Duncan. INDISPONIBILI Munoz (40 giorni), Romero (7), Rizzo (10), Cacciatore (15), De Vitis (4 mesi). ALTRI Ivan. 1 2.75 (4-3-3) TORINO PARMA (4-3-3) CAGLIARI OGGI ore 15 ARBITRO Damato (and. 2-2) 1 PERIN 8 BURDISSO 21 91 EDENILSON BERTOLACCI X 3.00 5 IZZO 33 KUCKA 18 BERGDICH 10 PEROTTI 11 JANKOVIC 33 AGOSTINI 9 TONI 11 NIANG 21 GOMEZ 2 2.70 18 MORAS 4 MARQUEZ 22 BENUSSI 19 GRECO 3 PISANO PANCHINA 23 Lamanna, 39 Sommariva, 4 De Maio, 2 Tambè, 38 Mandragora, 37 Panico, 16 Lestienne, 93 Laxalt, 19 Pavoletti, 88 Rincon. ALL. Gasperini. BALLOT. Izzo-De Maio 55-45%. SQUAL. nessuno. DIFF. Iago, Rincon. INDISP. Marchese e Tino Costa (10 giorni), Ariaudo, Borriello (5), Pavoletti (3). ALTRI Prisco, Franchetti, Ghiglione, Parente, Falou, Soprano, Antonini. PANCHINA 95 Gollini, 25 Marques, 71 Martic, 28 Brivio, 5 Sorensen, 23 Ionita, 27 Valoti, 30 Campanharo, 20 Christodoulopoulos, 70 Fernandinho, 7 Saviola, 17 Nico Lopez. ALL. Mandorlini. BALLOT. Agostini-Brivio 60-40%, MarquezMarques 80-20%, JankovicChristodoulopoulos 60-40%. SQUAL. nessuno. DIFF. Martic, Ionita, Valoti. INDISP. Rafael, Gu. Rodriguez, Sala (da valutare). ALTRI Salvetti, Fares, Obbadi, Cappelluzzo. 1 1.85 2 4.75 (4-4-2) SAMPDORIA ROMA (4-3-3) 10 77 HALLFREDSSON TACHTSIDIS PANCHINA 32 Abbiati, 66 Gori, 33 Alex, 19 Bocchetti, 21 Van Ginkel, 15 Essien, 36 Felicioli, 37 Mastalli, 22 Cerci, 8 Suso, 11 Pazzini, 38 Di Molfetta. ALLENATORE Inzaghi. BALLOTTAGGI De Jong-Van Ginkel 70-30%. SQUALIFICATI Mexes (2). DIFFIDATI Bonaventura, Paletta, Poli. INDISPONIBILI Mastour (60 giorni), El Shaarawy (60), De Sciglio (20), Abate (15), C. Zapata (10), Montolivo (2), Agazzi, Armero, Bonera e Muntari (da valutare). ALTRI Albertazzi. 1 1.76 (3-4-3) 88 VECINO 26 TONELLI 33 SEPE PANCHINA 1 Avramov, 5 Scaloni, 3 Del 21 SANTON Grosso, 20 Biava, 28 Emanuelson, 8 Migliaccio, 16 Baselli, 95 Grassi, 7 D’Alessandro, 99 Boakye, 19 Denis, 9 Bianchi. ALLENATORE Colantuono. BALLOTTAGGI Benalouane-Biava 70-30%, Pinilla-Denis 7525%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Boakye, Migliaccio, Carmona, Stendardo, Denis, Pinilla. INDISPONIBILI Estigarribia (3 mesi), Raimondi (3), Cherubin (10 giorni), Dramè (7). ALTRI Frezzolini, Rosseti. VERONA 24 IAGO 7 MENEZ 1 HANDANOVIC 5 JUAN JESUS ATALANTA 4-4-1-1 GENOA 14 RONCAGLIA X 3.45 2 4.20 OGGI ore 15 ARBITRO Giacomelli (and. 2-1) 35 TOROSIDIS 3 COLE 20 KEITA 24 FLORENZI 8 LJAJIC 24 RODRIGUEZ 17 PALLADINO 26 VARELA 23 NOCERINO 31 MARIGA 8 MAURI 15 COSTA OGGI ore 15 ARBITRO Calvarese (and. 2-1) 19 MAKSIMOVIC 27 2 SANTACROCE CASSANI 83 MIRANTE PANCHINA 28 Skorupski, 92 Marchegiani, 33 Spolli, 2 Yanga-Mbiwa, 91 Calabresi, 32 Paredes, 52 Pellegrini, 48 Uçan, 53 Verde, 96 Sanabria, 88 Doumbia. ALL. Garcia. BALLOT. Astori-Yanga-Mbiwa 60-40%, De Rossi-Paredes 60-40 %, Florenzi-Verde 60-40%. SQUAL. Holebas (1). DIFF. YangaMbiwa, Maicon, Torosidis. INDISP. Balzaretti e Castan (da valutare), Strootman (120 giorni), Lobont (10), Iturbe e Ibarbo (30), Maicon e Curci (7), Totti (4). ALTRI Curci. PANCHINA 22 Iacobucci, 91 Bajza, 4 Mendes, 28 Feddal, 13 Prestia, 58 Esposito, 37 Broh, 21 Lodi, 5 Ghezzal, 10 Belfodil, 88 Coda. ALL. Donadoni. BALLOT. MarigaLodi 55-45%, Palladino-Belfodil 55-45%. SQUAL. Galloppa (1). DIFF. Mirante, Lodi, Mendes, Gobbi, Feddal. INDISP. Lila (7 giorni), Gobbi, Haraslin, Jorquera e Biabiany (da verificare). ALTRI Coric. X 2 5.25 10.00 25 GLIK 24 MORETTI 33 94 14 7 36 PERES BENASSI GAZZI EL KADDOURI DARMIAN 27 GERVINHO 6 LUCARELLI 1 1.28 (3-5-2) (4-3-2-1) 1In Udinese-Lazio due cannonieri senza età contro: oggi per Miro scatta il rinnovo, ma anche su di lui c’è la Mls Nicola Berardino INVIATO A FORMELLO (ROMA) ol senza età nella sfida del Friuli. In Udinese-Lazio risalta il confronto fra Antonio Di Natale e Miro Klose. Numeri doc. A cominciare dagli anni: 37 per il napoletano e 36 per il tedesco. Ma per i due parlano soprattutto i gol. Che volano alto: in carriera, raggruppando tutto, dai campionati alla coppe nazionali ed europee sino alle Nazionali, Klose è quota 286, Di Natale a 284. Al conto vanno aggiunte le reti nelle serie minori: 26 per Klose in Regionalliga e Oberliga, 18 per Di Natale in C2. Ma sul presente e futuro immediato si sente ancora il peso dei due goleador. Perché Klose in questo campionato è andato a segno 5 volte (l’ulti- UDINESE 17 MARTINEZ 25 SAU 30 DONSAH 8 AVELAR (4-3-3) OGGI ore 15 ARBITRO Massa (and. 1-0) © RIPRODUZIONE RISERVATA 75 HEURTAUX 27 WIDMER 6 ALLAN 31 KARNEZIS 5 DANILO 19 GUILHERME 90 COP 5 CONTI 20 EKDAL 16 DESSENA PANCHINA 13 Castellazzi, 1 Ichazo, 5 Bovo, 18 Jansson, 21 Silva, 3 Molinaro, 32 S. Masiello, 20 Vives, 15 Gonzalez, 11 Maxi Lopez, 22 Amauri. ALLENATORE Ventura. BALLOTTAGGI Maksimovic-Bovo 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Bovo, El Kaddouri e Vives. INDISPONIBILI Farnerud (3 giorni). ALTRI Basha, Barreto. PANCHINA 1 Colombi, 27 Cragno, 3 Murru, 32 Ceppitelli, 37 Diakitè, 4 Crisetig, 7 Cossu, 9 Longo, 17 Farias, 22 Husbauer, 10 Joao Pedro, 40 M’Poku. ALLENATORE Zola. BALLOTTAGGI Avelar– Murru 60-40%, Conti-Crisetig 60-40%, Cop–Mpoku 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Balzano, Ceppitelli, Cossu, Longo. INDISPONIBILI Pisano e Balzano (2 giorni) ALTRI Carboni, Muroni, Barella, Caio Rangel. X 3.55 34 7 GABRIEL BADU SILVA 10 DI NATALE 33 15 2 CAPUANO ROSSETTINI GONZALEZ 44 BRKIC 1 1.75 89 PIRIS 77 THEREAU 27 QUAGLIARELLA 11 KLOSE 20 BIGLIA 7 F.ANDERSON 16 PAROLO 26 RADU 33 MAURICIO 87 CANDREVA 32 CATALDI 3 DE VRIJ 8 BASTA 1 BERISHA PANCHINA 97 Meret, 22 Scuffet, 18 Bubnjic, 2 Wague, 8 Fernandes, 95 Evangelista, 66 Pinzi, 9 Perica, 94 Aguirre. ALL. Stramaccioni.BALLOTTAGGI BaduFernandes 70-30%. SQUALIFICATI Pasquale e Kone (1). DIFFIDATI Fernandes, Badu, Piris, Thereau. INDISPONIBILI Domizzi, Geijo. ALTRI nessuno. PANCHINA 77 Strakosha, 55 Guerrieri, 85 Novaretti, 13 Konko, 39 Cavanda, 5 Braafheid, 23 Onazi, 24 Ledesma, 10 Ederson, 14 B.Keita, 34 Perea. ALLENATORE Pioli. BALLOTTAGGI Candreva-B.Keita 7030%.Cataldi-Onazi 65-35%. SQUALIFICATI Cana (1), Marchetti (1), S. Mauri (1). DIFFIDATI Cavanda, De Vrij, F.Anderson. INDISPONIBILI Djordjevic (80 giorni), Ciani (15), Gentiletti (50), Lulic (30), Pereirinha (20), Tounkara (10). ALTRI Sculli. 2 4.75 ma due settimane fa nel k.o. di Cesena), Di Natale in 9 occasioni(il sigillo più recente nel 2-1 a Empoli del 26 gennaio). BIVIO Udinese e Lazio attendono da loro quella spinta in più quanto mai importante in questo momento. I romani sono reduci da 3 sconfitte nelle ultime 4 gare di campionato. I friulani non vincono in casa dal 26 ottobre: il 2-0 all’Atalanta, avviato da una rete di Di Natale. Sei i punti di distacco: Lazio scivolata al sesto posto dopo un soggiorno in zona Champions. Oggi pomeriggio, all’ingresso in campo, Klose taglierà la ventesima presenza in campionato. Per contratto scatta l’opzione di rinnovo a suo favore. Ma non è detto che il tedesco resti. Potrebbe tornare in Germania o tentare l’esperienza nella Mls Americana. Lo stesso orizzonte va a stuzzicare Di Natale, anche lui in scadenza di contratto e intenzionato a guardare altrove. In fondo, il futuro è sempre di chi lo cerca. A qualsiasi età. E Klose e Di Natale hanno ancora gol e progetti da inseguire. (3-5-1-1) LAZIO 30 PADELLI 26 DE SANCTIS 44 23 MANOLAS ASTORI 4 16 NAINGGOLAN DE ROSSI INTER 4-3-1-2 PANCHINA 30 Carrizo, 46 Berni, 15 Vidic, 54 Donkor, 22 Dodò, 10 Kovacic, 17 Kuzmanovic, 20 Obi, 88 Hernanes, 8 Palacio, 28 Puscas. ALLENATORE Mancini. BALLOTTAGGI Guarin-Kovacic 55-45%, Medel-Kuzmanovic 55-45%, Shaqiri-Palacio 60-40%, Santon-Dodò 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Dodò, Icardi. INDISPONIBILI Andreolli (7 giorni), D’Ambrosio (7), Nagatomo (50), Jonathan (stagione finita). ALTRI nessuno. Totò-Klose, sfida da oltre 600 gol E può continuare in America G 14 CAMPAGNARO 23 RANOCCHIA 77 BROZOVIC 2 pareggi senza vittorie nelle ultime 3 trasferte in campionato MIGLIORI MARCATORI 21 FREY Se vuoi restare aggiornato sulle formazioni, conoscere i consigli dei nostri esperti, consultare le statistiche di ogni singolo giocatore e scoprire i segreti per vincere al fantacalcio, da quest’anno la Gazzetta mette a disposizione, gratuitamente sul suo sito, un’intera sezione dedicata. Su Fantanews trovi i voti, gli assist ufficiali al termine di tutte le gare, articoli esclusivi di presentazione della Magic giornata e spunti per fare mercato nella tua lega. Non solo, alla vigilia di ogni turno puoi chiedere consigli per la tua formazione su magicblog.gazzetta.it e guardare l’infografica interattiva di +3. 2 vittorie Dell’Atalanta contro l’Inter German Denis CHIEVO GAZZAWEB www.gazzetta.it 18 MEDEL imbattuta in casa nelle ultime 4 gare di campionato Vittorie Atalanta 13 GUARIN 91 SHAQIRI 9 ICARDI ATALANTA 11 PODOLSKI 11 MORALEZ 51 PINILLA 22 ZAPPACOSTA 2 2.25 ARBITRO Banti ASSISTENTI Crispo-La Rocca QUARTO UOMO Stallone ADDIZIONALI Irrati-Pasqua TV Sky Sport 1 HD, Calcio 1 HD, Premium Cacio 1 HD 10 GOMEZ 29 BENALOUANE X 3.10 1 3.10 X 3.20 2 2.35 CESENA (4-3-1-2) JUVENTUS (4-3-1-2) OGGI ore 20.45 ARBITRO Russo (and. 0-3) 24 PERICO 1 LEALI 25 CAPELLI 7 CARBONERO 6 17 LUCCHINI MAGNUSSON 8 DE FEUDIS 5 GIORGI 11 92 BRIENZA 9 DEFREL RODRÍGUEZ 14 LLORENTE 23 VIDAL 21 PIRLO 6 POGBA 33 EVRA Antonio Di Natale, 37 anni LAPRESSE 9 MORATA 8 MARCHISIO 5 OGBONNA 19 26 BONUCCI LICHTSTEINER 1 BUFFON PANCHINA 30 Agliardi, 81 Bressan, 2 Nica, 14 Volta, 15 Krajnc, 33 Renzetti, 13 Gasperi, 26 Mudingayi, 77 Ze Eduardo, 18 Djuric, 19 Succi, 32 Moncini. ALL. Di Carlo. BALLOT. Carbonero-Mudingayi-Ze Eduardo 40-30-30%, Rodriguez-Djuric 5545%. SQUAL. nessuno. DIFF. Capelli, Giorgi, Lucchini, Perico, Renzetti, Rodriguez e Volta. INDISP. Marilungo (25 giorni), Tabanelli (60), Valzania, Cazzola e Pulzetti (15), Cascione (da valutare). ALTRI nessuno. PANCHINA 30 Storari, 34 Rubinho, 15 Barzagli, 3 Chiellini, 17 De Ceglie, 20 Padoin, 37 Pereyra, 27 Sturaro, 7 Pepe, 11 Coman. ALL. Allegri. BALLOT. Pirlo-Pereyra 6040%, Ogbonna-Chiellini 55-45%. SQUAL. Tevez (1). DIFF. Ogbonna, Pogba, De Ceglie. INDISP. Asamoah (due mesi), Romulo (30 giorni), Matri (7), Marrone (20) Caceres (da valutare). ALTRI nessuno. Miroslav Klose, 36 anni LAPRESSE 1 11.00 X 5.75 2 1.25 Calcio R DOMENICA 15 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA NON SOLO AFFARI 15 CONTENUTO PREMIUM Professione amico «Arriva e fa presto e alla svelta il suo lavoro» racconta nel libro «Dico Tutto» scritto con Pierluigi Pardo, l’unico giornalista davvero legato a un giocatore: Cassano è testimone di nozze di Pardo. Nicola vive a Genova, la città del cuore di Cassano che da quando è con Carolina non ricorre al «cugino». Da sinistra i gemelli Gianluca e Danilo Trabucco con Diego Milito, al centro Simone Ronco e Totò Di Natale, a destra Costantino Nicoletti CHE LAVORO FAI? RISOLVO PROBLEMI AI CALCIATORI LA STORIA di FRANCESCO VELLUZZI P rofessione: amico dei calciatori. Ci sono i portaborse, quelli che presentano le donne, quelli che tengono la macchina nel weekend e la riconsegnano dopo la partita, quelli che addirittura la guidano al calciatore, pratica in voga tra i sudamericani, quelli che pagano le bollette, quelli che fanno qualsiasi cosa pur di rendere felici i loro idoli-amici. «Ho sempre tenuto nel frigo dell’officina un mezzo maialetto. Quando me lo chiedevano era lì», racconta Corrado Scameroni, meccanico cagliaritano, amico vero di tanti. «Ho cominciato con Mauro Esposito, il migliore, a lui ho fatto il club. Poi sono arrivati Ferri, Astori, ora Rossettini e Sau. Ogni calciatore mi presentava il suo amico e poi lo diventavo io. Li ho conquistati con la simpatia e l’onestà. Non ho mai preteso nulla da loro se non qualche maglia o il biglietto per la partita». Onestà e sincerità. E disinteresse. Questo si aspettano i calciatori, diffidenti con i giornalisti, ma spesso bidonati in affari, da quelli a cui si attaccano e che si attaccano a loro morbosamente. L’amico ti trova l’ultimo oggetto tecnologico, il telefonino scontato, la partecipazione a un evento che conta, l’ingresso riservato e il tavolo in discoteca. E il campione va. Perché nel momento in cui tutto questo indotto viene a mancare la depressione si avvicina. «Mi vanto dell’amicizia di parecchi calciatori. E’ un privilegio», racconta Costantino Nicoletti, fiorentino, che nella vita ha fatto di tutto, dal ristoratore, al procuratore e persino il presidente dell’Ascoli. «Trovo televisori e telefonini, giochini e playstation. Sebastian Frey, ex portiere viola, era un fis- AUTISTI, IMMOBILIARISTI, PR, CONCESSIONARI: QUANDO L’AMICIZIA CON I GIOCATORI DIVENTA UN MESTIERE sato. Il primo amico è stato Manuel Pasqual. poi sono venuti Montolivo, Viviano, Marilungo, Gilardino, Santana. Con gli italiani si crea un rapporto più autentico. Con lo straniero, una volta terminata l’esperienza qui, tende a finire. Il calciatore non lo devi idolatrare, ma rispettare e non devi avere il secondo fine». FACCENDIERI I sudamericani hanno uomini di fiducia sempre accanto, anche nelle scorribande notturne e fuori porta. Come dimenticare il Mariano di Recoba e Zamorano, l’Alejandro di Isla e Sanchez, l’Arturo di Muriel. Anche Pereyra ha Alex accanto a lui. Pure Vidal non è mai solo...Gli amici dei sudamericani fanno tutto. Sono stipendiati. Tornando all’Italia, un mito resta Nicola, sempre citato, da lui stesso, come il cugino di Antonio Cassano. Ma cugino non è. E’ un amico che, quando Fantantonio era single, gli ha fatto da spalla e da guardaspalle. Dopo un incidente con la Ferrari, Cassano chiama l’immancabile Nicola: IN CARRIERA La lista degli amici dei calciatori è lunga e comprende altre figure. Immobiliaristi e concessionari d’auto sono cardini nella quotidianità del campione. Danilo e Gianluca Trabucco, 46 anni, gemelli pescaresi, sono l’anima di Diego Milito, ma hanno fatto affari con Toni, Esposito, Criscito, Bonazzoli, Marcello Lippi. «Milito è l’amico del cuore. Lo conoscemmo a Genova, non l’abbiamo perso ora che è tornato in Argentina. Ci costringe a vedere le partite del Racing nella notte perché poi dobbiamo scriverci. Ci ha affidato la gestione della sua casa milanese. Il calciatore vuole sincerità, non adulazione. La cosa più bella è che ci ha fatti diventare amici di Ranocchia. Al quale non abbiamo venduto case. E’ un amico e basta. E oggi i calciatori sono più attenti a scegliere gli amici». Lo conferma Erminio Del Signore, amico di Pippo Inzaghi, da più di 15 anni. Uno che assiste i calciatori in tante questioni e uomo fidatissimo di Pirlo. «Quel che conta sono fiducia e rispetto». Concetti ribaditi COSTANTINO NICOLETTI da Gianluca Voulaz, 39 anni, che EX PRESIDENTE ASCOLI ora gestisce la Sobe Sport e si occupa dell’immagine e dei siti di tanti: da Lavezzi a Cerci, da Montolivo a El Shaarawy, da Neto a Marchetti. Lavorava in Adidas, poi in Fiorentina. quindi si è messo in proprio. I calciatori sono assistiti e amici fuori. «L’importante è stare al proprio posto e avere professionalità». SONO UN PRIVILEGIATO IN QUANTO AMICO DEI CALCIATORI LI AIUTO PER TELEFONINI E TV E SENZA SECONDI FINI SOCI E proprio la discrezione di Simone Ronco, 34 anni di Udine, ha conquistato il diffidentissimo Totò Di Natale. «Lavoravo in banca, Totò me lo presentò un amico. Mi studiò per bene, piano piano mi ha coinvolto nell’azienda di caffè, mi ha voluto come presidente della Donatello, la società calcistica che ora seguo in prima persona e mi vuole con lui in ogni momento. Ci facciamo anche 20 telefonate al giorno. Conosco e seguo la sua situazione patrimoniale e affaristica». Nella casa versiliese di Totò, Simone ha la sua stanza. «Spesso lo devo accompagnare a Empoli e tornare in giornata, ma ormai siamo in simbiosi». Come Giorgio Chiellini ed Edo Bandini che ora lavora alla Juve, come Fabio Quagliarella e Giovanni del Vasto, amici fraterni di Castellammare di Stabia, come Maurizio Domizzi e Simone Tutino. Amicizie vere, cementate nel tempo che sconfinano negli affari. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il gruppo di amici di Giorgio Chiellini, capeggiato in alto al centro, da Edoardo Bandini che adesso lavora al marketing della Juventus. Il difensore azzurro e l’amico sono da anni inseparabili a Torino 16 Lotito gate R L’intervista Tommasi: «Basta! State usurpando il nostro sport» 1Duro il presidente Aic: «Il silenzio-assenso dei club è ancora più grave delle parole di Lotito: nessuno ne ha messo in discussione l’incarico. Anzi, qui si confonde il ruolo con il potere. Questa Figc non può durare un altro anno e mezzo» nere continui a ricoprire il ruolo di consigliere federale con delega alle riforme del calcio! Credo sia arrivato il momento di prendere le distanze da certi comportamenti con i fatti, non solo a parole». Ma Lotito sta in Consiglio federale perché le società lo hanno votato, no? «Lo so benissimo. E infatti, di cosa vogliamo parlare? Dello scandalo Parma? Dei 230 tesserati? Ma perché stupirsi ora e non quando la Figc ha delegato alla Lega il controllo dei contratti?». Lotito venerdì durante la lunga auto-difesa agitava il suo programma rivoluzionario, lo stesso che cercava di «vendere» al telefono con Pino Iodice... «Ecco, se le modalità sono queste... Dovreste riflettere su quei 50 minuti di monologo in Lega, senza freni, senza alcun contraddittorio, senza che qualcuno provasse a fermarlo. Lotito è l’emblema dei dirigenti sportivi di oggi: persone che anziché gestire un servizio per il bene del movimento, lo trattano come una loro proprietà e fanno il bello e cattivo tempo, spesso impuniti, solo per fare più soldi. Oggi, ahimè, si confonde il ruolo con il potere. E chi lo detiene, non ha nel proprio bagaglio i due concetti basilari: servizio e responsabilità». Claudio Lotito, 57 anni, e il presidente federale Carlo Tavecchio, 71 LAPRESSE Alessandro Catapano «A IL NOSTRO PROGRAMMA E’ RAPPRESENTATO ALLA PERFEZIONE DA DEMETRIO ALBERTINI DAMIANO TOMMASI SUL FUTURO DELLA FIGC Damiano a tutto campo Domani presenta un libro sul doping ● «Qualcuno corre troppo. Il lato oscuro del calcio». Dopo «Lo sport del doping» di Sandro Donati, un altro viaggio nell’abuso di sostanze e farmaci, stavolta nello sport più amato dagli italiani. L’indagine è firmata da Lamberto Gherpelli, osservatore e studioso del mondo calcistico, militante delle giovanili della Reggiana negli anni ‘70. Il libro, edito da Edizioni Gruppo Abele, sarà presentato domani alle 10 nella sede romana della Federazione nazionale della stampa. Parteciperanno, oltre all’autore, Sandro Donati e Damiano Tommasi, che ne ha scritto la prefazione. «Spesso il campione diventa macchina da soldi, gallina dalle uova d’oro da spremere finché si è in tempo, prodotto da sfruttare e poi sostituire...», scrive il presidente dell’Aic. spettiamo l’Aurora...». Che non è l’incipit della canzone dei Litfiba né, in momenti di miseria come questi, l’attesa di una nuova era («Anche se io non smetto di lottare e sperare»), ma l’arrivo della quarta femmina. Con i due maschi fanno sei figli. Un bell’impegno, come occuparsi dell’asilo che ha fondato e della scuola primaria di prossima apertura. Bella la vita di Damiano Tommasi, se non fosse per il calcio, e il sindacato dei calciatori, che lui presiede e rappresenta in Consiglio federale. «Ma io ancora mi diverto in Seconda categoria, quando l’allenatore mi convoca...». Il calcio dietro la scrivania, invece, «onestamente è sempre peggio. Da agosto a oggi è successo di tutto, perfino più di quello che temevo. Ma il dramma è che non mi stupisco più, né mi dispiaccio. Anche queste dichiarazioni di Lotito, che voi definite scioccanti, cosa raccontano di nuovo? Niente». E il rischio, lei ha dichiarato, è che nemmeno stavolta accada niente. Perché tanto pessimismo? «Dovrei confidare nella Procura federale, ma onestamente quando leggo le dichiarazioni dei vertici del calcio e dello sport, o il silenzio-assenso dei presidenti delle società, capisco che siamo ben oltre quello che prevedevamo ad agosto. In questa brutta storia, infatti, le reazioni per me sono state la cosa più grave». Il sottosegretario Delrio ha chiesto a nome dei cittadini che «... la Figc affronti un serio e radicale cambiamento di approccio nella gestione dello sport più popolare degli italiani». Chiaro, no? «Sì, ed è emblematico che la presa di posizione più chiara e netta sia arrivata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Delrio. Fin da agosto, del resto, il Governo ha spinto in una direzione, poi però c’è sempre l’autonomia dello sport...». Ma anche Tavecchio ha definito «inaccettabili» e «da censurare» le dichiarazioni di Lotito, mentre per Malagò sono state «incaute» e potenzialmente «screditanti». Non sono stati abbastanza duri? «Nessuno ha messo in discussione l’incarico di Lotito, l’opportunità che un personaggio del ge- Dicevamo delle riforme... «Già, dove sono i progetti sportivi, che dovrebbero essere sempre la nostra stella polare? Le riforme non esistono. Da mesi aspettiamo che siano portate in Consiglio federale. Come la situazione grottesca della Lega Pro: sbarcherà mai in Consiglio? Potremo decidere prima o poi se Macalli deve decadere o se la Lega va commissariata? In Consiglio è arrivato solo il tetto alle rose, un provvedimento sbagliato, come al solito passato con i voti di chi non c’entra nulla e l’opposizione dei tecnici, calciatori e allenatori, puntualmente inascoltati. E le altre dove sono finite? Dov’è la riforma dei campionati, che doveva essere la madre di tutte le battaglie?». Pare di capire che il suo giudizio della presidenza Tavecchio, fin qui, sia ampiamente insufficiente... «Non do voti a nessuno, per carità. Ma è evidente che con questa gestione abbiamo fatto un passo indietro rispetto alla precedente. Continuiamo a occuparci di Infront, manager, telecamere, diritti tv, soldi. E basta. Lo sport, le sue regole, i suoi valori, i suoi attori non sono mai all’ordine del giorno. Mai. Come si può andare avanti così?. Stanno usurpando il nostro calcio» Le ricordo che Carlo Tavecchio lo scorso anno è stato eletto democraticamente alla presidenza della Figc... «Certamente, e rispetto la sua elezione. Ma mi chiedo: è davvero democrazia un sistema elettorale in cui la maggioranza è rappresentata dai gestori e non dagli attori del calcio? Se le norme sono sbagliate, o risultano incomprensibili, vanno cambiate». È il suo programma elettorale per il prossimo anno? «Faccio già tanta fatica a guidare l’Associazione italiana calciatori, a sedere in Consiglio federale e a far parte pure del Consiglio nazionale del Coni. Non ho ambizioni presidenziali, il nostro programma continua ad essere rappresentato alla perfezione da Demetrio Albertini». Comunque tra un anno e mezzo? «Io spero anche prima, francamente. D’altronde, se si continua sulla china presa ad agosto, prima o poi qualcosa accadrà. Noi aspettiamo e speriamo». Anche oltre l’Aurora. © RIPRODUZIONE RISERVATA LE SOCIETA’ DI A Eppure in tanti sono con Lotito «Registrazione abusiva» 1Zamparini: «La chiamata era privata: perdita di valori». Allegri «scosso e stranito» L a più divertente (e la più emblematica) è del presidente del Chievo Luca Campedelli: «Una telefonata registrata in maniera abusiva, di conseguenza per me è come se non esistesse». Se la gioca con Maurizio Zamparini, anche lui esilarante: «Non entro nel merito di quello che è stato detto, la cosa che mi colpisce di più è la perdita di valori: una telefonata privata che viene registrata e pubblicata. Ecco, il fatto più grave è che in questo Paese si sono persi i valori». Forse anche un pizzico di dignità. IL BILANCIO Dunque, registrato a caldo il silenzio assordante della Lega di Serie A sul Lotito gate (a parte la tempestiva intemerata di Pallotta sui diritti tv e la ovvia autodifesa della Lazio), 24 ore dopo, mentre Lotito minaccia querele a Iodice («Manovra subdola») e preso atto che il d.g. dell’Ischia ai tempi del Taranto fu inibito sei mesi per non aver pagato i diritti d’immagine al tecnico Braglia, noi ci siamo ripresentati dalle società per avere un commento, contro o pro Lotito, anche un no comment. Diciamolo subito, poteva andare anche peggio: quattro (Atalanta, Cagliari, Napoli, Torino) non hanno risposto niente, quattro (Genoa, Parma, Sampdoria, Verona) non sono andate oltre il «no comment», due (Cesena e Juventus, che si riserva di commentare oggi) hanno mandato avanti gli allenatori, Di Carlo e Allegri («Sono scosso e strani- Ma le sue donne lo attaccano: «Promesse e basta» ● (m.cal.) Attaccato anche dalle sue giocatrici. Il 9 gennaio, per la festa dei 115 anni, Lotito aveva promesso di aiutarle: «Vista la difficile situazione, la Lazio incorporerà la squadra nella propria gestione. Questa deve essere una grande famiglia». Ieri, l’annuncio della Lazio femminile (Serie B), che oggi non partirà per Palermo: «Non siamo nelle condizioni economiche di poter affrontare la trasferta. L’attuale condizione societaria è una diretta conseguenza delle promesse reiterate e non mantenute da parte della dirigenza della S.S. Lazio». 