12 45 67 18 36 .Cronaca di Torino STAMPA .LA MERCOLEDÌ 25 MARZO 2015 FIRME FALSE Pd diviso, il presidente del Piemonte minaccia di non aspettare il Tar “Meglio andare a votare a maggio” Chiamparino: “Ma solo se le dimissioni non bloccano il pagamento dei debiti pregressi” Sulla Stampa Sulla graticola Sergio Chiamparino (in foto con il vice Reschigna e con il capogruppo Pd Gariglio) non ci sta a restare per mesi sulla graticola e potrebbe lasciare la guida della Regione L’interesse del Piemonte è realizzare le riforme avviate e non una campagna elettorale permanente MAURIZIO TROPEANO Nel partito democratico in tanti hanno pensato che la presa di posizione di Sergio Chiamparino sulla vicenda delle firme false - «nel momento in cui diventasse evidente che ci si mette sulla stessa strada di Cota, un minuto dopo firmerò la mia lettera di dimissioni» - fosse una fuga in avanti. Nessuno, fino a ieri sera, però aveva esternato quel sentimento. Mauro Laus, presidente del Consiglio regionale, ha scelto la riunione di quella che è stata ribattezzata la nuova corrente fassiniana del Pd (presente tra gli altri anche il numero due della giunta regionale, Aldo Reschigna), per aprire la partita: «Da un punto di vista personale è un ragionamento che gli fa onore, ma il suo ruolo istituzionale gli impone un senso di responsabilità che va oltre la sua persona perché in gioco c’è la difesa dell’interesse pubblico». Piani diversi Per Laus è necessario tenere distinta la via giudiziaria da quella politica, non «per difendere le poltrone ma l’interesse della società piemontese che dalla Regione si attende riforme e certezze sulle risorse e non certo una campagna elettorale permanente». Secondo il presidente del Consiglio regionale, infatti, «è bastato l’annuncio di un’intenzione a farci ripiombare nel Mauro Laus presidente del Consiglio regionale REPORTERS L’affondo del presidente del Consiglio regionale “Dimissioni? Chiamparino lasci lavorare i giudici” La commissione d’indagine del Pd punta sulle federazioni provinciali Sulla «Stampa» Dibattito con i vertici del partito Chiamparino: “Sulle firme qualche pasticcio c’è stato” Il governatore torna sulle dimissioni, nel Pd si riaprono i giochi ALESSANDRO MONDO «Il mio cuore è sempre rosso, anzi: di più», aveva professato orgogliosamente in Consiglio regionale, l’anno scorso, replicando agli attacchi di una consigliera dei Cinque Stelle. Ieri si è definito «comunista», strappando l’ennesimo applauso alla platea dei democratici riuniti alla Fondazione Sandretto. «Costruiamo il partito per l’Italia che cambia» si intitolava l’incontro presenziato da Matteo Orfini e Lorenzo Guerini, presidente e vicesegretario nazionale del Pd. ha riaperto i giochi anzitempo: dalla candidatura di Piero Fassino e magari di Davide Gariglio in Regione, se Chiamparino dovesse decidere di non riprovarci, a quella di Stefano Esposito alle primarie per la scelta del candidato sindaco in antitesi «agli ex- ragazzi di via Chiesa della Salute». «Ogni cosa a suo tempo», ha tagliato corto il senatore Pd, organizzatore dell’incontro con Anna Rossomando, rintuzzando le domande dei giornalisti. Le primarie che, secondo Chiamparino, vanno regolamentate in qualche modo: «Far votare solo gli iscritti quando deve essere scelto un candidato monocratico può essere limitante, ma anche affidarsi a chi va a votare all’ultimo minuto è un po’ troppo». «Se diventasse chiaro che si finisce sulla strada di Cota, mi dimetterei» «Non finirò come Cota» Esposito si scalda per il dopo Fassino A fare «outing» politico è stato ancora una volta Sergio Chiamparino, da un anno alle prese con i disastrati conti della Regione e da