Berlusconi: omofobia, legge da votare

Trento
l'Adige
IL CASO
martedì 30 settembre 2014
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Sms da Biancofiore: «Vota sì, ordini superiori...». Il resto
dell’opposizione su tutte le furie. Alla fine il compromesso:
libertà di azione locale, senza partecipare all’ostruzionismo
È stata Arcigay, dopo le aperture di Forza Italia
in tema di diritti civili, ad avvertire i vertici romani
del partito provocando l’intervento del Cavaliere
Berlusconi: omofobia, legge da votare
Da Roma ordini a Bezzi
che però cerca di opporsi
GIUSEPPE FIN
Giornata incandescente ieri in Consiglio provinciale dove sono ripresi i lavori sul disegno di legge contro l’omofobia e dove si sono manifestate le prime crepe sul fronte dell’opposizione.
A creare scompiglio, questa volta, è
stato l’intervento diretto del presidente nazionale di Forza Italia Silvio Berlusconi che, informato sul disegno di
legge in discussione in Trentino, ha
contattato nel primo pomeriggio il consigliere forzista Giacomo Bezzi per sottolineare la linea nazionale del partito
in tema di diritti civili.
Un richiamo, questo, che aveva fatto
letteralmente sbiancare Bezzi che, fino a ieri, assieme al resto dell’opposizione, si era impegnato in aula per alimentare l’ostruzionismo alla legge e
fare pressione sulla maggioranza affinché ritirasse il testo.
Se non bastasse il richiamo di Silvio
Belusconi, a muoversi ieri è stata anche l’onorevole Michaela Biancofiore,
la parlamentare di riferimento in regione per Forza Italia. Con un sms ha
chiesto al consigliere Bezzi di votare
a favore della legge: «Urgentissimo, so
che sei in aula per la legge sull’omofobia. Vota a favore, ordini superiori»
questo il testo del messaggio.
A provocare tutto questo, coinvolgendo i vertici romani di Forza Italia fino
ad arrivare a Francesca Pascale, fidanzata di Berlusconi, sono stati i rappresentanti trentini dell’associazione Ar-
cigay. «Considerate le ultime posizioni in tema di diritti civili assunte da
Forza Italia - ci spiega Paolo Zanella abbiamo pensato di informare i vertici di questo partito a proposito della
posizione del consigliere Giacomo Bezzi». Le telefonate tra il consigliere e il
presidente Berlusconi sembra siano
state più di una, tutte volte a invitare
l’esponente di Forza Italia locale ad
adeguarsi alla linea politica nazionale, quella di estrema apertura in tema
di diritti omosessuali. Le resistenze di
Bezzi erano tutte appiattite sui rapporti con le minoranze. Davanti ai cronisti il consigliere, visibilmente imbarazzato, spiegava a tutti che non può «incrinare il fronte delle minoranze» ma
che «sull’articolo 1 della legge non mi
opporrò». Arcigay locale ha provato in
tutti i modi a forzare la mano, proponendo all’esponente forzista di condividere alcuni emendamenti. L’iniziale
favore, o comunque la titubanza del
consigliere Bezzi, hanno mandato su
tutte le furie il portabandiera delle opposizioni Rodolfo Borga che è esploso nei confronti del presidente Dorigatti chiedendogli di non ammettere
ulteriori emendamenti. A scagliarsi
contro il presidente del Consiglio provinciale è stato anche il consigliere Nerio Giovanazzi. «Se ha deciso di forzare la mano - ha spiegato Giovanazzi avrete da parte nostra reazioni durissime e lavori rallentati per tutta la legislatura». L’ultima telefonata di Berlusconi, arrivata ad un consigliere Bezzi esausto per la giornata, sembra gli
ORSO
Giornata
movimentata in
Consiglio per
Giacomo Bezzi.
Il consigliere di
Forza Italia si
confronta con i
rappresentanti
di Arcigay che
da Roma hanno
ottenuto il
sostegno di
Berlusconi.
Il Cavaliere ha
chiamato Bezzi
per invitarlo a
sostenere il
disegno di legge
contro
l’omofobia
abbia lasciato libertà di azione locale,
pur nel rispetto della linea del partito.
