“Aspetti economico-finanziari. Gli elementi a favore degli Enti Concedenti” Cesena, 10 febbraio 2014 ing. Claudio di Macco dM Consulting - energia e ambiente ing. Claudio di Macco - dM Consulting AGENDA Gli assetti post gara per gli Enti locali - benefici e potenziali criticità: la proprietà delle reti i singoli benefici economici attesi Emendamenti al D.L. “Destinazione Italia” ing. Claudio di Macco - DM Consulting Gli assetti post gara per gli Enti locali, benefici e potenziali criticità ing. Claudio di Macco - DM Consulting La proprietà degli impianti Tre regimi proprietari delle infrastrutture utilizzate per l'erogazione dei servizi pubblici locali: proprietà dei Comuni titolari del servizio proprietà dei Comuni che le hanno conferite ad una società a capitale interamente pubblico e incedibile (art. 113, comma 13 del TU degli Enti Locali, c.d. “società patrimoniale delle reti”) proprietà, in tutto o in parte, del gestore del servizio ing. Claudio di Macco - DM Consulting La proprietà degli impianti Il 42% delle quote di partecipazione nel capitale sociale delle società di distribuzione è detenuto da Enti pubblici (in genere Comuni). Tra le società più grandi a controllo municipale sono quotate in Borsa: A2A, Hera, Ascopiave e Iren La proprietà delle reti è distribuita tra pubblico e privato, con percentuali rispettivamente del 5% (in generale Comuni) e del 75%. La proprietà della quota restante non è chiaramente identificata ing. Claudio di Macco - DM Consulting La proprietà degli impianti In relazione al regime di proprietà il DM n.226/2011 prevede che: A. Porzioni di impianti di proprietà dell’Ente locale concedente o di una società patrimoniale delle reti non cambiano di proprietà B. Porzioni di impianti di proprietà del gestore precedente, ove la concessione preveda la devoluzione gratuita a scadenza naturale, divengono di proprietà dell’Ente locale se alla data di cessazione del servizio: è raggiunta la scadenza naturale non è stata ancora raggiunta e la concessione non preveda nulla in caso di cessazione anticipata del servizio, previo pagamento di un valore di rimborso ridotto previsto dal DM (calcolo del degrado in base a una durata utile convenzionale come differenza fra la data di scadenza naturale della concessione e la data di realizzazione dell’investimento) ing. Claudio di Macco - DM Consulting La proprietà degli impianti C. Negli altri casi la proprietà passa al gestore vincitore della gara d’ambito previo pagamento del valore di rimborso al gestore uscente. Resta in ogni caso il vincolo per il gestore di far rientrare l’impianto nella disponibilità funzionale del Comune alla scadenza dell’affidamento POST GARA in ciascuna delle ipotesi di proprietà esaminate vi sono differenti e specifiche ricadute economiche per i Comuni. ing. Claudio di Macco - DM Consulting Benefici economici attesi per gli Enti locali Per i Comuni il DM 226/2011 prevede: Riconoscimento annuale della remunerazione del capitale investito netto (come calcolato in tariffa) se proprietari; Canone pari ad una quota parte della remunerazione del capitale di località relativo ai servizi di distribuzione e misura e della quota annua di ammortamento, come risultano da esito gara, con un tetto del 5%, a tutti i Comuni; Tassa/canone di occupazione del suolo e sottosuolo dell’impianto di proprietà del distributore; Valori dei titoli di efficienza energetica per interventi addizionali nell’ATEM come risultano dall’esito della gara ing. Claudio di Macco - DM Consulting Remunerazione annuale del capitale investito netto per l’attività di distribuzione e misura (1/4) E’ il capitale riconosciuto in tariffa, RAB (regulatory asset base) Il tasso di remunerazione del capitale investito è fissato per il biennio 2014-2015 dal nuovo metodo tariffario (del. AEEG n.573/2013) al 6,9% nell’attività di distribuzione e al 7,2% nella misura Per i due successivi bienni i tassi saranno determinati entro il 30 nov. 2015 e 2017 ing. Claudio di Macco - DM Consulting Remunerazione annuale del capitale investito netto per l’attività di distribuzione e misura (2/4) Criticità Laddove in assenza di una precisa contabilizzazione degli investimenti effettuati da parte dei Comuni – i.e. gli investimenti di primo impianto – AEEG ha determinato il RAB sulla base di un criterio parametrico (con successiva decurtazione del 10%) e non in base ai costi storici Differenza VIR – RAB molto elevata Meno accentuata è questa differenza nel caso di conferimento dei beni comunali ad una società pubblica