"Persone da zero a tre anni" propone un approccio innovativo rispetto al "gruppo' per i bambini al nido e applica la ricerca e la teoria alla pratica quotidiana. Tutlc le i « I « - « • presenti in questo libro sono state sviluppali' e verificate nei nidi e nei centri per le famiglie. In questo libro le autrici hanno raccolto le loro vastissime esperienze; ne risulta un'utile proposta che tocca problematiche che vanno dalla gestione di un nido al ruolo della coordinatrice, senza trascurare gli aspetti emotivi di tutti coloro che vivono questa esperienza: bambini e adulii. Viene dato ampio spazio alle modalità per l'uso del Cestino dei tesori e per il gioco euristico tenendo conto tanto delle esigenze dei bambini che delle educatrici. L'aspetto del nido, gli arredi, lo spazio esterno, ogni aspetto viene considerato in funzione di un'esperienza positiva per tutti. Elinor Goldschmied è unanimemente riconosciuta come una dei principali esperti in Europa dei servizi per l'infanzia. Ha lavorato nei nidi in Gran Bretagna, Spagna e Italia, dove è nota in molte città per l'efficacia e la particolarità del suo metodo nella formazione delle educatrici. I suoi film-documentario sui bambini fino a tre anni sono conosciuti e usati in tutto il mondo. Persone dazerò a tre anni ( fescere e lavorare nell'ambiente del nido Sonia Jackson Sonia Jackson è conosciuta in tutto il mondo per il suo lavoro di ricerca e di sviluppo sull'assistenza ai bambini. Già docente a l l ' U n i v e r s i t à di Bristol, attualmente è Professore di Studi Sociali Applieati presso l'Università di Swansea. € 19,60 ISBN 88-86277-87-3 9 788886 277877 edi junior 8. Il gioco euristico con gli oggetti Non ci può essere un lavoro che riesca bene e di soddisfazione senza gioco; non ci può essere pensiero valido e sano senza gioco. Charles Dickens, 1854 In questo capitolo descriveremo un approccio nuovo all'apprendimento dei bambini durante i l loro secondo anno di vita, sviluppato e messo in pratica da Elinor Goldschmied, in collaborazione con operatrici di nidi in Inghilterra, Scozia, Italia e Spagna. Questo approccio non è semplicemente una parte delle ricche situazioni ambientali che vorremmo offrire ai bambini di questa età, ma è una componente speciale delle attività della giornata che richiede di essere organizzata in modo particolareggiato per ottenere i l massimo dell'efficacia. Per questa ragione viene definito qui con un termine inconsueto " i l gioco euristico con gli oggetti". Detto semplicemente, consiste nel dare a un gruppo di bambini, per un periodo di tempo definito, in un ambiente controllato, una grande quantità di oggetti diversi e contenitori di diversa natura con i quali possano giocare liberamente e senza l'intervento dell'adulto. Considereremo per prima cosa i principi di base, in seguito la sistemazione pratica e concluderemo i l capitolo con un elenco di suggerimenti per gli oggetti e i materiali. l'apprendimento attraverso l'esplorazione e la scoperta L'apprendimento euristico è definito nell'Oxford Dictionary come "un sistema educativo attraverso il quale si insegna all'allievo a scoprire le cose pei se stesso". Questo è stato, per molti anni, un tema dominante nell'educalonc elementare inglese (al momento in cui scriviamo, sotto attacco politi- i I ! I co). Fino ad ora non si è ancora pensato come questo principio potrebbe essere esteso ai programmi educativi per bambini mollo piccoli. Usando i l termi1 ne specifico di "gioco euristico" vogliamo attirare l'attenzione sulla grande 1 importanza di questa spontanea attività di esplorazione, dandole il significaI to e la dignità che si merita. L'aumento della mobilità è il fattore centrale dello sviluppo delle competenze del bambino durante il secondo anno di vita. I ,a capacita appena acquiI sita di spostarsi nello spazio è praticala incessantemente durante le ore di veglia e spesso è proprio questa passione per il movimento che genera ansia | negli adulti che sono responsabili del bambino e li porta a trattenere il bambino e a limitarne le opportunità di apprendimento. Se la famiglia vive in condizioni di povertà, una bambina ormai capace di muoversi da sola può trascorrere gran parte della giornata legata nel passeggino o in un box. Anche in migliori condizioni abitative, sono poche le persone disponibili a riprogettare interamente lo spazio della casa in funzione dei bisogni di una bambina piccola. Quante volte al giorno siamo costretti a dire: " N o , non toccare!" quando i bambini vogliono afferrare e maneggiare