CAP 05 acciai rapidi

TERMICI MASSIVI DEGLI ACCIAI RAPIDI
I trattamenti termici, che prevedono il riscaldamento
dell’intera massa degli utensili d’acciaio rapido, sono:
• le ricotture, completa e di distensione;
• la tempra;
• i rinvenimenti d’addolcimento.
Ricotture
Tutti gli acciai rapidi devono essere completamente ricotti dopo formatura a caldo (fucinatura, laminazione o
stampaggio) e prima d’essere ritemprati.
La ricottura completa prevede il riscaldamento
d’austenitizzazione a 870÷900 °C, salvo rare eccezioni che
richiedono una temperatura inferiore (815÷870 °C), per una
durata di circa un’ora per ogni 25 mm di spessore, seguita
da raffreddamento lento in forno fino a 650 °C, con velocità
non superiore ai 20 °C/h, e poi in aria calma fino a temperatura ambiente. La durezza ottenibile varia da 220 a 295 HB
secondo il tipo d’acciaio (tabella 5.17).
Tabella 5.17. Durezza massima allo stato ricotto degli acciai rapidi normati.
Designazione acciaio
Durezza HB
Simbolica
Numerica
HS0-4-1
1.3325
≤ 260
HS1-4-2
1.3326
≤ 260
HS18-0-1
1.3355
≤ 270
HS2-9-2
1.3348
≤ 270
HS1-8-1
1.3327
≤ 260
HS3-3-2
1.3333
≤ 255
HS6-5-2
1.3339
≤ 260
HS6-5-2Cd)
1.3343
≤ 270
HS6-5-3
1.3344
≤ 270
HS6-5-3C
1.3345
≤ 270
HS6-6-2
1.3350
≤ 260
HS6-5-4
1.3351
≤ 270
HS6-5-2-5d)
1.3243
≤ 270
HS6-5-3-8
1.3244
≤ 300
HS10-4-3-10
1.3207
≤ 300
HS2-9-1-8
1.3247
≤ 270
Durante la ricottura bisogna evitare la decarburazione o
la cementazione riscaldando i pezzi in atmosfera o in bagno
di sali perfettamente neutri o con potenziale di carbonio
strettamente controllato. Infatti la decarburazione è pericolosa per l’integrità degli utensili durante la tempra e la cementazione può generare un’eccessiva quantità d’austenite
residua nello strato superficiale carburato dopo tempra e
rinvenimento.
La ricottura di distensione può esser utile prima del
trattamento di tempra ogni qualvolta si temano deformazioni inaccettabili, soprattutto nel caso di utensili di forma
complicata. Non può sostituire la ricottura completa quando
è necessario ritemprare gli utensili, pena l’ingrossamento
del grano austenitico. Consiste in un riscaldamento alla
temperatura di 650÷675 °C per la durata di 1 ora ogni 25
mm di spessore, seguita da raffreddamento in aria calma. Se
si desidera distendere gli utensili a fine produzione, prima
d’immagazzinarli in attesa di una nuova campagna di produzione, è utile la ricottura di distensione a più bassa temperatura, cioè a 500÷550 °C per almeno 4 ore, seguita da
raffreddamento in aria calma. La temperatura deve essere di
30÷50 °C inferiore a quella del rinvenimento che ha impartito la corretta durezza all’utensile dopo tempra.
Tempra
Una buona microstruttura iniziale, con carburi d’adatta
morfologia, non troppo grossi e ben distribuiti nella matrice
ferritica è la premessa indispensabile per un buon trattamento di tempra, che consiste nell’austenitizzazione e nello spegnimento con sufficiente drasticità per ottenere una corretta
trasformazione martensitica. Per ottenere la corretta struttura iniziale è necessario uno stretto controllo di tutte le operazioni di fabbricazione dell’acciaio e di deformazione plastica a caldo.
Austenitizzazione
L’austenitizzazione deve essere condotta in atmosfera
controllata, in bagno di sali perfettamente neutri o in forni
sotto vuoto (condizione eccellente per gli utensili d’acciaio
rapido), preceduta da almeno due preriscaldi, per evitare
distorsioni eccessive o l’innesco di cricche a cuore, soprattutto negli utensili di grandi dimensioni, e per contenere la
durata
del
riscaldamento
alla
temperatura
d’austenitizzazione scelta. Si consiglia pertanto di:
• riscaldare molto lentamente (massimo 50 °C/h) i pezzi
inseriti in forno a temperatura ambiente, fino alla temperatura di 500÷550 °C. Rimanere a questa temperatura
per il tempo necessario affinché si raggiunga
l’uniformità termica di tutta la massa del pezzo (3 ore
circa per ogni 25 mm di spessore);
• riscaldare sempre lentamente a 850÷870 °C o trasferire
in bagno di sali e attendere un’ora ogni 25 mm di spessore;
• riscaldare
rapidamente
alla
temperatura
d’austenitizzazione prescelta, che deve essere mantenuta
per il tempo strettamente necessario affinché si completino le trasformazioni desiderate.
Frazione volumetrica di carburi indisciolti (%)
Il riscaldamento d’austenitizzazione deve conferire
all’acciaio una matrice austenitica a grano fine, con sufficiente solubilizzazione degli elementi di lega o dei carburi.
I carburi primari devono già essere fini e quanto meglio distribuiti nella matrice stessa.
È opportuno ricordare che tutti i carburi primari si sciolgono solo parzialmente fatta eccezione per i più solubili
(M23C6 e M4C3) che si sciolgono completamente. La quantità solubilizzata dipende dal tipo di carburi, dalla temperatura e dalla durata dell’austenitizzazione. Si deduce quindi
che i due parametri fondamentali per una corretta austenitizzazione sono la temperatura e il tempo di permanenza.
Perciò devono essere controllati con grande rigore.
Le figure 5.108 e 5.109 illustrano l’influenza della temperatura e della durata d’austenitizzazione sulla quantità di
carburi disciolti e sulla dimensione del grano austenitico
dell’acciaio rapido HS18-0-1 (AISI 610 – T1).
20
15
10
Durata dell’austenitizzazione 5 minuti
Temperatura d’austenitizzazione 1280 °C
5
1
0
1220
3
5
7
9
Durata d’austenitizzazione (minuti)
1240
1260
1280
1300
1320
Temperatura d’austenitizzazione (°C)
Figura 5.108. Relazione tra frazione volumetrica di carburi indisciolti, temperatura e durata dell’austenitizzazione dell’acciaio
rapido HS18-0-1 (AISI 610 – T1).