Progetto speciale per il controllo degli aspetti ambientali

REGIONE TOSCANA
GIUNTA REGIONALE
ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 31-03-2014 (punto N 11 )
Delibera
N 250
del 31-03-2014
Proponente
ENRICO ROSSI
ANNA RITA BRAMERINI
DIREZIONE GENERALE POLITICHE AMBIENTALI, ENERGIA E CAMBIAMENTI CLIMATICI
Pubblicita’/Pubblicazione Atto soggetto a pubblicazione su Banca Dati (PBD)
Dirigente Responsabile EDO BERNINI
Estensore LAURA ETRI
Oggetto
L.R. 30/2009 - art. 16 - approvazione del progetto speciale per il controllo degli aspetti ambientali
connessi con l'economia sommersa, l'elusione e l'evasione.
Presenti
ENRICO ROSSI
GIANFRANCO
SIMONCINI
STEFANIA SACCARDI
Assenti
GIANNI SALVADORI
ANNA RITA BRAMERINI ANNA MARSON
VITTORIO BUGLI
VINCENZO CECCARELLI
EMMANUELE BOBBIO
LUIGI MARRONI
SARA NOCENTINI
ALLEGATI N°3
ALLEGATI
Denominazion
A
B
C
Pubblicazione
Tipo di trasmissione
Riferimento
Si
Si
Si
Cartaceo+Digitale
Cartaceo+Digitale
Cartaceo+Digitale
ALLEGATO A
ALLEGATO B
ALLEGATO C
LA GIUNTA REGIONALE
Vista la Legge Regionale 22 giugno 2009, n. 30 “Nuova disciplina dell’Agenzia per la protezione
ambientale della Toscana (ARPAT)”;
Visto l’aggiornamento della Carta dei Servizi e delle attività, approvato con la Delibera del
Consiglio regionale n. 9 del 30 gennaio 2013, pubblicata sul B.U.R.T. del 13 febbraio parte seconda
supplemento n 19;
Considerato l'evento drammatico verificatosi lo scorso primo dicembre in una industria tessile
ubicata nel territorio pratese nel corso del quale hanno perso la vita sette lavoratori di etnia cinese;
Vista la Decisione n. 5 della GRT del 16.12.2013 ad oggetto “Indirizzi per la elaborazione di un
piano straordinario di interventi per l'area pratese in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro” la
quale prevede, tra l'altro, che il piano straordinario definisca: “a. interventi tesi al potenziamento
delle attività di controllo e vigilanza, con individuazione delle concrete azioni operative da
intraprendere e della relativa tempistica, nonché delle risorse, anche di personale aggiuntivo,
necessarie per l'espletamento delle azioni predette”
Vista altresì la Delibera 56 della GRT del 28.1.2014 ad oggetto “Approvazione piano straordinario
di intervento in attuazione della Decisione di Giunta Regionale n. 5 del 16 dicembre 2013”,
incentrato sulle attività dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende UUSSLL 3,4,10 e 11 e
coordinato a livello centrale dalla DG Diritti di cittadinanza e coesione sociale, con la quale
nell'approvare il ricordato piano straordinario si stabilisce la validità triennale dello stesso e si
prevede l'assunzione a tempo determinato di complessive n. 74 unità di personale con qualifica di
Tecnico della Prevenzione;
Considerata l'esigenza, a partire dall'esperienza sopra ricordata, di sviluppare una equivalente
azione di potenziamento delle attività di controllo e vigilanza in campo ambientale concentrata sul
fronte della gestione dei rifiuti, con la finalità di contrastare l'insorgere di fenomeni di economia
illegale che rischiano di pregiudicare, oltre all'economia anche l'immagine della nostra regione
Vista la D.G.R.T. n. 188 del 10 marzo 2014 “L.R. n. 30/2009 - Art. 16 -Approvazione piano
annuale delle attività 2014 di ARPAT.”;
Richiamata la suddetta Delibera n. 188/2014 nella quale è previsto, tra le priorità del capoverso
“Strategie dell'Agenzia nelle attività”, che ARPAT assicuri la partecipazione alla redazione,
nell'ambito del piano regionale Ambiente e Salute, del progetto speciale finalizzato al
potenziamento dei controlli ambientali e sanitari contenente la predisposizione di specifici
interventi di controllo ambientale, sia direttamente erogati dall'Agenzia, sia in collaborazione con
altri enti e soggetti, a partire dagli SSP delle ASL, al fine di contribuire a contrastare l'insorgere di
una economia illegale in alcuni settori produttivi della Toscana;
Dato atto che le attività di cui al presente atto risultano coerenti con la Carta dei Servizi e delle
attività e rappresentano il dettaglio di quanto previsto al precedente punto;
Vista il progetto presentato da ARPAT di cui all’allegato A, parte integrante e sostanziale del
presente atto, “Progetto speciale per il controllo degli aspetti ambientali connessi con l'economia
sommersa, l'eluzione e l'evasione”;
Ritenuto opportuno approvare il progetto speciale di cui al punto precedente, la cui finalità è quella
di perseguire un rilevante potenziamento dei controlli svolti dall'Agenzia su tutto il territorio della
