REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. PROPOSTA N. 16897 GIUNTA REGIONALE DEL DEL 06/10/2014 STRUTTURA Direzione Regionale: PROPONENTE SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA Area: INVEST. IN EDIL. SANIT., HTA E NUCLEO DI VALUTAZ. Prot. n. ___________________ del ___________________ OGGETTO: Schema di deliberazione concernente: Assegnazione di fondi destinati all'acquisizione in urgenza di apparecchiature di media e bassa tecnologia in sostituzione di attrezzature non più utilizzabili per vetustà od obsolescenza tecnologica e per la manutenzione straordinaria del parco macchine in capo alle Aziende Sanitarie Ospedaliere ed IRCCS pubblici del Lazio, dedicati alle acquisizioni in urgenza - Importo complessivo € 21.000.000,00 a valere sul capitolo H22527 - annualità 2014 (TONINELLO ORNELLA) ___________________________ L' ESTENSORE ASSESSORATO (ORNELLA TONINELLO) ___________________________ IL RESP. PROCEDIMENTO (L. LE ROSE) ___________________________ IL DIRIGENTE RESPONSABILE (F. DEGRASSI) ___________________________ IL DIRETTORE REGIONALE ___________________________ PRESIDENZA DELLA GIUNTA REGIONALE (Zingaretti Nicola) ___________________________ IL PRESIDENTE PROPONENTE DI CONCERTO ___________________________ IL DIRETTORE ___________________________ L' ASSESSORE ___________________________ IL DIRETTORE ___________________________ L' ASSESSORE ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE COMMISSIONE CONSILIARE: VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA: IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO Data dell' esame: con osservazioni senza osservazioni SEGRETERIA DELLA GIUNTA ___________________________ Data di ricezione: 14/10/2014 prot. 707 ISTRUTTORIA: Pagina 1 / 8 ____________________________________ IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO ____________________________________ IL DIRIGENTE COMPETENTE ____________________________________ IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA ____________________________________ IL PRESIDENTE Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI OGGETTO: Assegnazione di fondi destinati all’acquisizione in urgenza di apparecchiature di media e bassa tecnologia in sostituzione di attrezzature non più utilizzabili per vetustà od obsolescenza tecnologica e per la manutenzione straordinaria del parco macchine in capo alle Aziende Sanitarie Ospedaliere ed IRCCS pubblici del Lazio, dedicati alle acquisizioni in urgenza - Importo complessivo € 21.000.000,00 a valere sul capitolo H22527 - annualità 2014 LA GIUNTA REGIONALE SU proposta del Presidente della Regione Lazio; VISTO lo Statuto della Regione Lazio; VISTA la Legge Costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3; VISTA la L.R. 18 febbraio 2002, n. 6 e successive modificazioni, concernente la disciplina del sistema organizzativo della Giunta regionale e del Consiglio; VISTO il Regolamento regionale 6 settembre 2002, n. 1, concernente l’organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale e successive modificazioni ed integrazioni; TENUTO CONTO che l’art. 19 della L.R. n. 27 del 28/12/06, che indica, tra l’altro, le disposizioni procedurali in materia di acquisizioni di attrezzature sanitarie al comma 2, prevede che gli investimenti per l’acquisto di attrezzature comprendano attrezzature sanitarie ad alta tecnologia, apparecchiature elettromedicali, attrezzature informatiche e relativo software, nonché l’esecuzione dei lavori edili ed impiantistici necessari alla installazione delle attrezzature e la manutenzione programmata delle attrezzature definita all’atto dell’acquisto; TENUTO CONTO che l’art. 19, comma 8, prevede che le aziende sanitarie e gli I.R.C.C.S. pubblici provvedano alla realizzazione degli interventi sulla base di criteri e modalità uniformi individuati dalla Regione; CONSIDERATO che l’art. 19, comma 10, ha istituito, nell’ambito della UPB H22, apposito capitolo denominato “Programma straordinario di ammodernamento tecnologico del patrimonio delle aziende sanitarie e degli I.R.C.C.S. pubblici, con lo stanziamento di 50 milioni di Euro per l’annualità 2007, 25 milioni di Euro per l’annualità 2008, 25 milioni per l’annualità 2009; CONSIDERATO che, con delibere di Giunta Regionale n. 241 del 21/04/2006, n. 449 del 18/07/2006, n. 25 del 18/08/2008, n. 499 del 28/10/2011 n. 473/2012, sono stati attribuiti alle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere e agli I.R.C.C.S. pubblici del Lazio fondi in conto capitale per acquisto di attrezzature ed apparecchiature sanitarie; CONSIDERATO che nel bilancio pluriennale, approvato con L.R. n. 20 del 23/12/11, è stato confermato il capitolo H22527 di competenza della UPB H22, istituito nel 2007 ai sensi della normativa di cui al punto precedente; Pagina 2 / 8 CONSIDERATA la D.G.R. n. 431 del 14/07/2006 relativa al recepimento delle indicazioni contenute nell’intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano del 28/03/06, relativa al “Piano nazionale di contenimento dei tempi di attesa per il triennio 2006/2008, di cui, di cui all’art. 1, comma 280 della legge 23/12/05, n. 266”; PRESO ATTO delle richieste avanzate dalle ASL relative ai “progetti speciali per l’abbattimento delle liste di attesa” così come previsto dall’art. 12 della legge n. 27 del 28/12/06; CONSIDERATI i bacini di utenza relativi ad ogni ASL, la dimensione e conformazione del territorio; TENUTO CONTO delle priorità indicate dalle aziende sanitarie locali e dagli I.R.C.C.S. nelle richieste di finanziamento presentate; CONSIDERATE le richieste di sostituzione delle apparecchiature dichiarate obsolete o per le quali le Aziende dichiarano frequenti fermi delle stesse dovuti a ripetuti interventi di manutenzione e riparazione; CONSIDERATO che, così come previsto al comma 6, il programma dovrà prevedere criteri di ripartizione delle risorse che tengano conto di un’equa distribuzione delle stesse su base territoriale e alla luce della normativa regionale in materia di riordino delle reti ospedaliere; TENUTO CONTO del piano di rientro approvato dalla Giunta Regionale con D.G.R. n. 149 del 06 Marzo 2007; CONSIDERATO, che ai sensi dell’art. 10 dell’Intesa Stato/Regioni del 23.03.2005, nell’ambito dei fondi residui assegnati alla Regione Lazio dallo Stato devono essere previsti interventi di acquisto attrezzature sanitarie per un importo minimo del 15% del totale del finanziamento assegnato; PRESO ATTO dell’avvenuta attuazione del piano di riordino di cui al punto precedente, concretizzatosi nei seguenti atti: - Decreti del Commissario ad Acta di riordino della rete ospedaliera regionale: U0056/2010 Rete dell’Assistenza Perinatale U0057/2010 Rete delle Malattie Emorragiche Congenite U0058/2010 Rete delle Malattie Infettive U0059/2010 Rete Oncologica U0073/2010 Rete Assistenziale dell'Emergenza. U0074/2010 Rete dell'Assistenza Cardiologica e Cardiochirurgica U0075/2010 Rete Assistenziale Ictus Cerebrale Acuto U0076/2010 Rete Assistenziale Trauma Grave e Neuro-trauma U0077/2010 Rete Assistenziale della Chirurgia Plastica U0078/2010 Rete Assistenziale della Chirurgia Maxillo Facciale U0079/2010 Rete Assistenziale della Chirurgia della Mano U0083/2010 Rete integrata ospedale territorio per il trattamento del dolore cronico non oncologico U0084/2010 La Rete Assistenziale di Cure Palliative della Regione Lazio U0080/2010 Riorganizzazione della Rete Ospedaliera Regionale U0082/2010 Chiarimenti, integrazioni e modifiche al Piano Sanitario Regionale 2010 – 2012 di cui al Decreto del Commissario ad Acta n. 87/2009; Pagina 3 / 8 U0090/2010 e s.m.i. “Requisiti minimi autorizzativi per l’esercizio delle attività sanitarie e socio sanitarie” (All. 1), “Requisiti ulteriori per l’accreditamento” (All. 2), “Sistema Informativo per le Autorizzazioni e gli Accreditamenti delle Strutture Sanitarie (SAAS) – Manuale d’uso” (All. 3). Adozione dei provvedimenti finalizzati alla cessazione degli accreditamenti provvisori e avvio del procedimento di accreditamento definitivo ai sensi dell’art. 1, commi da 18 a 26 (Disposizioni per l’accreditamento istituzionale definitivo delle strutture sanitarie e socio-sanitarie private), Legge Regionale 10 Agosto 2010, n. 3; U0113/2010 Programmi Operativi 2011 – 2012; TENUTO CONTO, inoltre, delle indicazioni contenute nei seguenti atti: - D.G.R. 420/2007 all. 2, lettera D - “Modifica e integrazione della DGR del 14 aprile 2007 n. 267. Ridefinizione della rete e dell’offerta dei servizi ospedalieri (intervento 1.2.4 Piano di Rientro). Linee guida per la costituzione e lo sviluppo di reti assistenziali di alta specialità e di emergenza (intervento 1.2.5 Piano di Rientro)”; - D.G.R 433/2007 - “Indicazioni e interventi per la realizzazione di iniziative tese ad integrare le attività sanitarie e sociosanitarie. Incentivazione dei processi di deospedalizzazione nella Regione Lazio”; - D.G.R. 160/2007 - “Stato di attuazione dei procedimenti amministrativi in materia di edilizia sanitaria e modalità e termini per l’adeguamento delle strutture e delle attività sanitarie e socio sanitarie ai requisiti autorizzativi di cui all’art. 5, comma 1, lett. a), L.R. n.4/03 e successive modificazioni ed integrazioni”; - D.C.A. U0087/2009 “Approvazione Piano Sanitario Regionale (PSR) 2010 – 2012”; - D.C.A. U0008/2011 “Decreto del Commissario ad Acta n. 87/2009 recante “Approvazione Piano Sanitario Regionale (PSR) 2010 – 2012” - Integrazioni e modifiche”; TENUTO CONTO dei piani triennali degli investimenti trasmessi dalle Aziende Sanitarie, Ospedaliere e dagli IRCCS pubblici del Lazio, in ottemperanza alle prescrizioni relative alla trasmissione alla Regione Lazio del Bilancio preventivo economico, sulla base di quanto indicato nella nota della Direzione Salute ed Integrazione Sociosanitaria n. 166575 del 13/12/2013 ai sensi dell’art. 128 del D.lgs 163/2006 dell’art. 25 del D.lgs 118/2011; CONSIDERATO il DCA n. U00480 del 06/12/2013 “Definitiva Adozione dei Programmi Operativi 2013 - 2015 a salvaguardia degli obiettivi strategici di Rientro dai disavanzi sanitari della Regione Lazio”, nel quale si confermano i contenuti e gli obiettivi della programmazione del rinnovo delle apparecchiature; VISTO il DCA n. U00247 del 25/07/2014, avente ad oggetto: “Adozione della nuova edizione dei Programmi Operativi 2013 - 2015 a salvaguardia degli obiettivi strategici di Rientro dai disavanzi sanitari della Regione Lazio”; TENUTO CONTO che con nota del Direttore della Direzione Salute ed Integrazione Sociosanitaria n. 25664 del 16/01/2014 è stato richiesto alle Aziende Sanitarie e Ospedaliere e agli IRCCS pubblici del Lazio di trasmettere la proposta progettuale relativa alle apparecchiature sanitarie da acquisire in via prioritaria, per il biennio 2014 – 2015; TENUTO CONTO che la Regione Lazio ha svolto una serie di incontri con le Direzioni delle Aziende Sanitarie, Ospedaliere e degli IRCCS pubblici, nei quali sono state indicate le seguenti direttive di riferimento di cui tenere conto nella formulazione del programma di investimenti: - sostituzione del parco tecnologico obsoleto non in grado di assicurare gli standard di affidabilità previsti dalla normativa vigente; Pagina 4 / 8 - attrezzature necessarie alla realizzazione di specifici piani e programmi regionali, con particolare riferimento all’attivazione delle Case della Salute nei tempi indicati nella normativa regionale in materia; attrezzature indispensabili alla creazione e al rafforzamento del sistema Hub&spoke; CONSIDERATO che, in proseguimento ed adempimento di quanto disposto nei Programmi Operativi è in corso di attivazione la III fase di finanziamenti relativi all’art. 20 L. 67/88 che prescrive che gli interventi individuati - nuova costruzione, ristrutturazione, adeguamento e/o messa a norma - saranno funzionali e funzionanti poiché è contestualmente garantita la dotazione di arredi e attrezzature sanitarie in conformità alle disposizioni di cui all’art.10 dell’intesa attuativa dell’art.1, comma 173, della legge 30 dicembre 2004, n. 311 che fissa al 15% dell’importo a carico dello Stato la quota minima delle risorse da destinare al potenziamento ed ammodernamento tecnologico, RILEVATO, pertanto, l’avvio del percorso procedurale destinato alla ratifica dell’accordo di programma finalizzato all’assegnazione di importi riservati alla programmazione dell’ammodernamento e dell’innovazione tecnologica di cui alla III fase dell’art. 20 L. 67/88; RITENUTO OPPORTUNO, tuttavia, in visione dei tempi necessari per lo sviluppo dell’iter procedurale legato alla programmazione degli interventi da inserire nella III fase di finanziamenti ex art. 20 L. 67/88, assegnare un fondo minimo indispensabile all’acquisizione in urgenza di apparecchiature di media e bassa tecnologia in sostituzione di attrezzature non più utilizzabili per vetustà od obsolescenza tecnologica e per la manutenzione straordinaria del parco macchine in capo alle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere d IRCCS pubblici del Lazio, ottemperare alle esigenze di somma urgenza riguardanti la sostituzione totale o parziale delle attrezzature sanitarie con la costituzione di un fondo in conto capitale afferente al capitolo di spesa H22527, per l’annualità 2014; RITENUTO OPPORTUNO demandare alla Direzione Regionale Salute ed Integrazione Sociosanitaria, l’approvazione dei piani di acquisizione delle attrezzature presentati dalle ASL, AO e IRCCS, verificata la loro coerenza con il Piano di Rientro, e tenuto conto di quanto sopra detto, al fine di consentire a queste ultime la trasmissione del progetto esecutivo per l’approvazione prevista; RITENUTO OPPORTUNO, pertanto, attivare un piano di rinnovo delle apparecchiature che consenta di rispondere alle molteplici richieste di sostituzione, rinnovo e manutenzione straordinaria di nuove attività diagnostiche e terapeutiche, compatibilmente con il Piano di Rientro e con la normativa regionale vigente in materia di riordino delle reti ospedaliere, da sviluppare in due anni e rendicontare entro il 31/12/2015 - con recupero delle somme eventualmente non spese, da parte della Regione Lazio – rilevandosi, in linea generale, l’esigenza di un ammodernamento tecnologico significativo del patrimonio complessivo in capo alle Aziende pubbliche del Lazio, alla luce del succitato riordino dell’offerta sanitaria, della attivazione delle Case della Salute e dei nuovi programmi di screening legati alla prevenzione; TENUTO CONTO che, così come disposto nell’articolato della DGR 412 del 24/09/2010, avente ad oggetto: “Nucleo di Valutazione Regionale per l'esame preliminare dei progetti di edilizia Sanitaria in attuazione del piano decennale di cui all'art. 20 legge 67/88 e del programma AIDS di cui alla legge 135/1990 - Modifica Deliberazione di Giunta Regionale n. 760 del 06/07/2005…” l’esame dei piani di acquisizione e dei progetti esecutivi relativi alle attrezzature finanziate con la presente Deliberazione, deve tenere conto del parere del Nucleo Pagina 5 / 8 di Valutazione Regionale anche in qualità di Commissione preposta alle valutazioni di Health Technology Assessment; TENUTO CONTO che con la DGR 471 del 17/10/2012 avente ad oggetto: “Assegnazione di fondi regionali alle Aziende Sanitarie, Ospedaliere e degli Istituti di Ricovero e Cura a carattere scientifico pubblici per la predisposizione di piani di assetto generale e progetti preliminari - comprensivi di indagini strutturali - per completo adeguamento a norma antisismico ed impiantistico” è stato chiesto alle Aziende pubbliche del Lazio di rappresentare una puntuale rilevazione del patrimonio immobiliare e del parco attrezzature sanitarie e logistiche in capo alla propria Azienda che rilevi l’effettivo divario tra la situazione reale e la condizione ottimale di esercizio delle prestazioni che le strutture devono offrire, in termini tecnologici, di sicurezza e di ottimizzazione funzionale, nell’ottica della riorganizzazione delle reti; TENUTO CONTO che, così come indicato, nella nota n. 187902 del 23/12/2013 trasmessa a tutte le Aziende, la Regione Lazio ha attivato le procedure necessarie alla definizione di un piano di riorganizzazione dei fabbisogni territoriali dei grandi impianti elettromedicali per la diagnosi e la terapia in accordo e a completamento dei Programmi Operativi 2013 – 2015 e del riordino delle reti ospedaliere; PRESO ATTO che con DGR 458 del 15/07/2014 avente ad oggetto “Semplificazione del sistema di autorizzazioni all’acquisto di attrezzature sanitarie ed informatiche da parte delle Aziende Territoriali ed Ospedaliere del Lazio ai fini di snellimento ed ottimizzazione delle procedure amministrative regionali”, si è provveduto all’individuazione di un unico atto di autorizzazione all’acquisto di attrezzature formalizzato nel parere favorevole espresso dal Nucleo di Valutazione Regionale per gli Investimenti in Sanità, avente funzione unitaria di autorizzazione della Centrale Acquisti - ai sensi della Declaratoria ex Determinazione B03054/2013 - e di parere tecnico favorevole di LaiT – Lazio Innovazione Tecnologica per i sistemi informativi - ai sensi dell’art. 23 della L. R. 2 del 27/02/2004 - per l’esperimento di gare di importo superiore a € 20.000,00, IVA esclusa; RITENUTO OPPORTUNO provvedere, con successivo atto dirigenziale, alla definizione delle modalità attuative, di impegno e di pagamento del finanziamento di cui alla presente Deliberazione; PRESO ATTO del Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 1 Marzo 2007 “Individuazione delle tipologie di beni e servizi per le quali si applica il vincolo di obbligatorietà di adesione alle Convenzioni – quadro” di cui all'art. 1, comma 449 legge 27 dicembre 2006, n. 296; VISTA la L.R. 30 Dicembre 2013, n. 13 “Legge di stabilità regionale 2014”; VISTA la L.R. 30 Dicembre 2013, n. 14 “Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2014-2016”; DATO ATTO che l’accantonamento di risorse a cui non seguirà un impegno proprio, nel medesimo esercizio, darà luogo ad una economia di bilancio; ACCERTATO che il capitolo H22527 del Bilancio di previsione della Regione Lazio per l’annualità 2014 reca la sufficiente disponibilità per l’assunzione dell’impegno finanziario relativo al presente provvedimento, per un importo complessivo di € 21.000.000,00 per Pagina 6 / 8 l’assegnazione delle somme relative all’acquisizione di attrezzature tecnologiche, in conto capitale, per ottemperare alle esigenze di urgenza nell’anno 2014; RITENUTO OPPORTUNO pertanto, alla luce delle istanze rappresentate dalle Aziende in risposta alla nota 25664 del 16/01/2014 e delle direttive di riferimento di cui tenere conto nella formulazione dei programmi di investimenti, assegnare fondi destinati all’acquisizione in urgenza di apparecchiature di media e bassa tecnologia in sostituzione di attrezzature non più utilizzabili per vetustà od obsolescenza tecnologica e per la manutenzione straordinaria del parco macchine in capo alle aziende Sanitarie, Ospedaliere ed IRCCS pubblici del Lazio, dedicati alle acquisizioni in urgenza per l’annualità’ 2014, gli importi a indicati nella tabella di seguito riportata: Importo assegnato per sostituzioni in urgenza annualità 2014 € 1.000.000,00 € 1.000.000,00 Azienda Cod. cred. 1 2 Azienda USL ROMA A 24187 Azienda USL ROMA B 24272 3 Azienda USL ROMA C Azienda USL ROMA D 24248 24188 Azienda USL ROMA E Azienda USL ROMA F Azienda USL ROMA G Azienda USL ROMA H Azienda USL VITERBO Azienda USL RIETI Azienda USL FROSINONE 23833 24190 24194 24189 24092 24278 24277 Azienda USL LATINA 24276 € 1.000.000,00 € 1.000.000,00 € 1.000.000,00 € 1.000.000,00 € 1.000.000,00 € 1.000.000,00 € 1.000.000,00 13 Azienda Policlinico Umberto I 57036 € 1.000.000,00 14 Azienda Policlinico Tor Vergata Istituti Fisioterapici Ospitalieri 61022 2812 € 1.000.000,00 A.O. C.O. S. Giovanni Addolorata 25905 Azienda Ospedaliera S. Andrea A. O. C. O. S. Camillo-Forlanini INMI L. Spallanzani Azienda Ospedaliera S. Filippo Neri ARES118 Totale 60046 25957 30158 25958 89234 4 5 6 7 8 9 10 11 12 15 16 17 18 19 20 21 € 1.000.000,00 € 1.000.000,00 € 1.000.000,00 € 1.000.000,00 € 1.000.000,00 € 1.000.000,00 € 1.000.000,00 € 1.000.000,00 € 1.000.000,00 € 1.000.000,00 € 21.000.000,00 DELIBERA Per le motivazioni di cui in premessa, che integralmente si richiamano: 1. Pagina 7 / 8 di assegnare fondi destinati all’acquisizione in urgenza di attrezzature sanitarie di media e bassa tecnologia in sostituzione di apparecchiature non più utilizzabili per vetustà od obsolescenza tecnologica e per la manutenzione straordinaria del parco macchine in capo alle aziende Sanitarie, Ospedaliere ed IRCCS pubblici del Lazio, per l’annualità 2014, cosi come di seguito riportati: Cod. cred. 1 2 Azienda USL ROMA A 24187 Azienda USL ROMA B 24272 3 Azienda USL ROMA C Azienda USL ROMA D 24248 24188 Azienda USL ROMA E 23833 6 7 8 9 10 11 12 Azienda USL ROMA F Azienda USL ROMA G Azienda USL ROMA H Azienda USL VITERBO Azienda USL RIETI Azienda USL FROSINONE 24190 24194 24189 24092 24278 24277 Azienda USL LATINA 24276 € 1.000.000,00 € 1.000.000,00 € 1.000.000,00 € 1.000.000,00 € 1.000.000,00 € 1.000.000,00 € 1.000.000,00 13 Azienda Policlinico Umberto I 57036 € 1.000.000,00 14 Azienda Policlinico Tor Vergata Istituti Fisioterapici Ospitalieri 61022 2812 € 1.000.000,00 A.O. C.O. S. Giovanni Addolorata 25905 Azienda Ospedaliera S. Andrea A. O. C. O. S. Camillo-Forlanini INMI L. Spallanzani Azienda Ospedaliera S. Filippo Neri ARES118 Totale 60046 25957 30158 25958 89234 4 5 15 16 17 18 19 20 21 2. Importo assegnato per sostituzioni in urgenza annualità 2014 € 1.000.000,00 € 1.000.000,00 Azienda € 1.000.000,00 € 1.000.000,00 € 1.000.000,00 € 1.000.000,00 € 1.000.000,00 € 1.000.000,00 € 1.000.000,00 € 1.000.000,00 € 1.000.000,00 € 1.000.000,00 € 21.000.000,00 di demandare alla Direzione Regionale Salute e Integrazione Sociosanitaria l’approvazione dei piani di acquisizione delle attrezzature presentati dalle ASL, AO e IRCCS, verificata la loro coerenza con il Piano di Rientro, previo parere del Nucleo di Valutazione Regionale; Con successivi provvedimenti adottati dalla Direzione Regionale Programmazione e Risorse del Servizio Sanitario Regionale si provvederà all’impegno ed erogazione del finanziamento suddetto sul capitolo H22527 del bilancio regionale - esercizio finanziario 2014 - per l’importo complessivo di € 21.000.000,00; Il presente provvedimento sarà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio. Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il suesteso schema di deliberazione, che risulta approvato all’unanimità. Pagina 8 / 8 REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. PROPOSTA N. 17479 GIUNTA REGIONALE DEL DEL 15/10/2014 STRUTTURA Direzione Regionale: PROPONENTE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI Area: CICLO INTEGRATO DEI RIFIUTI Prot. n. ___________________ del ___________________ OGGETTO: Schema di deliberazione concernente: Linee di indirizzo per la riforma della metodologia di calcolo delle tariffe di ingresso alle discariche e agli impianti di smaltimento e trattamento dei rifiuti solidi, di cui al decreto commissariale n. 15 del 11.03.2005. (MICHELI GIACINTO) ___________________________ L' ESTENSORE ASSESSORATO (MICHELI GIACINTO) ___________________________ IL RESP. PROCEDIMENTO (F. TOSINI) ___________________________ IL DIRIGENTE RESPONSABILE (M. MANETTI) ___________________________ IL DIRETTORE REGIONALE ___________________________ POLITICHE DEL TERRITORIO, MOBILITA, RIFIUTI (Civita Michele) ___________________________ L'ASSESSORE PROPONENTE DI CONCERTO ___________________________ IL DIRETTORE ___________________________ L' ASSESSORE ___________________________ IL DIRETTORE ___________________________ L' ASSESSORE ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE COMMISSIONE CONSILIARE: VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA: IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO Data dell' esame: con osservazioni senza osservazioni ___________________________ 17/10/2014 - prot. 712 Data di ricezione ______________________ SEGRETERIA DELLA GIUNTA ISTRUTTORIA: Pagina 1 / 3 ____________________________________ IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO ____________________________________ IL DIRIGENTE COMPETENTE ____________________________________ IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA ____________________________________ IL PRESIDENTE Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI OGGETTO:Linee di indirizzo per la riforma della metodologia di calcolo delle tariffe di ingresso alle discariche e agli impianti di smaltimento e trattamento dei rifiuti solidi, di cui al decreto commissariale n. 15 del 11.03.2005. LA GIUNTA REGIONALE SU PROPOSTA dell’Assessore alle Politiche del Territorio, Mobilità e Rifiuti; VISTA la L.R. 18 Febbraio 2002, n. 6 “Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale regionale”; VISTO il Regolamento Regionale 6 settembre 2002, n. 1 “Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale”, e successive modifiche; VISTA la L.R. 20 novembre 2001, n. 25, “Norme in materia di programmazione, bilancio e Contabilità della Regione” e successive modifiche; VISTO il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, modificazioni; n. 152 “Norme in materia ambientale” e successive VISTA la Legge Regionale 9 luglio 1998, n. 27, “Disciplina regionale della gestione dei rifiuti”; VISTA la Legge Regionale 05 dicembre 2006, n. 23, “Modifiche alla Legge Regionale 9 luglio 1998 n. 27 (Disciplina regionale della gestione dei rifiuti) e successive modificazioni; PRESO ATTO che con Deliberazione del Consiglio Regionale 10 luglio 2002, n. 112, è stato approvato il Piano di gestione dei rifiuti della Regione Lazio, come modificato dalla deliberazione del Consiglio Regionale n. 14 del 18.01.2012; PREMESSO CHE: con propria deliberazione n. 5337 del 2 novembre 1999, la Regione Lazio si è dotata, in attuazione dell’art. 29, comma 2, della legge regionale n. 27/1998, di una procedura per la determinazione delle tariffe di accesso in discarica che quantifica il prezzo corrispettivo sulla base dei costi sostenuti in fase di realizzazione, di esercizio e di post gestione; con decreto commissariale n. 25 del 11.03.2005 è stata approvata una nuova metodologia di calcolo delle tariffe di accesso agli impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti urbani della Regione Lazio, anche alla luce dell’entrata in vigore del D.Lgs. n. 36/2003; che con deliberazione di giunta regionale n. 516 del 18.07.2008 il suddetto decreto commissariale è stato recepito con provvedimento formale, tenuto conto della cessazione dello stato emergenziale con cui era gestita la materia dei rifiuti nella Regione Lazio; PRESO ATTO che, medio tempore, è entrato in vigore il testo unico sull’ambiente di cui al D.Lgs. n. 152 del 3 aprile 2006 che ha profondamente modificato la previgente normativa in materia di rifiuti ed tutela ambientale di cui al D.Lgs. n. 22/1997 per cui sia la normativa regionale che i provvedimenti di attuazione si appalesano non più conformi alla realtà gestionale del trattamento e dello smaltimento dei rifiuti urbani, come risultante dalla legislazione vigente, venendo meno in principio di effettività; CONSIDERATO, pertanto, necessario, procedere ad una revisione complessiva della metodologia di calcolo delle tariffe di accesso in discarica dovute dai Comuni conferenti e dai Comuni ospitanti attraverso una completa riformulazione delle norme contenute del decreto commissariale n. 15/2005 e creare un nuovo sistema che tenga conto dell’attuale realtà gestionale dei rifiuti urbani; Pagina 2 / 3 RITENUTO, altresì, di considerare opportuno in sede di revisione della metodologia di calcolo di prevedere due tariffe una per l’accesso in discarica e l’altra per il trattamento dei rifiuti a fronte di un’una tariffa attualmente presente che non tiene conto della diversa tipologia di attività che portano al trattamento del rifiuto e del suo definitivo smaltimento; DELIBERA 1) di dare mandato alla Direzione Regionale “Territorio, Urbanistica, Mobilità e Rifiuti” – Area “Ciclo Integrato dei Rifiuti” di predisporre un provvedimento da sottoporre all’approvazione della Giunta Regionale che determini una nuova metodologia di calcolo della tariffa di accesso in discarica dei rifiuti urbani prodotti dalla Regione Lazio, che superi il carattere obsoleto del decreto commissariale n. 15/2005; 2) di indicare come linee giuda dell’ intervento correttivo la previsione di due distinte tariffe di accesso in discarica e di trattamento dei rifiuti urbani, tenendo presente la diversa attività che viene svolta dai soggetti gestori del sistema integrato dei rifiuti prodotti dalla Regione Lazio. Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il suesteso schema di deliberazione che risulta approvato all’unanimità. Pagina 3 / 3 REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. PROPOSTA N. 16229 GIUNTA REGIONALE DEL DEL 25/09/2014 STRUTTURA Direzione Regionale: PROPONENTE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI Area: Prot. n. ___________________ del ___________________ OGGETTO: Schema di deliberazione concernente: Comune di San Donato Val di Comino (FR). Variante al Piano di Zona PEEP in località "Palazzo" e al vigente Piano Regolatore Generale. Delibera di Consiglio Comunale n. 4 del 07.04.2014. Approvazione con prescrizioni. (MONTANARO FRANCESCA) ___________________________ L' ESTENSORE ASSESSORATO (GIANNI GIANFRANCESCO) ___________________________ IL RESP. PROCEDIMENTO ___________________________ IL DIRIGENTE RESPONSABILE (M. MANETTI) ___________________________ IL DIRETTORE REGIONALE ___________________________ POLITICHE DEL TERRITORIO, MOBILITA, RIFIUTI (Civita Michele) ___________________________ L'ASSESSORE PROPONENTE DI CONCERTO ___________________________ IL DIRETTORE ___________________________ L' ASSESSORE ___________________________ IL DIRETTORE ___________________________ L' ASSESSORE ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE COMMISSIONE CONSILIARE: VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA: IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO Data dell' esame: con osservazioni senza osservazioni ___________________________ 09/10/2014 - prot. 684 Data di ricezione ______________________ SEGRETERIA DELLA GIUNTA ISTRUTTORIA: Pagina 1 / 4 ____________________________________ IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO ____________________________________ IL DIRIGENTE COMPETENTE ____________________________________ IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA ____________________________________ IL PRESIDENTE Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI OGGETTO: Comune di San Donato Val di Comino (FR). Variante al Piano di Zona PEEP in località “Palazzo” e al vigente Piano Regolatore Generale. Delibera di Consiglio Comunale n. 4 del 07.04.2014. Approvazione con prescrizioni. LA GIUNTA REGIONALE Su proposta dell’Assessore alle Politiche del Territorio, della Mobilità e dei Rifiuti VISTO lo Statuto della Regione Lazio; VISTA la legge urbanistica 17 agosto 1942, n. 1150 e successive modificazioni; VISTA il decreto del Presidente della Repubblica 15 gennaio 1972, n. 8; VISTA la legge regionale 5 settembre 1972, n. 8 recante “Norme per l’esercizio delle funzioni di competenza della Regione Lazio in materia di urbanistica e di assetto del territorio” e successive modificazioni; VISTA la legge regionale 12 giugno 1975, n. 72 e successive modificazioni; VISTA la legge regionale 2 luglio 1987, n. 36 e successive modificazioni; VISTA la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6 “Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale regionale” e successive modificazioni; VISTO il Regolamento di organizzazione degli Uffici e dei Servizi della Giunta Regionale del 6 settembre 2002, n. 1 e successive modificazioni; PREMESSO che il Comune di San Donato Val di Comino (FR) è dotato di un Piano Regolatore Generale approvato con D.G.R. n. 893 del 24.02.1987 e di successiva Variante Generale approvata con D.G.R. n. 873 del 05.07.2002; VISTA la deliberazione consiliare n. 4 del 07.04.2014 con la quale il Comune di San Donato Val di Comino ha adottato la variante al Piano in argomento e conseguentemente al Piano Regolatore Generale vigente; ATTESO che a seguito della pubblicazione degli atti, avvenuta nei modi e forme di legge, non sono state presentate osservazioni come si evince dalla nota del Comune di San Donato Val di Comino datata 06.05.2014; VISTE le note datate 06.05.2014 con le quali, relativamente al terreno individuato in Catasto al Fg. 12, mappali nn. 145 (parte) – 986 (intera particella) – 1004 (parte) – 1167 (intera particella) – 1255 (intera particella), 1256 (intera particella) – 1201 (intera particella) – 1200 (parte) oggetto della Variante di che trattasi il Sindaco del Comune di San Donato Val di Comino: - Ha attestato che il terreno citato non è gravato da uso civico; - Ha attestato che il medesimo terreno non ricade in zona SIC, ZPS ed è esterno alla fascia di protezione del Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise (PNALM); - Ha attestato e successivamente comunicato, con nota n. 2119 del 12.05.2014, alla Direzione Regionale competente che la Variante in oggetto per tipologia e dimensioni degli interventi proposti non costituisce impatto significativo sull’ambiente e dunque è da considerare non soggetta alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica ai sensi della D.G.R. n. 169/2010 “Disposizioni operative in merito alle procedure di VAS” punto 1.3 ambito di applicazione c. 5 lett. g); VISTA la determinazione n. G10060 del 11.07.2014, con la quale la Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative – Area Difesa del Suolo e Bonifiche, ha espresso parere favorevole, ai sensi dell’art. 89 D.P.R. 380/2001 e della D.G.R. 2649/1999, per la Variante ai Pagina 2 / 4 sensi dell’art. 4 delle L.R. 36/1987 del Piano di Zona PEEP nel Comune di San Donato Val di Comino (FR), località Palazzo, con il rispetto delle seguenti prescrizioni: 1. Siano rispettate le indicazioni riportate nella Relazione Geologica redatta dal geol. Luigi Rossi. 2. La regimazione delle acque, particolarmente nella fase di cantiere, dovrà essere garantita da idonee linee di raccolta e smaltimento, convogliate verso punti di minimo morfologico. 3. Il materiale di risulta delle lavorazioni dovrà essere smaltito in ottemperanza della normativa vigente. 