qualche mese rincorso dal pastrocchio delle firme false raccolte dal suo partito alle ultime elezioni. Vai a sapere se, con il senno di poi, il governatore rimpiange la poltrona più alta della Compagnia di San Paolo. Di certo nelle ultime settimane non ha perso occasione per marcare il punto sulle irregolarità sotto la lente del Tar e della Procura. tasse chiaro», nelle dichiarazioni a seguire) che ci si mette sulla strada che ha seguito la vicenda di Cota, e di Bresso, un minuto dopo arriverà a Laus la lettera con le mie dimissioni». Cioè al presidente del Consiglio regionale. «Non siamo attaccati alle poltrone», ribadisce più tardi ad un operatore della tv. «Pronto a dimettermi» Ingorgo elettorale Tra i candidabili in Regione, in caso di elezioni, c’è il sindaco Fassino. Stefano Esposito (nella foto con Lorenzo Guerini) in lista per le primarie per il sindaco 10 mesi Da tanto è in carica il presidente della Regione Sergio Chiamparino eletto a fine «qualche pasticcio c’è stato». Non si sa nemmeno se sarà un futuro più o meno breve: le dimissioni potrebbero arrivare il 9 luglio «o giù di lì», come aveva detto in Consiglio, per tornare al voto «approfittando della finestra elettorale autunnale». O ad ottobre, nuova ipotesi che nei giorni scorsi Chiamparino non ha nè confermato nè smentito, facendo coincidere le elezioni anticipate Il partito Un bel garbuglio: se possibile, superiore a quello che il partito vive nel Sergio Chiamparino presente. Nè popresidente teva sfuggire la Regione Piemonte presenza di Orfini e Guerini, interpretata da molti come il segno dell’attenzione con cui i vertici nazionali seguono una partita ricca di implicazioni. mesi «Spero che Chiamparino possa La data governare il Piemonte il più a lunentro la quale go possibile e che non siano neChiamparino cessarie le dimissioni - ha compotrebbe mentato Orfini -: vedremo cosa decidere di emerge dall’inchiesta. «No comdimettersi: ment» di Guerini, che ha aperto sempre che un altro fronte politico: ««Bisol’udienza del gna rivisitare il ruolo degli eletto- 3 Sergio Chiamparino si è detto convinto che nella raccolta delle firme qualche pasticcio è stato fatto. 1 clima che precede il voto e porta con sé incertezza e disorientamento, un clima che prelude alla paralisi, esattamente ciò di cui il Piemonte e i piemontesi non hanno alcun bisogno». Il problema è che Chiamparino ha ammesso che nella raccolta delle firme qualche pasticcio c’è stato e diventa difficile non tenerne conto anche dal punto di vista politico e della credibilità di un’azione di governo. Pure Laus ammette che, probabilmente, ci sono stati errori ma aggiunge che «tocca ai magistrati accertare le responsabilità penali». Ecco perché «personalmente resto convinto che si debbano lasciarli lavorare senza cercare cavilli ma sviluppando le nostre tesi difensive». a capire quali moduli siano stati effettivamente alterati e possibilmente da chi. I risultati non arriveranno prima di un mese. Le perizie calligrafiche La relazione della commissione d’inchiesta interna del Pd dovrebbe invece arrivare prima. I commissari si riuniranno praticamente ogni giorno fino a Pasqua. Ieri c’è stato un lungo confronto con lo staff regionale, compreso chi durante gli interrogatori in procura si è avvalso della facoltà di non rispondere. La presidente della Commissione, Rosanna Abbà, però, mette La commissione interna Dunque è sbagliato «che la politica anticipi le decisioni dei magistrati». Quei pm che proseguono nell’indagine partita dall’esposto del leghista Borghezio: gli indagati sono undici (sette politici e quattro dipendenti del Pd) e la procura ha incaricato Rosanna Ruggeri, perito calligrafico, cui è stata affidata una consulenza che punta subito m chiesta di cedur abbiamo te le su ce ne ha caso ta ventar mostr senza responsabilità Ieri Mauro Laus ha dichiarato che Chiamparino avrebbe dovuto lasciare lavorare i giudici. 