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ANAAO TOSCANA
Mercoledì, 11 febbraio 2015
ANAAO TOSCANA
Mercoledì, 11 febbraio 2015
Anaao Toscana
11/02/2015 Corriere Fiorentino Pagina 7
1
Meningite, già trecento le risposte all' appello
11/02/2015 Il Tirreno (ed. Cecina) Pagina 14
2
OGGI IN OSPEDALE Giornata del malato
11/02/2015 Il Tirreno (ed. Cecina) Pagina 16
3
Epatite a scuola, due date per il vaccino
11/02/2015 Il Tirreno (ed. Grosseto) Pagina 17
5
Assostampa: «Mugnai si rilegga la legge»
11/02/2015 Il Tirreno (ed. Grosseto) Pagina 17
6
Sindacati contro l' accorpamento dell' Asl
11/02/2015 Il Tirreno (ed. Lucca) Pagina 14
8
Defibrillatore per la sede dell' Asl 2
11/02/2015 Il Tirreno (ed. Lucca) Pagina 14
9
Un giardino per il servizio psichiatrico
11/02/2015 Il Tirreno (ed. Lucca) Pagina 20
10
«Sanità alla deriva, zitti i sindaci»
11/02/2015 Il Tirreno (ed. Piombino­Elba) Pagina 24
12
Cecina, 665 parti l' anno ma l' indolore si fa all' Elba
11/02/2015 Il Tirreno (ed. Piombino­Elba) Pagina 24
14
Cardiologia aperta oggi dalle 15 alle 18
11/02/2015 Il Tirreno (ed. Pisa) Pagina 23
15
Migliora il ragazzo con la meningite
11/02/2015 Il Tirreno (ed. Pontedera) Pagina 15
17
Pontederese la sala operatoria del futuro
11/02/2015 Il Tirreno (ed. Pontedera) Pagina 20
19
Poste in chiusura, Cerri in Regione
11/02/2015 Il Tirreno (ed. Pontedera) Pagina 23
21
Boom influenza, pronto soccorso in tilt
11/02/2015 Il Tirreno (ed. Pontedera) Pagina 23
22
Meningite, problemi col farmaco nuova profilassi per 50 ragazzini
11/02/2015 Il Tirreno (ed. Viareggio) Pagina 11
24
Meningite, nuova profilassi per 50 ragazzi
11/02/2015 Il Tirreno (ed. Viareggio) Pagina 24
25
Alla Casa della salute ambulatori aperti 16 ore
11/02/2015 Il Tirreno (ed. Viareggio) Pagina 24
27
La dottoressa Frosini nuova responsabile
11/02/2015 Il Tirreno (ed. Viareggio) Pagina 24
28
Visite ed esami nuove segnalazioni di tempi lunghi
11/02/2015 La Nazione (ed. Arezzo) Pagina 4
29
Due «timoni»al Valdarno
11/02/2015 La Nazione (ed. Arezzo) Pagina 4
D' IPPOLITO DIEGO
Ospedale, allarme sull' addio dei luminariE sette reparti da oltre un anno...
11/02/2015 La Nazione (ed. Arezzo) Pagina 5
D' IPPOLITO DIEGO
«Battaglia della Usl? E' già persa»Caremani:...
11/02/2015 La Nazione (ed. Arezzo) Pagina 5
11/02/2015 La Nazione (ed. Arezzo) Pagina 5
35
Primo appelloin consiglio
GRASSI GIORGIO
Nuovo reparto di riabilitazione: sarà operativo alla fine dell'...
11/02/2015 La Nazione (ed. Arezzo) Pagina 15
BENI GIANFRANCO
Giuntini: «La razionalizzazione va benema senza penalizzare i...
11/02/2015 La Nazione (ed. Lucca) Pagina 11
11/02/2015 La Nazione (ed. Pisa­Pontedera) Pagina 9
40
Meningite, migliora lo studente
MONTI MICHELA
Il piccolo Manuel è a casa«Traguardo eccezionale»
11/02/2015 La Nazione (ed. Pistoia­Montecatini) Pagina 6
«Basta con i tagli sui farmaci Mettono a rischio la salute»
11/02/2015 La Nazione (ed. Pistoia­Montecatini) Pagina 6
L'elisoccorso a breve potrà atterrare anche a Villa di Baggio
11/02/2015 La Nazione (ed. Pistoia­Montecatini) Pagina 6
Odontoiatria, la clinica «Lco» guarda al futuro
11/02/2015 La Nazione (ed. Prato) Pagina 10
«L' Asl tuteli i lavoratori dell' ospedale»
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In memoria di Garbini
11/02/2015 La Nazione (ed. Pistoia­Montecatini) Pagina 5
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37
Entra in servizioil pediatra di baseLe visite nella Casadella salute
11/02/2015 La Nazione (ed. Grosseto) Pagina 13
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Pd, vertice con l' assessore Marroni sul futuro dell' azienda
11/02/2015 La Nazione (ed. Arezzo) Pagina 12
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MONTI MICHELA
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11/02/2015 La Nazione (ed. Prato) Pagina 10
«Vogliamo le macchinette per bevande e merendine» Protesta in...
11/02/2015 La Nazione (ed. Siena) Pagina 2
Ricerca su una forma rarissima di tumore
11/02/2015 La Nazione (ed. Siena) Pagina 3
«Io volontario per amoreHo aiutato tante persone»
11/02/2015 La Repubblica (ed. Firenze) Pagina 4
Ambulatori aperti il sabato: accordo flop La Asl non ha contattato alcun...
BESSI SARA
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Pagina 7
Corriere Fiorentino
Anaao Toscana
sanità.
Meningite, già trecento le risposte all' appello
Oltre 300 chiamate al dipartimento
prevenzione dell' Asl 10 di Firenze dopo l'
appello a sottoporsi alla profilassi contro la
meningite rivolto a chi sabato 31 gennaio è
stato allo Yab. Nella discoteca quella sera c'
era il diciottenne di Cascina poi ricoverato a
Pisa. Non si registrano contagi, ma in almeno
un centinaio si sono recati dal medico, alle
guardie mediche o a l l ' Asl per la profilassi.
Qualcuno è andato anche al pronto soccorso
nonostante gli appelli alla calma. Ancora attivi i
numeri dell' Asl: 055­6933753, 055­6933765,
055­6933555, 329­6507714.
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Il Tirreno (ed. Cecina)
Anaao Toscana
OGGI IN OSPEDALE Giornata del malato
La cappella dell' ospedale di Cecina ospiterà oggi
mercoledì 11 febbraio la Giornata mondiale del malato e
degli operatori sanitari, che si apre alle 8.30 con una
messa presieduta dal vescovo di Volterra monsignor
Alberto Silvani. A seguire la conferenza sul tema "Il
progetto Francesco: verso un ospedale per una cura
integrale basata sui principi della compassione".
Parteciperanno il direttore dell' Asl 6 Eugenio Porfido, il
sindaco di Cecina Samuele Lippi e altri dirigenti dell'
Asl.
Al termine la visita ai degenti.
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Il Tirreno (ed. Cecina)
Anaao Toscana
Epatite a scuola, due date per il vaccino
Nell' incontro con i genitori l' Asl dà rassicurazioni e stabilisce due giorni (domani e il 19)
di sedute al distretto sanitario
ROSIGNANO Stabilite le due date in cui sarà
possibile vaccinare i piccoli alunni
eventualmente entrati in contatto con la
bambina che ha contratto l' epatite A. Ieri
mattina, durante l' incontro fra Asl 6, dirigenza
scolastica e genitori dei piccoli che hanno
avuto a che fare con la compagna ammalata, il
dottor Antonio Lombardi ha infatti dato la
disponibilità dell' azienda sanitaria alle
vaccinazioni. Le date stabilite sono domani (12
febbraio) e giovedì 19 febbraio, con orario
dalle 10 alle 12,30, presso il distretto socio­
sanitario di Rosignano Solvay in via Aldo
Moro.
Il faccia a faccia tra azienda sanitaria e
famiglie, avvenuto nei locali delle scuole
Ernesto Solvay (sede principale del primo
corsolo didattico), si è reso necessario dopo
che nei giorni scorso ­ lo ricordiamo ­ un'
alunna delle elementari Fucini di
Castiglioncello ha contratto l' epatite A. La
bambina ha avuto un breve ricovero e poi è
tornata a casa, ma è chiaro che l' Asl 6 ,
avvisata dell' accaduto dalla scuola, ha messo
in campo la necessaria profilassi.
Nella giornata di lunedì sono state individuate
e contattate le famiglie degli alunni che sono
entrati in contatto con la bambina ammalata e che quindi, sebbene l' Asl abbia sottolineato più volte che
l' epatite A è a bassa trasmissibilità, potrebbero averla contratta. In tutto, secondo i calcoli della scuola,
sarebbero quasi sessanta. Così ieri mattina il dottor Lombardi (settore prevenzione dell' Asl), ha
risposto ai dubbi dei genitori.
«Il professionista ­ spiega la dirigente del primo circolo didattico, Tania Pascucci ­ è stato molto
esauriente, ha risposto ai genitori, alle loro domande e perplessità, anche se devo dire che le famiglie
sono piuttosto serene».
L' Asl 6, come ha spiegato Lombardi, ha ripetuto che l' unica forma di profilassi per l' epatite a è
rappresentata dal vaccino. E quindi sono state stabilite le date di domani e del 19 febbraio. «I genitori ­
spiega il dottor Antonio Lombardi ­ potranno decidere liberamente se far vaccinare o meno i loro
bambini. Per ora è impossibile stabilire quanti si sottoporranno al vaccino».
La dirigente Pascucci sottolinea come in realtà la situazione sia piuttosto calma: «Sembra che alcuni
genitori ­ termina ­ abbiano già deciso di non fara fare il vaccino ai figli. Chi si presenterà al distretto
sanitario, comunque, firmeranno il consenso informato. Nel frattempo, per quelle famiglie che volessero
ulteriori chiarimenti, la nostra scuola resta a disposizione».
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Il Tirreno (ed. Cecina)
Anaao Toscana
Anna Cecchini.
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Il Tirreno (ed. Grosseto)
Anaao Toscana
Assostampa: «Mugnai si rilegga la legge»
la polemica.
«Ovvìa: siccome s' è tagliato posti letto
ospedalieri in misura anche maggiore rispetto
ai parametri richiesti dalla normativa vigente,
allora adesso si può rinnovare l' incarico
dirigenziale al capo ufficio stampa. Accade
alla Asl 9 di Grosseto, con tanto di delibera del
direttore generale facente funzioni Daniele
Testi (la n. 27 del 28 gennaio 2015) che spiega
come le due cose siano legate da nesso
consequenziale». Sono le parole del
consigliere regionale di Forza Italia Stefano
Mugnai sul rinnovo dell' ufficio stampa dell'
Asl.
Un' uscita, quella del consigliere regionale che
ovviamente ha suscitato la risposta dell'
Associazione stampa toscana, il sindacato dei
giornalisti. «A cosa serva un ufficio stampa lo
dimostra lo stesso comunicato del gruppo
consiliare di Forza Italia ­ dice Dario Rossi,
presidente Gus ­ A informare gli organi di
informazione e i cittadini di quanto accade nell'
ambito sanitario locale; provi a chiederlo il
consigliere Mugnai ai giornalisti di cronaca che
con l' ufficio stampa dell' Asl tengono rapporti
quotidiani.
Un compito ben chiaro e definito da una legge,
la 150 del 2000, che provò con qualche limite
a normare una esigenza sentita. Se la vada a rileggere, consigliere, potrà imparare qualcosa e capire
perché anche il suo gruppo si è dotato di tale struttura».
