Piano di Emergenza Provinciale Rischio Sismico Approvato con Delibera del Consiglio Provinciale n. 44 del 22.05.2014 (aggiornato il 09.09.2014 con DD n1853) Via Sora, 4 - 24121 BERGAMO tel. 035387790 - fax 035387814 email: [email protected] www.provincia.bergamo.it/protezionecivile Presidente Ettore Pirovano Assessore Fausto Carrara Dirigente Alberto Cigliano Redazione PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE – RISCHIO SISMICO Collaborazione Roberto Antonelli coordinatore del progetto, Luca Ubbiali, oltre a tutto il personale del Servizio Protezione Civile. Pagina 2 di 42 Anno 2014 PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE Rischio Sismico REGISTRAZIONE AGGIORNAMENTI N° AGGIORNAMENTO DESCRIZIONE 1 09/09/2014 Determina Dirigenziale n.1853 Adeguamento nuova classificazione sismica, D.g.r 11 luglio 2014 – n.X/2129. Anno 2014 RIFERIMENTO Cap. 3 Cap. 4.1 Cap. 4.1.1 Pagina 3 di 42 PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE Rischio Sismico 1. INDICE 1. INDICE........................................................................................................... 4 2. INTRODUZIONE ............................................................................................. 5 3. NORMATIVA E ATTI ....................................................................................... 7 4. PERICOLOSITÀ ............................................................................................. 11 4.1 4.1.1 4.2 5. Mappa Classificazione Sismica (D.g.r 11 luglio 2014 – n.X/2129) ..................... 11 Classificazione Sismica Comuni ........................................................................... 12 Mappa Pericolosità sismica espressa in termini di accelerazione (Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3519 del 28 aprile 2006) ...................... 13 VULNERABILITA’ .......................................................................................... 15 5.1 Edifici e opere strategiche e rilevanti di competenza statale ............................. 15 5.2 Edifici e opere strategiche e rilevanti di competenza regionale ......................... 16 5.3 Check List - edifici e opere .................................................................................. 17 6. MODELLO DI INTERVENTO ........................................................................... 19 6.1 6.1.1 La comunicazione dell'evento e il flusso informativo ......................................... 21 Zoom livello Comunale ........................................................................................ 22 6.2 I livelli di stato ..................................................................................................... 22 6.3 Azioni ................................................................................................................... 23 6.4 Comunicazione degli effetti a livello locale......................................................... 33 6.5 Gestione dell’emergenza .................................................................................... 34 7. ALLEGATI..................................................................................................... 35 7.1 Allegato Check List – verifica danni .................................................................... 36 7.2 Allegato Riferimenti utili .................................................................................... 38 7.3 Allegato Sigle ...................................................................................................... 39 Pagina 4 di 42 Anno 2014 PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE Rischio Sismico 2. INTRODUZIONE Il presente documento rappresenta un aggiornamento del Piano di Emergenza Provinciale Rischio Sismico 2005 con particolare riferimento alle procedure e rappresenta un piano stralcio del Piano di Emergenza Provinciale Linee Operative Generali (aggiornamento 2012), documenti a cui si rimanda per i necessari approfondimenti delle parti di rispettiva competenza. Con l’occasione sono state aggiornate anche alcune sezioni quali la normativa di riferimento e gli elementi vulnerabili. La redazione di questo aggiornamento si basa sull’esperienza e sulle novità emerse in questi ultimi anni e anche da quanto scaturito dall’esercitazione provinciale sul rischio sismico svolta il 18-19-20 ottobre 2013 nei Comuni di Calcio, Torre Pallavicina, Pumenengo e Fontanella. Questo aggiornamento è stato redatto in stretta sinergia con la Prefettura e con la condivisione di tutte le istituzioni/strutture operative appartenenti al sistema provinciale di protezione civile. La stesura del documento inoltre è stata condivisa con il Comitato Operativo di Protezione Civile Provinciale. Questo piano stralcio, così come gli altri piani relativi alle singole tipologie di rischio e le Linee Operative Generali del Piano di Emergenza Provinciale, sono pubblicate e scaricabili sul sito internet della Provincia per consentire una agevole consultazione al sistema di protezione civile provinciale. In particolare le cartografie sono pubblicate sul portale Siter@ grazie alla collaborazione con il Servizio Pianificazione Territoriale, che consente la consultazione interattiva mediante l’utilizzo di semplici funzionalità GIS. Anno 2014 Pagina 5 di 42 PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE Rischio Sismico Pagina 6 di 42 Anno 2014 PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE Rischio Sismico 3. NORMATIVA E ATTI Il presente elaborato è un aggiornamento al piano stralcio rischio sismico approvato con Delibera di CP n.23 del 6.4.2005. Da allora il quadro normativo di riferimento ha subito degli aggiornamenti e di seguito si indicano i principali atti normativi di riferimento. Per ridurre gli effetti del terremoto, l’azione dello Stato si è concentrata sulla classificazione del territorio, in base all’intensità e frequenza dei terremoti del passato, e sull’applicazione di speciali norme per le costruzioni nelle zone classificate sismiche. La legislazione antisismica italiana prescrive norme tecniche in base alle quali un edificio debba sopportare senza gravi danni i terremoti meno forti e senza crollare i terremoti più forti, salvaguardando prima di tutto le vite umane. Sino al 2003 il territorio nazionale era classificato in tre categorie sismiche a diversa severità. I Decreti Ministeriali emanati dal Ministero dei Lavori Pubblici tra il 1981 ed il 1984 avevano classificato complessivamente 2.965 comuni italiani su di un totale di 8.102, che corrispondono al 45% della superficie del territorio nazionale, nel quale risiede il 40% della popolazione. Nel 2003 sono stati emanati i criteri di nuova classificazione sismica del territorio nazionale, basati sugli studi e le elaborazioni più recenti relative alla pericolosità sismica del territorio, ossia sull’analisi della probabilità che il territorio venga interessato in un certo intervallo di tempo (generalmente 50 anni) da un evento che superi una determinata soglia di intensità o magnitudo. A tal fine è stata pubblicata l’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003 "Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica". Il provvedimento detta i principi generali sulla base dei quali le Regioni, a cui lo Stato ha delegato l’adozione della classificazione sismica del territorio (Decreto Legislativo n. 112 del 1998 e Decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001 - "Testo Unico delle Norme per l’Edilizia”), hanno compilato l’elenco