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18 febbraio 2015
obs act, Poletti: su contratto a termine resterà il
tetto di 36 mesi. Stop ai nuovi Co.Co.Pro.
Il contratto a tempo determinato manterrà il tetto di durata a 36 mesi. Lo ha detto il ministro del Lavoro,
Giuliano Poletti, nell'incontro di oggi con le parti sociali sui decreti attuativi del Jobs act, secondo quanto
riferiscono partecipanti alla riunione. Nel corso della riunione Poletti avrebbe detto che il contratto di
somministrazione e il lavoro a chiamata resteranno tra le tipologie contrattuali utilizzabili. E che
l'intenzione del governo è eliminare collaborazioni e contratti a progetto.
Il ministro ha precisato che «questi sono gli orientamenti del suo dicastero». È possibile quindi, «visto
che non c'è stata ancora discussione in sede di Consiglio dei ministri, che siano poi tradotti
diversamente». In ogni caso il Cdm di venerdì 20 febbraio darà il via libera definitivo al contratto a tutele
crescenti e a quello sui nuovi ammortizzatori sociali, ed esaminerà i decreti attuativi sulle tipologie
contrattuali e sull'Agenzia delle ispezioni da trasmettere in Parlamento per il parere.
Poletti: su contratto termine resterà tetto 36 mesi
Il ministro del Lavoro nell'incontro sui decreti attuativi del Jobs act con le parti sociali ha assicurato che
il contratto a tempo determinato manterrà il tetto di durata a 36 mesi. In queste settimane il governo
stava ragionando sulla possibilità di ridurre la durata dei contratti a tempo determinato da 36 a 24 mesi,
riducendo da 5 a 3 il numero massimo delle proroghe.
Restano interinale e lavoro chiamata, verso elimiazione co.co.pro
Il ministro del Lavoro, sempre secondo quanto riferito da partecipanti, ha aggiunto che il contratto di
somministrazione e il lavoro a chiamata resteranno tra le tipologie contrattuali utilizzabili. E che
l'intenzione del governo è eliminare collaborazioni e contratti a progetto, per definire meglio quale sia
lavoro autonomo e quale lavoro subordinato.
Cisl: via contratti “mascherati”, possibili 4-5 tipologie
«Ci aspettiamo che a fianco al contratto a tutele crescenti, un importante intervento che ha messo al
centro il contratto a tempo indeterminato, ci sia una pulizia di tutte quelle forme 'mascherate' di lavoro
autonomo che in realtà sono vera precarietà», ha affermato il segretario confederale della Cisl, Gigi
Petteni, arrivando all'incontro convocato dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, con le parti sociali sui
decreti attuativi del Jobs act e in particolare sulla rideterminazione delle tipologie contrattuali. Alla
domanda su quante forme contrattuali a suo giudizio possono rimanere, Petteni ha risposto: «se
parliamo di lavoro subordinato, interinale e autonomo, penso che 4-5 sono in grado di soddisfare le
esigenze del mondo del lavoro reale»
Barbagallo (Uil): eliminare forme precariato
«Devono rimanere solo quelle forme contrattuali che hanno una prospettiva di lavoro vero senza
precariato» ha affermato invece il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, arrivando al
ministero del Lavoro. Sul capitolo pensioni ed in particolare sulle modifiche alla legge Fornero,
Barbagallo ha fatto sapere che tornerà a chiedere al ministro di convocare un incontro: «in caso di
risposta negativa vedremo come autoconvocarci».
18 febbraio 2015
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