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Il Tirreno (ed. Grosseto)
Anaao Toscana
Sindacati contro l' accorpamento dell' Asl
Usb e Nursing Up criticano la riorganizzazione dei servizi e chiedono l' intervento della
politica per non perdere professioni.
di Gabriele Baldanzi wGROSSETO Ancora
due sigle sindacali (Nursing Up e Usb ­ che
riuniscono oltre il 50% degli infermieri
grossetani) che tornano sul caos Misericordia
e sui problemi della sanità maremmana, che
attaccano la direzione dell' Asl 9, definendo la
situazione attuale «insostenibile». «Setting di
degenza stracolmi, servizi di diagnostica e di
laboratorio ai limiti del collasso, pronto
soccorso sempre sommerso da pazienti
accalcati e stremati che stazionano ore e giorni
in attesa di cure e di un eventuale posto letto,
dove anche i codici rossi non riescono più a
trovare adeguate risposte in termini di corretta
gestione e appropriato ricovero». Questo ­
scrivono i leader di Nursing Up e Unione
sindacale di base ­ è lo scenario dove medici,
infermieri e oss devono erogare le proprie
prestazioni, «al di fuori di qualsiasi accettabile
limite di rischio e con la possibilità di incorrere
in drammatici errori». Secondo NU e USB lo
scenario descritto dai giornali, quello in cui
ogni giorno operano gli infermieri, altro non è
c h e « l ' e p i l o g o d i u n a p o l i t i c a sanitaria
regionale che, in un' ottica di ripetute e mai
terminate riorganizzazioni, di fatto continua a
produrre danni e disservizi a fronte di risparmi
e tagli che penalizzano solo utenti e operatori». «È ora di sfatare una volta per tutte ­ prosegue il
documento ­ la favoletta che diminuendo le risorse sia possibile mantenere inalterato il livello delle
prestazioni e dei servizi, tanto più se i tagli coinvolgono sistematicamente operatori e servizi, a fronte di
un incremento di dirigenti, quadri e quadri intermedi». Secondo Nursing Up e Usb «siamo ormai
prossimi al game over, e di certo non contribuisce ad evitarlo la posizione accondiscendente degli
amministratori locali che, per motivi più o meno chiari, non hanno opposto alcuna resistenza allo
smantellamento della sanità maremmana. Emblematica è l' ultima presa di posizione di alcuni sindaci
che, lungi dall' entrare nel merito delle problematiche che inevitabilmente scaturiranno dall'
accorpamento di tre Asl, individuano, come panacea per tutto, la direzione della futura Asl di area vasta
a Grosseto». Nelle conclusioni della nota i sindacati degli infermieri si scagliano contro la politica. «Gli
amministratori dovrebbero spiegare cosa hanno intenzione di fare per far si che i posti letto tornino a
essere sufficienti per la popolazione, cosa intendono fare per far si che i cittadini abbiano una adeguata
assistenza sul territorio, cosa intendono fare per far si che medici, infermieri e oss abbiano la possibilità
di lavorare in sicurezza. Perché secondo noi accorpare Asl e centrali operative 118 non solo darà un'
ulteriore spallata a una sanità sull' orlo del precipizio, ma non produrrà alcun agognato risparmio. È
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Il Tirreno (ed. Grosseto)
Anaao Toscana
arrivato quindi il momento di smetterla di trincerarsi dietro capziose statistiche del Sant' Anna e di
affrontare la realtà per quella che è, soprattutto cercando di capire che la quotidianità vissuta da
operatori e utenti è lontana anni luce da quei meri dati statistici».
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Il Tirreno (ed. Lucca)
Anaao Toscana
Defibrillatore per la sede dell' Asl 2
LUCCA Domani alle 14 nell' auditorium dell'
Asl 2 a Monte San Quirico la Uil Fpl e Opes
formazione organizzano una cerimonia di
commemorazione e consegna di un
defibrillatore per il centro amministrativo di
Monte S.Quirico per ricordare l' amico Verano
Garbini a due anni dalla sua scomparsa .
Parteciperanno la direzione aziendale dell' Asl
e il segretario regionale Uil Fpl Mario Renzi .
Dopo la spiegazione dell' utilizzo del
defibrillatore a cura dell' infermiera Simona
Bonelli del 118, seguirà un corso teorico
pratico intitolato Pillole di primo soccorso,
dalle 15,30 alle 18,30.
Presenterà l' iniziativa il segretario provinciale
Uil Fpl Lucca Pietro Casciani e il corso vedrà
la partecipazione del dottor Alessandro Di
Vito, medico del pronto soccorso, per i principi
di primo soccorso, della dottoressa Sonia
Remafedi, direttrice corsi Oss dell' azienda
ospedaliera u n i v e r s i t a r i a p i s a n a s u l l '
argomento "Il soccorso, come comportarsi
nella pratica quotidiana?". E della dottoressa
L a u r a C r e s p i n medico d e l d i p a r t i m e n t o
materno infantile di Lucca sulla tematica "Il
corpo estraneo nelle vie respiratorie nell'
adulto e nel bambino".
Non sarà un incontro su tematiche sindacali, ma un corso per aiutare a gestire le situazioni di
emergenza e urgenza e ridurre al minimo i danni. Proprio per questo è rivolto ai dipendenti Asl, sia
amministrativi che tecnico ­ sanitari.
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Il Tirreno (ed. Lucca)
Anaao Toscana
L' INIZIATIVA.
Un giardino per il servizio psichiatrico
LUCCA Tutto ha avuto inizio da una
chiacchierata, un confronto di opinioni a
proposito della struttura di Spdc (eervizio
psichiatrico di diagnosi e cura) dell' ospedale
San Luca.
Sia Enrico Marchi, già direttore del reparto e
attuale presidente del Lions Club Lucca le
Mura che Fiorenza Fanicchi, presidente dell'
Avo, associazione dei volontari ospedalieri pur
apprezzando la bella struttura nella nuova
collocazione, hanno notato come lo spazio
esterno a disposizione dei pazienti sia in effetti
meno grande e più cementificato rispetto al
giardino presente nel vecchio Campo di Marte.
Considerando la valenza che aveva per i
pazienti il verde annesso al reparto dell' ex
Campo di Marte, entrambi hanno osservato
come questo cambiamento non poteva che
essere un fattore negativo per i degenti.
Che fare? La questione è stata segnalata all'
attuale direttore del servizio Roberto Sarlo e la
dirigenza e i tecnici hanno convenuto che
qualcosa, in effetti, si sarebbe potuto fare per
migliorare la situazione: arricchire di verde e di
arredi gli spazi per costituire così un vero e
proprio giardino.
E' nata un' idea e dall' idea un progetto: con il
contributo del dottor Guerra (socio Lions) e del dottor Lorenzoni, entrambi esperti di agronomia e arredi
degli spazi verdi, è stato eseguito un sopralluogo e avviato uno studio di fattibilità.
Le due associazioni si sono quindi impegnate per raccogliere fondi per contribuire alla realizzazione del
progetto.
Ecco allora che è stata organizzata una cena sociale nei locali dei donatori di sangue di Lunata.
I fondi raccolti rappresentano l' inizio del contributo all' allestimento del giardino, e durante lo
svolgimento dell' incontro è stato proiettato il rendering che prevede fioriere, altri elementi di arredo e
piante.
Anche i donatori hanno voluto collaborare alla realizzazione dell' evento non solo con la disponibilità
della sala, ma con la preziosa collaborazione dei loro esperti in cucina.
Più di 150 persone, tra soci ed amici hanno trascorso una serata in qualche modo unica, una vera e
propria gara di solidarietà.
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Il Tirreno (ed. Lucca)
Anaao Toscana
«Sanità alla deriva, zitti i sindaci»
Simonetti (Molazzana) bacchetta i colleghi: «Un silenzio assordante, come se tutto
andasse bene nell' assistenza»
di Nicola Bellanova wMOLAZZANA Se la
"patata bollente" degli assistenti sociali sta per
volgere al suo lieto fine, lo stallo in tema di
politiche sanitarie preoccupa non poco. A
lanciare il sasso è Rino Simonetti sindaco di
Molazzana e assessore al sociale per l' Unione
Comuni Garfagnana. L' ex medico barghigiano
non usa certo giri di parole, denunciando l'
apatia dei suoi colleghi primi cittadini, che
contrasta con l' attivismo e il fermento in altre
aree limitrofe: «Dopo la provocazione di tipo
squisitamente politico fatta dal sindaco di
Sillano, Roberto Pagani e la sua
autocandidatura a presidente dell'
Articolazione dei sindaci, da dicembre non si è
più parlato di servizi sanitari nella Valle, né di
ospedale e né di servizi territoriali.
Evidentemente, per qualcuno non ci sono
problemi, o meglio ci sono ma si conoscono le
soluzioni».
Un silenzio assordante che preoccupa
Simonetti che, alla luce delle recenti
indicazioni e proposte di riordino del sistema
sanitario regionale, rischierebbe di vedere la
Valle del Serchio accorpata a Lucca, Massa,
Pisa e Livorno.
Un disegno di legge è pronto, per ridurre le
attuali dodici Asl a sole tre macrounità.
E il presidente della commissione regionale sanità, il coreglino Marco Remaschi, sta percorrendo in
lungo in largo la Toscana per spiegare i progetti ed ascoltare proposte: «Gli unici che non hanno
chiamato Remaschi sono stati i miei colleghi sindaci dell' Articolazione zonale della Valle del Serchio ­
attacca Simonetti ­. Questo silenzio fa contenti i sindaci della Piana che continuano a fare i loro interessi,
il direttore dell' Asl Polimeni e la Regione che risparmia. I sindaci della Mediavalle guardano con
diffidenza quelli della Garfagnana, e viceversa.
«Sembra che qui non abbiamo nessun problema, e si sta facendo una brutta figura dal punto di vista
politico primo verso i cittadini, e poi con le altre istituzioni. E penso che questo stallo vada bene a
qualcuno, visto che sembra che nessuno voglia occuparsi di sanità. Stiamo facendo una figura
meschina, e tutti pensano al proprio orticello».
L' Articolazione zonale non ha ancora un presidente eletto, anche se Marco Bonini, scelto pro tempore a
guidare l' organismo intercomunale, sta lavorando faccia a faccia con l' Asl e i territori. Però, le
schermaglie, secondo Simonetti, restano e sono deleterie: «La Conferenza dei Sindaci era stata
convocata il 2 febbraio, e annullata con poco preavviso, senza motivazioni.
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Il Tirreno (ed. Lucca)
Anaao Toscana
Così non si fa programmazione, e quando saremo nell' Area Vasta, la Valle rischierà la marginalità
assoluta». La nota positiva, invece, è la positiva situazione del settore sociale. Infatti, l' Unione Comuni
Garfagnana ha adottato lo schema di gestione associata con l' Asl, che diverrà operativo non appena
tutti i consigli comunali avranno delegato l' ex Comunità montana: «Sarebbe opportuno che anche in
Mediavalle si facesse lo stesso ­ afferma Simonetti ­, visto che il servizio coprirà tutto il territorio della
zona distretto». Intanto, altra buona notizia, la vicenda delle sette assistenti sociali sballottate tra un ente
e l' altro con contratti a termine, sta per trovare una soluzione positiva.
Tra qualche settimana una cooperativa ad hoc che si occupa di sociale dovrebbe assorbire le donne e
garantire la continuità assistenziale.
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Il Tirreno (ed. Piombino­
Elba)
Anaao Toscana
OSPEDALE»SERVIZI MAI ATTIVATI.
Cecina, 665 parti l' anno ma l' indolore si fa all' Elba
Ci sono i numeri ma l' epidurale è ferma, l' Asl assicura: «Via entro l' estate» Il Polo
Materno Infantile affidato a Benetti, altri primari cecinesi in partenza
di Andrea Rocchi CECINA I numeri sono
questi. Ospedale di Cecina: 665 parti l' anno,
Piombino meno di 400, Elba poco più di 100.
Eppure nei giorni scorsi a Portoferraio è stato
eseguito il primo "parto indolore" con la
tecnica dell' epidurale. Una tecnica già
ampiamente in uso altrove, a Livorno
sperimentata dal 2010. Ciò nonostante a
Cecina, dove il dipartimento materno­infantile
è sempre stato ritenuto una sorta di fiore all'
occhiello della sanità in area Asl 6, del parto
indolore non se ne parla. O meglio.
Non lo si pratica, perché in realtà se ne parla
da anni. Inutilmente.
Già dall' inizio del 2000, sotto la direzione
Scura, quando gli orientamenti aziendali
sembravano essere quelli della costituzione,
proprio a Cecina, di un polo materno­infantile
di riferimento con l' introduzione, appunto,
della partoanelgesia. Se guardiamo negli
archivi Asl 6, poi, scopriamo che esiste una
delibera ­ la 369 ­ che propone l' attivazione
del parto indolore per il primo semestre 2007.
Poi, coi direttori generali che si sono
succeduti, il parto con questa particolare
anestesia è rimasto sulla carta. Tanto che lo
stesso governatore Rossi, in visita nel nostro
ospedale, ebbe a dire che non era una priorità. E il precedente diggì Monica Calamai non lo ritenne
fattibile (costi e personale), salvo poi avviare la sperimentazione cinque anni fa proprio a Livorno.
Insomma, la Ginecologia­Ostetricia, pur di fronte a buoni numeri (nel 2008 si sfiorò quota 900 parti), non
è mai stata completamente al riparo dalle "oscillazioni" nelle valutazioni di Monterotondo. Ed oggi che la
Regione ha fissato nuovi tetti per l' accreditamento dei punti nascite, anche Cecina deve guardarsi
intorno, sebbene Piombino ed Elba abbiano numeri decisamente inferiori.
Perché allora attivare il servizio in un ospedale con poco più di cento parti l' anno?
L' Asl fa sapere che non ci sono particolari problemi per predisporre l' epidurale anche nel nostro
ospedale, che si tratta esclusivamente di questioni organizzative. Per questo si è deciso di partire prima
a Portoferraio, poi a Piombino e Cecina. In realtà i problemi potrebbero essere connessi al personale. E
non tanto agli anestesisti, ma alle ostetriche che non sarebbero in numero sufficiente. E comunque
secondo l' Asl 6 entro l' estate anche Cecina avrà l' epidurale.
