maß, zahl und gewicht misura, numero e peso I sistemi ordinati e le strutture sono la base della nostra Ordnungsstrukturen bilden die Basis unseres Lebens. vita, sia in ambito sociale, così come nella vita quotidia- Ob in der Gesellschaft, im beruflichen wie privaten Alltag na, sia professionale che privata, ma anche nel nostro oder in unserem Denken. Der Mensch, die Natur, die pensiero. L’uomo, la natura, il mondo moderno: tutto si basa su principi d’ordine e sistemi di regole. Se oggi sono le conquiste scientifiche o i flussi di dati algoritmici a determinare “ciò che, nel profondo, tiene insieme l’universo”, il medioevo europeo era dominato dall’opinione che tutto seguisse un ordine predisposto da Dio. Il tema delle strutture ordinate è un elemento sostanziale nella religione cristiana. Esso si rispecchia nella liturgia, nel simbolismo dei numeri, nella gerarchia o nell’architettura e diventa uno strumento di orientamento per la comunità cristiana. Come nessun altro ordine monastico della Chiesa cattolica, quello dei Certosini soggiace a regole severissime nella vita in comune, nell’organizzazio- maß, zahl und gewicht misura, numero e peso moderne Welt – alles basiert auf Ordnungsprinzipien und Regelsystemen. Bestimmen heute wissenschaftliche Erkenntnisse oder algorithmische Datenströme, „was die Welt im Innersten zusammenhält“, so dominierte im europäischen Mittelalter die Auffassung, dass alles einer von Gott vorgegebenen Ordnung folgt. Der Ordnungsgedanke ist ein wesentliches Element in der christlichen Religion. Er spiegelt sich in der Liturgie, Zahlensymbolik, Hierarchie oder Architektur wider und bietet eine Orientierungshilfe in der Gemeinschaft. Wie kein anderer Mönchsorden der katholischen Kirche unterliegen die Kartäuser in Zusammenleben, Tagesablauf und Architektur strengsten Regeln. ne della giornata e nell’architettura. Mit einer Auswahl von sieben Südtiroler Positionen Con una selezione di sette artisti sudtirolesi, l’esposizione widmet sich die Sommerausstellung der Kartause Aller- estiva nella Certosa è dedicata al complesso tema dell’or- engelberg ausgehend von dem biblischen Zitat „Maß, dine nell’arte contemporanea, partendo dalla citazione Zahl und Gewicht“ (Buch der Weisheit, 11,20) dem viel- biblica “misura, numero e peso” (Libro della saggezza, schichtigen Thema der Ordnung in der aktuellen Kunst. 11,20). Mediante i lavori esposti, la presentazione offre Über die gezeigten Arbeiten eröffnet die Präsentation diverse possibilità di un approccio associativo e contem- unterschiedliche Möglichkeiten einer zeitgenössischen, poraneo al tema. assoziativen Annäherung. Silvia Höller, curatrice lois anvidalfarei julia bornefeld julia frank arthur kostner mdmm – drassl/meraner esther stocker andreas zingerle maß, zahl und gewicht misura, numero e peso 19.7. – 23.8.2015 Kartause Allerengelberg – Karthaus im Schnalstal Certosa di Monte di tutti gli Angeli – Certosa Val Senales Eine Ausstellung in Zusammenarbeit zwischen Kulturverein Schnals und Südtiroler Künstlerbund Öffnungszeiten | Orari di apertura Montag – Samstag | lunedì – sabato ore 14.00 - 18.30 Uhr Sonntag – Feiertag | domenica – festivi ore 10.00 - 12.00 + 14.00 - 18.30 Uhr Una mostra in collaborazione tra Associazione Culturale Senales e Südtiroler Künstlerbund www.kunst-in-der-kartause.it | www.kuenstlerbund.org Photos: 10x Daniela Brugger, 1x Arthur Kostner, Cover MDMM K/19072015-23082015 Graphic: gruppegut.it Silvia Höller, Kuratorin lois anvidalfarei Das Thema Mensch bestimmt das bildhauerische Schaffen von Lois Anvidalfarei. Seine Bronzefiguren leben von einer starken physischen Präsenz und inneren Erdung. Sie zeigen ein eigenwilliges Menschenbild, das den Menschen jenseits der Individualität in seiner Ganzheit mit seinen Träumen, Ängsten und seiner Unfreiheit erfassen will. So steht die präsentierte Skulptur eines männlichen Körpers in einem Raster aus Gerüststangen symbolisch für die gesellschaftlichen Strukturen und Zwänge, denen wir alle unterliegen. Soggetto privilegiato della scultura di Lois Anvidalfarei è l‘uomo. I suoi bronzi palesano una forte presenza fisica nonché un radicamento interiore. Essi danno un’immagine peculiare dell’uomo, un’immagine che vuole coglierlo al di là della sua individualità, nel suo insieme fatto di sogni, paure e vincoli. Ne nasce la scultura di un corpo maschile delimitato da una struttura metallica che simboleggia le strutture e i vincoli della