17 DOMENICA 15 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA fIN CASA DELLA CAPOLISTA DI B Carpi, rabbia e orgoglio «Con noi la A più bella» 1Castori: «La nostra promozione migliorerebbe il calcio italiano» I tifosi chiedono rispetto e sbeffeggiano Lotito con cori e striscioni A sinistra lo striscione esposto ieri dai tifosi del Carpi: «Meritiamo rispetto». A Latina (sopra) c’è chi ha indossato la maschera di Lotitito PEGASO SKY Roberto Pelucchi INVIATO A CARPI (MODENA) L to»). Le restanti otto hanno preso una posizione: tre (Chievo, Palermo e Udinese) contro l’infame registrazione (per Pozzo «uno scandalo»), due (Sassuolo, Fiorentina) appena appena contro Lotito (per il d.s. Pradè frasi «imbarazzanti»), le ultime tre hanno evitato di giudicare l’uomo Lotito, analizzandone solo il contenuto (furbe, eh). Per il presidente dell’Empoli Corsi «purtroppo l’aspetto tecnico non conta più». Per il d.g. dell’Inter Fassone bisogna «mettere mano ai criteri di ammissione dei club alla Serie A e anche a quelli per i requisiti dei proprietari delle società», lavorando su «impiantistica sportiva, bacino d’utenza e criteri economici». Quindi, in sostanza, vita dura per realtà come Carpi e Frosinone. Per Galliani, infine, vale il Fassone pensiero, con l’aggiunta che «per iscriversi al campionato italiano ci vorrebbe una licenza come quella Uefa». LO SCENARIO Un bel dibattito, non c’è che dire. Peccato che nessuno si sia espresso sull’opportunità che uno come Lotito continui a occupare la poltrona che possiede (è proprio il caso di dire) in Consiglio federale. In questo quadro, poveri illuso chi si aspettava un appello a Stefano Palazzi. Ma piaccia o no, da domani la questione Lotito sarà sul tavolo del Procuratore federale e nei pensieri del super procuratore del Coni Cataldi, che dall’alto vigilerà. La conversazione era privata, vero; ma quel passaggio sul presidente dell’Aia Nicchi («testa di ca...») puzza lontano un miglio di «dichiarazione lesiva dell’onorabilità...» delle istituzioni, che gli costerebbe un sicuro deferimento. E se Nicchi inviasse a Palazzi pure il fascicolo con gli insulti a Farina, per Lotito, che ha già accumulato 8 mesi e 15 giorni di inibizione, potrebbero essere guai seri. a. cat. © RIPRODUZIONE RISERVATA HANNO DETTO UNA TELEFONATA REGISTRATA COSÌ PER ME NON ESISTE LUCA CAMPEDELLI PRESIDENTE CHIEVO a risposta di Carpi a Claudio Lotito è riassunta da un piccolo striscione spuntato in gradinata poco dopo l’inizio della partita con lo Spezia: due lettere, LO, e un dito medio: «Lodito», in pratica. Lo sberleffo per seppellire chi dice che in Italia ci sono squadre che non contano un c... e, quindi, sono inutili in Serie A. Carpi ha reagito con eleganza, senza allungare il brodo delle polemiche. I tifosi si sono concessi cinque minuti cinque di sfogo. Comprensibile. «Lotito pezzo di m...», hanno urlato. «Lotito il tuo calcio ci fa Skyfo» e «Meritiamo rispetto» c’era scritto su due striscioni. Uno soltanto insultante, in giro si è visto di peggio. «JE SUIS CARPI» La realtà è che i carpigiani si sono sentiti più delusi che offesi. Ieri Lotito era sulla bocca di tut- ti. Nei bar, tra i banconi del mercato. «Mi ascolti: io sono vecchia, il calcio non lo guardo, ma ho due nipoti piccoli che pensano soltanto al pallone. Quando vince il Carpi, vanno a letto contenti. Ecco, io a questo signore di Roma voglio dire: viene lei, ora, a dire ai miei ragazzi che è tutto finto, che non hanno diritto al sorriso?». Nonna Ida, trascinando la borsa della spesa, riassume il pensiero di tutti quelli che credono ancora nel lato romantico del calcio. Il profilo Facebook del Carpi è stato sommerso di messaggi arrivati da tutta Italia, da Bolzano a Palermo, persino dal Marocco. L’interista Mattia Crispino ha scritto: «Sono proprio le favole come la vostra a permettere ai bambini di sognare. Esempio di come passione e impegno possano far compiere imprese a prima vista titaniche, ma in fin dei conti realizzabili». E Davide Lugli: «È proprio vero che dal male nasce il bene. Lotito ha ottenuto l’effetto opposto, le nostre forze saranno moltiplicate». RIl patron Bonacini: «La gente ha capito tutto...» Paolo Belli: «Chi è più bravo vince» ORGOGLIO Lorenzo Pasciuti è arrivato a Carpi nel 2009, aveva appena 20 anni e con questa piccola squadra di provincia è passato dai dilettanti al primo posto in B. Tre promozioni e la quarta, la più prestigiosa, sullo sfondo. Ieri il centrocampista è stato tra i migliori, e non è un caso: «No, proprio non lo è. Le parole di Lotito mi hanno dato fastidio. Noi ci mettiamo cuore, voglia, corsa. Ci stiamo meritando il primato e se continueremo a meritarcelo sarà giusto salire in Serie A. Se chi spende cento volte più di noi non ci riesce, è giusto che resti in B». Un discorso logico. Conferma il cantante carpigiano Paolo Belli: «Nello sport chi è più bravo vince, il mediocre sta a metà a classifica, gli altri retrocedono. Ma lo sport è anche LA PARTITA CI VOGLIONO CRITERI DI AMMISSIONE ALLA SERIE A MARCO FASSONE D.G. DELL’INTER Bjelica dello Spezia «Dopo queste parole campionato falsato» CARPI (MODENA) IL MIGLIORE U PER ISCRIVERSI SERVIREBBE UNA LICENZA DEL TIPO UEFA ADRIANO GALLIANI A.D. DEL MILAN no zero a zero bello, combattuto, ben giocato. E un pareggio giusto, anche se il Carpi nel finale ha buttato via la vittoria con Inglese, che si è fatto deviare in angolo da Chichizola un rigore generoso (per Fabbri fallo di Valentini su Di Gaudio). Lo 0-0 del primo tempo non ha reso giustizia allo Spezia, propositivo e pericoloso. I liguri hanno affondato soprattutto a destra, con Datkovic, Milos e Brezovec. Nenè, in avanti, ha offerto qualità e sostanza: una volta non ha inquadrato la porta in diagonale, ma in altre due ha messo a dura pro- 7,5 ● CHICHIZOLA PORTIERE DELLO SPEZIA E’ la dannazione di Inglese: prima gli stoppa un tiro su azione, poi a pochi minuti dalla fine gli devia in angolo il calcio di rigore della possibile vittoria. Semplicemente strepitoso. va i riflessi di Gabriel, strepitoso poi nel respingere la schiacciata di testa di De las Cuevas. Il Carpi ha lasciato un po’ troppo il controllo del match agli avversari e in attacco ha sofferto l’assenza di Mbakogu. L’occasione più ghiotta per gli emiliani è stata una girata centrale di Pasciuti. Di ben altra sostanza la ripresa del Carpi, che ha creato occasioni a ripetizione (ottimo Chichizola su Inglese, mentre Pasciuti ha colpito il palo). L’IRA DI BJELICA Ancora prima che finisse il primo tempo, Bjelica, allenatore dello Spezia, è stato allontanato dalla panchina, seconda espulsione in tre partite. «Non ho detto nulla, non sono un oggetto inanimato. Dopo le parole di Lotito penso che per tutte le altre 19 squadre di cui non ha parlato possono esserci dei problemi come li abbiamo avuti noi oggi. Penso che già con questo il campionato non è regolare perché ora sbagliare contro queste squadre può essere pericoloso».. ro.pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA emozione. Due anni fa abbiamo avuto un disastro, il terremoto ci ha creato problemi non soltanto economici e strutturali, ma anche dentro di noi. Ora la squadra ci sta regalando un sogno, perché farlo crollare così?». SPOT PER IL CALCIO Stefano Bonacini, il patron del Carpi, con grande stile non aggiunge pepe: «La gente ha già capito tutto...». E il direttore sportivo Cristiano Giuntoli aggiunge: «Se siamo in testa vuol dire che il calcio è ancora pulito, siamo convinti che vincerà sempre il migliore. La solidarietà di Mancini, di Sarri, di tanti italiani, ci ha fatto molto piacere». Fabrizio Castori, uomo e allenatore del popolo, si è fatto violenza per non reagire all’affronto di Lotito. Se gli avessero tolto i sogni, la sua carriera non sarebbe neppure cominciata: «Il nostro è un calcio coinvolgente, la nostra promozione migliorerebbe l’immagine del calcio italiano». Una riforma già adesso migliore di quella che ha in testa Lotito. © RIPRODUZIONE RISERVATA CARPI 0 SPEZIA 0 CARPI (4-4-1-1) Gabriel 6,5; Struna 6, Romagnoli 6,5, Gagliolo 6,5, Letizia 6,5; Molina 6,5, Porcari 6, Bianco 6 (dal 32’ s.t. Di Gaudio 6), Pasciuti 7 (dal 32’ s.t. Lasagna 5,5); Lollo 6; Inglese 5. PANCHINA Brunelli, Modolo, Pasini, Poli, Sabbione, Pugliese, Gatto. ALLENATORE Castori 6,5. SPEZIA (3-5-2) Chichizola 7,5; Datkovic 6,5, Valentini 6, Piccolo 6,5; Milos 6,5, Brezovec 6, Canadjija 6, De las Cuevas 6,5 (dal 28’ s.t. Acampora 5,5), Migliore 6,5; Catellani 6, Nenè 6. PANCHINA Nocchi, Katanec, Luca, Madonna, Gagliardini, Giannetti, Situm, Cisotti. ALLENATORE Bjelica 6,5. ARBITRO Fabbri di Ravenna 5. GUARDALINEE Lo Cicero 6Santoro 6. ESPULSI il tecnico Bjelica (S) al 38’ p.t. per proteste. AMMONITI Inglese (C), Romagnoli (C), Bianco (C) e Migliore (S) per gioco scorretto; Piccolo (S) per proteste. NOTE paganti 1.667, incasso di 15.500 euro; abbonati 1.177, quota di 10.177 euro. Tiri in porta 7 (con un palo)-5. Tiri fuori 6-3. In fuorigioco 2-1. Angoli 6-5. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 3’. 18 Serie B R 26a giornata L'ANALISI di NICOLA BINDA SCANDALI POCHI GOL E LEZIONI PER TUTTI L a quotazione della promozione del Carpi oggi è in leggero calo, ma le deliranti parole di Lotito non c'entrano. Sono stati il rigore parato da Chichizola, il pareggio con lo Spezia e le vittorie di Livorno e Avellino ad aver ridotto di 2 punti il vantaggio. Poco male. Il margine resta rassicurante, e poi c’è tutta l’Italia calcistica che ha deciso di tifare Carpi. L’operazione-simpatia scattata dopo il Lotito-gate accompagnerà fino in fondo la squadra di Castori. E già questo è un successo. Un altro scandalo è essere arrivati a metà febbraio in attesa di penalizzazioni che potrebbero incidere in modo pesante sulla classifica. Il Bologna dovrebbe perdere un punto, il Brescia 5-6 e chissà che non ci siano altre squadre in fallo. Si tratta di mancanze relative a mesi e mesi fa, è mai possibile che ancora non ci sia una sentenza? La classifica ha bisogno di essere chiara, perché le distanze sono troppo ridotte e non ci sarebbe da stupirsi se saranno proprio le penalizzazioni a fare la differenza. Anche per questo è giusto indignarsi. Perché il campionato non lo merita. Ci sono stati solo 14 gol (minimo stagionale dopo i 19 della quinta giornata) e ben 11 squadre non hanno segnato (record), ma i colpi di scena non sono mancati. Nel bene e nel male BariVicenza è stata la partita simbolo della giornata, con la squadra di Nicola che a questo punto deve solo pensare a salvarsi e con quella di Marino che sta facendo un’impresa seconda solo a quella del Carpi. Anche il Vicenza lo insegna. La cosa è importante è sapere fare calcio, non soltanto incassare i (tanti) soldi dei diritti tv. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Livorno fa 100 Siligardi è d’oro: la A è più vicina Bufera a Varese VARESE 0 LIVORNO 1 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Siligardi all’11’ s.t. VARESE (4-4-2) Perucchini 6; Luoni 6 (dal 15’ s.t. Jakimovski 5), Borghese 6, Rea 5,5, Rossi 5,5; Fiamozzi 6,5, Corti 5,5, Capezzi 6, Zecchin 5,5 (dal 30’ s.t. Forte 6); Lores 6, Neto Pereira 5,5. PANCHINA Birighitti, Blasi, Simic, Jebbour, Barberis, Osuji, Capello. ALLENATORE Bettinelli 5,5. LIVORNO (3-5-2) Mazzoni 6; Ceccherini 5,5 (dal 20’ s.t. Gemiti 6), Emerson 6,5, Gonnelli 6; Maicon 6, Luci 6,5, Appelt 6, Jelenic 6 (dal 28’ s.t. Moscati 6), Lambrughi 6,5; Siligardi 7 (dal 42’ s.t. Galabinov s.v.), Vantaggiato 6. PANCHINA Bastianoni, Rivas, Rafati, Belingheri, Strasser, Empereur. ALLENATORE Gelain 7. ARBITRO Ripa di Nocera Inf. 5,5. GUARDALINEE Colella 6-Borzomì 6. ESPULSI Gonnelli (L) al 46’ s.t. per doppia ammonizione (entrambe per gioco scorretto). AMMONITI Rossi (V), Zecchin (V) e Ceccherini (L) per gioco scorretto; Borghese (V) per c.n.r.; Corti (V) per proteste; NOTE paganti 687, incasso di 3.310,50 euro; abbonati 1.883, quota di 11.800 euro; Tiri in porta 2-2. Tiri fuori 3-5. In fuorigioco 2-2. Angoli 6-1. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 3’. Matteo Pierelli INVIATO A VARESE S erviva pazienza, non fretta. Serviva lucidità e sangue freddo, non frenesia. E il Livorno ha eseguito il compito alla perfezione: ha giocato una partita sorniona e per colpire ha atteso il momento giusto, arrivato a inizio ripresa con il solito Siligardi (8 gol e 7 assist). Ora i toscani sono a soli due punti dalla promozione diretta: i festeggiamenti per il Centenario non potevano cominciare in maniera migliore. Dall’altra parte i giocatori del Varese hanno finito a testa china, quasi chiedendo scusa a quei tifosi che durante tutto il secondo tempo hanno invocato l’acquisto di un attaccante e contestato duramente la società: è la prima che il presidente Laurenza viene preso di mira da quando è al timone (estate 2013). NIENTE SBAVATURE Il Livorno dall’avvento di Gelain viaggia come un frecciarossa: quattro vittorie in cinque partite e una serenità tipica delle squadre sicure dei propri mezzi. L’emergenza a centrocampo non si è fatta sentire. Gelain nel 3-5-2 sembra aver trovato la chiave giusta. Luci detta i tempi, Lambrughi sulla sinistra sembra un indemoniato e quando nel finale il tecnico toscano toglie Ceccherini lui si sistema senza problemi in difesa, da perfetto jolly qual è. Ma l’arma in più del Livorno si chiama Siligardi: settimana scorsa aveva affondato il Bari, stavolta stende il Varese con un perfetto colpo di biliardo di sinistro (Rossi e Corti in ritardo) che non lascia scampo a Perucchini. In questo momento è quasi immarcabile. IL VARESE DURA UN’ORA Ma il Livorno deve anche ringraziare Mazzoni, che ha fatto una gran parata evitando l’autorete a Ceccherini alla fine del primo tempo, durante il quale il Varese non aveva sfigurato, anzi. La squadra di Bettinelli aveva anche sfiorato il gol con Neto Pereira (in campo grazie a una placca di alluminio, in settimana verrà operato) che però non ha trovato il tempo giusto sullo splendido lancio di Zecchin. Ma una volta andato sotto il Varese ha smesso completamente di giocare e non è più riemerso. In più il pubblico ha cominciato a contestare e la squadra è parsa smarrita, incapace di qualsiasi reazione. In effetti il mercato di gennaio è stato deficitario, Neto Pereira starà fuori almeno un mese e risollevarsi dal penultimo posto non sarà facile. La società sembra aver individuato un attaccante svincolato che dovrebbe arrivare dall’estero: basterà? © RIPRODUZIONE RISERVATA IL MIGLIORE 7 ● SILIGARDI ATTACCANTE DEL LIVORNO Stop al Bologna Coppola super Così la Ternana può recriminare BOLOGNA 0 TERNANA 0 BOLOGNA (4-3-1-2) Coppola 7,5; Ceccarelli 6, Gastaldello 5,5, Maietta 5 (dal 28’ s.t. Oikonomou s.v.), Masina 6; Casarini 5,5 (dal 24’ s.t. Sansone 5), Matuzalem 6, Buchel 5 (dal 12’ s.t. Krsticic 5,5); Laribi 5,5; Cacia 6, Mancosu 5. PANCHINA Da Costa, Mbaye, Perez, Bessa, Zuculini, Improta. ALLENATORE Lopez 5,5. TERNANA (3-5-2) Brignoli 6,5; Valjent 6, Meccariello 6,5, Popescu 6 (dal 47’ s.t. Janse s.v.); Fazio 6, Gavazzi 6,5, Eramo 6, Crecco 5,5 (dall’11’ s.t. Russo 5,5), Vitale 6; Avenatti 6, Ceravolo 6,5 (dal 36’ s.t. Milinkovic s.v.). PANCHINA Sala, Palumbo, Viola, Dianda, Falletti, Dugandzic. ALLENATORE Tesser 6,5. ARBITRO Merchiori di Ferrara 4,5. GUARDALINEE Valeriani 5,5Caliari 6. AMMONITI Popescu (T), Eramo (T), Maietta (B), Matuzalem (B) e Milinkovic (T) per gioco scorretto. NOTE paganti 5.675, incasso di 24.377 euro; abbonati 9.571, quota di 62.549 euro. Tiri in porta 3-4. Tiri fuori 5-3. In fuorigioco 1-0. Angoli 5-3. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 4’. Andrea Tosi BOLOGNA C oppola e Merchiori firmano questo 0-0 che fa respirare il Bologna e sospirare la Ternana. Il portiere rossoblù e l’arbitro sono il migliore e il peggiore in campo. Per entrambi non è una novità. Coppola ripete la prova di Crotone con tre parate salvavita, viceversa Merchiori si conferma un boomerang per il designatore Farina che continua a dargli fiducia a fronte di ripetuti errori. Le sospensioni e i reintegri non sono serviti. Il fischietto di Ferrara infatti nega un rigore a Ceravolo atterrato da Maietta in avvio di ripresa nella stessa area in cui 5 mesi fa sorvolò su un altro penalty, quando l’ex rossoblù Paez scalciò Mazzarani in Bologna-Entella. Allora Merchiori era a 40 metri dall’azione, stavolta invece è vicinissimo. Nel computo, va aggiunta la mancata espulsione del reci- divo Maietta nel finale del primo tempo: il difensore, già ammonito, interrompe con un fallo un attacco umbro, scampando alla seconda sanzione. È bene sottolineare che finora il Bologna in questo campionato ha avuto un solo rigore all’attivo, ma questo secondo regalo di Merchiori è buono per tenere ancora a distanza Livorno e Avellino. BOLOGNA SOTTOSOPRA I tifosi chiedono bel gioco e i nuovi acquisti in campo. Lopez li accontenta a metà schierando per la prima volta Gastaldello e Mancosu titolari ma il risultato è modesto. L’ex doriano deve ambientarsi, l’attaccante deve riciclarsi come seconda punta. Morale: il Bologna tira in porta una sola volta con Cacia, un bolide sotto il sette che Brignoli respinge con bravura. Nella ripresa Lopez adotta il tridente con l’ingresso di Sansone ma non escono i gol: questo è il settimo risultato utile di fila del Bologna, col secondo pareggio casalingo senza reti. I cambi fanno flop e il gioco non si vede, così la tribuna fischia scontenta. TERNANA IN PALLA La squadra ospite conferma le sue qualità in trasferta. In avvio Avenatti si divora un tap-in sottoporta calciando a lato dopo una respinta di Coppola su Gavazzi. Poi l’ex di turno Vitale chiama il portiere di casa a una parata non facile su punizione. Nella ripresa Ceravolo reclama il rigore che ci sta («Siamo ancora a quota zero, ci sarebbe piaciuto tirarne finalmente uno», si lamenterà con garbo Tesser in sala stampa) e infine il solito Avenatti di testa costringe ancora Coppola agli straordinari. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL MIGLIORE 7,5 ● COPPOLA PORTIERE DEL BOLOGNA CLASSIFICA SQUADRE PT CARPI BOLOGNA LIVORNO AVELLINO VICENZA FROSINONE LANCIANO SPEZIA TERNANA PESCARA PERUGIA PRO VERCELLI TRAPANI MODENA CITTADELLA BARI BRESCIA ENTELLA CATANIA LATINA VARESE (-3) CROTONE 51 45 43 42 40 38 37 36 35 33 33 33 32 30 30 30 29 29 27 27 27 24 PARTITE RETI G V N P F S 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 25 26 26 26 26 24 26 26 25 14 12 12 11 11 10 8 9 9 8 7 9 8 6 6 8 7 6 7 5 7 6 9 9 7 9 7 8 13 9 8 9 12 6 8 12 12 6 8 11 6 12 9 6 3 5 7 6 8 8 5 8 9 9 7 11 10 7 8 12 11 9 11 9 10 13 43 35 44 27 27 35 39 28 24 41 27 27 39 22 33 28 31 23 37 21 31 26 21 23 30 23 24 31 31 24 29 35 30 33 50 21 37 36 37 34 39 26 38 36 SERIE A PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSIONI RISULTATI AVELLINO-FROSINONE 3-0 BARI-VICENZA 0-1 BOLOGNA-TERNANA 0-0 CARPI-SPEZIA 0-0 CATANIA-CROTONE domani, ore 20.30 ENTELLA-TRAPANI 1-1 LANCIANO-BRESCIA 2-0 LATINA-PESCARA 2-0 PERUGIA-MODENA 2-0 PRO VERCELLI-CITTADELLA 0-1 VARESE-LIVORNO 0-1 PROSSIMO TURNO SABATO 21 FEBBRAIO (ore 15) BRESCIA-PERUGIA (0-1) CARPI-ENTELLA (0-2) CITTADELLA-BOLOGNA (0-1) FROSINONE-PRO VERCELLI (1-1) SPEZIA-MODENA (0-2) TERNANA-LATINA (1-1) TRAPANI-VARESE (2-5) VICENZA-CROTONE (0-0) BARI-LANCIANO (ore 18) (1-1) DOMENICA 22 FEBBRAIO LIVORNO-AVELLINO (ore 12.30) (1-2) PESCARA-CATANIA (ore 15) (1-2) MARCATORI 14 RETI Castaldo (4, Avellino); Calaio’ (5) e Maniero (Catania; 12 con 7 rigori nel Pescara); Granoche (4, Modena). 13 RETI Mbakogu (4, Carpi); Marchi (4, Pro Vercelli). 12 RETI Vantaggiato (1, Livorno). 11 RETI Cocco (1, Vicenza). 10 RETI Mancosu (Bologna; 10 con 6 rigori nel Trapani); And. Caracciolo (6, Brescia); Catellani (4, Spezia). Il Modena in crisi Novellino rischia: promosso Barone? ● MODENA (p.r.). Sono ore decisive per il futuro del Modena. Dopo l’ennesima prova incolore della squadra (sconfitta venerdì a Perugia) e con un bilancio di una vittoria nelle ultime 10 gare, la panchina di Novellino è a rischio. Caliendo è frenato dal fatto che l’allenatore ha un contratto fino al giugno 2016 e si è preso due giorni per pensare. Se si cambia, è possibile la soluzione interna con la Simone Barone, allenatore della Primavera. DOMENICA 15 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA Il Trotta show esalta l’Avellino Troppi errori per il Frosinone 1La rivoluzione di Rastelli è vincente. L’attaccante e Mokulu fanno la differenza AVELLINO 3 FROSINONE 0 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Trotta su rigore al 5’ p.t.; D’Angelo al 6’, Castaldo al 39’ s.t. AVELLINO (4-3-1-2) Gomis 6; Pisacane 6, Ely 6, Fabbro 6,5, Bittante 7; D’Angelo 7 (dal 40’ s.t. Almici s.v.), Arini 6 (dal 25’ s.t. Zito 6), Kone 6,5; Sbaffo 6; Mokulu 7 (dal 31’ s.t. Castaldo 7), Trotta 7,5. PANCHINA Frattali, Bavena, Comentale, Regoli, Angeli, Soumarè. ALLENATORE Rastelli 7. FROSINONE (4-4-2) Pigliacelli 6; Zanon 5,5 (dal 16’ s.t. Lupoli 6), Russo 4,5, Blanchard 6, Pamic 4,5 (dal 16’ s.t. M. Ciofani 5); Paganini 6, Gori 6, Sammarco 6, Soddimo 7 (dal 24’ s.t. Santana 5); Carlini 6,5, D. Ciofani 6. PANCHINA Zappino, Frara, Santana, Ranelli, Preti, Cosic, Fraiz. ALLENATORE Stellone 5,5. ARBITRO Nasca di Bari 6,5. GUARDALINEE Soricaro 6,5Cangiano 6,5. AMMONITI Carlini (F), Pisacane (A) e M. Ciofani (F) per c.n.r.; Fabbro (A), Zanon (F), Russo (F), Blanchard (F), Sbaffo (A) e Lupoli (F) per gioco scorretto. NOTE spettatori 9.000 circa; abbonati 2.796, incasso e quota non comunicata. Tiri in porta 5-2. Tiri fuori 8-6. In fuorigioco 2-3. Angoli 6-2. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 5’. Gaetano Imparato INVIATO AD AVELLINO È la rivoluzione di San Valentino: Rastelli la vara contro il suo ex compagno di squadra a Napoli, Stellone, e vince la terza gara di fila. Cambia modulo (4-31-2, prima usato solo a sprazzi), accantona la difesa a tre, fa debuttare un duo nuovo in attacco, regalatogli dal presidente Taccone a gennaio: Mokulu (ex Bastia) e Trotta, con Sbaffo dietro. Coppia micidiale che fa la differenza, ipotecando la vittoria: il primo guadagna il rigore (netto) beffando Russo in ritardo, il secondo (ex Barnsley, terza serie inglese, al debutto da titolare) spiazza Pigliacelli. ALTRO ERRORE Il Frosinone reagisce, gioca, ribatte colpo su colpo e punta molto su Soddimo, sugli attacchi dal suo lato, ma ad inizio ripresa si regala un altro erroraccio difensivo: Pamic va molle su un pallone innescato da Trotta, D’Angelo riceve e scarica in rete per il 2-0. Gara chiusa, serve a nulla la virata di Stellone sul 3-4-1-2 (Carlini da trequartista e finale col 34-3) inserendo Santana (non becca mai palla) e Lupoli (una deviazione al volo e basta). Daniel Ciofani, inoltre, si sbatte per tutta la gara ma raccoglie poco. La splendida rete di Castaldo (in panca per un lieve attacco febbrile in nottata), che pennella un pal- lonetto da 25 metri vedendo fuori dai pali Pigliacelli, è una gemma che forse penalizza troppo i ciociari ma rende merito a un Avellino che rasenta la perfezione. LA CHIAVE «Ma quale San Valentino, io tifo Avellino» è lo striscione d’un arguto tifoso: le prossime trasferte irpine a Livorno e Carpi serviranno per ipotecare i playoff. Il Frosinone invece commette errori difensivi che paga molto cari, per poi calare un po’ nel finale. La differenza è tutta lì. Le sue sei azioni da gol (con Carlini, Russo, Daniel Ciofani e Soddimo) le assembla, nitide, per un’ora abbondantissima. L’organizzazione di gioco ciociara è visibile ad occhio nudo: brilla per ordine, possesso, caparbietà. Ma alla fine il Frosinone è sorpassato in classifica dal Vicenza dei miracoli... EQUILIBRI Applausi a Rastelli: out anche Comi, in avanti si ritrova con un reparto che trita tutto. Trotta difende e attacca, sfiora il gol più volte con un bagaglio tecnico ottimo e fisico da corazziere. Il Frosinone invece è penalizzato dalle assenze di Gucher e Crivelli in difesa. Il laterale irpino Bittante, invece, è in forma strepitosa. Ma Avellino inizia a sognare soprattutto con i suoi attaccanti. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL MIGLIORE 7,5 ● TROTTA ATTACCANTE DELL’AVELLINO Vicenza di lusso grazie a Petagna E adesso sul Bari piovono i fischi 1Quarta vittoria Giuseppe Calvi di fila: nel 2015 nessuno va forte come la squadra di Marino 19 BARI, IL NULLA Schierata con un 5-3-2 sin troppo bloccato, la squadra pugliese si rifugia esclusivamente nei lanci lunghi e prevedibili di Salviato e Rinaudo, saltando così il centrocampo. Pochi traversoni dal fondo, neppure un tiro nello specchio della porta: Caputo è anticipato da Brighenti nell’unico blitz in area. Nel primo tempo le occasioni migliori si spengono sui piedi di Petagna, terminale della manovra del Vicenza, che non sfrutta invitanti servizi di Cinelli e Laverone. INVIATO A BARI F BARI 0 VICENZA 1 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Petagna al 28’ s.t. BARI (5-3-2) Guarna 5,5; Sabelli 5,5, Salviato 5, Rinaudo 5, Filippini 5,5, Defendi 5,5 (dal 1’ s.t. Calderoni 5); Minala 5 (dal 33’ s.t. Boateng s.v.), Romizi 6, Bellomo 5,5; Ebagua 5,5, Caputo 5,5 (dal 1’ s.t. De Luca 5,5). PANCHINA Donnarumma, Micai, Rada, Benedetti, Contini, Minicucci. ALLENATORE Nicola 5. VICENZA (4-3-3) Vigorito 6; Sampirisi 6, Brighenti 6,5, Manfredini 6,5, D’Elia 6,5; Moretti 6 (dal 40’ s.t. Sbrissa s.v.), Di Gennaro 7, Cinelli 6,5; Laverone 6, Petagna 6,5 (dal 30’ s.t. Cocco s.v.), Vita 5,5 (dal 15’ s.t. Spinazzola 6,5). PANCHINA Serraiocco, Gentili, Camisa, Garcia Tena, Alhassan, Mancini. ALLENATORE Marino 6,5. ARBITRO Baracani di Firenze 6. GUARDALINEE Liberti 6–Villa 6. AMMONITI Defendi (B), Vita (V), Brighenti (V), Petagna (V) e Salviato (B) per gioco scorretto; Rinaudo (B), Cinelli (V) e Sabelli (B) per comportamento non regolamentare. NOTE paganti 5.318, incasso di 26.393,50 euro; abbonati 11.019, quota di 81.099 euro. Tiri in porta 0-3. Tiri fuori 5-2. In fuorigioco 0-1. Angoli 0-3. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’. ate largo all’altra «capolista». Il Vicenza passa anche a Bari, con una zuccata di Petagna, infila la quarta vittoria consecutiva (sono 5 i risultati utili, con il pareggio a Latina) e si conferma, con 13 punti conquistati nel 2015, come la squadra più in forma del campionato, davanti a Livorno (12), Bologna e Cittadella (11). Mentre la squadra di Nicola – con il nuovo tecnico 14 punti in 12 incontri – sprofonda ai margini della zona playout ed è fischiata dai suoi tifosi, la creatura di Pasquale Marino continua la corsa autoritaria verso l’alta classifica, sorpassando il Frosinone e balzando al quinto posto. RISCATTO PETAGNA Il ragazzone di scuola Milan, 19 anni, si riscatta, cogliendo l’attimo fuggente al 28’ della ripresa: sul cross al bacio di D’Elia, Petagna svetta su tutti (Rinaudo non c’è e Calderoni fa la statuina) e con un colpo di testa lascia di stucco il portiere Guarna, preferito a Donnarumma e all’esordio in questo campionato. Passato in vantaggio, il Vicenza esalta ancor più l’organizzazione targata Marino. Brilla soprattutto Di Gennaro, che si… veste da Pirlo (stesso numero di maglia, 21): piazzato davanti a una solidissima difesa, recita da straordinario play. Il Vicenza, pericoloso nel finale con Spinazzola, crea una ragnatela, nascondendo il pallone agli avversari, che pungono solo con un rasoterra di Boateng e con una punizione di Bellomo. IN FORMISSIMA Da quando il tecnico siciliano è subentrato a Lopez, dopo 11 giornate, il Vicenza guarda tutti dall’alto in basso: con 30 punti in 15 partite, media di 2 a gara, sarebbe in testa alla graduatoria parziale assieme al Carpi. Inseguendo la Serie A, bisognerà fare i conti anche con Cinelli e compagni, quasi imperforabili (3 reti subite nelle ultime 8 partite) e spietati pur nel giorno della rinuncia al goleador Cocco, con la febbre e mandato in panchina, sostituito felicemente da Andrea Petagna. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL MIGLIORE 7 ● DI GENNARO CENTROCAMPISTA DEL VICENZA Gol diviso a metà per il Lanciano Brescia a terra: arriva Aglietti? Viviani bum bum Il Latina si rialza Memushaj sbaglia e il Pescara cade Il solito Stanco per viaggi felici Il Cittadella è ok Pro, brutto stop Il Trapani scatta Bomba di Cutolo ed Entella salva E’ un giusto pari Fiorenzo Carlini Vincenzo Abbruzzino Raffaella Lanza Italo Vallebella LANCIANO (CHIETI) LATINA VERCELLI CHIAVARI (GENOVA) D uestione di rigore tra Latina e Pescara. Memushaj, dopo 39’, il suo lo sbaglia calciando a lato, mentre nel finale Viviani infila di precisione, rendendo vana l’intuizione di Fiorillo. Il Pescara deve molto al proprio portiere, che ha reso la sconfitta onorevole. Il successo sta nella determinazione, intensità e copertura del campo del Latina. Nel finale le reti, due sigilli di Viviani, un ex, che dopo il rigore concede il bis con un tiro da 20 metri. Da segnalare incidenti tra le due tifoserie nel prepartita. Q l Cittadella, al quinto risultato utile consecutivo, ringrazia ancora una volta Francesco Stanco, che batte la Pro Vercelli e si lascia alle spalle la zona playout. Stanco, arrivato a gennaio, ha già segnato 3 reti pesantissime, tutte in trasferta. I padroni di casa invece incappano nel secondo k.o. casalingo. Nella ripresa la gran parte delle emozioni, aperte dal solito Stanco, che di testa sfiora il palo. Al 14’ proteste della Pro Vercelli: Beretta cade in area, chiede il rigore, ma l’arbitro lascia correre. Al 22’ il gol decisivo con Stanco: sinistro a giro al limite dell’area, palo e palla in rete. I S i Cecco prende in mano la squadra e il Lanciano torna a vincere. Il Brescia fa un brutto passo indietro, con Caracciolo e Corvia (solo una traversa per lui sul 2-0) che combinano poco: Giunta e Javorcic rischiano, potrebbe arrivare Aglietti. Nel primo tempo il Lanciano invoca un rigore per un mani di Scaglia, poi in avvio di ripresa Mammarella batte il solito angolo velenoso, Troest devia, Arcari respinge sui piedi di Ferrario e Monachello che calciano insieme: esulta il primo ma il gol sembra del secondo. Poi è Thiam, ben lanciato in contropiede, a fare il 2-0. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA LATINA-PESCARA LANCIANO-BRESCIA 2-0 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Monachello al 9’, Thiam al 19’ s.t. LANCIANO (4-3-3) Aridità 6; Aquilanti 6,5, Troest 6,5, Ferrario 6, Mammarella 6,5; Di Cecco 7,5, Bacinovic 6, Vastola 6,5 (dal 46’ s.t. Paghera s.v.); Thiam 6,5, Monachello 6,5 (dal 20’ s.t. Piccolo 6), Gatto 6,5 (dal 42’ s.t. Amenta s.v.). (Petrachi, Conti, Nunzella, Pinato, Turchi, Cerri). All. D’Aversa 7. BRESCIA (4-3-1-2) Arcari 6; Zambelli 5,5, Ant. Caracciolo 6, Di Cesare 5,5, Scaglia 6; Sestu 5, H’Maidat 5 (dal 23’ s.t. Da Silva 5), Benali 5,5 (dal 35’ s.t. Morosini 6); Bentivoglio 6 (dal 14’ s.t. Budel 6); Corvia 6, And. Caracciolo 5,5. (Andrenacci, Tonucci, Gargiulo, Quaggiotto, Coly, Valotti). All. Giunta-Javorcic 5,5. ARBITRO Pezzuto di Lecce 5,5. GUARDALINEE Del Giovane 6–Marinelli 6. AMMONITI H’Maidat (B), Zambelli (B), Bentivoglio (B), Bacinovic (L) e And. Caracciolo (B) per gioco scorretto; Thiam (L) per comportamento non regolamentare. NOTE paganti 462, incasso di 5.556,30 euro; abbonati 2.007, quota di 12.098 euro. Tiri in porta 4-4. Tiri fuori 3-1. In fuorigioco 0-1. Angoli 4-5. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’. 2-0 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Viviani al 38’ su rigore e al 45’ s.t. LATINA (4-3-3) Di Gennaro 6; Angelo 6, Brosco 6, Dellafiore 5,5, Alhassan 6,5; Crimi 7, Viviani 8, Valiani 7; Ristovski 6,5 (dal 40’ s.t. Bruscagin s.v.), Litteri 7 (46’ s.t. Talamo s.v.), Paolucci 6,5 (20’ s.t. Sowe 6). (Farelli, Ammari, Bouhna, Bidaoui, Jaadi, Figliomeni). All. Iuliano 7. PESCARA (4-4-2) Fiorillo 7,5; Pucino 5, Salamon 6, Fornasier 5,5, Rossi 5; Politano 6 (dal 31’ s.t. Pasquato 5), Memushaj 5, Bruno s.v. (dal 13’ p.t. Selasi 6), Bjarnason 5,5; Caprari 5,5 (dal 18’ s.t. Sansovini 5,5), Melchiorri 6,5. (Aldegani, Zampano, Zuparic, Brugman, Pettinari, Gessa). All. Baroni 6. ARBITRO Roca di Foggia 5. GUARDALINEE De Meo 5-Prenna 6. ESPULSI Pucino (P) al 37’ s.t. per doppia ammonizione (entrambe per comportamento non regolamentare). AMMONITI Fornasier (P), Valiani (L), Rossi (P), Brosco (L) e Angelo (L) per gioco scorretto. NOTE paganti 909, incasso di 14.456 euro; abbonati 2.200, quota di 24.900 euro. Tiri in porta 13 (con una traversa)-2. Tiri fuori 11-4. In fuorigioco 2-1. Angoli 13-2. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 5’. PRO VERCELLI-CITTADELLA 0-1 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Stanco al 22’ s.t. PRO VERCELLI (4-3-3) Russo 6; Germano 6, Coly 6, Cosenza 6, M. Scaglia 5,5; Emmanuello 5,5 (dal 10’ s.t. Fabiano 6), Castiglia 6,5, Scavone 6 (dal 32’ s.t. Musacci 6,5); Di Roberto 5,5, Beretta 5 (dal 24’ s.t. Belloni 5,5), Luppi 6. (Viotti, D’Alessandro, Bani, Milesi, Liviero, Ardizzone). All. Scazzola 5,5. CITTADELLA (4-4-2) Pierobon 6; Cappelletti 6, F. Scaglia 6, Pellizzer 6,5, Barreca 6; Kupisz 6,5, Rigoni 7, Paolucci 6,5 (dal 19’ s.t. Busellato 6), Minesso 6 (dal 46’ s.t. Benedetti s.v.); Sgrigna 5,5 (dal 31’ s.t. Gerardi 6), Stanco 6,5. (Valentini, De Leidi, Coralli, Donazzan, Schenetti, Bazzoffia). All. Foscarini 6,5. ARBITRO Abbattista di Molfetta 6. GUARDALINEE Di Iorio 6-Avellano 6. ESPULSI il tecnico Scazzola (PV) al 15’ s.t. per c.n.r.; M. Scaglia (PV) al 49’ s.t. per gioco scorretto. AMMONITI Minesso (C), Castiglia (PV) e Benedetti (C) per gioco scorretto; Paolucci (C) per c.n.r. NOTE paganti 420, incasso di 10.900 euro; abbonati 1.775, quota non comunicata. Tiri in porta 1-2. Tiri fuori 3-2. In fuorigioco 1-3. Angoli 6-3. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 4’. i può dominare per circa un’ora e trovarsi sotto di un gol, ma anche subìre il pareggio, dopo essersi dovuti difendere ad oltranza, e, nel finale, rischiare più volte di vincere. Morale: tra Entella e Trapani nessuno riesce a sfruttare il momento migliore e il pareggio è il risultato più giusto. L’Entella domina il primo tempo: Cutolo e Costa Ferreira sono pericolosi dalla distanza, ma Abate al 25’ si infila nella retroguardia ligure e fa secco Paroni. A inizio ripresa, una bomba di Cutolo regala il pareggio ai padroni di casa. Il Trapani a questo punto potrebbe anche rischiare grosso e, invece, si riorganizza. L’Entella invece perde lucidità. Così l’ultima mezz’ora è per i siciliani. Ma il risultato non cambia. © RIPRODUZIONE RISERVATA ENTELLA-TRAPANI 1-1 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Abate (T) al 25’ p.t.; Cutolo (E) al 6’ s.t. ENTELLA (4-3-3) Paroni 6,5; S. Lanini 6 (dal 29’ s.t. Mazzarani s.v.), Ligi 6, Cesar 5,5, Iacoponi 6; Costa Ferreira 6,5 (dal 24’ s.t. Staiti 6), Volpe 6,5, Battocchio 5,5; Cutolo 7, Sforzini 6, Masucci 6. (Coser, Ayoub, Lewandowski, Gerli, Rozzi, E. Lanini). All. Prina 6,5. TRAPANI (4-4-2) Gomis 6; Perticone 6, Caldara 7, Terlizzi 7, Lo Bue 6; Basso 6, Scozzarella 5 (dal 42’ s.t. Barillà s.v.), Ciaramitaro 6 (26’ s.t. Feola 5,5), Nadarevic 6,5; Curiale 6, Abate 6,5 (44’ s.t. Falco s.v.). (Marcone, Pagliarulo, Zampa, Aramu, Rizzato, Malele). All. Boscaglia 6,5. ARBITRO Manganiello di Pinerolo 5,5. GUARDALINEE Bottegoni 6,5-Oliveri 6,5. AMMONITI Ciaramitaro (T), Terlizzi (T), Feola (T) e Ligi (E) per gioco scorretto; Cutolo (E) per proteste. NOTE paganti 665, incasso di 16.137,84 euro; abbonati 1.120, quota di 9.166,74 euro. Tiri in porta 7-5. Tiri fuori 8-3. In fuorigioco 3-0. Angoli 6-2. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’. 20 DOMENICA 15 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 15 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA OPINIONI La vignetta 21 www.gazzetta.it TUTTE LE NOTIZIE SUL NOSTRO SITO Twitter di Stefano Frosini ITALBASKET Sito federale ● Petrucci e Pianigiani NY con Gigi Datome, Andrea Bargnani e Danilo Gallinari @Italbasket 7BELLO Nazionale di pallanuoto ● Il Ct Campagna e lo staff Azzurro ospiti da Mancio amico della pallanuoto @7belloOfficial ALEX ZANARDI Campione paralimpico ● Arrivato in @altabadia: non potrò sciare ma qualche soddisfazione me la tolgo @lxznr MAX BIAGGI Pilota di moto ● Intenso lavoro con i ragazzi dell’Aprilia per la SBK e per 1º GP Australia @maxbiaggi ARIANNA FONTANA Azzurra di short track ● Oro nei 1500m e si vola in finale con la staffetta! Bravi ai miei compagni di squadra @AryFonta Juve, Roma, Milan, Inter tutto sembra facile ma... La nostra campagna DAL LOTITOGATE AL TESTACODA-DAY L’ANALISI di SEBASTIANO VERNAZZA twitter: @GazzaVernazza C alendario vuole che, proprio nei giorni in cui infuria il «Lotito Gate», le provinciali si misurino con le grandi. In Serie A va in scena il fine settimana dei testa coda. La Juve capolista contro il Cesena penultimo, la Roma seconda contro il Parma semifallito e in fondo al gruppo. Ai piani inferiori il Milan - che nonostante la crisi resta il Milan - ospita l’Empoli, specie di Carpi «ante litteram», per dirla con un «lotitismo». E l’Inter - che come il Milan vive una fase di «nobile decadenza» - si farà prendere la pressione dall’Atalanta, club simbolo del calcio di provincia. Negli anni Ottanta, l’età dell’oro del nostro campionato, stagioni in cui giocavano in Italia fuoriclasse come Maradona, Platini, Zico, Rummenigge e Van Basten, la Serie A aveva in cartellone formazioni come Ascoli, Avellino, Catanzaro, Cremonese, Pisa, che oggi sono disperse nelle serie minori. Per giunta, fino al 1988, il torneo prevedeva 16 squadre, diventate poi 18. Quando il 14 aprile del 1985 Diego Maradona si presentò allo «Zini» di Cremona, meraviglioso e minuto stadio ai confini con la campagna, nessuno gridò alla lesa maestà, e tutti applaudirono la Cremonese di Emiliano Mondonico che bloccò il «Pibe» sull’1-1. La Juve si esibisce in Romagna, roccaforte di tifo juventino: Allegri è senza lo squalificato Tevez, ma le due squadre sono separate da un abisso di consistenza tecnica, e nel Cesena di oggi non c’è uno Schachner, austriaco e icona cesenate dei primi anni Ottanta. Bisogna poi compiere un grande atto di fede per immaginare un Parma «resistente» all’Olimpico contro la Roma. Le due partite della corsa scudetto paiono scritte. L’Inter è la squadra a cui Denis dell’Atalanta ha rifilato il maggior numero di gol (7) e Handanovic è la sua vittima preferita (6), e così è un po’ misterioso che oggi l’argentino parta dalla panchina. Bergamo sarà un altro discreto «crash test» per Mancini, ma MilanEmpoli è più intrigante perché mette a confronto due allenatori dagli opposti percorsi. Pippo Inzaghi al Milan è stato catapultato dalla Primavera alla prima squadra. Maurizio Sarri si è sciroppato un’infinita gavetta e in Serie A ci è arrivato nel 2014 alla discreta età di 54 anni. Nell’Empoli si nota parecchio la mano di Sarri, la sua squadra poggia sull’organizzazione. Non altrettanto si può dire di Inzaghi. Una vittoria dell’Empoli a casa Milan non sarebbe neppure inedita: è già successo nel 20022003 (0-1, gol di Di Natale) e nel 2007-2008 (altro 0-1, Saudati), senza contare un 1-1 che nel 198586 costò ai rossoneri l’eliminazione dalla Coppa Italia. Sì, oggi San Siro rischia di essere «provincializzato». © RIPRODUZIONE RISERVATA La bufera Lotito NOI #STIAMOCOLCARPI PERCHÉ... IL CASO di ALESSANDRA A BOCCI twitter: @picobocci E allora #stiamocolCarpi. Il Carpi che, frastornato dal buferone Lotito e dai bla bla dei neo-ammiratori, confuso da improbabili paragoni con diversissime realtà inglesi, ha trovato il modo di sbagliare un calcio di rigore nel finale di partita con lo Spezia e ridurre il vantaggio sulle inseguitrici. È che forse si è sentito in imbarazzo, il Carpi: tutte quelle prese di posizione, e le discussioni tv, e la morale sportiva, e la simpatia diffusa. Tutti con il Carpi, il Frosinone eccetera. Però Carpi è più orecchiabile, riassume tante cose e soprattutto è primo in classifica. Da qui la popolarità piovuta addosso a una città nota finora soprattutto per la maglieria. Bella maglieria, fra parentesi. Ma grazie al consigliere federale Lotito, adesso magari all’estero il Carpi sarà conosciuto anche per il calcio. Un calcio dei piccoli che infastidisce i grandi. Che poi tanto piccolo il Carpi non è: non è il Sassuolo che ha alle spalle il ricco presidente della Confindustria, però i giocatori possono contare su una gestione sana e i tifosi su una società che vende possibilità da costruire, non sogni. Ecco, i sogni. I sogni sono la chiave di tutto. Nel villaggio mediatico il Carpi è diventato un rifugio per sognatori ed è un paradosso, visto che non ha bisogno di un Lotito che gli rammenti la sua dimensione. Bisogna stare con il Carpi perché ha un sindaco garbato che non insorge. Perché non ha, o al momento non si conoscono, tutor politici che difendono il club a suon di fastidiose interpellanze parlamentari. Bisogna stare con il Carpi perché ha vinto le sue partite e se crollerà nella seconda parte della stagione dovrà essere un crollo sportivo, non la guerra dei CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI [email protected] VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti [email protected] VICEDIRETTORI Pier Bergonzi [email protected] Stefano Cazzetta [email protected] Andrea Di Caro [email protected] Umberto Zapelloni [email protected] Testata di proprietà de “La Gazzetta dello Sport s.r.l.” - A. Bonacossa © 2015 PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTE Roland Berger AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Fulvio Conti, Teresa Cremisi, Luca Garavoglia, Attilio Guarneri, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri mondi. Bisogna stare con il Carpi perché l’alternativa è un modello tipo Nba che però bisognerebbe eventualmente scegliere, supportare, finanziare. Altrimenti il minimo sindacale è pretendere che ciascuno possa seguire la propria strada e giocare il proprio gioco. E scommettere su se stesso vincente, a prescindere dal bacino d’utenza, una volta nella vita. Bisogna stare con il Carpi, infine, perché in un calcio in confusione, fra grandi club che non sono più grandi, presidenti che fanno le star e star che ci lasciano a piedi, l’unica certezza rimasta è che i piccoli sono piccoli e proprio per questo possono farti lo sgambetto e divertire. Ma in fondo a milioni di film su underdog che diventano campioni e squadre di brocchi che improvvisamente si sbloccano, resta la realtà immutabile: il più forte vince e quasi sempre il più forte è il più grande. Eppure senza i piccoli nessuno saprebbe di essere grande. RCS MediaGroup S.p.A. Divisione Quotidiani Sede Legale: Via A. Rizzoli, 8 - Milano Responsabile del trattamento dati (D. Lgs. 196/2003): Andrea Monti [email protected] - fax 02.62051000 © COPYRIGHT RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge DIREZIONE, REDAZIONE E TIPOGRAFIA MILANO 20132 - Via A. Rizzoli, 8 - Tel. 02.62821 ROMA 00187 - Via Campania, 59/C - Tel. 06.688281 DISTRIBUZIONE m-dis Distribuzione Media S.p.A. - Via Cazzaniga, 19 20132 Milano - Tel. 02.25821 - Fax 02.25825306 SERVIZIO CLIENTI Casella Postale 10601 - 20110 Milano CP Isola Tel. 02.63798511 - email: [email protected] PUBBLICITÀ RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIR. COMMUNICATION SOLUTIONS - Via A. Rizzoli, 8 20132 Milano - Tel. 02.25841 - Fax 02.25846848 www.rcscommunicationsolutions.it © RIPRODUZIONE RISERVATA RISCHIO ESTINZIONE PER GLI SPORTIVI SENZA LA SCUOLA NON SOLO CALCIO ALCIO ARDUCCI di FAUSTO NARDUCCI email: [email protected] @rcs.it twitter: Ammapp1 N on è una sorpresa che il tema del «boicottaggio degli sportivi» — scusateci ma non riusciamo a trovare una sintesi espressiva più diplomatica — all’interno delle istituzioni scolastiche, lanciato in settimana da Franco Arturi, abbia suscitato una pioggia di reazioni senza precedenti e quasi tutte dello stesso segno. Nell’indecisione se far intervenire il «telefono Azzurro», come chiede Arturi, o il WWF per salvare questa fauna a rischio di estinzione, per la perdurante e manifesta ostilità dei collegi docenti nei confronti di quelle anime candide che sono i professori di educazione fisica, vi proponiamo altre testimonianze. La nostra esperienza diretta, però, non lascia dubbi: anche chi arriva a buon livello agonistico i veri «salti mortali» deve farli a scuola perché è visto come un perditempo senza distinzione fra un pallone, una racchetta o una playstation. L’effetto? Lo sport italiano, a tutti i livelli, a livello mondiale non vince più. In prima fila l’assessore regionale allo sport Antonio Rossi, olimpionico di canoa: «Si potrebbe pensare all’inserimento di un tutor e ad agevolazioni nel programmare le interrogazioni. In base alla nuova legge regionale sullo sport, la nostra Giunta si sta già impegnando a promuovere accordi fra le istituzioni scolastiche e il Coni per conciliare gli orari delle lezioni con gli impegni dei talenti regionali» Franco Lachi, professore di E.F. in pensione, lamenta invece l’assenza dell’attività sportiva nella scuola: «I prof l’hanno abbandonata perché non ci sono fondi nelle scuole autogestite e il Coni spende per una velleitaria campagna nelle elementari: una volta c’erano i Giochi della Gioventù, ora neanche le fasi provinciali». EDIZIONI TELETRASMESSE RCS Produzioni Milano S.p.A.- Via R. Luxemburg 20060 PESSANO CON BORNAGO (MI) - Tel. 02.95743585 RCS PRODUZIONI S.p.A. - Via Ciamarra 351/353 - 00169 ROMA - Tel. 06.68828917 RCS Produzioni Padova S.p.A. - Corso Stati Uniti, 23 35100 PADOVA - Tel. 049.8700073 Editrice La Stampa SpA - Via Giordano Bruno, 84 - 10134 Torino Tipografia SEDIT - Servizi Editoriali S.r.l. - Via delle Orchidee, 1 Z.I. - 70026 MODUGNO (BA) - Tel. 080.5857439 Società Tipografica Siciliana S.p.A. Zona Industriale Strada 5ª n. 35 - 95030 CATANIA Tel. 095.591303 L’Unione Sarda S.p.A. - Centro Stampa Via Omodeo - 09034 ELMAS (CA) - Tel. 070.60131 BEA printing sprl - 16 rue du Bosquet 1400 NIVELLES (Belgio) Speedimpex USA, Inc. - 3838 9th Street Long Island City, NY 11101, USA CTC Coslada - Avenida de Alemania, 12 - 28820 COSLADA (MADRID) La Nación - Bouchard 557 - 1106 BUENOS AIRES Miller Distributor Limited - Miller House, Airport Way, Tarxien Road - Luqa LQA 1814 - Malta Hellenic Distribution Agency (CY) Ltd - 208 Ioanni Kranidioti Avenue, Latsia - 1300 Nicosia - Cyprus Angela Portesi, insegnante di E.F. al Liceo Gioia di Piacenza porta invece l’esempio di un’eccellenza del panorama italiano: «Siamo stati i primi a stipulare una convenzione col Coni per agevolare atleti che portano in alto il nome della scuola. I ragazzi possono usufruire di un monte ore da dedicare all’allenamento e alle gare». Altro esempio quello del Liceo sportivo Marco Pantani di Busto Arsizio segnalato dalla coordinatrice Sara Ciapparella: «L’obiettivo dei licei sportivi è proprio quello di conciliare sport e studio: il nostro percorso prevede la pianificazione delle prove di verifica in funzione degli impegni scolastici dell’alunno e un recupero personalizzato delle lezioni perse, anche grazie al dialogo fra scuola e club di appartenenza. La qualità dell’offerta formativa è confermata dalla presenza fra gli studenti di numerosi talenti delle più diverse discipline sportive». Significativa la testimonianza diretta del professor Vieffe di Venezia: «Mi sono scontrato spesso, in sede di scrutini ed esami, per difendere studenti-allievi che praticano sport, specie se a livello agonistico, giungendo anche ad alzare il mio voto per equilibrare la media o, peggio, a rompere rapporti di collaborazione ed amicizia con colleghi che tartassavano gli sportivi. Una squallida realtà presente fra in innumerevoli istituti e docenti». Infine un parere controcorrente di Francesco Favata, insegnante delle medie e calciatore dilettante: «Mettere in antitesi scuola e sport mi sembra diseducativo. Mi è capitato di avere ragazzi bravi che mollavano la scuola incentivati dai genitori a proseguire l’attività agonistica col risultato di lasciarli tutti e due. Capitano anche ragazzi che non hanno interesse nella scuola perché certi di diventare calciatori e cestisti. Un errore gigantesco: la scuola rimane uno strumento di formazione decisivo anche per uno sportivo». PREZZI D’ABBONAMENTO C/C Postale n. 4267 intestato a: RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI ITALIA 7 numeri 6 numeri 5 numeri Anno: 403 357 279 Per i prezzi degli abbonamenti all’estero telefonare all’Ufficio Abbonamenti 02.63798520 INFO PRODOTTI COLLATERALI E PROMOZIONI Tel. 02.63798511 - email: [email protected] Testata registrata presso il tribunale di Milano n. 420 dell’1 settembre 1948 ISSN 1120-5067 CERTIFICATO ADS N. 7693 DEL 18-12-2013 La tiratura di sabato 14 febbraio è stata di 297.001 copie © RIPRODUZIONE RISERVATA COLLATERALI * con Rocky Joe N. 1 3,39 - con Magazine Violetta N. 3 3,90 - con Campionato io ti amo 2015 N. 3 11,39 - con Disney English N. 5 11,39 - con Español da Zero N. 6 12,39 - con Jeeg Robot d’Acciaio N. 7 11,39 - con Asterix N. 7 7,39 - con Maserati Collection N. 6 14,39 - con The Beatles Collection N. 12 14,30 - con Speciali Go Nagai Robot N. 5 21,39 - con Il Cane N. 14 11,39 con Il Teatro di Eduardo N. 16 12,39 - con DVD Poirot N. 16 11,39 - con I grandi del Tennis ai raggi X N. 17 6,39 - con Mila e Shiro N. 21 11,39 - con Blueberry N. 25 5,39 - con Diabolik Nero su Nero N. 30 8,39 - con Robot Collection N. 5514,39 - con Ferrari Build Up 11,39 - con Passione Rally N. 96 14,39 ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure a Corena S.r.l e-mail [email protected] - fax 02.91089309 - iban IT 45 A 03069 33521 600100330455. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero. PREZZI ALL’ESTERO: Albania 2,20; Argentina $ 31,00; Austria 2,20; Belgio 2,20; Canada CAD 3,50; Cz Czk. 64; Cipro 2,20; Croazia Hrk 17; Francia 2,20; Germania 2,20; Grecia 2,50; Irlanda 2,20; Lux 2,20; Malta 2,20; Monaco P. 2,20; Olanda 2,20; Portogallo/Isole 2,50; SK Slov. 2,20; Slovenia 2,20; Spagna/Isole 2,50; Svizzera Fr. 3,00; Svizzera Tic. Fr. 3,00; Hong Kong HK$ 45; Ungheria Huf. 700; UK Lg. 1,80; U.S.A. USD 4,00. 22 Mondo R Inghilterra LA BIG NEL MIRINO Andrea Luchetta T redici minuti dopo l’ingresso di Balotelli, il Liverpool è già passato dallo svantaggio al 2-1. Ora: senza sconfinare nell’epica di SuperMario, non è un caso se la rimonta coincide con l’ingresso dell’attaccante. Che per una volta non strabilia, non irrita, non seduce né maramaldeggia: semplicemente conforta. I GOL C’è un po’ di Balotelli in entrambi i gol, per quanto nel primo si intraveda giusto un’ombra dell’azzurro: palla a Henderson sulla trequarti, Mario è bravo ad andargli incontro risucchiando il suo marcatore e liberando lo spazio per l’inserimento di Sturridge, che raccoglie l’invito del centrocampista con un mancino al volo. Ottimo segnale: i due possono convivere. È soprattutto sul sorpasso che pesa il ritorno di Balotelli: scarico di tacco per Henderson, poi l’attaccante viene atterrato al limite dell’area. È lui a incaricarsi della punizione, scaricando un destro rasoterra a cui Speroni risponde come può: Lallana non dorme e segna il più facile dei gol. Non è questo a confortare, quanto l’atteggiamento con cui entra. Dice tutto il primo pallone che tocca: sporco, da centravanti generoso, che lotta al limite dell’area per alleggerire la difesa. Senza dimenticare un paio di giocate sensate e banali, che un tempo avrebbe dissipato fra rabone, veroniche e finezze assortite. REDS O.K. Rodgers può andarsene da Selhurst Park soddisfatto. I suoi soffocano il Crystal Palace, imprigionandolo in una rete di passaggi. Manca la profondità — problema risolto con l’ingresso del secondo attaccante —, e resta da meditare sulla tenuta difensiva: il vantaggio di Campbell (15’) nasce da una titubanza di Skrtel, che sbuccia un rilancio di testa. Pure Bolt sprinta contro Van Gaal «Gioco inadeguato» 1Il tecnico dello Mario Balotelli, 24 anni, rientra assieme ai compagni dopo il gol di Adam Lallana, 26, che esulta AFP Normal Mario Entra, si sacrifica e i Reds rimontano 1L’ingresso di Balotelli con il Liverpool sotto 1-0: lui mette lo zampino in entrambi i gol e gioca con la testa RRodgers può essere soddisfatto dei suoi, anche se preoccupano le titubanze in difesa Ma la coppa conferma la crescita delle ultime settimane. LE ALTRE Oggi in campo anche l’Arsenal, che ospita il Middlesbrough, e l’Aston Villa: dopo l’esonero di Paul Lambert, i Villans hanno annunciato Tim Sherwood, ex Tottenham. A lui il compito di evitare la prima retrocessione del club dalla creazione della Premier League (1992). Prova generale questo pomeriggio in coppa, contro un Leicester in caduta libera. © RIPRODUZIONE RISERVATA FA CUP OTTAVI DI FINALE. IERI: Wba-West Ham 4-0; BlackburnStoke 4-1; Derby C.-Reading 1-2; C. Palace-Liverpool 1-2. OGGI: A. VillaLeicester (ore 13.30); BradfordSunderland (15,30); Arsenal-Middlesbrough (17). DOMANI: Preston North End-Man. United (20,45). United nel mirino per lo spettacolo offerto. Ma lui tira dritto ed è saldo al terzo posto L’ ultimo a sparare sul pianista è Usain Bolt. «Non credo che il gioco di Van Gaal funzionerà per lo United, a meno che non cambi tutti i giocatori». Bocciatura tattica e personale: «Non parlo con lui come facevo con Ferguson — trancia il giamaicano —. Non sembra il tipo con cui scambiare due chiacchierare». Possiamo immaginare la replica del tecnico: collera nascosta sotto un’alzata di sopracciglio e stilettata. Il trattamento riservato a Paul Scholes, autore di un commento al vetriolo dopo la vittoria affannosa sul Burnley di mercoledì: «Faccio fatica a guardare la squadra (...) In certi momenti il gioco dello United fa pena». «Scholes? Non mi interessa. I tifosi hanno il diritto di critica, e lui è un tifoso. Spero». CONFUSIONE Conoscendo l’autostima dell’olandese, è difficile credere che il passaggio dal 3-5-2 al 4-4-2 a rombo (con Rooney sempre a centrocampo) sia legato alle invocazioni dell’Old Trafford, dove «Four Four Two!» è diventato uno dei cori più popolari. Grande è la confusione sotto il cielo: 4-1-3-2, 3-5-2, 4-2-2-2, 4-1-4-1, 4-4-2 . L’olandese gioca coi numeri come un bimbo di fronte alla minestrina, e nemmeno lui può negare l’impasse. «Sto ancora cercando l’equilibrio, di solito è un problema che si risolve d’estate». Eppure, sottolinea orgoglioso, «i risultati non sono male e segniamo molto». Punto difficile da attaccare: malgrado il travaglio, lo United è terzo a -5 dal City: se il Chelsea (+12) appare irraggiungibile, il ritorno in Champions è a portata, così come la FA Cup resta nel mirino. L’impressione è che l’olandese paghi il pessimo carattere, più del caos. La scenetta di martedì — con le slide distribuite ai giornalisti per difendere il gioco dello United — ha fatto sganasciare il Regno. «Van Gaal deve imparare che il sense of humour conta nel nostro calcio» scrive il Guardian. «Pure i clown ridono di lui» l’affondo di Van Hooijdonk. Louis non si cura di loro, ma guarda e passa; e strada facendo incontra i Glazer per pianificare un mercato da 200 milioni di euro: primo obiettivo Cavani, come rimpiazzo di Falcao. luc © RIPRODUZIONE RISERVATA GERMANIA Crisi? Macché: il Bayern ne fa otto 1Pep demolisce l’Amburgo: due per Götze, Müller e Robben, si sblocca pure Lewandowski Gianluca Spessot I marziani sono tornati. I 75 mila dell’Allianz Arena si godono un Bayern finalmente convincente e capace di disintegrare l’Amburgo con un emblematico 8-0. Il tecnico degli ospiti ha provato a giocare a viso aperto, ma alla fine non ha nemmeno trovato le parole per commentare la batosta: «Il risultato parla da solo, non bisogna aggiungere altro». Anche per Robben si stanno esaurendo gli aggettivi. L’olandese è in una forma smagliante e la doppietta di ieri lo porta in vetta alla classifica marcatori a quota 14, alla pari di Meier dell’Eintracht (il record personale di 16 centri è del 2009-2010). Guardiola ha quindi trovato le risposte che cercava alla vigilia, quando aveva detto: «Se giochiamo come nelle ultime tre partite, la Champions ce la possiamo scordare». Certo, l’Amburgo non si è rivelato un banco di prova attendibile, ma ieri sono finalmente arrivate le reti dei trequartisti (doppiette di Müller e Götze) che erano mancate negli ultimi tempi. Da segnalare anche il ritorno al gol di Lewandowski (non segnava dal 13 dicembre) e il rientro di Ribery, anche lui sul tabellino dei marcatori. In regia prova convincente di Schweinsteiger, chiamato a sostituire Xabi Alonso fermato da problemi muscolari, a conferma che i due fanno fatica a coesistere. Ma sono dettagli. In classifica il vantaggio sul Wolfsburg non cambia perché gli uomini di Hecking sono usciti vittoriosi con un rocambolesco 5-4 sul campo del Leverkusen. Decisivo un sempre più convincente Dost autore di una quaterna, compreso il gol last minute che vale i 3 punti. Prima dell’olandese era stato Pizarro a mettere a segno 4 gol in una partita. Era il 30 marzo 2013 e il Bayern annientò l’Amburgo con un clamoroso 9-2. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il rigore di Müller: l’inizio della goleada dei campioni di Germania ACTION IMAGES 21ª GIORNATA. Venerdì Borussia Dortmund-Mainz 4-2. Ieri Bayern-Amburgo 8-0; Leverkusen-Wolfsburg 4-5; Borussia M.-Colonia 1-0; HoffenheimStoccarda 2-1; Werder-Augsburg 3-2; Eintracht-Schalke 1-0. Oggi HerthaFriburgo (ore 15,30); Hannover-Paderborn (17,30). CLASSIFICA Bayern 52; Wolfsburg 44; Borussia M. 36; Schalke, Augsburg 34; Leverkusen 32; Hoffenheim, Werder 29; Eintracht 28; Hannover 25; Colonia 24; Amburgo 23; Mainz, Borussia Dortmund 22; Hertha 21; Paderborn 20; Friburgo, Stoccarda 18. Mondo R Spagna DOMENICA 15 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA Il Bernabeu fischia la ripartenza del Real 1Dopo il k.o. nel derby, il Madrid batte il Deportivo. Il pubblico contesta, il tecnico minimizza: «Grazie ai tifosi per il sostegno» REAL MADRID 2 LA CORUNA 0 MARCATORI Isco (R) al 22’ p.t.; Benzema (R) al 28’ s.t. REAL MADRID (4-3-3) Casillas 6,5; Arbeloa 6, Varane 6, Nacho 6, Marcelo 6,5; Illarramendi 5 (dal 26’ s.t. Lucas Silva 6), Kroos 6,5, Isco 7 (dal 35’ s.t. Carvajal 6); Bale 6,5, Benzema 6,5 (dal 41’ s.t. Jesé s.v.), Cristiano Ronaldo 5,5. Allenatore: Ancelotti 6 RTra i madridisti presi di mira, il tecnico italiano, il portiere Casillas e perfino Ronaldo ARBITRO Estrada Fernandez 6. NOTE spettatori 76.000 circa. Ammoniti Nacho, Arbeloa, Borges, Lopo, Manuel Pablo, Laure. CORRISPONDENTE DA MADRID Twitter @filippomricci D opo nove anni di assidua frequentazione dobbiamo ammettere che facciamo ancora fatica a capire la schizofrenica attitudine del Bernabeu nei confronti della propria squadra, il Real Madrid. Non ha molto I FISCHI Però sono stati in tanti a prendersela con Casillas e con Ancelotti (e poi anche con l’erratico Ronaldo): quando lo speaker in sede di presentazione ha strillato «Carlo» nessuno ha risposto gridando «Ancelotti» e molti hanno preferito fischiare. «Con Casillas è andata come sempre: la gente fischia, lui para, fa un’ottima patita e tutto si trasforma in applausi». E sulla gara: «Ci aspettavamo difficoltà, perché è stata una settimana particolare, delicata. E così è stato. Però dovevamo solo vincere e l’abbiamo fatto. Restiamo primi in Liga e ricominciamo in Champions, dove si riparte tutti alla pari». Mercoledì il Madrid fa visita allo Schalke di Di Matteo. OTTIMO ISCO Della vittoria oltre ai 3 punti per il Madrid restano il gol e l’ennesima ottima pre- DEPORTIVO (4-4-1-1) Fabricio 6,5; Laure 6, Manuel Pablo 6,5, Lopo 6, Luisinho 6; Cavaleiro 6,5, Bergantiños 6,5, Borges 6 (dal 39’ s.t. Juan Dominguez s.v.), Cuenca 6,5; Lucas 6,5 (dal 34’ s.t. Medunjanin 6); Oriol Riera 6 (dal 20’ s.t. Helder Costa 5,5). Allenatore: Victor Fernandez 6,5. Filippo Maria Ricci co, quella che effettivamente ha capito il momento difficile del Madrid che doveva rimettersi in corsa e lo ha fatto battendo 2-0 il Deportivo nonostante le assenze di Ramos, Pepe, James Rodriguez, Modric e Khedira. senso fischiare il proprio portiere prima ancora che cominci la gara, come risultano difficilmente comprensibili i fischi ad Ancelotti. Il tracollo nel derby brucia parecchio però la memoria sembra avere le gambe decisamente troppo corte. CARLO POSITIVO Il tecnico al solito l’ha presa con grandissima filosofia: «Ci tengo a ringraziare il pubblico per il suo appoggio – ha detto in contropiede prima ancora che gli chiedessero dei fischi –. È stato frustrante perdere il derby 4-0, per noi come per i tifosi. È facile applaudire quando le cose vanno bene, meno quando si è in una situazione più complicata. Il pubblico ci ha aiutato». Con la consueta classe Carlo ha preferito far convergere i riflettori sulla parte positiva del pubbli- Isco, 22 anni, celebra il gol del vantaggio del Real contro il Deportivo: per lo spagnolo è il quinto gol stagionale GETTY IMAGES stazione di Isco, la rete di Benzema servito da Ronaldo, le traverse dello stesso Ronaldo e di Bale, la sofferenza tra i due gol simboleggiata da alcune parate di Casillas, dall’ansia impaziente del pubblico e da un palo di Borges in avvio di ripresa, l’intasamento della manovra, l’inadeguatezza di Illarramendi, il debutto di Lucas Silva. © RIPRODUZIONE RISERVATA 23 LE ALTRE Bilbao solo pari: il Torino spera Oggi il Barcellona MADRID L a vittoria del Madrid mette pressione al Barcellona e all’Atletico Madrid, ora a -4 ma impegnate con avversari in grande difficoltà. I catalani cercano l’11a vittoria consecutiva (record del primo anno di Guardiola) ospitando il Levante, che all’andata è stato battuto 5-0 a Valencia, viaggia in zona retrocessione e ha vinto solo una volta nelle ultime 10 giornate. Simeone va a Vigo per sfidare il Celta di Berizzo, che ha perso 8 delle ultime 11 gare di Liga. Luis Enrique ha dato il benvenuto ad Ariedo Braida e ha detto che ancora non ha avuto tempo di parlare con la nuova commissione sportiva creata dal presidente Bartomeu, che ha difeso per l’imputazione ricevuta nel caso Neymar. Per l’Atletico assenze pesanti: Koke, Arda Turan e Raul Garcia. ATHLETIC FRENATO Ieri in campo anche l’Athletic Bilbao, a Granada, ultimo impegno prima della trasferta a Torino per l’Europa League. Valverde è partito con Iraizoz, De Marcos, Gurpegui, Laporte, Balenziaga, Rico, San José, Susaeta, Beñat, Muniain e Aduriz, poi sono entrati i giovani Aketxe e Williams. L’Athletic non è riuscito a superare l’ultima in classifica, che tra l’altro ha giocato metà della ripresa in 10 per l’espulsione di Insua: 0-0 con i pali di Rico, Piti e Muniain e buone notizie per il Torino: i baschi continuano a non ingranare. f.m.r. © RIPRODUZIONE RISERVATA 23ª GIORNATA Venerdì: Almeria-Real Sociedad 2-2. Ieri: Real Madrid-Deportivo 2-0; Granada-Athletic Bilbao 0-0; Malaga-Espanyol (nella notte). Oggi: Valencia-Getafe (ore 12); Barcellona-Levante (17); Rayo-Villarreal (19); Celta Vigo-Atletico Madrid (21). Lunedì: Eibar-Elche (20.45). CLASSIFICA: Real Madrid 57; Barcellona 53; Atletico Madrid 50; Siviglia 45; Valencia 44; Villarreal 41; Malaga 35; Eibar 27; Espanyol 26; Celta 25; R. Sociedad, Deportivo, Ath. Bilbao 24; Getafe, Rayo, Almeria 23; Elche 20; Levante, Granada 19; Cordoba 18. FRANCIA Marchio Ibra, ma il Psg perde i pezzi 1Col Caen si fanno male Matuidi, Lucas, Cabaye, Aurier e Marquinhos: rimontati da 2-0 a 2-2 Alessandro Grandesso PARIGI Twitter @agrandesso S embrava la partita ideale, da sfruttare per salire magari al primo posto e arrivare a petto in fuori all’appuntamento Champions di marte- dì, contro il Chelsea. Ottavo di finale dal sapore di vendetta, dopo l’eliminazione subita ai quarti un anno fa. Invece il Caen per il Psg è diventato un incubo. E il 2-2 alla fine fa meno male dell’ecatombe che ha decimato la squadra di Blanc che ha chiuso in nove. Il tutto probabilmente sotto lo sguardo soddisfatto di Mourinho che poteva seguire la partita comodamente in divano, visto che i suoi Blues non avevano nessun appuntamento nel weekend di FA Cup. STANCHEZZA Il Psg invece da gennaio gioca ogni tre giorni e quella di ieri è stata la gara di troppo. Di sicuro per Cabaye, fuori dopo 15’ per una fitta agli adduttori, Marquinhos, rimasto in spogliatoio dopo 45’ per un dolore dietro alla coscia, Matuidi, acciaccatosi all’ora di gioco per un colpo al ginocchio, Aurier, portato fuori in barella al 26’ s.t. per un problema al quadricipite, e Lucas, tradito dagli adduttori al 36’. In nove il Psg ha provato a gestire lo stesso il 2-0 maturato dopo 2’ con la zampata spettacolare di Ibrahimovic e il diagonale di Lavezzi al 40’. Ma il Caen si è fatto coraggio dimezzando lo svantaggio al 44’ con Sala e chiudendo la rimonta al 47’ su punizione di Bazile, all’incrocio. Il Lione quindi stasera può allungare, ma il Psg ha altro a cui pensare visto che in infermeria c’era già Pastore, per un problema al polpaccio sinistro, e anche Motta, tenuto a riposo due giorni, per un colpo al polpaccio destro. E la formazione contro il Chelsea diventa un enigma. Polemico Silva: «Non siamo macchine, con questo calendario ci perde anche il calcio francese». © RIPRODUZIONE RISERVATA Ibrahimovic, 33 anni, festeggia mostrando i suoi numerosi tatuaggi EPA 25ª GIORNATA. Venerdì: MarsigliaReims 2-2. Ieri: Psg-Caen 2-2; LensEvian 0-2; Lilla-Nizza 0-0; MonacoMontpellier (rinv. per pioggia); NantesBastia 0-2; Tolosa-Rennes 2-1. Oggi: Bordeaux-St Etienne (14): Metz-Guingamp (17); Lorient-Lione (21). CLASSIFICA Lione 50; Marsiglia, Psg 49; St Etienne 41; Monaco 40; Bordeaux 37; Montpellier 36; Nizza 34, Nantes 33; Guingamp, Lilla 32; Rennes 31; Reims, Bastia 30; Caen, Tolosa 28; Lorient 27; Evian 26; Lens 22; Metz 21. 