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La diagnosi di Spettro Autistico Lieve e Sindrome di
Asperger negli Adulti. Il RAADS-R
Il RAADS-­‐R: Ritvo Autism and Asperger’s Diagnostic Scale – Revised di Davide Moscone e David Vagni Associazione Spazio Asperger ONLUS, Roma 10/04/2014 [email protected] www.spazioasperger.it Introduzione
Le condizioni dello Spettro Autistico sono caratterizzate da difficoltà socio-­‐
comunicative e modelli ristretti di comportamento e di interessi ( APA, 2013). La variabilità di espressione dei sintomi dell’ASD è sorprendente, un fatto che ha contribuito a continue revisioni e ampliamenti delle definizioni e dei criteri diagnostici dalla descrizione originale di Kanner (1943). I sintomi variano, tra le altre cose, a seconda del livello di funzionamento cognitivo, del sesso, dell’abilità verbale e dell’età. In Gran Bretagna, la prevalenza di adulti autistici non diagnosticati è risultato essere dell’1 % (Brugha et al. 2009) . Questa elevata percentuale è un problema di salute pubblica importante in Inghilterra e sicuramente anche in Italia. La maggior parte dei casi di ASD sono diagnosticati durante l'infanzia e molto sforzo è stato messo nello sviluppo di strategie per la diagnosi precoce. Così molti individui autistici con problemi lievi passano attraverso l'infanzia e l'adolescenza senza ricevere una diagnosi. In un grande studio britannico , Barnard et al . (2001 ) hanno trovato che il 29 % delle persone con autismo ad alto funzionamento e il 46 % di quelli con Sindrome di Asperger non aveva ricevuto questa diagnosi fino alla tarda adolescenza o l’età adulta, visto il ritardo diagnostico che c’è in Italia, è facile pensare che le percentuali, nel nostro paese, siano ancora più elevate. Una ragione di questo è probabilmente il relativo allargamento dei criteri diagnostici, altri motivi possono essere l'alta intelligenza e capacità verbale in grado di compensare e camuffare le difficoltà. Queste ultime possono essere inoltre scambiate per espressioni di altri problemi psichiatrici o psicologici (Gillberg 2002). Altri disturbi psichiatrici e sintomi spesso coesistono con l’ASD (Bejerot e Wetterberg 2008). Le difficoltà possono diventare più pronunciate nella transizione verso l'età adulta, quando le esigenze di autonomia aumentano, mentre le abilità sociali diventano fondamentali per 1 la realizzazione accademica e professionale. Quindi è importante essere in grado di fare una diagnosi di ASD negli adulti. Diversi studi trasversali e longitudinali suggeriscono una tendenza alla riduzione generale dei sintomi in adolescenza e nell'età adulta ( Billstedt et al 2007. Esbensen et al 2009; Shattuck et al. 2007; Kent et al. 2013) . Vi è inoltre evidenza che ci sia un forte rischio di escludere gli adulti ad alto funzionamento attraverso strumenti diagnostici considerati standard per l’autismo (Bölte e Puostka 2000; Fecteau et al 2003; Lord et al 1994; Bastiaansen et al. 2010; Lai et al. 2011). Ci sono diverse difficoltà nella diagnosi di Disturbi dello Spettro Autistico negli adulti. La possibilità di avere i genitori per fornire informazioni sull’infanzia potrebbe non essere possibile, o non essere voluta dal soggetto coinvolto. Quali test esistono per l’autismo lieve negli adulti?