1 MAURIZIO TROPEANO «Personalmente non sono interessato agli interna corporis del Pd. Dunque, non solo confermo la mia volontà di dimissioni nel caso il Tar non arrivasse ad una decisione chiara in tempi rapidi, ma sto anche cercando di capire se ci sono le condizioni per accelerare questa scelta in modo da rientrare nella finestra di maggio». E Sergio Chiamparino sta cercando di capire se c’è la «possibilità di restare in carica come commissario ad acta per pagare i debiti pregressi anche nel caso di dimissioni dalla presidenza del Piemonte». Quella nomina, infatti, ha permesso alla Regione e alle Asl di pagare fornitori in attesa da anni immettendo liquidità nel sistema economico e «contribuendo a ridare fiducia al sistema delle imprese», come ha riconosciuto Licia Mattioli, presidente dell’Unione Industriale. «Finora - ammette LAPRESSE Lo spettro delle urne Chiamparino sta cercando di capire se c’è la possibilità di restare in carica come commissario ad acta per pagare i debiti pregressi anche nel caso di dimissioni dalla presidenza del Piemonte Chiamparino - ho agito con cautela, ma se dovessi appurare che i due ruoli non sono collegati allora avrei ancora meno remore a lasciare e mandare l’ente a elezioni». Pichetto (F.I.) «Il Piemonte sta pagando il prezzo delle divisioni del Pd tra gli uomini di Fassino e i sostenitori di Chiamparino» Voto con nuova squadra? «L’interesse del Piemonte sono le riforme e non una campagna elettorale permanente» Mauro Laus Presidente del Consiglio Regionale Laus resta solo Il governatore, dunque, non ha alcuna intenzione di raccogliere l’invito/appello/critica arrivato dal presidente del Consiglio regionale, Mauro Laus, di restare in carica «aspettando le decisioni della magistratura e senza sostituirsi ad essa» perché «l’interesse del Piemonte è la realizzazione delle riforme avviate e non una campagna elettorale permanente». Laus, intervenendo alla riunione della componente fassiniana, ha dato voce al malessere di tanti consiglieri regionali Pd e di un partito che di fatto ha subito la scelta di Chiamparino. In quella stessa riunione, però, il vicepresidente dalla Giunta, Aldo Reschigna, ha subito rintuzzato l’affondo di Laus: «Abbiamo scelto la strada della chiarezza e non quella di chi vuole stare tre o quattro anni appeso a dei ricorsi». Gariglio, linea confermata E il segretario regionale, Davide Gariglio, conferma la decisione presa nella direzione regionale del Pd in cui solo due esponenti vicini a Fassino, il sindaco di Alessandria, Rita Rossa, e Giancarlo Quagliotti, della segreteria regionale, contestarono apertamente Chiamparino. «La posizione di Laus ha anche una sua ragionevolezza, ma personalmente sono vincolato alla decisione del partito». Da allora, però, il partito si è avvitato in una faticosa ricerca sulle cause e anche su eventuali colpevoli del pasticcio delle firme false. Una ricerca che si porta dietro titoli di giornali e un pressing mediatico che giorno dopo giorno ha fatto montare l’insofferenza di Chiamparino e il suo disinteresse «per gli interna corporis del Pd». Dunque, meglio andare al voto per rompere l’incertezza anche se Chiamparino non ha ancora deciso se sarà alla testa della coalizione di centrosinistra. Parlando con persone a lui vicine, però, avrebbe messo in chiaro che un’eventuale ricandidatura sarebbe legata ad un sostanziale rinnovamento della squadra consiliare. Chiamparino, infatti, è