Nozioni di marketing sanitario - Università degli Studi di Pavia

Dal marketing transazionale al marketing relazionale
l'elemento di riferimento del marketing transazionale sono le
singole transazioni - il soggetto attivo è il venditore
l'attenzione è posta sulla migliore combinazione dei parametri
di offerta
lo strumento individuato è il marketing mix
l'area marketing
* ha la massima autonomia
* dispone di quattro leve il prodotto, il prezzo, la
promozione, il place
* ricerca la migliore combinazione delle leve
* per ogni leva identifica degli strumenti operativi
il processo decisionale si articola in due distinte sub aree
l'area analitico - conoscitiva .......
l'area operativa .......
ma attenzione il paradigma del marketing transazionale si
scontra con i cambiamenti nel contesto ambientale e
tecnologico e nei modelli di consumo
l'approccio transazionale si basa su alcune ipotesi
→ STABILITA' - REGOLE CERTE - EQUILIBRIO
→ MERCATI DI RIFERIMENTO RELATIVAMENTE PICCOLI
→ PROCESSI INNOVATIVI LUNGHI
→ STANDARDIZZAZIONE COME FATTORE COMPETITIVO
estremizzando si può affermare che si fonda su logiche
meccanicistiche CHI PUO' OFFRIRE QUALCOSA SUL
MERCATO ....... PUO' MODIFICARE IL MERCATO .................
ipotesi che porta allo sviluppo di un approccio strategico di tipo
TOP - DOWN
senza tener conto dei processi dinamici di apprendimento dei
consumatori
è un sistema auto-referenziale
gli elementi di criticità sono insiti nelle peculiarità proprie
dell'approccio al marketing mix
* il modello di scambio ha natura unidirezionale
* le transazioni sono eventi isolati
* gli acquirenti sono perfettamente sostituibili tra loro
* il singolo acquirente ha scarso potere contrattuale
* non è possibile individuare e sviluppare sinergie
* scarsa attenzione al contesto internazionale ed al
processo di globalizzazione
* orientamento temporale molto limitato - non affronta
aspetti quali la ricerca di condizioni ed opportunità per
sviluppare rapporti di cooperazione e di partnership
* l'enfasi è posta sulla massimizzazione economica della
singola transazione
segue
* a prevalere è l'orientamento adattivo nei confronti
dell'ambiente
* lo scambio consegue la produzione del valore - valore che
si realizza attraverso la trasformazione
* non affronta i problemi legati alla accentuata competitività
ed instabilità dei mercati
da queste osservazioni derivano alcuni filoni di studio che si
pongono in posizione critica nei confronti del paradigma
transazionale - prende avvio una nuova fase che porterà alla
formulazione di nuovi approcci
ecco che via via si afferma una nuova corrente di marketing che
si sviluppa secondo logiche BOTTOM - UP da cui consegue che
"..... NON È IL MERCATO A MODIFICARSI BENSÌ È
L'IMPRESA CHE DEVE ADATTARSI AL MERCATO ...."
si osserva il tentativo da parte dei ricercatori di formulare
UN NUOVO MARKETING - un nuovo concetto di marketing
alcune definizioni possono contribuire a capire quanto accade
..... il marketing “non aiuta più le vendite ma la produzione nel
creare, distribuire e consegnare quello che serve al cliente e
che il cliente vuole”
...... il marketing non è più “l’arte di trovare modi intelligenti per
sbarazzarsi di quello che si produce bensì è l’arte di creare
un autentico valore per il cliente”
il passaggio è dalla concezione industriale del "make and sell"
ad un approccio di natura "sense and respond" ascolta e produci
a metà degli anni '70 la Scuola svedese - l'Università di Uppsala avvia il primo programma di ricerca volto ad esprimere posizioni
diverse su alcuni temi portanti della disciplina di marketing
gli schemi interpretativi sono il risultato dell'analisi induttiva che
ha origine da studi empirici promossi nell'ambito
settore dei servizi
settore dei beni industriali
la prospettiva proposta dalla Scuola svedese è quella relazionale
che riconosce come i comportamenti di scambio non siano
riconducibili alle singole transazioni
".... i valori dello scambio (sia i comportamenti che l'esito dello
stesso) sono il riflesso dell'interazione nel tempo che ha luogo tra
le parti ...."