Toscana, da attivarsi anche gradualmente, giungendo, a regime, secondo gli step individuati nel
medesimo, ad un numero di controlli pari almeno a tre volte i controlli effettuati nel 2013, sulle
attività di seguito specificate:
- controlli, indagini, incrocio e valutazione dei dati inerenti le fasi di raccolta, trasporto,
recupero, riciclo e smaltimento dei rifiuti, nonché sulle connesse attività di analisi dei tre
laboratori di area vasta di ARPAT;
- lettura ragionata, incrocio ed elaborazione dei dati esistenti nel catasto rifiuti;
- raccolta e selezione delle informazioni nonché individuazione delle principali criticità che
hanno origine dal controllo in essere (anche tramite approfondimento sui regimi
autorizzativi ed assetti societari) in tutte le strutture territoriali di ARPAT;
- controlli documentali ed in situ dei principali impianti di trattamento dei rifiuti speciali e dei
soggetti e attività correlate con particolare attenzione sugli impianti di stoccaggio e
trattamenti intermedi;ù
Considerato che il progetto riguarda i seguenti ambiti di intervento dettagliati nel citato allegato A,
secondo il seguente riepilogo:
− tessile
− rottami
− rifiuti da trattamento con antiparassitari nelle attività vivaistiche;
− rifiuti liquidi trasportati su gomma;
Ritenuto opportuno stabilire che il progetto sarà attuato a partire dal primo maggio 2014 attraverso
un riorientamento dell'attività di controllo svolto dal personale dell'Agenzia, senza pregiudizio
delle attività in corso e già programmate con la citata D.G.R.T. 188/2014, con i seguenti obiettivi:
- tessile: n. 30 controlli
- rottami: n. 30 controlli
- antiparassitari: n. 5/10 controlli
-liquidi trasportati: n. 15 controlli
Tenuto conto delle modalità di sviluppo del piano straordinario di intervento di cui alla DGR 56/14
e considerato, inoltre, che, in aggiunta al riorientamento, di cui al punto precedente, al fine di dare
attuazione alle suddette azioni di incremento dei controlli, in ragione della eccezionalità e
temporaneità delle azioni progettuali previste e dell’obiettivo di ripristinare entro l’ambito triennale
del loro svolgimento, condizioni ordinarie sia sotto il profilo produttivo che per quanto concerne i
rischi per la salute e la vita dei lavoratori coinvolti, è necessario che l’Agenzia effettui assunzioni
di personale a tempo determinato di 5 unità con professionalità specifiche di TPA;
Vista la L. n. 147/2013 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello
Stato (Legge di stabilità 2014)” con la quale vengono impartite disposizioni in merito ai vincoli per
le assunzioni nella pubblica amministrazione;
Considerato che i vincoli sopradetti possono essere così sintetizzati:
1) rispetto limite spesa t.d. 50% anno 2009
2) riduzione della spesa complessiva del personale per l'anno 2014,di almeno un euro
rispetto alla spesa del 2013;
3) rispetto rapporto spesa del personale/ spesa corrente al netto spesa sanitaria ecc....
inferiore 50% ( tale rapporto viene calcolato complessivamente dalla regione);
Tenuto conto che i costi derivanti dall’attivazione dei tempi determinati necessari per l’esecuzione
delle attività di cui sopra, non comportano oneri a carico del bilancio regionale in quanto tale
importo trova copertura in economie sul costo del personale rispetto al bilancio preventivo
economico 2014, derivanti da cessazioni non previste e dalla necessità di ridurre le già previste
assunzioni a tempo indeterminato, alla luce di interpretazioni della normativa di settore, che
prevede che possano essere effettuate nuove assunzioni a tempo indeterminato nel limite del 40%
del costo delle cessazioni dell’anno precedente;
Valutata la necessità di provvedere alla dotazione delle attrezzature e degli strumentazione
necessarie a consentire al personale suddetto lo svolgimento delle attività ispettive, meglio
specificate nell'allegato “B” parte integrante e sostanziale del presente atto;
Ritenuto di quantizzare l’onere economico inerente le dotazioni sopracitate in euro 181.000,00,
finalizzando a tale utilizzo i fondi allocati sul capitolo 43063 del bilancio pluriennale vigente
annualità 2015;
Vista la "Relazione economica ex art. 4 comma 4 L.R. 65/2010", allegato "C" parte integrante e
sostanziale del presente atto;
Ritenuto necessario stabilire che le attività previste dal progetto approvato con il presente atto sarà
oggetto di specifico dettaglio nel corso dell’emanazione delle direttive 2015 e 2016 emanate ai sensi
dell’art. 16 della L.R. n. 30/2009;
Viste le LL.RR. n. 77 del 24/12/2013 di approvazione della Legge finanziaria per l’anno 2014 e n.
