N. 87 - assimpresasrl.it

Modena, 07 aprile 2015
LAVORO: ultime novità e giurisprudenza
INPS
Richiesta del Pin di accesso ai servizi dell’Agenzia delle Entrate e dell’INPS
Messaggio n. 2315 del 1° aprile 2015
In vista delle prossime scadenze fiscali l’INPS, con il Messaggio n. 2315 del 1° aprile 2015,
fornisce indicazioni per richiedere gratuitamente il:
Pin dell’Agenzia delle Entrate, tramite il quale si può accedere al 730 precompilato;
Pin dell’INPS, tramite il quale i pensionati o i lavoratori che hanno ottenuto nel 2014 una
prestazione di sostegno al reddito dall’Istituto possono accedere alla Certificazione Unica 2015,
necessaria per la presentazione della dichiarazione dei redditi.
Unicità della posizione contributiva: proroga per i sistemi aziendali complessi
Circolare n. 65 del 2 aprile 2015
Con la Circolare n. 65 del 2 aprile 2015 l’INPS, ricordando la scadenza al 31 marzo per
adeguarsi al criterio dell’unicità della posizione contributiva aziendale, fornisce indicazioni
circa alcuni casi per i quali si avrà più tempo per adempiere a tale obbligo. In particolare l’Istituto
precisa che, fino all’emanazione di nuove indicazioni, pur dovendo successivamente conseguire
detto obiettivo, sono temporaneamente esonerate dall’obbligo dell’unicità della posizione le
aziende che, anche in caso di operazioni societarie, adottino complessi sistemi
organizzativi e informativi aziendali, che rendono estremamente onerosa l’integrazione delle
procedure che supportano la gestione delle paghe e dei contributi previdenziali.
Indennità di disoccupazione agricola e congedo parentale del padre: incumulabilità
Messaggio n. 2335 del 2 aprile 2015
L’INPS, con il Messaggio n. 2335 del 2 aprile 2015, precisa che i giorni già indennizzati a titolo
di congedo obbligatorio e facoltativo del padre lavoratore (operaio agricolo), poiché sono
incumulabili con le altre prestazioni a sostegno del reddito non risultano indennizzabili ai
fini del computo della prestazione di disoccupazione agricola.
Convenzione INPS/INAIL sulla gestione dei casi di dubbia competenza
Circolare n. 69 del 2 aprile 2015
Circolare INAIL n. 47 del 2 aprile 2015
INPS e INAIL hanno sottoscritto una convenzione per l’erogazione dell’indennità per inabilità
temporanea assoluta da infortunio sul lavoro, da malattia professionale e da malattia comune
nei casi di dubbia competenza. Ne danno notizia gli stessi Istituti rispettivamente con la
Circolare n. 69 (INPS) e n. 47 (INAIL) entrambe del 2 aprile 2015.
La Convenzione ribadisce il pieno riconoscimento del ruolo:
dell’INAIL, cui compete l’accertamento del nesso di causalità per le malattie professionali,
l’occasione di lavoro e la causa violenta per gli infortuni, nonché la valutazione di ogni altro
elemento utile per qualificare l’evento lesivo come professionale;
dell’INPS, cui compete, nell’ambito della specifica rilevazione degli stati di malattia,
l’individuazione dei casi di possibile competenza INAIL, l’eventuale integrazione della
documentazione pervenuta, se non già valutata dall’INAIL, nonché la valutazione circa l’eventuale
grave carenza delle motivazioni di fatto e di diritto di reiezione dei casi da parte dell’INAIL.
MINISTERO DEL LAVORO
CIG in deroga: invito alle Regioni a consentire l’accesso agli studi professionali
Nota n. 7518 del 25 marzo 2015
A seguito dell’accoglimento, da parte del Consiglio di Stato, del ricorso cautelare presentato da
Confprofessioni, il Ministero del Lavoro, nella Nota n. 7518 del 25 marzo 2015, invita le
Regioni a consentire, in attesa della pronuncia del TAR, l’accesso al trattamento di CIG in deroga
agli studi professionali.
La vicenda nasce dalla disposizione contenuta nell’articolo 2, comma 3 del Decreto
Interministeriale 1° agosto 2014, che consente l’accesso al trattamento di integrazione salariale in
deroga esclusivamente alle imprese di cui all’art. 2082 c.c. e, pertanto, a coloro i quali rivestono la
qualifica di imprenditori esercitando professionalmente un’attività economica organizzata al fine
della produzione o dello scambio di beni o di servizi. Il Consiglio di Stato, nell’Ordinanza
dell’11 marzo 2015 ha, infatti, ritenuto sussistenti profili di discriminazione nei confronti dei
liberi professionisti e dei loro dipendenti, tenuto conto anche dei vincoli comunitari in materia di
definizione d’impresa.
GIURISPRUDENZA
Aumenti: la percentuale aggiuntiva rispetto alla retribuzione del collega non vale in
caso di aumento dello stipendio del secondo
Corte di Cassazione sentenza n. 6266 del 27 marzo 2015
In materia di aumenti retributivi, la Corte di Cassazione ha chiarito che qualora al manager sia
riconosciuta una maggiorazione percentuale fissa rispetto alla retribuzione di un altro manager
della medesima azienda, nel caso di aumento retributivo accordato al secondo, non si applica in
automatico la percentuale alla nuova retribuzione.
Nello specifico la Suprema Corte, con la Sentenza n. 6266 del 27 marzo 2015, ha precisato
che la maggiorazione del 5% della retribuzione, riconosciuta al manager rispetto alla retribuzione
di altro manager, deve considerarsi statica al momento del riconoscimento e non può trasformarsi
in una percentuale legata agli aumenti retributivi del secondo manager.