4. La progettazione e la realizzazione di qualsiasi opera dovrà essere eseguita nel più assoluto rispetto delle norme tecniche vigenti in materia di costruzioni in zona sismica, con particolare attenzione a zone dove sono possibili amplificazioni sismiche, e in particolare: - D.M. Min. LL.PP. 11/3/1988 "Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l'esecuzione e il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione" con particolare riguardo alla verifica di stabilità in condizioni statiche e dinamiche per tutti gli interventi su pendio; - D.G.R.L. n. 2649 del 18/05/1999; - D.M. Infrastrutture 14/01/2008 e circolare applicativa del 2 febbraio 2009; - DGR Lazio 387/09 e DGR 835/09. - Regolamento Regione Lazio 2/2012 e ss.m.ii. 5. Il proponente dovrà verificare se l’intervento rientra tra quelli soggetti a Verifica di Impatto Ambientale o a Valutazione di Impatto Ambientale, ai sensi della Direttiva 85/377/CEE e ss. mm. e ii. e del D.Lgs. 4/2008. 6. Qualora si realizzino perforazioni che si spingano oltre i 30 metri dal piano di campagna, il Committente (in solido con l’impresa esecutrice dei lavori) è obbligato all’osservanza della legge n. 464/84 e quindi, utilizzando esclusivamente l’apposita modulistica reperibile dal sito internet www.isprambiente.it, a trasmettere all’I.S.P.R.A. – Servizio Geologico d’Italia – Dipartimento Difesa del Suolo – Geologia Applicata e Idrogeologia – Via Vitaliano Brancati, 48 – 00144 Roma, comunicazioni di inizio (Mod. 1), eventuali sospensioni (Mod. 2), riprese (Mod. 3) e fine indagine (Mod. 4 e 4 bis). L’inosservanza della sopracitata legge 464/84 è sanzionabile con ammenda ai sensi dell’art. 3 della citata legge. CONSIDERATO che gli atti relativi alla Variante al Piano di Zona PEEP in questione, presentati alla Direzione Regionale Territorio, Urbanistica, Mobilità e Rifiuti, sono stati sottoposti, ai sensi dell’art. 4 della L.R. n. 36/87, all’esame dell’Area Urbanistica e Copianificazione Comunale (Provv. FR - LT); VISTA la relazione n. 301651 del 10.09.2014 allegata alla presente delibera quale parte integrante (Allegato “A”), con la quale la predetta Area ha espresso, in merito alla Variante in argomento, parere favorevole per i motivi nella stessa riportati; RITENUTO di condividere e fare propria la sopracitata relazione dell’Area Urbanistica e Copianificazione Comunale (Provv. FR - LT) della Direzione Regionale Territorio, Urbanistica, Mobilità e Rifiuti che si allega quale parte integrante alla presente delibera (Allegato “A”); DELIBERA per le motivazioni espresse in premessa, che formano parte integrale e sostanziale della presente deliberazione, di approvare, ai sensi dell’art. 4 della L.R. 36/87, la Variante al Piano di Zona PEEP in località “Palazzo” e al vigente Piano Regolatore Generale, adottata dal Comune di San Donato Val di Comino (FR) con deliberazione del Consiglio Comunale n. 4 del 07.04.2014, per i motivi contenuti nella relazione dell’Area Urbanistica e Copianificazione Comunale (Provv. FR - LT) della Direzione Regionale Territorio, Urbanistica, Mobilità e Rifiuti, prot. n. 301651 del 10.09.2014, che forma parte integrante della presente deliberazione cui è allegata sotto la lettera “A”, ed in Pagina 3 / 4 conformità con le prescrizioni di cui al parere in premessa riportato, nonché a quelli delle altre amministrazioni competenti per materia acquisiti nel corso del procedimento. La variante è vistata dal Dirigente dell’Area Urbanistica e Copianificazione Comunale (Provv. FR – LT) della Direzione Regionale Territorio, Urbanistica, Mobilità e Rifiuti nei seguenti elaborati: - Tav. A Relazione - Tav. B Computo metrico estimativo - Tav. C Calcolo delle superfici e degli standards urbanistici - Tav. D Norme tecniche di attuazione - Tav. E Piano particellare - Tav 01 Estratti: C.T.R. – Catastale – P.R.G. – P.E.E.P. approvato – P.T.P. – P.T.P.R. indiciStandard - Tav. 02 Individuazione lotti, Calcolo superfici e volumi, Indice di fabbricazione - Tav. 03 Ortofoto con individuazione area - Tav. 04 Rilievo: Planimetria a curve di livello - Profili - Tav. 05 Planimetria aree pubbliche - strade, parcheggi, verde - Tav. 06 Progetto: Planimetria - Profili - Tav. 07 Ingombri massimi, - Tav. 08 Rete acqua potabile – Rete acque bianche – Rete acque nere - Tav. 09 Rete gas metano - Tav. 10 Cavidotti rete elettrica – Cavidotti per rete telefonica - Tav. 11 Illuminazione stradale - Tav. 12 Particolare opere di urbanizzazione - Tav. 13 Tipi edilizi Il presente provvedimento non comporta impegno di spesa. La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio. Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il suesteso schema di deliberazione che risulta approvato all’unanimità. Pagina 4 / 4 DIREZIONE REGIONALE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA’ E RIFIUTI AREA URBANISTICA E COPIANIFICAZIONE COMUNALE (PROVV. FR – LT) Prot. 301651 del 10.09.2014 ALLEGATO A OGGETTO: COMUNE DI SAN DONATO VAL DI COMINO (FR). Variante al Piano di Zona PEEP località Palazzo. adottato con D.C.C. n. 4 del 07/04/2014 ai sensi della L.R. 36/87 art.4. Il Comune di San Donato Val di Comino, con nota n. 2118 del 12/05/2014 pervenuta alla Regione Lazio Direzione Regionale Territorio e Urbanistica in data 13/05/2014 prot. 275428, ha inviato la documentazione inerente il Piano PEEP in oggetto indicato. L’Area Amministrativa di Supporto con nota n. 275428 del 26/05/2014, ha chiesto della documentazione integrativa al Comune e contemporaneamente ha trasmesso la documentazione all’area tecnica con nota n. 301651 del 26/05/2014. Il Piano, si compone dei seguenti atti : atti amministrativi: − Domanda di approvazione prot. 2118 del 12/05/2014; − Deliberazione di adozione del Consiglio Comunale D.C.C. n. 4 del 07/04/2014; − Avviso di deposito con dichiarazione di avvenuta pubblicazione dell’avviso di deposito all’Albo Pretorio, con l’indicazione dei relativi estremi; − Certificato di avvenuta pubblicazione dell’avviso di deposito in luoghi pubblici e di pubblica frequenza, con indicazione dei relativi estremi; − Certificato di avvenuto deposito degli atti progettuali in libera visione del pubblico con indicazione dei relativi estremi; − Attestazione di mancata presentazione di osservazioni nei termini; − Dichiarazione inesistenza Usi Civici; − Dichiarazione che il sito non ricade in aree SIC, ZPS o Parchi; − Dichiarazione di non assoggettabilità a VAS; − Parere ai sensi dell’art. 89 del DPR 380/01 e della DGR 2649/1999 prot. GR/03/43/430041 fasc. 8912A 13 del 25/07/2014; Pagina 1 di 6 DIPARTIMENTO ISTITUZIONALE E TERRITORIO DIREZIONE REGIONALE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA’ E RIFIUTI AREA URBANISTICA E COPIANIFICAZIONE COMUNALE ( PROVV. FR – LT ) VIA DEL GIORGIONE 129 – 00147 ROMA TEL. 06.51.68.87.03 – FAX 06.51.68.59.01 www.regione.lazio.it Elaborati grafici: - A) Relazione, - B) Computo metrico estimativo di massima, - C) Calcolo delle superfici e degli standard urbanistici, - D) Norme tecniche di attuazione, - E) Piano particellare d’esproprio con visure catastali, - Tav 01) Estratto C.T.R. 1/500, Estratto planimetria catastale, Estratto P.R.G., - Tav 02) Individuazione dei lotti, Calcolo delle superfici e dei volumi, Indice di fabbricazione, - Tav 03) Ortofoto con individuazione area, - Tav 04) Stato di fatto: Planimetria a curve di livello e profili, - Tav 05) Planimetria delle aree pubbliche (strade, parcheggi, verde), - Tav 06) Progetto: Planimetria e profili con tipi edilizi, - Tav 07) Ingombri massimi, - Tav 08) Reti: fognature e acquedotto, - Tav 09) Reti: Impianto di distribuzione gas, - Tav 10) Reti: elettricità e telefono, - Tav 11) Reti: Illuminazione stradale, - Tav 12) Particolari opere di urbanizzazione, - Tav 13) Tipi edilizi. PREMESSO Il presente PEEP è stato adottato con Deliberazione di adozione n. 4 del 07/04/2014 avverso la quale non sono state presentate osservazioni. Dagli atti pervenuti si rileva quanto segue: Che il Piano Regolatore Generale del Comune di San Donato Val di Comino è stato approvato con DGR n. 893 del 24/02/1987; Che con la Delibera del C.C.66 n.30.08.1993 è stato adottato un Piano per L’Edilizia Economica e Popolare localizzato presso la via Palazzo; Che il Piano è stato approvato dalla Regione Lazio con D.G.R. n.10538 del 23.12.96; Che parte dell’area ricadente nel PEEP è stata acquisita dal Comune di San Donato V.C. ; Che in sede di adozione della Variante Generale al P.R.G. del Comune di San Donato Val di Comino, essendo il Piano PEEP realizzato solo in parte, l’Amministrazione in carica ha ritenuto opportuno trasformare la residua parte dell’area in zona PEEP di proprietà comunale, in Catasto al Fg.12 mappale n. 986, in zona F2 destinata a Servizi ; DIPARTIMENTO ISTITUZIONALE E TERRITORIO DIREZIONE REGIONALE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA’ E RIFIUTI AREA URBANISTICA E COPIANIFICAZIONE COMUNALE ( PROVV. FR – LT ) Pagina 2 di 6 VIA DEL GIORGIONE 129 – 00147 ROMA TEL. 06.51.68.87.03 – FAX 06.51.68.59.01 www.regione.lazio.it Che la Variante Generale al PRG è stata approvata con Delibera della Giunta Regionale n. 873 del 05.07.2002 ivi compresa la trasformazione dell’area in zona F2; Che nei dodici anni trascorsi dall’approvazione della Variante non vi è stata possibilità di dare attuazione all’area destinata a servizi di proprietà comunale, in Catasto al Fg. n.12 mappale n.986, mentre per l’esaurimento della quasi totalità delle aree destinate allo sviluppo edilizio di tipo residenziale esiste la necessità di individuarne delle nuove ; Che al fine di dotare il comune di aree per l’edilizia Economica e Popolare completamente mancanti l’Amministrazione Comunale ha ritenuto di adottare una variante al Piano per l’Edilizia Economica e Popolare localizzato presso la via Palazzo ripristinando nei fatti l’originario PEEP approvato con Delibera di G.R. n.10538/96; Che con la delibera del C.C. n.28 del 29.11.2012 con la quale ai sensi dell’art.58 comma 1 legge 133/2008, ai fini della valorizzazione del terreno in Catasto al Fg. n.12 mappale n.986, è stata determinata la nuova destinazione d’uso urbanistica da zona F2 a zona PEEP ; Che con la stessa delibera è stato dato incarico al responsabile dell’UTC di attivare le procedure necessarie per la Variante urbanistica della Zona PEEP in località Palazzo; Che con la Delibera di C.C. n. 23 del 06.11.2013 è stato adottata ai sensi dell’art.4 della L.R. n.36/1987 la variante urbanistica della Zona PEEP in località Palazzo predisposta dall’ing. Giuseppe Ambrosio responsabile dell’U.T.C.; Che la Regione Lazio - Settore Urbanistica- cui la Variante è stata trasmessa per l’approvazione, in base ad alcune osservazioni effettuate in corso di verifica del progetto ha chiesto integrazioni agli atti; Che l’integrazione degli atti ha reso necessaria una nuova adozione degli stessi; Che il responsabile dell’UTC ha provveduto, così come richiesto dalla Regione, all’aggiornamento degli atti progettuali occorrenti per la nuova adozione della variante; Che l’ambito dell’intervento coincide esattamente con il perimetro del Piano per l’Edilizia Economica e Popolare localizzato presso la via Palazzo approvato con Delibera del C.C. n.66/1993; Che l’ambito dell’intervento della Variante al PEEP, così come riportato negli elaborati progettuali, interessa catastalmente le ditte individuate, congiuntamente alle superfici interessate ed alla loro destinazione, nella seguente scheda: DIPARTIMENTO ISTITUZIONALE E TERRITORIO DIREZIONE REGIONALE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA’ E RIFIUTI AREA URBANISTICA E COPIANIFICAZIONE COMUNALE ( PROVV. FR – LT ) Pagina 3 di 6 VIA DEL GIORGIONE 129 – 00147 ROMA TEL. 06.51.68.87.03 – FAX 06.51.68.59.01 www.regione.lazio.it N. Intestatario catastale Fg. Part. 1 Rufo Giovanna , nata a San Donato Val di Comino il 01/01/1941 12 145 Area interessata MQ 539,36 33,38 2 Comune di San Donato Val di Comino 12 986 3 TRAMONTOZZI Carlo nato a SAN DONATO VAL DI COMINO il 31/05/1944 12 1004 TRAMONTOZZI Francesco nato a SAN DONATO VAL DI COMINO il 26/04/1957 Destinazione area edificabile Strade PEEP 3.697,38 area edificabile 1.398,62 Strade PEEP 3.302,00 area edificabile 370,77 Strade di PRG 297,23 Strade PEEP 4 Comune di San Donato Val di Comino 12 1167 200,00 Strade di PRG 5 MARSELLA Angelo nato in IRLANDA-EIRE il 04/06/1956 12 1255 540,00 Parcheggio ROMANO Anna nata a SAN DONATO VAL DI COMINO il 06/03/1955 6 MARSELLA Angelo nato in IRLANDA-EIRE il 04/06/1956 12 1256 20,00 ROMANO Anna nata a SAN DONATO VAL DI COMINO il 06/03/1955 7 BACCARI Carmine nato in STATI UNITI D`AMERICA il 09/10/1957 12 1200 Parcheggio 2.600,00 F3 Verde pubblico BACCARI Diane nata in STATI UNITI D`AMERICA il 08/09/1959 BACCARI John nato in STATI UNITI D`AMERICA il 21/10/1961 2.003,00 Parcheggio BACCARI Judy nata in STATI UNITI D`AMERICA il 01/09/1966 BACCARI Luigi nato in STATI UNITI D`AMERICA il 12/10/1956 8 MARSELLA Angelo nato in IRLANDA-EIRE il 04/06/1956 12 1201 ROMANO Anna nata a SAN DONATO VAL DI COMINO il 06/03/1955 Totale superficie interessata dalla Variante al PEEP 437,00 Parcheggio 15.438,74 Totale superficie del PEEP già realizzato 4.545,00 Totale superficie complessiva del PEEP in via Palazzo 19.983,74 DIPARTIMENTO ISTITUZIONALE E TERRITORIO DIREZIONE REGIONALE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA’ E RIFIUTI AREA URBANISTICA E COPIANIFICAZIONE COMUNALE ( PROVV. FR – LT ) Pagina 4 di 6 VIA DEL GIORGIONE 129 – 00147 ROMA TEL. 06.51.68.87.03 – FAX 06.51.68.59.01 www.regione.lazio.it I dati principali del Piano sono: NORMATIVA Estensione Superficie lotti Strade Verde Pubblico Parcheggio Standard Destinazione d’uso Abitanti/ettaro I.F.T. I.F.F. Superficie minima del lotto Volume massimo consentito Altezza massima Numero dei piani Distacco dalle strade Distacco dai fabbricati Distacco dai confini N abitanti DI PROGETTO 19.983,74 mq. 11.055,74 mq. 3.328,00 mq. 2.600,00 mq. 3.000,00 mq. 5.600:200 = 28 mq./ab. GIA’ REALIZZATO 4.545,00 mq. 3.517,00 mq. PREVISTO 15.438,74 mq. 7.538,74 100 100 residenziale 100 1,2 mc/mq. 1,2 mc/mq. 1,2 mc/mq. 329,37 mq. 13.267,00 mc. 4.220 mc. 9.046,49 mc. 10,00 m. 1+1+interrato 5,00 m. 10,00 m. 5,00 m. 200 10,00 m. 1+1+interrato 5,00 m. 10,00 m. 5,00 m. 46 10,00 m. 1+1+interrato 5,00 m. 10,00 m. 5,00 m. 154 Il tutto come meglio evidenziato negli elaborati di progetto. Vincoli Paesaggistici Il presente PEEP è localizzato nel Comune di San Donato Val di Comino (FR) ed è posto ad ovest del centro storico. Da un punto di vista paesaggistico ricade all’interno del PTP n. 12 “Sora, Valle del Liri” approvato con DGR del 30 luglio 1999 n. 4483. Sulla tavola B del PTPR l’area risulta graficizzata come vincolata in parte ai sensi del DLgs 42/2004 art. 134 co 1 lettera c, per la presenza di un bene tipizzato fascia di rispetto dei 150 m.l. dal centro storico. La presente variante si intende ammissibile paesaggisticamente perché trattasi di trasformazione di un’area già destinata a zona F e non a zona agricola. In ogni caso rispetta l’inedificabilità dei 30 metri dal centro storico, condizione prevista nell’art. 43 del PTPR. La Tavola A di P.T.P.R. (adottato con D.G.R. n. 556 del 25/07/2007, modificata con la D.G.R. n. 1025 del 21/12/2007 pubblicata sul B.U.R.L. suppl. n. 14 al n. 6 del 14/02/2008), classifica la zona come Paesaggio agrario di valore art. 25 delle NTA. In merito alla classificazione dei paesaggi, gli stessi, non si applicano in quanto il presente PEEP è interessato esclusivamente dal vincolo del bene tipizzato del rispetto del centro storico e non da specifici DM o DGR di vincolo. DIPARTIMENTO ISTITUZIONALE E TERRITORIO DIREZIONE REGIONALE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA’ E RIFIUTI AREA URBANISTICA E COPIANIFICAZIONE COMUNALE ( PROVV. FR – LT ) Pagina 5 di 6 VIA DEL GIORGIONE 129 – 00147 ROMA TEL. 06.51.68.87.03 – FAX 06.51.68.59.01 www.regione.lazio.it Appare opportuno ricordare che il presente PEEP è in variante al PRG per una porzione dello stesso, perché muta la destinazione di un’area da zona F 2 Attrezzature di interesse comune a Zona C 1 Espansione edilizia. Si rileva altresì che l’intervento è paesaggisticamente compatibile, e urbanisticamente condivisibile in quanto prevede l’integrazione delle nuove volumetrie con dell’edificato esistente, sia per quanto riguarda le tipologie edilizie, che per la viabilità e i servizi. Tutto ciò premesso e consideratola Direzione esprime il seguente PARERE che la Variante al Piano PEEP sito in Comune di San Donato Val di Comino sito in località Palazzo adottato con D.C.C. n. 4 del 07/04/2014 ai sensi della L.R. 36/87 art.4. sia meritevole di approvazione Il Responsabile del Procedimento f.to Arch. Valter Campanella Il Dirigente dell’Area f.to Arch. Vincenzo Cardarello Il Direttore Regionale f.to Arch. Manuela Manetti DIPARTIMENTO ISTITUZIONALE E TERRITORIO DIREZIONE REGIONALE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA’ E RIFIUTI AREA URBANISTICA E COPIANIFICAZIONE COMUNALE ( PROVV. FR – LT ) Pagina 6 di 6 VIA DEL GIORGIONE 129 – 00147 ROMA TEL. 06.51.68.87.03 – FAX 06.51.68.59.01 www.regione.lazio.it REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. PROPOSTA N. 15206 GIUNTA REGIONALE DEL DEL 09/09/2014 STRUTTURA Direzione Regionale: PROPONENTE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE Area: INTERVENTI DI EDILIZIA RESIDENZIALE SOCIALE Prot. n. ___________________ del ___________________ OGGETTO: Schema di deliberazione concernente: Legge Regionale 6 agosto 1999, n.12, articolo 7 bis, comma 4 - Conferma dei finanziamenti di E.R.P. e rideterminazione della localizzazione a favore del Comune di Anagni(FR) in località "Osteria della Fontana",per un importo complessivo di Euro 1.601.016,39, di cui Euro 826.331,04 con deliberazioni di Giunta regionale nn. 4244/1997 e 1831/1999 ed Euro 774.685,35 con deliberazioni di Giunta regionale nn. 1281/2000 e 437/2003. Fondo Globale - Edilizia Sovvenzionata. Nuovo termine per l'inizio dei lavori. (PALMIERI ANTONELLA) ___________________________ L' ESTENSORE ASSESSORATO (ANTONELLA PALMIERI) ___________________________ IL RESP. PROCEDIMENTO (L. CASTALDI) ___________________________ IL DIRIGENTE RESPONSABILE (B. PLACIDI) ___________________________ IL DIRETTORE REGIONALE ___________________________ INFRASTRUTTURE, POLITICHE ABITATIVE, AMBIENTE (Refrigeri Fabio) ___________________________ L'ASSESSORE PROPONENTE DI CONCERTO ___________________________ IL DIRETTORE ___________________________ L' ASSESSORE ___________________________ IL DIRETTORE ___________________________ L' ASSESSORE ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE COMMISSIONE CONSILIARE: VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA: IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO Data dell' esame: con osservazioni senza osservazioni ___________________________ 17/10/2014 - prot. 710 Data di ricezione ______________________ SEGRETERIA DELLA GIUNTA ISTRUTTORIA: Pagina 1 / 4 ____________________________________ IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO ____________________________________ IL DIRIGENTE COMPETENTE ____________________________________ IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA ____________________________________ IL PRESIDENTE Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI Oggetto: Legge Regionale 6 agosto 1999, n.12, articolo 7 bis, comma 4 - Conferma dei finanziamenti di E.R.P. e rideterminazione della localizzazione a favore del Comune di Anagni (FR) in località “Osteria della Fontana”, per un importo complessivo di Euro 1.601.016,39, di cui Euro 826.331,04 con deliberazioni di Giunta regionale nn. 4244/1997 e 1831/1999 ed Euro 774.685,35 con deliberazioni di Giunta regionale nn. 1281/2000 e 437/2003. Fondo Globale – Edilizia Sovvenzionata. Nuovo termine per l’inizio dei lavori. LA GIUNTA REGIONALE su proposta dell’Assessore Infrastrutture, Politiche abitative, Ambiente; Vista la Legge statutaria n.1/2004 “ Nuovo Statuto della Regione Lazio”; Vista la L.R. 18 febbraio 2002, n.6 e ss.mm. e ii.” Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza e al personale”; Visto il Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale n.1 del 6 settembre 2002 e ss. mm. e ii.; Vista la Legge 05 agosto 1978, n. 457, relativa a “Norme per l'edilizia residenziale.” e ss. mm. e ii.; Vista la Legge 17 febbraio 1992, n.179, relativa a “Norme per l'edilizia residenziale pubblica.” e ss. mm. e ii.; Vista la L.R. 26 giugno 1997, n. 22 “Norme in materia di programmi integrati di intervento per la riqualificazione urbanistica, edilizia ed ambientale del territorio della Regione.”; Vista la L.R. 6 agosto 1999, n.12 e ss. mm. e ii. relativa a “Disciplina delle funzioni amministrative regionali e locali in materia di edilizia residenziale pubblica”, in particolare il comma 4, dell’articolo 7 bis che, nei casi in cui non si pervenga all’ accordo di programma previsto al comma 3, del medesimo art. 7 bis, consente alla Giunta di predisporre apposita deliberazione per la riconferma delle localizzazioni degli interventi non iniziati nei termini di cui al comma 1, assegnando un nuovo termine per l’inizio dei lavori, in ogni caso non superiore a tredici mesi; Vista la L.R. 3 settembre 2002, n. 30 concernente ”Ordinamento degli enti regionali operanti in materia di edilizia residenziale pubblica”, in particolare il comma 1, lettera a) dell’art.3, che definisce tra le funzioni e i compiti delle Aziende territoriali per l’edilizia residenziale pubblica, tra gli altri, quello di “supporto alle Regioni, agli enti locali ed ai privati per la progettazione e l’attuazione di interventi di edilizia residenziale inseriti in programmi di recupero o di riqualificazione edilizia ed urbanistica previsti dalla normativa vigente…”; Vista la D.G.R.L. n. 563 del 5 dicembre 2012 relativa alla ”Approvazione della revisione delle procedure per gli adempimenti amministrativi connessi agli interventi di edilizia sovvenzionata”; Vista la Convenzione del 16 ottobre 2001, tra la Regione Lazio e la Cassa Depositi e Prestiti, per la gestione del Fondo Globale Regioni, Edilizia Sovvenzionata e, in particolare l’art. 3 ”Procedura per l’erogazione dei mandati di pagamento”; Premesso che: Pagina 2 / 4 con le DD.G.R.L. n. 4244 /1997, B.U.R.L. n.3 del 30 gennaio 1998 –S.O. n.1, e 1831/1999, B.U.R.L. n. 17 del 19 giugno 1999, S.O. n.3, è stato localizzato e successivamente rideterminato il primo stralcio dell’intervento complesso, proposto dal Comune di Anagni (FR) in località ” Osteria della Fontana” , di £. 1.600.000.000 (pari ad € 826.331,04) finalizzandolo alla riqualificazione edilizia ed urbanistica dell’Ambito prescelto dall’amministrazione comunale con il recupero dell’edificio “il Rotone” e la realizzazione di alloggi per categorie speciali; con la D.G.R.L. n. 1281/2000, B.U.R.L. n.20 P.I. del 20 luglio 2000, tra gli altri, è stato confermato al Comune di Anagni (FR) un secondo finanziamento di £. 1.500.000.000 ( pari ad € 774.685,35), finalizzato al recupero di un edificio, in località “Osteria della Fontana”; con la D.G.R.L. 16 maggio 2003, n. 437, “Legge 17 febbraio 1992, n.179 e legge 4 dicembre 1993, n. 493, programmazione di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata 1992 – 1995. Programmi integrati di intervento e programmi di recupero urbano. Modificazioni alle deliberazioni Giunta regionale n. 1830, n. 1831 del 30 marzo 1999 e n. 1281 dell’11 aprile 2000.” si è proceduto, su richiesta dell’Amministrazione comunale di Anagni (FR), al cambio di obiettivo dell’Intervento in “Centro storico”, da Programma complesso ex art.16 L.179/92 a Programma ordinario, art.11 della Legge 179/92, per il secondo stralcio del finanziamento regionale di £. 1.500.000,00 (pari ad € 774.685,35); l’Amministrazione comunale di Anagni (FR) a causa di gravi difficoltà di acquisizione, realizzative e per l’acquisizione dei pareri necessari, si è trovato nell’impossibilità a procedere all’inizio lavori per i due finanziamenti, nei termini previsti dalla L.r. 12/99 (tredici mesi dalla D.G.R.L. di localizzazione del finanziamento); la Direzione Regionale ora denominata: “Infrastrutture, Ambiente e Politiche abitative “, decorso il termine di cui al comma 1, art 7 bis della L.r. 12/’99, ha convocato in data 11.12.2000 una Conferenza di servizi, ai sensi dello stesso art.7 bis, finalizzata ad un Accordo di programma per la conferma del finanziamento regionale, che si è conclusa con l’acquisizione dei nulla –osta e dei pareri necessari il 14. 07. 2005; anche l’ Intervento di E.R.P. relativo al secondo stralcio di finanziamento, non è stato realizzato nei termini previsti e dunque, lo stesso, su richiesta dell’Amministrazione comunale di Anagni (FR), va ad integrare economicamente il Quadro economico del Programma di cui alla D.G.R.L. n. 1831/99 (anche in funzione dell’ avvenuto aggiornamento, dei massimali di costo per l’E.R.P.); il Programma di E.R.P. è stato così oggetto di variante progettuale, da parte dell’Amministrazione comunale di Anagni (FR) con il relativo Quadro tecnico - economico aggiornato ai nuovi limiti di costo; la variante è stata approvata dall’amministrazione comunale di Anagni (FR) con apposita D.G.C. n. 344/2011 con un costo totale di € 1.601.016,39; Il Progetto da realizzare, ai sensi della L.r. n. 22/1997, prevede la realizzazione di alcune residenze da destinare a Categorie speciali e riqualificazione dell’ambito, in località “Osteria della Fontana”; Considerato che: il Sindaco del Comune di Anagni (FR), ha confermato, la necessità dell’ intervento di E.R.P. ed il permanere dell’interesse pubblico ad eseguire le opere finanziate, dichiarando contemporaneamente che il ritardo nell’attuazione del finanziamento non è da imputare a cause dipendenti dall’Amministrazione comunale, ma alla necessità di acquisizione dei nullaosta e pareri; l’ Amministrazione comunale di Anagni (FR) ha inviato, con nota n. 1270 del 23.02.2012, acquisita al protocollo regionale al n. 81083 del 24.02.2012, copia del verbale n. 683 del 25.11.2011 della seduta del Comitato Tecnico ex art.9 della L.r. n. 30/2002, relativo all’approvazione del Progetto definitivo – esecutivo e relativo Quadro Tecnico Economico del Pagina 3 / 4 Programma di E.R.P. “Osteria della Fontana” con gli importi delle fonti di finanziamento e la verifica dei massimali di costo; Tenuto conto che le cause che hanno determinato il mancato completamento dei lavori programmati, per l’attuazione del Programma finanziato, sono riconducibili, ai tempi tecnici necessari all’aggiornamento del Progetto e del quadro tecnico - economico ed ai necessari pareri e nulla osta; per quanto comunicato dall’ A.T.E.R. della Provincia di Frosinone e dal Comune di Anagni (FR), attualmente sono state rimosse le cause ostative al nuovo avvio dei lavori dell’intervento finanziato, rispettando così l’obiettivo e le risorse finanziarie fissati dalle DD.G.R. n. 4244/1997 e n. 1831/1999; Ritenuto che ricorrono le condizioni previste dal comma 4, dell’art. 7 bis della L.R. n.12/1999 e ss.mm. e ii. e che permane l’interesse pubblico ad eseguire i lavori programmati e finanziati; Dato atto che il presente provvedimento non comporta oneri a carico del Bilancio regionale in quanto fa riferimento al Fondo Globale Regioni – Edilizia sovvenzionata, c/c di T.C.S. n. 20128/1208, istituito presso la Cassa Depositi e Prestiti, per i Contributi ex Gescal, di cui alla Convenzione tra la Regione Lazio e la Cassa Depositi e Prestiti del 16.10.2001; DELIBERA 1. di confermare, ai sensi del comma 4, dell’articolo 7 bis della L.r. n.12/1999 e ss.mm. e ii., il finanziamento regionale complessivo di € 1.601.016,39, concesso al Comune di Anagni (FR) con le precedenti DD.G.R.L. nn. 4244/1997, 1831/1999, 1281/2000, 437/2003 in località “Osteria della Fontana”, per un Intervento di E.R.P. nell’ambito del più vasto Programma complesso, di cui alla L.r. 26 giugno 1997, n.22, a valere sul Fondo Globale Regioni – Edilizia sovvenzionata. 2. di stabilire che l’inizio dei lavori, ai sensi del comma 1, dell’articolo 7 bis della L.r. n.12/99 e ss.mm. e ii., dovrà avvenire entro tredici mesi dalla pubblicazione della presente deliberazione sul B.U.R.L. e che, decorso inutilmente tale termine, i fondi torneranno nella disponibilità della Regione. Il Comune di Anagni (FR), quale Ente attuatore, è tenuto all’osservanza delle prescrizioni e dei pareri già acquisiti per la variante progettuale del Programma E.R.P. in località “Osteria della Fontana” e del relativo quadro tecnico economico aggiornato. La presente Deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio e ne sarà data diffusione sul sito www.regione.lazio.it. Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il suesteso schema di deliberazione che risulta approvato all’unanimità. Pagina 4 / 4 REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. PROPOSTA N. 17469 GIUNTA REGIONALE DEL DEL 15/10/2014 STRUTTURA Direzione Regionale: PROPONENTE FORM., RICE. E INNOV., SCUOLA UNIVER., DIR. STUDIO Area: Prot. n. ___________________ del ___________________ OGGETTO: Schema di deliberazione concernente: Partecipazione della Regione Lazio tramite Filas S.p.A. all'Accordo multiregionale Cluster Tecnologico Nazionale "Tecnologie per le Smart Communities". (PIEMONTESE DANIELA) ___________________________ L' ESTENSORE ASSESSORATO (MARIA ENRICA ZOCCHI) ___________________________ IL RESP. PROCEDIMENTO (P. BOTTARO) ___________________________ IL DIRETTORE REGIONALE ___________________________ IL DIRIGENTE RESPONSABILE ___________________________ FORMAZIONE, RICERCA, SCUOLA, UNIVERSITA (Smeriglio Massimiliano) ___________________________ IL VICE-PRESIDENTE PROPONENTE DI CONCERTO ___________________________ IL DIRETTORE ___________________________ L' ASSESSORE ___________________________ IL DIRETTORE ___________________________ L' ASSESSORE ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE COMMISSIONE CONSILIARE: VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA: IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO Data dell' esame: con osservazioni senza osservazioni ___________________________ 20/10/2014 - prot. 721 Data di ricezione ______________________ SEGRETERIA DELLA GIUNTA ISTRUTTORIA: Pagina 1 / 4 ____________________________________ IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO ____________________________________ IL DIRIGENTE COMPETENTE ____________________________________ IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA ____________________________________ IL PRESIDENTE Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI OGGETTO: Partecipazione della Regione Lazio tramite Filas S.p.A. all’Accordo multiregionale Cluster Tecnologico Nazionale “Tecnologie per le Smart Communities”. LA GIUNTA REGIONALE Su proposta dell’Assessore alla Formazione, Università, Scuola e Ricerca VISTO lo Statuto della Regione Lazio; VISTA la L.R. 18/02/2002, n. 6 – “Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale regionale” - e successive modifiche ed integrazioni; VISTO il Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale n. 1 del 6 settembre 2002 e successive modifiche ed integrazioni; VISTA la L.R. 13/12/2013, n. 10 – “Disposizioni in materia di riordino delle Società regionali operanti nel settore dello sviluppo economico e imprenditoriale”; VISTA la Deliberazione di Giunta regionale n.84 del 25 febbraio 2014 con la quale si definisce, tra l’altro, il cronoprogramma della procedura di fusione di Fi.la.S. entro il 31 ottobre 2014; VISTA la Deliberazione di Giunta regionale n.457 dell’8 luglio 2014 con la quale viene assunta la determinazione di approvazione del progetto di fusione per incorporazione di Fi.la.S. in Sviluppo Lazio, nell’ambito dell’assemblea straordinaria dei soci di Sviluppo Lazio S.p.A.; VISTA la Deliberazione di Giunta regionale n.254 del 13 maggio 2014 che approva lo schema di Accordo di Programma multiregionale tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e la Regione Lazio per l’attuazione di “azioni di sviluppo, valorizzazione promozione dei Cluster Tecnologici Nazionali”, nel quadro dell’Avviso per lo sviluppo e potenziamento di Cluster Tecnologici Nazionali (di seguito CTN) di cui al Decreto Direttoriale n. 257/Ric. del 30/05/2012; PRESO ATTO che l’art. 2, comma 3 del citato “Avviso” MIUR D.D. n. 257/Ric. del 30/05/2012, prevede che le domande a valere su detto “Avviso” per la concessione delle agevolazioni, presentate dallo specifico organo di coordinamento e gestione del cluster tecnologico nazionale al MIUR, debbano essere corredate da specifica lettera di intenti delle regioni di riferimento del cluster che descriva la coerenza e la funzionalità rispetto alle strategie regionali; VISTA la dichiarazione, rilasciata ai sensi dell’art. 2 comma 3, prot. n. 116 del 21/09/2012, con cui la Regione Lazio manifesta il proprio interesse a sostenere, anche finanziariamente, attività complementari e/o funzionali allo sviluppo e valorizzazione del CTN denominato “Tecnologie per le Smart Communities”; PRESO ATTO che la Regione Lazio, con la suddetta dichiarazione, ha individuato in Fi.La.S SpA il soggetto che fa parte dell’organo di coordinamento del CTN “Tecnologie per le Smart Communities”, al fine di contribuire alla definizione degli indirizzi strategici del Cluster e garantirne la coerenza con il processo di smart specialisation in atto nella Regione; PRESO ATTO, altresì, che la Regione Lazio ha partecipato, per il tramite di FILAS SpA, ai lavori preparatori della proposta al MIUR per lo sviluppo del CTN “Tecnologie per le Smart Communities”, sviluppata in coerenza con gli indirizzi strategici definiti dalla Regione Lazio Pagina 2 / 4 nell’ambito del Distretto Tecnologico per le nuove tecnologie applicate ai beni ed alle attività culturali; PRESO ATTO che, con Decreto Direttoriale del 14 dicembre 2012, n. 18 “Cluster Tecnologici Nazionali - Approvazione graduatoria progetti ammessi”, il MIUR ha giudicato ammissibili alle agevolazioni, sulla base dei criteri di punteggio di cui all'Art. 5, comma 4 del D.D. n. 257/ 2012, 8 domande, proposte da uno specifico raggruppamento di soggetti attuatori, come di seguito elencate: CTN01_00163 Fabbrica Intelligente (CFI); CTN01_00063 Chimica verde (GreenChem); CTN01_00177 Scienze della vita (ALISEI); CTN01_00176 Mezzi e sistemi per la mobilità di superficie terrestre e marina (trasporti Italia 2020); CTN01_00230 Agrifood (C.L.A.N.); CTN01_00236 Aerospazio (CTNA); CTN01_00034 Tecnologie per le Smart Communities (CTN-TSC); CTN01_00128 Tecnologie per gli Ambienti di Vita (TAV); rinviando a successivi e appositi decreti l'ammissione a finanziamento delle singole domande fino a concorrenza delle disponibilità finanziarie, pari a 368 M€ a valere sui fondi FAR e ulteriori 40 M€ a carico del PON R&C 2007-2013 per le quote di attività progettuali da svolgersi nelle Regioni Convergenza; CONSIDERATO che l’inserimento in detta graduatoria del progetto CTN01_00034 Tecnologie per le Smart Communities (CTN-TSC) comporta la successiva sottoscrizione del relativo Accordo multi regionale, senza oneri a carico della Regione Lazio; RITENUTO di autorizzare la FILAS SpA e, a seguito della fusione per incorporazione e a far data dagli effetti giuridici della stessa, l’Agenzia regionale per gli investimenti e lo sviluppo del Lazio – Sviluppo Lazio S.p.A., alla messa a sistema delle attività complementari e/o funzionali alla valorizzazione del Cluster Tecnologico Nazionale denominato “Tecnologie per le Smart Communities” promosse nell’ambito del territorio regionale; DELIBERA per le motivazioni richiamate nelle premesse, che costituiscono parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, - - di autorizzare la partecipazione della Regione Lazio attraverso la sottoscrizione dell’Accordo multiregionale e degli eventuali atti integrativi per la tematica del Cluster Tecnologie per le Smart Communities (CTN-TSC) da parte dell’ Assessore alla Formazione, Università, Scuola e Ricerca; di autorizzare FILAS SpA e, a seguito della fusione per incorporazione e a far data dagli effetti giuridici della stessa, l’Agenzia regionale per gli investimenti e lo sviluppo del Lazio – Sviluppo Lazio S.p.A., alla messa a sistema delle attività complementari e/o funzionali alla valorizzazione del Cluster Tecnologico Nazionale denominato “Tecnologie per le Smart Communities” promosse nell’ambito del territorio regionale. Il Direttore pro-tempore della Direzione Regionale Formazione, Ricerca e Innovazione, Scuola e Università, Diritto allo Studio provvederà all’emanazione di tutti gli atti attuativi della presente deliberazione, compresi quelli connessi e consequenziali alla firma dell’Accordo. Pagina 3 / 4 Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il su esteso schema di deliberazione, che risulta approvato all'unanimità. Il presente provvedimento sarà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio. Pagina 4 / 4 REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. PROPOSTA N. 17397 GIUNTA REGIONALE DEL DEL 14/10/2014 STRUTTURA Direzione Regionale: PROPONENTE PROGRAM. ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO Area: POL. DI VALORIZZ. DEI BENI DEMANIALI E PATRIM.LI Prot. n. ___________________ del ___________________ OGGETTO: Schema di deliberazione concernente: valorizzazione dei beni delle Asl appartenuti agli ex Enti ospedalieri, ai sensi del comma 6 dell'articolo 1 della legge regionale 11 agosto 2008, n. 14: beni di proprietà dell'Azienda sanitaria locale di Frosinone. (RIZZI ROBERTO) ___________________________ L' ESTENSORE ASSESSORATO (RIZZI ROBERTO) ___________________________ IL RESP. PROCEDIMENTO (R. RIZZI) ___________________________ IL DIRIGENTE RESPONSABILE (M. MARAFINI) ___________________________ IL DIRETTORE REGIONALE ___________________________ POLITICHE DEL BILANCIO, PATRIMONIO E DEMANIO (Sartore Alessandra) ___________________________ L'ASSESSORE PROPONENTE DI CONCERTO ___________________________ IL DIRETTORE ___________________________ L' ASSESSORE ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE COMMISSIONE CONSILIARE: ___________________________ IL DIRETTORE ___________________________ L' ASSESSORE X VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA: IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO Data dell' esame: con osservazioni senza osservazioni SEGRETERIA DELLA GIUNTA ___________________________ Data di ricezione: 17/10/2014 prot. 709 ISTRUTTORIA: Pagina 1 / 5 ____________________________________ IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO ____________________________________ IL DIRIGENTE COMPETENTE ____________________________________ IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA ____________________________________ IL PRESIDENTE Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI OGGETTO: valorizzazione dei beni delle Asl appartenuti agli ex Enti ospedalieri, ai sensi del comma 6 dell’articolo 1 della legge regionale 11 agosto 2008, n. 14: beni di proprietà dell’Azienda sanitaria locale di Frosinone. LA GIUNTA REGIONALE Su proposta dell’Assessore alle Politiche del Bilancio, Patrimonio e Demanio; VISTO lo Statuto della Regione Lazio; VISTA la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6, e successive modifiche ed integrazioni, recante “Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale regionale”; VISTO il Regolamento regionale 6 settembre 2002, n. 1 e successive modificazioni “Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta Regionale”; VISTO il comma 6 dell’art.1 della l.r. 11.08.2008 n.14 “Assestamento del bilancio annuale e pluriennale 2008-2010 della Regione Lazio” che dispone che “I beni mobili ed immobili di cui agli artt. 23 e 24 della l.r. 18/94 e ss.mm.ii. che, alla data di entrata in vigore della presente legge, non siano stati oggetto di trasferimento alle Aziende Sanitarie in comunione pro-indiviso, sono trasferiti in proprietà alle singole Aziende Sanitarie territorialmente competenti. I comuni provvedono alla ricognizione del patrimonio mobiliare ed immobiliare oggetto di trasferimento entro il termine di centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge….Omissis….. Per le finalità di cui al comma 5, primo periodo, le aziende sanitarie sono tenute, entro il 31 dicembre 2009, ad attivare le necessarie procedure di valorizzazione del patrimonio immobiliare e mobiliare trasferito ai sensi del presente comma. Entro sessanta giorni dall’avvenuto trasferimento, le aziende sanitarie trasmettono alla Giunta regionale l’elenco dei beni immobili e mobili appartenenti al suddetto patrimonio. Nei successivi sessanta giorni dal ricevimento degli elenchi, la Giunta regionale, con propria deliberazione, sentita la Commissione consiliare competente in materia di bilancio, individua i beni mobili ed immobili per i quali le aziende sanitarie devono procedere alla dismissione secondo la disciplina vigente, nonché le modalità per le procedure di valorizzazione.”; TENUTO CONTO ALTRESI’ CHE l’attività di ricognizione dei beni di cui trattasi effettuata dalle Aziende sanitarie si è rivelata complessa, in quanto molti Comuni non hanno risposto alla richiesta delle Aziende stesse, e non è facile pervenire ad un censimento esaustivo dei beni di cui trattasi, anche poichè spesso è difficile ricostruire la loro situazione catastale, dovendosi risalire ad atti di epoca spesso antica; TENUTO CONTO CHE alcune Aziende Unità Sanitarie Locali del Lazio hanno comunque avviato le procedure volte alla formalizzazione della consegna da parte dei Comuni del patrimonio loro trasferito ex lege n. 14/2008, art.1, comma 6, e sono riusciti a predisporre una ricognizione sufficientemente completa dei beni di cui trattasi ed in particolare l’Azienda sanitaria di Frosinone ha trasmesso, con nota del 2 maggio 2014, di protocollo 7892, l’atto deliberativo del 22 aprile 2014, di protocollo 506, allegando i beni individuati e proponendo altresì le forme di valorizzazione ritenute più adatte alla natura dei beni stessi; Pagina 2 / 5 PRESO ATTO CHE anche nel caso dell’Azienda sanitaria di Frosinone sarà necessario procedere ad un ulteriore censimento dei beni che ancora potrebbero dover essere trasferiti dai Comuni all’Azienda, ma che risulta comunque indifferibile procedere a definire le forme di valorizzazione dei beni già censiti ed acquisiti dall’Azienda, tenuto conto delle prioritarie esigenze di finanza pubblica regionale, alla luce del disposto del comma 8 del citato articolo 1 della legge regionale n. 14 del 2008, per effetto del quale “le entrate derivanti dalle alienazioni di cui ai commi 5 e 6 sono versate dalle Aziende sanitarie alla Regione….(omissis)”, al fine di contribuire all’azzeramento del disavanzo sanitario, per effetto del combinato disposto dei commi da 5 a 7 del predetto articolo 1; RITENUTO PERTANTO NECESSARIO formulare e trasmettere all’Azienda sanitaria locale di Frosinone, in esecuzione del disposto del citato comma 6 dell’articolo 1 della legge n. 14 del 2008, gli indirizzi per la valorizzazione dei beni appartenuti agli ex Enti ospedalieri, acquisiti in esecuzione della citata normativa regionale, privilegiando le forme che consentano una massimizzazione dei ricavi ed il contenimento delle spese di gestione; RITENUTO OPPORTUNO individuare, con riferimento ai beni di cui trattasi, forme di valorizzazione che prevedano la dismissione, sia in relazione ai terreni per i quali è possibile l’affrancazione, sia in relazione agli immobili che non sono strumentali alle esigenze dell’Azienda stessa, tenuto conto di quanto indicato nella proposta di valorizzazione formulata dall’Azienda sanitaria di Frosinone; ATTESO CHE la valorizzazione dei beni di cui trattasi dovrà avvenire con forme che assicurino la massima trasparenza, con procedure ad evidenza pubblica, ove non vi siano diritti di opzione, o comunque quando non vi siano diritti di riscatto, con le modalità previste dalla legislazione vigente; CONSIDERATO CHE, con deliberazione della Giunta regionale 28 gennaio 2011, n. 29, recante “Approvazione Convenzione tra la Regione Lazio e il Consiglio Notarile di Roma, Velletri e Civitavecchia, il Consiglio Notarile di Viterbo e Rieti, il Consiglio Notarile di Cassino, il Consiglio Notarile di Latina, il Consiglio Notarile di Frosinone”, l’Amministrazione regionale ha sottoscritto un accordo di collaborazione con il Consiglio Regionale Notarile del Lazio, al fine di istituire procedure di dismissione e/o valorizzazione del proprio patrimonio immobiliare, secondo modalità semplificate che assicurino percorsi celeri, trasparenti ed omogenei di dismissione nel territorio di competenza; TENUTO CONTO CHE la menzionata Convenzione di cui alla DGR n. 29/2011 espressamente prevede che “Gli enti pubblici dipendenti dalla Regione, le aziende e le società che fanno capo alla Regione stessa possono aderire alla Convenzione di cui all’oggetto, nell’ambito del perseguimento dei propri fini istituzionali connessi all’alienazione dei propri patrimoni immobiliari”; TENUTO CONTO CHE, a supporto delle modalità di alienazione dei beni immobili di cui trattasi, l’Azienda sanitaria locale di Frosinone potrà pertanto avvalersi, aderendovi, della Convenzione con il Consiglio Notarile, posta in essere dall’Amministrazione regionale con la citata deliberazione n. 29/2011, utile anche al fine dello svolgimento o del completamento di una serie di attività strumentali e funzionali all’alienazione medesima, quali, a titolo esemplificativo, il rilievo dello stato di fatto, il frazionamento, ecc.. In ogni caso gli oneri della procedura devono rimanere a carico della parte acquirente; Pagina 3 / 5 l’articolo 1, comma 102, lettera b), della legge regionale 13 agosto 2011, n. 12 “Disposizioni collegate alla legge di assestamento del bilancio 2011-2013” che, in materia di valorizzazione del patrimonio regionale, demanda alla Giunta regionale - tramite “regolamento di attuazione e integrazione adottato ai sensi dell’articolo 47, comma 2, lettera b) dello Statuto” - la disciplina dei criteri, delle modalità e degli strumenti operativi per la gestione e la valorizzazione del proprio patrimonio immobiliare; VISTO CONSIDERATO CHE, in attuazione della citata disposizione normativa, la Giunta regionale ha adottato il Regolamento regionale 4 aprile 2012, n. 5 e successive modifiche ed integrazioni, concernente “Regolamento regionale di attuazione e integrazione dell’articolo 1, comma 102, lettera b) della legge regionale 13 agosto 2011, n. 12 (Disposizioni collegate alla legge di assestamento del bilancio 2011-2013) recanti norme sui criteri, le modalità e gli strumenti operativi per la gestione e la valorizzazione del patrimonio immobiliare regionale”; RITENUTO OPPORTUNO estendere i criteri e le modalità di alienazione degli immobili ad uso abitativo e diverso dall’abitativo, disciplinate dal citato Regolamento regionale n. 5/2012 e s.m.i., alle dismissioni degli immobili che l’Azienda sanitaria locale di Frosinone deve porre in essere in attuazione dell’ultimo periodo del comma 6 della citata legge regionale n. 14 del 2008, al fine di assicurare omogeneità in tutto il territorio laziale dei criteri e dell’esercizio dei diritti di cui trattasi da parte degli aventi titolo; RITENUTO CHE la copertura finanziaria degli oneri derivanti dalle predette attività, conformemente alla richiamata normativa, debba essere assicurata dalla Azienda sanitaria di Frosinone attraverso le entrate derivanti dall’alienazione dei beni immobili di cui trattasi; VISTO il parere espresso dalla competente Commissione Bilancio, Partecipazione, Demanio e Patrimonio, Programmazione Economico – Finanziaria, reso in data …………., ai sensi del disposto del citato sesto comma dell’articolo 1 della legge n. 14 del 2008; ATTESO CHE la presente deliberazione non comporta per il bilancio della Regione nuove o maggiori spese, né minori entrate; DELIBERA Sulla base delle premesse, che fanno parte integrante e sostanziale della presente deliberazione: Pagina 4 / 5 1. di prendere atto della ricognizione dei beni appartenuti agli ex Enti ospedalieri posta in essere dalla Azienda unità sanitaria locale di Frosinone, di cui alla citata nota del 2 maggio 2014 ed al provvedimento del 22 aprile 2014, il cui relativo elenco è acquisito agli atti della Giunta regionale, nelle more di una definitiva ricognizione dei beni di cui trattasi, ed individuare nella dismissione lo strumento privilegiato di valorizzazione, riconoscendo, in conformità alle vigenti disposizioni, il diritto di riscatto per i terzi in relazione ai beni immobili per i quali la Asl detiene il diritto del concedente, con formule che assicurino la massimizzazione dei proventi ricavabili dall’alienazione di tale diritto, tenendo conto della natura dei terreni, della loro collocazione e della loro vocazione e destinazione (agricolo o non), ai sensi del disposto del citato comma 6 dell’articolo 1 della legge regionale n. 14 del 2008. 2. Le alienazioni di cui trattasi dovranno altresì avvenire, nel rispetto degli eventuali citati diritti acquisiti da terzi, con forme trasparenti, ad evidenza pubblica, anche al fine di garantire la massimizzazione dei proventi, che dovranno poi affluire al bilancio regionale. Le alienazioni di immobili per i quali l’Azienda abbia eventualmente la piena proprietà devono avvenire ai prezzi di mercato, con procedure ad evidenza pubblica, riconoscendo, ove spettante, il diritto di prelazione di terzi; 3. di prevedere per l’Azienda sanitaria locale di Frosinone la possibilità di aderire alla Convenzione sottoscritta dalla Regione Lazio con il Consiglio Notarile del Lazio, di cui alla DGR n. 29/2011, a supporto delle modalità di alienazione dei beni immobili di cui trattasi, anche al fine dello svolgimento o del completamento delle necessarie attività funzionali all’alienazione medesima. In ogni caso gli oneri della procedura devono rimanere a carico della parte acquirente; 4. di prendere atto che i terreni, di qualsiasi destinazione catastale, acquisiti in proprietà dall’Azienda sanitaria locale di Frosinone, si intendono, in base ai principi generali previsti dal codice civile, comprensivi delle loro accessioni e pertinenze. Ai fini della valutazione del prezzo di alienazione, da rapportare ai comuni valori di mercato, nella redazione della stima del cespite immobiliare, l’Azienda riconoscerà un diritto di credito a favore di soggetti terzi che abbiano realizzato manufatti costruiti su detti terreni di proprietà dell’Azienda sanitaria, nel rispetto dei parametri fissati dalle disposizioni vigenti in materia; 5. di stabilire che l’Azienda sanitaria locale di Frosinone versi alla Regione, secondo le modalità determinate dalla competente Direzione regionale, le entrate derivanti dalle alienazioni dei beni immobili di cui trattasi, dedotte delle spese effettivamente sostenute per lo svolgimento o il completamento delle attività strumentali e funzionali alle alienazioni medesime. Le relative somme, in esecuzione del disposto del citato articolo 1 della legge regionale n. 14 del 2008, saranno destinate alla riduzione del debito sanitario; 6. di stabilire che l’Azienda sanitaria locale di Frosinone provveda a trasmettere all’Assessorato regionale alle politiche del Bilancio, Demanio e Patrimonio una relazione descrittiva degli atti relativi alle attività svolte in attuazione delle disposizioni di cui al citato articolo 1 della legge n. 14 del 2008, con particolare riferimento agli indirizzi ed alle direttive di cui alla presente deliberazione, unitamente alla rendicontazione delle spese effettivamente sostenute per lo svolgimento o il completamento delle attività strumentali e funzionali alla valorizzazione dei beni di cui trattasi, ivi comprese quelle relative alle dismissioni; 7. di prendere atto che con provvedimenti da assumere entro sessanta giorni dalla data di esecutività della presente deliberazione l’Azienda sanitaria locale di Frosinone completerà la ricognizione dei beni di cui trattasi, al fine di verificare l’eventuale sussistenza di altri beni da acquisire, attualmente detenuti dai Comuni, con particolare riferimento a quelli che hanno omesso di rispondere alla precedente ricognizione, ovvero hanno risposto negativamente. In relazione ad ulteriori beni che dovessero risultare a seguito di tale ricognizione l’Azienda formulerà un’ulteriore proposta di valorizzazione sulla quale la Regione si esprimerà con successivo provvedimento della Giunta; 8. di trasmettere la presente deliberazione all’Azienda sanitaria locale di Frosinone, ai fini degli adempimenti di competenza. La presente deliberazione viene pubblicata sul sito istituzionale della Regione Lazio www.regione.lazio.it. Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il suesteso schema di deliberazione che risulta approvato all’unanimità. Pagina 5 / 5 REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEC53 PROPOSTA N. 15576 GIUNTA REGIONALE DEL DEL 16/09/2014 15/09/2014 STRUTTURA Direzione Regionale: PROPONENTE PROGRAM. ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO Area: SOCIETA' CONTROLLATE ED ENTI PUBBLICI DIPENDENTI Prot. n. ___________________ del ___________________ OGGETTO: Schema di deliberazione concernente: Regolamento concernente "Classificazione degli enti pubblici dipendenti della Regione Lazio istituiti ai sensi dell'articolo 55 dello statuto della Regione per fasce, sulla base di indicatori e determinazione del limite massimo delle indennità annue lorde da corrispondere ai componenti degli organi amministrativi o agli organi cui sono attribuiti tutti i poteri di gestione, ordinaria e straordinaria. (MAIOZZI MARCO) ___________________________ L' ESTENSORE ASSESSORATO (MAIOZZI MARCO) ___________________________ IL RESP. PROCEDIMENTO (F. BARBAGALLO) ___________________________ IL DIRIGENTE RESPONSABILE (M. MARAFINI) ___________________________ IL DIRETTORE REGIONALE ___________________________ POLITICHE DEL BILANCIO, PATRIMONIO E DEMANIO (Sartore Alessandra) ___________________________ L'ASSESSORE PROPONENTE DI CONCERTO ___________________________ IL DIRETTORE ___________________________ L' ASSESSORE ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE COMMISSIONE CONSILIARE: ___________________________ IL DIRETTORE ___________________________ L' ASSESSORE X VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA: IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO Data dell' esame: con osservazioni senza osservazioni SEGRETERIA DELLA GIUNTA ___________________________ Data di ricezione: 16/09/2014 prot. 608 ISTRUTTORIA: Pagina 1 / 10 ____________________________________ IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO ____________________________________ IL DIRIGENTE COMPETENTE ____________________________________ IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA ____________________________________ IL PRESIDENTE Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI OGGETTO: Regolamento concernente “Classificazione degli enti pubblici dipendenti della Regione Lazio istituiti ai sensi dell’articolo 55 dello statuto della Regione per fasce, sulla base di indicatori e determinazione del limite massimo delle indennità annue lorde da corrispondere ai componenti degli organi amministrativi o agli organi cui sono attribuiti tutti i poteri di gestione, ordinaria e straordinaria”. LA GIUNTA REGIONALE SU PROPOSTA dell’Assessore al bilancio, patrimonio e demanio; VISTO lo Statuto della Regione Lazio; VISTA la Legge Regionale 18 febbraio 2002, n. 6 e successive modifiche, recante “Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale regionale”; VISTO il Regolamento Regionale 6 settembre 2002, n. 1 e successive modifiche ed integrazioni, denominato “Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta Regionale”; RILEVATO che all’articolo 56, comma 1, della L.R. del 20 novembre 2001, n. 25 per enti pubblici dipendenti dalla Regione si intendono tutti gli enti che operano nell’ambito del territorio regionale e nelle materie riservate alla competenza della Regione stessa, di cui all'articolo 55 dello Statuto; VISTA la L.R. del 26 marzo 2003, n. 9, che ha istituito l’Agenzia Regionale per la Mobilità AREMOL; VISTA la L.R. del 10 gennaio 1995, n. 2 che ha istituto l'Agenzia Regionale per lo sviluppo e l'innovazione dell'Agricoltura nel Lazio - ARSIAL; VISTA la L.R. del 3 novembre 2003, n. 37, che ha istituito l’Agenzia Regionale per i Trapianti e le Patologie Connesse - ART; VISTA la L.R. dell’11 luglio 1987 n. 40, con la quale è stato costituito l’Istituto Regionale degli Studi Giuridici del Lazio “Arturo Carlo Jemolo”; VISTA la L.R.6 novembre 1992, n. 43, che ha istituito l’Istituto Regionale delle Ville Tuscolane I.R.Vi.T.; VISTA la L.R. del 25 agosto 2003, n. 25, concernente “Disposizioni in materia di diritto agli studi universitari” e la L.R. del 18 giugno 2008 n. 7, concernente “Nuove disposizioni in materia di diritto agli studi universitari”; VISTA la L.R. 6 ottobre 1998, n. 45, che ha istituito l'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Lazio (ARPA); Pagina 2 / 10 VISTA la L.R del 26 ottobre 1998, n. 46, laddove, all’articolo 1, comma 1, prevede che: “Le indennità spettanti ai componenti degli organi degli enti dipendenti dalla Regione sono determinate, in riferimento all'indennità lorda dei consiglieri regionali, con deliberazione della Giunta regionale, sentita la commissione consiliare permanente competente in materia di bilancio, in relazione all'entità del bilancio dell'ente, ai diversi livelli di funzioni, responsabilità e rappresentanza del componente, compatibilmente con la situazione finanziaria dell'ente stesso e con la direttiva di contenimento della spesa pubblica”; VISTA la suddetta L.R del 26 ottobre 1998, n. 46 laddove, all’articolo 2, dispone che: “Sono abrogate, a decorrere dalla data della relativa deliberazione di cui all’articolo 1, comma 1, tutte le disposizioni di leggi regionali che prevedono la determinazione di trattamenti economici”; VISTO l’articolo 23, comma 5, della L.R. n. 4/2013, laddove dispone che: “Con regolamento della Giunta regionale si provvede a classificare le società direttamente o indirettamente controllate dalla Regione per fasce sulla base di indicatori dimensionali qualitativi e quantitativi. Con il medesimo regolamento per ciascuna fascia è determinato il compenso massimo al quale i consigli di amministrazione di dette società devono fare riferimento secondo criteri oggettivi e trasparenti per la determinazione degli emolumenti da corrispondere ai sensi dell’articolo 2389 del codice civile”; RITENUTO opportuno adottare anche un apposito regolamento che classifichi gli enti dipendenti regionali di cui all’art. 55 dello statuto regionale per fasce, che tengano conto di indicatori dimensionali qualitativi e quantitativi in grado di sintetizzare un giudizio sulla complessità organizzativa e gestionale degli enti; RITENUTO opportuno, pertanto, estendere, in analogia ed in armonia con quanto disposto dal sopra citato articolo 23, comma 5, della L.R. n. 4/2013, l’adozione del regolamento ivi previsto ai seguenti enti: Agenzia Regionale per la Mobilità – AREMOL, Agenzia Regionale per lo sviluppo e l'innovazione dell'Agricoltura nel Lazio – ARSIAL, Agenzia Regionale per i Trapianti e le Patologie Connesse - ART, Istituto Regionale degli Studi Giuridici del Lazio “Arturo Carlo Jemolo”, Istituto Regionale delle Ville Tuscolane - I.R.Vi.T, Ente per il diritto agli studi Universitari nel Lazio – LAZIODISU, Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Lazio – ARPA Lazio; RITENUTO opportuno individuare i suddetti indicatori nelle “entrate correnti”, nelle “spese in c/capitale” e nel “numero dei dipendenti” di ruolo in servizio con rapporto di lavoro a tempo indeterminato” degli ultimi tre rendiconti approvati, utilizzando, quale riferimento, il loro valore medio e classificando i suddetti enti nelle seguenti tre fasce di appartenenza: 1°, 2° e 3° fascia; RAVVISATA la necessita di provvedere con successivo regolamento a classificare gli enti di gestione delle aree naturali protette, in quanto l’art. 1, comma 1-bis, della L.R. 26 ottobre 1998, n. 46 dispone che: “Per la determinazione delle indennità dei componenti degli organi degli enti di gestione delle aree naturali protette regionali di cui alla legge regionale 6 ottobre 1997, n. 29 e successive modificazioni e dell'Agenzia regionale per i parchi istituita con l'articolo 27 della legge regionale 27 aprile 1993, n. 21, si applicano anche i criteri della superficie, della dimensione demografica, della discontinuità, dell'integrazione e specializzazione funzionale”; Pagina 3 / 10 CONSIDERATO che la L.R. 3 settembre 2002, n. 30, recante “Ordinamento degli enti regionali operanti in materia di edilizia residenziale pubblica”, ha trasformato gli istituti autonomi case popolari (IACP) in aziende territoriali per l’edilizia residenziale pubblica (ATER), quali enti pubblici di natura economica strumentale della regione, dotati di personalità giuridica, di autonomia imprenditoriale, patrimoniale, finanziaria e contabile, tenutarie di una contabilità di tipo analitico ed economico informata ai principi desumibili dagli artt. 2423 e seguenti del codice civile; DATO ATTO che il presente regolamento stabilisce i parametri per la determinazione del limite massimo dell’indennità annue lorde da corrispondere ai componenti degli organi amministrativi o agli organi cui sono attribuiti tutti i poteri di gestione, ordinaria e straordinaria per fasce, sulla base di indicatori dimensionali qualitativi e quantitativi degli enti che adottano una contabilità di tipo finanziario; RITENUTO pertanto di escludere dall’ambito di applicazione del presente regolamento le aziende territoriali per l’edilizia residenziale pubblica (ATER), in quanto gli indicatori utilizzati nel presente regolamento fanno riferimento a dati desunti da una contabilità di tipo finanziario e non di tipo analitico ed economico e per i quali si provvederà con successivo regolamento; CONSIDERATO che con le deliberazioni della conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Provincie autonome di Trento e Bolzano - repertorio atti n° 215/ CSR del 30 ottobre 2012 e 235/CSR del 6 dicembre 2012 - è stato stabilito che l’emolumento omnicomprensivo per i consiglieri regionali è pari ad euro 11.100,00 (undicimilacento/00) TENUTO CONTO che ai sensi dell’art. 1, comma 2, della L.R. 28 giugno 2013, n. 4, l’attuale trattamento economico mensile dei consiglieri regionali è pari ad euro 11.100 lordi (7.600 indennità di carica + 3.500 rimborso spese di esercizio del mandato) corrispondenti ad un trattamento economico annuo omnicomprensivo pari ad euro 133.200,00; RITENUTO opportuno individuare, ai fini della determinazione dell’importo massimo complessivo dell’indennità annua lorda da corrispondere ai componenti degli organi amministrativi, o agli organi monocratici di amministrazione, cui sono attribuiti tutti i poteri di gestione, ordinaria e straordinaria, degli enti dipendenti regionali, per ciascuna fascia di classificazione, i seguenti parametri, con riferimento al trattamento economico annuo omnicomprensivo dei consiglieri regionali: 1° fascia 100%, 2° fascia 50% e 3° fascia 30%; VISTA la nota dell’Ufficio legislativo n. 509114 del 15 settembre 2014, con la quale l’Ufficio legislativo medesimo ha effettuato, ai sensi dell’articolo 65, comma 5-bis, del regolamento regionale n. 1/2002 e successive modificazioni, il coordinamento formale e sostanziale; SENTITA la commissione consiliare permanente competente in materia di bilancio in data ………; DELIBERA Per i motivi di cui in premessa, facenti parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, Pagina 4 / 10 Di adottare, in analogia a quanto disposto dall’articolo 23, comma 5, della L.R. n. 4/2013, un regolamento per i seguenti enti: Agenzia Regionale per la Mobilità – AREMOL, Agenzia Regionale per lo sviluppo e l'innovazione dell'Agricoltura nel Lazio – ARSIAL, Agenzia Regionale per i Trapianti e le Patologie Connesse - ART, Istituto Regionale degli Studi Giuridici del Lazio “Arturo Carlo Jemolo”, Istituto Regionale delle Ville Tuscolane - I.R.Vi.T, Ente per il diritto agli studi Universitari nel Lazio – LAZIODISU, Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Lazio – ARPA Lazio. Di individuare quali indicatori le “entrate correnti”, le “spese in c/capitale”, il “numero dei dipendenti” di ruolo in servizio con rapporto di lavoro a tempo indeterminato degli ultimi tre rendiconti approvati, utilizzando, quale riferimento, il loro valore medio e classificando i suddetti enti nelle seguenti tre fasce di appartenenza: 1°, 2° e 3° fascia. Di individuare, ai fini della determinazione dell’importo massimo complessivo dell’indennità annua lorda da corrispondere ai componenti degli organi amministrativi, o agli organi monocratici di amministrazione, cui sono attribuiti tutti i poteri di gestione, ordinaria e straordinaria, degli enti dipendenti regionali, per ciascuna fascia di classificazione, i seguenti parametri, con riferimento agli emolumenti omnicomprensivi dei consiglieri regionali: - 1° fascia: 100%; - 2° fascia: 50%; - 3° fascia: 30%. Con successivo regolamento si provvederà alla classificazione degli enti di gestione delle aree naturali protette e delle aziende territoriali per l’edilizia residenziale pubblica (ATER), per le motivazioni di cui in premessa. La presente deliberazione è pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio. Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il suesteso schema di deliberazione che risulta approvato all’unanimità. Pagina 5 / 10 Regolamento concernente: “Classificazione degli enti pubblici dipendenti della Regione Lazio istituiti ai sensi dell’articolo 55 dello statuto della Regione per fasce, sulla base di indicatori e determinazione del limite massimo delle indennità annue lorde da corrispondere ai componenti degli organi amministrativi o agli organi cui sono attribuiti tutti i poteri di gestione, ordinaria e straordinaria”. Pagina 6 / 10 Articolo 1 (Ambito di applicazione) 1. Le disposizioni del presente regolamento si applicano agli enti pubblici dipendenti della regione Lazio di cui all’articolo 55 dello statuto regionale. 2. Il presente regolamento non si applica agli enti di gestione delle aree naturali protette ed alle aziende territoriali per l'edilizia residenziale pubblica (A.T.E.R.). Pagina 7 / 10 Articolo 2 (Classificazione degli enti pubblici dipendenti della regione Lazio) 1. Gli enti pubblici dipendenti della regione Lazio ai quali è applicabile il presente regolamento sono classificati in tre fasce, determinate sulla base di indicatori dimensionali quantitativi, volti a valutare la complessità organizzativa e gestionale e le dimensioni finanziarie degli enti stessi. Tali indicatori, da desumere dai rendiconti approvati, sono: a) “entrate correnti”; b) “spesa in conto capitale”; c) “numero dei dipendenti di ruolo in servizio con rapporto di lavoro a tempo indeterminato”. Relativamente a tali indicatori, si fa riferimento al loro valore medio riferito agli ultimi tre esercizi finanziari. 2. Sulla base degli indicatori di cui al comma 1, sono individuate le seguenti fasce: Fascia 1 2 3 Entrate correnti (milioni di euro) ≥ 10 ≥3 <3 Spesa in c/capitale (milioni di euro) ≥1 ≥ 0,1 <0,1 Numero di dipendenti (unità) ≥ 100 ≥ 50 < 50 3. Ai fini della classificazione di cui al comma 2, per l’inserimento nelle fasce n. 1 e n. 2 è necessario il superamento di almeno due indicatori. 