nostra società. Julia Bornefeld arbeitet mit nahezu allen zur Verfügung stehenden künstlerischen Ausdrucksformen. Dabei nehmen die Malerei und ein erweiterter Skulpturenbegriff eine zentrale Rolle ein. Für die Ausstellung hat die Künstlerin im Kreuzgang eine Installation mit einer überdimensionalen Knotenschnur realisiert. Schnüre mit Knoten dienten in vielen Kulturen nicht nur als Maßband und Rechenhilfe, sondern auch als Gebetsketten zum Abzählen von Gebetsfolgen. Auch der Rosenkranz entwickelte sich wahrscheinlich aus einer solchen Gebetsschnur. Die heute im katholischen Ritus gebräuchliche Form des Rosenkranzes geht zurück auf den Trierer Kartäusermönch Dominikus von Preußen († 1460). julia julia bornefeld frank Julia Bornefeld utilizza pressoché tutte le forme espressive dell’arte, concentrandosi in particolare sulla pittura e su un concetto esteso di scultura. Per questa mostra l’artista ha realizzato nel chiostro una installazione formata da una corda annodata sovradimensionata. In molte culture le corde con i nodi servivano non solo come metro e strumento di calcolo, ma anche come catenelle per la scansione delle preghiere. Anche il rosario deriva probabilmente da una simile corda da preghiere. Il rosario oggi in uso nel mondo cattolico risale al monaco certosino Domenico di Prussia († 1460). Der Vielschichtigkeit sozialer Systeme und Strukturen nähert sich Julia Frank mit unterschiedlichen Ansätzen. So beschäftigt sie sich in ihrer für die Kreuzgangwiese entstandenen Installation mit der Schulbildung und überträgt den gängigen Begriff der Bildungspyramide in die Dreidimensionalität. Die ehemaligen Dachschindeln des Kreuzganges – versehen mit Abdrücken von Schulbüchern und Zeugnissen – schichtet sie entsprechend dem Bildungssystem von Grund-, Mittel-, Oberschule und Universität stufenmäßig zu einer Dreiecksform. Diese ist Ausdruck von kontrollierter Sozialisierung, kollektiver Ordnung und Spiegel unserer Gesellschaft. Julia Frank usa diversi approcci per indagare la molteplicità delle strutture e dei sistemi sociali. Nell’installazione realizzata sul prato all’interno del chiostro Julia Frank si confronta con il tema della formazione scolastica e rielabora in una forma tridimensionale la comune struttura piramidale del sistema educativo. Le antiche scandole del tetto del chiostro recanti le stampe di testi scolastici e pagelle, conformemente alla suddivisione del sistema scolastico in scuola elementare, media, media superiore e università, sono accatastate fino a ottenerne una forma triangolare. Quest’ultima è l’espressione della socializzazione controllata e dell’ordine collettivo, specchio della nostra società. Holz ist der zentrale Werkstoff für Arthur Kostner. Aus kreuz und quer sowie diagonal verleimten Holzplatten schält er seine abstrakten, filigranen Wandobjekte heraus. Mittels mehrfacher Schichten von Autolack in kräftigen, glänzenden Farben wird die Oberfläche vollkommen verfremdet und erhält eine sehr eigene Ästhetik. Neben geometrischen Formen wie Kreisen oder Quadraten fertigt er vor allem dynamisch geschwungene Linienformen, die an handschriftliche Schriftzüge ebenso erinnern wie an komplexe Spiralen- oder Kurvenprogressionen. arthur kostner Arthur Kostner per la sua arte si avvale essenzialmente del legno. A partire da tavole di legno incollate diagonalmente e incrociate egli crea degli oggetti da parete in filigrana. Diversi strati di vernice da carrozzeria, in tinte forti e lucide, ne modificano completamente la superficie, dando loro un’estetica particolare. Oltre alle forme geometriche del cerchio e del quadrato Kostner costruisce linee dalla torsione dinamica che richiamano elementi calligrafici e progressioni complesse di curve e spirali. *1988 Schlanders I Silandro – lebt in London I viva a Londra *1962 Abtei I Badia – lebt in Abtei I vive a Badia Fallender I Cadente, 2013 Bronze, Eisengerüst I bronzo, struttura in tubi di ferro, 300 x 180 x 180 cm Knots, 2015 Schaumstoff, Nylonstoff I schiuma espansa, nylon Courtesy Antonella Cattani Contemporary Art, Bozen | Bolzano *1974 Schlanders I Silandro – lebt in Wien I vive a Vienna Markus Drassl *1980 Bozen I Bolzano – lebt in Lana, Iquitos/Peru I vive a Lana e Iquitos/Peru Michael Meraner *1975 Bozen I Bolzano – lebt in Eppan I vive a Appiano Come si sarebbe sviluppata la certosa di Allerengelberg se non fosse stata dismessa nel 1782? Questa è la domanda che si sono posti Markus Drassl e