Cronaca di Pordenone VENERDÌ 7 MARZO 2014 MESSAGGERO VENETO dopo lo stop a pontrandolfo Pannello fotovoltaico in dono a una scuola Michele Pontrandolfo con la sua slitta sui ghiacci. Niente impresa al Polo Michele Pontrandolfo è rientrato a Pordenone. Stanco dal lunghissimo viaggio si è concesso un po’ di riposo prima riprendere a pianificare il futuro. Il Polo Nord Geografico è il suo chiodo fisso. Ci riproverà? Barbara, la sua compagna, crede che sarà proprio così. Intanto l’azienda friulana Solar Energy Group, specializzata nella produzione di moduli solari fotovoltaici e termici e da sempre impegnata nella diffusione della conoscenza legata al settore delle energie rinnovabili, ha deciso di donare a un Istituto tecnico friulano lo speciale pannello fotovoltaico fornito all’esploratore polare Michele Pontrandolfo. Caratterizzato da una particolare e innovativa struttura semovibile ed una potenza limi- tata, questa fonte di energia permetterà agli studenti iscritti all’istituto di sperimentare, studiare e analizzare questo speciale pannello ed in senso più ampio approfondire le diverse potenzialità delle energie rinnovabili. Il piccolo modulo fotovoltaico, inoltre, è facilmente trasportabile ed è in grado di alimentare diverse apparecchiature elettroniche, consen- 21 tendo così di sfruttare l’energia anche in “movimento”. «Siamo davvero dispiaciuti per l’interruzione della missione polare del nostro conterraneo Michele Pontrandolfo, ma per non rendere invano il lavoro di progettazione e realizzazione dello speciale pannello fotovoltaico crediamo possa essere utile donarlo ai nuovi tecnici di domani in modo che possano familiarizzare subito con le nuove tecnologie applicate alle energie rinnovabili» ha detto Gianni Commessatti, direttore commerciale di Solar Energy Group. ©RIPRODUZIONERISERVATA Alessandro, l’uomo che veste le dive Da Fiume Veneto a Parigi e Hollywood, fino alla notte degli Oscar. «Ma chi mi ha impressionato è Camilla Parker Bowles» Notte degli Oscar, pochi giorni fa. Avete presente il vestito rosso portato da Jennifer Lawrence? E quello nero di Charlize Theron? Sono opera sua. O quello rosa di Carey Mulligan a Cannes 2013 e quello grigio argento di Hillary Swank agli Oscar 2011, oggi al museo Gucci di Firenze? C’è sempre la sua mano. Quella di un ragazzo partito dalla provincia di Pordenone e oggi designer per i vip e le clienti haute couture di Christian Dior sotto la guida di Raf Simons. Il protagonista è Alessandro Sellaretti, 32 anni, di Fiume Veneto, trasferitosi a Parigi. Le star di Hollywood (e non solo) ormai si interfacciano con lui, che lavora da tempo nello star system di Hollywood. Per intenderci, vicino a Jennifer Lawrence, l’altra sera a Los Angeles, c’era lui, Alessandro Sellaretti, designer. Arriviamo subito al dunque: di che si tratta, nello specifico? «Mi occupo di abiti da cocktail e da sera. Il primo passo è lo schizzo. Poi l’illustrazione, fase in cui aggiungo i colori: qui si vede già il vestito e si può sognare». Poi arriva un ulteriore parte, che si approfondirà; ma adesso va detto che Alessandro, questo lavoro, ai livelli di eccellenza, lo fa da anni. Com’è iniziato? Per caso: «Una volta ottenuto il diploma Alessandro Sellaretti in un primo piano e, a destra, al lavoro con una modella per una delle sue creazioni di alta moda classico, al Leopardi di Pordenone – racconta - mi sono iscritto allo Ied di Milano, scuola di design, ma senza crederci troppo. Non so cosa mi è preso...». Tre anni di corso e poi via, a praticare la professione. «Prima in atelier minori – continua -, settore abiti da sposa; poi, a 25 anni, un contratto con Dolce e Gabbana e in seguito con Gucci, dove ho ini- aido pordenone ziato a lavorare con le celebrieties. Poi il grande passaggio a Parigi, da Givenchy». Da ottobre 2012 lavora per Dior ed è a costante contatto con personaggi come Jennifer Lopez, Rihanna, Salma Hayek o clienti come la Regina dei Belgi o Anna Wintour. «Una volta disegnato e illustrato il vestito – prosegue – c’è il confronto con gli artisti e Simons. Poi seguo il lancio e lo svilup- po del capo, con l’atelier e intanto mi coordino con l’ufficio stampa per prove e viaggi per vestire chi di dovere». Insomma, l’abito dalla A alla Z. Non proprio una passeggiata. Infatti «come lavoro durante il giorno? Matita in una mano, cellulare nell’altra – racconta sorridendo –, i ritmi sono questi. E poi ci sono i viaggi: da quelli frequenti a Los Angeles per Golden Globes e Oscar gregoris sul demanio a quelli in giro per l’Europa per le clienti d’eccezione (come Clarence House a Londra). Si fanno sacrifici, il periodo da gennaio a marzo è durissimo». Ma ne vale la pena: una vita alla ricerca della bellezza. Con la possibilità di avere a che fare con le star. Che hanno pregi e difetti. «Tra tutte – rivela – sono rimasto impressionato da Camilla Parker Bowles, la duchessa di Cornovaglia. Una persona massacrata dai tabloid, ma una donna intelligente, carismatica, con un fascino irresistibile. Oppure dalla grande violinista Annie Sophie Mutter, con la quale si è creato un grande feeling parlando di musica, la mia grande passione». Già, perché Sellaretti – tra le altre cose – suona il pianoforte da oltre 20 anni. Ora, però, la moda è la sua vita. Non è, però, un