Cultura Emogasanalisi IL Notiziario di Point of Care in OTTOBRE 2014 • Numero 8 • Anno IV PUBBLICAZIONE DI INSTRUMENTATION LABORATORY SPA - A WERFEN COMPANY PER GLI UTILIZZATORI DI SISTEMI DI EMOGASANALISI A cura di Instrumentation Laboratory - Linea Critical Care - Responsabile Pubblicazione: Francesco Ranieri Dall’Health Tecnology Assesment alla gestione della Sepsi in ambito pediatrico, dalle esperienze in ambito emogasanalitico fino al CQ nel POCT: l’emogasanalisi sempre al centro dell’attenzione. 2 Il controllo di qualità nei contesti di POCT? Merita un approccio specifico 4 3 Corso del 14 maggio a Milano Equilibrio acido base, lattacidemia, Diselettrolitemie. Alcuni riscontri dai partecipanti 6 L’HTA applicato alle tecnologie emogasanalitiche: dalla teoria alla pratica, attraverso un modello riconosciuto La sepsi, il paziente pediatrico e l’emogasanalisi L’esperienza in Emogasanalisi presso l’A.O. di Desenzano L’esperienza in Emogasanalisi presso l’Ospedale di Bressanone: Il ruolo della supervisione Un’anteprima dei congressi, convegni ed eventi da non perdere 8 9 10 12 IL Notiziario of Care di Point Dall’Health Tecnology Assesment alla gestione della Sepsi in ambito pediatrico, dalle esperienze in ambito emogasanalitico fino al CQ nel POCT: l’emogasanalisi sempre al centro dell’attenzione. C tervista a due importanti protagonisti del gruppo di studio POCT di SIMeL con questo nuovo numero de “IL No(Società Italiana di Medicina di Laboratiziario di Point of Care” intendiamo torio) che a Salerno, lo scorso giugno, offrirvi una rinnovata opportunità di hanno annunciato quale sarebbe stata lettura, ricca di stimoli, segnalazioni una delle principali aree tematiche che e proposte di riflessione. A partire avrebbe visto impegnato questo gruppo dalla prima: vi vorremmo evidenziare, di professionisti nei mesi a venire: il infatti, un interessante lavoro pubbliControllo di Qualità (CQ) nei contesti cato lo scorso maggio nella versione di POCT . Come inoltre avvenuto nei più on-line della rivista Clinical Chemistry recenti numeri, siamo lieti di dare spazio and Laboratory Medicine – CCLM dal anche a contenuti di impronta clinica, titolo: “Adopting European Network attraverso una brillante intervista che, for Health Technology Assessments ancora una volta, focalizza l’attenzione (EunetHTA) core model for diagnostic sul tema della Sepsi. Stavolta questa technologies for improving the accupatologia di grande impatto clinico e Corrado Santagati racy and appropriateness of blood gas sociale viene esplorata in relazione al analyzers’ assessment”. paziente pediatrico. Tale lavoro ha avuto lo scopo di impiegare, riprendendo Non mancano le consuete esperienze in emogasanalisi, che quanto espresso dagli autori nell’abstract, un modello di stavolta pongono l’accento sui temi, sempre attuali, del Health Technology Assessment (HTA) riconosciuto per mi- Controllo di Qualità e della Supervisione, oltreché alcuni gliorare la valutazione di una tecnologia POCT (gli emoga- spunti di riflessione sull’efficacia e l’utilità dei corsi in emosanalizzatori) da parte dei decision-maker, sulla base delle gasanalisi proposti da IL Werfen in Italia. necessità cliniche e del contesto sanitario e organizzativo Sono certo che troverete anche stavolta, Cari Lettrici e in cui tale tecnologia dovrà essere applicata. Si tratta di Lettori, interessanti argomenti per la lettura de “Il Notiuno strumento di grande utilità, considerando anche che ziario di Point of Care”, e vi invito a continuare ad offrirci i quello dell’HTA è un tema di grande attualità, che però vostri commenti e le vostre segnalazioni. Riteniamo infatti risulta concretamente applicato ancora troppo poco, forse che i vostri riscontri siano fondamentali per continuare a migliorare il servizio che, anche attraverso questo agile anche a causa dell’assenza di tali utili strumenti. Dopo questa, ci auguriamo, stimolante segnalazione iniziale, la strumento informativo, IL Werfen intende costantemente rivista affronta poi il tema del POCT in Italia, attraverso un’in- offrirvi. 