LE NOSTRE RISPOSTE ai 18 PUNTI di Libera, Avviso Pubblico, Osservatorio Ambiente e Legalità Venezia Legambiente Veneto Stop corruzione riparte il futuro 1. primo punto: noi riteniamo, ed abbiamo scritto nel nostro programma, che l’attuale sistema, centrato su un frequente ricorso a provvedimenti di natura emergenziale, si è risolto in una sistematica disapplicazione delle norme del codice degli appalti, rivelandosi altresì in moltissimi casi criminogeno. La corruzione dilagante spreca denaro pubblico, rompe i legami di solidarietà, corrompe la vita quotidiana, apre le porte alle mafie, alla “economia della illegalità”. Sono le stesse “grandi opere” avviate con la “legge obbiettivo” e finanziate attraverso il sistema del project financing, ad essere criminogene. Senza le tangenti il Mose non avrebbe mai passato le verifiche tecniche scientifiche. Pensiamo che senza i favori a questo e a quello non sarebbe mai stato approvato. Sotto accusa mettiamo le norme che consentono le deroghe ai Codici degli appalti, la decretazione d’urgenza, i commissari straordinari, le nomine politiche delle commissioni di valutazione degli impatti ambientali, la distribuzione dei collaudi agli amici, le aste e le gare pilotate. Attualmente le procedure VIA e VAS sono ridotte a formalità e le istruttorie addirittura esternalizzate affidandole a Veneto Strade SpA. Il controllo va riportato nelle mani del controllore e non del controllato. L’unico modo per sradicare corruttela, illegalità diffusa, mentalità mafiosa è rivitalizzare le istituzioni democratiche rendendo possibile la più larga partecipazione della cittadinanza alle scelte politiche. Occorre democratizzare la democrazia. Occorre riformare la “macchina” amministrativa e le procedure decisionali. I principi guida sono quelli della Carta di Algeri sulla autodeterminazione, della Convenzione di Aarhus sulla trasparenza, delle Carte di Aalborg sulle città, della Agenda 21 sulla sostenibilità, del nuovo articolo della Costituzione sulla sussidiarietà orizzontale. Alcune Regioni (Toscana, Emilia Romagna, Lazio) hanno approvato una legge sulla partecipazione. Vanno adottati i “bilanci di missione”, l’Audit Civico, l’inchiesta pubblica, in ogni ambito della Pubblica amministrazione. 2. secondo punto: le nostre elette e i nostri eletti si impegneranno ad aderire sostanzialmente, e non solo formalmente, alla Carta di Avviso Pubblico. Ci impegniamo ad escludere da qualsiasi ruolo di rappresentanza e responsabilità a livello politico ed amministrativo soggetti condannati per reati contro la PA e per reati satellite (finanziari, ambientali e urbanistici) anche se con sentenza non ancora passata in giudicato ed anche se il reato viene dichiarato prescritto, dando piena pubblicità nei siti web istituzionali alle procedure di verifica delle situazioni di inconferibilità, incompatibilità e di conflitto di interessi. 3. terzo punto: ci impegniamo a destinare risorse, con una percentuale del Bilancio regionale ad hoc, e a sviluppare le prassi virtuose che mirano all’utilizzo sociale dei beni confiscati alla criminalità. 4. quarto punto: Riteniamo fondamentale il ruolo della scuola, non solo come luogo di trasmissione di conoscenze, bensì come luogo dove i giovani, i futuri cittadini, possono “sperimentare” la democrazia. Dobbiamo bloccare proposte come quelle della “Buona scuola” di Renzi, che attacca il sistema della rappresentanza. Il previsto ridimensionamento del ruolo degli organi collegiali e delle forme dunque di partecipazione democratica riduce e ostacola nella prassi l’educazione alla cittadinanza. Noi diciamo di no a questa impostazione e intendiamo valorizzare e sostenere non solo interventi puntuali di educazione alla legalità, mediante anche momenti di conoscenza e scoperta delle realtà più significative, ma vogliamo 1 LE NOSTRE RISPOSTE ai 18 PUNTI di Libera, Avviso Pubblico, Osservatorio Ambiente e Legalità Venezia Legambiente Veneto Stop corruzione riparte il futuro ridare forza alla prassi quotidiana dell’agire democratico all’interno della scuola, che è in sì educazione alla cittadinanza, alla partecipazione, per rafforzare la nostra democrazia. 