UIL: COORDINAMENTO LAVORATORI COMPARTO ARTIGIANO Essere strumento confederale che guarda alla rappresentanza ed alle tutele per i lavoratori del comparto artigiano è sicuramente più difficile perché se il “punto di riferimento” è rappresentato da oltre un milione di lavoratori dipendenti da imprese artigiane, raggiungere i posti di lavoro delle microimprese di settore, specie in Basilicata, è più complicato. Ma la Uil ci prova. E’ questo il messaggio del coordinamento dei lavoratori del comparto artigiano che si è riunito nella sede confederale della Uil, coordinamento che oltre alle relazioni sindacali, alla sottoscrizione degli Accordi Interconfederali per il comparto artigiano, rappresenta il fulcro operativo in materia di politiche bilaterali del comparto artigiano. Per la UIL la micro e piccola impresa artigiana è una parte straordinaria del sistema produttivo, dove la strategia partecipativa ha più motivo di esistere. Infatti - sostiene la Uil il confine tra il datore di lavoro ed il dipendente, che c’è ed è reale, è caratterizzato dalla consapevolezza - cosciente, consapevole o no- che il fine dell’impresa, cioè la redditività del lavoro, è fine comune per la difesa dell’impresa e dell’occupazione. In più, la microimpresa è solo a volte strutturata ma il più delle volte non lo è. Infine, la microimpresa, per sua natura e dimensionata su presenze umane ridotte. Quindi, le dinamiche relazionali e sociali sono quelle proprie dei piccoli nuclei sociali. Di qui l’obiettivo del Sindacato di arrivare a quei “nuclei sociali atomizzati” per essere riconosciuti e ritenuti utili per essere apprezzati e delegati a rappresentare bisogni e richieste per dare risposte. Sta in questo l’esigenza di potenziare figure sul territorio con funzione trasversale. I Delegati di Bacino UIL dell’artigianato e i RLST UIL dell’artigianato sono quindi visti come parte di un disegno ampio e partecipato di presidio trasversale del territorio. Con professionalità elevate (perché trasversali), con certezze occupazionali tali da consentire un lavoro che è più una “professione”. E’ una professione perché è un’attività con orari e metodiche tarate su realtà diverse e specifiche dell’artigianato. Nella Uil cresce dunque la consapevolezza che rappresentando anche questi Lavoratori si rafforza il Sindacato, rappresentando di più e meglio il mondo di chi si avvicina al lavoro, costruendo impresa od offrendo la propria prestazione manuale e/o intellettuale. Così facendo si punta ad avvicinare di più quei giovani che hanno bisogno di riconoscere nel lavoro (prevalentemente) manifatturiero un valore ed un riconoscimento sociale. La nuova UIL non può essere “quieto vivere”: è turbolenza sociale. Turbolenza su cose concrete, e soggetto di speranza e di sensibilità partendo dall’essere vicino ai giovani che entrano nel mondo del lavoro artigiano; ovviamente, favorendo che questo mondo sia ancora una porta d’accesso importante al mondo del lavoro. Potenza, 12 marzo 2015 L’Addetto Stampa
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