uno dei nostri oggetti più preziosi ma pericolosi (per loro). L a spinta a mettere in pratica la loro sempre migliore coordinazione occhio-mano-oggetto combinata con la loro vivace curiosità diventa causa di conflitto. Si è detto spesso che la concentrazione che si nota in una bambina molto piccola seduta accanto al Cestino dei Tesori va perduta nel momento in cui è in grado di spostarsi. Il commento che le educatrici ripetono spesso è che i bambini tra i l primo e i l secondo anno di età "passano da una cosa all'altra", che i materiali per i l gioco disponibili non attirano la loro attenzione per più di qualche minuto. Essi non sono interessati ai puzzles o a infilare le forme nei loro buchi "giusti", preferiscono piuttosto lanciarli in giro. D i fatto è come se i bambini c i volessero dire: " C i sono altre cose che voglio fare prima". Il loro livello di competenza non può essere soddisfatto da quei giochi dove c ' è una "risposta esatta" determinata dagli adulti che hanno progettato il giocattolo. I bambini nel loro secondo anno sentono i l forte bisogno di esplorare e scoprire da soli i l modo in cui gli oggetti si comportano nello spazio, a seconda di come vengono maneggiati. Hanno perciò bisogno di un'ampia varietà di oggetti con i quali attuare questi esperimenti, oggetti sempre nuovi e interessanti, e che non possono certo essere trovati sul catalogo dei giocattoli. Guardando i bambini di questa età c i tornerà in mente la vecchia storia di Archimede nella vasca da bagno. Quando scoprì la legge del galleggiamento 143 dej solidi, osservando la relazione tra lo spostamento dell'acqua e i l volume de] suo corpo, si dice che sia balzato fuori dalla vasca urlando esultante: Eureka - Ho trovato!". Il verbo greco "eurisko" da cui è i l termine "euristico", significa "riuscire a scoprire" o "raggiungere la comprensione di". Questo è esattamente ciò che i bambini piccoli fanno da soli, senza bisogno ohe gli adulti l i indirizzino, basta che abbiano i materiali con i quali portare avanti le loro esplorazioni. Ben lontani dall'aver perso la capacità di concentrazione, diventa evidente che, offrendo le condizioni giuste e i l materiale allatto, una bambina nel suo secondo anno può sviluppare la concentrazione in modo nuovo. Il gioco euristico in azione Il gioco euristico è un approccio e non una ricetta. Non esiste un unico modo per attuarlo e ognuno, in ambienti diversi, avrà le sue idee personali e farà la propria raccolta di materiali. In effetti uno dei grandi meriti di questo approccio è quello di liberare la creatività negli adulti e far sì che i l compito di seguire i bambini diventi più stimolante. Tuttavia, le indicazioni pratiche date in questo capitolo sono basate su anni di esperienza in diversi paesi e sull'osservazione dettagliata di un cospicuo numero di bambini, molti dei quali sono stati fdmati sottoponendo poi i video ad analisi dettagliate Se guono alcune brevi descrizioni di bambini impegnati nel gioco euristico in gruppi attorno agli otto bambini. I bambini sono di quattro nazionalità diverse, ma non ci sono differenze evidenti nel modo in cui usano i l materiale. Susan (13 mesi), seduta vicino ad un grande barattolo. Prende un pezzo di catenella, la fa ondeggiare, guarda il movimento, la tiene finché è quasi ferma, mette la catena nel barattolo con movimenti precisi delle dita. Poi capovolge il barattolo facendo uscire/scivolare fuori la catenella. Ripete la sequenza per tre volte in assoluta concentrazione. Antonio (14 mesi), accovacciato tra due secchi piuttosto piccoli, uno pieno di lappi di sughero, l'altro vuoto. Con movimenti veloci e netti della mano traslcrisce i tappi, uno alla volta, nel secchio vuoto. Tra i tappi normali ce ne sono due di bottiglie di champagne, più grandi e con la parte superiore luccicante, e un lappo di una bottiglia di salsa con la parte superiore di plastica rossa. Trovato un tappo dello champagne, lo guarda intento, lo mette da parte e continua a trasferire i tappi normali. Quando si imbatte nel secondo tappo di III champagne e poi in quello con l'estremità rossa, li scarta senza esitazione, mostrando la sua nacente/developing abilità di discriminazione e categorizza/lone. Una volta riempito il secondo secchio lo capovolge e lo svuota sul pavimento. Miguel (15 mesi), tiene in mano un barattolo piccolo e abbastanza basso, raccoglie una pallina da ping pong, la mette nel barattolo e la fa ruotare, osservando con attenzione i l movimento della pallina. Aumenta la velocità di questo movimento