24 Lega Pro R 25a giornata GIRONE A Alessandria, il tris per il primo posto è una candidatura 1Marconi-Rantier-Cavalli: Lumezzane travolto La squadra di D’Angelo ora si lancia verso la B ALESSANDRIA 3 LUMEZZANE 1 MARCATORI Marconi(A) al 14’ p.t.; Rantier (A) al 15’, Cavalli (A) al 20’, Varas (L) al 44’ s.t. ALESSANDRIA (3-5-2) Nordi 5,5; Sosa 6, Terigi 6, Sirri 6,5; Vitofrancesco 6, Cavalli 7 (dal 25’ s.t. Spighi 6), Obodo 6,5, Mezavilla 6,5, Mora 6,5; Rantier 6,5 (dal 23’ s.t. Germinale 6), Marconi 6,5 (dal 33’ s.t. Valentini 6). (Cizza, Sabato, Nicolao, Picone). All. D’Angelo 6,5. LUMEZZANE (4-3-3) Bason 5; Bagnai 5 (dal 19’ s.t. Pantano 6), Nossa 5,5, Belotti 5,5, Mogos 6,5; Baldassin 6, Meduri 6,5, Genevier 6; Potenza 5,5 (dal 23’ s.t. Biondi 6), Sarao 6,5, Ekuban 5,5 (dal 16’ s.t. Varas 6). (Guagnetti, Gatto, Franchini, Cruz). All. Braghin 5,5. ARBITRO Pillitteri di Palermo 6,5. NOTE paganti 676, abbonati 764, incasso non comunicato. Ammoniti Obodo, Belotti, Mogos e Pantano. Angoli 9-2. Testata di Pisani E’ risveglio Pro Cade il Südtirol Nicola Pilotti ALESSANDRIA L’ Alessandria si sbarazza con disinvoltura del Lumezzane, nonostante le assenze di Taddei (infortunato), Iunco e Morero (squalificati). Con questi tre punti la squadra di Luca D’Angelo raggiunge il primo posto solitario, in attesa dello scontro diretto di oggi tra Pavia e Novara, ma la condizione è quella di una squadra che sembra aver rotto gli indugi e si lancia verso la promozione in Serie B. LA PARTITA La gara è stata piacevole soprattutto per il modo in cui il Lumezzane ha affrontato l’Alessandria: linea della difesa molto alta con rapidi in- Monza, tra i guai spunta l’ex Torri Pari di Silva Reis PRO PATRIA 1 MONZA 1 SÜDTIROL 0 ALBINOLEFFE 1 MARCATORE Pisani al 34’ p.t. PRO PATRIA (4-2-3-1) Melillo 6,5; Guglielmotti 6, Botturi 6,5, Pisani 7, Taino 6; Palumbo 7, Arati 6 (40’ s.t. Giorno s.v.); D’Errico 6, Serafini 6, Candido 6 (dal 31’ s.t. Lamorte 6); Baclet 6,5 (dal 42’ s.t. Brunori s.v.). (Perilli, Panizzi, Terrani, Romeo). All. Montanari 6,5. SÜDTIROL (4-3-3) Melgrati 5,5; Tait 6, Mladen 6, Tagliani 5,5, Martin 5,5; Fink 6, Bertoni 6, Branca 5,5 (dal 13’ s.t. Mazzitelli 6); Marras 5 (dal 1’ s.t. Shekiladze 5,5), Novothny 5,5, Fischnaller 5,5 (25’ s.t. Campo 5,5). (Miori, Zullo, Allegra, Cia). All. Sormani 5,5. ARBITRO Morreale di Roma 6,5. NOTE paganti 300, abbonati 474, incasso di 3.250,36 euro. Ammoniti Branca, Martin, Tagliani, Fischnaller e Tait. Angoli 5-2. MARCATORI Torri (M) al 14’, Silva Reis (A) al 35’ p.t. MONZA (3-5-2) Chimini 6; El Hasni 6, Martinez 7, De Bode 6; Giorgi 6,5, Conti 5,5 (dal 10’ s.t. Toskic 6), Uliano 6,5, Pessina 6, Pugliese 6; Valencic 5,5 (dal 22’ s.t. De Vita 5,5), Torri 6,5. (De Lucia, Corduas, Asante, Carbonaro, Bernasconi). All. Pea 6. ALBINOLEFFE (4-3-3) Amadori 6; Salvi 6, Moi 5,5, Allievi 6, Anghileri 6; Gazo 6 (dal 46’ s.t. Girasole s.v.), Spinelli 6, Maietti 6,5; Momentè 6,5, Silva Reis 6,5, Vorobjovs 6 (dal 33’ s.t. Bradaschia 6). (Prandini, Ondei, Cortinovis, Nichetti, Bentley). All. Mangone 6. ARBITRO Maggioni di Lecco 6. NOTE paganti 74, abbonati 1.100, incasso di 1.174 euro. Ammoniti Moi, Giorgi, Spinelli e De Vita. Angoli 2-5. ● BUSTO ARSIZIO (Va) La Pro Patria torna vincere dopo oltre tre mesi e frena la corsa del Südtirol verso i playoff. A decidere la gara è stato un colpo di testa di Pisani che ha risolto una mischia dopo un calcio d’angolo. Gli ospiti non hanno saputo reagire per la giornata di scarsa vena degli attaccanti, subendo anche nel secondo tempo la Pro Patria, che ha sfiorato il bis e ha vinto con merito. In attesa della ratifica del passaggio di consegne, in società, da Pietro Vavassori al nuovo proprietario Carlo Filippi. Aldo Restelli ● MONZA Al colpo di testa dell’ex di turno Torri risponde Silva Reis con una punizione perfetta per un pareggio giusto tra Monza e Albinoleffe. Un punto che soddisfa tutti: i brianzoli, rivoluzionati a gennaio per i problemi societari, interrompono la striscia negativa di 4 sconfitte di fila senza segnare, mentre gli uomini di Mangone centrano il quinto risultato utile. Ora il Monza è atteso da due esami delicati: la scadenza per gli stipendi e poi, il 24, ci sarà l’udienza prefallimentare in Tribunale. Matteo Delbue cursioni in avanti che hanno visto Sarao impegnare costantemente la difesa di casa. Di contro i grigi, partiti forte, hanno subito messo in difficoltà i rivali con Mezavilla e Rantier e hanno trovato la rete del vantaggio grazie a un’errata presa alta di Bason: Marconi ha potuto appoggiare in porta mettendo la partita in discesa. Il pubblico di casa si è maggiormente scaldato, nonostante l’inclemenza del tempo, al quarto d’ora della ripresa quando Rantier, su traversone dalla destra di Vitofrancesco, ha infilato al volo e di prepotenza mettendo il risultato al sicuro. Ci ha pensato poi Cavalli,al suo rientro da titolare, a portare a tre le reti. Poi, in chiusura, Nordi si è lasciato sorprendere dal pressing di Varas e ha concesso al Lumezzane il gol della bandiera. IL TECNICO D’Angelo ha commentato: «Partita molto intensa , ben interpretata dai miei ragazzi, ma la vetta non ci deve montare la testa. L’importante è continuare a lavorare intensamente per dare ancora soddisfazioni a questi splendidi tifosi». L’entusiasmo è altissimo e in vista della trasferta di sabato a Bolzano saranno allestiti almeno quattro pullman per i supporters grigi. © RIPRODUZIONE RISERVATA C’è Pavia-Novara Scontro al vertice e stadio esaurito ● Scontro al vertice oggi tra Pavia e Novara, sfida che è anche molto sentita dalle tifoserie. La squadra di casa (squalificato Ghiringhelli) conta sul tridente CesariniSoncin-Ferretti, ma l’assetto difensivo potrebbe regalare novità. «Abbiamo dovuto ricaricare le pile dopo la sconfitta con l’Alessandriaha spiegato Maspero - e dobbiamo fare tesoro degli errori commessi». All’andata fu una disfatta (4-0) per il Pavia e il tecnico ricorda: «Un risultato bugiardo, eravamo in gara fino all’espulsione di Malomo, episodio che ha segnato la partita. Il Novara è una squadra molto forte, costruita per una categoria superiore». Una parte dello stadio è ancora chiusa per ragioni di sicurezza, ma la parte disponibile dello stadio sarà esaurita. Saranno quasi 800 i tifosi pronti a seguire il Novara, che a Pavia non vince dal 1996 (0-2). Toscano conferma Corazza (miglior marcatore azzurro del ritorno) al fianco di Evacuo, a secco da 4 giornate, mentre in mezzo al campo c’è Bianchi favorito su Faragò. GIRONE B CLASSIFICA SQUADRE PT ALESSANDRIA NOVARA PAVIA (-1) BASSANO SÜDTIROL FERALPI SALO' REAL VICENZA COMO TORRES VENEZIA MONZA MANTOVA (-1) AREZZO CREMONESE RENATE GIANA LUMEZZANE ALBINOLEFFE PRO PATRIA (-1) PORDENONE 47 46 46 45 40 40 38 37 34 34 33 32 30 29 29 24 21 21 17 13 PARTITE RETI G V N P F S 25 24 24 24 25 25 24 24 24 25 25 24 23 24 24 23 24 25 25 23 13 13 14 12 11 11 9 11 9 10 9 9 8 7 7 6 5 5 3 3 8 7 5 9 7 7 11 4 7 4 6 6 6 8 8 6 6 6 9 4 4 4 5 3 7 7 4 9 8 11 10 9 9 9 9 11 13 14 13 16 38 37 41 38 31 34 33 29 28 31 29 24 23 30 28 17 21 16 28 18 21 22 29 24 24 32 23 25 25 28 27 20 23 31 36 24 38 34 48 40 PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA COSÌ OGGI Ore 12.30 PORDENONE (3-5-2) Careri; Placido, Ferrani, Fissore; Simoncelli, Mattielig, A. Migliorini, Fortunato, Bertolucci; Maccan, Franchini. (Bazzichetto, Rosania, Ghinassi, Salvatori, Buratto, Gatto, Ravasi). All. Rossitto. TORRES (42-3-1) Testa; Imparato, Marchetti, Aya, Minarini; Petermann, Foglia; Bonaiuto, Baraye, Maiorino; Barbuti. (Costantino, Cafiero, Migliaccio, Cerone, Bottone, Marinaro, Scotto). All. Bucchi. ARBITRO Mei di Pesaro (Pizzagalli-Cappello). (andata 0-2) Ore 14.30 BASSANO (4-2-3-1) Rossi; Toninelli, Bizzotto, Zanella, Semenzato; Cenetti, Davì; Furlan, Nolè, Cattaneo; Pietribiasi. (Grandi, Casarini, Cortesi, Ingegneri, Stevanin, Spadafora, Maistrello). All. Asta. CREMONESE (4-3-3) Galli; Campagna, Briganti, Castellini, Favalli; Marchi, Finazzi, Palermo; Ciccone, Manaj, Kirilov. (Battaiola, Crialese, Ruci, Zieleniecki, Moroni, Tripsa, Ionascu). All. Giampaolo. ARBITRO Melidoni di Frattamaggiore (Lipizer-Bassutti). (4-3) PAVIA (4-3-2-1) Facchin; Cardin, Cristini, Abbate, Malomo; Corvesi, Pederzoli, Rosso; Cesarini, Soncin; Ferretti. (De Toni, Marino, Biasi, Sereni, Cogliati, Grbac, Marchi). All. Maspero. NOVARA (3-5-2) Tozzo; Martinelli, Gavazzi, Freddi; Dickmann, Bianchi, Buzzegoli, Pesce, Foglio; Corazza, Evacuo. (Montipò, Vicari, Miglietta, Faragò, Garofalo, Gonzalez, Della Rocca). All. Toscano. ARBITRO Rapuano di Rimini (Margani-Rossi). (0-4) Ore 16 COMO (4-2-3-1) Crispino; Marconi, Ambrosini, Cassetti, Marchi; Castiglia, Berardocco; Rolando, De Sousa, Le Noci; Ganz. (Falcone, Giosa, Rinaldi, Corticchia, Cristiani, Scapuzzi, Defendi). All. Sabatini. GIANA (4-4-2) Paleari; Perico, Polenghi, Montesano, Augello; Rossini, Marotta, Pinto, Gasbarroni; Sinigaglia, Perna. (Ghislanzoni, Sosio, Bonalumi, Solerio, Di Lauri, Crotti, Recino). All. Albé. ARBITRO Luciano di Lamezia Terme (Bandettini-D’Alia). (0-1) Ore 18 RENATE (3-5-2) Cincilla; Adobati, Di Gennaro, Riva; Scaccabarozzi, Muchetti, Chimenti, Malgrati, Mantovani; Cocuzza, Spampatti. (Vannucchi, Bonfanti, Mira, Morotti, Rovelli, Florian, Odogwu). All. Boldini. REAL VICENZA (3-5-2) Tomei; Carlini, Polverini, Piccinni; Lavagnoli, Cristini, Dalla Bona, Sandrini, Malagò; Bruno, Gomes. (Bonato, Beccaro, Pavan, Vannucci, Quintavalla, Bardelloni, Margiotta). All. Favaretto. ARB. Amoroso di Paola (Lombardi-Dessena). (2-2) DOMANI Ore 20.45 Arezzo-Mantova (1-0): Vesprini di Macerata. I gemelli del gol non sbagliano mai Il Teramo in vetta 1Lapadula e Donnarumma decisivi: 24 reti Santarcangelo battuto e Ascoli raggiunto TERAMO 3 SANTARCANGELO 2 tecnico Cuttone al 50’ s.t.; ammoniti Graziani, Cola e Di Matteo. Angoli 5-2. MARCATORI Caidi (T) al 13’, Guidone (S) al 45’ p.t.; Lapadula (T) all’8’, Donnarumma (T) al 16’, Guidone (S) al 31’ s.t. TERAMO (5-3-2) Tonti 5,5; Brugaletta 6 (dal 47’ s.t. Diakite s.v.), Caidi 6,5, Speranza 6, Perrotta 6, Masullo 6; Di Matteo 6 (dal 24’ s.t. Di Paolantonio 5,5), Amadio 6,5, Cenciarelli 6,5; Lapadula 7,5, Donnarumma 7 (dal 34’ s.t. Petrella s.v.). (Narduzzo, Loreti, Milicevic, D’Egidio). All. Vivarini 6,5. SANTARCANGELO (4-3-3) Nardi 6; Bisoli 6,5, Cola 6, Olivi 5,5, Possenti 5; Obeng 6, Taugourdeau 6 (dal 39’ s.t. Ridolfi s.v.), Garufi 6; Guidone 7, Berardino 5 (dal 23’ s.t. Argeri 6), Graziani 5,5 (dal 30’ s.t. De Respinis s.v.). (Lombardi, Rossi, Falconieri, Adorni). All. Cuttone 6. ARBITRO Mastrodonato di Molfetta 6. NOTE paganti 1.800, abbonati 342, incasso non comunicato. Espulso il ● TERAMO Spinto dalla solita coppia Lapadula-Donnarumma (24 gol in due), il Teramo riaggancia l’Ascoli (oggi a Prato) in vetta. Per i ragazzi di Vivarini, imbattuti da 15 giornate, la marcia continua. Il colpo di testa di Caidi, sugli sviluppi di un angolo, sembra mettere in discesa la gara, ma è solo un’illusione. Il Santarcangelo, raggiunge il pari con Guidone, in chiusura di tempo. Nella ripresa i gemelli del gol si scatenano. Il 2-1 è un capolavoro costruito da Lapadula e Donnarumma, con il primo abile ad insaccare a porta vuota l’assist del compagno di reparto. Il tris è di Donnarumma con un pregevole tocco di destro. Il match, però, non è chiuso. Guidone firma la doppietta e rianima il Santarcangelo, ma il Teramo non corre più rischi. Gaetano Lombardino Mingazzini gol La Lucchese c’è Spal, due difetti Sottili subito ok La Pistoiese va Crisi Tuttocuoio LUCCHESE 2 TUTTOCUOIO 0 SPAL 0 PISTOIESE 2 MARCATORI Mingazzini al 5’ p.t.; Lo Sicco al 22’ s.t. LUCCHESE (4-2-3-1) Di Masi 6,5; Espeche 6, Risaliti 6,5, Calistri 6, Calcagni 6; Mingazzini 7 (dal 37’ s.t. Strizzolo s.v.), Pizza 6; Ferretti 6 (dal 25’ s.t. Santeramo s.v.), Lo Sicco 6,5, Pagano 6; Forte 6 (45’ s.t. Scapinello s.v.). (Pazzagli, Cazè, Bianchi, Russo). All. Galderisi 6,5. SPAL (3-5-2) Menegatti 6; Gasparetto 5,5, Cottafava 5,5, Giani 5,5 (dal 16’ s.t. Rovini 5,5); Lazzari 6,5, Capece 6,5, Gentile 6, Di Quinzio 6 (dal 40’ s.t. Finotto s.v.), Nava 6; Fioretti 5,5, Zigoni 5. (Ranieri, Bellemo, Gerbaudo, Rosina, Pappaianni). All. Semplici 6. ARBITRO De Angeli di Abbiategrasso 6. NOTE paganti 752, abbonati 509, incasso non comunicato. Ammoniti Mingazzini, Pagano, Zigoni e Scapinello. Angoli 4-10. ● LUCCA La Spal fa possesso di palla, gioca anche bene, ma ha due difetti: difesa ballerina e attacco evanescente, anche se al 14’ della ripresa Calcagni respinge sulla linea il tiro ravvicinato di Finetti. La Lucchese soffre, ma lotta ed è concreta. Primo gol al 5’ su punizione: Mingazzini avanza di qualche metro e infila con un tiro potente. Nella ripresa la Spal con Rovini passa al 4-3-1-2, ma la Lucchese colpisce ancora con un contropiede di Lo Sicco. Duccio Casini MARCATORI autorete Colombini al 6’, Vassallo al 22’ s.t. TUTTOCUOIO (3-5-2) Bacci 6; Colombini 5,5, Pratali 6 (dal 10’ s.t. Balde 6), Ingrosso 6; Mulas 6, Deiola 6, Gargiulo 5,5, Dramane 6, Pacini 5 (dal 24’ s.t. Gelli 5); Colombo 5,5, Gioè 5 (dal 18’ s.t. Tempesti 6). (Morandi, Mancini, Falivena, Vitale). All. Alvini 6. PISTOIESE (4-3-3) M. Ricci I 6; Celiento 6, L. Ricci 6, Falasco 6, Frascatore 6,5; Mungo 6,5, Pacciardi 6,5, Calvano 6,5; Falzerano 7 (40’ s.t. Coulibaly s.v.), Anastasi 6 (dal 33’ s.t. Martignago s.v.), Vassallo 7 (dal 25’ s.t. M. Ricci II 6). (Olczak, Piana, Bartoletti, Provenzano). All. Sottili 6,5. ARBITRO Di Martino di Teramo 6. NOTE paganti 378, abbonati 138, incasso di 4.023 euro. Espulso Colombo al 18’ s.t.; ammoniti Pacciardi, Falzerano e Martignago. Angoli 2-3. ● PONTEDERA (Pi) La crisi della Pistoiese finisce battendo un Tuttocuoio che non riesce ad invertire la tendenza negativa (solo due punti nel 2015). Sottili, subentrato a Lucarelli, bagna l’esordio vincendo dopo aver sprecato due occasioni nel primo tempo (Falzerano e Anastasi). Nella ripresa due episodi decisivi: Colombini fa autorete, poi l’ex Colombo si fa cacciare al 18’. Il gol di Vassallo chiude la partita. Luca Calò DOMENICA 15 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA Che San Marino! Sensi decisivo L’Aquila è k.o. SAN MARINO 3 L’AQUILA 2 MARCATORI Pozzebon (LA) al 18’ p.t.; Cuffa (SM) all’8’, Sensi (SM) al 15’, Del Pinto (LA) al 27’, Sensi (SM) al 44’ s.t. SAN MARINO (4-3-1-2) Secco 6,5; Bregliano 6, Benassi 6, Cammaroto 6, Cruz 6; Soligo 6 (dal 1’ s.t. Varone 6), Diawara 6,5, Cuffa 6,5; Sensi 7; Musetti 6 (dal 22’ s.t. Fogacci 6), Dia Pape 5 (dal 6’ s.t. La Mantia 6). (Vivan, Bangoura, Palazzi, Baldazzi). All. Tazzioli 6,5. L’AQUILA (4-3-1-2) Zandrini 5,5; Zaffagnini 5, Pomante 5,5 (dal 22’ s.t. Scrugli 5,5), Carini 5,5, Gotti 6 (dal 18’ s.t. Sandomenico 5,5); Pedrelli 6, Corapi 6,5, Del Pinto 6,5 (dal 48’ s.t. Perna s.v.); Pacilli 6; Virdis 5,5, Pozzebon 6,5. (Cacchioli, Maccarrone, De Francesco, Triarico). All. Zavettieri 5,5. ARBITRO Rossi di Rovigo 5,5. NOTE spettatori 200 circa; paganti, abbonati e quota n.c. Espulso Sensi al 46’ s.t.; ammoniti Diawara, Cuffa, Zaffagnini, Cruz, Pedrelli, Fogacci e Sensi. Angoli 3-2. ● SAN MARINO Il volo verso la vetta de L’Aquila si interrompe con un San Marino che rivede la salvezza: decide un pallonetto all’incrocio di Sensi nel finale. Ospiti avanti con Pozzebon, il San Marino ribalta con Cuffa (rasoterra) e Sensi (testa). Del Pinto fa 2-2 di testa, ma poi L’Aquila si spegne. Giorgia Bertozzi Forlì, che inizio Grosseto salvo grazie a Fofana FORLI’ 1 GROSSETO 1 MARCATORI Docente (F) al 42’ p.t.; Fofana (G) al 22’ s.t. FORLI’ (4-3-1-2) Scotti 7; Catacchini 6, L. Arrigoni 5,5, Drudi 6, Fantoni 5,5; Casini 6, Hamlili 6 (dal 28’ s.t. Pettarin 5,5), T. Arrigoni 6; Rosafio 5,5; Docente 6,5 (dal 36’ s.t. Castellani s.v.), Melandri 6. (Casadei, Turi, Cejas, Morga, Gliozzi). All. Vanigli 5,5. GROSSETO (3-4-1-2) Baiocco 6; Monaco 6, Ferraro 6, Legittimo 6; Formiconi 6,5, Verna 6, Della Latta 5,5, Paparusso 5,5 (dal 6’ s.t. Boron 6); Gambino 5 (dal 20’ s.t. De Feo 6,5); Pichlmann 6 (29’ s.t. Lugo 5,5), Fofana 7. (Mangiapelo, Burzigotti, Okosun, Volpe). All. Stringara 6. ARBITRO Guarino di Caltanissetta 5,5. NOTE spettatori 1.000 circa; paganti, abbonati e incasso non comunicati. Ammoniti Hamlili, Docente, Fantoni, Melandri, Boron e Monaco. Angoli 3-6. ● FORLI’ Il Forlì manca l’appuntamento con i tre punti per la sesta giornata di fila, mentre il Grosseto conferma il buon momento dopo l’arrivo di Stringara. Nel primo tempo il Forlì prima ci prova con Melandri, poi passa con Docente su assist di Melandri. Nella ripresa tanto Grosseto: Pichlmann al 7’ impegna Scotti. Il pari con un tuffo di testa di Fofana su punizione dalla destra di De Feo. Gavino Cau GIRONE C CLASSIFICA SQUADRE PT ASCOLI TERAMO REGGIANA PISA L'AQUILA PONTEDERA ANCONA GROSSETO (-1) LUCCHESE SPAL CARRARESE GUBBIO PISTOIESE TUTTOCUOIO FORLI' SAVONA SANTARCANGELO PRATO PRO PIACENZA (-8) SAN MARINO 47 47 41 40 37 35 34 32 31 31 30 30 30 28 28 26 26 25 19 19 PARTITE RETI G V N P F S 24 25 23 23 23 23 24 25 25 25 24 24 25 24 25 24 25 24 24 25 13 13 12 11 9 9 8 8 7 9 5 7 8 6 7 7 6 5 7 4 8 8 5 7 10 8 10 9 10 4 15 9 6 10 7 5 8 10 6 7 3 4 6 5 4 6 6 8 8 12 4 8 11 8 11 12 11 9 11 14 40 36 33 30 27 30 29 33 24 23 29 31 29 28 24 25 21 28 22 28 20 24 18 17 19 25 26 29 24 26 22 29 42 41 36 40 26 34 33 39 PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA COSÌ OGGI Ore 11 SAVONA (4-3-3) Addario; Marchetti, Cabeccia, Marconi, Eguelfi; Giorgione, Taddei, Gemignani; Scappini, Giovinco, Demartis. (Rossini, Antonelli, Morosini, Bramati, D’Amico, Frugoli, Munarini). All. Aloisi. GUBBIO (4-3-3) Iannarilli; Luciani, Manganelli, Galuppo, D’Anna; Guerri, Loviso, Casiraghi; Mancosu, Cais, Marchionni. (Citti, Rosato, Lasicki, Domini, Castelletto, Vetraino, Tutino). All. Acori. ARBITRO Fanton di Lodi (Ceravolo-Volo) (andata 2-3) Ore 14.30 PRATO (4-3-2-1) Gazzoli; Matteo, Sorbo, Dametto, Rinaldi; Coccolo, Urso, Cavagna; Gabbianelli, Fanucchi; Bocalon. (Ivusic, Rickler, Knudsen, Pasa, Tassi, Santini, Rubino). All. Esposito. ASCOLI (4-3-2-1) Lanni; Pelagatti, Cinaglia, Mori, Dell’Orco; Altobelli, Pirrone, Carpani; Mustacchio, Grassi; Altinier. (Ragni, Cristiano Rossi, Avogadri, Gualdi, Nardini, Berrettoni, Perez). All. Petrone. ARBITRO Piccinini di Forlì (Barbetta-Pellegrini). (1-1) Ore 16 REGGIANA (4-3-3) Feola; Andreoni, Spanò, Sabotic, Mignanelli; Bruccini, Tremolada, Angiulli; Giannone, Ruopolo, Siega. (Messina, Gueye, Rampi, Messetti, Alessi, Vernocchi, Petkovic). All. Colombo. PONTEDERA (3-5-2) Cardelli; Redolfi, Vettori, Gasbarro; Videtta, Luperini, Bartolomei, Settembrini, Galli; Cesaretti, De Cenco. (Anacoura, Polvani, Madrigali, Romiti, Ceciarini, Disanto, Libertazzi). All. Indiani. ARBITRO Tardino di Milano (HagerGaletto). (0-0) Ore 18 ANCONA (4-4-2) Lori; Parodi, Dierna, Mallus, Cangi; Bondi, Paoli, Sampietro, Tulli; Paponi, Tavares. (Aprea, Barilaro, Camillucci, Lisai, Cognigni, Morbidelli, Gelonese). All. Cornacchini. CARRARESE (4-3-1-2) Calderoni; Berra, Sbraga, Teso, Gorzegno; Pedone, Castagnetti, Galli; Gherardi; Cellini, Merini. (Zanotti, Massoni, Lancini, Gnahoré, Disabato, Beltrame, Di Nardo). All. Remondina. ARBITRO Panarese di Lecce (QuitadamoAbruzzese). (0-0) PISA (4-3-3) Pelagotti; Pellegrini, Lisuzzo, Paci, Costa; Morrone, Iori, Caponi; Arrighini, Arma, Floriano. (Moschin, Rozzio, Sini, Mandorlini, Misuraca, Frediani, Finocchio). All. Braglia. PRO PIACENZA (4-3-3) Alfonso; Rieti, Silva, Bini, Castellana; Barba, Bacher, Porcino; Matteassi, Giovio, Alessandro. (Iali, Sall, Sane, Schiavini, Mascolo, Mella, Speziale). All. Franzini. ARBITRO Strippoli di Bari (Bercigli-Cinquini). (0-1) Un lampo di Eusepi Il Benevento va Ma quanti rischi 1Campagnacci ispira e il bomber è decisivo Il Martina sfiora due volte il gol con Montalto Micidiale uno-due Salernitana ok E il Melfi è steso MELFI 0 SALERNITANA 2 MARCATORI Negro al 20’, Trevisan al 24’ p.t. MELFI (4-3-1-2) Perina 6,5; Guerriera 5,5, Dermaku 5,5, Colella 5,5, Di Mercurio 5,5; Agnello 6, Tundo 5,5 (dal 36’ s.t. Luparini s.v.), Fella 5,5 (dal 16’ s.t. Cicerelli 5,5); Tortori 6; Caturano 6, Falomi 5,5 (dal 39’ s.t. Nappello s.v.). (Gagliardini, Annoni, Giacomarro, Di Filippo). All. Bitetto 6 . SALERNITANA (4-3-3) Gori 6; Colombo 6,5, Lanzaro 6, Trevisan 6,5, Bocchetti 6; Moro 6, Pestrin 6 (dal 16’ s.t. Bovo 6,5), Favasulli 6; Nalini 6,5, Mendicino 6 (dal 40’ s.t. Cristea s.v.), Negro 7 (dal 14’ s.t. Gabionetta 6). (Russo, Tuia, Franco, Perrulli). All. Menichini 6,5. ARBITRO Pelegatti di Arezzo 6. NOTE spettatori 2.000 circa; paganti, abbonati e incasso non comunicati. Ammoniti Fella, Caturano, Lanzaro, Gabionetta e Tortori. Angoli 5-6. ● MARTINA FRANCA (Ta) Il Benevento mantiene il comando della classifica passando con cinismo e determinazione sul campo del Martina, penalizzato dall’emergenza. Sono stati decisivi i soliti Alfageme ed Eusepi, ben sostenuti da Campagnacci e Mazzeo, che hanno bloccato sul nascere le iniziative di De Lucia e Fabiano. L’occasione che decide la partita arriva all’inizio della ripresa, quando una rapidissima ripartenza di Campagnacci ha fornito ad Eusepi l’assist decisivo per sbloccare il risultato. Il Martina è andato vicino al pareggio due volte con Montalto: alla fine del primo tempo, quando il tiro dell’attaccante è uscito fuori di pochissimo e l’altra su punizione nel finale della partita, che è finita di un niente alta sulla traversa con il portiere Pane battuto. Vittoria meritata, quella ottenuta dal Benevento, che così ha tenuto a distanza la Salernitana che pure ha vinto in trasferta e resta a 2 punti di distanza. Tonio Messia MELFI (Pz) Una cinica Salernitana batte il Melfi grazie a un tremendo uno-due nel primo tempo. Al 20’ Negro supera Perina con un sinistro da fuori area, poco dopo Trevisan di testa firma il raddoppio tra le proteste per un presunto fuorigioco. Il Melfi reagisce: Falomi mette di poco a lato, poi Gori nel finale di primo tempo si salva con l’aiuto del palo. All’inizio della ripresa Fella ci prova su angolo, ma Gori respinge sulla linea. Poi il ritmo della gara e del Melfi calano. Gianluca Tartaglia Questo Barletta non si ferma più Savoia nei guai Amelio, che gol Derby all’Aversa e l’Ischia trema Il Foggia sbatte sulla traversa Vigor, che errori MARTINA 0 BENEVENTO 1 MARCATORE Eusepi al 5’ s.t. MARTINA (4-4-2) Bleve 6,5; De Giorgi 6,5, Samnick 6, Fabiano 6,5, Patti 6; Pepe 6, Bucolo 6, De Lucia 6,5, Memolla 6 (dal 38’ s.t. Leto s.v.); Montalto 6, Pivkovski 6 (dal 14’ s.t. Caruso 6). (Modesti, Brunetti, Kalombo, Diop, Calvetti). All. Ciullo 6. BENEVENTO (4-3-3) Pane 6; Pezzi 6,5, Lucioni 6, Scognamiglio 6,5, Som 6; Vitiello 6,5, D’Agostino 6,5 (dal 41’ s.t. Agyei s.v.), Alfageme 7; Campagnacci 6,5, Mazzeo 6,5 (dal 35’ s.t. Marotta s.v.), Eusepi 6,5 (dal 29’ s.t. Padella 6). (Piscitelli, Celjak, D’Angelo, Djiby). All. Brini 6,5. ARBITRO Paolini di Ascoli Piceno 6. NOTE paganti 857, abbonati 790, incasso di 7.350 euro. Ammoniti Som, Campagnacci, Fabiano, Mazzeo e De Lucia. Angoli 1-4. ● SAVOIA 0 ISCHIA 1 FOGGIA 0 BARLETTA 1 AVERSA NORMANNA 2 VIGOR LAMEZIA O MARCATORE Fall al 34’ s.t. SAVOIA (3-4-3) Gragnaniello 6; Riccio 6, Checcucci 7, Sirigu 6; Verruschi 6, Sanseverino 5,5, Saric 5,5, Mercadante 5,5 (dal 25’ s.t. Pizzutelli 6); Partipilo 5,5, Ferrante s.v. (dal 20’ p.t. Leonetti 6; dal 50’ s.t. Vosnakidis s.v.), Scarpa 6. (Volturo, Sevieri, Boilini, D’Appolonia). All. Papagni 6. BARLETTA (4-3-3) Liverani 6; Meola 6, Cortellini 6,5, Zammuto 6,5, Regno 6; Branzani 6 (dal 33’ s.t. Palazzolo 6), Quadri 6,5, Legras 6,5; Danti 6, Fall 6,5 (dal 40’ s.t. Ingretolli s.v.), Turchetta 6 (dal 29’ s.t. Guarco 6). (De Martino, Kiakis, Rizzitelli, Core). All. Sesia 6,5. ARBITRO Viotti di Tivoli 6. NOTE paganti 1.062, abbonati 260, incasso di 8.500 euro. Ammoniti Cortellini, Danti, Legras e Verruschi. Angoli 9-4. ● TORRE ANNUNZIATA (Na) Il Barletta allunga a 11 i risultati utili di fila e aggrava i guai del Savoia. Ad un primo tempo con pochi sussulti (traversa di Cortellini e gol sprecato da Partipilo), segue una ripresa nel segno dei locali. Prima Scarpa (18’), poi Checcucci (28’) mancano il vantaggio e resta il dubbio sulla validità del gol di Leonetti annullato per fuorigioco al 32’. Due minuti e Fall, su sponda di Danti, mette tutti a tacere, ingannando Gragnaniello con un destro deviato da Checcucci. Vincenzo Pinto MARCATORI De Vena (AN) su rigore al 18’ p.t.; Infantino (I) su rigore al 29’, Amelio (AN) al 41’ s.t. ISCHIA (4-2-3-1) Ioime 5,5; Bruno 6, Sirignano 6, Caso 6, Bassini 5 (dal 18’ s.t. Tomicic 5,5); Verachi 5,5 (dal 39’ s.t. Iannascoli s.v.), Chiavazzo 5,5; Alvino 5, Schetter 6, Armeno 6; Infantino 6. (Mennella, Formato, Finizio, Abbracciante, Fumana). All. Maurizi 5. AVERSA NORMANNA (4-3-3) Lagomarsini 6,5; Balzano 6, Magliocchetti 6, Cossentino 6 (dal 1’ s.t. Esposito 6), Amelio 7; Catinali 6, Geroni 6,5, Capua 6 (dal 26’ s.t. Castellano 6); Mangiacasale 6,5, De Vena 6,5, Sassano 6 (dal 7’ s.t. Mosciaro 6). (Despucches, Petricciuolo, Giannusa, Personé). All. Marra 6,5. ARBITRO Pagliardini di Arezzo 6. NOTE spettatori 800 circa; paganti, abbonati e incasso n.c. Ammoniti Ioime, Chiavazzo, Capua, Cossentino, Castellano e Formato (dalla panchina). Angoli 2-6. ● ISCHIA (Na) L’Aversa Normanna vince il derby e riduce le distanze dall’Ischia. Al 16’ Ioime mette giù Mangiacasale: rigore di De Vena. Dopo un gol annullato a Infantino, il pari della squadra di Maurizi arriva nella ripresa ancora su rigore di Infantino (mani di Magliocchetti). Poi nel finale la prodezza di Amelio che dalla lunga distanza supera Ioime e salva il posto a Marra. Giovanni Sasso FOGGIA (4-3-3) Narciso 6,5; Bencivenga 6 (dal 39’ s.t. Barraco s.v.), D’Angelo 6, Gigliotti 6, Agostinone 5,5; Agnelli 6,5, Quinto 5,5, Minotti 6,5; Bollino 5,5 (dal 10’ s.t. Leonetti 5,5), Sarno 5,5, Cavallaro 6 (dal 29’ s.t. Maza 6). (Micale, D’Allocco, Grea, Sicurella). All. De Zerbi 6. VIGOR LAMEZIA (4-3-3) Forte 6,5; Spirito 5,5, Rapisarda 6, Gattari 6,5, Malerba 5,5 (dal 43’ s.t. Di Marco s.v.); Papa 5,5 (dal 13’ s.t. Kostadinovic 6), Puccio 6, Scarsella 6; Montella 6, Held 5, Improta 6 (dal 46’ s.t. De Giorgi s.v.). (Mercuri, Battaglia, Voltasio, Catalano). All. Erra 6,5. ARBITRO Colarossi di Roma 5,5. NOTE paganti 1.300, abbonati 1.290, incasso n.c. Ammoniti Minotti, Gigliotti e Improta. Angoli 9-3. ● FOGGIA La traversa di Gigliotti al quarto minuto di recupero è la fotografia del Foggia imbrigliato in casa dalla Vigor Lamezia, che pure non demerita e per poco non porta a casa la vittoria. Sono incredibili i due gol che Held si divora in un minuto a ridosso del 90’: il primo a tu per tu con Narciso, il secondo di testa a lato. Su un campo in precarie condizioni, il Foggia spreca le occasioni per passare con Bollino (chiude Forte) e Sarno (conclusione sull’esterno della rete). Appena entrato Maza per poco non sorprende Forte. Nei minuti finali le emozioni con gli errori di Held e la traversa per il Foggia. Emanuele Losapio 25 CLASSIFICA SQUADRE PT BENEVENTO SALERNITANA LECCE JUVE STABIA CASERTANA FOGGIA (-1) MATERA CATANZARO BARLETTA VIGOR LAMEZIA PAGANESE LUPA ROMA MARTINA COSENZA MESSINA MELFI (-2) SAVOIA REGGINA ISCHIA AVERSA NORMANNA 56 54 45 44 42 42 38 36 35 31 29 27 27 25 25 25 20 19 19 15 PARTITE RETI G V N P F S 25 25 25 24 24 25 24 24 25 25 25 24 25 24 24 25 25 24 25 25 16 16 13 12 12 11 10 10 9 7 7 6 7 5 5 5 4 4 4 2 8 6 6 8 6 10 8 6 8 10 8 9 6 10 10 12 8 7 7 9 1 3 6 4 6 4 6 8 8 8 10 9 12 9 9 8 13 13 14 14 41 35 35 34 34 37 35 30 24 28 21 26 27 26 26 22 20 17 20 20 20 18 23 25 20 22 24 25 20 31 29 37 30 31 34 28 34 35 35 37 PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA COSÌ OGGI Ore 12.30 REGGINA (4-1-4-1) Belardi; Di Lorenzo, Cirillo, Aronica, Benedetti; Zibert; Masini, Armellino, Maimone, Gallozzi; Balistreri. (Kovacsik, Ungaro, Camilleri, Mazzone, Salandria, Louzada, Viola). All. Alberti. JUVE STABIA (4-3-3) Pisseri; Cancelotti, Polak, Migliorini, Contessa; Jidayi, La Camera, Caserta; Nicastro, Di Carmine, Carrozza. (Santurro, Liotti, Romeo, Burrai, Bombagi, Gammone, Ripa). All. Pancaro. ARBITRO Lacagnina di Caltanissetta (Stasi-Lanotte). (andata 1-2) Ore 14 CATANZARO (4-4-2) Bindi; Daffara, Orchi, Rigione, Squillace; Giampà, Giandonato, Zappacosta, Mancuso; Bernardo, Razzitti. (Migani, D’Orsi, Sarr, Ilari, Mounard, Russotto, Caputa). All. Sanderra. COSENZA (4-4-2) Ravaglia; Ciancio, Tedeschi, Magli, Blondett; Corsi, Arrigoni, Caccetta, Statella; De Angelis, Cori. (Saracco, Zanini, Criaco, Fornito, Tortolano, Calderini, Cesca). All. Roselli. ARBITRO Fiore di Barletta (GrecoUrselli). (0-0) Ore 14.30 LUPA ROMA (4-1-4-1) Rossi; Frabotta, Conson, Cascone, Celli; Capodaglio; Bariti, Cerrai, Margarita, Raffaello; Tulli. (Santi, Martorelli, Curcio, Santarelli, Faccini, Leccese, Tajarol). All. Cucciari. MATERA (3-4-3) Bifulco; Faisca, De Franco, Flores; Ferretti, Coletti, Iannini, Mazzarani; Madonia, Diop, Carretta. (Russo, D’Aiello, Letizia, Pagliarini, Ashong, Bernardi, Albadoro). All. Auteri. ARBITRO Illuzzi di Molfetta (Robilotta-Vingo). (1-3) Ore 16 CASERTANA (4-4-2) Fumagalli; D’Alterio, Idda, Mattera, Tito; Caccavallo, Marano, Rajcic, Mancino; Diakite, Cisse. (D’Agostino, Rainone, Antonazzo, Carrus, De Marco, Kolawole, Cunzi). All. Campilongo. MESSINA (4-3-3) Iuliano; Cane, Altobello, Stefani, Rullo; Damonte, Mancini, Izzillo; Ciciretti, Corona, De Paula. (Berardi, Donnarumma, Silvestri, Bortoli, Bonanno, Orlando, Spiridonovic). All. Grassadonia, ARBITRO Giua di Pisa (ChiocchiArgentieri). (5-1) 26 Ciclismo R A 11 anni dalla morte DOMENICA 15 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA IL GIORNO DEL RICORDO CONTENUTO PREMIUM L’amore di Pantani «SÌ, MARCO ERA SPECIALE. IN TUTTO» di PIER BERGONZI INVIATO A LOSANNA (SVIZZERA) A d’albergo, ma capisco Tonina. In qualche modo la morte di Marco è stata la conseguenza di una lunga serie di cazzate fatte per e intorno a lui. In questo senso è stato ucciso dal peso insostenibile degli errori commessi». Lei ha condiviso anche i momenti più difficili, quelli confusi dalla cocaina. «A un certo punto mi sono accorta che era davvero a rischio e stava mettendo a rischio anche la mia vita. La nostra separazione è stata per me una necessità. Ho dovuto staccarmi da lui per sopravvivere». Anche nella vita privata Marco era il ribelle carismatico che abbiamo conosciuto in bicicletta? «Era speciale. In tutto». l’onda lunga della nostalgia e in questi anni ha parlato con il contaparole. Nella scuola d’arte di Losanna, grazie anche a David d’Ambrosio e al barboncino Dafalgan, la ragazza diventata donna ha trovato l’equilibrio. In occasione della mostra di San Valentino, all’ora della morte del torero di Garcia Lorca, siamo riusciti a incontrarla. Lo sguardo laser, la risata travolgente e la spiccata emotività sono rimasti gli stessi. volte il destino... Marco e Christina si sono incontrati nell’inverno del 1995. Lui era il più carismatico e ribelle dei campioni. Lei ballava sui cubi e non aveva mai sentito parlare di Pantani. Hanno «pedalato» insieme sui mangia-e-bevi della vita per sette anni. Sette anni di drammati- Christina, la mostra è un omaggio a Pantani? ca intensità. «Sì, da quattro anni ho scelto di organizzare Marco è morto (il 14 febbraio un’esposizione a tema proprio del 2004) a 34 anni e ancora il 14 febbraio, nel giorno degli oggi i contorni di quella trageinnamorati, nel giorno di Mardia non sono definiti. Christico. Ma non è un omaggio. Semna, 38 anni, insegna arti visuali mai un momento catartico, un all’Ecole d’Arts Tetard di Losanmodo per esorcizzare il dolore na. E ieri, nel giorno di San Vache ancora mi esplode dentro». lentino, ha inaugurato la mostra «agitation de la prostate feDopo 11 anni la ferita è ancora minine». Alle 17! A quell’ora, aperta? 11 anni fa, si è fermato il Rolex «È come potrebbe essere altriche Marco aveva al polso in menti? La nostra storia non è fiquella maledetta camera del nita come doveva finire. Non so Residence Le Rose di Rimini. come, ma non così». Coincidenze? Anche no. Christina Jonsson ieri a Christina Jonsson ha una sensi- Losanna. A destra con Marco C’è anche un po’ di senso di colbilità esposta e un buon rap- ai tempi del loro fidanzamento, pa per non essere riuscita a faporto con l’inconscio. Ha cam- durato 7 anni OMEGA re qualcosa che evitasse la fine minato su un filo dalla Danitragica di Marco? marca a Cesenatico e poi da Ravenna a Losann. «Per rispondere ci vorrebbero una sera intera è E sul quel filo si è portata anche uno zaino con i un paio di bottiglie di vino...». ricordi di Marco, il primo uomo con il quale ha avuto una relazione importante. L’uomo che ha Qual è il primo pensiero che associa a Marco? scompigliato la sua vita sulle vie della coca. L’uo- «Il mio primo pensiero va alla Tonina. Perché? mo che ogni tanto bussa alla porta della sua me- Perché è la mamma... Quella che soffre di più». moria. Su Pantani hanno raccontato anche più di tutto in tanti. Christina, che avrebbe racconti Tonina è certa che Marco sia stato ucciso... oceanici, ha cercato di non farsi travolgere dal- «Io non so che cosa sia successo in quella camera Marco aveva un debole per l’arte e ha lasciato un po’ di quadri con la sua firma. Come lo giudica come pittore? «Un simpatico matto visionario con tanta passione e qualche limite nella tecnica». Ha letto uno dei tanti libri o visto uno dei film dedicati a Pantani? «Nemmeno uno! Non sono mica masochista». «LA NOSTRA SEPARAZIONE È STATA PER ME UNA NECESSITÀ» In questi 11 anni e mai tornata a Cesenatico? «Una sola volta, 5 o 6 anni fa. Sono anche stata al cimitero. Mio nonno, in Danimarca, era il giardiniere di un cimitero e da piccola mi piaceva accompagnarlo tra le tombe. Mi sono sempre piaciuti i cimiteri, ma in quel caso il dolore era più forte di tutto. La cappella mi ha fatto orrore. Ma non è un giudizio estetico. L’orrore era la presenza-assenza di Marco». Ci tornerà? «Perché no. Mi piacerebbe riabbracciare Tonina. Dopo qualche incomprensione ci siamo ritrovate e ci siamo scambiate dei messaggi. Io credo di comprendere l’immenso vuoto che si sente dentro. Il mio cuore è con lei». © RIPRODUZIONE RISERVATA OGNI 14 FEBBRAIO CHRISTINA, LA FIDANZATA STORICA DEL PIRATA, ORGANIZZA UNA MOSTRA: «È PER ESORCIZZARE IL DOLORE» I PUNTI OSCURI Mamma Tonina, il mistero dei giubbini «Chi e quando li portò a Rimini?» Francesco Ceniti INVIATO A CESENATICO «D opo 11 anni vogliono ancora farmi passare per deficiente? I giubbini da sci erano a casa della Ronchi, la manager di Marco. Li ho visti io, nel bagno. Ed erano quelli che avevo messo nella valigia qualche giorno prima, quando lui era tornato da Milano proprio per quel motivo. È dal 2004 che chiedo spiegazioni, l’ho fatto pure nel processo a Carlino: chi e quando ha portato i giubbini a Rimini? Nessuno m’ha risposto, spero lo faccia il dottor Giovagnoli. La Ronchi ha detto al pm che Marco non li ha portati da lei? Nel migliore dei casi si ricorda male. Posso svelare un fatto...». LA CERIMONIA C’è il sole a Cesena. E ci sono tanti ciclisti. Il Pirata 11 anni fa si staccava dalla vita, in un soppalco di una stanza anonima. Ieri il suo nome brillava negli occhi dei tanti tifosi e in un targa scoperta dal sin- daco alla presenza della famiglia: Giardino Marco Pantani. Papà Paolo e mamma Tonina stringono mani e ringraziano le persone che si stringono al loro dolore. «Non mollare Tonina», le urla un gruppo di tifosi. Non molla, no. Le due inchieste aperte (Rimini per la morte e Forlì sul controllo di Campiglio al Giro ‘99) sono una novità rispetto agli anni precedenti. Spera di avere buone notizie. Ma quello che ha letto sulla Gazzetta a proposito dei giubbini da sci non lo manda giù. LA KOROVINA Pantani arriva a Rimini senza bagaglio, lo confermano svariati testimoni. Indossa un giubbino normale, ma nella stanza la polizia ne trova altri due tecnici, da sci. Secondo le indagini di allora, nessuno sarebbe salito nella stanza del Pirata, tranne lo spacciatore e il ristoratore che gli consegnò l’ultima cena. E a sua volta Pantani non sarebbe quasi mai uscito, se non per rifornirsi di droga. E comunque quei giubbini (comprati anni prima) sono a casa sua il 26 gennaio quando arriva da Milano proprio per prenderli. «Vado un po’ in montagna con il marito di Manuela (Ronchi, ndr)» dice alla mamma. Una versione confermata agli inquirenti dal marito della manager. E Tonina lo aiuta a fare la valigia, mettendo dentro i giubbini, qualche maglione, slip, t-shirt e un berretto. I giubbini secondo la Ronchi (dichiarazioni rese al pm) non arrivano mai a Milano. Eppure sono a Rimini. Non è certo un particolare secondario: se qualcuno è entrato a contatto con il Pirata e non si è mai fatto avanti, forse nasconde qualcosa. Servono indagini approfondite e liquidare la storia con spiegazioni improbabili (i giubbini li ha comprati il Panta a Rimini oppure è partito da Milano indossandoli uno sopra l’altro, senza che nessuno notasse questa massa deforme, neppure il tassista che ha passato oltre tre ore con lui per portarlo a Rimini) non è il modo migliore per eliminare i dubbi. Anzi, li alimenta. E mamma Tonina pesca dalla memoria un altro particolare utile a chi sta facen- IL GIARDINO A CESENA ● Papà Paolo e mamma Tonina ieri all’inaugurazione del «Giardino Marco Pantani» a Cesena IPP do le indagini. Un particolare da riscontrare, certo. Ma se confermato, allora qualcuno dovrebbe dare spiegazioni più convincenti. «Ho visto l’ultima volta mio figlio a casa della Ronchi. Dopo la lite con Paolo è andato via, senza bagagli. Aveva il solito giubbino. Sono svenuta. Quando mi sono ripresa sono andata in bagno: appeso c’era uno dei due giubbini da sci. Ho frugato nella tasca, per vedere se c’era qualcosa. E ho trovato un numero di telefono. Subito l’ho chiamato dal mio cellulare, m’ha risposto la Korovina (una escort russa, ndr). Non sapevo chi fosse. Lei mi ha spiegato che si vedeva con mio figlio e se l’avesse sentito in quelle ore mi avrebbe avvertito. Dico una bugia? Controllate i tabulati...», ringhia Tonina. A MURCIA UN PREMIO IN SUO NOME I BIMBI È un giorno particolare. Lo stress ferma la signora Pantani. Nel pomeriggio salta l’appuntamento al museo. Anche qui tanti occhi lucidi, ma pure sorrisi e bandane color giallo e rosa. I bambini che corrono nel nome di Marco sono il modo migliore per ricordarlo. Da dieci anni gareggiano e vincono. Ieri, presente il sindaco di Cesenatico, è toccato a Paolo salutarli e ringraziarli: «Vedervi mi riempie il cuore. Tonina direbbe, siete i nostri Piratini». ● Non se lo aspettava, Rein Taaramae. Non tanto di vincere la Vuelta a Murcia, perché l’estone dell’Astana è capace anche di colpi come quello di ieri: fuga di 50 km e successo in solitaria su Mollema, Stybar e Felline. Semmai di essere premiato con il Trofeo Pantani (nella foto Sirotti). Un omaggio degli organizzatori al Pirata, che nel ‘99 vinse la gara spagnola, allora a tappe. © RIPRODUZIONE RISERVATA Superbike R La presentazione DOMENICA 15 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA MONDIALE AL VIA IN PISTA ANCHE LA MV AGUSTA I protagonisti del Mondiale Superbike sono in Australia, dove domani e martedì disputeranno a Phillip Island l’ultima sessione di prove prima dell’inizio della stagione, previsto per domenica sulla stessa pista. Otto le Case, tre italiane: Aprilia, Ducati, favorite con la Kawasaki, e Mv Agusta APRILIA RSV4-RF Motore 4 cilindri a V di 65°, cilindrata 999,6 cmc, cornetti aspirazione variabili, peso 168 kg ALEX PHOTO 27 CONTENUTO PREMIUM KAWASAKI ZX10-R Motore 4 cilindri in linea, cilindrata 998 cmc, ammortizzatore di sterzo elettronico ALEX PHOTO DUCATI PANIGALE R Motore 2 cilindri a L di 90°, cilindrata 1198 cmc, desmodromico, potenza oltre 210 Cv ALEX PHOTO APRILIA-DUCATI, CHE DERBY mani e martedì, ci daranno un’idea più precisa del potenziale delle squadre dopo le radicali modifiche al regolamento tecnico. La Superbike torna infatti all’antico, consentendo l’impiego di maxi moto più vicine a quelle in vendita dal concessionario. Pistoni e bielle di serie, l’elettronica libera ma al prezzo imposto di 8 mila euro (centralina, cablaggi, sensori e software) e condivisione obbligatoria tra tutte le squadre della stessa marca. Il peso limite sale 168 chili, contro 165. Sette motori concessi, chi sfora partirà dal box ogni ulteriore punzonatura. APRILIA DA BATTERE? Il missile RSV4 dovrebbe pagare più della concorrenze le restrizioni all’elaborazione motore. Ma con la nuova versione RF e un gran lavoro al banco prova gli ingegneri dell’ Aprilia sono riusciti a limitare la perdita di potenza. Haslam nel precampionato è andato molto forte, specie sul ritmo gara. Pur avendo affidato la logistica alla satellite Red Devils, la marca veneta mantiene il controllo tecnico e gestionale del progetto e questo costituisce una garanzia. La Kawasaki però fa paura perché lo sviluppo è cominciato un anno fa e alla ZX10R non manca niente: motore super, ciclistica equilibrata ed elettronica di primissimo livello, curata per altro da uno staff interamente italiano. I britannici Sykes e Rea, rivali da quando erano ragazzini, formano la coppia più forte del lotto. Sbk Paolo Gozzi @paologozzi1 E se stavolta fosse un superderby italiano? Tra una settimana in Australia riparte la caccia al Mondiale delle derivate dalla serie con l’Aprilia campione in carica e la Ducati che torna ambiziosa dopo due anni di magra. Il campione Sylvain Guintoli è fuggito alla Honda che non vince da 7 anni, lasciando la pluridecorata RSV4 (7 Mondiali Piloti e Marche in 5 stagioni) al britannico Leon Haslam, 31 anni. La Ducati spera nel decollo di Davide Giugliano, 25 anni, primatista dei test invernali. È una doppia scommessa: Haslam non vince dal 2010 (quando fu vicecampione dietro il nostro Max Biaggi), il romano aspetta ancora il primo successo iridato. La Kawasaki punta invece sui collaudatissimi Tom Sykes, 29 anni, che ha vinto il campionato nel 2013, e Jonathan Rea, 28, funambolico ex Honda finito terzo nella generale dell’ anno scorso. Due galli nel pollaio, funzionerà? Cominceremo a farci un’idea già stanotte nella prima delle due giornate di test pre gara sullo stesso tracciato di Phillip Island che ospita l’apertura. Sarà l’antipasto di una sfida che pro- mette equilibro e mille emozioni. PIENONE Alla terza stagione di gestione Dorna (la società capeggiata da Carmelo Ezpeleta che organizza pure la MotoGP) la Superbike torna al centro dell’interesse delle Case. Sono ben otto al via: le italiane Aprilia, Ducati e Mv Agusta, le giapponesi Kawasaki (iridata 2013), Honda e Suzuki, la tedesca Bmw e la statunitense EbrBuell. Nel 2016 tornerà anche la Yamaha con la fiammante YZF-R1m che in questa stagione farà rodaggio nelle serie nazionali più importanti. Schieramento al gran completo: 26 piloti di 11 Paesi, più 4-6 wild card designate dagli organizzatori dei 13 GP in programma. La novità è l’inà per la prigresso della Thailandia che ospiterà ssimo tracma volta un evento iridato sul bellissimo ciato di Buriram, 400 chilometri a est di Bangkok. Da noi si corrono due round: 10 maggio a Imola, 21 giugno a Misano. Italia1 offrirà tutto nto tecnico il Mondiale in diretta con il commento di Max Biaggi, sei Mondiali (due in SBK). In Tv ti della Mola Superbike fa il doppio degli ascolti toGP a pagamento su Sky: in media 1,2 milioni contro 600 mila. ANTIPASTO Le otto ore complessive di ocollaudo, che si consumeranno do- NOALE FAVORITA PERÒ HA E PERSO GUINTOLI, LE NUOVE NORME SPINGONO LA ROSSA. A. KI MA OCCHIO ALLA KAWASAKI DOMENICA C’È L’AUSTRALIA Questo il calendario iridato: 22 Febbraio Australia Phillip Island 22 Marzo Thailandia Chang 12 aprile Spagna Aragon SYLVAIN GUINTOLI 32 ANNI FRANCIA Honda CBR1000RR SP - Numero 1 Campione 2014. Ha corso 129 GP con 9 vittorie RISCOSSA DUCATI La Panigale aveva già prima pistoni e bielle stradali, per cui il nuovo regolamento gioca a favore. Sul dritto la bicilindrica 1200 ha (quasi) annullato il divario velocistico con le plurifrazionate concorrenti. Adesso c’è da capire se ci sono progressi anche riguardo la gestione dell’aderenza, che nei due anni di digiuno è stato il limite più grosso. Giugliano sul giro secco è fenomenale, bisogna vedere se riuscirà pure ad essere costante. Phillip Island è un jolly, qui la Ducati è sempre andata fortissimo anche nei momenti bui. Partire col piede giusto sarebbe decisivo. LE SPINE DI GUINTOLI Il francese, 32 anni, ha portato il numero uno alla Honda temendo che p Aprilia ridimensionasse l’impegno. Sbagliato. Adesso rriparte da zero con la vetusta CBR-RR che non vince il titolo da sette anni. Sarà una partenza col doppio handicap perché la spalla lesionata nel gran botto a Jerez, un mese fa, è ancora dolorante. d Accanto al campione del mondo, la Honda lancia nella mischia il 22enn 22enne olandese Michael van der Mark, iridato d della Supersport (medie cilindrate) che con la Superbike ha già vinto due volte la 8 Ore d di Suzuka (gara valida per il Mondiale Endur Endurance). Con l’astro nascente nello stesso box per Guintoli sarà ancora più dura. I 4 rivali del campione LEON HASLAM ● 31 ANNI GRAN BRETAGNA Aprilia RSV4 RF - Numero 91 Ha disputato 182 GP cogliendo tre vittorie ALEX PHOTO DAVIDE GIUGLIANO ● 25 ANNI ITALIA Ducati Panigale R - N. 34 Ha disputato 79 e conquistato sei podi ALEX PHOTO TOM SYKES ● 29 ANNI GRAN BRETAGNA Kawasaki ZX10-R - N. 66 Iridato 2013, ha corso 157 GP con 22 vittorie ALEX PHOTO © RIPRODUZIONE RISERVATA 26 ● I piloti di 11 Paesi. Quattro gli italiani: Davide Giugliano e Matteo Baiocco (Ducati), Ayrton Badovini ((Bmw) e Niccolò Canepa (Ebr). 19 aprile Olanda Assen 10 maggio Italia Imola 24 maggio Gran Bretagna Donington Park 7 giugno Portogallo Portimao 21 giugno Riviera di Rimini Misano 19 luglio USA Laguna Seca 2 agosto Malesia Sepang JONATHAN REA ● 28 ANNI GRAN BRETAGNA Kawasaki ZX10-R - N. 65 All’attivo 140 GP e 15 vittorie, viceiridato 2008 ALEX PHOTO 20 settembre Spagna Jerez 4 ottobre Francia Magny-Cours 18 ottobre Qatar Losail (*) * in attesa del contratto 28 Sport invernali R Mondiali di sci a Vail Gross e Razzoli ultima speranza «Siamo sereni si va all’attacco» 1Dopo un gennaio magico, nello slalom di oggi sono chiamati a salvare il triste bilancio azzurro Massimo Lopes Pegna INVIATO A BEAVER CREEK G iuliano Razzoli ha i capelli biondi, Stefano Gross neri con due basette importanti. I due ragazzi che dovranno riscattarci da un altro Mondiale americano con «zero tituli»« non hanno solo facce diverse. Il primo ha l’indolenza e il sarcasmo emiliano e già salvò la baracca cinque anni fa ai Giochi di Vancouver conquistando l’oro, l’unica medaglia dello sci di quella spedizione. Poi però, fra infortuni, problemi di materiali e retrocessioni di gruppo, non era mai più riuscito a stupire. L’altro ha la praticità di chi viene dalle Dolomiti (Pozza di Fassa) e ha vinto per la prima volta soltanto l’11 gennaio scorso. Quattro gare ai piedi del podio per pochi centesimi, inclusa l’Olimpiade di Sochi un anno fa, quando pianse per quei centimetri che lo tennero fuori dai tre grandi. ALL’ATTACCO Entrambi hanno avuto un gennaio magico: Razzoli due volte 4° e una 6°; Gross un primo e due secondi posti. Un pieno di positività che infonde speranze concrete in una specialità dura, che ha visto sei vincitori su otto gare, e li carica di responsabilità. Rilassato e sprofondato in una poltrona, Razzoli dice: «Se sono pronto a salvare di nuovo la patria? Non mi dispiacerebbe né mi peserebbe. La pressione è la stessa, perché anche con il medagliere pieno dovevo andar forte lo stesso». Dice di sentirsi finalmente libero di andare all’assalto. Spiega: «Perché in questi anni ho dovuto fare solo calcoli per risalire in classifica. A gennaio li ho fatti bene e ora che non ho quei vincoli spero proprio di fare meglio. Sai che alla fine devi andare giù al massimo perché punti al podio. Ma la concorrenza è agguerritissima: «HO SEMPRE CREDUTO IN ME E ADESSO SONO PIU’ MATURO» STEFANO GROSS VINCITORE AD ADELBODEN «PRESSIONE? BISOGNA ANDARE FORTE COMUNQUE» GIULIANO RAZZOLI OLIMPIONICO 2010 siamo in quindici per quei tre posti». Stefano concorda con il compagno:«Sì, siamo in tanti per quei tre piazzamenti. E’ una pista piatta dove bisognerà sbagliare poco, perché è un po’ troppo facile per poter recuperare se commetti degli errori. Io sono più adatto a percorsi con neve dura e pendii più ripidi, ma i veri atleti e campioni vanno dappertutto come Hirscher e Neurether, per cui ho grande ammirazione. Sono pronto e il fatto che siamo a zero medaglie è qualcosa a cui proprio non penso. Io sono qui per la mia missione, tutto il resto non conta». Neve e sensazioni simili a quelle di Vancouver? Razzoli scuote la testa: «No, la pista non c’entra niente con quella canadese. Sto bene, sto andando forte in tutte le condizioni e comunque bisogna adattarsi. La neve la preferisco dura, perché non parto nei primi sette. E’ la gara più difficile? Diciamo che è quella in cui più persone possono vincere. Ma è stimolante proprio per questo». MATURO Gross, invece, è stimolato dai successi delle scorse settimane, senza i pensieri neri che l’anno passato gli sconvolsero la vita e senza il mal di schiena che lo ha limitato a inizio stagione. Dice: «Ora sono più maturo. I problemi di salute di mio padre, che ora sta bene, hanno contribuito a cambiarmi. Mi hanno fatto capire quali sono le cose che contano. E’ grazie a queste avversità che ho fatto dei passi avanti, perché mentalmente metti tutto nella giusta prospettiva. Credevo in me stesso anche quando i risultati non arrivavano. Mi sono rimboccato le maniche e ora ho tanta voglia di lavorare e di star davanti». Razzoli rilancia: «Il nostro è uno dei quartetti più forti del Mondiale. Gross è andato alla grande. Ma anche Thaler: su questa neve l’ho visto bene nei giorni scorsi. E lo stesso Moelgg si sta riprendendo rapidamente dall’infortunio. Insomma, per lo slalom di oggi frecce nell’arco dell’Italia ce ne sono» Stefano approva: «Già da un po’ siamo davanti in tanti. Un paio d’anni fa eravamo in cinque nel primo gruppo, non è da tutte le nazioni. Ci tiriamo a vicenda, è importante soprattutto negli allenamenti. Vincere aiuta a vincere: è una questione di fiducia. In questo ultimo mese sono arrivati i risultati e sono quelli che ti fanno rischiare e ti permettono di limare centesimi cruciali». Quelli che lo facevano piangere di rabbia. © RIPRODUZIONE RISERVATA Stefano Gross, 28 anni, l’11 gennaio ha vinto lo slalom di Adelboden, primo successo in carriera SCI SENZA PODI PROGRAMMA ANNO LOCALITA’ 31 MURREN 33 INNSBRUCK 35 MURREN 36 GARMISCH 38 ENGELBERG 39 ZAKOPANE 48 ST. MORITZ 54 ARE 56 CORTINA 64 INNSBRUCK 68 GRENOBLE 70 GARDENA 80 LAKE PLACID 89 VAIL 93 MORIOKA 99 VAIL 06 SESTRIERE 15 VAIL M=MONDIALI GO=OLIMPIADI Lo slalom uomini chiude i Mondiali Tv: 18.15 e 22.30 GARA M M M GO M M GO M GO GO G0 M GO M M M GO M PODI 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0? I Mondiali di Vail e Beaver Creek si chiudono con la gara più aperta, lo slalom maschile. Una specialità che in questa Coppa del Mondo, su otto prove disputate ha visto sei vincitori. Solo il tedesco Neureuther, che guida la classifica di specialità e l’austriaco Hirscher possono vantare in stagione due successi. Il pronostico si apre anche al norvegese Kristoffersen, allo svedese Hargin e il russo Khoroshilov e al francese Grange. La pista è stata barrata per evitare nella seconda manche i problemi registrati nella combinata di lunedì. L’Italia si affida a Stefano Gross, Giuliano Razzoli, Patrick Thaler e Manfred Moelgg. Manche: ore 18.15 e 22.30 IN TV: dirette RaiSport 2 ed Eurosport. SLALOM DONNE 1. Mikaela Shiffrin (Usa) 1’38”48; 2. Frida Hansdotter (Sve) a 34/100; 3. Sarka Strachova (R.Cec) a 77/100; 4. Velez Zuzulova (Slk) a 94/100; 5. Zettel (Aut) a 1”02; 6. Mielzynski (Can) a 1”50; 7. Thalmann (Aut) a 2”04; 8. Maze (Slo) a 2”48; 9. Noens (Fra) a 2”69; 10. Gagnon (Can) a 2“93; 11. Loeseth (Nor) a 2”95; 12. Wiesler (Ger) a 3”04; 13. Duerr (Ger) a 3”06; 14. Pietilae-Holmner (Sve) a 3”19; 15. Chable (Svi) a 3”25; 16. COSTAZZA 3”43; 19. BRIGNONE a 3”71; 23. Hector (Sve) a 4”55. Rit. II manche: Baud (Fra), Gisin (Svi), Holdener (Svi), Kirchgasser (Aut), Hosp (Aut), MOELGG. MEDAGLIERE: 1. Austria 5 ori, 3 argenti, 1 bronzo; 2. Usa 2 o, 1 a, 2 b; 3. Slovenia 2 o, 1 a, 0 b; 4. Svizzera 1 o, 0 a, 2 b. DOMENICA 15 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA Shiffrin, sei una roccia Un bis colorato d’oro 29 SLITTINO: MONDIALI 1A soli 19 anni conferma il titolo conquistato nel 2013 con la freddezza di una veterana: nessuna pressione nello slalom di casa Oberstolz e Gruber, un bronzo da veterani Pierangelo Molinaro INVIATO A BEAVER CREEK E cco una campionessa vera, quella che vince nel giorno in cui deve vincere. Mikaela Shiffrin ha solo 19 anni, ma la solidità della roccia. Non la scalfisce l’emozione, si è scrollata di dosso l’attesa degli americani e ha regalato nello slalom il secondo oro agli Stati Uniti dopo quello nel gigante di Ted Ligety. Ha frustato le avversarie nella prima manche, che ha chiuso con un vantaggio di 40/100 sulla svedese Hansdotter e 44/100 sulla ceca Strachova (ex Zarobska). Ma non le è stato affatto facile. Soprattutto dovendo partire per trentesima nella seconda parte della gara su una pista segnata e una neve che il sole caldo delle tre del pomeriggio aveva reso scivolosa come una saponetta. Una situazione non facile in cui l’assetto centrale è fondamentale, perché allontanare troppo i piedi dall’asse del tronco espone al rischio di scivolare. 