Pasqua 2014 - Santi Vito e Modesto Spinea

COMUNITÀ
PASQUA 20141
PASQUA 2014 COMUNITA’ IN CAMMINO pag
Foglio di informazione
della parrocchia SS. Vito e Modesto
Sito internet www..santivitoemodesto.it
email: [email protected]
Redazione: Piazza Marconi, 64 Spinea (Venezia)
tel. e fax 041.990196.
in cammino
Per le offerte: IBAN IT76H0899036330014010000014 BANCA SANTO STEFANO SPINEA
TUTTI GLI ORARI
DELLE CELEBRAZIONI
BUONA
PASQUA
PASQUA MISTERO DI GIOIA
GRANDE PER TUTTI GLI UOMINI
di
don Antonio Genovese e don Paolo Slompo
V
ogliamo dedicare
questo numero del
nostro notiziario
parrocchiale al tema
della gioia, invitati e sostenuti
anche dalla esortazione
apostolica di Papa Francesco
“Il Vangelo della gioia”.
Abbiamo tutti tanti motivi di
chiedere di vivere nella gioia e
nella serenità e tante volte ci
capita davvero di apprezzare
questi momenti. La Pasqua ci
ricorda che siamo fatti per la
gioia grande, per una gioia
che nessuno ci può portare
via, è la gioia del Vangelo di
Gesù che ci ama di infinito
amore fino a morirne e poi
continua a pag. 2
Una nuova occasione di festa
per la nostra comunità
Don Claudio Sartor
sacerdote
e don Filippo Basso
diacono

Il nostro diacono
Filippo Basso racconta
la recente esperienza
vissuta nella missione
diocesana in Brasile

LA GIOIA DELLA FEDE
Il racconto di alcuni
testimoni della nostra
comunità
QUESTA EDIZIONE (A COLORI) E’ANCHE IN INTERNET: www.santivitoemodesto.it
pag.2 PASQUA 2014 COMUNITA’IN CAMMINO
L’AUGURIO
PASQUA: MISTERO DI GIOIA
GRANDE PER TUTTI GLI UOMINI
<<< SEGUE DAPAG. 1
risorgere. La resurrezione è
proprio questo segno grande
di gioia per coloro che sanno
donare la vita e non tenerla
per sé. La pasqua del Signore
ci è necessaria davvero tanto.
In essa contempliamo la gioia
di una vita che non è vuoto
ripetersi di avvenimenti, ma
che va verso una pienezza
d’amore, che anche se la “vita
terrena ci sfugge”, siamo fatti
per la comunione senza fine in
Paradiso. Se ne parla poco
oggi, sembra che dobbiamo
restare per sempre sulla terra
e preferiamo pensare solo alle
“cose di quaggiù”, anche se
necessario, ma non
dimentichiamo mai da dove
veniamo e dove andiamo.
Questo Papa ci dona davvero
tanta gioia ed entusiasmo, il
suo esserci vicino, specie ai
più poveri e indifesi, nella sua
quotidianità molto quotidiana
a quella di tutti, quel suo
“essere se stesso” senza
dover cambiare nulla solo
perché è papa, ci aiuta a
scoprire la presenza di Gesù
dentro il nostro vissuto e
sentire che il Vangelo ci è
familiare, che Gesù,
l’esperienza di Lui e della sua
Parola abita in noi e ci guida
verso il bene. Noi aspiriamo al
bene, e anche quando non lo
facciamo sentiamo che non ci
sentiamo a posto, siamo tristi,
appesantiti dentro, incapaci di
comunicare davvero con gli
altri e anche con noi. Solo il
Vangelo di Gesù ci porta
quella gioia che anche nei
momenti di fatica, tristezza e
prova ci conforta. “Venite a
me voi tutti che siete stanchi
ed affaticati, ed io vi
ristorerò”. Guardare a Cristo
sempre, ascoltarne la parola,
la sua voce, leggerlo e sentirlo
vivo nella nostra vita, nella
vita delle nostre famiglie della
comunità cristiana.
I nostri ragazzi/e
quattordicenni di ritorno da
Assisi in preparazione alla
Cresima, avevano un’aria di
grande gioia nel loro cuore,
san Francesco e santa Chiara
li avevano conquistati, in
quelle parole del frate
incontrato alla Porziuncola e a
san Damiano. Francesco vivo,
innamorato di Gesù e capace
di sentire che solo Dio poteva
fare bella la sua vita. Ha il
coraggio di lasciare la sua
armatura con cui voleva
andare in guerra per
assumere il saio, l’armatura di
sorella povertà nell’umiltà più
grande che però non l’ha fatto
dimenticare a distanza di ben
otto secoli. San Francesco
che ha ispirato un nuovo
Francesco che anche lui a suo
modo sta “restaurando e
rinnovando la Chiesa”, papa
Bergoglio.
Non si può dire vangelo oggi
se non nella gioia, il Vangelo è
“bella notizia”, notizia che
“Pasqua è la gioia della
vita che riesplode nella
gioia di un incontro,
l’incontro con l’Amore
che non finisce”
allarga il cuore che dona
speranza e ci fa incontrare un
Dio che è misericordia,
accoglienza, che rifiuta gli
altezzosi ed orgogliosi, per
andare in cerca di chi era
perduto, del peccatore, “dello
scarto”. E noi siamo una
società dello scarto.
Scartiamo la vita (e la
persona) quando non è come
ci aggrada, quando non fa
quello che vogliamo noi
(pensiamo alle tante, troppe
donne uccise e violate e
maltrattate e rese in
schiavitù), alle tante solitudini
ed abbandoni e ai tanti
disorientamenti di una società
che non ha grandi punti di
riferimento se non, a volte,
strumentali. “La gioia del
Vangelo riempie il cuore e la
vita intera di coloro che si
incontrano con Gesù e si
lasciano salvare da Lui e sono
liberati dal peccato, dalla
tristezza, dal vuoto interiore,
dall’isolamento. “Questa è la
Pasqua, la libertà che il
Signore ci dona con la sua
resurrezione dalla morte, dalla
cattiveria, da una vita chiusa
nell’egoismo e nella paura
degli altri. Pasqua è la gioia
della vita che riesplode nella
gioia di un incontro, l’incontro
con l’Amore che non finisce e
che si fa presenti in tanti altri
incontri fraterni di aiuto e
speranza. A tutti una santa
Pasqua e un augurio di
serenità e gioia.