Michael Meraner. Come avviene con l’opera qui esposta, che si compone di due parti, essi incidono delle piante storiche modificate su lastre di metallo, per poi farle arrugginire naturalmente. Mentre una lastra presenta la pianta del paese odierno con la ruggine che avanza nel corso della mostra, sull’altra l’ipotetico sviluppo della certosa assume forme sempre più concrete. Come modello per lo sviluppo ipotetico è servito il monastero della Grande Chartreuse, casa madre dell’ordine certosino. Esther Stocker entwickelt geometrische Strukturen aus dem Gegensatz von Ordnung und Unordnung. Sie arbeitet mit Malerei, Rauminstallationen und Objekten und verwendet dabei ausschließlich Schwarz, Weiß und Grautöne. Ihr Interesse gilt dem komplexen Vorgang unserer visuellen Wahrnehmung. Als Gestaltungsmittel dient ihr das Raster, dessen Regelmäßigkeit sie stets durch einfache Eingriffe verändert. Durch den simplen Kunstgriff des Zerknitterns verwandelt sie ihre Rasterungen in skulpturale Objekte, die sich in der Ausstellung im unteren Kreuzgang installativ entfalten. *1954 Eppan I Appiano – lebt in Eppan I vive a Appiano Linie orange I linea arancione, 2015 Holz lackiert I legno laccato, 110 x 400 cm *1963 Brixen I Bressanone – lebt in Percha I viva a Perca m³, 2012 Weißbeton I cemento bianco, 27 Teile I parti, 90 x 90 x 95 cm O.T. I senza titolo, 2014 Papier, Epoxy I carta, resina epossidica Courtesy Galerie Krobath, Wien | Vienna K/19072015-23082015, 2015 Rost auf Metall I rugine su metallo, je I á 70 x 70 cm Wie hätte sich die Kartause Allerengelberg, wäre diese 1782 nicht aufgelöst worden, baulich entwickeln können? Mit dieser Frage befassen sich Markus Drassl und Michael Meraner. Wie in der vorliegenden, zweiteiligen Arbeit, übertragen sie vielfach veränderte, historische Grundrisse auf Metallplatten, um sie anschließend einem natürlichen Rostprozess auszusetzen. Während auf einer Platte der Grundrissplan des heutigen Dorfes im Laufe der Ausstellung durch den zunehmenden Rost verschwindet, nimmt auf der anderen Platte der hypothetische Ausbau des Klosters immer konkretere Formen an. Als Vorbild für ihre fiktive Erweiterung dient ihnen das französische Mutterkloster Grande Chartreuse. SCHULE: Wer sie erlebt und von ihr lernt, aus ihr profitiert oder sich darin verhängt I SCUOLA: chi la vive e impara con essa, ne trae profitto o ci si perde, 2015 Holzschindeln, Tintentransfer von Lernmaterialien und Diplomen I scandole di legno, piallate unilateralmente, stampa di materiale didattico e diplomi, ca. 400 x 350 cm *1963 Kiel – lebt in Bruneck, Berlin I vive a Brunico, Berlino Esther Stocker sviluppa le sue forme geometriche prendendo spunto dalla contrapposizione tra ordine e disordine. Si esprime utilizzando insieme pittura, installazioni spaziali e oggetti nei colori bianco, nero e in toni di grigio. Al centro del suo interesse c’è il complicato processo della nostra percezione visiva. Come strumento plasmante Stocker usa una griglia, con interventi puntuali per modificarne la regolarità. Il semplice espediente di accartocciarle permette di trasformare le griglie in oggetti plastici che si sviluppano come installazioni nel chiostro inferiore. Malerei und Skulptur kennzeichnen das Werk von Andreas Zingerle. Als Bildhauer arbeitet er mit Beton. Es sind Alltagsgegenstände, die er aus ihrem gewohnten Kontext herauslöst, sie in einen Maßstab vergrößert und ihnen dadurch eine fast wesensbezogene Individualität verleiht. Dem menschlichen Körper hingegen entzieht er ausgehend von erotischen Puppen jede Individualität und deformiert ihn zu scheinbar abstrakten Formen. In seiner hier gezeigten Skulptur wird der Mensch als leblose Hülle zu einem Kubus gepresst, gleich seriellen Paketen gestapelt und mutiert zur transportbereiten Ware. Il lavoro di Andreas Zingerle è fatto essenzialmente di pittura e scultura. Come scultore egli lavora con il cemento, costruendo oggetti di uso quotidiano estrapolati dal loro contesto normale e ingranditi in scala, tanto da conferire loro un’individualità specifica. L’uso di bambole erotiche invece gli permette di sottrarre individualità al corpo umano fino a farne delle forme apparentemente astratte. La scultura qui esposta rappresenta una figura umana divenuta effigie inanimata, compressa fino a diventare un cubo, accumulata in serie come un pacco, trasformata in bene di consumo pronto all’uso.
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