circolare e la pallina salta fuori. Riprende la pallina e ripete la sequenza. Noel (16 mesi), in piedi, tiene in mano un grosso bigodino rosso, ne raccoglie uno più piccolo giallo e lo infila in quello rosso. Ripete questa azione con evidente piacere, con lo sguardo fisso sugli oggetti che tiene in mano. Poi si guarda in giro e sceglie un altro bigodino rosso dello stesso diametro di quello che ha in mano. Tenta di far passare il secondo bigodino rosso nel primo. Si ferma e schiaccia i due bigodini cercando di infilarne uno nell'altro. Non riuscendo getta il secondo e si guarda in giro, raccoglie quello giallo (più piccolo) e lo infila nel primo. Ripete l'azione tre volte, poi, con aria soddisfatta l i getta via entrambi e va da un'altra parte. Jaqueline (17 mesi), seduta in terra con le gambe parallele di fronte ad una collezione di nastri di diverso colore e stoffa (satin, velluto, pizzo). Sceglie un pezzo di nastro rosso, lo avvolge intorno alla caviglia, poi prende un pezzo di catena sottile e lo mette parallelo a circa 5cm dal nastro sulla caviglia. Prende un nastro giallo e lo adagia parallelo alla catena, ripete il processo finché sistema i diversi nastri e le catene fino alle ginocchia. Guarda attentamente quello che ha fatto e sorride. Clemente (17 mesi), seduto sul pavimento con le gambe divaricate, prende un barattolo dalla base larga, lo capovolge, ci mette sopra un barattolo leggermente più piccolo, anch'esso capovolto. Su questa "torre" mette un bigodino giallo. Si volta a guardare un bambino lì vicino e accidentalmente urta il barattolo in basso e il bigodino cade. Clemente lo prende e lo rimette sulla torre. Lo guarda attentamente e con la mano destra dà un colpetto al barattolo più alto. Il bigodino traballa ma non cade. Dà un colpetto un po' più forte e ottiene lo stesso risultato, allora colpisce più forte e il bigodino cade. Rimette il bigodino sopra e ripete i l processo. Janet (19 mesi), sul pavimento vicino ad un'educatrice, ha in mano una scatola bassa con un coperchio. Raccoglie quattro tappi di sughero, uno dopo l'al- 145 n>>. e li mette in fila per riempire una parte della scatola. Prende un altro lappo e 11ai a di formare una seconda fila sotto la prima. Non c'è spazio, allora mene da parte due lappi, lasciando uno spazio vuoto nella scatola. Si guarda in giro, l'inule un pezzo corto di catena, lo tiene finché non smette di ondeggiare, poi lo adagia per riempire lo spazio vuoto. Allora chiude i l coperchio e si volti verso l'educatrice sorridendo. L'educatrice sorride a sua volta senza commen lare. Alcuni importanti punti sono evidenziati da queste osservazioni: 1. I bambini selezionano spontaneamente tra una vasta gamma di mate riali. Lavorano con uno scopo e sono concentrati. L a loro energia fisica e la crescente abilità nella manipolazione sono essenziali per trarre piacere e soddisfazione dall'attività che svolgono. Questo porta ad esercitarsi migliorando continuamente la propria competenza. 2. Durante i l processo di esplorazione del materiale la questione di un uso giusto o sbagliato non si pone. I bambini osservano come si comportano gli oggetti mentre l i maneggiano. Qualsiasi cosa facciano è un successo; l'unico fallimento avviene quando insistono nel fare qualcosa che la natura dell'oggetto stesso impedisce, ad esempio quando Noel ha scoperto che due bigodini dello stesso diametro non potevano essere infilati l'uno nell'altro. 3. Questo elemento di successo garantito crea un'esperienza realmente differente da quella che può maturare con molto materiale di gioco "didattico" spesso offerto ai bambini di questa età, materiale che richiede una soluzione predeterminata da chi lo progetta. Questo non significa che questi giochi non abbiano alcun valore, ma hanno una funzione diversa, appropriata ad un livello di sviluppo successivo a quello che stiamo discutendo qui. 4. I bambini assorti nelle loro scoperte personali non entrano in conflitto con gli altri del gruppo, soprattutto perché c ' è molto materiale disponibile e non devono dividerlo tra loro. È prematuro aspettarsi a questa età la capacità di condivisione. Questo è in netto contrasto con la normale esperienza delle educatrici che devono intervenire frequente- rò mente, per mantenere la pace tra i bambini ancora troppo piccoli pei potersi esprimere verbalmente e saper negoziare. È stato inoltre osservato che, durante i momenti dedicati al gioco euristico, i bambini, quando si avvicinano ai due anni, iniziano ad intraprendere scambi in cooperazione con gli