4. Gli enti istituiti successivamente all’entrata in vigore del presente regolamento, sono classificati automaticamente nella fascia n. 2. Conseguentemente, la classificazione di cui ai commi 1 e 2 è applicata a decorrere dalla data di approvazione del quarto rendiconto. Pagina 8 / 10 Articolo 3 (Limite massimo dell’indennità annua lorda) 1. L’importo massimo dell’indennità annua lorda, comunque denominata, da corrispondere ai componenti degli organi amministrativi, o agli organi monocratici di amministrazione, cui sono attribuiti tutti i poteri di gestione, ordinaria e straordinaria, per ciascuna fascia di classificazione individuata ai sensi dell’articolo 2, è determinato, con riferimento al trattamento economico annuo omnicomprensivo dei consiglieri regionali, secondo le percentuali di cui alla seguente tabella: Fascia Limite retributivo (% trattamento economico annuo omnicomprensivo dei consiglieri regionali) 1 2 3 2. Pagina 9 / 10 100% 50% 30% L’indennità annua lorda di cui al comma 1 è da intendersi omnicomprensiva. Articolo 4 (Efficacia) 1. Pagina 10 / 10 Il presente regolamento regionale entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio. REGIONE LAZIO Direzione Regionale: INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE Area: SISTEMI NATURALI DETERMINAZIONE N. G15091 del 27/10/2014 Proposta n. 17803 del 21/10/2014 Oggetto: Regolamento (CE) n. 1698/2005 – "Programma di Sviluppo Rurale del Lazio per il periodo 2007/2013" – DGR n. 68 del 18 febbraio 2014: Misura 227 "Investimenti non produttivi" – Graduatoria Unica Regionale – Individuazione di una prima parte delle domande di aiuto "ammissibili" e "non ammissibili" pervenute a seguito della raccolta avente scadenza il 28 aprile 2014, successivamente prorogata al 15 maggio 2014 Proponente: Estensore VITELLONI PIERPAOLO _____________________________ BERARDI LUCA _____________________________ Responsabile dell' Area E. MAFFEO _____________________________ Direttore Regionale B. PLACIDI _____________________________ Responsabile del procedimento _____________________________ Protocollo Invio _____________________________ Firma di Concerto _____________________________ Pagina 1 / 5 Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI Oggetto: Regolamento (CE) n. 1698/2005 – “Programma di Sviluppo Rurale del Lazio per il periodo 2007/2013” – DGR n. 68 del 18 febbraio 2014: Misura 227 “Investimenti non produttivi” – Graduatoria Unica Regionale – Individuazione di una prima parte delle domande di aiuto “ammissibili” e “non ammissibili” pervenute a seguito della raccolta avente scadenza il 28 aprile 2014, successivamente prorogata al 15 maggio 2014. IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE SU PROPOSTA del Dirigente dell’Area Sistemi naturali, Responsabile della Misura in oggetto; VISTA la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6 “Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale regionale” e successive modificazioni ed integrazioni; VISTO il regolamento regionale 6 settembre 2002, n. 1 concernente l’organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta Regionale e successive modificazioni ed integrazioni; VISTA la legge statutaria 11 novembre 2004, n. 1 “Nuovo Statuto della Regione Lazio”; VISTA la legge regionale 28 giugno 2013, n. 4, concernente: “Disposizioni urgenti di adeguamento all'articolo 2 del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213”, relativo alla riduzione dei costi della politica, nonché misure in materia di razionalizzazione, controlli e trasparenza dell'organizzazione degli uffici e dei servizi della Regione”, ed in particolare il comma 1, art. 14, con il quale, a decorrere dal 1° ottobre 2013 sono soppresse le strutture e gli uffici di staff appartenenti al Dipartimento e al Direttore del Dipartimento; VISTO il regolamento regionale 30 settembre 2013, n. 16 concernente: “Modifiche al regolamento regionale 6 settembre 2001, n. 1 (Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale) e successive modificazioni”, ed in particolare il comma 1, art. 1 che recita: “Le funzioni amministrative esercitate dai Dipartimenti soppressi ai sensi del comma 1 del citato articolo 14, sono attribuite, contestualmente al relativo contingente di personale e alle relative risorse, alle Direzioni regionali e alle Agenzie in ragione delle rispettive competenze”; VISTA la Deliberazione della Giunta Regionale n. 51 del 04 febbraio 2014, con la quale è stato conferito l’incarico di Direttore Regionale della Direzione Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative all’Ing. Bruno Placidi; VISTA la Determinazione n. G09803 del 07 luglio 2014, concernente “Accorpamento, soppressione, istituzione, modifica e ridenominazione delle strutture organizzative di base e delle funzioni della Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative. Modifica delle determinazioni dirigenziali n. A05885 del 17 luglio 2013 e n. G03638 del 24 marzo 2014, revoca della determinazione dirigenziale n. A07686 del 27 settembre 2013”, con la quale, tra l’altro, si è provveduto alla soppressione dell’Area Foreste e dell’Area Parchi e Riserve Naturali, le cui competenze sono confluite nella neocostituita “Area Sistemi Naturali”; VISTO l’Atto di Organizzazione n. G10725 del 25 luglio 2014, con il quale è stato conferito l’incarico di Dirigente dell’Area Sistemi Naturali alla Dr.ssa Ersilia Maffeo; Pagina 2 / 5 VISTO il Reg. (CE) n. 1698/2005 del Consiglio relativo al sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) che prevede la definizione di Programmi regionali di Sviluppo Rurale per il periodo 2007-2013, e successive mm e ii; VISTO il Reg. (CE) n. 1974/2006 della Commissione del 15 dicembre 2006 recante disposizioni di applicazione del Regolamento n. 1698/05, e successive modifiche e integrazioni; VISTA la Deliberazione della Giunta Regionale n. 356, del 20 giugno 2006 concernente “Politica di sviluppo rurale – Approvazione del documento: le strategie per il Programma di Sviluppo Rurale del Lazio 2007/2013” pubblicata sul Supplemento Ordinario n. 3 al Bollettino Ufficiale n. 22 del 10 agosto 2006; VISTA la Deliberazione del Consiglio Regionale n. 35, del 21 febbraio 2007 concernente “Regolamento (CE) n. 1698/2005. Approvazione della Proposta di Programma di Sviluppo Rurale del Lazio per il periodo 2007/2013” pubblicata sul Supplemento Ordinario n. 3 al Bollettino Ufficiale n. 9, del 30 marzo 2007; VISTA la Deliberazione n. 310, del 15 maggio 2007 con la quale la Giunta Regionale ha approvato la versione definitiva della proposta di Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 per l’inoltro ai servizi della Commissione Europea; VISTA la Deliberazione della Giunta Regionale n. 163 del 7 marzo 2008 concernente “Reg. (CE) 1698/2005. Presa d’atto dell’approvazione del Programma di Sviluppo Rurale del Lazio per il periodo 2007/2013 da parte della Commissione Europea”; VISTA la Deliberazione della Giunta Regionale n. 412 del 30 maggio 2008, e sue successive modificazioni ed integrazioni, con la quale sono state approvate le “Disposizioni per l’attuazione delle misure ad investimento del Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013”; VISTO il Regolamento (UE) n. 65/2011 del 27 gennaio 2011 della Commissione che stabilisce modalità di applicazione del Reg. (CE) n. 1698/2005 per quanto riguarda l’attuazione delle procedure di controllo e della condizionalità per le misure di sostegno dello sviluppo rurale, che ha abrogato il regolamento (CE) n. 1975/2006; VISTO il Regolamento di esecuzione (UE) n. 335/2013 della Commissione del 12 aprile 2013, che modifica il regolamento (CE) n. 1974/2006; VISTE le seguenti deliberazioni della Giunta Regionale con le quali si è provveduto a ratificare le modifiche e integrazioni apportate al documento di programmazione nel corso della sua fase attuativa: - n. 62 del 29 gennaio 2010, con la quale la Giunta Regionale ha preso atto della revisione del PSR 2007/2013, conseguente al processo di riforma “Health Check” della Politica Agricola Comune e delle Azioni introdotte dal Piano di Rilancio Economico Europeo (European Recovery Plan), approvata dalla Commissione Europea con la Decisione n. C(2009) 10345 del 17 dicembre 2009; - n. 5 del 13 gennaio 2012, di presa d’atto della modifica del PSR 2007/2013 inviata in prima istanza alla Commissione UE il 18 maggio 2011 e il cui iter negoziale con i Servizi della Commissione medesima si è concluso con l’approvazione della Commissione UE, come da nota Ref. Ares(2011)1152521 del 27 ottobre 2011; - n. 329 del 6 luglio 2012, di presa d’atto della modifica del PSR 2007/2013 inviata in prima istanza alla Commissione UE il 28 dicembre 2011 e approvata da parte della Commissione Europea con nota Ref. Ares (2012)485184 del 19 aprile 2012; Pagina 3 / 5 - - n. 152 del 19 giugno 2013, di presa d’atto dell’approvazione, da parte della Commissione UE, di una ulteriore modifica del PSR 2007-2013 del Lazio con Decisione C(2013)375finale del 24 gennaio 2013; n. 134 del 25 marzo 2014, di presa d’atto dell'approvazione di ulteriori modifiche del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) del Lazio per il periodo 2007/2013 da parte della Commissione Europea con nota ARES (2014)620404 del 07/03/2014; CONSIDERATO che l’Autorità di Gestione del Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 del Lazio è la Direzione Regionale Agricoltura, ora Direzione Regionale Agricoltura e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca, la quale è responsabile dell’efficace, efficiente e corretta gestione e attuazione del programma, attraverso lo svolgimento delle funzioni previste dall’articolo 75 del Regolamento (CE) n. 1698/2005 e richiamate nel capitolo 11 del documento di programmazione; CONSIDERATO, altresì, che nell’ambito della descrizione del sistema di gestione e controllo è previsto che i bandi pubblici rivolti a soggetti individuali, per l’accesso alle misure o azioni di competenza diversa da quella agricola, siano predisposti dalle Direzioni Regionali competenti; VISTA la Determinazione del Direttore del Dipartimento Economico e Occupazionale n. C1340 del 10 giugno 2009, con la quale, tra l’altro, è stato adottato il “Modello organizzativo per la gestione delle domande di aiuto P.S.R. 2007/2013”; CONSIDERATO che la Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative, fermo restando le funzioni di coordinamento dell’Autorità di Gestione del PSR 2007/2013 del Lazio, ha provveduto, sulla base delle indicazioni fornite dall’Autorità di gestione medesima, alla predisposizione del nuovo Bando pubblico, adottato con Deliberazione della Giunta Regionale n. 68 del 18 febbraio 2014 e pubblicato sul BURL n. 17 del 27 febbraio 2014, supplemento n. 1, relativo alla Misura 227 “Investimenti non produttivi”; CONSIDERATO che le diverse fasi procedimentali nell’esame delle istanze di contributo, disciplinate nei Bandi Pubblici (ricevibilità, ammissibilità, graduatoria, esecuzione, erogazione, e controlli), prevedono la necessità inderogabile di disporre l’erogazione dei fondi; VISTI gli Atti di organizzazione n. G12686 del 09 settembre 2014 e n. G13069 del 17 settembre 2014, con i quali, a seguito della riorganizzazione delle Strutture dirigenziali della Giunta regionale, si è provveduto ad individuare il nuovo Responsabile delle Misure di competenza della scrivente Direzione, il Responsabile per i pagamenti, i Responsabili del controllo amministrativo, i Responsabili del controllo in loco, i Revisori dei pagamenti, i Revisori supplenti, nonché i Responsabili di procedimento ed i collaboratori a supporto per l’espletamento delle varie fasi istruttorie relative ai progetti presentati ai sensi dei vari Bandi Pubblici adottati; VISTA la Determinazione n. B2217 del 03 giugno 2009 con la quale sono stati individuati i componenti della Commissione di Valutazione Finale per la verifica di ammissibilità dei progetti in esame; VISTA la Determinazione n. G08312 del 10 giugno 2014 con la quale si è provveduto ad assegnare i suddetti progetti, ai fini del loro prosieguo istruttorio, ai Responsabili di procedimento; VISTA la Determinazione n. G09013 del 20 giugno 2014 con la quale, relativamente alla raccolta avente scadenza il 28 aprile 2014, successivamente prorogata al 15 maggio 2014, sono state individuate, tra le domande attinenti alla Misura 227 pervenute presso la scrivente Direzione Regionale, Area Sistemi Naturali, quelle valutate “ricevibili”; Pagina 4 / 5 VISTO il Verbale posto in essere dalla sopra citata Commissione in data 20 ottobre 2014, il quale costituisce parte integrante della presente Determinazione, con cui, previa verifica degli aspetti tecnico-amministrativi, si è provveduto a valutare l’ammissibilità o meno di una prima parte dei progetti attinenti alla misura in oggetto, precedentemente valutati “ricevibili”; RITENUTO OPPORTUNO formalizzare le risultanze del summenzionato Verbale, ai sensi di quanto indicato nelle “Disposizioni per l’attuazione delle misure ad investimento del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013” ex DGR n. 412 del 2008 e sue successive modificazioni ed integrazioni; In base alle motivazioni espresse: DETERMINA 1) Di approvare, in merito alla raccolta avente scadenza il 28 aprile 2014, successivamente prorogata al 15 maggio 2014, l’allegato Verbale, posto in essere dalla Commissione di Valutazione Finale in data 20 ottobre 2014, unitamente alle relative “Tabella A – Misura 227 – Elenco di una parte dei progetti ammissibili – Graduatoria Unica Regionale” e “Tabella B – Misura 227 – Elenco dei progetti non ammissibili”, che costituiscono parte integrante della presente Determinazione. 2) Di ammettere a finanziamento i progetti riportati, secondo la relativa graduatoria per Misura, nella sopracitata “Tabella A”, per i relativi contributi indicati a fianco di ciascun beneficiario, per un investimento complessivo di € 1.426.018,96 a cui corrisponde un contributo di € 1.426.018,96. 3) Di provvedere, successivamente all’approvazione della presente Determinazione, per i progetti ammessi a finanziamento, ad emettere formale Provvedimento di concessione del contributo, fissando nel rispetto delle disposizioni attuative del PS.R. 2007-2013, relativamente alla Misura 227 “Investimenti non produttivi”, tempi, modalità e prescrizioni per la realizzazione dell’iniziativa, per l’erogazione dei finanziamenti, per la vigilanza, per le verifiche e per il controllo, nonché precisando gli adempimenti posti a carico del beneficiario e le sanzioni in caso di eventuale inadempimento. Il presente atto sarà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio e sul sito www.regione.lazio.it. Il Direttore Regionale Ing. Bruno Placidi Pagina 5 / 5 DIREZIONE REGIONALE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE AREA SISTEMI NATURALI Regolamento (CE) n. 1698/2005 Programma di Sviluppo Rurale del Lazio per il periodo 2007/2013 Misura 227 “Investimenti non produttivi” Commissione di Valutazione Finale Raccolta avente scadenza 15 maggio 2014 Verbale della riunione del 20 ottobre 2014 Il giorno 20 ottobre 2014, presso gli uffici del Dirigente dell’Area Sistemi Naturali, in Roma, relativamente alla Misura 227 “Investimenti non produttivi”, si è riunita la Commissione di Valutazione Finale di cui alla Deliberazione di Giunta Regionale n. 412 del 30.05.2008, e sue successive mm. e ii., costituita con Determinazione n. B2217 del 03.06.2009, al fine di valutare sulla base delle istruttorie preliminari svolte dai funzionari incaricati, una prima parte delle domande pervenute a seguito della raccolta avente scadenza il 28 aprile 2014, successivamente prorogata al 15 maggio 2014, così come disposto a seguito della promulgazione del bando pubblico approvato con Deliberazione della Giunta Regionale n. 68 del 18 febbraio 2014 e pubblicato sul BURL n. 17 del 27 febbraio 2014, supplemento n. 1. Alla riunione sono presenti: 1. Dr.ssa Ersilia Maffeo, Responsabile della Misura e Dirigente dell’Area Sistemi Naturali, in qualità di Presidente della Commissione; 2. Dr. Luca Berardi, come Tutor-Responsabile del Procedimento; 3. Dr. Gianluigi Davide Fiore, come Tutor-Responsabile del Procedimento; 4. Dr. Pierluca Gaglioppa, come Tutor-Responsabile del Procedimento; 5. Dr. Francesco Repetto, come Tutor-Responsabile del Procedimento; 6. Dr. Antonio Zani, come Tutor-Responsabile del Procedimento. Si prende atto delle linee guida comunicate dalle strutture competenti in ordine alle modalità alle quali attenersi nel corso dell’istruttoria, con riferimento a quanto disposto dalla suddetta D.G.R. n. 412 del 30.05.2008 e successive mm. e ii., nonché dalla Determinazione n.C1340 del 10 giugno 2009, allegato A) “Modello organizzativo per la gestione del regime di aiuti di cui al PSR 2007/2013”. REGIONE LAZIO – PSR 2007-2013 Sulla base dell’elenco delle domande di cui alle Determinazioni n. G09013 del 20 giugno 2014 e n. G11123 del 31 luglio 2014, con le quali sono state individuate le domande “ricevibili” e “non ricevibili”, nonché della Determinazione n. B2217 del 03.06.2009 con la quale si è provveduto a costituire una apposita Commissione di Valutazione Finale per esaminare le istanze pervenute a seguito della promulgazione del bando pubblico approvato con D.G.R. n. 68 del 18 febbraio 2014, si procede alla verifica dei requisiti e delle condizioni in base alle quali vengono attribuite le priorità e i relativi punteggi di cui all’art. 12 del bando di riferimento, al fine di stilare una prima graduatoria delle sole domande che, in base ai punteggi riconosciuti in una prima fase istruttoria, possono accedere alla presente misura. In base alle risultanze dell’istruttoria preliminare condotta, risultano in possesso dei requisiti e dei relativi punteggi, per accedere ai benefici, le seguenti domande di aiuto, di cui si riporta la graduatoria: CODICE DOMANDA ISTANTE COMUNE PROV. MISURA AZIONE 8475920743 Comune di Itri Itri LT 227 Az. 2 8475920719 Comune di Fondi Fondi LT 227 Az. 1 8475921214 Azienda Agricola Benedetto Cimini Cantalice Subiaco RI - RM 227 Az. 2 8475920968 Comune di Monte San Biagio Monte San Biagio LT 227 Az. 2 8475920721 Comune di Fondi Fondi LT 227 Az. 2 8475920824 Comune di Trevignano Romano Trevignano Romano RM 227 Az. 1 8475921195 Comune di Lenola Lenola LT 227 Az. 1 8475920988 Comune di Monteflavio Monteflavio RM 227 Az. 2 PROGETTO Conversione ed avviamento all'alto fusto di ceduo invecchiato in loc. Fontana di Tozze - Campello Vecchio (P.lle forestali n. 55 - 56a) ed in loc. Valle Cerri - Raella Bosco di Valle (P.lle Forestali n. 74b - 75a) del Comune di Itri Ripristino e riqualificazione di uin'area turistico-ricreativa e di un sentiero per la realizzazione di un percorso didatticoricreativo-culturale, presenti nel PGAF del Comune di Fondi Interventi selvicolturali di diradamento in rimboschimenti di conifere in Comune di Cantalice (P.lle 36c e 45a del PGAF) e in Comune di Subiaco (P.lle 29b e 30 del PGAF) e avvaimento all'alto fusto in Comune di Cantalice (P.lla 38b) Miglioramento boschivo con avviamento all'alto fusto in loc. Monte Autone (P.lle for. n. 29 36) e diradamento del soprassuolo artificiale in loc. Monte La Guardia (P.lle for. n. 66 - 67 - 69) Diradamento su soprassuoli a prevalenza di pinus pinea Particelle forestali n. 29, 30, 32, 33a, 35 del PGAF del Comune di Fondi Ripristino e riqualificazione dei sentieri naturalistici nei boschi di proprietà del Comune di Trevignano Romano, loc. Rocca Romana Ristrutturazione e ampliamento del rifugio forestale in loc. Appiolo e sistemazione dell'area ricreativa in loc. Vasche Intervento di diradamento di conifere in loc. Serre Ricci Interventi selvicolturali di conversione all'alto fusto dei boschi a prevalenza di faggio (P.lle del PGAF 1b, 2, 28a, 28c) e di diradamento di un soprassuolo artificiale a prevalenza di pino nero (P.lla del PGAF 7c) Avviamento ad alto fusto di un ceduo invecchiato di faggio in loc. Faverse ed Orno di Cairo Trasformazione di bosco ceduo matricinato in ceduo composto in loc. Pampenello ovest (P.F. 11) IMPORTO PROGETTO CONTRIBUTO RICHIESTO PUNTI DICHIARATI PUNTI RICONOSCIUTI GRADUATORIA 506.244,94 506.244,94 78 78 1 42.347,26 42.347,26 68 68 2 435.251,04 348.200,83 68 68 3 258.222,83 258.222,83 68 63 4 86.993,78 86.993,78 58 58 5 36.901,14 36.901,14 55 55 6 303.319,70 303.319,70 55 55 7 23.400,00 23.400,00 50 50 8 166.321,11 166.321,11 48 48 9 176.683,57 176.683,57 73 46 10 171.241,92 140.781,31 33 33 11 8475921097 Comune di Borgovelino Borgovelino RI 227 Az. 2 8475921078 Comune di Colle San Magno Colle San Magno FR 227 Az. 2 Vejano VT 227 Az. 2 Priverno LT 227 Az. 1 Creazione di un'area attrezzata per attività ricreativa presso la Foresta Demaniale Regionale Carpinetana 100.151,75 100.151,75 70 32 12 Ischia di Castro VT 227 Az. 2 Trasformazione di un bosco ceduo matricinato in ceduo composto in loc. Lamone 225.607,71 185.462,87 31 31 13 8475921076 8475921169 8475921205 Università Agraria di Vejano XIII Comunità Montana dei Monti Lepini Ausoni Comune di Ischia di Castro REGIONE LAZIO – PSR 2007-2013 CODICE DOMANDA ISTANTE COMUNE PROV. MISURA AZIONE PROGETTO 8475920647 Università Agraria di Bassano Romano Bassano Romano VT 227 Az. 1 Realizzazione di un'area naturalistica attrezzata nella faggeta di Bassano Romano Interventi selvicolturali di diradamento selettivo per la rinaturalizzazione e tagli fitosanitari delle P.F. n. 64 e n. 72 del PGAF in loc. Valle delle Grotte e Monte Terra Rossa Disetaneizzazione della particella forestale n. 22 del PGAF del Comune di Morolo Ripristino ed avviamento di boschi cedui castanili misti in alto fusto ricadenti sulle particelle di PGAF nn. 78 - 79 80 - 87 in loc. Campo di Montelanico Ripristino e adeguamento di percorsi didattico - ricreativi culturali in ambiente forestale in loc. Vallelunga Interventi selvicolturali di conversione all'alto fusto di un bosco ceduo di castagno (Castanea sativa Mill.) in loc. Colle Liscia, P.lla n. 27 del PGAF Miglioramento, ripristino e ampliamento dei sentieri e dei percorsi naturalistici in località "Valpara - Forcella" Ripristino funzionale e realizzazione di arredi presso il Rifugio Trombetta in loc. Cisterne IMPORTO PROGETTO CONTRIBUTO RICHIESTO PUNTI DICHIARATI PUNTI RICONOSCIUTI GRADUATORIA 398.839,47 398.839,47 85 30 14 90.191,98 90.191,98 30 30 15 46.086,22 46.086,22 68 30 16 229.604,15 229.604,15 43 30 17 88.656,16 88.656,16 28 28 18 87.673,91 87.673,91 28 28 19 226.280,67 226.280,67 30 27 20 90.071,70 90.071,70 25 25 21 8475920867 Comune di Sora Sora FR 227 Az. 2 8475920962 Comune di Morolo Morolo FR 227 Az. 2 8475921183 Comune di Montelanico Montelanico RM 227 Az. 2 8475920918 Comune di Rignano Flaminio Rignano Flaminio RM 227 Az. 1 8475921121 Comune di Collalto Sabino Collalto Sabino RI 227 Az. 2 8475920768 Comune di Pescosolido Pescosolido FR 227 Az. 1 8475920866 Comune di Sora Sora FR 227 Az. 1 8475921107 Università Agraria di Allumiere Allumiere RM 227 Az. 1 Sentieri della faggeta di Allumiere: staccionate, arredo e attrezzature ludiche 99.947,75 99.947,75 25 25 22 8475920714 Università Agraria di Tarquinia Tarquinia VT 227 Az. 1 Ampliamento dell'area destinata alla sosta ricreativa e al gioco dei bambini in loc. Roccaccia, ripristino e ampliamento del percorso didattico-ricreativo "Lucignolo" e ripristino del Percorso Natura 99.526,53 99.526,53 23 23 23 8475920860 Università Agraria di Vasanello Vasanello VT 227 Az. 1 Valorizzazione e ripristino dei sentieri "Palazzolo" e "Santa Rosa" 88.754,69 88.754,69 23 23 24 112.560,69 112.560,69 28 23 25 8475920904 8475921209 8475921218 Comune di Fiuggi Comune di Montalto di Castro Università Agraria di Gallicano nel Lazio Fiuggi FR 227 Az. 1 Ripristino funzionale e realizzazione di arredi per la fruibilità turistica, didattica e culturale all'interno dei castagneti di Fiuggi in loc. Bosco di Macchiadoro, Bosco Quarto Le Prata e Bosco Parcheggio Fonte Bonifacio VIII Montalto di Castro VT 227 Az. 1 Sistemazione delle aree di proprietà ARSIAL in loc. Paglieto Grande 756.140,00 756.140,00 23 23 26 Gallicano nel Lazio RM 227 Az. 1 Riqualificazione dei percorsi denominati Acqua Rossa, Collacchio, Colle Selva, Fosso Linaro 82.693,67 82.693,67 23 23 27 33.732,22 33.732,22 20 20 28 185.325,96 185.325,96 18 18 29 155.862,41 155.862,41 18 18 30 I sentieri dell'ASBUC di S. Lucia di Gioverotondo: interventi di adeguamento, ripristino funzionale di percorsi didattico-ricreativo-culturali in ambiente forestale e dotazione di cartellonistica ed arredi Ripristino dei percorsi denominati E1 Piglio - Acuto e Via Colle Faggio - Prati di San Biagio - Inzuglio - Volubro Interventi selvicolturali per la riduzione del rischio di incendio e di rinaturalizzazione spontanea del soprassuolo artificiale coetaneiforme in loc. Monte Scremoni (P.F. n. 8 SF1 e n. 9 SF1) e in loc. Fumone Alto (P.F. n. 11 SF1 e n. 12 SF1) 8475920833 Amministrazione Beni Separati di Uso Civico S. Lucia di Gioverotondo Pescorocchiano RI 227 Az. 1 8475920818 Comune di Piglio Piglio FR 227 Az. 1 8475920903 Comune di Fumone Fumone FR 227 Az. 2 8475920869 Università Agraria di Capodimonte Capodimonte VT 227 Az. 1 Lavori di manutenzione ordinaria della strada Poggio Falchetto 81.953,28 81.953,28 18 15 31 227 Az. 1 Miglioramento e valorizzazione dell'area pic-nic attrezzata in loc. Campo di Segni 53.642,78 48.416,31 15 15 32 8475920878 Comune di Segni Segni REGIONE LAZIO – PSR 2007-2013 RM CODICE DOMANDA ISTANTE COMUNE PROV. MISURA AZIONE PROGETTO 8475920888 Comune di Marcetelli Marcetelli RI 227 Az. 1 Valorizzazione e messa in sicurezza dell'area ricreativa in località Gli Azzitti 38.454,85 8475920985 Comune di Villa San Giovanni in Tuscia Villa San Giovanni in Tuscia VT 227 Az. 1 Ripristino dei percorsi naturalistici denominati La Stepeta e Costa della Vecchia 8475921059 Comune di Bomarzo Bomarzo VT 227 Az. 1 8475921075 Università Agraria di Riano Riano RM 227 Az. 1 8475921096 Comune di Borgovelino Borgovelino RI 227 Az. 1 8475921116 Comune di Collalto Sabino Collalto Sabino RI 227 Az. 1 8475921120 Comune di Montelanico Montelanico RM 227 Az. 1 8475921129 Università Agraria di Tolfa Tolfa RM 227 Az. 1 8475921542 Comune di Norma Norma LT 227 Az. 2 8475920761 Società Agricola "La Campana srl" Nettuno RM 227 Az. 2 8475920828 Comune di Valentano Valentano VT 227 Az. 1 8475920852 Comune di Canino Canino VT 227 Az. 1 8475920791 Amm.ne Prov.le di Rieti Rieti RI 227 Az. 2 8475920966 Comune di Capodimonte Capodimonte VT 227 Az. 1 IMPORTO PROGETTO Ripristino e adeguamento di un percorso attrezzato didatticoricreativo in loc. Casale Fossatello, Casale Moscaroli Ripristino funzionale, ai fini turistico ricreativi, delle aree boscate Monte Porcino e Barchetto previste nel PGAF Adeguamento e ripristino dei sentieri montani denominati Borgovelino - Monte Nuria e Borgovelino - Cinque Confini Adeguamento alla fruizione turistica della pineta in loc. Aringo Sistemazione e recupero dell'area pic-nic attrezzata in loc. Campo Montelanico Interventi di valorizzazione del comprensorio boschivo di alto pregio ambientale denominato Comunali Macchiosi Diradamento della particella forestale n. 8 del PGAF 20042015 del Comune di Norma Conversione di un bosco, costituito da specie quercine, da ceduo a fustaia in loc. Taglio dell'Armellino nel Comune di Nettuno Ripristino funzionale e valorizzazione della particella forestale n. 20 (Campo Sportivo) del PGAF Ripristino funzionale e realizzazione di arredi nella pineta Condotti (Part. For. 19p) e nella pineta S. Vito (Part. For. 20) Diradamento di un soprassuolo artificiale costituito in prevalenza da Pinus nigra sito in loc. Colle Serre - Part. for. n. 7/a nel complesso forestale regionale "Matricetta" Ripristino funzionale del percorso naturalistico didatticoricreativo di Monte Bisenzio CONTRIBUTO RICHIESTO PUNTI DICHIARATI PUNTI RICONOSCIUTI GRADUATORIA 34.692,63 15 15 33 99.983,19 99.983,19 18 15 34 98.635,58 98.635,58 15 15 35 517.544,40 517.544,40 18 15 36 61.389,35 61.389,35 20 15 37 61.822,89 61.822,89 15 15 38 54.266,88 48.957,70 15 15 39 165.192,11 165.192,11 25 15 40 22.083,04 22.083,04 15 15 41 342.900,00 274.320,00 36 13 42 235.654,72 235.654,72 13 10 43 81.397,50 81.397,50 15 10 44 25.638,37 25.638,37 10 5 / 99.479,45 99.479,45 13 5 / Risultano, pertanto, prive dei requisiti per accedere ai benefici previsti dalla presente misura, in quanto il punteggio scaturito a seguito dell’istruttoria effettuata è inferiore alla soglia minima richiesta, le seguenti domande di aiuto: CODICE DOMANDA ISTANTE COMUNE PROV. MISURA AZIONE PROGETTO MOTIVAZIONI 8475920791 Amm.ne Prov.le di Rieti Rieti RI 227 Az. 2 Diradamento di un soprassuolo artificiale costituito in prevalenza da Pinus nigra sito in loc. Colle Serre - Part. for. n. 7/a nel complesso forestale regionale "Matricetta" 8475920966 Comune di Capodimonte REGIONE LAZIO – PSR 2007-2013 Capodimonte VT 227 Az. 1 Ripristino funzionale del percorso naturalistico didattico-ricreativo di Monte Bisenzio Il richiedente, nell’ambito dei Criteri di priorità, ha indicato un punteggio pari a 10 ma, a seguito di verifiche istruttorie, non vengono riconosciuti i codici criterio 2NP e 11AF, nonché il relativo punteggio. A seguito di tale decurtazione il punteggio residuo complessivo risulta pari a 5 e, pertanto, inferiore ai 10 punti necessari per poter accedere ai benefici, così come disposto dall’art. 12, ultimo capoverso del bando di riferimento. Il richiedente, nell’ambito dei Criteri di priorità, ha indicato un punteggio pari a 13 ma, a seguito di verifiche istruttorie, non vengono riconosciuti i codici criterio 2NP e 3NP, nonché il relativo punteggio. A seguito di tale decurtazione il punteggio residuo complessivo risulta pari a 5 e, pertanto, inferiore ai 10 punti necessari per poter accedere ai benefici, così come disposto dall’art. 12, ultimo capoverso del bando di riferimento. Per quanto concerne le domande pervenute presso la scrivente struttura per le quali sono state richieste integrazioni, si procederà alla loro valutazione al momento in cui, da parte dei soggetti richiedenti, perverrà la documentazione necessaria per il prosieguo istruttorio. La Commissione, a seguito di questa prima graduatoria, concernente parte delle domande di aiuto pervenute, dopo attenta disamina, in special modo delle problematiche relative alla cantierabilità e alla presenza nel MUD delle particelle interessate dagli interventi, ed i dovuti riscontri, nell’approvare i Rapporti Istruttori, redatti dai Responsabili del procedimento Dr. Luca Berardi, Dr. Gianluigi Davide Fiore, Dr. Pierluca Gaglioppa, Dr. Francesco Repetto e Dr. Antonio Zani, che costituiscono parte integrante del presente verbale, concorda nel dichiarare la AMMISSIBILITÀ dei seguenti interventi che possono accedere ai benefici della misura in esame e dei relativi finanziamenti, come indicato nella tabella sottostante: CODICE DOMANDA 8475920743 ISTANTE Comune di Itri COMUNE Itri MIS. AZ. PROGETTO IMPORTO AMMESSO CONTRIBUTO CONCESSO PUNTI RICONOSCIUTI GRADUATORIA 227 Az. 2 Conversione ed avviamento all'alto fusto di ceduo invecchiato in loc. Fontana di Tozze - Campello Vecchio (P.lle forestali n. 55 - 56a) ed in loc. Valle Cerri - Raella Bosco di Valle (P.lle Forestali n. 74b - 75a) del Comune di Itri 264.464,73 264.464,73 78 1 LT 227 Az. 1 Ripristino e riqualificazione di uin'area turistico-ricreativa e di un sentiero per la realizzazione di un percorso didattico-ricreativo-culturale, presenti nel PGAF del Comune di Fondi 34.640,87 34.640,87 68 2 Diradamento su soprassuoli a prevalenza di pinus pinea Particelle forestali n. 29, 30, 32, 33a, 35 del PGAF del Comune di Fondi 86.993,78 86.993,78 50 3 PROV. LT 8475920719 Comune di Fondi 8475920721 Comune di Fondi Fondi LT 227 Az. 2 8475920988 Comune di Monteflavio Monteflavio RM 227 Az. 2 Intervento di diradamento di conifere in loc. Serre Ricci 23.400,00 23.400,00 50 4 99.877,25 99.877,25 48 5 Fondi 8475921097 Comune di Borgovelino Borgovelino RI 227 Az. 2 Interventi selvicolturali di conversione all'alto fusto dei boschi a prevalenza di faggio (P.lle del PGAF 1b, 2, 28a, 28c) e di diradamento di un soprassuolo artificiale a prevalenza di pino nero (P.lla del PGAF 7c) 8475921078 Comune di Colle San Magno Colle San Magno FR 227 Az. 2 Avviamento ad alto fusto di un ceduo invecchiato di faggio in loc. Faverse ed Orno di Cairo 94.881,61 94.881,61 46 6 29.127,52 29.127,52 30 7 8475920867 Comune di Sora Sora FR 227 Az. 2 Interventi selvicolturali di diradamento selettivo per la rinaturalizzazione e tagli fitosanitari delle P.F. n. 64 e n. 72 del PGAF in loc. Valle delle Grotte e Monte Terra Rossa 8475920962 Comune di Morolo Morolo FR 227 Az. 2 Disetaneizzazione della particella forestale n. 22 del PGAF del Comune di Morolo 24.871,42 24.871,42 30 8 8475921121 Comune di Collalto Sabino Collalto Sabino RI 227 Az. 2 Interventi selvicolturali di conversione all'alto fusto di un bosco ceduo di castagno (Castanea sativa Mill.) in loc. Colle Liscia, P.lla n. 27 del PGAF 64.864,80 64.864,80 28 9 8475920866 Comune di Sora Sora FR 227 Az. 1 Ripristino funzionale e realizzazione di arredi presso il Rifugio Trombetta in loc. Cisterne 89.916,36 89.916,36 25 10 8475921107 Università Agraria di Allumiere Allumiere RM 227 Az. 1 Sentieri della faggeta di Allumiere: staccionate, arredo e attrezzature ludiche 78.207,04 78.207,04 25 11 REGIONE LAZIO – PSR 2007-2013 CODICE DOMANDA ISTANTE COMUNE PROV. MIS. AZ. PROGETTO IMPORTO AMMESSO CONTRIBUTO CONCESSO PUNTI RICONOSCIUTI GRADUATORIA 85.476,97 85.476,97 23 12 8475920904 Comune di Fiuggi Fiuggi FR 227 Az. 1 Ripristino funzionale e realizzazione di arredi per la fruibilità turistica, didattica e culturale all'interno dei castagneti di Fiuggi in loc. Bosco di Macchiadoro, Bosco Quarto Le Prata e Bosco Parcheggio Fonte Bonifacio VIII 8475921218 Università Agraria di Gallicano nel Lazio Gallicano nel Lazio RM 227 Az. 1 Riqualificazione dei percorsi denominati Acqua Rossa, Collacchio, Colle Selva, Fosso Linaro 65.592,09 65.592,09 23 13 8475920818 Comune di Piglio Piglio FR 227 Az. 1 Ripristino dei percorsi denominati E1 Piglio - Acuto e Via Colle Faggio - Prati di San Biagio - Inzuglio Volubro 39.849,20 39.849,20 18 14 130.221,00 130.221,00 18 15 8475920903 Comune di Fumone Fumone FR 227 Az. 2 Interventi selvicolturali per la riduzione del rischio di incendio e di rinaturalizzazione spontanea del soprassuolo artificiale coetaneiforme in loc. Monte Scremoni (P.F. n. 8 SF1 e n. 9 SF1) e in loc. Fumone Alto (P.F. n. 11 SF1 e n. 12 SF1) 8475920878 Comune di Segni Segni RM 227 Az. 1 Miglioramento e valorizzazione dell'area picnic attrezzata in loc. Campo di Segni 39.135,92 39.135,92 15 16 8475920888 Comune di Marcetelli Marcetelli RI 227 Az. 1 Valorizzazione e messa in sicurezza dell'area ricreativa in località Gli Azzitti 32.004,07 32.004,07 15 17 8475921120 Comune di Montelanico Montelanico RM 227 Az. 1 Sistemazione e recupero dell'area pic-nic attrezzata in loc. Campo Montelanico 47.205,21 47.205,21 15 18 8475921542 Comune di Norma Norma LT 227 Az. 2 Diradamento della particella forestale n. 8 del PGAF 20042015 del Comune di Norma 22.083,04 22.083,04 15 19 8475920852 Comune di Canino VT 227 Az. 1 Ripristino funzionale e realizzazione di arredi nella pineta Condotti (Part. For. 19p) e nella pineta S. Vito (Part. For. 20) 73.206,08 73.206,08 10 20 Canino e la contestuale NON AMMISSIBILITÀ dei seguenti interventi: CODICE DOMANDA ISTANTE COMUNE PROV. MISURA AZIONE PROGETTO MOTIVAZIONI 8475920714 Università Agraria di Tarquinia Tarquinia VT 227 Az. 1 Ampliamento dell'area destinata alla sosta ricreativa e al gioco dei bambini in loc. Roccaccia, ripristino e ampliamento del percorso didattico-ricreativo "Lucignolo" e ripristino del Percorso Natura REGIONE LAZIO – PSR 2007-2013 L'intervento proposto, principalmente, si configura come rifacimento della sede viaria, e, pertanto, non in linea con gli obiettivi, nonché con le specifiche tipologie di lavori previste dall’azione 1, Tipologia a) del Bando di riferimento. Il Modello Unico di Domanda (MUD) risulta incompleto. in quanto nel quadro “D” non viene riportato l’elenco delle particelle catastali oggetto di intervento. Nel verbale di validazione non si ha evidenza dell’avvenuta acquisizione, durante la fase di verifica della documentazione, di tutte le approvazioni ed autorizzazioni di legge, così come disposto dall’art 53, comma 2, lettera i) del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207. Da quanto si evince dal computo metrico presentato i nuovi prezzi di cui ai numeri d’ordine 3 e 4, relativi alla manodopera, lascerebbero presupporre la realizzazione di parte dei lavori in economia, ma ciò risulta in contrasto con la previsione, da parte del soggetto richiedente, di appaltare nella loro totalità i lavori in oggetto. La voce relativa alla realizzazione di barbecue, trattandosi di forniture, non è corredata dei relativi preventivi, così come indicato all’art. 6 del Bando di riferimento. CODICE DOMANDA ISTANTE COMUNE PROV. MISURA AZIONE PROGETTO MOTIVAZIONI 8475920761 Società Agricola "La Campana srl" Nettuno RM 227 Az. 2 Conversione di un bosco, costituito da specie quercine, da ceduo a fustaia in loc. Taglio dell'Armellino nel Comune di Nettuno 8475920768 8475920860 Comune di Pescosolido Università Agraria di Vasanello Pescosolido Vasanello FR VT 227 Az. 1 227 Az. 1 L’istante non risulta proprietario e non ha regolare titolo di possesso delle superfici interessate dai lavori di progetto. (Gli interventi proposti ricadono all’interno della foresta demaniale “Valpara”, la cui gestione ai sensi della legge 14/99 è affidata alla XIV Comunità Montana “Valle di Comino” con Decreto del Presidente della Regione Lazio n. T0086 del 14/03/2006. Gli interventi proposti, costituiti essenzialmente da percorsi didattico-ricreativi, non risultano tra quelli presenti nel PGAF di riferimento, reso esecutivo con Determinazione regionale n. A9406 del 3/10/2011: difatti in quest’ultimo, in loc. Palazzolo, si prevede solo la realizzazione di un area pic nic. Parte dei percorsi proposti non risultano censiti nella tavola n. 5 del PGAF. Il Modello Unico di Domanda (MUD) risulta incompleto. in quanto nel quadro “D” non viene riportato l’elenco delle particelle catastali oggetto di intervento. 