La Juventus stecca a Napoli

Lunedì 31 marzo 2014 il Giornale dell’Umbria
www.giornaledellumbria.it - [email protected] - Spedizione in abb. post. D.L. 353/03 (Conv.L.46/04) art. 1 comma 1, DCB - Fil. Perugia - Euro 1,10
Serie B
Perugia, gioia al 95’
Sprocati gol e vittoria
ad Ascoli (1-0): la vetta
adesso è a tre punti
Ternana imbattuta
anche a Crotone (1-1):
12 risultati utili di fila
RUSSO PAGINE 19-20
Gubbio, buon pari
A Catanzaro va sotto,
poi Radi fa 1-1
Ora playoff a -6
SORRENTINO PAGINE 21-22
CALZOLARI, FERRONI, MARIANO PAGINE 17-18
Anno XV numero 89
In abbinamento obbligatorio con il Sole 24 Ore a 1,10 euro
I REDDITI OLTRE 120MILA EURO ANNUI E QUELLI TRA 75MILA E 120MILA
Crolla il numero
dei benestanti,
in Umbria -18,6%
I dati nella regione comune per comune
CINTI PAGINA 3
Spoleto
È morto Carlo Belli,
presidente del Teatro
Lirico Sperimentale
PAGINA 10
Corte dei conti
Dipendenti pubblici
infedeli o “distratti”:
condannati a risarcire
PERUGIA - Un crollo dei benestanti nelle dichiarazioni
dei redditi presentate in Umbria nel 2013 (riferite all’anno di imposta 2012). Il numero di coloro che, nella regione, denunciano oltre 75mila euro di reddito complessivo
è sceso da 11.943 a 9mila 717, con la scomparsa di 2mila
226 benestanti (-18,6%) da un anno all’altro. Emerge dai
dati del ministero delle Finanze, che presenta il quadro
L’OPINIONE
Usura, 21 richieste
di aiuto in 3 mesi, l’Adoc:
ternani rovinati dal gioco
UN OMAGGIO ALL’IDENTITÀ
DIMENTICATA DELLA DONNA
di LEONARDO VARASANO
S
chiacciata tra vecchi e nuovi
stereotipi - dall’angelo del focolare alla Barbie perfetta -,
imprigionata in vecchie e nuove banalizzazioni - dalla assolutizzazione
della maternità, come unica forma di
realizzazione, (...)
SCHILLACI PAGINA 11
SEGUE A PAGINA 13
Sindaci, le primarie
Giuseppe Cimicchi,
l’asso dell’aviazione
A Gualdo Tadino
vince Brunello Castellani
Paolo Fratini a S. Giustino
COPPARI PAGINA 56
GIOMBINI PAGINE 8 E 9
La Juventus stecca a Napoli
Decidono le reti di Callejon e Mertens
Roma, vittoria con “giallo” col Sassuolo
IL COMMENTO
AL S. PAOLO SI FERMA
LA CORSA DELLA JUVE
di XAVIER JACOBELLI
PAGINE 52 E 53
D
opo ventidue partite senza
sconfitte, una Juve stanca
morta cade al San Paolo sotto i colpi del miglior Napoli della
stagione. E’ il trionfo di Benitez e
del suo calcio offensivo, alla faccia
dei detrattori e degli invidiosi (...)
ELEZIONI IN FRANCIA
Vince la destra, Governo al rimpasto
Trionfa Ump, Le Pen esulta: terzo partito
La gauche mantiene Parigi con la Hidalgo
PAGINA 13
G. CASTELLINI PAGINA 4
Emergenza a Terni
MAIORCA PAGINA 5
Personaggi umbri
delle dichiarazioni oltre i 120mila euro annui e quelle tra
75mila e 120mila euro. Molto interessante anche il dettaglio comune per comune (riportato in tabella all’interno), sempre per quanto riguarda i contribuenti over
120mila euro e quelli tra 75mila e 120mila euro.
La prima rete di Callejon
SEGUE A PAGINA 53
Lunedì 31 marzo 2014 il Giornale dell’Umbria
umbria
Redazione Tel. 075 52911 Fax 075 5295162
[email protected]
www.giornaledellumbria.it
3
Irap “fuorilegge”, visite più leggere
Tassa illegittima sulle prestazioni
private dei medici ospedalieri, in ballo
uno sconto al paziente dell’8,5%
I COSTI DELLA SANITÀ
di CHRISTIAN CINTI
PERUGIA - Irap “fuorilegge”,
spiragli di risparmi per le visite intramoenia. Fra le possibili modifiche che porteranno alla ristrutturazione degli accertamenti clinici
effettuati dai professionisti della
sanità pubblica in regime privato,
c’è anche la cancellazione della
tassa che incide per una percentuale pari all’8,5% sul conto finale
pagato dal paziente.
La questione è stata sollevata da
Vanda Scarpelli, Nicola Preiti e
Paolo Giovenali per la Fp Cgil e la
Fp Cgil Medici nel corso dell’incontro che ha visto di fronte i vertici della sanità regionale, le organizzazioni sindacali e i
direttori generali delle
Aziende
sanitarie
dell’Umbria.
La richiesta è poi finita nel dossier che come richiesto da Palazzo Donini - la stessa
Cgil e le altre organizzazioni sindacali hanno
inviato in vista di una
prossima discussione
sulle novità che verranno introdotte proprio in
tema di visite intramoenia.
Le sentenze. L’illegittimità dell’imposta è
sancita da due sentenze
della Corte di cassazione del maggio e del giugno 2012. I provvedimenti spiegano che
l’«onere
economico
dell’Irap a carico dei medici per
attività
svolta
all’interno
dell’azienda ospedaliera deve essere esplicitamente prevista in via
contrattuale». Di fatto, la previsione dell’Irap deve essere inserita nell’accordo integrativo, altrimenti la sua riscossione (l’Azienda sanitaria effettua il prelievo sul
totale della quota pagata dal paziente e quindi prima di versare
l'onorario a carico del professionista che ha eseguito la visita o
l’esame diagnostico) non è possibile.
I costi. La tariffa per una prestazione sanitaria (ad esempio una
Sindacati
La Cgil:
modificare
le tariffe
dell’intramoenia
Possibili risparmi Il costo delle
visite intramoenia per il paziente potrà essere
più leggero senza la percentuale dell’Irap “bocciata” dalla Cassazione
visita ambulatoriale) nella previsione di modifica della Regione è
così composta: fino ad un massimo di 200 euro per l’onorario del
medico; 30 euro l’ora (massimo)
per il personale che svolge attività
di supporto al di fuori del normale
orario di lavoro; una quota pari al
5% dell’onorario del professionista finisce in un fondo integrativo
aziendale a disposizione di tutte
quelle figure professionali che
non possono svolgere attività intramoenia; un altro 5% che contribuisce ad un ulteriore fondo
aziendale a disposizione del personale che fornisce attività di supporto, ma durante il normale orario di lavoro; una quota pari al
10% dell’onorario del medico per
fare fronte alle spese sostenute
dall’azienda per spazi, macchinari
e materiale utilizzato. Infine, la
voce Irap che incide per l’8%.
La richiesta. Fp Cgil e Fp Cgil
Medici hanno avanzato una serie
di proposte di modifica al regolamento intramoenia (che recepisce le linee
del
Decreto
Balduzzi del
2012). Tra queste «abbiamo
chiesto - spiega
Nicola Preiti,
Fp Cgil Medicidi - di rivedere le tariffe,
rendendole intanto trasparenti ai cittadini nella loro
composizione,
in modo da rendere competitiva questa attività del servizio sanitario regionale rispetto
AMICI DELLA RADIOTERAPIA ONCOLOGICA
Aronc, da un piccolo gruppo è nato
un grande alleato contro il cancro
L’assemblea
I tanti soci,
sostenitori ed
amministratori pubblici
che hanno risposto alla
“chiamata”
di Aronc
PERUGIA - Tre anni fa, quando è
nata, l’Associazione Amici della
radioterapia oncologica (Aronc)
contava 24 soci. Un’associazione
che nei primi due anni si è strutturata e che, grazie alle tante iniziative avviate da qual piccolo nucleo
iniziale, è cresciuta nel numero degli iscritti e nella possibilità di operare per dare il proprio contributo
alla lotta contro il cancro, attraverso iniziative di prevenzione, diagnosi e per abbattere le liste d’attesa. Tanto che ora, come dimostra la
partecipazione all’assemblea che
alle prestazioni offerte dagli specialisti privati. E abbiamo chiesto
- aggiunge - l’eliminazione
dell’Irap, che risulta illegittima
dopo due sentenze della Cassazione del maggio e del giugno
2012».
Cosa cambia. Se dunque la Regione dovesse recepire le richieste
della Cgil e, soprattutto, trasformare in provvedimenti i dettami
delle due sentenze di Cassazione,
si è tenuta in via Settevalli, non soltanto conta un numero considerevole di iscritti ed una sede a Perugia (dopo quella di Passignano),
ma ha assunto un ruolo di sostegno
alla Struttura complessa di radioterapia oncologica di Perugia, come
riconosciuto dall’assessore regionale Rometti. «Il 2014 - ha annunciato il presidente Manlio Bartolini nella sua relazione - sarà l’anno
della messa a regime dell’organizzazione e del suo sviluppo per il
conseguimento degli scopi benefici per la quale è stata concepita».
allora si potrebbero aprire due
scenari. Potrebbero anzitutto essere ridotti in maniera sensibile i
costi a carico degli utenti in maniera generalizzata.
Molto più probabilmente, potrebbe accadere che il “taglio”
della quota Irap sia lasciato alla
discrezionalità dei medici. Di
conseguenza, sarebbero le scelte
di mercato a indirizzare gli utenti
verso gli studi più convenienti.
Lunedì 31 marzo 2014 il Giornale dell’Umbria
4
umbria
I REDDITI NELLA REGIONE
Crolla il numero dei benestanti
In Umbria in un anno ne sono
scomparsi 2.226 (-18,6%)
I dati comune per comune
di GIUSEPPE CASTELLINI
PERUGIA - I benestanti di serie A
(ossia quelli che dichiarano al Fisco
un reddito complessivo annuo superiore a 120mila euro) in Umbria sono solo 2mila 552, di cui 1.965 in
provincia di Perugia e 587 in quella
di Terni. I benestanti di serie B (ossia quelli che denunciano un reddito
complessivo annuo tra 75mila e
120mila euro) nella regione ammontano a 7mila 165, di cui 5mila
412 nel Perugino e 1.753 nel Ternano. In totale, nella regione i benestanti, sia di serie A che di serie B,
sono 9mila 717, su un totale di
642mila 215 contribuenti che presentano la dichiarazione dei redditi.
Emerge dai dati diffusi dal ministero dell’Economia e delle Finanze
relativi alle dichiarazioni dei redditi
presentate nel 2013, che si riferiscono all’anno di imposta 2012. Va
chiarito subito che stiamo parlando
di reddito complessivo, che è il red-
“Serie A”
Dichiarano oltre 120mila euro
annui 878 contribuenti a Perugia, 370 a Terni, 156 a Foligno,
98 a Castello, 85 a Spoleto,
53 a Todi, 75 a Orvieto
dito lordo, dal quale per ottenere il
netto occorre togliere l’Irpef da pagare.
IL CROLLO DEI BENESTANTI
Va detto subito che è impossibile
fare confronti dettagliati con gli anni precedenti, perché gli scaglioni di
reddito considerati quest’anno dal
Ministero sono diversi dal passato,
quando venivano riportati i dati relativi agli scaglioni di reddito 70mila-100mila e oltre 100mila.
È invece possibile fare il confronto per i redditi complessivi superiori
a 75mila euro annui e da questo
emerge un vero proprio crollo del
numero dei benestanti umbri. Nelle
dichiarazioni presentate nel 2011 i
contribuenti con un reddito com-
I redditi dichiarati
Vengono presi in considerazione sia i benestanti di serie
A, che denunciano oltre
120mila euro, sia quelli di serie B (da 75mila a 100mila)
plessivo superiore a 75mila euro
erano 11mila 580, in quelle presentate nel 2012 erano 11mila 943,
mentre in quelle presentate nel 2013
sono, appunto, 9mila 717. Tra le dichiarazioni 2012 e 2013 (che, come
detto, si riferiscono all’anno di imposta precedente), la diminuzione
dei benestanti over 75mila euro è di
2mila 226, che in percentuale significa un crollo del 18,6%. La recessione, insomma, ha colpito molto
duro e sarà interessante notare, dai
dati di dettaglio che stiamo elaborando, quali tipologie di contribuenti (dipendenti, autonomi, imprenditori, pensionati) abbiano subito i colpi maggiori.
