Anno 7, Numero 2 - Giugno 2014 Manufatti artistici creati durante le ore di laboratorio di ceramica alla secondaria “Vivaldi” In questo numero Editoriale Cosa dicono di te… Flash di un anno Un arcobaleno di sensazioni Ricifò che musica Potenziamento dell’educazione fisica Progetto promozione lettura Classi prime Don Bosco Mangiare bene da piccoli Classi terze alla Butterfly Arc Conosciamo i cereali Progetto Etra Kids creative lab Flash book mob Tutti artisti Tra riti, profumi e amuleti Uno più uno uguale due.. Navigando in quel di Padova Native english speaker...what is it?! L’orto a scuola Genitori in cucina Filastrocche Dante Escursione al “Roccolo Bonato” La 3B si improvvisa giornalista 2 3 4 6 8 9 10 11 12 14 15 16 18 19 20 22 24 25 26 28 29 30 31 32 34 Biblioteca scolastica multimediale Incontri della stagione culturale Recensione sullo spettacolo Faceless Michele Maran professione video reporter Per conoscerci meglio La memoria, le radici del ricordo Impressioni e emozioni tra neve e Asiago Ripensando alla settimana bianca Visita a Possagno Una caccia al tesoro alla scoperta guidata di Villa Vescovi Diario di una gita..ecosostenibile! Gita a Salisburgo Concorso AVIS 2014 Confindustria Due ore da sordi Viaggio tra bisogni, emozioni.. Cosa faremo senza il Web Crescere o non crescere? Il carcere entra a scuola AsQuolaconnoi Affettività Soddisfazioni degli ex-alunni Redazione: Istituto Comprensivo Statale di Montegrotto Terme via Claudiana, 5 - tel. 049793487 - 0498911673, fax 049793420 e-mail: [email protected] Direttore responsabile: Federica Silvoni; Coordinamento: Ennio Pepato Realizzazione grafica, impaginazione e revisione testi: prof.sse Lucia Bergamo e Chiara Ievolella In copertina: “foto lavori in ceramica” a cura di Nausica Scarparo Punto e a capo è distribuito gratuitamente alle famiglie, al personale scolastico, agli enti e alle agenzie educative del territorio. 38 40 41 42 45 44 46 48 52 53 54 57 58 59 60 62 64 65 66 68 70 72 Editoriale ni di Montegrotto e Torreglia per la collaborazione sempre aperta e franca: è lavorando assieme che cerchiamo di dare più risposte alle esigenze dei cittadini e ai nostri alunni. Carissimi bambini, ragazzi e famiglie, siamo al termine di quest’anno scolastico ricco, ancora una volta di esperienze meravigliose che verranno illustrate in questo notiziario. E’ bello vedere l’entusiasmo, l’impegno e la motivazione ad imparare nei vostri momenti quotidiani e al tempo stesso straordinari. E’ sempre illuminante ritrovare un Piano dell’Offerta formativa analizzato sui documenti divenire vivo e intenso perché unico per ogni singolo alunno che ne usufruisce. E come vedete dalla pagina a fianco un grazie speciale va al nostro SuperEnnio è uomo dalla grande sensibilità, dalla dedizione impagabile, dall’energia instancabile, con un senso profondo della Scuola, quella vera dell’attenzione all’altro e della volontà di non lasciare indietro nessuno, e dello Stato, dello Stato al servizio del cittadino. Non preoccupatevi, sarà con noi per arbitrare ancora qualche partita e per molte passeggiate con il suo amore per i ragazzi, un po’ più libero dalle carte dell’Ufficio. Desidero ringraziare per questo tutto il personale docente, i collaboratori scolastici, il personale amministrativo perché è proprio grazie alla loro grande dedizione e alla professionalità che questi risultati sono possibili. Vi auguro una buona estate, ricca di momenti di pienezza con la famiglia, con voi stessi e del tempo speciale del rallentare l’impegno scolastico. Un grazie di cuore a tutti i genitori, ai Comitati formati e a quelli che collaborano nel silenzio ma con molta solerzia: questa scuola è un bene di tutti anche grazie a voi. Un caro saluto dalla Dirigente scolastica. Federica Silvoni Grazie anche alle AmministrazioPunto e a capo 2 Scuola dell’Infanzia ARCOBALENO COSA DICONO DI TE... I PENSIERI DEI BAMBINI Quando giunge inaspettatamente alla scuola dell’infanzia, travolge i bambini in un coinvolgimento tale che tutti, acclamandolo a gran voce, si lasciano trascinare da un entusiasmo irrefrenabile. Il motivo è che il maestro Ennio tra i bambini ci sta proprio bene e non esita a scherzare e giocare con loro. “Che bei momenti!”. . . . direbbe qualcuno; la parte più piacevole rimane alle insegnanti che a malincuore, si fa per dire, devono placare gli animi “accesi”. Non c’è problema, ci sono abituate. • Mi piacerebbe che il maestro Ennio lavorasse qua, gli voglio tanto bene. • Ci fa fare tante capriole. • Gli voglio bene perché ci abbraccia. • Lui mi viene sempre a salutare nella sezione gialla. • Mi fa volare in alto e mi fa fare le capriole. • E’ buono, gentile e simpatico. • Viene a farci visita perché viene a dire una cosa importante alle maestre. • Deve lavorare tanto in ufficio. • Lavora con il computer e stampa i fogli. Grazie Ennio! 3 Punto e a capo Scuola dell’Infanzia ARCOBALENO FLASH DI UN ANNO Ripercorriamo insieme, con un pizzico di nostalgia, i momenti più significativi di quest’anno scolastico, giunto ormai quasi al termine. Festa di Natale (Dicembre 2013) Attraverso il racconto “Sogno di neve” abbiamo privilegiato il personaggio di Babbo Natale magistralmente interpretato dal maestro Ennio, accompagnato dai nostri “coreografici” bambini. Festa di Carnevale - Spettacolo genitori attori (Febbraio 2014) Mamma e papà ai tempi dell’asilo. . . monelli ancor più di noi. Stagione culturale - “Storie dolci…storie piccine” (Marzo 2014) C’era una volta il raccontastorie. . . . un allegro girotondo di racconti brevi, divertenti filastrocche, fiabe e leggende, con l’utilizzo di diverse tecniche teatrali. Punto e a capo 4 Scuola dell’Infanzia ARCOBALENO Uscita didattica - Passeggiata a Villa Draghi (Aprile 2014) Conoscenza del territorio . . . accompagnati dal nonno Giancarlo andando alla scoperta della flora, risvegliata dalla primavera. Uscita alla Biblioteca civica di Montegrotto (Aprile) Letture animate per affrontare con coraggio la paura e un laboratorio per la realizzazione del barometro delle emo- E ancora . . . . . . ▪ Progetto trasportACI sicuri (Maggio) ▪ Intervento didattico presso la scuola della Dottoressa Zurlo promosso dall’A.C.I. ▪ Fattoria didattica Giarin - Cartura (Maggio) ▪ Intervento dell’educatrici presso la scuola e successiva