•• 16 CAMPIONATO GIORNALISMO GIOVEDÌ 3 APRILE 2014 Scuola media «Mattioli» SIENA SIENA Siena «figlia della strada» Dalle opportunità della Francigena a città da cui è difficile spostarsi L’INTERVISTA Gli studenti e i pullman alla mossa Cosa ne pensi del trasporto a Siena? «Usando quotidianamente l’autobus ogni tanto qualche problema capita: alcuni sono meno robusti di un modellino Lego; stai andando, c’è un guasto,il pullman si ferma. Noi arriviamo tardi a scuola, in strada si crea un ingorgo». Per quanto riguarda le spese? «Non sarà il prezzo del biglietto a rovinare l’economia familiare ma ho notato che il costo aumenta ogni anno. Invece le fermate e le corse si riducono sempre di più; dopo le 20.00 non ci sono praticamente più corse per tornare a casa; che l’azienda abbia stretto un patto di segreta alleanza con i nostri genitori per fargli passare serate tranquille? Nelle ore di punta poi stiamo schiacciati come sardine, si dovrebbero aumentare i mezzi in certi orari!». Qual è la tua opinione sugli autisti? «La maggior parte sono puntuali e cordiali con i passeggeri ma altri, visto che noi non possiamo parlare al conducente, come recita l’apposita targhetta, provvedono a parlare al telefono per non sentirsi troppo soli mentre guidano. Altri invece affrontano le curve come aspiranti autisti di Formula Uno». Le informazioni sugli orari sono facilmente reperibili ? «I display e i cartelli alle fermate sono utili ma la stessa efficienza la dovremmo trovare nel sito web, molto complicato da usare e che sembra rimasto alla preistoria per le informazioni che contiene!». «PERCHÉ una città nasce qui e non là?». A questa domanda lo storico Ernesto Sestan rispose con: «Siena è figlia della strada: cioè che l’essere posta in corrispondenza di un importante nodo stradale crea i presupposti materiali della sua prosperità». Infatti anticamente la nostra città era un importante centro di comunicazione e di pellegrinaggio proprio grazie alla via Francigena. Questa strada nacque nell’Alto Medioevo per collegare la Francia a Roma, e la sua presenza ha permesso un eccezionale passaggio di segni, emblemi, culture e linguaggi dell’Occidente Cristiano. Accanto ad essa si formò una fitta rete di ‘spedali’, ospedali nati per accogliere e medicare i pellegrini durante il loro viaggio. Siena, con lo spedale del Santa Maria della Scala, era una tra le mete più importanti. Oggi però la nostra città è in una posizione piuttosto isolata dai principali collegamenti stradali e ferroviari: le vie di comunicazione non si sono sviluppate come in altre città. Inoltre quelle che abbiamo non sono in condizioni ottimali: si tratta di strade come la Siena-Firenze, tutte rovinate da buche che rendono pericolosissimo il percorrerle, anche per la presenza di frequenti «lavori in corso»; o come la Siena-Grosseto, non ancora del tutto raddoppiata e quindi durante i mesi estivi luogo di file interminabili. Un altro aspetto da considerare sono i viaggi in treno, che impiegano molto tempo ovunque si voglia andare. La nostra rete ferroviaria è solo interregionale, non dispone di treni ad alta velocità: per andare da Siena a Firenze ci vuole quasi lo stesso tempo che serve da Firenze a Milano. Questo isolamento ha influenzato il nostro modo di vivere. Le novità culturali (moda, cinema e musica), che sono molto importanti per noi giovani, così come lo scambio di idee, vengono limitati dalla lontananza dai principali centri. Esistono però anche aspetti positivi. Siena è una città molto tranquilla e sicura, luoghi e persone ci sono familiari. Questo ci permette di uscire la sera più liberamente ed andare in giro da soli per le strade del centro, incontrarci con gli amici, insomma vivere serenamente la nostra adolescenza, cosa che magari non potremmo