5. quinto punto: siamo favorevoli e ci impegniamo ad introdurre nella contrattazione integrativa Regioni – Autonomie locali norme concrete a tutela dei dipendenti che segnalano episodi sospetti di malaffare. 6-7-8-11 sesto-settimo-ottavo- undicesimo punto: I fatti accaduti in Veneto richiedono una moratoria a livello regionale. Pertanto al nuovo Consiglio regionale chiederemo immediatamente: - la riattivazione delle due commissioni di inchiesta sull’operato delle società regionali (in primis, Veneto Strade SpA) e sul sistema delle grandi opere realizzate con i project financing (il Passante di Mestre, la Pedemontana Veneta, la Nogara Mare , ecc.) compresi gli ospedali; - di “disboscare” il sistema delle “società partecipate” (miste: pubbliche e private); - controlli amministrativi e di legalità pressanti ed efficaci da parte di organismi indipendenti dalla politica; - che la nomina nei consigli di amministrazione e cariche dirigenziali delle aziende controllate, totalmente o parzialmente dal pubblico, avvenga esclusivamente per titoli, competenze e professionalità. - di sottoporre le opere dichiarate di “interesse pubblico” ad una attenta verifica, da parte di nuovi organismi autonomi e indipendenti di Valutazione economica ambientale. La corruzione deve essere sradicata. Mose, Tav, Expo, autostrade ci hanno posto davanti ad un sistema sofisticato di corruzione pervasiva. La politica deve ritrovare un rapporto con l’etica del bene comune. Solo così potrà tornare la fiducia nelle istituzioni pubbliche. Va tagliato il legame tra affari e politica. La “questione morale” denunciata da Enrico Berlinguer, oltre trent’anni fa, è ancora irrisolta. Le imprese vanno liberate dal pizzo dei “contributi elettorali” vietando ogni tipo di finanziamento a favore dei partiti da parte di qualsiasi impresa che abbia rapporti con le pubbliche amministrazioni. 9. 10. nono e decimo punto: Riteniamo che si debba mettere urgentemente mano ad un nuovo assetto territoriale organico e complessivo (Piano territoriale di coordinamento e Piano paesaggistico) che costituisca un modello culturale per l’utilizzo degli spazi cittadini urbani, sociali e ambientali con priorità la salvaguardia e la rigenerazione del paesaggio aperto e chiuso, urbano e extraurbano, delle zone industriali, dei centri storici e delle periferie, dei beni culturali, monumentali, archeologici e ambientali. Il dissesto idrogeologico si previene con la cura delle aste dei fiumi, dei corridoi paesaggistici ed ecologici, delle aree naturali variamente protette con la difesa della biodiversità. L’indispensabile messa in sicurezza del territorio costituisce, una straordinaria opportunità di lavoro. Non servono grandi opere fortemente impattanti sul territorio, inutilmente costose, spesso generatrici di corruzione e sistemi tangentizi, l’unica vera grande opera realmente efficace e utile è la manutenzione ordinaria e costante del territorio. Le nostre parole d’ordine sono quindi sicurezza idrogeologica e riqualificazione urbana e territoriale. Bisogna cambiare gli strumenti di pianificazione territoriale che devono tenere conto delle varie specificità presenti sul nostro territorio, coinvolgendo le comunità locali e le varie realtà (comitati, associazioni, enti, etc.) che di esso già si occupano, arrivando a scelte condivise e collettive che utilizzino le conoscenze del 2 LE NOSTRE RISPOSTE ai 18 PUNTI di Libera, Avviso Pubblico, Osservatorio Ambiente e Legalità Venezia Legambiente Veneto Stop corruzione riparte il futuro territorio in loco. 12. dodicesimo punto: Noi riteniamo necessario riattivare, rigenerare la democrazia nei nostri territori, e pertanto proponiamo ogni forma di prassi di partecipazione, non solo per garantire il controllo sull’operato del decisore politico ma anche per costruire decisioni condivise. Pertanto riteniamo un modello quello del débat public. 