COMUNITÀ PASQUA 20141 PASQUA 2014 COMUNITA’ IN CAMMINO pag Foglio di informazione della parrocchia SS. Vito e Modesto Sito internet www..santivitoemodesto.it email: [email protected] Redazione: Piazza Marconi, 64 Spinea (Venezia) tel. e fax 041.990196. in cammino Per le offerte: IBAN IT76H0899036330014010000014 BANCA SANTO STEFANO SPINEA TUTTI GLI ORARI DELLE CELEBRAZIONI BUONA PASQUA PASQUA MISTERO DI GIOIA GRANDE PER TUTTI GLI UOMINI di don Antonio Genovese e don Paolo Slompo V ogliamo dedicare questo numero del nostro notiziario parrocchiale al tema della gioia, invitati e sostenuti anche dalla esortazione apostolica di Papa Francesco “Il Vangelo della gioia”. Abbiamo tutti tanti motivi di chiedere di vivere nella gioia e nella serenità e tante volte ci capita davvero di apprezzare questi momenti. La Pasqua ci ricorda che siamo fatti per la gioia grande, per una gioia che nessuno ci può portare via, è la gioia del Vangelo di Gesù che ci ama di infinito amore fino a morirne e poi continua a pag. 2 Una nuova occasione di festa per la nostra comunità Don Claudio Sartor sacerdote e don Filippo Basso diacono Il nostro diacono Filippo Basso racconta la recente esperienza vissuta nella missione diocesana in Brasile LA GIOIA DELLA FEDE Il racconto di alcuni testimoni della nostra comunità QUESTA EDIZIONE (A COLORI) E’ANCHE IN INTERNET: www.santivitoemodesto.it pag.2 PASQUA 2014 COMUNITA’IN CAMMINO L’AUGURIO PASQUA: MISTERO DI GIOIA GRANDE PER TUTTI GLI UOMINI <<< SEGUE DAPAG. 1 risorgere. La resurrezione è proprio questo segno grande di gioia per coloro che sanno donare la vita e non tenerla per sé. La pasqua del Signore ci è necessaria davvero tanto. In essa contempliamo la gioia di una vita che non è vuoto ripetersi di avvenimenti, ma che va verso una pienezza d’amore, che anche se la “vita terrena ci sfugge”, siamo fatti per la comunione senza fine in Paradiso. Se ne parla poco oggi, sembra che dobbiamo restare per sempre sulla terra e preferiamo pensare solo alle “cose di quaggiù”, anche se necessario, ma non dimentichiamo mai da dove veniamo e dove andiamo. Questo Papa ci dona davvero tanta gioia ed entusiasmo, il suo esserci vicino, specie ai più poveri e indifesi, nella sua quotidianità molto quotidiana a quella di tutti, quel suo “essere se stesso” senza dover cambiare nulla solo perché è papa, ci aiuta a scoprire la presenza di Gesù dentro il nostro vissuto e sentire che il Vangelo ci è familiare, che Gesù, l’esperienza di Lui e della sua Parola abita in noi e ci guida verso il bene. Noi aspiriamo al bene, e anche quando non lo facciamo sentiamo che non ci sentiamo a posto, siamo tristi, appesantiti dentro, incapaci di comunicare davvero con gli altri e anche con noi. Solo il Vangelo di Gesù ci porta quella gioia che anche nei momenti di fatica, tristezza e prova ci conforta. “Venite a me voi tutti che siete stanchi ed affaticati, ed io vi ristorerò”. Guardare a Cristo sempre, ascoltarne la parola, la sua voce, leggerlo e sentirlo vivo nella nostra vita, nella vita delle nostre famiglie della comunità cristiana. I nostri ragazzi/e quattordicenni di ritorno da Assisi in preparazione alla Cresima, avevano un’aria di grande gioia nel loro cuore, san Francesco e santa Chiara li avevano conquistati, in quelle parole del frate incontrato alla Porziuncola e a san Damiano. Francesco vivo, innamorato di Gesù e capace di sentire che solo Dio poteva fare bella la sua vita. Ha il coraggio di lasciare la sua armatura con cui voleva andare in guerra per assumere il saio, l’armatura di sorella povertà nell’umiltà più grande che però non l’ha fatto dimenticare a distanza di ben otto secoli. San Francesco che ha ispirato un nuovo Francesco che anche lui a suo modo sta “restaurando e rinnovando la Chiesa”, papa Bergoglio. Non si può dire vangelo oggi se non nella gioia, il Vangelo è “bella notizia”, notizia che “Pasqua è la gioia della vita che riesplode nella gioia di un incontro, l’incontro con l’Amore che non finisce” allarga il cuore che dona speranza e ci fa incontrare un Dio che è misericordia, accoglienza, che rifiuta gli altezzosi ed orgogliosi, per andare in cerca di chi era perduto, del peccatore, “dello scarto”. E noi siamo una società dello scarto. Scartiamo la vita (e la persona) quando non è come ci aggrada, quando non fa quello che vogliamo noi (pensiamo alle tante, troppe donne uccise e violate e maltrattate e rese in schiavitù), alle tante solitudini ed abbandoni e ai tanti disorientamenti di una società che non ha grandi punti di riferimento se non, a volte, strumentali. “La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù e si lasciano salvare da Lui e sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. “Questa è la Pasqua, la libertà che il Signore ci dona con la sua resurrezione dalla morte, dalla cattiveria, da una vita chiusa nell’egoismo e nella paura degli altri. Pasqua è la gioia della vita che riesplode nella gioia di un incontro, l’incontro con l’Amore che non finisce e che si fa presenti in tanti altri incontri fraterni di aiuto e speranza. A tutti una santa Pasqua e un augurio di serenità e gioia. don Antonio e don Paolo LA GIOIA DELLA FEDEPASQUA 2014 COMUNITA’ IN CAMMINO pag 3 59 volte la parola “GIOIA” nell’esortazione di PAPA FRANCESCO vangelii Gaudium, colari stratein italiano “La gioia gie pastorali degli del Vangelo”, è la o p r i m