dei comuni con la relativa attribuzione ad una delle quattro zone, a pericolosità decrescente, nelle quali è stato riclassificato il territorio nazionale. Zona sismica Zona 1 Zona 2 Zona 3 Zona 4 Descrizione Sismicità alta. Sismicità media. Sismicità bassa. Sismicità molto bassa. Di fatto, sparisce il territorio “non classificato”, che diviene zona 4, nel quale è facoltà delle Regioni prescrivere l’obbligo della progettazione antisismica. A ciascuna zona, inoltre, viene attribuito un valore dell’azione sismica utile per la progettazione, espresso in termini di accelerazione massima su roccia (zona 1=0.35 g, zona 2=0.25 g. zona 3=0.15 g, zona 4=0.05 g). Anno 2014 Cap.3 - Normativa e atti Pagina 7 di 42 PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE Rischio Sismico L'attuazione dell'ordinanza n.3274 del 2003 ha permesso di ridurre la distanza fra la conoscenza scientifica consolidata e la sua traduzione in strumenti normativi e ha portato a progettare e realizzare costruzioni nuove, più sicure ed aperte all’uso di tecnologie innovative. Le novità introdotte con l’ordinanza sono state pienamente recepite e ulteriormente affinate, grazie anche agli studi svolti dai centri di competenza (Ingv, Reluis, Eucentre). L'Ordinanza PCM n.3274 del 20 marzo 2003, successivamente modificata e integrata con l'Ordinanza del P.C.M. n. 3316 del 2 ottobre 2003, prevede la verifica sismica di edifici strategici e rilevanti secondo criteri di priorità da stabilirsi a cura dello Stato (Dipartimento della Protezione Civile) e delle Regioni. Il Dipartimento della Protezione Civile, secondo le proprie competenze, con DPCM n.3685 del 21 ottobre 2003, ha provveduto a definire le tipologie degli edifici di interesse strategico e delle opere infrastrutturali di competenza statale la cui funzionalità durante gli eventi sismici assume rilievo fondamentale per le finalità di protezione civile e quelle che possono assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un eventuale collasso, inoltre fornisce le indicazioni per le verifiche tecniche da realizzare sugli edifici ed opere rientranti nelle suddette tipologie. La Regione Lombardia, con il Dduo n. 19904 del 21 novembre 2003, ha provveduto ad approvare l’elenco delle tipologie degli edifici ed opere infrastrutturali di competenza regionale e il programma temporale delle verifiche. Con il Dduo n.5516 del 17 giugno 2011 è stato approvato il primo censimento completo dei 4176 edifici strategici e rilevanti nei 238 comuni lombardi in zona sismica 3. Per la Provincia di Bergamo vengono interessari 85 comuni con relativi 1561 edifici. Un aggiornamento dello studio di pericolosità di riferimento nazionale (Gruppo di Lavoro, 2004), previsto dall’opcm 3274/03, è stato adottato con l’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3519 del 28 aprile 2006. Il nuovo studio di pericolosità, allegato all’Opcm n. 3519, ha fornito alle Regioni uno strumento aggiornato per la classificazione del proprio territorio, introducendo degli intervalli di accelerazione (ag), con probabilità di superamento pari al 10% in 50 anni, da attribuire alle 4 zone sismiche. Suddivisione delle zone sismiche in relazione all’accelerazione di picco su terreno rigido (OPCM 3519/06). Zona sismica Zona 1 Zona 2 Zona 3 Zona 4 Accelerazione ag >0.25 0.15 <ag≤ 0.25 0.05 <ag≤ 0.15 ag ≤ 0.05 Qualunque sia stata la scelta regionale, a ciascuna zona o sottozone è attribuito un valore di pericolosità di base, espressa in termini di accelerazione massima su suolo rigido (ag). Tale valore di pericolosità di base non ha però influenza sulla progettazione. Le attuali Norme Tecniche per le Costruzioni (Decreto Ministeriale del 14 gennaio 2008), infatti, hanno modificato il ruolo che la classificazione sismica aveva ai fini Pagina 8 di 42 Cap.3 - Normativa e atti Anno 2014 PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE Rischio Sismico progettuali: per ciascuna zona – e quindi territorio comunale – precedentemente veniva fornito un valore di accelerazione di picco e quindi di spettro di risposta elastico da utilizzare per il calcolo delle azioni sismiche. Dal 1 luglio 2009 con l’entrata in vigore delle Norme Tecniche per le Costruzioni del 2008 (Circolare Ministero Infrastrutture 2 febbraio 2009, n° 617 “Nuove norme tecniche per le costruzioni” di cui al DM 14 gennaio 2008), per ogni costruzione ci si deve riferire ad una accelerazione di riferimento “propria” individuata sulla base delle coordinate geografiche dell’area di progetto e in funzione della vita nominale dell’opera. Un valore di pericolosità di base, dunque, definito per ogni punto del territorio nazionale, su una maglia quadrata di 5 km di lato, indipendentemente dai confini amministrativi comunali. Con D.g.r. 11 luglio 2014 – n.X/2129 pubblicata sul BURL n.29 Serie Ordinaria del 16 luglio 2014, la Regione Lombardia ha provveduto all’ “Aggiornamento delle zone sismiche in Regione Lombardia (l.r.1/2000, art.3, c.108, lett d)”. La nuova classificazione entra in vigore a partire dal 14/10/2014, e classifica tutti i Comuni della Provincia di Bergamo in Zona Sismica 3. A livello di pianificazione territoriale, la Legge Regionale n. 12 del 2005 per il governo del territorio vincola i Comuni sismici (anche quelli di nuova istituzione) all'aggiornamento della classificazione del territorio in funzione delle amplificazioni sismiche valutate. La delibera di riferimento, n.9/2616 pubblicata sulla serie ordinaria del BURL del 15/12/2011 sulla definizione della componente geologica, idrogeologica e sismica del Piano di Governo del Territorio, costituisce normativa regionale di riferimento per quanto riguarda le analisi di approfondimento sismico (microzonazione) a livello comunale, introducendo un'innovativa metodologia per la valutazione delle aree suscettibili di amplificazione sismica, parametro responsabile della pericolosità sismica locale. La delibera non stabilisce vincoli, ma indica una procedura semplificata e differenziata per grado di sismicità, secondo tre livelli di approfondimento, ed è basata su studi scientificamente consolidati. Per quanto riguarda il modello di intervento e la pianificazione di livello nazionale si segnala la Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 gennaio 2014 relativa al Programma nazionale di soccorso per il rischio sismico pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 79 del 4 aprile 2014. (fonte www.protezionecivile.gov.it , www.territorio.regione.lombardia.it) Anno 2014 Cap.3 - Normativa e atti Pagina 9 di 42 PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE Rischio Sismico Pagina 10 di 42 Cap.3 - Normativa e atti Anno 2014 PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE Rischio Sismico 4. PERICOLOSITÀ 4.1 Mappa Classificazione Sismica (D.g.r 11 luglio 2014 – n.X/2129) In ottemperanza all’Ordinanza PCM n.3274 del 20 marzo 2003, Regione Lombardia con D.g.r. 11 luglio 2014 – n.X/2129 pubblicata sul BURL n.29 Serie Ordinaria del 16 luglio 2014 ha aggiornato la classificazione sismica dei comuni lombardi, in vigore dal 14 ottobre 2014. Tutti i 242 comuni della Provincia di Bergamo sono stati classificati in Zona Sismica 3 . Mappa classificazione sismica in vigore dal 14.10.2014 (D.g.r. 11 luglio 2014 – n.X/2129 pubblicata sul BURL n.29 Serie Ordinaria del 16.07.2014) CLASSIFICAZIONE SISMICA COMUNI PROVINCIA BERGAMO: fino al 13.10.2014 dal 14.10.2014 Dgr Anno 2014 Cap.4 - Pericolosità Pagina 11 di 42 PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE Rischio Sismico 4.1.1 COMUNE Adrara San Martino Adrara San Rocco Albano S.Alessandro Albino Algua Almè Almenno San Bartolomeo Almenno S. Salvatore Alzano Lombardo Ambivere Antegnate Arcene Ardesio Arzago d'Adda Averara Aviatico Azzano San Paolo Azzone Bagnatica Barbata Bariano Barzana Bedulita Berbenno Bergamo Berzo San Fermo Bianzano Blello Bolgare Boltiere Bonate Sopra Bonate Sotto Borgo di Terzo Bossico Bottanuco Bracca Branzi Brembate Brembate di Sopra Brignano Gera d'Adda Brumano Brusaporto Calcinate Calcio Calusco d'Adda Calvenzano Camerata Cornello Canonica d'Adda Capizzone Capriate San Gervasio Caprino Bergamasco Caravaggio Carobbio degli Angeli Carona Carvico Casazza Casirate d'Adda Casnigo Cassiglio Castel Rozzone Castelli Calepio Castione della Presolana Castro Cavernago Cazzano Sant'Andrea Cenate Sopra Cenate Sotto Cene Cerete Chignolo d'Isola Chiuduno Cisano Bergamasco Ciserano Cividate al Piano Clusone Colere Cologno al Serio Colzate Comun Nuovo Corna Imagna Cornalba Classificazione Sismica Comuni Zona Zona sismica sismica attuale precedente agg. (Dgr (OPCM 2014) 2003) 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 (3) (3) (3) (3) (4) (4) (4) (4) (3) (4) (4) (4) (4) (4) (4) (3) (3) (4) (3) (4) (4) (4) (4) (4) (3) (3) (3) (4) (3) (4) (4) (4) (3) (4) (4) (4) (4) (4) (4) (4) (4) (3) (3) (2) (4) (4) (4) (4) (4) (4) (4) (4) (3) (4) (4) (3) (4) (4) (4) (4) (3) (4) (3) (3) (4) (3) (3) (3) (4) (4) (3) (4) (4) (3) (4) (4) (3) (4) (4) (4) (4) x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x COMUNE Cortenova Costa di Mezzate Costa di Serina Costa Valle Imagna Costa Volpino Covo Credaro Curno Cusio Dalmine Dossena Endine Gaiano Entratico Fara Gera d'Adda Fara Olivana con Sola Filago Fino del Monte Fiorano al Serio Fontanella Fonteno Foppolo Foresto Sparso Fornovo San Giovanni Fuipiano Valle Imagna Gandellino Gandino Gandosso Gaverina Terme Gazzaniga Ghisalba Gorlago Gorle Gorno Grassobbio Gromo Grone Grumello del Monte Isola di Fondra Isso Lallio Leffe Lenna Levate Locatello Lovere Lurano Luzzana Madone Mapello Martinengo Medolago Mezzoldo Misano di Gera d'Adda Moio de' Calvi Monasterolo del Castello Montello Morengo Mornico al Serio Mozzanica Mozzo Nembro Olmo al Brembo Oltre Il Colle Oltressenda Alta Oneta Onore Orio al Serio Ornica Osio Sopra Osio Sotto Pagazzano Paladina Palazzago Palosco Parre Parzanica Pedrengo Peia Pianico Piario Piazza Brembana Zona Zona sismica sismica attuale precedente agg. (Dgr (OPCM 2014) 2003) 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 4 4 3 4 3 4 4 4 4 3 3 4 4 4 4 3 2 3 4 3 4 4 4 4 3 3 3 3 3 3 4 3 4 3 3 4 4 4 3 4 4 4 3 4 3 4 4 3 4 4 4 4 3 3 4 3 4 4 3 4 4 4 4 4 3 4 4 4 4 4 4 3 4 3 3 3 3 4 4 x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x COMUNE Piazzatorre Piazzolo Pognano Ponte Nossa Ponte San Pietro Ponteranica Pontida Pontirolo Nuovo Pradalunga Predore Premolo Presezzo Pumenengo Ranica Ranzanico Riva di Solto Rogno Romano di Lombardia Roncobello Roncola Rota d'Imagna Rovetta San Giovanni Bianco San Paolo d'Argon San Pellegrino Terme Santa Brigida Sant'Omobono Imagna Sarnico Scanzorosciate Schilpario Sedrina Selvino Seriate Serina Solto Collina Solza Songavazzo Sorisole Sotto il Monte Giovanni XXIII Sovere Spinone al Lago Spirano Stezzano Strozza Suisio Taleggio Tavernola Bergamasca Telgate Terno d'Isola Torre Boldone Torre de' Roveri Torre Pallavicina Trescore Balneario Treviglio Treviolo Ubiale Clanezzo Urgnano Val Brembilla Valbondione Valbrembo Valgoglio Valleve Valnegra Valtorta Vedeseta Verdellino Verdello Vertova Viadanica Vigano San Martino Vigolo Villa d'Adda Villa d'Almè Villa di Serio Villa d'Ogna Villongo Vilminore di Scalve Zandobbio Zanica Zogno Zona Zona sismica sismica attuale precedente agg. (Dgr (OPCM 2014) 2003) 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 (4) (4) (4) (4) (4) (3) (4) (4) (3) (3) (4) (4) (2) (3) (3) (3) (4) (4) (4) (4) (4) (4) (4) (3) (4) (4) (4) (3) (3) (4) (4) (3) (3) (4) (3) (4) (4) (3) (4) (4) (3) (4) (4) (4) (4) (4) (3) (3) (4) (3) (3) (2) (3) (4) (4) (4) (3) (4) (4) (4) (4) (4) (4) (4) (4) (4) (4) (4) (3) (3) (3) (4) (4) (3) (4) (3) (4) (3) (3) (4) x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x Tabella 1: classificazione sismica comuni, con riferimento aggiornamento D.g.r 11 luglio 2014 – n.X/2129 Pagina 12 di 42 Cap.4 - Pericolosità Anno 2014 PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE Rischio Sismico 4.2 Mappa Pericolosità sismica espressa in termini di accelerazione (Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3519 del 28 aprile 2006) Anno 2014 Cap.4 - Pericolosità Pagina 13 di 42 PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE Rischio Sismico Pagina 14 di 42 Cap.4 - Pericolosità Anno 2014 PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE Rischio Sismico 5. VULNERABILITA’ 5.1 Edifici e opere strategiche e rilevanti di competenza statale Decreto PCM 21 Ottobre 2003, disposizioni attuative dell'art. 2, commi 2, 3 e 4, dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003, recante “Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio ELEMENTI STRATEGICI (categoria A) EDIFICI 1) Organismi governativi 2) Uffici territoriali di Governo 3) Corpo nazionale dei Vigili del fuoco 4) Forze armate 5) Forze di polizia 6) Corpo forestale dello Stato 7) Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici 8) Registro italiano dighe 9) Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia 10) Consiglio nazionale delle ricerche 11) Croce rossa italiana 12) Corpo nazionale soccorso alpino 13) Ente nazionale per le strade e società di gestione autostradale 14) Rete ferroviaria italiana 15) Gestore della rete di trasmissione nazionale, proprietari della rete di trasmissione nazionale, delle reti di distribuzione e di impianti rilevanti di produzione di energia elettrica 16) Associazioni di volontariato di protezione civile operative in più regioni ELEMENTI RILEVANTI (categoria B) nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica”. EDIFICI 1) Edifici pubblici o comunque destinati allo svolgimento di funzioni pubbliche nell'ambito dei quali siano normalmente presenti comunità di dimensioni significative 2) Strutture il cui collasso può comportare gravi conseguenze in termini di danni ambientali (quali ad esempio impianti a rischio di incidente rilevante ai sensi del decreto legislativo 17 agosto 1999 3) Edifici il cui collasso può determinare danni significativi al patrimonio storico Tabella 2: Anno 2014 OPERE 1) Autostrade, strade statali e opere d'arte annesse 2) Stazioni aeroportuali, eliporti, porti e stazioni marittime previste nei piani di emergenza, nonché impianti classificati come grandi stazioni 3) Strutture connesse con il funzionamento di acquedotti interregionali, la produzione, il trasporto e la distribuzione di energia elettrica fino ad impianti di media tensione, la produzione, il trasporto e la distribuzione di materiali combustibili (quali oleodotti, gasdotti, ecc.), il funzionamento di servizi di comunicazione a diffusione nazionale (radio, telefonia fissa e mobile, televisione) OPERE 1) Opere d'arte relative al sistema di grande viabilità stradale e ferroviaria, il cui collasso può determinare gravi conseguenze in termini di perdite di vite umane, ovvero interruzioni prolungate del traffico 2) Grandi dighe edifici e opere strategiche e rilevanti di competenza statale Cap.5 - Vulnerabilità Pagina 15 di 42 PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE Rischio Sismico 5.2 