Attualmente esistono solo quattro test che misurano i sintomi autistici negli adulti. • L’Autism Quotient ( AQ , Baron -­‐ Cohen et al . 2001). • L’Aspie-­‐Quiz (Ekblad, 2013) • L’Adult Autism Assesment (AAA , Baron -­‐ Cohen et al . 2005). • La Ritvo Autism and Asperger Diagnostic Scale Revised ( RAADS-­‐R, Ritvo et al. 2011) Mentre sono disponibili diverse scale diagnostiche per bambini e adolescenti con ASD lieve e Sindrome di Asperger, per gli adulti è esistito per molti anni solo l’Autism-­‐Spectrum Quotient (AQ) (Baron-­‐Cohen et al. 2001). I suoi autori sottolineano che è utile per identificare tratti autistici e come strumento di screening, ma non come strumento diagnostico. L’AQ viene inviato al partecipante e compilato in autonomia, a differenza del RAADS-­‐R, che è progettato per essere somministrato da un clinico in ambito clinico. Una scala che è stata pubblicata su rivista con peer-­‐review solo di recente è l’Aspie-­‐Quiz (Ekblad, 2013), questa scala basata sui principi nuovi della neurodiversità presenta una sensibilità e specificità comparabile all’AQ test ed è compilata online. Baron-­‐Cohen et al. (2005) hanno proposto il seguente sistema diagnostico: L’Adult Asperger Assessment (AAA). L’AAA è un buon sistema diagnostico, ma a differenza del RAADS-­‐R è lungo, richiede un’ottima conoscenza dell’autismo ed è strettamente basato sui criteri del DSM-­‐IV. Inoltre pur avendo un’ottima specificità ha una bassa sensibilità escludendo molti dei casi più lievi. Il RAADS-­‐R è l’unica scala che è stata studiata per essere usata a fini diagnostici specificatamente nella popolazione adulta con Disturbo dello Spettro Autistico di grado lieve e Sindrome di Asperger. 2 Qual è la struttura del RAADS-R?
Il RAADS-­‐R contiene 80 affermazioni di cui 16 inverse ed è separato in 4 sottoscale. 1. Interazione sociale —39 domande: 1, 6, 8, 11, 14, 17, 18, 25, 37, 38, 3, 5, 12, 28, 39, 44, 45, 76, 79, 80, 20, 21, 22, 23, 26, 31, 43, 47, 48, 53, 54, 55, 60, 61, 64, 68, 69, 72, 77. 2. Interessi circoscritti —14 domande: 9, 13, 24, 30, 32, 40, 41, 50, 52, 56, 63, 70, 75, 78. 3. Pragmatica —7 domande: 2, 7, 27, 35, 58, 66, 15. 4. Senso-­‐motorio —20 domande: 10, 19, 4, 33, 34, 36, 46, 71, 16, 29, 42, 49, 51, 57, 59, 62, 65, 67, 73, 74. Il RAADS-­‐R è costruito in modo tale che ogni singola domanda differenzi in modo statisticamente significativo l’ASD dalle persone tipiche e dalle altre condizioni psichiatriche (senza ASD) (p<0.0001). Chi può amministrare il RAADS-R?
Il RAADS-­‐R può essere amministrato da psichiatri, neuropsichiatri e psicologi. Dove si compra?
Il test è distribuito gratuitamente e la versione ufficiale in italiano è scaricabile al seguente link. Sono un professionista, mi devo formare?
Non è richiesto un training specifico. Ovviamente la conoscenza del test e delle peculiarità dell’Autismo lieve migliorano le competenze diagnostiche. Il test in italiano è valido?
Davide Moscone, insieme a David Vagni hanno tradotto e revisionato la versione italiana e fatto la back-­translation (con la supervisione di Federica 3 Vasta, traduttrice ed interprete, e di una madrelingua), la versione in italiano che scaricate in questo sito è quella ufficiale e accettata dagli autori della scala originale (Ritvo et al.). Al momento stiamo lavorando per creare una rete di professionisti per uno studio di validazione sulla popolazione italiana, se desideri partecipare scrivici ad [email protected]. È importante ricordare che nessun test diagnostico per l’autismo è stato validato con una norma italiana. Test comunemente usati come l’ADOS, l’ADI il CASD, il GADS, etc. hanno avuto solo la back-­‐translation proprio come il RAADS-­‐R. Se il RAADS-R è l’unico strumento diagnostico validato per
la popolazione ASD lieve e Asperger adulta, allora le
diagnosi fatte con altri strumenti non sono valide?
Non bisogna confondere la validità di un test con la validità di una diagnosi. Le diagnosi psichiatriche e psicopatologiche si basano sul giudizio clinico che anche nel caso dell’autismo è considerato il metro con cui comparare gli strumenti, non viceversa. Uno strumento come il RAADS-­‐R, così come ogni altro strumento è un aiuto all’interno di un assesment che potrebbe comprendere altri test o compiti da svolgere. Quindi essendo un test recente è probabile che molti clinici in Italia sfruttino altri strumenti o scale derivanti dalla loro stessa esperienza nel campo. In ultima analisi il giudizio clinico ha sempre la precedenza ed in quanto tale non dipende dallo strumento utilizzato. Come si somministra il RAADS-R?