a e s o r t a z i o n e spunti totalapostolica di papa Fran- mente nuovi cesco, promulgata il 24 nella prassi, novembre 2013, ricor- il Papa offre renza della solennità lo stile per di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Uni“Annuncia che la verso, ad inizio di felicità per l’uomo non quest’anno è un’utopia pastorale. Il testo, sebirraggiungibile, ma è bene piuttosto lungo, realtà concreta e il suo si legge con nome è Gesù Cristo” piacevolezza perché ricco di espressioni che rimandano allo stile semplice e diret“colorarli” tutti di gioia, di speto del nostro caro pontefice. La parola chiave di questo ranza, di amore per Dio e per documento sembra proprio es- l’uomo. Nell’intento non vengosere la parola “gioia” menzio- no però banalizzati i concetti: nata per ben 59 volte e sempre non si tratta di proporre la riferita alla missione della Chie- catechesi, la pastorale della casa nel mondo e a quell’atteggia- rità, le liturgie, una pastorale mento vitale e gioioso che do- giovanile ecc. ecc. semplicemenvrebbe accompagnare l’esisten- te “con il sorriso” (con il rischio za dei cristiani: “La gioia del che diventi più simile ad una Vangelo riempie il cuore e la vita paresi), si tratta piuttosto di fonintera di coloro che si incontra- dare la nostra vita davvero sulno con Gesù. Coloro che si la- la lieta notizia che Gesù Cristo sciano salvare da Lui sono libe- è risorto e noi abbiamo la vita rati dal peccato, dalla tristezza, in lui. Il Papa cioè invita, in tutte dal vuoto interiore, dall’isola- le proposte che animano la vita mento. Con Gesù Cristo sem- della Chiesa, a concentrarsi sulpre nasce e rinasce la gioia” l’essenziale, evitando una pasto(E.g., n. 1). rale “ossessionata dalla trasmisLa proposta dell’esortazione sione disarticolata di una molsembra essere indirizzata a for- titudine di dottrine che si tenta nire delle linee guida pastorali di imporre a forza di insistere” (anche pratiche) che, nella for- (E.g., n. 35). “In questo nucleo ma, non sembrano molto diver- fondamentale ciò che deve rise da quelle che già vengono splendere è la bellezza dell’amore promosse abitualmente nelle salvifico di Dio manifestato in parrocchie (liturgia, catechesi, Gesù Cristo morto e risorto” formazione degli operatori pa- (E.g., n. 36), mentre, nelle nostorali, attenzione ai giovani, stre comunità accade delle volte malati, ai poveri ecc. ecc.), a ren- che si parli “più della legge che derle originali è lo stile nuovo della grazia, più della Chiesa che le deve accompagnare. Più che di Gesù Cristo, più del Papa che proporre, cioè, delle parti- che della Parola di Dio” (E.g., E n. 38). In questo senso il Pontefice mira a mettere in luce ciò che, tra tutte le attività buone proposte nella comunità ecclesiale, ha in ogni caso il primato sulle altre: annunciare che la felicità per l’uomo non è un’utopia irraggiungibile, ma è realtà concreta e il suo nome è Gesù Cristo. Come cristiani, allora, abbiamo il mandato di offrire al mondo non la gioia e la felicità di cui noi siamo capaci (altalenante e a volte povera), ma la stessa gioia della Maddalena di fronte al sepolcro vuoto di Gesù che corre dai discepoli per dire loro: “Ho visto il Signore!”. L’esortazione chiede alla Chiesa (e dunque ai cristiani) di tornare alla sorgente della propria esistenza per evitare, in questo contesto già troppo frammentato, di disperdersi o annacquarsi. Invito ogni cristiano, in qualsiasi luogo o situazione in cui si trovi, a rinnovare oggi stesso il suo incontro personale con Gesù Cristo, o almeno, a prendere la decisione di lasciarsi incontrare da Lui, di cercarlo ogni giorno senza sosta”. (E.g., n. 3). don Paolo Slompo pag.4 PASQUA 2014 COMUNITA’IN CAMMINO LA GIOIA DELLA FEDE A Manaus ho scoperto la DIMENSIONE UNIVERSALE della CHIESA C Il nostro diacono Filippo Basso racconta la recente esperienza vissuta nella missione diocesana in Brasile ari fratelli e sorelle, vorrei condividere con voi qualche tratto dell’esperienza missionaria vissuta a Manaus; infatti, dal 25 febbraio al 17 marzo scor“Esperienza si, assieme ad altri cinque seminaristi e ad un sacerdote molto forte in cui educatore, abbiamo condiviso la vita pastorale dei nostri tre abbiamo potuto preti “fidei donum” che vivoincontrare la no il loro ministero nel cuore gente, entrare dell’Amazzonia. Ho portato nelle loro vite” con me la vostra amicizia verso quella chiesa, espressa anche attraverso le offerte raccolte, che ho personalmente consegnato a don Claudio Trabacchin, già cappellano di Spinea ed ora missioAmazzoni. Abbianario in Brasile. Sono stati giorni intensi di in- mo poi partecipato a molte iniziative contro in cui abbiamo conosciuto le proposte dalla pastorale diocesana, diverse tonalità di quella chiesa; ab- incontrato i Vescovi di Manaus e i biamo visitato alcune realtà che si giovani del Seminario interdiocesano. prodigano nell’educazione dei bam- Non è mancata nemmeno un’uscita bini, altre che accompagnano uomini tra le bellezze naturali di quella terra. e donne in un percorso di liberazio- È stata davvero un’esperienza molto ne dalla dipendenza da varie sostan- forte in cui abbiamo potuto incontrare ze (“Fazenda da esperanca”). Sia- la gente, entrare nelle loro vite, osmo andati a conoscere due comuni- servando lo stile di quella chiesa che, tà che sorgono lungo il Rio delle tanto distante da noi, condivide la