Edifici e opere strategiche e rilevanti di competenza regionale Decreto Dirigente Unità Organizzativa 21 novembre 2003 - n. 19904 Approvazione elenco tipologie degli edifici e opere infrastrutturali e programma temporale delle verifiche di cui all’art. 2, commi 3 e 4 dell’ordinanza pcm n. 3274 del 20 marzo 2003, in ELEMENTI STRATEGICI (categoria A) attuazione della d.g.r. n. 14964 del 7 novembre 2003. EDIFICI 1) Destinati a sedi dell’Amministrazione regionale 2) Destinati a sedi dell’Amministrazione provinciale 3) Destinati a sedi di Amministrazione comunali 4) Edifici destinati a sedi di Comunità Montane 5) Strutture non di competenza statale individuate come sedi di sale operative per la gestione delle emergenze (COM, COC, ecc.) 6) Centri funzionali di protezione civile 7) Edifici ed opere individuate nei piani d’emergenza o in altre disposizioni per la gestione dell’emergenza 8) Ospedali e strutture sanitarie, anche accreditate, dotati di Pronto Soccorso o dipartimenti di emergenza, urgenza e accettazione 9) Sedi Aziende Unita` Sanitarie Locali 10) Centrali operative 118 OPERE EDIFICI OPERE 1) Punti sensibili (ponti, gallerie, tratti stradali, tratti ferroviari) situati lungo strade «strategiche» provinciali e comunali non comprese tra la «grande viabilità» di cui al citato documento del Dipartimento della Protezione Civile nonche´ quelle considerate «strategiche» nei piani di emergenza provinciali e comunali 2) Stazioni di linee ferroviarie a carattere regionale (FNM, metropolitane) 3) Porti, aeroporti ed eliporti non di competenza statale individuati nei piani di emergenza o in altre disposizioni per la gestione dell’emergenza 3) Edifici aperti al culto non rientranti tra quelli di cui all’allegato 1, elenco B, punto 1.3 del decreto del Capo del Dipartimento della Protezione Civile, n.3685 del 21 ottobre 2003 4) Strutture non di competenza statale connesse con la produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica di materiali combustibili (oleodotti, gasdotti, ecc.) ELEMENTI RILEVANTI (categoria B) 1) Asili nido e scuole 2) Strutture ricreative 4) Strutture sanitarie e/o socio-assistenziali con ospiti non autosufficienti (ospizi…) 5) Edifici e strutture aperti al pubblico destinate alla erogazione di servizi Tabella 3: 5) Strutture connesse con il funzionamento di acquedotti locali 6) Strutture non di competenza statale connesse con i servizi di comunicazione (radio, telefonia fissa e portatile, televisione) 7) Strutture a carattere industriale, non di competenza statale, di produzione e stoccaggio di prodotti insalubri e/o pericolosi 8) Opere di ritenuta di competenza regionale edifici e opere strategiche e rilevanti di competenza regionale Pagina 16 di 42 Cap.5 - Vulnerabilità Anno 2014 PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE Rischio Sismico 5.3 Check List - edifici e opere In caso di sisma è importante verificare i danni e la condizione di determinate strutture, edifici, opere, al fine gestire al meglio l’emergenza, in primis in termini di assistenza alla popolazione e in relazione alla caegoria dell’elemento (strategico/rilevante). Si elencano pertanto di seguito le principali tipologie di edifici e opere che durante un’emergenza sismica localmente potrebbe essere importante verificare (si rimanda Allegato 7.1 per la Check List dettagliata): pubblica amministrazione; forze ordine sicurezza; strutture sanitarie / socio assistenziali; strutture scolastiche; strutture religiose; grandi strutture; strutture ricreative; sedi varie; spazi aperti; ambiente; viabilità/infrastrutture; siti industriali. Anno 2014 Cap.5 - Vulnerabilità Pagina 17 di 42 PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE Rischio Sismico Pagina 18 di 42 Cap.5 - Vulnerabilità Anno 2014 PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE Rischio Sismico 6. MODELLO DI INTERVENTO Il modello di intervento con il quale si articola l’intervento di protezione civile nel caso di un sisma è assimilabile: a situazioni di emergenza per eventi di tipo b) (L. 225/92), di livello provinciale o sovra provinciale; a situazioni di emergenza per eventi di tipo c) (L. 225/92), di livello nazionale nel caso in cui venga dichiarato lo stato di emergenza. Di seguito come indicato dalla normativa (L.100/2012, L.225/92, L.401/2001, LR.16/2004) si individuano le autorità di protezione civile e le responsabilità del coordinamento degli interventi di soccorso. EVENTI Tipo a) LIVELLO AUTORITÀ DI PROTEZIONE CIVILE E RESPONSABILE DELL’ORGANIZZAZIONE GENERALE DEI SOCCORSI Comunale Sindaco Provinciale Il Prefetto di concerto con il Presidente della Provincia Tipo b) Regionale (più Province interessate) Il Presidente della Giunta Regionale di concerto con il Prefetto e il Presidente della Provincia Tipo c) Nazionale Il Presidente del Consiglio dei Ministri (si avvale del Dipartimento della protezione civile) Tabella 4: Anno 2014 autorità di protezione civile e responsabile dell’organizzazione generale dei soccorsi suddivisi per tipo di evento Cap.6 – Modello di intervento Pagina 19 di 42 PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE Rischio Sismico EVENTI STRUTTURA FUNZIONE Tipo a) Unità di Crisi Locale (UCL) o Centro Operativo Comunale (COC) Centro operativo attivato dal Sindaco per la direzione e il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione a livello locale. Centro di coordinamento delle attività di protezione civile in emergenza di livello provinciale, composto dai responsabili di tutte le strutture operative che operano sul territorio, e attivato dal Prefetto. Coordina i COM e si avvale della SOP. Centro situazioni di livello provinciale: raccoglie, verifica e diffonde le informazioni legate agli eventi. Organizzata in funzioni di supporto. Centro operativo che coordina i servizi di emergenza a livello provinciale riguardanti un ambito territoriale composto da uno o più Comuni (UCL/COC). Centro di coordinamento di livello regionale, composto da personale regionale delle varie direzioni generali attivata in caso di emergenza regionale per dare supporto e soluzioni alle problematiche legate alla gestione dell’evento. Centro situazioni di livello regionale: riferimento principale di assistenza a Comuni/Province ed esercita il ruolo di interazione tra il livello regionale e il livello nazionale. Centro di coordinamento nazionale, assicura la direzione unitaria e il coordinamento delle attività di emergenza su tutto il territorio nazionale. Si riunisce presso il DPC, è presieduto dal Capo del Dipartimento ed è composto da rappresentanti di istituzioni e strutture operative del sistema nazionale di protezione civile. Centro situazioni di livello nazionale presso il DPC. In caso di evento di rilevanza nazionale assume ogni informazione utile sugli interventi attuati e sulle misure da adottare a livello locale e regionale. In concomitanza con le attività del COMITATO OPERATIVO continua ad assicurare le proprie funzioni di sorveglianza e di monitoraggio delle situazioni di possibile criticità previste o in atto. Centro di coordinamento nazionale delle componenti e strutture operative di protezione civile attivato sul territorio interessato dall’evento dal DPC in caso di emergenza nazionale. Si coordina con il CCS. Centro Coordinamento Soccorsi (CCS) Sala Operativa Provinciale (SOP) Tipo b) Centro Operativo Misto (COM) Unità di Crisi Regionale (UCR) Sala Operativa Regionale (SOR) Comitato Operativo Tipo c) SISTEMA (Sala Situazioni Italia) DICOMAC Tabella 5: struttura