(Report Info N\2607 Luglio 2014)

Trasporti
Report Informativo Trasporti
Luglio 2014
A cura del Servizio Politiche di Programmazione
Economiche e Finanziarie
Info: Tel. 06 4753243 E-Mail [email protected]
REPORT
INFORMATIVO
TRASPORTI
Repor t Infor mativo
Traspor ti
ANNO III
N° 7
LUGLIO
2014
A CURA DEL SERVIZIO POLITICHE DI PROGRAMMAZIONE
ECONOMICHE E FINANZIARIE
E-Mail - [email protected]
INFRASTRUTTURE E TRASPORTI
Authority dei trasporti
SETTORI
Trasporto Pubblico Locale
Trasporto Ferroviario
Trasporto Aereo
Infrastrutture Logistica
Porti
Trasporto Marittimo
Nel
Decreto Legge per la riforma della Pubblica amministrazione che è stato
presentato dal Governo al Parlamento, tra le varie misure, è prevista la riorganizzazione delle Autorità indipendenti di vigilanza, tra cui l'Autorità di regolazione dei
trasporti.
Viabilità
Sommario:
Autorità di regolazione dei Trasporti:
1
Unica sede delle Autorità
L'Authority dei trasporti dovrà essere 2
operativa entro il prossimo settembre
Progetto di corridoio Euro-Asiatico
“Razvitie”
3
Infrastrutture: Razionalizzare le
4
strutture
Trasporto ferroviario merci:
5
Le proposte di FerCargo
Ampliare l'autorità delle Ap alla
6
logistica
Comitati aziendali europei nei trasporti 7
Fondi autotrasporto
Riforma sul Codice della Strada
8
All'art. 22 del D.L. n.90 del 24 giugno, è disposto che: "Entro il 30 settembre
2014, il Ministero dell'economia e delle finanze, tramite l'Agenzia del demanio,
individua uno o più edifici contigui da adibire a sede comune dell'Autorità di regolazione dei trasporti, dell'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico,
servizi e forniture, dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e della Commissione di vigilanza sui fondi pensione, e della Commissione di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali. Entro il 30 giugno
2015, i suddetti organismi trasferiscono i loro uffici nei predetti edifici". L'articolo
prevede quindi l'accorpamento dell'Authority dei trasporti e di alcuni altri organismi di vigilanza in un'unica e nuova sede. Di conseguenza l’attuale sede dell’Autorità dei trasporti sarà spostata a Roma.
Tale provvedimento si inserisce nel disegno di semplificazione voluto dal Governo. Infatti, sempre all'art. 22 viene indicato che da ottobre 2014 gli organismi dovranno ridurre di almeno la metà le spese per incarichi di consulenza, studio e ricerca. Questa disposizione, però, appare in controtendenza con la recente costituzione da parte dell'Authority di un Advisory board , ossia un consiglio consultivo di
tecnici dedicato a studi e analisi per migliorare l'attività dell'ente. L'Autorità dei
trasporti si salva invece dalla riduzione del trattamento economico accessorio dei
dipendenti e dei dirigenti, che invece riguarderà gli altri organismi.
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REPORT
INFRASTRUTTURE E TRASPORTI
Authority dei trasporti
L’Autorità che è operativa da circa sei mesi, sta lavorando su alcuni temi che da troppo tempo necessitano
una certa urgenza e che sono stati assegnati dalla legge
all’esame del Regolatore.
In particolare sono in corso: l’indagine conoscitiva
sull’accesso alle infrastrutture ferroviarie, in vista dell’adozione di specifiche misure di regolazione anche
relativamente al PIR (Prospetto Informativo di Rete); i
lavori per la formulazione (prossima) di Linee guida
sui bandi di gara per il trasporto pubblico locale, che
dovranno indicare soluzioni su temi sensibili, non regolati dalla legislazione vigente, come la disponibilità
del materiale rotabile, le possibilità di accesso per i
nuovi operatori, i limiti temporali per i contratti di
servizio; la consultazione sui modelli per la determinazione dei diritti aeroportuali, distinti in funzione dei
volumi di traffico dell’aeroporto; la consultazione delle associazioni dei consumatori sui diritti dei passeggeri, in particolare i diritti dei passeggeri ferroviari dopo
che l’Autorità è stata individuata come organo di controllo nazionale con poteri sanzionatori.