convinto che la vicenda, agli occhi degli elettori, non possa essere liquidata soltanto come una falsa partenza e dunque non sia corretto tornare ai blocchi e correre come se niente fosse successo. Ragionamenti che nel partito potrebbero essere uno dei motivi della distanza con il presidente. Il banco di prova per la maggioranza sarà il vertice del primo aprile convocato per discutere dei tagli di bilancio su settori chiave come trasporti, cultura e welfare. Tagli difficili da spiegare in caso di elezioni anticipate. «Abbiamo scelto la strada della chiarezza e non quella di chi vuole stare appeso a dei ricorsi» Aldo Reschigna Vicepresidente della Giunta regionale Le previsioni del secondo trimestre 2015 Cota (Lega) «Il ritorno alle urne è scontato e il Piemonte subisce l’immobilismo amministrativo per colpa della sinistra» Occupati e produzione in crescita gli industriali vedono la ripresa “Però in Regione serve stabilità” Retroscena secondo l’Unione Industriale dovrebbero servire per rilanciare le politiche attive per il lavoro. Gli stimoli del Jobs Act Bertola (M5S) «Chiamparino e Laus fanno il gioco delle parti e i richiami alla responsabilità sembrano più richiami alla poltrona» O ccupazione: +6,9 per cento. Produzione: più 11,8%. Nuovi ordini: in crescita del 14%. Export: ancora in aumento del 16 per cento. E poi: cassa integrazione in calo e crescita del tasso di utilizzo degli impianti. Licia Mattioli, presidente dell’Unione Industriale di Torino, di solito molto prudente, trattiene a fatica la voglia di gridare ai quattro venti che finalmente è arrivata la «svolta» rispetto ad un lungo ciclo depressivo. Ecco perché Mattioli, pur non entrando nel merito della vicenda delle firme false, non nasconde le sue preoccupazioni perché «ogni cambiamento istituzionale crea per- turbazioni e, soprattutto ora che la fiducia nelle imprese è risalita non ci sarebbe bisogno di cominciare da capo». Dunque «sarebbe meglio continuare per non perdere l’abbrevio». Anche perché le imprese continuano ad avere difficoltà ad ottenere prestiti e il «sistema economico per consolidare la ripresa ha necessità di poter utilizzare i fondi europei per la ricerca ed è per questo che siamo in pressing sulla Regione». Del resto il mondo economico ha in qualche modo ha accolto con favore lo spostamento a luglio dell’udienza del Tar perchè questo ha permesso di impostare la programmazione dei fondi comunitari. Fondi che Giuseppe Gherzi, direttore dell’Unione, invita la Regione ad utilizzare il contratto di ricollocazione per trovare lavoro agli over 50 espulsi dal mercato del lavoro. Una misura che ha a disposizione una dotazione nazionale di 52 milioni. Norme previste nei decreti attuativi del Jobs Act che secondo l’Unione Industriale sono alla base della volontà annunciata da due imprese su tre di procedere ad assunzioni a tempo indeterminato nel corso dell’anno. «Nove imprenditori su dieci - spiega Mattioli - legano questa disponibilità alle misure previste dal Jobs Act e dalla legge di Stabilità». Il ritorno dell’ottimismo I risultati dell’indagine congiunturale sulle aspettative per il secondo semestre del Inversione di tendenza Per Licia Mattioli, presidente dell’Unione Industriale, è una svolta: era dalla fine del 2011 che non c’era così ottimismo 2015 di un campione di oltre 350 aziende mettono in evidenza come «dopo tre anni e mezzo dobbiamo registrare il ritorno di un clima di fiducia ottimistico». Era dalla fine del 2011 che le imprese manifatturiere «non facevano previsioni di espansione per i prossimi tre mesi con attese di aumento di produzione e ordini». Tirano la volata export e il settore dei servizi che registra «sensibili progressi a due cifre nel valore di tutti gli indicatori». Redditività compresa che invece ha ancora un segno negativo per le aziende manifatturiere. Complessivamente le imprese continuano ad essere pessimiste per quanto riguarda gli investimenti che «mostrano, per ora, solo deboli segnali di accelerazione». Segnali incoraggianti, ma «non bisogna illudersi che siano sufficienti per una ripresa solida e duratura che ci consenta di recuperare il terreno perduto in sette anni di crisi». Ecco perchè «questi segnali vanno sostenuti e rafforzati proseguendo sulla strada delle [M.TR] riforme». 12 45 42 .VCO STAMPA .LA MERCOLEDÌ 25 MARZO 2015 In breve LUNEDÌ SERA INCONTRO CHIARIFICATORE DOPO SETTIMANE DI DIVISIONI Sanità, “scoppia” la pace tra i sindaci dell’Ossola Verbania Carabinieri, controlli per arginare i furti 1 Il “ProntiaparlareconlaRegionedimedicinaterritoriale,nondelDea” Ospedale San Biagio LUCA BILARDO DOMODOSSOLA «Quello del 2 marzo è stato un incidente di percorso: ora abbiamo ritrovato la compattezza necessaria per portare avanti le battaglie in difesa del San Biagio». Per il sindaco di Premosello Giuseppe Monti l’incontro informale di lunedì sera tra gli amministratori dell’Unione Valle Ossola (che raggruppa 19 Comuni) ha sancito la pace dopo divisioni e incomprensioni delle ultime settimane sul tema della sanità. Altri suoi colleghi - meno ottimisti - vedono solo una tregua momentanea. Sta di fatto che quello di lunedì è stato il primo faccia a faccia tra un numero cospicuo di amministratori dopo giorni botte e risposte fatti a colpi di comunicati stampa e annunci Facebook; benché non fosse l’unico punto all’ordine del giorno è stata la sanità a tenere banco. Stavolta - a differenza di lunedì 2 - c’era Enrico Borghi. Assente però il sindaco di Domodossola Mariano Cattrini (sostituito dal capogruppo del Pd in Consiglio Davide Bolognini), defezione che ha creato malumori. I sindaci dell’Ossola aspettano l’arrivo del governatore Chiamparino per discutere dei tagli alla sanità L’incontro è previsto dopo Pasqua Verbania Finti funzionari Enel truffano gli anziani 1 Parecchi abitanti di Suna hanno segnalato nla presenza di un uomo e una donna che suonano alle porte delle abitazioni spacciandosi per funzionari dell’Enel che devono entrare in casa per controlli contratti e bollette. Si tratta di truffatori: le forze dell’ordine raccomandano la sollecita segnalazione. [S. R.] Verbania Educare alla legalità Incontro a Trobaso 1 Incontro Le tre richieste accolte «Le tre richieste che all’unanimità i sindaci avevano lanciato hanno ottenuto risposte - spiega Monti - la Regione ha annunciato la restituzione dei 30 posti di continuità assistenziale, Chiamparino verrà in Ossola e si sta organizzando l’incontro con il ministro Lorenzin. A questo punto siamo disponibili a sederci a parlare di medicina territoriale, ma solo di quello. Su dove deve stare il Dea, cioè al San Biagio, noi ci rifacciamo alla decisione della rappresentanza dei sindaci dell’Asl: su questo non c’è da discutere». Sulla linea del dialogo ha lavorato il presidente dell’Unione valle Ossola Marzio Bartolucci (primo cittadino di Villadossola): «Alla fine era molto più quello che univa, rispetto a quello che divi- comando provinciale dei carabinieri intensifica la lotta per arginare i furti negli appartamenti. E’ per questo che la scorsa settimana ogni giorno sono state impiegate 30 pattuglie, con il coinvolgimento di 60 militari, per controllare le zone più periferiche della provincia. In sette giorni sono scattati 300 posti di blocco che hanno reso possibile il controllo di 540 veicoli e l’identificazione di 730 persone. Nel