TORINO - anaao assomed piemonte

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36 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 25 MARZO 2015
FIRME FALSE
Pd diviso, il presidente del Piemonte minaccia di non aspettare il Tar
“Meglio andare a votare a maggio”
Chiamparino: “Ma solo se le dimissioni non bloccano il pagamento dei debiti pregressi”
Sulla Stampa
Sulla graticola
Sergio Chiamparino
(in foto con il vice Reschigna
e con il capogruppo
Pd Gariglio)
non ci sta a restare per mesi
sulla graticola e potrebbe
lasciare la guida della Regione
L’interesse del
Piemonte è realizzare
le riforme avviate
e non una campagna
elettorale permanente
MAURIZIO TROPEANO
Nel partito democratico in
tanti hanno pensato che la
presa di posizione di Sergio
Chiamparino sulla vicenda
delle firme false - «nel momento in cui diventasse evidente che ci si mette sulla
stessa strada di Cota, un minuto dopo firmerò la mia lettera di dimissioni» - fosse una
fuga in avanti. Nessuno, fino a
ieri sera, però aveva esternato
quel sentimento. Mauro Laus,
presidente del Consiglio regionale, ha scelto la riunione
di quella che è stata ribattezzata la nuova corrente fassiniana del Pd (presente tra gli
altri anche il numero due della
giunta regionale, Aldo Reschigna), per aprire la partita:
«Da un punto di vista personale è un ragionamento che
gli fa onore, ma il suo ruolo
istituzionale gli impone un
senso di responsabilità che va
oltre la sua persona perché in
gioco c’è la difesa dell’interesse pubblico».
Piani diversi
Per Laus è necessario tenere
distinta la via giudiziaria da
quella politica, non «per difendere le poltrone ma l’interesse della società piemontese
che dalla Regione si attende
riforme e certezze sulle risorse e non certo una campagna
elettorale permanente». Secondo il presidente del Consiglio regionale, infatti, «è bastato l’annuncio di un’intenzione a farci ripiombare nel
Mauro Laus
presidente
del Consiglio regionale
REPORTERS
L’affondo del presidente del Consiglio regionale
“Dimissioni? Chiamparino
lasci lavorare i giudici”
La commissione d’indagine del Pd punta sulle federazioni provinciali
Sulla «Stampa»
Dibattito con i vertici del partito
Chiamparino: “Sulle firme
qualche pasticcio c’è stato”
Il governatore torna sulle dimissioni, nel Pd si riaprono i giochi
ALESSANDRO MONDO
«Il mio cuore è sempre rosso,
anzi: di più», aveva professato
orgogliosamente in Consiglio regionale, l’anno scorso, replicando agli attacchi di una consigliera dei Cinque Stelle. Ieri si è definito «comunista», strappando
l’ennesimo applauso alla platea
dei democratici riuniti alla Fondazione Sandretto. «Costruiamo il partito per l’Italia che cambia» si intitolava l’incontro presenziato da Matteo Orfini e Lorenzo Guerini, presidente e vicesegretario nazionale del Pd.
ha riaperto i giochi anzitempo:
dalla candidatura di Piero Fassino e magari di Davide Gariglio
in Regione, se Chiamparino dovesse decidere di non riprovarci, a quella di Stefano Esposito
alle primarie per la scelta del
candidato sindaco in antitesi
«agli ex- ragazzi di via Chiesa
della Salute». «Ogni cosa a suo
tempo», ha tagliato corto il senatore Pd, organizzatore dell’incontro con Anna Rossomando, rintuzzando le domande dei
giornalisti. Le primarie che, secondo Chiamparino, vanno regolamentate in
qualche modo:
«Far votare solo
gli iscritti quando deve essere
scelto un candidato monocratico può essere limitante, ma anche affidarsi a chi
va a votare all’ultimo minuto è un
po’ troppo».
