corriere-mose

Del 24 Febbraio 2015
Estratto da pag. 21
Mose, ora il Fisco chiede le tasse a chi ha intascato fondi illeciti
Venezia, nove denunciati. A Galan contestati 10 milioni, a Milanese 500 mila euro Pesante e imprevista, sullo
scandalo Mose è arrivata la stangata fiscale. Qualcuno dei personaggi coinvolti non lo sapeva nemmeno ma
sulle tangenti e sull’illecito finanziamento dei partiti talvolta si pagano le tasse, se vengono superate certe
soglie, prima fra tutte i 50 mila euro di imposta evasa. E siccome a Venezia le soglie sono state spesso
infrante, ecco che il Nucleo di Polizia Tributaria lagunare ha affondato il colpo.
In due modi: da una parte denunciando in Procura nove persone, fra cui l’ex ministro e governatore Giancarlo
Galan, l’ex sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, l’ex consigliere economico di Giulio Tremonti Marco
Milanese e l’ex generale della Guardia di Finanza Emilio Spaziante. Dall’altra trasmettendo all’Agenzia delle
Entrate tutti i nomi (tredici, ci sono anche quattro non denunciati al pm) con i relativi importi da tassare, cioè
le entrate da proventi illeciti che gli indagati hanno «dimenticato» di inserire nelle loro dichiarazioni dei
redditi. In tutto si tratta di 23 milioni di euro, per un’imposta evasa di oltre 10 milioni.
Su tutti svetta Galan, al quale la Finanza ricorda di aver incassato 10,8 milioni di euro, che definisce entrate da
corruzione, sui quali gli uomini del Fisco stanno calcolando le tasse dovute: considerando l’aliquota massima
del 43% , oltre 4 milioni spalmati su una decina d’anni. Paradossalmente, un balzello più pesante della pena
già patteggiata dall’ex governatore del Veneto che aveva previsto per lui la confisca di 2,6 milioni di euro oltre
a due anni e 10 mesi di detenzione domiciliare da scontare nella sua villa di Cinto Euganeo, nel Padovano.
Accusato di aver ricevuto annualmente uno stipendio in nero dall’ex presidente del Consorzio Venezia Nuova
Giovanni Mazzacurati, Galan pensava di aver chiuso definitivamente il conto con la giustizia. L’amara
sorpresa lo porta a trattare nuovamente, questa volta con l’Erario. Potrà infatti sempre optare per
l’accertamento con adesione o ricorrere alla commissione tributaria, il che gli consentirà uno sconto fiscale
sulle tasse dovute.
L’ex sindaco di Venezia Orsoni, unico indagato eccellente a finire a processo e non per corruzione (gli altri
hanno patteggiato), è stato denunciato per aver omesso dalla dichiarazione dei redditi 450 mila euro,
esattamente il finanziamento illecito, in nero, contestato dall’accusa. Denaro che lui ha sempre negato di aver
incassato.
A Milanese verrà calcolata l’imposta sui 500 mila euro che il pm ritiene abbia avuto dal Consorzio Venezia
Nuova per sbloccare un finanziamento al Mose. Poi ci sono l’ex generale della Guardia di Finanza Emilio
Spaziante, anche lui 500 mila euro non dichiarati, versati da Mazzacurati per avere informazioni riservate sulle
indagini in corso, e l’ex assessore regionale ai Lavori pubblici Renato Chisso: infedele dichiarazione di redditi
per 4,8 milioni di euro. Non mancano gli ex magistrati alle acque Patrizio Cuccioletta (2,1 milioni) e Maria
Giovanna Piva (1,6) e, dulcis in fundo , pure un giudice contabile: Vittorio Giuseppone, 1,8 milioni.
Andrea Pasqualetto