IL PESO PERCENTUALE
DEI BENESTANTI
I benestanti che dichiarano oltre
120mila euro di reddito complessivo annuo in Umbria, nelle dichiarazioni 2013, rappresentano lo 0,4%
dei contribuenti complessivi, mentre quelli che dichiarano tra 75mila
e 120mila euro sono l’1,12% del totale. In complesso, i benestanti che
denunciano un reddito complessivo
superiore a 75mila euro rappresentano l’1,51% del totale. In provincia
di Perugia i benestanti di serie A sono lo 0,41%, quelli di serie B l’1,13,
per un totale di 1,55%. Nel Ternano
i valori sono, rispettivamente,
0,36%, 1,06%, per un totale di
1,42%.
In sostanza, in proporzione al numero dei contribuenti ci sono più
benestanti nel Perugino che nel Ternano. Quasi identico il calo annuo
dei benestanti nelle due province: 18,7% nel Perugino (dove sono
scomparsi 1.695 benestanti) e 18,5% nel Ternano (dove ne sono
scomparsi 531).
I BENESTANTI NEI COMUNI UMBRI
(DICHIARAZIONI DEI REDDITI PRESENTATE NEL 2013, RIFERITE ALL'ANNO DI IMPOSTA 2012)
Comune
Reddito tra
75.000 e 120.000
Assisi
Bastia umbra
Bettona
Bevagna
Campello
Cannara
Cascia
Castel Ritaldi
Castiglione L.
Cerreto di Sp.
Citerna
Città della Pieve
Città di Castello
Collazzone
Corciano
Costacciaro
Deruta
Foligno
Fossato di Vico
Umbertide
Fratta todina
Giano
Gualdo Catt.
Gualdo Tadino
Gubbio
Lisciano Niccone
Magione
Marsciano
Massa Martana
Montefalco
Monte S.M.T.
Montone
Nocera
Norcia
Panicale
Passignano
Perugia
Piegaro
San Giustino
Sigillo
Spello
176
127
26
31
10
14
14
7
70
0
16
52
307
22
199
4
52
441
7
92
8
20
25
83
198
0
92
130
24
25
0
11
18
26
31
45
2.412
18
57
14
42
Reddito oltre
120mila euro
77
52
7
10
7
6
0
4
21
0
9
21
98
4
101
0
11
156
0
37
0
11
7
15
72
0
26
47
5
11
5
5
0
0
12
17
878
5
24
0
20
Comune
Spoleto
Todi
Torgiano
Trevi
Tuoro
Valfabbrica
Valtopina
PROV. PERUGIA
Acquasparta
Allerona
Amelia
Arrone
Attigliano
Baschi
Calvi dell'U.
Castel Giorgio
Castel Visc.
Fabro
Ferentillo
Ficulle
Giove
Guardea
Montecastrilli
Montecchio
Montefranco
Montegabbione
Monteleone d'O.
Narni
Orvieto
Otricoli
Parrano
Penna in Tev.
Polino
Porano
San Gemini
San Venanzo
Stroncone
Terni
Avigliano U.
PROV. TERNI
UMBRIA
Reddito tra
75.000 e 120.000
244
111
45
35
17
10
4
5.412
20
9
87
13
8
19
8
6
8
13
9
10
12
5
20
10
11
11
7
120
220
7
6
0
27
42
10
28
992
15
1.753
7.165
Reddito oltre
120mila euro
85
53
25
15
6
0
0
1.965
12
0
23
5
0
0
0
0
4
0
0
0
0
0
8
9
0
0
0
48
75
4
6
0
0
4
14
0
0
370
5
587
2.552
Note: (*) Nei comuni non presenti non ci sono contribuenti nelle due fasce di reddito considerate
Fonte: Elaborazione su dati ministero dell'Economia e delle Finanze
LA SITUAZIONE COMUNE
PER COMUNE
Il ministero dell’Economia e delle
Finanze, come si può osservare in
pagina, presenta anche i dati dei redditi a livello comunale. Per restare ai
Comuni maggiori, a Perugia coloro
che dichiarano al Fisco oltre 120mila euro di reddito sono appena 878,
mentre ammontano a 2mila 412
quelli che denunciano entrate complessive tra 75mila e 120mila euro
annui, per un totale di 3mila 290 be-
“Serie B”
Dichiarano tra 75mila
e 120mila euro 2.412 contribuenti a Perugia, 992 a Terni,
441 a Foligno, 307 a Castello, 220 a Orvieto e 111 a Todi
nestanti. A Terni i benestanti di serie A sono 332, quelli di serie B 992,
per un totale di 1.362. A Foligno,
nell’ordine, le cifre sono 156, 441 e
597, a Città di Castello 98, 307 e
405, a Spoleto 85,244 e 329 e così
via. In tutti i comuni il numero totale
dei benestanti appare in netto calo,
sulla scia della forte flessione a livello regionale. I comuni che non
sono riportati in tabella sono quelli
in cui non c’è nessun contribuente
che dichiara più di 75mila euro.
Lunedì 31 marzo 2014 il Giornale dell’Umbria
umbria
5
Soldi per controlli light, condannato
Dopo la definitiva sentenza penale,
ispettore del lavoro deve restituire
20mila euro per danno erariale e d’immagine
La Corte dei conti: condotta grave ed offensiva
NEL PUBBLICO INFEDELI E “SBADATI”
di UMBERTO MAIORCA
PERUGIA - Un ispettore del lavoro chiedeva soldi per
evitare i controlli. Prima è arrivata una condanna penale, adesso anche la decisione della Corte dei conti:
restituisca «20mila euro a favore dell’amministrazione del lavoro».
La procura contabile ha portato in giudizio un funzionario dell’Ispettorato del lavoro, difeso dall’avvocato Fernando Mucci, «per il danno all’immagine provocato all’amministrazione di appartenenza, pari ad
25.000 euro, in relazione al tentativo di concussione
praticato a danno di ... per il quale è stato condannato
dal Tribunale di Perugia» nel 1998 con sentenza confermata in appello e in Cassazione. I quattordici anni
che dividono la condanna penale dalla richiesta risarcitoria di danno erariale avevano spinto la difesa a
chiedere la nullità del procedimento contabile per prescrizione della stessa. I giudici contabili hanno ritenuto che «la decorrenza del termine di prescrizione è sospeso fino alla conclusione del processo penale» e,
quindi, fino alla pronuncia della Cassazione. Sentenza
che «è stata depositata l’11 novembre del 2009, mentre l’azione risarcitoria innanzi a questa Corte è stata
esercitata con citazione notificata nel novembre 2013,
ossia entro il termine quinquennale» fissato per legge.
La difesa aveva anche
puntato sul fatto che
«mancherebbero nella vi- La sentenza
cenda all’esame, ai fini «È stato condannato
della sussistenza del con- per uno dei più gravi
testato danno all’immagine, sia “una condotta del e riprovevoli reati
responsabile che assurga contro la pubblica
ad un elevato grado di riprovevolezza”, sia la amministrazione»
“diffusione della notizia
del fatto nell’ambiente
sociale”, stante anche l’assenza di articoli di stampa in
proposito». Per i giudici contabili «il convenuto è stato
condannato per uno dei più gravi e riprovevoli reati
contro la pubblica amministrazione (concussione)
che, sebbene realizzato nella forma meno grave del
tentativo, è comunque intrinsecamente idoneo ad incidere sui fondamentali sentimenti degli amministrati».
Sentimenti che «con il recupero dell’ immagine pubblica» sono essenziali «per l’esistenza stessa della
pubblica amministrazione e impongono di intervenire
per ridurre, prima, ed eliminare, dopo, i danni conseguenti alla lesione della sua dignità e del suo prestigio,
con ovvie implicazioni anche di costi per l’Erario».
Per quanto riguarda «la mancanza di diffusione giornalistica della vicenda e quindi di clamor, invece, deve
dirsi che il clamor stesso dipende dalla intrinseca gravità ed offensività della condotta tenuta dal convenuto,
piuttosto che dalla diffusione» della condotta. Il danno
d’immagine, quindi, sarebbe provato e sanzionabile.
Con un’altra sentenza, invece, i giudici contabili
hanno dichiarato improcedibile una citazione a carico
dello stesso funzionario per un altro episodio di concussione «in quanto la richiamata sentenza della Cassazione si riferiva ad un giudizio penale diverso da
quello condizionante il presente giudizio, anch’esso a
carico del convenuto». Rimandando all’attesa della
pronuncia della Cassazione su due episodi di presunta
concussione.
MALASANITÀ
Cure parziali, denti sani estratti: medici
condannati a risarcire ospedali e Asl
PERUGIA - Dopo il caso del dentista condannato a risarcire la Asl perché
all’ospedale di Narni aveva estratto un dente sano al posto di quello malconcio, un medico di Perugia, difeso dagli avvocati Mario Rocco Montemurro e Laura Modena, è stato condannato a risarcire l’Azienda ospedaliera del capoluogo con 2.500 euro «per i danni arrecati per l’errata diagnosi formulata» a seguito del ricovero di una paziente. Il medico avrebbe «sottovalutato lo stato clinico, facendo eseguire soltanto la radiografia
alla caviglia dx, senza alcun ulteriore accertamento finalizzato a verificare eventuali lesioni al ginocchio».
La Corte dei conti è chiamata a
verificare e controllare il comportamento corretto dei dipendenti pubblici
Lunedì 31 marzo 2014 il Giornale dell’Umbria
Redazione Tel. 0744 432991 Fax 0744 409032
[email protected]
www.giornaledellumbria.it
terni
11
Usura, 21 richieste di aiuto
in 3 mesi. L’Adoc: ternani
rovinati dal gioco d’azzardo
Appello dell’Anvu al sindaco: una sede a Terni
di MARIA LUCE SCHILLACI
TERNI - Vittime nell’ombra e nel
silenzio. Chi cade nel tunnel
dell’usura corre molti rischi e
spesso resta da solo. Questo perché non denuncia quanto gli sta accadendo. Paura, vergogna, sfiducia sono solo alcuni dei sentimenti
che attraversano la mente di queste
persone. Le vittime dell’usura restano spesso zitte e a volte accade
l’irreparabile. «Da quel giorno, da
quando ho incontrato gli usurai, la
mia vita è cambiata per sempre, ho
tentato il suicidio, ho avuto vari infarti e ischemie»: sono le parole di
Franca De Candia, fondatrice
dell’Anvu, associazione nazionale
vittime dell’usura. Franca è stata
prima vittima e adesso, dopo essere riuscita a trovare la forza di denunciare i suoi aguzzini, è passata
al contrattacco e alla difesa di chi
tale coraggio ancora non riesce a
trovarlo. «Ma mi è costato caro dice più volte - ancora ne pago le
conseguenze specialmente sul
fronte della salute».
La situazione a Terni e provincia
non è affatto bella, lo conferma,
unitamente a Franca, chi segue costantemente questioni di tale natura. Una di questa è l’Adoc, associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori. Angelo
Garofalo è a capo della sezione
Umbria ed è bene informato: «Nel
Ternano - spiega - dall’inizio del
2014 a oggi abbiamo registrato 21
telefonate con richieste di aiuto,
gente vittima di usurai, devo dire
che su queste 21 ben 18 sono riconducibili al gioco d’azzardo e tre al
settore commercio con richieste di
soldi da parte di privati e con tassi
d’interesse altissimi. Il gioco purtroppo sta assumendo toni sempre
più allarmanti, ma su tutto c’è un
grosso problema - spiega - ovvero
il fatto che la gente non ha il coraggio di denunciare». La paura: si teme di essere “avvitati”, si temono
ripercussioni sui familiari e sui co-
«
Il 70% delle
chiamate proviene dalle vittime del gioco,
il problema
maggiore
è che le persone
non denunciano
i loro aguzzini
per paura
»
Angelo Garofalo, Adoc Umbria
noscenti. «Ma noi - spiega Garofalo - come molte altre associazioni
rassicuriamo chi denuncia, intanto
mantenendo la totale privacy, garantiamo anonimato e appoggio.