Il RAADS-­‐R nasce come strumento di self-­‐report ed è stato poi adattato all’utilizzo come strumento diagnostico (intervista clinica strutturata). Il punteggio ottenuto compilandolo da solo è ovviamente significativo ma non sufficiente per emettere una diagnosi. Al fine di ottenere un valore diagnostico il RAADS-­‐R deve essere compilato dal soggetto esaminato insieme ad un clinico. La situazione ottimale, rispetto a quanto emerge ed è suggerito dagli studi, è quella in cui viene data una copia del test al soggetto ed una copia al clinico. Il clinico legge le diverse affermazioni ed il soggetto esaminato può chiedere spiegazioni e delucidazioni sui singoli item. Nel caso di indecisione o nel caso in cui il clinico abbia dei dubbi sulla veridicità delle risposte è bene chiedere di formulare al soggetto degli esempi di situazioni reali. 4 A chi può essere fatto il RAADS-R? Qual è la popolazione
di riferimento?
Il RAADS-­‐R è stato progettato per aiutare i clinici nella diagnosi di adulti (18 +) con sospetta ASD. È progettato per essere somministrato da clinici in ambito clinico. Non è inteso per essere somministrato per posta o come strumento di screening online. Le domande sono progettate per le persone con QI medio e superiore (QI>80) e con ASD lieve o subclinica. Questi individui spesso sfuggono ai radar diagnostici. Il RAADS-­‐R è stato specificamente progettato per catturare quella popolazione. Il RAADS-­‐R può essere usato anche nel caso in cui si sospetti di altre comorbidità psichiatriche o in persone che già hanno altre diagnosi per comprendere se hanno anche la Sindrome di Asperger o l’Autismo Lieve. Il RAADS-­‐R individua con la stessa efficacia sia uomini che donne ASD e non c’è nessuna differenza significativa nelle risposte. Lo studio internazionale del 2011 sul RAADS-­‐R è stato testato su 201 persone ASD, 72% maschi e 28% femmine. Età media di 31 anni. 19% sposati. Il 45% con diploma superiore, il 45% con diploma universitario ed il 9% con specializzazione post-­‐laurea. QI medio di 119. Quali studi di validazione sono stati fatti sul RAADS-R?
Rispetto al RAADS-­‐R sono stati condotti due ampli studi di validazione. Uno internazionale (Ritvo et al. 2011) comprendente 3 nazioni di lingua anglofona (USA, Gran Bretagna, Australia) ed uno studio svedese (Andersen et al. 2011). Nello studio internazionale i soggetti avevano tutti una precedente diagnosi fatta con l’ADOS o l’ADI ed un QI>80. Ai soggetti è stato fatto anche l’SRS (Bölte et al. 2008). I partecipanti erano 66 autistici, 135 Asperger, 276 soggetti tipici e 302 soggetti con altre condizioni psichiatriche. Lo studio svedese comprendeva 73 Asperger, 2 PDD-­‐NOS a cui era stato fatto o l’ADOS o il DISCO (Wing et al. 2002) o una diagnosi clinica da almeno due clinici indipendenti, e 197 soggetti tipici. Ai partecipanti è stato sottoposto anche l’AQ-­‐test. Qual è l’accuratezza del test?
Lo studio che ha utilizzato il RAADS-­‐R come intervista clinica (Ritvo et al. 2011) ha trovato una sensibilità del 97%, una specificità del 100% e un’affidabilità test-­‐retest r=0.987. Lo studio svedese (Andersen et al. 2011) riporta invece una sensibilità ed una specificità entrambe del 91% ma non è specificato il funzionamento e il QI dei 5 soggetti esaminati (a parte l’esclusione del ritardo mentale, QI>70), ma per quanto riguarda il gruppo di controllo alcuni dei soggetti non sono stati visitati ed hanno completato il questionario da soli, fenomeno che come già detto riduce l’attendibilità del test. Qual è l’accuratezza delle sottoscale?
