Passeggiata a Brivio Carissime/i scusate il ritardo dell’invio di questa relazione di oltre venti giorni fa ma sono impantanato negli inceneritori, autostrade e bretelle, consumo di suolo, aule ambientali e interventi con le scuole, ecc. ecc. Vi invio questa “prima puntata” in attesa di trovare un altro po’ di tempo per descrivere quello che è ancora memorizzato in una parte della testa e quanto prima, se la memoria me lo consentirà, la “stenderò”! Domenica 22 febbraio ho avuto il piacere di essere accompagnato nell’uscita a Brivio “nientepocodimenoche” dal mio “iniziatore”, più di vent’anni fa, a questa passione ornitologica: Smn, alias Simone. Dopo aver perso nella settimana precedente l’occasione, con lui e Betta, di un lungo fine settimana per le vacanze scolastiche di carnevale all’ Isola della Cona, abbiamo messo una misera toppa sforzandoci a questa uscita. La continua e lenta pioggia di sabato non portava a preventivare per domenica una proficua uscita. Svegliato alle 5,30 nulla era cambiato, la pioggia continuava lentamente a cadere. La tenacia è la virtù dei forti? Fortemente virtuosi abbiamo lasciato “incoscienti” i caldi letti di casa per andare verso l’umido letto dell’Adda nei pressi della palude del Toffo. Benedetta incoscienza? Nulla di più azzeccato! La pioggia ci accompagna fin sotto il ponte di Brivio e qui il primo vero avvistamento è una coppia di moretta tabaccata con sfondo di almeno duecentocinquanta gabbiani comuni ed una solitaria gavina. Chi ben inizia…..è a metà dell’opera. Parcheggiamo nei pressi delle case del Toffo mentre la pioggia rallenta. Binocolo, cannocchiale, macchina fotografica e via verso il sentiero immerso in una galleria di ontani neri. Lo spettacolo di questo ambiente è arricchito dalla presenza di golosi lucherini sia a terra, dove riusciamo a contarne ben diciassette, sia sui rami degli ontani carichi di pignette piene di gustosi semi dove invece il conteggio diventa difficile perché questi diavoletti sono ovunque e approssimativamente ne valutiamo oltre venti. Al nostro lento movimento per riprendere il percorso si alternava il loro breve volo e ad ogni loro volo ricorreva il nostro commento: “ma che belli, ma guarda quanti sono, fai piano che si sono fermati, io conto quelli a terra e tu……”. Lungo i trecento metri di sentiero in galleria scavata tra le chiome, percorsi in oltre 25 minuti, abbiamo contato e ricontato questi uccelli verdi striati di nero almeno una dozzina di volte e ogni volta il numero aumentava. Fortunatamente terminando la galleria sono terminati pure i conteggi e concordi abbiamo definito il numero di oltre 40 arzilli lucherini. Mai visti così tanti insieme. Gli aggettivi per definire questa situazione non riuscivano a varcare la bocca. Il freddo inibiva la loro uscita ma i nostri occhi li hanno letti....eccome!! Lo spettacolo degli aironi cenerini già a covare nei nidi posizionati su grossi pioppi neri e dei cormorani a loro guardia è immenso. Lo sfondo delle colline imbiancate e la giornata piovosa rende il paesaggio un classico “bianco e nero”. Il movimento di questi uccelli è continuo e gli sgraziati versi, di entrambi, si susseguono ad ogni passaggio o atterraggio sui rami più alti. Nella prima sequenza di foto c’è il passaggio e l’arrivo di un airone cenerino al posatoio con evidente sulla nuca la lunga e stretta penna nera. Nemmeno il tempo di scegliere il ramo e tentare l’ “arramaggio” che il benvenuto è subito dato da un irascibile cormorano e, con elegante passo di danza, il nostro cenerino parcheggia impaurito sul ramo a giusta distanza di sicurezza. Ma la discussione continua anche tra gli stessi cenerini……ma questa è per la seconda puntata! Le foto sono solo documentative in quanto la luce e la mancanza del cavalletto hanno influito sulla qualità. Il cavalletto c’era ma lo utilizzava Smn per osservare col cannocchiale le discussioni tra gli aironi cenerini e i cormorani e realizzare degli schizzi per dei futuri acquerelli. Se ne siete curiosi e se Smn li ha finiti e ne “concede” la visione, ve li allego alla seconda puntata. Dopo questa forzatura.....o mi toglie il saluto o ci concede la visione. www.giornaledellisola.it – marzo 2015 E’ stata una mattinata “freddamente” meravigliosa. 10 marzo 2015 Luciano Gelfi www.giornaledellisola.it – marzo 2015
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