" .... i valori dello scambio traggono origine dal cambiamento
delle condizioni dei soggetti - gli attori del processo - ogni
relazione di scambio è unica poiché riflesso dei moventi e dei
comportamenti degli attori ..."
il marketing relazionale viene definito in modo diverso dagli
Autori che per primi hanno formulato il nuovo approccio
l'aspetto di maggiore rilievo è rappresentato dal riconoscere la
rilevanza fondamentale che assume per l'impresa la disponibilità
di adeguate risorse intangibili - tra le quali si annoverano le
risorse relazionali
" .... per marketing relazionale si intende un marketing incentrato
sull’obiettivo costante di instaurare una relazione personale e
diretta tra azienda e consumatore ... "
".... sviluppare un'azione di marketing relazionale significa
cominciare, mantenere e migliorare le relazioni con i clienti ...."
il marketing dovrebbe cioè essere inteso come management
delle relazioni
l'elemento innovativo è rappresentato dalla centralità ed
interattività dei rapporti che si sviluppano tra le parti
".... il marketing è un processo che dovrebbe supportare nel
tempo la creazione del valore percepito dal cliente
da ciò consegue che ..... la capacità di un'impresa di fornire
valore al cliente è strumento di differenziazione ed elemento
chiave per capire come acquisire un vantaggio competitivo
sostenibile ..... "
cosa si modifica nel rapporto impresa - cliente ........
se la base del marketing è rappresentata dai rapporti il prodotto
principale acquisisce un ruolo minore mentre i servizi aggiuntivi
possono modificare la percezione di valore da parte del cliente
il valore percepito dal cliente sarà condizionato dal sacrificio
che si identifica con il prezzo ed i costi aggiuntivi legati alla
relazione elementi che si possono distinguere in:
costi diretti della relazione - derivano dalla decisione di avviare
un rapporto (ad esempio i costi di adattamento, di apprendimento
- nel BtoB i costi legati al sistema informativo per fini amministrativi)
segue
costi indiretti della relazione - che si sostengono quando l'offerta
non risponde alle promesse (per problemi legati alla funzionalità
del sistema, costi di assistenza, costi per ritardi nella consegna)
costi psicologici - causati dal timore o dalla consapevolezza che
si verificheranno problemi nella relazione (costi spesso non
determinabili a priori ma solo percepiti)
per creare valore positivo percepito dal cliente l'azienda in
un'ottica relazionale dispone di più risorse:
il personale
la tecnologia
le conoscenze e l'informazione
il tempo del cliente
il cliente stesso .....
i cambiamenti più evidenti conseguenti l'adozione dell'approccio
relazionale saranno
- il marketing diviene una funzione diffusa ......
- svolta da molteplici unità organizzative collocate a diversi livelli
gerarchici
- che dirige una rete complessa di relazioni sia con soggetti
esterni che con attori interni che hanno competenze e livelli di
autonomia differenziati
- l'orientamento d'impresa è necessariamente cooperativo e non
competitivo
- il marketing è un processo chiamato a supportare nel tempo la
creazione del valore percepito dal cliente
- esistono sempre relazioni latenti quindi punto cruciale è
verificare se per un'azienda sia più conveniente ed utile
sviluppare una strategia relazionale o transazionale
- la clientela è identificata attraverso un sistema informatizzato
dei dati
- i clienti sono distinti in base al loro valore economico attuale e
potenziale
- la personalizzazione dell'offerta si realizza attraverso
l'integrazione di funzioni - dalla produzione alla formazione
degli assortimenti, alle promozioni sino alla gestione degli
spazi
nel passaggio dal marketing transazionale al marketing
relazionale sono molti gli elementi che si modificano - gli stessi
i criteri di misurazione e valutazione delle performance si
trasformano
da analisi del
a analisi del
fatturato
valore del cliente
da analisi
a analisi
quota di mercato
quota cliente
da analisi della redditività diretta di prodotto
a analisi della redditività del cliente
IN ANNI RECENTI SEMPRE PIÙ SPESSO SI PARLA DI
MARKETING NON CONVENZIONALE
l'approccio tradizionale al marketing evidenzia una molteplicità di punti deboli di criticità - da cui consegue da parte dei ricercatori il tentativo di formulare
delle possibili soluzioni riconducibili alla definizione di " .... panacee del
marketing ... "
dal vocabolario della lingua italiana
il DEVOTO-OLI
pa-na-cè-a
".... rimedio universale, buono per tutti i mali (per lo più con
intonazione ironica o scherzosa) ..... nome dato dai Greci e dai Latini
a varie piante cui si attribuivano virtù magiche nella cura di
alcune malattie...... "
vengono proposti modelli interpretativi utili ad affrontare le nuove
problematiche alcuni esempi
anti marketing
geo-marketing
radical marketing
slow marketing
co-marketing
neural marketing