Tratto da Ritvo et al. 2011. Sottoscale cliniche Variabile Cut-­‐off Media Sensibilità Specificità ASD Interazione 31 66 96.0 96.2 sociale Interessi 15 28 89.6 97.1 circoscritti Pragmatica 4 10 88.6 91.5 Senso-­‐
16 30 85.1 95.2 motorio Totale 65 134 97 100 Fattori Variabile Cut-­‐off Sensibilità Specificità Fattore 1 – 0.13 78.7 93.8 Vicinanza sociale Fattore 2 – 0.34 86.6 95.5 Interessi circoscritti Fattore 3 -­‐ 0.36 71.8 92.5 Senso-­‐
motorio Fattore 4 – 0.17 76.7 74.2 Ansia sociale Accuratezza 96.1 93.3 90.1 90.2 98.5 Accuratezza 86.2 91.1 82.2 75.5 Il RAADS-R è un test conosciuto?
Il RAADS è un test pubblicato per la prima volta nel 2008 e, dopo la sua revisione (RAADS-­‐R), fè stato validato come intervista clinica nel 2011. A partire dal 2011 sono stati pubblicati 95 studi (fonte google scholar), di cui 6 82 solo nel 2013, che hanno usato il RAADS-­‐R come test per selezionare il campione con Disturbo dello Spettro Autistico lieve o Sindrome di Asperger. Perché il RAADS-R è preferibile ad altri test come ad
esempio l’ADOS?
Ricordando che spetta al clinico scegliere gli strumenti che reputa più adatti per fare una diagnosi e che alla fine è il suo giudizio clinico che conta, ci sono diversi motivi per preferire il RAADS-­‐R in adulti in cui si sospetta ASD lieve o Sindrome di Aspeger. • Il RAADS-­‐R è un test studiato appositamente per questa popolazione ed è al momento il test che in questa popolazione ha il più alto livello di specificità e sensibilità. • Pone domande adeguate al livello di sviluppo della persona, in qualche modo soddisfa l’aspettativa del soggetto esaminato che si sente quindi rispettato dal clinico non dovendo fare compiti imbarazzanti che cercano di sondare abilità di basso livello. • È rapido. Il test può essere completato in un’ora, un’ora e mezza. • È gratuito. • È simile nella struttura ad altri test che vengono fatti per altre condizioni psichiatriche, è quindi di più facile accesso a professionisti che non sono specializzati in autismo ma che hanno la necessità di verificare la presenza dello stesso in soggetti in cura per altre condizioni (es. disturbi della condotta alimentare, ansia, schizofrenia, disturbi della personalità). Un test comunemente usato finora negli adulti è l’ADOS modulo 4. Pur essendo considerato il golden standard per la diagnosi dello Spettro Autistico, non è mai stato normato per adulti con Autismo Lieve e Sindrome di Asperger e i pochi studi che hanno sondato la sua validità non sono incoraggianti. Ricordando che il RAADS-­‐R ha una sensibilità dichiarata di 0.97 e una specificità di 1.00, riportiamo di seguito studi condotti sull’ADOS. L’ADOS modulo 4 (quello per adulti verbali) ha un Cut-­‐off di 7 per lo Spettro Autistico e di 10 per l’autismo. • Bastiaansen et al. (2011) hanno riportato confrontando un campione di adulti autistici con QI nella norma bassa (QI medio = 88), schizofrenici, sociopatici e persone tipiche una sensibilità di 0.61 e una specificità di 0.82 usando l’algoritmo standard, ed una sensibilità di 0.71 e una specificità di 0.82 usando un loro algoritmo modificato e abbassando da 7 a 5 il cut-­‐off per lo Spettro. • Lai et al (2011) hanno sottoposto all’ADOS modulo 4, 62 adulti Asperger o Spettro Autistico Lieve con QI nella norma alta (QI medio = 113). La media per i maschi è stata di 7 punti e per le femmine di 4. Pur essendo secondo il giudizio clinico Asperger ed avendo già in 7 passato una diagnosi in tal senso, solo il 57,6% dei maschi ed il 20,7% delle femmine ha ottenuto valori superiori al cut-­‐off nell’ADOS. Questi due studi sono gli unici di cui siamo a conoscenza sull’uso dell’ADOS in adulti con capacità cognitive nella norma ed autismo lieve che non siano autoreferenziali. Se conoscete altri studi che hanno provato a validare l’ADOS o altri strumenti diagnostici in adulti con linguaggio e QI nella norma e ed Autismo Lieve o Sindrome di Asperger, scriveteci ed inviateceli a [email protected]. Il RAADS-R è
dall’Autismo?