Immagino - aggiunge - che molti
riescono ad “emergere” solo quando sono all’estremo e spesso c’è
chi arriva al dramma irreparabile».
Tra le più attive nel campo c’è senza dubbio la Fondazione umbra
contro l’usura: «Nel 2013 nella nostra regione - afferma l’avvocato
Lucia Baldoni, vicepresidente della Fondazione umbra contro l’usura - le audizioni, ovvero i primi
colloqui di persone che si rivolgo-
no alla Fondazione per un aiuto
economico o per l’assistenza legale, nell’ambito sia dell’attività istituzionale di prevenzione del reato
di usura sia dell’attività di assistenza alle vittime di usura (quando vi è stato il rinvio a giudizio,
ndr) sono state in totale 103 rispetto alle 150 del 2012. All’esito
dell’istruttoria le domande protocollate relative alla provincia di
Terni sono state 5 a fronte delle 9
del 2012. Il calo - spiega - non è dovuto al venire meno del fenomeno,
ma ad altri fattori: per prima cosa
la diminuzione dei fondi a disposizione della Fondazione, poi le richieste per esposizioni debitorie
che superano i limiti statutari della
Fondazione. Poi ci sono cause di
non meritevolezza, quali l’indebitamento derivante da ludopatia».
Insieme a interventi di repressione
del reato e di controllo del sistema
creditizio, la legislazione vigente
ha attivato il Fondo di Prevenzione
del fenomeno dell’usura e il Fondo
di Solidarietà per le vittime
dell’usura e delle estorsioni.
Ma chi cade nella rete degli
strozzini? Imprenditori, commercianti, artigiani, negozianti, l’usuraio arriva e colpisce ovunque, soprattutto oggi in tempo di crisi con
le aziende che non riescono più a
continuare l’attività e con le famiglie che non arrivano a fine mese.
«Nel Ternano stiamo assistendo
una decina di persone - dice la De
Candia - è dura e vorrei anche lanciare un appello al sindaco di Terni
per potere avere una sede nella vostra città, in questo modo sarebbe
un po’ più semplice gestire le varie
situazioni». Franca non sta bene e
Elezioni, dura replica a Di Girolamo del candidato del Cammello
Franco Todini : «La conoscenza è il presupposto dello sviluppo»
TERNI - «È sintomatico
dell’ignoranza che governa questa
città se un sindaco, nonché ex senatore della Repubblica, che quindi si presume abbia frequentato le
aule del Senato, non conosca o
faccia finta di non conoscere la
differenza che c’è tra il ruolo del
politico che prende le decisioni
con quello di un dirigente, seppure
apicale, di un’assemblea legislativa».
Replica così il candidato a sindaco del Cammello, Franco Todini, a quanto affermato giorni fa,
nei suoi confronti, dal sindaco
uscente Leopoldo Di Girolamo secondo il quale «della sua esperienza di 38 anni in Regione, la nostra
città ricorda poco o nulla». «La
mia missione come segretario generale del consiglio regionale precisa Todini - era quella di supportare l’assemblea legislativa
nelle sue prerogative. Se avrà la
compiacenza di leggersi il mio
curriculum, il sindaco potrà ben
comprendere quello che ho fatto
per il consiglio regionale
dell’Umbria e quindi per l’Umbria
intera, compresa Terni. Ho realizzato in anni non sospetti - continua
- servizi di partecipazione attiva
con i cittadini, di inclusione sociale, di trasparenza che hanno fatto
assurgere l’Umbria come prima
regione in Italia e anche in Europa
sul fronte della democrazia in rete.
PALAZZO SPADA
Torna a riunirsi oggi il consiglio comunale,
tra i punti l’utilizzo dello stadio e dell’antistadio
TERNI - Il consiglio comunale torna a riunirsi oggi a partire dalle ore 16 a
palazzo Spada. All’ordine del giorno la terza votazione sull’approvazione del regolamento delle consulte di partecipazione territoriale; l’esame
della proposta di deliberazione di iniziativa popolare del “Comitato No
Cavalcavia” con i relativi atti della prima commissione consiliare; l’adozione di una variante parziale al Prg parte operativa e al Paip, località Maratta, via Benucci; l’esame di un atto d’indirizzo (Talamonti, Nannini,
Campili, Boccolini) sulla modifica ed integrazione del regolamento della
toponomastica; l’esame dello schema di convenzione tra il Comune di
Terni e la Ternana calcio per l’utilizzazione e la gestione del complesso
sportivo costituito dallo stadio comunale “Liberati” e dell’antistadio
“Taddei”, con l’emendamento e l’atto d’indirizzo presentati da Biscetti e
Fatale; il regolamento attuativo della legge regionale 23/2003 sulle “Norme di riordino in materia di Erp; l’esame della relazione della commissione controllo e garanzia sulla scissione societaria dell’Atc.
Un uomo nelle mani degli usurai
spesso deve farsi aiutare dalle amiche, ma è una donna determinata:
«Una volta fuori pericolo le persone intorno a me mi hanno spronata:
se sono viva è perché la mia vita
deve servire a qualcosa - dice - e
così ho fondato l’Anvu che si pone
come obiettivo quello di salvare
delle vite umane: siamo persone
oneste e molte di noi vittime in primis dell’usura per cui conosciamo
bene cosa significa».
Un meccanismo perverso quello
dell’usura, basato sulla pressione
psicologica e sulla paura che alla
fine costringe le vittime a sborsare
denaro a fiumi con interessi stratosferici, come il caso scoperto mesi
fa dai carabinieri di Amelia, tassi
fino al 445% dell’importo iniziale.
L’indagine, avviata nel 2008 dalla
procura di Terni, ha permesso di
fare emergere un sistema ben consolidato che arrivava a colpire in
tutta l’Umbria con un modus operandi perverso e a spirale dove le
vittime a loro volta diventavano
usurai, stretti nella morsa dei debiti, spesso ereditati in famiglia, e
della crisi attuale. L’operazione è
scattata quando una delle vittime è
letteralmente “esplosa”, permettendo così di scoperchiare a poco a
poco l’intero sistema. Come spesso accade le forze dell’ordine sono
potute arrivare a questo risultato
Tutti questi servizi hanno vinto
premi a livello nazionale e riconoscimenti a livello internazionale.
Vorrei concludere dicendo che se
la conoscenza è il presupposto
dello sviluppo, questa amministrazione dimostra di essere completamente inadeguata».
Di Girolamo aveva anche detto
che «Il programma elettorale del
Cammello appare come un insieme disomogeneo di proposte, a
volte astrattamente condivisibili e
in molti altri casi banali o fuori
dalla realtà».
grazie a una denuncia.
«Io sono a disposizione - rimarca
il presidente dell’Adoc Garofalo chi ha problemi di questo tipo può
tranquillamente contattarmi al
335-6975877, vedremo come agire, ripeto, nel massimo rispetto
dell’anonimato».
L’INCIDENTE
Moto contro auto
lungo la Valnerina,
feriti due centauri
TERNI - Due giovani in sella a una
moto Honda di media cilindrata
sono finiti all’ospedale per le ferite riportate a seguito di un incidente stradale avvenuto ieri pomeriggio nei pressi di Collestatte piano.
Erano circa le 15,15 quando i due
giovani, un ternano di 25 anni e un
20enne originario della Puglia, si
trovavano a transitare verso Terni
lungo la strada statale 209 Valnerina. Improvvisamente, per cause
ancora al vaglio della polizia municipale, la moto con in sella i due
giovani si è scontrata contro
un’autovettura, una Fiat Punto
condotta da un uomo di Terni di 69
anni. I due centauri, dopo il violento urto contro il veicolo, sono
finiti a terra. Immediati i soccorsi.
Sul posto sono giunte due ambulanze del 118 che hanno provveduto a trasportare i due giovani al
Santa Maria dove sono stati ricoverati per ferite e traumi vari. Le
loro condizioni sono gravi ma non
si teme per la loro vita. Illeso, invece, il conducente della Fiat. Sul
posto, per effettuare tutti i rilievi
di rito, sono giunti i vigili urbani
che ora devono fare piena luce
sull’esatta dinamica dell’incidente: da chiarire, infatti, se si sia trattato, come apparso in un primo
momento, di un tamponamento o
di un urto di diversa natura.
SERVIZIO NECROLOGI
ZENONI & SCARPONI - Tel. 0744 401235
Il giorno 29 marzo improvvisamente è venuta a mancare
Il giorno 29 marzo si è spenta all’età di anni 91 la cara esistenza di
ROSALBA BIZZARRI
FEDERICA SAPORA
VED. GRIMANI
VED. MICCADEI
Ne danno il triste annuncio i fratelli, le cognate e i nipoti
I funerali avranno luogo oggi 31 marzo alle ore 14.30
nella Chiesa di S. Maria Maggiore in Collescipoli.
Si ringraziano anticipatamente quanti vorranno partecipare
Terni, 31 marzo 2014
Ne danno l’annuncio i figli Gisella, Sergio, Egiziana, la nuora
Agata, il genero Albino, i nipoti Gianluca, Fabrizio, Federica, Carlo
Daniele e Luca e i parenti tutti.
I funerali avranno luogo oggi 31 marzo, alle ore 14.30
nella Chiesa di San Matteo in Campitelli.
Terni, 31 marzo 2014
Lunedì 31 marzo 2014 il Giornale dell’Umbria
12 terni
Case, ecco dove conviene
comprare nell’Orvietano
A Guardea ci vogliono 1.170 euro
a metro quadro, la zona più cara
è Castel Giorgio: ne servono 2.400
di ELEONORA BONOLI
ORVIETO - Ci vogliono 2.400 euro al metro quadrato per comprare
casa a Castel Giorgio, mentre ne
bastano poco più di 1.170 se si sceglie di mettere radici a Guardea.
Sono questi i prezzi minimi e
massimi registrati nell’Orvietano
in merito alla vendita di abitazioni
in base ai dati raccolti dal sito immobiliare.it.
Dopo l’analisi dell’andamento
dei prezzi registrati nel Ternano e
nella zona del Narnese-Amerino,
ci si sposta verso la Rupe e il suo
comprensorio, territorio ricco di
case di pregio anche di proprietà di
persone non umbre.
Se a Orvieto per gli immobili residenziali in vendita sono stati richiesti in media 2.165 euro per
metro quadro, contro i 2.001 di un
anno fa, con aumento dell’8,20%,
la palma per zona più cara va, come detto, a Castel Giorgio.
Qui, stando ai dati rilevati a febbraio, per un’abitazione in vendita
sono necessari in media 2.400 euro per metro quadro, contro i 1.092
registrati il mese di febbraio 2013
con un aumento del 119,77 per
cento.
Nel corso degli ultimi 24 mesi, il
prezzo massimo è stato registrato
proprio a febbraio, mentre il prezzo più basso è stato registrato a settembre 2012 con 529 euro per metro quadrato.
Proseguendo in ordine decrescente, troviamo Baschi: le ultime
rilevazioni evidenziano come per
un immobile residenziale siano richiesti in media 2.069 euro per
metro quadro, mentre un anno fa
erano necessari 1.881, con un aumento del 10,02 per cento. Nel
corso degli ultimi 24 mesi, il prezzo ha raggiunto il suo massimo a
giugno 2013 (2.184 euro al metro
quadro), mentre Il mese in cui è
stato richiesto il prezzo più basso è
luglio 2012 (1.417 euro).
Sulla Rupe
A Orvieto per gli immobili
residenziali sono stati
richiesti in media 2.165
euro per metro quadro
contro i 2.001 di un anno fa
Si passa poi a Parrano dove, a
febbraio, la cifra richiesta per un
immobile è stata, in media, di
1.894 euro per metro quadro, mentre a dicembre erano necessari
2.184 euro.