Authority dei trasporti
UE chiede l'operatività
entro settembre 2014
L'Authority dei trasporti dovrà essere operativa entro il prossimo settembre.
E' quanto richiesto dalla Commissione Europea
all'Italia nelle raccomandazioni formulate per il
nostro Paese, in particolare sul nostro programma di riforma. Nello specifico il Consiglio dell'Unione Europea raccomanda che l'Italia adotti,
tra gli altri, provvedimenti nel periodo 20142015 al fine di garantire la pronta e piena operatività dell'Autorità di regolazione dei trasporti
entro settembre 2014. Inoltre viene suggerito di
approvare l'elenco delle infrastrutture strategiche del settore energetico e di potenziare la gestione portuale e i collegamenti tra i porti e l'entroterra.
Entro il 30 settembre il Ministero dell’economia, tramite l’Agenzia del demanio, dovrà individuare uno o più edifici contigui da adibire a
sede comune per tali Autorità, che vi dovranno
trasferire i propri uffici entro il 30 giugno 2015.
L’accorpamento presso una sola sede riguarderà
i seguenti organismi indipendenti:
Autorità di regolazione dei trasporti; Autorità
per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico;
Autorità per le garanzie nelle comunicazioni;
Commissione di vigilanza sui fondi pensione;
Commissione di garanzia dell’attuazione della
legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali.
Nel frattempo l’Authority, con il supporto di
un “Advisory board”, sta continuando ad elaborare, analisi e studi a supporto del lavoro dell’Authority, con un consiglio consultivo di 9 tecnici ,
scelti tra professori universitari ed esperti di formazione giuridica, economica e ingegneristica,al
fine di poter rispettare i tempi ancora una volta
dettati dall’UE.
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REPORT
INFRASTRUTTURE
Progetto di corridoio Euro-Asiatico “Razvitie”
Si è svolto il 25 giugno a Roma, la conferenza di
presentazione del progetto di corridoio EuroAsiatico "Razvitie". L’iniziativa è stata promossa da
Eurispes, ISIAMED e Millenium Bank.
Presenti: Vladimir Yakunin presidente delle Ferrovie di Stato della Federazione Russa; Mikhail Baydakov, presidente Millenium Bank; Paolo Raimondi,
Comitato Italiano Razvitie; Giancarlo Cremonesi,
presidente CCIAA Roma; Gian Maria Fara, presidente Eurispes; Gian Guido Folloni, presidente ISIAMED; Maurizio Flammini, PMI Italia; Lanfranco
Senn, CERTeT, Università Bocconi, Milano; Luigi
de Puppi, Unione Industriali, Friuli Venezia Giulia;
Alberto Mazzola, responsabile Affari Internazionali,
Ferrovie dello Stato Italiane; Francesco Filippi, Direttore Centro Logistica e Trasporti, Univ. Sapienza; Edoardo Reviglio, Chief Economist, Cassa Depositi e Prestiti.
Razvitie, ovvero "sviluppo" in lingua russa, è un
progetto infrastrutturale (trasporti, energia, acqua,
telecomunicazioni, urbanizzazione) finalizzato a realizzare un corridoio che attraversa l’intero continente Euro-Asiatico, collegando la costa russa del Pacifico con i Paesi europei fino all'Atlantico.
Razvitie è una piattaforma per uno sviluppo onnicomprensivo che si fonda sulla cooperazione e cerca
di andare oltre gli attuali accordi che non puntano
adeguatamente sulla necessità di rendere omogenei i
passi avanti compiuti dall’umanità. Razvitie può
creare un nuovo modello finanziario, uno sviluppo a
più livelli, che trascenda gli attuali confini nazionali
creando fiducia. La Russia appartiene sia all’Europa
che all’Asia, è un ponte che unisce. Pur potendo
comunicare efficacemente spesso ci si scontra con
barriere di varia natura, sono necessarie interfacce e
finestre di dialogo tra Russia ed Europa. Questo è
quanto ha affermato il presidente delle Ferrovie di
Stato della Federazione Russa Yakunin.