in
grado
di
distinguere
l’Asperger
Il RAADS-­‐R non è studiato per distinguere Asperger ed Autismo. Il RAADS-­‐R è studiato per la totalità dello Spettro Autistico Lieve. In uno studio del 2008 (Ritvo et al. 2008b) la differenza media nella risposta alle domande tra Asperger e HFA era significativa solo per 6 item. Lo studio era stato svolto con la prima versione del RAADS e quei sei item corrispondono alle domande del RAADS-­‐R: 7, 43, 66, 70, 72, 73. Questi item (che riportano tutti punteggi più alti nell’autismo) riguardano la difficoltà nella comprensione di metafore, la scarsa tolleranza allo stress sensoriale e il disinteresse sociale. Non è comunque sufficiente per fare una diagnosi differenziale che d'altronde quando si parla di adulti con autismo lieve e QI normale o superiore non risulta di particolare interesse. È importante considerare che le persone con diagnosi di autismo comprese nello studio avevano: QIV>70, completato almeno la scuola superiore (il 26% avevano terminato l’università ed il 16% era sposato), avevano una patente di guida, godevano di buona salute, non c’era evidenza di malattie osservabili ad un esame clinico, non c’era presenza di altre diagnosi dell’Asse I del DSM-­‐
IV-­‐TR e non prendevano droghe o formaci. Il RAADS-R è in grado di distinguere l’ASD lieve da altre
condizioni mentali?
Le persone con altre condizioni psichiatriche tendono ad avere punteggi medi più alti nel RAADS-­‐R ma comunque inferiori al cut-­‐off. Nello studio di Ritvo et al. condotto nel 2011 il test ha correttamente classificato come non autistiche le persone con altre condizioni psichiatriche. Nonostante questo è importante considerare che il RAADS-­‐R non diagnostica altre condizioni oltre all’autismo e visto il grande numero di comorbidità psichiatriche è importante condurre anche altri test generici per verificare l’eventuale presenza di comorbidità con altri disturbi. In ogni caso l’opportunità di una eventuale doppia diagnosi è stabilita dal giudizio clinico dell’esaminatore. 8 Tra gli aspetti di cui tenere conto quando si compila il RAADS-­‐R sono le risposte del tipo “vero solo ora” per quanto riguarda affermazioni legate all’autismo (quindi non per le domande inverse). Questo tipo di risposte andrebbero sempre indagate approfonditamente in quanto possono essere un campanello di allarme per l’eventuale presenza del sopraggiungere con l’età di comorbidità psichiatriche. Come si inserisce il RAADS-R all’interno del DSM-5?
La struttura del RAADS-­‐R è già adatta al DSM-­‐5 in quanto è già in partenza studiato come test per l’ASD lieve. Uno studio recente (Eriksson et al., 2013) basato su una versione ridotta composta da sole 14 domande e usata come self-­‐report ha individuato i criteri del DSM-­‐5 che corrispondono ai 14 item della scala ridotta. È auspicabile fare altrettanto con i restanti item della scala completa. Una nostra proposta è riportata in appendice. Se avete suggerimenti scriveteci ad [email protected] Quali sono i limiti del RAADS-R e le difficoltà che un clinico
può incontrare nel suo utilizzo?