visita alla fattoria con i bambini. ▪ Continuità con i piccoli del nido e i grandi della scuola primaria (Giugno) ▪ Saggio di attività motoria e saluto ai grandi (Giugno) Insegnante Rosanna Celli, 5 Punto e a capo Scuola dell’Infanzia ARCOBALENO UN ARCOBALENO DI SENSAZIONI Il tema centrale della progettazione del II quadrimestre sono stati i cinque sensi e le relative percezioni gustative, olfattive, tattili, uditive e visive che hanno attribuito una connotazione più organizzata e scientifica ad esperienze abitualmente proposte a questa età. Per sostituire la definizione generica di cibi buoni/non buoni, i bambini hanno provato a differenziare i vari sapori, chiedendo il bis durante l’assaggio di dolci e salatini, rifiutando invece e facendo smorfie con limone e bevande amare. Oltre alla sempre gradita pizza, abbiamo apprezzato alcuni cibi tipici (datteri, uva passa cilena, chapati, pane tradizionale indiano) offerti da genitori originari di altri paesi. Con i fiori di vaniglia e di zafferano che arricchiscono le pietanze di colore, profumo e gusto ci siamo soffermati ad annusare spezie, fiori, erbe aromatiche; puzze d’aglio e cipolla comprese! Ispirati dal delicato profumo di una pianta che fiorisce a primavera i bambini di cinque anni hanno preparato un alberello bonsai di glicine, simbolo dell’amicizia, da regalare agli altri compagni. Per stimolare l’osservazione delle caratteristiche tattili dell’ambiente circostante, tutti i bambini sono stati coinvolti in divertenti percorsi finalizzati a sperimentare con le mani, con i piedi, ad occhi chiusi, le varie sensazioni di Punto e a capo morbidezza, temperatura, ruvidezza … toccando numerosi materiali. I piccoli di tre anni in particolare si sono immersi nel mondo sonoro, usando semplici strumenti (campanelli, sonagli, nacchere, tamburelli) che sono i personaggi del racconto popolare “La topolina civettuola“, in cui la protagonista è una campanella ingentilita da un grazioso nastrino azzurro. Grazie alla collaborazione della famiglia di un’alunna, abbiamo seguito una coloratissima e suggestiva festa indiana: una girandola di costumi cangianti, danze insolite, musiche originali e trascinanti; i grandi hanno poi rappresentato con la pittura le immagini e i suoni del video. E per riservare un po’ di spazio a situazioni di tranquillità e silenzio, momenti del tutto eccezionali nelle nostre sezioni, è stata presentata anche una melodia lenta, calma e rilassante che i bambini (e gli adulti) sembrano aver accolto molto volentieri! Annamaria Reginato 6 Scuola dell’Infanzia ARCOBALENO 7 Punto e a capo Scuola Primaria DON BOSCO RICIFÒ: CHE MUSICA!!! Anche quest’anno, la scuola Don Bosco ha inoltrato varie richieste, nell’ambito del Progetto Attivamente, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, e ancora una volta siamo stati selezionati per un’attività davvero particolare: lo spettacolo “ Ricifò”. L’obiettivo era quello di sensibilizzare i bambini alle tematiche del riuso e del riciclo. Ecco allora che, lunedì 17 febbraio, tre valorosi artisti, presso il Teatro “La Perla” di Torreglia, hanno cercato di stimolare la creatività degli alunni e di educare alla Musica in modo diverso e divertente, attraverso il coordinamento di movimenti corporei e suoni. Il Laboratorio-spettacolo è stato davvero entusiasmante, ricco di fantasia e ritmo. Nella performance, durata poco più di un’ora e alla quale hanno assistito tutte le classi della “Don Bosco” e le classi prime e seconde di tutte le altre Scuole Punto e a capo Primarie dell’Istituto Comprensivo, sono stati suonati strumenti costruiti con materiale di riciclo: tubi rossi di plastica, bottiglie, piastrelle da rivestimento, taniche, secchi… assemblati anche con l’aiuto dei bambini. In questo modo, questi ultimi, sono entrati a far parte dello spettacolo nel ruolo di “musicisti-ospiti” utilizzando anche il proprio corpo come strumento per fare musica. L’iniziativa mirava alla Responsabilità Ambientale. Una volta tornati in aula, i bambini hanno continuato a cantare e a usare il corpo per creare ritmi semplici ma pieni di gioia ed espressività. Caterina Golluccio 8 Scuola Primaria DON BOSCO POTENZIAMENTO DELL'EDUCAZIONE FISICA NELLA SCUOLA PRIMARIA: PROGETTO “PIÙ SPORT A SCUOLA” Anche quest'anno, seppur in ritardo e nonostante i "tagli", ha avuto inizio il progetto nazionale di "Potenziamento dell'educazione fisica nella scuola primaria", finanziato dal CONI e dal MIUR. Con gioia, tutti gli alunni del plesso Don Bosco hanno la possibilità di svolgere, guidati dal nostro ormai affezionato esperto Davide, un'ora settimanale aggiuntiva di educazione motoria. È un'esperienza che a Torreglia viviamo già da alcuni anni e che mira ad offrire agli alunni un bagaglio di esperienze motorie sempre più vasto. L'obiettivo è quello di favorire l'acquisizione di corretti stili di vita e di una sana e permanente educazione sportiva, nella consapevolezza che l'educazione motoria riveste una grande importanza ai fini della formazione integrale della persona. 9 Punto e a capo Scuola Primaria DON BOSCO PROGETTO PROMOZIONE LETTURA Sfidando la pioggia, il giorno 28 aprile, i piccoli lettori in erba, si sono avviati verso la Biblioteca Comunale di Torreglia, dove ad attenderli hanno trovato la maestra Simonetta, la bibliotecaria Fiorella e la creativa Debora, per svolgere l’attività di Promozione Lettura. Accattivante la storia di Lupo Cattivo, il quale con l’allegra banda dei suoi amici, ci ha accompagnati alla scoperta di qualità inaspettate: lupo cattivo in realtà è buono, biscia velenosa che è benefica, porcello puzzolente che profuma di dopobarba, coniglio pauroso che è animato da un coraggio da leone e gazza ladra che, invece, restituisce la refurtiva. Dopo l’ascolto attento e coinvolgente della storia, raccontata abilmente dalla maestra Simonetta, i piccoli, guidati da Debora, che ha messo a disposizione la sua eccelPunto e a capo lente abilità creativa, sono stati invitati a costruire le loro casette, personalizzandole con le proprie qualità. Il risultato è stato davvero sorprendente! Stimolati da questa storia interessante, i lettori in erba saranno sicuramente invogliati a frequentare più assiduamente la Biblioteca e potranno diventare lettori sempre più esperti. Grazie a