Intanto si segnalano nuovi movimenti di primari. Dopo il pensionamento del pediatra Samuele Gragnani,
sostituito da Gianluca Benetti (che guida l' unità complessa Cecina­Piombino­Elba), la direzione
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Il Tirreno (ed. Piombino­
Elba)
Anaao Toscana
aziendale ha affidato allo stesso Benetti la responsabilità su base provinciale del Dipartimento Materno­
Infantile che era dello stesso Gragnani.
Inoltre è data per imminente la partenza di un altro direttore, il responsabile dell' unità operativa di
Medicina Alessandro Pampana che recentemente ha vinto un concorso per un' altra azienda sanitaria.
Nell' epoca dei primari a "scavalco", o meglio, dei superprimari che ormai guidano unità operative
complesse su più zone (Cecina, Piombino, Elba), la politica in questi giorni rilancia il concetto
dell'"ospedale in rete".
Lo ha ribadito il sindaco di Cecina Lippi, lo hanno sostenuto anche alcuni sindacati.
La rete per rispondere alla riorganizzazione su base regionale e garantire l' attuale stato dei servizi.
Però a Cecina c' è grande preoccupazione perché, oltre ai cronici problemi delle liste d' attesa
lunghissime, alla riorganizzazione dei laboratori di analisi, c' è il timore che si vadano progressivamente
perdendo alcuni servizi e si riduca ulteriormente anche l' attività chirurgica a scapito di altre aree. Con i
rapporti fra istituzioni (vedi il recente scontro coi sindaci elbani) divenuti sempre più tesi.
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Elba)
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Cardiologia aperta oggi dalle 15 alle 18
Secondo appuntamento con la campagna
nazionale Cardiologie aperte promossa
dall'Associazione Nazionale Medici Cardiologi
Ospedalieri e dalla fondazione Per il tuo cuore
HCD (Heart Care Foundation). Oggi dalle 15
alle 18 sarà allestito un ambulatorio
cardiologico (per elettrocardiogramma, visita e
misurazione della pressione arteriosa) al quale
qualsiasi cittadino potrà accedere direttamente
senza prenotazione e senza pagamento del
ticket, per consentire una rapida valutazione
d e l rischio cardiovascolare. La novità di
quest'anno è il servizio aggiuntivo
dell'iniziativa Bancomheart (Banca del cuore),
una banca dati accessibile on line, con
accesso riservato, da qualunque dispositivo
con connessione ad internet. In casi selezionati
il tracciato elettrocardiografico potrà essere
archiviato in internet su una cassaforte virtuale
spiegano i dottori Testa e Venturini (nella foto)
­ e disponibile per la consultazione da parte
del paziente o di un sanitario di sua fiducia
collegandosi al sito www.bancadelcuore.it.
Digitando Pin, codice fiscale e password sarà
garantita la privacy del paziente, che potrà
avere a disposizione un elettrocardiograma da
utilizzare secondo necessità e ovunque si
trovi.
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Il Tirreno (ed. Pisa)
Anaao Toscana
Migliora il ragazzo con la meningite
Scoppiano intanto polemiche sulla profilassi tra i clienti di una palestra di Cascina.
CASCINA Sta meglio lo studente di 17 anni,
che frequenta l' istituto Pesenti di Cascina,
colpito dalla meningite. Ieri è stato trasferito in
corsia a malattie infettive, la situazione appare
in lento ma progressivo miglioramento.
D o p o l ' a p p e l l o d e l l ' Asl d i F i r e n z e a i
frequentatori della discoteca Yab di Firenze
nella notte tra il 31 gennaio e il primo febbraio
a rivolgersi ai medici per avviare la profilassi,
sono state oltre 300 le telefonate, provenienti
non solo da Firenze ma pure da altre parti d'
Italia, arrivate al servizio di igiene e sanità
pubblica dell' Azienda sanitaria di Firenze.
Secondo i titolari del locale notturno,
prontamente contattati dai medici d e l l a
prevenzione, sono circa 5/600 le persone che
quella notte hanno frequentato la discoteca.
Riguardo alle telefonate arrivate all' Asl sono
state delle più variegate, dalla richiesta di
spiegazioni circa la veridicità del comunicato
stampa ai sintomi della malattia. A tutti l' Asl
ha fornito informazioni sulla opportunità di
effettuare la profilassi e con quali modalità,
compresi i soggetti già vaccinati per qualche
ceppo di meningococco, notizie su farmaci
disponibili, posologia, controindicazioni ed
effetti collaterali. Anche diversi medici curanti
hanno chiesto conferma sulla profilassi e sulla modalità e tipologia di antibiotici da prescrivere. Stessa
situazione alla scuola di Cascina: molti genitori, non convinti delle spiegazioni avute in questi giorni, si
sono rivolti al medico curante e si sono fatti prescrivere l' antibiotico per la profilassi.
Intanto, dopo che l' Asl stessa aveva spiegato di avere inziato la profilassi anche tra i clienti di una
palestra di Fornacette frequentata dallo studente, è stato spiegato che il giovane svolgeva attività
sportiva in un' altra palestra, a Cascina. Qui non tutto sembra andato alla perfezione.
«Frequento la palestra di Cascina abitualmente e la settimana precedente ho fatto il corso di zumba
dalle 18 alle 19 in concomitanza con il ragazzo che ha avuto problemi di meningite. Domenica all' ora di
pranzo ho ricevuto una telefonata da un' amica che frequenta la palestra e che "occasionalmente" aveva
saputo che ci dovevamo recare all' Asl di Pisa per la prevenzione per la meningite. Sono andata a Pisa
nell' incertezza, senza sapere altro, aspetto per circa un' ora e per fortuna "incontro" le dottoresse che
gentilmente mi spiegano che dalla sera precedente stanno contattando tutti coloro che erano stati in
palestra nella stessa fascia oraria del ragazzo. Dopo un po' riesco a capire che sono stati chiamati solo
coloro che erano in possesso del budge ed avevano timbrato Né io né diverse altre mie compagne e
compagni non avevamo il budge che "pare" venga consegnato dopo diverse settimane dall' iscrizione.
Di ciò ne era ovviamente a conoscenza la palestra che non si è chiaramente preoccupata di informarci»,
racconta una cittadina, Daniela.
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Il Tirreno (ed. Pisa)
Anaao Toscana
Ieri la palestra ha inviato un sms alla cliente per invitarla ad allenarsi.
«Subito dopo ho chiamato per esprimere il mio disappunto per non essere stata informata e mi
rispondono che la responsabilità è mia perché una volta entrata in palestra dovevo avvertire della mia
presenza. Dove è il senso di responsabilità?», chiede la cliente della palestra che avrebbe gradito un'
attenzione ben diversa da parte del personale della palestra nei confronti di tutta la clientela.
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Il Tirreno (ed. Pontedera)
Anaao Toscana
Pontederese la sala operatoria del futuro
Lampade, armadi, lettino, sgabello robotizzato e apparecchiature comunicano
informaticamente tra loro.
PONTEDERA Nello splendido scenario
rinascimentale di Villa La Quiete a Firenze è
stata presentata "Opera", la sala operatoria del
futuro, frutto di un progetto di ricerca e
innovazione realizzato da un gruppo di
aziende toscane e cofinanziato dalla Regione
Toscana e realizzato insieme all' Istituto
Superiore Sant' Anna di Pontedera e alle
Università di Pisa e Firenze. Un progetto
realizzato in stretta collaborazione tra le
aziende e le gli enti di ricerca, che ha portato
all' installazione del prototipo nell' area dell'
ospedale di Careggi a Firenze che rimarrà a
disposizione della struttura per almeno tre
anni. Tutte le componenti della sala operatoria
(lampade, armadi, lettino, sgabello robotizzato
d e l c h i r u r g o , a p p a r e c c h i a t u r e mediche)
comunicano informaticamente tra loro,
scambiandosi dati per interpretare ed adattarsi
alla particolare operazione chirurgica che si
svolge nella sala. Tutti gli strumenti, tutti i
singoli ferri vengono identificati e tracciati in
modo che nulla manchi e che nulla sia
disperso; così come le persone che entrano in
sala operatoria sono identificate e controllate
ai varchi per garantire la sicurezza estrema.
La domotica, la robotica e l' informatica
integrata sono messe al servizio della sicurezza del paziente e dell' efficienza della sala operatoria con
un forte abbattimento dei tempi morti e quindi una riduzione dei costi di gestione. Il chirurgo resta,
ovviamente, centrale ma viene supportato dalle macchine che gli offrono inoltre, in tempo reale, le
informazioni sul paziente derivante dalla cartella clinica e lo mettono in collegamento con un' aula
didattica dove gli studenti di medicina possono seguire l' intervento.
Il centro dell' innovazione nella realizzazione delle sale operatorie del futuro passa per la Toscana e per
la Valdera in particolare. Primo tra tutti l' istituto di biorobotica dell' Istituto Superiore Sant' Anna di
Pontedera, responsabile della progettazione, dello sviluppo e dell' integrazione dei sistemi robotici, che
ad esempio trasportano i ferri chirurgici o che aiutano il chirurgo nell' operazione, controllandone i
parametri fisiologici attraverso dei sensori wireless posti negli abiti per intervenire in caso di
affaticamento.
Td Group, azienda pisana, si è occupata della progettazione e della realizzazione di tutta l' infrastruttura
informatica definita "OperaCore", che permette la comunicazione automatica tra le varie macchine della
sala operatoria gestendo tutti i passi dell' intervento attraverso complessi processi informatici. Nell'
ambito del progetto, l' azienda di Perignano "Robot System Automation" ha costruito e integrato i
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Il Tirreno (ed. Pontedera)
Anaao Toscana
sistemi di automazione e robotica applicata, e il sistema di interazione tra il personale
medico/infermieristico e "Opera" utilizzando apparecchiature che si controllano senza toccare schermi o
pulsanti, per poter così garantire il mantenimento delle condizioni di sterilità per il personale chirurgico.
Di Pontedera anche uno dei promotori del progetto, il dottor Paolo Tacchi, responsabile della ditta
capofila Emac con sede in Liguria e in Toscana, che ha curato la parte di coordinamento e
progettazione del lay­out della sala.
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Il Tirreno (ed. Pontedera)
Anaao Toscana
Poste in chiusura, Cerri in Regione
Il sindaco va da Rossi per tentare di scongiurare la serrata dell' ufficio a Ponteginori.
MONTECATINI VALDICECINA Un intero
comune in lotta contro la chiusura dell' ufficio
postale, e per una maggiore copertura
sanitaria di base.
Un' assemblea pubblica gremita si è tenuta
infatti lunedì sera per parlare di dottori e uffici
postali. Presente nella sostanza l' intero
consiglio comunale e una nutrita folla di
cittadini, almeno un centinaio. Nondimeno la
direttrice della Società della Salute Sabina
Ghilli e due medici del distretto. Tutti riuniti al
teatro di Ponteginori.
«Per quanto riguarda la questione del medico
di famiglia ­ riferisce il sindaco di Montecatini
Valdicecina Sandro Cerri ­ abbiamo avuto una
discussione fruttuosa, dato che i
rappresentanti delle istituzioni sanitarie si sono
impegnati, d' accordo con il nuovo medico, a
fare più presenza sia all' ambulatori odi
Montecatini che di Ponteginori, dunque siamo
soddisfatti su questo punto».
Oggi nel comune di Montecatini operano due
medici d i f a m i g l i a , i l dottor Pier Giovanni
Fabiani e la dottoressa Elena Ardenghi, fresca
di incarico, la quale dall' inizio di dicembre
2014 ha aperto lo studio in via della Stazione a
Saline di Volterra ed oltre alla frazione della
città etrusca si occupa anche di Ponteginori e Montecatini Valdicecina. «La dottoressa Ardenghi veniva
due volte alla settimana a Ponteginori, due volte a Montecatini ­ continua il sindaco Cerri ­ dai prossimi
giorni verrà tre volte e tre volte, aumenterà un giorno, sia a Montecatini, sia a Ponteginori». Se agli
strappi relativi alla carenza di assistenza sanitaria si mette in qualche modo una toppa, ciò non avviene
per quanto riguarda la soppressione dell' ufficio postale di Ponteginori e la drastica riduzione di orario di
quello di Montecatini (quest' ultimo dovrebbe stare aperto, secondo il piano di razionalizzazione di
Poste Italiane, solo tre giorni alla settimana).
La popolazione è a dir poco infuriata con Poste. «Ci impegneremo a fare tutto il possibile per
scongiurare questa chiusura ­ dice il sindaco di Montecatini ­ sebbene ritenga che i margini di trattativa
siano ristrettissimi, ma ci proveremo.