«Se diventasse
chiaro che si finisce
sulla strada di Cota,
mi dimetterei»
«Non finirò come Cota»
Esposito si scalda per il dopo Fassino
A fare «outing» politico è stato
ancora una volta Sergio Chiamparino, da un anno alle prese
con i disastrati conti della Regione e da qualche mese rincorso dal pastrocchio delle firme
false raccolte dal suo partito alle ultime elezioni. Vai a sapere
se, con il senno di poi, il governatore rimpiange la poltrona
più alta della Compagnia di San
Paolo. Di certo nelle ultime settimane non ha perso occasione
per marcare il punto sulle irregolarità sotto la lente del Tar e
della Procura.
tasse chiaro», nelle dichiarazioni
a seguire) che ci si mette sulla
strada che ha seguito la vicenda
di Cota, e di Bresso, un minuto
dopo arriverà a Laus la lettera
con le mie dimissioni». Cioè al
presidente del Consiglio regionale. «Non siamo attaccati alle poltrone», ribadisce più tardi ad un
operatore della tv.
«Pronto a dimettermi»
Ingorgo elettorale
Tra i candidabili in Regione, in caso di elezioni, c’è il sindaco Fassino. Stefano
Esposito (nella foto con Lorenzo Guerini) in lista per le primarie per il sindaco
10
mesi
Da tanto
è in carica
il presidente
della
Regione
Sergio
Chiamparino
eletto a fine
«qualche pasticcio c’è stato».
Non si sa nemmeno se sarà un futuro più o meno breve: le dimissioni potrebbero arrivare il 9 luglio «o giù di lì», come aveva detto
in Consiglio, per tornare al voto
«approfittando della finestra
elettorale autunnale». O ad ottobre, nuova ipotesi che nei giorni
scorsi Chiamparino non ha nè
confermato nè smentito, facendo
coincidere le elezioni anticipate
Il partito
Un bel garbuglio:
se possibile, superiore a quello che
il partito vive nel
Sergio Chiamparino presente. Nè popresidente
teva sfuggire la
Regione Piemonte
presenza di Orfini
e Guerini, interpretata da molti
come il segno dell’attenzione con
cui i vertici nazionali seguono
una partita ricca di implicazioni.
mesi «Spero che Chiamparino possa
La data governare il Piemonte il più a lunentro la quale go possibile e che non siano neChiamparino cessarie le dimissioni - ha compotrebbe mentato Orfini -: vedremo cosa
decidere di emerge dall’inchiesta. «No comdimettersi: ment» di Guerini, che ha aperto
sempre che un altro fronte politico: ««Bisol’udienza del gna rivisitare il ruolo degli eletto-
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Sergio Chiamparino si
è detto convinto che nella
raccolta delle firme qualche pasticcio è stato fatto.
1
clima che precede il voto e porta con sé incertezza e disorientamento, un clima che prelude
alla paralisi, esattamente ciò di
cui il Piemonte e i piemontesi
non hanno alcun bisogno».
Il problema è che Chiamparino ha ammesso che nella raccolta delle firme qualche pasticcio c’è stato e diventa difficile non tenerne conto anche
dal punto di vista politico e della credibilità di un’azione di governo. Pure Laus ammette
che, probabilmente, ci sono
stati errori ma aggiunge che
«tocca ai magistrati accertare
le responsabilità penali». Ecco
perché «personalmente resto
convinto che si debbano lasciarli lavorare senza cercare
cavilli ma sviluppando le nostre tesi difensive».
a capire quali moduli siano stati
effettivamente alterati e possibilmente da chi. I risultati non
arriveranno prima di un mese.
Le perizie calligrafiche
La relazione della commissione
d’inchiesta interna del Pd dovrebbe invece arrivare prima. I
commissari si riuniranno praticamente ogni giorno fino a Pasqua. Ieri c’è stato un lungo
confronto con lo staff regionale,
compreso chi durante gli interrogatori in procura si è avvalso
della facoltà di non rispondere.
La presidente della Commissione, Rosanna Abbà, però, mette
La commissione interna
Dunque è sbagliato «che la politica anticipi le decisioni dei magistrati». Quei pm che proseguono nell’indagine partita dall’esposto del leghista Borghezio: gli indagati sono undici
(sette politici e quattro dipendenti del Pd) e la procura ha incaricato Rosanna Ruggeri, perito calligrafico, cui è stata affidata una consulenza che punta
subito
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mostr
senza
responsabilità
Ieri Mauro Laus ha dichiarato che Chiamparino avrebbe dovuto lasciare lavorare i giudici.
