Corso fotografia naturalistica Corso fotografia naturalistica PRIMA PARTE / GLI STRUMENTI Tipi di macchine fotografiche •Compatte •Reflex •Full frame •Altri formati •I pixel e non solo •Le schede di memoria Gli obiettivi •Lunghezza focale •Luminosità •Obiettivi stabilizzati •Gli zoom •Moltiplicatori di focale •I filtri Il treppiede Che macchina mi compro? Che macchina mi compro? • Chiunque abbia acquistato una fotocamera conosce la perenne questione; "E' questo il momento giusto, o sarà meglio aspettare?" • Modelli nuovi e migliori, e forse anche meno costosi, saranno sempre disponibili fra sei mesi. (o meglio il giorno dopo che hai acquistato). Chi intende avvicinarsi seriamente alla fotografia digitale, deve dimenticare il vecchio concetto di cambiare macchina ogni dieci o vent'anni, e pensare più realisticamente a tempi di 2-3 anni. Che macchina mi compro? • Compatte Vantaggi: - Piccole e leggere - Di immediato utilizzo - Economiche • - L’utilizzo non è immediato a causa dell’elevato numero di comandi/funzioni - Prezzi relativamente elevati • Reflex Svantaggi: - Controlli ridotti o nulli sui parametri di scatto - Qualità d’immagine discreta - Ottiche non intercambiabili - Funzionalità limitate - I modelli più economici non dispongono di zoom Vantaggi: - Possibilità di sostituire le ottiche - Totale controllo dei parametri di scatto - Numerose funzioni personalizzabili - Caratteristiche tecniche professionali - Robuste e comode da impugnare - Ottima qualità d’immagine Bridge Svantaggi: - Pesanti ed ingombranti - E’ necessaria una certa esperienza per sfruttarle con risultati - La possibilità di utilizzare più ottiche comporta maggior peso e maggiori spese - Prezzi elevati Vantaggi: - Libertà sul controllo dei parametri di scatto - Funzionalità tecniche avanzate - Stabilizzatore di immagine - Lenti di qualità - Impugnature comode e maneggevoli - Relativamente solide e compatte - Qualità d’immagine buona Svantaggi: - Ottiche non intercambiabili - Accessori molto costosi e specifici per i singoli modelli Le reflex • Per quanto riguarda le categorie di appartenenza, le Reflex si suddividono principalmente in Consumer (più economiche ed adatte ad un pubblico senza troppe pretese), Semi-professionali (di buona qualità e con prezzi quasi sempre ragionevoli) e Professionali (quelle superaccessoriate ed ultra-resistenti destinate ai professionisti del settore). Le prime spesso sono quelle più maneggevoli ma purtroppo non sempre assicurano una buona qualità dell’immagine, mentre le ultime sono perfette per i grandi professionisti ma risultano decisamente troppo ingombranti e difficili da usare per il fotografo medio. Forse, la scelta migliore da fare è quella delle semiprofessionali che assicurano un ottimo rapporto tra portabilità, funzioni e prezzo. Le reflex Full frame o APS C? Le reflex Full frame o APS C? I sensori La riduzione del campo inquadrato è paragonabile ad un aumento della lunghezza focale dell'obiettivo: è come se si stesse fotografando con un obiettivo più potente, cioè con un angolo di visione più stretto. In modo molto facile da ricordare si può pensare che un obiettivo di focale 100mm equivarrebbe ad un 150mm su sensore 1.5x e ad un 160mm su sensore 1.6x. Quindi, il rapporto fra i diversi sensori è un rapporto di moltiplicazione della lunghezza focale dell'obiettivo per un fattore di conversione 1.5 o 1.6 rispetto al full-frame. Ma sempre dal punto di vista del campo inquadrato, non della lunghezza focale che rimane sempre quella! formato Teoricamente avendo una full frame con molti pixel posso ‘’croppare’’ ed è come se avessi un obiettivo più lungo. Dal punto di vista ‘’elettronico’’ la cosa è corretta, dal punto di vista ottico un po' meno. I problemi sono dovuti principalmente al fatto che aumentando