Agenzie di stampa del 10 aprile 2015 Spari tribunale: penalisti,discredito magistrati non c''entra (ANSA) - ROMA, 10 APR - "La gravita'' del fatto e'' chiara ed e'' attribuibile a una lucida follia, frutto forse della disperazione e di un disagio sociale": "in questo contesto, sul processo, civile o penale che sia, si scaricano tutte le tensioni e le aspettative sociali, il che rende piu'' vulnerabili i suoi protagonisti, senza nessuna distinzione e, dunque, nel caso, evocare ''un clima contro i giudici'' e'' fuorviante e quantomeno inopportuno". Lo afferma, in una nota, l''Unione delle Camere penali. "L''omicida - aggiungono i penalisti ha infatti espresso il suo sentimento di rabbia e vendetta nei confronti di chi riteneva ingiustificatamente responsabile delle sue disavventure, e cio'' non ha nulla a che vedere con una asserita delegittimazione o con il discredito della magistratura". Il rispetto, aggiungono, "si deve a tutti i soggetti della giurisdizione, magistrati e avvocati, e nel caso a tutti coloro i quali sono stati uccisi o feriti, senza distinzione per il ruolo o la funzione esercitata". Anche sulle misure di sicurezza nei tribunali, ad avviso dell''Ucpi, "va fatta una riflessione oggettiva e depurata da strumentalizzazioni determinate dalla circostanza che l''omicida fosse entrato dal varco dedicato agli avvocati senza un effettivo controllo. Si e'' subito affermato che le misure di controllo nei confronti degli avvocati non fossero adeguate e che nei loro confronti essere effettuate in modo piu'' approfondito". A riguardo i penalisti "chiariscono che gli avvocati sono, al pari dei magistrati, soggetti della giurisdizione che concorrono all''amministrazione della giustizia e che, dunque, non sono ospiti in tribunale, meritano la stessa fiducia e devono sottoporsi agli stessi controlli cui vengono sottoposti magistrati e personale amministrativo". (ANSA). SV 10-APR-15 18:36 NNNN Strage tribunale: penalisti,fuorviante evocare clima anti giudici (AGI) - Roma, 10 apr. - Evocare "un clima contro i giudici" in riferimento alla strage del tribunale di Milano e'' "fuorviante" e "quantomeno inopportuno". A affermarlo e'' l''Unione delle camere penali italiane, secondo cui "la gravita'' del fatto e'' chiara ed e'' attribuibile a una lucida follia, frutto forse della disperazione e di un disagio sociale, che spesso si interseca a una sofferenza di natura psicologica: in questo contesto, sul processo, civile o penale che sia, si scaricano tutte le tensioni e le aspettative sociali, il che rende piu'' vulnerabili i suoi protagonisti, senza nessuna distinzione"."L''omicida - prosegue l''Ucpi – ha espresso il suo sentimento di rabbia e vendetta nei confronti di chi riteneva ingiustificatamente responsabile delle sue disavventure, e cio'' non ha nulla a che vedere con una asserita delegittimazione o con il discredito della magistratura. Cio'', a meno di non voler sostenere incomprensibilmente che introdurre le norme sulla responsabilita'' civile dei magistrati possa isolare o screditare l''istituzione". Per i penalisti e'' "compito della politica approvare leggi che regolino diritti, liberta'' e responsabilita'' di tutti, nessuno escluso. Il rispetto, dunque, si deve a tutti i soggetti della giurisdizione, magistrati e avvocati, e nel caso a tutti coloro i quali sono stati uccisi o feriti, senza distinzione per il ruolo o la funzione esercitata. Anche sulle misure di sicurezza nei tribunali va fatta una riflessione oggettiva e depurata da strumentalizzazioni determinate dalla circostanza che l''omicida fosse entrato dal varco dedicato agli avvocati senza un effettivo controllo". (AGI) Bas101840 APR 15 MILANO: PENALISTI, INOPPORTUNO EVOCARE CLIMA CONTRO GIUDICI Roma, 10 