cava della - Made in Desio

Piano della caratterizzazione
Cava - Discarica abusiva di Via Molinara - Desio
fg. 29 mapp. 4-5-6-62-80
Dott. Geol. Del Pero Gianbattista
Via dei Mille, 4
20821 MEDA (MB)
0362/343493 – 330/225140
FEBBRAIO 2015
Comune di Desio
PIANO della CARATTERIZZAZIONE
Data: 02.02.15
Discarica abusiva di Via Molinara – Desio (MB)
Revisione n.1
1. Premessa e inquadramento
Il presente documento si configura come Piano di Caratterizzazione, ex art. 242,
d. lgs. 152/06 e viene predisposto per le finalità del Regolamento regionale n° 2
del 15 giugno 2012 che richiede che l’istanza di finanziamento per gli interventi di
caratterizzazione dell’area e delle indagini preliminari propedeutiche alla stesura
del piano della caratterizzazione, debba essere corredata dall’atto di approvazione
del piano di caratterizzazione e dall’autorizzazione agli interventi.
Nella zona accessibile da Via Molinara, Desio, individuata al fg. 29 mapp. 4-5-662-80, già interessata in anni precedenti da occasionali depositi di rifiuti edili e
assimilabili in ambito marginale ad attività estrattive, il cui stato autorizzativo risulta
incerto, si è consolidata la presenza di una grande discarica abusiva colmata con
rifiuti di varia origine e qualità, a seguito di attività criminosa con conseguenze di
natura giudiziaria, i cui procedimenti sono ancora in corso.
La situazione è degenerata nei primi mesi del 2008, quando l’area è finita in
gestione ad alcuni “operatori”, già oggetto di sentenza penale passata in giudicato,
che hanno cercato di lucrare profitto con l’escavazione dei terreni naturali, costituiti
in prevalenza da ghiaie e sabbie di ottima qualità, sino a profondità notevoli anche
superiori ai 10 metri dal piano campagna, per la loro commercializzazione nel
mercato illegale, e la conseguente opportunità di riempire le voragini prodotte con
ogni tipo di materiale di cui vi era necessità di disfarsi, in particolare con rifiuti
speciali e pericolosi, provenienti anche da aree che avrebbero dovuto essere, a
loro volta, oggetto di bonifica.
Una buona parte delle informazioni sullo stato e la qualità dei luoghi deriva
dall’attività istruttoria posta in essere dalla polizia provinciale presso la Procura,
che ha monitorato le attività svolte e la movimentazione di terre e rifiuti.
Questa documentazione è stata utilizzata in un procedimento penale che ha
portato alla condanna definitiva degli autori per alcuni degli illeciti, senza avere
ancora concluso i procedimenti individuando l’effettivo soggetto responsabile delle
contaminazioni riscontrate e, conseguentemente, degli oneri di bonifica dell’area.
Durante il procedimento sono stati effettuati rilievi, indagini ed analisi per la
determinazione della quantità del materiale naturale asportato/riportato e la
parziale caratterizzazione del sito anche in termini qualitativi.
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I risultati delle indagini geofisiche effettuate sull’areale di circa 14.000 metri quadri
(curate dal dr. Geol. Massimo Compagnoni per l’attività istruttoria della Procura),
sono forniti in allegato, quale prima caratterizzazione volumetrica dello stato dei
fig. 1 – Estratto mappa are di indagine: foglio 29, mapp. 4 – 62 -80.
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luoghi quadri entro i quali sono stati eseguiti scavi e sbancamenti, con stima della
“mista” asportata di circa 100.000 metri cubi, al cui posto sono state conferite
almeno 180.000 ton di terreni di riporto e rifiuti delle diverse tipologie, visto che la
quota raggiunta dai conferimenti supera quella del piano campagna originario .
Parallelamente, a cura di ARPA Lombardia, con il coordinamento del dr. Geol.
Paolo Perfumi, sono state effettuate analisi su campioni prelevati all’interno di
trincee esplorative e sui cumuli di rifiuti stoccati fuori terra, anche in bigbags, il cui
esito ha consentito la classificazione dei materiali come rifiuti speciali e pericolosi.