gli ingrandimenti aumentano i problemi legati al micromosso ed al potere risolutivo ( quanti dettagli è in grado di trasferire sul sensore) della lente usata. In pratica più ingrandisco e meglio deve essere la lente che ho utilizzato. È lo stesso problema che abbiamo in fase di stampa partendo da immagini fatte con sensori diversi. Per stampare una foto 20 x30 cm avrò bisogno di 8,3 ingrandimenti se parto da una FF; 12,7 Nikon; 13,2 Canon Diventano 60 circa per una compatta e oltre 200 per la fotocamera di un cellulare! Quindi non lamentatevi se la stampa di una foto che sullo schermo del cellulare si vede bene poi stampata diventa inguardabile! Ingrandimenti per stampa 20 x 30 Tipo di apparecchio Lato < in mm Lato > in mm Ingrandimento 102 127 2,36 Dorsi per pellicola in rullo 6x9, Fuji GW, GSW 56 81 3,70 Medio formato 6x6 (Hasselblad, Rollei) 56 56 5,36 Medio formato 4,5x6 (Mamiya, Contax 645) 42 56 5,36 Pellicola 135 24 36 8,33 23,8 35,8 8,38 18 27 11.11 APS-C (Nikon D40, D50, D70, D80) 15,7 23,7 12,66 APS-C (Canon 300D, 350D, 400D) 14,8 22,2 13,51 Quattro terzi (Olympus) 13,5 18 16,67 6,6 8,8 34,1 1/1,8 (compatte di fascia alta) 5,32 7,18 41,78 1/2,5 (compatte di fascia media) 4,28 5,76 52,08 1/3,2 (compatte di fascia economica) 3,42 4,54 66,08 Apparecchi di grande formato 4x5 pollici Digitale full frame Leica M8 Due terzi (Minolta Dimage) Formati diversi, risultati diversi Di seguito ho inserito tre immagini ed i ritagli delle stesse, le prime due sono fatte con la fotocamera di un cellulare da 3,2 mp di ultima generazione, la terza con una reflex da 16 mp. a piena immagine sembrano tutte buone, appena le ingrandiamo notiamo la differenza Pixel La quantità di pixel, i megapixel (o Mp) sono importanti, ma non sono tutto, anzi! Per prima cosa bisogna chiarire che troppi acquirenti senza esperienza basano l’acquisto solo ed unicamente su questo parametro e questo spinge le aziende a spingere al massimo per incrementare questo parametro tralasciando tanti altri parametri che contribuiscono addirittura più del numero di megapixel nel determinare la qualità complessiva. Pixel A parità di pixel ma con diversa dimensione del sensore, avremmo dei pixel con dimensione diversa. Più i pixel sono di dimensione ridotta più è difficile contenere il rumore. Potremmo dire che a parità di sensore più pixel significa più rumore, fortunatamente i miglioramenti tecnologici fanno si che sui nuovi modelli l’aumento dei pixel sia compensato dal miglioramento della resa dei pixel stessi. A parità di megapixel si comporterà meglio il sensore più grande. Gamma dinamica Vi sarà sicuramente capitato di fotografare un paesaggio con un bel cielo Quando poi lo guardiamo sullo schermo vediamo il cielo completamente bianco o, in altri casi, vediamo un bel cielo ma tutto il resto buio. Questo effetto è dovuto alla gamma dinamica. Gamma dinamica Gamma dinamica • La gamma dinamica è il rapporto espresso in f-Stop o EV tra il livello di luce più alto e quello più basso percepibile dal sensore della nostra fotocamera. Le ultime reflex montano sensori capaci di superare i 14 EV ( valore esposimetrico ) mentre le fotocamere compatte rimangono a 8 -10 EV. L’occhio umano arriva a 24 Con la pellicola si parlava di latitudine di posa… HDR come fare? HDR HDR Sensibilità equivalente (ISO) Prima veniva chiamata ASA e indica la sensibilità alla luce del sensore/pellicola. È un parametro fondamentale per chi vuole scattare negli interni senza flash o di notte. Le più economiche hanno 200 ISO come valore fisso, le migliori arrivano a 204.800 ISO. Sensibilità equivalente (ISO) a bassi ISO corrispondono alta qualità dell’immagine a scapito di tempi lunghi di esposizione ad alti ISO corrispondono tempi rapidi di esposizione ma spesso una perdita di qualità