1
MAURIZIO TROPEANO
«Personalmente non sono interessato agli interna corporis
del Pd. Dunque, non solo confermo la mia volontà di dimissioni nel caso il Tar non arrivasse ad una decisione chiara in
tempi rapidi, ma sto anche cercando di capire se ci sono le
condizioni per accelerare questa scelta in modo da rientrare
nella finestra di maggio». E Sergio Chiamparino sta cercando
di capire se c’è la «possibilità di
restare in carica come commissario ad acta per pagare i debiti
pregressi anche nel caso di dimissioni dalla presidenza del
Piemonte». Quella nomina, infatti, ha permesso alla Regione
e alle Asl di pagare fornitori in
attesa da anni immettendo liquidità nel sistema economico e
«contribuendo a ridare fiducia
al sistema delle imprese», come
ha riconosciuto Licia Mattioli,
presidente dell’Unione Industriale. «Finora - ammette
LAPRESSE
Lo spettro delle urne
Chiamparino sta cercando di capire se c’è la possibilità di restare in carica come commissario
ad acta per pagare i debiti pregressi anche nel caso di dimissioni dalla presidenza del Piemonte
Chiamparino - ho agito con cautela, ma se dovessi appurare
che i due ruoli non sono collegati allora avrei ancora meno remore a lasciare e mandare l’ente a elezioni».
Pichetto (F.I.)
«Il Piemonte sta
pagando il
prezzo delle
divisioni del Pd
tra gli uomini
di Fassino
e i sostenitori
di Chiamparino»
Voto con nuova squadra?
«L’interesse del
Piemonte sono le
riforme e non una
campagna elettorale
permanente»
Mauro Laus
Presidente
del Consiglio Regionale
Laus resta solo
Il governatore, dunque, non ha
alcuna intenzione di raccogliere l’invito/appello/critica arrivato dal presidente del Consiglio regionale, Mauro Laus, di
restare in carica «aspettando le
decisioni della magistratura e
senza sostituirsi ad essa» perché «l’interesse del Piemonte è
la realizzazione delle riforme
avviate e non una campagna
elettorale permanente». Laus,
intervenendo alla riunione della componente fassiniana, ha
dato voce al malessere di tanti
consiglieri regionali Pd e di un
partito che di fatto ha subito la
scelta di Chiamparino. In quella
stessa riunione, però, il vicepresidente dalla Giunta, Aldo Reschigna, ha subito rintuzzato
l’affondo di Laus: «Abbiamo
scelto la strada della chiarezza
e non quella di chi vuole stare
tre o quattro anni appeso a dei
ricorsi».
Gariglio, linea confermata
E il segretario regionale, Davide Gariglio, conferma la decisione presa nella direzione regionale del Pd in cui solo due
esponenti vicini a Fassino, il
sindaco di Alessandria, Rita
Rossa, e Giancarlo Quagliotti,
della segreteria regionale, contestarono apertamente Chiamparino. «La posizione di Laus
ha anche una sua ragionevolezza, ma personalmente sono vincolato alla decisione del partito». Da allora, però, il partito si
è avvitato in una faticosa ricerca sulle cause e anche su eventuali colpevoli del pasticcio delle firme false. Una ricerca che si
porta dietro titoli di giornali e
un pressing mediatico che giorno dopo giorno ha fatto montare l’insofferenza di Chiamparino e il suo disinteresse «per gli
interna corporis del Pd».
Dunque, meglio andare al voto
per rompere l’incertezza anche
se Chiamparino non ha ancora
deciso se sarà alla testa della
coalizione di centrosinistra.