retro marketing
trade marketing
creative marketing
nostalgia marketing
street marketing
turbo marketing
l'effetto di questa tendenza alla proliferazione di nuovi approcci è accentuare il
livello di saturazione dei clienti, ad aumentare la loro resistenza e negatività
rispetto alla pubblicità
il consumatore attuale viene definito
"intelligente e tecnologicamente avanzato" conseguenza
* non accetta più la pubblicità invasiva - non vuole essere considerato un
ricettore passivo
* utilizza nuovi strumenti di comunicazione e d'informazione
* vuole partecipare, creare contenuti, dialogare, fare sentire la sua
opinione
* attribuisce alle marche un valore simbolico, sono parte della sua
identità in quanto rappresentano le passioni (mac-dipendente, ducatista)
la società viene così osservata a livello di piccoli gruppi - comunità,
tribù che non sono target da colpire ma dei partner da coinvolgere
alcuni nuovi approcci vengono identificati come approcci di "marketing non
convenzionale" cioè un insieme di azioni non convenzionali attivate
per raggiungere obiettivi convenzionali
la proposta è quella di dare vita ad un approccio che tenga conto di
alcuni fattori
- assuefazione dei consumatori ai tradizionali (o meglio convenzionali)
messaggi pubblicitari
- diffidenza verso la comunicazione istituzionale che in forma
unidirezionale l'impresa invia ai potenziali clienti
- basso livello d'attenzione e disinteresse dei clienti nei confronti dei
reiterati tentativi di contatto da parte dell'impresa
il marketing non convenzionale ha successo
* perchè non è marketing
* perchè non rispetta regole precise ed ha uno sviluppo inusuale
* perchè innesta virus comunicativi in grado di replicarsi
spontaneamente
* perchè il consumatore può adattare, manipolare in modo
creativo i segnali inviati, i significati e gli usi indotti dal marketing
non convenzionale
* perchè si passa dall'advertising all'advertainment (neologismo
dato dalla somma di advertising ed entertainment -intrattenimento)
ALCUNI ESEMPI
GUERRILLA MARKETING deriva da terminologia militare - identifica
ogni condizione di "guerra" condotta con mezzi non convenzionali
da truppe irregolari che dispongono di poche risorse rispetto al
nemico - le modalità di intervento sono attacchi brevi ed
improvvisi
formulato a metà degli anni '80 da un pubblicitario statunitense si basa
sulla capacità di organizzare attività a forte impatto creativo in
grado di sorprendere il pubblico
il guerrila raggiunge il pubblico in modo provocatorio e
spiazzante - vuole incuriosire - intrigare - coinvolgere - nei luoghi e
nei momenti in cui i soggetti non hanno attivato difese
(diversamente dai canali tradizionali.....)
fa leva su componenti ad alto contenuto psicologico che
agiscono sull'immaginario dei destinatari
....la messa inscena di pseudo-eventi in cui l'immagine aziendale si
integra .... sul fondo dei bicchieri, sulle panchine, sul corpo umano, in
false conversazioni, sulla strada, sui muri ......
VIRAL MARKETING prodotti, servizi, idee, comunicati commerciali
che per la loro originalità manifestano una sorta di propensione
alla diffusione spontanea tra le persone (in rete o in comunità ristrette)
un'evoluzione del tradizionale passaparola che però può vedere
coinvolti soggetti che non sono pienamente consapevoli di
divenire essi stessi strumenti di diffusione
l'utente condivide esperienze o situazioni - è credibile poiché si
tratta di comunicazione scambiata in modo informale e volontaria
le pre-condizioni sono
* l'oggetto deve presentare il carattere dell'originalità e deve
incuriosire
* la campagna deve tener conto del linguaggio utilizzato dal
target, dei luoghi virtuali o reali in cui si realizza
* il valore del target non è dato dal numero di soggetti bensì dalla
capacità di influenzare - potenza infettiva
segue
* il messaggio che viene veicolato deve essere semplice, fruibile
e rapido e le campagne sono di breve durata - temporaneità - ed i
video mancano di un esplicito contenuto pubblicitario
oggi sono sviluppate alcune modalità:
Viral video marketing - la diffusione si realizzata attraverso un file
video dove è presente il brand (ruolo You Tube)
Viral website marketing - la diffusione si realizzata attraverso la
creazione di un sito di interesse - insolito, in grado di stimolare il
passaparola
Viral social network marketing - la diffusione si realizzata
attraverso le comunità - i gruppi sociali che si formano in rete - si
"infetta" la rete comunicativa già esistente in modo artificiale o in
modo esplicito
Attenzione - può verificarsi la diffusione di video "amatoriali" che
nella realtà sono controllati dal brand
IL NEOTRIBALISMO
alcuni ricercatori parlano di neotribalismo per descrivere un
fenomeno sempre più diffuso che prende forma spesso in modo
occasionale per il desiderio di
"...essere insieme, di sostenersi a vicenda, di stingersi ad altri ..."