L’azione continua di carità verso chi ha più bisogno a Spinea Vestiario, mercato equosolidale, dalle 9.00 alle 10.40. Il giovedì po- aiuto a mamme in difficoltà, borse della spesa: sono alcuni dei servizi caritativi promossi dalla nostra parrocchia in collaborazione con le altre comunità cittadine. La Caritas il martedì mattina mette a disposizione un incaricato per ritirare il vestiario che viene donato dai parrocchiani. L’orario di apertura è meriggio inoltre continua l’attività del “Punto Argento” in cui alcune persone, per lo più anziane, si ritrovano per eseguire lavori a maglia, uncinetto e altro, passando un po’ di tempo assieme. La distribuzione di cibo viene effettuata il mercoledì mattina dalla Caritas della parrocchia di Santa Bertilla. La terza domenica del mese Filippo (primo in alto da destra), è stato a Manaus dal 25 febbraio al 17 marzo con altri cinque seminaristi stesso ardore e la stessa fede in Cristo Gesù. Se devo dire ciò che più mi ha colpito è stata la dimensione universale della Chiesa che in ogni parte del mondo si prende cura dei suoi figli, annunciando con gioia la Parola di salvezza, la lieta notizia di un Dio vicino all’uomo, interessato della sua vita e della sua libertà. Filippo Basso è presente il mercatino equo-solidale con i prodotti del Consorzio Ctm altromercato e LiberoMondo. «E’una costante attenzione alle situazioni problematiche del nostro territorio – precisa il parroco don Antonio - e sono solo una minima parte, quelle di cui veniamo a conoscenza anche attraverso i servizi sociali del Comune. Inoltre sono attivi dei prestiti a famiglie e persone in difficoltà. Ci auguriamo davvero che queste situazioni di disagio passino presto e possa ritornare la serenità per tutte queste persone». LA GIOIA DELLA FEDE PASQUA 2014 COMUNITA’ IN CAMMINO pag 5 LA STORIA: GIOIA E SPERANZA /1 Quel giorno è arrivato (inatteso) il cibo per i BAMBINI D Un volontario al Centro Aiuto Vita di Mirano a diversi anni collaboro con il Centro aiuto alla Vita di Mirano, per la raccolta di vestiario, cibo, giochi, lettini, passeggini e ogni altra cosa che può servire ai bambini nei primi anni di vita. Tra le molte situazioni di povertà estrema, di disperazione e di cose negative, ne ho conosciuto anche di belle; due di queste, le voglio raccontare. Una mattina sono andato in sede a Mirano a portare vestiario e giocattoli. Ho atteso che uscisse la persona che era dentro e poi sono entrato. Ho notato subito molta tristezza negli occhi delle operatrici; fuori della porta c’erano una decina di mamme con i loro figli, che erano lì per ricevere degli aiuti; vestiario, cibo e magari qualche moneta. Mi fecero notare che i loro scatoloni di cibo erano quasi vuoti e la maggior parte di quelle mamme sarebbero dovute tornarsene a casa solamente con tanta tristezza, da aggiungere, alla loro disperazione. Era grande il dispiacere, per non poter mantenere la loro promessa di aiuto. Ho chiamato il nostro parroco don Antonio e gli ho spiegato la situazione. Senza troppi giri di parole mi ha detto: “Mi hanno appena portato alcune borse di cibo per bambini”. Il tempo di percorrere la strada, ed ecco, arrivato in tempo con due scatoloni! Ho vissuto in diretta, la realtà della frase “c’è più gioia nel donare che nel ricevere” Ho visto negli occhi dell’allora presidente, la signora Maria Pellegrini, e di due sue collaboratrici, un misto di gioia e amore fondersi nella concretezza! Una gioia che solo Dio sa donare attraverso gesti di carità, che Lui stesso, ci dà l’opportunità di compiere. Quel gior- no che sono andato a portare vestiario per l’infanzia le ho trovate, con una lettera in mano e con le laA sinistra Maria Pellegrini crime agli occhi, lacrime di gioia! con il volontario della parrocchia Avevano appena ricevuto una letSilvano Scaramuzza tera di una mamma, che avevano aiutato e convinto a non abortire. Quella mamma, felicissima di poter strin- della vita, risplende forte e chiara la gere tra le braccia la sua creatura, Tua Luce. Silvano Scaramuzza esprimeva un grande desiderio; poter, un giorno, ricambiare ad altre mamme ciò che lei stes- Chi avesse del materiale da sa aveva ricevuto dal Centro donare, può chiamare i numeri 041.998324 oppure 349.6785475 Aiuto alla Vita. Grazie Gesù, perché an- Numero Verde del Centro Aiuto Vita che nel buio e nelle brutture 800/813000 LA STORIA: GIOIA E SPERANZA /2 UN “MIRACOLO” DI FEDE PER MIO FIGLIO E ro disperata quando i medici mi hanno detto che mio figlio di 7 anni stava male ma non si conosceva né la causa né la maniera per curarlo. Allora angosciata mi sono confidata durante la confessione con un sacerdote il quale mi ha teneramente consigliato di affidarmi a Dio e di mettere il mio bambino nelle mani di Giovanni Paolo II affinché con il suo aiuto,la nostra preghiera arrivasse al Signore. Con la mia disperazione mi sono fidata e ho iniziato a pregare perché il mio bambino guarisse. Dopo quasi un anno di esami e visite mediche mio figlio si aggravava di giorno in giorno. Alla fine è stato operato d’urgenza. Durante l’operazione la mia preghiera era una richiesta continua e disperata: “Signore non portarmi via il mio piccolo, piuttosto mandami altri due figli ma non portarmi via mio figlio”. Pregavo perché il Papa e la Madonna intercedessero e mi aiutassero ad essere forte anche per gli altri figli che avevo. Quando il medico è uscito dalla sala operatoria ha detto una sola frase...l’abbiamo preso in tempo...