sistema comando e controllo per tipo di evento Pagina 20 di 42 Cap.6 – Modello di intervento Anno 2014 PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE Rischio Sismico 6.1 La comunicazione dell'evento e il flusso informativo ~ SCOSSA SISMICA ~ DPC PREFETTURA REGIONE UOPC OOVPC NAZ ATTIVA (se necessario) ATTIVA (se necessario) CMR CMN COMITATO OPERATIVO SISTEMA SOR DICOMAC CCS UCR SOP UCL COM PL OOVPC LOCALI ATTIVANO (se necessario) COMUNI VVF STER SSUEM COORDINA BENI CULTURALI CNSAS CC GF PS PL FORZE ARMATE ENTI PUBBLICI QUESTURA PROVINCIA CFS ASL Anno 2014 CPP VIABILITA’ ARPA SERVIZI ESSENZIALI PC OOVPC ORDINI PROFESSIONALI CRI CMP Cap.6 – Modello di intervento AIPO ENTI TECNICI ARI Pagina 21 di 42 PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE Rischio Sismico 6.1.1 Zoom livello Comunale PL INVIANO INFORMAZIONI COMUNI OOVPC LOCALI RICHIEDONO A PROVINCIA (se necessario) AGGIORNANO COSTANTEMENTE Prefettura Regione UOPC ATTIVANO (se necessario) Provincia OOVPC UCL COM 6.2 I livelli di stato Per lo scenario relativo all’evento sismico le procedure di intervento vengono distinte secondo la sequenza delle due fasi “allarme” e “emergenza”, l’imprevedibilità di tale evento determina l’impossibilità di concepire una “fase di preallarme”: FASE LIVELLO DI STATO FASE DI ALLARME Evento sismico certo ma danno ipotetico: si realizza quando si ha notizia di un evento sismico certo, ma se ne ignorano le effettive conseguenze sul territorio e la popolazione. FASE DI EMERGENZA Evento sismico certo, danno conclamato e grave: si realizza quando si ha notizia di un evento sismico certo e grave in rapporto all’entità ed alla tipologia dei danni prodotti al territorio ed alla popolazione. Tabella 5: livelli di stato Pagina 22 di 42 Cap.6 – Modello di intervento Anno 2014 PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE Rischio Sismico 6.3 Azioni Nelle pagine successive vengono indicate le azioni da eseguire, o da eseguire se ritenuto necessario, durante le varie fasi di stato (allarme, emergenza) attraverso una tabella riassuntiva per singola istituzione e struttura operativa. Gli enti di cui si riportano le azioni sono: Prefettura – UTG; Regione Lombardia – U.O. Protezione Civile; Sede Territoriale Regione Lombardia – STER; Provincia; Comuni interessati (nella persona del Sindaco); Vigili Del Fuoco (VVF); Servizio Sanitario Urgenza Emergenza (SSUEm); Forze dell’ordine (FFO); Azienda Sanitaria Locale (ASL); Agenzia Regionale di Protezione Ambientale (ARPA); Soggetti erogatori dei servizi essenziali. Si ricorda che gli enti e le strutture operative sono definite, così come le procedure, anche nelle Linee Operative Generali di Piano di Emergenza Provinciale ovvero negli specifici scenari di rischio (quale ad esempio il rischio industriale) a cui si rimanda. Così, ad esempio, sia per le strutture non elencate nelle presenti procedure (come le Forze Armate), sia per la definizione e analisi dei compiti della catena di comando e controllo (come il Centro Coordinamento Soccorsi presso la Prefettura). Anno 2014 Cap.6 – Modello di intervento Pagina 23 di 42 PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE Rischio Sismico stati DPC Prefettura - UTG RL UO PC STER PROVINCIA COMUNI VVF SSUem FFO ASL ARPA Serv. ESSENZIALI EMERGENZA enti coinvolti ALLARME azioni Prefettura (UTG) attiva le misure previste nel PE PROV LOG e nello specifico nel PIANO SISMICO. acquisisce informazioni certe circa l’intensità e l’epicentro del terremoto dal DPC o da altre fonti scientifiche accreditate. raccoglie in maniera sistematica le prime segnalazioni di evento, per comprendere la reale localizzazione ed estensione del fenomeno. in stretto raccordo con le strutture operative provinciali, Provincia e Comuni effettuano le valutazioni di competenza per dimensionare lo scenario. attiva il CCS/SOP/COM. verifica la situazione degli edifici ed opere rilevanti e strategiche. verifica la funzionalità dei sistemi di comunicazione disponendo l’utilizzo di sistemi di comunicazione alternativi. contatta Comuni e si informa circa le iniziative eventualmente intraprese in ambito locale. verifica, tramite i gestori di servizi essenziali, se vi siano stati sul territorio danneggiamenti a infrastrutture, per le quali si rendano necessari interventi urgenti di messa in sicurezza e/o ripristino delle funzionalità. coordinare efficacemente tutte le informazioni pervenute dalle AUTORITA’ LOCALI/ENTI/STRUTTURE OPERATIVE nelle ore successive all’evento sismico. emana provvedimenti straordinari per garantire l’incolumità della popolazione e la salvaguardia dei beni pubblici e privati e dell’ambiente. assume costantemente notizie aggiornate in merito all’evento e prosegue nell’analisi dei dati provenienti dalle reti di monitoraggio sismico. in relazione alla portata dell’evento, mantiene la direzione unitaria dei servizi di emergenza provinciale, coordinandosi con il Dipartimento di Protezione Civile. informa PROVINCIA, REGIONE UOPC e il DPC costantemente circa l’evoluzione dei fenomeni, i danni che si sono verificati e le misure adottate. sentiti anche gli altri enti interessati, definisce di volta in volta il contenuto delle informazioni da divulgare al pubblico attraverso i mass media e dispone la diramazione delle stesse. ente coinvolto nell’azione Pagina 24 di 42 Cap.6 – Modello di intervento da eseguire se necessario Anno 2014 PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE Rischio Sismico acquisisce informazioni certe circa l’intensità e l’epicentro del terremoto dal DPC o da altre fonti scientifiche accreditate. attiva SOR/UCR. si interfaccia con lo STER territorialmente competente, Prefettura e Provincia. raccoglie e invia alla PREFETTURA/PROVINCIA/STER eventuali comunicazioni che possano completare le informazioni sull’evento. contribuisce all’effettuazione del censimento delle segnalazioni di eventi o dei danni sul territorio. attiva la colonna mobile regionale. EMERGENZA Regione Lombardia UO Protezione Civile ente coinvolto nell’azione da eseguire se necessario attiva le procedure interne. contribuisce ad una valutazione tecnica del fenomeno. mantiene un costante aggiornamento, per le informazioni di propria competenza, sull’evoluzione dei fenomeni in corso, in coordinamento con PREFETTURA/PROVINCIA/REGIONE UOPC. contribuisce alla gestione delle attività curando in particolare gli aspetti tecnici di verifica delle strutture coinvolte nell’evento nonché le eventuali implicazioni di carattere idrogeologico provocate dall’evento. predispone in collaborazione con i VVF e la Sovrintendenza Beni architettonici e paesaggistici della Lombardia le verifiche di agibilità degli edifici pubblici e privati condotte da squadre di rilevatori. richiede a REGIONE UOPC, in coordinamento con PREFETTURA/PROVINCIA l’utilizzo dell’elicottero regionale per attività di sorvolo e di monitoraggio delle aree a rischio. invia un proprio rappresentante presso il CCS/COM. EMERGENZA STER – Regione Lombardia stati ALLARME enti coinvolti DPC Prefettura - UTG RL UO PC STER PROVINCIA COMUNI VVF SSUem FFO ASL ARPA Serv. ESSENZIALI azioni ente coinvolto nell’azione Anno 2014 stati ALLARME enti coinvolti DPC Prefettura - UTG RL UO PC STER PROVINCIA COMUNI VVF SSUem FFO ASL ARPA Serv. ESSENZIALI azioni Cap.6 – Modello di intervento da eseguire se necessario Pagina 25 di 42 PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE Rischio Sismico DPC Prefettura - UTG RL UO PC STER PROVINCIA COMUNI VVF SSUem FFO ASL ARPA Serv. ESSENZIALI