78 del 24/12/2013 di approvazione del Bilancio di previsione per l’anno finanziario 2014 e del
bilancio pluriennale 2014-2016;
Vista la DGRT n.2 del 07/01/2014 che approva il Bilancio gestionale per l'esercizio finanziario
2014 il Bilancio gestionale pluriennale 2014-2016;
Visto il parere favorevole con espresso dal C.T.D. nella seduta del 27/03/2014;
A VOTI UNANIMI
DELIBERA
1. di approvare il progetto presentato da ARPAT di cui all’allegato A, parte integrante e
sostanziale del presente atto, “Progetto speciale per il controllo degli aspetti ambientali connessi
con l'economia sommersa, l'eluzione e l'evasione”;
2. di stabilire che il progetto speciale di cui al punto precedente, la cui finalità è quella di perseguire
un rilevante potenziamento dei controlli svolti dall'Agenzia su tutto il territorio della Toscana, da
attivarsi anche gradualmente, porti, a regime, secondo gli step individuati nel medesimo, ad un
numero di controlli pari almeno a tre volte i controlli effettuati nel 2013, sulle attività di seguito
specificate:
- controlli, indagini, incrocio e valutazione dei dati inerenti le fasi di raccolta, trasporto,
recupero, riciclo e smaltimento dei rifiuti, nonché sulle connesse attività di analisi dei tre
laboratori di area vasta di ARPAT;
- lettura ragionata, incrocio ed elaborazione dei dati esistenti nel catasto rifiuti;
- raccolta e selezione delle informazioni nonché individuazione delle principali criticità che
hanno origine dal controllo in essere (anche tramite approfondimento sui regimi
autorizzativi ed assetti societari) in tutte le strutture territoriali di ARPAT;
- controlli documentali ed in situ dei principali impianti di trattamento dei rifiuti speciali e dei
soggetti e attività correlate con particolare attenzione sugli impianti di stoccaggio e
trattamenti intermedi;
3. di stabilire che il progetto riguarda i seguenti ambiti di intervento dettagliati nel citato allegato
A, secondo il seguente riepilogo:
− tessile
− rottami
− rifiuti da trattamento con antiparassitari nelle attività vivaistiche;
− rifiuti liquidi trasportati su gomma;
4. di stabilire che il progetto sarà attuato a partire dal primo maggio 2014 attraverso un
riorientamento dell'attività di controllo svolto dal personale dell'Agenzia, senza pregiudizio delle
attività in corso e già programmate con la citata D.G.R.T. 188/2014, con i seguenti obiettivi:
- tessile: n. 30 controlli
- rottami: n. 30 controlli
- rifiuti da trattamento con antiparassitari nelle attività vivaistiche: n. 5/10 controlli
- rifiuti liquidi trasportati su gomma: n. 15 controlli
5. di dare atto che, per le motivazioni espresse in premessa, i costi derivanti dall’attivazione dei
tempi determinati necessari per l’esecuzione delle attività di cui al presente atto non comportano
oneri a carico del bilancio regionale;
6. di prenotare, per le motivazioni espresse in premessa, le risorse necessarie per il costo della
dotazione delle attrezzature e degli strumenti necessari a consentire al personale suddetto lo
svolgimento delle attività ispettive, meglio specificati nell'allegato “B” parte integrante e
sostanziale del presente atto per un totale di 181.000,00, sul 43063 del bilancio pluriennale
vigente annualità 2015 che presenta la necessaria copertura;
7. di dare atto che le attività pluriennali previste nel presente atto saranno oggetto di specifica
priorità nelle direttive 2015 e 2016 emanate ai sensi dell’art. 16 della citata L.R. n. 30/2009.
Il presente atto è pubblicato integralmente sulla banca dati degli atti amministrativi della Giunta
reregionale, ai sensi dell’articolo 18 della LR 23/2007.
SEGRETERIA DELLA GIUNTA
IL DIRETTORE GENERALE
ANTONIO DAVIDE BARRETTA
IL DIRETTORE GENERALE
Dott. EDO BERNINI
ALLEGATO A
Progetto speciale di potenziamento dei controlli ambientali finalizzato al contrasto della
diffusione dell’illegalità.
1) Il progetto dovrà essere svolto in stretta collaborazione con il Dipartimento di
prevenzione della ASL, la Procure della Repubblica, le Forze di Polizia, l’IRPET per
il contrasto dell’illegalità connessa con l’economia sommersa, l’elusione e l’evasione.