è quasi un miracolo... Nessuno sa la gioia che provo nel vedere mio figlio e la sua sorellina nata due anni dopo l’operazione che si abbracciano, giocano, ridono, pregano...e sono l’uno il miracolo dell’altra. Una mamma di Spinea pag.6 PASQUA 2014 COMUNITA’IN CAMMINO LA GIOIA DELLA FEDE SPOSI CRISTIANI quel “per sempre” è la nostra forza lcune persone che ci conoscono si stupiscono a volte quando sentono che da molti anni seguiamo come animatori l’itinerario di preparazione al matrimonio cristiano. La domanda più comune è: “Ci sono ancora e li “fate” ancora ?” “Certo!” è la nostra risposta. Sicuramente il numero delle coppie che vi partecipa non è lo stesso di dieci anni fa. E questo è un dato di fatto che negli anni abbiamo dovuto metabolizzare, non senza metterci in discussione su nuovi modi di A affrontare gli argomenti con coppie che vengono da esperienze diverse. Ma gli argomenti sono sempre quelli, perché la Parola di Cristo non è cambiata. Ci sono ancora dei “fidanzati”, ma soprattutto vi partecipano coppie che passando da un’esperienza di convivenza, sentono che manca loro “qualcosa” per coronare il loro rapporto. Ed è bello accorgersi durante l’itinerario di come quel “Qualcosa” si identifica con la chiamata al progetto di vita nel Matrimonio Sacramento. E’ l’impronta di Dio che abbiamo ricevuto nel Battesimo e che ci lega a Lui come figli, lo Spirito Santo che illumina queste coppie, che provengono da esperienze diverse, alla scelta di prendere in mano la vita che ci è stata donata lasciandosi guidare per raggiungere la vera felicità, quella che Dio ha pensato per loro insieme. Ebbene, anche se, come detto, di questi tempi, di coppie che partecipano agli incontri non ce ne sono tante, l’importante è che ce ne siano e che la Chiesa continui ad accoglierle con Amore e Misericordia. Sono coppie “coraggiose” che non si lasciano distrarre dai falsi valori che a volte la società ci propone e non hanno paura di quell’amare “per sempre”, che, se poi ci soffermiamo, è proprio quello che desideriamo. Non sarà sempre facile, ma in noi sposi cristiani c’è la consapevolezza che Qualcuno ci ha voluti insieme e ci sarà accanto in ogni momento. Giuseppe e Marina Piero e Marina animatori itinerario di preparazione al matrimonio cristiano LA VOCE DEI GIOVANI/1 IL PRIMO PASSO E’ SEMPRE LA FIDUCIA A metà marzo, ho accompagnato alcuni ragaz- zi delle superiori di tutta la nostra diocesi a Crespano del Grappa per vivere un week-end di ritiro spirituale. In macchina, tornando a Spinea, uno dei ragazzi, mi dice: «Sai, sono stato contento di venire, anche se non sapevo bene cosa si facesse... Fra tanti impegni, ho sempre poco tempo per pensare!». Prendo spunto da questo piccolo episodio per dire cos’è per me la gioia di credere. Il primo passo è sempre la fiducia, la disponibilità di accettare una proposta, un consiglio di qualcuno che ti vuole bene. La gioia di credere non nasce da tanti ragionamenti raffinati o persuasivi, ma da un primo buttarsi, magari anche un po’ alla cieca, mettersi in gioco con la certezza che non sarai lasciato da solo, che c’è sempre qualcuno con cui puoi confrontarti e crescere. Non servono tanti maestri che ti dicono cosa fare, ma persone che ti stanno vicino e che ti ricordano sempre che la tua vita è preziosa ai loro occhi e agli occhi del Signore. La verità è che siamo tutti molto amati. L’amore di Dio ci guida verso la nostra realizzazione di uomini e donne, che non è un miraggio. Nella difficoltà mi fermo, prego e recupero la forza per lottare. Davide Coldebella Educatore Azione Cattolica Giovani I prossimi appuntamenti per l’Azione Cattolica Giovani e Gruppo Giovani 5-6 aprile: Fanta-Uscita di Primavera a Castelfranco Veneto (Giovanissimi e Gruppo Giovani) 8 aprile: Incontro del Gruppo Giovani in preparazione alla Pasqua 1, 4, 8, 10 aprile: Visita al CERID in piccoli gruppi (1^-2^ Superiore) 10 maggio: Festa di Sguardi - “Fratelli d’Europa: l’emozione di un gioco di squadra” (Pastorale Giovanile Miranese nelle Scuole Superiori) 4-9 agosto: Campo Mobile sulle Dolomiti (1^-2^ Superiore) 4-9 agosto: Campo di servizio all’Arsenale della Pace di Torino (3^ Superiore) LA GIOIA DELLA FEDE PASQUA 2014 COMUNITA’ IN CAMMINO pag 7 Quando il CANTO dona gioia vera ed è scuola di FEDE Q “Siamo chiamati anche ad esprimerla questa gioia” uando leggevo qualche racconto della vita dei santi, odiavo quei libri che li ritraevano sempre seri. Amavo invece quelli che traboccavano di gioia pieni di fede nell’amore di Dio. Vedevo, nei momenti difficili degli anni del dopoguerra, la gioia di mia madre e di mio padre quando parlavano di fede, di Gesù, della Madonna: la loro gioia non era dettata da una illusoria speranza di un futuro benessere, ma da una convinta esperienza della fiducia riposta nel loro credere in una Bontà superiore a tutti i mali e cattiverie in cui si era immersi. Questa gioia ci portava a cantare: perché il canto è l’unica espressione che sappia trasmettere all’esterno il nostro più segreto stato d’animo: il canto è il modo migliore per esprimere la gioia. La Bibbia è piena di popoli che cantano e suonano trombe ed arpe, e alzano inni di gioia al cospetto di Dio e nel suo tempio sacro. Fin da piccolo mi inventavo le parole per mie preghiere personali e le imbastivo con