una neotribù non si fonda su un legame sociale
su una "origine" od un "obiettivo comune" - famiglia, clan, etnia,
razza, popolo, generazione, classe d’età, corporazione, corpo,
associazione, squadra
così come sono da escludere dalle neotribù i gruppi che si
formano sulla base di motivazioni utilitaristiche - movimento,
partito, fazione, consorteria
allora cos'è una neotribù ....
molte le caratteristiche
l'alto grado di volatilità partecipativa e la strutturazione non rigida
di una neotribù - carattere che esclude congregazioni, ordini, confraternite,
sette, associazioni, club, società
l'esistenza di inter-relazioni fra un significativo numero di membri
la fluidità - l'instabilità - lo sparpagliamento ognuno di noi può
appartenere a più neotribù contemporaneamente- assumendo ruoli
anche molto diversi fra loro
al desiderio di comunità che si manifesta si associa il ritorno a rituali
che collegano / integrano gli appartenenti al gruppo
il rituale si rappresenta attraverso alcuni classici supporti
le cose - oggetti di culto
gli abiti - abbigliamento rituale
gli spazi - luoghi del culto e/o luoghi della memoria
le parole - formule magiche, gergo
le immagini - idoli ed icone
le ricerche sulle neotribù hanno manifestato i loro effetti anche a livello
di studi di marketing
nasce e si sviluppa il MARKETING TRIBALE
un approccio che pur basandosi sull'offerta personalizzata ne stravolge
la logica applicativa
si pone in contrapposizione con l'approccio one to one che usa la
relazione come un mezzo per giungere ad uno scopo - cioè
arrivare all’individuo
il marketing tribale fa della relazione il vero scopo e dell’emozione
condivisa il mezzo per giungere a tale scopo
obiettivo non è creare la relazione bensì mantenere - rafforzare i
legami aiutando gli appartenenti alla comunità a condividere le
passioni
l'ipotesi di partenza è che il comportamento del consumatore sia
fortemente guidato dal desiderio di appartenenza ad
comunità - dall'esigenza di aggregarsi ad altri
una
l'aggregazione in tribù è la risposta a due distinte ed opposte esigenze
degli individui:
* il bisogno di liberta e d'autonomia per rappresentare al meglio
la propria individualità
* il bisogno di sicurezza che trova maggiore garanzia attraverso
forme di socialità
obiettivo dell'azione di marketing sarà il creare attorno al
prodotto/servizio una comunità
tra i requisiti per sviluppare un'azione di marketing tribale
* la condivisione di un luogo fisico d'incontro periodico ed
istituzionalizzato
* l'esistenza di organi di comunicazione
* la possibilità di estendere l'attività principale ad attività
collaterali e/o di co-marketing
LA CASA MOTOCICLISTICA DUCATI
1996 rilancio e riposizionamento del marchio
diventare consapevoli che la moto Ducati è oggetto di culto in grado di
catalizzare l'attenzione
la nuova proprietà non designa un marketing manager bensì tribe
director
la linea guida di tutti i processi aziendali è "creare appartenenza" la
funzione core diviene la community - " ... in Ducati non si parla di clienti
ma di fan, non si parla di segmenti ma di tribù e la Ducati è posta al
centro della tribù come un totem ..."
duplice la direzione di intervento marketing tribale intensivo per
intensificare i legami tra ducatisti
marketing tribale estensivo per mettere in comune le competenze e
valorizzare le esperienze ed il vissuto comune
ampia e diversificata l'azione di intervento
operazione fabbrica aperta - stabilimento produttivo aperto una volta
l'anno (circa 30.000 visitatori) per seguire l'assemblaggio - in aggiunta
apertura ai dipendenti o alla tribù per aste di beneficenza, feste,
concerti (la Ducati band....)
campagna pubblicitaria Ducati people - i testimonial sono gli operai,
gli ingegneri, i piloti ma anche i proprietari di moto
world Ducati week - dal 1998 tutti i ducatisti si radunano
nell'autodromo di Misano (nel 2012 oltre 65.000 ducatisti - appassionati
provenienti da quasi 30 diverse nazioni) - presenza di piloti e dipendenti che
con gli appassionati condividono gli avvenimenti in programma
sviluppo di un linguaggio in codice (festa desmodromica) a cui si
affianca la produzione di accessori e capi di abbigliamento
creazione del Museo Ducati ..... il passato, il presente, il futuro
sito dedicato con spazio riservato ai componenti la tribù
e poi ...... gli accessori e l'abbigliamento Ducati, i giocattoli, i DvD, i
libri, le opere d'arte ufficiali (collezioni d'epoca ...) le tribune Ducati, i
viaggi (Ducati travel experience, Ducati dream tour ....)