don Antonio e don Paolo
LA GIOIA DELLA FEDEPASQUA 2014 COMUNITA’ IN CAMMINO pag 3
59 volte la parola “GIOIA”
nell’esortazione di
PAPA FRANCESCO
vangelii Gaudium, colari stratein italiano “La gioia gie pastorali
degli
del Vangelo”, è la o
p r i m a e s o r t a z i o n e spunti totalapostolica di papa Fran- mente nuovi
cesco, promulgata il 24 nella prassi,
novembre 2013, ricor- il Papa offre
renza della solennità lo stile per
di Nostro
Signore
Gesù Cristo
Re dell’Uni“Annuncia che la
verso, ad
inizio di
felicità per l’uomo non
quest’anno
è un’utopia
pastorale. Il
testo, sebirraggiungibile, ma è
bene piuttosto lungo,
realtà concreta e il suo
si legge con
nome è Gesù Cristo”
piacevolezza perché
ricco di espressioni che rimandano allo stile semplice e diret“colorarli” tutti di gioia, di speto del nostro caro pontefice.
La parola chiave di questo ranza, di amore per Dio e per
documento sembra proprio es- l’uomo. Nell’intento non vengosere la parola “gioia” menzio- no però banalizzati i concetti:
nata per ben 59 volte e sempre non si tratta di proporre la
riferita alla missione della Chie- catechesi, la pastorale della casa nel mondo e a quell’atteggia- rità, le liturgie, una pastorale
mento vitale e gioioso che do- giovanile ecc. ecc. semplicemenvrebbe accompagnare l’esisten- te “con il sorriso” (con il rischio
za dei cristiani: “La gioia del che diventi più simile ad una
Vangelo riempie il cuore e la vita paresi), si tratta piuttosto di fonintera di coloro che si incontra- dare la nostra vita davvero sulno con Gesù. Coloro che si la- la lieta notizia che Gesù Cristo
sciano salvare da Lui sono libe- è risorto e noi abbiamo la vita
rati dal peccato, dalla tristezza, in lui. Il Papa cioè invita, in tutte
dal vuoto interiore, dall’isola- le proposte che animano la vita
mento. Con Gesù Cristo sem- della Chiesa, a concentrarsi sulpre nasce e rinasce la gioia” l’essenziale, evitando una pasto(E.g., n. 1).
rale “ossessionata dalla trasmisLa proposta dell’esortazione sione disarticolata di una molsembra essere indirizzata a for- titudine di dottrine che si tenta
nire delle linee guida pastorali di imporre a forza di insistere”
(anche pratiche) che, nella for- (E.g., n. 35). “In questo nucleo
ma, non sembrano molto diver- fondamentale ciò che deve rise da quelle che già vengono splendere è la bellezza dell’amore
promosse abitualmente nelle salvifico di Dio manifestato in
parrocchie (liturgia, catechesi, Gesù Cristo morto e risorto”
formazione degli operatori pa- (E.g., n. 36), mentre, nelle nostorali, attenzione ai giovani, stre comunità accade delle volte
malati, ai poveri ecc. ecc.), a ren- che si parli “più della legge che
derle originali è lo stile nuovo della grazia, più della Chiesa
che le deve accompagnare. Più che di Gesù Cristo, più del Papa
che proporre, cioè, delle parti- che della Parola di Dio” (E.g.,
E
n. 38). In questo senso il Pontefice mira a mettere in luce ciò
che, tra tutte le attività buone
proposte nella comunità ecclesiale, ha in ogni caso il primato
sulle altre: annunciare che la
felicità per l’uomo non è un’utopia irraggiungibile, ma è realtà
concreta e il suo nome è Gesù
Cristo. Come cristiani, allora,
abbiamo il mandato di offrire al
mondo non la gioia e la felicità
di cui noi siamo capaci
(altalenante e a volte povera), ma
la stessa gioia della Maddalena
di fronte al sepolcro vuoto di
Gesù che corre dai discepoli per
dire loro: “Ho visto il Signore!”.
L’esortazione chiede alla Chiesa
(e dunque ai cristiani) di tornare alla sorgente della propria esistenza per evitare, in questo contesto già troppo frammentato, di
disperdersi o annacquarsi.
Invito ogni cristiano, in
qualsiasi luogo o situazione in
cui si trovi, a rinnovare oggi
stesso il suo incontro personale
con Gesù Cristo, o almeno, a
prendere la decisione di lasciarsi incontrare da Lui, di cercarlo
ogni giorno senza sosta”. (E.g.,
n. 3).
don Paolo Slompo
pag.4 PASQUA 2014 COMUNITA’IN CAMMINO
LA GIOIA DELLA FEDE
A Manaus ho scoperto la
DIMENSIONE UNIVERSALE
della CHIESA
C
Il nostro diacono Filippo Basso
racconta la recente esperienza vissuta
nella missione diocesana in Brasile
ari fratelli e sorelle, vorrei
condividere con voi qualche
tratto dell’esperienza missionaria vissuta a Manaus; infatti, dal
25 febbraio al 17 marzo scor“Esperienza
si, assieme ad altri cinque
seminaristi e ad un sacerdote molto forte in cui
educatore, abbiamo condiviso
la vita pastorale dei nostri tre abbiamo potuto
preti “fidei donum” che vivoincontrare la
no il loro ministero nel cuore
gente, entrare
dell’Amazzonia. Ho portato
nelle loro vite”
con me la vostra amicizia verso quella chiesa, espressa anche attraverso le offerte raccolte, che ho personalmente consegnato a don Claudio Trabacchin, già
cappellano di Spinea ed ora missioAmazzoni. Abbianario in Brasile.
Sono stati giorni intensi di in- mo poi partecipato a molte iniziative
contro in cui abbiamo conosciuto le proposte dalla pastorale diocesana,
diverse tonalità di quella chiesa; ab- incontrato i Vescovi di Manaus e i
biamo visitato alcune realtà che si giovani del Seminario interdiocesano.
prodigano nell’educazione dei bam- Non è mancata nemmeno un’uscita
bini, altre che accompagnano uomini tra le bellezze naturali di quella terra.
e donne in un percorso di liberazio- È stata davvero un’esperienza molto
ne dalla dipendenza da varie sostan- forte in cui abbiamo potuto incontrare
ze (“Fazenda da esperanca”). Sia- la gente, entrare nelle loro vite, osmo andati a conoscere due comuni- servando lo stile di quella chiesa che,
tà che sorgono lungo il Rio delle tanto distante da noi, condivide la
L’azione continua di carità
verso chi ha più bisogno a Spinea
Vestiario, mercato equosolidale, dalle 9.00 alle 10.40. Il giovedì po-
aiuto a mamme in difficoltà, borse
della spesa: sono alcuni dei servizi
caritativi promossi dalla nostra parrocchia in collaborazione con le altre
comunità cittadine.