altri, scambi stimolati dall'esplorazione, inizialmente fatta per se stessi, del materiale. L e descrizioni che qui abbiamo dato delle attività dei bambini illustrano come essi spostino gli oggetti dentro e fuori gli spazi, come riempiano e svuotino i contenitori. Da tutti gli oggetti disponibili essi selezionano, discriminano e paragonano, mettono in serie, infilano e fanno pile, fanno rotolare e mettono in equilibrio, concentrandosi e migliorando così la loro abilità di manipolazione con evidente soddisfazione. Naturalmente, tutto ciò succede spontaneamente durante i l processo di gioco con qualsiasi cosa disponibile e, di solito, malgrado gli adulti e non grazie al loro intervento. Questi modelli emergono dall'attività del naturale sviluppo corporeo dei bambini, basta che essi siano facilitati dall'ambiente che li circonda. L a differenza sta nel riconoscere che si dovrebbero creare gli spazi e trovare dei tempi per incentivare questo tipo di gioco, riconoscendo che i bambini, nel loro secondo anno, hanno specifici bisogni educativi proprio come quelli di quattro o cinque anni. A parte l'evidente piacere che i bambini traggono dai materiali, i l gioco euristico può avere un ruolo importante nello sviluppare la capacità di concentrazione. Questa è strettamente associata allo sviluppo cognitivo e al progresso educativo, come la ricerca di psicologi come Jerome Bruner e Kathy Sylva ha dimostrato (Bruner, 1980). Sono stati osservati bambini molto piccoli, impegnati nel gioco euristico, giocare intensamente con una serie di oggetti per trenta minuti o più. Se vista con superficialità questa attività può apparire caotica o inutilmente ripetitiva, ed è probabilmente per questo che gli adulti hanno spesso la tentazione di intervenire. In realtà, un'attenta osservazione dimostra che i l gioco euristico ha una sua logica. L a ripetizione si avvicina molto ai procedimenti degli scienziati che sviluppano la loro conoscenza facendo lo stesso esperimento più e più volte, operando piccolissime variazioni. Talvolta i grandi passi in avanti sono i l risultato di osservazioni casuali, come nel caso della scoperta di Fleming della pennicilina. L a stessa cosa vale per i bambini: per loro da una cosa ne nasce un'altra in un piace vole processo di scoperta, che a sua volta conduce ad esercitare e sviluppare la capacità manipolativa (vedi figura 1). 14/ 1. 11 materiale di gioco: dovrebbero essercene almeno 15 varietà, ogni tipo dovrebbe essere messo in una sacca chiusa da un laccio. Possono sembrare molte, ma ci sono talmente tante possibilità: un nido di Barcellona, che attua il gioco euristico da qualche anno, ha accumulato 36 tipi di oggetti diversi. Le sacche, quando non utilizzate, vanno appese ad una serie di ganci, contrassegnati da un'etichetta che evidenzi il tipo di oggetti contenuti. Gli oggetti devono essere abbondanti, 50 o 60 in ogni sacca, e almeno 20 contenitori per un gruppo di 8 bambini. I suggerimenti per il materiale da raccogliere saranno dati più avanti. 2. E necessario definire uno spazio per questa attività abbastanza ampio da permettere ai bambini di muoversi liberamente. Un tappeto serve a ridurre il rumore; la tranquillità è un aspetto importante della attività. 3. Tutti gli altri giochi dovrebbero essere messi via durante il periodo scelto per questa attività. figura 1: Il gioco euristico con gli oggetti: esplorare e sperimentare. L'introduzione del gioco euristico nel gruppo È importante che le educatrici colgano lo scopo e i l pensiero sottostante a questo tipo di gioco, che è inteso a arricchire e non a sostituire i l lavoro che stanno già facendo. Perché questo riesca, è necessario che i l gruppo delle educatrici arrivi alla comprensione di questa idea e sarà più facile se la vedranno messa in pratica, ad esempio visitando un nido che già lo attua o, se non è possibile, osservando i l gioco euristico in un video e incontrando persone che lo stanno utilizzando nel loro lavoro con i bambini piccoli. Per mettere in pratica la proposta del gioco euristico, bisogna creare gli spazi e ricavare i l tempo necessario. Anche a coloro che non ne sono direttamente coinvolti può essere richiesto di fare concessioni e adattamenti. Questo rende indispensabile che chiunque pensi di introdurre nel proprio nido il gioco euristico coinvolga l'intero collettivo per realizzarlo. C i sono alcuni punti organizzativi essenziali da osservare affinché i bambini traggano la massima soddisfazione. 