2 ari Lettrici e Lettori, Corrado Santagati Responsabile Linea Critical Care OTTOBRE 2014 • NUMERO 8 • ANNO IV L’HTA applicato alle tecnologie emogasanalitiche: DALLA TEORIA ALLA PRATICA, ATTRAVERSO UN MODELLO RICONOSCIUTO Lo scorso maggio l’autorevole rivista Clinical Chemistry and Laboratory Medicine - CCLM, nella sua edizione on line, ha pubblicato un interessante lavoro dal titolo: “Adopting European Network for Health Technology Assessments (EunetHTA) core model for diagnostic technologies for improving the accuracy and appropriateness of blood gas analyzers’ assessment”. Il link è il seguente: http://www.degruyter.com/view/j/ cclm.ahead-of-print/cclm-2014-0087/cclm-2014-0087.xml?format=INT). Tale lavoro ha avuto lo scopo di impiegare, riprendendo quanto espresso dagli autori nell’abstract, un modello HTA riconosciuto per migliorare la valutazione di una tecnologia POCT come gli emogasanalizzatori, da parte dei decision-maker. Il metodo originario adottato è stato quello de “The European Network for Health Tecnology Assessment (EUnetHTA) per tecnologie diagnostiche, la cui applicabilità può essere estesa a tutte le tecnologie emogasanalitiche presenti sul mercato. Gli elementi di valutazione sono stati definiti in accordo alla letteratura disponibile e validati attraverso metodo Delphi. I risultati si sono concretizzati con la proposta di un modello HTA composto da 71 cosidetti “issues” (in sostanza “aspetti”), suddivisi in 26 “topics” (argomenti) e 10 “domains” (in pratica, dominii). Ciò è stato possibile ricorrendo a due cicli di interviste di 11 esperti del mondo della sanità, in accordo con il metodo Delphi. Inoltre, sono stati identificati dieci parametri di contesto per definire lo scenario iniziale, a partire dal quale occorre effettuare la disamina della tecnologia emogasanalitica. Si può concludere che il modello presentato offre una sistematica ed obiettiva struttura per la valutazione degli emogasanalizzatori, di grande utilità quando occorra disporre di un supporto strategico ai fini decisionali. A garanzia di ciò si consideri, tra le altre cose, il nome degli autori (esperti riconosciuti nelle rispettive aree di competenza) ed il nome della rivista su cui l’elaborato è stato pubblicato. 3 IL Notiziario of Care di Point IL CONTROLLO DI QUALITÀ NEI CONTESTI DI POCT? MERITA UN APPROCCIO SPECIFICO Intervista a: Dr.ssa Cettina Drago (U.O. Lab. Analisi - Centro Cuore Morgagni - Pedara (CT)) Dr. Leo Coppolecchia (S.S.D. Patologia Clinica e POCT di Carpi - AUSL Modena) Oltreché come professionisti componenti del Gruppo di Studio sul POCT di SIMeL, la Dr.ssa Drago si occupa da tempo, tra le altre cose, del Controllo di Qualità (CQ) in emogasanalisi all’interno del Centro Cuore Morgagni di Pedara mentre il Dr. Coppolecchia segue il Point of Care in una organizzazione complessa e articolata come quella dell’AUSL di Modena. In definitiva, stiamo per approfondire il tema della relazione tra le Linee Guida POCT SIMEL, il Controllo di Qualità e le Linee Guida CLSI EP 23-A con alcuni tra i più attenti conoscitori dell’argomento. Lo scorso 5 giugno 2014, in occasione del 6° Congresso Interregionale SIMeL SUD, li abbiamo intervistati. 4 Dr.ssa Cettina Drago Dr. Leo Coppolecchia (L.C.) Dr. Coppolecchia ci descrive i principali contenuti e lo scopo dell’attuale documento Posizione SIMeL sul POCT (ndr, rilasciato nel 2010). Inoltre, ci spiega qual è stato l’approccio adottato per il CQ nell’ambito del Point of Care? tuazione non è molto diversa, indice che persiste una scarsa cultura sui PoCT. Il documento della SIMeL ha introdotto il concetto di assicurazione di qualità che deve essere descritta attraverso procedure (I.O.) che riportino l’impostazione di lavoro e la descrizione delle attività da eseguire (formazione, scelte tecnologiche, connettività, ecc.) La “Posizione SIMeL sui PoCT” del 2010 ha avuto il merito di declinare alcuni punti cruciali su una corretta sorveglianza di questi dispositivi. Ho vissuto in pieno il precedente periodo di vuoto legislativo-normativo e, come molti, ho pagato il prezzo di un maggior impegno organizzativo. Voglio ricordare come nel 2000/2001 l’ Agenzia