La Caritas il martedì mattina mette
a disposizione un incaricato per ritirare il vestiario che viene donato dai
parrocchiani. L’orario di apertura è
meriggio inoltre continua l’attività del
“Punto Argento” in cui alcune persone, per lo più anziane, si ritrovano
per eseguire lavori a maglia, uncinetto e altro, passando un po’ di tempo
assieme. La distribuzione di cibo viene
effettuata il mercoledì mattina dalla
Caritas della parrocchia di Santa
Bertilla. La terza domenica del mese
Filippo (primo in alto da
destra), è stato a Manaus dal
25 febbraio al 17 marzo con
altri cinque seminaristi
stesso ardore e la stessa fede in Cristo Gesù. Se devo dire ciò che più
mi ha colpito è stata la dimensione
universale della Chiesa che in ogni
parte del mondo si prende cura dei
suoi figli, annunciando con gioia la
Parola di salvezza, la lieta notizia di
un Dio vicino all’uomo, interessato
della sua vita e della sua libertà.
Filippo Basso
è presente il mercatino equo-solidale con i prodotti del Consorzio Ctm
altromercato e LiberoMondo.
«E’una costante attenzione alle situazioni problematiche del nostro territorio – precisa il parroco don Antonio - e sono solo una minima parte,
quelle di cui veniamo a conoscenza
anche attraverso i servizi sociali del
Comune. Inoltre sono attivi dei prestiti a famiglie e persone in difficoltà.
Ci auguriamo davvero che queste situazioni di disagio passino presto e
possa ritornare la serenità per tutte
queste persone».
LA GIOIA DELLA FEDE PASQUA 2014 COMUNITA’ IN CAMMINO pag 5
LA STORIA: GIOIA E SPERANZA /1
Quel giorno è arrivato
(inatteso) il cibo
per i BAMBINI
D
Un volontario al Centro Aiuto Vita
di Mirano
a diversi anni collaboro con
il Centro aiuto alla Vita di
Mirano, per la raccolta di
vestiario, cibo, giochi, lettini, passeggini e ogni altra cosa che
può servire ai bambini nei primi anni
di vita. Tra le molte situazioni di povertà estrema, di disperazione e di
cose negative, ne ho conosciuto anche di belle; due di queste, le voglio
raccontare.
Una mattina sono andato in sede
a Mirano a portare vestiario e giocattoli.
Ho atteso che uscisse la persona che era dentro e poi sono entrato. Ho notato subito molta tristezza negli occhi delle operatrici; fuori
della porta c’erano una decina di
mamme con i loro figli, che erano lì
per ricevere degli aiuti; vestiario, cibo
e magari qualche moneta. Mi fecero
notare che i loro scatoloni di cibo
erano quasi vuoti e la maggior parte
di quelle mamme sarebbero dovute
tornarsene a casa solamente con tanta tristezza, da aggiungere, alla loro
disperazione.
Era grande il dispiacere, per non
poter mantenere la loro promessa di
aiuto.
Ho chiamato il nostro parroco
don Antonio e gli ho spiegato la situazione. Senza troppi giri di parole
mi ha detto: “Mi hanno appena portato alcune borse di cibo per bambini”. Il tempo di percorrere la strada,
ed ecco, arrivato in tempo con due
scatoloni!
Ho vissuto in diretta, la realtà della
frase “c’è più gioia nel donare che
nel ricevere” Ho visto negli occhi
dell’allora presidente, la signora
Maria Pellegrini, e di due sue collaboratrici, un misto di gioia e amore
fondersi nella concretezza! Una gioia che solo Dio sa donare attraverso
gesti di carità, che Lui stesso, ci dà
l’opportunità di compiere. Quel gior-
no che sono andato a portare vestiario per l’infanzia le ho trovate,
con una lettera in mano e con le laA sinistra Maria Pellegrini
crime agli occhi, lacrime di gioia!
con il volontario della parrocchia
Avevano appena ricevuto una letSilvano Scaramuzza
tera di una mamma, che avevano aiutato e convinto a non abortire. Quella mamma, felicissima di poter strin- della vita, risplende forte e chiara la
gere tra le braccia la sua creatura, Tua Luce.
Silvano Scaramuzza
esprimeva un grande desiderio; poter, un giorno, ricambiare ad
altre mamme ciò che lei stes- Chi avesse del materiale da
sa aveva ricevuto dal Centro donare, può chiamare i numeri
041.998324 oppure 349.6785475
Aiuto alla Vita.
Grazie Gesù, perché an- Numero Verde del Centro Aiuto Vita
che nel buio e nelle brutture 800/813000
LA STORIA: GIOIA E SPERANZA /2
UN “MIRACOLO” DI FEDE PER MIO FIGLIO
E
ro disperata
quando i medici
mi hanno detto
che mio figlio di 7
anni stava male
ma non si
conosceva né la
causa né la
maniera per
curarlo. Allora
angosciata mi
sono confidata
durante la
confessione con
un sacerdote il
quale mi ha
teneramente
consigliato di
affidarmi a Dio e
di mettere il mio
bambino nelle
mani di Giovanni
Paolo II affinché
con il suo aiuto,la
nostra preghiera
arrivasse al
Signore. Con la
mia disperazione
mi sono fidata e
ho iniziato a
pregare perché il
mio bambino
guarisse. Dopo
quasi un anno di
esami e visite
mediche mio figlio
si aggravava di
giorno in giorno.
Alla fine è stato
operato
d’urgenza.
Durante
l’operazione la mia
preghiera era una
richiesta continua
e disperata:
“Signore non
portarmi via il mio
piccolo, piuttosto
mandami altri due
figli ma non
portarmi via mio
figlio”. Pregavo
perché il Papa e la
Madonna
intercedessero e
mi aiutassero ad
essere forte anche
per gli altri figli che
avevo. Quando il
medico è uscito
dalla sala
operatoria ha detto
una sola
frase...l’abbiamo
preso in tempo...è
quasi un miracolo...