Oggi, noi come altri comuni colpiti dai tagli sciagurati degli uffici postali, su richiesta di Uncem siamo
stati convocati in Regione per parlare della questione col presidente Rossi». Ricordiamo che l' uffici
postale di Ponteginori serve una popolazione comunale di oltre mille persone, con utenti provenienti
anche da fuori comune, ed è strategicamente collocato su quella Sr 68 che collega Volterra a Cecina.
«Ma la situazione sul versante ufficio postale è drammatica, e da Pisa ci hanno detto che non ci sono
margini di manovra, è assurdo» dice nettamente il sindaco Sandro Cerri. Se così fosse, in alcuni casi,
per spedire una raccomandata occorrerà mettersi in macchina e guidare per almeno trenta chilometri
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Il Tirreno (ed. Pontedera)
Anaao Toscana
tra curve e tornanti.
Gianni Bianchi.
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Il Tirreno (ed. Pontedera)
Anaao Toscana
Boom influenza, pronto soccorso in tilt
Nove ore di attesa per una novantenne, protesta la famiglia. L' Asl: «Tempi dilatati per il
picco di accessi»
EMPOLI Una novantenne con una sospetta
frattura del bacino resta nove ore in pronto
soccorso a Empoli, nello spazio riservato allo
"sbarellamento", prima di essere sistemata in
un letto nell' area "osservatorio breve". E la
famiglia si arrabbia: «È scandaloso». L' Asl 11
respinge le accuse, sottolineando che la
paziente non è mai stata "abbandonata". E
spiega che «in questo periodo c' è un boom di
accessi al pronto soccorso dovuti all' influenza.
Questo inevitabilmente crea un sovraccarico di
lavoro per il personale e un dilatamento dei
tempi di attesa».
L' anziana empolese è entrata al pronto
soccorso del San Giuseppe a mezzogiorno di
lunedì scorso: «Ed è rimasta per dodici ore
"parcheggiata" ­ spiega il nipote, Sandro
Petrillo ­. Una situazione inaccettabile per un
giovane, figuriamoci per una novantenne. In
più non ci hanno neanche fatto passare per
darle qualcosa da mangiare.
L' hanno abbandonata». L' azienda sanitaria
ricostruisce così il caso: «Nel corso della
giornata, la donna è stata sottoposta a tutti gli
esami del caso, compresa la diagnostica
radiologica. L' iter si è concluso dopo le 20,
quando l' ortopedico ha stabilito che non era
necessario l' intervento chirurgico, decidendo però di trattenerla in osservazione per effettuare
nuovamente l' emocromo a distanza di dodici ore dal primo esame. Stamani (ieri, ndr) ­ dopo aver
trascorso la notte nell' area "osservatorio breve" è stata nuovamente visitata dal medico».
Poi l' Asl chiarisce: «In tutti i pronto soccorso non è prevista la consumazione di pasti. La signora è stata
nutrita attraverso la flebo; e, come tutti gli altri, ha ricevuto the e biscotti due volte al giorno. Tuttavia ci
preme sottolineare che durante la permanenza in pronto soccorso l' anziana è rimasta negli appositi
spazi riservati allo "sbarellamento": non c' è stato alcun abbandono».
L' attesa però ­ alla luce anche dell' età della paziente ­ è stata indubbiamente lunga: «Ci scusiamo per
gli eventuali disagi, ma purtroppo l' influenza ha fatto registrare un forte aumento degli accessi
(probabilmente in parte anche impropri, ndr) al pronto soccorso. Inevitabilmente i tempi di attesa di
allungano.
Si tratta di una situazione contingente: facciamo del nostro meglio ­ assicura l' azienda sanitaria
empolese ­ ma allo stesso tempo chiediamo anche la collaborazione dei cittadini». (f.t.
)
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Il Tirreno (ed. Pontedera)
Anaao Toscana
Meningite, problemi col farmaco nuova profilassi per
50 ragazzini
L' azienda ha comunicato che l' efficacia è a rischio ma le pasticche erano già state
somministrate Il dottor Filidei assicura: «Non c' è nessun pericolo, decisione presa a
scopo precauzionale»
di Francesco Turchi wEMPOLI Il farmaco
utilizzato per la profilassi potrebbe non essere
efficace. E così l' Asl 1 1 d e c i d e ­ i n v i a
precauzionale ­ di richiamare una cinquantina
di ragazzini, ai quali saranno somministrate
u l t e r i o r i d o s i d e l l o s t e s s o medicinale,
ovviamente di lotti diversi rispetto a quelli
giudicati "a rischio". Dopo la tragedia, la
psicosi­contagio e il dolore, la meningite
fulminante che è costata la vita al tredicenne
Giovanni Locci di Bassa, causa un incidente
lungo il percorso di profilassi, al quale sono
stati sottoposti i compagni di classe dello
sfortunato ragazzino, ma anche i suoi
insegnanti, i familiari, i coetanei che salivano
sullo stesso scuolabus e tutti coloro che, in
generale, erano stati a stretto contatto con lui
nell' ultima settimana.
Nella maggior parte dei casi si tratta di
pasticche, con le dosi che variano a seconda,
per esempio, dell' età e del peso; più
raramente di sciroppo. Il problema ­ in questo
caso ­ deriva dal farmaco utilizzato dai medici
sui cinquanta amici di Giovanni.
Subito dopo la somministrazione, infatti, come
ha spiegato l' azienda sanitaria empolese, la
casa farmaceutica ha fatto sapere che alcuni
lotti non avevano superato il test di efficacia.
In buona sostanza, potevano non funzionare nel migliore dei modi. E tra i lotti in questione c' erano
anche proprio quelli somministrati per la profilassi a Cerreto Guidi. Di conseguenza l' Asl ha deciso di
avvertire le famiglie dei cinquanta bambini e di somministrare ulteriori dosi (di altri lotti), per garantire l'
effetto: «In pratica ­ spiega Paolo Filidei ­ direttore dell' unità operativa prevenzione malattie trasmissibili
dell' Azienda sanitaria locale di Empoli ­ non era assicurata l' efficacia delle pasticche, perché era stati
riscontrati possibili problemi di assorbimento: c' era il rischio cioè che non si sciogliessero bene una
volta arrivate nello stomaco».
Tuttavia «i bambini ai quali avevamo somministrato quel farmaco ­ assicura Filidei ­ non corrono alcun
rischio: semplicemente dovranno prendere altre quattro pasticche in due giorni, a distanza di dodici ore
l' una dall' altra».
Tutto questo riguarda esclusivamente i ragazzini perché a giovani e adulti è stato somministrato un altro
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Il Tirreno (ed. Pontedera)
Anaao Toscana
tipo di farmaco.
Giovanni Locci è morto sabato mattina all' ospedale di Empoli per una sepsi meningococcica. Nelle
prossime ore si saprà ­ grazie alle analisi svolte dal laboratorio dell' ospedale pediatrico Meyer di
Firenze ­ di quale "ceppo" si tratta. Lo sfortunato tredicenne era vaccinato per il "C", ma ne esistono
molti altri tipi. La notizia del decesso aveva fatto scattare la psicosi, con centinaia di persone che si
erano rivolte alle strutture sanitarie con il timore di un contagio. Fin dalle ore immediatamente
successive al decesso del tredicenne, era stata messa in piedi una specie di "unità di crisi" per
affrontare la situazione, con Comune, Asl e forze dell' ordine che avevano lavorato in stretta
collaborazione per affrontare una situazione delicata. E i familiari, gli insegnanti, i compagni di classe di
Giovanni erano stati sottoposti a profilassi: almeno 80 persone in tutto ­ secondo i primi dati forniti dall'
Asl 11 ­ che nell' ultima settimana erano state a stretto contatto con lo sfortunato tredicenne. Tuttavia,
per cercare di dare la massima assistenza e informazione alla popolazione, l' Asl aveva messo a
disposizione tre ambulatori (due punti informativi e uno riservato alla somministrazione di farmaci) nel
distretto di Cerreto Guidi, dove complessivamente si erano recate nella sola giornata di sabato oltre
duecento persone. Ma un centinaio di cittadini si erano rivolti direttamente all' ospedale San Giuseppe
di viale Boccaccio a Empoli, per chiedere maggiori delucidazioni su quanto accaduto e sugli eventuali
pericoli per la popolazione. A tutto questo si aggiungono le centinaia di telefonate ricevute dall' azienda
sanitaria con richieste di informazioni sulla meningite. Proprio anche alla luce di questa situazione l' Asl
sottolinea a più riprese che «la decisione di sottoporre nuovamente alla profilassi i bambini è stata
presa in via precauzionale» e che «i lotti somministrati non sono assolutamente pericolosi».
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11 febbraio 2015
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Il Tirreno (ed. Viareggio)
Anaao Toscana
Meningite, nuova profilassi per 50 ragazzi
Inaspettato prolungamento della profilassi
dopo la meningite fulminante che è costata la
vita al tredicenne Giovanni Locci a Empoli.
Il farmaco utilizzato non ha superato il test di
efficacia e così l' Asl 11 ha deciso ­ in via
precauzionale ­ di richiamare una cinquantina
di ragazzini, ai quali saranno somministrate
ulteriori dosi dello stesso medicinale,
ovviamente di lotti diversi rispetto a quelli
giudicati "a rischio". Coinvolti i compagni di
classe dello sfortunato ragazzino, ma anche i
suoi insegnanti, i familiari, i coetanei che
salivano sullo stesso scuolabus e tutti coloro
che, in generale, erano stati a stretto contatto
con lui nell' ultima settimana. Nella maggior
parte dei casi si tratta di pasticche, con le dosi
che variano a seconda, per esempio, dell' età
e del peso; più raramente di sciroppo.
Intanto, dopo dopo l' appello del 18enne di
Cascina colpito da meningite e che nella notte
tra il 31 gennaio e l' 1 febbraio scorsi era stato
nella discoteca fiorentina Yab, l' Asl di Firenze
ha ricevuto oltre 300 le telefonate, provenienti
non solo da Firenze, ma anche da altre parti d'
Italia: a tutti sono state fornite informazioni
sulla profilassi.
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11 febbraio 2015
Pagina 24
Il Tirreno (ed. Viareggio)
Anaao Toscana
Alla Casa della salute ambulatori aperti 16 ore
Tutto pronto nell' edificio C del Campo di Marte per accogliere i medici di base Servizio
dalle 8 alle 24 grazie anche alla riorganizzazione della guardia medica
di Fabrizio Tonelli wLUCCA L' assistenza
territoriale a una svolta. Sarà inaugurata
sabato la Casa della salute al Campo di Marte
e nelle settimane immediatamente successive
saranno attivati gli ambulatori dei medici d i
medicina g e n e r a l e p e r t u t t e e t r e l e
aggregazioni funzionali territoriali della Piana.
Ambulatori che resteranno aperti dalle 8 alle
24, grazie anche al contributo delle guardie
mediche, le cui ore saranno parzialmente
stornate proprio per essere di supporto a
questa nuova attività.
I cittadini avranno quindi la possibilità di
usufruire di assistenza medica in un arco di
tempo molto lungo, 16 ore, coperto dai medici
attraverso una turnazione che dovrà
comunque garantire la presenza in
ambulatorio e la possibilità di effettuare visite
domiciliari. Viene insomma avviata una
sperimentazione di sistema integrato tra
medici d i medicina generale e medici della
continuità assistenziale (ex guardia medica) e
servizio infermieristico delle cure primarie per
l' ambito territoriale di Lucca e Pescaglia.
Tra l' altro proprio in questa ottica il servizio di
guardia medica è stato rivisto e l' ambulatorio
specifico del Campo di Marte chiude alle 24.
Dopo quell' ora il medico effettua solo le visite domiciliari. Una sperimentazione che come detto punta a
recuperare ore di servizio da destinare agli ambulatori della medicina di base.
Il progetto interessa quindi le Aft di Lucca Nord, Lucca Ovest e Lucca Sud. Il cittadino dovrà far sempre
riferimento al suo medico di famiglia e sarà lui, eventualmente, a coinvolgere i colleghi della guardia
medica.
L' inaugurazione di sabato servirà alla direzione generale dell' Asl per mostrare che la macchina è
pronta, dopo che nelle ultime settimane si è lavorato intensamente, completando l' allestimento dei
locali e mettendo a punto la diversa cartellonistica in modo da agevolare i cittadini utenti.
Non solo sono stati predisposti i locali, gli ambulatori dove opereranno i medici di base, ma è tutto
pronto per fare sì che la Casa della salute cominci gradualmente a popolarsi anche con gli infermieri
per l' assistenza domiciliare e per la medicina d' iniziativa, il servizio sociale, con ambulatori e uffici
completi di computer.
La Casa della salute troverà spazio nell' edificio C del Campo di Marte che già ospita numerose attività,
prima fra tutte la sezione di cure intermedie con 14 posti letto che dovrebbero essere presto raddoppiati
e che rappresentano una importante valvola di sfogo per quei pazienti che dopo il ricovero al San Luca
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Il Tirreno (ed. Viareggio)
Anaao Toscana
non sono ancora in gradi di tornare a casa o per altri che necessitano di cure e terapie che devono
essere svolte in ambiente ospedaliero.
