Arti marziali e difesa personale Quante volte avete sentito parlare di corsi di difesa personale in sei mesi, in un anno, a cifre tutt’altro che economiche rivolti a TUTTI: commercianti, studenti, lavoratori, ma soprattutto alle donne, viste le situazioni di violenza nelle quali spesso si imbattono. Bene, molte volte mi hanno invitato a fare, viste le mie conoscenze, una cosa analoga nel mio Dojo! “Potresti guadagnare molto... c’è molta richiesta con i tempi che corrono”. Mi sono sempre rifiutato, categoricamente. Lo studio dello “scontro”, così preferisco dire circa la difesa personale, è una cosa complessa e delicata. Pretendere di mettere chiunque in condizioni di difendersi da eventuali aggressioni, facendogli imparare una serie di tecniche contro simulazione di svariati attacchi, senza che abbiano una conoscenza più che dignitosa di quella o quell’altra Arte Marziale ritengo non sia una cosa seria. È l’Arte Marziale, il suo studio, la sua dura Pratica e la “teoria” ad essa connessa che permette a chi vi si avvicina di saper affrontare l’avversario con il giusto equilibrio, con la giusta determinazione e capacità. Se non ci sono anni di “materassina”, di sudore e fatica, nonché di preparazione emotiva allo scontro facendo i conti con le insicurezze e le paure che ci accompagnano nel quotidiano, si possono imparare anche mille tecniche, ma al momento dello “scontro”, il risultato sarebbe tutt’altro che scontato. Detto questo, da quest’anno alla Kenyu-kai Italia, scuola di Karate Tradizionale, abbiamo pensato di intraprendere con alcuni dei nostri Allievi, con già qualche anno di pratica, un lavoro su tecniche e principi utili in una situazione di scontro da associare alle loro conoscenze acquisite con lo studio del Kihon-kumite del Kenyu-ryu, che, se ben assimilato mette subito l’avversario che attacca in condizioni di inferiorità. I risultati dopo soli cinque mesi sono soddisfacenti e penso che per la fine della stagione li farò arrivare ad avere una discreta confidenza con proiezioni, leve articolari, immobilizzazioni; insomma ulteriore bagaglio tecnico per sentirsi più sicuri e capaci per affrontare lo scontro cosiddetto di “strada” con marzialità. Il corso non avrà una fine perché come tutte le pratiche serie solo la continuità e la regolarità nel tempo danno contenuto a discipline tanto affascinanti quanto complesse come sono le Arti Marziali. Solo chi le arti marziali le ha studiate e lavorate nel tempo può trasmettere le sue conoscenze con professionalità. Purtroppo come in tutti i campi, anche il mondo delle arti marziali è pieno di venditori di fumo, pronti a scucire danaro a persone profane e incompetenti in cerca di una pseudo sicurezza perlopiù fisica. Aggiungo, per finire, che la difesa personale non rientra nella logica del “tutto e subito” e chiunque, prima di affrontarne lo studio farebbe bene a combattere e sconfiggere il suo negativo in modo da poter poi affrontare un avversario con il giusto spirito per arrivare a “Vincere senza Combattere”, che poi altro non è che il messaggio autentico delle Arti Marziali. NOTIZIARIO TIBURTINO - n° 1 – Gennaio 2015 • Kenyu-Kai Italia • Claudio Chicarella • Sezione A.I.A. di Tivoli • La Sezione di Tivoli si rinforza: sono 38 i nuovi arbitri che hanno superato l’esame il benvenuto ai nuovi associati: Amato Matteo, Anniballi Mattia, Bambace Marco, Bitocchi Gabriele, Caon Michele, Capobianchi Marco, Carrone Tamburro Daniele, Colombi Francesco, Cornacchione Edoardo, Danquin Jean Luc, De Angelis Mirko, Di Bari Emanuele, Di Domenicantonio Angelo, Di Paola Simone, Di Pasquali Simone, Elmeleh Alaa, Forgione Chiara, Forgione Giuseppe, Gilardi Gabriele, Marongiu Luca, Mohamed Abdel Rahman, Morrone Michele, Mugnaini Federico, Paoloni Samuele, Penna Cristian, Quaresima Giorgio, Rencricca Leonardo, Ricco Stefano, Serra Pietro, Sibilia Devid, Spagnoli Giulia, Spagnoli Simone, Spaziani Emanuele, Stazi Emiliano, Symonets Maksym, Tavassi Marco, Vaccarecci Marco e Valenzisi Davide. Tanti applausi anche per il Direttore Maurizio Frezza, il Vice Direttore Roberto Di Vincenzo e i due collaboratori Samuele Di Palma e George Luca, che per tre mesi hanno gestito il corso arbitri. Valerio De Benedetti Addetto stampa SPORT Mercoledì 14 gennaio alle ore 16,00, le nuove leve della Sezione A.I.A. di Tivoli hanno affrontato il fatidico esame di fine “Corso Arbitro”. La Commissione d’Esame composta da Giuseppe Quaresima, Odoardo Marcellini e Giovanni Garito, ha esaminato tutti gli aspiranti arbitri. Sono 38 i ragazzi che hanno passato l’esame di cui 2 sono quote rosa. La Sezione di Tivoli così si rinforza e aumenta il suo organico passando a un totale di 243 associati, e confermandosi la terza forza della regione dopo le Sezione di Roma 1 e Roma 2. Il Presidente Augusto Salvati e tutto il Consiglio Direttivo hanno dato 43
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