Federale Centers for Medicare and Medicaid Service intraprese una sorveglianza dei PoCT di 436 Laboratori in otto differenti stati USA riscontrando che nel 19% non era stata fatta alcuna formazione, nel 25% non seguiva le indicazioni del produttore, nel 32% non erano presenti i manuali della ditta, nel 32% non veniva eseguito il CQ . In Italia i risultati raccolti da questionari su base volontaria, anche di recente, indicano che tuttora la si- Per quanto riguarda il Controllo di Qualità analitico il documento non solo esplicita che è obbligatorio farlo, ma che deve essere assolutamente coerente con le procedure di CQ attuate dal Laboratorio centrale. Definisce inoltre chi deve essere l’esecutore materiale in caso di procedura non automatica e, ancor più importante, chi deve verificare in quanto responsabile del CQ (il personale di Laboratorio). Tale documento SIMeL è stato ispiratore della recente revisione dei “Requisiti Specifici per l’accreditamento delle Strutture di Medicina di Laboratorio della Regione Emilia Romagna” (marzo 2013). OTTOBRE 2014 • NUMERO 8 • ANNO IV (C.D. ) Dr.ssa Drago, quali sono i motivi che hanno spinto il gruppo di studio ad ipotizzare un aggiornamento della Posizione SIMEL sul POCT che tenesse conto della pubblicazione delle Linee Guida CLSI EP 23-A “Laboratory Quality Control based on Risk Management” (ndr, rilasciate nell’ott. 2011)? In altre parole, cos’hanno di così rilevante le Linee Guida EP 23-A - in relazione al Point of Care- a tal punto da dovere prevedere un aggiornamento (o integrazione/ addendum) della Posizione SIMEL sul POCT? di cura del paziente. Quando un risultato assume una tale importanza sarebbe auspicabile che il Controllo di Qualità sia quanto più assimilabile al concetto di Assicurazione della Qualità, quindi che possa riconoscere anche le non conformità della fase pre e post analitica, ma che soprattutto sia in grado di individuare, correggere e quindi mitigare gli errori. (L.C.) Quale impatto ritiene che un aggiornamento del nuovo documento sul POCT così mirato sul tema del Controllo di Qualità possa produrre nello scenario ospedaliero italiano? Essenzialmente i motivi sono due. A livello internazionale, già da qualche anno, c’è un forte movimento che sta rinnovando la propria attenzione sul Il GdS si propone di porre il focus sulla qualità dell’intero Controllo di Qualità. Questo movimento è generato dal processo, di migliorare la sorveglianza sugli aspetti critici e CLSI, un organismo universalmente riconopeculiari dei POCT, di fornire gli strumenti per sciuto. Nel contesto nazionale invece il monitoraggio e mantenimento del conC’è bisogno di linee l’argomento “Controllo di Qualità in cetto del Total Quality e quindi tradi difesa più robuste ma POCT” è stato trattato all’interno di sferire a chi si approccia per la prima un Controllo di Qualità basato specifiche sezioni che però fanno sulla prevenzione dell’emissione volta a queste tecnologie, ma non parte di documenti molto più ampi, di risultati errati ha sicuramente solo, tutto quello che deve essere come le raccomandazioni delle Sodelle enormi potenzialità al fine compiuto quotidianamente. cietà Scientifiche italiane. ConsideÈ indubbio che tutto ciò avrà delle di aumentare la sicurezza rato dunque lo scenario internazionale/ ricadute positive sia in termini di affiper il paziente. nazionale, ma soprattutto la specificità che dabilità del dato analitico, ma anche come hanno i POCT per tipologia dei dispositivi, siti di aspetti virtuosi in termini di riduzione del rischio analisi, diversa estrazione formativa degli operatori e tempi clinico, efficacia ed efficienza che di per sé portano ad una di risposta rapidissimi, il GdS SIMeL ritiene che sia maturo riduzione dei costi. il tempo per rivedere la propria posizione sull’argomento, trattando il Controllo di Qualità in maniera pertinente e spe- (L.C./C.D.) Ritiene che l’innovazione tecnologica generata cifica per il POCT. dall’industria (nell’ultimo decennio in particolare) abbia faCome ho già detto durante la relazione odierna, le LG EP23-A vorito una gestione del CQ ancora più mirata