melodie spesso ritmate, gioiose, che gridavo a squarciagola. Se poi ero triste mi inventavo melodie un po’ più tristi, ma alla fine mi ritrovavo felice a cantare. Diventato più grande, ho avuto la gioia di alcuni anni di seminario, dove ho iniziato ad apprezzare la liturgia arricchita dal canto “gregoriano”. A 17 anni, abbandonata ormai l’idea del seminario, ho partecipato all’attività di una corale di canti sacri. E qui la gioia di essere cristiani era arricchita dal genio dei più grandi compositori e dalle loro melodie. Sì, perché uno che canta la sua gioia, deve anche trasmetterla, ed ecco perché il canto sacro e liturgico in chiesa è diverso dai canti eseguiti nei concerti e nei teatri. Se in chiesa non riesci far sentire ai fedeli la tua convinzione, la tua fede, la tua gioia nel cantare questi immensi misteri di Dio, se non trasmetti questo, allora non sei stato naturale, non sei stato abbastanza convincente. Le persone che si incontrano in una corale liturgica, fanno un gioioso cammino di fede. La scuola di canto liturgico diventa anche scuola di dottrina e di fede. Esprimere la propria gioia cantando, non è una esibizione esteriore, ma è un coltivare nell’animo la gioia di essere cristiani. Quanta gente sofferente per malattie distruttive, abbattuta da disgrazie famigliari e personali, soffocata da momenti di esaurimento ed abbandono, ha ritrovato la forza ed il sorriso proprio nel cantare le lodi a Dio e le invocazioni alla Madonna, perché cantando ha ritrovato la gioia della fede proprio in quei momenti in cui la fede sembra vacillare di più. Se esser cristiani è motivo di gioia, se aver fede ci riempie l’animo di serenità, siamo chiamati anche ad esprimerla questa gioia e dimostrarla agli altri, e se poi lo facciamo cantando mettiamo in pratica l’affermazione di S. Agostino: “quando il canto, più che le parole, esprime un sentimento di fede in Dio e d’amore verso gli uomini…”. Luigi Peres LA VOCE DEI GIOVANI/2 SONO FELICE DI NON SMETTERE DI “CAMMINARE” L a Gioia sta nel cammino! Questo è ciò che credo oggi dall’alto (o dal basso) dei miei vent’anni. Finora ho fatto molte esperienze, dentro e fuori l’oratorio, ho incontrato molte persone, alcune mi hanno regalato ricordi meravigliosi, altre meno, ma sono convinta che ognuna mi abbia aiutato a crescere sia dal punto di vista spirituale che caratteriale. Nel mio quotidiano cerco i segni di un Signore che desidero vedere accanto a me nei momenti felici come in quelli più bui, fiduciosa che Lui non tardi nel comparirmi accanto. So che c’era nei volti dei bambini e dei ragazzi che ho seguito come animatrice tra Grest e campiscuola, negli amici che condividevano con me quelle esperienze, nei sacer- doti che in questi anni sono passati dalla nostra parrocchia, nelle persone che tuttora non smettono di starmi accanto. Sostenuta e aiutata da ognuno di loro non desidero che poter vivere con semplicità ed entusiasmo il mio essere cristiana regalando un po’ di quell’amore che mi è stato donato e che mi permette di continuare il mio percorso di crescita spirituale e di vita. Oggi sono un’educatrice dell’Azione Cattolica Giovanissimi, canto nel coro e, come molti miei coetanei, penso al mio futuro post-universitario, non mi sento arrivata da nessuna parte, ma sono felice di non smettere di camminare e di arricchire il mio bagaglio giorno dopo giorno. Beatrice Maurizi pag.8 PASQUA 2014 COMUNITA’IN CAMMINO PARROCCHIA Le esperienze proposte dalla comunità rivolte a tutti i ragazzi e i giovani della parrocchia GREST 2014: 16 giugno – 11 luglio CAMPISCUOLA - 3 elementare: 26-29 giugno - 4 elementare: 29 giugno -5 luglio - 5 elementare: 6-12 luglio - 1 media: 13-19 luglio - 2 media: 20-26 luglio - 3 media: 27 luglio – 2 agosto - 1 e 2 superiore: Campo semi-mobile tra le Dolomiti di S. Stefano di Cadore: 4-9 agosto - 3 superiore: Campo di servizio al Sermig (Servizio Missionario Giovani) di Torino: 4-9 agosto - Campo Giovani (dai 18 anni in su): Campo di servizio e di crescita spirituale a Roma: 18-23 agosto SCOUT: Nell’anno della rinascita del gruppo stiamo riscoprendo il significato del Battesimo Lo scorso 20 ottobre 2013 noi scout dell’Agesci abbiamo ufficialmente ripreso le attività a Spinea con l’omonimo gruppo. Siamo circa 70 ragazzi e ragazze (tra Branco di Lupetti e Reparto di Esploratori e Guide) e camminiamo insieme ai nostri fratelli e sorelle maggiori (i Capi) vivendo attività immersi nella natura e con stile di essenzialità, accompagnati dalla Parola del Signore e dall’amore di Cristo. Il tutto con lo stile del fondatore, Sir Robert Baden Powell of Gilwell. Nell’anno della rinascita del gruppo stiamo riscoprendo il significato del Battesimo: per questo le nuove Promesse le abbiamo celebrate ad Aquileia, presso la Basilica, dopo la visita al battistero. Siamo un gruppo “cittadino”: viviamo le nostre attività presso le parrocchie di Spinea, Un invito a navigare nel sito internet parrocchiale solitamente il sabato pomeriggio dalle 15.30 alle 18.30 e le nostre sedi hanno base principale presso le strutture della parrocchia di Santa Bertilla. Quest’anno i Lupetti del Branco “Cuor Leale” vivranno le vacanze di Branco dal 21 al 28 giugno e i ragazzi e le ragazze del Reparto “Fuoco di Bivacco” saranno al campo estivo dal 10 al 20 agosto: andremo tra i monti! Se siete ragazzi/e con età compresa tra gli 8 e i 14 anni e