Ci sono anche svariati altri servizi attivi nell' edificio C: la riabilitazione territoriale, appunto la continuità
assistenziale, il servizio tossicodipendenze, la medicina dello sport, la diabetologia e le malattie
metaboliche. C' è inoltre il Pua Coad, ovvero il punto unico di accesso ­ centrale operativa per l'
assistenza distrettuale e le sedi di alcune associazioni di volontariato.
A regime si prevede di dotare la struttura anche di un polo radiologico di base.
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11 febbraio 2015
Pagina 24
Il Tirreno (ed. Viareggio)
Anaao Toscana
La dottoressa Frosini nuova responsabile
PRONTO SOCCORSO.
La dottoressa Fabiana Frosini è la nuova
responsabile del pronto soccorso dell'
ospedale San Luca.
Il direttore generale dell' Asl 2 Joseph Polimeni
le ha infatti attribuito l' incarico dopo il
pensionamento del primario Marco Rossi,
avvenuto alla fine di dicembre. Un incarico di
sostituzione previsto dalle norme contrattuali.
Alla dottoressa Frosini è quindi affidata la
direzione della struttura complessa "pronto
soccorso e medicina d' urgenza" in attesa dell'
espletamento del concorso per la nomina del
nuovo direttore, per il quale deve essere
attivata la procedura in ambito Estav.
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11 febbraio 2015
Pagina 24
Il Tirreno (ed. Viareggio)
Anaao Toscana
IL DISAGIO.
Visite ed esami nuove segnalazioni di tempi lunghi
LUCCA Nuove segnalazioni sui tempi lunghi al
pronto soccorso. Una donna racconta la sua
odissea.
«Sono arrivata al San Luca ­ dice ­ alle 17,15
con un dolore addominale e il sospetto di una
appendicite. Dopo avermi preso la pressione e
i parametri sono rimasta seduta su una
poltrone, per la mancanza di barelle, fino alle
23,30 in attesa di essere presa in esame.
Quindi mi hanno fatto l' ecografia e all' 1,30
sono uscita dall' ospedale. Il mio non vuole
essere un atto di accusa verso il personale,
che si è prodigato in una serata di grande
afflusso. Ma è evidente che ci sono poche
persone al lavoro.
«Ho seguito il caso ­ aggiunge la donna ­ di
una anziana di 82 anni che è arrivata alle 13 e
a cui è stata fatta l' ecografia insieme a me a
mezzanotte. E prima di andare via mi hanno
dato anche il bollettino per pagare il ticket per
gli esami che mi sono stati fatti».
Scrive invece Massimo Piagentini: «Ho
telefonato al Cup, per prenotare una risonanza
magnetica a mio padre. La prima data
disponibile nella nostra zona (quindi all'
ospedale di Castelnuovo, è il 9 settembre.
Idem all' ospedale San Luca, mentre alla casa
di cura privata convenzionata "Barbantini", l' attesa scende miracolosamente al 3 aprile, data che ho
prenotato. Questo stato di cose, che secondo me è di una gravità inaudita, dato che colpisce persone
malate ed economicamente non benestanti (quelli possono prenotare in un centro medico privato, e nel
giro di 2 giorni si tolgono il pensiero). Aggiungo che, per scrupolo, ho provato a telefonare anche all'
ospedale Versilia, ma lì la situazione è ancora peggiore: non sono in grado, ad oggi, di fornire
appuntamenti per l' esame in questione».
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11 febbraio 2015
Pagina 4
La Nazione (ed. Arezzo)
Anaao Toscana
Due «timoni»al Valdarno
L A USL è una: e il principio comincia ad
essere palpabile. Perfino sulla questione dei
primari. Dal Valdarno, con uno sforzo non da
poco, Franco Lelli guida ad esempio sia il
reparto di ginecologia della Gruccia (di cui è
titolare) che quello di Arezzo. E sempre dal
Valdarno Massimo Gialli conduce sia il plesso
della Gruccia che il San Donato.
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11 febbraio 2015
Pagina 4
La Nazione (ed. Arezzo)
Anaao Toscana
Ospedale, allarme sull' addio dei luminariE sette
reparti da oltre un anno senza primario
Dopo Sbrana e Cariti probabile partenza di Bolognese. Ecco le situazioni ancora aperte.
di DIEGO D' IPPOLITO ALBERTO PIERINI LI
CONVOCANO per la Nazionale della sanità.
Sbrana addirittura a Chicago, in una sorta di
All Stars della robotica e della chirurgia. Cariti,
ex responsabile di ginecologia, a Careggi,
nella corazzata delle corsie fiorentina. E lì
potrebbe presto dare il benvenuto a Leonardo
Bolognese, uno dei numeri uno in Italia nella
cardiologia e in pole position nel concorso per
il nuovo primario fiorentino. Una fuga? No,
promozioni: ma che si lasciano alle spalle l'
allarme che il livello della sanità aretina perda
qualche colpo. Specie se accompagnato con
un periodo di passaggio delicato: ad un anno
dal nostro allarme sui reparti senza primari
titolari qualcosa è stato fartto ma ci sono
ancora otto reparti in certa di autore. Otto
tendenti a nove. Perché se davvero il
professor Bolognese dovesse prendere la via
di Firenze a quel punto si aprirebbe un altro
«buco» imbarazzante.
Le altre caselle da riempire sono Geriatria,
Neurologia,. Medicina n u c l e a r e , M a l a t t i e
infettive più Pronto Soccorso e Anestesia dell'
ospedale della Gruccia. Più naturalmente ginecologia da quando Cariti ha preso il treno per Firenze e
che ora è guidato, insieme alla Gruccia, da Franco Lelli. E non solo. Al San Donato manca un direttore
del plesso: da tasnti mesi a frane le funzionik è Massimo Gialli, che già ha sulle spalle la guida prorpio
della Gruccia. Non si tratta, lo ripetiamo a scanso di equivoci, di un problema di qualità dei sostituti.
Perché quanti via via hanno fatto le veci dei primari vacanti sono sempre stati fior di professionisti.
Ma il problema sta nella stabilità e anche nella guida almeno nel medio periodo di un' equipe, difficile
quando nonhai ancora l' investitura definitiva ad andare avanti.
NEL MEZZO CI SONO state tante variabili. Una il blocco dei concorsi, che di certo non ha agevolato la
Usl nel bruciare le tappe. Un' altra sono i tempi abbastanza complessi sul piano burocratico. Nei fatti, ci
dicono dalla Usl, i bandi sono partiti e in quialche caso vicini, vicinissimi al traguardo. Quello che hanno
tagliato alcune nomine di peso. Esempi? Marco Martini che ha ottenuto la guida di Pediatria. O la
Medicina, che nel giro di qualche mese ha riempito due caselle grosse: ad Arezzo lanciando Gino Parca
e in Valdarno facendo pendere l' ago della bilancia verso Paolo Pagni. Due scelte che hanno rotto il
clima di provvisorietà fatalmente creatosi in due strutture chiave. Risolta anche la questione chirurgia: il
nuovo primario è Graziano Ceccarelli. Che però era il secondo nel concorso, portato in testa da una
delibera sottoscritta da Desideri e dai direttori sanitario e amministrativo. E contro la quale è scattato il
ricorso del «primo, Marco De Prizio: professionisti di qualità ma è chiaro resta il rischio di creare in un
reparto un clima da separati in casa.
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La Nazione (ed. Arezzo)
Anaao Toscana
Un problema nel problema.
Che si va ad unire all' addio senza strappi ma per puri motivi di pensione di alcuni protagonisti della più
recente stagione ospedaliera aretina: come Marcello Caremani, per anni primario di malattie infettive, o
di Paolo Zolo, che ha guidato a lungo la neurologia. Alternanze fisiologiche. Il direttore generale
Desideri da mesi giura che l' ospedale resta nel mirino dei migliori professionisti italiani e che il livello
non scenderà di un millimetro.
Aiuto: e se entrassero anche loro nell' orbita della nazionale sanitaria?
D' IPPOLITO DIEGO
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La Nazione (ed. Arezzo)
Anaao Toscana
«Battaglia della Usl? E' già persa»Caremani: «Siamo
a rischio frenata»
«Eccellenze: è normale facciano il salto, va garantita una continuità»
A CHE PUNTO è la discussione sulla riforma
delle Asl? «C' è stato un incontro la settimana
passata con la quarta commissione e il
consiglio dgli enti locali dove onestamente non
erano presenti molti i comuni presenti e alcuni
come. Ci hanno chiesto un parere perchè
ovviamente hanno bisogno del nostro voto, ma
io ho espresso tutte le perplessità che ho».
Quali? «E' una legge che doveva essere
confrontata con gli enti locali, gli operatori
sanitari e i sindacati per ricevere consigli,
suggerimenti e critiche».
Solamente il consiglio regionale potrà
emendare la legge? «Non mi pare che l'
opposizone abbia interesse perchè
fondamentalmente era favorevole già tempo
fa.
perchè ad esempio il centro destra era
farvorevole così come il centrosinistra, quindi
la legge passerà.
Le dico di più, appena sarà possibile non ci
saranno 6 aziende ma solo 3 e saranno Siena,
Pisa e Firenze.». Perchè ha questa
sensazione? «All' inizio saranno 6 perchè la
legge non prevede fusione con le aziende universitarie, ma appena verrà modificata saranno tre
soltanto perchè è quello che vuole Rossi dall' inizio» Quindi portiamo avanti una battaglia inutile?
«Quello che le sto dicendo, si percepisce dagli interventi non solo del governatore Rossi, ma anche dai
suoi direttori dei servizi».
Secondo lei il nostro ospedale rischia di perdere altre sue punte di diamante? «A volte è normale che le
grandi eccellenze facciano il salto da Arezzo a Firenze. Nel caso di Bolognese ci sono anche dei motivi
familiari. Se vincerà, Leonardo non lascerà una struttura povera, ma una unità operativa di alto livello.
Ha portato e costruito uno staff. Il problema rimane quello di essere in grado di mantenere le eccellenze
che abbiamo. Dobbiamo incentivare i concorsi da direttori che ad onor del vero, Desideri ha messo in
programma.».
Torniamo alla riforma. davvero porterà razionalizzazione? «Dato che non avremo direttori ma
commissari la sanità toscana sarà ferma per 4 o 5 anni. Dicono che è la migliore del mondo ed è vero,
ma in questo modo la fermiao. I ritardi che porteranno saranno irrimediabili.». Che ne pensa del
dibattito a distanza tra il calcit e il presidente della regione Enrico Rossi? «Ha ragione Sassoli perchè lui
esprime il parere dei cittadini di Arezzo che hanno costruito e finanziato dei servizi. Se Sassoli s i
incatena con lui si incateneranno altri cittadini e anche io» La convince la spiegazione di Marrone sulla
robotica aretina? «La mia preoccupazione è che la robotica sia uno specchietto per le allodole come lo
è il pensare di far litigare Arezzo con Grosseto.». Cosa può realmente fare un comune all' interno di
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La Nazione (ed. Arezzo)
Anaao Toscana
questo dibattito? «Alzare la guardia e dire quello che pensa. Lo dico apertamente, al consiglio degli enti
locali, mi sono trovato in linea con il sindaco 5stelle di Livorno che pensa le mie stesse cose». Secondo
lei si tratta di una riforma rivolta alla razionalizzazione o è semplicemente un cambiamento degli
equilibri di potere? «Prima è toccato ai rifiuti poi all' acqua, ora alla sanità e poi infine alle case popolari.
Questo si chiama centraslismo regionale. Gli enti locali verrano svuotati del loro potere decisionale».
Diego D' Ippolito.
D' IPPOLITO DIEGO
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La Nazione (ed. Arezzo)
Anaao Toscana
LA RIFORMA NEI PROSSIMI GIORNI IN CITTA' IL TENTATIVO DI SPEZZARE UNA LANCIA
PER LA SEDE. MA LA SCELTA SARA' FATTA DOPO LE ELEZIONI.
Pd, vertice con l' assessore Marroni sul futuro dell'
azienda
UN VERTICE sul futuro della Usl. Un vertice
politico, con il partito democratico che ha
messo a fuoco quanto si giochi in questa
partita e quindi prova a spezzare una lancia
sul futuro della sede.
Un vertice che si terrà in città nei prossimi
giorni, a quello che risulta su iniziativa del
segretario provinciale Massimiliano Dindalini.
E che avrà un ospite di peso: l' assessore
regionale Luigi Marroni, già in questi giorni più
volte in provincia anche se per motivi
puramente istituzionali.
A questo appuntamento prenderanno parte
non solo i rappresentanti del Pd nelle
istituzioni locali ma anche parlamentari,
consiglieri e l' assessore regionale Vincenzo
Ceccarelli.