1A 37 anni beffano i leader di Coppa Eggert-Benecken «Più gioia che per l’argento del 2011» Simone Battaggia «S ì, è la nostra seconda medaglia mondiale. E chissà, forse è anche l’ultima. La voglia di andare avanti non manca, ma abbiamo 37 anni, in partenza siamo sempre più lenti, a settembre e a ottobre non ci siamo allenati per il mio mal di schiena. Di sicuro sarà sempre più dura». Christian Oberstolz IL THRILLING E le avversarie non le hanno permesso di vivere di rendita. Prima una grandissima discesa della slovacca Zuzulova accendeva le polveri. Poi un’altra della Strachova e infine la Hansdotter. Tutte al massimo. Non si poteva gestire, perché i 40/100 della prima manche sulla svedese potevano essere anco- R Strachova riesce SCI DI FONDO a raggiungere il bronzo dopo aver sconfitto un tumore alla testa Ultimo test a Falun Pellegrino cade nella sprint: è 10° RAncora male le italiane: Costazza sedicesima, Brignone 19a e fuori la Moelgg ra più scivolosi della neve. Mikaela è partita forte, la prima porta doppia l’ha superata con un guizzo felino, ma sulla prima gobba ha scalato una marcia, forse per riprendere l’assetto migliore. Ma il primo intertempo diceva che stava clamorosamente perdendo, +4/100, simile il secondo, +3/100. Qualcuno deve averle gridato il pericolo e sull’ultimo muro la Shiffrin si è scatenata: meno 34/100 al traguardo sulla svedese. Un capolavoro. Argento alla Hansdotter e bronzo alla Strachova. MAZE A fallire questo slalom è stata Tina Maze. In questa specialità è in grande condizione, ma forse le energie nervose spese nella prima settimana del Mondiali l’hanno prosciugata. Si è vista nella prima manche quanto fosse poco reattiva, come subiva certe porte. E non è andata meglio la seconda. La sua esperienza sulle piste di Beaver Creek è stata comunque sontuosa, due ori ed un argento la pongono insieme all’austriaca Fenninger sul trono di questi Mondiali. E sabato a Maribor la Maze riprende la rincorsa alla Coppa del Mondo. UN PIANTO Questa gara ha dato ancora una volta conferma che lo Da sinistra: Frida Hansdotter, Mikaela Shiffrin e Sarka Strachova slalom femminile azzurro è completamente da rifondare. Un’ottima squadra di tecnici può fare poco con un gruppo che a un Mondiale si scioglie come neve al sole. Le nostre ragazze sembrano spaventate dall’evento, non esaltate dal fatto di vivere un’esperienza che potranno raccontare per tutta la vita. Non è bello vedere Chiara Costazza essere già fuori assetto sul primo palo e non riuscire a trovare il ritmo neppure davanti ai restanti 60. Il giorno prima in allenamento batteva svedesi e canadesi, in gara l’emozione l’ha cotta. E neppure Federica Brignone, che si è dimenticata dei progressi mostrati a sprazzi in Coppa del Mondo e ha sciato in modo distratto. Se poi si considera che Manuela Moelgg nella prima manche non è neppure riuscita ad entrare fra le prime trenta in un consesso decisamente più facile di quello di Coppa si ha l’idea di un gruppo che non accende neppure più speranze. © RIPRODUZIONE RISERVATA 2 ● (a.a.) Per Mikaela Shiffrin è il secondo oro iridato: conferma quello di Shladming 2013. La statunitense è stata oro in slalom anche a Sochi 2014 4 ● (a.a.) Per Sarka Zahrobska Strachova è la quarta medaglia iridata in slalom: terza a Bormio 2005, prima ad Are 2007 e seconda a Val d’Isere 2009 3 ● (a.a.) Mikaela Shiffrin è la terza a conquistare tre podi, tra Mondiali e Giochi, prima di compiere 20 anni. Raggiunge Goitschel (5) e Hess (4) Una caduta costata carissimo. Federico Pellegrino nella sprint di Coppa del Mondo, ultimo test prima del Mondiale di Falun, esce dalla semifinale fino quel momento ben gestita, e perde per 42 punti il pettorale di leader di specialità, passato al norvegese Krogh, vincitore in gara. Il valdostano chiuderà al 10° posto, ma non si dispera dopo 3 vittorie. «Un podio sarebbe stato alla mia portata – racconta Federico - Era un’occasione buona e non l’ho sfruttata. Ma fino ad un certo punto perché sono situazioni che succedono nella sprint». Tra le donne Marit Bjoergen conquista il 90° successo; out dai quarti Gaia Vuerich (caduta) e Francesco Baudin. Sprint tc. Uomini: 1. Krogh (Nor); 2. Harvey (Can); 3. Bakken (Nor); 4. Fossli (Nor); 10. Pellegrino; 24. Rastelli; 33.Urbani. CdM: 1. Sundby (Nor) 1189; 2. Cologna (Svi) 856; 12. Pellegrino 356; 14. Clara 319. C.Sprint: 1. Krogh (Nor) 398; 2. Pellegrino 356. Donne: 1. Bjoergen (Nor); 2. Falla (Nor); 3. Nilsson (Sve); 4. Gjeitnes (Nor); 24. Baudin; 27. Vuerich; 38. Laurent. CdM: 1. Bjoergen 1688; 2. Johaug 1143; 50. Debertolis 108. C.sprint: 1. Bjoergen 450; 2. Oestberg (Nor) 430; 23. Vuerich 74. O Oggi: 9.45 e 12.45: 10 e 15 km tl D e U (dir.Rai Sport 2/Eurosport 2). COPPA BIATHLON A Oslo due sprint di Coppa del Mondo con successi della bielorussa Domracheva che balza in testa alla generale (bene le azzurre) e del tedesco Peiffer. Oggi le staffette. Uomini, 10 km sprint: 1. Peiffer 24’57”0 )0); 2. M. Fourcade a 3”3 (0); 3. Shipulin (Rus) a 15”4 (0); 40. HOFER a 1’40”9 (2). Coppa (17): 1. Fourcade 777; 2. Schempp (Ger) 699. Donne, 7.5 km sprint: 1. Domracheva (Bie) 20’35”7 (0); 2. Dahlmeier (Ger) a 14”3 (0); 3. Dorin-Habert (Fra) a 29”9 (1); 6. WIERER a 48”9 (1); 15. OBERHOFER a 57”7 (1). Coppa (17): 1. Domracheva 837; 2. Makarainen (Fin) 827; 6. WIERER 542; 8. OBERHOFER 458. 3 ● Gli anni passati dall’ultimo podio azzurro ai Mondiali: lo conquistò Zoeggeler, terzo ad Altenberg 2012. A Whistler 2013 Italia restò a mani vuote 20 ● Le medaglie iridate degli azzurri nel doppio: 5 ori, 8 argenti e 7 bronzi. Ultimo oro nel 2009 a Lake Placid: Plankensteiner-Haselrieder racconta il bronzo di Sigulda come se fosse il sigillo di una carriera, un punto di arrivo, un traguardo che dà senso non solo a una stagione, ma anche a vent’anni passati su uno slittino. Con Patrick Gruber, il compagno di sempre nel doppio azzurro, si sono detti soltanto “finalmente”. «Sì, avevamo preso l’argento a Cesana 2011, ma lì fu anche una delusione, avremmo voluto vincere. Di questo bronzo invece siamo pienamente soddisfatti, considerando anche la nostra età. Per tutto l’inverno siamo sempre arrivati quarti, quinti o sesti. A Oberhof, Winterberg e Lillehammer il podio ci era sfuggito per pochi centesimi. È arrivato al momento giusto». REGOLARITÀ Gli azzurri erano quarti dopo la prima discesa, alle spalle degli olimpionici Wendl-Arlt — avrebbero confermato anche il titolo mondiale —, degli austriaci Penz-Fischler e dei leader di Coppa, Eggert-Benecken. La beffa sembrava dietro l’angolo, e I pusteresi Christian Oberstolz e Patrick Gruber, entrambi 37enni AP invece la regolarità degli azzurri ha pagato: due manche pressoché identiche, con una partenza lenta e tempi che miglioravano curva dopo curva man mano che le difficoltà della pista mettevano in luce le abilità di pilota di Oberstolz. Sarebbero stati proprio EggertBenecken a sbagliare, spalancando la via del podio agli azzurri. «In altre condizioni avremmo potuto anche portare a casa di più — racconta il pilota dei Carabinieri —, ma faceva troppo caldo e c’era troppa umidità. Va bene così». MILLE DIFFICOLTÀ Un podio come trampolino verso Pyeongyang 2018? «È presto per dirlo. Sicuramente faremo la prossima stagione, ma a questa età non è giusto fare programmi più a lungo termine. Sicuramente ci sarà da lavorare sui materiali. Con Zoeggeler e Haselrieder c’è una buona collaborazione, ma lavoriamo in condizioni davvero difficili. Senza una pista per allenarsi è impossibile trovare slitte veloci. Quando andiamo in Germania, o in Norvegia, mica ci fanno trovare il ghiaccio che vogliamo». Per fortuna Sigulda assomiglia molto alla pista dei sogni. Oggi Dominik Fischnaller cercherà un’altra medaglia. © RIPRODUZIONE RISERVATA Doppio: 1. Wendl-Arlt (Ger) 1’23”890 (1°+1°); 2. Penz-Fischler (Aut) a 0”136 (2°+2°); 3. OBERSTOLZ-P.GRUBER a 0”257 (4°+3°); 4. Eggert-Benecken (Ger) a 0”369 (3°+6°); 5. RIEDER-RASTNER a 0”418 (5°+4°); 14. F.GRUBERKAINZWALDNER a 1”591 (12°+16°). Donne: 1. Geisenberger (Ger) 1’24”142 (1°+1°); 2. Ivanova (Rus) a 0”316 (3°+2°); 3. Huefner (Ger) a 0”321 (2°+3°); 18. VOETTER a 1”453 (20°+18°); ROBATSCHER rit. OGGI Singolo uomini (9.10 e 11.10): D. Fischnaller, K. Fischnaller. Ore 13: staffetta. In tv: dirette Eurosport 2 ore 9.15, Eurosport 1 ore 13.30. 30 Basket R All Star Game Il discorso del Re «Nba mai stata così bella» ble player»? «Uno che si migliora anno dopo anno, cresce sera dopo sera, senza accontentarsi mai, e raggiunge un alto livello costante. Non puoi avere solo una o due ottime stagioni. Io cerco di essere un leader dentro e fuori dal campo e penso di essere stato premiato per quello». Curry e Thompson stanno trascinando i Warriors a una stagione superlativa. «Sono loro due il motivo per cui Golden State vince, sono il motore della squadra con le loro capacità realizzative. E si vede che hanno chimica, che si divertono a giocare assieme. I compagni seguono il loro esempio». Gli Hawks vengono definiti gli Spurs dell’Est, è d’accordo? «Certo, coach Budenholzer ha portato il dna di Popovich. Giocano benissimo, con grande circolazione di palla che permette a tutti di essere sempre in ritmo. Difensivamente non puoi concentrarti su un solo giocatore e hanno un gran contributo dalla panchina con gente come Mike Scott, Pero Antic, Dennis Schroder. Anche Kent Bazemore sta dando minuti importanti». L’ultima partita prima della pausa l’avete persa a Chicago. Come ha visto Derrick Rose? «Benissimo. Mi è sembrato che stia tornando quello pre infortuni, quando vinse l’mvp, con quei tagli in backdoor per schiacciare, le penetrazioni sino al ferro, quel tiro a una mano da sotto in avvicinamento. Sono un suo grande tifoso ed è stato bello vederlo a quei livelli, anche se era contro di noi». LeBron James, 30 anni, campione Nba 2012 e 2013, miglior giocatore dell’anno 2009, 2010, 2012 e 2013 AP PIANETA USA Massimo Oriani INVIATO A NEW YORK A ccalcati attorno a un piccolo palco per ascoltare il Verbo. LeBron James è ancora il numero uno e qualsiasi parola esca della sua bocca assume un’importanza notevole. Oggi ancor più di ieri, visto che è stato eletto vicepresidente dell’Assogiocatori con l’intento di strappare alla lega più soldi possibili dopo la firma del nuovo contratto televisivo. Diciamo che hanno calato il jolly. Mr. James, si parla tanto di migliorare il gioco. Che idee ha al riguardo? «Siamo forse al punto più alto di sempre della lega, le due conference hanno squadre che giocano alla grande, non mi pare ci sia nulla da cambiare». I Cavs sono partiti male, ora le più vicini. Sta gestendo molto bene la sua prima esperienza cose vanno meglio. «Il problema nello sport è che ci nella Nba e sono felice di giocasi aspetta sempre una gratifica- re per lui. Spero che ci possa zione immediata ma, essendoci portare sino al titolo». già passato con gli Heat, so che invece serve tempo. Per impa- La crescita dei Cavs è anche atrare a conoscersi, costruire un tribuibile alle aggiunte sul mergruppo dentro e fuori dal cam- cato? po. Infatti nell’ultimo mese i «Certo, JR Smith ci ha dato una progressi si sono visti, abbiamo dimensione perimetrale che ci mancava, è un vinto 14 delle ulgrande tiratore e time 16 gare primolto sottovaluIL NUMERO ma della sosta». tato come difensore e passatore. Porta sulle spalle Iman Shumpert il peso di una citè un vero profestà, di uno stato, sionista a cui inche la vede come teressa solo vinil Messia. Le dà presenze di James cere e ha una fastidio? all’All Star Game grinta in difesa «Non credo nella come pochi altri pressione, vado compresa questa: nella lega». in campo e faccio sempre dal 2005, quello che mi mvp 2006 e 2008 Senza dimenticahanno insegnato, non posso far altro che dare re Mozgov. il massimo, quello che poi acca- «Assolutamente. Era il pezzo de è fuori dalla mia portata. Ca- mancante al nostro puzzle. pisco la situazione in cui mi tro- Uno che può ricevere palla in vo ma non posso vivere la mia post basso e segnare, ma sovita secondo quello che pensa- prattutto un altro giocatore di peso che difende il ferro». no gli altri». L’All Star Game al Madison Square Garden è più speciale degli altri? «Adoravo i tifosi di Miami, come ora quelli dei Cavs, ma se potessi giocare 82 partite all’anno qui lo farei. E’ un posto davvero speciale, è la Mecca del basket, quando ci metti piede puoi respirare la storia del nostro sport» . 11 Il rapporto con coach Blatt? «Ogni giorno che passa siamo 1LeBron James e la lega di oggi: «Siamo forse al punto più alto di sempre» In carriera ha vinto 4 volte l’mvp. Come definirebbe il «most valua- PILLOLE ALL STAR USA BATTUTI Sfida tra giocatori del 1° e 2° anno «Stranieri» a segno Andrew Wiggins, 19 anni REUTERS ● L’All Star Weekend si è aperto venerdì notte con la sfida tra giocatori al 1° e 2° anno, il Rising Star Challenge, da quest’anno nell’inedita veste che ha messo di fronte i giovani statunitensi a quelli del resto del mondo. Hanno vinto gli stranieri 121-112, trascinati dall’mvp Andrew Wiggins, il canadese prima scelta assoluta all’ultimo draft e ceduto da Cleveland a Minnesota in cambio di Kevin Love, autore di 22 punti. Ma meglio di lui hanno fatto Nikola Mirotic, il montenegrino dei Bulls (16 con 4/6 da 3) e soprattutto un monumentale Rudy Gobert, francese dei Jazz, che ha chiuso con 18 punti, 12 rimbalzi e 3 stoppate. L’evento non ha richiamato una grande folla, col Barclays Center mezzo vuoto. HA DETTO C’ERO GIÀ PASSATO A MIAMI: SERVE TEMPO. I PROGRESSI SI SONO VISTI, DAL MERCATO I PEZZI MANCANTI SULL’INIZIO DIFFICILE DEI SUOI CAVS STA GESTENDO BENE IL DEBUTTO. SIAMO OGNI GIORNO PIÙ VICINI. SONO FELICE DI GIOCARE PER LUI SU COACH DAVID BLATT ESORDIENTE A CLEVELAND CURRY E THOMPSON SONO IL MOTORE DEL BOOM DEI WARRIORS. LA RICETTA: CHIMICA E DIVERTIMENTO SU GOLDEN STATE PRIMA A OVEST Per la prima volta la palla a due se la contenderanno due fratelli, Marc e Pau Gasol. «E’ incredibile, sono molto felice per loro, due giocatori straordinari, e di far parte di un momento così bello per l’All Star». Apparirà con un cameo nell’ultimo film di Judd Apatow, «Trainwreck». E’ più nervoso sul set o in campo durante le finali? «Decisamente quando devo recitare, le Finals sono solo una partita di basket». SORPRESA HAWKS: CIRCOLAZIONE E DISTRIBUZIONE, CON BUDENHOLZER HANNO IL DNA SPURS SU ATLANTA PRIMA A EST Detiene una piccola quota del Liverpool. Lo sta seguendo? «Si e sono contento di come sta andando, spero continui a crescere da qui a fine stagione». © RIPRODUZIONE RISERVATA ULTIMA ORA Aldridge per Davis nel quintetto Ovest Palla a due alle 2.30 Silvestri, Cuzzolin, Gallinari, Datome, Petrucci, Bargnani, Pianigiani ieri a cena PETRUCCI DAGLI ITALIANI IN NBA La cena del patto azzurro per l’Europeo La Fip annuncia: «Ci saranno tutti e 4» ● «Abbiamo trovato grande disponibilità». Così il presidente Fip Gianni Petrucci, all’All Star Game di New York col ct Simone Pianigiani, il preparatore Francesco Cuzzolin il capo-area Claudio Silvestri, ha definito la cena di venerdì con gli azzurri Danilo Gallinari, Andrea Bargnani e Gigi Datome. Anche il Mago, free agent come Datome e Belinelli, ha dato la disponibilità per l’Europeo. Nella serata di ieri il tweet trionfale della Fip dà l’ufficialità: «Bargnani, Belinelli, Datome e Gallinari giocheranno per la Nazionale l’estate prossima all’Europeo!» ● Vinto il ballottaggio con Kevin Durant: sarà LaMarcus Aldridge a prendere il posto di Anthony Davis nel quintetto della selezione della Western Conference nell’All Star Game di stasera. Il coach dell’Ovest Steve Kerr aveva già rimpiazzato gli altri titolari infortunati Bryant e Griffin con Harden e Thompson: completano il quintetto Stephen Curry e Marc Gasol; riserve Duncan, Durant, Westbrook, Paul, Cousins, Lillard, Nowitzki. Titolari per l’Est sono Lowry, Wall, Anthony, James e Pau Gasol; riserve Bosh, Horford, Millsap, Butler, Teague, Irving, Korver. Palla a due alle 2.30 ora italiana, la partita sarà trasmessa in diretta su Sky Sport 2. GAZZAWEB www.gazzetta.it Guarda sul nostro sito la gara del tiro da tre dell’All Star Game di stanotte in cui Marco Belinelli ha difeso il titolo conquistato l’anno scorso contro stelle come Curry, Irving, Harden, Korver, Thompson, Redick, Matthews. Sul sito highlights, interviste e il racconto della serata. Pallavolo R Anticipo 19a di SuperLega SERIE A Riecco Mitchell: 29 Insieme a Pascolo riaccende Trento 1Il capocannoniere di nuovo incisivo, Buscaglia vince dopo 4 k.o. di fila. Brindisi mai in gara TRENTO 95 BRINDISI 83 DOLOMITI ENERGIA TRENTO: Forray 3, Sanders 10 (5/7, 0/2), Mitchell 29 (6/12, 4/10), Pascolo 19 (8/10, 1/2), Owens 10 (5/8); Grant 5 (1/3, 1/3), Flaccadori, Baldi Rossi 6 (0/1, 2/3), Armwood 3 (1/2), Spanghero 10 (4/4, 0/2). All.: Buscaglia. ENEL BRINDISI: Pullen 20 (1/6, 4/7), Denmon 6 (3/4, 0/3), Harper (0/2, 0/1), James 13 (3/4, 2/4), Mays 5 (2/7); Bulleri (0/1 da tre), Cournooh, Zerini (0/2 da tre), Turner 28 (4/9, 6/9), Eric 11 (5/6). N.e.: Di Salvatore, Morciano. All.: Bucchi. ARBITRI: Lanzarini, Vicino, Ranaudo NOTE - T.l.: Tre 11/19, Bri 11/16. Rimb: Tre 33 (Pascolo 8), Bri 36 (James 8). Ass.: Tre 17 (Sanders 8), Bri 13 (Pullen 4). Usc. 5 f.: James 39’35” (90-79). Progr.: 5’ 14-4, 15’ 43-20, 25’ 66-41, 35’ 83-64. Carlo Azzolini TRENTO T rento è tornata a sorridere. Nel momento più delicato, dopo quattro sconfitte di fila. A farne le spese la malcapitata Brindisi, schiantata dalla voglia e dall’entusiasmo dei ragazzi di coach Buscaglia. Che dopo lo scivolone di Cantù hanno aggredito il match. Merito della incredibile solidità difensiva della Dolomiti Energia e di un attacco che non ha sbagliato nulla, nemmeno di fronte a una difesa solida come quella pugliese. «Bella vittoria, ottenuta contro una delle squadre Alle 18.15 in campo per la 4a giornata di ritorno di Serie A Beko. VARESE-VENEZIA (a.f.) Varese con il nuovo centro Jefferson al debutto mentre l’ex Diawara, dopo l’intervento all’occhio, potrebbe essere di nuovo disponibile per coach Pozzecco: si deciderà in mattinata. Al completo la Reyer di Recalcati. Arbitri: Paternicò,Sabetta,Paglialunga SASSARI-ROMA (g.d.-a.pit.) Per Sassari, ci sarà in panchina anche Jeff Brooks, che anche ieri si è allenato con i compagni, pronto al rientro dopo la pleurite e i successivi accertamenti e tempi di recupero. Ufficiale la firma di Kenny Kadji, lungo del Camerun (cotonou), 26 anni, 211 cm, disponibile dalla Final Eight. Roma senza Sandri, Stipcevic 100 gare in A, Jones 100 con la Virtus. Arbitri: Chiari, Biggi, Lo Guzzo PISTOIA-CASERTA (f.l.-l.b.) Caserta senza Michelori, a Pistoia Affaticamento muscolare per Amoroso e problema ad un polso per Brown ma ci saranno entrambi. Torna dopo due gare Magro (occhio). Arbitri: Sahin, Seghetti, Quarta PESARO-REGGIO EMILIA (cam.ca.-f.p.) A Reggio, Drake Diener colpito in settimana da un virus intestinale non è al meglio, ma ieri si e’ allenato e scenderà regolarmente in campo. Pesaro sarà al completo. Arbitri: Martolini, Rossi, Aronne avanti 2-0, poi partono i veneti, che ora sono quarti da soli U Tony Mitchell, 25 anni CIAMILLO DIFFERENZA CANESTRI Stupita dalla grinta bianconera, l’Enel nel primo tempo non ha saputo trovare contromisure allo strapotere sotto canestro di Mitchell (ha risposto alla panchina di Cantù con una serata da 29 punti) che insieme hanno guidato i compagni dapprima sul 27-13 al 10’ e poi 55-31 al 20’. Tutto con un’enorme differenza di ritmo, con gli ospiti, portati avanti solamente dalle invenzioni geniali di Turner (l’ultimo ad arrendersi). La musica non è cambiata nemmeno nella ripresa, a parte la mini-rimonta per il 73-61 al 30’. A quel punto, però, ai pugliesi sono mancate le energie per completare la rimonta e mantenere la differenza canestri (all’andata +8 Brindisi). © RIPRODUZIONE RISERVATA LE ULTIME DALLE SEDI Varese con Jefferson Sassari ingaggia Kadji Bologna-Cantù in tv 1Latina va LATINA più forti del campionato e con un’ottima prestazione di tutta la squadra», dice il coach trentino Buscaglia. Diametralmente opposto l’umore in casa Brindisi. «Non voglio guardare nemmeno le statistiche - commenta coach Bucchi -: decisivo il nostro cattivo approccio alla gara. Non siamo riusciti a trovare il passo in difesa. Stanchi mentalmente? Non posso escluderlo». CAPO D’ORLANDO-CREMONA (s.p.-a.r.) Dopo quasi tre mesi Griccioli ritrova Sandro Nicevic. Con il rientro del lungo croato, Pecile unico assente per l’Upea. Cremona fa esordire Daniel arrivato in settimana per sostituire l’infortunato Cusin, out per almeno quaranta giorni per un problema muscolare. Arbitri: Lamonica, Di Francesco, Weidmann BOLOGNA-CANTU’ (ore 20.30) (l.a.-p.t.) Virtus al completo. Nell’Acqua Vitasnella in dubbio Eric Williams per un problema muscolare e Marco Laganà per un attacco influenzale mentre James Feldeine sarà a referto, ma non giocherà, a causa di un problema muscolare al flessore della coscia sinistra. Arbitri: Begnis, Baldini, Calbucci Tv: diretta RaiSport1 MILANO-AVELLINO (domani) Posticipo alle 20 su RaiSport1 Arbitri: Mattioli, Sardella, Filippini Classifica: Milano 32; Reggio Emilia 28; Venezia 26; Sassari 24; Brindisi* 22; Trento* 20; Cantù 18; Cremona, Bologna (-2), Avellino, Pistoia 16; Roma 14; Capo d’Orlando, Varese 12; Caserta, Pesaro 8. (*=una partita in più) A-2 GOLD La 7a giornata di ritorno (ore 18): Trapani-Agrigento (ore 12, diretta Sky Sport 3), Napoli-Casale (ore 17.30), Casale-Verona, BresciaTrieste, Jesi-Mantova, Torino-Ferentino (domani, ore 20.30). Classifica: Verona, Brescia 30; Ferentino 24; Torino, Biella 22; Casale 20; Agrigento, Trieste 16; Trapani, Casalp, Barcellona 14; Mantova 12; Jesi, Napoli 10. 31 Una battaglia infinita Verona vince in rimonta Pietro Antonelli (27-13, 55-31; 73-61) DOMENICA 15 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA na partita infinita, una battaglia giocata sul filo dei nervi tra le due squadre rivelazione del campionato, lanciate verso i piani alti della classifica, che non ne volevano sapere di perdere. Con Verona che la spunta dopo una battaglia di due ore e mezza e si conquista così il quarto posto solitario, anche perché Perugia questa settimana riposa. Latina partita nei primi due set con il turbo e Verona incapace di contenere il suo servizio. Nel terzo set la Top Volley cala di intensità e la Calzedonia ne approfitta. Poi un quarto parziale infinito ed un tie-break giocato più con i nervi che con la necessaria lucidità. E Verona vince. «Non abbiamo giocato bene» dice convinto il tecnico degli scaligeri, Andrea Giani, esausto anche lui a fine partita. «Il recupero è stato importante perché dimostra LATINA 2 VERONA 3 (25-21, 25-23, 22-25, 36-38, 11-15) TOP VOLLEY LATINA: Skrimov 7, Semenzato 7, Sottile 5, Urnaut 21, Van de Voorde 10, Starovic 27; Manià (L), Tailli (L), Rauwerdink 3, Rossi, Pellegrino. N.e. Davis, Ferenciac. All. Blengini. CALZEDONIA VERONA: Coscione 1, Sander 23, Anzani 12, Gasparini 16, Deroo 14, Zingel 21; Pesaresi (L), Blasi, White, Bellei 3, Centomo (L). N.e. Gitto, Borgogno. All. Giani. ARBITRI: Saltalippi-Cesare NOTE Spett. 1800, incasso 4000. Durata set: 27’, 32’, 29’ 46’, 17’; tot. 151’. Top Volley: b.s. 23, v. 6, m. 10, s.l. 5, e. 32. Calzedonia: b. s. 17, b. v. 10, m. 14, s.l. 6, e. 39. T. Gazzetta: 6 Zingel, 5 Sander, 4 Starovic, 3 Anzani, 2 Sottile, 1 Urnaut. che siamo sempre più in fase di crescita, soprattutto se questo recupero è riuscito in casa di una squadra che sta giocando bene, allenata da un bravo tecnico e capace di farsi rispettare da chiunque. Latina merita ampiamente la posizione che ha in classifica». Eppure c’è sembrato che nel terzo parziale, più che crescere voi, siano stati i laziali a cedere soprattutto da un punto di vista mentale. «Non penso che le cose siano andate in questa maniera. Latina ha giocato il suo volley e noi, pur non esprimendoci al massimo, siamo riusciti a reagire e a non mollare mai perché ci abbiamo sempre creduto». Il quarto posto in solitaria è ora raggiunto, dove può arrivare la Calzedonia? «Il nostro intento è quello di giocare bene e a viso aperto contro chiunque. Questa vittoria ci conferma che stiamo lavorando bene. Ma dobbiamo continuare, il traguardo è ancora lontano». Ma non complesso c’è di che essere soddisfatti... «Stiamo macinando tanto gioco durante gli allenamenti. Troviamo sempre più fiducia man mano che i risultati arrivano. Il nostro obiettivo è quello di continuare a scalare posizioni in classifica». Andrea Giani, 44 anni TARANTINI © RIPRODUZIONE RISERVATA SERIE A-1 DONNE MODENA-URBINO 3-0 (25-20, 25-15, 25-18) LIU-JO MODENA: Rosseaux 7, Crisanti 6, Rondon 4, Piccinini 12, Folie 7, Fabris 19; Arcangeli (L), Maruotti 2, Paterlini, Kostic 2, Muri, Petrachi (L). N.e. Heyrman, Ikic. All. Beltrami. ZETA SYSTEM URBINO: Santini 4, Vujiko, Spelma 9, Fresco 6, Walker 4, Agostnetto; Bruno (L) 1, Leggs 4, Lestini 5, Giacomel (L) 1, Zecchin. N.e. Richey. All. Ebana. ARBITRI: Piubelli e Zanussi NOTE Spettatori 1639. Durata set 27’, 22’, 25’; tot. 74’. Liu-Jo: b.s. 11, v. 5, m. 5, s.l. 4, e. 13. Zeta Sys: b.s. 5, v. 5, m. 6, s.l. 2, e. 11. Trofeo Gazzetta: 6 Fabris, 5 Piccinini, 4 Arcangeli, 3 Rondon, 2 Crisanti, 1 Spelman. (p.r.) BUSTO-CASALMAGGIORE 3-2 (25-19, 20-25, 26-24, 22-25, 15-13) UNENDO BUSTO ARSIZIO: Wolosz 2, Havelkova 17, Pisani 16, Diouf 14, Marcon 7, Lyubushkina 15; Leonardi (L), Perry 10, Camera, Rania. N.e. Michel, Aelbrecht. All. Parisi. POMI’ CASALMAGGIORE: Gennari 11, Gibbemeyer 15, Ortolani 21, Tirozzi 17, Stevanovic 9, Skorupa 1; Sirressi (L), Bianchini 1, Quiligotti, Agrifoglio. N.e. Klimovic. All. Mazzanti. ARBITRI: Venturi, Sessolo. NOTE Spett. 3761, incasso 20.671. D.s.: 26’, 29’, 29’, 29’, 18’; tot 131’. Unendo: b.s. 14, v. 0, m. 10, 2° l. 8, er. 15. Pomì: b.s. 12, v. 3, m. 11, 2a l. 7, er. 13. T.G. 6 Pisani, 5 Ortolani, 4 Tirozzi, 3 Lyubuskina, 2 Gibbemeyer, 1 Diouf. (m.b.l.) OGGI (17ª g., ore 18): PiacenzaBergamo; Conegliano-Scandiano; Novara-Montichiari; Firenze-Forlì. CLASSIFICA: Novara 42, Modena 40; Casalmaggiore 35; Conegliano 29; Busto 28; Piacenza, Bergamo 26; Montichiari 22; Scandicci 20; Firenze 15; Urbino, Forlì 4. ORE 18 Modena ritrova Kovacevic C’è Monza-Molfetta TRENTO-RAVENNA (niba-s.cam) Contro gli ex Andrea Bari e Beppe Cormio il tecnico Stoytchev ha tutti a disposizione e dovrebbe confermare Zygadlo in regia. Ravenna al completo, dal momento che ha recuperato dopo una forma influenzale il grande ex (339 partite, 14 trofei) Andrea Bari, libero assieme a Goi in un sestetto che prevede: Cavanna-Renan, Cester e Mengozzi al centro, Cebulj ed uno tra Koumentakis e Zappoli in banda. MODENA-PIACENZA (p.r.-m.mar.) Modena al completo ha recuperato Kovacevic dopo quasi due mesi. Disponibile anche Petric, mentre sarà più graduale il rientro di Ngapeth che andrà in panchina. Formazione: Bruninho-Vettori, Verhees-Piano, Petric-Kovacevic, Rossini libero. Piacenza nel 2015 non ha mai vinto in Italia. Vorrebbe farlo su un in cui non vince dal 2008 (con Lorenzetti). Non ultimate le formalità per tesserare Matteo Paris, giocheranno TavaresPoey, Alletti-Ostapenko, ZlatanovMassari con Mario Junior libero. In Tv: 0re 17 diretta RaiSport 1 MACERATA-MILANO (m.g.c.mus.) Per Macerata sempre assente Kurek , in banda KovarParodi. Milano con qualche incognita: De Togni, Valsecchi e Veres sono in forse. Confermati invece Kauliakamoa, Vinicius, Bencz e Rizzo (L). MONZA-MOLFETTA (giu.ma.-f.v.) Scontro squadra caldissime. Monza dovrebbe avere Jovovic in regia, nonostante il fastidio al collo degli ultimi giorni. Per Molfetta tre pretendenti per un solo posto di schiacciatore: Noda Blanco, Despaigne e Del Vecchio. PADOVA-SANSEPOLCRO (ma.s.an.me.) Nel Padova Aguillard al posto di Volpato. Nel Sansepolcro Polidori rilancerà Maric dall’inizio come opposto, con Teppan in panchina (Baroti lamenta problemi fisici). Non è al meglio Kaszap. Al centro gioca Aganits, preferito a Franceschini. in banda, Della Lunga-Randazzo. Riposa: PERUGIA CLASSIFICA: Trento 43; Modena 42; Macerata 37; Verona 35; Perugia 33; Latina 31; Ravenna 25; Molfetta 24; Piacenza 19; Monza 15; Sansepolcro 10; Padova 7; Milano 6. ATLETICA Birech e la regina Steel per il rilancio dei Mulini Fausto Narducci Nasti e la Roffino su RaiSport (12.25) N on siamo tornati ai tempi d’oro, visto che da qui sono passati ben 33 campioni olimpici, ma finalmente qualcosa si muove. La 83a edizione della Cinque Mulini, la corsa campestre di San Vittore Olona (Milano) che neanche la guerra ha fermato, si presenta oggi con nuovo contratto triennale di sponsorizzazione (Unendo Energia) e un cast che promette spettacolo. Inspiegabilmente continuano a mancare gli azzurri più importanti, come se si disertasse Sanremo per andare al festival di Timbuctù, ma il livello straniero inizia a rialzarsi. A sfidare il 21enne etiope Muktar Edris (vincitore 2 anni fa e attardato da un infortunio l’anno scorso), reduce dalla vittoria del Bo Classic di Bolzano e dal 2° posto di Atapuerca, ci sarà uno Gemma Steel, 29 anni GETTY dei giovani più promettenti del panorama degli altipiani, Jairus Birech: non proprio un crossista ma sempre uno che sui 3000 siepi ha vinto 9 delle 12 gare dell’ultima Diamond League con un personale significativo di 7’58”41. Il 23enne campione africano 2014 (e argento ai Commonwealth Games) punte- ● Programma. Ore 11.25: All/Jun D (4 km); 11.55: All/Jun U (6 km); 12.30: Seniores D (6 km), 2 Felix (Por); 6 Roffino; 3 Jelagat (Ken), 4 Chelangat (Ken); 5 Gaggi; 13.10: Seniores U (10 km), 1 Birech (Ken); 2 Kibet (Ken); 4 Zalewski (Pol); 6 Edris (Eti); 9 Engelahrdt (Svi); 10 Nasti; 11 Razine. In tv: diretta Rai Sport 2 dalle 12.25. STRADA Oggi in programma la maratona di Napoli e la Giulietta&Romeo Half Marathon di Verona con 10.000 partenti. rà quest’anno al record mondiale di Shaheen (7’53”63) e intanto si trascinerà in gara i due keniani qui battuti dal connazionale Paul Tanui l’anno scorso: Alex Kibet e Thomas Lokomwa, quest’ultimo vinvitore dell’ultima Stramilano. DONNE Chi avrà voglia di avven- turarsi fra i due mulini (Meraviglia e Cozzi) rimasti nei prati antistanti il Vallo, a ora di pranzo potrà ammirare anche la più forte crossista europea del momento. Si tratta della 29enne inglese, Gemma Steel, che a San Vittore vanta un sesto (2011) e un secondo posto (2014) ma ha vinto il titolo europeo di campestre a Samokov (Bulgaria) lo scorso dicembre: dopo un bronzo e un argento la consacrazione della carriera. Le contende questa leadership la portoghese Ana Dulce Felix, ex specialista dei 10.000 (argento europeo 2012) e maratonet a da 2h25’40” a New York. che a San Vittore vanta già un 3° e un 2° posto. Oggi cercherà di migliorarsi sul podio. IN KENYA Intanto in occasione dei Trials di Nairobi vinti da Karoki (su Kamworor e Barsoton) e dalla Kipyegon (su Jebet Tirop e Kisa) che hanno escluso il campione iridato in carica Japhet Korir dai Mondiali del 28 marzo a Guiyang, la federazione keniana attraverso il presidente Isaiah Kiplagat ha annunciato il pugno duro (sanzioni non meglio precisate) nei confronti dei manager che «spingono gli atleti al doping». Staremo a vedere. © RIPRODUZIONE RISERVATA 32 DOMENICA 15 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA Milano Via Solferino, 36 tel.02/6282.7555 - 7422, fax 02/6552.436 Si precisa che ai sensi dell’Art. 1, Legge 903 del 9/12/1977 le inserzioni di ricerca di personale devono sempre intendersi rivolte ad entrambi i sessi ed in osservanza della Legge sulla privacy (L.196/03). ABILE segretaria ufficio commerciale, inglese, francese, Windows, Mac, data entry offresi. 