L’area si trova in ambito pianeggiante, con destinazione urbanistica “Agricola” e
l’analisi delle immagini satellitari archiviate da GoogleEarth consente di
visualizzare l’”evoluzione” dal 2005 ad oggi.
fig. 2 – Stato dei luoghi ottobre 2005.
fig. 3 – Stato dei luoghi febbraio 2006
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fig. 4 – Stato dei luoghi aprile 2008 (subito dopo il sequestro)
fig. 5 – Stato dei luoghi luglio 2008
fig. 6 – Stato dei luoghi “attuale” ottobre 2014
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Il Comune di Desio si è costituito sia nel procedimento penale, che ha portato alla
condanna degli operatori, che in successivo procedimento civile intentato per il
danno di immagine e il danno ambientale inferto al territorio e per definire le
effettive e personali responsabilità della contaminazione dell’area per la relativa
attribuzione dell’onere per il ripristino e la bonifica.
I soggetti chiamati in causa risultano, però, nullatenenti, eccetto il proprietario del
terreno che potrebbe essere ritenuto responsabile al pari o in luogo degli operatori
con conseguente attribuzione degli oneri, e non risultano intenzionati a farsi carico
della bonifica dell’area.
Per questo motivo il Comune, con riferimento al regolamento regionale n°2/2012,
visto che il proprietario o il responsabile dell’inquinamento non ha provveduto nei
termini assegnati e non è presente un soggetto interessato ai sensi dell’art. 245
del d. lgs. 152/2006, procede d’ufficio, ai sensi dell’art. 250 del d. lgs. 152/2006, in
via sostitutiva, agli adempimenti di cui all’art. 242 del d. lgs. 152/2006,
comunicando l’avvio del procedimento al responsabile dell’inquinamento e al
proprietario
e
ha
ritenuto
di
richiedere
la
redazione
del
Piano
della
Caratterizzazione al fine di predisporre gli elementi che il regolamento regionale
richiede al fine di potere corrispondere risorse regionali per l’effettuazione delle
caratterizzazione e della analisi di rischio e, in seguito, della bonifica.
La proposta di caratterizzazione che si avanza deriva dalla valutazione delle aree
e dei volumi che interessati da movimentazione di materiale, come le immagini
satellitari mostrano con evidenza, con l’ausilio delle informazioni preliminari
ottenute dalla caratterizzazione con metodi geofisici che ha posto in evidenza
anomalie nel comportamento dei materiali interrati rispetto alle caratteristiche
attese dai terreni naturali, definendo l’interfaccia tra i terreni naturali e di riporto.
La distribuzione dei punti di investigazione, quindi, vista l’estensione dell’area e le
problematiche di accesso per le alterazioni morfologiche indotte, preliminarmente
segue un criterio geometrico, ricalibrandosi sugli allineamenti di anomalie
evidenziate dagli studi preliminari e infittendosi dove gli indicatori di alterazione si
intensificano. Per una migliore comprensione e correlazione della situazione si
utilizzeranno, oltre a sondaggi anche trincee negli ambiti di raccordo o raggiungibili
con maggiore difficoltà.
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L’incerta natura e provenienza dei materiali richiede una analisi chimica dei
campioni prelevati ad ampio spettro, che potranno essere anche ulteriormente
affinate sulla base delle prescrizioni e indicazioni in fase esecutiva dei tecnici
ARPA. Le analisi sui campioni per la fase di caratterizzazione riguarderanno
pertanto: C>12, C<12, set di 9 metalli, PCB, Solventi clorurati/aromatici, Fenoli,
Ammine Aromatiche, Nitrobenzeni, Fitofarmaci ed IPA.
Per la fase di analisi di rischio sarà inoltre necessario acquisire si tutti i campioni
prelevati Ph, Foc, granulometria, densità, kd e speciazione idrocarburi.
Rispetto all’inquadramento delle vicende che hanno anticipato l’attuale fase di
caratterizzazione si citano:
20/10/2005 Ordinanza dirigenziale del Comune di Desio prot. 43180DG nella
quale si intimava al proprietario, Cannarozzo Massimiliano, di presentare il Piano
Della Caratterizzazione a seguito dell’individuazione di discarica abusiva,
agosto 2006 Citazione a giudizio per non avere ottemperato all'Ordinanza
comunale n. 390 relativa all’attivazione di deposito incontrollato di rifiuti;
Settembre 2007: presentazione di documento “Piano di Indagine Preliminare di
Bonifica” redatto dal dr. Agronomo Domenico Zema, non attuato, con riscontro da
parte di ARPA Monza che dichiara il sito potenzialmente contaminato con la
necessità di attivare il Piano di Caratterizzazione ex d. lgs. 152/06
Gennaio 2008 richiesta di intervento ad ARPA Monza da parte della Polizia Locale
di Desio, sopralluogo e nota che attesta l’inottemperanza e la presenza di rifiuti.