Simonetta, a Debora e so- 10 RA Scuola Primaria DON BOSCO CLASSI PRIME “Don Bosco” prattutto alla Bibliotecaria Fiorella sempre attenta e disponibile. Grazie anche all’Amministrazione Comunale che continua a finanziare le attività del Progetto Promozione Lettura; infatti, anche tutte le altre classi della scuola “Don Bosco”, nei primi giorni di maggio, porteranno a termine i loro percorsi, che culmineranno nella Festa della Biblioteca prevista per l’11 maggio, durante la quale saranno esposti i prodotti finali ed è prevista anche una performance delle classi quinte. Classi prime 11 Punto e a capo Scuola Primaria DON BOSCO MANGIARE BENE DA PICCOLI... Nella scuola Primaria “Don Bosco” l’attenzione all’Educazione Alimentare è oramai un percorso consolidato. Negli anni si è cercato di porre sempre maggiore attenzione al problema, considerato una delle emergenze sociali cui far fronte, nel tentativo di EDUCARE i nostri bambini ad un’ALIMENTAZIONE SANA e CORRETTA. Lo abbiamo fatto attraverso le seguenti iniziative: LA SETTIMANA DELLA MERENDA CONSAPEVOLE che si avvale del contributo della Despar. Nella settimana dal 24 al 29 marzo ai bambini è stata offerta la merenda, proponendo, nei vari giorni e alternandoli: frutta, pane e marmellata, pane con uvetta e pane con olive. Alcuni genitori, come ogni anno, sono Punto e a capo stati parte attiva dell’iniziativa, collaborando nella distribuzione delle merende. Un particolare ringraziamento va all’insostituibile vicario Ennio Pepato per il coordinamento efficientissimo e al suo braccio destro Gianni. 12 .. Scuola Primaria DON BOSCO ... PER STARE MEGLIO DA GRANDI IL PROGRAMMA “FRUTTA NELLE SCUOLE, realizzato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari in sinergia con Regioni e Province Autonome e nella piena condivisione con i Ministeri dell’Istruzione, della Salute e delle Politiche Sociali. Tra le varie finalità che si propone il Programma, ricordiamo quelle di: • incentivare il consumo di frutta e verdura tra i bambini compresi tra i sei e gli undici anni di età; • offrire ai bambini occasioni per conoscere e “verificare concretamente” prodotti naturali diversi, quali opzioni di scelta alternativa, per potersi orientare fra le continue pressioni della pubblicità e sviluppare una capacità di scelta consapevole. Seppur in notevole ritardo rispetto agli anni precedenti, finalmente, anche quest’anno è partito il Progetto. Con una novità: al programma hanno aderito, oltre alla Don Bosco, anche altri due plessi dell'istituto, le scuole prima- rie Nievo e Don Milani. A completamento dell’iniziativa, che prevede distribuzione di frutta nei plessi aderenti all’iniziativa, vengono offerte anche uscite didattiche presso una Fattoria, nel nostro caso, presso LA CORTE di AUGUSTO SALVAN, fattoria didattica che si trova a Villa Estense. E allora… BUONA FRUTTA A TUTTI!! E ricordate di mangiare sano!! 13 Punto e a capo Scuola Primaria DON BOSCO Classi terze alla Butterfly Arc Lunedì 14 aprile noi ragazzi delle classi terze della Scuola Primaria “Don Bosco” di Torreglia abbiamo visitato la Butterfly Arc, cioè la Casa delle Farfalle, a Montegrotto Terme. E’ una visita d’istruzione che rientra nel progetto “Conosci il tuo territorio”. Siamo subito stati accolti da due simpatiche caprette: una nera, più tranquilla, e una bianca più agitata, che si metteva in mostra davanti al pubblico degli scolari. Si alzava addirittura su due zampe per afferrare le foglie degli alberi e fare colazione! All’interno della serra sembravamo tutti “impazziti” dall’entusiasmo nel seguire Punto e a capo il volo delle farfalle tropicali e molti di noi venivano scambiati per fiori: infatti le farfalle si appoggiavano sulle mani o sulle teste…. Abbiamo visto vari insetti e rettili tra i quali un’iguana, lontana discendente dei famosi dinosauri. Infine abbiamo svolto un laboratorio per costruire una maschera da insetto: ci riconoscete in questa foto? E’ stato bello per una volta entrare in questo micro-mega-mondo animale! Le classi terze 14 Scuola Primaria DON MILANI Conosciamo i cereali Giovedì 6 marzo noi alunni di classe IV abbiamo partecipo a un labo- Ecco alcune associazioni che abbiamo fatto: avena pappamolla (perché si usa ratorio riguardante alla conoscenza, le per il porridge) proprietà e l’utilizzo dei cereali. L’attività è stata condotta da un’esperta di no- miglio forzuto me Chiara. All’inizio ci ha disposti in cer- orzo rinfrescante chio e abbiamo parlato del significato quinoa altissima dei nostri nomi. Poi abbiamo ricevuto segale ostinata dei cartellini che rappresentavano i vari mais duro tipi di cereali e quattro jolly (piramide, kamut antico cereali integrali, cereali raffinati, fibre). grano saraceno montanaro… Ad ogni cereale abbiamo abbinato un Alla fine abbiamo giocato a aggettivo riferito al suo nome e alle sue caratteristiche. “memory del sorriso” e abbiamo conosciuto alcuni tipi di riso (riso nero, riso rosso, riso integrale, riso parboiled, riso Vialone nano, riso di Vercelli). Questa attività ci ha permesso di conoscere in modo divertente nuovi alimenti e di inserirli nella nostra dieta. Classe IV 15 Punto e a capo Scuola Primaria DON MILANI PROGETTO ETRA RECUPERIAMO IL RISPETTO Quest'anno noi alunni della scuola Don Milani di Turri a Montegrotto abbiamo cercato di impegnarci per sensibilizzare ancora di più noi e gli altri ed avere un comportamento ecologicamente rispettoso nei confronti delle risorse naturali, del territorio e dell'ecosistema tutto. In particolar modo, per imparare a rispettare l'ambiente, abbiamo aderito al progetto ETRA, che riguarda il riciclaggio dei rifiuti. Abbiamo visitato la discarica di Campodarsego, partecipato a dei laboratori imparando a riutilizzare e riciclare la carta, abbiamo anche svolto attività ludiche in palestra riferite alla raccolta differenziata. Come conclusione di questo percorso abbiamo aderito ad un concorso che prevedeva la realizzazione di un poster e di un plastico. La classe quinta ne ha realizzato uno con un grande orologio. Il quadrante rappresentava la Terra all'interno del quale vi era scritto "È ORA, RICICLO NON RIFIUTO". Punto e a capo La classe quarta con la collaborazione di un genitore che, insieme alle insegnanti, ci ha guidato nell'attività, ha costruito un plastico