volete provare l’esperienza dello scautismo, o volete sperimentarvi come adulti nel Servizio educativo attivo nell’associazione, per maggiori informazioni potete contattare Lorenzo al numero 347.1549453. Nel sito internet parrocchiale ogni settimana sono riportate le notizie e gli avvisi della parrocchia. E’ possibile anche iscriversi gratuitamente per ricevere la newsletter settimanale. Naviga su www. santivitoemodesto.it. Tra gli ultimi inserimenti anche il video sulla nostra chiesa prodotto da “Reteveneta” in occasione della trasmissione della San Messa avvenuta lo scorso inverno. L’EVENTO PASQUA 2014 COMUNITA’ IN CAMMINO pag 9 Una nuova occasione di festa per la nostra comunità Don Claudio Sartor, originario di Spinea, ha 35 anni, svolge il diaconato a Martellago Don Claudio Sartor sacerdote e don Filippo Basso diacono Comunichiamo con gioia che don Claudio Sartor, della nostra parrocchia, verrà ordinato sacerdote sabato 24 maggio in Cattedrale a Treviso. E annunciamo che Filippo Basso, seminarista qui da noi, verrà ordinato Diacono il prossimo 3 maggio nella parrocchiale di S. Martino di Lupari. Ci congratuliamo con loro e li ricordiamo fin da ora nella preghiera. Facciamo loro un omaggio, chi vuol contribuire può consegnare in parrocchia o a ai sacerdoti. DON CLAUDIO: LA CHIESA LA MIA NUOVA FAMIGLIA ra poco meno di due mesi sarò prete, ministro di Cristo nella sua Chiesa. Questa consacrazione che cambierà completamente la mia vita si fa sempre più vicina, con essa crescono una certa apprensione, ma anche tanta gioia e entusiasmo. Penso che questa consacrazione cambierà il mio cammino per sempre, il mio – come già ora in modo differente – non sarà più un vivere per me ma un vivere per Cristo e la sua Chiesa. Un’affermazione forte, che posso pronunciare con decisione perché frutto di un lungo cammino fatto col Signore che mi ha chiamato dieci anni fa circa con una proposta tanto sorprendente quanto affascinante: Claudio vuoi mettere la tua vita nelle mie mani? Seguita da una risposta da parte mia affermativa:- Si, lo voglio! In questi giorni abbiamo festeggiato l’annunciazione del Signore, brano evangelico che sento particolarmente significativo per me e il tempo che sto vivendo… “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio”Lc 1,35-37. T La discesa di Gesù nel grembo di Maria, è opera mirabile dello Spirito Santo e con i dovuti distinguo, anche in me è venuto ad abitare il Signore, prima con il battesimo, poi con una proposta vocazionale altissima e ora con la consacrazione sacerdotale. Questo miracolo è frutto dell’opera di Dio, che ora riconosco, come il Dio delle cose impossibili. Se guardo alla mia storia, a quel ragazzino che amava giocare a pallavolo, ascoltare musica da discoteca, stare con gli amici e che non andava mai a Messa, mi viene da sorridere dallo stupore. Vedo la grandezza di Dio che opera in modo stupefacente e dove Lui desidera, con grande libertà e fantasia. La “vita del prete”, se vissuta con dedizione, mi rendo conto non essere facile. Già ora che vivo seppur solo parzialmente da cappellano facendo servizio a Martellago, vedo che è un vita ricchissima di impegni, incontri, attività. Molte volte si è chiamati ad ascoltare e portare le fatiche delle persone. Il tuo tempo, il tuo spazio, i tuoi desideri, non sono più tuoi, ma sono nella mani del Signore e dei fratelli e a volte è un abbandonarsi che richiede fatica. Tutto è possibile a Dio e a chi confida in Lui! Questa non è una frase ad effetto, ma è la verità della vita. Abbandonarsi a Dio è il compimento della vita dell’uomo. Nella mia storia però, non vedo solo un ragazzino e i suoi progetti, ma vedo anche tanti incontri, avvenimenti, preghiere ricevute, dialoghi di tutta una serie di persone che il Signore ha posto lungo la mia strada. Come dimenticare i vari sacerdoti a partire da don Antonio che si sono fatti vicini a me per un dialogo o per una parola di conforto, come dimenticare gli angeli che ho incontrato facendo servizio presso l’Opsa di Sarmeola di Rubano, come dimenticare il gruppo di ragazzi che assieme a Marco e Sara ho curato per tanti anni, come dimenticare infine anche tutte quelle persone che pur non comprendendo a pieno la mia scelta mi sono state vicine (i miei genitori e mio fratello in primis). Tutti questi e altri ancora sono il volto della Chiesa che ora sono chiamato a servire. La Chiesa, proprio in Lei vedo la mia nuova famiglia che non sostituisce ma completa quella di origine e sempre in Lei vedo quella “sposa” che con la scelta del celibato ho scelto di non avere in modo specifico. Ringrazio il Signore e ringrazio tutte quelle persone che hanno pregato e pregano per me nelle varie comunità dove ho vissuto a partire dalla mia parrocchia di origine, quella di Maerne, Castello di Godego e ora Martellago. Chiedo di intensificare la preghiera per me e per gli altri tre fratelli che con me il 24 maggio verranno consacrati sacerdoti. don Claudio Sartor pag.10 PASQUA 2014 COMUNITA’IN CAMMINO IN PARROCCHIA ESTATE 2014 Un tempo da vivere fino in fondo! L occasione di un tempo vissuto fino in fondo, questa è l’esperienza del Grest e dei tanti campiscuola che la parrocchia vuole offrire ai ragazzi e ai giovani della nostra comunità. Da sempre l’estate dona loro un tempo di gratuità maggiore rispetto ai ritmi quotidiani della scuola e delle attività sportive