Scenario? Marrone certo verrà a spiegare che
non si tratta di penalizzare una zona rispetto
ad un' altra, qualunque sia la decisione sulla
futura sede dell' area vasta, ma di rilanciare i
servizxi. E si troverà di fronte chi premerà per
non segnare una ulteriore retrocessione della
città, già colpita dalla perdita della
Soprintendenza.
Nei fatti la riforma voluta dal governatore Enrico Rossi non avrà tempi brevi, almeno sul piano della
scelta della sede. Che sicuramente slitterà a dopo le elezioni, anche se sale la richiesta che questo
anello venga piantato prima.
Prossimi passaggi?
SARANNO TERMINATE le audizioni da parte della commissione sanità, che poi sarà chiamata ad
approvare la delibera. Che a quel punto andrà in consiglio regionale, a caccia della definitiva
approvazione. Ma una delibera senza «nomi». Perché al centro ci si sarà lo spirito della manovra: quello
di una riorganizzazione complessiva dei servizi nell' ambito dell' area vasta e di dipartimenti
interaziendali. Un involucro dentro il quale poi calare, in una seconda fase, an che l' individuazione delle
sedi operative. E' chiara la riduzione da 12 Usl a 3 ma anche il mantenimento di tre aziende
universitarie. Con Arezzo a chiedere siano diversificate le sedi, mantenendo qui la Usl visto che quella
universitaria sarà fatalmente agganciata a Siena. Qui, all' inizio di una partita ancora tutta da giocare.
Alpi.
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La Nazione (ed. Arezzo)
Anaao Toscana
Primo appelloin consiglio
MARCELLO Caremani aveva già lanciato nei
mesi scorsi una voce preoccupata sul futuro
della sanità aretina: l' occasione era stata
quella della presentazione nella sala del
consiglio comunale da parte del direttore
generale Enrico Desideri d e l q u a d r o d i
avanzamento della sanità aretina.
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La Nazione (ed. Arezzo)
Anaao Toscana
TERRANUOVA LA USL GARANTISCE TEMPI CERTI PER L' OPERAZIONE. IN CORSO LA
RISTRUTTURTAZIONE DEI LOCALI.
Nuovo reparto di riabilitazione: sarà operativo alla
fine dell' estate
NUOVA reparto di riabilitazione e Casa della
Salute. A settembre saranno funzionanti, se i
tempi ovviamente saranno rispettati, come ha
annunciato il direttore generale dell' Asl8
Enrico Desideri. Tempistica che induce all'
ottimismo.
Una struttura con duplice servizio molto
importante, necessaria, dell' Asl8 attesa ormai
da anni, che sarà di grande aiuto e sostegno ai
cittadini bisognosi. L' ambiente è in fase di
ristrutturazione, per un costo complessivo di
circa 2.500.000 , finanziamento disposto dalla
Regione. In questo specifico caso, come ha
spiegato anche il direttore generale Desideri,
si tratta di un duplice passo avanti. Primo,
perché si aumenta l' offerta nel settore della
riabilitazione, la quale è considerata,
purtroppo, la cenerentola della sanità italiana.
Il centro di riabilitazione di Terranuova
diventerà un servizio all' avanguardia nel suo
genere, come del resto era considerato anche
negli anni precedenti ai lavori di
ristrutturazione ed ammodernamento. L' altro
aspetto è quello che a Terranuova avremo
anche la nuova Casa della Salute, altro servizio tanto atteso. Quindi, al piano terra ci sarà il centro
ambulatoriale di riabilitazione collegato con il centro ospedaliero, al piano superiore sarà allestita la
Casa della Salute.
Il cantiere è stato aperto i primi giorni di gennaio, il termine dei lavori è previsto per il prossimo mese di
settembre.
E' ovvio che la tempistica sarà condizionata da come procederanno i lavori, che al momento vanno
avanti, e tutto lascia intendere che i tempi saranno rispettati.
L' impresa che ha vinto la gara è di Modena, una ditta molto quotata. Questi due aspetti del lavoro delle
strutture mediche, sono compresi nel riassetto generale. Si tratta di un centro moderno della
riabilitazione, in particolare la nuova Casa della Salute, come ha rimarcato il direttore dei distretti
Valdarno, Anna Domenichelli. Ci saranno larghi spazi, con sale pediatriche, per visite specialistiche e
tutto quanto necessario per rispondere in pieno alle necessità e ai bisogni dei degenti. Il 2015 sarà,
quindi, anche l' anno del completamento di importanti progetti. Giorgio Grassi.
GRASSI GIORGIO
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La Nazione (ed. Arezzo)
Anaao Toscana
CAPRESE.
Entra in servizioil pediatra di baseLe visite nella
Casadella salute
A CAPRESE MICHELANGELO incontro nella
sala del consiglio comunale per presentare il
nuovo servizio di pediatria di base,
organizzato dall' amministrazione comunale al
quale hanno partecipato il rappresentante dell'
Asl e la pediatra. I numerosi genitori presenti
hanno accolto con favore l' attivazione di
questo servizio anche nel territorio di Caprese.
«Fino ad oggi ci sono state sempre difficoltà a
ricoprire il ruolo di pediatra in certi territori ha
dichiarato il rappresentante dell' Asl o r a
rispondiamo positivamente alla richiesta di
disponibilità avanzata più volte da questa
amministrazione». Il servizio sarà attivato nella
Casa della salute di Caprese. Già dal ieri ha
preso servizio la pediatra dottoressa Pascuzzi,
che riceverà ogni secondo e ultimo martedì del
mese. Inoltre gli altri giorni presterà servizio
nelle strutture di Pieve Santo Stefano e
Anghiari, garantendo quindi una presenza
certa e continua in un ambito ristretto e
comunque raggiungibile facilmente. «Come
amministrazione dice il sindaco Paolo Fontana
non posso che esprimere soddisfazione per l'
attenzione dimostrata dai vertici dell' Asl».
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La Nazione (ed.
Grosseto)
Anaao Toscana
Giuntini: «La razionalizzazione va benema senza
penalizzare i piccoli ospedali»
Il sindaco di Massa interviene sui rischi della riforma sanitaria.
di GIANFRANCO BENI «LA RAZIONALIZZAZIONE va
bene purché non vada a penalizzare gli ospedali più
piccoli.
Sotto questo aspetto vigileremo attentamente». Così il
sindaco di Massa Marittima Marcello Giuntini interviene
sull' argomento principe che in questi giorni investe la
sanità interprovinciale con il varo di un' Asl unica fra
Grosseto, Siena e Arezzo. Di sicuro una riforma di
questo calibro non potrà portare ad una nuova riduzione
di posti letto e di personale medico e paramedico,
specie in quei territori periferici che già hanno pagato
fortemente in fatto di tagli e di accorpamenti verso
strutture più grandi. Tre, a giudizio di Giuntini, gli aspetti
principali da tenere in considerazione. Il primo, l'
assoluto rispetto degli indirizzi contenuti nei Patti
Territoriali siglati nel 2013 ove, fra le altre cose, si parla
d i sanità territoriale, di casa della salute e della
conclusione dell' intervento strutturale in atto da diversi
anni all' Ospedale S. Andrea. Il secondo, riguarda il
timore di andare verso una struttura per dipartimenti. A
questo proposito Giuntini pretende assolute garanzie dal momento che le vecchie esperienze vissute
con l' avvento dei dipartimenti farebbero tornare alla memoria certi rischi per il mantenimento sia dei
piccoli ospedali che della generale sanità sul territorio. Terzo aspetto infine, il rafforzamento del ruolo
dei distretti, visto che con l' accorpamento delle Asl il distretto finisce per diventare il primo interlocutore
e il referente immediato per i sindaci.
«TUTTE queste argomentazioni, ricorda Giuntini, le ho espresse sia in sede istituzionale di conferenza
provinciale dei sindaci alla presenza dell' assessore regionale Luigi Maroni che in sede politica al
Forum della Sanità recentemente organizzato dal Pd». Al di là delle giuste preoccupazioni che
investono il territorio ci sono comunque da registrare, precisa Giuntini, le dichiarazioni abbastanza
tranquillizzanti espresse direttamente dall' assessore regionale Maroni. «Almeno per i prossimi cinque o
sei anni c' è la garanzia di non ritornare indietro in fatto di qualità e quantità dei servizi sanitari in tutte le
strutture ospedaliere, comprese quelle più piccole». Per il momento dunque una piccola boccata d'
ossigeno in attesa di quello che verrà in futuro. Giuntini promette comunque di restare vigile e di
mantenere alto il rispetto dei patti territoriali a suo tempo sottoscritti da Regione, Provincia, Comuni, Asl
9, Comunità Montana e altri enti. «A RISCHIO non c' è tanto Massa Marittima con il suo ospedale ,
conclude Giuntini resta da vedere se questa riorganizzazione sarà in grado di dare le necessarie
garanzie al territorio salvaguardando così gli interessi di tutti. Non solo di realtà più forti come appunto
Follonica e Massa, ma anche di quelle più deboli quali Monterotondo e Montieri».
BENI GIANFRANCO
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Pagina 11
La Nazione (ed. Lucca)
Anaao Toscana
ASL CERIMONIA, DONAZIONE E CORSO.
In memoria di Garbini
DOMANI alle 14 presso l' Auditorium Asl 2 del Centro
direzionale di Monte S. Quirico, la Uil Fpl lucca e Opes
formazione organizzano una cerimonia di
commemorazione e consegna di un defibrillatore per il
centro amministrativo di Monte S.Quirico per ricordare l'
amico Verano Garbini a due anni dalla sua scomparsa.
Parteciperanno la direzione aziendale, le autorità
cittadine e il segretario Regionale Uil Fpl Toscana Mario
Renzi. Dopo la spiegazione dell' utilizzo del defibrillatore
a cura dell' infermiera Simona Bonelli del 118, seguirà
un corso teorico pratico su «Pillole di primo soccorso»
dalle 15,30 alle 18,30. Presenti il segretario provinciale
Uil Fpl Lucca Pietro Casciani e i dottori Alessandro Di
Vito, Sonia Remafedi e Laura Crespin. Il corso è gratuito
e sarà rilasciato attestato di partecipazione dall' Opes
Formazione. E' obbligatorio inviare la scheda di
partecipazione.
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11 febbraio 2015
Pagina 9
La Nazione (ed. Pisa­
Pontedera)
Anaao Toscana
Meningite, migliora lo studente
E' stato trasferito in corsia. La preoccupazione degli amici.
MIGLIORA il 17enne affetto da meningite. Il ragazzo di
Cascina, studente dell' Istituto Pesenti sta meglio anche
se secondo i medici non sarebbe definitivamente fuori
pericolo'. La diagnosi è arrivata venerdì scorso:
meningite meningococcica cioè la forma di malattia che
attacca il sistema nervoso provocata da un batterio, il
meningococco, ed è l' unica forma che può portare
epidemie con un contatto diretto, saliva o sangue, e
prolungato. Il batterio ha un periodo di incubazione di
circa 10 giorni, 4 di media, prima di scatenare i suoi
devastanti effetti. Infatti, così come avvenuto per il
giovane cascinese, inizialmente può apparire come una
normale influenza. Dopo un paio di giorni di cure
antibiotiche endovena, il paziente sembrava aver
superato la prima fase critica. Positiva la reazione renale
e le macchie epidermiche sono iniziate a diminuire. E
così il giovane paziente è stato trasferito in corsia nel
reparto di Malattie infettive. GLI AMICI del Pesenti e gli
insegnanti, sempre aggiornati grazie alle loro visite
frequenti a Cisanello, raccontano: «Domenica e lunedì lo
hanno tenuto sotto osservazione nel reparto di terapia intensiva.
Adesso le sue condizioni stanno finalmente tornando a migliorare e sembra stabilizzato. Se continuasse
così concludono , presto verrà trasferito in corsia. Siamo tutti vicini a lui e alla sua famiglia e non
vediamo l' ora che si rimetta e torni in classe». Intanto, l' Asl è presa d' assedio. Notizia di questi giorni è
che il ragazzo, nel fine settimana precedente alla diagnosi di meningite, sia andato in due discoteche
toscane. Venerdì 30 era al Boccaccio di Bientina e sabato 31 allo Yab' di Firenze. Nonostante la
profilassi sia stata già fatta a 285 persone, tra compagni di classe, insegnanti, personale scolastico,
medici che hanno prestato le cure, amici di palestra e scuola guida, l' allarme non è cessato. Solo ieri l'
appello dell' Azienda Sanitaria di Firenze che allerta i circa 600 ragazzi che il 31 gennaio, da
mezzanotte alle quattro del mattino, si trovavano allo Yab. Chi era nel locale deve contattare il proprio
medico, la guardia medica o l' Asl (la mattina allo 055.6933753, 055.6933765, 055.6933555 o al numero
di reperibilità 329.6507714.)». Ma il tempo scorre, lo scadere del periodo d' incubazione potrebbe già
essere terminato e la profilassi inutile. I.S.