utilizzando materiale di recupero. In esso abbiamo realizzato un territorio suddiviso in due realtà: SPLENDIDOPOLI che è un quartiere in cui gli abitanti amano il nostro pianeta, aderiscono alla raccolta differenziata ed utilizzano mezzi di trasporto ecologici oppure fonti energetiche che rispettano le aree verdi del quartiere; SPORCOLANDIA invece è un quartiere in cui gli abitanti non pensano al futuro del pianeta e lo inquinano, dove abbandonano i rifiuti nelle strade o non utilizzano correttamente i cassonetti "MULTIMATERIALE", usano esclusivamente mezzi di trasporto inquinanti o cementificano l'intero territorio. L'invito che vogliamo fare a tutti con il nostro lavoro è quello di porsi la domanda: "Da quale parte voglio vivere?". Scuola primaria “Don Milani” 16 Scuola Primaria DON MILANI ...VERSO L’AMBIENTE 17 Punto e a capo Scuola Primaria DON MILANI KIDS CREATIVE LAB: Noi, piccoli....grandi... artisti al museo Noi alunni della scuola primaria Don Milani abbiamo vissuto un'esperienza molto speciale. Abbiamo realizzato dei mosaici che sono stati assemblati insieme a quelli di altri bambini italiani per costituire un'unica, grande installazione collettiva che è stata esposta alla COLLEZIONE PEGGY GUGGENHEIM di Venezia. 1800 scuole, 12000 classi e 300000 bambini!!!!! Tutti insieme, da tutte le regioni d'Italia, da Nord a Sud! E' stata davvero una giornata fantastica … le nostre opere esposte accanto a quelle di artisti come Picasso, Chagalle, Magritte, Kandinsky, Mirò, Punto e a capo Dalì... Non ci sembrava vero! Scuola primaria “Don Milani” 18 Scuola Primaria NIEVO FLASH BOOK MOB Anche quest'anno gli alunni e gli insegnanti della scuola Nievo il 23 aprile (giornata mondiale del libro) hanno partecipato al FLASH BOOK MOB portando in piazza Municipio il loro libro preferito e leggendolo ad alta voce per tre minuti. Durante la passeggiata per arrivare al Municipio i bambini hanno consegnato ai passanti dei bigliettini colorati su cui avevano scritto lo slogan della manifestazione: "I LIBRI SONO COME LA MENTE, FUNZIONANO SOLO SE LI APRI." Insegnante Erica Ferasin, . 19 Punto e a capo Scuola Primaria Nievo TUTTI ARTISTI!!! Noi alunni delle classi 4^A e 4^B della scuola Nievo, abbiamo partecipato alla seconda edizione del progetto educativo “Kids Creative Lab” proposto da Collezione Peggy Guggenheim, Trend Group e OVS. Abbiamo realizzato due grandi mosaici, formati da tessere prodotte con vetro riciclato. Pensate che a questa edizione hanno partecipato la bellezza di 300.000 bambini italiani - 12.000 classi - 2000 scuole! Il Kit d’artista è stato assegnato alle varie regioni d’Italia in base alle tonalità degli elementi naturali e paesaggistici che le caratterizzano; noi abbiamo lavorato con tessere azzurre e blu. I nostri capolavori ora fanno parte di una grande installazione collettiva esposta dal 25 aprile al 4 maggio 2014 pres- Punto e a capo so la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, uno dei più importanti musei in Italia. Andate a visitarlo!!! Oppure collegatevi al sito kidscreativelab.ovs.it per vedere l’opera finale e tutte le sue fasi di attuazione. Qui vedete noi al lavoro. Classi quarte A e B 20 Scuola Primaria Nievo 21 Punto e a capo Scuola Primaria NIEVO TRA RITI, PROFUNI E AMULETI...IL MONDO DELL’ANTICO EGITTO Gli alunni delle classi 4^A e 4^B della scuola Nievo hanno partecipato alle iniziative proposte dal Comune di Padova nel Progetto “Impara il Museo”. Hanno scelto di seguire l’itinerario di ca di significati. Un’esperienza che difficilmente dimenticheranno. Classi quarte archeologia “Il mondo dell’antico Egitto” e oltre alla tradizionale visita alle sale egizie, dove hanno potuto arricchire le loro conoscenze storiche, hanno seguito il laboratorio “La mummia e i suoi segreti”. Tra fasce, unguenti e amuleti, si sono trasformati per un giorno in sacerdoti, dei, imbalsamatori. Ciò ha permesso ai ragazzi di fare un’esperienza emozionante, coinvolgente e ricPunto e a capo 22 Scuola Primaria NIEVO 23 Punto e a capo Scuola Primaria RUZZANTE UNO PIU' UNO UGUALE DUE...OPPURE TRE?? PICCOLI EINSTEIN CRESCONO...... Nell'ormai lontano Novembre 2013, anche le classi quarte e quinte della scuola Ruzzante sono state invitate a partecipare ai “Giochi matematici d'Autunno” organizzati dall'associazione Pristem dell’Università Bocconi di Milano e coordinati, per il nostro Istituto, dalle professoresse Ievolella Chiara e Stefani Carla, alle quali va il nostro sincero grazie per il lavoro svolto. Un nutrito gruppo di ragazzi e ragazze delle quattro classi della nostra scuola hanno aderito alla richiesta e si è cimentato nelle prove. All'inizio chiedevano spesso se si conoscevano i risultati della gara, poi,man mano che il tempo passava, le richieste si facevano casuali e quasi quasi se ne stavano dimenticando quando...ecco la tanto attesa notizia: martedì 29 Aprile avremmo avuto la visita della professoressa Ievolella che avrebbe annunciato l'ordine d'arrivo!!! I ragazzi eravamo tutti impazienti e Premiati scuola Nievo Punto e a capo Premiati scuola Ruzzante quando finalmente si sono seduti nell'atrio nuovo della scuola, l'emozione e la suspense erano alle stelle!!! Abbiamo saputo che su 141 iscritti dell'Istituto, ben 58 adesioni erano della Ruzzante, dato che indica come l'iniziativa riscontri successo e poi sono iniziate le premiazioni: ad ogni nome un urlo di gioia si alzava dal folto gruppo e tutti applaudivano, amici di classe e compagni di classi diverse, premiati ed esclusi dal podio: questo è e deve essere lo spirito di tali competizioni!!! Un SUPER BRAVI a tutti coloro che si sono così ben piazzati, ma anche a quanti hanno partecipato, perché il provare, il mettersi in gioco è già una vittoria e il prossimo anno vi vogliamo ancora lì, agguerriti e pronti ad una nuova sfida!!! BRAVISSIMI RAGAZZI, CONTINUATE COSI'!!!! Classi quarte e quinte 24 Scuola Primaria RUZZANTE NAVIGANDO IN QUEL DI PADOVA.... Per tutti, o quasi, le vacanze pasquali sono terminate lunedì 21 Aprile, ma non per noi, ragazzi e ragazze delle classi quinte della scuola Ruzzante!! Infatti martedì 22 siamo partiti alla volta di Padova per una gita per noi un po' insolita: visitare la città non a piedi, ma in barca. Il viaggio è stato inserito nel programma del progetto “Conosci