Servono invece 1.831 euro al
metro quadrato per comprare attualmente casa a San Venanzo, dove, rispetto allo scorso anno, è stato registrata una diminuzione del
10,52 per cento: a febbraio 2013,
infatti, un immobile costava 2.046
euro al metro quadrato. Negli ultimi due anni, invece, la richiesta
massima è stata rilevata a giugno
2013, con 2.103 euro al metro quadro, mentre la cifra minima è di
marzo 2012, con 1.184 euro al me-
Cartelli di case in vendita
tro quadrato.
Si passa poi ai 1.696 euro al metro quadrato per una casa a Fabro
dove, lo scorso anno, la spesa si attestava sui 1.452 euro, con un aumento del 16,78 per cento. Nel
corso degli ultimi 24 mesi, invece,
il prezzo richiesto all’interno del
Comune di Fabro ha raggiunto il
suo massimo proprio a febbraio,
mentre la richiesta minima è stata
registrata ad agosto 2012: per un
immobile in vendita sono stati richiesti 1.299 euro per metro qua-
drato.
Scende di qualche euro la richiesta al metro quadrato per comprare
casa a Castel Viscardo, dove a febbraio la media parla di 1.633, contro i 1.177 euro di un anno fa, con
un aumento del 38,79 per cento.
Se negli ultimi 24 mesi il prezzo
più alto è proprio quello di febbraio 2014, la richiesta minima è
stata avanzata ad aprile 2013, con
una media di 764 euro al metro
quadrato.
Un aumento del 7,6 per cento ri-
spetto all’anno scorso è stato rilevato a Porano, dove a febbraio
2014 il prezzo al metro quadrato
per un’abitazione è stato di 1.556
euro, contro i 1.446 del 2013.
Negli ultimi due anni il prezzo
richiesto ha raggiunto il suo massimo a marzo 2012, con un valore
di 2.374 al metro quadro.
Ad Allerona il prezzo medio cala ancora, sia in linea generale sia
rispetto allo scorso anno: nel febbraio appena trascorso il prezzo
medio al metro quadrato è stato di
1.532 euro per metro quadro, contro i 1.658 euro di un anno fa,
con una diminuzione del 7,62 per
cento in un anno).
A Montecchio, invece, i dati parlano di una richiesta media di
1.514 euro al metro quadrato, con
un aumento di oltre il 30 per cento
rispetto allo stesso mese di un anno fa, quando il costo medio era di
1.158 euro al metro quadrato.
Nel corso degli ultimi 24 mesi, il
costo delle abitazioni sul territorio
comunale ha raggiunto il suo massimo nel mese di luglio 2012, con
un valore di 2.293 euro al metro
quadro. Il mese in cui è stato richiesto il prezzo più basso è gennaio 2013, con la richiesta di 1.093
euro per metro quadrato.
E se a Ficulle il costo delle case è
di 1.407 euro per metro quadro,
contro i 1.162 registrati il mese di
febbraio 2013 con un aumento
del 21,07 per cento in un anno, a
Montegabbione la variazione rispetto allo scorso anno è stata ben
inferiore, non arrivando al 5 per
cento: a febbraio 2014 la richiesta
è stata di 1.382 euro per metro quadrato, mentre negli ultimi due anni
la richiesta maggiore si è registrata
a ottobre 2012, con un valore di
1.522 euro al metro quadro.
È di 1.339 euro al metro quadrato, invece, il prezzo di un immobile residenziale a Monteleone
d’Orvieto, sostanzialmente in linea con i valori registrati lo scorso
anno. Il picco maggiore, negli ultimi due anni, c’è stato a maggio
2012, con un valore di 1.428 euro
al metro quadro.
Infine, il territorio dove le case
costano meno nell’Orvietano è
Guardea: a febbraio si parla, in
media, di 1.178 euro al metro quadro contro i 1.224 dello scorso anno.
L’INIZIATIVA
Ferentillo, successo per il convegno dedicato
ai Longobardi nella valle delle abbazie
FERENTILLO - Successo per la conferenza che si è svolta sabato presso la
sala Capitolare dell’abbazia di San Pietro in Valle di Ferentillo dal titolo
“Longobardi e Santi in una valle di abbazie”. L’iniziativa è stata organizzata
dall’associazione culturale Alberico I Cybo Malaspina di Ferentillo, con il
patrocinio della direzione regionale dei Beni culturali storici e turistici
dell’Umbria, le rispettive Soprintendenze ai Beni artistici architettonici e
paesaggistici e la Soprintendenza Archeologica dell’Umbria, la Regione
dell’Umbria, la Provincia di Terni i i Comuni di Terni e Spoleto. Tante le autorità presenti tra le quali il vice direttore Polo Armi di Terni Colonnello Daniele Menghini, i soprintendenti l’archeologa Gabriella Sabatini, l’ispettore
di zona della Soprintendenza Beni artistici e architettonici Margherita Romano, l’assessore del Comune di Ferentillo Roberto Pellini.
CARLO FAVETTI
Apre “Libere tutte” per le donne in difficoltà
TERNI - Diventa realtà concreta il centro antiviolenza,
a favore delle donne in difficoltà, che aprirà ufficialmente i battenti giovedì 3 aprile. La struttura si chiamerà “Libere tutte” e avrà sede in via Campomicciolo.
Oltre a fornire accoglienza e assistenza telefonica 24
ore su 24, comprende anche un’area destinata alla residenzialità delle vittime di violenza e maltrattamenti e
dei propri figli. Il centro e le sue attività saranno illustrate giovedì 3 aprile alle 17 alla Casa delle donne di via
Aminale, alla presenza della presidente della Regione Catiuscia Marini, del sindaco Leopoldo Di Girolamo, dell’assessore alle Pari opportunità Stefano Bucari, della presidente dell’associazione Differenza donna,
Emanuela Moroli e della presidente dell’associazione
Liberamente donna, Paola Moriconi. L’apertura del
centro di Terni arriva a poco meno di un mese di distanza di quello di Perugia, intitolato a Catia Doriana Bellini, ex responsabile del centro regionale per le pari opportunità dell’Umbria. Le due strutture, nell’ambito del
progetto Umbria Antiviolenza, sono state cofinanziate
per il 90% dal Dipartimento per le pari opportunità, per
44mila euro dai Comuni di Perugia e Terni e per un’altra quota dall’associazione Liberamente donna, per un
costo complessivo di 444.300 euro. Nei due centri di
Perugia e Terni, potranno essere accolte 36 donne vittime di violenza o stalking e 20 bambini, che avranno il
supporto di operatrici e volontarie, forze dell’ordine,
operatori della magistratura, tribunali, servizi sociali.
Seguici anche su
Lunedì 31 marzo 2014
Anno XXXII n. 89 - euro 1,20
www.corrieredellumbria.it
w.corrieredellumbria.it
PERUGIA
TERNI
Fa vedere le parti intime
e spaventa tre ragazze
A
FOLIGNO
La Regione nel mirino
degli ex lavoratori Basell
A
a pagina 14
PIETRALUNGA
Bando per assegnare
le casette dei terremotati
A
a pagina 22
Brusca sveglia all’alba
La terra trema ancora
A
a pagina 19
Sono 500 all’anno le richieste di aiuto alla Fondazione che in Umbria si occupa del problema. Per l’ente la speranza dei fondi statali
Usurai in azione, è allarme
A PERUGIA
Perugia Centinaia di persone
Sacher e Laura Chiatti
fanno il pienone da Sandri
Laura Chiatti Ha tagliato la torta A a pagina 16
“Siamo sopra le 500 richieste
di aiuto all’anno”. Gli effetti
collaterali della crisi che attanaglia la regione giungono
forti e chiari alla Fondazione
Umbria contro l’usura. A
bussare alla porta dell’ente sono piccoli artigiani (10 per
cento), piccoli commercianti
(15 per cento) e famiglie che si
sono di colpo ritrovate a contare su un reddito solo, magari una magra pensione, perché qualcuno ha perso il lavoro. Il presidente Alberto Bellocchi coglie però alcuni elementi positivi per l’attività dell’ente. Un’ispezione ministeriale che sembra essersi positivamente conclusa e che fa sperare nella possibilità di ricevere i fondi statali da anni mancanti all’appello. Ed emergono manifestazioni di interesse
per eventuali convenzioni
con l’ente anche da parte di
grandi gruppi bancari.
A
Sport
Crolla la sinistra
nel voto francese
Bene l’Ump e il Fn
a pagina 7
Abbinamento opzionale con: “Quello che devi sapere sul denaro” Euro 3,80;
+ il prezzo del quotidiano
A Masi segna un gran gol e la Ternana pensa di
MONDO GRANDE E PICCOLO
La pedata di Dio
A
“M
VOLLEY A1
Bomba di Radi: 1-1
Massa Martana a 1 punto dall’Eccellenza
Altotevere ko, stagione finita
Per il Gubbio
un buon punto
a Catanzaro
In serie D si salva
solo il Trestina
Le altre tutte giù
La Sir passa a Cuneo
e guadagna la semifinale
scudetto con Piacenza
A
A
alle pagine 32 e 33
da pagina 34
Il cardinale sul furto avvenuto in una chiesa del capoluogo
Rifiuti a tonnellate raccolti a Cenerente Ostie rubate, la condanna di Bassetti
“Chiedo a ladri e mandanti di pentirsi”
A PERUGIA
a pagina 15
A
alle pagine 24 e 25
DILETTANTI
LEGA PRO
a pagina 10
A
alle pagine 29, 30 e 31
potercela fare nel difficile catino dello Scida. Ma il
Crotone reagisce e ottiene il pari. Rossoverdi ancora imbattuti con la gestione Tesser.
di Roberto Grandis
i puoi aiutare ad allestire questo banco?” Così lo conobbi
tantissimi anni fa. Lui 15 anni, io 16.
All'oratorio si preparava il carnevale dei
ragazzi. Qualche banco qua e là: cose
[continua a pagina 8]
semplici..
A
SERIE B
A PERUGIA
Di tutto, di più Raccolti rifiuti di ogni genere
a pagina 3
Hollande: ora rimpasto
Vincono Castellani e Fratini
PERUGIA
Riforma delSenato
Bracciodiferro
traRenzi eGrasso
A
Gol di Masi, la Ternana si illude
a Crotone ma poi viene riacciuffata
Tesser: “La migliore gara con me”
A
Oggi all’esame del governo
Miracolo Grifo: in nove passa al 95’
Si sono imposti nelle primarie di Gualdo Tadino e San Giustino
A
ITALIA & MONDO
Lega Pro Il gol di Sprocati avvicina la vetta: Ascoli ko 0-1 e Frosinone a tre punti
Grande gioia Il gol di Sprocati ha esaltato il Perugia
Settecentoquindici i votanti a
Gualdo Tadino, che hanno
scelto per quattrocentoventotto volte Brunello Castellani (Appello per Gualdo).
Con 1172 voti sarà invece Paolo Fratini a guidare il centrosinistra nella sfida elettorale
del 25 maggio a San Giustino. Ecco come sono andate
ieri le primarie.
a pagina 18
Il cardinale Gualtiero Bassetti ha presieduto la celebrazione eucaristica dell’iniziativa
“24 ore per il Signore” anche
per “la necessità di una pubblica riparazione” al sacrilego episodio dell’asportazione di ostie consacrate nella
chiesa cimiteriale di Santa
Maria delle Grazie a Monterone (zona Casaglia).
A
a pagina 14
UMBRIA
Rapporto Caritas 2014
Ecco i dati sulla povertà
A
a pagina 8
A
alle pagine 54 e 55
a pagina 5
Aveva 83 anni, era malato
E’ morto D’Ambrosio
Guidò“Mani Pulite”
A
a pagina 5
DELL’UMBRIA
CORRIERE
t
Lunedì 31
Marzo 2014
UMBRIA
Via Pievaiola, 166 F-6
Tel. 075 91191
Fax 075 4659140
[email protected]
Nominato un consulente psichiatra dalla difesa del muratore rumeno responsabile del delitto
Dall’amore alla tragedia La difesa
di Barbu (rappresentanta dall’avvocato
Cozza) ha nominato un consulente
“L’omicidio di Ofelia frutto di una mente in black out”
A PERUGIA
(AleBor) E’ morta a 27 anni, Ofelia
Bontoiu, sgozzata a Gualdo Tadino,
nella stanza di un affittacamere dal
ragazzo che conosceva da sempre e
con cui aveva per un po’ pensato di
costruire una vita. Ma aveva cambiato idea, scegliendo di andare per la
sua strada. E lui non ha capito. Come purtroppo troppo spesso accade,
alla luce delle decine di femminicidi
che si consumano ogni anno in Italia.