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11 febbraio 2015
Pagina 5
La Nazione (ed. Pistoia­
Montecatini)
Anaao Toscana
Il piccolo Manuel è a casa«Traguardo eccezionale»
Festa a Candeglia per il ritorno del «Sindaco»
IL PICCOLO Manuel, il bambino di 4 anni e mezzo che
lotta da tempo contro un tumore al cervello e che è stato
in fin di vita per diverse settimane al Meyer di Firenze
tenendo col fiato sospeso tutta la comunità pistoiese,
continua a compiere i suoi piccoli «miracoli» quotidiani.
Ieri pomeriggio grazie agli eccezionali miglioramenti
ottenuti in poche settimane, il piccolo ha fatto finalmente
ritorno a casa, nella sua cameretta, tra i suoi giochi,
circondato dall' affetto dei suoi cari.
Quell' unico «posto del cuore» in cui ogni bambino
dovrebbe stare, a Candeglia dove tutti lo chiamano
«sindaco». E se fin dall' inizio abbiamo paragonato
Manuel ad un leone, eravamo certi di non sbagliare. Il
piccolo ha dimostrato con questo nuovo traguardo,
andando contro ogni previsione, che i bambini hanno
poteri eccezionali. Nonostante il lungo coma e i gravi
danni subiti ai reni Manuel è tornato a muoversi.
Non solo, il piccolo ora comunica con scioltezza e
sopporta benissimo la dialisi che dovrà fare per tre
giorni a settimana. «I medici sono ottimisti racconta la
zia Valentina Melani, ormai portavoce ufficiale dei genitori di Manuel, Andrea e Alessia, insieme a
Federico Flori con il quale è stata creata la pagina facebook dedicata . Esattamente quattro mesi fa
quando Manuel è stato ricoverato stavamo per dirgli addio e invece oggi ci ritroviamo a raccontare del
suo ritorno a casa. Il piccolo muove le braccia e le gambe, si strizza gli occhini e pulisce il naso. La
strada è ancora lunga e complicata prosegue Manuel dovrà fare dialisi ai reni, tenere sotto controllo la
pressione ma soprattutto dovrà lottare contro il tumore. In breve tempo il bimbo sarà sottoposto ad una
nuova risonanza magnetica per capire a che punto siamo con la malattia. E' stato bellissimo sentirlo al
telefono mentre mi diceva che stava tornando a casa». In città, lo ricordiamo, era scattata una vera e
propria gara di solidarietà per sostenere la famiglia nei giorni più bui. Dal mondo del basket, che tanto
ama il piccolo Manuel, grande tifoso della Giorgio Tesi, alle scuole che hanno consegnato centinaia di
disegni per il piccolo, alle parrocchie e le famiglie che hanno organizzato momenti di preghiera. ORA
però non c' è spazio per la tristezza, per quello che è stato. Ora c' è solo la felicità per questi genitori
che possono riabbracciare il loro unico figlio tra le mura di casa. Chissà che entro breve il piccolo non ci
stupisca ancora una volta facendo ritorno nell' altro luogo che tanto adora: il palazzetto. «Non so quando
Manuel potrà tornare a vedere il basket ­ dice la zia ­ Non so esattamente come si devono comportare
in questo periodo». Quello che è certo, senza ombra di dubbio, è che l' accoglienza al Palacarrara sarà
sicuramente strepitosa. Forza grande Manuel! Michela Monti.
MONTI MICHELA
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11 febbraio 2015
Pagina 6
La Nazione (ed. Pistoia­
Montecatini)
Anaao Toscana
«Basta con i tagli sui farmaci Mettono a rischio la
salute»
«LA SPESA farmaceutica negli ultimi tre anni è
diminuita di oltre 5 milioni e mezzo grazie anche al calo
d e i p r e z z i d e i medicinali e l ' a p p r o p r i a t e z z a
prescrittiva». Sandra Palandri, presidente della
Federfarma di Pistoia, sindacato dei farmacisti, non ci
sta. Secondo la categoria non è comprensibile la
richiesta della dirigenza dell' Asl 3 riguardo la spesa
farmaceutica visti i sacrifici già compiuti sul settore nel
territorio provinciale. Non solo, secondo Palandri
ulteriori «contenimenti» sui farmaci rischierebbero d i
p e g g i o r a r e l a s i t u a z i o n e d e i r i c o v e r i ospedalieri
provocando quindi ulteriori costi all' azienda sanitaria.
«Sembra che tutti i problemi di bilancio dell' Asl 3
derivino dalla spesa farmaceutica territoriale, definita
ancora troppo alta tuona Sandra Palandri . Dati alla
mano, questa è la voce di spesa che ha subito
percentualmente i maggiori tagli negli ultimi tre anni. Il
monitoraggio e il controllo di questa voce di spesa è
pressoché totale, facilitato ancor di più dalla ricetta
dematerializzata, la cui introduzione nella nostra
provincia è avvenuta due mesi fa e consente un notevole risparmio all' ente oltre ad un controllo
immediato sul prescrittore (medico) e il dispensatore (farmacista). Altrettanto non si può affermare su
altri capitoli di spesa bacchetta , che sforano annualmente il budget di spesa preventivato e non hanno
strumenti così efficaci di verifica e di controllo». La Federfarma si appella anche ad una recente
pronuncia della corte dei conti in merito.
«COME ha affermato recentemente ulteriori tagli alla spesa farmaceutica potrebbero mettere a rischio i
livelli essenziali di assistenza spiega , dal momento che, come in altre zone è avvenuto, a queste
restrizioni potrebbero associarsi una maggiore morbilità, un aumento delle recidive soprattutto nei
pazienti cronici con patologie importanti, ed il conseguente aumento dei ricoveri ospedalieri, causando
davvero una crescita consistente dei costi per l' Asl, oltre che disservizi e diminuzione del bene salute
per i cittadini».
«LE FARMACIE sul territorio, assorbendo questi pesanti tagli, hanno comunque finora garantito un
servizio prezioso e continuativo nei confronti della popolazione conclude Palandri , servizio che
potrebbero non essere più in grado di mantenere in presenza di forme improprie di distribuzione e
ulteriori tagli, soprattutto nelle zone rurali e più disagiate: il sindacato ritiene più utile un confronto tra le
categorie interessate, in modo da condividere scelte e obiettivi anziché insistere su forme di
contenimento della spesa di dubbia efficacia e spesso controproducenti».
Michela Monti.
MONTI MICHELA
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11 febbraio 2015
Pagina 6
La Nazione (ed. Pistoia­
Montecatini)
Anaao Toscana
L'elisoccorso a breve potrà atterrare anche a Villa di
Baggio
CON L'ARRIVO della bella stagione a Villa di
Baggio verrà realizzata una zona di atterraggio
per l'elisoccorso. Si tratta di un accordo storico
raggiunto lo scorso giovedì tra gli enti coinvolti
nell'opera e il comitato del paese. Le prime
richieste, per la realizzazione del progetto
erano state inoltrate dal Comitato tra il 2002 e
il 2003. Fino ad oggi perrò la zona di
atterraggio era rimasta soltanto un'ipotesi da
valutare. Pochi giorni fa, invece, c'è stato il
sopralluogo decisivo sulla zona individuata
che si trova in località Greti, a Bussotto. Erano
presenti tutti i soggetti interessati alla
realizzazione dell'opera: oltre ai rappresentati
delle Pro­loco e dei vari Comitati di zona,
(Candeglia, Villa di Baggio, Santomoro, Iano)
hanno preso parte anche Piero Paolini
direttore delle emergenze­urgenze per l'Asl 3,
Angelo Biagini responsabile della Protezione
Civile, il geometra Protti per il Comune di
Pistoia e, in rappresentanza di Publiacqua che
nell'area ha un impianto di depurazione, Luca
Teghini. «Una questione datata che trova
finalmente una risposta positiva grazie anche
al grande interessamento dell'amministrazione comunale e in particolare dell'assessore Mario Tuci che
si è molto impegnato per il raggiungimento di tale obiettivo scrive il Comitato di Villa di Baggio . Questo
accordo di progetto, che per la sua realizzazione vedrà la collaborazione è un grande passo avanti, che
porterà un servizio di grande valore e utilità alla popolazione residente nella valle». I pochi lavori
necessari per creare la zona di atterraggio inizieranno con la bella stagione. Si tratta di tagliare qualche
albero e sistemare il terreno in modo che possa ospitare l'elisoccorso in sicurezza. Michela Monti
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11 febbraio 2015
Pagina 6
La Nazione (ed. Pistoia­
Montecatini)
Anaao Toscana
Odontoiatria, la clinica «Lco» guarda al futuro
«LCO» (Le Cliniche odontoiatriche) è sbarcata
a Pistoia, unica sede in tutta la Toscana, con la
direzione sanitaria d e l dottor Vincenzo La
Scala. «Lco» è una rete di cliniche, nove in
tutta Italia, che uniscono la professionalità dei
medici alla qualità del servizio. Si tratta di
strutture complete che sfruttano metodologie e
tecnologie all'avanguardia affidate a
professionisti del settore che hanno a
disposizione i macchinari più innovativi. Il tutto
affidato ad una gestione imprenditoriale di
primissimo livello. E' questa, infatti, l'idea da
cui è nato il progetto «Lco», un'unione di
imprenditori e medici odontoiatri per offire il
miglior servizio ai clienti. Le cliniche, infatti,
sono convenzionate con varie casse
assistenziali, fatto che consente ai pazienti di
poter usufruire di specialisti e cure di alto
livello a prezzi accessibili: una risposta agli
interventi low cost effettuati all'estero. La
clinica «Lco» di Pistoia (via del Roccon Rosso
27) è strutturata con dieci postazioni, due delle
quali adibite alla chirurgia. L'offerta di cure e
interventi è ad ampio raggio: vengono
effettuati, infatti, interventi che vanno dalla semplice igiene orale, alla chiIrurgia implantare e alle protesi.
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11 febbraio 2015
Pagina 10
La Nazione (ed. Prato)
Anaao Toscana
SINDACATO CGIL
«L' Asl tuteli i lavoratori dell' ospedale»
«È TRA I diritti degli operatori della salute
poter esercitare la propria professione in un
ambiente che sia sicuro e al riparo da
aggressioni e non si ricorda, tra i doveri,
essere bersaglio di offese o, peggio, di
percosse». È partendo da questo principio che
Lorenzo Pancini per la Cgil e Sandro
Lamucchi per Funzione pubblica Cgil valutano
«increscioso quanto accaduto nella notte tra
venerdì e sabato scorso quando un infermiere
e una tirocinante sono rimasti feriti poiché
aggrediti da un utente del servizio in evidente
stato di alterazione». I sindacalisti
stigmatizzano «l' incapacità dell' Asl 4 a
ganrantire la sicurezza sul posto di lavoro»,
considerando anche il fatto che «l' aggressore
fosse già conosciuto per fatti analoghi». «Già
nell' agosto scorso la Cgil e la Cgil sanità, in
una lettera a firma congiunta, avevano
richiesto l' applicazione delle norme per la
sicurezza in pronto soccorso ricordano Pancini
e Malucchi . Tra queste si deve ricordare un'
attenzione particolare alle vie di accesso e alle
uscite di sicurezza, ad oggi problema evidente
vista la permeabilità del Pronto Soccorso all' ingresso indesiderato ed ingiustificato di persone moleste
e non autorizzate. Le richieste avanzate erano in linea con i dettati normativi così come con il semplice
buon senso e avevano lo scopo di garantire la sicurezza dell' ambiente di lavoro per gli operatori del
Pronto Soccorso così come per gli utenti del servizio. Il fatto che a distanza di sei mesi ancora non si
siano date risposte convincenti e fattive non si spiega altrimenti l' aggressione di venerdì notte rimarca l'
inoperosità dell' Asl 4 che non appare troppo scossa dalle aggressioni subìte dai propri collaboratori».
Per i sindacalisti è «improrogabile la convocazione di un tavolo di confronto sulle criticità già a
conoscenza dell' Asl tra cui un intervento immediato sulle vie di accesso al pronto soccorso». E se non
ci saranno risposte, si prevedono iniziative e forme di protesta.
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11 febbraio 2015
Pagina 10
La Nazione (ed. Prato)
Anaao Toscana
«Vogliamo le macchinette per bevande e
merendine» Protesta in ospedale
Disagi per pazienti ed utenti, soprattutto la notte.
UTENTI dell' ospedale di Galciana sul piede di
guerra contro la scomparsa dei distributori
automatici di merendine e bevande dai piani
del «Santo Stefano».
Le lamentele sono ormai all' ordine del giorno.
I cittadini si rivolgono in prima battuta ai
portieri nella hall del presidio ospedaliero per
chiedere spiegazioni manifestando a chiare
parole il loro disagio per l' assenza delle
macchinette. Disagio che si acuisce
principalmente quando il bar, che si trova al
primo piano dell' ospedale, chiude la notte e
nel primo pomeriggio della domenica.