il tuo territorio” ed ha sostituito la visita agli scavi romani del nostro paese, inagibili causa alluvione. L'occasione per far qualcosa di diverso era ghiotta e così abbiamo aderito alla proposta. Viaggio in pullman, arrivo a Porta Portello. Ad attenderci abbiamo trovato due gentili guide dell'associazione ALICORNO e un signore con un cappello bianco che si è presentato come il capitano dell'imbarcazione che ci avrebbe portati lungo il Piovego. La nostra barca era la tipica “Péota” chiamata così perché viaggia a pelo d'acqua, non teme le basse profondità ed è maneggevole. E' stato un percorso entusiasmante! Abbiamo visto i bastioni da un punto di vista diverso rispetto a chi li vede camminando per le vie della città, ne abbiamo visitato uno al suo interno, abbiamo osservato stemmi scolpiti sulle mura, visto un leone alato di Venezia con il muso girato dalla parte opposta rispetto al soli- to. La guida ci illustrava tutto e le sue spiegazioni erano integrate da quelle del bravo capitano Maurizio. Abbiamo visto l'antico porto sotto Ponte Ognissanti, Ponte Molino, le case e i palazzi che si affacciano lungo il Piovego. Navigando abbiamo incontrato anatre, aironi cenerini,oche... Infine siamo sbarcati alle Porte Contarine, in centro città. Un viaggio interessante, una gita diversa dalle solite che consigliamo a tutti !! Classi quinte 25 Punto e a capo Scuola Primaria RUZZANTE NATIVE ENGLISH SPEAKER.... WHAT IS IT?! Qualche anno fa è nato nel nostro Istituto il progetto madrelingua, rivolto agli alunni delle classi quinte della scuola Primaria e agli alunni della scuola Secondaria. Per quanto riguarda la Primaria, il progetto prevede per ciascuna classe quinta l'intervento di una lettrice madrelingua inglese per un totale di dieci ore. Quest'anno abbiamo avuto il piacere di avere con noi per la prima volta la teacher Barbara Ann Latini. Primo approccio: Hello everyone! How are you? I'm.... Botta e risposta fra Mrs. Latini (americana nativa di Sacramento – California – USA) ed i nostri ragazzi, i quali tra loro commentavano: “Wow, in fondo non è poi così difficile capire e farsi capire!” Man mano che la conversazione continuava però, più di qualche viso esprimeva una certa perplessità e dai banchi si udiva qualche mormorio...”Ma che dice? I don't understand! Boh...” Alcuni cercavano di capire dall'espres- Punto e a capo sione facciale o gestuale della teacher, altri provavano a rispondere cercando di ricordare termini, regole e frasi apprese ma... piano piano, grazie anche ai modi gentili e rassicuranti della teacher Barbara, anche i più disorientati si sono lasciati coinvolgere sciogliendo ogni timore. Perfetto, avevamo raggiunto il nostro scopo: mettersi in gioco e stimolare la voglia di capire e farsi capire per poter dialogare! Dopo le prime lezioni di “riscaldamento”, di conoscenza reciproca e di American Culture, è giunto il momento di proporre il lavoro che avrebbe caratterizzato le lezioni successive: rappresentare una sintesi del Mago di Oz (The Wizard of Oz), in English, of course! Ecco così che i personaggi principali hanno preso vita: Dorothy, lo spaventapasseri, l'uomo di latta, il leone codardo, la strega cattiva, la strega buona… e naturalmente il mago. Divisi in 4 gruppi, ogni alunno doveva recitare la pro26 Scuola Primaria RUZZANTE pria parte in inglese, aggiungendo espressività e doti artistiche. In occasione dell’ultimo incontro i ragazzi del nostro plesso si sono esibiti davanti ad una giuria di 6 docenti che ha valutato ogni esibizione assegnando un punteggio ad ogni personaggio rappresentato. Al termine tutti gli alunni hanno ricevuto l’attestato di partecipazione al progetto e sono stati acclamati i migliori attori per ogni personaggio; la vittoria ha garantito a questi ultimi il mitico Extra Point, utile per raggiungere l'ambito traguardo di fine anno: The Golden Dragon Prize! Well done guys!!! Classi 5^A e 5^B 27 Punto e a capo Scuola Primaria RUZZANTE L'ORTO A SCUOLA Quest’anno l’esperienza della semina nell’orto della scuola è fatta dagli alunni delle classi seconde. L’attività è inserita nel progetto di Educazione Alimentare che si propone di far acquisire corrette abitudini alimentari e di far conoscere i valori nutrizionali degli alimenti. La preparazione del terreno, il trapianto e la semina sono stati fatti con la preziosa collaborazione di alcuni genitori e di nonno Bruno Masiero. Ogni giorno gli alunni seguono la crescita delle piantine dando l’acqua e togliendo le erbe infestanti. Ecco alcune riflessioni degli alunni: "Giovedi' 03/04 alle ore 14.00 è venuto a scuola il signor Bruno, nonno della mia compagna di classe Elena, per aiutarci a sistemare l'orto della scuola. Ci ha spiegato tante cose e ci ha fatto vede- Punto e a capo re come si piantano alcune verdure e delle fragoline. Questa attività è stata molto bella e interessante. La parte che mi è piaciuta di più è stata quando abbiamo vangato e, dal terreno sono venuti fuori alcuni animali, ho capito che il terreno è "vivo" ed è la casa di alcuni esseri viventi." "Grazie a nonno Bruno ho capito come si fa a piantare e a seminare.Quando andrò a casa pianterò dell'insalata anche nel mio orto,v isto che la mamma non ci è riuscita. Ora potrò insegnarglielo io." "Le ore con nonno Bruno nell'orto sono volate, è stato bellissimo seminare l'insalata, io ho seminato l'insalata gentilina e poi l'ho innaffiata. Non vedo l'ora che cresca!" "Quando il signor Bruno ha vangato la terra, ho capito che la terra sotto era calda e scura, quella sopra era dura e chiara." "E' stata una bellissima esperienza, non vedo l'ora di assaggiare le insalate che ho seminato assieme ai miei compagni, con l'aiuto di nonno Bruno". Classi seconde 28 Scuola Primaria RUZZANTE GENITORI IN CUCINA Anche quest’anno l’Amministrazione del Comune di Montegrotto Terme, in collaborazione con la Commissione Mensa dell’Istituto Comprensivo e la ditta Sodexo, ha organizzato i laboratori di cucina rivolti ai genitori dei bambini che frequentano la mensa della scuola. I genitori, sempre molto interessati e partecipi, hanno seguito le varie fasi di preparazione dei piatti che la nostra bravissima cuoca Stefania Mion ha allestito nei due incontri. Sono stati preparati alcuni piatti presi dal menù che i bambini mangiano a