ed efficace per certi aspetti non ci dicono nulla che non sia già alla base per i contesti del Point of Care? Se si, come ? della organizzazione dei nostri laboratori, cioè minimizDi certo la tecnologia negli ultimi anni ha visto un grande zare il rischio di errori in tutto il processo analitico. Questo progresso. La gestione del CQ demandata a personale non concetto, per nulla innovativo, diventa però precipuo nei competente diventa un punto di elevata criticità, quindi tutte contesti decentralizzati. Un CQi di tipo “tradizionale” per inle innovazioni e controlli di ultima generazione in grado di tenderci, non è sufficiente a garantire l’attendibilità del risullimitare le attività da parte degli operatori POCT, e che nel tato e quindi la sicurezza del paziente, perchè troppi passaggi contempo rispettino le normative ISO sul CQi, diventano del processo analitico sfuggono al controllo del laboratorio fondamentali al fine di garantire l’accuratezza del risultato. centrale, troppe variabili impattano con la qualità globale del Le nostre aspettative però guardano avanti. Il processo pre risultato. C’è bisogno di linee di difesa più robuste, le EP23 analitico deve essere maggiormente presidiato, non solo mesono tra queste. E’ ovvio che non esiste un sistema di condiante la formazione, ma anche con automatismi residenti su trollo perfetto, esente da errori, ma un Controllo di Qualità tutti i dispositivi; un esempio la rilevazione di tutti gli indici basato sulla prevenzione dell’emissione di risultati errati, che di siero. Il controllo in remoto dei dispositivi è fondamentale guarda non più solo la fase analitica, bensì globalmente tutte per la rilevazione delle non conformità e delle azioni corretle fasi del processo, ha sicuramente delle enormi potenzialità tive intraprese. La connettività al LIS di Laboratorio deve esal fine di aumentare la sicurezza per il paziente. sere finalizzata alla tracciabilità dei risultati analitici prodotti in PoCT che dovranno essere distinti e distinguibili rispetto (C.D.) Considerando la sua esperienza sul Controllo di Quaai dati di Laboratorio. lità in emogasanalisi, quali aspetti auspica che vengano prinL’aderenza ad un percorso di qualità totale deve permettere cipalmente messi “a fuoco” nel nuovo documento della l’ emissione di un referto in validazione automatica che asSIMeL sul POCT? solva sia ai requisiti di sicurezza del dato analitico, sia al conL’emogasanalisi è sicuramente un esame speciale, dominante tenimento del TAT: se no che PoCT è? nei dipartimenti di emergenza, che merita un’attenzione particolare perché fornisce informazioni su parametri vitali, tramite le quali in tempi rapidissimi viene tracciato il percorso 5 IL Notiziario of Care di Point Corso del 14 Maggio a Milano Equilibrio Acido Base, Lattacidemia, Diselettrolitemie ALCUNI RISCONTRI DAI PARTECIPANTI Dopo svariati cicli del corso “Cultura in Emogasanalisi”, abbiamo pensato di dare la parola ad alcuni partecipanti, in rappresentanza dei numerosi professionisti (riconducibili alle più differenti aree specialistiche in cui è effettuata e gestita l’emogasanalisi) che in questo lungo periodo hanno colto l’occasione di parteciparvi. In sintesi, abbiamo chiesto a due di questi di esprimere la propria opinione sul corso, attraverso tre semplici domande al termine della sessione formativa. Qui di seguito, troverete le loro risposte. DOMANDE 1 1. In relazione alla sua attività professionale, ha trovato utile la partecipazione al corso “Cultura in Emogasanalisi: Equilibrio Acido-Base, Lattacidemie, Diselettrolitemie” dello scorso 14 maggio 2014? Per quale ragione? 2 3 2. Quali sono gli aspetti del corso che le sono piaciuti di più ed, eventualmente, quali meno? 3. Considerato che l’evento formativo a cui ha partecipato non è stato accreditato ECM, ritiene che lo svolgimento della giornata abbia risposto all’obiettivo dichiarato di diffondere esclusivamente “la Cultura in Emogasanalisi”? Più in generale, come ha trovato l’organizzazione del corso da parte di Instrumentation Laboratory? 