Le scale strutturate come dei self-­‐report hanno delle limitazioni intrinseche: in primo luogo, un soggetto può non capire una domanda, e rispondendo al meglio delle sue capacità, dare una risposta fuorviante. Questo problema è stato eliminato sfruttando la scala per fare un’intervista clinica strutturata in cui il clinico rimane con il soggetto per chiarire eventuali malintesi durante l'amministrazione del RAADS -­‐R . Il secondo è la questione della inconsapevolezza vale a dire , "la negazione" dei sintomi. L’età media dei falsi negativi nello studio del 2011 era di 19,9 anni. Ciascuno di questi sei "falsi negativi" è stato segnalato dai membri delle loro famiglie in quanto investe molte delle sue energie nell’apparire “il più normale possibile". I risultati ANOVA mostrano una correlazione positiva con l'età nei soggetti ASD. I soggetti meno giovani hanno valori più elevati. Le possibili spiegazioni sono: (a) i soggetti più giovani negavano sintomi, (b) i soggetti più giovani hanno ricevuto il trattamento fin dall'infanzia e ora credono di essere " normali ", e (c) tre dei falsi negativi hanno fratelli con autismo a basso funzionamento. Questi soggetti possono vedere se stessi relativamente senza problemi confrontandosi e concettualizzando l’autismo come quello dei fratelli, problema che può presentarsi anche a clinici che hanno esperienza prevalentemente di basso funzionamento. Questo sottolinea l'importanza per i clinici di prestare molta attenzione per i sintomi quando le persone “pretendono di essere normali” e di valutare la deviazione dalla norma prendendo come punto di riferimento le persone tipiche e non gli autistici più gravi. 9 Un altro fattore di confusione è che gli stessi sintomi di ASD segnalati da parte di alcuni soggetti possono essere gravi ed invalidanti per alcuni e lievi per altri. Per esempio, un giovane nello studio del 2011 ha riferito che l'ipersensibilità alle luci e suoni lo rende "completamente socialmente isolato", mentre un altro, segnando gli stessi sintomi, ha detto, "Io vado ai carnevali , al circo, al cinema, mi piace riempirmi di luci e non mi crea problemi stare in mezzo ad esse”. Questo problema può essere evitato con due accorgimenti: a) richiedendo di fare degli esempi ai partecipanti in cui un dato tratto gli ha creato delle difficoltà b) segnando in modo diverso (ad esempio con un punto al posto di una croce) i tratti “lievi” e calcolando poi due punteggi separati. Nel caso in cui il punteggio totale sia una volta sopra ed una volta sotto il cut-­‐off (difficile comunque in quanto la media ASD è molto superiore al cut-­‐off) valutare più a fondo l’utilità di una diagnosi clinica. Ma il RAADS-R diagnostica anche l’autismo sub-clinico?
Per come è costruito, al RAADS-­‐R ottengono punteggi positivi anche i soggetti con autismo sub-­‐clinico. Si definisce subclinica una persona che ha le caratteristiche specifiche dell’autismo e quindi potrebbe ottenere una diagnosi in tal senso, ma non ha significative difficoltà nelle autonomie o nel benessere personale. Ipoteticamente, anche se difficilmente avviene nella pratica clinica, una persona potrebbe superare il cut-­‐off unicamente spuntando item “veri solo quando era giovane”, questo è comunque in linea con quanto riportato nel DSM-­‐5 che evidenzia come una diagnosi in un adulto sia auspicabile anche vedendo sintomi presenti nell’infanzia ma non più presenti (APA, 2013). Per questa ragione è tuttavia necessario, insieme al RAADS-­‐R, svolgere test o un inchiesta clinica al fine di determinare il funzionamento della persona e capire se ci sono difficoltà “lievi” o “subcliniche”. Quali sono gli Item del RAADS-R?
Di seguito riportiamo gli 80 item del RAADS-­‐R. (Le affermazioni seguite da un “*” sono inverse), dopo il punto e virgola è riportato il criterio del DSM-­‐5 corrispondente. I criteri per le domande: 5, 9, 17, 24, 25, 27, 29, 30, 32, 42, 45, 55, 57, 58, 60, 64, 73, 76 sono tratti da Eriksson et al. (2013). Affermazione 1. Sono una persona amichevole: gradevole, gioviale, affettuosa con gli altri *; A3 2. Uso spesso parole o frasi tratte da film e televisione durante le conversazioni; B1 10 3. Sono spesso sorpreso quando gli altri mi dicono che sono stato insensibile o maleducato; A3 4. A volte parlo a voce troppo alta o troppo bassa e non me ne accorgo; A3 