13. tredicesimo punto: Riteniamo altresì importante e necessario, sopratutto in una fase di crisi sistemica, come quella che stiamo vivendo, predisporre strumenti di valutazione economica d’impatto che, oltre ai costi e ai benefici monetari diretti, dovranno considerare anche i costi e i benefici sociali, che derivano come conseguenza dalla realizzazione dell’opera nei confronti dell’ambiente e della collettività. 14. quattordicesimo punto: Fin da giugno 2014 i movimenti e i soggetti che sono parte di questo progetto politico, hanno chiesto lo scioglimento del Consorzio Venezia Nuova, richiesta che ribadiamo nel nostro programma. Attualmente le procedure VIA e VAS sono ridotte a formalità e le istruttorie addirittura esternalizzate affidandole a Veneto Strade SpA. Facciamo nostro l’obiettivo di procedere alla revisione della legge regionale istitutiva della Via anche alla luce della nuova direttiva UE, assicurando adeguate garanzie di indipendenza dei commissari dalle maggioranze politiche e dai soggetti privati o pubblici proponenti l’opera o competenti per l’approvazione della stessa. 15. quindicesimo punto: La lotta alla corruzione e all’infiltrazione mafiosa si conduce attraverso una “rivitalizzazione” del tessuto sociale ed un ripristino generale della legalità, sviluppando, come già ribadito forme e prassi di cittadinanza attiva. Va tuttavia anche rafforzata l’azione delle forze di polizia istituendo accordi e protocolli d’intesa per avviare collaborazioni e potenziarne l’operatività. 16. sedicesimo punto: Riteniamo importante ai fini della trasparenza istituire l’anagrafe patrimoniale dei soggetti del vertice politico e amministrativo di Regione e Comuni capoluogo. 17. diciassettesimo punto: La disoccupazione, l’impoverimento di ampi strati della società richiedono di incrementare la spesa sociale pro capite a favore di ogni persona. Siamo per l’organizzazione della medicina di base in una rete poliambulatoriale con potenziamento dei servizi territoriali, ospedali di comunità, medicina di base integrata, rafforzamento dei consultori familiari). Siamo per la tutela della salute nell’ambiente di lavoro e nell’ ambiente di vita. Siamo per il potenziamento dell’assistenza socio sanitaria a disabili e anziani. 18. diciottesimo punto: Nel 2013 si sono registrati più di 6000 sfratti, la maggior parte per morosità incolpevole (perdita del lavoro e quindi mancanza di reddito per pagare l’affitto), mentre il 97% delle domande di alloggio alle strutture dell’Edilizia Residenziale Pubblica sono inevase (più di 15.000 domande nel 2013). Contemporaneamente decine di migliaia di giovani e meno giovani non riescono più ad avere un’occupazione e le risorse per accedere a mutui bancari finalizzati all’acquisto di un’abitazione. Per affrontare il problema del diritto all'abitazione è necessario che la Regione chieda, insieme ad altre regioni con situazioni simili, di prorogare il blocco degli sfratti per morosità involontaria. Per scoraggiare il fenomeno delle case private sfitte la Regione coordini un’azione univoca, nei confronti dei comuni, facendo uso della leva fiscale e/o degli incentivi alla locazione al fine di estendere l'utilizzo dei canoni concordati. 3 LE NOSTRE RISPOSTE ai 18 PUNTI di Libera, Avviso Pubblico, Osservatorio Ambiente e Legalità Venezia Legambiente Veneto Stop corruzione riparte il futuro La Regione deve favorire stanziamenti per i canoni sociali, per il sostegno economico di situazioni di morosità incolpevole e per contributi al pagamento in quota parte dei mutui nelle situazioni disagiate sul piano economico. E' inoltre necessario incrementare la disponibilità dell'Edilizia Residenziale Pubblica revocando la direttiva che dispone la dismissione con libera vendita di 20.000 alloggi pubblici, ristrutturando e acquisendo nuove abitazioni in modo da aumentare di almeno il 30% la disponibilità di alloggi. Inoltre il patrimonio immobiliare non utilizzato a scopi abitativi, va reso disponibile a scopi sociali o lavorativi, favorendo tutte le forme di economia civile e sociale allo scopo di tutelare, valorizzare e potenziare i beni comuni. Laura Di Lucia Coletti candidata alla presidenza della Regione Veneto L’ALTRO VENETO ORA POSSIAMO! 4
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