Parlando con persone a lui vicine, però, avrebbe messo in chiaro che un’eventuale ricandidatura sarebbe legata ad un sostanziale rinnovamento della
squadra consiliare. Chiamparino, infatti, è convinto che la vicenda, agli occhi degli elettori,
non possa essere liquidata soltanto come una falsa partenza e
dunque non sia corretto tornare ai blocchi e correre come se
niente fosse successo. Ragionamenti che nel partito potrebbero essere uno dei motivi della
distanza con il presidente. Il
banco di prova per la maggioranza sarà il vertice del primo
aprile convocato per discutere
dei tagli di bilancio su settori
chiave come trasporti, cultura e
welfare. Tagli difficili da spiegare in caso di elezioni anticipate.
«Abbiamo scelto la
strada della chiarezza
e non quella di chi
vuole stare appeso
a dei ricorsi»
Aldo Reschigna
Vicepresidente
della Giunta regionale
Le previsioni del secondo trimestre 2015
Cota (Lega)
«Il ritorno alle
urne è scontato e
il Piemonte
subisce
l’immobilismo
amministrativo
per colpa della
sinistra»
Occupati e produzione in crescita
gli industriali vedono la ripresa
“Però in Regione serve stabilità”
Retroscena
secondo l’Unione Industriale
dovrebbero servire per rilanciare le politiche attive per il
lavoro.
Gli stimoli del Jobs Act
Bertola (M5S)
«Chiamparino
e Laus fanno il
gioco delle parti
e i richiami alla
responsabilità
sembrano più
richiami
alla poltrona»
O
ccupazione: +6,9 per
cento. Produzione: più
11,8%. Nuovi ordini: in
crescita del 14%. Export: ancora in aumento del 16 per cento.
E poi: cassa integrazione in calo e crescita del tasso di utilizzo degli impianti.
Licia Mattioli, presidente
dell’Unione Industriale di Torino, di solito molto prudente,
trattiene a fatica la voglia di
gridare ai quattro venti che finalmente è arrivata la «svolta»
rispetto ad un lungo ciclo depressivo. Ecco perché Mattioli,
pur non entrando nel merito
della vicenda delle firme false,
non nasconde le sue preoccupazioni perché «ogni cambiamento istituzionale crea per-
turbazioni e, soprattutto ora
che la fiducia nelle imprese è
risalita non ci sarebbe bisogno
di cominciare da capo». Dunque «sarebbe meglio continuare per non perdere l’abbrevio».
Anche perché le imprese continuano ad avere difficoltà ad
ottenere prestiti e il «sistema
economico per consolidare la
ripresa ha necessità di poter
utilizzare i fondi europei per la
ricerca ed è per questo che siamo in pressing sulla Regione».
Del resto il mondo economico ha in qualche modo ha accolto con favore lo spostamento a luglio dell’udienza del Tar
perchè questo ha permesso di
impostare la programmazione
dei fondi comunitari. Fondi che
Giuseppe Gherzi, direttore
dell’Unione, invita la Regione
ad utilizzare il contratto di ricollocazione per trovare lavoro agli over 50 espulsi dal mercato del lavoro. Una misura
che ha a disposizione una dotazione nazionale di 52 milioni.
Norme previste nei decreti attuativi del Jobs Act che secondo l’Unione Industriale sono
alla base della volontà annunciata da due imprese su tre di
procedere ad assunzioni a
tempo indeterminato nel corso
dell’anno. «Nove imprenditori
su dieci - spiega Mattioli - legano questa disponibilità alle misure previste dal Jobs Act e
dalla legge di Stabilità».
Il ritorno dell’ottimismo
I risultati dell’indagine congiunturale sulle aspettative
per il secondo semestre del
Inversione di tendenza
Per Licia Mattioli, presidente dell’Unione Industriale, è una
svolta: era dalla fine del 2011 che non c’era così ottimismo
2015 di un campione di oltre
350 aziende mettono in evidenza come «dopo tre anni e
mezzo dobbiamo registrare il
ritorno di un clima di fiducia
ottimistico». Era dalla fine del
2011 che le imprese manifatturiere «non facevano previsioni
di espansione per i prossimi
tre mesi con attese di aumento
di produzione e ordini». Tirano
la volata export e il settore dei
servizi che registra «sensibili
progressi a due cifre nel valore
di tutti gli indicatori». Redditività compresa che invece ha
ancora un segno negativo per
le aziende manifatturiere.