Brutte storie che di frequente hanno
un comune denominatore: l’amore
che diventa ossessione e sfocia in tragedia. La famiglia della vittima ora
soffre. “Il dolore ha colpito due famiglie”, ricorda però la difesa di Danut
Barbu, il muratore di 28 anni, da po-
co trasferito nel carcere di Terni,
che attende l’appuntamento col
Riesame. A difenderlo, l’avvocato
Antonio Cozza dello studio Gentile, che sta valutando la sua posizione, ovviamente difficile. L’accusa è
pesantissima: omicidio premeditato. Barbu ha confessato ciò che i
carabinieri guidati dal tenente Pier
Giuseppe Zago sapevano. Al gip
ha tuttavia detto di aver comprato
il taglierino con cui ha infierito sulla vittima il giorno del delitto (l’8
marzo) per uccidere se stesso e
non Ofelia. Il legale intende far valutare la sua condizione psichica,
per le particolari circostanze in cui
è maturato l’omicidio, dopo il quale il ragazzo ha lasciato una scritta
sul muro col proprio sangue tentando quindi di uccidersi. Tentativo che sarebbe stato fatto - in base
alla versione di Barbu - anche a
gennaio. “Ci sono elementi che
spingono a pensare che fosse in difficoltà”, dichiara la difesa che ha
nominato un consulente, lo psichiatra Silvio D’Alessandro. L’obiettivo è “andare in profondità”.
L’impressione della difesa è che
“siamo di fronte a una mente andata in black out”. Barbu è arrivato dalla Romania il 6 marzo. Con
Ofelia aveva avuto una lunghissima frequentazione. Ha detto al
gip di essersi innamorato di lei sin
dalle elementari. Ma il rapporto
pluriannuale era stato tormentato.
7
L’ultimo punto di contrasto: il desiderio di lui di trasferirsi insieme
in Inghilterra. Stando alla versione del giovane, a gennaio l’accordo sarebbe stato raggiunto. Poi
Ofelia si era decisa per il no e lui si
era recato in Inghilterra da solo
per pochi giorni. Quindi ci sarebbe
stata una riappacificazione a Gualdo, ma il rifiuto di trasferirsi in Inghilterra gli era stato ribadito. A
quel punto – stando al racconto
del giovane - lui avrebbe cercato di
ammazzarsi con una corda senza
riuscirci. Alla fine, dopo un’altra
parentesi “inglese”,era tornato in
Romania. Da lì è tornato a Gualdo il 6 marzo. La povera Ofelia era
andato a prenderlo alla stazione.
Finché il giorno della festa delle
donne, convinto che lei non l’avrebbe seguito e incapace di accettare la decisione, ha commesso il
delitto. Ha detto di aver assunto
prima varie pasticche di un ansiolitico. L’ha colpita con una tavola e
poi col taglierino. “Prima ho cercato di tagliarmi le vene”, racconta
anche Barbu. Ma che il tentativo
di suicidio sia precedente al delitto
non è ritenuto attendibile dagli inB
quirenti.
Fondazione in campo: crescono le richieste di aiuto, 500 l'anno, e ora si spera nell’arrivo dei fondi statali
Un’emergenza chiamata usura
di Alessandra Borghi
A PERUGIA – “Siamo sopra le 500 richieste di aiuto
all’anno”. Gli effetti collaterali della crisi che attanaglia
la regione giungono forti e
chiari alla Fondazione Umbria contro l’usura. A sentire
il presidente Alberto Bellocchi, i segnali di ripresa, pur
timidi, da questo osservatorio proprio non si notano, anzi, le chiamate al numero dedicato si sprecano. Dall’altra
parte del telefono, lavoratori
autonomi e famiglie con reddito medio-basso che “in otto casi su dieci presentano
una situazione drammatica”. A fronte delle pressanti
richieste di sostegno alla Fondazione, ora, però, s’intravede almeno uno spiraglio:
“Abbiamo ricevuto un’ispezione dal ministero dell’Economia e hanno trovato che i
nostri conti sono del tutto a
posto e che abbiamo lavorato a pieno ritmo”. Ecco quindi la speranza: tornare a con-
tare sui contributi statali venuti meno da anni. “Aspettiamo con ansia qualche novità”, dice il presidente.
La ripresa Archiviate le “turbolenze” legate alla nota vicenda giudiziaria che ha riguardato la ex contabile della Fondazione, si è lavorato
molto per tenere fede alla
missione dell’ente, “alleanza” tra forze sociali ed economiche, civili e anche religiose, destinata a prestare assistenza a chi si rivolge
all’autorità giudiziaria, senza tralasciare l’impegno sul
fronte della prevenzione del
fenomeno.
“E’ quest’ultimo il versante
che ci impegna di più”, ricorda Bellocchi. Non bisogna
infatti necessariamente essere parte lesa in un processo
penale per ricevere aiuto: si
può sottoporre il proprio caso alla Fondazione anche
quando tutti i normali circuiti di credito sembrano preclusi col rischio, dunque, di finire in brutte mani.
La Fondazione Il presidente Bellocchi coglie segnali positivi per l’ente
Un buon segnale colto dal
presidente: “Sono stato di recente contattato da alcune
grandi banche di livello nazionale interessate a convenzionarsi”.Sembrerebbe quindi in atto un’inversione di tendenza rispetto a un altro dei
fattori che in passato ha ostacolato l’attività della Fondazione: la scarsa propensione
degli istituti di credito, soprattutto i grandi complessi
bancari, a entrare in questo
tipo di rapporto.
I soggetti a rischio Piccoli
artigiani (10 per cento), piccoli commercianti (15 per
cento) e famiglie che si sono
di colpo ritrovate a contare
su un reddito solo, magari
una magra pensione, perché
qualcuno ha perso il lavoro.
Ecco chi bussa alla porta dell’ente. Circa il 35 per cento di
coloro che chiedono sostegno è rappresentato da donne (che si presentano sia in
qualità di imprenditrici sia
perché il nucleo familiare
non ce la fa più). “Molti hanno difficoltà a onorare i debiti con banche, finanziarie ed
Equitalia e per questo rischiano di cercare soldi dalle
persone sbagliate”.
Nel 2013 l’ente si è impegnato per circa 700mila euro
(“di solito la cifra è superiore, anche questo è un sintomo delle ristrettezze che i
contributi statali potrebbero
alleviare”). Sono in corso
200 pratiche, mentre i contatti, come detto, sono molti di
più. E’ il comitato di valutazione a “scremare” i casi, alla luce dello statuto.
Il requisito fondamentale?
“Guardiamo essenzialmente se c’è una famiglia in stato
di forte disagio”. Dietro può
esserci un negozio che non
funziona,così come un membro della famiglia col vizio
del gioco, un familiare malato (magari è lo stesso soggetto un tempo economicamente attivo ad aver bisogno di
cure) o una separazione. Tra
i problemi più ricorrenti, an-
che il mutuo da pagare. “La
prima voce che salta, per forza di cose, in caso di ristrettezze”, nota Bellocchi.
Perdite contenute “L’85
per cento dei soggetti per i
quali interveniamo paga regolarmente”, ricorda il presidente affrontando il tema
della restituzione. Un dato
importante per capire che
mensilmente, grazie a chi
onora il proprio debito, la
Fondazione recupera liquidità. “Così la nostra attività è
riuscita ad andare avanti”, dice, oltre che grazie ai contributi dei soci. A metà 2013 si
era creato, in realtà, un momento di tensione quando,
in occasione dell’approvazione del bilancio, l’assemblea
era andata quasi deserta (si
erano presentati alla prima
convocazione 9 soci su 22).
Poi la situazione è tornata alla normalità anche se, a forza di spending review, gli sforzi degli enti locali, Regione
inclusa, sono messi sempre
B
più a dura prova.
Lunedì 31
Marzo 2014
TERNI
CORRIERE
22
DELL’UMBRIA
u
Redazione: Piazza del Mercato, 8
Tel. 0744 6641
Fax 0744 462623
[email protected]
La storia dell’Iri in sei volumi è stata presentata alla biblioteca dell’Ast nell’ambito dei 130 anni delle acciaierie ternane
C’era una volta l’Istituto per la ricostruzione industriale
di Elisabetta Pevarello
A TERNI - Un dettagliato excursus nella storia industriale italiana a
partire dal 1933, anno di fondazione dell’Iri,fino agli anni2000, è quello tenutosi nella biblioteca storica
dell’Ast, con la discussione sull’opera “Storia dell’Iri”. Una collana
composta da sei volumi di cui quattro già pubblicati e gli ultimi due in
preparazione, che ripercorre la storia dell’Istituto a partire dalla sua
fondazione, voluta da Mussolini
nel 1933, fino ad arrivare alla liquidazione del 2002. In particolare, gli
ultimi due volumi, non ancora pubblicati, rappresentano una sorta di
sintesi sulle vicende che hanno riguardato l’Iri e la società italiana ne-
La storia dell’Iri La presentazione della collana all’Ast
gli anni analiticamente esaminati
nei volumi precedenti. A fare gli
onori di casa Biagio Della Volpe, direttore relazioni esterne Ast, che ha
(Foto Principi)
ricordato come l’appuntamento
rientri negli eventi organizzati per i
130 anni delle acciaierie. Ha coordinato l’incontro Reato Covino, vice-
presidente Isuc. Franco Russolilllo,
del comitato direzione scientifica
dell’opera ha sinteticamente parlato dei volumi già editi, ripercorrendo tratti della storia d’Italia nel periodo di vita dell’Iri. A seguire, Pierluigi Ciocca, del comitato direzione
scientifica e coordinatore del sesto
volume, ha ricordato singoli episodi
della storia dell’Iri, come la privatizzazioneconcomitante con la chiusura dell’istituto. Sono seguiti gli interventi di Francesco Chiapparino e
Roberto Giulianelli, dell’università
Politecnica delle Marche, e di Mauro Marconi, dell’università diMacerata, che hanno affrontato diversi
argomenti inerenti, tratteggiando,
in particolare, momenti della storia
industriale italiana. Nata su impul-
so della Fondazione Iri, la collana
“Storia dell’Iri” ha proseguito il suo
cammino anche dopo la chiusura
della Fondazion stessa. La collana,
edita da Laterza, si è avvalsa dell’opera di sei curatori, che hanno coordinato un team di circa 50 economisti e storici: Valerio Castronovo,
Franco Amatori, Francesco Silva,
Roberto Artoni, Franco Russolillo
B
e Pierluigi Ciocca.
Ex lavoratori Basell disperati: scadono gli ammortizzatori sociali. Domani protesta a Perugia
LA CRISI INFINITA
DEL POLO CHIMICO
di Carlo Ferrante
A TERNI - Protesta degli ex
lavoratori della Basell, che si sono costituiti in un comitato di
lotta, davanti ai cancelli dello
stabilimento della Polymer,
per richiamare la Regione alle
sue responsabilità. La situazione è tragica, da domani decine
difamiglie saranno prive di reddito, senza una copertura economica perché è in scadenza la
mobilità in deroga. Sono quattro anni che si trascina la vertenza, con annunci e proclami
di grandi progetti per il rilancio
del polo chimico di piazzale
Donegani. Quando Baselldecise di chiudere lo stabilimento
di Terni, mise subito in chiaro
l’indisponibilità alla vendita degli impianti ad una concorrente per la produzione di polipropilene. Nonostante le dichiarazioni della multinazionale per
il comitato “ci si è incaponiti
tanto sulla famosa trattativa
della newco capeggiata da Novamont per la cessione degli
impianti”. La trattativa, ammesso che sia esistita, naufra-
“Abbandonati dalla Regione”
z
L’incidente
Auto contro moto
Feriti due giovani
A TERNI
Una moto Honda e una Fiat Punto
si sono scontrate ieri pomeriggio sulla statale Valnerina, nei pressi della
cascata. Ad avere la peggio sono stati
ovviamente i due giovani a bordo del
motociclo: T.P., ternano di 25 anni, e
Z.F., pugliese di 20. Illeso L.L., il
69enne di Terni alla guida dell’autovettura. I giovani sono stati trasportati all’ospedale dove le loro condizioni
sono state giudicate serie. Il pugliese
ha riportato fratture ad entrambe le
gambe. Sul luogo dell’incidente oltre
ai sanitari del 118, gli uomini della
B
polizia municipale.
y
gò in un bicchiere d’acqua ed
iniziarono le operazioni per
l’acquisizione delle aree, con
capofila ancora Novamont alla quale si aggiunsero Terni Re-
Protesta Ieri lavoratori davanti ai cancelli della Polymer
search, Cosp e la Regione, tramite Sviluppumbria. I fatti sono noti.