21 Marzo 2008 sequestro giudiziario dell’area con l’operazione Star Wars.
25 Marzo 2008 Ordinanza Sindacale 66 con richiesta di rimozione rifiuti e
predispostone del piano di caratterizzazione e ripristino dell’area.
Maggio 2008 comunicazione del legale per conto del proprietario, Cannarozzo
Massimiliano, relativa all’impossibilità di redigere il piano di caratterizzazione.
Procedimento Penale concluso.
Procedimento Civile in corso.
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2 . Inquadramento geologico e idrogeologico
L'area in oggetto si trova in comune di Desio (MB), con accesso da Via Molinara
Desio, in ambito pianeggiante e non sono stati individuati fenomeni morfodinamici
in atto o potenziali che possano compromettere la stabilità dell’area in esame.
Figura 7 - Estratto Carta geologica della Lombardia CNR – Scala 1: 125.000.
Geologicamente i terreni naturali dell’area in esame possono essere ricondotti per
origine e posizione altimetrica ai depositi alluvionali terrazzati originati dallo
smantellamento da parte dei torrenti degli apparati morenici più recenti (Wurm).
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I terreni che caratterizzano l'area sono costituiti prevalentemente da depositi
alluvionali ghiaiosi sabbiosi con matrice limoso-sabbiosa, dove i ciottoli risultano
poco alterati. Superficialmente la copertura colluviale, di natura limosa, risulta
ridotta o localmente assente.
Dalle indicazioni fornite dalla Provincia di Milano la falda acquifera è ubicata ad
oltre –40 m dal p.c. La carta delle isopiezometriche evidenzia l’andamento del
flusso idrico sia complessivamente diretto da nord/nord-est a sud/sud-ovest.
Anche considerando la risalita del livello piezometrico (in corso e significativa, in
piezometri in ambiti limitrofi si è constatata la risalita del livello da – 41 a -31
nell’arco di due anni) non sono prevedibili interferenze dirette con gli interventi.
Non sono segnalati pozzi ad uso idropotabili tali da ricadere all’interno della
relativa fascia di rispetto, né altri pozzi ad uso privato/industriale.
Figura 8 – Estratto Carta delle soggiacenze SIF Prov. di Milano
Per la struttura idrogeologica e l’andamento litostratigrafico emerge quindi
l’opportunità di realizzare un sistema di monitoraggio della falda con 4 piezometri
dislocati secondo la direzione di flusso e la morfologia dei luoghi, due a monte e
due a valle dall’ambito della discarica. Approfonditi sino a -45 dal p.c. originario.
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L’estratto dalla cartografia geologica nello studio di
supporto al PGT del Comune di Desio descrive in dettaglio
direzione di flusso della falda NE/SW e quota assoluta.
(come detto forte risalita in corso)
Figura 9 – Estratto Carta idrogeologica da PGT Desio (Ghezzi, 2013).
Molinara
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Figura 10 – Sezione stratigrafica (area prossima pozzo 22) da PGT Desio (Ghezzi, 2013).
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Avvalendoci delle indagini effettuate con il coordinamento del dr. geol. Massimo
Compagnoni (allegati), siamo in possesso di una prima caratterizzazione dello
spessore dei materiali non “naturali” presenti sull’area. Indicazioni che verranno
utilizzate per il dimensionamento dei sondaggi da eseguire.
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La profondità massima individuata dalla sintesi delle indagini geofisiche per i
materiali di origine “esterna” risulta di 10 metri, valore che viene quindi assunta
come profondità di riferimento per i sondaggi che si intendono proporre.
Le anomalie di conducibilità superficiale risultano particolari e significative e,
pertanto, in prossimità delle stesse saranno intensificati i punti di investigazione.
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3 . Proposta del piano di caratterizzazione
Sull’area sono molteplici ed irregolari le fasi di conferimento di rifiuti frammisti a
terreni di riporto, anche di scarto delle preesistenti attività estrattive. In questo
contesto, in epoca più recente, si sono sovrapposti anche conferimenti di materiali
e rifiuti di cui si ha completa tracciabilità sulla base delle attività investigative
dell’operazione curata dall’autorità giudiziaria denominata Star Wars.
