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Recensioni teatrali | Teatro.Persinsala.it
6Bianca
Assunta
Matassa
febbraio 15, 2015
A partire da questa settimana, il Teatro Gobetti di Torino porta in scena 6Bianca, la prima serie
teatrale realizzata da Stephen Amidon con la collaborazione della Scuola Holden di Torino.
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In un mondo in cui tutto si fa veloce, frammentato, rapido, anche il teatro non rinuncia a stare a passo con i tempi
e propone uno sperimentale progetto drammaturgico.
6Bianca nasce da un’idea di Stephen Amidon, già noto per Il capitale umano diretto da Carlo Virzì, che qui si
espone proponendo una innovativa rappresentazione seriale a teatro.
6Bianca, infatti, è una storia originale, suddivisa in sei puntate che verranno presentate in prima nazionale da
febbraio a maggio nel Teatro Gobetti di Torino. L’idea è la stessa che ha portato alla realizzazioni di serie televisive
come Breaking Bad o I Sopranos, in cui vengono trattati temi – solitamente di appannaggio della letteratura –
attraverso un medium narrativo alternativo.
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Parte della ventata di creatività e freschezza che giunge a teatro con questo progetto, non può che essere frutto
della partecipazione dei giovani studenti della Scuola Holden di Torino, cimentatisi in tale progetto.
Infatti, sebbene non sia la prima volta che il teatro si incontra con la serialità, è la prima volta, invece, che la
serialità si trova inserita in un evento di tale portata. Il nome del Teatro Stabile e le dimensione delle persone
coinvolte nella produzione fanno ben sperare.
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In più, sembano proprio aver pensato a tutto: dalla messa in piedi di un sito web dedicato
(http://www.6bianca.teatrostabile.it), all’utilizzo massiccio dei social network, con un canale per vedere in
broadcast le puntate perdute (http://www.miltonclass.it). Infine, un diario da compilare al termine di ogni episodio
per gli spettatori e un tema musicale scritto appositamente dal duo piemontese The Sweet Life Society.
La scena si apre sulle macerie di una fabbrica torinese bruciata. Buio e quiete fanno da sfondo alle note di una
canzone che suona a volume troppo alto. Una figura femminile invade la scena quasi invisibile agli occhi dello
spettatore, ignaro che lo spettacolo è già iniziato. Bianca entra in scena rompendo la quiete del sipario solo per
uccidersi. Eppure non sparisce dalla narrazione, la sua anima, come il suo corpo, sembrano restare impigliati tra le
cinte penzolanti da un soffitto in pezzi. La narrazione, allora, sta nel tentativo di districarla.
Si affacciano sulla scena una schiera di personaggi, ognuno a suo modo colorito e implicato in una diversa
relazione con Bianca. La storia, infatti, non sembra sussistere se non in virtù di questa fitta maglia di rapporti
umani, che danno vita e nutrimento alla rappresentazione stessa.
Amedeo, Luna, Paolo, Giulia, Darko e ancora, ancora, ancora altri. Il pubblico è spinto a entrare in questa spirale di
cui diventerà pienamente conscio soltanto al termine del sesto episodio, perché, come recita Amedeo (papà di
Bianca), il paradosso del potere è che «lo perdi appena gli altri vedono cosa hai dentro». E dunque, gli ideatori di
6Bianca hanno cercato di tenere in pugno il pubblico rendendo la trama più avvincente possibil, attraverso una
rappresentazione basata su frame conoscitivi che accrescono di puntata in puntata. Si potrebbe parlare quasi di
una moltitudine di storie nella storia, in cui ogni personaggio è chiamato a (ri)presentarsi in susseguirsi di
micronarrazioni, lasciando in sospeso la trama principale fino all’ultimo episodio.
Se le scene sembrano celebrare la bellezza contraddittoria e decadente di una Torino postindustriale in macerie, i
costumi evocano una generazione vittima di approssimazione e disagio, in cui l’abito fa il monaco e diventa
connotativo rispetto al contesto di riferimento e al proprio ruolo sociale.
Per questo esperimento teatrale, a fronte di un primo episodio accolto con entusiasmo dal pubblico – di certo
partecipe anche emotivamente e non solo culturalmente – ci piace pensare al futuro. Restano aperte, infatti,
domande su come saranno i prossimi episodi, quale la risposta del pubblico e su quel che potrà essere il risultato
finale.
Bianca esce fuori dal gioco narrativo al primo episodio eppure la partita sembra ancora tutta da giocare.
Lo spettacolo va in scena:
Teatro Gobetti
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Via Gioacchino Rossini, 8, 10124 Torino
Assunta
Matassa
febbraio 15, 2015
6Bianca
di Stephen Amidon, Riccardo Angelini, Sara Benedetti, Filippo Losito, Francesca Manfredi
regia di Serena Senigallia
assistenti regia Leonardo Lidi, Omar Nedjari
con Carolina Cametti, Pierluigi Corallo, Mariangela Granelli, Alessandro Marini, Daniele Marmi, Francesco
Migliaccio, Camilla Semino Favro, Ariella Reggio
consulenza drammaturgica Marco Ponti
scene Maria Spazzi
luci Roberta Faiolo
costumi Erika Caretta
musiche The Sweet Life Society, colonna sonora interpretata da Cecilia
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I puntata (Amedeo)
Dal 12 febbraio al 15 febbraio 2015
III puntata (Massimo e Anna Magdalena)
Dal 12 marzo al 15 marzo 2015
IV puntata (Giulia)
Dal 9 aprile al 12 aprile 2015
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V puntata (Darko)
Dal 23 aprile al 26 aprile 2015
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II puntata (Luna)
Dal 26 febbraio al 1 marzo 2015
VI puntata (Bianca)
Dal 7 maggio al 10 maggio 2015
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