Nessuno sa la
gioia che provo nel
vedere mio figlio e
la sua sorellina
nata due anni dopo
l’operazione che si
abbracciano,
giocano, ridono,
pregano...e sono
l’uno il miracolo
dell’altra.
Una mamma
di Spinea
pag.6 PASQUA 2014 COMUNITA’IN CAMMINO
LA GIOIA DELLA FEDE
SPOSI CRISTIANI
quel “per sempre”
è la nostra forza
lcune persone che ci conoscono si stupiscono a volte
quando sentono che da molti
anni seguiamo come animatori l’itinerario di preparazione al matrimonio cristiano. La domanda più comune è: “Ci sono ancora e li
“fate” ancora ?” “Certo!” è la nostra
risposta.
Sicuramente il numero delle
coppie che vi partecipa non è lo stesso di dieci anni fa. E questo è un dato
di fatto che negli anni abbiamo dovuto metabolizzare, non senza metterci in discussione su nuovi modi di
A
affrontare gli argomenti con coppie
che vengono da esperienze diverse.
Ma gli argomenti sono sempre quelli, perché la Parola di Cristo non è
cambiata.
Ci sono ancora dei “fidanzati”, ma
soprattutto vi partecipano coppie che
passando da un’esperienza di convivenza, sentono che manca loro
“qualcosa” per coronare il loro rapporto. Ed è bello accorgersi durante
l’itinerario di come quel “Qualcosa”
si identifica con la chiamata al progetto di vita nel Matrimonio Sacramento. E’ l’impronta di Dio che abbiamo ricevuto nel Battesimo e che
ci lega a Lui come figli, lo Spirito
Santo che illumina queste coppie, che
provengono da esperienze diverse,
alla scelta di prendere in mano la vita
che ci è stata donata lasciandosi guidare per raggiungere la vera felicità,
quella che Dio ha pensato per loro
insieme.
Ebbene, anche se, come detto, di questi tempi, di coppie che partecipano agli incontri non ce ne sono
tante, l’importante è che ce ne siano
e che la Chiesa continui ad accoglierle
con Amore e Misericordia. Sono
coppie “coraggiose” che non si lasciano distrarre dai falsi valori che a
volte la società ci propone e non hanno paura di quell’amare “per sempre”, che, se poi ci soffermiamo, è
proprio quello che desideriamo. Non
sarà sempre facile, ma in noi sposi
cristiani c’è la consapevolezza che
Qualcuno ci ha voluti insieme e ci sarà
accanto in ogni momento.
Giuseppe e Marina
Piero e Marina
animatori itinerario di preparazione al matrimonio cristiano
LA VOCE DEI GIOVANI/1
IL PRIMO PASSO E’ SEMPRE LA FIDUCIA
A
metà marzo, ho accompagnato alcuni ragaz-
zi delle superiori di tutta
la nostra diocesi a
Crespano del Grappa per
vivere un week-end di ritiro spirituale. In macchina, tornando a Spinea,
uno dei ragazzi, mi dice:
«Sai, sono stato contento
di venire, anche se non
sapevo bene cosa si facesse... Fra tanti impegni, ho
sempre poco tempo per
pensare!».
Prendo spunto da questo piccolo episodio per
dire cos’è per me la gioia
di credere.
Il primo passo è sempre la fiducia, la disponibilità di accettare una proposta, un consiglio di qualcuno che ti vuole bene. La
gioia di credere non nasce
da tanti ragionamenti raffinati o persuasivi, ma da
un primo buttarsi, magari
anche un po’ alla cieca,
mettersi in gioco con la
certezza che non sarai lasciato da solo, che c’è
sempre qualcuno con cui
puoi confrontarti e crescere.
Non servono tanti maestri che ti dicono cosa
fare, ma persone che ti
stanno vicino e che ti ricordano sempre che la
tua vita è preziosa ai loro
occhi e agli occhi del Signore. La verità è che siamo tutti molto amati.
L’amore di Dio ci guida verso la nostra realizzazione di uomini e donne, che non è un miraggio.
Nella difficoltà mi fermo, prego e recupero la
forza per lottare.
Davide Coldebella
Educatore Azione
Cattolica Giovani
I prossimi appuntamenti per
l’Azione Cattolica Giovani
e Gruppo Giovani
5-6 aprile: Fanta-Uscita di Primavera a
Castelfranco Veneto (Giovanissimi e Gruppo
Giovani)
8 aprile: Incontro del Gruppo Giovani in
preparazione alla Pasqua
1, 4, 8, 10 aprile: Visita al CERID in piccoli
gruppi (1^-2^ Superiore)
10 maggio: Festa di Sguardi - “Fratelli
d’Europa: l’emozione di un gioco di squadra”
(Pastorale Giovanile Miranese nelle Scuole
Superiori)
4-9 agosto: Campo Mobile sulle Dolomiti
(1^-2^ Superiore)
4-9 agosto: Campo di servizio all’Arsenale
della Pace di Torino (3^ Superiore)
LA GIOIA DELLA FEDE PASQUA 2014 COMUNITA’ IN CAMMINO pag 7
Quando il CANTO
dona gioia vera
ed è scuola di FEDE
Q
“Siamo chiamati
anche ad esprimerla
questa gioia”
uando leggevo qualche racconto della vita dei santi,
odiavo quei libri che li ritraevano sempre seri. Amavo invece
quelli che traboccavano di gioia pieni di fede nell’amore di Dio. Vedevo, nei momenti difficili degli anni del
dopoguerra, la gioia di mia madre e
di mio padre quando parlavano di
fede, di Gesù, della Madonna: la loro
gioia non era dettata da una illusoria
speranza di un futuro benessere, ma
da una convinta esperienza della fiducia riposta nel loro credere in una
Bontà superiore a tutti i mali e cattiverie in cui si era immersi. Questa
gioia ci portava a cantare: perché il
canto è l’unica espressione che sappia trasmettere all’esterno il nostro
più segreto stato d’animo: il canto è
il modo migliore per esprimere la gioia.
