la penso così

la penso così - Stefano Lazzarino
392
Il 2014 è sicuramente un anno imEditoriale C&C
portante per il Gruppo FiatChrysler e commemorativo per Chrysler che festeggia il 50° compleanno
del motore 426 Race HEMI.
Questo V8 leggendario fu prodotto
dal 1964 e raggiunse il suo apice sia
nell'impiego sportivo sia nell'uso stradale. Purtroppo con l'avvento della
crisi petrolifera degli anni '70, il motore
HEMI non venne più prodotto per i veicoli
da turismo, per essere ripreso successivamente, tanto che oggi sono molteplici
le vetture del Gruppo con il mitico badge
HEMI. Il Race HEMI, in particolare, debuttò nel Febbraio del 1964 alla Daytona
500 su una Plymouth guidata da Richard
Petty e fu noto come the "Track version". Produceva 400 HP
con un singolo carburatore quadricorpo e aveva un rapporto
geometrico di compressione di 12,5:1. Per celebrare il 426
Race HEMI, Mopar sta facendo di tutto per invogliare gli appassionati ad acquistare una delle tante versioni moderne del
V8 Chrysler, ma come potete bene immaginare, sono molto
pochi quelli che qui in Italia potranno anche solo prendere in
segue a pag. 6
4 - Auto Tecnica - 392 Marzo 2014
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MARZO 2014
Mopar
PERIODICO MENSILE N.
392 - MARZO 2014 - € 4,50 ITALY ONLY
Maserati
100 anni di successi che hanno fatto storia
Range Rover Sport:
telaio e sospensioni
ai raggi X
La rivoluzione Fiat:
analisi tecnica del
motore TwinAir
la penso così - Stefano Lazzarino
MARZO
2014 - N° 392
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considerazione un acquisto del genere, visto la serie di
balzelli a cui andrebbero incontro, prima di tutto il superbollo.
Polemiche a parte, il logo pubblicizzato, che vedete in
questo editoriale, mostra un elefante che fa chiaro riferimento
alla cubatura del motore, alla sua affidabilità e, non ultima,
alla sua potenza. L'arancione è invece il colore storico con
cui il motore HEMI è stato da sempre riconosciuto. In questo
periodo, e in un futuro non troppo lontano, vedrete anche
altre proposte con il nuovo logo HEMI. Qualche vettura e
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ricordare che il motore HEMI originale, o motore a camere
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emisferiche, fu realizzato per le auto da turismo nel 1951,
Editoriale C&C S.r.L. pubblica anche: Moto Tecnica, Moto Storiche & d’Epoca, SUV & Fuoristrada,
qualche motore con questo badge e, poi, tanto altro come
abbigliamento e momorabilia di ogni genere. È un’occasione
importantissima per gli appassionati del marchio e allo
stesso tempo una data storica, anche in virtù dell’acquisizione
da parte di Fiat. Il rumble (brontolio, gorgoglio) di un V8
HEMI è quanto di più americano ci possa essere tra le
proposte delle Tre Grandi del Michigan. Vorrei anche
ma l'obiettivo erano le competizioni. A tal punto che gli
Trasporto Commerciale, Guidala Usata, Ruote Americane, Auto Tecnica Professional,
AutoSuperMarket, MotoSuperMarket, CamionSuperMarket, Cantierissimo con Carrellistica.
HEMI da gara furono realizzati su due linee che venivano
DIVISIONE PUBBLICITÀ MARKETING E P.R.
identificate con due differenti designazioni: "Circuit" o
"Track" e "Acceleration" o "Drag",
con questi ultimi, chiaramente dedicati al
mondo delle
drag race, mondo nel quale il
motore HEMI ha
trovato piena affermazione.
6 - Auto Tecnica - 392 Marzo 2014
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in questo numero - 392 - Marzo 2014
20 36
42
76
dal nostro mondo
Notizie
10, 12, 103, 124, 125
viste e provate
Nissan Qashqai
14
Opel Meriva
20
Mercedes CLA 45 AMG
26
Gamma Renault Mégane
32
Tata Aria
36
Range Rover Sport
42
vi raccontiamo
100 anni di Maserati
54
2013 COPO Camaro
76
20 anni di RAV 4
84
Rinnovo patente: cambia tutto
87
Terex 33-19 Titan
88
Predator’s PC 010
116
Un fuoristrada Trasformer
128
tecnica
Motore TwinAir
92
Pastiglie freno Galfer
98
I filtri: approfondimenti e sviluppi 104
Motore GM LSX 454
132
chi l’ha vista?