corso delle operazioni sono state fatte 70 contravvenzioni per un importo di 5.500 euro. [F. RU.] Statale valle Vigezzo LavoritraReePonteRibellasca «C’èlacoperturafinanziariadiAnas» 1 Le dimissioni del ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, non influiranno sull’iter di progettazione dei lavori previsti sull’ultimo tratto, tra Re e il confine svizzero di Ponte Ribellasca, della statale 3337 della Val Vigezzo. Lo conferma arriva dal sindaco di Malesco e presidente dell’Unione dei comuni della Val Vigezzo, Enrico Barbazza. Quest’ultimo ha ricevuto i ragguagli in una lettera inviatagli dal parlamentare del Pd Enrico Borghi che è membro della Commissione ambiente, lavori pubblici e territorio della Camera. «L’Anas - dichiara Barbazza - garantirà la copertura finanziaria per la progettazione. Entro fine aprile il progetto preliminare verrà presentato con un incontro pubblico qui in Val Vigezzo. I costi per l’intervento si attesteranno intorno ai 70 milioni, una cifra ritoccata verso il basso rispetto allo studio di fattibilità del 2009». [F.RU.] Retroscena DOMODOSSOLA deva - commenta - ribadiamo che Cattrini e Monti sono i rappresentati dell’Ossola in tema sanità e hanno la fiducia di tutti. In caso di necessità saranno affiancati dai presidenti delle Unioni dei comuni». Per Borghi è ora di iniziare a parlare di medicina territoriale «e di lavorare seriamente sul tema delle emergenze, considerando il pilastro pubblico in Ossola e una rivisitazione delle convenzioni con i privati nel Verbano». Assente Cattrini, una stoccata alla Regione arriva da Bolognini. «Il mio sindaco rispetterà quanto ha firmato e quindi si siederà al tavolo tecnico per parlare di medicina territoriale - spiega - per i 30 posti di continuità assistenziale dopo l’annuncio del ripristino non ci sono stati fatti concreti: chiediamo il rispetto della parola data». aperto alla cittadinanza con il giudice Adriano Patti per parlare di educazione alla legalità è organizzato dal comitato dei genitori dell’Istituto comprensivo di Trobaso questa sera alle 20,45 alla scuola primaria Bachelet. Il magistrato presenterà il suo ultimo libro «Perchè la legalità?» - Le ragioni di una scelta con prefazione di don Ciotti. [S. R.] Verbania Progetto preliminare per via Motta Santa 1 Via libera del Comune al progetto preliminare per il rifacimento della pavimentazione di via della Motta Santa a Fondotoce. [F. RU.] Omegna Consiglio comunale Novità nella Lega 1 Alle 18,30 Consiglio comunale al Forum con l’ingresso del consigliere Franco Lucchini nella Lega Nord al posto del dimissionario Sergio Bisoglio. Si voterà anche una variante parziale al piano regolatore. [L. ZIR.] Domo, prove di forza nel Pd in vista delle comunali 2016 I del dialogo «sempre e comunque», che a Domodossola fa riferimento a Damiano Delbarba, con sottesa la figura di Enrico Borghi e della segreteria provinciale. E poi c’è il gruppo dei «mediatori» con Chiello e il capogruppo in Consiglio comunale Davide Bolognini, favorevoli a qualche spiraglio di trattativa con Torino, ma pronti a dare battaglia in caso di chiusura del Dea del San Biagio. Il documento All’interno di questo clima settimana scorsa il direttivo del circolo di Domodossola ha ap- provato all’unanimità un documento, nato in risposta alle polemiche dopo la riunione in cui Cattrini annunciò la volontà di dimettersi in caso di chiusura del Dea. Nel documento - che ha avuto l’ok alla presenza anche del sindaco - viene ribadito come l’incontro del 2 marzo «non sia stato un momento esaltante per la politica», che in futuro si deve trovare «un miglior coordinamento e confronto tra sindaci» e poi si lancia un