Il materiale conferito nei giorni antecedenti alla data del sequestro del cantiere (21
Marzo 2008), e ancora oggi in buona parte presente “fuori terra”, risultava
provenire da ambiti di bonifica in corso e più specificatamente da un sito in
Briosco, un quantitativo di circa 5000 ton terreni con superamenti delle CSC per
piombo e cromo, e da un ambito di bonifica in Mozzanica (BG), un quantitativo di
circa 7000 ton di sfridi e materiali plastici conferiti in bigbags, per quello che ne è
rimasto, con significativi superamenti delle CSC per Idrocarburi pesanti e metalli.
Questi materiali sono distribuiti in cumuli fuori terra che saranno oggetto di
specifici campionamenti, mentre la caratterizzazione rifiuto (anche su lastre di
cemento-amianto) è già stata sviluppata da ARPA (vedi allegato).
Nelle trincee esplorative aperte con ARPA Milano durante la fase istruttoria di
supporto all’attività di P.G. (ubicazione in all. 1 indagini geofisiche Compagnoni),
sono stati rilevati terreni di riporto frammisti a materiale edile e rifiuti di varia
tipologia, assimilabili e speciali. I referti analitici, nel commento originale del dr.
Geol. Paolo Perfumi, responsabile per ARPA dell’attività, evidenziano “la presenza
talora consistente di contaminanti, ma in misura inferiore ai limiti che rendono il
rifiuto pericoloso…L’analisi sul cumulo sfridi di plastica, invece, per il superamento
della soglia di 1000 mg/kg di idrocarburi pesanti, rientra già nella categoria dei
pericolosi. … mostra presenza di amianto varietà crisotilo e crocidolite”.
I campioni di “terreno”/”rifiuto” sono stati analizzati presso il laboratorio certifica
ARPA Milano e sono stati raffrontati con i valori soglia del D.Lgs. N° 152
03/04/2006 GU n°88 14/04/2006 - SO n°96 parte Quarta - titolo V - allegato 5
tabella 1 colonna A, destinazione d’uso verde/residenziale (vedi referti allegati) e
risultavano superare le CSC, nel campione denominato A1, per il parametro Pb
con valore di 402/100 e Cu con 200/120 e nel campione denominato B3 Pb con
valore di 801/100 e Cu con 800/120 e Zn 366/150.
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Negli sfridi plastici invece i referti segnalavano, oltre a C>12 con valore di
1283/50, Pb con valore di 6600/100 e Cu con 70000/120 e Zn 2700/150.
Per la caratterizzazione dell’area, vista la storia del sito e la natura eterogenea dei
materiali e delle attività che si sono susseguite, con escavazioni e ripetuti
conferimenti, e le limitazioni indotte dalle alterazioni morfologiche, si intende
proporre di adeguare la distribuzione dei punti di investigazione, che risulterebbero
adottando un criterio geometrico, in funzione delle anomalie evidenziate dagli studi
geofisici, che forniscono anche informazioni sulla profondità di interfaccia al
“naturale” e dalle risultanze delle indagini preliminari di ARPA.
Più in dettaglio si propone di effettuare, con l'ubicazione e distribuzione di cui alla
tavola cartografica fuori testo, le attività che di seguito vengono descritte.
Fase investigativa
Sondaggi (in numero di 22) I sondaggi saranno spinti fino a profondità di 10 m
dal piano campagna originario, previo intensivo decespugliamento e con apertura
di piste per l’accesso sonda e livellazione funzionale dei luoghi, e saranno eseguiti
a carotaggio continuo, a rotazione e a secco, carotiere di diametro 131 mm e
tubazioni provvisorie di rivestimento di diametro 152 mm.
In presenza di significative alterazioni morfologiche, residue alla preparazione dei
luoghi anche con la formazione di piste per l’accesso operativo della sonda, i
sondaggi potranno essere maggiormente approfonditi sino a raggiungere quote
assolute di riferimento (da verificare in fase esecutiva).
L’utilizzo di acqua in fase di carotaggio non sarà consentita, anche per prevenire
l’alterazione qualitativa dei campioni da prelevare, e solo in caso di difficoltà di
avanzamento colonna sarà ammesso l’utilizzo di moderate quantità di acqua.