La Bibbia è piena di popoli che
cantano e suonano trombe ed arpe,
e alzano inni di gioia al cospetto di
Dio e nel suo tempio sacro. Fin da
piccolo mi inventavo le parole per mie
preghiere personali e le imbastivo con
melodie spesso ritmate, gioiose, che
gridavo a squarciagola. Se poi ero
triste mi inventavo melodie un po’ più
tristi, ma alla fine mi ritrovavo felice
a cantare.
Diventato più grande, ho avuto la gioia di alcuni anni di seminario,
dove ho iniziato ad apprezzare la liturgia arricchita dal canto
“gregoriano”. A 17 anni, abbandonata ormai l’idea del seminario, ho
partecipato all’attività di una corale
di canti sacri. E qui la gioia di essere
cristiani era arricchita dal genio dei
più grandi compositori e dalle loro
melodie. Sì, perché uno che canta la
sua gioia, deve anche trasmetterla, ed
ecco perché il canto sacro e liturgico
in chiesa è diverso dai canti eseguiti
nei concerti e nei teatri. Se in chiesa
non riesci far sentire ai fedeli la tua
convinzione, la tua fede, la tua gioia
nel cantare questi immensi misteri di
Dio, se non trasmetti questo, allora
non sei stato naturale, non sei stato
abbastanza convincente.
Le persone che si incontrano in
una corale liturgica, fanno un gioioso
cammino di fede. La scuola di canto
liturgico diventa anche scuola di dottrina e di fede.
Esprimere la propria gioia cantando, non è una esibizione esteriore, ma è un coltivare nell’animo la
gioia di essere cristiani. Quanta gente sofferente per malattie distruttive,
abbattuta da disgrazie famigliari e
personali, soffocata da momenti di
esaurimento ed abbandono, ha ritrovato la forza ed il sorriso proprio nel
cantare le lodi a Dio e le invocazioni
alla Madonna, perché cantando ha
ritrovato la gioia della fede proprio
in quei momenti in cui la fede sembra
vacillare di più.
Se esser cristiani è motivo di gioia, se aver fede ci riempie l’animo di
serenità, siamo chiamati anche ad
esprimerla questa gioia e dimostrarla agli altri, e se poi lo facciamo cantando mettiamo in pratica l’affermazione di S. Agostino: “quando il canto, più che le parole, esprime un sentimento di fede in Dio e d’amore verso gli uomini…”.
Luigi Peres
LA VOCE DEI GIOVANI/2
SONO FELICE DI NON SMETTERE DI “CAMMINARE”
L a Gioia sta nel
cammino! Questo è
ciò che credo oggi dall’alto (o dal basso) dei
miei vent’anni.
Finora ho fatto molte esperienze, dentro
e fuori l’oratorio, ho
incontrato molte persone, alcune mi hanno
regalato ricordi meravigliosi, altre meno,
ma sono convinta che
ognuna mi abbia aiutato a crescere sia dal
punto di vista spirituale che caratteriale.
Nel mio quotidiano
cerco i segni di un Signore che desidero
vedere accanto a me
nei momenti felici
come in quelli più bui,
fiduciosa che Lui non
tardi nel comparirmi
accanto. So che c’era
nei volti dei bambini e
dei ragazzi che ho seguito come animatrice tra Grest e
campiscuola, negli
amici che condividevano con me quelle
esperienze, nei sacer-
doti che in questi anni
sono passati dalla nostra parrocchia, nelle
persone che tuttora
non smettono di starmi accanto. Sostenuta
e aiutata da ognuno di
loro non desidero che
poter vivere con semplicità ed entusiasmo
il mio essere cristiana
regalando un po’ di
quell’amore che mi è
stato donato e che mi
permette di continuare il mio percorso di
crescita spirituale e di
vita.
Oggi
sono
un’educatrice dell’Azione Cattolica Giovanissimi, canto nel
coro e, come molti
miei coetanei, penso
al mio futuro post-universitario, non mi sento arrivata da nessuna parte, ma sono felice di non smettere di
camminare e di arricchire il mio bagaglio
giorno dopo giorno.
Beatrice Maurizi
pag.8 PASQUA 2014 COMUNITA’IN CAMMINO
PARROCCHIA
Le esperienze proposte dalla comunità
rivolte a tutti i ragazzi
e i giovani della parrocchia
GREST 2014:
16 giugno – 11 luglio
CAMPISCUOLA
- 3 elementare: 26-29 giugno
- 4 elementare: 29 giugno -5 luglio
- 5 elementare: 6-12 luglio
- 1 media: 13-19 luglio
- 2 media: 20-26 luglio
- 3 media: 27 luglio – 2 agosto
- 1 e 2 superiore: Campo semi-mobile tra le
Dolomiti di S. Stefano di Cadore: 4-9 agosto
- 3 superiore: Campo di servizio al Sermig
(Servizio Missionario Giovani) di Torino: 4-9
agosto
- Campo Giovani (dai 18 anni in su): Campo di
servizio e di crescita spirituale a Roma: 18-23
agosto
SCOUT: Nell’anno della rinascita del gruppo
stiamo riscoprendo il significato del Battesimo
Lo scorso 20 ottobre
2013 noi scout
dell’Agesci abbiamo ufficialmente ripreso le attività a Spinea con
l’omonimo gruppo. Siamo circa 70 ragazzi e
ragazze (tra Branco di
Lupetti e Reparto di
Esploratori e Guide) e
camminiamo insieme ai
nostri fratelli e sorelle
maggiori (i Capi) vivendo attività immersi nella
natura e con stile di essenzialità, accompagnati dalla Parola del Signore e dall’amore di Cristo. Il tutto con lo stile
del fondatore, Sir Robert
Baden Powell of Gilwell.
Nell’anno della rinascita
del gruppo stiamo
riscoprendo il significato del Battesimo: per
questo le nuove Promesse le abbiamo celebrate ad Aquileia, presso la Basilica, dopo la
visita al battistero.
Siamo un gruppo
“cittadino”: viviamo le
nostre attività presso le
parrocchie di Spinea,
Un invito a
navigare nel
sito internet
parrocchiale
solitamente il sabato pomeriggio dalle 15.30 alle
18.30 e le nostre sedi
hanno base principale
presso le strutture della
parrocchia di Santa
Bertilla. Quest’anno i
Lupetti del Branco
“Cuor Leale” vivranno
le vacanze di Branco dal
21 al 28 giugno e i ragazzi e le ragazze del
Reparto “Fuoco di Bivacco” saranno al campo estivo dal 10 al 20
agosto: andremo tra i
monti!

