TITOLO ID:EAS Industrial Design: Energia Ambiente Sostenibilità La ricerca concerne la valorizzazione del progetto di Industrial Design finalizzandolo al miglioramento dell’utilizzo delle Energie nei processi produttivi, nel rispetto dell’Ambiente e in chiave di massima Sostenibilità. Il referente scientifico della ricerca è il prof. arch. Alessandro Ubertazzi, professore ordinario di Disegno Industriale. Le premesse della ricerca. L’industrial design, per sua definizione, è profondamente legato al contesto storico, culturale, artistico, sociale e geografico di appartenenza e, quindi, è la risposta a un bisogno che si esprime con un progetto che identifichi gli aspetti formali del suo tempo sfruttando le tecnologie e i materiali proprio di quel periodo. Si può anche affermare che il progetto di design si esplicita attraverso la ricerca di una perfetta simbiosi tra forma e funzione, ossia di un’integrazione il più possibile efficace e armonica tra gli aspetti tecnologico-funzionali e le qualità estetico-formali. Per questo motivo non appartengono all’ambito del design prodotti industriali nella cui progettazione vengono studiati unicamente caratteri funzionali e tecnici ignorando quelli estetici e, allo stesso modo, non sono oggetti di design tutti quei prodotti in cui viene privilegiato l’aspetto estetico, di ricerca formale e volumetrica, senza tenere conto della funzionalità o di nuove soluzioni tecniche. Per questo motivo è interessante valutare il valore aggiunto di un oggetto riconosciuto come “oggetto di design” in funzione al comportamento di scelta di potenziali utenti. A tutto questo si deve aggiungere la ormai inevitabile attenzione che anche questo settore deve avere nei confronti dell’utilizzo delle energie rinnovabili al fine di utilizzare processi produttivi che tengano conto della sostenibilità ambientale dei processi stessi e dei manufatti realizzati e quanto questo sensibilizzi i futuri potenziali acquirenti. Tematica. Questo lavoro focalizza l’attenzione su problematiche di carattere ambientale legate alla produzione dei componenti edilizi e, di conseguenza, dei manufatti architettonici, al fine di verificare nuove prospettive in chiave di sostenibilità e di efficienza energetica. Si intende dimostrare che, anziché sottrarre ulteriori materie prime all’ambiente e impiegare mezzi e nuove risorse per trasformarle, alcuni rifiuti possono tramutarsi in utile “materia seconda” innescando una serie di virtuose conseguenze. Si definiscono pertanto tecniche e attrezzature idonee al recupero e all’impiego degli scarti di vetro provenienti dalla raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani (R.S.U.) attualmente destinati alle discariche, per la produzione di un nuovo tipo di inerte leggero, la vetroschiuma, che presenti evidenti caratteristiche di sostenibilità ambientale e che favorisca l’efficienza energetica dei manufatti edilizi, testimoniando l’importante e proficuo legame che può essere stabilito fra Università e aziende. Obiettivi e metodologia. L’obiettivo della ricerca è di creare un circolo virtuoso di aziende e Università al fine di lavorare insieme su innovative sperimentazioni che interessino i rifiuti, riutilizzando, in modo da poter offrire inerti utili per alcune tipologie di componenti edilizi. Così facendo i nuovi prodotti avranno valenze etiche e sociali legate all’ambiente, oltre che ricadute sul settore dell’edilizia in chiave di sostenibilità ed efficienza energetica. In questo processo gioca un importante ruolo il design, che coniuga l’alta tecnologia e i materiali innovativi naturali o artificiali a una pluralità di funzioni e linguaggi formali. Un primo obiettivo di questa ricerca è quello di evidenziare la validità del progetto di design che tende a una sempre maggiore efficacia del rapporto forma-funzione nel senso che, valutandoli e sviluppandoli parallelamente nell’iter progettuale, esse risultino totalmente integrate nel prodotto finale. Ogni progetto di design, infatti, per essere tale, deve apportare un’innovazione o una modifica significativa, capace di elevare la qualità complessiva dell’oggetto – a livello funzionale, estetico, materico e tecnologico – rispetto a prodotti precedenti della stessa tipologia. Questo progetto di ricerca si pone pertanto l’obiettivo di finalizzare queste premesse allo studio e alla sperimentazione di nuovi componenti edilizi utilizzando gli scarti della RSU con progetti che siano in grado di creare un valore aggiunto per le aziende, agendo attivamente su tutti quei fattori che contribuiscono a rafforzarne la competitività e proponendo un’innovazione complessa di tipo formale, tecnologico-prestazionale, tipologica e di mercato. Per fare questo la ricerca si avvarrà di metodologie consolidate quali: - la progettazione di strategie per la creazione di manufatti avanzati, connettendo le nuove tecnologie a know how consolidati; - l’elaborazione di concepts di strategia progettuale e di prodotto valorizzando i processi produttivi tradizionali e, al tempo stesso, valutando in che misura questi siano suscettibili di innovazione; - l’inserimento dei risultati all’interno di contesti commerciali reali. Il responsabile scientifico della ricerca arch. prof. Alesandro Ubertazzi ordinario di Disegno Industriale presidente del CdL in Cultura e Progettazione della Moda Firenze, 03 febbraio 2014
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