6 OTTOBRE 2014 • NUMERO 8 • ANNO IV RISPOSTE Intervista al Dr. Gianfranco Masnata U.O. Pronto Soccorso - A.S.P. Trapani P.O. S. Vito e S. Spirito, Alcamo (TP) 1. Molto utile perché al Pronto Soccorso giungono numerosi casi clinici (chetoacidosi diabetica, insufficienze respiratorie, avvelenamenti, etc) che richiedono un’emogasanalisi, esame indispensabile e sempre più frequentemente eseguito per la comprensione degli stessi e scelta terapeutica più appropriata. 2. Un aspetto importante, a mio parere, è stato quello di portare e discutere vari casi clinici, ciò che rappresenta l’aspetto concreto della nostra professione. 3. Se da un lato il mancato accreditamento ECM può rappresentare un deterrente alla partecipazione dell’evento, dall’altro consente una “scrematura” dei partecipanti che presenziano al solo scopo formativo. Frequentemente nei corsi ECM ho notato una partecipazione “parziale” di molti corsisti. Nel caso specifico, inoltre, ho notato un’ottima organizzazione, clima sereno e cordialità. Intervista alla Dr.ssa Anna Maria Plebani Pronto Soccorso pediatrico Fondazione Policlinico di Milano 1. Il corso si è rivelato molto utile perché ha affrontato l’argomento in modo chiaro e completo, approfondendo la teoria e valutandola sempre nel risvolto pratico. 2. Il corso è stato stimolante alla riflessione. 3. Il corso ha trattato l’argomento affrontando diverse casistiche, anche cliniche, in merito. L’organizzazione era ottima, sia per la competenza dei docenti nel spiegare l’argomento, sia per il materiale fornito ai partecipanti. 7 IL Notiziario of Care di Point LA SEPSI, IL PAZIENTE PEDIATRICO E L’EMOGASANALISI Intervista alla Dr.ssa Donatella Cattarelli Direttore U.O. Pediatria, Neonatologia e Terapia intensiva Neonatale A.O. Desenzano del Garda ipertermia o ipotermia e leucocitosi o leucopenia/neutrofilia, in associazione a tachicardia e/o tachipnea. Siccome tachicardia e tachipnea sono sintomi comuni a molti processi patologici in età pediatrica, a differenza dell’adulto la diagnosi di SIRS nel bambino necessita che sia sempre presente o l’alterazione della temperatura o l’alterazione dei leucociti. Altra differenza importante rispetto all’adulto è la bradicardia che, nei bambini sotto l’anno di vita, va considerata un criterio diagnostico di SIRS. La definizione di shock settico è più problematica in età pediatrica. A differenza dell’adulto, il bambino può mantenere una normale PA fino a condizioni cliniche estremamente severe: si può avere lo shock molto prima che si determini ipotensione. Importanti sono quindi i segni di ridotta perfusione (riduzione dei polsi periferici, alterazione acuta dello stato mentale, prolungato refill capillare, estremità fredde o marezzate, ridotta diuresi). la Pubblicazione Dr.ssa Donatella Cattarelli Sepsi e pazienti pediatrici. Ci spiega qual è la relazione tra questa patologia e la peculiarità dei pazienti? 8 La sepsi rappresenta una condizione clinica di difficile definizione e gestione, specie nelle sue forme più severe con insufficienza d’organo o shock settico. Negli USA più di 4000 bambini per anno muoiono di sepsi severa: la mortalità sepsi correlata costituisce nel 7% dei casi la causa di morte in età pediatrica. La definizione di sepsi nel bambino necessita di essere differenziata da quella dell’adulto. Infatti l’età pediatrica è una età evolutiva, caratterizzata da diversi stadi di sviluppo, pertanto i parametri vitali e di laboratorio che concorrono a definire la sepsi vanno correlati alle normali variazioni fisiologiche che si determinano con il variare dell’età. La definizione di sindrome da risposta infiammatoria sistemica (SIRS) nel bambino richiede almeno un criterio tra Come la realtà dell’A.O di Desenzano (struttura di 2° livello) affronta una caso di sospetta Sepsi e in che modo, specificamente, viene gestito dall’U.O. di Pediatria e Patologia Neonatale che lei dirige? Inoltre, Per affrontare questo genere di casi clinici ed altre situazioni ad elevata criticità, com’è organizzata la vostra U.O.? La febbre è la causa di accesso al PS pediatrico nel 20-40% dei casi. Presso il PS pediatrico di Desenzano e Gavardo nel 2012 ci sono stati 15028 