4. È bene riservare un periodo limitato della giornata per il gioco euristico con gli oggetti. Un'ora è un lasso di tempo appropriato, che permette di togliere e mettere via gli oggetti. E importante scegliere un orario in cui la maggior parte delle educatrici è presente, così un'educatrice può dedicare tutta la sua attenzione ad un gruppetto (al massimo di 8 bambini). Se un bambino avesse bisogno di essere cambiato durante il gioco è meglio che 10 faccia un'altra educatrice. 5. Per evitare che i bambini si ritrovino ammassati tutti insieme è bene usare tutto lo spazio disponibile. A questo scopo, l'educatrice che prepara l'attività distribuisce barattoli di varia grandezza nella stanza o nell'area riservata al gioco. Il numero dei barattoli dipende dalla quantità dei bambini del gruppo, ma non dovrebbero mai essere meno di tre per bambino. Abbiamo constatato che i barattoli di latta sono molto meglio dei cestini o delle scatole. L'educatrice seleziona un numero di sacche di oggetti (diciamo 5) per permettere buone combinazioni, per esempio catene, tubi di cartone, ponpon, coperchi di latta e anelli per tende. Questi oggetti saranno disposti in mucchietti separati o misti e i bambini sceglieranno da soli, senza essere indirizzati o incoraggiati. I bambini hanno bisogno di un po' di tempo per scegliere come giocare con 11 materiale a disposizione. Come spiegheremo in seguito, il ruolo degli adulti è quello di essere attenti ma non invadenti, e sarà superfluo parlare quando si vedrà la concentrazione con la quale giocano i bambini. 148 149 6 Quando i bambini saranno assorti nell'esplorazione, gli oggetti saranno •parsi sul pavimento. Di tanto in tanto dovranno essere quindi riorganizza li con calma, così che il materiale risulti sempre invitante. / I /educatrice tiene le sacche vuote accanto alla sua sedia finché non dei i dcrà che è ora che i bambini raccolgano gli oggetti, quando l'attività volge verso la conclusione. Deve essere stabilito un tempo utile per riordinare senza fretta, diciamo circa 15 minuti, così questo momento sarà divertente quanto quello dedicato al gioco. Il ruolo dell'adulto nel gioco euristico con gli oggetti Gran parte del lavoro dell'educatrice viene svolto al di fuori della seduta del gioco euristico. Raccoglierà gli oggetti e ne avrà cura, si accerterà che quelli rovinati siano riparati e lavati (se necessario) oppure eliminati, e penserà a nuovi oggetti interessanti. A l l ' i n i z i o di ogni seduta selezionerà e disporrà ordinatamente gli oggetti e i contenitori come descritto sopra. Durante l'attività riordinerà senza attirare l'attenzione dei bambini e alla fine inizierà a far loro raccogliere gli oggetti, che metterà nelle sacche e le appenderà ognuna al suo gancio. A l di là di questi compiti, l'educatrice è ha i l ruolo di facilitare i l gioco. Rimarrà seduta tranquillamente sulla sedia, osservando attentamente, talvolta si soffermerà su di un bambino in particolare e annoterà quello che sta facendo con i l materiale. L'educatrice non incoraggia, non dà suggerimenti, non loda né esorta i bambini ad un certo uso del materiale. L'unica eccezione è ammessa se una bambina inizia a lanciare gli oggetti e disturba gli altri. In tal caso la cosa migliore è quella di offrirgli un contenitore e incoraggiarlo a metterci dentro gli oggetti. Coinvolgere i bambini nel riordino degli oggetti Un altro compito dell'educatrice è quello di tenere d'occhio l'orologio e permettere che l'attività finisca senza fretta. I bambini dovrebbero raccogliere gli oggetti, portarli all'educatrice e rimetterli nelle sacche che lei terrà aperte per loro. Quando ogni oggetto sarà rimesso nel suo sacco, l'educatrice controllerà se tutto è in ordine, eliminando ogni oggetto che deve essere 150 mpiazzato. In questo modo mostrerà ai bambini la propria cura per i g i o c h i , che se si tratta di comuni oggetti casalinghi o di recupero. Quando l'educatrice decide che è giunta l'ora di cominciare a mettere in aline, per prima cosa è bene mettere via i contenitori. Se una bambina è ncora assorta nel gioco è meglio non disturbarla finché possibile, mentre si devono coinvolgere i bambini che hanno già finito. L'ideale è che i contenitori che i bambini passano all'educatrice vengano posti su uno scaffale sopra i vanci per le sacche. È sconsigliabile esprimersi con frasi generali come " C h i mi aiuta?" perche c'è sempre i l rischio di sentirsi rispondere "Io no". Una tattica migliore è quella di dare un oggetto ad una bambina vicina, ad esempio un bigodino, e di far vedere con un gesto che dovrebbe metterlo nella sacca aperta. 