che li abbia adeguatamente valorizzati e riportati in bilancio Differenza VIR - RAB 0 ing. Claudio di Macco - DM Consulting Remunerazione annuale del capitale investito netto per l’attività di distribuzione e misura (3/4) Nella maggior parte dei casi vi è un elevato delta VIR/RAB anche per motivi di natura strutturale RAB è strutturalmente sottodimensionato: per la differente metodologia di calcolo perché RAB detrae i contributi privati (*) per la difficoltà di ricostruzione dei costi storici ove non siano stati contabilizzati (*) Novità nel DL n. 145/2013: al fine di allineare/avvicinare il valore del VIR a quello del RAB si prevede la sottrazione dal VIR dei contributi privati Punto di attenzione per AEEG: necessità di aggiornamento della metodologia di calcolo del RAB per salvaguardare il valore delle reti comunali ing. Claudio di Macco - DM Consulting Remunerazione annuale del capitale investito netto per l’attività di distribuzione e misura (4/4) Criticità Mancato riconoscimento degli ammortamenti alle società patrimoniali (art. 8 comma 3 del DM n. 226/2011) determina: • un deprezzamento del valore degli asset della società patrimoniale • un riconoscimento degli ammortamenti alla concessionaria per costi non interamente sostenuti Punto di attenzione per MiSE ing. Claudio di Macco - DM Consulting Il Canone quota parte della remunerazione del capitale di località relativo ai servizi di distribuzione e misura e della quota annua di ammortamento offerto in gara con un tetto del 5% Criticità Se ci sarà poca contendibilità degli Atem in gara canone offerto minore del tetto Punto di attenzione per AGCM e/o MiSE ing. Claudio di Macco - DM Consulting Tassa/canone di occupazione di spazi ed aree pubbliche Pagamento effettuato dalla società proprietaria della rete di distribuzione che occupa suolo e sottosuolo pubblico salvo che si tratti di cespiti in devoluzione gratuita a fine periodo Pagamento alternativo TOSAP o COSAP Importo stabilito dall’Ente locale sulla base del numero complessivo delle utenze finali attivate sulla rete della società che eroga il servizio ing. Claudio di Macco - DM Consulting Valori dei Titoli di Efficienza Energetica – TEE (1/2) Tra i criteri di gara Investimenti di efficienza energetica da effettuare nell’ambito gestito addizionali rispetto agli obiettivi annuali del distributore (art. 13 comma 1 lett. e) DM 226/2011) Meccanismo: I risparmi ottenuti dal gestore con interventi di efficienza energetica vengono certificati dal GSE con l’emissione di TEE negoziabili (1 TEE = 1 TEP) Ciascun anno il gestore anticipa agli Enti locali una somma pari al valore dei TEE degli interventi su cui si è impegnato in sede di gara, valutati secondo il prezzo unitario previsto dall'Autorità nell'anno precedente conguaglio a fine anno solo se positivo ciascun Ente locale riceverà TEE in proporzione al gas distribuito dal gestore in quel comune nell’anno precedente per il 2014 la delibera AEEG n. 13 /2014 ha previsto il prezzo unitario di 96,43 € per ogni TEE consegnato ing. Claudio di Macco - DM Consulting Valori dei Titoli di Efficienza Energetica (2/2) Criticità il DM prevede interventi sugli usi finali di gas naturale gli operatori chiedono l’estensione a qualsiasi tipo di intervento di risparmio energetico che generi TEE; incertezza sulla possibilità di acquistare i TEE da altri soggetti che abbiano fatto interventi nel medesimo ATEM; devono essere definite procedure operative per la valutazione e certificazione da parte del GSE dei risparmi annuali (possono essere le stesse previste per i TEE di cui agli obblighi nazionali?). ing. Claudio di Macco - DM Consulting Emendamenti al DL n. 145/2013 “Destinazione Italia” Approvati dalle Commissioni 6 e 10 della Camera, devono terminare l’iter 22 febbraio termine per la conversione in legge Proroga dei termini per l’avvio delle gare e per l’individuazione della stazione appaltante per i primi tre raggruppamenti 4 mesi Richiamo ai criteri di valutazione del VIR previsti nelle linee guida del MiSE (emanande) in tutti i casi in cui il contratto o la concessione non preveda criteri contrattuali Potere di controllo dell’AEEG se il VIR supera del 10% il valore del RAB segnalazione alla SA Anticipo alla SA del corrispettivo una tantum a copertura degli oneri di gara. ing. Claudio di Macco - DM Consulting GRAZIE PER L’ATTENZIONE! Ing. Claudio di Macco [email protected] dM Consulting energia e ambiente ing. Claudio di Macco - DM Consulting
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