accessi. Se il 20-40% di questi bambini aveva la febbre, parliamo di circa 3000-6000 bambini. La febbre nel 10% è la prima manifestazione di una infezione batterica grave. Identificare all’atto della visita in PS il bambino a rischio non è sempre facile. Sulla base di linee guida e protocolli, sono state poste indicazioni per un corretto approccio al bambino con febbre e sospetta sepsi. Il primo approccio è quello del triage al PS, dove viene effettuato l’ esame obiettivo, viene rilevata correttamente la temperatura corporea, vengono valutati i parametri relativi alle funzioni vitali: pervietà delle vie aeree, respirazione (impegno respiratorio, frequenza respiratoria e ossigenazione), stato del circolo (colorito cutaneo, FC, PA, refill capillare e diuresi) e la disabilità mediante valutazione neurologica AVPU (A=vigile, V= risponde a stimoli vocali, P=risponde a stimoli dolorosi, U=non risponde). OTTOBRE 2014 • NUMERO 8 • ANNO IV Quindi vengono assegnati dei codici colore secondo il sistema a semaforo: codice verde, basso rischio, necessita inquadramento e rivalutazione; codice giallo, rischio intermedio, sono presenti sintomi o lesioni gravi, può essere presente una alterazione delle funzioni vitali; codice rosso, alto rischio, è presente compromissione di almeno una funzione vitale e/o una alterazione di uno o più parametri vitali. Il codice colore stabilisce quindi il livello assistenziale necessario per la gestione del bambino. L’Ospedale di Desenzano è di 2° livello, in quanto è presente un PS pediatrico e un rianimatore per adulti. Possiamo quindi assistere bambini con sepsi codice giallo se stabilizzati, viceversa se instabili o con sepsi codice rosso dobbiamo trasferirli in un 3° livello, struttura dotata di rianimatore pediatrico e Terapia Intensiva Pediatrica. Per quanto riguarda invece il neonato, vengono gestiti in loco tutti i codici sepsi, essendo provvisti di una Terapia Intensiva Neonatale. Dal punto di vista tecnologico, di quali apparecchiature e sistemi vi avvalete per la gestione della Sepsi e più in generale di altri patologie importanti? Il bambino e il neonato vengono costantemente monitorati con monitor multiparametrico per la rilevazione di FC e tracciato ECG, frequenza respiratoria, SpO2, PA non invasiva. Qual è il ruolo dell’emogasanalisi nella gestione della Sepsi nei pazienti pediatrici? L’emogasanalisi è un esame comunemente utilizzato nella nostra UO, in PS Pediatrico e in Terapia Intensiva Neonatale. Riferendoci alla sepsi, ho sottolineato nella definizione di sepsi severa e di shock settico, l’importanza della valutazione dello stato del circolo e della ossigenazione. Il lattato inoltre, come riportato recentemente in diversi studi, rappresenta un importante strumento diagnostico e predittivo dell’outcome dei bambini che si presentano in PS con sospetta sepsi. Il riscontro precoce di iperlattacidemia è significativamente associato a disfunzione d’organo, a necessità di terapia intensiva e più in generale alla gravità della malattia. La presenza in PS di un emogasanalizzatore che fornisca tutti questi dati in tempo reale è preziosa, in quanto aiuta a porre una diagnosi precoce di sepsi severa pediatrica e un conseguente approccio terapeutico precoce. Qual è il livello di servizio offerto dalla tecnologia GEM 4000 per la gestione dei casi di Sepsi e degli altri critici? Si ritiene soddisfatta? Il GEM 4000, in dotazione presso la nostra UO come “point of care”, è lo strumento in grado di fornire rapidamente, al letto del paziente, tutti i dati di cui sopra, in modo rapido e affidabile, senza particolari necessità di gestione e controllo. L’esperienza in Emogasanalisi presso L’A.O. DI DESENZANO Intervista al Prof. Bruno Milanesi Direttore Servizio di Medicina di Laboratorio (SMeL) A.O. Desenzano del Garda Ci descrive il ruolo dell’A.O. di Desenzano nell’ambito della sanità lombarda, anche alla luce della specificità del territorio e del bacino d’utenza di pertinenza (che si caratterizza per una componente turistica stagionale significativa, sia italiana che straniera)? L’azienda ospedaliera di Desenzano del Garda