Arcese taglia i tir, 120 autisti a casa

- mercoledì 24 settembre 2014 -
TRASPORTI
l'Adige -
Pagina: 7 -
Un terzo degli addetti a rischio potrebbe essere trentino L’azienda: sempre in rosso il ramo trasporto su strada
Cgil, Cisl, Uil in allarme: finiti gli ammortizzatori sociali Giorlando (Cisl): colpito dalla concorrenza sleale dall’Est
«Inaccettabile tagliare ancora sul personale viaggiante» Gruppo in crescita: ricavi 2013 +7%, utile a 3,7 milioni
Arcese taglia i tir, 120 autisti a casa
Stop ai piazzali di Rovereto, Corbetta,Rivalta
I sindacati: no agli esuberi, lunedì assemblee
FRANCESCO TERRERI
twitter: @fterreri
TRENTO - «Arcese Trasporti ha
annunciato 120 esuberi tra gli
autisti e la chiusura dei piazzali di Rovereto, Rivalta (Torino)
e Corbetta (Milano)». Lo conferma Giovanni Giorlando, segretario della Fit Cisl del Trentino, dopo l’incontro dell’altro
ieri tra Arcese e i sindacati nazionali dei trasporti, rappresentati da Valeria Mizzau della Filt
Cgil, Maurizio Diamante della Fit
Cisl e Walter Barbieri della Uil
Trasporti.
Perderanno il lavoro quindi, salvo accettare un percorso di riqualificazione in altri comparti del gruppo, due terzi dei 190
autisti rimasti in Arcese Trasporti dopo le uscite degli anni scorsi. Tra gli esuberi, i trentini potrebbero essere 35-40 su
un centinaio totale di autisti residenti in provincia.
«In realtà il piazzale di Rovereto non è più in uso da tre mesi,
dopo la dismissione del polo
ferroviario - precisa Giorlando
- Le macchine e gli autisti sono
stati spostati nel piazzale di
Sommacampagna, a Verona.
Nella riunione nazionale è arrivato il colpo di grazia». I sindacati hanno proclamato lo stato
di agitazione di tutto il perso-
Il gruppo Arcese
punta
sempre meno
sui trasporti
su strada
e sempre più
su logistica
e intermodalità
dal treno
alle spedizioni
via aria e mare
Il personale
viaggiante
è stato ridotto
negli ultimi
cinque anni
nale e hanno convocato per lunedì assemblee nelle sedi operative dell’azienda, dalle quali
potrebbe arrivare la decisione
di scioperare.
«È stato fin da subito chiaro denuncia la Filt Cgil - che più
che di rilancio la politica futura del gruppo Arcese consterà
di ulteriori tagli al costo del lavoro, mirati di nuovo, come negli ultimi cinque anni, al personale viaggiante. La situazione è
ulteriormente aggravata dalla
impossibilità di ricorrere agli
ammortizzatori sociali, ormai
esauriti». In effetti tra gli autisti
si arriva da lunghi periodi di
cassa integrazione. «Le rassicurazioni forniteci finora dall’azienda sono molto vaghe - aggiunge Diamante, coordinatore nazionale Fit Cisl per l’autotrasporto - per cui confermiamo lo stato di agitazione di tutto il personale. Non accettiamo
che si faccia pagare chi ha sempre dato alla stragrande».
La strategia di Arcese è di ridurre ai minimi termini l’attività più
tradizionale, quella del trasporto su strada, per concentrare il
gruppo su logistica e trasporto
intermodale, con il contributo,
sempre valido, dell’immobiliare. «L’azienda ci ha spiegato che
il bilancio complessivo del trasporto su gomma non dà benefici al risultato del gruppo e che
in questo ambito l’Italia è il fanalino di coda - dice Giorlando
- Inoltre né l’Unione Europea né
lo Stato italiano ci vengono incontro mettendo dei controlli
sugli autotrasportatori dell’Est
che costano il 30-35% in meno
dei nostri e fanno concorrenza
sleale alle aziende italiane».
«Arcese ha parlato di ricollocazione degli autisti, sia in consociate del gruppo che attraverso contatti con società esterne,
ma noi siamo molto preoccupati - sottolinea Giorlando - Bisogna capire le prospettive di
programma dell’azienda e se le
istituzioni italiane ed europee
prenderanno provvedimenti
per mettere tutte le aziende di
autotrasporto sullo stesso piano. Con l’Associazione Artigiani avevamo condiviso un’iniziativa in tal senso, ma anche la
Provincia stenta a risponderci».
Il gruppo Arcese, in realtà, non
ha chiuso male il 2013, anzi. Il
fatturato complessivo è cresciuto del 6,9% da 540 a 577 milioni di euro. L’utile netto è di 3,7
milioni. L’anno prima aveva toccato il livello record di 13,8 milioni soprattutto grazie a plusvalenze su cessioni di camion
e immobili. Se andiamo a vedere però Arcese Trasporti, il notevole utile di 6,2 milioni, superiore al 2012, deriva essenzialmente da proventi e rivalutazioni di partecipazioni, mentre
l’attività caratteristica, quella
di autotrasporto, è in rosso.