Nel corso del dibattito è stato ribadito più volte il
ruolo di contrasto che progetti come questo possono
svolgere contro gli effetti che la crisi ha prodotto.
Fara, presidente di Eurispes, ha sottolineato il messaggio positivo che Razvitie può lanciare all’economia: “Una visione di ampio respiro con grande capacità di coinvolgimento che attiva linee ferroviarie,
autostrade e distretti industriali e abbatte l’autoreferenzialità delle nazioni”.
Il progetto ambisce anche a rendere produttivi e abitabili i vastissimi territori della Siberia.
Flammini, PMI Italia, è intervenuto per chiedere come le imprese italiane potranno fattivamente lavorare
al progetto. Yakunin, ha spiegato che le attrezzature
ferroviarie costituiscono un primo fronte di lavoro,
insieme ai lavori di riqualificazione delle stazioni ferroviarie, in particolare quelle russe, che ambiscono a
trovare fattori di comfort: “La Russia manca di comfort sociali ,dobbiamo lavorare per lo sviluppo della
società in quanto tale. Il corridoio Razvitie è un corridoio di trasporto che andrà a ridare forza anche ai
collegamenti già esistenti. Le ferrovie russe e quelle
italiane hanno in comune il fatto che terminano nei
porti: i canali merci dei due Paesi devono essere messi in comunicazione, lavoreremo anche per questo”.
In Italia ed Europa è nato il “Comitato di sostegno del
Razvitie” per realizzare la politica di sviluppo del progetto, creando una rete di collaborazione tra esperti
ed operatori.
Lo scorso 11 marzo 2014 il progetto è stato presentato a Mosca all’Accademia delle Scienze di Russia
che, dopo aver condotto in precedenza una approfondita verifica, ne ha confermato la validità scientifica e
tecnica.
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REPORT
LOGISTICA
Razionalizzare le strutture
Logistica e trasporti incidono annualmente per oltre 5
miliardi di euro sul conto economico delle imprese
chimiche, che movimentano quasi 38 milioni di tonnellate di sostanze e prodotti chimici, di cui il 58%
sono classificati come “pericolosi”.
Sono questi alcuni dei dati presentati nel corso dell'assemblea annuale di Federchimica da parte del presidente Puccioni al ministro delle Infrastrutture e dei
Trasporti.
Il Presidente Puccioni a chiesto al Ministro Lupi "che e’ fondamentale che nella politica infrastrutturale
in Italia sia adottata una razionalizzazione delle strutture logistiche. Invitandolo nel rivedere anzitutto il trasporto marittimo. In Italia esistono 24 Autorità Portuali, le cui procedure e decisioni operative devono
essere armonizzate e coordinate".
Un milione di container l’anno preferisce il transito
nei porti del Nord Europa ai porti italiani, anche per
merci provenienti o destinate a imprese che operano in
Italia, perché i tempi di sdoganamento sono certi e i
meccanismi burocratici garantiti dagli scali nordeuropei sono più fluidi dei nostri, questo è emerso nel comunicato presentato da Federchimica.
"Per quanto riguarda i trasporti via terra, va considerato che la frequenza degli incidenti ferroviari è minima
rispetto a quelli stradali e l’impatto ambientale (in termini di emissioni di CO2) è decisamente minore. La
'razionalizzazione' adottata dal Gruppo FS ha, invece,
di fatto obbligato le imprese a riprendere l’utilizzo del
sistema stradale: le merci pericolose trasportate per
ferrovia sono diminuite del 16%. Gli scali ferroviari
nel Paese prima del 2000, oltre un migliaio, sono scesi
a 227, di cui solo 67 abilitati al trasporto di “Merci
Pericolose”. L’abolizione, nel 2010, da parte di Trenitalia del cosiddetto 'Traffico Diffuso' (il trasporto di
merci con carri singoli favorevole, principalmente, alle
PMI) delle Merci Pericolose ha fatto sì che, ogni anno,
si siano riversate sulle strade circa 3 milioni di tonnellate di Merci Pericolose in più, pari a 75mila automezzi.