dell’immagine dovuta al rumore digitale Rumorosità ed ISO I produttori oltre a lavorare per l’aumento dei pixel, lavorano all’aumento della sensibilità ( ISO) L'aumento della sensibilità però non è gratis, c'è un prezzo da pagare. Alti valori ISO significa alti livelli di rumore digitale. Il rumore in una foto non è (ovviamente) un suono, ma un insieme di pixel di colore casuale sovrapposti all’immagine che formano un effetto assai fastidioso. Rumorosità ed ISO Rumorosità ed ISO 10.000 iso Rumorosità ed ISO 800 iso Rumorosità ed ISO Con gli attuali sensori, ( ed i programmi di sviluppo) possiamo scattare ad ISO più alti rispetto ai canonici 50/100 iso della pellicola. Le macchine di ultima generazione sopportano tranquillamente i 400 ISO, qualcuna, full-frame, top di gamma, non hanno problemi nemmeno a 1600 ISO. Cerchiamo quindi di capire il limite della nostra macchina e utilizziamo il più alto valore ISO che non comporti rumore o grana ed utilizziamolo tranquillamente. Eviteremo così molti problemi legati al micromosso. Utilizziamo invece una bassa sensibilità ( 100/200 ISO) quando possiamo usare il cavalletto o quando vogliamo creare gli effetti dei tempi lunghi ( panning, movimento ecc) Tempi / diaframmi /ISO Per ottenere un immagine esposta in modo corretto dobbiamo mantenere una relazione tra i due elementi tempo/diaframma. Le due combinazioni però porteranno a risultati molto diversi. Possiamo quindi agire su un terzo elemento per ottenere l’effetto desiderato senza intaccare il rapporto tempo diaframma Esempi: Mosso dell’acqua / panning Sfondo completamente sfocato Sfondo completamente a fuoco Tempi / diaframmi /ISO Tempi / diaframmi /ISO • Foto tempi brevi, le possiamo avere: aumentando l’apertura del diaframma o aumentando gli ISO Tempi / diaframmi /ISO • Foto tempi brevi, le possiamo avere: riducendo l’apertura del diaframma o riducendo gli ISO Tempi / diaframmi /ISO • Foto tempi brevi, le possiamo avere: riducendo l’apertura del diaframma o riducendo gli ISO Tempi / diaframmi /ISO • Foto diaframma aperto Tempi / diaframmi /ISO • Foto diaframma chiuso RAW O JPEG? • Pregi e caratteristiche di un file raw 1 _ profondità in bit 2 _ imparzialità del contenuto 3 _ flessibilità e controllo delle regolazioni • pregi e caratteristiche di un file jpeg 1 _ dimensioni contenute 2 _ più spazio e velocità a disposizione 3 _ pronti all’uso • difetti del raw 1 _ le dimensioni 2 _ richiedono la conversione • difetti del jpeg 1 _ riduzione della qualità dell’immagine 2 _ comparsa di artefatti RAW O JPEG? • • • • • • Consiglio di scattare in JPEG se: - non pretendete la massima qualità d'immagine - avete necessità di utilizzare gli scatti fin da subito (per una presentazione al volo, per inviarli via mail, ecc.) - non avete dimestichezza nell'utilizzo dei software di post-produzione fotografica - la vostra scheda di memoria non è molto capiente Consiglio invece di scattare in RAW se: - volete ottenere il massimo dai vostri scatti - avete intenzione di visionare e ottimizzare tutti i vostri files RAW in post-produzione, uno ad uno - siete abili a manipolare i files RAW mediante i software di post-produzione - avete una scheda di memoria molto capiente La soluzione ideale: RAW + JPEG Le fotocamere più evolute permettono di memorizzare gli scatti in entrambi i formati, contemporaneamente. A patto di avere un'elevata capacità di memorizzazione (schede di memoria molto capienti) è possibile impostare la fotocamera su questa modalità. Avremo quindi a disposizione entrambi i formati per ogni scatto, garantendoci la possibilità di utilizzare quello più adatto in funzione delle effettive necessità. Consiglio personale Dopo aver scelto la fascia di qualità e prezzo, entrate in un negozio e prendete in mano le fotocamere delle varie