5. Spesso non so come comportarmi nelle situazioni sociali; A3 6. Sono capace a mettermi "nei panni degli altri" *; A1 7. A volte ho difficoltà a capire cosa significano frasi come: "sei la luce dei miei occhi"; A1 8. Mi piace parlare solo con le persone che condividono i miei interessi speciali; A1 9. Mi focalizzo sui dettagli invece che sull'idea generale; B3 10. Noto sempre la sensazione fisica che mi da il cibo in bocca. Questo per me è più importante che il sapore; B4 11. Mi mancano i miei migliori amici o la famiglia quando siamo distanti per lungo tempo. *; A3 12. A volte offendo gli altri dicendo quello che penso, anche se non ne ho intenzione; A1 13. Mi piace pensare e parlare solo di quelle poche cose che mi interessano; B3 14. Se devo andare a mangiare al ristorante, preferisco andarci da solo piuttosto che con qualcuno che conosco; A3 15. Non saprei immaginare come sarebbe essere qualcun altro; A1 16. Mi è stato detto che sono goffo o scoordinato; B4 17. Gli altri mi considerano strano e diverso; A3 18. Capisco quando gli amici hanno bisogno di conforto. *; A2 19. Sono ipersensibile alla sensazione tattile causata dai vestiti sulla mia pelle. Come li sento addosso è più importante di come appaiono esteriormente; B4 20. Preferisco copiare il modo in cui certe persono parlano o si comportano. Mi aiuta a sembrare più normale; A3 21. Posso provare una forte ansia se devo parlare con più di una persona contemporaneamente; A1 22. Devo "agire come una persona normale" per accontentare gli altri e farmi accettare; A3 23. Di solito per me è facile conoscere nuove persone. *; A3 24. Mi confonde (perdo il il filo del discorso) quando qualcuno mi interrompe mentre sto parlando di qualcosa per me molto interessante; B1 25. E' difficile per me capire cosa provano le altre persone mentre stiamo parlando; A2 26. Mi piace avere una conversazione con molte persone contemporaneamente, ad esempio a pranzo, a scuola o a lavoro. *; A1 27. Prendo le cose troppo letteralmente, quindi spesso non colgo cosa le persone intendono dire; A1 28. Per me è molto difficile capire il motivo per cui una persona è imbarazzata o gelosa; A1 11 29. Alcuni tessuti comuni che non danno fastidio agli altri, mi procurano molto fastidio quando toccano la mia pelle; B4 30. Mi agito molto quando sono obbligato a cambiare improvvisamente il modo abituale con cui faccio le cose; B2 31. Non ho mai voluto avere o ho sentito il bisogno di una relazione che le altre persone chiamano "intima"; A3 32. Per me è difficile sia iniziare che terminare una conversazione. Sento il bisogno di proseguire finché non ho finito; A1 33. Parlo con un ritmo di voce normale. *; A3 34. Lo stesso suono, colore o tessuto può passare improvvisamente dal provocarmi forti reazioni fisiche o emotive all'essermi indifferente (e viceversa); B4 35. La frase "ti sento dentro" mi provoca una sensazione di disagio; B4 36. A volte il suono di una parola o un rumore acuto possono essere dolorosi per le mie orecchie; B4 37. Sono disponibile a comprendere le ragioni degli altri *; A1 38. Non mi immedesimo emotivamente con i protagonisti dei film e non riesco a provare ciò che loro provano; A1 39. Non so capire quando qualcuno sta flirtando con me; A2 40. Sono in grado di visualizzare nei minimi dettagli ciò che mi interessa; B3 41. Tengo liste di cose che mi interessano, anche se non hanno un uso pratico (es. statistiche sportive, calendari, fatti storici, date, etc..);B3 42. Troppi stimoli sensoriali mi sovraccaricano e mi sento schiacciato. Per stare meglio ho bisogno di isolarmi; B4 43. Mi piace discutere di diversi argomenti con i miei amici. *; A1 44. Non sono in grado di capire se qualcuno è interessato o annoiato da quello di cui sto parlando; A2 45. Mi risulta molto difficile interpretare le espressioni del viso e il linguaggio del corpo delle persone con cui sto parlando; A2 46. Le stesse cose (come i vestiti o la temperatura) possono darmi sensazioni molto diverse in momenti differenti; B4 47. Mi trovo molto a mio agio durante un appuntamento o nelle situazioni sociali. *; A3 48. Quando le persone mi parlano dei loro problemi, cerco di aiutarle al meglio delle mie possibilità. *; A1 49. Mi è stato detto che ho una voce strana (ad esempio piatta, monotona, infantile, acuta, etc..);A3 50. A volte un pensiero o un