Complessivamente le imprese
continuano ad essere pessimiste per quanto riguarda gli investimenti che «mostrano, per
ora, solo deboli segnali di accelerazione».
Segnali incoraggianti, ma
«non bisogna illudersi che siano sufficienti per una ripresa
solida e duratura che ci consenta di recuperare il terreno
perduto in sette anni di crisi».
Ecco perchè «questi segnali
vanno sostenuti e rafforzati
proseguendo sulla strada delle
[M.TR]
riforme».
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42 .VCO
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 25 MARZO 2015
In breve
LUNEDÌ SERA INCONTRO CHIARIFICATORE DOPO SETTIMANE DI DIVISIONI
Sanità, “scoppia” la pace
tra i sindaci dell’Ossola
Verbania
Carabinieri, controlli
per arginare i furti
1 Il
“ProntiaparlareconlaRegionedimedicinaterritoriale,nondelDea”
Ospedale
San Biagio
LUCA BILARDO
DOMODOSSOLA
«Quello del 2 marzo è stato
un incidente di percorso: ora
abbiamo ritrovato la compattezza necessaria per portare
avanti le battaglie in difesa
del San Biagio». Per il sindaco di Premosello Giuseppe
Monti l’incontro informale di
lunedì sera tra gli amministratori dell’Unione Valle Ossola (che raggruppa 19 Comuni) ha sancito la pace dopo
divisioni e incomprensioni
delle ultime settimane sul tema della sanità. Altri suoi colleghi - meno ottimisti - vedono solo una tregua momentanea. Sta di fatto che quello di
lunedì è stato il primo faccia a
faccia tra un numero cospicuo di amministratori dopo
giorni botte e risposte fatti a
colpi di comunicati stampa e
annunci Facebook; benché
non fosse l’unico punto all’ordine del giorno è stata la sanità a tenere banco. Stavolta - a
differenza di lunedì 2 - c’era
Enrico Borghi. Assente però
il sindaco di Domodossola
Mariano Cattrini (sostituito
dal capogruppo del Pd in
Consiglio Davide Bolognini),
defezione che ha creato malumori.
I sindaci
dell’Ossola
aspettano
l’arrivo
del governatore
Chiamparino
per discutere
dei tagli
alla sanità
L’incontro
è previsto
dopo Pasqua
Verbania
Finti funzionari Enel
truffano gli anziani
1 Parecchi
abitanti di Suna hanno segnalato nla presenza di un uomo e una donna che suonano alle porte
delle abitazioni spacciandosi
per funzionari dell’Enel che
devono entrare in casa per
controlli contratti e bollette.
Si tratta di truffatori: le forze
dell’ordine raccomandano la
sollecita segnalazione. [S. R.]
Verbania
Educare alla legalità
Incontro a Trobaso
1 Incontro
Le tre richieste accolte
«Le tre richieste che all’unanimità i sindaci avevano lanciato hanno ottenuto risposte - spiega Monti - la Regione ha annunciato la restituzione dei 30 posti di continuità assistenziale, Chiamparino verrà in Ossola e si sta organizzando l’incontro con il
ministro Lorenzin. A questo
punto siamo disponibili a sederci a parlare di medicina
territoriale, ma solo di quello.
Su dove deve stare il Dea,
cioè al San Biagio, noi ci rifacciamo alla decisione della
rappresentanza dei sindaci
dell’Asl: su questo non c’è da
discutere».
Sulla linea del dialogo ha
lavorato il presidente dell’Unione valle Ossola Marzio
Bartolucci (primo cittadino
di Villadossola): «Alla fine
era molto più quello che univa, rispetto a quello che divi-
comando provinciale
dei carabinieri intensifica la
lotta per arginare i furti negli
appartamenti. E’ per questo
che la scorsa settimana ogni
giorno sono state impiegate
30 pattuglie, con il coinvolgimento di 60 militari, per controllare le zone più periferiche della provincia. In sette
giorni sono scattati 300 posti
di blocco che hanno reso possibile il controllo di 540 veicoli e l’identificazione di 730
persone. Nel corso delle operazioni sono state fatte 70
contravvenzioni per un importo di 5.500 euro.