1 ,'cducatrice può allora utilizzare semplici commenti ("ce n ' è uno lì sotto", "dietro la sedia", "uno vicino ai tuoi piedi") per mostrare che tutti gli oggetti dello stesso tipo devono essere messi in questa sacca. Ogni frase è direttamente collegata ad un'azione, così anche i bambini più piccoli possono svolgere questo compito (vedi figura 2). Se ci sono più adulti in una stessa sezione, ognuno dovrebbe tenere in mano una sacca diversa, così se una bambina raccoglie un oggetto diverso da quello richiesto può essere indirizzato verso l'altra persona. In questo modo tutta la stanza sarà messa in ordine e ci sarà una soddisfazione generale nell'aver fatto il lavoro insieme. Persino i bambini più piccoli di 12 o 13 mesi capiranno che l'educatrice desidera che tutti gli oggetti siano raccolti. Solo più tardi arriveranno a comprendere che l'adulto chiede oggetti specifici. Rendere i bambini in grado di selezionare e vedere le differenze e le somiglianze è un compito dell'adulto nel momento in cui dirige la raccolta degli oggetti. C i sono tre ragioni perché gli adulti restino seduti mentre i bambini raccolgono gli oggetti. L a prima, e forse la più importante, è che previene gli strappi alla schiena in quanto gli oggetti da raccogliere sono molti. L a seconda è che rinforza la politica che "rimettere in ordine fa parte del gioco", che è una delle abitudini più importanti da acquisire, non solo per i bambini. L a terza è che i l vocabolario si amplia in modo naturale, in quanto identificano ogni oggetto che portano e mettono nella sacca. Inoltre, i bambini praticano la selezione e la discriminazione tra diverse categorie di oggetti, inizialmente attraverso la cernita, che conduce alla fine al concetto matematico di "insieme". L e educatrici che per la prima volta osservano e sperimentano il gioco 151 i adattarsi, è meglio che un'altra educatrice, se disponibile, la porti di là, tri nienti può disturbare tutto il gruppo. Di solito il personale che ha sperimentato questo tipo di attività di gioco ha notato che si sviluppa un'atmosfera di tranquilla concentrazione. I bambini sono assorti nel perseguimento della loro esplora/ione dei materiali per mezz'ora e anche più, senza fare diretto riferimento all'adulto. Come notato in precedenza, raramente nascono conflitti tra i bambini, perché il materiale c abbondante, ma si possono invece osservare interscambi amichevoli, sia verbali che non verbali. L'attività è molto divertente sia per i bambini che per gli adulti. Per gli adulti può essere una pausa tranquilla durante la giornata, che dà loro l'occasione di osservare i bambini in un modo che non è facile in altri momenti. Comunque, l'inattività dell'educatrice è solo apparente dal momento che è proprio la sua tranquilla ma attenta presenza a far sì che i l lavoro funzioni. Cura che il materiale sia ben disposto e che i bambini non si ammucchino, in modo da evitare i l conflitto. I bambini avranno anche bisogno di essere accuditi durante l'attività, ad esempio dovranno farsi soffiare i l naso o essere cambiati, ma tutto questo deve avvenire cercando di creare il minor disturbo e interrompendo i l meno possibile. figura 2: Il gioco euristico consiste anche nel riordinare gli oggetti. euristico trovano talvolta difficile accettare i l ruolo apparentemente passivo dell'adulto, soprattutto i l fatto che non è necessario parlare. M a cosa può dire un adulto ad una bambina assorta nel gioco? Inevitabilmente si è tentati di commentare e dare suggerimenti, inibendo però i l processo di scoperta e interferendo nella sua concentrazione. C i saranno altri momenti della giornata in cui l'adulto si siederà sul pavimento, vicino ai bambini per coccolarli e conversare con loro. Naturalmente ci sono anche momenti in cui è necessario parlare durante l'attività, soprattutto nella fase di riordino. Vorremmo inoltre sottolineare che questi suggerimenti non sono assoluti e non dovrebbero mai essere presi così rigidamente da portare l'adulto a comportarsi in modo innaturale o a rifiutare le iniziative di una bambina. A d esempio, abbiamo visto una giovane educatrice, ansiosa di seguire le regole, ignorare una bambina palesemente in difficoltà che alzava le braccia e piangeva chiedendo attenzione. Chiaramente, una bambina, turbata per qualsiasi ragione, non riesce a giocare e deve essere confortata. Se i l disagio è temporaneo, tornerà a giocare dopo qualche coccola, ma se una bambina nel gruppo è triste o non sta bene e non è in grado 152 Il gioco euristico in