331.12.23.422 AIUTO contabile, impiegata commerciale con pluriennale esperienza offresi full/part-time. 340.59.89.168 RAGIONIERA esperienza pluridecennale co.ge capacità organizzative gestionali offresi società/studi in Milano. Cellulare: 339.33.50.418 AGENTE plurimandatario componenti elettronici/elettromeccanici zona Lombardia B2B disponibile valutare nuovi mandati. Mail: [email protected] COMMERCIALE estero, arredamento contract ufficio/residenziale. Gestione clienti, scouting, portafoglio clienti, coordinamento funzioni aziendali, sviluppo prodotti, comunicazione, piani di marketing/vendite. Mobile 345.79.56.127 AUTISTA di fiducia, esperienza ventennale, referenziato, cerca lavoro anche part-time. 333.95.76.523 AUTISTA professionista, srilankese offresi, patente B-C-CQC, eventualmente anche per sicurezza, referenziato, in regola. 333.37.77.646 AIUTO cuoco con esperienza offresi a Milano. Referenziato. Tel. 392.09.33.941 BARISTA con esperienza caffetteria, ottima conoscenza inglese offresi Milano città. 340.71.06.042 COLLABORATORE domestico srilankese, offresi come badante, autista. Presenza. Patente B, ottime referenze. 333.23.45.481 COLLABORATRICE familiare, italiana, con esperienza, offresi per lavori domestici. Tel. 327.57.46.158 ACQUISTIAMO B RERA Sant'Angelo vendiamo unico attico 90 mq, 200 di terrazzo, vista panoramica. CE in corso. [email protected] SOCIETÀ d'investimento internazionale acquista direttamente appartamenti e stabili in Milano. 02.46.27.03 BUSTO ARSIZIO (VA) zona Madonna Regina vendesi terreno fabbricabile 5.612 mq lottizzato per 14 villette a schiera - Tel. 335.20.75.86 COPPIA custodi italiani referenze ventennali, pratici lavori domestici, guardaroba, cucina, giardinaggio offresi. Telefonare 0546.56.02.03 339.26.02.083 OFFRESI colf, italiana referenziata esperta. Contattare il 320.62.10.747 SRILANKESE pluriennale esperienza, offresi domestico fisso, cuoco, giardinaggio, patente D. Referenze. Bilingue. Disponibile anche trasferte estero. 329.20.93.409 LONATE POZZOLO (VA) vicinanze Malpensa vendesi/affittasi edificio industriale nuovo 2.700 mq. + 450 mq. uffici arredati, 2 campate h. 12 mt, 1 campata h. 8.50 mt, completo impianti tecnici, cabina 630 Kw, pronto per utilizzo immediato. CE: D, 41,26 kWh/ mc. Tel. 335.20.75.86 AFFARISSIMO Menton Garavan, appartamenti ristrutturati prima linea fronte mare / spiagge sabbiose, vista mare mozzafiato, varie metrature, da 189.000 euro a 1.410.000 euro. Ideale investimento 7%. Chiama 348.26.40.793 www.italgestgroup.com LOTTO unico mq 60.000 industriale/ commerciale fronte Autostrada Milano - Bologna. Permessi edificabilità. Vicinanza casello A1 Casalpusterlengo, SS 9, 234. CE: in corso - 339.64.97.216 [email protected] CONTABILE neopensionato, autonomo fino bilancio, adempimenti/dichiarazioni, offresi contabilità piccola azienda. 328.68.59.679 VENDESI Lavagna (Ge) via Aurelia vista mare, sala, due camere, cucina, bagno, piccola cantina. Piano terzo mq 80 circa. Tel. 0185.30.95.35 (orario ufficio). ACQUISTARE, vendere aziende, immobili, ricercare soci, joint-venture? Trentennale esperienza nazionale, internazionale, pagamenti garantiti. www.cogefim.com - 02.39.26.11.91 NEOPENSIONATO offresi per lavoro ufficio/magazzino part-time, patente B. 348.70.19.092 VERBANIA Intra: ultimi due bilocali attigui, vicino lago, extralusso, affarone. 335.18.03.184 HOTEL 75 camere lago di Garda, piscina, giardino vendesi. 339.77.99.427 - [email protected] • BRILLANTI, GIOIELLI FIRMATI, orologi marche prestigiose, coralli, argenteria. Il Cordusio 02.86.46.37.85 COLLEZIONISTA ACQUISTA •I PIÙ IMPORTANTI ARTISTI antico, '800/'900, moderni, contemporanei. Acquisto anche importante arte orientale. No perditempo. 339.20.07.707 PUNTO D'ORO compriamo contanti, supervalutazione gioielli antichi, moderni, orologi prestigiosi, oro, diamanti. Sabotino 14 - Milano. 02.58.30.40.26 ACQUISTIAMO •AUTOMOBILI E FUORISTRADA, qualsiasi cilindrata. Passaggio di proprietà, pagamento immediato. Autogiolli, Milano. 02.89.50.41.33 - 327.33.81.299 Una nuova vetrina: prima di tutto... prima di tutti! Temporary Shop Saldi Eventi Outlet Locali Ristoranti per promuovere tutto ciò che ti rende Speciale! Viaggi oppure nei giorni feriali presso l’agenzia: COLLABORATORE domestico srilankese offresi anche badante, custode, ottima presenza, ottime referenze. 388.93.06.393 Corsi Mostre www.piccoliannunci.rcs.it [email protected] AUTISTA privato abile solutore problemi a disposizione. Tel. 334.16.91.609 Spettacoli Gli annunci si ricevono tutti i giorni su: [email protected] BELLA e affascinante cinquantenne, classe e cultura, cerca gentiluomo ottimo livello socio-culturale per rapporto sentimentale ed eventuale convivenza. Astenersi no requisiti. Corriere 203-XZ - 20132 Milano BELLA signora 62enne, benestante, cerca compagno pari requisiti: intelligenza, cultura, simpatia, generosità d'animo per serena convivenza. Corriere 197-XZ - 20132 Milano TARIFFE PER PAROLA IVA ESCLUSA Rubriche in abbinata: Corriere della Sera - Gazzetta dello Sport: n. 1 Offerte di collaborazione: € 2,08; n. 2 Ricerche di collaboratori: € 7,92; n. 3 Dirigenti: € 7,92; n. 4 Avvisi legali: € 5,00; n. 5 Immobili residenziali compravendita: € 4,67; n. 6 Immobili residenziali affitto: € 4,67; n. 7 Immobili turistici: € 4,67; n. 8 Immobili commerciali e industriali: € 4,67; n. 9 Terreni: € 4,67; n. 10 Vacanze e turismo: € 2,92; n. 11 Artigianato trasporti: € 3,25; n. 12 Aziende cessioni e rilievi: € 4,67; n. 13 Prestiti e investimenti: € 9,17; n. 14 Casa di cura e specialisti: € 7,92; n. 15 Scuole corsi lezioni: € 4,17; n. 16 Avvenimenti e Ricorrenze: € 2,08; n. 17 Messaggi personali: € 4,58; n. 18 Vendite acquisti e scambi: € 3,33; n. 19 Autoveicoli: € 3,33; n. 20 Informazioni e investigazioni: € 4,67; n. 21 Palestre saune massaggi: € 5,00; n. 22 Chiromanzia: € 4,67; n. 23 Matrimoniali: € 5,00; n. 24 Club e associazioni: € 5,42. RICHIESTE SPECIALI Data Fissa: +50% Data successiva fissa: +20% Per tutte le rubriche tranne la 21, 22 e 24: Neretto: +20% Capolettera: +20% Neretto riquadrato: +40% Neretto riquadrato negativo: +40% Colore evidenziato giallo: +75% In evidenza: +75% Prima fila: +100% Tablet: + € 100 Tariffa a modulo: € 110 Rugby R Sei Nazioni DOMENICA 15 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA 33 Italia fuori dal Torneo? 1Buon avvio, tre mete, ma l’Inghilterra ci travolge. Il Times propone: «Georgia e Romania sullo stesso piano, introduciamo le retrocessioni». Parisse: «In 15 anni fatte grandi cose» Andrea Buongiovanni INVIATO A LONDRA L’ illusione dura una ventina di minuti. L’Italia, in avvio, gioca a fare l’Inghilterra. Poi, poco alla volta, la logica prende il sopravvento e per gli azzurri, alla fine, se non è una disfatta, poco ci manca. Quarantasette punti e 6 mete subite (a 17 e a 3 realizzate, comunque mai così tante a Twickenham): il divario è ampio, molto ampio. E dire che, rispetto al k.o. con l’Irlanda, qualche passo in avanti c’è stato. Soprattutto nella qualità del gioco. Resta che non si può essere soddisfatti. Resta che l’Italia, sempre più spesso, si ritrova a far da sparring partner. LE ACCUSE Il tutto a dar credito a chi, da tempo, si domanda se la squadra merita di stare nel Sei Nazioni. Per rimanere al presente: negli ultimi dieci giorni, tra gli altri, se lo sono chiesti Rugby World, Rugbyrama e The Times, un periodico, un sito internet e un quotidiano, di matrice anglosassone e francese, tra i più autorevoli in materia ovale. Si prenda proprio The Times di ieri: Owen Slot, firma prestigiosa e neo capo rubrica, è stato pesante. «Quanti anni passeranno ancora — ha scritto — prima che gli organizzatori del Torneo cominceranno a dubitare dell’opportunità di tenere gli azzurri? Lo dice il ranking: Georgia e Romania sono sul loro stesso piano. Si potrebbe pensare a un secondo raggruppamento, con un relativo sistema di promozione-retrocessione...». Poi una serie di cifre severissime: «La differenza punti negli otto precedenti nei match di Sei Nazioni disputati a Londra, è di 275 a favore dell’Inghilterra (ora, in nove, è salita a 305)». E, riprendendo uno studio statistico di Espnscrum: «L’Italia ha 11 dei primi 15 giocatori con più sconfitte internazionali. E a capeggiare la lista, quattro in campo in quest’occasione: Bortolami con 80, Parisse e Castrogiovanni con 78 e Mauro Bergamasco con 70». A tutti occorre aggiungerne una. PRO E CONTRO Sono solo riferimenti, realistici e impietosi, che nascondono quella che deve essere considerata una provocazione. A oggi nulla dice che l’Italia stia correndo dei rischi. Anche perché, commercialmente, si è in una botte di ferro: con tutto il rispetto, si può paragonare il fascino di Roma a quello di Tbilisi e Bucarest? «Quelle cho ho riportato — spiega lo stesso Slot — sono considerazioni personali, non suffragate da con- REGOLAMENTI In casa tricolore la levata di scudi cretezze». Nick Cain, altro prestigioso nome del è ovviamente unanime. «Riempiamo l’Olimpico, giornalismo specializzato britannico, oggi colu- a vederci contro l’Inghilterra arrivano in 82.000 mnist di The Rugby Paper, sottolinea: «L’Italia, — sostiene capitan Parisse — chi dice che non più volte, da quando è nel consesso, ha dimostra- interessiamo? Siamo in un momento difficile, to di starci bene. Ma i progressi sono stati pochi. ma in quindici Tornei abbiamo anche fatto grandi cose. Insistiamo». Lo stesso Visti poi i risultati di Zebre, di TreMcLean torna sulle franchigie: viso e dei club in Europa, mi doI COMMENTI «Treviso, in estate — ricorda — ha mando come vengano investite le rivoluzionato la rosa: occorre temimportanti cifre che dal Sei Nazio- Lancaster: «Azzurri po». Anche Giancarlo Dondi, preni finiscono nelle casse federali. sidente onorario della Fir e fautore Perché, per esempio, un Benvenu- fuori? Chiedete ai miei come stanno dello storico ingresso, esclude la ti, che prometteva tanto, è sparibocciatura. «Il Comitato del Sei to?». Stuart Lancaster, c.t. inglese, dopo 80’ di guerra» Nazioni è composto da membri panon sta al gioco: «L’Italia merita il ritari — spiega dopo aver visto il Torneo — dice nel post-partita —: L’ex n.1 Fir Dondi: match alla tv — il Torneo ha natugioca con enorme orgoglio e andate a chiedere ai miei come si sento- «Ipotesi remota. Ma ra privata. L’eventualità dell’escluno dopo questi 80’ di battaglia. servirebbero vedute sione, se non impossibile, è molto, molto remota. E, francamente, imNutriamo grande rispetto per gli un po’ più ampie...» meritata. In tutto servirebbero veazzurri». Danny Cipriani, tornato sul prato di Twickenham con la Nazionale dopo dute un po’ più ampie...». Martedì, valutate le sei anni e mezzo, è sorpreso dall’argomento: «È condizioni degli acciaccati Gori e Ghiraldini, si assurdo — sorride — ho appena fatto i compli- ripartirà con le nuove convocazioni. Per convinmenti a McLean e a De Marchi, miei compagni al cere anche i più scettici. © RIPRODUZIONE RISERVATA Sale, per come la squadra s’è comportata». LA PARTITA McLean, Morisi e tanto orgoglio La tempesta arriva dopo un’ora INGHILTERRA 47 Marco Pastonesi INVIATO A LONDRA ITALIA 17 MARCATORI: p.t. 5’ m. Parisse, 20’ c.p. Ford, 23’ m. B. Vunipola, 27’ m. Joseph tr. Ford; s.t. 5’ c.p. Ford, 10’ m. Morisi, 15’ m. B. Youngs tr. Ford, 18’ s.t. Ford, 21’ m. Joseph tr. Ford, 24’ m. Cipriani tr. Cipriani, 29’ m. Easter, 38’ m. Morisi tr. Allan. INGHILTERRA: Brown (12’ p.t. Twelvetrees); Watson, Joseph, Burrell, May; Ford (21’ s.t. Cipriani), B. Youngs (26’ s.t. Wigglesworth); B. Vunipola, Robshaw (cap.), Haskell (21’ s.t. Croft); Kruis, Attwood (11’ s.t. Easter); Cole (18’ s.t. Brookes), Hartley (18’ s.t. T. Youngs), Marler (21’ s.t. M. Vunipola). All. Lancaster. ITALIA: McLean; L. Sarto (32’ s.t. Bisegni), Morisi, Masi, Venditti; Haimona (30’ s.t. Allan), Gori (30’ s.t. Palazzani); Parisse (cap.), Ma. Bergamasco (18’ s.t. Vunisa), Minto (28’-38’ p.t. Vunisa); Bortolami (6’ s.t. Furno), Biagi; Castrogiovanni (18’ s.t. Chistolini), Ghiraldini (18’ s.t. Manici), Alb. De Marchi (18’ s.t. Aguero). All. Brunel. ARBITRO: Lacey (Irlanda). NOTE: p.t. 15-5. Spettatori 82.061. Calci: Ford 6 su 7 (15 punti), Cipriani 1 su 2 (2 punti); Haimona 0 su 4, Allan 1 su 1 (2 punti). Mischie vinte/perse: Inghilterra 6/1, Italia 4/1. Touche vinte/perse: Ing 11/1, Ita 7/3. Penalità concesse: Ing 7, Ita 10. Placcaggi: Ing 162, Ita 111. Possesso e territorio: Ing 47%, Ita 53%. Uomo del match: Joseph. S e una partita si giudica dal risultato, fra Inghilterra e Italia ballano 30 punti. Ma se una partita si giudica anche dagli attimi ruggenti e fuggenti e sfuggiti, allora fra Inghilterra e Italia ci potrebbero essere anche meno punti se si pensa che la prima meta inglese era molto incerta, che non abbiamo calciato un piazzato fra i pali, che l’acrobazia che ci ha tagliato le gambe è stata una loro giocata veloce e furba (ma noi lenti e tonti). La verità è che le partite di rugby cominciano dopo un’ora. E lì l’Inghilterra ci ha ammazzato. AZZARDO L’Italia ovale non esce umiliata da Twickenham. Il non-gioco di una settimana fa, all’Olimpico contro l’Irlanda, basato sulla difesa, si è trasformato in un gioco a volte d’azzardo, quando gli azzurri, ordinati e volitivi in difesa, hanno imposto l’attacco, provando a ripartire, alla mano, dai nostri 22, con una fiducia che appartiene più alla consistenza dei neozelandesi o alla fantasia dei francesi. «Sono orgoglioso — commenta Sergio Parisse, ieri, con McLean più a suo agio con Parisse. Gli italiani si rincuoravano, gli inglesi si deprimevano. Al 12’ Haimona inventava un calcetto a scavalcare per Masi, che si abbatteva sull’estremo Brown. Dieci minuti di sosta che permettevano agli inglesi — come pugili suonati da un k.o. al primo round — di tornare nell’angolo e resuscitare sul ring lucidati dai sali. Solo al 20’ Ford accorciava la paura con un calcio, fino alla meta fantasma di Vunipola. Il secondo tempo si apriva con la prima meta di Morisi. Poi la svolta, quando il XV di Brunel è stato travolto da tre mete in neanche 8’, ma senza mai uscire dal campo. Tanto da conquistare, con la seconda meta di Morisi, preceduta da un buco dell’esordiente Bisegni, due primati: mai l’Italia aveva segnato tre mete all’Inghilterra in Inghilterra, mai un italiano aveva segnato due mete all’Inghilterra in una partita. Luca Morisi, 24 anni il 22 febbraio, segna la prima delle sue due mete come estremo, superlativo — dell’impegno e del coraggio anche nel gioco, ma non del risultato. Per chi non sa di rugby, è difficile mandare un messaggio positivo. Eppure rispetto all’Irlanda abbiamo fatto un passo avanti». Anzi, due. «Il primo, le tre mete — elenca il c.t. Jacques Brunel —. Il secondo, il possesso del pallone, il 52% del totale». Un altro mezzo passo avanti riguarda Haimona, l’apertura: «Bene nel gioco più tattico — sentenzia Brunel —, male nei piazzati». «Finora due partite e due sconfitte — spiega Parisse — ma Inghilterra e Ir- RIl centro milanese due volte in meta, Haimona non infila un calcio. E nella ripresa la diga cede landa sono le due squadre più forti dell’emisfero nord». Forse l’Inghilterra ha cominciato snobbando l’Italia, certo l’Italia ha cominciato sfidando l’Inghilterra. Perse le prime due touche, dopo 3’41” l’onda azzurra infrangeva la diga bianca BATTAGLIA Vietato illudersi, ma anche ingiusto disperarsi. Questa Italia è corta (senza gli infortunati Zanni, Campagnaro, Garcia, Geldenhuys e Favaro) e leggera (almeno rispetto ai sovradimensionati inglesi). Ma, oltre al cuore, ha dimostrato di avere gambe e gioco. «Il problema — ammette Brunel — è trovare il giusto equilibrio fra attacco e difesa». Fra due settimane l’Italia andrà a Edimburgo contro la Scozia. «Sarà una grande battaglia», promette Parisse. E sarà una partita, quella, che si giudicherà solo per il risultato. © RIPRODUZIONE RISERVATA CLASSIFICA Pt G V N P F S Diff INGHILTERRA 4 2 2 0 0 68 33 +35 IRLANDA 4 2 2 0 0 44 14 +30 FRANCIA 2 2 1 0 1 26 26 0 GALLES 0 1 0 0 1 16 21 -5 SCOZIA 0 1 0 0 1 8 15 -7 ITALIA 0 2 0 0 2 20 73 -53 OGGI SCOZIA-GALLES Irlanda, calci e tanto rigore Francia k.o. ● Match fisico, poche azioni alla mano, calci decisivi: l’Irlanda vince la sua 9° partita consecutiva, grazie anche alla precisione di Sexton tornato apertura titolare, mentre Saint-André, c.t. della Francia, continua nel record negativo di sole sconfitte contro i verdi. Entrambe saranno nel nostro girone in Coppa del Mondo. Oggi si completa il 2° turno con Scozia-Galles. Irlanda-Francia 18-11 (12-6). Marcatori: p.t. 13’ c.p. Sexton (I), 16’ c.p. Lopez (F), 18’ e 32’ c.p. Sexton (I), 35’ c.p. Lopez (F), 38’ c.p. Sexton (I); s.t. 10’ m. Madigan (I), 27’ c.p. Sexton (I), 30’ m. Taofifenua (F). Oggi: Scozia-Galles, ore 15.30 (diretta DMax). DONNE Oggi allo Stoop di Twickenham (ore 15), Inghilterra-Italia per il Sei Nazioni donne. 34 DOMENICA 15 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA DOMENICA 15 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA TUTTENOTIZIE 1ATLETICA: RECORD MONDIALE JUNIOR NELL’ASTA (si.g.) A Perth (Aus), primato mondiale juniores all’aperto dell’asta di Nina Kennedy, classe 1997, che ha saltato 4.59 (prec. 4.58 Bengtsson, Svezia, Sollentuna 2012). TENNIS / A SAN PAOLO Il volo di Vanni Da numero 149 arriva in finale 1Fino a una settimana fa l’aretino non aveva mai vinto un match Atp: «Sto vivendo un sogno» I TORNEI Tomas Berdych, dopo aver travoito Simon, difenderà oggi a Rotterdam (1.600.855 euro, veloce indoor) il titolo conquistato l’anno scorso: in finale trova Wawrinka, che in un match dominato dai servizi (nessun break) piega Raonic. Lo svizzero, come del resto Federer, ha annunciato che non sarà a Liegi per il primo turno di Coppa Davis contro il Belgio: gli elvetici sono campioni in carica. Semifinali: Berdych (Cec) b. Simon (Fra) 6-2 6-1; Wawrinka (Svi) b. Raonic (Can) 7-6 (3) 7-6 (7). DONNE BELGIO Semifinali ad Anversa (643.000 , veloce indoor): Suarez Navarro (Spa) b. Pliskova (Cec) 6-2 6-2; Petkovic (Ger) b. Zahlavova (Cec) 7-6 (2) 7-6 (6). UOMINI USA Quarti a Memphis (966.000 , cemento): Nishikori (Giap) b. Krajicek (Usa) 4-6 6-3 6-4; Young (Usa) b. Tomic (Aus) 7-6 (8) 4-6 7-5; Querrey (Usa) b. Isner (Usa) 7-6 (3) 7-6 (2); Anderson (Saf) b. Johnson (Usa) 6-4 6-4. IPPICA RICCARDO CRIVELLI C i sono culture in cui i trent’anni vengono festeggiati come fossero l’ultima età della vita, perché da lì in poi sopraggiunge la vecchiaia. E poi c’è Luca Vanni, spilungone aretino di un metro e 98, che sulla soglia di quel traguardo (li compirà il 4 giugno) scopre invece, e verrebbe da dire finalmente, l’elisir di una rinnovata giovinezza. CHE IMPRESA Fino a una settimana fa, Vanni non aveva mai vinto una partita di un tabellone principale Atp. Oggi, nel pomeriggio umido di San Paolo, disputerà (contro Cuevas) la finale del primo torneo brasiliano stagionale sul rosso, con un montepremi di 443.000 euro, dopo essere passato attraverso il pericoloso giogo delle qualificazioni, il RALLY DI SVEZIA suo pane quotidiano. Almeno fino ad ora. Perché da 149 del mondo, si ritrova virtualmente numero 107 e se conquisterà la corona, addirittura attorno all’80, cifra magica perché consente l’iscrizione diretta alla maggior parte dei tornei, Slam compresi. In semifinale, più che dell’avversario, la wild card di casa Souza (110 Atp), Luca ha dovuto sbarazzarsi dei fantasmi di un’impresa da far tremare i polsi, per lui, e della maleducazione di un pubblico scorretto e di nessuna cultura sportiva. Dopo aver dominato per un set e mezzo una partita senza troppe emozioni, il toscano sciupa due match point nel decimo game del secondo set, finisce per perdere il parziale e si ritrova sotto 4-3 e servizio contro nel terzo. Lì, mostra coraggio e freddezza, recupera il break e infine chiude la disfida dopo quasi tre ore: «Sto sognan- Luca Vanni, 29 anni, numero 149 Atp, si allena a Foligno con Gorietti EPA RAlla soglia dei trent’anni, riparte una carriera frenata dagli infortuni: oggi ha Cuevas, numero 32 GHIACCIO ATLETICA Locatelli a Torino Mack Grace Sm torna da favorito Mack Grace Sm in azione ● (e.lan.) Parte oggi da Torino, con il Gp Locatelli (Gr. 2 – m. 1600), la lunga marcia di avvicinamento al quinto Lotteria della carriera per Mack Grace Sm, che, al rientro dopo un mese e mezzo di stop e qualche passaggio a vuoto, ritorna in pista con il ruolo di favorito, tra i nove al via. A contendergli la vittoria saranno soprattutto Oneghin Del Ronco, che a Stupinigi ha appena trionfato nel Gp Encat, Pace Del Rio, in costante crescita, e il sempreverde Louvre, che rientra dal Gran Galà di Capannelle come Mack Grace. Chance anche per l’inossidabile Owen Cr (P. Gubellini). ITALIANI A PARIGI (e.lan.) Oggi a Vincennes chance per Specialess e Saphire Bi nel Prix d’Orthez (m. 2700), in cui corrono anche Stella Azzurra, Sir Robert e Solar De Meda. Nel Prix de Pontavice de Heussey (m. 2175) c’è Nonant Le Pin. Nel Prix de la Gracilly occhi puntati su Primula Brazzà, Paris Dany, Peace Of Mind, Paso Doble e Petra Axe. 35 Leadership e salto record Neuville vola ● Thierry Neuville (Hyundai i20) vola nell’ultima speciale e si prende il comando nel Rally di Svezia, giunto alla terza giornata. Il belga stabilisce pure il nuovo record (44 metri) sul Colin’s Crest, il salto nella Vargasen. Quando mancano solo tre speciali (47 km) il vantaggio di Neuville su Andreas Mikkelsen (VW Polo R), per buona parte della tappa impegnato a difendersi dagli attacchi del compagno di team Sebastien Ogier, è di 1”5 mentre il francese si trova a 9’’6. Al campione del mondo però potrebbe essere inflitta una penalità di 2’ per aver superato il limite di velocità (70km/h) durante le ricognizioni. Quarto Mads Ostberg (Citroën DS3) attardato da una foratura e guai al cambio. Rialza la testa Robert Kubica (Ford Fiesta) che ha vinto una speciale. Gara no per Jari-Matti Latvala (Vw Polo R) che ha commesso un paio di errori e resta nelle retrovie. Oggi conclusione con la PowerStage delle 12. Antonio Gattulli © RIPRODUZIONE RISERVATA Thierry Neuville (Hyundai) AFP Short track Fontana vince i 1500 in Coppa Arianna Fontana, 24 anni ● Arianna Fontana colpisce ancora: la 24enna valtellinese fa suoi i 1500 della sesta e ultima tappa della Coppa del Mondo di short track, a Erzureum, in Turchia, portando a tre i successi stagionali nel circuito e a sei (su sette gare, oggi i 1000) i podi. Insieme a Elena Viviani, Lucia Peretti e Arianna Valcepina centra anche l’odierna finale della staffetta contro Canada, Cina e Sud Corea. Quartetto maschile invece alla finale 5° posto, ma festa per il 4° di Tommaso Dotti nei 1000. Uomini. 1000 (I): 1. Elistratov (Rus); 2. Sjinkie (Ola); 3. Sin Da Woon (S.Cor); 4. Dotti; 31. Gurini; 32. Cassinelli. 1500: 1. Han Tianyu (Cina); 2. Chen Dequan (Cina); 3. An (Rus); 7. Confortola; 15. Viscardi; 24. Rodigari. Donne. 1000 (I): 1. Christie (Gb); 2. Bradette (Can); 3. Shim Suk Hee (S.Cor); 12. Viviani; 25. Tombolato. 1500: 1. Fontana; 2. St-Gelais (Can); 3. Boutin (Can); 12. Peretti; 15. A. Valcepina. BERLINO: LAVILLENIE 6.02 (si.g.) Renaud Lavillenie grande protagonista nell’asta ieri al meeting Istaf di Berlino: 5.73, 5.93 e 6.02 tutti al primo salto, poi 3 tentativi mancati a 6.17 del record mondiale. Bella gara di Matteo Galvan a Vienna, dove ha vinto i 400 in 46”69, pass per gli Europei di Praga. A Berlino. Uomini. 60: Collins (Skn) 6”50; 5. Lemaitre (Fra) 6”65. 60hs: Ortega (Cuba) 7”51 (mpm ‘15=); Robles (Cuba) 7”53; A. Merritt (Usa) 7”58. Asta: R. Lavillenie (Fra) 6.02 (mpm ‘15). Donne. 60: Schippers (Ola) 7”09. 60 hs: Roedeler 8”06; 4. PENNELLA 8”16. A Vienna. Uomini. 400: GALVAN 46”69. 800: 3. RIFESSER 1’49”13. 1500: Tesfaye (Ger) 3’35”71 (r.n., mpm ‘15). Donne. 400. II: 2. CHIGBOLU 53”84. 100 hs: Talay (Bie) 7”88 (mpm ‘15). GHIACCIO ● QUATTRO CONTINENTI A Denis Ten il Quattro Continenti di figura a Seul. Oggi libero donne (diff. Eurosport 2, ore 17.45). Uomini. Finale: 1. (1.1.) Ten (Kaz) 289.46; 2. Farris (Usa) 260.01; 3. (3.4.) Han Yan (Cina) 259.47. Coppie. Finale: 1. (1.1.) Duhamel-Radford (Can) 219.48; 2. (2.3.) Cheng Peng-Hao Zhang (Cina) 201.45; 3. (4.2.) Qing Pang-Jian Tong (Cina) 199.99. ● MONDIALI LUNGA A Heerenveen (Ola), ai Mondiali singole distanze in pista lunga, 14° posto di Andrea Giovannini nei 5000. Oggi diff. RaiSport 2 15.45, dir. Eurosport 2 15.30. Uomini. 1000: 1. Davis (Usa) 1’08”57; 2. Kulizhnikov (Rus) 1’08”61; 3. Nuis (Ola) 1’08”71; 19. Nenzi 1’10”39. 5000: 1. Kramer (Ola) 6’09”65; 2. Bergsma (Ola) 6’11”53; 3. De Vries (Ola) 6’18”24; 14. Giovannini 6’29”73. Donne. 500: 1. Richardson (Usa) 1’15”33 (37”70+37”62); 2. Bowe (Usa) 1’15”78; 3. Kodaira (Giap) 1’15”89; 18. Daldossi 1’17”98 (39”15/20. + 38”83/15.). Ins. a squadre: 1. Giappone 3’01”53; 2. Olanda 3’01”55; 3. Russia. HOCKEY GHIACCIO ● PLAYOFF (m.l.) Serie A. Terza fase. Pre-playoff (al meglio di 2 su do, sono emozioni che non dimenticherò mai, anche se non è stato facile giocare con tutto il pubblico contro». RINASCITA Una finale da 149 del ranking non è record per un italiano, giacché Nargiso nel 2000 arrivò all’epilogo a Palermo da numero 249. Tuttavia Luca, solo un anno fa, viaggiava oltre il 700° posto, barcamenandosi tra Futures misconosciuti in posti improbabili. Una carriera 3). Ieri gara-1. Risultati: Vipiteno-Egna 21 rig. (0-0, 1-0, 0-1; 0-0; 1-0); AppianoCortina 4-3 (1-1, 3-1, 0-1); Gardena-Fassa 4-1 (2-0, 1-0, 1-1). HOCKEY PISTA ● SERIE A (m.nan) La 19A in A-1. Breganze-Follonica 7-3, Valdagno-Forte dei Marmi 9-5, Matera-Giovinazzo 6-3, Correggio-Lodi 3-4, Pieve-Prato 7-3, Bassano-Sarzana 12-3. Martedì Cgc Viareggio-Trissino. Classifica: Forte dei Marmi 51, Breganze 44, Valdagno 40, Bassano e Cgc Viareggio* 35, Trissino* 33, Follonica 27, Pieve 25, Matera e Lodi 23, Giovinazzo 18, Sarzana 13, Correggio 6, Prato 5. (*una in meno). IPPICA IERI 11-13-4-10-12 (e.lan.) A Treviso (m. 2060) vittoria numero 14 in carriera per la cinque anni Racy Kosmos, ancora in coppia con René Legati. 