fare altrove, in luoghi più grandi e caotici. In classe abbiamo discusso su come viviamo nella nostra città e alla fine abbiamo concluso che di sicuro per molti aspetti siamo fortunati, tuttavia per noi giovani la conoscenza, lo scambio, la possibilità di relazionarsi con culture e idee diverse sono valori irrinunciabili che aiutano a vedere con occhi diversi il mondo e che oggi come nel passato sono gli ingredienti per diventare migliori. VIAGGI E MIRAGGI DEGLI STUDENTI DURANTE IL TRAGITTO DA CASA Pensieri mattutini andando a scuola DRIN! TRAGEDIA! è l’ora di andare a scuola, Federica e Aurora vorrebbero dormire ancora. Giulia prova ad immaginare come andrà la mattinata, Lucrezia pensa a quale sfortuna potrà colpirla ma anche agli amici che incontrerà e con i quali, come dice Giada, passerà ‘quei dieci minuti’ prima della campanella. Tommaso immagina che se tutti usassero i mezzi pubblici ci sarebbe meno inquinamento. Costantino qualche volta va a piedi e guarda il paesaggio dalle strade di Ravacciano; ogni tanto incontra Leonardo, che abita vicino a scuola, e Luca che avrebbe preferi- to restare a letto al caldo oppure, ora che arriva la primavera, vorrebbe fare una partita a calcio con gli amici invece che chiudersi nell’aula. Irene intanto è già in viaggio da tempo, pensa agli amici e alle interrogazioni, a volte prende il libro e ripassa. Se viaggiasse con Giorgia e Andrea potrebbero farlo insieme, anche loro a volte hanno paura di domande magari sugli argomenti rimasti più indigesti. Angela invece il viaggio nella macchina gialla di sua madre se lo gode! Altri vanno in tram. Giovanni e Nanda parlano con gli amici; Vittorio spera in un posto a sedere: non si sa mai cosa può succedere quando i tram sono troppo affollati dice Virginia. Francesco spera che le attività a scuola non siano troppo difficili; Emilio le vorrebbe divertenti. Tutti sperano in pochi compiti a casa perché dopo la scuola c’è un intero pomeriggio, quello a cui pensa Gioia mentre va in classe. Veleria pensa già alle vacanze estive. Suona la campanella, Sofia intanto si è catapulta in macchina con la mamma e via a velocità supersonica! Un po’ di pensieri si, ma a scuola dopotutto ci si diverte anche ed è una fortuna, dice Ester, poterci andare! CRONISTI IN CLASSE III A: professoressa Cinotti Cristina; Berte Vladimir; Betti Matteo; Bolognesi Elena; Borgogni Benjamin, Bosco Pietro; Cinughi de Pazzi Ginevra; Ciobanu Iuliana; De Biase Aurora; Fineschi GianFilippo; Giani Maria Vittoria; Hasan Jahid; Kalia Diego; Marzi Filippo; Miarelli Benedetta; Migliorini Federico, Montagnani Federico, Neri Alessandro; Paglia Irene; Peja Aleandro; Pesciatini Eleonora; Roncucci Filippo; Rossi Matilde; Salvini Maddalena; Spina Eleonora;Turchi Eva II B: professor Bianchi Paolo; Anichini Federica; Anselmi Giulia; Baruffa Aurora; Bigazzi Aurora; Comparetto Davide; Cremonese Luca; Dami Tommaso; Dello Russo Sara; D’Onofrio Andrea; Ducci Costantino; Gambelli Giorgia; Gambera Sofia; Ghelardini Giovanni; Gomes De Almeida Fernanda Cristina; Guiggiani Gioia; Lippi Lucrezia; Manganelli Virginia; Mori Leonardo; Nanni Irene; Niccolucci Vittorio; Olarescu Valeria; Pampaloni Angela; Pascarella Francesco; Salvini Anna; Saracini Giada; Sato Alnesa; Sconosciuto Emilio; Vanni Sofia III C: professoressa Bari Fabiana; Amitrano Edoardo; BIgazzi Bruno; De Almeida Silvan; Dispensa Lorenzo; Esposito Paolo; Giunti Giulia Matilde; Innocenti Marta; Irimia Alexandra; Laux Lorenzo ; Lenzini Francesco; Mazza Gabriele; Mencucci Anthony; Mullaj Chiara; Nicosia Thomas; Nocciolini Niccolò; Panfili Antonio; Rivas Maitè; Riello Valeria; Riviello Giulia; Scarpini Gaia; Schillaci Andrea; Terni Tommaso; Tiezzi Giulia Preside: Giuseppa Napoli
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