Teorema di Banach–Kuratowski Cominciamo con una notazione: se S = (n1 , n2 , . . . ) e T = (k1 , k2 , . . . ) sono due successioni di interi strettamente positivi, scriveremo S T se, per ogni i, ni ≤ ki . Quando questa propriet`a non `e verificata scriveremo S T . Lemma 0.1. Esiste un insieme F che ha la cardinalit`a del continuo, i cui punti sono successioni di interi positivi, e tale ognisuccessio che, per ne S (anche non appartenente ad F ) l’insieme T ∈ F T S `e al pi` u numerabile. Dimostrazione. Consideriamo l’insieme delle successioni di interi positivi (che ha cardinalit`a del continuo) e ordiniamo i suoi elementi S0 , S1 , .., Sa , .. a < ω1 (dove ω1 `e il primo ordinale non numerabile). Presa una successione T1 , T2 , . . . si pu`o costruire una nuova successione S tale che S Tn ∀n . Per ogni ordinale a < ω1 scegliamo ξa tale che, se b < a, Sξa Sb e Sξa 6= Sξb . L’insieme F `e l’insieme delle successioni Sξa , a < ω1 che ha la cardinalit`a del continuo. L’insieme F ha la propriet` a voluta poich´e, se Sξa Sb necessariamente a ≤ b (quindi T ∈ F T Sb `e al pi` u numerabile). Lemma 0.2. Sia E un insieme con la cardinalit`a del continuo: si pu`o decomporre E = A11 ∪ A12 ∪ . . . E = A21 ∪ A22 ∪ . . . ............ E = Ai1 ∪ Ai2 ∪ . . . dove, per ogni i, Ai1 , Ai2 , . . . `e una partizione di E e, presa una qualunque successione di interi positivi k1 , k2 , . . . +∞ \ Ai1 ∪ Ai2 ∪ · · · ∪ Aiki i=1 `e al pi` u numerabile. Dimostrazione. Stabiliamo una corrispondenza biunivoca x ↔ Tx tra i punti di E ed i punti di F : scriviamo Tx = nx1 , nx2 , . . . . Definiamo gli insiemi Aik in questo modo: x ∈ Aik se nxi = k . In questo modo gli insiemi Ai1 , Ai2 , . . . formano effettivamente una partizione di E. 1 Notiamo ancora che x ∈ Ai1 ∪ · · · ∪ Aiki se nxi ≤ ki , quindi posto S = k1 , k2 , . . . +∞ \ Ai1 ∪ Ai2 ∪ · · · ∪ Aiki = x ∈ E Tx S i=1 `e al pi` u numerabile. Teorema 0.3 (Banach-Kuratowski). Sia E un insieme con la cardinalit`a del continuo: non pu`o esistere una probabilit`a diffusa m definita su tutti i sottinsiemi di E. Dimostrazione. Supponiamo l’esistenza di questa m e proviamo che si arriva a un assurdo. Per ogni i ≥ 1 , esiste ki tale che, posto Ri = Aiki +1 ∪ Aiki +2 ∪ Aiki +3 ∪ . . . si abbia m(Ri ) ≤ 2−(i+1) . c S S +∞ i +∞ i R ≥ 1/2 . ≤ 1/2 e di conseguenza m R Dunque m i=1 i=1 Questo per`o `e impossibile poich´e +∞ [ i=1 R i c = +∞ \ Ai1 ∪ Ai2 ∪ · · · ∪ Aiki i=1 `e al pi` u numerabile. 2
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