La cordata propose un’offerta
di quattro milioni, poi alzata a
poco più di sei, ma per il prolungarsi della trattativa, la società di Stefano Neri, abbandonò il progetto. L’offerta per la
multinazionale texana era in-
sufficiente, per la cessione delle
aree, oltre quaranta ettari, e
chiedeva 23 milioni, di cui sette
per la bonifica della zona
nord. Una commissione nomi-
nata ad hoc ha operato per verificare i veri costi delle bonifiche, lavoro che è terminato da
alcuni mesi, l’esito conferma le
stime della Basell. Silenzio su
tutti i fronti. Il comitato non
hadubbi. “Semplicemente perché di fronte a queste cifre tutti
quei grandi progetti sbandierati ai quattro venti dall’assessore Riommi che sarebbero serviti a ricollocare tutto il personale della Basell, e non solo, non
esistono più, o forse non sono
mai esistiti”. Gli ex lavoratori
hanno chiesto un incontro alle
istituzioni regionali e stanchi
dell’indifferenza mostrata sin
qui, si recheranno direttamente domani in consiglio regionale per avere quelle risposte che
cercano da qualche tempo, tentando di poter incontrare l’assessore Riommi e la presidente
Marini. Per il portavoce del comitato Luca Levantesi è auspicabile “trovare questa volta un
atteggiamento di disponibilità
vero e non le solite scuse di impegni istituzionali creati ad arte per sfuggire alle responsabiliB
tà”.
-MSGR - 06 UMBRIA - 23 - 31/03/14-N:
Umbria
METEO
(C) Il Messaggero S.p.A. | ID: 00155924 | IP: 151.12.186.133
PERUGIA
Terni
www.ilmessaggero.it
Lunedì 31
Marzo 2014
Perugia f Foligno f Spoleto f Piazza Italia, 4 (PG) T 075/5736141 F 075/5730282 f Terni Piazza della Repubblica T 0744/58041 (4 linee) F 0744/404126
Terni
La Basell verso
lo spezzatino
Cosp lavorerà
polimeri plastici
Terni
Il Comune riapre
sul cavalcavia
Ma a Cospea
restano scettici
Perugia
Capotosti a pag. 28
Grassi a pag. 28
Fabrizi a pag. 24
Messe nere, l’allarme
dei fedeli in diocesi
La pista dei mandanti ricordata in duomo dal cardinale Bassetti
«Preghiera per chi ha commesso il gesto e lo ha commissionato»
Milioni per affari fantasma
A Covarelli e De Megni i soldi del tesoro di Lo Sole dopo il trucco del fallimento
Il gip: «Sovvenzioni senza contropartita, ecco la prova del riciclaggio con l’Austria»
`
Luca Benedetti
Egle Priolo
PERUGIA L’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di
Napoli e del Nucleo speciale di
polizia valutaria della guardia
di finanza di Roma, passa per il
calcio e anche per i rapporti pallonari tra Leonardo Covarelli e
Luca Pomponi. Soci in affari prima, poi carissimi nemici per il
fallimento del Perugia. Adesso
ai domiciliari nell’inchiesta della Procura di Napoli che ha portato agli arresti sei persone,
compreso Dino De Megni.
Pomponi compra il Pisa da
Covarelli pagandolo cinque mi-
lioni di euro. Soldi che passano
dalla Iniziativa 2003 srl di Pomponi alla Mas srl di Covarelli. Secondo gli investigatori la società
di Pomponi è una società lavatrice, cioè serve a Lucio Lo Sole
per far tornare in Italia dall’Austria i soldi distratti all’attivo del
fallimento della San Pio srl. Per
dare compare la squadra di
quello che poi diventerà il presidente del Perugia, Pomponi deve effettuare un aumento di capitale sociale della sua società.
Il suo socio si ferma, lui butta
sul tavolo obbligazioni brasiliane.
Continua a pag. 24
Centrodestra caos
Ora Zaganelli
pensa al ritiro
PERUGIA Centrodestra caos in
vista delle elezioni comunali
di Perugia. Due giorni dopo
la presentazione della candidatura a sindaco, Corrado
Zaganelli, pensa a lasciare.
La mossa del centro di presentare Otello Numerini, ha
acceso la miccia.
A pag. 24
Terrore all’alba: le segue
sotto casa e si spoglia
Tre ragazze vittime di esibizionista. La polizia: non è il palpeggiatore
PERUGIA Le ha rincorse mentre
stavano tornando a casa. Quando le ha raggiunte si è abbassato
pantaloni e slip gettandole nel
panico.
Hanno infatti pensato a una
violenza e si sono messe a urlare
le tre ragazze che domenica all’alba sono state molestate da un
uomo, subito scappato probabilmente anche per paura che arrivassero i soccorsi allertati dalle
grida.
Le tre giovani stavano tornando a casa dopo il sabato sera in
giro con gli amici. Hanno sentito
i passi dietro di loro e si sono accorte dell’uomo che stava tentando di raggiungerle. Un attimo,
una mossa fulminea per denudarsi e per mostrare le sue parti
intime quando le tre si sono girate.
Un lampo di paura, l’affanno,
il cuore che si ferma pensando al
peggio e il sospiro di sollievo
quando lo hanno visto allontanarsi.
Le giovani hanno chiamato
immediatamente il 113: sul posto
è arrivata subito una volante, ma
purtroppo l'esibizionista si era
già dileguato tra i palazzi di via
Annibale Vecchi. Nel frattempo,
però, è stato tale choc e la paura
che una delle tre ragazze ha avuto un malore.
Fonti investigative intanto
escludono che il molestatore
possa essere il palpeggiatore seriale che da mesi spaventa le
donne (oltre venti casi) nell'area
tra Elce, via Fabretti e piazza Cavallotti.
E. Prio.
Consegna della
medaglia al merito
all’opposizione di
centrodestra di Perugia.
Motivazione: con sommo
sprezzo del ridicolo hanno
prima proposto un sindaco e
poi lo hanno posto nelle
condizioni di ritirarsi. A
imperitura memoria, pose. La
maggioranza riconoscente.
*****
Se Perugia è un faro anche a
Spoleto non scherzano. Il
forzitaliota Petrini annuncia
su Facebook il suo ritiro dalla
corsa a candidato sindaco.
Acido che più acido non si può.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
In 10mila per Saremo Capitale
Pienone in centro a Perugia per il sabato sera di Saremo Capitale. E
al carcere si bissa addirittura lo spettacolo
Gasperini a pag. 24
L’angolo del meteo
Da oggi fa un po’ più caldo
Gilberto Scalabrini
Bel tempo. La settimana inizia
con molto sole e il promontorio
anticiclonico sembra poter reggere ben oltre la metà della prossima settimana. Le temperature aumenteranno ovunque portandosi
nuovamente su valori superiori
alle medie stagionali. Tra giovedì
e venerdì, invece, sarà probabile
un nuovo peggioramento, dovuto
ad una perturbazione atlantica
che potrebbe fare il suo ingresso
nel Mediterraneo occidentale. Il
giorno peggiore per l'Umbria sarà
sabato, ma entro la giornata di domenica dovrebbe tornare il sole
su tutto il territorio. Oggi, l'alta
pressione si mantiene, con qualche disturbo. Cielo sereno o poco
nuvoloso al mattino, con foschie e
possibili locali nebbie. Nel pomeriggio, attesi locali addensamenti
sull'Umbria sud occidentale dove
saranno possibili isolati rovesci.
In serata, nubi in calo, cessazione
delle precipitazioni ed ampi rasserenamenti. Durante la notte cielo
ovunque sereno. Domani, il tempo resta stabile. Transiteranno velature in un contesto più soleggiato, seppur con nubi in formazione
nei pressi della dorsale.
Una Palma
salverà
la giustizia
umbra
Italo Carmignani
uando senza il minimo
sforzo il ministro Annamaria Cancellieri sospese
l’efficacia definitiva della
geografia giudiziaria dell’Umbria non solo era il 13 settembre, ma nessuno immaginava
fosse sul serio.
Andrea Orlando era ancora
ministro dell’Ambiente e chi
poteva pensare finisse, qualche mese più tardi, a occuparsi di giustizia e, soprattutto, a
interessarsi di quel ripensamento.
Eppure come certi cilindri
e altri conigli, ora quella sospensione riappare.
Se l’inefficacia (e la follia)
di tenere sotto la responsabilità della procura di Spoleto, i
reati commessi a Todi e quelli
commessi a Piegaro, Pierantonio e Città della Pieve sotto
l’attenzione della procura di
Terni, ora non c’è solo la psichiatria a dare una svolta alla
situazione.
Perché in realtà nulla sarebbe ancora deciso per sempre.
A misurare quanto stabilito lo scorso 13 settembre, ossia fermiamo tutto perché all’Umbria (come ad altre regioni) serve una nuova mappatura della legge Severino (ottima, ma sbilanciata) sulle circoscrizioni giudiziarie, non è
la voce dei sindaci o della presidente della Regione Catiuscia Marini.
No, è direttamente il ministero.
Perché all’indomani della
sospensione, guardata senza
entusiasmo in consiglio dei
ministri da Gaetano Quagliariello, c’era già chi si era messo al lavoro per capire, contare e giudicare quali fossero le
emergenze, i difetti e peculiarità di quella mappa.
Mappa che in certi casi imponeva ai cittadini spostamenti incongrui e alle indagini distanze desertiche.
Continua a pag. 24
Q
-MSGR - 06 UMBRIA - 24 - 31/03/14-N:
24
(C) Il Messaggero S.p.A. | ID: 00155924 | IP: 151.12.186.133
LA PISTA DEI MANDANTI
RICORDATA IN DUOMO
DAL CARDINALE BASSETTI
«PREGHIERA PER CHI
HA COMMESSO IL GESTO
E PER CHI L’HA COMMISSIONATO»
Perugia
Lunedì 31 Marzo 2014
www.ilmessaggero.it
Fax: 075/5730282
e-mail: [email protected]
Messe nere, l’allarme dei fedeli in diocesi
IL CASO
L’allarme per le messe nere è arrivato in diocesi. Un gruppo di fedeli nei giorni scorsi si è presentato negli uffici di piazza IV Novembre per raccontare, protestare e in qualche modo anche per
chiedere aiuto.
All’origine della vicenda c’è il
furto, scoperto giovedì scorso, di
una pisside con all’interno ostie
consacrate dalla chiesa di Santa
Maria delle Grazie in Monterone, davanti la cimitero cittadino.
Sabato, in Duomo, durante
l’omelia della messa “riparatrice”, il cardinale Gualtiero Bassetti ha fatto riferimento proprio all’ipotesi di un furto su commissione. «Desidero innalzare da
questa cattedra un’ardente preghiera nei confronti di coloro
che si sono macchiati di una tale
responsabilità e dei loro mandanti, che si sono assunti una responsabilità ancora maggiore».
Secondo il Gris (Gruppo di ricerca e informazione socio-religiosa) - l’organizzazione cattolica
che studia le sette, riconosciuto
anche dalla Cei - sarebbero una
decina le cosiddette “sette” che
operano in Umbria.
Sul furto di Monterone stanno
indagando gli uomini della Squadra mobile. Non viene esclusa
nessuna ipotesi, neanche il fatto
che quel gesto possa essere stato
compiuto da un balordo, incari-
SECONDO
I DATI
DEGLI ESPERTI
SAREBBERO
UNA DECINA
LE SETTE
IN UMBRIA
cato, con indicazioni molto precise, da parte di chi ha intenzione di utilizzare quelle ostie nei
modi più disparati. Il furto in
quel luogo era abbastanza “semplice”: la chiesa del cimitero cittadino, infatti, resta aperta dalle
7,30 del mattino alle 17, e lì non
c’è alcun tipo di sorveglianza.