[F. RU.]
Statale valle Vigezzo
LavoritraReePonteRibellasca
«C’èlacoperturafinanziariadiAnas»
1 Le dimissioni del ministro delle Infrastrutture,
Maurizio Lupi, non influiranno sull’iter di progettazione dei lavori previsti sull’ultimo tratto, tra Re e il confine svizzero di Ponte Ribellasca, della statale 3337 della
Val Vigezzo. Lo conferma arriva dal sindaco di Malesco
e presidente dell’Unione dei comuni della Val Vigezzo,
Enrico Barbazza. Quest’ultimo ha ricevuto i ragguagli
in una lettera inviatagli dal parlamentare del Pd Enrico
Borghi che è membro della Commissione ambiente, lavori pubblici e territorio della Camera. «L’Anas - dichiara Barbazza - garantirà la copertura finanziaria per la
progettazione. Entro fine aprile il progetto preliminare
verrà presentato con un incontro pubblico qui in Val Vigezzo. I costi per l’intervento si attesteranno intorno ai
70 milioni, una cifra ritoccata verso il basso rispetto allo
studio di fattibilità del 2009».
[F.RU.]
Retroscena
DOMODOSSOLA
deva - commenta - ribadiamo
che Cattrini e Monti sono i rappresentati dell’Ossola in tema
sanità e hanno la fiducia di tutti. In caso di necessità saranno
affiancati dai presidenti delle
Unioni dei comuni».
Per Borghi è ora di iniziare a
parlare di medicina territoriale «e di lavorare seriamente sul
tema delle emergenze, considerando il pilastro pubblico in
Ossola e una rivisitazione delle
convenzioni con i privati nel
Verbano». Assente Cattrini,
una stoccata alla Regione arriva da Bolognini. «Il mio sindaco rispetterà quanto ha firmato e quindi si siederà al tavolo
tecnico per parlare di medicina territoriale - spiega - per i
30 posti di continuità assistenziale dopo l’annuncio del ripristino non ci sono stati fatti concreti: chiediamo il rispetto della parola data».
aperto alla cittadinanza con il giudice
Adriano Patti per parlare di
educazione alla legalità è organizzato dal comitato dei
genitori dell’Istituto comprensivo di Trobaso questa
sera alle 20,45 alla scuola primaria Bachelet. Il magistrato presenterà il suo ultimo libro «Perchè la legalità?» - Le
ragioni di una scelta con prefazione di don Ciotti.
[S. R.]
Verbania
Progetto preliminare
per via Motta Santa
1 Via libera del Comune al
progetto preliminare per il
rifacimento della pavimentazione di via della Motta Santa a Fondotoce.
[F. RU.]
Omegna
Consiglio comunale
Novità nella Lega
1 Alle
18,30 Consiglio comunale al Forum con l’ingresso del consigliere Franco Lucchini nella Lega Nord
al posto del dimissionario
Sergio Bisoglio. Si voterà anche una variante parziale al
piano regolatore.
[L. ZIR.]
Domo, prove di forza nel Pd
in vista delle comunali 2016
I
del dialogo «sempre e comunque», che a Domodossola fa riferimento a Damiano Delbarba, con sottesa la figura di Enrico Borghi e della segreteria
provinciale. E poi c’è il gruppo
dei «mediatori» con Chiello e il
capogruppo in Consiglio comunale Davide Bolognini, favorevoli a qualche spiraglio di
trattativa con Torino, ma
pronti a dare battaglia in caso
di chiusura del Dea del San
Biagio.