scuola, come il condimento per la pasta ”al pesto nostro” e la lonza di maiale che per questa occasione é stata arricchita con le erbe aromatiche, per far gustare ai genitori preparazioni semplici, ma saporite, e poter offrire spunti da riproporre anche a casa. Il tutto “condito” con informazioni nutrizionali e consigli per una corretta educazione alimentare utili per i bambini, ma anche per gli adulti, forniti da me e dalla collega dietista Lorenza Fasiol della ditta Sodexo. Tra le indicazioni nutrizionali, da mantenere come buone abitudini alimentari, l’importanza di una masticazione adeguata (non frettolosa e distratta), l’uso delle erbe aromatiche per ridurre il consumo di sale, un maggior utilizzo delle verdure. Proposte da provare anche a casa per stimolare i bambini ad assaggiare preparazioni invitanti, colorate e nello stesso tempo contenenti quegli alimenti che spesso rifiutano, ma che sono preziosi perché fonti di vitamine, sali minerali ed antiossidanti. Questo, tra gli altri, è uno degli scopi del menù scolastico. Si è pensato di proporre anche modi diversi per preparare il pesce, altro alimento “critico”, ma altrettanto prezioso per il suo contenuto nutrizionale; le cialdine aromatiche con mousse di merluzzo e le crostatine ripiene di pesce e verdure sono state degustate con soddisfazione da tutti i partecipanti, oltre agli altri piatti gustosi e saporiti come il tortino di miglio con lenticchie e ceci con crema di formaggio e croccante di grana padano: una vera delizia del palato. Ci auguriamo che questi incontri continuino ad essere uno stimolo per ampliare le conoscenze e le scelte alimentari aiutando così ad arricchire qualitativamente l’alimentazione di tutta la famiglia per coniugare il piacere della buona tavola con i principi di sana e corretta alimentazione. Dott.ssa Sonia Zannoni, Dietista 29 Punto e a capo Scuola Secondaria FACCIOLATI FILASTROCCHE... Filastrocca Ciao io sono Pino e sono ancora piccinino. Abito in un cortile vicino ad un grande e antico fienile. Il mio padrone: Gioele, ha un figlio di nome Lele. Lele gioca all’aperto tutti i giorni e invita i bambini dei dintorni. Questa e’ la mia storia che non devi studiare a memoria. Spero che vi piaccia e che non vi annoi cosi’ ne scrivero’ altre per voi. Garon Martina La nuvola Gira, gira per il mondo lenta, lenta. ci sorvola tutto il giorno e ci ammira da lontano. La nuvola e’ libera e candida di un bianco puro e poi... scompare. Buoso Mattia Primavera gioconda e’ l’ alba : si illumina il cielo i raggi del sole riscaldano nei prati le ultime viole. l’ erba e’ bagnata ma dalla rugiada e’ presto asciugata. si sveglia la gente e piu’ nulla tace in giro si avverte che e’ un giorno di pace. poi mille campane squillando annunciano al mondo che oggi sia ognuno giocondo !!!!! Dianin Eleonora La foglia ondeggia leggera la foglia rinsecchita, spinta dal vento pian piano si adagia dolcemente sulla terra soffice e dormente. Pagan Lorenzo Classe 1 B Facciolati Punto e a capo 30 Scuola Secondaria FACCIOLATI DANTE Domenica 6 maggio, durante l’annuale festa della biblioteca a Torreglia, la classe seconda A della scuola Facciolati ha proposto una piccola rappresentazione teatrale ispirata al primo canto dell’Inferno, sicuramente il più famoso dell’intera opera. Gli studenti, dopo avere recitato le prime quattro terzine dell’incipit hanno messo in scena l’incontro di Dante con le tre fiere. La classe 2A 31 Punto e a capo Scuola Secondaria FACCIOLATI ESCURSIONE al ”ROCCOLO BONATO” di Torreglia In una calda e soleggiata giornata di maggio iniziamo la nostra uscita alla scoperta del territorio che circonda la nostra scuola alla guida di un grande conoscitore dei nostri colli ed esperto naturalista: il prof. Antonio Mazzetti. Prima tappa: le Cantine Bernardi. Dopo essere partiti dalla nostra scuola sono bastati pochi passi per ritrovarci davanti alle Cantine Bernardi, dalle quali si può ammirare il Castelletto e la Chiesa di San Sabino, che la nostra guida ci ha fatto subito osservare. Entrando abbiamo trovato una gentilissima signora che ci ha raccontato la storia di quel luogo. Ci ha fatto vedere le botti che contenevano 700 litri di vino e le piccole botti ,provenienti dall’Ungheria per produrre il vino barricato. Inoltre ci ha fatto vedere i vecchi attrezzi che si usavano per coltivare, tra cui c’era il giogo, strumento che veniva attaccato al collo degli animali per guidarli nei lavori dei campi. Qui si trova ancora una vecchia colombaia utilizzata nel Medioevo per l’allevamento dei colombi. Punto e a capo Abbiamo poi proseguito in un sentiero sterrato e siamo entrati nel bosco ai piedi del Monte Rua. Qui il prof. Mazzetti ci ha fatto conoscere e osservare numerose piante. Una lezione sul campo davvero interessante !!! Ecco gli alberi di castagno colpiti da una malattia provocata da una piccola mosca proveniente dal Giappone. Nel sottobosco l'odore pungente dell'aglio selvatico: aglio orsino. Il luppolo selvatico chiamato nel nostro dialetto “bruscandolo” che si usa per fare risotti e frittate. Le infiorescenze femminili della pianta vengono utilizzate per fare la birra. 32 Scuola Secondaria FACCIOLATI Il delicato profumo dei fiori di sambuco utilizzati per fare sciroppi e marmellate Le cavallette che da qualche anno stanno infestando i nostri colli. Le piante infestanti dei nostri colli:la robinia e l'ailanto Le tracce lasciate dal passaggio dei cinghiali... Finalmente il bosco si apre: siamo arrivati al ROCCOLO BONATO. Il Roccolo Bonato è una vecchia torre presso la valle del Pianzio che aveva lo scopo di catturare gli uccelli che migravano in Africa in autunno e che si dirigevano verso i passi sulle Alpi in primavera. Gli uccelli venivano attirati dal richiamo di altri volatili tenuti in gabbie e posizionati sugli alberi. Intorno all’area erano posizionate e nascoste più reti. Una volta che gli uccelli si appoggiavano sui rami degli alberi, dalla torre del Roccolo veniva lanciato un bastone che col suo rumore spaventava gli uccelli poiché simulava il volo del falco e quindi tentavano la fuga con un volo basso verso la luce che intravedevano tra gli alberi, andando ad infilarsi all’interno delle reti. I ragazzi della nostra età raccoglievano gli uccelli morti, li mettevano in cestoni e si faceva