cosicché si trovano di fronte ad un tempo che li rende più disponibili a vivere insieme ai loro coetanei delle “avventure” che li aiutano a crescere sul piano delle relazioni, della conoscenza di sé e della vita meravigliosa che li abita fin da bambini, quella di Dio. E’ un tempo dunque che li invita ad uscire… ma in quale direzione? Credo, infatti, che siano molteplici gli ambienti che i nostri ragazzi possono frequentare nel tempo estivo e che non esista un ambiente che, in senso stretto, si possa definire “non educativo” (nel bene e nel male). Ogni ambiente è “educativo”, nel senso che veicola messaggi e contenuti verso coloro che lo frequentano, ma occorre riflettere sul tipo di educazione che possono realmente offrire. Così la famiglia educa, la scuola educa, lo sport educa, ma anche il bar può educare, così come la piazza della città o le sale giochi educano… la domanda vera perciò è: “Ma a cosa educano questi diversi ambienti?” e soprattutto: “Quali scegliamo noi per i nostri ragazzi e giovani?”. Non è questo il luogo più idoneo per fare un’analisi delle proposte educative che sono a disposizione dei nostri ragazzi nella città di Spinea in tutte le sue sfaccettature, ma è, invece, l’occasione per dire con forza cosa vuole esprimere “l’ambiente parrocchia” per tutti coloro che vogliono partecipare alle iniziative proposte durante l’estate. C’è più di un ingrediente da segnalare ed impastare assieme perché la “ricetta” di una bella estate, per la nostra comunità, comincia dalle piccole cose, a volte sono quelle più semplici: la gioia delle relazioni vere senza la fastidiosa mediazione di tanti strumenti tecnologici che ci fanno perdere la bellezza di guardarci negli occhi mentre parliamo; l’accoglienza di ogni persona nella sua unicità e originalità come valore aggiunto alla comunità; la corresponsabilità come strumento tra adulti e ragazzi che permette di sviluppare l’esigenza del protagonismo e dell’autonomia in modo sano e costruttivo; l’intenzionalità educativa che viene posta all’inizio di ogni attività sia giocosa che riflessiva (niente è posto al caso, tutto alla provvidenza di Dio); la comunione: crediamo che il modo migliore per far crescere i ragazzi sia quello di dargli un tempo e un luogo nel quale far sperimentare loro, la bellezza di incontrare amici e fratelli maggiori (animatori ed educatori) con cui percorrere la loro strada; infine (certamente non per importanza) la “Proponiamo esperienze che diano la reale percezione di un tempo che semplicemente non “passa” per scivolare via” relazione con Gesù: il cuore di ogni attività, la sorgente che invita ciascuno di noi a percorrere le strade della vita come semplici discepoli del Signore. Ecco il perché di un Grest, di tanti campiscuola e delle iniziative estive della parrocchia, ecco il perché dell’impegno di tanti giovani e adulti che regalano il loro tempo per la gioia e la crescita dei nostri ragazzi. Proponiamo esperienze che diano la reale percezione di un tempo che semplicemente non “passa” per scivolare via, ma per attaccarsi a noi, per renderci consapevoli della bellezza di una vita che si sta allargando, che diventa sempre più affascinante, certo, ma ad una condizione, che sia innestata nella “vite della vita”, la relazione con Gesù! don Paolo Slompo NEWS PASQUA 2014 COMUNITA’ IN CAMMINO pag SAN PIO X UN PAPA DI CASA NOSTRA In ricordo dei 100 anni della morte di Papa Pio X nostro conterraneo che fu parroco a Salzano Q uando divenne Vescovo non mancò di andare a Riese, a visitare la mamma anziana. Dopo l’affettuoso abbraccio, pensando quanto la madre doveva essere contenta di una tale nomina, il neo vescovo di Mantova stese la mano e disse :”Guarda qua, mamma, che bell’anello pastorale!”. La mamma, dopo averlo baciato con riverenza, mostrò la sua fede matrimoniale ed esclamò: “È bello! Ma non avresti questo anello se io non avessi il mio”. In quella stessa casetta, nella sua visita del 1985, Giovanni Paolo II volle ricordare “mamma Margherita, una di quelle donne forti e sagge di cui parla la Bibbia delle quali è particolarmente fertile questa terra veneta e trevigiana… Sappiamo che san Pio X riconobbe sempre nell’azione educativa della madre il fondamento della sua fede e della sua vocazione”. A cento anni dalla sua morte, san Pio X, ritorna a parlarci di quella trasmissione della fede che vede nella famiglia il suo primo ambito. Poco sarebbe servito il suo celebre catechismo se poi in famiglia quelle nozioni di fede non avessero trovato una traduzione nella vita di fede quotidiana. È quanto oggi avvertiamo particolarmente necessario e che invece sempre più non si riscontra nell’azione educativa familiare. Eppure continuano, talora nascoste e discrete, delle presenze che assicurano una trasmissione della fede. Sono quelle di tante persone anziane, umili e semplici come mamma Margherita. Persone malate ED INFERME Capita, purtroppo, di celebrare funerali di persone che da lunghi periodi erano immobilizzati in casa o in ospedale, ammalati di cui non sapevamo nulla. Credo sia bello per quanto possibile, essere avvertiti ed accompagnare anche nella fede con i Sacramenti della Consolazione e della Guarigione. Si può avvertire in canonica. E’ vero anche che in ospedale c’è l’assistenza religiosa. Ci si può rivolgere ad essa. Vorremmo che sempre meno fosse anonima la vita anche di parrocchia e le