Atto medico. I 10mila infermieri abruzzesi dicono no alla legge

Atto medico. I 10mila infermieri abruzzesi dicono
no alla legge
- Gentile direttore,
i Presidenti dei Collegi IPASVI della Province di Chieti, L’Aquila, Pescara e Teramo contestano la
proposta di legge annunciata dalla parlamentare Vittoria D’Incecco (Partito Democratico) riguardo alla
ridefinizione dell’atto medico, che intende restituire al medico il ruolo, ormai obsoleto, di “padre e
padrone” della sanità, marginalizzando le altre professioni sanitarie, in particolare quella infermieristica.
26 MAR
L’On. D’Incecco, medico-reumatologo pescarese, dica chiaramente ai professionisti sanitari abruzzesi,
e in primis agli infermieri, che vuole declassarli e favorire la classe medica a discapito della tutela della
salute dei cittadini.
La sua proposta di legge si rivela un “colpo di coda”, che tende a ledere profondamente la dignità di
tutta la classe delle professioni sanitarie, degli Infermieri Italiani e abruzzesi che, probabilmente,
l’hanno anche votata e sostenuta nella sua campagna elettorale in Abruzzo.
D’Incecco dovrebbe ricordare che, ormai da tempo, sono stati aboliti i mansionari; sono stati approvati
due nuovi Codici Deontologici dell'Infermiere; l'evoluzione normativa ha meglio definito i ruoli e le
responsabilità dei professionisti delle professioni sanitarie (22 profili professionali e legge 42/'99), le
articolazioni organizzative e i ruoli di ogni singola famiglia professionale (L. 43/2006) e le
caratterizzazioni e le specificità professionali (L. 251/2000); che i professionisti sono tutti laureati,
hanno master di I e II livello, Laurea Magistrale, Dottorato di Ricerca ecc.
Tali normative, incluse le attuali discussioni relative alle competenze specialistiche, non rappresentano
alcun accerchiamento della professione medica, ma solo il punto di partenza per una nuova fase di
integrazione fra tutti gli attori della sanità basata sulla cooperazione, che la letteratura scientifica
internazionale ha ampiamente dimostrato essere efficace nell’apportare enormi benefici ai cittadini.
Negli ultimi anni i professionisti sanitari, e gli infermieri,in particolare, hanno mostrato la capacità di
modellarsi intorno ai cambiamenti che avvengono nell'intero sistema mettendosi in gioco
continuamente, sulla base dei continui mutamenti che riguardano i bisogni della gente e le necessità di
funzionamento del sistema.
La norma proposta va nella direzione diametralmente opposta e tende a consolidare un ormai
anacronistico ruolo del medico “padre e padrone” della sanità, riproponendo quell’obsoleto
autoreferenzialismo che tende a volersi ergere a unici protagonisti dello scenario sanitario ormai fuori
da qualsivoglia logica di intervento multidisciplinare a tutela del cittadino utente del nostro sistema
sanitario.
E’ una norma che va contro la storia, che ormai vede i professionisti sanitari lavorare in équipe
multidisciplinari con pari dignità professionale, come da molti anni già avviene in altri Paesi europei e
nel mondo.
Probabilmente l’Onorevole non si è accorta che il mondo è cambiato e tutti si sono accorti del
cambiamento e solo qualcuno finge di non essersene accorto, ma siamo certi che sono ancora in
pochi, tra questi l’On. D’Incecco e il Dott. Antonio Ciofani (Dirigente Responsabile Struttura Complessa
di Nefrologia e Dialisi Ospedale Spirito Santo di Pescara e Consigliere Nazionale Anaao-Assomed, che
ha elaborato una bozza di proposta di legge).
Gli oltre 10.000 infermieri abruzzesi sicuramente avranno buona memoria.
Giancarlo Cicolini
Presidente Collegio IPASVI di Chieti
Santina Calisse
Presidente Collegio IPASVI dell’Aquila
Gianluca Del Poeta
Presidente Collegio IPASVI di Pescara
Cristian Pediconi
Presidente Collegio IPASVI di Teramo
26 marzo 2015
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