8475920869 Università Agraria di Capodimonte Capodimonte VT 227 Az. 1 Lavori di manutenzione ordinaria della strada Poggio Falchetto 8475920985 Comune di Villa San Giovanni in Tuscia Villa San Giovanni in Tuscia VT 227 Az. 1 Ripristino dei percorsi naturalistici denominati La Stepeta e Costa della Vecchia REGIONE LAZIO – PSR 2007-2013 La superficie oggetto di intervento risulta non conforme con quanto disposto dalla Determinazione regionale n.B2457 del 09/06/2009. Miglioramento, ripristino e ampliamento dei sentieri e dei percorsi naturalistici in località "Valpara - Forcella" Valorizzazione e ripristino dei sentieri "Palazzolo" e "Santa Rosa" L’intervento non rientra tra gli investimenti previsti dall’azione 2, Tipologia 2a), come indicato all’art. 1 del Bando di riferimento; difatti, visto il carattere immaturo del soprassuolo (9 anni di età), l’intervento si configura come operazione di sfollo a carattere intercalare e non di avviamento vero e proprio. Il Modello Unico di Domanda (MUD) risulta incompleto. in quanto nel quadro “D” non viene riportato l’elenco delle particelle catastali oggetto di intervento. Non viene soddisfatto il requisito di età (età non inferiore a 1,5 volte il turno di legge) come stabilito dall’allegato lett. B), punto a2, alla DGR n. 318 del 24/04/2008 “Prezzario regionale per gli interventi di forestazione”. L'intervento proposto, nella maggior parte, si configura come mero intervento di rifacimento della sede viaria, e, pertanto, non in linea con gli obiettivi, nonché con le specifiche tipologie di lavori previste dall’azione 1, Tipologia a) del Bando di riferimento, risultando coerenti con queste ultime i soli interventi di arredo urbano, i quali tuttavia, sono localizzati all’esterno dell’area boscata. Il Modello Unico di Domanda (MUD) risulta incompleto. in quanto nel quadro “D” non viene riportato l’elenco delle particelle catastali oggetto di intervento. L'intervento proposto, principalmente, si configura come rifacimento della sede viaria, e, pertanto, non in linea con gli obiettivi, nonché con le specifiche tipologie di lavori previste dall’azione 1, Tipologia a) del Bando di riferimento. Il PGAF, attualmente in istruttoria presso gli uffici regionali, non prevede le tipologie di interventi proposti ed approvati, con DGC n. 31, dal soggetto richiedente il 24 aprile 2014, ovvero prima della successiva proposta di variante al PGAF, effettuata con DGC n. 37 del 9 maggio 2014, dove risultano le opere per le quali si chiede il finanziamento. Il Modello Unico di Domanda (MUD) risulta incompleto. in quanto nel quadro “D” non viene riportato l’elenco delle particelle catastali oggetto di intervento. La validazione, seppur presente, risulta a firma del Segretario comunale, circostanza non prevista dal codice per gli appalti (ex comma 5, art. 10 del D.lgs. 12 aprile 2006, n. 163… “Il responsabile del procedimento deve possedere titolo di studio e competenza adeguati in relazione ai compiti per cui è nominato. Per i lavori e i servizi attinenti all'ingegneria e all'architettura deve essere un tecnico...”). Nel verbale di validazione non si ha evidenza dell’avvenuta acquisizione, durante la fase di verifica della documentazione, di tutte le approvazioni ed autorizzazioni di legge, così come disposto dall’art 53, comma 2, lettera i) del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207. Da quanto si evince dal computo metrico presentato i nuovi prezzi di cui ai numeri d’ordine 3 e 4, relativi alla manodopera, lascerebbero presupporre la realizzazione di parte dei lavori in economia, ma ciò risulta in contrasto con la previsione, da parte del soggetto richiedente, di appaltare nella loro totalità i lavori in oggetto. CODICE DOMANDA ISTANTE COMUNE PROV. MISURA AZIONE PROGETTO MOTIVAZIONI 8475921059 Comune di Bomarzo Bomarzo VT 227 Az. 1 Ripristino e adeguamento di un percorso attrezzato didatticoricreativo in loc. Casale Fossatello, Casale Moscaroli 8475921075 8475921116 Università Agraria di Riano Comune di Collalto Sabino Riano Collalto Sabino RM RI 227 Az. 1 227 Az. 1 Il progetto proposto non presenta il requisito obbligatorio della “immediata cantierabilità” (art. 9, comma 2 delle Disposizioni Attuative ex DGR 412/2008 e smi, e art. 4 del bando di riferimento), condizione attestata nel Verbale di validazione allegato dal soggetto richiedente, nel quale, al punto “i”, si dichiara l’avvenuto avvio delle procedure per l’ottenimento di tutte le autorizzazioni di legge, necessarie ad assicurare l’immediata cantierabilità del progetto, e non, come previsto dalla norma (art 53 del DPR 5/10/2010, n. 207) “l’acquisizione di tutte le approvazioni ed autorizzazioni di legge previste per il livello di progettazione”. La tipologia di intervento (Adeguamento della Pineta – in località Aringo – alla fruizione turistica e ripristino dell’area di sosta localizzata all’interno della pineta) non è prevista all’interno del P.G.A.F. del Comune di Collalto Sabino: difatti, dall’analisi del P.G.A.F., nella particella assestamentale n. 22 – dove è localizzata l’area di progetto – gli unici interventi previsti riguardano il diradamento e il taglio a buche. Più specificatamente, dalla lettura del capitolo IV della relazione del P.G.A.F si evince che la realizzazione di “infrastrutture turistico ricreative” sono individuate nelle comprese 100 – 200, mentre l’area di progetto ricade nella compresa 600 “Rimboschimento di conifere”. Le opere e i lavori proposti non sono previsti nel PGAF presentato dall’U. A. di Tolfa ed attualmente in istruttoria presso gli uffici regionali. Gli interventi proposti non sono coerenti con le finalità della misura azione, in particolare la ristrutturazione edilizia, la messa in opera della fossa Imhoff , la realizzazione del parcheggio, ecc. Le aree oggetto di intervento non sono incluse tra le particelle riportate nel quadro D e nell’allegato P del MUD, con particolare riferimento alle aree riferite al Foglio 10 del NCT. Il Fascicolo Aziendale non è stato aggiornato prima della presentazione della domanda di aiuto, condizione obbligatoria per accedere ai finanziamenti del PSR, così come disposto ex art. 4, comma 2, delle Disposizioni Attuative allegate alla DGR 412 del 30/05/2008 e smi. I lavori proposti in amministrazione diretta superano la soglia massima consentita di legge (€ 50.000, 00). Per quanto concerne la cantierabilità i titoli abilitativi appaiono non perfezionati poiché non risulta acquisita l’autorizzazione preventiva della Soprintendenza territorialmente competente, come stabilito dal DLgs 22 gennaio 2004, n. 42, all’art. 21, in quanto gli ambiti di intervento ricadono all’interno di aree e siti classificati di interesse archeologico dal PTPR. Risulta altresì non presente il parere per la Valutazione di incidenza: difatti la proposta progettuale comprende lavori non esclusi dalla procedura di pronuncia di Valutazione di incidenza, con particolare riferimento alla realizzazione di area adibita a parcheggio e la messa in opera di fossa Imhoff . Ripristino funzionale, ai fini turistico ricreativi, delle aree boscate Monte Porcino e Barchetto previste nel PGAF Adeguamento alla fruizione turistica della pineta in loc. Aringo 8475921129 Università Agraria di Tolfa Tolfa RM 227 Az. 1 Interventi di valorizzazione del comprensorio boschivo di alto pregio ambientale denominato Comunali Macchiosi REGIONE LAZIO – PSR 2007-2013 L'intervento proposto, principalmente, si configura come rifacimento della sede viaria, e, pertanto, non in linea con gli obiettivi, nonché con le specifiche tipologie di lavori previste dall’azione 1, Tipologia a) del Bando di riferimento: difatti, da quanto dichiarato nella Deliberazione di Giunta Comunale n. 43 del 10/06/2014 (che rettifica la DGC n.37/2014) il percorso oggetto di finanziamento insiste “su strada vicinale” ed inoltre, in base al P.G.A.F. del Comune di Bomarzo, il percorso oggetto di finanziamento è definito in parte “strada di servizio forestale” e in parte “strada camionabile principale”. Per quanto concerne la richiesta di realizzazione di arredi, risultano esserci diverse incongruenze tra le voci di computo metrico e quanto riportato negli elaborati progettuali. La DGC n. 43 del 10/06/2014 non contiene tutti i punti così come elencati nell’articolo 8.1 c) del Bando di riferimento. Il progetto, che come previsto dal bando, ex art. 8.2, deve essere esecutivo ed elaborato in base D.Lgs. 163/2006, risulta carente per diversi aspetti di dettaglio di carattere progettuale. Risulta altresì assente, seppur prevista dal bando, una documentazione fotografica che illustri in modo esauriente e dettagliato lo stato dei luoghi da diverse angolazioni, corredata da una planimetria riportante i punti di ripresa. CODICE DOMANDA 8475921169 8475921183 8475921195 8475921209 ISTANTE XIII Comunità Montana dei Monti Lepini Ausoni COMUNE Priverno Comune di Montelanico Montelanico Comune di Lenola Lenola Comune di Montalto di Castro Montalto di Castro PROV. LT RM LT VT MISURA AZIONE 227 Az. 1 PROGETTO Agli atti della scrivente struttura non risulta presente, ai fini dell’approvazione, il PGAF riguardante le particelle interessate dagli interventi proposti, in contrasto pertanto con quanto disposto dall’art. 4 del bando di riferimento. Le suddette particelle forestali, difatti, fanno parte della Foresta Demaniale Carpinetana, e ricadono al di fuori della perimetrazione del Piano di Assestamento Forestale del Comune di Maenza attualmente vigente. Gli interventi proposti, consistenti in lavori di ripulitura, potatura ed innesto marroni, non risultano coerenti con quelli previsti dall’azione 2, Tipologia 2a), come indicato all’art. 1 del Bando di riferimento. Non risulta presente nella DGC n. 21 del 24 aprile 2014 la dichiarazione inerente la disponibilità del bene per un periodo di 7 anni Il Modello Unico di Domanda (MUD) risulta incompleto. in quanto nel quadro “D” non viene riportato l’elenco delle particelle catastali oggetto di intervento. Creazione di un'area attrezzata per attività ricreativa presso la Foresta Demaniale Regionale Carpinetana 227 Az. 2 Ripristino ed avviamento di boschi cedui castanili misti in alto fusto ricadenti sulle particelle di PGAF nn. 78 - 79 80 - 87 in loc. Campo di Montelanico 227 Az. 1 Ristrutturazione e ampliamento del rifugio forestale in loc. Appiolo e sistemazione dell'area ricreativa in loc. Vasche 227 Az. 1 MOTIVAZIONI Sistemazione delle aree di proprietà ARSIAL in loc. Paglieto Grande Agli atti della scrivente struttura non risulta presente, ai fini dell’approvazione, il PGAF del Comune in esame, in contrasto pertanto con quanto disposto dall’art. 4 del bando di riferimento. Il PGAF del Comune di Montalto di Castro è pervenuto presso gli uffici regionali in data 30/09/2014 ed acquisito in pari data con prot. 540373, pertanto oltre quattro mesi dopo la data di presentazione della domanda di aiuto effettuata il 16/05/2014, in contrasto quindi con quanto disposto dall’art. 4 del bando di riferimento. Il soggetto richiedente, poiché la superficie oggetto di intervento è di proprietà dell’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l'Innovazione dell’Agricoltura del Lazio (ARSIAL), non risulta avere regolare titolo di possesso del bene, né specifica autorizzazione ad eseguire le opere rilasciata dal proprietario del fondo, così come previsto dall’ultimo paragrafo del sopra citato art. 4. Letto, approvato e sottoscritto. Roma, 20 ottobre 2014 I Responsabili del procedimento Dr. Luca Berardi ______________________ Dr. Gianluigi Davide Fiore ______________________ Dr. Pierluca Gaglioppa ______________________ Dr. Francesco Repetto ______________________ Dr. Antonio Zani ______________________ Il Dirigente Responsabile della Misura Dr.ssa Ersilia Maffeo REGIONE LAZIO – PSR 2007-2013 TABELLA “A” “PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE DEL LAZIO 2007/2013” RACCOLTA AVENTE SCADENZA 15.05.2014 MISURA 227 – ELENCO DI UNA PRIMA PARTE DEI PROGETTI AMMISSIBILI GRADUATORIA UNICA REGIONALE CODICE DOMANDA ISTANTE COMUNE Itri MISURA AZIONE PROGETTO INVESTIMENTO RICHIESTO INVESTIMENTO AMMESSO CONTRIBUTO CONCESSO PUNTEGGIO GRADUATORIA LT 227 Az. 2 Conversione ed avviamento all'alto fusto di ceduo invecchiato in loc. Fontana di Tozze - Campello Vecchio (P.lle forestali n. 55 56a) ed in loc. Valle Cerri - Raella - Bosco di Valle (P.lle Forestali n. 74b - 75a) del Comune di Itri 506.244,94 264.464,73 264.464,73 78 1 Ripristino e riqualificazione di uin'area turistico-ricreativa e di un sentiero per la realizzazione di un percorso didatticoricreativo-culturale, presenti nel PGAF del Comune di Fondi 42.347,26 34.640,87 34.640,87 68 2 86.993,78 86.993,78 86.993,78 50 3 PROV. 8475920743 Comune di Itri 8475920719 Comune di Fondi Fondi LT 227 Az. 1 8475920721 Comune di Fondi Fondi LT 227 Az. 2 Diradamento su soprassuoli a prevalenza di pinus pinea - Particelle forestali n. 29, 30, 32, 33a, 35 del PGAF del Comune di Fondi 8475920988 Comune di Monteflavio Monteflavio RM 227 Az. 2 Intervento di diradamento di conifere in loc. Serre Ricci 23.400,00 23.400,00 23.400,00 50 4 8475921097 Comune di Borgovelino Borgovelino RI 227 Az. 2 Interventi selvicolturali di conversione all'alto fusto dei boschi a prevalenza di faggio (P.lle del PGAF 1b, 2, 28a, 28c) e di diradamento di un soprassuolo artificiale a prevalenza di pino nero (P.lla del PGAF 7c) 166.321,11 99.877,25 99.877,25 48 5 8475921078 Comune di Colle San Magno Colle San Magno FR 227 Az. 2 Avviamento ad alto fusto di un ceduo invecchiato di faggio in loc. Faverse ed Orno di Cairo 176.683,57 94.881,61 94.881,61 46 6 Interventi selvicolturali di diradamento selettivo per la rinaturalizzazione e tagli fitosanitari delle P.F. n. 64 e n. 72 del PGAF in loc. Valle delle Grotte e Monte Terra Rossa 90.191,98 29.127,52 29.127,52 30 7 8475920867 Comune di Sora Sora FR 227 Az. 2 8475920962 Comune di Morolo Morolo FR 227 Az. 2 Disetaneizzazione della particella forestale n. 22 del PGAF del Comune di Morolo 46.086,22 24.871,42 24.871,42 30 8 8475921121 Comune di Collalto Sabino Collalto Sabino RI 227 Az. 2 Interventi selvicolturali di conversione all'alto fusto di un bosco ceduo di castagno (Castanea sativa Mill.) in loc. Colle Liscia, P.lla n. 27 del PGAF 87.673,91 64.864,80 64.864,80 28 9 CODICE DOMANDA ISTANTE COMUNE PROV. MISURA AZIONE PROGETTO 8475920866 Comune di Sora Sora FR 227 Az. 1 Ripristino funzionale e realizzazione di arredi presso il Rifugio Trombetta in loc. Cisterne 8475921107 Università Agraria di Allumiere Allumiere RM 227 Az. 1 Sentieri della faggeta di Allumiere: staccionate, arredo e attrezzature ludiche INVESTIMENTO RICHIESTO AMMESSO CONTRIBUTO CONCESSO PUNTEGGIO GRADUATORIA 90.071,70 89.916,36 89.916,36 25 10 99.947,75 78.207,04 78.207,04 25 11 112.560,69 85.476,97 85.476,97 23 12 82.693,67 65.592,09 65.592,09 23 13 INVESTIMENTO 8475920904 Comune di Fiuggi Fiuggi FR 227 Az. 1 Ripristino funzionale e realizzazione di arredi per la fruibilità turistica, didattica e culturale all'interno dei castagneti di Fiuggi in loc. Bosco di Macchiadoro, Bosco Quarto Le Prata e Bosco Parcheggio Fonte Bonifacio VIII 8475921218 Università Agraria di Gallicano nel Lazio Gallicano nel Lazio RM 227 Az. 1 Riqualificazione dei percorsi denominati Acqua Rossa, Collacchio, Colle Selva, Fosso Linaro 8475920818 Comune di Piglio Piglio FR 227 Az. 1 Ripristino dei percorsi denominati E1 Piglio - Acuto e Via Colle Faggio - Prati di San Biagio - Inzuglio - Volubro 185.325,96 39.849,20 39.849,20 18 14 8475920903 Comune di Fumone Fumone FR 227 Az. 2 Interventi selvicolturali per la riduzione del rischio di incendio e di rinaturalizzazione spontanea del soprassuolo artificiale coetaneiforme in loc. Monte Scremoni (P.F. n. 8 SF1 e n. 9 SF1) e in loc. Fumone Alto (P.F. n. 11 SF1 e n. 12 SF1) 155.862,41 130.221,00 130.221,00 18 15 8475920878 Comune di Segni Segni RM 227 Az. 1 Miglioramento e valorizzazione dell'area pic-nic attrezzata in loc. Campo di Segni 53.642,78 39.135,92 39.135,92 15 16 8475920888 Comune di Marcetelli Marcetelli RI 227 Az. 1 Valorizzazione e messa in sicurezza dell'area ricreativa in località Gli Azzitti 38.454,85 32.004,07 32.004,07 15 17 8475921120 Comune di Montelanico Montelanico RM 227 Az. 1 Sistemazione e recupero dell'area pic-nic attrezzata in loc. Campo Montelanico 54.266,88 47.205,21 47.205,21 15 18 8475921542 Comune di Norma Norma LT 227 Az. 2 Diradamento della particella forestale n. 8 del PGAF 2004-2015 del Comune di Norma 22.083,04 22.083,04 22.083,04 15 19 8475920852 Comune di Canino Canino VT 227 Az. 1 Ripristino funzionale e realizzazione di arredi nella pineta Condotti (Part. For. 19p) e nella pineta S. Vito (Part. For. 20) 81.397,50 73.206,08 73.206,08 10 20 Il Responsabile della Misura (Dr.ssa Ersilia Maffeo) TABELLA “B” “PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE DEL LAZIO 2007/2013” RACCOLTA AVENTE SCADENZA 15.05.2014 MISURA 227 – ELENCO DEI PROGETTI NON AMMISSIBILI CODICE DOMANDA ISTANTE COMUNE PROV. MISURA AZIONE PROGETTO IMPORTO PROGETTO CONTRIBUTO RICHIESTO 8475920714 Università Agraria di Tarquinia Tarquinia VT 227 Az. 1 Ampliamento dell'area destinata alla sosta ricreativa e al gioco dei bambini in loc. Roccaccia, ripristino e ampliamento del percorso didatticoricreativo "Lucignolo" e ripristino del Percorso Natura 99.526,53 99.526,53 8475920761 Società Agricola "La Campana srl" Nettuno RM 227 Az. 2 Conversione di un bosco, costituito da specie quercine, da ceduo a fustaia in loc. Taglio dell'Armellino nel Comune di Nettuno 342.900,00 274.320,00 MOTIVAZIONI Criticità e/o mancanza della seguente documentazione L'intervento proposto, principalmente, si configura come rifacimento della sede viaria, e, pertanto, non in linea con gli obiettivi, nonché con le specifiche tipologie di lavori previste dall’azione 1, Tipologia a) del Bando di riferimento. Il Modello Unico di Domanda (MUD) risulta incompleto. in quanto nel quadro “D” non viene riportato l’elenco delle particelle catastali oggetto di intervento. Nel verbale di validazione non si ha evidenza dell’avvenuta acquisizione, durante la fase di verifica della documentazione, di tutte le approvazioni ed autorizzazioni di legge, così come disposto dall’art 53, comma 2, lettera i) del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207. Da quanto si evince dal computo metrico presentato i nuovi prezzi di cui ai numeri d’ordine 3 e 4, relativi alla manodopera, lascerebbero presupporre la realizzazione di parte dei lavori in economia, ma ciò risulta in contrasto con la previsione, da parte del soggetto richiedente, di appaltare nella loro totalità i lavori in oggetto. La voce relativa alla realizzazione di barbecue, trattandosi di forniture, non è corredata dei relativi preventivi, così come indicato all’art. 6 del Bando di riferimento. L’intervento non rientra tra gli investimenti previsti dall’azione 2, Tipologia 2a), come indicato all’art. 1 del Bando di riferimento; difatti, visto il carattere immaturo del soprassuolo (9 anni di età), l’intervento si configura come operazione di sfollo a carattere intercalare e non di avviamento vero e proprio. Il Modello Unico di Domanda (MUD) risulta incompleto. in quanto nel quadro “D” non viene riportato l’elenco delle particelle catastali oggetto di intervento. Non viene soddisfatto il requisito di età (età non inferiore a 1,5 volte il turno di legge) come stabilito dall’allegato lett. B), punto a2, alla DGR n. 318 del 24/04/2008 “Prezzario regionale per gli interventi di forestazione”. La superficie oggetto di intervento risulta non conforme con quanto disposto dalla Determinazione regionale n.B2457 del 09/06/2009. CODICE DOMANDA 8475920768 8475920860 ISTANTE Comune di Pescosolido Università Agraria di Vasanello COMUNE Pescosolido Vasanello PROV. FR VT MISURA AZIONE PROGETTO 227 Az. 1 Miglioramento, ripristino e ampliamento dei sentieri e dei percorsi naturalistici in località "Valpara - Forcella" 227 Az. 1 Valorizzazione e ripristino dei sentieri "Palazzolo" e "Santa Rosa" IMPORTO PROGETTO 226.280,67 88.754,69 MOTIVAZIONI Criticità e/o mancanza della seguente documentazione CONTRIBUTO RICHIESTO L’istante non risulta proprietario e non ha regolare titolo di possesso delle superfici interessate dai lavori di progetto. (Gli interventi proposti ricadono all’interno della foresta demaniale “Valpara”, la cui gestione ai sensi della legge 14/99 è affidata alla XIV Comunità Montana “Valle di Comino” con Decreto del Presidente della Regione Lazio n. T0086 del 14/03/2006. Gli interventi proposti, costituiti essenzialmente da percorsi didattico-ricreativi, non risultano tra quelli presenti nel PGAF di riferimento, reso esecutivo con Determinazione regionale n. A9406 del 3/10/2011: difatti in quest’ultimo, in loc. Palazzolo, si prevede solo la realizzazione di un area pic nic. Parte dei percorsi proposti non risultano censiti nella tavola n. 5 del PGAF. Il Modello Unico di Domanda (MUD) risulta incompleto. in quanto nel quadro “D” non viene riportato l’elenco delle particelle catastali oggetto di intervento. 226.280,67 88.754,69 8475920869 Università Agraria di Capodimonte Capodimonte VT 227 Az. 1 Lavori di manutenzione ordinaria della strada Poggio Falchetto 81.953,28 81.953,28 8475920985 Comune di Villa San Giovanni in Tuscia Villa San Giovanni in Tuscia VT 227 Az. 1 Ripristino dei percorsi naturalistici denominati La Stepeta e Costa della Vecchia 99.983,19 99.983,19 L'intervento proposto, nella maggior parte, si configura come mero intervento di rifacimento della sede viaria, e, pertanto, non in linea con gli obiettivi, nonché con le specifiche tipologie di lavori previste dall’azione 1, Tipologia a) del Bando di riferimento, risultando coerenti con queste ultime i soli interventi di arredo urbano, i quali tuttavia, sono localizzati all’esterno dell’area boscata. Il Modello Unico di Domanda (MUD) risulta incompleto. in quanto nel quadro “D” non viene riportato l’elenco delle particelle catastali oggetto di intervento. L'intervento proposto, principalmente, si configura come rifacimento della sede viaria, e, pertanto, non in linea con gli obiettivi, nonché con le specifiche tipologie di lavori previste dall’azione 1, Tipologia a) del Bando di riferimento. Il PGAF, attualmente in istruttoria presso gli uffici regionali, non prevede le tipologie di interventi proposti ed approvati, con DGC n. 31, dal soggetto richiedente il 24 aprile 2014, ovvero prima della successiva proposta di variante al PGAF, effettuata con DGC n. 37 del 9 maggio 2014, dove risultano le opere per le quali si chiede il finanziamento. Il Modello Unico di Domanda (MUD) risulta incompleto. in quanto nel quadro “D” non viene riportato l’elenco delle particelle catastali oggetto di intervento. La validazione, seppur presente, risulta a firma del Segretario comunale, circostanza non prevista dal codice per gli appalti (ex comma 5, art. 10 del D.lgs. 12 aprile 2006, n. 163… “Il responsabile del procedimento deve possedere titolo di studio e competenza adeguati in relazione ai compiti per cui è nominato. Per i lavori e i servizi attinenti all'ingegneria e all'architettura deve essere un tecnico...”). Nel verbale di validazione non si ha evidenza dell’avvenuta acquisizione, durante la fase di verifica della documentazione, di tutte le approvazioni ed autorizzazioni di legge, così come disposto dall’art 53, comma 2, lettera i) del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207. Da quanto si evince dal computo metrico presentato i nuovi prezzi di cui ai numeri d’ordine 3 e 4, relativi alla manodopera, lascerebbero presupporre la realizzazione di parte dei lavori in economia, ma ciò risulta in contrasto con la previsione, da parte del soggetto richiedente, di appaltare nella loro totalità i lavori in oggetto. CODICE DOMANDA ISTANTE COMUNE PROV. MISURA AZIONE PROGETTO IMPORTO PROGETTO MOTIVAZIONI Criticità e/o mancanza della seguente documentazione CONTRIBUTO RICHIESTO 8475921059 Comune di Bomarzo Bomarzo VT 227 Az. 1 Ripristino e adeguamento di un percorso attrezzato didatticoricreativo in loc. Casale Fossatello, Casale Moscaroli 98.635,58 98.635,58 8475921075 8475921116 8475921183 Università Agraria di Riano Comune di Collalto Sabino Comune di Montelanico Riano Collalto Sabino Montelanico RM RI RM 227 Az. 1 227 Az. 1 227 Az. 2 Ripristino funzionale, ai fini turistico ricreativi, delle aree boscate Monte Porcino e Barchetto previste nel PGAF Adeguamento alla fruizione turistica della pineta in loc. Aringo Ripristino ed avviamento di boschi cedui castanili misti in alto fusto ricadenti sulle particelle di PGAF nn. 78 - 79 - 80 - 87 in loc. Campo di Montelanico 517.544,40 61.822,89 Il progetto proposto non presenta il requisito obbligatorio della “immediata cantierabilità” (art. 9, comma 2 delle Disposizioni Attuative ex DGR 412/2008 e smi, e art. 4 del bando di riferimento), condizione attestata nel Verbale di validazione allegato dal soggetto richiedente, nel quale, al punto “i”, si dichiara l’avvenuto avvio delle procedure per l’ottenimento di tutte le autorizzazioni di legge, necessarie ad assicurare l’immediata cantierabilità del progetto, e non, come previsto dalla norma (art 53 del DPR 5/10/2010, n. 207) “l’acquisizione di tutte le approvazioni ed autorizzazioni di legge previste per il livello di progettazione”. La tipologia di intervento (Adeguamento della Pineta – in località Aringo – alla fruizione turistica e ripristino dell’area di sosta localizzata all’interno della pineta) non è prevista all’interno del P.G.A.F. del Comune di Collalto Sabino: difatti, dall’analisi del P.G.A.F., nella particella assestamentale n. 22 – dove è localizzata l’area di progetto – gli unici interventi previsti riguardano il diradamento e il taglio a buche. Più specificatamente, dalla lettura del capitolo IV della relazione del P.G.A.F si evince che la realizzazione di “infrastrutture turistico ricreative” sono individuate nelle comprese 100 – 200, mentre l’area di progetto ricade nella compresa 600 “Rimboschimento di conifere”. Gli interventi proposti, consistenti in lavori di ripulitura, potatura ed innesto marroni, non risultano coerenti con quelli previsti dall’azione 2, Tipologia 2a), come indicato all’art. 1 del Bando di riferimento. Non risulta presente nella DGC n. 21 del 24 aprile 2014 la dichiarazione inerente la disponibilità del bene per un periodo di 7 anni Il Modello Unico di Domanda (MUD) risulta incompleto. in quanto nel quadro “D” non viene riportato l’elenco delle particelle catastali oggetto di intervento. 517.544,40 61.822,89 229.604,15 L'intervento proposto, principalmente, si configura come rifacimento della sede viaria, e, pertanto, non in linea con gli obiettivi, nonché con le specifiche tipologie di lavori previste dall’azione 1, Tipologia a) del Bando di riferimento: difatti, da quanto dichiarato nella Deliberazione di Giunta Comunale n. 43 del 10/06/2014 (che rettifica la DGC n.37/2014) il percorso oggetto di finanziamento insiste “su strada vicinale” ed inoltre, in base al P.G.A.F. del Comune di Bomarzo, il percorso oggetto di finanziamento è definito in parte “strada di servizio forestale” e in parte “strada camionabile principale”. Per quanto concerne la richiesta di realizzazione di arredi, risultano esserci diverse incongruenze tra le voci di computo metrico e quanto riportato negli elaborati progettuali. La DGC n. 43 del 10/06/2014 non contiene tutti i punti così come elencati nell’articolo 8.1 c) del Bando di riferimento. Il progetto, che come previsto dal bando, ex art. 8.2, deve essere esecutivo ed elaborato in base D.Lgs. 163/2006, risulta carente per diversi aspetti di dettaglio di carattere progettuale. Risulta altresì assente, seppur prevista dal bando, una documentazione fotografica che illustri in modo esauriente e dettagliato lo stato dei luoghi da diverse angolazioni, corredata da una planimetria riportante i punti di ripresa. 229.604,15 CODICE DOMANDA ISTANTE COMUNE PROV. MISURA AZIONE PROGETTO IMPORTO PROGETTO MOTIVAZIONI Criticità e/o mancanza della seguente documentazione CONTRIBUTO RICHIESTO 8475921129 Università Agraria di Tolfa Tolfa RM 227 Az. 1 Interventi di valorizzazione del comprensorio boschivo di alto pregio ambientale denominato Comunali Macchiosi 165.192,11 165.192,11 8475921169 XIII Comunità Montana dei Monti Lepini Ausoni 8475921195 Comune di Lenola 8475921209 Comune di Montalto di Castro Priverno Lenola Montalto di Castro LT 227 Az. 1 Creazione di un'area attrezzata per attività ricreativa presso la Foresta Demaniale Regionale Carpinetana 100.151,75 100.151,75 LT 227 Az. 1 Ristrutturazione e ampliamento del rifugio forestale in loc. Appiolo e sistemazione dell'area ricreativa in loc. Vasche 303.319,70 303.319,70 VT 227 Az. 1 Sistemazione delle aree di proprietà ARSIAL in loc. Paglieto Grande 756.140,00 756.140,00 Le opere e i lavori proposti non sono previsti nel PGAF presentato dall’U. A. di Tolfa ed attualmente in istruttoria presso gli uffici regionali. Gli interventi proposti non sono coerenti con le finalità della misura azione, in particolare la ristrutturazione edilizia, la messa in opera della fossa Imhoff , la realizzazione del parcheggio, ecc. Le aree oggetto di intervento non sono incluse tra le particelle riportate nel quadro D e nell’allegato P del MUD, con particolare riferimento alle aree riferite al Foglio 10 del NCT. Il Fascicolo Aziendale non è stato aggiornato prima della presentazione della domanda di aiuto, condizione obbligatoria per accedere ai finanziamenti del PSR, così come disposto ex art. 4, comma 2, delle Disposizioni Attuative allegate alla DGR 412 del 30/05/2008 e smi. I lavori proposti in amministrazione diretta superano la soglia massima consentita di legge (€ 50.000, 00). Per quanto concerne la cantierabilità i titoli abilitativi appaiono non perfezionati poiché non risulta acquisita l’autorizzazione preventiva della Soprintendenza territorialmente competente, come stabilito dal DLgs 22 gennaio 2004, n. 42, all’art. 21, in quanto gli ambiti di intervento ricadono all’interno di aree e siti classificati di interesse archeologico dal PTPR. Risulta altresì non presente il parere per la Valutazione di incidenza: difatti la proposta progettuale comprende lavori non esclusi dalla procedura di pronuncia di Valutazione di incidenza, con particolare riferimento alla realizzazione di area adibita a parcheggio e la messa in opera di fossa Imhoff . Agli atti della scrivente struttura non risulta presente, ai fini dell’approvazione, il PGAF riguardante le particelle interessate dagli interventi proposti, in contrasto pertanto con quanto disposto dall’art. 4 del bando di riferimento. Le suddette particelle forestali, difatti, fanno parte della Foresta Demaniale Carpinetana, e ricadono al di fuori della perimetrazione del Piano di Assestamento Forestale del Comune di Maenza attualmente vigente. Agli atti della scrivente struttura non risulta presente, ai fini dell’approvazione, il PGAF del Comune in esame, in contrasto pertanto con quanto disposto dall’art. 4 del bando di riferimento. Il PGAF del Comune di Montalto di Castro è pervenuto presso gli uffici regionali in data 30/09/2014 ed acquisito in pari data con prot. 540373, pertanto oltre quattro mesi dopo la data di presentazione della domanda di aiuto effettuata il 16/05/2014, in contrasto quindi con quanto disposto dall’art. 4 del bando di riferimento. Il soggetto richiedente, poiché la superficie oggetto di intervento è di proprietà dell’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l'Innovazione dell’Agricoltura del Lazio (ARSIAL), non risulta avere regolare titolo di possesso del bene, né specifica autorizzazione ad eseguire le opere rilasciata dal proprietario del fondo, così come previsto dall’ultimo paragrafo del sopra citato art. 4. Il Responsabile della Misura (Dr.ssa Ersilia Maffeo) REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. PROPOSTA N. 15619 GIUNTA REGIONALE DEL DEL 16/09/2014 STRUTTURA Direzione Regionale: PROPONENTE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI Area: SERV. CULTURALI, PROM. LETTURA E OSSERV. CULTURA Prot. n. ___________________ del ___________________ OGGETTO: Schema di deliberazione concernente: Legge Regionale 21 ottobre 2008, n. 16, "Iniziative ed interventi regionali in favore della promozione del libro, della lettura e delle piccole e medie imprese editoriali del Lazio". Integrazione del Programma annuale per l'anno 2014. Cap. G11900. Esercizio Finanziario 2014. (DE MARTINO LAURA) ___________________________ L' ESTENSORE ASSESSORATO (DE MARTINO LAURA) ___________________________ IL RESP. PROCEDIMENTO (C. CRISTALLINI) ___________________________ IL DIRIGENTE RESPONSABILE (M. CIPRIANI) ___________________________ IL DIRETTORE REGIONALE ___________________________ CULTURA, POLITICHE GIOVANILI (Ravera Lidia) ___________________________ L'ASSESSORE PROPONENTE DI CONCERTO ___________________________ IL DIRETTORE ___________________________ L' ASSESSORE ___________________________ IL DIRETTORE ___________________________ L' ASSESSORE ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE COMMISSIONE CONSILIARE: VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA: IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO Data dell' esame: con osservazioni senza osservazioni ___________________________ 24/10/2014 - prot. 736 Data di ricezione ______________________ SEGRETERIA DELLA GIUNTA ISTRUTTORIA: Pagina 1 / 3 ____________________________________ IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO ____________________________________ IL DIRIGENTE COMPETENTE ____________________________________ IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA ____________________________________ IL PRESIDENTE Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI OGGETTO: Legge Regionale 21 ottobre 2008, n. 16, “Iniziative ed interventi regionali in favore della promozione del libro, della lettura e delle piccole e medie imprese editoriali del Lazio”. Integrazione del Programma annuale per l’anno 2014. Cap. G11900. Esercizio Finanziario 2014. LA GIUNTA REGIONALE Su proposta dell’Assessore alla Cultura, Politiche giovanili; VISTO lo Statuto della Regione Lazio; VISTA la Legge Regionale 18 febbraio 2002, n. 6 recante “Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale regionale” e successive modifiche ed integrazioni; VISTO il Regolamento di organizzazione degli Uffici e dei Servizi della Giunta regionale 6 settembre 2002, n.1 e successive modifiche; VISTA la L.R. 21 ottobre 2008, n. 16, “Iniziative ed interventi regionali in favore della promozione del libro, della lettura e delle piccole e medie imprese editoriali del Lazio”; VISTA la L.R. del 30 dicembre 2013 n. 13 concernente “Legge di stabilità regionale 2014”; VISTA la L.R. del 30 dicembre 2013 n. 14 concernente: “Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2014 - 2016”; CONSIDERATO che, secondo quanto stabilito dall’articolo 6, comma 1, della L.R. n. 16/2008, la Giunta Regionale approva un programma annuale degli interventi e delle iniziative assieme alle linee guida per la loro realizzazione; VISTA la Deliberazione Regionale n. 112 del 13/03/2014 avente ad oggetto: “Legge Regionale 21 ottobre 2008, n. 16, "Iniziative ed interventi regionali in favore della promozione del libro, della lettura e delle piccole e medie imprese editoriali del Lazio". Approvazione del Programma annuale per l'anno 2014. Capitolo G 11900. Esercizi Finanziari 2014 e 2015”; TENUTO CONTO che nella suddetta Deliberazione è previsto nell’ALLEGATO A, al punto a) “Più libri Più liberi – Fiera nazionale della piccola e media editoria a Roma e nel Lazio” uno stanziamento di € 80.000,00 sul Cap. G11900, Esercizio Finanziario 2014; RAVVISATA l’esigenza di potenziare, nell’ambito della Fiera nazionale della piccola e media editoria a Roma e nel Lazio, le iniziative di promozione della conoscenza del patrimonio e delle attività culturali del Lazio e che pertanto è necessario incrementare lo stanziamento previsto con ulteriori € 40.000,00; TENUTO CONTO che il Cap. G11900 il cui macroaggregato è 1.04.01.02, afferente alla missione “Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali”, presenta per l’esercizio finanziario 2014 necessaria la disponibilità; RITENUTO di destinare, ai sensi di quanto previsto dall’art. 6 della L.R. n. 16/2008 e a integrazione di quanto disposto con la Deliberazione Regionale n. 112 del 13/03/2014, all’iniziativa “Più libri Più liberi – Fiera nazionale della piccola e media editoria a Roma e nel Lazio” l’ulteriore importo di € 40.000,00, da impegnarsi sul Cap. G11900, esercizio finanziario 2014; Pagina 2 / 3 Ciò premesso, che costituisce parte integrante e sostanziale, DELIBERA di destinare, ai sensi di quanto previsto dall’art. 6 della L.R. n. 16/2008 e a integrazione di quanto disposto con la Deliberazione Regionale n. 112 del 13/03/2014, all’iniziativa “Più libri Più liberi – Fiera nazionale della piccola e media editoria a Roma e nel Lazio” l’ulteriore importo di € 40.000,00, da impegnarsi sul Cap. G11900, esercizio finanziario 2014, che presenta la necessaria disponibilità. L’accantonamento di risorse a cui non seguirà un impegno proprio nel medesimo esercizio darà luogo ad una economia di bilancio. La presente deliberazione verrà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio e sul sito istituzionale della Regione Lazio. Avverso la presente deliberazione è ammesso il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale territorialmente competente entro 60 giorni dalla pubblicazione e ricorso straordinario al Capo dello Stato. Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il su esteso schema di deliberazione che risulta approvato all’unanimità. Pagina 3 / 3 REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. PROPOSTA N. 17599 GIUNTA REGIONALE DEL DEL 17/10/2014 STRUTTURA Direzione Regionale: PROPONENTE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI Area: CICLO INTEGRATO DEI RIFIUTI Prot. n. ___________________ del ___________________ OGGETTO: Schema di deliberazione concernente: D.Lgs. 152/2006 e s.m.i – L.R. 27/98 e s.m.i. – Approvazione delle "Linee guida per la redazione del Programma regionale di prevenzione dei rifiuti del Lazio". (CRESCENZI ROBERTO) ___________________________ L' ESTENSORE ASSESSORATO (CRESCENZI ROBERTO) ___________________________ IL RESP. PROCEDIMENTO (F. TOSINI) ___________________________ IL DIRIGENTE RESPONSABILE (M. MANETTI) ___________________________ IL DIRETTORE REGIONALE ___________________________ POLITICHE DEL TERRITORIO, MOBILITA, RIFIUTI (Civita Michele) ___________________________ L'ASSESSORE PROPONENTE DI CONCERTO ___________________________ IL DIRETTORE ___________________________ L' ASSESSORE ___________________________ IL DIRETTORE ___________________________ L' ASSESSORE ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE COMMISSIONE CONSILIARE: VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA: IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO Data dell' esame: con osservazioni senza osservazioni ___________________________ 24/10/2014 - prot. 735 Data di ricezione ______________________ SEGRETERIA DELLA GIUNTA ISTRUTTORIA: Pagina 1 / 17 ____________________________________ IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO ____________________________________ IL DIRIGENTE COMPETENTE ____________________________________ IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA ____________________________________ IL PRESIDENTE Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI OGGETTO: D.Lgs. 152/2006 e s.m.i – L.R. 27/98 e s.m.i. – Approvazione delle “Linee guida per la redazione del Programma regionale di prevenzione dei rifiuti del Lazio”. LA GIUNTA REGIONALE Su proposta dell’Assessore alle Politiche del territorio, Mobilità, Rifiuti VISTO lo Statuto della Regione Lazio; VISTA la Legge Regionale del 20 novembre 2001, n. 25, “Norme in materia di programmazione, bilancio e contabilità della Regione”; VISTA la Legge Regionale del 18 febbraio 2002, n. 6, e successive modificazioni, “Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale regionale”; VISTO il Regolamento Regionale 29 aprile 2013, n. 6, "Modifiche al Regolamento regionale 6 settembre 2002, n. 1 (Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale) e successive modificazioni"; VISTA la Legge Regionale 30 Dicembre 2013, n. 14 “Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2014 - 2016”; VISTA la Legge Regionale 30 dicembre 2013 n. 13, “Legge di stabilità regionale 2014”. VISTO il Decreto Legislativo 13 gennaio 2003, n. 36, “Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche dei rifiuti”; VISTA la direttiva 2008/98/Ce contenente misure volte a proteggere l’ambiente e la salute umana prevenendo o riducendo gli impatti negativi della produzione e della gestione dei rifiuti, riducendogli impatti complessivi dell’uso delle risorse e migliorandone l’efficacia; VISTO il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale” e s.m.i.; VISTO il Decreto Ministeriale 27 settembre 2010, recante “Criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica. Abrogazione del DM 3 agosto 2005”; VISTA la Legge Regionale 9 luglio 1998, n. 27 recante “Disciplina regionale della gestione dei rifiuti” e s.m.i.; VISTO il Piano di gestione dei rifiuti della Regione Lazio, approvato con Deliberazione Consiliare n. 14 del 18 gennaio 2012; VISTA la L.R. 24 dicembre 2010, n. 9 “Disposizioni collegate alla Legge Finanziaria Regionale per l’esercizio 2011”, ed in particolare l’art. 2, commi da 105 a 108 cin i quali la Regione, al fine di assicurare quanto disposto dagli articoli 179, 180 e 180bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale) e successive modifiche, in materia di prevenzione e riutilizzo dei rifiuti, contribuisce alla realizzazione di progetti sperimentali attuati dai Comuni; Pagina 2 / 17 VISTA la Deliberazione di Giunta Regionale n. 34 del 26 gennaio 2012 con la quale sono state approvate le Prime linee guida per la gestione della filiera di riciclaggio, recupero e smaltimento dei rifiuti inerti nella Regione Lazio; VISTA la Deliberazione di Giunta Regionale n. 162 del 13 aprile 2012 con la quale sono state approvate le Linee guida per la gestione delle Raccolte Differenziate dei rifiuti urbani nella Regione Lazio; PRESO ATTO che con Deliberazione del Consiglio Regionale n. 8 del 24 luglio 2013 si è proceduto alla revoca dello Scenario di Controllo e del Relativo schema di flusso del Piano di gestione dei rifiuti del Lazio di cui alla citata D.C.R. 14/2012; ATTESO CHE la direttiva europea quadro sui rifiuti 2008/98/CE introduce l’obbligo per gli Stati membri, di elaborare programmi di prevenzione dei rifiuti incentrati sui principali impatti ambientali e basati sulla considerazione dell’intero ciclo di vita dei prodotti e dei materiali. La direttiva stabilisce che gli Stati membri adottino programmi di prevenzione dei rifiuti fissando specifici obiettivi, stante la gerarchia stabilita dalle politiche sui rifiuti che impone alle amministrazioni di privilegiare, nell’ordine, la prevenzione della produzione e della pericolosità dei rifiuti, la preparazione per il riutilizzo, il recupero e, infine, lo smaltimento; VISTA la circolare 6 agosto 2013 del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio recante chiarimenti operativi sull’ammissibilità dei rifiuti in discarica ai fini della corretta applicazione del decreto legislativo 13 gennaio 2003 n. 36 di diretta derivazione comunitaria, precisando, tra l’altro, le modalità di trattamento dei rifiuti in conformità alla sopra citata direttiva 2008/98/Ce. VISTO il Decreto Direttoriale del 7 ottobre 2013 con il quale il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha adottato il Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti nel rispetto della scadenza comunitaria prevista dalla Direttiva 2008/98/CE per il 12 dicembre 2013. RICHIAMATO che il citato Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti prevede in particolare: a) la prevenzione nella produzione di rifiuti e la riduzione della pericolosità sull’ambiente e sulla salute umana; b) il potenziamento della raccolta differenziata dei rifiuti urbani e di quelli assimilati adottando in via preferenziale il sistema di raccolta porta a porta e dei rifiuti speciali; c) la promozione e la sostenibilità delle attività di riutilizzo, riciclaggio e recupero dei rifiuti urbani e speciali, nonché di ogni altra azione diretta ad ottenere da essi materia prima secondaria; d) lo sviluppo dell’applicazione di nuove tecnologie impiantistiche, a basso impatto ambientale, che permettano un risparmio di risorse naturali; e) la riduzione della movimentazione dei rifiuti attraverso lo smaltimento in impianti il più possibile prossimi ai luoghi di produzione; f) la riduzione dello smaltimento della frazione di rifiuto indifferenziato; g) il miglioramento dell’informazione dei cittadini e della loro partecipazione ai processi decisionali; Pagina 3 / 17 h) la promozione della progettazione nei centri di ricerca e presso le imprese, di prodotti ed imballaggi tali da ridurre all’origine la formazione di rifiuti non riciclabili e non differenziabili; ATTESO CHE il Documento interregionale per la predisposizione del programma per la riduzione dei rifiuti biodegradabili da smaltire in discarica ai sensi dell’art.5 del D.lgs. 36/03” approvate dalla Conferenza dei Presidenti in data 4 marzo 2004, che fissano i criteri da adottare per la stesura da parte delle Regioni dei propri documenti programmatori. VISTO il Decreto Legislativo 14 marzo 2014, n. 49 - Attuazione della direttiva 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). ATTESO CHE la direttiva europea quadro sui rifiuti 2008/98/CE introduce l’obbligo per gli Stati membri, di elaborare programmi di prevenzione dei rifiuti incentrati sui principali impatti ambientali e basati sulla considerazione dell’intero ciclo di vita dei prodotti e dei materiali. La direttiva stabilisce che gli Stati membri adottino programmi di prevenzione dei rifiuti fissando specifici obiettivi, stante la gerarchia stabilita dalle politiche sui rifiuti che impone alle amministrazioni di privilegiare, nell’ordine, la prevenzione della produzione e della pericolosità dei rifiuti, la preparazione per il riutilizzo, il recupero e, infine, lo smaltimento; ATTESO che al fine della redazione del Programma regionale di prevenzione dei rifiuti di cui al citato Decreto Direttoriale del 7 ottobre 2013 del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, sia necessario adottare apposite linee guida per gli uffici competenti in materia; VISTO il documento denominato “Linee guida per la redazione del Programma regionale di prevenzione dei rifiuti del Lazio” allegato al presente atto. RITENUTO necessario approvare il documento per la emanazione degli indirizzi di cui sopra DELIBERA Per le motivazioni di cui in premessa che integralmente si richiamano: Di approvare il documento denominato “Linee guida per la redazione del Programma regionale di prevenzione dei rifiuti del Lazio” allegato e parte integrante del presente atto. La presente Deliberazione è pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio, sul sito web della Regione (www.regione.lazio.it). Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il su esteso schema di deliberazione che risulta approvato all’unanimità. Pagina 4 / 17 Allegato “Linee guida per la redazione del Programma regionale di prevenzione dei rifiuti del Lazio” 1. PREMESSA La gestione dei rifiuti costituisce attività di pubblico interesse ed è caratterizzata da una varietà di elementi complessi che si relazionano fra loro in un contesto legislativo e regolamentare molto articolato e in continua evoluzione. La Direttiva Europea Quadro sui rifiuti 2008/98/CE, recepita dall'Italia nel dicembre 2010, introduce l'obbligo per gli Stati Membri, di elaborare programmi di prevenzione dei rifiuti incentrati sui principali impatti ambientali e basati sulla considerazione dell'intero ciclo di vita dei prodotti e dei materiali. La Direttiva stabilisce che gli Stati Membri adottino programmi di prevenzione dei rifiuti fissando specifici obiettivi. Lo scopo di tali obiettivi e misure è di dissociare la crescita economica dagli impatti ambientali connessi alla produzione dei rifiuti. Il Legislatore italiano, coerentemente con quanto richiesto dalle Direttive europee, ha inserito al primo posto della gerarchia della gestione dei rifiuti il concetto di “prevenzione” della produzione dei rifiuti le cui azioni che devono essere messe in campo sono state indicate nel Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti adottato con Decreto Direttoriale del 7 ottobre 2013. Inoltre, il Legislatore ha rimarcato che per il conseguimento della finalità e degli obiettivi della parte IV del D.Lgs 152/2006 e ss.mm.ii lo Stato, le Regioni, le Province autonome e gli Enti locali possono avvalersi, ove opportuno, di accordi, contratti di programma o protocolli d’intesa anche sperimentali, con soggetti pubblici o privati. In tale contesto normativo, il ruolo delle Regioni è di fondamentale importanza in quanto è demandato a tali Enti la pianificazione, la programmazione e la regolamentazione delle attività annesse alla gestione dei rifiuti. La Regione Lazio vuole procedere alla revisione del Piano di gestione dei rifiuti che sia basato non solo su una gestione efficace ed efficiente, ma soprattutto su un approccio complessivo e sostenibile finalizzato a preservare le risorse naturali ed energetiche ed a ridurre le emissioni nell’ambiente. Tale approccio necessita di una revisione dell’intero processo a partire dalla progettazione del prodotto, alla sua realizzazione, al suo utilizzo sostenibile da parte dell’utente fino alla gestione del rifiuto prevedendo comportamenti e stili di vita che non mettano a repentaglio l’ambiente circostante, la qualità della vita dell’uomo stesso, la tutela del territorio e la salute dei cittadini. La programmazione della Regione Lazio ha l’obiettivo di governare il processo di promozione delle azioni di prevenzione della produzione dei rifiuti nel territorio migliorando lo scambio di informazioni, il coordinamento e la collaborazione tra i diversi soggetti coinvolti a livello territoriale ed istituzionale. La Regione Lazio vuole costruire la consapevolezza nella cittadinanza della necessità di operare scelte e comportamenti virtuosi in campo ambientale in tutti i momenti della vita civile anche al fine di creare opportunità di lavoro che possa rispondere alle richieste del territorio nell’ottica che vede il rifiuto come risorsa e non solo come onere. 2. STRUTTURA DEL PROGRAMMA In conformità da quanto previsto nel comma 1-bis dell’art.180 del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha adottato con Decreto Direttoriale del 7 ottobre 2013 il Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti elaborando le indicazioni affinché tale programma sia integrato dalle Regioni nei rispettivi Piani Regionali di Gestione dei Rifiuti. La Regione Lazio ha approvato con Deliberazione di Consiglio Regionale 18 gennaio 2012, n. 14. il Piano di Gestione dei Rifiuti nel quale al capitolo 8 viene trattata la prevenzione dei rifiuti. Infatti, ai sensi di legge i Piani di Gestione Rifiuti regionali devono contenere un programma di Pagina 5 / 17 prevenzione della produzione dei rifiuti, elaborato sulla base del programma nazionale di prevenzione dei rifiuti di cui all’art. 180, che descriva le misure di prevenzione esistenti e fissi ulteriori misure adeguate. Pertanto il presente documento ha lo scopo di proporre una metodologia di lavoro e una serie di misure atte a prevenire la produzione dei rifiuti attraverso azioni concrete e di essere posto come documento preliminare nelle consultazioni inerenti alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica al fine di redigere il “Programma di prevenzione e riduzione della produzione dei rifiuti” che andrà ad integrare quanto disposto ad oggi dal Piano di Gestione Rifiuti della Regione Lazio approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale 18 gennaio 2012 n°14. In linea con gli scopi fondamentali della legislazione europea e nazionale in materia di gestione rifiuti, devono tenersi in considerazione: • la tutela della salute umana e dell’ambiente; • il rispetto della normativa vigente in ambito nazionale e comunitario; • la gerarchia nella gestione dei rifiuti che sancisce la priorità della prevenzione sulle forme di gestione dei rifiuti a valle della loro produzione (preparazione per il riutilizzo, riciclaggio, altre forme di recupero e smaltimento)"; • la responsabilizzazione ed il coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti dalla produzione consumo del bene alla gestione del rifiuto. Di seguito si descrive la proposta di struttura che potrà avere il “Programma di prevenzione e riduzione della produzione dei rifiuti” della Regione Lazio: INTRODUZIONE ALLE POLITICHE DI RIDUZIONE E PREVENZIONE DEI RIFIUTI In questo capitolo verrà esplicata la nozione di “prevenzione” in quanto è noto come all’interno di una corretta strategia di gestione dei rifiuti le politiche di riduzione debbano essere un obiettivo di primaria importanza, come sottolineato da tempo anche dall’Unione Europea tramite la cosiddetta “impostazione gerarchica” che prevede, innanzitutto, la minimizzazione della produzione e la massimizzazione del recupero di materia e di energia, riservando alla discarica solamente il ruolo marginale per le frazioni non altrimenti recuperabili. RIFERIMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI PREVENZIONE E RIDUZIONE DEI RIFIUTI In questo capitolo verranno raggruppati gli atti legislativi regionali e nazionale, di regolamentazione e pianificazione, contenenti elementi correlati alla prevenzione, in relazione ai diversi livelli istituzionali cui compete l’emanazione. All’interno di questi raggruppamenti verranno riportati i provvedimenti tipici di settore e di seguito quelli incidentali raggruppati per tematiche e quindi in sequenza cronologica. QUADRO CONOSCITIVO DELLA PRODUZIONE DEI RIFIUTI Verrà definito lo stato dell’arte della Regione Lazio attraverso un approfondimento della realtà territoriale, dello sviluppo economico e della produzione dei rifiuti (caratteristiche demografiche, geologiche ed idrogeologiche, climatiche, economiche). Infatti per la redazione di un programma aderente con le caratteristiche territoriali sarà importante: • svolgere uno studio socio-economico della Regione Lazio, delle abitudini e della qualità della vita delle popolazione in funzione del territorio del luogo di lavoro, della tipologia abitativa. Inoltre nello studio deve essere valutato il grado di integrazione delle popolazioni straniere e il turismo; • analizzare i dati sulla produzione dei rifiuti per i Comuni Laziali aggregandoli per Provincia (con Roma a parte), tenendo in considerazione la tipologia di territorio il sistema di raccolta dei rifiuti, la popolazione residente, la dispersione abitativa, la vocazione turistica, l’esistenza di popolazioni straniere qualità della vita, del tasso di disoccupazione; • analizzare il tessuto produttivo ed economico dei territori laziali; • individuare e monitorare le iniziative ed i progetti esistenti sul territorio in tema di prevenzione e riduzione dei rifiuti. Pagina 6 / 17 SOGGETTI COINVOLTI Analizzando il settore dei rifiuti a più ampio spettro è possibile dire che i soggetti coinvolti sono diversi e per condurre una gestione vincente è necessario favorire lo scambio di informazioni, evitare la sovrapposizione di competenze e/o i vuoti di responsabilità. Pertanto in questa sezione verranno individuati preventivamente i diversi soggetti coinvolti al fine di definirne compiti e responsabilità atti a sviluppare utili sinergie. ANALISI DELLE BUONE PRATICHE IN MATERIA DI RIDUZIONE E RIUTILIZZO DEI RIFIUTI Si tratta di una breve e ragionata rassegna di casi di studio sulla prevenzione riguardanti lo specifico flusso di beni, applicati con successo e derivanti in larga parte da buone pratiche attivate sul territorio della Regione Lazio. Rappresenta una base di informazioni utili per delineare le azioni che la Regione Lazio vuole proporre sul proprio territorio. PROGRAMMA DI PREVENZIONE DELLA PRODUZIONE DEI RIFIUTI Il programma fissa gli obiettivi di prevenzione. Le misure e gli obiettivi sono finalizzati a dissociare la crescita economica dagli impatti ambientali connessi alla produzione dei rifiuti. Il programma deve contenere specifici parametri qualitativi e quantitativi per le misure di prevenzione al fine di monitorare e valutare i progressi realizzati, anche mediante la fissazione di indicatori. Il Programma non vuole essere solamente uno mero strumento attuativo del Piano di Gestione dei Rifiuti del Lazio, ma si propone come strumento di intersettorialità. METODOLOGIA OPERATIVA Verrà descritta la metodologia di intervento definita secondo gli indirizzi della normativa vigente (D. Lgs. 152/06 e ss.mm.ii.) e del Programma Nazionale di Prevenzione Rifiuti. In particolare, verranno individuate Misure e Azioni da intraprendere per minimizzare la produzione di rifiuti, corredate anche di Indicatori per valutare l’efficacia e l’efficienza degli interventi e il raggiungimento dei target individuati. RISULTATI ATTESI Le azioni individuate necessitano di un’attività di monitoraggio e di un eventuale aggiornamento per il raggiungimento degli obiettivi di prevenzione. A tal riguardo, per ciascuna azione saranno sviluppati specifici indicatori di realizzazione con relativi target di riferimento. IL CRONOPROGRAMMA Al fine dell’attuazione del programma, verranno definiti i tempi di realizzazione per far sì che vengano svolte non solo le attività strettamente legate a quanto previsto dalla normativa vigente in materia di gestione rifiuti, ma anche attività di monitoraggio, verifica ed eventuale revisione di quanto previsto. Il QUADRO FINANZIARIO Considerazioni in merito ai costi per l’attivazione delle iniziative di prevenzione e riduzione dei rifiuti, messi in relazione anche ai benefici dalle stesse attese. Nel paragrafo seguente è stata analizzata la parte riguardante le Metodologie, le Azioni e le Misure, tenendo conto di quanto riportato nella normativa vigente e di quanto compare nel panorama comunitario e nazionale in materia di prevenzione della produzione dei rifiuti. In particolare sono stati presi in considerazione i Piani e Programmi per la prevenzione/riduzione della produzione dei rifiuti già redatti in altri Pagina 7 / 17 contesti regionali, i Rapporti Rifiuti annuali redatti da ISPRA per la produzione e gestione dei rifiuti urbani e il Piano di Gestione dei Rifiuti della Regione Lazio. 3. METODOLOGIA OPERATIVA Al fine della salvaguardia ambientale e della salute umana, in materia di gestione dei rifiuti si è rafforzata nel tempo la necessità di prevenire la produzione dei rifiuti. Per il raggiungimento di tale obiettivo è fondamentale un approccio basato su una visione olistica e sostenibile dell’intero processo bene-prodotto-rifiuto-bene. Infatti la prevenzione della produzione dei rifiuti richiede il coinvolgimento di un’ampia serie di attori, dai cittadini/consumatori, che possono imparare a scegliere in modo consapevole al momento dell’acquisto dei beni e quando decidono di disfarsene, ai fabbricanti e distributori dei beni, alle imprese produttrici di servizi, alla Pubblica Amministrazione, sia in qualità di acquirente di beni, sia in qualità di produttore di rifiuti, sia come organo di indirizzo e di legislazione. Pertanto, al fine della redazione delle presenti linee guida trova importanza l’analisi della definizione della nozione di rifiuto secondo la quale rientra in tal fattispecie “qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l’intenzione o abbia l’obbligo di disfarsi”. Da tale nozione si evince che affinché una sostanza o un oggetto diventi rifiuto si deve generare almeno una delle tre condizioni da parte del produttore/detentore: la necessità di disfarsene, la volontà di disfarsene e l’obbligo di disfarsene. Quindi, le singole misure proposte dalle presenti linee guida hanno avuto come guida la seguente domanda: quale sono le azioni che possono essere messe in campo dai soggetti pubblici nei vari livelli istituzionali per competenze, e da soggetti privati affinché una persona fisica o giuridica non si trovi a manifestare la necessità e/o la volontà, e/o l’obbligo di disfarsi della propria sostanza od oggetto? Da tale domanda si evince chiaramente che la prevenzione della produzione dei rifiuti non si basa soltanto sulla sensibilizzazione delle persone alle tematiche ambientali, ma anche nel capire per quale motivo una persona fisica o giuridica si trovi, o si troverà, nelle condizioni di disfarsi di tale sostanza od oggetto. Si fa presente che all’interno di tale quesito generale ricade anche quello di come avviare e sostenere le condizioni affinché una sostanza possa essere utilizzata dal produttore o da terzi nel corso dello stesso o di un successivo processo di produzione o di utilizzazione, andando a soddisfare una delle condizioni di cui al comma 1 dell’art.184 bis del D.Lgs 152/2006 e ss.mm.ii relative alla definizione di sottoprodotto e, quindi, un non rifiuto. Meritano anche un attento studio le fattispecie giuridiche “preparazione per il riutilizzo dei rifiuti” e “cessazione della qualifica di rifiuto” in quanto, seppur non rientrano nel campo della prevenzione della produzione dei rifiuti poiché la sostanza o l’oggetto è già divenuto rifiuto, si possono creare le condizioni affinché il rifiuto cessi da tale status giuridico ridiventando un bene o un prodotto da immettere sul mercato, andando sia a disincentivare il consumo di ulteriore materia ed energia per generare sostanze od oggetti similari, sia a diminuire la quantità complessiva di rifiuti. Seppur uno studio sulle azioni da mettere in campo in materia di sottoprodotto e di cessazione della qualifica di rifiuto sono importanti per una gestione sostenibile di materia ed energia, nelle presenti Linee Guida è stata affrontata prettamente la tematica della prevenzione della produzione dei rifiuti, ovvero sono state analizzate tutte le azioni che possono disincentivare la produzione del rifiuto. Per l'attuazione delle azioni oggetto delle presenti linee guida ha grande rilievo il fatto che il Legislatore abbia inserito la “prevenzione” al primo posto della gerarchia per una corretta gestione dei rifiuti ed abbia sancito che la gestione dei rifiuti deve essere effettuata “conformemente ai principi di precauzione, di prevenzione, di sostenibilità, di proporzionalità, di responsabilizzazione e di cooperazione di tutti i soggetti coinvolti nella produzione, nella distribuzione, nell’utilizzo e nel consumo di beni da cui originano i rifiuti, nonché del principio chi inquina paga”. Pagina 8 / 17 Nello specifico le Pubbliche Amministrazioni dovranno perseguire, nell’esercizio delle rispettive competenze, iniziative dirette a favorire il rispetto della gerarchia della gestione dei rifiuti, che vede la prevenzione della produzione dei rifiuti al primo posto, mediante: a) la promozione dello sviluppo di tecnologie pulite, che permettano un uso più razionale e un maggiore risparmio di risorse naturali; b) la promozione e l’immissione sul mercato di prodotti concepiti in modo da non contribuire o da contribuire il meno possibile, per la loro fabbricazione, il loro uso o il loro smaltimento, ad incrementare la quantità o la nocività dei rifiuti e i rischi di inquinamento; c) la determinazione di condizioni di appalto che prevedano l’impiego dei materiali recuperati dai rifiuti al fine di non determinare la produzione di ulteriori beni da materie prime con il conseguente aumento di rifiuti. Al fine di promuovere in via prioritaria la prevenzione e la riduzione della produzione e della nocività dei rifiuti, le iniziative sopra citate riguardano in particolare: a) la promozione di strumenti economici, eco-bilanci, sistemi di certificazione ambientale, utilizzo delle migliori tecniche disponibili, analisi del ciclo di vita dei prodotti, azioni di informazione e di sensibilizzazione dei consumatori, l’uso di sistemi di qualità, nonché lo sviluppo del sistema di marchio ecologico ai fini della corretta valutazione dell’impatto di uno specifico prodotto sull’ambiente durante l’intero ciclo di vita del prodotto medesimo; b) la previsione di clausole di bandi di gara o lettere d’invito che valorizzino le capacità e le competenze tecniche in materia di prevenzione della produzione di rifiuti; c) la promozione di accordi e contratti di programma o protocolli d’intesa anche sperimentali finalizzati alla prevenzione ed alla riduzione della quantità e della pericolosità dei rifiuti. La struttura del documento è stata predisposta in coerenza con quanto definito dal Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti. A tal riguardo, vengono distinte due grandi categorie di misure di prevenzione: In fase di redazione del Programma per ogni misura saranno affrontati i seguenti punti: • schemi di azione; • misure di prevenzione; • strumenti di attuazione. Le misure che sono state previste nel presente documento sono state raggruppate due grandi categorie: _ le MISURE GENERALI che possono contribuire in misura rilevante al successo delle politiche di prevenzione nel loro complesso, abbracciando più tipologie di rifiuto; _ le MISURE SPECIFICHE che riguardano nel dettaglio la prevenzione della produzione di ogni singola tipologia di rifiuto. A sua volta, le Misure Generali sono state suddivise nel seguente modo: Pagina 9 / 17 1. Legislazione, pianificazione e programmazione: sono state elencate misure che trattano gli adeguamenti legislativi, pianificatori e programmatori in materia di prevenzione, oltre a regolamenti ed altri atti amministrativi; 2. Produzione sostenibile: comprende misure che prevedono cambiamenti nei modelli di produzione ed organizzazione delle attività erogatrici di beni e servizi. 3. Green Public Procurement: sono state descritte le misure riguardanti l’introduzione, nelle procedure di acquisto e nei bandi pubblici, di criteri di selezione e di valutazione di carattere ambientale che, pur assicurando la libera concorrenza, garantiscono l’acquisto di prodotti preferibili dal punto di vista ambientale. 4. Riutilizzo: sono state elencate misure che promuovono iniziative dirette a favorire il riutilizzo dei prodotti; 5. Informazione, sensibilizzazione, educazione: sono state descritte misure di informazione, sensibilizzazione ed educazione dirette ai cittadini ed alle strutture pubbliche e private in materia di prevenzione; 6. Promozione e ricerca: comprende misure che promuovono la ricerca e lo sviluppo di attività per la prevenzione della produzione dei rifiuti. Al contrario, le Misure Specifiche sono state elencate per tipologia di rifiuto: rifiuti da imballaggio; rifiuti da costruzione e demolizione; rifiuti in plastica; rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche e rifiuti ingombranti; rifiuti indifferenziati; rifiuti biodegradabili. Pagina 10 / 17 In particolare, le misure individuate per la redazione del Programma sono le seguenti: a) MISURE GENERALI CHE POSSONO INCIDERE SULLA PRODUZIONE DEI RIFIUTI Sch1MUOVONO L’USO EFFICIENTE DELLE RISORSE 1.1 Introduzione di specifiche misure di prevenzione nella legislazione e regolamentazione. La misura consiste nel porre maggiore attenzione ai contenuti della legislazione regionale e regolamentazione regionale e degli Enti locali al fine di definire appositi articoli sulla prevenzione della produzione dei rifiuti. 1.2 Introduzione di specifiche misure di prevenzione nella redazione dei P/P. La misura consiste nel porre maggiore attenzione ai contenuti dei Piani o Programmi che possono incidere sulla prevenzione della produzione dei rifiuti da applicare per l’attuazione degli stessi piani/programmi. Nelle norme tecniche dei piani devono essere dedicati appositi articoli alla tematica della prevenzione per declinare quanto pianificato e programmato nei rispettivi Atti Amministrativi di Autorizzazione o di Concessione di un intervento di interesse pubblico o privato. 