Il trasporto di Treni Completi non è economicamente sostenibile per il tessuto industriale chimico in Italia, costituito essenzialmente da PMI che hanno, invece, la necessità di approvvigionarsi di piccoli quantitativi di materie prime. E’ necessaria una riforma chiede Federchimica - che indichi una scelta sul ruolo
dei trasporti nel rilancio dell’industria italiana e di
quella chimica in particolare, individuare i vincoli
esistenti e i modelli europei di riferimento, intervenire con decisione avendo in mente certamente la sicurezza ma anche la competitività”.
Infine conclude che in merito del Sistri: "Si tratta di
un sistema sconosciuto in tutti gli altri Paesi europei.
In 5 anni 24 provvedimenti legislativi con innumerevoli modifiche, 7 rinvii e il sistema non è ancora pienamente funzionante. Va semplificato e corretto per
essere reso applicabile, senza oneri aggiuntivi per le
imprese".
“In Italia esistono 24 Autorità Portuali”
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REPORT
TRASPORTO FERROVIARIO
Trasporto ferroviario merci
Trasporto ferroviario merci: FerCargo in Commissione Trasporti ha presentato le sue proposte.
La proposta di legge per lo sviluppo del trasporto ferroviario delle merci è stata l'oggetto dell'audizione in
Commissione Trasporti svoltasi il 20 giugno. L'associazione FerCargo, ha rappresentato le complesse difficoltà
che vive il settore. Ricordiamo che FerCargo, accoglie
le imprese ferroviarie private operanti nel settore cargo
ferroviario: Captrain Italia, Compagnia Ferroviaria Italiana, Crossrail, GTS Rail, Interporto Servizi Cargo,
Hupac, Fuorimuro, InRail, Nordcargo, Oceanogate,
Rail Cargo Italia, Servizi ISE, Rail Traction Company e
SBB Cargo Italia.
Nella relazione esposta dal Presidente dell’Associazione
si legge:
"Lo sviluppo del trasporto ferroviario merci in Italia è
stato ostacolato da una serie di criticità che hanno caratterizzato il sistema logistico ferroviario nazionale -. La
sostanziale mancanza di politiche volte al sostegno e al
rilancio del comparto ha contribuito a creare un generale squilibrio a favore di altre modalità di trasporto, in
particolare di quello su gomma; tale condizione ha avuto la sua massima evidenza nel periodo 2008-2013, nel
quale si è registrata una contrazione in termini di volumi (treni-km) del 40%, che ha portato la quota della
merce circolante su rotaia nel nostro Paese intorno al
6,5%, dato minimo a livello europeo".
In merito alla proposta di legge in esame presso la
Commissione Trasporti, il Presidente ha rivolto
l’apprezzamento per l’iniziativa della proposta di
legge e per le finalità previste, ovvero la crescita
del trasporto delle merci su ferrovia; riguardo al
provvedimento sono stati evidenziati alcuni punti
su cui FerCargo pone attenzione e propone
la
valutazione di cambiamenti.
"Ad esempio la proposta di istituzione del Comitato Permanente del Cargo Ferroviario, con poteri deliberanti e pareri vincolanti; - risulta un organo di rappresentanza produttivo di ulteriore burocrazia per il sistema e rallentamento delle decisioni necessarie; in alternativa, il ruolo decisionale
che viene previsto per il Comitato può essere
svolto dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti e
dal Ministero dei Trasporti".
Infine ha aggiunto che gli investimenti per la sicurezza e lo sviluppo tecnologico del settore debbano essere previsti in una logica di sistema, intervenendo non solo, come prevede la proposta, mediante misure relative alla manutenzione e all’adeguamento tecnologico dei carri ferroviari, ma a
favore dell’innovazione di tutto il materiale rotabile circolante, ad esempio inserendo nel provvedimento anche i locomotori di linea e quelli di
manovra, assets fondamentali per il sistema.
Ha concluso, proponendo come ulteriore copertura finanziaria per la proposta di legge, l’ utilizzo
delle risorse già destinate al contratto di servizio
per il trasporto ferroviario delle merci.
