Procedure ed istruzioni operative - cde

Procedure e istruzioni operative
Michele Marchini
PIACENZA 04 marzo 2014
SOMMARIO Argomenti trattati
Procedure e istruzioni operative
Le procedure gestionali e organizzative
La procedura d’emergenza
Istruzioni operative
Programma 5S SOP e OPL
Gestione a vista
Gestione controllata dei documenti
Esercitazione: redazione di procedure (gestionali ed
emergenza), istruzioni operative, OPL relative ad un
processo/ambiente dell’istituto
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Procedure
Le procedure non sono altro che un modo
specificato di svolgere un’attività o un processo
Possono essere documentate (scritte) o no e
ovviamente possono essere sia su carta che in
formato elettronico
Le procedure possono essere:
 documenti di tipo orizzontale cioè si
rivolgono ad attività che abbracciano più
aree e funzioni dell’organizzazione
 documenti specifici di tipo verticale
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Esempi di procedure
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Procedura d’emergenza
Piano d’emergenza
Il piano di emergenza costituisce uno “schema
organizzativo che definisce i compiti da svolgere in
funzione delle varie ipotesi di emergenza”.
Nel corso delle prove di evacuazione, deve essere
verificata la “funzionalità del piano al fine di
apportare gli eventuali correttivi per far aderire il
piano alla specifica realtà alla quale si applica”.
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Procedura d’emergenza
Ambienti
Per costruire un corretto piano di evacuazione
è necessario conoscere molto bene l’ambiente
scolastico: caratteristiche spaziali e
distributive degli edifici (numero di piani, aule
per piano, …), utilizzando piante e planimetrie
che devono essere tenute aggiornate
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Procedura d’emergenza
Ambienti
Nelle planimetrie devono essere indicati:
 tutti i luoghi in cui si possono verificare le
situazioni di pericolo (laboratori, officine, palestre,
biblioteche, magazzini, centrali termiche, ecc.),
 le strutture e gli impianti di sicurezza (scale ed
uscite di sicurezza, estintori, idranti, ecc.)
 i luoghi sicuri o aree protette in cui possono
trovare rifugio gli occupanti della scuola”.
Inoltre è importante conoscere , per ogni piano , il
numero di docenti, allievi e personale non docente
(individuando fascia oraria di maggior affollamento).
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Procedura d’emergenza
Compiti e procedure
La procedura, relativa al piano di emergenza, deve
“specificare nel dettaglio chi fa e che cosa, seguendo
una certa logicità di azioni nel tempo”.
Gli obiettivi sono:
 ridurre la probabilità di accadimento;
 limitare le conseguenze
;
 garantire l'intervento dei soccorritori.
 consentire l'evacuazione in sicurezza dai luoghi
di lavoro.
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Istruzioni operative
Sono documenti rivolti direttamente al personale
operativo e contengono istruzioni precise relative a
operazioni da eseguire. Sono emesse a seguito di:
 verifiche ispettive interne,
 richieste di azioni correttive,
 carenza di indicazioni al personale operativo,
 esigenze di miglioramenti,
 adeguamento a standard interni o esterni,
 eliminazione di situazioni ambigue o NC,
 segnalazioni del rappresentante della direzione,
 segnalazioni dei Clienti o di Enti Esterni
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Esempi di istruzioni operative
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Il programma 5S
 È una metodologia che
aiuta l’azienda a
raggiungere l’eccellenza
operativa tramite il
miglioramento del posto di
lavoro: ordine,
organizzazione e pulizia