Provincia attiva le misure previste nel PE PROV LOG e nello specifico nel PIANO SISMICO. concorre alle attività di monitoraggio/ricognizione sul territorio. mantiene un costante raccordo e coordinamento con PREFETTURA/ REGIONE UOPC /STER per le funzioni specificatamente attribuite. informa i settori interessati VIABILITA’/CORPO POLIZIA PROVINCIALE/EDILIZIA disponendo un sopralluogo/intervento sui territori interessati. con il settore VIABILITA’ PROVINCIALE attua le misure e gli interventi necessari per garantire la percorribilità della rete viaria provinciale. dispone l’azione del CORPO POLIZIA PROVINCIALE in accordo con le FFO e le Polizia Locali per il controllo e la regolamentazione dei flussi viari nel territori interessati e servizio di vigilanza. di concerto con la PREFETTURA e gli altri ENTI/STRUTTURE OPERATIVE coinvolti, dispone l’impiego delle proprie risorse e delle OOVPC sul territorio provvedendo alla loro attivazione e coordinamento anche per attività di sorveglianza/ monitoraggio sul territorio. collabora in coordinamento con PREFETTURA/REGIONE UOPC /ENTI LOCALI dell’allestimento e gestione delle aree di ricovero per la popolazione con il coinvolgimento delle organizzazioni di volontariato di protezione civile. si mantiene in contatto e si coordina con AUTORITA’ PC/ENTI/STRUTTURE OPERATIVE operanti nell’emergenza, in particolare con PREFETTURA/REGIONE UOPC. attiva la CMP e il CPE. di concerto con gli altri ENTI, definisce il contenuto dell’informazione da divulgare alla popolazione e i mass media. invia un proprio rappresentante presso il CCS/COM. ente coinvolto nell’azione Pagina 26 di 42 stati EMERGENZA enti coinvolti ALLARME azioni Cap.6 – Modello di intervento da eseguire se necessario Anno 2014 PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE Rischio Sismico attiva le misure previste nel PEC e allerta e mantiene un costante raccordo e coordinamento con tutte le strutture locali di protezione civile. attiva UCL. assumono ogni notizia rilevante al fine di configurare correttamente lo scenario di riferimento. comunica a PREFETTURA/PROVINCIA la situazione a livello locale relativamente ai danneggiamenti agli elementi vulnerabili ed alla situazione generale attivano i primi soccorsi alla popolazione e ne assumono il coordinamento in ambito locale. verifica la disponibilità di tutte le risorse necessarie per la gestione dell’emergenza, richiedendo ulteriori risorse a PREFETTURA/PROVINCIA. verificano la continuità delle comunicazioni e dei servizi essenziali. attiva e dispone l’intervento del gruppo comunale di protezione civile e/o associazioni di protezione civile convenzionate e se necessario chiede alla PROVINCIA un supporto di volontari. attua tutti gli interventi necessari per portare gli eventuali primi soccorsi alla popolazione colpita, adottano ordinanze contingibili ed urgenti ai sensi della normativa vigente. in collaborazione con PREFETTURA/PROVINCIA individuano e predispongono le aree di emergenza per l’accoglienza alla popolazione evacuate e di ammassamento per i soccorritori. attivano la sorveglianza delle aree a rischio, mantenendo costantemente aggiornate tutte le strutture operative locali e PREFETTURA/PROVINCIA. informa PREFETTURA/PROVINCIA costantemente circa l’evoluzione dei fenomeni, i danni che si sono verificati e le misure adottate. in funzione dell’evoluzione dell’evento, provvede ad informare la popolazione e i mass media, in accordo con PREFETTURA/PROVINCIA. invia un proprio rappresentante presso il CCS/COM. DPC Prefettura - UTG RL UO PC STER PROVINCIA COMUNI VVF SSUem FFO ASL ARPA Serv. ESSENZIALI Comuni interessati (Sindaco) stati EMERGENZA enti coinvolti ALLARME azioni ente coinvolto nell’azione Anno 2014 Cap.6 – Modello di intervento da eseguire se necessario Pagina 27 di 42 PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE Rischio Sismico allerta e invia le proprie strutture territoriali per intervento di mezzi e personale per fronteggiare la situazione in atto nelle aree colpite. fornisce e/o acquisisce con continuità le informazioni inerenti l’evoluzione dell’evento sul territorio tale da concorrere anche al corretto “dimensionamento” dell’evento tenendosi in contatto con le altre STRUTTURE OPERATIVE e PREFETTURA/PROVINCIA. contatta le altre SO territoriali delle altre strutture operative per la verifica delle notizie e lo scambio di informazioni. effettua le operazioni di primo intervento e le attività di soccorso tecnico urgente sul luogo dell’evento. assume il coordinamento delle operazioni di soccorso e intervento tecnico urgente. effettua la messa in sicurezza dell’aree colpite individuando e perimetrando le zone rosse. dispone di unità specialistiche da impiegare in eventuali specifiche operazioni di soccorso. chiedono l’interruzione delle linee erogatrici dei servizi essenziali. concorre in collaborazione con lo STER e la Sovrintendenza Beni architettonici e paesaggistici della Lombardia per le verifiche di agibilità degli edifici pubblici e privati condotte da squadre di rilevatori. concorre nell’assistenza e nel supporto alle attività produttive temporaneamente isolate a causa dell’evento. invia un proprio rappresentante presso il CCS/COM. DPC Prefettura - UTG RL UO PC STER PROVINCIA COMUNI VVF SSUem FFO ASL ARPA Serv. ESSENZIALI Vigili del fuoco (VVF) stati EMERGENZA enti coinvolti ALLARME azioni ente coinvolto nell’azione Pagina 28 di 42 Cap.6 – Modello di intervento da eseguire se necessario Anno 2014 PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE Rischio Sismico attiva le procedure interne e le proprie strutture operative. fornisce e/o acquisisce con continuità le informazioni inerenti l’evoluzione dell’evento sul territorio tale da concorrere anche al corretto “dimensionamento” dell’evento tenendosi in contatto con le altre STRUTTURE OPERATIVE e PREFETTURA/PROVINCIA. contatta le altre SO territoriali delle strutture operative per la verifica delle notizie e lo scambio di informazioni. avvia le procedure per l’attivazione delle risorse sanitarie territoriali. coordinamento delle operazioni di soccorso in accordo con le indicazioni dei VVF. installazione PMA. trasporto dei feriti nelle aree idonee e/o nelle strutture ospedaliere secondo quanto previsto dai PEMAF. collabora con ASL per il coordinamento delle attività di pronto soccorso e di assistenza sanitaria. fornisce e/o acquisisce con continuità le informazioni inerenti l’evoluzione dell’evento sul territorio. invia un proprio rappresentante presso il CCS/COM. EMERGENZA Servizio Sanitario Urgenza Emergenza (SSUEm) ente coinvolto nell’azione Anno 2014 stati ALLARME enti coinvolti DPC Prefettura - UTG RL UO PC STER PROVINCIA COMUNI VVF SSUem FFO ASL ARPA Serv. ESSENZIALI azioni Cap.6 – Modello di intervento da eseguire se necessario Pagina 29 di 42 PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE Rischio Sismico allerta le proprie strutture territoriali per intervento di mezzi e personale. in collaborazione con le altre STRUTTURE OPERATIVE e in coordinamento con le AUTORITA’ PC prestano supporto alle attività di soccorso ed effettuano interventi per la salvaguardia della pubblica incolumità. interdizione e controllo degli accessi alle aree di intervento individuate dai VVF e destinate alle attività di soccorso. agevolazione al transito mezzi di soccorso e predisposizione dei cancelli stradali e corridoi riservati sulle stradi di principale accesso alle strutture ospedaliere. scorta mezzi di soccorso. attivazione Nucleo