«Non posso firmare emendamenti della maggioranza - ha spiegato quest’ultimo - perché sono dell’opposizione e
mi isolerebbero». Tiene a precisare però che farà cadere il suo contributo all’ostruzionismo in atto.
Per tutto il presidente Ugo Rossi e il
primo firmatario Mattia Civico (Pd)
avevano cercato di convincere le minoranze dal desistere con l’ostruzionismo proponendo nuovi emendamenti con l’affermazione del ruolo della famiglia naturale e altre modifiche che
hanno scalfito l’interesse di Walter Viola (Progetto Trentino) ma non dell’irriducibile Borga. Oggi ci riproveranno. I lavori riprendono alle ore 14.30.
RETTORATO
Ok ai lavori per riattaccare la testa
Statua decapitata, si rimedia
Il telamone (la statua all’ex museo
di scienze tridentine, ora
rettorato, decapitata per errore
qualche mese fa) riavrà la sua
testa. La Provincia, tramite la
Sovrintendenza per i beni artistici,
ha infatti dato il via libera alla
richiesta arrivata dall’Università
di poter riattaccare la parte alla
statua. Ora verranno avviate le
carte per il bando e, entro la fine
dell’anno, la parte esterna del
palazzo di via Calepina potrà
quindi ritornare nella sua forma
originaria. La statua era stata
mutilata nel maggio di quest’anno
durante i lavori di ristrutturazione
del palazzo di via Calepina che da
museo di scienze doveva venire
trasformato nella sede del
Rettorato. Che, dopo avervi
trovato spazio, ora provvederà a
rimettere la testa sulle spalle al
povero telamone.
Il presidente: «Chiesto lo stop a Roma». Le turiste ferite sporgono denuncia
Rossi: «Basta con i cortei animalisti»
si sono rivelate indigeste alle due
turiste che - incolpevolmente - si sono
ritrovate nel bel mezzo di un
tafferuglio mentre si trovavano nella
hall del Grand Hotel, finite a terra con
ferite e contusioni dopo essere state
travolte da un quarantenne in fuga
dagli animalisti invipertiti, che lo
volevano «catecchizzare» dopo averlo
visto dare un calcio - dirà poi «solo in
maniera scherzosa» - al cane di un
amico proprio sotto gli occhi dei
manifestanti.
Le due donne, una turista fiorentina ed
una napoletana, si sono rivolte alla
questura per sporgere denuncia contro
l’uomo. L’una è stata refertata con due
giorni di prognosi, l’altra con sei. Non
sporgerà denuncia invece il dirigente
della questura colpito in pieno volto
dall’uomo: «Era intimorito - ha spiegato
la questura - una volta capito che
aveva colpito un agente e non chi lo
stava inseguendo non sapeva più come
scusarsi».
VALLE DEL CHIESE
Ungulato investito ieri sera
lungo la statale del Caffaro
Incidente
nella serata
di ieri lungo
la statale del
Caffaro, nei
pressi
di
Condino. Da
uno dei due
lati della carreggiata, è improvvisamente sbucato sull’aslfalto un ungulato, un
giovane esemplare che il conducente
della vettura che stava procedendo non
ha potuto evitare. Fortunatamente lievi
le conseguenze per le persone a bordo
dell’auto. La carcassa dell’animale è stata presa in carico dalla Forestale.
A2102676
L’irruzione degli animalisti nella hall del Grand Hotel
«Queste ripetute manifestazioni degli
animalisti in Trentino dopo la morte
dell’orsa Daniza ci preoccupano e
prima poi diventeranno indigeste alla
nostra popolazione. Ci sono già segnali
di insofferenza».
Lo afferma il presidente della Provincia
autonoma di Trento, Ugo Rossi, che ha
annunciato di volere «rappresentare
formalmente al governo l’assurdità di
questa situazione».
«Lasceremo al governo il compito di
fare qualsiasi tipo di valutazione e
prendere decisioni per contenere
questo ritornello contro la popolazione
trentina che non può essere insultata
ripetutamente», aggiunge Rossi, che
dell’argomento ha parlato ieri in giunta
provinciale all’indomani dell’ennesima
manifestazione svoltasi ieri a Trento,
dopo che era stata negata
l’autorizzazione per Pinzolo.
Proprio tornando al corteo dell’altro
ieri - parafrasando le parole di Rossi sicuramente le manifestazioni pro orso