“investimenti per la sicurezza e lo sviluppo
tecnologico del settore debbano essere previsti
in una logica di sistema”
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REPORT
PORTI
Ampliare l'autorità delle Ap alla logistica
Critico il Presidente di Assoporti:"Per i porti italiani,
molti in gestione commissariale, o si cambia registro
subito, varando le nuove regole che consentano di
recuperare competitività, nuove infrastrutture, eliminare burocrazia e razionalizzare il ciclo logistico, oppure questa volta la partita si chiude davvero e per
sempre". - "il recupero di competitività deve avvenire subito, portando al traguardo una riforma dei porti
che sia una cosa seria, senza bizantinismi, e che permetta un recupero di efficienza che renda i porti attrattivi
per
gli
investitori".
Assoporti ha rivolto un appello ai presidenti degli
scali italiani, chiedendo loro "di far sentire forte quella che è oggi una emergenza: ridare credibilità al sistema paese partendo dai punti attraverso i quali l'interscambio mondiale entra nel nostro paese, i porti".
Secondo il presidente di Assoporti, "se non è percorribile la strada di un provvedimento d'urgenza che si
occupi solo di questo settore, allora si trovi un accordo per il disegno di legge con corsia preferenziale. E',
l'ora di una riforma portuale di taglio europeo che fissi
le regole del gioco sulla governance del sistema portuale e logistico, sull'autonomia finanziaria dei porti,
sulla sburocratizzazione delle Autorità portuali, sulle
concessioni e sulla capacità di attrarre investitori internazionali, su regole del lavoro che devono essere
chiare, univoche e di mercato".
"Sulla riforma dei porti abbiamo bisogno di un provvedimento urgente, il mercato non ci aspetta".
Non si è fatta attendere la voce di alcune Autorità
portuali:"Ci aspettiamo che la riforma sui porti sia di
stampo europeo, partendo dai porti e dai corridoi
individuati dall'Europa – lo ha dichiarato il presidente
dell'Autorità portuale di Spezia. - Serve un progetto
che semplifichi e che dia a Authority e operatori strumenti per recuperare la competitività nello shipping,
che vuol dire recuperare traffici, entrate e posti di
lavoro.
Dobbiamo avere regole adeguate. Credo che questo
sia il momento per far convergere attività parlamentari e del Governo, si è creata base comune d'intesa
per cominciare a ragionare per una possibile gerarchizzazione dei porti, individuando quelli che sono
strategici, alle radici dei grandi corridoi europei, e
su questi investire per renderli competitivi. L'obiettivo principale non dovrà essere quello della riduzione delle Autorità portuali, ma quello di andare a
vedere le strutture che incontrano maggiormente i
bisogni delle merci, senza seguire programmazioni
astratte o criteri politico-clientelari".
"Sulla riforma dei porti abbiamo bisogno di un
provvedimento urgente, il mercato non ci aspetta"
PAGINA 6
REPORT
TRASPORTI
Comitati aziendali europei nei trasporti
Il Cae, una volta costituito, ha diritto all'informazione
e alla consultazione, almeno una volta all'anno, sulle
vicende dell'impresa e a essere informato e consultato
in determinate materie, quali i piani strategici e la situazione economica del gruppo, lo sviluppo occupazione, la politica sociale e l'organizzazione del lavoro, gli
investimenti e i piani di razionalizzazione, l'igiene e la
sicurezza sul lavoro, l'ambiente, i trasferimenti o le
trasformazioni dell'azienda e ogni altra decisione di
carattere trasnazionale che abbia influenza sui rapporti
di lavoro.
Creazione di un comitato aziendale europeo
La Direzione Generale della Mobilità e dei trasporti della Commissione europea ha deciso di finanziare uno studio sull'efficacia dei comitati aziendali
europei nel settore dei trasporti.
Lo studio consisterà in una relazione sull'organizzazione e le attività dei comitati aziendali europei
nel settore dei trasporti al fine di valutare la loro
efficacia nel raggiungimento dei propri obiettivi e
la loro conformità con gli obiettivi delle direttive
sui comitati aziendali europei. Lo studio prevede
l'organizzazione di un seminario con i membri dei
comitati aziendali europei.