grande festa, mentre quelli vivi venivano messi in gabbia e venduti al mercato di Padova. Raggiunto il Colle della Mira e la Chiesa di S.Sabino, dopo una breve sosta,scendiamo per via Mondonego sino a scuola. Classe I B 33 Punto e a capo Scuola Secondaria FACCIOLATI LA 3B SI IMPROVVISA GIORNALISTA... Punto e a capo 34 Scuola Secondaria FACCIOLATI ...ecco alcuni articoli... Si comincia da giovanissimi Sembrare adulti, senza esserlo di Greta Agnolon e Nicole Bianco Le industrie di tabacco sono molto attente alla clientela giovane. I ragazzi sperimentano la prima sigaretta per dimostrare a se stessi e agli altri di essere diventati adulti. E come si comincia? All’inizio sono poche sigarette, poi si continua a fumare sempre più. Così, senza accorgersene, si diventa dipendenti. Alcuni lo fanno per curiosità, altri per darsi importanza, altri ancora per seguire una moda. La sigaretta elettronica, invece di diminuire il numero dei fumatori, è diventata un incoraggiamento maggiore per chi vuole iniziare. La moda di oggi negli adolescenti Uno stile diverso, casual ma non troppo Si diffonde in tutta Europa di Marika Longordo Molti giovani hanno uno stile diverso nel vestire rispetto ai genitori, perché seguono attentamente le mode. Sono molto scrupolosi nei vari abbinamenti: per le ragazze, pantaloni stretti con maglie larghe e scarpe Vans o Nike Air, bracciali colorati e lunghe collane, cappelli e borse possibilmente coordinati. Per ragazzi il discorso è più semplice: pantaloni stretti e alla caviglia con maglietta larga e giacca, o pantaloni modello tuta con t-shirt e scarpe da ginnastica. Sembra poco, ma vi assicuro che ci vuole tempo e fantasia, ma anche pazienza, per il fatto che per i “grandi” questo tipo di abbigliamento è ripetitivo o poco originale. Ci sono infatti certi Vignetta di Lisa Desiderato 35 Punto e a capo Scuola Secondaria FACCIOLATI giovani che non seguono il proprio stile ma seguono quello degli altri solo per essere parte del gruppo o essere ‘popolari’. Scuola media di Torreglia, il Cineforum La storia attraverso i film Il progetto è stato accolto con favore di Silvia Fabris Il 13 marzo 2014, presso la scuola media J. Facciolati è iniziato il Cineforum rivolto alle classi terze. Serve per approfondire le conoscenze sulla storia passata. Guardare i film è un modo diverso di approfondire quanto studiato e imparare non solo sui libri e sui manuali ma anche attraverso le immagini. Gli studenti, terminate le lezioni del mattino hanno mezz’ora per consumare un pranzo veloce perché alle 13.30 bisogna tornare a scuola per andare in aula video dove viene proiettato il film. Mentre si prende posto, viene consegnata la scheda che contiene la sintesi della trama e alcune indicazioni tecniche oltre ad approfondimenti. (…) Punto e a capo Un film che parla di guerra ma invita alla pace di Alice Francescato Mercoledì 13 marzo i ragazzi della terza B si sono fermati a scuola per vedere un film sulla seconda guerra mondiale: “Il grande dittatore” di Charlie Chaplin del 1940. Questo film è di genere fiction e riprende in chiave satirica i fatti storici prendendo in giro Hitler e le camicie brune. Chaplin fa il verso al Fuhrer vestendo il ruolo di uno spietato dittatore e alla fine pronuncia un memorabile discorso che mai fu pronunciato nella realtà. E’ un invito alla pace e alla tolleranza universale: ”Smettiamo di odiarci e di giudicare gli altri dal colore della loro pelle o dalla loro religione, uniamoci per fare del mondo un posto migliore…”. Divertente ma denso di significati, solo alla fine questo film diventa serio e dall’inizio alla fine ti tiene incollato allo schermo. 36 Scuola Secondaria FACCIOLATI 19 marzo 2014, finalmente in gita Venezia, il tour I ragazzi della J. Facciolati di Torreglia sono andati in visita nel capoluogo veneto di Alice Francescato Dalla stazione di Montegrotto Terme circa cinquanta ragazzi di terza media sono partiti alle ore 8:35 per andare a visitare la sede del Gazzettino a Mestre. Arrivati in redazione gli studenti hanno scoperto alcuni segreti del giornale. Ecco alcune frasi dei partecipanti: ”E’ stato interessante. Quello che mi è piaciuto di più è stato osservare i macchinari che usavano”. “Bello, utile, non pensavo che ci fossero così tante cose da sapere”. Poi gli studenti si sono recati a Venezia per fare uno spuntino e in seguito una passeggiata passando per il ‘ghetto’, il quartiere ebraico, fino a piazza San Marco e infine allo Squero. Quest’ultimo è il tipico cantiere per imbar- (Vignetta) Acqua alta a Venezia… “Ho sempre desiderato avere una piscina, ma credo che questo non sia il momento…” di Alessandra cazioni a remi della città di Venezia. L'etimologia del nome potrebbe essere legata alla parola dialettale squara, ossia la squadra, strumento di lavoro per i maestri d'ascia. In quest’area vengono costruite e ristrutturate le gondole; precisamente, in inverno se ne costruiscono almeno due e per ognuna ci vogliono due mesi, mentre in primavera e in estate si ristrutturano. Alla fine i ragazzi sono tornati a casa stanchi per la camminata ma felici per aver passato l’intera giornata all’aria aperta con gli amici La classe 3B 37 Punto e a capo Scuola Secondaria VIVALDI BIBLIOTECA SCOLASTICA MULTIMEDIALE ….. riflessioni, omaggi, ricordi , nuovi progetti... Siamo oramai giunti anche quest’anno alla fine della stagione culturale 2013-2014, con tante soddisfazioni, curiosità, opinioni maturate negli incontri, illusioni attese e disattese e….nuovi progetti per il futuro anno 2014-2015. La grinta e lo stimolo non ci mancano, per vivacizzare la nostra biblioteca, con proposte che ci giungono da studenti e insegnanti che passando di lì scambiano idee con la storica bibliotecaria Nella. Ma chi è Nella? Me lo son chiesta fin dall’inizio, da quando ho ricevuto l’attribuzione di incarico nella gestione della biblioteca. L’ho capito solo ora, dopo due anni di servizio. E’ una persona “speciale” che presiede la biblioteca con l’autorevolezza e la simpatia di chi, da anni, sa e conosce tutto e tutti. Detiene la conoscenza del patrimonio librario e, in generale, multimediale, sia della “Nievo” che della ”Vivaldi” (se tu chiedi, lei a memoria ti risponde); rappresenta un significativo e confidenziale Punto e a capo interlocutore per i ragazzi (con lei molti arrivano a confidarsi, lamentarsi, fare “quattro chiacchiere”, commentare e discutere su un libro appena letto) nonché per gli insegnanti che, sostanzialmente, si comportano come i ragazzi (si confidano, fanno “quattro chiacchiere”, commentano e discutono). Un particolare che ho notato in biblioteca ultimamente è l’affollamento del sabato: nelle ultime ore c’è un girovagare di alunni che popolano l’aula, così c’è un corteo di insegnanti dell’ultima ora che passa per scambiarsi con Nella l’augurio del “buon fine settimana”. Che dire? La nostra biblioteca è viva, pullula di libri, persone, cose, proposte, idee….