elicottero Carabinieri Orio al Serio. effettuano attività di ordine pubblico e predispongono servizi antisciacallaggio nelle aree evacuate. di concerto con le altre forze gestiscono la viabilità generale nelle aree area colpite. concorrono alle attività di informazione/allertamento della popolazione. concorrono alla realizzazione delle misure di protezione collettiva. inviano un proprio rappresentante presso il CCS/COM. DPC Prefettura - UTG RL UO PC STER PROVINCIA COMUNI VVF SSUem FFO ASL ARPA Serv. ESSENZIALI Forze dell’ordine (FFO) ente coinvolto nell’azione Pagina 30 di 42 stati EMERGENZA enti coinvolti ALLARME azioni Cap.6 – Modello di intervento da eseguire se necessario Anno 2014 PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE Rischio Sismico attiva le procedure interne e le proprie strutture operative. assicura il contatto e la collaborazione con PREFETTURA/PROVINCIA/AUTORITA’ LOCALI/STRUTTURE OPERATIVE. collabora con il Servizio Sanitario Urgenza Emergenza per il coordinamento delle attività di pronto soccorso e di assistenza sanitaria (aspetto medico legali, attivazione medici di assistenza di base e specialistica, pediatri di famiglia, medici di continuità assistenziale, medici di guardia turistica, servizi sociali, case di riposo RSA, strutture ospedaliere, piani maxiaflusso di feriti e pazienti-PEMAF). assicura interventi di sanità pubblica (controlli sulle acque potabili fino al ripristino della rete idrica, disinfezione disinfestazione, controllo degli alimenti e distruzione di quelli avariati, profilassi delle malattie infettive, problematiche sanitarie derivanti da attività produttive aventi impatto ambientale, rischi ambientali e smaltimento rifiuti speciali, igienicità delle abitazioni e idoneità alloggi temporanei, verifica e ripristino delle attività produttive, vigilanza igienico-sanitaria). assicura la distribuzione di farmaci. attività medico-legale di polizia mortuaria connesse al recupero, al trasferimento e alla gestione delle salme. assistenza psicologica e sociale. attività di vigilanza igienico-sanitaria sull’area interessata. supporto alla PREF/AUTORITA’ LOCALI/STRUTTURE OPERATIVE, con proposte di provvedimenti cautelativi a tutela della popolazione (evacuazione, misure protezione, comportamenti da seguire) e provvedimenti ordinativi di carattere igienicosanitario (igiene alimenti, acqua potabile, ricoveri animali). verifica in collaborazione con i COMUNI delle situazioni di disabilità/allettamento/invalidità/pazienti in ADI/dializzati. attività di assistenza popolazione nelle aree di sicurezza/tende (medici reperibili DPM, supporto MCA , assistenti sociali, psicologi ASL). tutela del patrimonio zootecnico/allevamenti locali e interventi di assistenza veterinaria. coordinamento con ARPA per le problematiche in merito a possibili contaminazioni (relativamente a aria o acqua) e quindi alle necessarie attività di rilievi o misurazioni. invia un proprio rappresentante presso il CCS/COM. ente coinvolto nell’azione Anno 2014 EMERGENZA Azienda Sanitaria Locale (ASL) stati ALLARME enti coinvolti DPC Prefettura - UTG RL UO PC STER PROVINCIA COMUNI VVF SSUem FFO ASL ARPA Serv. ESSENZIALI azioni Cap.6 – Modello di intervento da eseguire se necessario Pagina 31 di 42 PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE Rischio Sismico attiva le procedure interne e le proprie strutture operative. assicura il contatto e la collaborazione con PREFETTURA/PROVINCIA/AUTORITA’ LOCALI/STRUTTURE OPERATIVE. assicura il proprio supporto tecnico-scientifico nella valutazione di eventuali criticità ambientali, integrato, qualora necessario, con attività in campo (sopralluogo, campionamento). effettuano verifiche sugli impianti industriali in particolari quelli a rischio di incidente rilevante. invia a PREFETTURA/PROVINCIA/AUTORITA’ LOCALI/STRUTTURE OPERATIVE tutte le informazioni derivanti dallo svolgimento delle attività di specifica competenza (dati meteo, archivi sulle attività produttive comprese quelle a Rischio di Incidente Rilevante, mappatura sorgenti radioattive, analisi specifiche in campo). fornisce supporto tecnico nella predisposizione degli interventi di bonifica ambientale. invia un proprio rappresentante presso il CCS/COM. EMERGENZA Agenzia Regionale di Protezione Ambientale (ARPA) ente coinvolto nell’azione EMERGENZA attivano le procedure interne e le proprie strutture operative. allertano il personale necessario per interventi di manutenzione straordinaria a seguito di eventi che possano interrompere reti di servizi su strutture provinciali o comunali. svolgono attività di monitoraggio delle reti inviando alla PREFETTURA/PROVINCIA/AUTORITA’ LOCALI le informazioni derivanti dall’attività svolta e comunicando danni/soluzioni/tempistiche/ripristino. effettuano interventi tecnici sulle reti dei servizi. adottano modalità operative che assicurino la fruibilità dei servizi e delle infrastrutture in sicurezza, garantendo anche misure di assistenza e pronto intervento. adeguano il livello di informazione verso la clientela. assicurano adeguato livello di comunicazione verso PREFETTURA/PROVINCIA/AUTORITA’ LOCALI. si interfacciano con VVF e AUTORITA’ LOCALI per l’interruzione delle linee erogatrici dei servizi essenziali. invia un proprio rappresentante presso il CCS/COM. stati ALLARME Soggetti erogatori dei servizi essenziali ente coinvolto nell’azione Pagina 32 di 42 da eseguire se necessario enti coinvolti DPC Prefettura - UTG RL UO PC STER PROVINCIA COMUNI VVF SSUem FFO ASL ARPA Serv. ESSENZIALI azioni stati ALLARME enti coinvolti DPC Prefettura - UTG RL UO PC STER PROVINCIA COMUNI VVF SSUem FFO ASL ARPA Serv. ESSENZIALI azioni Cap.6 – Modello di intervento da eseguire se necessario Anno 2014 PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE Rischio Sismico 6.4 Comunicazione degli effetti a livello locale La normativa vigente individua il Sindaco quale autorità locale di protezione civile. Il Sindaco riveste pertanto un ruolo fondamentale nella gestione dell’emergenza a partire dalla fase di allarme fino alla fase di post emergenza. È bene però soffermarsi su quelle che sono le prime fasi dell’emergenza stessa, in quanto l’intero sistema di protezione civile (se coinvolto a livello sovracomunale) per essere attivo nella sua totalità, necessita fisiologicamente di tempistiche non immediate e pertanto il Sindaco si trova a dover gestire la situazione in prima persone e prendere decisioni atte a tutelare la sicurezza della popolazione, ad espletamento delle proprie funzioni. Lo strumento a disposizione delle amministrazioni comuali e a supporto del Sindaco è il Piano di Emergenza Comunale (diventato obbligatorio con la legge 12 luglio 2012, n. 100). Il Sindaco pertanto dovrà attuare quanto contenuto nel piano stesso. Nel caso specifico del rischio sismico la percezione da parte della popolazione di scosse (anche se di lieve entità) generano nella cittadinanza timori e preoccupazioni che inevitabilmente investiranno il Sindaco e che dovrà pertanto essere pronto a gestire. Al fine di poter meglio dimensionare a livello provinciale l’entità dei danni e l’area territoriale interessata da un evento sismico è importante riuscire ad avere informazione relativamente alla situazione locale degli effetti generati dal terremoto, oltre ad avere dati sulle operazioni intraprese dalle amministrazioni comunali stesse. In questo modo sarà possibile indirizzare al meglio le misure di soccorso, intervenendo con maggiore efficacia sulle aree maggiormente