marche e comperate quella che meglio vi sta in mano Gli obiettivi Gli obiettivi • La prima caratteristica che definisce un obiettivo è la sua lunghezza focale (LF), cioè la distanza in millimetri del piano-pellicola (piano focale) dal centro ottico dell'obiettivo focalizzato su infinito (per convenzione, nel centro della lente frontale) • Le dimensioni dell'immagine prodotta dall'obiettivo sul piano pellicola sono direttamente proporzionali alla lunghezza focale dell'obiettivo. Ad esempio, un 100mm riprodurrà sul piano pellicola un'immagine linearmente doppia di quella formata da un 50mm • Al variare della lunghezza focale varia l'angolo di visualizzazione diagonale della scena inquadrata, in maniera inversamente proporzionale: se la lunghezza focale viene raddoppiata, l'angolo di visualizzazione si dimezza. Gli obiettivi Gli obiettivi Gli obiettivi Gli obiettivi Uso creativo di lenti diverse con lo stesso soggetto. Non fermiamoci a fare una sola foto, usiamo tutti gli obiettivi disponibili ( se ho uno zoom provo con più lunghezze focali) i risultati saranno sicuramente diversi teleobiettivo grandangolo Gli obiettivi • Lunghezza focale e apertura sono le due caratteristiche fondamentali da valutare in un obiettivo. • Un’apertura molto ampia permette di ottenere un piacevole effetto sfocato, nonché di far entrare più luce l’obiettivo. Perciò, la massima apertura permessa da un obiettivo è un parametro fondamentale da conoscere e valutare. Gli obiettivi • • • Obiettivi grandangolari: hanno lunghezza focale inferiore a 50 mm. Permettono di includere molti oggetti (o oggetti molto grandi) nell’inquadratura in quanto hanno un angolo di visuale più ampio dell’occhio umano. Quando si usano: tipicamente sono impiegati per le foto paesaggistiche. Obiettivi standard: hanno lunghezza focale di 50 mm. Gli obiettivi in questa categoria forniscono la visione più simile a quella dell’occhio umano. Quando si usano: sono molto usati nella fotografia di strada, perché rinforzano l’impressione di trovarsi all’interno della scena. In molti li applicano con successo anche ai ritratti. In genere, sono estremamente versatili. Teleobiettivi: hanno lunghezza focale da 70 mm in su. Permettono un maggior ingrandimento rispetto alla visione umana, quindi fanno sembrare gli oggetti più vicini. Quando usarli: lunghezze focali tra 85 mm e 105 mm circa sono molto consigliate per i ritratti. Andando più in su, alcune applicazioni possibili sono foto naturalistiche (ad esempio animali piccoli o non avvicinabili) ed eventi sportivi. Foto di oggetti molto distanti richiedono lunghezze focali veramente, veramente elevate (400, 500, 600 millimetri…). Gli obiettivi • La stabilizzazione serve a compensare le vibrazioni che l’obiettivo subisce in conseguenza a microscopici movimenti delle mani del fotografo. Quando usiamo tempi di esposizione molto brevi (potremmo dire da 1/1000s in giù) possiamo stare ragionevolmente tranquilli che queste vibrazioni non si noteranno nelle fotografie. Negli altri casi, dovremo stare attenti alla regola che collega la lunghezza focale utilizzata con il tempo di esposizione. Essa dice che il denominatore del valore corrispondente al tempo di esposizione deve essere almeno equivalente alla lunghezza focale. Purtroppo, è facile trovarsi in situazioni in cui si viola questa regola, ad esempio quando usiamo un teleobiettivo o ci troviamo in condizioni di luce scarsa. In questi casi la stabilizzazione diventa cruciale. • Le moderne tecnologie di stabilizzazione, promettono di compensare fino a 3/4 stop Gli obiettivi Ogni ottica è caratterizzata da un livello di "risolvenza", cioè di capacità di riprodurre sulla superficie sensibile (il sensore) una risoluzione effettiva più o meno alta. Questo parametro dipende da molti fattori: il