1. Unioni civili: Mantovano, in ddl Cirinnà matrimonio tra gay In audizione, "apertura anche a adozione per coppie omosessuali" (ANSA) - ROMA, 19 FEB - Il testo Cirinnà sulle unioni civili giunge a una sostanziale parificazione del regime delle unioni civili al regime della famiglia fondata sul matrimonio e poiché la prima parte del testo-base riguarda in via esclusiva le unioni fra persone dello stesso sesso il testo riserva ai componenti di una unione gay un regime sostanzialmente matrimoniale. Lo ha sottolineato Alfredo Mantovano, magistrato, esponente dei Comitati ' Sì alla famiglia', in una audizione oggi alla Commissione Giustizia del Senato. "Definire la disciplina ivi costruita come un para-matrimonio ha detto Mantovano - non é una esagerazione". Ma, "il senso di realtà e la Costituzione - ha aggiunto l' ex sottosegretario all' Interno - impediscono di equiparare in tutto e per tutto istituti che pari non sono, come il matrimonio e la convivenza; né quello ' statuto' può essere un matrimonio sotto altro nome". Dunque, ha proseguito Mantovano "se si persegue l' obiettivo dell' introduzione nel nostro ordinamento del matrimonio fra persone dello stesso sesso si adoperi la terminologia adeguata, per chiarezza nei confronti della Nazione". Inoltre, secondo Mantovano, é grave che l' introduzione dell' equiparazione della convivenza al matrimonio, anche a coppie omosessuali, apre la porta all' adozione da parte dei gay. "Oggi - ricorda il magistrato - l' adozione legittimante nazionale e internazionale é consentita solo a coppie coniugate; non essendo possibile l' accesso al matrimonio degli omosessuali le coppie omosessuali (come del resto anche quelle eterosessuali solo conviventi) non possono adottare". E ciò, secondo Mantovano, va nell' esclusivo interesse del minore perché, dice: "é fuor di dubbio che la coppia costituita da persone dello stesso sesso, con il suo duplicare talune caratteristiche soggettive dei genitori privano il minore di una variet di esperienze relazionali: discostandosi dal modello familiare prevalente in natura, costringe il minore a uscire, per così dire, dalla sua ' zona di comfort'". Infine, secondo il magistrato é demagogico sostenere che per un bambino abbandonato é meglio vivere con una coppia omosessuale che rimanere in istituto: "l' affermazione deve fare i conti con i dati statistici delle adozioni nazionali, dai quali emerge una netta sperequazione fra il numero di coppie aspiranti all' adozione e il numero di bambini dichiarati adottabili: per ogni bambino vi sono svariate coppie in attesa. Quell' argomento frana di fronte alla realtà". (ANSA).
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