Se siete ragazzi/e con età
compresa tra gli 8 e i 14 anni
e volete provare l’esperienza dello scautismo, o volete
sperimentarvi come adulti nel
Servizio educativo attivo nell’associazione, per maggiori
informazioni potete contattare Lorenzo al numero
347.1549453.
Nel sito internet
parrocchiale ogni
settimana sono
riportate le notizie e
gli avvisi della parrocchia. E’ possibile
anche iscriversi
gratuitamente per
ricevere la
newsletter settimanale. Naviga su www.
santivitoemodesto.it.
Tra gli ultimi
inserimenti anche il
video sulla nostra
chiesa prodotto da
“Reteveneta” in
occasione della
trasmissione della
San Messa avvenuta
lo scorso inverno.
L’EVENTO
PASQUA 2014 COMUNITA’ IN CAMMINO pag
9
Una nuova occasione di festa
per la nostra comunità
Don
Claudio
Sartor,
originario di
Spinea, ha
35 anni,
svolge il
diaconato a
Martellago
Don Claudio Sartor sacerdote
e don Filippo Basso diacono
Comunichiamo con gioia che don Claudio Sartor, della nostra parrocchia, verrà ordinato sacerdote sabato 24 maggio in Cattedrale a
Treviso. E annunciamo che Filippo Basso, seminarista qui da noi,
verrà ordinato Diacono il prossimo 3 maggio nella parrocchiale di S.
Martino di Lupari. Ci congratuliamo con loro e li ricordiamo fin da
ora nella preghiera. Facciamo loro un omaggio, chi vuol contribuire
può consegnare in parrocchia o a ai sacerdoti.
DON CLAUDIO: LA CHIESA
LA MIA NUOVA FAMIGLIA
ra poco meno di due mesi
sarò prete, ministro di Cristo
nella sua Chiesa. Questa
consacrazione che cambierà
completamente la mia vita si
fa sempre più vicina, con
essa crescono una certa
apprensione, ma anche tanta gioia e
entusiasmo. Penso che questa
consacrazione cambierà il mio
cammino per sempre, il mio – come
già ora in modo differente – non sarà
più un vivere per me ma un vivere
per Cristo e la sua Chiesa.
Un’affermazione forte, che posso
pronunciare con decisione perché
frutto di un lungo cammino fatto col
Signore che mi ha chiamato dieci
anni fa circa con una proposta tanto
sorprendente quanto affascinante: Claudio vuoi mettere la tua vita nelle
mie mani? Seguita da una risposta da
parte mia affermativa:- Si, lo voglio!
In questi giorni abbiamo
festeggiato l’annunciazione del
Signore, brano evangelico che sento
particolarmente significativo per me
e il tempo che sto vivendo…
“Lo Spirito Santo scenderà su di
te, su te stenderà la sua ombra la
potenza dell’Altissimo. Colui che
nascerà sarà dunque santo e
chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche
Elisabetta, tua parente, nella sua
vecchiaia, ha concepito un figlio e
questo è il sesto mese per lei, che
tutti dicevano sterile: nulla è
impossibile a Dio”Lc 1,35-37.
T
La discesa di Gesù nel grembo di
Maria, è opera mirabile dello Spirito
Santo e con i dovuti distinguo, anche
in me è venuto ad abitare il Signore,
prima con il battesimo, poi con una
proposta vocazionale altissima e ora
con la consacrazione sacerdotale.
Questo miracolo è frutto dell’opera
di Dio, che ora riconosco, come il
Dio delle cose impossibili. Se guardo
alla mia storia, a quel ragazzino che
amava giocare a pallavolo, ascoltare
musica da discoteca, stare con gli
amici e che non andava mai a Messa,
mi viene da sorridere dallo stupore.
Vedo la grandezza di Dio che opera
in modo stupefacente e dove Lui
desidera, con grande libertà e
fantasia.
La “vita del prete”, se vissuta
con dedizione, mi rendo conto non
essere facile. Già ora che vivo seppur
solo parzialmente da cappellano
facendo servizio a Martellago, vedo
che è un vita ricchissima di impegni,
incontri, attività. Molte volte si è
chiamati ad ascoltare e portare le
fatiche delle persone. Il tuo tempo, il
tuo spazio, i tuoi desideri, non sono
più tuoi, ma sono nella mani del
Signore e dei fratelli e a volte è un
abbandonarsi che richiede fatica.
Tutto è possibile a Dio e a chi
confida in Lui! Questa non è una
frase ad effetto, ma è la verità della
vita. Abbandonarsi a Dio è il
compimento della vita dell’uomo.
Nella mia storia però, non vedo
solo un ragazzino e i suoi progetti,
ma vedo anche tanti incontri,
avvenimenti, preghiere ricevute,
dialoghi di tutta una serie di persone
che il Signore ha posto lungo la mia
strada. Come dimenticare i vari
sacerdoti a partire da don Antonio
che si sono fatti vicini a me per un
dialogo o per una parola di conforto,
come dimenticare gli angeli che ho
incontrato facendo servizio presso
l’Opsa di Sarmeola di Rubano, come
dimenticare il gruppo di ragazzi che
assieme a Marco e Sara ho curato
per tanti anni, come dimenticare infine
anche tutte quelle persone che pur
non comprendendo a pieno la mia
scelta mi sono state vicine (i miei
genitori e mio fratello in primis). Tutti
questi e altri ancora sono il volto della
Chiesa che ora sono chiamato a
servire. La Chiesa, proprio in Lei
vedo la mia nuova famiglia che non
sostituisce ma completa quella di
origine e sempre in Lei vedo quella
“sposa” che con la scelta del celibato
ho scelto di non avere in modo
specifico.
Ringrazio il Signore e ringrazio
tutte quelle persone che hanno
pregato e pregano per me nelle varie
comunità dove ho vissuto a partire
dalla mia parrocchia di origine, quella
di Maerne, Castello di Godego e ora
Martellago. Chiedo di intensificare la
preghiera per me e per gli altri tre
fratelli che con me il 24 maggio
verranno consacrati sacerdoti.
don Claudio Sartor
pag.10 PASQUA 2014 COMUNITA’IN CAMMINO
IN PARROCCHIA
ESTATE 2014
Un tempo da vivere
fino in fondo!