copre un bacino di utenza do oltre 350000 abitanti, che aumentano di oltre 100000 durante la stagione turistica estiva, con la presenza di turisti sia italiani che stranieri. Prof. Bruno Milanesi 9 IL Notiziario of Care di Point É formata da tre Presidi Ospedalieri: il Presidio di Desenzano-Lonato del Garda, il Presidio di Gavardo-Salò e il Presidio di Manerbio-Leno, con circa 1000 posti letto accreditati. Nell’ambito della Vostra organizzazione, come si caratterizza il servizio offerto dalla vostra U.O. di Medicina di Laboratorio? L’U.O. di Medicina di Laboratorio è inserita nel Dipartimento dei Servizi con il Laboratroio di Anatomia Patologica, il Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale e il Servizio di Radiologia. Vengono eseguiti circa 3.500.000 di esami all’anno, tra pazienti ricoverati ed ambulatoriali che afferiscono ai 5 Punti Prelievo Ospedalieri ed ai 17 Punti Prelievo territoriali. Gli esami in urgenza e di routine (Ematologia, Chimica Clinica e Microbiologia) vengono eseguiti nei tre Presidi, mentre gli esami afferenti alle diverse specialità ( Immunometria, Allergologia, Biologia Molecolare, Autoimmunità, Proteine Specifiche) sono accorpati in un unico Presidio. Qual è stata la vostra esperienza in emogasanalisi nell’ultimo decennio e com’è l’attuale architettura dei sistemi analitici presenti? Nella nostra realtà, sono presenti strumenti per emogasanalisi, oltre che nel Laboratorio Analisi, nei reparti di Pneumologia, Rianimazione, Dialisi, Sala Parto e Pediatria. Fino al 2000, erano presenti sistemi della famiglia 1600, sostituiti dal 2000 al 2008-9 con gli strumenti Synthesis 20 e 25. Negli ultimi 5-6 anni gli strumenti in uso sono i GEM 3000 e 4000. Qual è la sua opinione sul Controllo di Qualità di iQM, presente in esclusiva sui sistemi emogasanalitici GEM in uso nella sua realtà ospedaliera. In altre parole, cosa ritiene che differenzi il CQ di iQM da altri controlli di qualità più tradizionali? Il controllo di Qualità di iQM si differenzia dagli altri controlli di qualità più tradizionali per la semplicità d’uso (sono integrati in un’unica cartuccia omnicomprensiva) e gestione: le eventuali azioni correttive automatiche e la piena tracciabilità degli eventi garantiscono la qualità del dato analitico. Si ha una notevole semplicità d’uso, una continuità diagnostica e la garanzia e la sicurezza di qualità del dato emesso. L’esperienza in Emogasanalisi presso L’OSPEDALE DI BRESSANONE (Az. San. dell’Alto Adige): Il ruolo della supervisione Intervista a: Primario Dr. Martin Ogriseg (Direttore del Servizio di Medicina di Laboratorio) Dr.ssa Elke Sottara (Dirigente Medico del Servizio di Medicina di Laboratorio Ospedale di Bressanone (Az. San. Alto Adige)) 10 Come si caratterizza l’Ospedale di Bressanone? Quali sono le U.O. presenti, oltre a quella del Laboratorio, ed eventualmente quali sono le aree di eccellenza? Quali sono i servizi offerti dal vostro Laboratorio per sostenere l’attività sanitaria intra- ed extra-ospedaliera? Con quale organizzazione? L’Ospedale di Bressanone è una struttura ospedaliera articolata in 4 blocchi, con circa 220 posti letto per acuti e 60 di Day-Hospital e per Lungodegenti. È presente una certa preponderanza di reparti chirurgici (Chirurgia generale, vascolare e plastica, Urologia, ORL, Traumatologia/Ortopedia, Ginecologia), ma ovviamente c’è anche un reparto di Medicina generale con annessa se-zione di Terapia subintensiva medica e Dialisi, la Pediatria, la Psichiatria e la Riablitazione. Come servizi operano, oltre al Laboratorio, la Radiologia, il Pronto Soccorso e il Servizio di Anestesia e Rianimazione, che gestisce anche i 6 letti della ICU. Il nostro servizio soddisfa al bisogno di diagnostica di Laboratorio di tutto l’Ospedale (corsie ed ambulatori) e anche di tutto il territorio della Valle d’Isarco e delle valli limitrofi (circa 55.000 abitanti) come unico “fornitore” (non esistono laboratori privati). Esso gestisce direttamente un ambulatorio per prelievi all’interno dell’Ospedale (quasi 40.000 prelievi/anno), mentre nei 2 punti di prelievo esterni operano gli infermieri