credito alla Regione sostenendo che «abbiamo fiducia nel fatto che il problema del Dea possa risolversi positivamente». Fino a qui un testo bi- partisan. C’è poi una frase sibillina, seppur smorzata dalla retorica della politica. «Il Pd domese ribadisce la ferma convinzione che sia necessario portare a termine la legislatura per continuare l’attuazione dei punti del programma compreso il mantenimento del Dea». Il messaggio è per chi, nel Pd, aveva sondato la possibilità di una sfiducia immediata a Cattrini «dall’interno», ma aveva trovato la porta sbarrata. Il sindaco, intanto, continua a ripetere da giorni che non si siederà a nessun tavolo in cui si parla di Dea e che sulle dimissioni non torna indietro. AVEVA 67 ANNI Oggi l’addio a Pingitore ex assessore di Gravellona Lutto a Gravellona per la scomparsa di Romano Pingitore, ex consigliere comunale e anche assessore nella giunta guidata da Anna Di Titta. Si è spento all’età di 67 anni, dopo un lungo periodo di malattia, interventi chirurgici e continui problemi che lo avevano anche costretto a non prolungare più la sua attività amministrativa. Aveva lavorato come operaio alla Legatoria del Verbano ed era in pensione ormai da diversi anni. Molto attivo sia nell’attività amministrativa che nella passione per lo sport e per la corsa in particolare, una persona apprezzata e molto conosciuta in città per le sue doti umane. Il funerale sarà celebrato oggi alle 15,30 nella chiesa parrocchiale. Lascia la moglie Gioconda e i figli Davide, Doriano e Giuseppe, quest’ultimo molto noto nel mondo del calcio locale per i suoi importanti trascorsi da giocatore. Nell’attività amministrativa Pingitore era stato consigliere comunale nel mandato con il sindaco Anna Di Titta, che lo aveva visto poi diventare assessore ai lavori pubblici fino al 2009. «Una persona prima di tutto onesta e solare, aveva sempre una buona parola per tutti e grande capacità di ascoltare - lo ricorda l’ex sindaco Di Titta - da assessore poi si era messo ancora di più al servizio della comunità con la grande passione che lo distingueva. È una perdita dolorosa per la nostra comunità, ha lasciato un bel ricordo in tanti gravellonesi». [L.ZIR.] Sindaco Mariano Cattrini ha annunciato le dimissioni in caso di chiusura del Dea Ma Cattrini potrebbe correre da solo n primo piano ci sono le differenti posizioni sulla sanità, ma sullo sfondo già si intravedono le mosse in vista delle elezioni amministrative della primavera 2016. E’ quanto succede all’interno del Pd di Domodossola, spaccato quanto meno in tre correnti che a fatica per il momento - vengono tenute insieme dal segretario cittadino Alessandro Chiello. Da un lato ci sono quelli pronti al braccio di ferro con la Regione - e di conseguenza con i vertici del partito - guidati da Mariano Cattrini. Dall’altro chi sostiene la linea Romano Pingitore Questo benché nel testo approvato dalla direzione cittadina del Pd si invita «Cattrini a farsi parte attiva nelle sedi opportune affinché possano essere conseguiti quei risultati che i cittadini si aspettano da lui». In questo scenario si inseriscono l’arrivo - ai primi di aprile - di Chiamparino a parlare di sanità e soprattutto i movimenti in vista delle elezioni del prossimo anno. In città si parla già di primarie, ipotesi alla quale anche lo stesso Cattrini non avrebbe detto di no, benché stia sondando pure la strada di una propria lista civica. Di fronte troverebbe l’attuale consigliere provinciale Delbarba (che godrebbe dell’appoggio dei vertici del partito provinciale) e forse un outsider, magari proveniente dal mondo delle associazioni. [L.BIL.]
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