progetto ottico dell'obiettivo, la qualità dei vetri utilizzati e il loro trattamento. Nel caso delle reflex digitali non FF, la porzione di obiettivo effettivamente utilizzata è ridotta; è quindi necessario che la risolvenza dell'ottica sia molto buona; anche piccole aberrazioni cromatiche rischiano di essere ingrandite e quindi possono risultare molto più visibili di quanto non accadeva con la pellicola. In pratica, per avere risultati ottimi, è necessario utilizzare ottiche di altissima qualità, mentre ottiche economiche, con il digitale rischiano di diventare un vero collo di bottiglia dell'intero sistema. Gli obiettivi Nelle immagini successive lo stesso soggetto è stato fotografato con due lenti diverse. La prima è caratterizzata da un alta incisività e risoluzione, si vedono infatti i dettagli della farfalla e del fiore. La seconda è una vecchia lente con poco dettaglio e risoluzione. Tuttavia il risultato, la terza foto rende l’immagine gradevole. Non sempre quindi la migliore foto è fatta con la migliore lente. Gli obiettivi farfalla con 200 Gli obiettivi farfalla con trioplan foto intera Gli obiettivi Gli obiettivi L'uso di un obiettivo piuttosto che un altro equivale a trasmettere un punto di vista, una interpretazione della scena. Ed è per questo che il fotografo, col tempo, si "affeziona" ad alcune lunghezze focali, perché avrà individuato quell'insieme armonico di angoli di campo, prospettiva, profondità di campo che più rispecchia il suo personale modo di vedere - e voler trasmettere - le cose. Ecco che alcuni fotografi prediligono gli obiettivi "normali", perché più si avvicinano all'angolo inquadrato dall'occhio umano. Altri invece prediligono i grandangolari, per trasmettere un senso di immersione nella scena; mentre altri i medio-tele, che consentono di concentrare l'attenzione sui particolari significativi tagliando fuori gli elementi di disturbo. . Gli obiettivi, altre caratteristiche importanti • Distanza minima di messa a fuoco – Importante per foto macro anche con obiettivi non macro • Motore ultrasonico (o messa a fuoco silenziosa) – Importante negli appostamenti in quanto silenziosi • Lenti di alta qualità – Maggior poter risolutivo e quindi migliore immagine e possibilità di croppare PROFONDITA' DI CAMPO: CHE COS'E' La profondità di campo, (pdc), è un'illusione. Un'illusione che entro certi limiti funziona, ma pur sempre un'illusione. Perché? Perché la messa a fuoco vera, perfetta, unica, si verifica solo e sempre su un piano geometrico. E se non avete rimosso i concetti base della geometria appresi in prima media, ricorderete che il piano non ha profondità. Tutto ciò che non giace su quel piano è fuori fuoco. Profondità di campo Profondità di campo I piani di messa a fuoco P' e P'', per i quali il diametro del cerchio di confusione in I' e in I'' è ancora accettabile, definiscono i limiti della profondità di campo, cioè quell'intervallo in cui il soggetto risulta nitido. Il diametro dei cerchi di confusione è proporzionale all'entità della sfuocatura, quindi è proporzionale alla distanza dal piano pellicola. La nitidezza di un'immagine dipende quindi dal diametro dei cerchi di confusione. Chiudendo il diaframma (d), il circolo di confusione diventa più piccolo. Lo stesso punto P, cioè, appare più a fuoco. Ma anche l'intero intervallo dei piani prima (P'') e dopo (P') risulta più nitido e quindi si estende a piani molto vicini e piani molto lontani: la profondità di campo aumenta. 