L
occasione di un tempo vissuto fino in fondo, questa è
l’esperienza del Grest e dei
tanti campiscuola che la
parrocchia vuole offrire ai
ragazzi e ai giovani della
nostra comunità.
Da sempre l’estate dona
loro un tempo di gratuità maggiore
rispetto ai ritmi quotidiani della scuola
e delle attività sportive cosicché si
trovano di fronte ad un tempo che li
rende più disponibili a vivere insieme
ai loro coetanei delle “avventure” che
li aiutano a crescere sul piano delle
relazioni, della conoscenza di sé e
della vita meravigliosa che li abita fin
da bambini, quella di Dio.
E’ un tempo dunque che li invita
ad uscire… ma in quale direzione?
Credo, infatti, che siano molteplici gli
ambienti che i nostri ragazzi possono
frequentare nel tempo estivo e che
non esista un ambiente che, in senso
stretto, si possa definire “non
educativo” (nel bene e nel male).
Ogni ambiente è “educativo”, nel senso che veicola messaggi e contenuti
verso coloro che lo frequentano, ma
occorre riflettere sul tipo di educazione che possono realmente offrire.
Così la famiglia educa, la scuola
educa, lo sport educa, ma anche il
bar può educare, così come la piazza della città o le sale giochi educano… la domanda vera perciò è: “Ma
a cosa educano questi diversi ambienti?” e soprattutto: “Quali scegliamo noi per i nostri ragazzi e giovani?”. Non è questo il luogo più idoneo per fare un’analisi delle proposte educative che sono a disposizione dei nostri ragazzi nella città di
Spinea in tutte le sue sfaccettature,
ma è, invece, l’occasione per dire con
forza cosa vuole esprimere “l’ambiente parrocchia” per tutti coloro che
vogliono partecipare alle iniziative
proposte durante l’estate. C’è più di
un ingrediente da segnalare ed impastare assieme perché la “ricetta”
di una bella estate, per la nostra comunità, comincia dalle piccole cose,
a volte sono quelle più semplici: la
gioia delle relazioni vere senza la fastidiosa mediazione di tanti strumenti
tecnologici che ci fanno perdere la
bellezza di guardarci negli occhi mentre parliamo; l’accoglienza di ogni
persona nella sua unicità e originalità
come valore aggiunto alla comunità;
la corresponsabilità come strumento
tra adulti e ragazzi che permette di
sviluppare l’esigenza del
protagonismo e dell’autonomia in
modo sano e costruttivo;
l’intenzionalità educativa che viene
posta all’inizio di ogni attività sia giocosa che riflessiva (niente è posto al
caso, tutto alla provvidenza di Dio);
la comunione: crediamo che il modo
migliore per far crescere i ragazzi sia
quello di dargli un tempo e un luogo
nel quale far sperimentare loro, la
bellezza di incontrare amici e fratelli
maggiori (animatori ed educatori) con
cui percorrere la loro strada; infine
(certamente non per importanza) la
“Proponiamo
esperienze che diano la
reale percezione di un
tempo che semplicemente
non “passa” per
scivolare via”
relazione con Gesù: il cuore di ogni
attività, la sorgente che invita ciascuno di noi a percorrere le strade della
vita come semplici discepoli del Signore.
Ecco il perché di un Grest, di
tanti campiscuola e delle iniziative
estive della parrocchia, ecco il perché dell’impegno di tanti giovani e
adulti che regalano il loro tempo per
la gioia e la crescita dei nostri ragazzi. Proponiamo esperienze che diano la reale percezione di un tempo
che semplicemente non “passa” per
scivolare via, ma per attaccarsi a noi,
per renderci consapevoli della bellezza di una vita che si sta allargando, che diventa sempre più affascinante, certo, ma ad una condizione,
che sia innestata nella “vite della vita”,
la relazione con Gesù!
don Paolo Slompo
NEWS
PASQUA 2014 COMUNITA’ IN CAMMINO pag
SAN PIO X UN PAPA
DI CASA NOSTRA
In ricordo dei 100 anni
della morte di Papa Pio X
nostro conterraneo
che fu parroco a Salzano
Q
uando divenne Vescovo non mancò di andare a Riese, a visitare la
mamma anziana. Dopo l’affettuoso abbraccio, pensando quanto la madre
doveva essere contenta di una tale nomina, il neo vescovo di Mantova stese
la mano e disse :”Guarda qua, mamma, che bell’anello pastorale!”. La
mamma, dopo averlo baciato con riverenza, mostrò la sua fede matrimoniale
ed esclamò: “È bello! Ma non avresti questo anello se io non avessi il mio”.
In quella stessa casetta, nella sua visita del 1985, Giovanni Paolo II volle
ricordare “mamma Margherita, una di quelle donne forti e sagge di cui parla
la Bibbia delle quali è particolarmente fertile questa terra veneta e trevigiana…
Sappiamo che san Pio X riconobbe sempre nell’azione educativa della madre
il fondamento della sua fede e della sua vocazione”.
A cento anni dalla sua morte, san Pio X, ritorna a parlarci di quella
trasmissione della fede che vede nella famiglia il suo primo ambito. Poco
sarebbe servito il suo celebre catechismo se poi in famiglia quelle nozioni di
fede non avessero trovato una traduzione nella vita di fede quotidiana.
È quanto oggi avvertiamo particolarmente necessario e che invece sempre
più non si riscontra nell’azione educativa familiare.
Eppure continuano, talora nascoste e discrete, delle presenze che
assicurano una trasmissione della fede. Sono quelle di tante persone anziane,
umili e semplici come mamma Margherita.
Persone malate ED INFERME
Capita, purtroppo, di celebrare funerali di persone che da lunghi
periodi erano immobilizzati in casa o in ospedale, ammalati di cui
non sapevamo nulla. Credo sia bello per quanto possibile, essere
avvertiti ed accompagnare anche nella fede con i Sacramenti della
Consolazione e della Guarigione. Si può avvertire in canonica. E’
vero anche che in ospedale c’è l’assistenza religiosa. Ci si può rivolgere ad essa. Vorremmo che sempre meno fosse anonima la vita
anche di parrocchia e le celebrazioni.
EDUCATI DAL VANGELO
ALLA CULTURA DEL DONO
Questo è stato il tema della 22ª
Giornata del Malato che si celebra
in Italia e nel mondo l’11 febbraio di
ogni anno. Quanto importante è
educare alla cultura del dono sia le
persone malate, che gli operatori
sanitari, che i familiari dei malati, sia
le comunità cristiane!