1956 Ford F-100
126
8 - Auto Tecnica - 392 Marzo 2014
54
mercato
Andamento del mercato
l’archivio nascosto
131 Abarth: il motore
134
136
ECO
ZONE
La grande scommessa
Lancia ypsilon Ecochic
Toyota e la ricarica wireless
Audi A1 e-tron
Motopropulsori ibridi
138
137
138
144
148
154
calo del mercato vetture, che ha concluso il 2013 con 1.303.534 unità,
ovvero il 7% in meno rispetto al 2012.
Più di così…
PIÙ LUSSUOSA
Anzitutto la nuova Qashqai si presenta
più lunga, più larga, più ampia. Anche
i dettagli di stile, come il cofano “a
conchiglia”, concorrono a creare una
presenza di grande impatto senza tradire il DNA estetico del marchio. A
caratterizzare la seconda generazione
della Nissan Qashqai ci pensano
un'immagine più profilata e snella e,
soprattutto, un interno rifinito con cura
superiore a quella del passato. La carrozzeria è 49 mm più lunga, leggermente ribassata e più larga rispetto a
quella attuale: un espediente che gli
16 - Auto Tecnica - 392 Marzo 2014
conferisce maggior eleganza pur conservando un portamento da crossover,
dimensioni compatte e posizione di
guida rialzata. Anche i dettagli di
stile, come il cofano “a conchiglia”,
concorrono a creare una presenza di
grande impatto senza tradire il DNA
estetico del marchio. Come tutti i più
recenti modelli Nissan, Qashqai è
ricco di funzioni high-tech accessibili,
durante questa attività abbiamo potuto testare anche la
sua frenata, in quanto, alla fine del rettilineo, vi era
disposta una barriera di birilli e dovevamo riuscire a
frenare il più tardi possibile arrestandoci prima di abbatterli.
I suoi freni Brembo le donano un piccolo tocco d’italianità,
con dischi autoventilati, forati e scanalati, sia sull’anteriore
che sul posteriore. Sull’avantreno la decele-
razione è affidata a pinze fisse a quattro pistoncini in alluminio, mentre il retrotreno è dotato di pinze flottanti combinate ad un pistoncino. Durante l’attività in pista, invece,
siamo riusciti ad “assaporare” ancora meglio il suo motore
turbo AMG da 2.0 litri, il più potente motore a quattro
cilindri sovralimentato con turbocompressore a gas di
scarico prodotto in grande serie; e nella parte più tortuosa
della pista, con cambi di direzione repentini ha reagito molto bene, tranne
qualche sottosterzo, probabilmente
dovuto anche dalla sua trazione integrale 4MATIC AMG. La ripartizione
della coppia tra avantreno e retrotreno
può essere modificata in modo totalmente variabile a seconda della situazione in cui ci si trova: in condizioni di guida normali, viaggia a
trazione anteriore; in casi di guida
più dinamiche, la trazione integrale
4MATIC AMG variabile spartisce la
coppia con un rapporto di 50:50;
ed in caso di una temporanea perdita di aderenza delle ruote anteriori, l’intera coppia viene trasmessa
sulle ruote posteriori. Il suo cambio
www.autotecnica.org - 27
viste e provate - Tata Aria
ARIA
indiana
Il produttore indiano Tata Motors
presenta la Tata Aria, un Crossover da
sette posti di serie, per tutti i portafogli
Rudin Pashaj
P
er questa volta ci spostiamo
in India, ma solo idealmente, dove ci aspetta il nuovo
crossover della TATA Motors. Il recente successo nel mondo
automotive, di quella che era ed è rimasta una compagnia che produce
principalmente mezzi pesanti, ha portato il produttore indiano ad essere
presente anche qui nel vecchio continente. Grazie ad una precedente jointventure con il gruppo FIAT, che ha riguardato principalmente la produzione
di motori, le macchine indiane si vedono circolare già da qualche anno,
principalmente modelli fuoristrada e
successivamente con delle piccole city
car. A fine del 2010, al Motorshow, è
stata presentata per il mercato italiano
la TATA ARIA la quale è un crossover
con le forme da monovolume, ma che
strizza l’occhio anche un po’ al fuoristrada grazie alla sua considerevole
altezza da terra ed alla trazione integrale.