Piezometri di monitoraggio (in numero di 4) Per il campionamento delle acque
sotterranee, la modellazione di dettaglio dell’assetto idrogeologico, e la
predisposizione della rete di monitoraggio, i piezometri saranno spinti fino a - 45 m
da p.c. Non sono previsti campionanti di terreni dalle perforazioni dei piezometri,
allestiti all’esterno dell’area di discarica per prevenire azioni favorevoli alla
percolazione/contaminazione, e pertanto i piezometri potranno essere perforati
con la tecnica a distruzione di nucleo, con l’ausilio di acqua.
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All’interno dei fori di sondaggio saranno installate tubazione in PVC atossico di
diametro nominale pari a 4’’, microfessurate (con slot da 0,5 mm) nell’intervallo di
profondità in corrispondenza dell’acquifero e cieche nella parte soprastante.
Nell’intercapedine tra tubazione in PVC e foro di sondaggio sarà posto in opera un
apposito dreno costituito da ghiaietto siliceo calibrato fino ad un metro circa al di
sopra degli intervalli filtranti, sopra il quale sarà realizzato un livello impermeabile
mediante compactonite di circa 2-3 m di spessore. La restante parte del foro sarà
riempita a mezzo di miscela ternaria cemento/bentonite/acqua dal basso verso
l’alto. Il metro superficiale sarà cementato e i piezometri completati con chiusini.
Al fine di ricostruire in dettaglio la morfologia della superficie piezometrica a livello
locale, verrà effettuata la misurazione della soggiacenza della falda e il rilievo
plano-altimetrico delle teste pozzo dei piezometri.
Nei piezometri saranno effettuate 12 prove di permeabilità Lefranc, (3 x ogni
piezometro), per determinare il coefficiente di conducibilità idraulica dell’acquifero.
Trincee esplorative (proposte in numero di 12). Data la morfologia accidentata
e le difficoltà logistiche nel posizionamento dei sondaggi, per una migliore
comprensione e correlazione della situazione si apriranno trincee negli ambiti di
raccordo o raggiungibili con maggiore difficoltà dalla sonda per la visualizzazione
del primo spessore di sottosuolo e la presenza di eventuali materiali interrati.
Le trincee saranno eseguite a mezzo di escavatore meccanico a cucchiaia
rovescia, dotato di braccio sufficiente a raggiungere una profondità di almeno 4 m.
Per ogni trincea sarà prelevato un campione medio rappresentativo alla profondità
2-3 metri e qualora in presenza di tipologie diverse di materiali o in presenza di
alterazioni organolettiche ulteriori campioni da verificare in fase esecutiva.
Cumuli di rifiuti fuori terra (caratterizzazione specifica proposta in numero di
4): visibili quali residui dell’attività di conferimento rifiuti dell’ultima settimana di
“lavorazione” sono presenti e riconoscibili 4 cumuli. Due di essi sono costituiti da
ciò che resta di bigbags con sfridi plastici, uno, corrispondente ad una depressione
in parte colmata da rifiuti vari con lastre di cemento-amianto, pneumatici, travi in
calcestruzzo e rifiuti eterogenei, ed un quarto che, addossato ai preesistenti
depositi di riporto o di terre di scarto, o assimilabile a tale categoria. Anche per
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ogni cumuli verranno prelevati campioni rappresentativi (si utilizzerà per la
caratterizzazione rifiuti il dato acquisito da ARPA, anche specificatamente per il
cemento amianto all’interno del cumulo 3 e per gli altri cumuli).
A) Operazioni di campionamento.
Sondaggi: saranno prelevati da ogni sondaggio 2 campioni varando le quote di
campionamento del “secondo” campione in particolare nei 10 sondaggi (numerati
nella proposta da 1 a 10) disposti lungo l’allineamento dove le indagini geofisiche
hanno definito la massima profondità dell’interfaccia riporti/terreno naturale e le più
intense anomalie elettromagnetiche nell’indagine geofisica _ per un totale di 44
campioni, da prelevare alle seguenti profondità:
• il primo campione sarà prelevato tra 2 m e 3 m di profondità da p.c.;
• il secondo sarà prelevato tra 4 m e 5 m di profondità da p.c. nei sondaggi “alti” e
tra 7 m e 8 m di profondità da p.c. nei sondaggi di cui all’allineamento “profondo” e
con elevate anomalie e.m. rilevato dalle indagini geofisiche. Qualora fossero
rinvenute alterazioni tipologiche o organolettiche si acquisiranno ulteriori campioni
caratterizzanti.