Il documento
All’interno di questo clima settimana scorsa il direttivo del
circolo di Domodossola ha ap-
provato all’unanimità un documento, nato in risposta alle polemiche dopo la riunione in cui
Cattrini annunciò la volontà di
dimettersi in caso di chiusura
del Dea. Nel documento - che
ha avuto l’ok alla presenza anche del sindaco - viene ribadito
come l’incontro del 2 marzo
«non sia stato un momento
esaltante per la politica», che
in futuro si deve trovare «un
miglior coordinamento e confronto tra sindaci» e poi si lancia un credito alla Regione sostenendo che «abbiamo fiducia nel fatto che il problema del
Dea possa risolversi positivamente». Fino a qui un testo bi-
partisan. C’è poi una frase sibillina, seppur smorzata dalla
retorica della politica. «Il Pd
domese ribadisce la ferma
convinzione che sia necessario
portare a termine la legislatura per continuare l’attuazione
dei punti del programma compreso il mantenimento del
Dea». Il messaggio è per chi,
nel Pd, aveva sondato la possibilità di una sfiducia immediata a Cattrini «dall’interno», ma
aveva trovato la porta sbarrata. Il sindaco, intanto, continua
a ripetere da giorni che non si
siederà a nessun tavolo in cui
si parla di Dea e che sulle dimissioni non torna indietro.
AVEVA 67 ANNI
Oggi l’addio
a Pingitore
ex assessore
di Gravellona
Lutto a Gravellona per la
scomparsa di Romano Pingitore, ex consigliere comunale
e anche assessore nella giunta guidata da Anna Di Titta.
Si è spento all’età di 67 anni,
dopo un lungo periodo di malattia, interventi chirurgici e
continui problemi che lo avevano anche costretto a non
prolungare più la sua attività
amministrativa. Aveva lavorato come operaio alla Legatoria del Verbano ed era in
pensione ormai da diversi
anni. Molto attivo sia nell’attività amministrativa che
nella passione per lo sport e
per la corsa in particolare,
una persona apprezzata e
molto conosciuta in città per
le sue doti umane.
Il funerale sarà celebrato
oggi alle 15,30 nella chiesa
parrocchiale. Lascia la moglie Gioconda e i figli Davide,
Doriano e Giuseppe, quest’ultimo molto noto nel
mondo del calcio locale per i
suoi importanti trascorsi da
giocatore. Nell’attività amministrativa Pingitore era
stato consigliere comunale
nel mandato con il sindaco
Anna Di Titta, che lo aveva
visto poi diventare assessore
ai lavori pubblici fino al 2009.
«Una persona prima di tutto
onesta e solare, aveva sempre una buona parola per tutti e grande capacità di ascoltare - lo ricorda l’ex sindaco
Di Titta - da assessore poi si
era messo ancora di più al
servizio della comunità con
la grande passione che lo distingueva. È una perdita dolorosa per la nostra comunità, ha lasciato un bel ricordo
in tanti gravellonesi». [L.ZIR.]
Sindaco
Mariano
Cattrini
ha
annunciato
le dimissioni
in caso
di chiusura
del Dea
Ma Cattrini potrebbe correre da solo
n primo piano ci sono le
differenti posizioni sulla
sanità, ma sullo sfondo già
si intravedono le mosse in vista delle elezioni amministrative della primavera
2016. E’ quanto succede all’interno del Pd di Domodossola, spaccato quanto meno
in tre correnti che a fatica per il momento - vengono tenute insieme dal segretario
cittadino Alessandro Chiello.
Da un lato ci sono quelli
pronti al braccio di ferro con
la Regione - e di conseguenza
con i vertici del partito - guidati da Mariano Cattrini.
Dall’altro chi sostiene la linea
Romano Pingitore
Questo benché nel testo approvato dalla direzione cittadina del Pd si invita «Cattrini a
farsi parte attiva nelle sedi opportune affinché possano essere conseguiti quei risultati
che i cittadini si aspettano da
lui».
In questo scenario si inseriscono l’arrivo - ai primi di aprile - di Chiamparino a parlare di
sanità e soprattutto i movimenti in vista delle elezioni del
prossimo anno. In città si parla
già di primarie, ipotesi alla
quale anche lo stesso Cattrini
non avrebbe detto di no, benché stia sondando pure la strada di una propria lista civica.
Di fronte troverebbe l’attuale
consigliere provinciale Delbarba (che godrebbe dell’appoggio dei vertici del partito
provinciale) e forse un outsider, magari proveniente dal
mondo delle associazioni. [L.BIL.]