Ma altre azioni simili sarebbero
state compiute anche in altre
chiese della città: questo l’allarme lanciato da un gruppo di fedeli che si è presentato in diocesi.
Federico Fabrizi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Un giro
di milioni
per affari
fantasma
segue dalla prima pagina
Si tratta di titoli emessi dalla Petroleo Brasiliero Sa Petrobas Serie 4^. Secondo quando scoperto dalla Finanza quei titoli sono
entrati nella disponibilità di
Pomponi per 75mila euro e poi
valutati 1,6 milioni per l’aumento di capitale della società che
ha rilevato il Pisa. Peccato che,
secondo la documentazione che
è arrivata alla Finanza dall’Ambasciata d’Italia Brasilia, quei titoli erano prescritti dal 1974.
Cioè fuori corso. Le operazioni
di Pomponi per supportare l’aumento di capitale sociale utile a
far reggere alla sua società l’acquisto del Pisa da Covarelli sono
del novembre 2008. Quattro mesi dopo che il Pisa è passato da
Covarelli a Pomponi, estate in
cui in cui il Perugia passava dai
Silvestrini a Covarelli. Operazione specchietto per spiegare
quello che, secondo il gip Amelia Primavera, certifica l’operazione di Dda e Finanza. Cioè che
per i passaggi di denaro da Lo
Sole, in genere con assegni,
«non è emersa nessuna documentazione, né quindi alcuna
ragione economico finanziaria
plausibile che inerisca e giustifichi l’emissione dei citati titoli di
credito». Cioè i soldi transitai
dai conti di Lo Sole (che nel frattempo è morto) con un bonifico
a Covarelli (più di un milione) o
con più di 20 assegni alla New
Gnel srl (690mila euro) che è
stata amministrata da De Megni, non avevano riscontro di alcuna operazione e servivano
per far rientrare in Italia i soldi
distratti dal fallimento della San
Pio srl, cioè il tesoro di Lo Sole
utile per la scalata alla clinica
napoletana Ruesch Spa. Quindi
la prova del riciclaggio. Covarelli e De Megni, tramite il legale
Giovani Spina, sostengono la
correttezza delle operazioni.
Luca Benedetti
Egle Priolo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Dino De Megni e Leonardo
Covarelli ai tempi del Pisa
Nel programma di Siamo in finale - Saremo Capitale anche lo spettacolo da bis a Capanne (FOTO GIUGLIARELLI)
Note e open night: 10mila
per il centro Capitale
`Un successo la serata
clou di Siamo in finale
tra musica e negozi aperti
LA MANIFESTAZIONE
Oltre 60 appuntamenti in tre giorni. Spettacoli, mostre, incontri e
occasioni per vivere e ripensare la
città. È ancora presto per sapere se
Perugia vincerà la sfida a Capitale
europea della cultura 2019, ma le
prove generali della festa sono già
state un successo. Pienone in tutti
gli eventi promossi da Comune e
associazioni, ma il premio della serata riuscita va tutto al concerto di
sabato in piazza. Sul palco c’è l’Or-
chestra di piazza Vittorio, un mix
di suoni e culture dalle mille sfumature che ha portato in centro almeno cinquemila persone. A cui si
aggiunge almeno il doppio di giovani, famiglie e studenti che hanno
riempito corso Vannucci, dall’aperitivo all’avanzato dopo cena. Ristoranti pieni, file fino alle undici
per cenare, con l’unico rammarico
di aver visto piazza Matteotti troppo spenta. Aperti anche i negozi:
c’è chi ha visto suonare la cassa addirittura più durante la serata (saracinesche abbassate a mezzanotte) che la mattina e il pomeriggio
di una giornata comunque baciata
da un via vai di persone forse inaspettato. A giurare sulla riuscita
della manifestazione l’assessore alla Cultura Andrea Cernicchi, che
lascia la giunta comunale davvero
col botto: il più amato e, sabato, il
più presente, punto di riferimento
di una manifestazione che ha coinvolto tutta la città. Pienone sul
minimetrò, nonostante la tendenza sia comunque stata quella del
tentare di trovare parcheggio in
centro, con auto su marciapiedi e
davanti ai portoni. Perugia non è la
capitale della sosta, ma prova a ripartire.
ADOTTA UNA STRADA
Festa in centro e soddisfazione anche in periferia per Adotta una
strada a Cenerente. Volontari, Comune e Gesenu hanno raccolta 3
tonnellate di rifiuti.
Egle Priolo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Caos nel centrodestra
Zaganelli verso la rinuncia
`Altissima tensione
dopo la candidatura
Numerini. Oggi il vertice
VERSO LE ELEZIONI
Il centrodestra piomba nel caos. Corrado Zaganelli, il candidato civico a cui Forza Italia,
Nuovo Centrodestra e Fratelli
d’Italia hanno affidato lo scettro per sfidare Wladimiro Boccali, è pronto a ritirarsi. L’indiscrezione piomba nella sonnacchiosa domenica di primavera.
All’ora di pranzo la notizia corre di bocca in bocca. Nel primo
pomeriggio si racconta di una
leggera correzione di tiro, ma
cambia poco. Zaganelli è a un
passo dall’addio. Dovranno tentare di convincerlo stamattina
in un vertice quelli del comitato
elettorale: Fiammetta Modena,
Franco Asciutti e Marco Squarta. Ma si racconta di uno Zaganelli furente per un motivo molto semplice: la scelta dei centristi del centrodestra di mettere
in campo Otello Numerini. E così va in pezzi quella compattezza dello schieramento che chiedeva Zaganelli e che ha sottolineato come importantissima
venerdì mattina quando nel
suo studio ha presentato la candidatura.
Che nel centrodestra la tensione fosse altissima non solo si
era visto durante le trattative
per la scelta del candidato (il caso Monni insegna), ma anche
nell’ultimo vertice di Forza Ita-
lia dove c’è stato uno scontro
pesante per la scelta del capolista. Baldoni si sarebbe messo di
traverso sulla scelta di Andrea
Romizi, che è anche coordinatore provinciale degli azzurri.
Ma dentro Forza Italia ci sono
mal di pancia sparsi. Soprattutto da parte dei laffranchiani. Insomma, Zaganelli o non Zaganelli, la situazione di tensione
dentro al centrodestra perugino è palpabile. Anche in casa
Ncd c’è qualche frizione su chi
sarà il capolista. Sfida tra Emanuele Scarponi e Michelangelo
Felicioni.
La settimana che inizia oggi sarà decisiva anche in casa Pd per
deroghe (sul tavolo, quella della Pesaresi) e lista e per l’ala sinistra della coalizione dopo che
il Prc ha preso qualche distanza
da Sinistra per Perugia rilanciando a Sel per un accordo unitario sulla strada di quello che
sta costruendo con il Pdci.
Lu.Ben.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’avvocato Corrado
Zaganelli
Una Palma salverà
la giustizia in Umbria
segue dalla prima pagina
Esempio: se c’è un delitto tra le
campagne di Piegaro, a dover
correre sono i magistrati di Terni (chilometri 110, per un’ora e
venti minuti in assenza di auto
sulla strada) che ovviamente,
pur essendo volenterosi, non arriveranno mai in anticipo sul nostro stupore.
All’indomani di quel tredici settembre, la commissione per le
criticità della giustizia capitanata dalla dirigente Palma ha monitorato tutte le spigolature della legge e ora è pronta a consegnare il lavoro. Ovviamente
quanto era lamentato dal buon
senso aveva una sua efficacia e
nel documento della Palma c’è
scritto che Piegaro, Paciano e
Città della Pieve, devono tornare con Perugia, così Todi, Marsciano, Deruta e Massa Martana. Spoleto e Terni perderanno
clienti, ma non corrono pericoli,
perché l’Umbria dovrà sempre
tenere tre procure in funzione
per non perdere la Corte d’Appello. Non solo. Il ministro Orlando, già d’accordo il 13 settembre di rivedere la mappa umbra,
è pronto a sottoscrivere subito
la modifica improntata soprattutto sul buonsenso. Già all’Ambiente, Orlando ha un debole
per la verde Umbria. Che stavolta non si affida a una foglia di fico, a ma a un’intera palma.
Italo Carmignani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Tutti pazzi per Capanne. Disagi agli Sciri Fontivegge, quando il graffito
GLI INTOPPI
«Buongiorno, vorrei andare in galera». «No non può, non ha prenotato». Una battuta tratta da un
film? No, è quello che ieri si sono
sentiti dire tanti cittadini e turisti
che si sono presentati all'ex penitenziario di piazza Partigiani per
visitarlo. Il motivo? «Ci hanno detto che non si aspettavano così tanta gente - racconta una delle persone che ieri si è presentata per la visita - e che stamani, quando il piazzale era pieno, hanno dovuto mettere la prenotazione». Tutti pazzi
per la galera insomma, ma c'è chi
bacchetta perché «nel depliant
non si parla di prenotazione. Dovevano organizzarsi meglio, anche
così si diventa capitale». Così nella
calda domenica primaverile con
Perugia proiettata più che mai a diventare capitale europea della cultura, tanta gente ha dovuto cambiare i propri piani. O quantomeno
orario. I più temerari, o meglio pazienti, alla fine però la soddisfazione di fare un giro in carcere se la
sono cavata. Un gruppo che si è
«presentato alle due», ha strappato una visita «alle cinque e trenta
circa, con tanto di teatranti all'opera, che ci era stato detto non avrebbero replicato a quell'ora».
TORRE OFF LIMITS
E le altre iniziative? Qualche disagio è stato riscontrato da chi ieri
nel primo pomeriggio si è presentato alla torre degli Sciri. «Sono andato lì per visitarla e non c'era nessuno. Nel programma si parlava di
visite guidate e non erano specificati orari», ha raccontato un turista. Stesso inconveniente per un
gruppo di perugini che ha anche
cercato anche di «contattare i numeri indicati nei depliant per sapere come fare». Come è finita? «Nessuna risposta, la torre resta un miraggio».
Riccardo Gasperini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
è un’opera d’arte anti degrado
Lavori in corso nel sottopasso
di Fontivegge. Ieri i writer che
hanno vinto il concorso promosso dall’associazione Perugia non è la capitale della droga insieme al Comune erano
armati di bombolette per fare
bello l’accesso dalla stazione a
via Sicilia. Un progetto fortemente voluto dal presidente
dell’associazione, Tommaso
Morettini, che sta finalmente
prendendo forma. L’obiettivo? Provare a rilanciare una
zona a rischio, allontanando
degrado e balordi.
I writer nel sottopasso
www.lanazione.it/umbria
e-mail: [email protected] - [email protected]
LUNEDÌ 31 marzo 2014
‘Orapentitevi perquesto scempio’
Bassetti e la messa di riparazione in Cattedrale dopo il furto di ostie nel cimitero. Pista satanica
— PERUGIA —
IL MONITO
Il cardinaleBassetti
chiedeil pentimento
ai ladrichehanno
rubatole ostie
nelcimiteroperugino
MESSA «di pubblica riparazione» nella Cattedrale di San Lorenzo, a Perugia, voluta dal cardinale
Gualtiero Bassetti, dopo «il sacrilego episodio dell’asportazione delle
ostie consacrate dalla chiesa del nostro cimitero cittadino». Perché
«noi cristiani — ha detto l’arcivescovo dal pulpito — non abbiamo
nulla di più caro e prezioso della
Presenza eucaristica». Ai ladri ha
detto di «pentirsi per queso «scempio». L’anatema più duro dal pulpito è arrivato contro quelli che il
Cardinale ha definito «mandanti».
VENERDÌ, infatti, nella chiesa di
Santa Maria delle Grazie in Monterone, accanto al cimitero perugino, era stata portata via la pisside
contenente quaranta ostie consacrate. Un furto anomalo, che ha
messo in pista l’inquietante ipotesi di satanismo e messe nere dietro
un episodio sul quale indagano la
squadra volante e la Mobile della
questura. Anche perché il calice rubato che conteneva le ostie (che è
stato portato via) è di latta e vale
qualcosa come 20 euro. Troppo poco per forzare il tabernacolo di legno e prendersi le particelle consacrate.