I comitati aziendali europei sono un organismo
sovranazionale per l'informazione e la consultazione dei lavoratori nelle imprese, i poteri del comitato aziendale europeo o la portata della procedura
per l’informazione e la consultazione dei lavoratori
riguardano: tutti gli stabilimenti dell'impresa o
tutti gli stabilimenti del gruppo di dimensioni comunitarie situati negli Stati membri.
Istituto dalla direttiva dell'Unione Europea 94/45
Ce del 22 settembre 1994, recepita in Italia mediante accordo interconfederale. La costituzione di
un Cae, cui partecipano i rappresentanti dei lavoratori dei paesi dell'Unione Europea, è possibile
quando un'impresa abbia alle proprie dipendenze
almeno 1000 lavoratori dell'Ue e almeno 150 in
due stati membri.
La direzione centrale dell'impresa o del gruppo è responsabile dell'istituzione di un comitato o di una procedura per l'informazione e la consultazione. In assenza di un rappresentante designato, se la direzione non
è situata in uno Stato membro dello Spazio economico
europeo (SEE), la responsabilità spetta allo stabilimento o all'impresa che impiega il più alto numero di lavoratori in uno Stato membro.
La direzione centrale avvia la negoziazione per l’istituzione del comitato aziendale europeo o della procedura per l’informazione e la consultazione. Essa agisce:
di propria iniziativa; o previa richiesta scritta di almeno 100 lavoratori, o dei loro rappresentanti, di almeno
due imprese o stabilimenti situati in non meno di
2 Stati membri diversi.
Una delegazione speciale di negoziazione è
composta dai rappresentanti dei lavoratori. Questi
sono eletti o nominati, in proporzione al numero di
lavoratori occupati in ciascuno Stato membro dove
l'impresa è presente. La delegazione speciale negozia
un accordo con la direzione in vista di definire il funzionamento del comitato aziendale europeo e le modalità di attuazione della procedura per l'informazione e
la consultazione dei lavoratori.
I membri di questa delegazione godono della stessa
protezione dei rappresentanti dei lavoratori, come
previsto dalla legislazione nazionale e/o dalle prassi
vigenti nello Stato in cui sono impiegati.
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REPORT
TRASPORTI
Fondi autotrasporto,
tutto da rifare
Riforma sul Codice
della Strada
Il Decreto sui fondi per l'autotrasporto dovrà essere riscritto.
Ebbene si, per un errore formale quello che doveva essere già ben definito e tutto da rifare. Parliamo dell’erogazione dei fondi per il settore dell’autotrasporto.
In quanto le indicazioni numeriche che definiscono
gli stanziamenti di fondi siano state scritte in migliaia di Euro, anzichè in milioni; tale errore dunque rende il decreto viziato, e di conseguenza nullo. Risultato, l'erogazione dei fondi dovranno subirebbe dunque dei ritardi, dato che occorre seguire
l'iter legislativo per riscrivere il decreto.
Ora quello che ci si aspetta, visto il momento di
gravosa difficoltà del settore trasportistico italiano,
un'accelerazione dei tempi da parte del Ministero
in considerazione di un refuso commesso e di poter accelerare l’iter.
La Riforma del Codice della Strada
Il nuovo testo, è maggiormente incentrato sulla sicurezza, e potrà vedere la luce già nei prossimi mesi.
Il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti,
Nencini ha dichiarato, a fronte dei provvedimenti che
il governo prenderà sulla sicurezza stradale e le modifiche che intende apportare al Codice della Strada che:
“Ci sono due possibilità e presto verranno decise con il
premier Renzi quale seguire. La prima è l’inserimento
nel Codice penale del reato di omicidio stradale”,
“mentre la seconda si sta valutando una più veloce
modifica del Codice della strada, con l’aggravante fattispecie e l’ergastolo della patente: se uccidi qualcuno
non guidi più. L’importante è ottenere l’obiettivo:
l’aggravamento consentirebbe di garantire la certezza
della pena, che è il vero problema”.
S e r v iz i o P o l i t ic h e d i Pr o g r a m ma z i o ne
E c o n o m ic he e F i na n z ia r i e
Cu rato d a Gia n Ca rlo Se ra fin i Tel. + 3 9 0 6 4 7 5 3 2 4 3
E - M a i l g . s e r a f i ni @ u i l. i t
PAGINA 8