2) Il progetto farà leva soprattutto sui controlli, le indagini, l’incrocio e la valutazione dei
dati inerenti la complessiva gestione dei rifiuti (intesa come insieme delle fasi di
raccolta, trasporto, recupero, riciclo e smaltimento), nonché su attività di controllo
analitico mirate utilizzando al meglio i tre laboratori di Area Vasta di ARPAT.
3) Per essere efficace il progetto non dovrebbe riguardare solo l’Area Vasta Centro, che
comunque farà da riferimento per tutta l’Agenzia, ma potrebbe interagire anche con le
altre Aree Vaste della Toscana. Infatti, un corretto approccio di verifica dei flussi di
rifiuti dovrebbe coinvolgere le realtà a maggior presenza di impianti di stoccaggio e
trattamento di rifiuti speciali, prevalentemente situati nei tre distretti produttivi della
Toscana (tessile, conciario, cartario), e gli impianti centralizzati di depurazione che
trattano anche rifiuti. Il progetto potrebbe coinvolgere il porto di Livorno e le dogane
quali terminali di accesso e di uscita di specifiche tipologie di materiali o rifiuti.
4) Tale progetto trova già riscontro nel PQPO approvato con DGRT n.79 del 10.02.2014
nell’ambito dell’obiettivo strategico regionale n. 2 “Coesione territoriale e attrattività,
qualità delle città, del territorio e del paesaggio” e nel Piano delle attività al punto 2.2
par. 4 “Controllo dei rifiuti, delle principali emissioni in atmosfera e dei reflui nelle acque
come attività di “rete” delle strutture dell’Agenzia” e al punto 2.3, co.3, nel controllo sulla
gestione dei rifiuti porre particolare attenzione ai flussi, mirando specificamente una quota
dei controlli di questo settore e prevedendo la collaborazione tra diverse strutture territoriali
dell'agenzia e, ove necessario, anche l'interazione con altre Agenzie ambientali. In relazione
anche all'avviata cooperazione a livello di Sistema Agenziale sulla bonifica/elaborazione dati
MUD nel 2014 è previsto di sviluppare un approccio sistematico all'analisi dei flussi che sia
propedeutico per un indirizzo sempre più mirato del controllo a "rete". Tale indicazione è già
contenuta nella Politica della Qualità “Garantire un elevato livello di efficacia ed efficienza
delle Attività di controllo, supporto tecnico e monitoraggio”
5) Il progetto speciale verrà articolato secondo tre distinte fasi di attuazione:
5.1 catasto rifiuti: lettura ragionata, incrocio, elaborazione dati esistenti nel catasto;
5.2 in tutte le strutture territoriali ARPAT, raccolta e selezione delle informazioni
nonché individuazione delle principali criticità che hanno origine dal controllo già in
essere, anche tramite approfondimento sui regimi autorizzativi ed assetti societari;
5.3 controlli documentali e in situ dei principali impianti di trattamento dei rifiuti
speciali e dei soggetti e attività correlate con particolare attenzione sugli impianti di
stoccaggio e trattamenti intermedi.
6) Il progetto speciale riguarderà, con un’attuazione graduale, quattro tipologie di rifiuti
(come da dettaglio riportato nelle schede sotto indicate ed allegate)
_ tessile (scheda 1.1)
_ rottami 1.2 (scheda 1.2)
_ rifiuti da trattamenti con antiparassitari nelle attività vivaistiche (scheda 1.3)
_ rifiuti liquidi trasportati su gomma (scheda 1.4)
7) Il progetto speciale punta al risultato di costruire un’adeguata conoscenza specifica
sulla complessiva gestione dei rifiuti di cui al punto 6). Saranno verificate le
connessioni con altre realtà di produzione e servizio ed evidenziate le responsabilità di
attività e comportamenti illegali, illeciti o elusivi. In questo senso l’attività di controllo
non sarà rivolta solo alle imprese conosciute ma anche quelle che eludono il sistema
dei controlli.
Per l’attuazione del progetto speciale sarebbero necessarie risorse umane e strumentali, da
calibrare in relazione alla consistenza numerica delle situazioni da controllare ed ai tempi
di attuazione. Tuttavia, tenendo presente che l’acquisizione di entrambe le risorse prevede
procedure complesse e non immediate (in quanto comportano l’espletamento di gare e
l’attuazione di un adeguato percorso di formazione/addestramento degli operatori), si
propone per il 2014 di operare riorientando parzialmente l’attività di controllo.
Per quanto riguarda l’implementazione del progetto a regime, preso atto dei vincoli sul
turn over e di contenimento della spesa come risulta dagli approfondimenti in sede
regionale, si propone l’assunzione a tempo determinato per tre anni di 5 unità di
personale, Tecnici per la prevenzione ambientale. Oltre a tale necessità di personale, sono
necessarie risorse strumentali come da Allegato B. L’acquisizione di tali risorse umane e
strumentali porterà allo sviluppo di controlli mirati che per il 2014 prevediamo,
riorientando le attività, in numero di 85. Tale valore verrà incrementato e consolidato
successivamente adeguando, annualmente, il programma di attività a seguito degli esiti
dell’attività svolta.