dei relativi distretti (circa 8.000 prelievi/anno). OTTOBRE 2014 • NUMERO 8 • ANNO IV Quali tipologie di sistemi emogasanalitici erano presenti nel vostro Ospedale prima che venissero introdotti i sistemi della famiglia GEM? Prima dell’introduzione del sistema della famiglia GEM nell’Ospedale erano 3 gli emogasanalizzatori funzionanti, di fornitori diversi e con caratteristiche diverse tra di loro: 1 in ICU (Terapia intensiva), 1 in sala parto e 1 in Laboratorio. Venivano gestiti direttamente dai relativi reparti, senza che vi fosse un coordinamento nè sotto l’aspetto qualitativo (controlli, calibrazioni, cambio reagenti), nè sotto quello gestionale (reportistica!) ne sotto quello finanziario (controllo spesa). Con riferimento al sistema GEMweb Plus, mediante il quale supervisionate i sistemi emogasanalitici distribuiti nei contesti di POCT, quali sono le principali attività svolte e in che modo il GEMweb Plus contribuisce a rendere più efficiente il vostro operato? Gli apparecchi attualmente in uso sono adeguati al rispettivo fabbisogno: i 2 sistemi in ICU e in Terapia subintensiva medica - quest’ultimo è stato aggiunto recentemente - sono vere postazioni POCT in tutti i sensi (in quanto sono dotati anche di un modulo per Chimica Clinica), in Sala parto ed in Laboratorio sono attivi solo i moduli per emogasanalisi e ossimetria (in quanto i risultati per Chimica clinica in Laboratorio vengono prodotti con altre tecnologie). Abbiamo attivato su tutti la procedura di login obbligatorio per gli operatori: in tal modo possiamo: • garantire la tracciabilità dei risultati prodotti (identificando l’operatore che manualmente effettua l’operazione) • esercitare un controllo sugli utilizzatori dei sistemi (inibendo in tal modo un utilizzo da parte di persone non qualificate o non addestrate). Il sistema GEMweb Plus visualizza lo stato in tempo reale di tutti e 4 gli apparecchi attualmente in uso nel nostro Ospedale. Dalla postazione centrale in Laboratorio vengono rilevati eventuali anomalie di processo in qualsiasi momento; il cambio delle relative cartucce da parte del personale del Laboratorio viene programmato tempestivamente ed i risultati possono venir presi in visione ed eventualmente validati immediatamente. Dalla posizione centrale è possibile inoltre l’impostazione di tutti i profili del personale con le varie autorizzazioni. Dr. Martin Ogriseg Dr.ssa Elke Sottara 11 OTTOBRE 2014 • NUMERO 8 • ANNO IV IL Notiziario of Care di Point Famiglia GEM con iQM CULTURA IN EMOGASANALISI CICLO FORMATIVO 2014 Data programmata: 13 novembre Per informazioni: Instrumentation Laboratory SpA Linea Critical Care Viale Monza 338 - 20128 Milano Tel. 02-2522285 - Fax 02-2522742 e-mail: [email protected] 46° CONGRESSO NAZIONALE SiBioC (Società Italiana di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica) MEDICINA DI LABORATORIO: TRA PRESENTE E FUTURO Roma, 13-15 ottobre 2014 Marriot Park Hotel www.congresso.sibioc.it 28° CONGRESSO NAZIONALE SIMeL (Società Italiana Medicina di Laboratorio) LA COMPLESSITÀ E LA MEDICINA DI LABORATORIO Rimini, 29-30 ottobre 2014 Palacongressi di Rimini www.simel.it/it/congresso.php/105762 64° CONGRESSO NAZIONALE SIAARTI (Società Italiana Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva) Venezia Lido, 22-25 ottobre 214 Palazzo del Cinema e del Casinò www.siaarti2014.com IX CONGRESSO NAZIONALE SIMEU (Società Italiana Medicina d‘Emergenza e Urgenza) Torino, 6-8 novembre 2014 Centro Congressi Lingotto www.simeu.it/file.php?file=dir&sez=articoli&id=279 IL Notiziario di Point of Care - ottobre 2014 • Numero 8 • Anno IV 12 Per la realizzazione della rivista, oltre agli autori degli articoli, hanno collaborato: Damiano Cappelli, Massimo Greco, Manuela Parravicini, Francesco Ranieri, Corrado Santagati, Alessandro Castelli, Maurizio Santomassimo, Claudia Tartarotti. Per contattare la redazione della rivista “IL Notiziario di Point of Care”, scrivere a: [email protected] Tutti i diritti riservati - Stampato in Italia - © Instrumentation Laboratory 2014 CONGRESSI, CONVEGNI ED EVENTI
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