designer eccentrico: «Sono un professionista – dice di sè – e la moda è un’arte applicata, nulla di più». Lui infatti si veste «senza alcun abito sofisticato: giacca e cravatta, niente di più». Alessandro lavora con le star, è nell’alta moda ma mantiene nel dna il cromosa più ricercato, specie di questi tempi: l’arte della normalità. Come si dice a Parigi? Chapeau. Alberto Bertolotto il convegno Cura degli alberi Prodotto innovativo Oggi alle 17 in Fiera in occasione di Ortogiardino si terrà il convegno dibattito “In armonia con gli alberi”, organizzato dall’associazione Aqua Nova di Pordenone (e introdotto dal presidente della stessa Arnaldo Grandi). Sarà presentato un prodotto di origine naturale che, diffuso nel terreno e in particolare alle radici delle piante, attenua o elimina i danni di sostanze chimiche nocive e arricchisce la capacità produttiva del terreno. Ne parlerà il suo “inventore”, Giusto Giovannetti, che dirige il Centro di Colture sperimentali di Aosta. Somministrando questo prodotto sarebbero radicalmente diminuiti o eliminati gli interventi che antiparassitari chimici nocivi all'ambiente e sarebbe favorito un migliore sviluppo delle piante in generale e degli alberi. L’intervento dell’esperto di cura e manutenzione del paesaggio Giorgio Valvason, poi, si lega alla sua responsabilità nella gestione di un’azienda che si dedica alla manutenzione del paesaggio. ©RIPRODUZIONERISERVATA la polemica Sono aumentati gli iscritti Canoni di concessione esosi Negozi chiusi in Contrada al centro nazionale trapianti Le associazioni si lamentano Ribetti punge la maggioranza Foto di gruppo dopo l’assemblea annuale dell’Aido Pordenone centro Nei giorni scorsi si è svolta nella sede Avis Aido in piazzetta del Donatore 3, l’assemblea annuale del gruppo “Aido Pordenone Centro”. Tra i presenti la presidente dell’Aido regionale Fvg Fiorella Bernabei e la consigliere dell’Aido nazionale Daniela Mucignat, che ha presieduto l’assemblea. Il presidente dell’Aido Elti Cattaruzza ha dato lettura dell’attività svolta nell’anno 2013 e dei bilanci relativi, con approvazio- ne finale all'unanimità. Nel 2013 sono aumentati gli iscritti al registro del Centro nazionale trapianti (50 in più a Pordenone), attraverso adesioni all’Aido raccolte ai punti informativi allestiti durante le principali manifestazioni cittadine. Si è parlato anche della cultura della solidarietà e del dono sia i cittadini più giovani sia quelli provenienti da paesi esteri. ©RIPRODUZIONERISERVATA Le concessioni demaniali regionali sono al centro di un dibattito tra molte associazioni sportivo-ricreative della regione che in questi giorni si sono viste recapitare le autorizzazioni per l'utilizzo di specifiche aree a fronte di un canone annuale non certo simbolico e decisamente più alto rispetto al recente passato. Del “caso” si sta occupando il consigliere regionale dei Cittadini, Gino Gregoris, sollecitato a risolvere una questione che limita fortemente (e in alcuni casi addirittura rischia di bloccare) le attività di molti sodalizi del Pordenonese. «Con il trasferimento dallo Stato di beni e funzioni del demanio marittimo, stradale, idrico e militare – ha spiegato Gregoris – alla Regione compete il rilascio delle relative concessioni demaniali e l’introito dei canoni legati alle stesse. Più di qualche associazione si è lamentata per un notevole incremento del canone di concessio- ne. Ai cacciatori di San Vito al Tagliamento, per esempio, è stato recapitato un conto che difficilmente l'associazione potrà permettersi di pagare. In realtà la cifra è inadeguata perché l'area oggetto della concessione è costituita esclusivamente da boschi e prati dei quali la stessa associazione si prende cura dalla fine degli anni Settanta. L'area viene utilizzata per le attività di addestramento e allenamento dei cani da caccia e non vi è pertanto alcun sfruttamento economico del bene. Le attività svolte dalla sezione cacciatori – ha aggiunto Gregoris – sono sporadiche e non continuative, non sono a fini di lucro e non pregiudicano l'utilizzo dell'area anche da parte di altre associazioni locali, di scolaresche e di qualunque persona voglia visitarla. La cifra richiesta dalla Regione è dunque spropositata. Una possibile soluzione? Valutare caso per caso la richiesta del canone». ©RIPRODUZIONERISERVATA Serrande abbassate per il negozio storico “Giovanetti” in corso Vittorio Il consigliere comunale Francesco Ribetti, sui negozi chiusi in centro e la relativa polemica su Facebook, ha dichiarato: «Laa maggioranza che amministra questa città non smette di dare prova di immobilismo e di non sapere che “pesci pigliare”, soprattutto davanti alla crisi che sta sconvolgendo il commercio e le altre attività imprenditoriali cittadine, figuriamoci se può fare diversamente su internet. Così acca- de che cerchi di mascherare la propria incapacità ad aiutare concretamente le attività economiche lanciando strali contro chi, invece, la fa emergere. Questa è la ragione dello scambio di opinioni avvenuto su face book, sul post del consigliere Salvador, che era di risposta al post del sottoscritto del giorno prima». Tutto era partito dalla chiusura del negozio storico Giovanetti. ©RIPRODUZIONERISERVATA
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