contesti diversi G l i orari e gli spazi in cui offrire il gioco euristico dovrebbero essere decisi collegialmente dal personale. C i sono dei vantaggi nel dare la sensazione che quello sia un momento speciale, che ricorderà agli adulti l'esigenza di creare un tempo e uno spazio specifico, quando non vengono interrotti da squilli di telefono o altre distrazioni. A l l o stesso modo, sottolinea il bisogno di usare il materiale con cura e rispetto, di conservarlo in buone condizioni e di sistemarlo accuratamente alla fine di ogni seduta, così che non sia calpestato o rovinato. Nei nidi questa attività può fornire una speciale occasione per un gruppo di bambini la cui età - i l secondo anno - è altrimenti spesso sottovalutata. E l'equivalente di quando si prendono i bambini più grandi per fargli fare delle attività strutturate al di fuori della sezione del gruppo. Nei gruppi eterogenei per età dove i bambini sotto i due anni devono spesso competere con i più grandi per attirare l'attenzione, esso può servire all'educatrice per dare un'attenzione speciale a un piccolo gruppo di questi bambini. Alcune sacche pos- 153 lono facilmente essere trasportate in uno spazio libero e tranquillo. Per i gruppi più numerosi è meglio allestire una stanza oppure uno spazio particolare del nido per i l gioco euristico (anche se è spesso usato per altri M opi I e fornito di moquette, ganci dove appendere le sacche e sedie comode pei gli adulti. In altri ambienti, come i centri familiari, questo sarà più dilli Cile, ma con un po' di inventiva si possono creare le condizioni affinché il gioco euristico possa aver luogo. In Gran Bretagna, ad esempio, per le child minders la camera da letto può essere un luogo appropriato dal momento che il pavimento sarà facilmente ricoperto con della moquette e normalmente non sarà uno spazio utilizzato durante il giorno, basta che i l letto non occupi troppo spazio. Nei centri per famiglie, se c'è abbastanza spazio, si potrebbero organizzare sedute di gioco euristico per i bambini da 1 a 2 anni, contemporanea mente ad altri momenti di gioco, oppure in altri tempi. Il numero crescente delle coppie genitore-bambino all'interno di queste strutture fa sì che ci siano tanti adulti che possono favorire i l gioco euristico in alcuni momenti, fornendo oggetti per bambini da 1 a 2 anni. Le condizioni potrebbero non essere ideali, ma anche nelle situazioni più precarie è di solito possibile creare un angolino tranquillo e trovare qualcuno che offra un pezzo di moquette adatto a questo scopo. Nei centri familiari e nei nidi dove si accudiscono bambini che vivono in condizioni disagiate e dove i genitori hanno spesso bisogno di essere aiutati per costruire un rapporto migliore con i propri figli, i l gioco euristico può dare un contributo di inestimabile valore. È possibile che a questi bambini sia stata negata la libertà di esplorare e sperimentare nel loro ambiente familiare. Per i genitori l'occasione del gioco euristico dà loro la rara possibilità di stare tranquillamente seduti ad osservare la loro bambina senza sentirsi obbli gati a controllare i l suo comportamento. In questi momenti essi non si sentono sotto esame o preoccupati di fare ciò che ci si aspetta da loro. L'occasione di prendere regolarmente parte all'attività del gioco euristico può essere particolarmente importante per i genitori i cui bambini sono stati inviati al nido o al centro familiare perché sospetti o riconosciuti responsabili di maltrattamenti o trascuratezza. Il gioco euristico può essere utile anche per i bambini più grandi con difficoltà di apprendimento, che potrebbero così giocare con materiale adatto al loro livello di sviluppo, oppure per i bambini con difficoltà motorie. Le educatrici si sentono spesso sconfitte perché non si sentono in grado di rispondere a quei bambini che hanno bisogni particolari: il gioco euristico può offrire alcune risposte. 154 I materiali necessari Uno dei ruoli dell'adulto è quello di raccogliere, comprare 0 costruire tanti dei materiali di cui troverete una lista. Molti oggetti possono essere rac ohi dai genitori, dal personale o dagli amici, ad esempio barattoli vuoti, coperchi di vasetti in metallo, pigne. Altri, come pon pon di lana, si p o s s o n o lare facilmente. Altri oggetti (mollette per bucato in legno, bigodini, palline da ping pong) si possono comprare, senza spendere molto, in negozi di ferramenta, in negozi dove si vendono utensili da cucina o nelle mercerie. 