La vita dell’uomo è un dono
ricevuto e trova la sua pienezza e il
suo compimento solo quando viene
ridonata con generosità ai fratelli. Ma
perché questo sia possibile
dobbiamo lasciarci educare dalla
forza dello Spirito Santo perché la
carità e la misericordia possano
abitare tra di noi, in una società
sempre più individualistica con forti
accenti di egocentrismo. Curare la
cultura della vita nelle circostanze
odierne combattendo la cultura dello
scarto, come dice Papa Francesco,
che tende a diventare mentalità
comune che emargina. Va tutelata la
persona, la vita umana, specie se
indifesa e povera e disabile o se non
serve ancora perché non nata, o non
serve più perché anziana.
Impariamo da Gesù a fare dono
di noi stessi. Nell’evento Pasquale
11
UN INVITO
A COMPIERE
AZIONI
CARITÀ
C
ome è tradizione - non solo in
Quaresima e nel periodo pasquale l’invito è a vivere azioni di carità e
solidarietà. La cassetta Caritas per le
missioni diocesane; le offerte per
famiglie in difficoltà (si possono
consegnare in canonica o ai
sacerdoti); raccolta di generi
alimentari per famiglie bisognose (in
chiesa o in canonica) che verranno
distribuiti dalle Caritas parrocchiali;
e poi visita ai malati, alle persone sole.
La fede si mostra e si vive nella carità
concreta, nel fare il bene sempre.
Confessioni in
chiesa al sabato
In chiesa al sabato dalle ore
15.30 in poi i sacerdoti sono disponibili per le confessioni e un
conforto spirituale utile alla crescita della fede.
vediamo la vita donata e risorta. Per
amore Gesù dona se stesso, per
amore il Padre lo fa risorgere. Se Dio
ci ha amato così, anche noi
dobbiamo amarci gli uni gli altri e se
Lui ci ha donato la vita, anche noi la
doniamo per i fratelli. Dice papa
Benedetto XVI “Accettare l’altro
che soffre significa assumere in
qualche modo la sua sofferenza,
cosicché essa diventa anche mia”. Ma
proprio perché è diventata sofferenza
condivisa, questa è penetrata dalla
Presenza di un Altro e dalla sua Luce
d’amore. La con-solatio è un essere
con, nella solitudine che ora non lo è
più. Chi sta accanto al malato come
gli operatori sanitari e i familiari, sono
ministri della vita, protagonisti della
cultura della vita che promuovono.
Essere accanto al malato, sostenere,
curare con tanta delicatezza e
attenzione, è una presenza preziosa
e dice l’umanità di quella persona. Il
Signore ci aiuti ed aiuti i malati, chi li
segue e li cura.
(d. A.)
pag.12 PASQUA 2014 COMUNITA’IN CAMMINO
AGENDA
PASQUA 2014 Orari e celebrazioni
SAN VITO E MODESTO
DOMENICA 13 APRILE
(Domenica delle Palme)
LUNEDÌ, MARTEDÌ, MERCOLEDÌ
SANTO
Ore 8.30 S. Messa.
Adorazione ore 9.00 - 12.00 e dalle 15.00 alle 18.30.
Lunedì anche dalle 20.30 alle 22.00 con possibilità
della confessione.
SABATO SANTO
Ore 21.00 in Centro Veglia Pasquale, Battesimi
ed Eucarestia
DOMENICA 20 APRILE
SANTA PASQUA
Sante Messe con orario festivo (8.00 - 9.15 - 10.30
- 11.30 - 18.30).
Ore 9.30 al Graspo; ore 10.30 a Fornase
Ore 16.00 Vespro e Benedizione Eucaristica
LUNEDÌ 21 APRILE
(lunedì dell’Angelo)
Ore 8 - 9.15 - 10.30 - 18.30 in Centro S. Messa
Ore 11.30 Battesimi senza Messa
A Fornase martedì ore 15.00 -19.00 adorazione e
confessioni
GIOVEDÌ SANTO
(Si ricorda l’istituzione dell’Eucarestia e del
Sacerdozio)
Ore 9.30 a Treviso in Cattedrale S. Messa del
Crisma
Ore 16.00 in Centro S. Messa per fanciulli, ragazzi ed anziani
Ore 20.30 S. Messa nella Cena del Signore e
lavanda dei piedi. Segue la veglia di preghiera dopo
la Messa per tutta la notte
VENERDÌ SANTO
Passione e morte di Gesù
(giorno penitenziale: astinenza e digiuno)
Ore 15.00 in Centro Via Crucis
Ore 17.00 al Graspo Via Crucis
Ore 17.00 a Fornase Via Crucis
Ore 20.30 in Centro Celebrazione della Passione del Signore bacio del crocifisso e processione
della nostra parrocchia dalla chiesa, per via
Tintoretto, via Giotto, via Cattaneo, chiesa. Le famiglie sono invitate ad addobbare i balconi lungo il percorso.
C O M U N I TÀ
in cammino
I I
Ore 10.30 a Fornase S. Messa
Sospesa la Messa al Graspo
CONFESSIONI
Nella Settimana Santa: durante l’Adorazione
eucaristica
Confessioni comunitarie:
Giovedì 10 ore 20.45 per i giovani a SS. Vito e
Modesto
Martedì 17aprile ricorderemo nella S. Messa delle
18.30 il 27° anniversario della morte di don Enrico
Cagnin
..................................................................
PROSSIMO CORPUS DOMINI
In occasione del Corpus Domini
il 22 giugno le parrocchie di Spinea
organizzeranno insieme la processione
Diocesi di Treviso
Parrocchia Ss. Vito e Modesto
Piazza Marconi, 64 - 30038 Spinea
(Ve) tel. e fax 041.990196
ORARIO SS. MESSE
Centro: prefestiva ore 18.30 festiva 8, 9.15, 10.30
- 11.30. Alle 18.30 a Santa Bertilla
Fornase: 10.30 Graspo: 9.30
www.santivitoemodesto.it e-mail: [email protected]
Impaginazione e grafica: Paolo Favaretto
Sante Messe con orario festivo (8.00 - 9.15 - 10.30
- 11.30 - 18.30)
In centro ore 9.10 Benedizione delle Palme. Al
Graspo e a Fornase prima delle S. Messe.
ore 16.00 prima confessione