apr. (AdnKronos) - ''''Evocare ''un clima contro i giudici'' è fuorviante e quantomeno inopportuno. L''omicida ha, infatti, espresso il suo sentimento di rabbia e vendetta nei confronti di chi riteneva ingiustificatamente responsabile delle sue disavventure, e ciò non ha nulla a che vedere con un''asserita delegittimazione o con il discredito della magistratura''''. A sottolinearlo in una nota è l''Unione delle camere penali, che torna su quanto accaduto ieri a Milano.''''Speravamo di non dovere aggiungere altro di fronte a una tragedia quale questa. Avevamo rilevato che si trattava di un dramma per il quale si doveva esprimere il più profondo cordoglio alle famiglie delle vittime e che colpiva avvocatura, magistratura e società nel suo complesso. Come bene ha detto il presidente della Corte di Appello di Milano Giovanni Canzio di fronte a episodi come questo occorre ''misurare gesti e parole e non è il tempo per rivendicazioni corporative o sindacali''".''''La gravità del fatto - prosegue l''Ucpi - è chiara ed èattribuibile a una lucida follia, frutto forse della disperazione e diun disagio sociale, che spesso si interseca a una sofferenza di naturapsicologica: in questo contesto, sul processo, civile o penale che sia, si scaricano tutte le tensioni e le aspettative sociali, il che rende più vulnerabili i suoi protagonisti, senza nessuna distinzione''''.A meno che ''''non si voglia sostenere incomprensibilmente che introdurre le norme sulla responsabilità civile dei magistrati possa isolare o screditare l''istituzione''''.Per i penalisti è ''''compito della politica approvare leggi che regolino diritti, libertà e responsabilità di tutti, nessuno escluso. Il rispetto, dunque, si deve a tutti i soggetti della giurisdizione, magistrati e avvocati, e nel caso a tutti coloro i quali sono stati uccisi o feriti, senza distinzione per il ruolo o la funzione esercitata. Anche sulle misure di sicurezza nei tribunali - ammoniscono - va fatta una riflessione oggettiva e depurata da strumentalizzazioni determinate dalla circostanza che l''omicida fosse entrato dal varco dedicato agli avvocati senza un effettivo controllo''''.Si è subito affermato, fa notare l''Ucpi, che le misure di controllo nei confronti degli avvocati ''''non fossero adeguate e che nei confronti degli stessi dovessero essere effettuate in modo più approfondito. A riguardo è necessario chiarire che gli avvocati sono, al pari dei magistrati, soggetti della giurisdizione che concorrono all''amministrazione della giustizia e che, dunque, non sono ospiti in tribunale, meritano la stessa fiducia e devono sottoporsi agli stessi controlli cui vengono sottoposti magistrati e personale amministrativo''''. L''invito è dunque a ''''soffermarsi piuttosto sulla mancanza di risorse, sulle prassi diverse nei vari uffici giudiziari, sulla mancanza di strumentazione adeguata, di personale che possa garantire, per quanto possibile, l''incolumità di chi deve frequentare le aule di giustizia''''.Infine, ''''oltre al cordoglio già espresso nei confronti di tutte le vittime, il ricordo di un giovane avvocato freddato a colpi di pistola esclusivamente per aver svolto la sua professione con dedizione, rispetto delle regole e amore per la toga: gli stessi che l''avvocato che assisterà l''omicida riserverà a chi ha commesso un crimine che ha suscitato un così profondo dolore. Allo stesso modo, i giudici che saranno chiamati a valutare la sua condotta riserveranno nel processo lo stesso equilibrio che è insito nella loro funzione, valorizzando i principi di giustizia che costituiscono un patrimonio comune e fondamento di una società liberale e democratica". (Red/AdnKronos) 10-APR-15 18:53
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