Un errore pensare di chiudere Asis

- venerdì 10 aprile 2015 -
l'Adige -
LA UIL
«Un errore pensare
di chiudere Asis»
«Pur non condividendo
le scelte fatte da Asis in
passato sulla
esternalizzazione di
alcuni servizi riteniamo
che l’azienda abbia un
ruolo fondamentale
nella gestione degli
impianti sportivi».
Osvaldo Angiolini della
Uil risponde così a Cia e
Primon che ieri avevano
ipotizzato la chiusura
della società che
gestisce gli impianti
sportivi comunali.
«L’unico auspicio continua il sindacalista è che Asis possa
evolversi andando a
gestire impianti sportivi
anche per i comuni
limitrofi ed arrivare ad
economie di scala che
ad oggi non sono
possibili. Per quanto
riguarda le scelte fatte
da Asis di affidare ad
imprese esterne alcuni
servizi invece di
ricorrere al volontariato,
come Uiltec Uil non
possiamo che essere
concordi su tale
percorso. In un
momento di profonda
crisi l’aumento di offerta
di attività da prendere in
gestione non può che
produrre nuova e vera
occupazione mentre il
ricorso al volontariato
non permette una
qualsiasi analisi del
reale effetto. Asis con i
sui 50 dipendenti, 110
persone che si
occupano di pulizie e di
custodia e 45 bagnini
offre un servizio a circa
500 società sportive».
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