colpite e danneggiate. In accordo con la Prefettura, si chiede pertanto ai Sindaci dei comuni interessati da scosse sismiche, sia di lieve che di grave entità, di comunicare con tempestività alla Prefettura stessa le informazioni necessarie e reali sugli effetti locali causati dalla scossa. Nello specifico si chiede che venga data notizia di: - data e ora di rilevamento della/e scossa/e; - percezione avuta dell’intensità della/e scossa/e (bassa, media, alta, altissima); - presenza di danni più o meno significativi a: o servizi essenziali (rete telefonica, elettrica, gas, acqua) o viabilità (provinciale, comunale) o elementi vulnerabili (vedi Allegato 7.1 Check List – verifica danni) - quali azioni siano state intraprese per gestire la situazione (attivazione UCL, enti contattati, organizzazioni di volontariato coinvolte, apertura/verifica aree di emergenza, aziende/imprese già contattate per la gestione dell’emergenza…) - richiesta di eventuale supporto per la risoluzione di specifiche situazione di disagio/pericolo (isolamento case/frazioni, interruzione viabilità causa crollo danneggiamento infrastrutture…) Le informazioni dovranno essere trasmesse con tempestività alla Prefettura attraverso i sistemi di comunicazione ordinari o alternativi. Anno 2014 Cap.6 – Modello di intervento Pagina 33 di 42 PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE Rischio Sismico 6.5 Gestione dell’emergenza gestione SOLIDARIETÀ gestione INFORMAZIONE POPOLAZIONE E MASS MEDIA emissione ORDINANZE INAGIBILITÀ E PUBBLICA SICUREZZA attivazione STRUTTURE DI COMANDO E CONTROLLO verifica AGIBILITÀ EDIFICI censimento DANNI PERSONE, COSE E AMBIENTE allestimento STRUTTURE DI ACCOGLIENZA assistenza SANITARIA, SOCIALE E VETERINARIA attivazione VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE interventi SOCCORSO TECNICO URGENTE verifica STRUTTURE VULNERABILI E STRATEGICHE perimetrazione ZONE ROSSE verifica LIFELINES e RETE MOBILITÀ Pagina 34 di 42 verifica INDUSTRIE A RISCHIO INCIDENTE RILEVANTE Cap.6 – Modello di intervento Anno 2014 PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE Rischio Sismico 7. ALLEGATI 7.1 Allegato – Check List – verifica danni 7.2 Allegato – Riferimenti utili 7.3 Allegato – Sigle Anno 2014 Cap.7 - Allegati Pagina 35 di 42 PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE Rischio Sismico 7.1 Allegato Check List – verifica danni AMBITI CHECK Elementi vulnerabili da verificare in caso di evento sismico. ELEMENTI pubblica amministrazione SEDI STATALI SEDI REGIONALI SEDI PROVINCIALI SEDI COMUNITA' MONTANE SEDI CONSORZI UNIONI COMUNI MUNICIPI forze ordine sicurezza CASERME CARABINIERI CASERME VVF CORPO FORESTALE STATO FORZE ARMATE FORZE POLIZIA POLIZIE LOCALI CARCERI strutture sanitarie / socio assistenziali OSPEDALI PRONTO SOCCORSI CENTRALI OPERATIVE 118 AMBULATORI CASE DI RIPOSO CASE DI CURA CENTRI ANZIANI CENTRI SOCIALI SEDI ASL ORFANOTROFI strutture scolastiche ISTITUTI SCOLASTICI ASILI NIDO SCUOLE MATERNE SCUOLE ELEMENTARI SCUOLE MEDIE SCUOLE SUPERIORI CENTRI DI FORMAZIONE SCUOLE PRIVATE UNIVERSITA' strutture religiose CHIESE CONVENTI CENTRI RELIGIOSI ORATORI Pagina 36 di 42 Cap.7 - Allegati NOTE Anno 2014 AMBITI CHECK PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE Rischio Sismico ELEMENTI grandi strutture CENTRI POLIFUNZIONALI CENTRI COMMERCIALI CAPANNONI ALBERGHI/ STRUTTURE RICETTIVE IMPIANTI SPORTIVI strutture ricreative CINEMA/TEATRI MUSEI BIBLIOTECHE sedi varie SEDI PROTEZIONE CIVILE SEDI ASSOCIAZIONI POSTE spazi aperti MERCATI APERTI PARCHEGGI ambiente OPERE DI REGIME IDRAULICA CORSI D'ACQUA viabilità/infrastrutture STRADE PROVINCIALI STRADE STATALI AUTOSTRADE GALLERIE PONTI VIADOTTI ELETTRODOTTI GASDOTTI OLEODOTTI SOTTOPASSI CAVALCAVIE SVINCOLI STRATEGICI PASSAGGI LIVELLO LINEE FERROVIARIE AEROPORTI ELIPORTI TRAMVIE STAZIONI FERROVIARIE/BUS STRUTTURE DI TELECOMUNICAZIONE DIGHE CENTRALI ELETTRICHE DISCARICHE INCENERITORI ACQUEDOTTI POZZI DEPURATORI siti industriali INDUSTRIE A RISCHIO INCIDENTE RILEVANTE INDUSTRIE IMPORTANTI AZIENDE DI SUPPORTO Anno 2014 Cap.7 - Allegati NOTE Pagina 37 di 42 PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE Rischio Sismico 7.2 Allegato Riferimenti utili PIANIFICAZIONE PROVINCIALE DI EMERGENZA Linee Operative Generali (2012) Rischio Sismico (2005) www.provincia.bergamo.it/protezionecivile/ (sezione Pianificazione di Emergenza: testi e cartografie) http://siter.provincia.bergamo.it/sitera2/ot/home/Interattiva.asp?Raggruppa=3 (webgis) MONITORAGGIO IN TEMPO REALE DEI TERREMOTI Siti internet Istituto Nazione di Geofisica e Vulcanologia (INGV): http://terremoti.ingv.it/it/ Centro Sismologia Euro mediterraneo http://www.emsc-csem.org/#2 Social Network Facebook: https://www.facebook.com/pages/INGVterremoti/436853586390357 - autorizzato da istituto INGV Twetter : https://twitter.com/INGVterremoti - autorizzato da istituto INGV App per smartphone (gratuite) INGVterremoti (iOS, WhindowsPhone) - autorizzata da istituto INGV Terremoto (iOS) Hai Sentito il Terremoto? 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(Android) Terremoti Italia (Android) Pagina 38 di 42 Cap.7 - Allegati Anno 2014 PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE Rischio Sismico 7.3 Allegato Sigle ADI assistenza domiciliare integrata AIPO agenzia interregionale fiume Po ARI associazione radioamatori italiani ARPA agenzia regionale per la protezione ambiente ASL azienda sanitaria locale BURL bollettino ufficiale regione lombardia CC carabinieri CCS centro coordinamento soccorsi CFS corpo forestale stato CM comunità montana CMN colonna mobile nazionale CMP colonna mobile provinciale CMR colonna mobile regionale CNSAS corpo nazionale soccorso alpino e speleologico CO centro operativo COC centro operativo comunale COM centro operativo misto CP consiglio provinciale CPE centro polifunzionale di emergenza CPP corpo polizia provinciale CRI croce rossa italiana DDUO decreto dirigente unità organizzativa DGP delibera giunta provinciale DGR delibera giunta regionale DICOMAC direzione comando e controllo DLgs decreto legislativo DM decreto ministeriale DPC dipartimento protezione civile DPCM decreto del presidente del consiglio dei ministri DPM dipartimento prevenzione medico FA forze armate FFO forze dell’ordine GF guardia finanza Anno 2014 Cap.7 - Allegati Pagina 39 di 42 PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE Rischio Sismico INGV istituto nazionale di geofisica e vulcanologia L legge LR legge regionale MCA medici di continuità assistenziale NAZ nazionale OOVPC organizzazioni di volontariato di protezione civile OPCM ordinanza del presidente del consiglio dei ministri PCM presidente coniglio dei ministri PE PROV LOG piano emergenza provinciale linee operative generali PEC piano emergenza comunale PEMAF piano emergenza massiccio afflusso di feriti PC protezione civile PL polizia locale PMA posto medico avanzato PREF prefettura PS polizia di stato RL regione lombardia RSA residenza sanitaria assistenziale SOP sala operativa prefettura / provincia SOR sala operativa regionale SSN servizio sanitario nazionale SSUEm servizio sanitario urgenza emergenza STER sede territoriale regionale UCL unità crisi locale UCR unità crisi regionale UO unità organizzativa UOPC unità organizzativa protezione civile UTG ufficio territoriale di governo VVF vigili fuoco Pagina 40 di 42 Cap.7 - Allegati Anno 2014 PIANO DI EMERGENZA PROVINCIALE Rischio Sismico Anno 2014 Pagina 41 di 42
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