1.3 Promozione di accordi di programma/ protocolli di intesa. La misura consiste nel coinvolgere soggetti pubblici e privati nella promozione delle politiche di prevenzione della produzione dei rifiuti, definendo per ciascuno gli ambiti di intervento nel rispetto delle proprie competenze e con l’assunzione di precise responsabilità. Scheda MG. 2 (a) ELABORAZIONE DI INDICATORI EFFICACI E SIGNIFICATIVI DAI QUALI SI POSSA STUDIARE LA PRODUZIONE DI RIFIUTI E DETERMINARE LE AZIONI DI PREVENZIONE DELLA PRODUZIONE DI RIFIUTI DETTERE IN CAMPO NEL TERRITORIO DELLA REGIONE LAZIO 2.1 Realizzazione e aggiornamento di indicatori per la prevenzione della produzione dei rifiuti nella Regione Lazio. Gli indicatori costituiscono un utile strumento per il monitoraggio dell’attuazione dei contenuti di un piano e programma o più in generale di quanto previsto dalla normativa vigente. Tuttavia l’utilità di tale strumento necessita di una maggiore attenzione volta non solo ad un aggiornamento del set di indicatori esistenti per l’integrazione delle tematiche di prevenzione della produzione, ma anche di opportune azioni a sostegno della raccolta dati, del calcolo degli indicatori e dell’interpretazione dei risultati. A tale fine è utile prevedere la realizzazione di una banca dati consultabile da tutte le figure coinvolte nel processo di definizione degli indicatori. 3.1 Diffusione di marchi ecologici nel settore turistico. Pagina 11 / 17 L’importanza del settore turistico nella Regione Lazio e la produzione di rifiuti dovuta a tale settore richiedono l’istituzione di una misura specifica per la prevenzione della produzione dei rifiuti. Nello specifico si intende proporre l’istituzione di un marchio per le strutture turistiche ecologiche. L’assegnazione del marchio è data alle strutture che si distinguono in comportamenti ecologici volti alla prevenzione della produzione dei rifiuti secondo le indicazioni fornite dalla Regione. 3.2 Marchio regionale di sostenibilità ambientale. L’elaborazione del sistema di regole per il riconoscimento del “Marchio di sostenibilità ambientale” tiene conto, a titolo indicativo, dei seguenti elementi: • uso di prodotti “verdi” (es. marchio Ecolabel), con basse quantità di imballaggi (ad es. prodotti concentrati), presenza di dosatori per i detergenti e di erogatori per bevande “sfuse”, utilizzo di stoviglie riutilizzabili o compostabili, vuoto a rendere o caraffe per bevande; • abolizione di sacchetti di plastica, eliminazione volantini e materiale pubblicitario; • utilizzo di prodotti locali privilegiando la filiera corta e le produzioni biologiche, al fine di evitare il deterioramento dei prodotti prima dell’uso; • presenza di misure per la riduzione dello spreco alimentare che non rispettano più gli standard estetici, stipula di protocolli con associazioni per la distribuzione delle eccedenze di cibo o dei prodotti di rapita deperibilità (es. il pane del giorno precedente) alle fasce più bisognose della popolazione (cfr. Legge n. 155/2003 del “Buon Samaritano” e Legge n. 244/2007 detta anche “Legge antisprechi”). 4.1 Gestione ecosostenibile delle mense pubbliche. Gli Enti Pubblici, le aziende pubbliche e private, gli istituti scolastici, che gestiscono il servizio di somministrazione di pasti per comunità (siano essi lavoratori, pazienti, studenti) possono, con pochi e significativi accorgimenti, contribuire al raggiungimento di importanti obiettivi in materia di prevenzione della produzione dei rifiuti. 5.1 GPP–acquisti verdi per la pubblica amministrazione finalizzati alla prevenzione nel campo dei rifiuti. Con il termine “Acquisti pubblici verdi” (Green Public Procurement) o “Acquisti di prodotti ambientalmente preferibili” (Environmental Preferable Purchasing) si identifica l’orientamento del settore pubblico verso l’acquisto di servizi e prodotti caratterizzati da una minore pericolosità per la salute umana. Il concetto del Green Procurement, su scala internazionale, è stato originariamente promosso e confermato dall’OECD (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). Pagina 12 / 17 6.1 Centri di riuso. Con tale misura si vogliono incentivare la realizzazione di strutture pubbliche o private per la riparazione ed il riuso dei beni andando a diminuire la produzione dei rifiuti. Inoltre si vuole sviluppare un mercato più sostenibile e un aumento dei livelli occupazionali. 6.2 Deposito per il riutilizzo dei beni. L’azione nasce con l’obiettivo di aiutare chi vive un momento di difficoltà economica evitando di produrre ulteriori rifiuti e promuovendo la cultura della solidarietà e l’attenzione per l’ambiente. Il deposito è un centro adibito alla raccolta di oggetti funzionanti ma inutilizzati (mobili, libri, elettrodomestici, giocattoli, accessori per la casa) da donare, ed è quindi un luogo di incontri e scambio di oggetti. 6.3 Laboratori di formazione professionale negli istituti di correzione e di pena per attività di riparazione e riuso. L’azione nasce con l’obiettivo di aiutare chi vive un momento di difficoltà e disagio sociale proponendo prospettive di formazione di una professionalità da utilizzare nel processo di reinserimento nella società. Tali laboratori potranno quindi operare riparando oggetti d’uso comune e recuperando elettrodomestici, giocattoli, accessori per la casa ai quali allungare la vita operativa. 7.1 Predisposizione e adesione su base volontaria a un manifesto ambientale per la riduzione dei rifiuti. Il Manifesto ambientale è un sistema, ad adesione volontaria, che coinvolge le aziende industriali e artigiane, le autorità per la gestione dei rifiuti e le associazioni rappresentative dell’utenza (consumatori e ambientalisti). Il Manifesto consiste essenzialmente nella definizione di parametri ed indici grazie ai quali stabilire, nel corso del tempo (su base annuale), il grado di riduzione raggiunto circa la produzione di rifiuti. Il Manifesto viene sponsorizzato presso le imprese produttive dai soggetti coinvolti nell’iniziativa (Aziende gestione rifiuti, associazioni di categoria, associazioni dei consumatori, ambientaliste e rappresentati degli Enti Pubblici di riferimento territoriale). L’azienda partecipante al Manifesto deve quindi fornire la documentazione necessaria alla definizione di un punteggio che consenta di dimostrare il miglioramento inteso come riduzione dei rifiuti. Il vantaggio per l’azienda è di immagine. 7.2 Creazione di una Pagina Web sul riuso. Sfruttando la veloce comunicazione del web tale misura propone la creazione di una pagina sul riuso nella quale è possibile trovare: informazioni generali circa il riuso, indicazioni sulle modalità di raccolta, sulle tipologie di beni che è possibile riutilizzare e sul riutilizzo effettivo. Di particolare interesse è inoltre la possibilità di inserire nel sito un elenco di tutti gli artigiani che si occupano di riparazione e riuso. 7.3 Sviluppo di 8.1 Manifestazioni ecosostenibili. Il Lazio ospita un numero elevatissimo di eventi pubblici culturali, sportivi, ludici, religiosi, sagre e mostre enogastronomiche durante i quali le attività svolte e l’elevato numero di persone partecipanti contribuiscono a produrre ingenti quantitativi di rifiuti. A tal riguardo si intende costruire la Pagina 13 / 17 consapevolezza della cittadinanza nella necessità di operare scelte e comportamenti virtuosi in campo ambientale anche nei momenti di festa e di divertimento, utilizzando tali eventi come utile strumento per migliorare la cultura ambientale dei partecipanti. Lo scopo è quello di ottenere la riduzione della produzione di rifiuti, incrementare e valorizzare la raccolta differenziata con particolare riguardo alla corretta separazione tra frazione umida e frazioni secche anche al fine di ridurne di trattamento successivo, limitare drasticamente il ricorso a materie prime non riciclabili, sostenere ed incentivare l’uso di prodotti di filiera corta e/o locali. 8.2 Ecoufficio. In ambito lavorativo ed in particolare negli uffici delle pubbliche amministrazioni la produzione dei rifiuti risulta essere elevata. Pertanto è importante prevedere una misura per controllare l’utilizzo di carta o acqua imbottigliata e ridurre in tale senso il rifiuto cartaceo e plastico. In questo caso con il termine “eco ufficio” si intende indicare la struttura che opera prendendo in considerazione misure idonee a preservare la produzione di rifiuto. 8.3 Incentivazione delle politiche sulla prevenzione della produzione dei rifiuti nelle ludoteche. La misura consiste nel coinvolgere le Ludoteche comunali ad introdurre nel programma delle proprie attività la sensibilizzazione sulla tematica della prevenzione della produzione dei rifiuti. 9.1 Comportamenti responsabili nelle festività. Tale misura riguarda la sensibilizzazione dell’utenza per condurre, nelle festività, comportamenti responsabili nell’indirizzo della prevenzione della produzione dei rifiuti. Un esempio può essere l’acquisto dell’albero di natale o dei regali stessi promuovendo l’eliminazione delle confezioni regalo, la riduzione dei rifiuti legati alla preparazione/consumazione di pasti. 9.2 Percorsi di educazione ambientale. L’educazione ambientale è uno strumento fondamentale per diffondere nelle nuove generazioni la cultura del rispetto dell'ambiente e di un uso responsabile delle risorse. 9.3 Iniziative a sostegno del compostaggio. Si osserva come la pratica del compostaggio domestico necessiti di abitazioni dotate di orto o giardino, pertanto gli sforzi dovrebbero essere rivolti verso quelle zone a minor densità abitativa e con presenza di orti e giardini, in particolare nelle zone periferiche delle città piuttosto che nei centri urbani. 9.4 Iniziative a sostegno del compostaggio degli scarti alimentari delle mense. Con tale misura si vuole promuovere la pratica del compostaggio attraverso l’installazione di apposite macchine elettromeccaniche di piccole dimensioni all’interno delle mense. 10.1 Adesione a protocollo per il ”negozio sostenibile”. Il progetto è finalizzato a promuovere ed estendere sul territorio regionale iniziative di tipo volontario in collaborazione tra pubblica amministrazione e associazioni di volontariato. Tali azioni rivestono notevole valore sociale, economico ed educativo, unendo aspetti di qualificazione delle attività di recupero e riutilizzo dei beni usati, aspetti di attenzione sociale per un diverso uso delle risorse e una nuova cultura dei consumi. Progetti di questo tipo possono anche offrire concrete prospettive e sbocchi lavorativi e produrre utili economici destinati a finanziare attività di tipo educativo o altre attività promosse dalle organizzazioni di volontariato. Nel contempo, è possibile Pagina 14 / 17 prevedere l’organizzazione di attività di tipo didattico educativo, anche in collaborazione con attività artigianali e produttive, per la raccolta di materiali di scarto (carta cartone-ceramica-coloricordame-cuoio-gomma- legno ecc....) e il loro riutilizzo da parte di nidi e scuole d’infanzia, scuole elementari, scuole medie, istituti superiori, associazioni educative e culturali, centri diurni per anziani, centri disabili, centri sociali, ecc.). 11.1 Sinergia tra le Università ed il settore Industriale. Tale misura intende creare un tessuto di scambio di informazioni e collaborazione tra il mondo universitario, per ciò che concerne la ricerca scientifica, e il settore industriale che progetta, realizza ed inserisce nel mercato il bene. 11.2 Creazione di una banca dati dei beni ecologica. L’intenzione della presente misura è quella di fornire una banca dati circa tutti i beni prodotti dal settore industriale in modo da poter evidenziare quelli prodotti in maniera ecologica. In particolare si vuole porre l’attenzione sui beni: • prodotti da attività di Life Cycle Assessment (Valutazione del Ciclo di Vita); • con basso impatto ambientale; • con possibilità di uso multiplo. b) MISURE SPECIFICHE CHE POSSONO INCIDERE SULLA PRODUZIONE DI DETERMINATE TIPOLOGIE DI RIFIUTI 1.1 Protocollo d’Intesa con il settore industriale per la produzione di imballaggi in materiale biodegradabile o riutilizzabili. Poiché la produzione di imballaggi rappresenta un’importante aliquota della produzione rifiuti, in tale sede è presa in considerazione una misura specifica per la produzione di imballaggi in materiale biodegradabile e/o riutilizzabili in modo da poter prolungare la vita utile del bene. 2.1 Prevenzione della produzione dei rifiuti nella grande distribuzione organizzata. Il soggetto destinatario di tale misura è la grande distribuzione organizzata in quanto da essa è generata n’ingente quantitativo di rifiuto. In tale sede si propone di istituire un protocollo d’intesa tra la Regione Lazio e la grande distribuzione al fine di attuare delle azioni volte alla prevenzione della produzione del rifiuto. Pagina 15 / 17 3.1 Gruppi di acquisto sostenibile. I gruppi di acquisto sostenibile consistono in raggruppamenti di persone finalizzati ad acquistare all’ingrosso beni che successivamente dividono tra loro in funzione delle necessità. I beni, solitamente alimentari, hanno così un ridotto contenuto di imballaggi. In genere il gruppo manifesta una maggiore sensibilità verso le tematiche ambientali. 3.2 Vendita dei prodotti sfusi. L’azione promuove la vendita all’utenza di prodotti sfusi quali ad esempio la pasta, i detersivi, le bevande, etc. L’intervento può essere realizzato mediante l’adozione di accordi di programma tra Regione Lazio e la grande distribuzione. 3.3 Incentivazione all’utilizzo dell’acqua del rubinetto e delle casette dell’acqua. L’utilizzo di acqua minerale imbottigliata è legata alla produzione di rifiuto da imballaggio in plastica/vetro. Pertanto la misura si pone l’obiettivo di ridurre il quantitativo di rifiuto da imballaggio intervenendo sull’utilizzo dell’acqua da parte degli utenti. 3.4 Vuoti a rendere. Tale misura interviene nel settore degli imballaggi. Pertanto si vuole in ambito regionale promuovere i vuoti a rendere utilizzati da parte dell’utente in sostituzione degli usuali contenitori e imballaggi. 4.1 Promozione buone pratiche per la riduzione della produzione dei rifiuti inerti. I rifiuti provenienti dalle demolizioni e costruzioni di manufatti e infrastrutture sono caratterizzati da una composizione variabile e presentano caratteristiche diverse in funzione dell’origine del rifiuto e della tipologia dell’edilizia coinvolta. La suddivisione del rifiuto in classi omogenee può avvenire preventivamente alla demolizione nell’ipotesi di demolizione selettiva. Obiettivo della misura è la definizione di buone pratiche per la gestione dei cantieri edili al fine di una minore produzione di rifiuti inerti. 5.1 Contenimento dell’utilizzo di buste per la spesa in polietilene attraverso l’introduzione di borse riutilizzabili, biodegradabili o di cestelli asportabili e riutilizzabili. Obiettivo principale dell’intervento è la riduzione della produzione di rifiuti con particolare riferimento alle buste in polietilene in quanto di difficile recupero se non da un punto di vista energetico. A tale fine l’intervento propone la possibilità di offrire al consumatore tipologie alternative di buste/contenitori per la spesa, in sostituzione di quelli tradizionali in polietilene, di Pagina 16 / 17 tipo riutilizzabile o biodegradabile, che consenta una effettiva riduzione dei quantitativi di materia plastica immessi nel circuito dei rifiuti. 6.1 Donazione di vecchi computer per le associazioni di volontariato e per le scuole. I vecchi computer dismessi delle pubbliche amministrazioni, se ancora funzionanti, possono essere donati ad associazioni di volontariato o a scuole per far sì che il bene venga riutilizzato e prolunghi la sua vita ritardando nel tempo la generazione di rifiuto. Qualora i computer non fossero funzionanti essi possono essere utilizzati per esercitazioni di montaggio/smontaggio presso istituti tecnici informatici. Si tratta di un percorso di recupero dei computer usati derivati degli Uffici della pubblica amministrazione attraverso una campagna di informazione, sensibilizzazione. 7.1 Pannolini riutilizzabili. Molti genitori vorrebbero utilizzare i pannolini lavabili in quanto garantiscano un ottimo grado di traspirazione e ossigenazione della pelle, ma ritengono che il tempo necessario per lavarli ed asciugarli sia poco compatibile con la vita frenetica della società attuale. Pertanto, con tale misura si vogliono creare le condizioni per agevolare la gestione dei pannolini lavabili. 8.1 Recupero dei prodotti freschi invenduti ed in scadenza. I prodotti freschi che, se invenduti, devono per legge essere ritirati dal mercato e divengono pertanto rifiuto. A tale fine diverse sono le azioni intraprese direttamente dai rivenditori i quali all’avvicinarsi della data di scadenza propongono offerte per attirare l’acquirente. Tuttavia non sempre tutti i prodotti riescono ad essere venduti. Pertanto, con tale misura si vuole incentivare la donazione dei prodotti freschi non venduti che andrebbero in scadenza alle associazioni che svolgono attività nel sociale rivolte a persone in difficoltà facendo risparmiare ai venditori i costi dello smaltimento. 8.2 Incentivazione di punti vendita a "Km 0". Con tale misura si vuole disincentivare il trasporto delle merci alimentari dal produttore al consumatore in quanto troppo spesso gli alimenti, soprattutto per quanto riguarda la frutta e la verdura, maturano durante tali spostamenti. La misura prevede la realizzazione o l’adeguamento di strutture per l’organizzazione di appositi mercati settimanali dove i produttori di beni alimentari hanno un apposito spazio di vendita. Pagina 17 / 17 REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEC63 PROPOSTA N. 17217 GIUNTA REGIONALE DEL DEL 14/10/2014 10/10/2014 STRUTTURA Direzione Regionale: PROPONENTE PROGRAM. ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO Area: Prot. n. ___________________ del ___________________ OGGETTO: Schema di deliberazione concernente: Patto di stabilità regionale orizzontale 2014: adozione dell'articolato per l'attuazione del patto di stabilità regionale orizzontale 2014 e approvazione delle variazioni degli obiettivi programmatici relativi all'esercizio finanziario 2014 degli enti locali del Lazio in materia di patto di stabilità interno. (ZAZZARA CHIARA) ___________________________ L' ESTENSORE ASSESSORATO (PAOLA PIZZICANNELLA) ___________________________ IL RESP. PROCEDIMENTO ___________________________ IL DIRIGENTE RESPONSABILE (M. MARAFINI) ___________________________ IL DIRETTORE REGIONALE ___________________________ POLITICHE DEL BILANCIO, PATRIMONIO E DEMANIO (Sartore Alessandra) ___________________________ L'ASSESSORE PROPONENTE DI CONCERTO ___________________________ IL DIRETTORE ___________________________ L' ASSESSORE ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE COMMISSIONE CONSILIARE: ___________________________ IL DIRETTORE ___________________________ L' ASSESSORE X VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA: IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO Data dell' esame: con osservazioni senza osservazioni ___________________________ 13/10/2014 - prot. 699 Data di ricezione ______________________ SEGRETERIA DELLA GIUNTA ISTRUTTORIA: Pagina 1 / 6 ____________________________________ IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO ____________________________________ IL DIRIGENTE COMPETENTE ____________________________________ IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA ____________________________________ IL PRESIDENTE Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI Oggetto: Patto di stabilità regionale orizzontale 2014: adozione dell’articolato per l’attuazione del patto di stabilità regionale orizzontale 2014 e approvazione delle variazioni degli obiettivi programmatici relativi all’esercizio finanziario 2014 degli enti locali del Lazio in materia di patto di stabilità interno. LA GIUNTA REGIONALE SU PROPOSTA dell’Assessore alle Politiche del Bilancio, Patrimonio e Demanio; VISTA la legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, e successive modificazioni, recante modifiche al Titolo V, parte seconda, della Costituzione; VISTO l’art. 117 della Costituzione; VISTO lo Statuto della Regione Lazio; VISTA la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6, e successive modificazioni, concernente “Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale regionale”; VISTO il regolamento 6 settembre 2002, n. 1, e successive modificazioni, concernente “Regolamento di Organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta Regionale”; VISTA la legge regionale 20 novembre 2001, n. 25, e successive modificazioni, concernente “Norme in materia di programmazione, bilancio e contabilità della Regione”; VISTA la legge regionale 29 aprile 2013, n. 2, concernente “Legge finanziaria regionale per l’esercizio 2013”; VISTA la legge regionale 30 dicembre 2013, n. 13, concernente “Legge di stabilità regionale 2014”; VISTA la legge regionale 30 dicembre 2013, n. 14, concernente “Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2014 - 2016”; VISTA la legge 5 maggio 2009, n. 42, e successive modificazioni, concernente “Delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell'articolo 119 della Costituzione”; VISTA la legge 13 dicembre 2010, n. 220 (legge di stabilità 2011), recante “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato”, come modificata dal decreto legge 29 dicembre 2010, n. 225, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10; VISTA la legge 12 novembre 2011, n. 183 (legge di stabilità 2012), recante “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato”, e successive modificazioni; VISTA la legge 24 dicembre 2012, n. 228 (legge di stabilità 2013), recante “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato”, e successive modificazioni; Pagina 2 / 6 VISTA la legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilità 2014), recante “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato”, e successive modificazioni; VISTO il decreto legge 6 luglio 2012, n. 95, recante “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini, nonché misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore bancario”, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135; VISTO il decreto legge 8 aprile 2013, n. 35, recante “Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di versamento di tributi degli enti locali”, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 giugno 2013, n. 64; VISTO il decreto legge 24 aprile 2014, n. 66, recante “Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale”, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89; CONSIDERATO che, ai sensi dell’art. 117 della Costituzione, il coordinamento della finanza pubblica rientra tra le funzioni di competenza concorrente dello Stato e delle Regioni; VISTO l’art. 17, comma 1, lettera c), della Legge n. 42/2009, che prevede “… principi e criteri direttivi: assicurazione degli obiettivi sui saldi di finanza pubblica da parte delle regioni che possono adattare, previa concertazione con gli enti locali ricadenti nel proprio territorio regionale, le regole e i vincoli posti dal legislatore nazionale, differenziando le regole di evoluzione dei flussi finanziari dei singoli enti in relazione alla diversità delle situazioni finanziarie esistenti nelle diverse regioni”; VISTO l’art. 12, comma 1, lettera l), della Legge n. 42/2009, che prevede “… la legge statale, nell'ambito della premialità ai comuni e alle province virtuosi, in sede di individuazione dei principi di coordinamento della finanza pubblica riconducibili al rispetto del patto di stabilità e crescita, non possa imporre vincoli alle politiche di bilancio degli enti locali per ciò che concerne la spesa in conto capitale limitatamente agli importi resi disponibili dalla regione di appartenenza dell'ente locale o da altri enti locali della medesima regione”; VISTO l’art. 1, comma 141, della legge n. 220/2010, che prevede: “A decorrere dall'anno 2011, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano possono, per gli enti locali del proprio territorio, integrare le regole e modificare gli obiettivi posti dal legislatore nazionale, in relazione alla diversità delle situazioni finanziarie esistenti, fermi restando le disposizioni statali in materia di monitoraggio e di sanzioni e l'importo dell'obiettivo complessivamente determinato in applicazione dei commi da 87 a 124 per gli enti locali della regione. Le disposizioni del presente comma sono attuate sulla base dei criteri stabiliti con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze, d'intesa con la Conferenza unificata.”; VISTO l’art. 1, comma 142, della legge n. 220/2010, come modificato dall’art. 4, comma 12-ter, del decreto legge n. 16/2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 44/2012, che prevede “Ai fini dell'applicazione del comma 141 ogni regione definisce e comunica agli enti locali il nuovo obiettivo annuale del patto di stabilità interno, determinato anche sulla base dei criteri stabiliti in sede di Consiglio delle autonomie locali. La regione Pagina 3 / 6 comunica altresì al Ministero dell'economia e delle finanze, entro il termine perentorio del 31 ottobre di ciascun anno, con riferimento a ciascun ente locale, gli elementi informativi occorrenti per la verifica del mantenimento dell'equilibrio dei saldi di finanza pubblica. Per l'esercizio 2011, il termine per la comunicazione è fissato al 31 ottobre 2011.”; VISTO il Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, I.GE.P.A., del 6 ottobre 2011, n. 0104309, concernente la regionalizzazione orizzontale del patto di stabilità interno di cui all’articolo 1, commi 141 e 142, della legge 13 dicembre 2010, n. 220; VISTO l’art. 31, comma 1, della legge 12 novembre 2011, n. 183 (Legge di stabilità 2012), il quale prevede che, a decorrere dall’anno 2013, i comuni con popolazione compresa tra 1.001 e 5.000 abitanti concorrono alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica; CONSIDERATO che con quanto disposto dall’art. 1, commi 141 e 142, della legge 13 dicembre 2010, n. 220, si dà attuazione al c.d. patto di stabilità regionale orizzontale, tramite il quale gli enti locali del territorio regionale possono mettere a disposizione propri spazi finanziari, da ripartire, attraverso la regia della Regione e sulla base di criteri stabiliti in sede di Consiglio delle Autonomie locali, a favore di altri enti locali del territorio regionale; CONSIDERATO che l’art. 4, comma 2, della legge regionale 29 aprile 2013, n. 2, concernente “Legge finanziaria regionale per l’esercizio 2013”, prevede che la Regione, qualora ne ricorrano le condizioni, possa adottare per gli enti del proprio territorio il patto di stabilità regionalizzato, stabilendo, inoltre, che la rimodulazione degli obiettivi programmatici degli enti locali è approvata con deliberazione di Giunta regionale, su proposta dell’Assessore competente in materia di bilancio, sentita la commissione consiliare competente; TENUTO CONTO che la Regione Lazio intende attuare, per l’esercizio finanziario 2014, il patto di stabilità regionale orizzontale ai sensi dell’art. 1, commi 141 e 142, della legge n. 220/2010; TENUTO CONTO dell’incontro tenutosi, in data 2 ottobre 2014, tra l’Assessore alle Politiche del Bilancio, Patrimonio e Demanio e le Associazioni rappresentative delle autonomie locali, all’esito del quale è stata elaborata la proposta di articolato per l’attuazione del patto di stabilità regionale orizzontale 2014, di cui all’allegato “Articolato per l’attuazione del Patto di stabilità regionale orizzontale 2014”, trasmessa al Consiglio delle Autonomie Locali del Lazio per il seguito di competenza con nota dell’Assessore alle Politiche del Bilancio, Patrimonio e Demanio, prot. n. 1579/SP del 7 ottobre 2014; CONSIDERATO che il Consiglio delle Autonomie Locali del Lazio, mediante deliberazione adottata dalla Delegazione per la concertazione in data 8 ottobre 2014, ha approvato la proposta di articolato, di cui all’allegato “Articolato per l’attuazione del Patto di stabilità regionale orizzontale 2014”, che forma parte integrante e sostanziale della presente deliberazione; Pagina 4 / 6 PRESO ATTO che agli artt. 3 e 4 del predetto articolato vengono, rispettivamente, definiti gli spazi finanziari ceduti dai comuni, per un ammontare complessivo pari ad euro 3.634.000,00, e quelli complessivamente richiesti dai Comuni e dalle Province per un ammontare complessivo pari ad euro 83.433.000,00; TENUTO CONTO dell’art. 4 dell’“Articolato per l’attuazione del Patto di stabilità regionale orizzontale 2014”, in base al quale verranno soddisfatte, proporzionalmente alle istanze pervenute alla Regione (in misura pari all’87,99%), esclusivamente le richieste dei Comuni con popolazione da 1.001 a 5.000 abitanti e dettagliate all’allegato 3; PRESO ATTO che l’art. 5 dell’“Articolato per l’attuazione del Patto di stabilità regionale orizzontale 2014” stabilisce che ai comuni che prevedono di conseguire, nell’anno di riferimento, un differenziale positivo o negativo, rispetto all’obiettivo predeterminato, viene riconosciuto, nel biennio successivo all’anno in cui cedono gli spazi finanziari, per effetto del patto regionale orizzontale, una modifica migliorativa o peggiorativa del loro obiettivo, commisurata al valore degli spazi finanziari ceduti o acquisiti, fermo restando l’obiettivo complessivo a livello regionale, secondo le modalità definite nell’allegato 4 del predetto articolato; VISTE le variazioni degli obiettivi programmatici 2014 degli enti locali del Lazio, a seguito dell’attuazione del patto di stabilità regionale orizzontale 2014, nonché le variazioni compensative degli spazi finanziari nel biennio successivo, riportate nell’allegato 4 dell’“Articolato per l’attuazione del Patto di stabilità regionale orizzontale 2014”, che forma parte integrante e sostanziale della presente deliberazione; TENUTO CONTO che il presente atto è soggetto al parere della Commissione Consiliare competente ai sensi dell’art. 4, comma 2, della legge regionale 29 aprile 2013, n. 2; ACQUISITO il parere favorevole, a maggioranza dei presenti, espresso dalla Commissione Consiliare IV nella seduta del ; DELIBERA le premesse che precedono costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione; 1) di adottare l’articolato per l’attuazione del patto di stabilità regionale orizzontale per l’anno 2014, di cui all’allegato “Articolato per l’attuazione del Patto di stabilità regionale orizzontale 2014”, che forma parte integrante e sostanziale della presente deliberazione; 2) di approvare le variazioni da apportare agli obiettivi programmatici di ciascun ente locale del Lazio nell’esercizio finanziario 2014, e le variazioni compensative nel biennio successivo, così come indicate nell’allegato 4 dell’“Articolato per l’attuazione del Patto di stabilità regionale orizzontale 2014”, che forma parte integrante e sostanziale della presente deliberazione; 3) di comunicare, entro il termine perentorio del 31 ottobre 2014, al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, I.GE.P.A., ai sensi dell’art. Pagina 5 / 6 1, comma 142, della legge 13 dicembre 2010, n. 220 (legge di stabilità 2011), con riferimento a ciascun ente e a ciascun anno del triennio di riferimento, gli elementi informativi per la verifica del mantenimento dell’equilibrio dei saldi di finanza pubblica; 4) di comunicare le variazioni degli obiettivi programmatici, per effetto dell’attuazione del patto di stabilità regionale orizzontale 2014, per ciascun ente interessato e per ciascuno anno del triennio di riferimento, all’UPI regionale (Unione delle Province d’Italia regionale), all’ANCI regionale (Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia regionale), all’ARALL (Associazione Regionale delle Autonomie Locali del Lazio); 5) di comunicare a tutti gli enti locali del Lazio interessati le variazioni degli obiettivi programmatici per effetto dell’attuazione del patto di stabilità regionale orizzontale 2014. La presente deliberazione verrà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio. Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il suesteso schema di deliberazione, che risulta approvato all’unanimità. Il presente atto non comporta oneri a carico del bilancio regionale. Pagina 6 / 6 REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. PROPOSTA N. 17573 GIUNTA REGIONALE DEL DEL 16/10/2014 STRUTTURA Direzione Regionale: PROPONENTE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA PRODUTTIVE Area: ECONOMIA DEL MARE Prot. n. ___________________ del ___________________ OGGETTO: Schema di deliberazione concernente: Proposta di Legge concernente: "Disposizioni relative all'utilizzazione del demanio marittimo per finalità turistico-ricreative Modifiche alla legge regionale 6 agosto 2007, n.13 (organizzazione del sistema turistico laziale. Modifica alla legge regionale 6 agosto 1999, n. 14 "organizzazione delle funzioni a livello regionale e locale per la realizzazione del decentramento amministrativo" e successive modifiche)". (SCOPPOLA PAOLO VALERIO) ___________________________ L' ESTENSORE ASSESSORATO (LORETI RENATO) ___________________________ IL RESP. PROCEDIMENTO (G.M. IADAROLA) ___________________________ IL DIRIGENTE RESPONSABILE (R. BELLOTTI) ___________________________ IL DIRETTORE REGIONALE ___________________________ SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE (Fabiani Guido) ___________________________ L'ASSESSORE PROPONENTE DI CONCERTO ___________________________ IL DIRETTORE ___________________________ L' ASSESSORE ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE COMMISSIONE CONSILIARE: ___________________________ IL DIRETTORE ___________________________ L' ASSESSORE X VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA: IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO Data dell' esame: con osservazioni senza osservazioni SEGRETERIA DELLA GIUNTA ___________________________ Data di ricezione: 24/10/2014 prot. 734 ISTRUTTORIA: Pagina 1 / 3 ____________________________________ IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO ____________________________________ IL DIRIGENTE COMPETENTE ____________________________________ IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA ____________________________________ IL PRESIDENTE Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI OGGETTO: Proposta di Legge concernente: “Disposizioni relative all’utilizzazione del demanio marittimo per finalità turistico-ricreative - Modifiche alla legge regionale 6 agosto 2007, n.13 (organizzazione del sistema turistico laziale. Modifica alla legge regionale 6 agosto 1999, n. 14 “organizzazione delle funzioni a livello regionale e locale per la realizzazione del decentramento amministrativo” e successive modifiche)”. LA GIUNTA REGIONALE SU PROPOSTA dell’Assessore per lo Sviluppo Economico e le Attività Produttive; VISTO lo Statuto della Regione Lazio; VISTA la legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, recante “Modifiche al Titolo V della parte II della Costituzione” e successive modifiche; RILEVATO che le modifiche apportate con la suddetta legge costituzionale n. 3/2001 pongono in capo alle Regioni la potestà legislativa in materia di Turismo; VISTA la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6 “Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale regionale” e successive modifiche ed integrazioni; VISTO il regolamento regionale 6 settembre 2002, n. 1 “Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta Regionale” e successive modifiche ed integrazioni; VISTA la legge regionale 6 agosto 1999, n. 14 concernente l’organizzazione delle funzioni a livello regionale e locale per la realizzazione del decentramento amministrativo e successive modificazioni; VISTA la legge regionale 6 agosto 2007, n. 13 concernente “Organizzazione del sistema turistico laziale. Modifiche alla legge regionale 6 agosto 1999, n. 14 (Organizzazione delle funzioni a livello regionale e locale per la realizzazione del decentramento amministrativo) e successive modificazioni; VISTA la legge regionale 14 luglio 2014, n. 7 concernente “Misure finalizzate al miglioramento della funzionalità della Regione: Disposizioni di razionalizzazione e di semplificazione dell'ordinamento regionale nonché interventi per lo sviluppo e la competitività dei territori e a sostegno delle famiglie”; RITENUTO OPPORTUNO procedere, nell’ambito di un generale processo di trasferimento di funzioni e compiti amministrativi, ad un riassetto delle funzioni amministrative tra Province e Comuni; TENUTO CONTO che le funzioni in materia di demanio marittimo con finalità turistico – ricreative rientrano tra quelle “conferite alle Regioni ai sensi dell’articolo 105 del D. Lgs. 112/98; CONSIDERATO che le stesse sono state successivamente delegate ai Comuni e che pertanto rientra tra i poteri della Regione, ai sensi della vigente normativa, adottare atti di indirizzo e di coordinamento; RILEVATA l’esigenza di semplificare e riorganizzare l’assetto normativo per l’utilizzazione del Demanio Marittimo per finalità turistico-ricreative nelle more dell’adozione del Piano di Utilizzazione delle Aree del Demanio Marittimo Regionale; Pagina 2 / 3 VISTA la relazione dell’Assessore proponente; VISTO il testo della proposta di legge regionale, formulato ai sensi dell’art. 65 - comma 5bis del regolamento regionale 6 settembre 2002, n. 1, in raccordo con l’Ufficio Legislativo del Segretariato Generale, che è allegato e forma parte integrante della presente deliberazione; RITENUTO OPPORTUNO, per quanto sopra specificato, adottare e sottoporre all’esame del Consiglio Regionale l’allegata proposta di legge regionale concernente “Disposizioni relative all’utilizzazione del demanio marittimo per finalità turistico-ricreative - Modifiche alla legge regionale 6 agosto 2007, n.13 (organizzazione del sistema turistico laziale. Modifica alla legge regionale 6 agosto 1999, n. 14 “organizzazione delle funzioni a livello regionale e locale per la realizzazione del decentramento amministrativo” e successive modifiche)”, che consta di cinque articoli (All.1); DELIBERA di adottare e sottoporre all’esame del Consiglio Regionale l’allegata proposta di legge regionale concernente: Disposizioni relative all’utilizzazione del demanio marittimo per finalità turisticoricreative - Modifiche alla legge regionale 6 agosto 2007, n.13 (organizzazione del sistema turistico laziale. Modifica alla legge regionale 6 agosto 1999, n. 14 “organizzazione delle funzioni a livello regionale e locale per la realizzazione del decentramento amministrativo” e successive modifiche)”, che consta di cinque articoli (All.1), che costituisce parte integrante e sostanziale della presente deliberazione. Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il suesteso schema di deliberazione che risulta approvato all’unanimità. Pagina 3 / 3 Proposta di legge regionale concernente: “Disposizioni relative all’utilizzazione del demanio marittimo per finalità turistico-ricreative. Modifiche alle legge regionale 6 agosto 2007, n. 13 (Organizzazione del sistema turistico laziale. Modifiche alla legge regionale 6 agosto 1999, n. 14 “Organizzazione delle funzioni a livello regionale e locale per la realizzazione del decentramento amministrativo” e successive modifiche) e successive modifiche” Art. 1 (Modifiche all’articolo 52 della l.r. 13/2007) 1. Le lettere b) e c) del comma 1 dell’articolo 52 della l.r. 13/2007 sono sostituite dalle seguenti: “b) spiagge libere con servizi; c) spiagge libere;”. Art. 2 (Sostituzione dell’articolo 53 della l.r. 13/2007) 1. L’articolo 53 della l.r. 13/2007 è sostituito dal seguente: “Art. 53 (Esercizio delle attività oggetto di concessione ) 1. L’esercizio dell’attività oggetto della concessione è subordinato alla presentazione della SCIA allo sportello unico per le attività produttive (SUAP), ove costituito, ovvero alla competente struttura, del comune concedente. 2. La SCIA contiene, in particolare, indicazioni riguardanti l’ubicazione della struttura e il periodo di apertura ed è corredata dalle dichiarazioni sostitutive comprovanti il possesso, da parte del titolare, dei requisiti prescritti ai sensi della normativa vigente, ivi compresi quelli inerenti la somministrazione di alimenti e bevande. 3. E’ fatto obbligo di esporre in modo ben visibile al pubblico una tabella con i prezzi aggiornati.”. Art. 3 (Modifiche all’articolo 55 della l.r. 13/2007) 1. All’articolo 55 della l.r. 13/2007 sono apportate le seguenti modifiche: a) al comma 1 le parole “senza la previa dichiarazione d’inizio di attività” sono sostituite dalle seguenti: “ senza la presentazione della SCIA”; b) i commi 2 e 3 sono abrogati; c) al comma 4 le parole “da 500 a 1.000 euro” sono sostituite dalle seguenti: “da 2.000 a 4.000 euro”; d) al primo periodo del comma 6 le parole “di cui ai commi 1,2,3 e 4” sono sostituite dalle seguenti: “di cui ai commi 1 e 4”. Art. 4 (Disposizioni transitorie) 1. La Regione provvede all’adeguamento del regolamento regionale 15 luglio 2009, n. 11 “Disciplina delle diverse tipologie di utilizzazioni delle aree demaniali marittime per finalità turistico-ricreative e classificazione degli stabilimenti balneari” all’articolo 52, comma 1, della l.r.13/2007, come modificato dall’articolo 1 della presente legge, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della stessa. 2. Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del regolamento di cui al comma 1, la Regione, provvede, altresì, all’adozione del Piano regionale di utilizzazione delle aree del demanio marittimo (PUA regionale) di cui all’articolo 46 della l.r. 13/2007 e successive modifiche. 3. Fino alla data di entrata in vigore del PUA regionale, i procedimenti relativi all’approvazione dei piani di utilizzazione degli arenili dei comuni (PUA) sono sospesi. 4 Nelle more dell’approvazione dei PUA in conformità alla normativa e al PUA regionale, i comuni provvedono, con procedure di evidenza pubblica, ferma restando l’acquisizione dei pareri, nulla osta o altri atti di assenso previsti dalla normativa vigente, con particolare riguardo a quella in materia paesaggistico- ambientale e urbanistica, al rilascio di nuove concessioni provvisorie di durata pari alla singola stagione balneare e subordinate al deposito di una cauzione a garanzia della rimozione delle opere al termine di ciascuna stagione balneare. Tali concessioni provvisorie in nessun caso possono precostituire un’aspettativa giuridicamente tutelata in ordine al rilascio di un nuovo titolo concessorio. 5. I comuni nel rilasciare le concessioni di cui al comma 4, sono tenuti, nelle more dell’adozione del PUA regionale, a riservare alla pubblica fruizione una quota pari al cinquanta per cento dell’arenile di propria competenza. Art. 5 (Entrata in vigore) 1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio. REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. PROPOSTA N. 17655 GIUNTA REGIONALE DEL DEL 20/10/2014 STRUTTURA Direzione Regionale: PROPONENTE FORM., RICE. E INNOV., SCUOLA UNIVER., DIR. STUDIO Area: PROGRAMM. DELL'OFF. FORMAT. E DI ORIENTAMENTO Prot. n. ___________________ del ___________________ OGGETTO: Schema di deliberazione concernente: Definizione dello standard professionale e formativo del Tecnico meccatronico delle autoriparazioni, sulla base di quanto stabilito dall'accordo in Conferenza Stato – Regioni del 12 giugno 2014, in attuazione dell'art. 7 della Legge 5 febbraio 1992, n. 122, Disposizioni in materia di sicurezza della circolazione stradale e disciplina dell'attività di autoriparazione e s.m.i. (IZZO GENOVEFFA) ___________________________ L' ESTENSORE ASSESSORATO (IZZO GENOVEFFA) ___________________________ IL RESP. PROCEDIMENTO (A. TOMAI) ___________________________ IL DIRIGENTE RESPONSABILE (P. BOTTARO) ___________________________ IL DIRETTORE REGIONALE ___________________________ FORMAZIONE, RICERCA, SCUOLA, UNIVERSITA (Smeriglio Massimiliano) ___________________________ IL VICE-PRESIDENTE PROPONENTE DI CONCERTO ___________________________ IL DIRETTORE ___________________________ L' ASSESSORE ___________________________ IL DIRETTORE ___________________________ L' ASSESSORE ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE COMMISSIONE CONSILIARE: VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA: IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO Data dell' esame: con osservazioni senza osservazioni ___________________________ 21/10/2014 - prot. 726 Data di ricezione ______________________ SEGRETERIA DELLA GIUNTA ISTRUTTORIA: Pagina 1 / 4 ____________________________________ IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO ____________________________________ IL DIRIGENTE COMPETENTE ____________________________________ IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA ____________________________________ IL PRESIDENTE Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI OGGETTO: Definizione dello standard professionale e formativo del Tecnico meccatronico delle autoriparazioni, sulla base di quanto stabilito dall’accordo in Conferenza Stato – Regioni del 12 giugno 2014, in attuazione dell’art. 7 della Legge 5 febbraio 1992, n. 122, Disposizioni in materia di sicurezza della circolazione stradale e disciplina dell'attività di autoriparazione e s.m.i. LA GIUNTA REGIONALE Su proposta dell’Assessore alla Formazione, Ricerca, Scuola e Università; Visto lo Statuto della Regione Lazio; Vista la Legge Regionale 18 febbraio 2002, n. 6, Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza e al personale regionale e s.m.i.; Visto il Regolamento Regionale 6 settembre 2002, n. 1, Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta Regionale e s.m.i.; Vista la D.G.R. 11 settembre 2012, n. 452 avente per oggetto l’Istituzione di un Repertorio Regionale delle competenze e dei profili formativi. Approvazione Linee di indirizzo e Procedura di aggiornamento; Vista la Legge 5 febbraio 1992, n. 122, Disposizioni in materia di sicurezza della circolazione stradale e disciplina dell'attività di autoriparazione e s.m.i., recante i principi fondamentali di disciplina dell’attività professionale di Tecnico meccatronico delle autoriparazioni, in particolare l’art. 7, comma 2, lettera b), in base al quale il responsabile tecnico deve aver frequentato, con esito positivo, un apposito corso regionale tecnico-pratico di qualificazione, seguito da almeno un anno di esercizio dell’attività di autoriparazione, come operaio qualificato, alle dipendenze di imprese operanti nel settore, nell’arco degli ultimi cinque anni; Vista la Legge 11 dicembre 2012, n. 224, recante Modifica all’articolo 1 della Legge n. 122/1992, concernente la disciplina dell’attività di autoriparazione che, all’articolo 2, prevede che le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano adeguino i programmi e le modalità di svolgimento dei corsi regionali, previa definizione di livelli minimi comuni, mediante accordo in sede di Conferenza Stato-Regioni, sentite le organizzazioni sindacali di categoria maggiormente rappresentative; Considerato che la Legge n. 224/2012 ha modificato significativamente i requisiti tecnici professionali concernenti l’attività di autoriparazione, e che in particolare ha unificato, nella nuova sezione denominata “meccatronica”, le sezioni “meccatronica/motoristica” ed “elettrauto”; Pagina 2 / 4 Vista la Circolare n. 3659/C dell’11 marzo 2013 del Ministero dello Sviluppo economico, avente ad oggetto la Legge 11 dicembre 2012, n.224 – Modifica alla disciplina dell’attività di autoriparazione; Considerato che a seguito della redazione del documento contenente gli elementi minimi comuni per l’organizzazione dei percorsi, da parte delle Regioni e delle Province Autonome, nell’ambito del Gruppo Tecnico Professioni della IX Commissione Istruzione Lavoro Innovazione e Ricerca della Conferenza delle Regioni, sono state recepite le osservazioni da parte delle Associazioni di categoria; Atteso che il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, hanno richiesto ed ottenuto l’equivalenza al percorso di Tecnico meccatronico delle autoriparazioni di due titoli del sistema di IFP (la qualifica di “Operatore alla riparazione dei veicoli a motore” ed il diploma di “Tecnico riparatore dei veicoli a motore”); Visto l’Accordo adottato il 12 giugno 2014 dalla Conferenza Stato - Regioni, che ha approvato lo standard formativo del Tecnico meccatronico delle autoriparazioni e che tali Linee guida, sulla base di elementi minimi condivisi dalle Regioni, disciplinano la definizione, la programmazione e l’organizzazione dei corsi di qualificazione tecnico-professionale di cui all’art. 7, comma 2, lettera b) della L. 122/1992 e s.m.i., finalizzati al conseguimento dell'idoneità professionale; Considerata la necessità di rispondere alla domanda dei fabbisogni localmente rilevati e di favorire lo sviluppo economico e professionale del settore; Considerata l’esigenza di procedere alla regolamentazione dei percorsi formativi di Tecnico meccatronico delle autoriparazioni e, quindi, all’avvio di specifici percorsi formativi che possono essere attivati esclusivamente dagli enti accreditati nel settore di riferimento; Considerato che la definizione degli Standard formativi elaborati ai sensi dell’art. 7, comma 2, lettera b) della legge n. 122 del 5 febbraio 1992 e s.m.i., consente l’integrazione tra il Sistema della Formazione e quello del Lavoro; Rilevata la necessità di attivare i corsi di cui all’art. 7, comma 2, lettera b) della legge n. 122 del 5 febbraio 1992 e s.m.i.; DELIBERA 1) di recepire l’ Accordo adottato dalla Conferenza Stato – Regioni del 12 giugno 2014 in attuazione dell’art. 7 della Legge 5 febbraio 1992, n. 122, Disposizioni in materia di sicurezza della circolazione stradale e disciplina dell'attività di autoriparazione e s.m.i. di cui all’allegato A), Pagina 3 / 4 recante le Linee guida delle Regioni per la qualificazione professionale del Tecnico meccatronico delle autoriparazioni; 2) di approvare lo standard professionale e formativo relativo al Tecnico meccatronico delle autoriparazioni ex art. 7, comma 2, lettera b) della legge 122/1992 e s.m.i., di cui all’allegato B) che costituisce parte integrante e sostanziale della presente deliberazione; La presente deliberazione sarà pubblicata sul B.U.R.L. e sul sito www.regione.lazio.it. Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il suesteso schema di deliberazione che risulta approvato all’unanimità. Pagina 4 / 4 ALLEGATO B Standard professionale e formativo relativo alla formazione del “TECNICO MECCATRONICO DELLE AUTORIPARAZIONI” 1 Standard professionale e formativo del Tecnico meccatronico delle autoriparazioni (Ai sensi dell’art. 2 della legge 11 dicembre 2012, n 224 ) La legge n. 224/2012 ha disposto la modifica della legge 122/1992 in materia di attività di autoriparazioni, individuando le attività di: Premessa A) meccatronica; B) carrozzeria; C) gommista Ai sensi dell’art. 7, comma 2, lettera b), della legge n. 122/1992, come modificata dalla legge 224/2012, la formazione del responsabile tecnico di attività di meccatronica è di competenza delle Regioni e delle Province Autonome di Trento e di Bolzano, che provvedono alla definizione degli standard per la formazione, nonché alla programmazione e organizzazione dei corsi sulla base dei fabbisogni localmente rilevati, nel rispetto degli elementi minimi comuni definiti dal presente documento e sulla base delle disposizioni vigenti in materia di formazione professionale. Figura professionale Il Tecnico meccatronico delle autoriparazioni è in grado di riconoscere le esigenze del cliente, di diagnosticare e pianificare gli interventi necessari ed operare sia sulla parte elettrica ed elettronica che sulla parte meccanica del veicolo in ottemperanza a quanto richiesto dalla legislazione vigente per l’abilitazione all’esercizio dell’attività di meccatronica nelle autoriparazioni. STANDARD PROFESSIONALE DEL TECNICO MECCATRONICO DELLE AUTORIPARAZIONI Nel rispetto di quanto previsto dall’art. 2 della L. 224/2012 e dal conseguente Accordo, si individuano le seguenti competenze articolate in abilità minime e conoscenze essenziali. 1. Effettuare la gestione dell’attività di autoriparazione; 2. Eseguire la diagnosi tecnica e strumentale delle parti meccaniche del veicolo; 3. Effettuare la riparazione e manutenzione delle parti meccaniche; 4. Eseguire la diagnosi tecnica e strumentale degli apparati elettrico/elettronici del veicolo; 5. Effettuare la riparazione e manutenzione degli apparati elettrico/elettronici del veicolo. 2 1. EFFETTUARE LA GESTIONE DELL’ATTIVITÀ DI AUTORIPARAZIONE Abilità minime Conoscenze essenziali Adottare criteri di pianificazione e organizzazione del La sicurezza sul lavoro: normativa, modalità di lavoro; comportamento e gestione sicura del luogo di lavoro; Applicare le normative di sicurezza e ambientali, Normativa di settore; specifiche del settore; Principali riferimenti normativi in materia di Utilizzare le tecniche di comunicazione e relazione con smaltimento dei rifiuti pericolosi dell'officina i clienti per rilevare le informazioni utili a definire lo meccatronica; stato del veicolo; Officina di autoriparazione: strumenti, tecnologie e Applicare tecniche di informazione del cliente per la lavorazioni; cura e il corretto funzionamento del veicolo; Tecniche di ascolto e comunicazione; Applicare tecniche per la preventivazione di costi e tempi Lingua inglese tecnica in ambito elettronico e meccanico (schemi elettrici, elettronici e meccanici) 2. ESEGUIRE LA DIAGNOSI TECNICA E STRUMENTALE DELLE PARTI MECCANICHE DEL VEICOLO Abilità minime Conoscenze essenziali Applicare tecniche e metodi per eseguire il check-up Tecnologia dei veicoli a motore e tecnica motoristica: delle parti meccaniche del veicolo; componentistica, motore, idraulica; Leggere e interpretare i dati ricavati dal check-up sul Tecniche e strumenti per diagnosi avanzate; veicolo per stabilire la diagnosi sullo stato e sul funzionamento delle parti meccaniche; Strumenti di misura e controllo per la verifica di singoli componenti meccanici e per la loro messa a Definire il piano di intervento di sostituzione, punto riparazione, manutenzione e installazione delle parti meccaniche; Individuare strumenti, tecnologie, attrezzature per l’attuazione dell’intervento 3. EFFETTUARE LA RIPARAZIONE E LA MANUTENZIONE DELLE PARTI MECCANICHE Abilità minime Conoscenze essenziali Applicare tecniche, strumenti e materiali per la Attrezzature e tecniche di sostituzione, riparazione, sostituzione, riparazione, manutenzione e installazione manutenzione, installazione e collaudo delle delle parti meccaniche del veicolo; componenti meccaniche; Applicare tecniche e procedure per la verifica e il Principali tipologie di motore; collaudo finale delle parti meccaniche del veicolo; Sistemi di alimentazione, Applicare tecniche e procedure di verifica delle carburazione e lubrificazione; conformità previste da normative tecniche di settore Impianti di trasmissione e frenata; raffreddamento, Sospensioni e organi di direzione 3 4. ESEGUIRE LA DIAGNOSI TECNICA E STRUMENTALE DEGLI APPARATI ELETTRICO/ELETTRONICI DEL VEICOLO Abilità minime Conoscenze essenziali Applicare tecniche e metodi per eseguire il check-up Principi di elettrotecnica, elettronica e logica dei sugli apparati elettrico/elettronici del veicolo; circuiti; Leggere e interpretare i dati ricavati dal check-up sul Strumenti di misura e controllo per la verifica degli veicolo per stabilire la diagnosi sullo stato e sul apparati elettrici/elettronici ; funzionamento degli apparati elettrico/elettronici; Tecniche e strumenti per diagnosi avanzate Individuare tecnologie, strumenti e fasi sequenziali per l’attuazione dell’intervento sugli apparati elettrico/elettronici del veicolo 5. EFFETTUARE LA RIPARAZIONE E MANUTENZIONE DEGLI APPARATI ELETTRICO/ELETTRONICI DEL VEICOLO Abilità minime Conoscenze essenziali Applicare tecniche, strumenti e materiali per la Attrezzatura e tecniche di installazione, manutenzione, sostituzione, riparazione, manutenzione e installazione riparazione e collaudo degli apparati di dispositivi e circuiti degli apparati elettrico/elettronici dei veicoli, di serie ed accessori ; elettrico/elettronici; Principi di funzionamento dei sistemi EOBD, Applicare tecniche e procedure per la verifica e il CANBUS, ABS, ESP; collaudo finale degli apparati elettrico/elettronici del veicolo; Impianto di avviamento e ricarica; Applicare tecniche e procedure di verifica delle conformità previste da normative tecniche di settore Iniezione elettronica; Multiplex, sicurezza passiva; Impianto di A/C climatizzazione STANDARD FORMATIVO DEL TECNICO MECCATRONICO DELLE AUTORIPARAZIONI Percorso standard Durata del percorso Il percorso standard è destinato a chi è in possesso di diploma di scuola secondaria di 1° grado ovvero di titolo di studio conclusivo del secondo ciclo di istruzione e formazione non coerente con la materia della meccatronica. La durata è di 500 ore, di cui 150 ore di tirocinio. Percorsi integrativi I percorsi integrativi sono destinati a chi è in possesso di un titolo di studio conclusivo del secondo ciclo di istruzione e formazione coerente con la materia della meccatronica, al fine di acquisire le ulteriori competenze specifiche. • Durata di 100 ore, di cui il 50% di laboratorio, per chi è in possesso di un coerente titolo di qualifica professionale conseguito nell’ambito dei percorsi di durata triennale previsti dal Sistema di Istruzione e Formazione professionale limitatamente alle competenze non possedute. 4 • Durata di 50 ore, di cui il 50% di laboratorio, per chi è in possesso di un coerente titolo di diploma professionale regionale di Tecnico previsti dal Sistema di Istruzione e Formazione professionale • Durata di 150 ore, di cui il 50% di laboratorio, per chi è in possesso di un attestato di qualifica professionale regionale di Meccanico Riparatore Veicoli a motore, Elettrauto o equivalenti limitatamente alle competenze non possedute. Sarà cura del soggetto accreditato valutare per ogni singolo candidato il possesso della certificazione acquisita al fine dell’inserimento nel percorso integrativo specifico. Percorsi speciali Ai sensi dell’art. 3, comma 2, della legge 11 dicembre 2012 , n. 224, i responsabili tecnici delle imprese già iscritte nel registro delle imprese o nell'albo delle imprese artigiane e abilitate alle attività di meccanica e motoristica o a quella di elettrauto, qualora non siano in possesso di almeno uno dei requisiti tecnico-professionali previsti dalle lettere a) e c) del comma 2 dell'articolo 7 della legge n. 122 del 1992, devono frequentare un percorso formativo, limitatamente alle competenze relative all'abilitazione professionale non posseduta, la cui durata è di almeno di 40 ore di cui almeno il 50% di laboratorio. Percorsi equivalenti Gli attestati di Qualifica professionale triennale del sistema IeFP di “Operatore alla riparazione di veicoli a motore” - indirizzo “Riparazione parti e sistemi meccanici e elettromeccanici dei veicoli a motore”, nonché del Diploma tecnico professionale quadriennale di “Tecnico riparatore dei veicoli a motori”, di cui all’Accordo di Conferenza Stato Regioni del 27 luglio 2011 (Rep. Atti n. 137/CSR), hanno valore di qualificazione professionale di “Tecnico meccatronico delle autoriparazioni”, ai sensi dell’art. 7, comma 2, lett. b) della legge 5 febbraio 1992, n. 122 e ss.mm.ii. Requisiti di accesso al corso Ai fini dell’ammissione al corso di formazione è necessario il possesso dei seguenti requisiti: - età non inferiore a diciotto anni ovvero età inferiore purché in possesso di Qualifica professionale conseguita ai sensi del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226; - diploma di scuola secondaria di 1° grado. Per quanto riguarda coloro che hanno conseguito un titolo di studio all’estero occorre presentare una dichiarazione di valore o un documento equipollente / corrispondente che attesti l’equipollenza di valore con i titoli rilasciati nello Stato di provenienza che attesti il livello di scolarizzazione. Per gli stranieri è inoltre indispensabile una buona conoscenza della lingua italiana orale e scritta, che consenta di partecipare attivamente al percorso formativo. Tale conoscenza deve essere verificata attraverso un test d’ingresso da conservare agli atti dell’ente accreditato. Tutti i requisiti devono essere presentati e verificati dall’ente di formazione prima dell’inizio 5 della frequenza del percorso formativo. In nessun caso sono ammesse deroghe. Soggetti formatori I corsi di qualificazione tecnico-professionale possono essere erogati da soggetti accreditati ai sensi della D.G.R. 968/2007 e s.m.i. per la macrotipologia Formazione Continua o Formazione Superiore – settori di accreditamento codici ISFOL-ORFEO coerenti con il profilo sopradescritto - previa autorizzazione rilasciata ai sensi del Titolo V della legge regionale 25 febbraio 1992, n. 23. Tutti i soggetti formatori devono dimostrare di disporre di docenti in possesso dei titoli previsti dall’art. 12 del Dm 26 gennaio 2011, n. 17 e comprovata esperienza formativa e/o professionale, almeno biennale, nelle aree disciplinari del corso. Frequenza Verifica finale di apprendimento E’ consentito un massimo di assenze pari al 20 % del monte ore complessivo. Superata tale percentuale il discente non potrà essere ammesso a sostenere la prova finale. Al termine del percorso formativo sono ammessi alla prova di verifica coloro che hanno frequentato almeno l’80% delle ore di formazione complessive previste. L’esame è finalizzato a verificare l’acquisizione di tutte le competenze tecnicoprofessionali dello standard professionale di Tecnico meccatronico delle autoriparazioni La prova di verifica deve essere organizzata e gestita secondo i principi di trasparenza e tracciabilità delle procedure nel rispetto della normativa vigente in materia e deve prevedere una prova pratica ed una prova scritta. Al superamento dell’esame finale consegue il rilascio di un attestato di qualifica professionale per Tecnico Meccatronico delle autoriparazioni, ai sensi dell’art. 7, comma 2, lettera b), della legge 5 febbraio 1992, n. 122 e ss.mm.ii. Il mancato superamento della prova di verifica finale non consente il rilascio dell’attestato Tale attestato è valido su tutto il territorio nazionale. Composizione Commissione di verifica finale Certificazione finale La Commissione di esame per la qualifica è composta secondo quanto previsto dall’art. 14 della legge regionale 23/92. Al termine del corso, al candidato che avrà superato la prova finale, sarà rilasciato un attestato di qualifica professionale che dovrà contenere i seguenti elementi minimi: – denominazione del soggetto formatore – titolo del corso – legislazione di riferimento – periodo di svolgimento – dati anagrafici del corsista – firma del soggetto abilitato al rilascio dell’attestato 6 REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEC56 PROPOSTA N. 16175 GIUNTA REGIONALE DEL DEL 30/09/2014 25/09/2014 STRUTTURA Direzione Regionale: PROPONENTE AGENZIA REGIONALE DEL TURISMO Area: PROGRAMMAZ. TURISTICA E INTERVENTI PER LE IMPRESE Prot. n. ___________________ del ___________________ OGGETTO: Schema di deliberazione concernente: Approvazione interventi a sostegno della valorizzazione e promozione turistica in favore di Comuni e istituzioni sociali private del Lazio mediante il ricorso ad Avvisi Pubblici da pubblicare entro il 2014. (TIRATTERRA MARCO) ___________________________ L' ESTENSORE ASSESSORATO (MARCO TIRATTERRA) ___________________________ IL RESP. PROCEDIMENTO (E. CALABRI) ___________________________ IL DIRIGENTE RESPONSABILE (G. BASTIANELLI) ___________________________ IL DIRETTORE REGIONALE ___________________________ PRESIDENZA DELLA GIUNTA REGIONALE (Zingaretti Nicola) ___________________________ IL PRESIDENTE PROPONENTE DI CONCERTO ___________________________ IL DIRETTORE ___________________________ L' ASSESSORE ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE COMMISSIONE CONSILIARE: ___________________________ IL DIRETTORE ___________________________ L' ASSESSORE X VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA: IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO Data dell' esame: con osservazioni senza osservazioni ___________________________ 26/09/2014 - prot. 641 Data di ricezione ______________________ SEGRETERIA DELLA GIUNTA ISTRUTTORIA: Pagina 1 / 3 ____________________________________ IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO ____________________________________ IL DIRIGENTE COMPETENTE ____________________________________ IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA ____________________________________ IL PRESIDENTE Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI Oggetto: Approvazione interventi a sostegno della valorizzazione e promozione turistica in favore di Comuni e istituzioni sociali private del Lazio mediante il ricorso ad Avvisi Pubblici da pubblicare entro il 2014. LA GIUNTA REGIONALE Su proposta del Presidente della Regione Lazio; VISTO lo Statuto della Regione Lazio; VISTA la L.R. n. 6 del 18 febbraio 2002, concernente “Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza e al personale regionale” e successive modificazioni; VISTO il Regolamento Regionale n. 1 del 6 settembre 2001 concernente “Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale” e successive modificazioni; VISTO il Regolamento Regionale n. 5 del 16 giugno 2011, modificato dal Regolamento regionale n. 15 del 9 settembre 2013, che disciplina l’organizzazione dell’Agenzia Regionale del Turismo; VISTA la L.R. n. 13 del 6 agosto 2007, recante norme in materia di “Organizzazione del sistema turistico laziale. Modifiche alla legge regionale 6 agosto 1999, n. 14 (Organizzazione delle funzioni a livello regionale e locale per la realizzazione del decentramento amministrativo)” e successive modifiche con particolare riferimento all’art. 19; VISTA la L.R. n. 14 del 30/12/2013 che approva il bilancio regionale 2014 e la legge di stabilità n. 13 del 30/12/2013 ad essa collegata; CONSIDERATO che è in fase di discussione presso il Consiglio Regionale la proposta di Deliberazione n. 12594 - PD DEC45 del 5/8/2014 inerente l’approvazione del Piano Turistico triennale 2014-2016 della Regione Lazio; CONSIDERATO che si rende necessario ed urgente, nelle more dell’approvazione da parte del Consiglio Regionale del suddetto atto e della successiva adozione da parte della Giunta Regionale del Piano turistico annuale 2014, anticipare la realizzazione di interventi di sostegno, rivolti a promuovere il turismo regionale, anche in considerazione del prossimo evento dell’Expo 2015, iniziativa che avrà inizio a decorrere dal 1 maggio del prossimo anno; RITENUTO pertanto di approvare, in particolare, il sostegno a interventi di valorizzazione e promozione turistica in favore di Comuni e istituzioni sociali private del Lazio mediante il ricorso ad Avvisi Pubblici da pubblicare sul BURL entro il 2014, per gli importi di seguito indicati: € 585.000,00 in favore dei Comuni del Lazio, di cui € 385.000,00 a valere sul capitolo B41900 dell’EF 2014 e € 200.000,00 a valere sul capitolo B43903 dell’EF 2014, che presentano la necessaria disponibilità; Pagina 2 / 3 € 411.000,00 in favore di istituzioni sociali private sul capitolo B41901 dell’EF 2014, che presenta la necessaria disponibilità; RITENUTO dunque di destinare la suddetta somma complessiva di € 585.000,00 ai Comuni del Lazio per la realizzazione e la distribuzione di materiale turistico promo-pubblicitario del territorio di competenza, nonché la somma di € 411.000,00 a istituzioni sociali private del Lazio per la realizzazione di eventi sportivi, in grado di richiamare movimenti turistici sul territorio regionale; ACQUISITO il parere della competente Commissione Consiliare, ai sensi dell’art. 56 comma 2 della L.R. 13/2007, espresso nella seduta del …………… DELIBERA Le premesse formano parte integrante della presente Deliberazione; Di approvare il sostegno ad interventi di valorizzazione e promozione turistica in favore di Comuni e istituzioni sociali private del Lazio, mediante il ricorso ad Avvisi Pubblici da pubblicare sul BURL entro il 2014, prevedendo a tal fine che la somma di € 585.000,00 venga destinata ai Comuni del Lazio per la realizzazione e la distribuzione di materiale turistico promo-pubblicitario del territorio di competenza e che la somma di € 411.000,00 venga assegnata ad istituzioni sociali private del Lazio per la realizzazione di eventi sportivi, in grado di richiamare movimenti turistici sul territorio regionale. La copertura finanziaria sarà assicurata avvalendosi delle risorse disponibili nell’EF 2014 sui seguenti capitoli che presentano la necessaria disponibilità: - B41900 per l’importo di € 385.000,00 (interventi a favore dei Comuni); - B43903 per l’importo di € 200.000,00 (interventi a favore dei Comuni); - B41901 per l’importo di € 411.000,00 (interventi a favore di istituzioni sociali private). Con successivi atti amministrativi la struttura competente dell’Agenzia Regionale del Turismo procederà alla selezione dei progetti pervenuti, a seguito della pubblicazione di apposito Avviso pubblico sul BURL, e all’impegno delle somme ai soggetti beneficiari. L’accantonamento di risorse, a cui non seguirà un impegno proprio nel medesimo esercizio, darà luogo ad una economia di bilancio. La presente deliberazione verrà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio e sul sito www.regione.lazio.it Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il suesteso schema di deliberazione che risulta approvato all’unanimità. Pagina 3 / 3
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