1 Racy Kosmos (R. Legati), 2 One Love, 3 Oregon Mik, 4 Pedro Almodovar, 5 Obelix Np. Tot.: 5,80; 1,85, 1,37, 2,11 (20,15). Quinté: € 675,47. Quarté: € 134,39. Tris: € 71,07. ● OGGI SI CORRE Trotto: Firenze (14.15), Napoli (14.25), Bologna (14.35), Torino (14.50). Galoppo: Pisa (14.30). ● GRAN SIEPI (e.lan.) A Pisa oggi II Gran Corsa Siepi Nazionale (Gr. 1 – m. 4000). Dodici al via e possibile sfida a tre fra Sol Invictus, Notti Magiche e Signor Tiziano. NUOTO ● FARFALLA MANAUDOU (al.f.) A Amiens (Fra). Uomini: 200 sl Renwick (Gb) 1’47”71, Agnel 1’47”85; 100 do Lacourt 53”60, Stravius 53”81; 200 ra Koch (Ger) 2’10”10; 50 fa Manaudou 23”49 (1° t. 2015); 400 mx Verraszto (Ung) 4’17”91. Donne: 200 sl Heemskerk (Ola) 1’56”87; 1500 sl, 100 do, 400 mx Hosszu (Ung) 16’31”19, 1’01”00, 4’42”30; 50 fa Dekker (Ola) e Kromowidjojo (Ola) 26”07. PALLAMANO ● ULTIMA (an.gal.) Ultima di regular season e primi verdetti in A maschile. Girone A: Eppan-Cassano Magnago 2528, Bressanone-Merano 28-26. Classifica: Bolzano 43; Pressano 35; Cassano Magnago 28; Trieste 26; segnata pesantemente dagli infortuni, la sua, fin dagli esordi a 19 anni con Castellani a Perugia: un mese dopo essere arrivato in Umbria, gli saltò un menisco. E sei mesi dopo, non ancora ventenne, si ruppe menisco e legamenti dell’altro ginocchio. Per anni, ha alternato gli allenamenti alle lezioni che dava da maestro, sostenendosi economicamente disputando i campionati a squadre in Italia, in Francia e in Germania. Poi, quando si è trattato di ripartire, un altro crac, a inizio 2013, ancora con le ginocchia. Ha deciso di operarsi, è risalito con fatica e dolore, ha scelto di allenarsi con Fabbiano a Foligno sotto le cure di coach Gorietti: e a luglio 2014 la finale (persa) del Challenger di Kaohsiung, isola di Taiwan, lo ha illuminato sulla possibilità di recuperare uno status consono a un talento di buona fattura, specialmente nel servizio e nel rovescio bimane. Orgoglio, volontà, tenacia nel non arrendersi a un destino di troppe sofferenze: ora è arrivato il premio. E Luca, sfiorato il cielo, adesso vuole rimanerci: «Mi hanno sempre detto che senza infortuni avrei potuto valere i primi 50, per adesso sono contentissimo di avvicinare i primi 100 e magari andare oltre, era l’obiettivo di quest’anno». Siamo solo a febbraio, ma del resto alcune vite ricominciano a trent’anni. Semifinali: VANNI b. Souza (Bra) 6-4 6-7 (5) 6-4; Cuevas (Uru) b. Giraldo (Col) 6-4 6-3; quarti: Giraldo b. FOGNINI 7-6 (4) 7-5. © RIPRODUZIONE RISERVATA Merano 22; Eppan 21; Bressanone 18; Mezzocorona 10; Cologne 7. Gir. B: Sassari-Dossobuono 26-28; Estense-Castenaso 28-20, CarpiRomagna 29-19; CasalgrandeAmbra 30-34. Cl.: Romagna 45; Carpi 42; Ambra 31; Estense 27; Bologna, Castenaso 18; Casalgrande 16; Dossobuono 11; Sassari 8. Gir. C: Albatro-Alcamo 34-22; Dorica-Lazio 29-27, Benevento-Fasano 21-34; Conversano-Gaeta 37-30. Cl.: Fasano 48; Albatro 35; Fondi, Ancona 33; Conversano, Benevento 21; Gaeta 19; Lazio, Alcamo 3. PALLANUOTO ● DONNE La quinta di ritorno: Padova-Cosenza 13-5, Sis RomaOrizzonte 9-9, Despar MessinaPrato 8-5, Firenze-Mediterranea Imperia 10-16, Bogliasco-Rapallo 9-9 (venerdì). Class.: Padova 39; Messina 35; Imperia 34; Bogliasco 24; Rapallo 19; Prato 16; Orizzonte 14; Roma, Cosenza 7; Firenze 4. RUGBY PRO 12: C’È ZEBRE-GLASGOW RISSA CAVINATO-MANGHI (ma.p.) Oggi alle 14 (dir. Nuvolari) le Zebre ospitano Glasgow. Vigilia infuocata: il tecnico della franchigia Cavinato e il d.s. Manghi sono venuti alle mani. Prima del match ci sarà una riunione tra squadra e dirigenti. Il XV: Daniller; Berryman, Iannone, Mi. Bergamasco, Toniolatti; Orquera, Leonard; J. Sarto, Cristiano, Bernabò; Cavalieri, Mahu; Redolfini, Fabiani, Lovotti. Altre. Ieri: Munster-Cardiff 33-16. Oggi: Scarlets-Connacht, LeinsterDragons. Classifica: Munster* 46; Ospreys*, Ulster* 44; Glasgow 43; Leinster 41; Connacht 33; Edimburgo* 32; Scarlets 28; Cardiff* 22; Dragons 17; Treviso* 13; Zebre 10. (*: una in più) SPORT INVERNALI SALTO: PREVC RECORD SALTA 250 METRI Lo sloveno Peter Prevc ha stabilito il record mondiale di salto nella tappa di Coppa a Vikersund (Norvegia). 1. Prevc (Slo) 438,8 p. (237,5 m + 250 record); 2. Fannemel (Nor) 424,3 (236 + 238,5); 3. Kasai (Giap) 395,5 (218,5 + 225). 36 DOMENICA 15 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA AltriMondi R DOMENICA 15 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA IL FATTO DEL GIORNO TERRORE ISLAMISTA I fori dei proiettili nelle vetrate del caffè di Copenaghen, teatro dell’attacco terroristico EPA l’idea di ripetere la strage di Parigi del 7 gennaio. La polizia lo ha respinto. Il terrorista è scappato a bordo di una Polo nera, ritrovata poi vuota dalla polizia. Il primo ministro danese, Helle ThorningSchmidt, ha dichiarato subito che «tutto ci porta a credere che si sia trattato di un attacco politico e quindi un atto terroristico. Siamo in stato di allerta». Seduto nel caffè di Copenaghen c’era anche l’ambasciatore francese, François Zimeray, che ha avuto la presenza di spirito di twittare subito «Still live in room», cioè «Sono ancora vivo». I partecipanti al convegno, sentiti i colpi, si sono subito buttati a terra. In quel momento stava parlando Inna Schevchenko, attivista Femen: «Ero arrivata al punto del mio intervento in cui stavo dicendo che spesso abbiamo l’illusione di avere libertà di parola in Europa. Poi abbiamo sentito gli spari». L’attacco in Danimarca 4 Illusione? Tante volte ho l’impressione che non sappiamo quello che abbiamo. Capiremo quello che abbiamo – quanta ricchezza, quanta libertà – solo quando ce lo toglieranno. Sta parlando degli estremisti islamici che dalla Libia ci minacciano? e l’avanzata in Libia ci dicono che gli jihadisti 5 sono inarrestabili? 1A Copenaghen spari a un convegno in onore di «Charlie Hebdo»: un morto e 3 feriti. E L’Isis minaccia l’Italia: «Gentiloni crociato» di GIORGIO DELL’ARTI [email protected] Ci saremmo occupati volentieri del Festival di Sanremo, ma il terrorismo islamico non ci dà tregua e non ci permette di rilassarci: mentre in Libia Sirte è caduta nelle mani degli amici di al Baghdadi, a Copenaghen , in Danimarca, uno sconosciuto ha attaccato un convegno sulla libertà di parola, sparando cinquanta colpi di mitra, ammazzando un uomo e ferendo tre poliziotti, uno dei quali è in condizioni serie. 1 Lo hanno preso? No, mentre scriviamo sta ancora scappando, ma la polizia ha diffuso una sua foto. 2 Che cosa si sa? A Copenaghen c’è questo caffè, si chiama Krudttøenden, di solito si va lì ad ascoltare musica jazz. Ieri pomeriggio era stato organizza- to un convegno in onore di Charlie Hebdo, intitolato «Blasfemia e libertà di parola». L’idea era quella di far discutere gente qualificata intorno al problema della satira e del rispetto delle opinioni religiose. In altri termini: si può ridere di tutto, ma questo “tutto” comprende anche la fede in Dio di ciascuno di noi? Notiamo a margine che la questione è enorme: ancora di recente, a Roma, ho visto manifestini con un tizio che reclamizzava il suo spettacolo comico mostrandosi nudo in croce. Nessuno ci badava, ma se il manifestino avesse mostrato una qualche immagine blasfema di Maometto, di sicuro il titolare del locale si sarebbe rifiutato di affiggerlo. Il dibattito al Krudttøenden era stato organizzato anche da Lars Vilks, che disegna per il Jyllands-Posten, il giornale satirico – tipo Charlie Hebdo – che nel 2007, stampando dodici vignette irridenti il Profeta, aveva fatto infuriare i maomettani di tutto il mondo e attirato su di sé non so quante “fatwa” (maledizioni con condanna a morte). Vilks, in particolare, era uno dei dodici e aveva realizzato una vignetta in cui il turbante di Maometto aveva la forma di una bomba. Qualche settimana dopo aveva raffigurato Maometto in un corpo di cane, animale impurissimo per quella fede. Un disegno, cioè, che equivaleva a una bestemmia. Hanno tentato di ammazzarlo almeno un paio di volte e non è escluso che, nella sparatoria di ieri, il bersaglio vero fosse lui. Infatti lo hanno immediatamente fatto uscire dalla sala. Vive sotto scorta dal 2010. E uno degli organizzatori del convegno ha aggiunto: «Ritengo che il bersaglio dell’agguato fosse lui». 3 Chi è la vittima? Non lo sappiamo ancora. L’attacco è avvenuto alle quattro del pomeriggio. L’uomo ha sparato almeno trenta colpi contro la vetrina del locale e ha tentato di entrare con Ci hanno minacciato, e la cosa mi pare seria. Al Nord la Danimarca, la Francia e gli altri Paesi europei pieni zeppi di musulmani. Tra questi, anche noi. A Sud e a Oriente, un signore che avanza e che nessuno sembra in grado di fermare. È vero che da Sirte, distante appena 1.250 chilometri da Roma, si può colpire la nostra capitale? Lei allude al tweet di Qalum Ur, sostenitore del Califfo. È vero che un missile Scud può coprire la distanza tra Sirte e Roma, è però anche vero gli uomini del vicecaliffo non hanno a disposizione missili Scud. Il nostro ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, ha detto venerdì scorso: «Se non si trova una mediazione in Libia bisogna pensare, con le Nazioni Unite, di fare qualcosa. In un quadro di legalità internazionale, l’Italia è pronta a combattere». E ieri è arrivata la risposta dell’Isis, che ci annovera ora tra i nemici e che ha definito Gentiloni «ministro dell’Italia crociata». La nostra, intanto, rimane l’unica ambasciata ancora aperta laggiù, a Tripoli. Ci si domanda che fine abbia fatto la politica estera francese che era andata con tanta baldanza a bombardare quei territori e a partecipare al massacro di Gheddafi. © RIPRODUZIONE RISERVATA 37 SEGNALI DI TENSIONE Ucraina, tregua appesa a un filo: vigilia di sangue 1Tanti dubbi sulla tenuta del cessate il fuoco: anche ieri bombe e morti nell’Est del Paese U fficialmente la tregua in Ucraina, come sancito dal difficoltoso vertice di Minsk, è iniziata nella notte appena trascorsa dopo la mezzanotte. Per vedere se il cessate il fuoco sarà rispettato dovremo aspettare, però, le prossime ore. L’avvicinamento all’ora «x» è stato costellato da bombe, scontri, violenze e minacce. I separatisti filorussi in 24 ore avrebbero sferrato 120 attacchi. Ci sarebbero almeno 10 morti e un centinaio di feriti. In fiamme Debaltseve, dove i ribelli hanno promesso che i combattimenti continueranno. Lanci di razzi hanno investito la città di Artemivsk, a circa 40 chilometri a nord. Un colpo di mortaio ha fatto, invece, almeno un morto a Donetsk. Il comando ucraino ha poi reso noto che intensi combattimenti si sono verificati a Shirokino, un villaggio situato sulla costa del mare di Azov, una decina di chilometri ad est di Mariupol. La cancelliera tedesca, Angela Merkel, e il presidente francese, François Hollande, hanno avuto un colloquio telefonico con il presidente ucraino Petro Poroshenko manifestando il loro sostegno alla tregua. «Se in Ucrai- Il presidente ucraino Poroshenko AP na non si arriverà alla pace, sarà introdotta la legge marziale in tutto il Paese», ha minacciato poi il presidente ucraino. A inasprire il clima è arrivata anche una nota del ministero degli Esteri russo, che ha accusato gli Stati Uniti e gli alleati occidentali di aver distorto il senso dell’accordo di Minsk. LA CRISI L’ultima doccia fredda per la precaria economia ucraina è arrivata dall’agenzia finanziaria americana Fitch, che ha abbassato il rating del credito sovrano da CCC a CC, ad un passo dal default, nonostante il colossale piano di aiuti finanziari annunciato giovedì scorso dal Fmi. E, come se non bastasse, proprio ieri il premier ucraino Arseni Iatseniuk ha annunciato che nel 2015 l’inflazione potrebbe raggiungere la percentuale record del 26%. dan. va. © RIPRODUZIONE RISERVATA VOLEVANO ASSALTARE UN CENTRO COMMERCIALE Pianificavano «la strage perfetta» Tre giovani arrestati in Canada ● Volevano fare una strage, nel giorno di San Valentino. La polizia canadese ha sventato un attacco messo a punto da un gruppo di giovani, ossessionati dall’idea di uccidere, che attraverso chat e Twitter avevano coordinato il «piano perfetto» per aprire il fuoco in un centro commerciale nella zona di Halifax, in Nuova Scozia, per «uccidere il maggior numero possibile di persone». Una donna di 23 anni americana, dell’Illinois, è stata arrestata al suo arrivo all’aeroporto in Canada. Con lei è stato fermato un canadese di 20 anni, mentre un terzo, di 17 anni anche lui canadese, è stato arrestato nella sua casa nei pressi di Halifax. Un 19enne si è invece tolto la vita nella casa dei suoi genitori circondata dalla polizia nella stessa operazione per fermare la furia omicida. Le autorità canadesi hanno escluso il movente terroristico. 38 AltriMondi R DOMENICA 15 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA È il nuovo stile Mattarella A Palermo su un volo civile IL RE DEI DOLCI 1Dopo Pertini per la prima volta niente aereo di Stato per un presidente Il ritorno a casa e sulla tomba di famiglia. Prende forma lo staff al Colle L’industriale Michele Ferrero aveva 89 anni ed era malato da tempo Filippo Conticello Addio a Ferrero padre della Nutella e paperone italiano @filippocont A litalia ha incastonato in un tweet il momento: «Un passeggero normale, una persona speciale. Buon viaggio Presidente». A suo modo, è storia perché, eccetto Pertini, nessun presidente della Repubblica aveva volato su un aereo di linea. Invece Sergio Mattarella, fresco di ingresso al Quirinale, ieri si è messo in fila a Fiumicino, per poi sedersi tra i 200 circa che come lui andavano a Palermo. A bordo dell’A320 gente stupita e pure i Giovanissimi nazionali del Napo- 1Aveva 89 anni: RIl tweet di Alitalia Francesco Rizzo trentesimo uomo più ricco del mondo Era stato sponsor del Giro d’Italia lo accoglie a bordo: «Una persona speciale, buon viaggio» P Il capo dello Stato Sergio Mattarella, 73, ieri a bordo del volo che da Roma Fiumicino l’ha portato nella sua Palermo ANSA li che oggi sfideranno i rosanero. Ennesimo segnale di questa mite era mattarelliana e più di uno ieri si è ricordato dell’ultimo Capodanno del premier: Renzi era andato con famiglia a Courmayer su un costoso volo di Stato, tra mille polemiche avvelenate. A CASA Il primo ritorno a casa a due settimane dall’elezione nasce da una sana abitudine: il presidente della Repubblica è subito andato al cimitero di Castellammare del Golfo (Trapani) e ha visitato la tomba di famiglia dove riposano la moglie Marisa e il fratello Piersanti, ammazzato dalla mafia. Dopo il passaggio, privatissimo, l’arrivo a Palermo, nella centrale via Libertà: puntuali gli applausi dei condomini e di qualche parente, mentre tiratori scelti sui tetti presidiavano il campo. Nessun appuntamento particolare e oggi dopo la messa si riparte silenziosamente assieme alla scorta quirinalizia. Del resto, a Roma c’è molto da fare, a partire dalla costruzione della nuova macchina del Colle. Intanto, sono già arrivate le prime nomine dello staff: Simone Guerrini, manager apprezzato anche in Finmeccanica, è consigliere del presidente e direttore della segreteria; Giovanni Grasso, noto cronista politico, diventa portavoce e direttore dell’ufficio stampa; Gianfranco Astori, giornalista, scelto come consigliere per l’informazione. Nel frattempo, Mattarella ha deciso di non rispondere direttamente agli appelli delle opposizioni che vogliono un fischio dell’arbitro per fermare la bagarre sulle riforme: si limiterà a ricevere da martedì i gruppi che ne hanno fatto richiesta. Sul resto, decide il parlamento. Mentre già tra due settimane il presidente ritornerà a Fiumicino: ai collaboratori ha riferito che non vuole perdere certe sobrie abitudini. CONCISTORO, L’ABBRACCIO DEI PAPI ● Un abbraccio tra Francesco e Ratzinger ha aperto, ieri la cerimonia durante la quale, nella basilica di San Pietro, il Papa ha consegnato la berretta color porpora a venti nuovi cardinali. Due gli italiani interessati: l’arcivescovo di Agrigento, Francesco Montenegro, e quello di Ancona, Edoardo Menichelli. © RIPRODUZIONE RISERVATA NOTIZIE TASCABILI DOPO L’OK NOTTURNO ALLA CAMERA AL DDL BOSCHI arlava pochissimo di sé, ma in una rara intervista era stato chiaro: «La mia unica preoccupazione è che l’azienda sia sempre più solida e forte per garantire a tutti coloro che ci lavorano un posto sicuro». E, con questa filosofia, era diventato l’italiano più ricco di tutti, almeno secondo i calcoli di Bloomberg resi noti nel novembre scorso: un patrimonio di 23,4 miliardi di dollari lo rendeva il trentesimo Paperone nel mondo. Ma Michele Ferrero, piemontese di Dogliani, nipote di contadini, era soprattutto l’inventore della Nutella (migliorando la “Supercrema” creata dal padre), dei Kinder sorpresa e dell’Estathè. Ferrero è morto ieri a Montecarlo, aveva 89 anni ed era malato da tempo. Pasticcere a Torino e poi ad Alba prima della guerra, Ferrero aveva trasformato un’attività artigianale in un impero del dolce, mille dipendenti negli Anni 50, 34 mila oggi che è presente in 53 Paesi. Quando la Nutella (350 mila tonnellate prodotte l’anno) nel 2014 festeggia i 50 anni, il presidente della Ferrero, Francesco Paolo Fulci, racconta un’azienda che vive «nel rispetto dei lavoratori e dell’ambiente, al servizio della comunità, senza mai un’ora di sciopero». E nel 1983 era intanto nata la Fondazione Ferrero che, oltre ad occuparsi degli ex dipendenti, promuove iniziative culturali e artistiche. Dal 1997 Ferrero aveva lasciato la guida dell’azienda ai figli Pietro e Giovanni, quest’ultimo amministratore delegato dopo la morte nel 2011 del fratello, stroncato da un infarto mentre si allenava in bicicletta in Sudafrica. Era appassionato di ciclismo, Pietro, ma anche il nome di Michele resta legato alle bici, come sponsor del Giro d’Italia, con diversi marchi. E poi il calcio: le indiscrezioni davano Michele interessato al Milan (nel 2012) e prima ancora al Torino. Solo voci. La camera ardente sarà allestita nella fabbrica di Alba e la cattedrale ospiterà i funerali. Sarà lutto cittadino. «Perdiamo un imprenditore di razza», l’omaggio del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. © RIPRODUZIONE RISERVATA La Direzione, le Redazioni de La Gazzetta dello Sport, di Sportweek e di Gazzetta.it partecipano con grande affetto al dolore della famiglia per la scomparsa di Michele Ferrero grande uomo di industria, amico del Giro dItalia e dello sport. - Milano, 14 febbraio 2015. RCS Sport e il Giro dItalia ricordano con commozione Michele Ferrero amico del ciclismo, sostenitore dello sport, straordinario esempio di imprenditoria illuminata.- La sua eredità umana e professionale rimarrà per tutti noi un esempio ineguagliabile. - Milano, 14 febbraio 2015. Il Direttore Generale Raimondo Zanaboni, i dirigenti e i colleghi di RCS MediaGroup - Direzione Communication Solutions partecipano sentitamente al cordoglio della famiglia per la scomparsa di Michele Ferrero - Milano, 14 febbraio 2015. IL PROGETTO DAL 2018 PARLA LA PROCURA. MARTEDÌ L’AUTOPSIA Bollette elettriche Non ci saranno più tariffe progressive Catania, la neonata morta in ambulanza «Decesso dovuto a una serie di concause» ● Verso una rivoluzione delle bollette elettriche: la tariffa non dovrebbe aumentare più progressivamente in base ai consumi, come per l’Irpef. Ecco l’obiettivo a cui vuole arrivare l’Autorità per l’energia con un documento messo in consultazione e che proporrebbe la novità dal 2018 con tariffe di rete che saranno uguali per tutti. Il fiocco rosa rimasto nella casa dei nonni a Catania ANSA ● Sono state firmate ieri le dimissioni di Tania Laura Egitto, la mamma di Nicole, la piccola morta in ambulanza giovedì a Ragusa a poche ore dalla nascita dopo aver avuto problemi respiratori a Catania, senza che ci fosse un ospedale disponibile ad assisterla. Secondo la procura di Catania da una «prima valutazione della documentazione» la morte di Nicole può essere «dipesa da una complessa serie di concause, sin dal momento del parto e delle terapie effettuate nelle primissime fasi di vita». Domani, intanto, verrà conferito l’incarico di consulenza medica ad un collegio composto da un medico legale, da un ginecologo e da uno specialista di neonatologia e rianimazione. L’autopsia sul corpo della neonata sarà verosimilmente eseguita martedì a Ragusa. Gli indagati potrebbero essere tra i 15 e i 20. LA CGIL SUI LAVORATORI SCONTRI CON LA POLIZIA LE CARTE DEL DIVORZIO Renzi, avanti con le riforme L’M5S: «Pronti a dimetterci» Cassa integrazione A Roma in 30 mila Nel 2014 persi per sostenere 8 mila euro a testa la Grecia di Tsipras «John Lennon, marito infedele e padre drogato» ● L’M5s è pronto alle dimissioni per far cadere il parlamento e andare alla urne, ha detto l’esponente del direttorio pentastellato, Alessandro Di Battista, che ha pure aggiunto: «Ma le altre opposizioni non lo faranno, sono attaccati alle poltrone». La dichiarazione è arrivata ieri all’indomani della maratona notturna con l’ok alla Camera sul ddl riforme: l’esame degli emendamenti e l’approvazione dei 40 articoli che riscrivono la Costituzione è avvenuta però in un’aula semivuota visto che le opposizioni erano uscite. «A rammaricarsi devono essere loro, andiamo avanti», ha gongolato Renzi. E poi su Twitter: «Grazie alla tenacia dei deputati». L‘obiettivo è fare approvare il ddl ai primi di marzo a Montecitorio (manca solo il voto finale) e a farla confermare dal Senato entro giugno. ● Nel 2014 sono stati autorizzati in Italia oltre 1,1 miliardi di ore di cassa integrazione con una perdita di reddito totale di circa 4,3 miliardi. In pratica, si sono perse ore di lavoro per 530.000 lavoratori, pari a un taglio in busta paga di 8.000 euro a testa. Il calcolo è della Cgil sui dati Inps nelle scorse settimane che rilevavano un -6% delle ore richieste sul 2013. ● Un padre duro con il figlio e un marito «drogato e infedele»: spuntano le carte della causa di divorzio di John Lennon dalla prima moglie, Cynthia. E il cantante dei Beatles non ci fa una bella figura. Il documento (datato 1968), reso noto da una casa d’aste britannica, si basa sulla testimonianza della cameriera. Sarà battuto il 24 di marzo. Il ministro Boschi venerdì notte alla Camera, tentata da un cioccolatino ● Dalla Cgil alla Fiom, dalle associazioni di volontariato agli studenti. E poi i partiti: con Sel e Rifondazione anche una parte della minoranza del Pd. Trentamila persone in piazza a Roma ieri per esprimere solidarietà alla politica anti austerità di Alexis Tsipras. Fra i leader presenti Nichi Vendola, Susanna Camusso e Stefano La manifestazione ieri a Roma AFP Fassina, che ha spiegato: «Il problema Grecia riguarda anche l’Italia. Serve una conferenza europea sul debito pubblico». I centri sociali hanno lanciato uova e pomodori contro la polizia, vicino alla sede Ue della Capitale. AltriMondi R DOMENICA 15 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA 39 # PREMIATO A BERLINO SE RIFACESSI SANREMO, PORTEREI MENO OSPITI E ANCORA PIÙ CANTANTI IN GARA L’Orso d’Oro va a Panahi, l’iraniano ai domiciliari CARLO CONTI CONDUTTORE A sinistra, Giorgio Panariello, l’ospite comico della finalissima di Sanremo, in versione Renato Zero. A destra, Will Smith, l’attore americano che sul palco ha dato lezioni di rap ANSA/LAPRESSE Sanremo decolla I ragazzi del Volo stregano il Festival Sopra, Hana Saeidi, nipote di Panahi, riceve il premio per lo zio. Sotto, Cate Blanchett, tra gli interpreti di «Cenerentola» V 1Le ugole del trio battono tutti con «Grande Amore» Panariello punge Renzi, Smith si improvvisa Modugno Un’altra bella soddisfazione per Caterina Caselli, la sua produttrice, che aveva festeggiato con Giovanni Caccamo nella sezione Nuove Proposte. Elisabetta Esposito INVIATA A SANREMO @bettaesposito N essuna sorpresa. Il Festival della musica del cuore, della tradizione italiana e della famiglia al gran completo va a Grande Amore. A trionfare sono infatti i tre ragazzi de Il Volo, usciti nel 2009 da Ti lascio una canzone e diventati in pochissimo tempo delle celebrate icone della nostra musica nel mondo. La loro vittoria era scontata: gli scommettitori li davano per favoriti ancora prima dell’inizio del concorso. «La nostra partecipazione a Sanremo è un’azione di riposizionamento. Siamo famosi all’estero, ma non vedevamo l’ora di tornare in Italia per conquistarla», avevano detto Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble. Ci sono riusciti e ora avranno la possibilità di rappresentare il nostro Paese all’Eurovision Song Contest. Il Volo batte nella finalissima a tre Nek e Malika Ayane. A lui va comunque il premio della stampa radiotv-web “Lucio Dalla” e il Migliore Arrangiamento, a lei il Premio della Critica “Mia Martini”. WILL E GIORGIO Nella finalissima anche gli ospiti funzionano bene. Peccato solo per il febbricitante Massimo Ranieri, avrebbe dovuto duettare con Gianna Nannini, ma alla fine è solo lei a far cantare l’Ariston con Immensità e Sei nell’anima, nonostante qualche discussa imperfezione. Anche il superospite Will Smith, in Italia per presentare il film Focus – Niente è come sembra, si diverte e canta Nel blu dipinto di blu, un brano che ha imparato da sua nonna. E piovono applausi anche per lo strapremiato Ed Sheeran e soprattutto per Giorgio Panariello. Si presenta in versione Renato Zero coperto di cuori, prima lancia frecciatine a Berlusconi e le sue “troike”, a Renzi per le sue belle donne in politica, poi condanna i peccati italiani, dalla corruzione all’evasione fiscale. «Qui non c’è certezza della pena: per l’Aquila tutti assolti, per Cucchi tutti assolti, l’unico in galera è Corona. Per ora anche Schettino è libero. Tanto se poi va all’inferno fa ribaltare pure il traghetto di Caronte», dice tra i sorrisi amari del pubblico. OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI 21/4 - 20/5 TORO 21/5 - 21/6 GEMELLI 22/6 - 22/7 CANCRO 23/7 - 23/8 LEONE 24/8 - 22/9 VERGINE 6- 7,5 6,5 5,5 7 7,5 Luna OK per viaggiare, lavorare, organizzare svaghi e movida. Oltre che per il relax. Voi siete apprezzati da molti, il sudombelico è esultanterrimo. Niente tormenti: Giove e Urano vi energizzano e portano appoggi giusti. Shopping e lavoro filano per il verso giusto, inventiva suina perfettibile. Evitate cupezze, lagne e chiusure: un cicinìn di distacco emotivo e di faccia di glutei aiuterà di più. L’amor conforta, il sudombelico compie prodigi. Gli impegni domenicali stressano, ma appagano: dal lavoro ai pranzi domenicali con la family. Il vostro charme turba, la fornicazione is good Domenica fortunata, di programmi riusciti e di sollievo, dopo due giorni di tormenti lunari. Il sudombelico recupera la propria reputazione. 23/9 - 22/10 BILANCIA 23/10 - 22/11 SCORPIONE 23/11 - 21/12 SAGITTARIO 22/12 - 20/1 CAPRICORNO 21/1 - 19/2 ACQUARIO 20/2 - 20/3 PESCI 6- 7+ 7- 8 5,5 7+ Con questa Luna stortarella potreste sclerare un po’ troppo frequently. E rovinar la domenica a qualcuno. Controllatevi, sorridete, fornicate di più. Vendetevi con sciolta faccia di glutei e vincerete nel lavoro, in famiglia, con la gente, ovunque. OK viaggi e movida, superbo l’amor, spicy la fornicazion. Domenica piacevole, rilassata e col pragmatismo a palla, anche in fatto di gestione dei soldi. Il vostro vigore però non eccelle, suinamente segnate poco. La fortuna avvolge lavoro, quattrini, amore e rende la domenica piacevolmente indimenticabile. Anche al di là delle apparenze. C’è pure tripudio suino. © RIPRODUZIONE RISERVATA Mettete la rete protettiva agli zebedei: rischiano il crollo. Perché non c’è uno stimolo che sia uno che vi prenda. E perché forse vi sentite soli. State su! Il vostro morale migliora, anche perché i programmi della domenica riescono tutti. E l’amore è pure corroborato da uno slancio suino libero di esprimersi. I tre giovani componenti de Il Volo, vincitori del Festival di Sanremo. Sopra il cast del musical «Romeo e Giulietta» che ha aperto la serata all’Ariston ANSA 10,5 ● Secondo i dati resi noti dalla Rai, la media di ascolti delle prime 4 serate del Festival di Sanremo è stata di 10,5 milioni, con il 47,12% di share: è la media più alta degli ultimi 10 anni. CONSIGLIO 21/3 - 20/4 ARIETE Domenica fosca. Non flambate gli zebedei alla gente e siate ottimisti, perché il pessimismo non aiuta. Si staglian però gioie suine per ogni palato. CONTI RIDE Il vero vincitore resta comunque Carlo Conti, che ieri ha ricevuto anche i complimenti di Renzi. Quella che all’inizio era apparsa una formula un po’ troppo tradizionale, si è rivelata essere, dati alla mano, la formula giusta. Il direttore di Rai 1 Giancarlo Leone, che ha già parlato di Conti bis, ieri ha sottolineato che «questo è ufficialmente il Festival più visto degli ultimi 10 anni». Lui incassa e sorride, ma già pensa a migliorarsi: «Vorrei tagliare i tempi, meno ospiti e meno cantanti in gara». Non ha torto, ma questo è il momento di rilassarsi. E sorridere ancora. LO SPORT IN TV LA SERIE «THE MENTALIST» QUEI CRIMINI DA RISOLVERE CON L’INTUITO Patrick Jane, protagonista della serie «The Mentalist» è consulente alla CBI (California Bureau of Investigation) dove aiuta a risolvere difficili crimini mettendo a disposizione le sue doti di «mentalista»: è capace di cogliere i pensieri e gli stati d’animo grazie alle sua intelligenza e intuizione. La sua sensibilità risulterà fondamentale per risolvere i casi più complicati. DA VEDERE STASERA SU RETE 4 ALLE 19.35 ince un regista agli arresti domiciliari, perché considerato nemico del regime di Teheran: l’Orso d’Oro a Berlino è andato ieri a Jafar Panahi per Taxi, un film che l’autore di Offside ha realizzato piazzando la telecamera su un’auto e inventandosi taxista. Ma a far parlare sarà anche El Club, del regista cileno Pablo Larrain, sugli abusi sessuali nella chiesa. Per il suo film, in cui si intrecciano pedofilia, alcolismo, gioco d’azzardo, omosessualità, Larrain ha ricevuto anche il Gran premio della giuria. Regina del festival è invece Charlotte Rampling, affascinante e magnetica in 45 years dell’inglese Andrew Haigh, che racconta di due anziani coniugi. Premiato con lei il coprotagonista Tom Courtenay. La rassegna 2015 di Berlino verrà però anche ricordata per la colorata e ironica Cenerentola di Kenneth Branagh, con Cate Blanchett come matrigna, Helena Bonham Carter come fata buona, che uscirà nei cinema italiani il 12 marzo prossimo. # " ,# " ) ,# " ) ) ) ,# " 2 1 ,# " ,# " ,# " 1 2 3'-%# " 1 # " ,# " # " ,# " ) ) + #00(, %(' " ) ,# 2 (% " 1 ,# " ) 000 5. $& &&#'#% -%( (,4 # " % ! 00# '#0# " 1 00#' #( 4%(+ ,'4' %' " 2 # 6#('# " %%(& -*#% &-!#% ) &'! 4, ,$ 00# '#0# " 2 %%(& -*#% &-!#% 2 &'! " 2 )7 $& 0'# %#, &&#'#% -0,-3' 46# " 2 ) $& 0'# %#, &-!#% " 2 2 #' (%( &-!#% ) &'! # 3% 00('# " #' (%( &-!#% 2 &'! " 3*,% &-!#% " ) 40 DOMENICA 15 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
© Copyright 2024 ExpyDoc