Gli investigatori sottolineano che,
negli ultimi tempi, i furti nelle
chiese della città e della periferia
del capoluogo umbro hanno riguardato soprattutto offerte e oggetti di arredo sacri. Per ricordare
la sparizione di ostie invece bisogna andare indietro nel tempo.
Nella stessa chiesa teatro del furto
di ostie — ha raccontato il parroco
agli investigatori — è risultata for-
Giustizia-lumaca
Il processo
per stupro?
Finisce
prescritto
· In Nazionale
L’arresto dell’ex patron
LE PAROLE DAL PULPITO
«Noi cristiani non abbiamo
nulla di più caro e prezioso
Li esorto a riconsegnarle»
zata la cassetta delle offerte, che però i ladri non sono riusciti ad aprire. La polizia è al lavoro sulle impronte che i ladri potrebbero aver
lasciato e sulle telecamere piazzate
all’interno del cimitero, ma su questo aspetto si mantiene il più stretto riserbo. Ad accorgersi del furto
era stato un fedele che, andando a
pregare (la chiesa era aperta e incustodita), si è accorto del tabernacolo forzato con un cacciavite.
IN CATTEDRALE Bassetti ha
rivolto una «ardente preghiera nei
confronti di coloro che si sono
macchiati di una tale responsabilità e dei loro mandanti, che si sono
assunti una responsabilità
ancora maggiore. Li invito a
pentirsi per questo
scempio — ha continuato il presule perugino — e dico loro che profanare il Santissimo Sacramento è un gesto che non
ha limiti e li esorto a riconsegnare le particole consacrate, ricordando loro
che questo crimine può
essere assolto soltanto
per l’autorità del Sommo Pontefice». Il Cardinale ha poi aggiunto
di essere «particolarmente vicino alla comunità parrocchiale
di Casaglia, ai suoi
sacerdoti e a tutti i
fedeli per quanto è
stato commesso».
Erika Pontini
Covarelli,
è caccia
ai conti esteri
· A pagina 2
Impresa ad Ascoli
Grifo eroico
trionfa
in nove
DOTTORI e MENCACCI · Nel QS
OGGI su:
www.lanazione.it/umbria
GUARDA LE FOTO
Antognoni compie
sessant’anni
‘Assenteisti, l’ospedale fu negligente’
LEGGI L’ARTICOLO
Il giudice Cenci bacchetta l’amministrazione: «Nessun risarcimento»
LEGGI L’ARTICOLO
BERETTA · A pagina 3
Maxi-sacherda‘Sandri’.E sulCorsosifafesta
AVEVANO promesso una festa grande
con il coinvolgimento di tutta la città. E
festa grande è stata, ieri pomeriggio in
corso Vannucci, per la maxi-sacher (nella foto) preparata dalla pasticceria «Sandri» e offerta a tutti per celebrare la riapertura dello storico locale. Centinaia di
persone hanno salutato l’evento, anche
con un lungo e caloroso applauso.
Avvocato muore
poco dopo la sorella
Boom di presenze
per «Agriumbria»
••
2
CRONACA UMBRIA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
SOTTO I RIFLETTORI
AMBIENTE RECUPERATE TRE TONNELLATE DI RIFIUTI
TRE TONNELLATE di rifiuti sono state recuperate lungo il torrente Oscano
e ai bordi della strada di Forcella, nella zona di Cenerente. E’ il frutto della
nona tappa di «Adotta una strada», progetto del Comune e delle
associazioni del territorio, che ha visto coinvolti oltre trenta volontari.
Caccia alle «scatole cinesi» di Covarelli
Quegli strani ‘giri’ di denaro. In settimana gli interrogatori dell’ex patron e di De Megni
degli anomali accordi economici tra
Covarelli, Lo Sole e quel Luca Pomponi che acquistò il Pisa calcio
dall’immobiliarista umbro e che poi
(insieme a Lo Sole) presentò le istanze che mandarono fallite la Mas e il
Perugia calcio nel 2010.
— PERUGIA —
SULLA «75»
Maxi-incidente
consetteferiti
— ASSISI —
TAMPONAMENTO fra
sette auto. Sette anche i feriti, fortunatamente lievi.
Con il traffico in tilt. E’il bilancio dell’incidente avvenuto ieri mattina, intorno
alle 11.30, lungo la Centrale
Umbra, in direzione Foligno-Perugia, all’altezza dello svincolo di Santa Maria
degli Angeli.
Le auto si sono urtate con
una sorta di effetto domino.
Sette le persone che hanno
subito contusioni e ferite:
sei sono state trasportate
all’ospedale di Assisi, una,
apparsa in condizioni peggiori, al «Santa Maria della
Misericordia» di Perugia.
Notevoli i problemi per il
traffico, con le macchine
messe di traverso, l’afflusso
dei mezzi di soccorso e delle ambulanze, i rilievi di rito. Per oltre un’ora, lungo la
Statale 75, ci sono stati rallentamenti e disagi.
L’ATTESA è legata agli interrogatori di garanzia di Leonardo Covarelli (foto grande) e di Dino De Megni (foto a destra), agli arresti domiciliari da venerdì con l’accuse rispettivamente di riciclaggio e di reimpiego di capitali illeciti. Per avere
in sostanza fatto rientrare illegalmente in Italia attraverso
conti correnti e finanziamenti a società (la
New Glen ora in liquidazione) i soldi
‘sporchi’ di Lucio Lo Sole
che l’imprenditore aveva accumulato
all’estero
grazie alle presunte distrazioni dalla sua
«San Pio sas».
IL
GIUDICE
Amelia Primavera, che
ha firmato l’ordine di
cattura per sei persone
nell’ambito dell’inchiesta sull’acquisto della
casa di cura napoletana
«Reusch Spa», dovrà
POLEMICA SCONTRO SULL’ABOLIZIONE DEL SENATO
INCHIESTA COMPLESSA
Nel mirino degli investigatori
assegni e conti correnti
ma pure obbligazioni brasiliane
sentire gli indagati entro dieci giorni dall’esecuzione della misura ma
potrebbe anche decidere di delegare
per rogatoria ai giudici perugini l’interrogatorio.
Covarelli e De Megni sarebbero
pronti a difendersi e a parlare di ‘prestiti’ più che di riciclaggio. Non sapevano — dicono — che il denaro
fosse provento di reato. Ma forse,
proprio dal faccia a faccia con il giudice, potrebbe emergere — anche se
a distanza di anni — la vera natura
LA DIREZIONE distrettuale antimafia di Napoli, insieme alla guardia di finanza, ha tracciato i soldi
dai conti svelando che il milione di
euro versato sul conto di San Marino di Covarelli doveva servire — almeno questo è scritto nella causale
— come «Compromesso vendita
azioni Pisa squadra calcio». Ma soldi e parecchi — i primi tre assegni
per due milioni e 300mila euro — finiscono anche nelle casse di «Iniziativa 2003» la società con cui Pomponi rileva dalla Mas di Covarelli il Pisa calcio. L’importo pattuito — è riportato nell’ordinanza di custodia
cautelare — è di 5 milioni di euro. E
qui c’è uno strano giro attraverso
l’aumento di capitale mediante titoli di obbligazioni brasiliane.
Un gioco di «scatole cinesi», probabilmente, che ora gli indagati — difesi dall’avvocato Gianni Spina —
dovrebbero ricostruire per cercare
di uscire dall’impasse sul riciclaggio.
Eri.P.
VERSO LE ELEZIONI INTERVIENE IL PARLAMENTARE DI FORZA ITALIA LAFFRANCO
La Marini contro Grasso «Zaganelli? L’avevo già scelto io»
— PERUGIA —
— PERUGIA —
NON SONO piaciute alla presidente della Regione, Catiuscia
Marini, le dichiarazioni rilasciate
dal presidente del Senato, Piero
Grasso, contro l’abolizione dell’assemblea di Palazzo Madama prevista dal premier Matteo Renzi.
«E’ una strana idea di democrazia
e legittimazione popolare — scrive la governatrice in un post apparso ieri mattina sulla sua pagina Facebook —. Ho letto l’intervista che non condivido. Ma la cosa
che più mi sorprende è che il presidente Grasso considera non legittimati i presidenti di Regione e
i sindaci, che ricordo sono le uniche cariche apicali di questo paese eletti direttamente dai cittadini, dal popolo».
BOOM DI CANDIDATI a sindaco al Comune di Perugia. Dopo la discesa in campo di Corrado Zaganelli, noto avvocato perugino appoggiato dal centrodestra,
e quella del consigliere comunale
dell’Udc Otello Numerini, che
guida una lista civica di chiara
matrice cattolica, il parlamentare
perugino Pietro Laffranco (nella
foto) commenta l’attuale situazione elettorale nel capoluogo.
MA LA MARINI non si ferma
qui: «E invece sarebbero legittimati i parlamentari che — sottolinea ancora la presidente umbra
— sono indicati esclusivamente
dai partiti in liste bloccate e in
molti casi neppure selezionati
con le primarie. Una strana idea
di democrazia — conclude la Marini — e legittimazione popolare».
AGGUERRITA CatiusciaMarini
Cosa pensa del nome su cui
punta il suo schieramento?
La reazione della governatrice si
è affiancata a quella dello stesso
premier Renzi che ha tuonato:
«No allo status quo, la Camera Alta non sarà più elettiva altrimenti
sarebbe una presa in giro nei confronti degli italiani». Ma il presidente di Palazzo Madama si difende: «Non sono né un parruccone
ma il primo dei rottamatori». E avvisa: «I numeri non ci sono». Sul
caso è intervenuta anche la governatrice del Friuli, Debora Serracchiani: «Lui eletto con il Pd, rispetti le decisioni del partito».
Insomma, la riforma istituzionale
sembra avere ancora molti ostacoli da superare.
«Sono abituato a fare il dirigente
di partito e quindi a seguirne le
decisioni. Non ho alcun problema con Zaganelli, anche perché è
cosa nota ai vertici del centrodestra che nel luglio scorso fui io
stesso a indicarlo come uno dei
pochi con l’identikit necessario a
ricoprire la carica di sindaco».
Quindi un giudizio positivo
sulla sua candidatura.
«Molto positivo. Zaganelli è una
persona perbene, preparata dal
punto di vista professionale, un
perugino vero che ama la sua città. E’ quindi in grado di condurre
la campagna politica per il cambiamento. Bene fa il centrodestra
«La frammentazione può portare
più facilmente al ballottaggio,
quindi ben venga un elevato numero di candidati».
Ma alcuni programmi coincidono...
IN AZIONE PietroLaffranco
IL PUNTO-CHIAVE
«Sulla sicurezza si gioca
il vero scontro con Boccali
Ma noi siamo più credibili»
a sostenerlo, anche perché orma
il centrosinistra ha esaurito ogni
capacità di governo e lavora solo
per mentenere se stesso».
E il Movimento 5 Stelle?
«Non offre un’alternativa credibile, così come le altre liste civiche
sorte in questi giorni».
Cosa pensa di questa proliferazione di aspiranti a Palazzo dei Priori?
«Molto dipende dalla credibilità
dei candidati e dalla loro proposta di governo. Problemi come la
mancanza di sicurezza e la scarsa
qualità della vita sono oggettivi,
ma in questo abbiamo maggiore
credibilità rispetto a chi viene da
altre esperienze. E’ qui che si gioca lo scontro vero tra centrodestra e centrosinistra. Zaganelli conosce i problemi della città e sta
lavorando per affinare il suo programma trovando un punto di
sintesi con gli alleati».
Come vede la lista di Otello
Numerini? E’ nata per farvi
male?
«Credo voglia essere una risposta
alla scelta di Cozzari e Lomurno
di appoggiare Boccali. Conoscendo i protagonisti di questa nuova
formazione e i loro percorsi politici, mi auguro che al ballottaggio
facciano la cosa giusta, alleandosi
con noi. D’altra parte, starà a noi
convincerli di unire le loro forze
a quelle del centrodestra al secondo turno di voto».
Cristina Belvedere