Scheda
1.1
TESSILE
Il contesto:
Dal luglio 2007 il Dipartimento ARPAT di Prato ha aderito al Patto “Per Prato Sicura”,
coordinato dalla Prefettura e finalizzato a consolidare, con misure concrete e calibrate sulle
singole realtà locali, la cooperazione tra Governo e Istituzioni locali nell’azione di contrasto
alle varie forme di illegalità. E' stato costituito e reso operativo un gruppo interforze per far
emergere specifiche criticità: impiego di manodopera clandestina, inosservanza degli oneri
previdenziali e delle norme sulla sicurezza, evasione fiscale, inosservanza delle norme a tutela
dell’ambiente. ARPAT è intervenuta in merito a quest’ultimo aspetto in quelle realtà con
aspetti ambientali di un certo rilievo: tintorie, rifinizioni tessuti e stamperie. Sulle stamperie, e
successivamente i “gruccifici”, settori in cui è rilevante la comunità cinese, sono stati
effettuati controlli alle emissioni in atmosfera, a seguito di cattivi odori che determinavano
forti disagi per gli abitanti. Il fenomeno è stato superato con la revisione degli atti
autorizzativi introducendo prescrizioni e limitazioni sull’uso dei solventi e con un progressivo
adeguamento dell’imprenditoria cinese. Comunque, la componente più rilevante di illecito
ambientale resta la gestione dei rifiuti derivanti dai ritagli per la produzione degli indumenti
(confezioni) e la diretta commercializzazione completamente effettuata da ditte cinesi.
In tale ambito, in sinergia con altre Forze dell’Ordine e la Magistratura, sono stati condotti
controlli, anche di tipo transfrontaliero, dai quali stanno emergendo sistemi organizzati di
ditte cinesi nella raccolta dei ritagli tessili, non gestiti come rifiuti e inviati in Cina, peraltro
senza idonei trattamenti di igienizzazione.
Azioni di consolidamento ed implementazione del controllo.
Si prevede di intervenire in 30 situazioni produttive o di servizio per
_ rafforzare la collaborazione con il gruppo interforze, partecipando ai controlli in caso di
ditte tessili complesse diverse dalle confezioni
_ attivare il supporto tecnico alle istituzioni per il controllo sulle confezioni, con aspetti
ambientali significativi, nell'ambito del Protocollo di intesa di cui alla DGRT 101/2014
_ incrementare i controlli in merito agli aspetti legati alla igienizzazione degli scarti e
materiali tessili destinati al recupero o smaltimento
_ rafforzare i controlli sui flussi di materiali destinati alle Dogane.
Collaborazioni necessarie
La maggior parte delle collaborazioni risultano già attive in quanto rientranti nel gruppo
interforze, di seguito elencate: Procura della Repubblica, Polizia dello Stato, Polizia
Municipale, INPS, INAIL, Ispettorato del Lavoro, ASL, Agenzia delle Entrate, Corpo
Forestale dello Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco.
In aggiunta si ritiene necessario il coinvolgimento delle Dogane e l'attivazione del supporto di
un mediatore culturale bilingue da poter attivare con procedura di urgenza.
Scheda 1.2
ROTTAMI
Il Contesto.
Negli ultimi due anni sono stati effettuati numerosi controlli agli impianti di rottamazione,
attivati su richiesta dei cittadini, degli Enti Locali, delle Forze di polizia/Magistratura e su
iniziativa ARPAT. Le indagini hanno evidenziato un elevato livello di criticità con irregolarità
ricorrenti con particolare riferimento a:
- impianti di recupero rifiuti in procedura semplificata dove è stato riscontrato oltre alla
inidonea gestione, anche il mancato rispetto di quanto dichiarato nella comunicazione di
inizio attività e la mancanza di tracciabilità interna e da e verso l'esterno. In particolare, alcuni
flussi in entrata sono risultati di dubbia provenienza e particolarmente connessi a soggetti
privi dei requisiti legali od operanti in ambito di legalità solo apparente;
- impianti di gestione di rifiuti operanti con due regimi autorizzativi: AIA Autorizzazione
Integrata Ambientale (AIA) e autorizzazione al trattamento rifiuti (art. 208 ed art. 216 D. Lgs
152/06) .
L'obiettivo del progetto è individuare e controllare le attività e i comportamenti nel campo del
recupero rifiuti e/o rottami metallici e le responsabilità relative ai soggetti che, in forma
diretta od indiretta, promuovono e favoriscono l'abusivismo e l'illegalità al fine di trarre
profitto e vantaggi economici.