Si tratta di attività semplici ma non
banali e scontate

L’applicazione delle 5S coinvolge l’intera fabbrica/istituto
mediante una serie di attività pratiche sul posto di
lavoro/aule/laboratori/officine
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Il programma 5S
Obiettivi di un programma 5S
 SICUREZZA: l’applicazione delle 5S rende il
posto di lavoro più sicuro;
 ERGONOMIA: la disposizione di
attrezzature e materiali risulta migliore;
 QUALITA’: migliora il processo e di
conseguenza il prodotto;
 SPAZIO: niente occupa più volume
della disorganizzazione;
 RISORSE: favorisce il coinvolgimento e
promuove la soddisfazione dei dipendenti
 SPRECHI: aiutare ad individuare ed eliminare
gli sprechi (energia, risorse, denaro)
Le 5S sono il primo passo verso la “Fabbrica Visuale” e sono
la base per le successive attività di miglioramento.
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MODIFICARE, PROVARE, MODIFICARE, PROVARE
SHITSUKE =
SOSTENERE
(MANTENERE)
SEIKETSU =
STANDARDIZZARE
SEISO = SPAZZARE
(PULIRE)
SEITON = SISTEMARE
(ORDINARE)
SEIRI = SEPARARE
Il tempio 5S
5S
COINVOLGIMENTO
COMUNICAZIONE
TRAINING
SQUADRA
MIGLIORARE
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Struttura delle 5S
 Dare a ciascun oggetto una
precisa collocazione e renderlo
 Distinguere tutto ciò che serve
facilmente conoscibile
da ciò che non serve;
 rendere l’ambiente di lavoro ordinato
 Eliminare lo spreco ed il
e funzionale
superfluo.
 Collocare le cose in modo da
 Identificare le anomalie
soddisfare sicurezza, qualità ed
efficienza
La pulizia è finalizzata
all’ispezione
2- Seiton – Sistemare
a S significa
 Pulendo si scoprono le anomalie
1. Seiri
La–5Separare
 L’obiettivo finale è la riduzione
“disciplina”
delle fonti dello sporco
 Definire nuovi indicatori di
attività (KAI);
 Lo stato dell’arte raggiunto alla fine
 Creare dei gruppi di lavoro per
migliorare gli indicatori;
della 3a S deve essere mantenuto;
 Assicurarsi che la separazione, l’ordine
 Formalizzare le attività tramite
la pulizia e le proposte di azioni di
OPL e istruzioni di lavoro.
5. Shitsuke – Sostenere
3. Seiso – Spazzare
(Pulire)
miglioramento diventino
attività di
routine
 Estendere le best
 Definire gli standard di ispezione e di
practices in tutta l’azienda
pulizia e verificarne il rispetto.
Definire
chi fa che cosa e quando.
4. Seiketsu
– Standardizzare
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Struttura delle 5S
“Nelle 5S non esiste mantenimento, o si
migliora o di regredisce!”
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One Point Lesson
Cosa sono le OPL
 Le OPL, One Point Lesson, sono semplici, ma efficaci
strumenti di formazione per l’ottimizzazione delle
competenze di operatori e manutentori.
 Permettono di focalizzare in un unico punto, in breve
tempo ed in un unico foglio l’oggetto della formazione.
 Servono cinque, dieci minuti per ogni OPL. Il segreto del
successo consiste nella praparazione di un testo facile da
comprendere, realizzato in funzione del livello di
istruzione a cui è finalizzato.
 Il contenuto è costituito per l’80% da disegni, schizzi e
foto: poche parole, semplici e ben pesate.
 Sono appese nell’area di lavoro e non nascoste dentro un
cassetto;
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Il programma 5S
A cosa servono le OPL
Le OPL sono utilizzate per:
 conoscenze di base: come funzione un
componente, come eseguire un’attività, come
controllare una lavorazione,…
 risolvere problemi: evitare errori, guasti, difetti o
incidenti, come comportarsi in certe condizioni o
situazioni,
 miglioramento: diffondere soluzioni di casi di
miglioramento su impianti, attrezzature, metodi di
lavoro. Sono generalmente strutturate in due fasi:
prima e dopo
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Esempi OPL
NOK
Brocche sporche e contenitori
porta saponaria fatti con un
fondo di mandrino di scarto
OK
Brocche pulite e un contenitore per la
saponaria dedicato, identificato con
etichettatura e chiuso
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Esempi OPL
NOK
Nastro con una posizione non
assegnata, appeso ad un pulsante di
emergenza.
OK
Posizionato un porta nastro
in prossimità del punto
d’uso.
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Esempi OPL
NOK
Scarti di produzione raccolti
in ceste ma non differenziati .
OK
Definite ceste dedicate e differenziate
per tipologia di materiale (alluminio,
PET, carta, accoppiato), identificate
con cartellonistica e con postazione a
terra tramite righe gialle.
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Esempi OPL
NOK
Estintore rimosso causa
lavori di edilizia e non
ripristinata una nuova
collocazione.
OK
Riposizionato estintore e riattaccata
etichettatura relativa.
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Esempi OPL
NOK
Pressori appoggiati in piedi in mezzo
ai bidoni di adesivo col rischio di
cadere a terra con un piccolo urto e
cagionare infortunio o danneggiarsi
OK
Costruito un carrello porta – pressori
che li mantiene ordinati, evita il rischio
che possano cadere a terra con un urto
e ne consente il trasporto in modo
facilitato presso il punto di utilizzo
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Esempi OPL
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Esempi OPL
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Gestione a vista
Visual Management System
Con il termine VMS si identificano un insieme di tecniche
e strumenti per migliorare la gestione a vista sul posto
di lavoro (cartellonistica, bacheche, righe a terra,
sistemi di controllo stati macchina, sistemi di
identificazione materiali/attrezzature, ecc.). La
diffusione capillare delle informazioni sul posto di lavoro
garantisce un miglior controllo di processo ed un
maggior coinvolgimento del personale nelle attività di
miglioramento continuo.
La gestione a vista è riconosciuta come l’approccio più
efficace per comunicare sul posto di lavoro.
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Gestione a vista
AREA DI APPLICAZIONE
1. Segnaletica di sicurezza
2. Organizzazione del posto di lavoro (5S)
•
•
•
3. Indicatori prestazionali
4. Stato di funzionamento del processo
5. Standard operativi
6. Controllo qualità processo
•
•
•
•
•
7. Piani di manutenzione
•
•
8. Scorte e approvvigionamento materiali
•
•
9. Formazione operativa
•
10.Attività di miglioramento
•
•
SISTEMI DI GESTIONE A VISTA
Segnali di obbligo, divieto, avvertimento…
Linee a terra
Materiali/attrezzature a vista
Bacheche a vista
Tabelloni/segnali luminosi (andon)
Istruzioni, schemi, disegni, fotografie a vista
Sistemi visivi di controllo processo
Carte di controllo a vista
Check list/scadenziari a vista
Punti di ispezione / regolazione a vista
Livelli di scorte a vista
Sistemi pull/kanban
Bacheca difetti /anomalie (campioni o
fotografie di reclami/scarti, anomalie, ecc.)
Progetti di miglioramento
Sistema dei suggerimenti
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Gestione a vista
Segnali di
obbligo
specifico
Segnali di avvertimento
Segnaletica di sicurezza
Segnali di divieto
Segnali
sicurezza
antincendio
Segnali di
evacuazione e
primo soccorso
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Documenti in gestione controllata
Fasi della gestione di un documento
Redazione
Identificazione
Emissione
Distribuzione
Informazione/formazione
Modifica-sostituzione-annullamento
Predisposizione ed aggiornamento di un
elenco
Archiviazione documenti superati
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ESERCITAZIONE
Rischi specifici ISII: Redazione di procedure,
istruzioni operative, OPL
Officine
Laboratori
VDT
Strutture
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Via Arda 11, Piacenza (PC) – Italia
www.safta.it
Grazie per l’attenzione