celebrazioni. EDUCATI DAL VANGELO ALLA CULTURA DEL DONO Questo è stato il tema della 22ª Giornata del Malato che si celebra in Italia e nel mondo l’11 febbraio di ogni anno. Quanto importante è educare alla cultura del dono sia le persone malate, che gli operatori sanitari, che i familiari dei malati, sia le comunità cristiane! La vita dell’uomo è un dono ricevuto e trova la sua pienezza e il suo compimento solo quando viene ridonata con generosità ai fratelli. Ma perché questo sia possibile dobbiamo lasciarci educare dalla forza dello Spirito Santo perché la carità e la misericordia possano abitare tra di noi, in una società sempre più individualistica con forti accenti di egocentrismo. Curare la cultura della vita nelle circostanze odierne combattendo la cultura dello scarto, come dice Papa Francesco, che tende a diventare mentalità comune che emargina. Va tutelata la persona, la vita umana, specie se indifesa e povera e disabile o se non serve ancora perché non nata, o non serve più perché anziana. Impariamo da Gesù a fare dono di noi stessi. Nell’evento Pasquale 11 UN INVITO A COMPIERE AZIONI CARITÀ C ome è tradizione - non solo in Quaresima e nel periodo pasquale l’invito è a vivere azioni di carità e solidarietà. La cassetta Caritas per le missioni diocesane; le offerte per famiglie in difficoltà (si possono consegnare in canonica o ai sacerdoti); raccolta di generi alimentari per famiglie bisognose (in chiesa o in canonica) che verranno distribuiti dalle Caritas parrocchiali; e poi visita ai malati, alle persone sole. La fede si mostra e si vive nella carità concreta, nel fare il bene sempre. Confessioni in chiesa al sabato In chiesa al sabato dalle ore 15.30 in poi i sacerdoti sono disponibili per le confessioni e un conforto spirituale utile alla crescita della fede. vediamo la vita donata e risorta. Per amore Gesù dona se stesso, per amore il Padre lo fa risorgere. Se Dio ci ha amato così, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri e se Lui ci ha donato la vita, anche noi la doniamo per i fratelli. Dice papa Benedetto XVI “Accettare l’altro che soffre significa assumere in qualche modo la sua sofferenza, cosicché essa diventa anche mia”. Ma proprio perché è diventata sofferenza condivisa, questa è penetrata dalla Presenza di un Altro e dalla sua Luce d’amore. La con-solatio è un essere con, nella solitudine che ora non lo è più. Chi sta accanto al malato come gli operatori sanitari e i familiari, sono ministri della vita, protagonisti della cultura della vita che promuovono. Essere accanto al malato, sostenere, curare con tanta delicatezza e attenzione, è una presenza preziosa e dice l’umanità di quella persona. Il Signore ci aiuti ed aiuti i malati, chi li segue e li cura. (d. A.) pag.12 PASQUA 2014 COMUNITA’IN CAMMINO AGENDA PASQUA 2014 Orari e celebrazioni SAN VITO E MODESTO DOMENICA 13 APRILE (Domenica delle Palme) LUNEDÌ, MARTEDÌ, MERCOLEDÌ SANTO Ore 8.30 S. Messa. Adorazione ore 9.00 - 12.00 e dalle 15.00 alle 18.30. Lunedì anche dalle 20.30 alle 22.00 con possibilità della confessione. SABATO SANTO Ore 21.00 in Centro Veglia Pasquale, Battesimi ed Eucarestia DOMENICA 20 APRILE SANTA PASQUA Sante Messe con orario festivo (8.00 - 9.15 - 10.30 - 11.30 - 18.30). Ore 9.30 al Graspo; ore 10.30 a Fornase Ore 16.00 Vespro e Benedizione Eucaristica LUNEDÌ 21 APRILE (lunedì dell’Angelo) Ore 8 - 9.15 - 10.30 - 18.30 in Centro S. Messa Ore 11.30 Battesimi senza Messa A Fornase martedì ore 15.00 -19.00 adorazione e confessioni GIOVEDÌ SANTO (Si ricorda l’istituzione dell’Eucarestia e del Sacerdozio) Ore 9.30 a Treviso in Cattedrale S. Messa del Crisma Ore 16.00 in Centro S. Messa per fanciulli, ragazzi ed anziani Ore 20.30 S. Messa nella Cena del Signore e lavanda dei piedi. Segue la veglia di preghiera dopo la Messa per tutta la notte VENERDÌ SANTO Passione e morte di Gesù (giorno penitenziale: astinenza e digiuno) Ore 15.00 in Centro Via Crucis Ore 17.00 al Graspo Via Crucis Ore 17.00 a Fornase Via Crucis Ore 20.30 in Centro Celebrazione della Passione del Signore bacio del crocifisso e processione della nostra parrocchia dalla chiesa, per via Tintoretto, via Giotto, via Cattaneo, chiesa. Le famiglie sono invitate ad addobbare i balconi lungo il percorso. C O M U N I TÀ in cammino I I Ore 10.30 a Fornase S. Messa Sospesa la Messa al Graspo CONFESSIONI Nella Settimana Santa: durante l’Adorazione eucaristica Confessioni comunitarie: Giovedì 10 ore 20.45 per i giovani a SS. Vito e Modesto Martedì 17aprile ricorderemo nella S. Messa delle 18.30 il 27° anniversario della morte di don Enrico Cagnin .................................................................. PROSSIMO CORPUS DOMINI In occasione del Corpus Domini il 22 giugno le parrocchie di Spinea organizzeranno insieme la processione Diocesi di Treviso Parrocchia Ss. Vito e Modesto Piazza Marconi, 64 - 30038 Spinea (Ve) tel. e fax 041.990196 ORARIO SS. MESSE Centro: prefestiva ore 18.30 festiva 8, 9.15, 10.30 - 11.30. Alle 18.30 a Santa Bertilla Fornase: 10.30 Graspo: 9.30 www.santivitoemodesto.it e-mail: [email protected] Impaginazione e grafica: Paolo Favaretto Sante Messe con orario festivo (8.00 - 9.15 - 10.30 - 11.30 - 18.30) In centro ore 9.10 Benedizione delle Palme. Al Graspo e a Fornase prima delle S. Messe. ore 16.00 prima confessione
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