COM’È FATTA?
Come detto la TATA ha fatto del prezzo
la sua chiave vincente per entrare nel
mondo dell’automobile, scegliendo
una strada intelligente poiché il mercato
di diffusione principale è l’India. Ma,
anche se in casa sua questa macchina
36 - Auto Tecnica - 392 Marzo 2014
Può una Range Rover, fuoristrada pura
per eccellenza, indossare i panni della
SUV sportiva senza inquinare
irrimediabilmente la sua natura
originaria? Gli ingegneri inglesi sono
convinti di esserci riusciti
Marco Peruzzotti
T
est per veri appassionati di
quattro ruote: il nome “Range
Stormer” vi dice qualcosa?
Se vi considerate di buona
cultura automobilistica, la risposta dovrebbe essere senz’altro sì, dato che
così si chiamava il concept che – presentato nel 2004 al NAIAS – diede
inizio ad una delle più radicali evoluzioni di marca della storia recente
dell’automobile, quella di Land Rover
appunto. Prima della Range Stormer,
infatti, l’universo Land Rover e la spor-
www.autotecnica.org - 43
La campionessa di nuoto
Federica Pellegrini, uno dei
tanti personaggi dello sport
e dello spettacolo che hanno
guidato una Maserati.
Qui a fianco la gigantesca statua
del Nettuno, realizzata dal Giambologna. Il tridente imbracciato dal
dio del mare è quello che ha ispirato
Mario Maserati (su consiglio del
marchese Diego de Sterlich) nella
scelta del simbolo da attribuire alla
Casa automobilistica emiliana.
P
iazza Nettuno, a Bologna, è una nota piazza
adiacente a piazza Maggiore (altro luogo storico, il vero e proprio ombelico del capoluogo
emiliano). Ed è proprio da piazza Nettuno che
è partito un pezzettino della storia della Maserati. Per vederlo, però, bisogna alzare gli occhi e puntare lo sguardo
sulla fontana del Nettuno, famosa opera d’arte realizzata
dallo scultore manierista fiammingo Jean de Boulogne,
detto Giambologna. Quella scultura, che i bolognesi
hanno ribattezzato familiarmente “al Zigànt” (il gigante),
raffigura Nettuno, il dio del mare, che tiene in mano il tridente. Quello è proprio il simbolo scelto per rappresentare
la celeberrima Casa automobilistica emiliana. Ecco come
andò. Nel 1926, nel primo dopoguerra, i fratelli Maserati
cambiarono la sede della propria officina, ribattezzandola
Officine Alfieri Maserati SA. Con l’intento di costruire una
vettura propria per correre nelle varie competizioni internazionali, la Maserati aveva bisogno di un logo che diwww.autotecnica.org - 55
Maserati Grancabrio
della storia a essere alimentata da un
motore diesel. Il turbodiesel V6 assicura
tutto il sound, la raffinatezza e il
piacere di guidare tipici di Maserati
e consente allo stesso tempo consumi
di carburante inferiori ai sei litri per
100 km nella formula NEDC. La Ghibli
diesel sarà anche la prima Maserati
con tecnologia Start-Stop. Condivide
molta della sua architettura, inclusa la
sicurezza contro gli urti, lo chassis, lo
schema delle sospensioni, i motori
con la più grande Quattroporte, sebbene sia più leggera di 50 kg, e più
corta di 173 mm nel passo e di 291
mm in totale. Il team di progettazione
74 - Auto Tecnica - 392 Marzo 2014
della Ghibli aveva il difficile compito
di produrre una berlina che sottolineasse le sue caratteristiche di guida
più dinamiche attraverso una personalità dall'aspetto più aggressivo, ma
che mantenesse allo stesso tempo evidenti collegamenti visivi con la Quattroporte. La silhouette della carrozzeria
riflette lo stile da coupé della berlina
quattro porte, mentre la calandra e i
fari della Ghibli sono caratterizzati
da linee sinuose. La calandra trae
ispirazione dall'attuale GranTurismo
e rimanda alla classica A6 GCS degli
anni '50. Viene mantenuto anche il
montante posteriore distintivo di Maserati, uno dei principali elementi a
cui la vettura deve il suo aspetto da
coupé, che reca il classico logo della
Saetta Maserati, perpetuando una tradizione risalente al 1963. Il profilo la-