argomento mi si fissa nella mente a tal punto che non riesco a fare a meno di parlarne anche se nessuno sembra interessato; B2 51. Tendo a fare in continuazione movimenti particolari con le mani (come sfarfallare, rigirare lacci o bastoncini, muoverle davanti ai miei occhi, etc..);B1 52. Non sono mai stato interessato agli argomenti considerati interessanti dalla maggioranza delle persone; B3 12 53. Sono considerata una persona compassionevole: se vedo qualcuno stare male provo anche io una sensazione di sofferenza e il desiderio di aiutarlo *; A1 54. Quando sto insieme agli altri seguo un insieme specifico di regole che mi aiutano a sembrare normale; A2 55. Per me è molto difficile lavorare e sentirmi a mio agio in un gruppo; A1 56. Quando parlo con qualcuno, è difficile cambiare l'argomento della conversazione. Quando lo fa la persona con cui sto parlando posso diventare molto agitato e confuso; B2 57. A volte ho bisogno di coprirmi le orecchie per bloccare rumori fastidiosi (come aspirapolveri o persone che parlano troppo o sono troppo rumorose); B4 58. Sono in grado di parlare facilmente con le persone e fare chiacchiere di cortesia. *; A1 59. A volte non provo dolore per cose che lo provocano negli altri (per esempio quando mi faccio male da solo o mi brucio una mano su una pentola bollente); B4 60. Quando parlo con qualcuno, trovo molto difficile capire quando è il mio turno di parlare e quando quello di ascoltare; A1 61. Chi mi conosce bene mi considera un solitario; A3 62. Solitamente parlo con un tono di voce normale. *; A3 63. Mi piace che le cose siano esattamente le stesse, giorno dopo giorno, anche piccoli cambiamenti nelle mie routine mi agitano; B2 64. Per me è un mistero come fare amici e socializzare; A3 65. Mi calma girare su me stesso o dondolarmi su una sedia quando sono stressato; B1 66. La frase "gli ha parlato con il cuore in mano" non ha senso per me; A1 67. Se sono in un ambiente in cui ci sono molti odori, sensazioni tattili, rumori e luci brillanti, mi sento ansioso o spaventato; B4 68. Sono in grado di capire quando qualcuno intende comunicare una cosa diversa da quella che dice a parole. *; A2 69. Mi piace stare per conto mio più tempo possibile; A3 70. I miei pensieri sono conservati nella memoria come fossero schede di un archivio, quando devo prendere quelli che mi interessano cerco all'interno dello schedario per trovare quello giusto (o qualsiasi altro modo unico di pensare); B3 71. Lo stesso suono sembra a volte molto rumoroso e altre molto leggero anche se sono consapevole che non è cambiato; B4 72. Mi piace trascorrere il mio tempo mangiando e parlando con familiari ed amici. *; A3 73. Non riesco a tollerare le cose che non mi piacciono (come odori, tessuti, suoni o colori); B4 74. Non mi piace essere abbracciato o ricevere altre manifestazioni fisiche di affetto; B4 13 75. Quando devo andare da qualche parte ho bisogno di seguire una strada familiare, altrimenti posso sentirmi molto confuso ed agitato; B2 76. E' difficile immaginare ciò che gli altri si aspettano da me; A2 77. Mi piace avere amici intimi. *; A3 78. Le persone mi dicono che fornisco spesso troppi dettagli; B3 79. Mi dicono spesso che faccio domande imbarazzanti; A3 80. Tendo a puntualizzare gli errori degli altri; A1 Come si calcolano i punteggi?
I punteggi sono segnati su una scala Likert a 4 punti. Per le domande dirette: • Vero ora e quando ero giovane (3 punti) • Vero solo ora (2 punti) • Vero solo quando ero giovane (1 punto) • Mai vero (0 punti) Per le domande inverse (quelle con l’asterisco “*”): • Vero ora e quando ero giovane (0 punti) • Vero solo ora (1 punti) • Vero solo quando ero giovane (2 punto) • Mai vero (3 punti) Solo nel caso in cui il soggetto esaminato richiedesse cosa significa “quando ero giovane” si usa come età di riferimento i 16 anni (cioè prima dei 16 anni). Quali sono i punteggi che si ottengono? Qual è il cut-off?
I punteggi sul RAADS-­‐R vanno da un minimo di 0 ad un massimo di 240 punti. Il cut-­‐off per il RAADS-­‐R, cioè il punteggio oltre il quale è suggerita una diagnosi è 65. I punteggi medi sono riportati nella tabella seguente: Gruppo Numero Media Minimo Massimo Spettro Autistico 201 134 44 227 Tipici 276 21 0 65 Altra diagnosi 302 30 2 65 14 Bibliografia
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