Azioni e verifiche su 30 attività in campo
in base alle informazioni finora acquisite si prevede di intervenire su 30 impianti/ditte con le
seguenti azioni:
- elaborazioni delle informazioni estraibili dal catasto rifiuti per alcuni CER individuati, sulla
base di accertamenti già effettuati, come particolarmente critici per la gestione dei rifiuti
metallici;
- indagine sui regimi autorizzativi ed assetti societari mediante interrogazione incrocio delle
informazioni estraibili dalle banche dati disponibili: Camere di commercio, Provincia, Albo
Nazionale Gestori Ambientali, con particolare attenzione alle ditte individuali e di piccola
dimensione che conferiscono rifiuti agli impianti di gestione e allo stesso tempo presentano
fatturati e movimenti apparentemente ingiustificabili.
- ispezione mirata alla verifica dei documenti di registrazione e accompagnamento dei rifiuti
(formulari) e/o materiali (ddt) o inerenti gli obblighi normativi per la gestione dei rottami
metallici, compresa la verifica delle fatture relative ai conferimenti e eventuali flussi
transfrontalieri per i quali saranno attivati i necessari raccordi con l’Agenzia delle Dogane.
Soggetti delle collaborazioni necessarie: Provincia, Albo nazionale gestori rifiuti, Procura,
ASL, Camera di commercio
Soggetti delle collaborazioni possibili: Agenzia delle Dogane, Guardia di Finanza
Scheda 1.3
VIVAISMO
Il Contesto
La sempre maggiore complessità della gestione aziendale, legata anche alla necessità di
adeguarsi alle nuove norme (recepimento della Direttiva 2009/128/CE (D. Lgs 150/2012 e
PAN Fitofarmaci 2014), spinge le aziende vivaistiche di maggiori dimensioni ad
esternalizzare le fasi di produzione che richiedono personale specializzato e/o che sono svolte
con discontinuità. Rientrano in questa casistica i trattamenti antiparassitari e
conseguentemente sono sempre più frequenti le aziende terziste che offrono mano d'opera o
servizio completo, comprensivo anche della fornitura di macchinari e materiali.
Nel primo caso ogni responsabilità resta in carico all'azienda vivaistica mentre nel secondo
l'azienda, che si sposta sul territorio, è più sfuggente sia operativamente che temporalmente e
proprio per la minore individuabilità formale, può non offrire sufficienti garanzie di
professionalità e regolarità anche per gli aspetti ambientali tra cui quelli relativi alla gestione
dei rifiuti, siano essi liquidi (residui dei trattamenti antiparassitari) o solidi (scarti verdi,
plastiche, materiali ligno-cellulosici ecc.). Non si può escludere una ulteriore criticità legata
all'utilizzo di personale non adeguatamente qualificato o non correttamente inquadrato
nell'organico aziendale. L’obiettivo dell'indagine è quello di verificare se nei trattamenti
antiparassitari si opera legalmente ed in modo da evitare la dispersione ambientale dei residui
delle preparazioni liquide non utilizzate e adottare idonea gestione dei residui solidi (plastiche
contaminate dei contenitori) sia sul piano sostanziale (abbandono, abbruciamento, corretta
classificazione), sia sul piano formale (incompleta o irregolare tenuta del Registro di carico e
scarico, Formulari, etc...).
Azioni e verifiche su 10 aziende
In provincia di Pistoia, alla Camera di Commercio, sono registrate circa 170 aziende, molte
con titolarità straniera, nel gruppo “Cura e manutenzione del paesaggio”, gruppo assai
eterogeneo che comprende l'azienda che effettua trattamenti chimici, ma anche il singolo
giardiniere che si offre per potare alberi o curare giardini. Pertanto si ritiene necessario
incrociare e valutare preliminarmente le suddette informazioni con i seguenti dati:
- sul numero di trattamenti effettuati disponibili presso le Aziende UU.SS.LL
- il quantitativo acquistato di fitofarmaci acquisibile preso i principali centri di vendita
- disponibili presso il Servizio Fitosanitario Regionale
- estraibili dal catasto rifiuti
- informazioni in possesso dell'Ufficio Agricoltura della Provincia
- informazioni fornite dalle Aziende vivaistiche durante i nostri controlli (registro trattamenti)
Sulla base del quadro conoscitivo costruito, sarà individuato un campione rappresentativo di
circa 10 aziende da sottoporre a controllo.
Nel caso che nessuna di queste possibili fonti informative fosse in grado di fornire una prima
adeguata base informativa per rappresentare le aziende, si procederà ad estrarre un campione
random dall'elenco delle 170 aziende registrate sotto la voce “Cura e manutenzione del
paesaggio”, e, in questo caso, riteniamo congruo un campione di 17 aziende (10% del totale)
da verificare solo per la rilevanza della loro attività, per poi ottenere il sottogruppo di cinque
aziende da sottoporre al controllo completo.