1 ì necessario avere anche delle sacche chiuse da un laccio dove saranno tenuti tutti gli oggetti quando non si usano. L e sacche devono essere abbastanza larghe da poter contenere i l numero di oggetti richiesto per i l gruppo (40cm x 5()cm è una buona misura) e fatte di un materiale che sia abbastanza forte ma non troppo rigido. Devono potersi aprire bene per permettere che i bambini, alla fine di ogni seduta, c i infilino le cose. G l i adulti possono ricercare continuamente, con un occhio immaginativo, oggetti che potrebbero arricchire la collezione delle sacche. Questo è un modo per coinvolgere genitori e volontari che potrebbero alla fine sentirsi fortemente interessati alla ricerca. Molti degli oggetti sono simili a quelli inclusi singolarmente nel Cestino dei Tesori, fornendo però la più ampia varietà possibile di misura, peso, colore e materiale. Uno degli aspetti più attraenti e creativi di questi svariati materiali sta nelle infinite possibilità di combinazioni che va ben oltre quanto ci si possa immaginare. È stato calcolato che con quattro sacche, con 60 oggetti ciascuna, sono possibili 13.871.842 combinazioni. Gli oggetti suggeriti per il gioco euristico Da raccogliere o da fare: Pon pon di lana, non troppo grossi, nei colori primari Sacchettini e scatole Cilindri di cartone di tutti i tipi (ad esempio quelli per la carta per fotocopie, per fax e carta fotografica) Nastri di velluto, seta e pizzo Scarti in legno del falegname opportunamente lisciati Chiavi vecchie, legate insieme in piccoli mazzi Coperchi di barattoli in metallo 155 ( onchiglie o gusci di lumache Noci grosse lappi di bottìglia Pigne . I bambini nel terzo anno di vita Barattoli e contenitori di tutte le misure Da comperare: Anelli per tende, di legno e metallo Mollette in legno per i l bucato Bigodini di diversi diametri, vuoti all'interno Palline da ping pong Tappi di sughero grandi e piccoli Fermaporta di gomma Varie lunghezze di catene, fini e di media grossezza Grossi ossi buchi Sintesi Dal momento in cui imparano a spostarsi da soli i bambini hanno un ere scente bisogno di esplorare e sperimentare, cosa che viene spesso frustrata e può portare ad una visione negativa di questa età. Questo capitolo spiega la teoria del gioco euristico con gli oggetti, un modo particolare di offrire una esperienza di apprendimento programmata per i bambini dai 12 ai 20 mesi di età. Dare la possibilità di svolgere i l gioco euristico in gruppo richiede un'attenta elaborazione di dettagli pratici: tempi, spazi, materiali e organizzazione. Il ruolo dell'adulto è quello di organizzatore e facilitatore, non quello di animatore. Una volta dato ai bambini l'abbondante materiale composto da oggetti scelti con cura, essi, durante i l secondo anno di età, giocheranno con concentrazione e senza conflitti per periodi di tempo piuttosto prolungati. 156 Ogni madre dovrebbe avere un quaderno dove annotare le frasi dei propri bambini: quando un bambino chiama il miele "la marmellata delle api" si rivelerà la creazione del linguaggio. William Barnes, poeta dialettale del Doretshire "Un'esplosione di consapevolezza" è una delle espressioni con cui si può descrivere l'esperienza di un bambino nel suo terzo anno di vita. Spesso in uno spazio limitato e quando l'attività dei bambini più grandi è molto intensa, l'educatrice ha i l compito impegnativo di adattarsi al ritmo dei bambini nella varietà dei diversi livelli di crescita. Un'attenzione speciale va riservata soprattutto ai bambini tra i due e i tre anni, che a questa età cominciano a diventare consapevoli dell'importanza di spiegare e di negoziare i propri comportamenti, che hanno tanta parte nella vita in un gruppo. Hanno bisogno di sentirsi sicuri e di capire che cosa gli adulti si aspettano da loro. È utile avere una visione generale di che cosa significa questa fase dai due ai tre anni. Seguendo il tema delle linee di sviluppo (Freud, 1965), possiamo vedere come la mobilità e l'abilità di manipolazione, l'alimentazione, i l controllo degli sfinteri, il linguaggio e la vasta gamma di giochi e di apprendimenti sostengono e integrano tutti gli aspetti della consapevolezza di sé. Nel terzo anno i l bambino si muove con un certo grado di autonomia verso un periodo di consolidamento, cercando molte informazioni sul mondo che lo circonda. E g l i cerca di interpretare come esso si relaziona direttamente con l u i , e si ingegna a rispondere alla complesssità di richieste, spesso incomprensibili, che gli fanno sia i suoi adulti che i suoi coetanei. 157
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