Trincee: un campione medio rappresentativo materiale per ogni trincea (in totale
12 campioni) (se omogeneo sarà prelevato tra 2 m e 3 m di profondità da p.c.).
• eventuali campioni integrativi, saranno prelevati qualora si rinvenissero anomalie
significative di materiale o evidenti alterazioni organolettiche.
Cumuli di rifiuti: per i cumuli di rifiuti omogenei si preleverà un campione tal
quale rappresentativo. (4 campioni) mentre per le lastre di amianto ci si rifarà al
campionamento ed all’analisi ARPA disponibili.
Il campionamento, visto che le operazioni saranno effettuate in contraddittorio con
gli Enti di Controllo avverrà con il prelievo in triplice aliquota allo scopo di
consentire verifiche da parte degli Enti di Controllo e/o permettere l’esecuzione di
ulteriori analisi in caso di difformità degli esiti analitici. La terza aliquota di ciascun
campione verrà conservata dal Comune sino alla condivisione dei referti analitici. I
campioni saranno immediatamente collocati in contenitori ermetici ed inviati al
laboratorio di parte ed al laboratorio ARPA incaricati delle analisi chimiche.
Tutti i campioni di rifiuto in tal modo prelevati ad accezione di quelli acquisiti dai
cumuli (già caratterizzati da ARPA) (56) saranno sottoposti ad analisi per la
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classificazione del rifiuto ed a test di cessione per rifiuti recuperabili (ipotizzando la
prevalenza di terreni), integrabile a discarica inerti, non pericoloso/pericoloso su
una aliquota stimata del 50%.
Piezometri: dai sondaggi realizzati per l’allestimento dei piezometri saranno
prelevati 40 campioni (10 per ogni piezometro), per l’acquisizione della
granulometria, quale parametro da utilizzare nella redazione dell’Analisi di Rischio,
da abbinare a 10 determinazioni di densità, Kd, speciazione idrocarburi.
(Ph e Foc, invece, saranno determinati dai campioni da sondaggi non piezometri).
Campionamento acque di falda
Dai 4 piezometri saranno prelevati complessivamente 4 campioni (1 per
piezometro) di acqua di falda, previo spurgo su tutti i punti di campionamento.
Sarà inoltre prelevati 1 campione “duplicato cieco” di controllo qualità per verificare
l’accuratezza delle determinazioni analitiche eseguite dal laboratorio di parte.
I piezometri di nuova installazione saranno sviluppati mediante pompaggio con
pompa sommersa, ad una portata adeguata per consentire l’assestamento del
dreno e successivamente spurgati, facendo intercorrere un tempo adeguato tra
sviluppo iniziale e spurgo. Preliminarmente allo spurgo verrà determinato il livello
piezometrico statico. Durante lo spurgo saranno misurati con attrezzatura da
campo e registrati i valori di ossigeno disciolto, potenziale redox, pH, conducibilità
specifica, temperatura, livello dinamico della falda.
B) Determinazioni analitiche
Determinazioni analitiche dei terreni
Su tutti i campioni di terreno prelevati verranno effettuate le seguenti
determinazioni analitiche:
• Metalli (As, Cd, Cr tot, Cr VI, Hg, Ni, Pb, Cu, Zn);
• Idrocarburi Leggeri C<12 e Idrocarburi Pesanti C>12 e IPA;
• Fenoli e Clorofenoli; • Ammine Aromatiche e Nitrobenzeni.
Le metodiche analitiche relative a tutti i parametri di interesse saranno definite in
accordo tra il laboratorio ARPA ed il Laboratorio di parte.
Su tutti i campioni di terreno prelevati verrà effettuata la determinazione della
Frazione di Carbonio Organico (FOC) e del pH, parametri utili ai fini dell’Analisi di
Rischio Sito Specifica, per la valutazione della mobilità dei contaminanti attraverso
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le matrici ambientali, ai quali saranno abbinate 40 determinazioni della
granulometria (setacciatura per via secca e via umida), 10 misure della densità in
sito, 10 determinazioni del Kd e 10 speciazioni degli idrocarburi.