Non sussiste la bancarotta fraudolenta se si pagano in nero i dipendenti
Corte di Cassazione sentenza n. 13531 del 30 marzo 2015
In materia di fallimento, la Corte di Cassazione ha chiarito che non può essere punito con la
condanna per bancarotta fraudolenta l’imprenditore in crisi che paga in nero i lavoratori,
sottraendo fondi alla massa da destinare ai creditori.
La Suprema Corte, con la Sentenza n. 13531 del 30 marzo 2015, ha precisato che ai fini della
sussistenza del reato di bancarotta fraudolenta la sottrazione delle somme deve comportare, tra
le altre cose, un danno alla massa dei creditori privilegiati.
Legittimo astenersi dal prestare lavoro se in azienda è troppo freddo
Corte di Cassazione sentenza n. 6631 del 1° aprile 2015
La Corte di Cassazione ha stabilito che la decisione dei lavoratori di astenersi dal lavoro a
causa del troppo freddo in azienda, causato in parte dalla rottura della caldaia e, dall’altra, da
un’apertura verso l’esterno in attesa di installare le porte di sicurezza, è legittima e il datore di
lavoro non può in nessun caso trattenere ai lavoratori l’importo corrispondente al tempo in cui si
sono astenuti dal lavorare.
Nella Sentenza n. 6631 del 1° aprile 2015, la Suprema Corte ha infatti ricordato che spetta al
datore di lavoro garantire, ai sensi dell’articolo 2087 c.c., le idonee condizioni volte a tutelare
l’integrità fisica dei lavoratori.
Niente responsabilità del direttore generale per l’incidente del dipendente
Corte di Cassazione sentenza n. 13858 del 1° aprile 2015
In materia di infortunio sul lavoro, la Corte di Cassazione ha statuito che è responsabile per
lesioni colpose gravi per l’incidente occorso all’operaio il direttore dello stabilimento e non il
direttore generale dell’azienda, nonostante la delega alla sicurezza, visto il breve lasso di tempo
intercorso tra l’assunzione dell’incarico ed il verificarsi dell’evento.
Nello specifico la Suprema Corte, con la Sentenza n. 13858 del 1° aprile 2015, ha chiarito che
nelle imprese di grandi dimensioni non è possibile attribuire tout court all’organo di vertice la
responsabilità per l’inosservanza delle norme antinfortunistiche, in quanto va anche considerato
se il direttore generale sia stato messo nelle condizioni d’intervenire, informandolo della prassi
lavorativa vigente nell’azienda pericolosa per la salute dei lavoratori.
Trasferimento d’azienda nullo: niente risarcimento per i lavoratori che firmano la
mobilità col cessionario
Corte di Cassazione sentenza n. 6755 del 2 aprile 2015
Secondo la Corte di Cassazione nel caso di nullità della cessione di ramo d’azienda, i
lavoratori che hanno sottoscritto un accordo di mobilità con il cessionario non hanno diritto
ad alcun risarcimento del danno, nonostante la dichiarazione di invalidità dell’atto di cessione.
Nella Sentenza n. 6755 pubblicata il 2 aprile 2015, i giudici della Corte Suprema hanno
evidenziato che i lavoratori in questione non possono richiedere alcun importo, nemmeno a titolo
risarcitorio, in quanto con l’accoglimento della proposta di mobilità avanzata dal cessionario, essi
hanno implicitamente e liberamente accettato l’estinzione del rapporto lavorativo con l’impresa
cedente, che pertanto non ha più obblighi verso tali lavoratori, nonostante la nullità dell’atto di
cessione del ramo d’azienda.
Datore responsabile dell’incidente occorso al lavoratore in pausa pranzo
Corte di Cassazione sentenza n. 14012 del 2 aprile 2015
In tema di sicurezza sul lavoro, la Corte di Cassazione ha statuito la responsabilità penale
per lesioni colpose gravi del datore di lavoro per l’infortunio al lavoratore sul cantiere, a nulla
rilevando il fatto che l’operaio al momento dell’incidente non stava lavorando perché in pausa
pranzo.
Nello specifico la Suprema Corte, con la Sentenza n. 14012 del 2 aprile 2015, ha precisato che
la relazione causale tra la violazione delle prescrizioni a tutela della sicurezza degli ambienti
lavorativi e gli infortuni sussiste indipendentemente dall’attualità della prestazione lavorativa e,
pertanto, anche nei momenti di pausa, riposo o sospensione dell’attività.
VARIE
Accordo Expo 2015 per il lavoro
Accordo del 26 marzo 2015
In vista dell’Expo 2015, in data 26 marzo 2015 l’Unione Confcommercio di Milano, Lodi, Monza e
Filcams‐Cigl Milano, Fisascat‐Cisl Milano metropoli, Uiltucs‐Uil Milano e Lombardia hanno
sottoscritto un accordo che disciplina le assunzioni
con contratto di apprendistato professionalizzante, effettuate fino al 31 agosto 2015, e
con contratto a tempo parziale, effettuate fino al 31 marzo 2016.
L’accordo si applica ai datori di lavoro che adottano il CCNL Terziario, con sede legale/operativa in
provincia di Milano e che svolgono la loro attività in tale ambito territoriale.
CIG in deroga negli studi professionali delle Marche
Nota Regione Marche del 31 marzo 2015
Con Nota del 31 marzo 2015 la Regione Marche rende noto che verrà concessa la CIG in
deroga anche ai dipendenti degli studi professionali che svolgano la loro attività nel territorio
regionale, in attuazione di quanto disposto dall’Ordinanza del Consiglio di Stato n. 1108
dell’11 marzo 2015 che, su istanza di Confprofessioni, include gli studi professionali tra i soggetti
datoriali destinatari della Cassa in deroga.
Cordiali saluti
VANNI MUSSINI