0.026 mm è il limite ottico per il cerchio di confusione nel formato 24x36, in genere arrotondato a 0.03 mm. Al di sotto di questo limite l'occhio umano non distingue un cerchio da un punto; al di sopra, l'occhio inizia invece a percepire l'entità della sfuocatura. Il diametro-limite per un negativo 6x6 è il doppio, perché per ottenere un dato ingrandimento a partire dal negativo 6x6 saranno necessari meno passaggi che da un negativo 24x36. Profondità di campo Le due immagini successive sono state scattate senza spostare l’inquadratura ma modificando l’apertura, la prima a massima apertura della lente, f4 la seconda a minima apertura, f32. Il risultato è completamente diverso Foto a f 4 Foto a f 32 DISTANZA IPERFOCALE E PROFONDITA' DI CAMPO • Che cosa sono? Sono due distanze strettamente connesse tra loro. • Per capirne il rapporto ricordiamo la distinzione tra immagine "a fuoco" ed immagine "nitida". A rigor di termini un obiettivo non può mettere a fuoco contemporaneamente oggetti a distanze diverse. Una volta messo a fuoco un oggetto ad una certa distanza, tutti gli altri oggetti al di qua ed al di là dell'oggetto a fuoco saranno più o meno "sfocati". Tuttavia entro certi limiti l'occhio ne accetta l'immagine come nitida. La zona entro la quale, per certe condizioni di ripresa, gli oggetti vengono riprodotti come accettabilmente nitidi, si chiama profondità di campo. Aberrazione cromatica I raggi che attraversano una lente vengono deflessi dalla loro traiettoria di incidenza, raggiungendo il fuoco in posizioni differenti: la distanza aumenta dal blu al rosso, cioè con l'aumento della lunghezza d'onda. Per avere il maggior numero possibile di lunghezze d'onda convergenti sullo stesso fuoco bisogna utilizzare lenti a bassissima dispersione. Altre aberrazioni ottiche • • • • • • • • • • • • Astigmatismo Ai margini esterni dell'asse ottico della lente i raggi non convergono sul piano-pellicola come punti singoli, ma formano invece due linee, di cui una parallela all'asse ottico e una ad esso perpendicolare (quindi ad angolo retto). Diffrazione Aberrazione che interessa i raggi luminosi che attraversano il diaframma: quando quest'ultimo è molto chiuso, il fenomeno trasforma i punti luminosi in stelle con tanti raggi quante sono le lamelle del diaframma. Coma Aberrazione a 'cometa', per cui un punto si presenta con una scia in dissolvenza. Curvatura di campo Deriva dalla forma curva delle lenti, in contrasto con la superficie piatta del piano-pellicola. Per questo, l'immagine tende ad essere nitida al centro, ma sempre meno verso i bordi. È soprattutto evidente con i grandangolari usati a breve distanza. Distorsione a cuscino (di spilli) Aberrazione per cui le linee rette tendono a curvarsi verso l'esterno. Distorsione a barilotto (o a botte) Aberrazione per cui le linee rette tendono a curvarsi verso l'interno. distorsione Obiettivi per DX e APS C Tutti gli obiettivi hanno una miglior resa al centro ed una perdita di qualità ai bordi. Utilizzando obiettivi per formati full-frame su sensori di minor dimensione riduciamo di molto questi problemi, in particolare la vignettatura. Il treppiedi • permette di utilizzare tempi più lunghi, quindi ISO più bassi e qualità migliore dell’immagine • permette di inquadrare meglio la scena • è un ingombro;-( • Attenzione però, il micro mosso è sempre in agguato! acessori Le schede di memoria Oltre alla capacità le schede si distinguono per la velocità di scrittura, finché fotografiamo fiori o paesaggi non cambia molto, quando invece inseguiamo un animale in corsa, dover fermarsi perché la memoria tampone (il buffer) della macchina è pieno e la scheda non riceve i dati non è simpatico. Le batterie di riserva le fotocamere digitali consumano molte batterie, averne almeno una di riserva evita di incorrere nella legge di Murphy, ‘’avrei scattato la foto più bella della mia vita, ma avevo finito la batteria’’. Per evitare di consumare molta corrente conviene disattivare la visione dell’immagine appena scattata e visionare solo quando serve.
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