Le analisi chimiche verranno effettuate in conformità alle specifiche fornite in All. 2
al Titolo V del D. Lgs. 152/2006 e comparate con le Concentrazioni Soglia di
Contaminazione (CSC) per siti a destinazione d’uso Verde/Residenziale contenuti
in Tabella 1, Colonna A, nell’Allegato 5 al Titolo V del D. Lgs. 152/2006.
Determinazioni analitiche delle acque di falda
Sui campioni di acqua di falda prelevati ( 1 per ogni piezometro) verranno condotte
le seguenti determinazioni analitiche di laboratorio:
• Metalli (As, Mn, Hg, Ni, Pb, Cu, Zn, Cd, Cr tot, Cr VI, Fe);
• Idrocarburi Totali (espressi come n-esano);
• Solventi clorurati/aromatici
Le analisi chimiche verranno effettuate in conformità alle specifiche fornite in
Allegato 2 al Titolo V del D. Lgs 152/2006 e comparate con le Concentrazioni
Soglia di Contaminazione (CSC) contenute in Tabella 2, nell’Allegato 5 al Titolo V
del D. Lgs. 152/2006.
Redazione dell’analisi di rischio: sulla base dei parametri acquisiti con le
diverse acquisizioni di campioni e referti si dovrà procedere alla redazione
dell’analisi di rischio sitospecifica sia per definire l’impianto progettuale del Piano
di Bonifica che per ottemperare alle richieste di Regione Lombardia al fine
dell’accettazione dell’istanza per la finanziabilità delle indagini, del piano di
caratterizzazione e dell’eventuale, successiva, bonifica.
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4 . Conclusioni
Con la presente relazione si avanza la proposta di piano di caratterizzazione per
l’area accessibile da Via Molinara, Desio in Desio dove si è consolidata la
presenza di una discarica abusiva.
Il documento viene inoltrato al Comune di Desio, responsabile del procedimento,
ad ARPA Lombardia, dip. provinciale di Monza, ed alla Provincia di Monza e
Brianza, per la valutazione in sede di conferenza dei servizi da parte degli Enti.
Il comune, redatto il piano della caratterizzazione, lo approva secondo le
procedure di cui al comma 3 dell’art. 242 del d.lgs. 152/2006 e, a seguito delle
risultanze della caratterizzazione, redige l’analisi di rischio e la approva secondo le
procedure di legge e, ancora, farà seguire la presentazione di un piano di bonifica
per il ripristino dell’area.
L’approvazione del presente piano costituisce elemento richiesto dal r.r. 2/2012
per presentare l’istanza di finanziamento per gli interventi di caratterizzazione
dell’area e delle indagini preliminari propedeutiche alla stesura del piano della
caratterizzazione, di cui all’art. 9, comma 2, lettera c), che deve essere corredata,
oltre che dal progetto, dall’atto di approvazione del piano di caratterizzazione e
autorizzazione degli interventi previsti (art. 12, comma 1).
L’attuazione della caratterizzazione, e della conseguente analisi di rischio, sarà in
grado di definire la modalità operativa più adeguata per la bonifica del sito,
unitamente alla determinazione dei costi necessari per tali operazioni per giungere
al ripristino ambientale dell’area di Via Molinara, Desio.
Meda - Desio, 5 Febbraio 2015
dott.geol. Gianbattista Del Pero
ordine dei Geologi della Lombardia al n. 517
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allegati:
- Tavola fuori Testo: Piano della caratterizzazione Discarica di Via Molinara – Desio
Ubicazione Sondaggi, piezometri e trincee esplorative. Cumuli rifiuti f/terra.
- Tabella di quantificazione punti investigativi e di campionamento.
- Tabella computo costi di caratterizzazione Piano di Via Molinara - Desio.
- Copia referti di prova di ARPA Milano
(accertamenti di P.G. all’interno dell’attività istruttoria, con il coordinamento
del dr. Geol. Paolo Perfumi, di supporto all’Autorità Giudiziaria, Luglio 2008).
- Estratti (8 allegati) dalla caratterizzazione geofisica del sito di Via Molinara
(effettuata dal dr. Geol. Massimo Compagnoni, per conto della Procura della
Repubblica presso il Tribunale di Monza, Novembre 2008)
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