Le collaborazioni che risulterà indispensabile attivare:
Azienda USL e Servizio Fitosanitario
Scheda 1.4
TRASPORTO SU GOMMA DI RIFIUTI LIQUIDI
Il contesto
Recenti fatti accaduti in Toscana hanno messo in evidenza che il trattamento dei rifiuti liquidi
trasportati su gomma può comportare la messa in atto di comportamenti dolosi gravi e
suscettibili di creare pregiudizio per l'ambiente.
I rifiuti allo stato liquido sono la tipologia che presenta le maggiori difficoltà per la verifica
dell'effettiva rispondenza a quanto dichiarato nei formulari di accompagnamento, in quanto
l'ispezione visiva quasi mai permette di verificarne la conformità, rendendo praticamente
sempre indispensabile procedere ad analisi chimica.
Il fatto di trovarsi allo stato liquido permette peraltro una facile e rapida possibilità di
miscelazione tra rifiuti diversi, anche come pericolosità.
Il sistema di smaltimento di gran lunga più utilizzato è il trattamento presso impianti di
depurazione, molti dei quali facenti parte del Servizio Idrico Integrato, pertanto azioni
fraudolente possono potenzialmente pregiudicare la qualità dello scarico finale e quindi del
corpo idrico recettore dello stesso.
Tali azioni possono venir messe in atto sia per conferire rifiuti speciali diversi da quelli
legittimamente gestibili nell'impianto di destinazione, sia per smaltire tipologie di rifiuti
liquidi speciali derivanti da attività abusive.
Azioni e verifiche
L'indagine riguarderà 15 impianti di due tipologie:
A) Impianti di depurazione autorizzati al trattamento di rifiuti speciali liquidi conferiti via
gomma in base all'articolo 208 del DLgs 152/06
L'attività prende avvio con una ricerca sulla Banche Dati ARPAT Webimpianti (contiene i
dati relativi agli impianti toscani che effettuano la gestione di rifiuti, oltre a quelli
soggetti ad autorizzazione IPPC), vengono così selezionati gli impianti che risultano
autorizzati allo smaltimento di rifiuti liquidi, tenendo conto della potenzialità
dell'impianto di trattamento e della storia dell'impianto stesso derivante dalle
precedenti attività di controllo.
Per gli impianti selezionati, tramite l'utilizzo della Banca Dati SIRAMUD si procederà ad
analizzare i flussi in ingresso dei rifiuti negli anni precedenti (dati disponibili più
recenti sono quelli del 2012), tale analisi è propedeutica alla pianificazione di dettaglio
dell'indagine sul singolo impianto e se necessario su conferitori ritenuti
potenzialmente sospetti.
L'indagine sull'impianto prevederà, oltre ad una ispezione anche documentale, anche
prelievo ed analisi di campioni prelevati ad hoc, possibilmente direttamente al
momento del conferimento dei rifiuti liquidi. Salvo la disponibilità di informazioni
specifiche, la ricerca analitica sarà indirizzata verso la ricerca di metalli pesanti e
solventi organici clorurati e non.
B)
Impianti di depurazione che possono accettare rifiuti liquidi sulla base della
comunicazione prevista dall'art. 110 comma 3
1. Per ciascun dipartimento verrà di norma selezionato 1 impianto di depurazione della
tipologia indicata, i criteri di selezione terranno conto della potenzialità dell'impianto
di trattamento e della storia dell'impianto stesso derivante dalle precedenti attività di
controllo.
2. L'indagine sull'impianto prevederà, oltre ad una ispezione anche documentale, anche
prelievo ed analisi di campioni prelevati ad hoc, possibilmente direttamente al
momento del conferimento dei rifiuti liquidi. Salvo la disponibilità di informazioni
specifiche, la ricerca analitica sarà indirizzata verso la ricerca di metalli pesanti e
solventi organici clorurati e non.
ALLEGATO B
Contributi in conto capitale per spese investimenti
Descrizione
1 Ristrutturazione dell’ex laboratorio del
Dipartimento di Prato situato al secondo e
terzo piano finalizzata alla realizzazione di
uffici
2 Nuove postazioni ufficio (arredi e telefonia)
3 Dotazione informatica portatile
4 Auto di servizio
TOTALE
Unità
1
Costo
Subtotale
unitario
€100.000 €100.000
5
5
5
€700
€1.500
€14.000
€3.500
€7.500
€70.000
€181.000
ALLEGATO C
Relazione economica ex art. 4 comma 4 L.R. 65/2010 relativa all’integrazione del Piano
annuale delle attività ARPAT per il 2014 – come da DGRT 188 del 10.03.2014
Al fine di fornire una descrizione delle variazioni economiche prodotte dalle nuove attività rispetto
alle previsioni contenute nel bilancio preventivo economico per l’esercizio 2014, si forniscono i
seguenti dettagli:
Richiesta di nuove attività provenienti dalla Regione Toscana
1. DGRT n. 188 del 10.03.2014 “L.R. n. 30/2009 – Art. 16 – Approvazione piano annuale delle
attività 2014 di ARPAT” – “Progetto speciale per il controllo degli aspetti ambientali connessi
con l’economia sommersa, l’elusione e l’evasione”
Per lo svolgimento di questa attività si prevede di sostenere nel 2014 i seguenti costi di esercizio:
Progetto speciale contro l'economia sommersa, l'elusione e l'evasione
Costo del personale ( n. 5 TPA )
74.472,53
Costo per l'acquisto di beni (es. DPI, carburante, ecc.)