«È un grave disagio soprattuto per chi come
me deve fare le notti e non si sa proprio dove
poter andare a prendere un caffè o qualcosa di
caldo dice il familiare di una paziente Prima
almeno si poteva scendere al piano terra e
andare nel poliambulatorio, adesso da questa
zona dell' ospedale è stata tolta. E poi anche i
costi sono differenti rispetto al bar, alla
macchinetta si poteva risparmiare. Sappiamo
che ne è rimasta una nella sala d' attesa del
pronto soccorso, ma per raggiungerla si deve
uscire dall' ospedale ne fare il giro esterno o provare a passare dai corridoi interni del pronto soccorso.
E di notte non credo che sia il massimo. Oppure sappiamo che uno dei distributori è piazzato nel
sottosuolo dove ci sono gli spogliatoi dei dipendenti. Ma in teoria gli utenti e i pazienti non possono
accedervi». Solo in teoria, perché pare che qualcuno dei non autorizzati sia stato trovato nel sottosuolo
con preoccupazione dei dipendenti che qui hanno spogliatoi con gli armadietti.
LE PROTESTE dei cittadini sono giunte anche al Centro diritti del malato e al suo presidente Fabio
Baldi. «È una situazione che ci sta particolarmente a cuore afferma Baldi tanto che abbiamo scritto al
direttore generale Edaordo Majno perché venga convocato un incontro con l' Asl, la Gesat e i vigili del
fuoco». La presenza dei vigili del fuoco è fondamentale in quanto pare che la spiegazione della
rimozione dei distributori automatici nfornita dalla Asl sia da imputare a una loro disposizione per
questioni di sicurezza.
«Ma vogliamo vederci chiaro conclude il presidente Baldi I cittadini e gli operatori subiscono un grave
disagio».
Sara Bessi.
BESSI SARA
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11 febbraio 2015
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La Nazione (ed. Siena)
Anaao Toscana
MICHELE MAIO GUIDA L' EQUIPE DI IMMUNOTERAPIA ONCOLOGICA.
Ricerca su una forma rarissima di tumore
«UNO STUDIO globale (con pochi centri
selezionati nel mondo a sperimentarlo) che già
nel 2016 dirà se vale la pena l' utilizzo dell'
immunoterapia nella cura del glioblastoma». A
presentare la grande ricerca ­ uno studio di
fase due, su una popolazione di pazienti tutti
affetti da uno specifico tipo di tumore ­,
scattata a fine gennaio alle Scotte, è il dottor
Michele Maio, alla guida dell' èquipe di
Immunoterapia Oncologica dell' Aou Senese,
unico reparto interamente dedicato all' onco­
immunologia nella sanità pubblica italiana.
Il glioblastoma è una forma rarissima di
tumore al cervello, con un' incidenza di 2 casi
ogni 100mila persone. «Abbiamo trattato i
primi quattro pazienti a gennaio spiega il
dottor Maio e ne inseriremo altri nei prossimi
mesi. Saranno oltre 100 in tutto il mondo i
pazienti arruolati nella sperimentazione entro l'
estate, per cui si arriverà ai primi risultati dello
studio già l' anno prossimo. Si tratta di una una
sperimentazione clinica d i f a s e d u e , c h e
prevede la somministrazione di una nuova
molecola che agisce sul sistema immunitario,
per renderlo fortemente reattivo contro il tumore. I pazienti che possono essere inseriti nella
sperimentazione sono quelli che hanno già effettuato, senza successo, il trattamento standard previsto e
cioè una combinazione tra radioterapia e chemioterapia».
Il nuovo anticorpo è diretto contro una molecola chiamata PD1, ed è stato ideato partendo dagli ottimi
risultati ottenuti nell' utilizzo dell' immunoterapia in altre forme di tumori, tra cui melanoma e cancro al
polmone. «L' immunoterapia aggiunge l' immuno­oncologa Anna Maria Di Giacomo ha iniziato a
mostrare efficacia anche nel controllare metastasi a livello di sistema nervoso centrale e, per questo
motivo, è stato disegnato uno studio proprio su un tumore primitivo del sistema nervoso centrale. Il
glioblastoma, infatti, è un tumore difficilmente aggredibile chirurgicamente perchè tende a infiltrarsi e,
oltre al trattamento medico standard , non ci sono altre possibilità terapeutiche in grado di migliorare la
sopravvivenza dei pazienti».
Sarà Siena la sede di questa sperimentazione perchè nell' ospedale senese è presente un team
multidisciplinare di alta specialità nel settore delle neuroscienze. «Per questo studio aggiunge Maio
collaboriamo con la Neurochirurgia del dottor Giuseppe Oliveri con la neurologa Barbara Batani, la
Neuroradiologia con il dottor Alfonso Cerase e, per l' Anatomia patologica, con la dottoressa Clelia
Miracco.La particolarità dell' immunoterapia non è solo di sperare di poter ottenere la regressione della
malattia ma anche di aumentare la sopravvivenza dei pazienti».
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11 febbraio 2015
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La Nazione (ed. Siena)
Anaao Toscana
MISERICORDIA.
«Io volontario per amoreHo aiutato tante persone»
Claudio Borgogni è il coordinatore del trasporto degli organi.
E POI C' È IL GRANDE cuore del volontariato.
Non un modo di dire, seppur di comune e
largo uso. Perché se l' operatore della
Misericordia, ad esempio, si dice nasca con la
buffa' ­ in origine i fratelli' giravano con un
cappuccio che aveva lo scopo di tenere celato
il volto del benefattore, poiché il bene doveva
essere fatto in forma anonima e dunque operi
a volto coperto, il battito del suo cuore
rimbomba ed è unico fine di un servizio
sociale e salvifico.
Claudio Borgogni è uno dei tanti volontari a
disposizione, non 24 ma 48 ore al giorno', dell'
Arciconfraternita senese. E, quale coordinatore
del trasporto organi, ne ha viste tante passare
davati agli occhi, ma ha anche percorso
altrettante strade, rincorrendo una speranza di
vita. «Il 17 dicembre 2010 ci fu una grande
nevicata racconta . L' ospedale chiama
dicendo che c' era la possibilità di un espianto
a Firenze e quindi la necessità di trasportare
un cuore e un polmene a Siena. Dissi al
professor Maccherini che in quelle condizioni
ci potevano volere ore solo per fare viale
Bracci. Era impossibile arrivare a Firenze. Riuscimmo a far slittare l' espianto di 12 ore, per la mattina
successiva.
Le condizioni erano migliorate ma quando arrivammo a Bargino trovammo l' Autopalio completamente
bloccata fino a Firenze Certosa (oggi Impruneta). Allora i vigili urbani di San Casciano Val di Pesa ci
portarono sulla strada vecchia e riuscimmo a raggiungere Careggi. Arrivammo ma fu difficile e
rischioso. Per il ritorno allora, anche pensando al cuore che ha tempi urgenti di consegna, pensammo di
ricorrere all' elicottero: la missione si concluse con il cuore che arrivò così intorno alle 16 alle Scotte; il
polmone invece andò via strada». Una corsa contro il tempo che è nelle corde vitali di chi vive
soccorrendo e, in questo caso, trasporta organi vitali. Ma non solo: «La mossa fondamentale precisa
Borgogni è il coordinamento sinergico fra tutti: noi dei trasporti come le strutture sanitarie, le forze dell'
ordine e l' istituzione stradale. Siamo un pezzettino di questa lunga catena umana che da solo non
significa nulla né porta da alcuna parte». Ma è un pezzettino, il volontariato, senza cui la catena umana
stessa non funziona: perché se il medico fa la parte protagonista salvando la vita, senza l' organo non c'
è vita da salvare.
Un ruolo dunque, quello del volontario 1857 questo il numero sul cartellino identificativo di Claudio
Borgogni , da comprimario ma che nel secondo piano trova il suo pieno senso e la soddisfazione più
grande: «Non ci si aspetta alcun ringraziamento; facciamo il nostro servizio e la gioia più grande è
portarlo a termine.
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La Nazione (ed. Siena)
Anaao Toscana
Fa piacere a me sapere che ho potuto aiutare qualcuno. Mi è capitato di portare un cuore ad un vicino di
casa: commovente certo, ma bellissimo. Quando torno a casa dopo un servizio non solo solito
raccontare: quello che ho fatto lo so ed è lì la ricompensa. Come quando esco per una missione non
penso mai se ce la farò: qui bisogna prevedere l' imprevedibile. Non si può non farcela, tutto deve
girare perfettamente. Un organo non arriva a destinazione? Un grande colpo per chi l' ha messo a
disposizione, ma pensiamo a chi non lo riceverà: un colpo forse vitale! Non può accadere». «La
missione del volontario del soccorso Borgogni sintetizza in poche ponderatissime parole è fatta forse di
tanta fortuna ma anche, un po' (ironicamente parlando), di scrupolosità ed esperienza. E soprattutto è
una grande opera comune, fatta di tanti pezzetti che solo insieme realizzano il tutto». p.t.
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11 febbraio 2015
Pagina 4
La Repubblica (ed.
Firenze)
Anaao Toscana
Ambulatori aperti il sabato: accordo flop La Asl non
ha contattato alcun medico
L' intesa stretta dalla Regione per alleggerire i
pronto soccorso Il costo dell' operazione: i
professionisti verrebbero pagati 27 euro all'
ora MICHELE BOCCI SABATO scorso
nessuna azienda sanitaria toscana ha chiesto
a i medici di famiglia di aprire gli ambulatori
per evitare accessi impropri al pronto
soccorso. L' accordo siglato il 29 gennaio da
assessorato e dottori evidentemente non è
stato giudicato utile dalle direzioni sanitarie,
almeno in questa occasione. Intanto in giro non
c' è molta voglia di spendere soldi e poi
evidentemente, ma è una cosa che nessuno
dice apertamente, la misura non è ritenuta
adeguata per ridurre la pressione sui
dipartimenti di emergenza degli ospedali.
In questi giorni i pronto soccorso toscani
restano molto impegnati, un po' come avviene
ormai da dicembre a questa parte. I motivi
sono vari e riguardano tutto il sistema sanitario
italiano. Non è solo una questione di influenza,
che quest' anno è stata molto diffusa, ma
anche di accessi impropri, di aumento dei casi
complessi, di diminuzione dei posti letto e del
personale sanitario negli ospedali. Un mix
esplosivo che mette più o meno in difficoltà le
strutture a seconda dei giorni.
L' idea di far lavorare i medici di famiglia è stata del presidente della Regione Enrico Rossi, che
inizialmente aveva annunciato su Facebook una loro presenza nel week end.
L' assessorato ha subito lavorato alla questione, convocando i professionisti, ed ha messo in piedi un
accordo che prevede l' apertura degli ambulatori solo al sabato mattina ed il pagamento di 27 euro l' ora
ai dottori (la stessa tariffa della guardia medica). Si trattava di uno schema quadro, che poi le Asl
avrebbero potuto rendere operativo a seconda delle loro esigenze. Dopo averlo chiuso, la Regione ha
espresso la sua gratitudine ai professionisti e parlato di rafforzamento del servizio sanitario regionale in
vista del picco dell' influenza atteso per metà febbraio. Tutti contenti insomma, anche se già allora nelle
aziende c' era qualcuno che riteneva non troppo utile avere gli ambulatori dei medici di famiglia aperti
una mattina per ridurre gli accessi ai pronto soccorso, che del resto sono alti anche durante la
settimana, quando gli studi lavorano. E in effetti per ora nessuno ha attivato il servizio straordinario e c'
è da scommettere che non avverrà nemmeno nei prossimi week end. Alla fine l' accordo ha segnato un
successo per i sindacati dei medici di famiglia, che inizialmente hanno dettato le loro condizioni per
chiuderlo, poi si sono guadagnati la gratitudine dell' assessorato, dove godono già di una alta
considerazione, e il tutto senza lavorare ore in più. Del resto anche in questa categoria di professionisti
due settimane fa in molti erano convinti che la misura non sarebbe stata particolarmente efficace ma
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11 febbraio 2015
Pagina 4
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La Repubblica (ed.
Firenze)
Anaao Toscana
hanno comunque accettato di chiudere l' accordo.
L' influenza a livello nazionale ha raggiunto il picco, cioè il maggior numero di malati, già un paio di
settimane fa. In Toscana invece la settimana scorsa l' incidenza è salita ancora e c' è da aspettarsi che il
calo arrivi proprio in questi giorni. Nella nostra regione la malattia stagionale ha colpito molto meno che
in altre, come ad esempio il Veneto e l' Emilia Romagna, dove il numero di malati per ogni mille abitanti
a gennaio è stato quasi doppio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA La scorsa settimana l' incidenza dell' influenza è salita e c' è da
aspettarsi che il calo stia arrivando.
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