6.000,00
Costo per l'acquisto di servizi (es. buoni pasto, ecc.)
5.000,00
Ammortamenti (calcolati su euro 181.000 di contributo c/capitale)
10.925,00
Altri costi indiretti (es. utenze, ecc.)
2.000,00
totale
98.397,53
Il costo del personale è relativo all’assunzione di n. 5 unità, con contratto a tempo determinato
decorrente da settembre 2014, per le quali l’Agenzia non richiede contributi aggiuntivi. Infatti il
relativo costo trova copertura in economie sul costo del personale rispetto al bilancio preventivo
economico 2014, derivanti da cessazioni non previste e dalla necessità di ridurre le già previste
assunzioni a tempo indeterminato, alla luce di interpretazioni della normativa di settore, che
prevede che possano essere effettuate nuove assunzioni a tempo indeterminato nel limite del 40%
del costo delle cessazioni dell’anno precedente.
Le assunzioni a tempo determinato relative al progetto speciale di cui sopra rappresentano il limite
massimo di incremento di costo di personale praticabile rispettando il vincolo di ridurre il costo
rispetto all’anno precedente previsto dall'art. 1, comma 557, della L. 296/2006 e dalle recenti
sentenze della Corte dei Conti.
Gli ammortamenti sono relativi a nuovi investimenti (lavori adeguamento locali, allestimento nuove
postazioni di lavoro, dotazioni informatiche ed auto di servizio) per un ammontare complessivo pari
ad Euro 181.000 finanziati da un apposito contributo in conto capitale della Regione Toscana. Gli
ammortamenti sono “sterilizzati” con l’utilizzo del relativo contributo per un importo equivalente.
Le variazioni economiche rispetto a quanto già contenuto nel bilancio economico preventivo 2014
sono le seguenti:
RICAVI / CONTRIBUTI
+ 10.925,00
COSTI
+ 98.397,53
Si evidenzia una variazione economica negativa di 87.472,50 euro, da inquadrarsi nel più ampio
contesto degli effetti economici complessivi derivanti da ulteriori nuove attività rispetto alle
previsioni riportate nel bilancio preventivo economico per l’esercizio 2014 dell’Agenzia. Tale
variazione verrà infatti coperta da economie sul costo del personale rispetto a quanto preventivato,
derivanti da cessazioni non previste e dalla necessità di ridurre le già previste assunzioni a tempo
indeterminato, alla luce di interpretazioni della normativa di settore, che prevede che possano essere
effettuate nuove assunzioni a tempo indeterminato nel limite del 40% del costo delle cessazioni
dell’anno precedente, nonché in margini positivi derivanti da nuove attività, già assegnate con
DGRT n. 188 del 10/3/2014.
Si attesta quindi, come previsto dalla LR 65/2010 “Legge finanziaria per l’anno 2011” art. 4 c. 4,
che i costi aggiuntivi trovano copertura nelle nuove risorse assegnate dagli enti committenti. Si
conferma pertanto che lo svolgimento delle nuove attività relative al Progetto speciale non
pregiudica l’equilibrio economico e patrimoniale dell’Agenzia.
Modifiche al Programma degli investimenti del 2014
Gli investimenti da effettuare in relazione al Progetto speciale, in aggiunta a quelli previsti nel
Programma degli investimenti contenuto nel Bilancio preventivo economico 2014 e pluriennale
2014 – 2016, sono i seguenti e trovano copertura in specifici contributi in conto capitale della
Regione Toscana:
-
contributo in conto capitale per attrezzature e strumenti necessari per consentire lo
svolgimento delle attività ispettive nell’ambito del “Progetto speciale per il controllo degli
aspetti ambientali connessi con l’economia sommersa, l’elusione e l’evasione” (cap. 43063)
riproporzionato alla disponibilità regionale – Euro 181.000,00
Investimento
Adeguamento fabbricati
Postazioni di lavoro
Dotazioni informatiche
Automezzi
Totale
2
Importo
100.000,00
3.500,00
7.500,00
70.000,00
181.000,00