è il luogo scelto per le riunioni importanti, gli incontri ufficiali, i laboratori interattivi, le “tavole rotonde”, gli appuntamenti più o meno segreti di alunni di classi diverse (e Nella mantiene i segreti…). Lì dentro si respira qualcosa di “magico”…. Che sia il fascino della sapienza, dei vecchi libri polverosi, dei nuovi libri di futura adozione che lì consultiamo? Fatto sta che appena entri, non puoi che sentirti bene, viaggiare con idee e curiosità che si appoggiano su questo o quel libro… e i minuti scorrono velocemente senza che tu te ne accorga. Una sensazione che provano tutti i nostri ragazzi che hanno la grande fortuna di potersi permettere così tanto di cultura e conoscenza… 38 Scuola Secondaria VIVALDI Dopo tali riflessioni, passiamo ai ricordi… Come è andato lo spettacolo teatrale Faceless sul bullismo del 22 gennaio 2014? Sofia V. (I D): “E’ stato uno spettacolo istruttivo… mi son piaciute le tecniche sceniche... abbiamo poi potuto esprimere le nostre idee e fare domande.”; Fabrizio B. (I D) “…gli attori sono stati fantastici, verosimili, erano giovani e coinvolgenti”; Gaia S. (I D) “mi ha trasmesso un messaggio importante: il bullo è una persona sfortunata, si sfoga su un’altra persona, perché ha dei problemi. Non mi è piaciuta la mancanza di un finale.”; Marta B. (I D)“…istruttivo perché mi ha fatto capire il vero significato di bullismo, stimolante perché sentendo dire le parolacce da altre persone ho capito che dirle è volgare e molto maleducato”; Valeria S. (I D)”..ho capito che il più debole è il bullo e non la vittima e questo secondo me è la cosa più importante.”; Giulia B. (I D) “… per fermare il bullismo bisogna parlarne con i genitori e chiamare il n°800 669 696 E che dire dell’incontro con l’autore Luigi Dal Cin? Scrittore ferrarese, Luigi Dal Cin pubblica racconti e romanzi per ragazzi, usando un linguaggio semplice e poetico, pulito e scevro di “inestetismi retorici”. I commenti dei ragazzi della I D: Gaia S. “Non mi aspettavo fosse così simpatico… mi aspettavo un uomo un po’ più riservato. Mi è piaciuta questa esperienza, e di sicuro la rifarei”; Giulia B. “Ho capito che un libro non è fatto solo per essere letto, deve essere anche interpretato”, “Non so spiegarlo ma, in quell’incontro, eravamo amici, un tranquillo gruppo di amici, che si incontrava per parlarsi”; Sofia V. “All’inizio sembra- va un tipo serio, un secchione, ma quando ha iniziato mi è sembrato simpaticissimo e, in passato, non tanto bravo a scuola”; Fabrizio B. “Mi è piaciuto perché ci ha fatto sentire a nostro agio”. Incontriamo un reporter… questo appuntamento ha concluso, il 29 aprile, le attività della stagione culturale di quest’anno, coinvolgendo le classi terze. Un’esperienza insolita, che ha permesso ai ragazzi di capire e incuriosirsi del lavoro e delle emozioni che si nascondono dietro un reportage televisivo. Una lezione interattiva, fatto di reportage sportivi, culturali, interviste, che hanno nutrito di nuove conoscenze alcuni, stimolato le curiosità di altri, in particolare di chi ha scelto un orientamento grafico-pubblicitario, nella futura scuola superiore. I progetti futuri? Aperti agli stimoli e alle nuove emergenze educative, stiamo pensando di lavorare anche sul concetto di “legalità”. Dico “anche”, perché siamo convinti che l’aspetto educativo passi non solo impartendo una serie di regole, ma stimolando un “brainstorming emotivo” che solo la magia dell’arte, nelle sue mille espressioni, può dare. È un “viaggio infinito” quello che noi insegnanti proponiamo ai nostri ragazzi, è un viaggio che non conosce limiti di tempo e di spazio… E il viaggio - come autorevolmente dichiara lo scrittore B.C. Chatwin- non soltanto allarga la mente, le dà forma. Prof.ssa Zamborlin Michela 39 Punto e a capo Scuola Secondaria VIVALDI INCONTRI DALLA STAGIONE CULTURALE Anche gli alunni sanno essere critici dalle parole molto affilate e apprezzano o meno libri, autori, incontri... Ecco cosa ne pensa una di loro. HO INCONTRATO UNO SCRITTORE! Devo dire che non pensavo che gli scrittori fossero così! Luigi Dal Cin, lo scrittore di libri per ragazzi, aveva un aspetto e un carattere alquanto buffi. Era simpaticissimo ed aveva sempre la battuta pronta e sono sicura che se fosse andato a fare il comico, avrebbe avuto successo. I suoi libri, a parer mio, non sono un granché. Ne ho letti due ed erano piuttosto noiosi e complessi, anche se molto profondi... ma troppo! Non avrei mai immaginato che un tipo simpatico e scherzoso come lui potesse scrivere libri profondi. Era biondo scuro di capelli, con un paio di occhialoni alla moda, la bocca sottile come la lamina di un foglio e vestiti un po' sciatti. Il libro che abbiamo letto in classe mi annoiava e non risultava molto interessante e, se è veramente un bravo scrittore, non posso dire che il Punto e a capo libro “La pietra di luce” sia quello venutogli meglio: quando il prof. lo leggeva non riuscivo neanche a stargli dietro. Dal suo baule tirava fuori cose impensabili come, per esempio, il kit da pirata: sembrava la borsa di Mary Poppins! Raccontava di quando era piccolo e della sua infanzia: all'inizio non era bravo a scrivere e alla lettura non ci pensava neanche. Un giorno sua mamma, per consiglio della maestra, gli fece leggere un libro e da lì tutto ebbe inizio! Si immaginava di essere dentro la storia, in un contesto nel quale lui era un pirata e col suo pappagallo, in cima alla sua barca, cavalcavano le onde. L'incontro è finito con un saluto all'autore, che però si era già dileguato; scomparso nel nulla. Incomincio a pensare che fosse veramente Mary Poppins! Marta Magrin, classe 1^C 40 Scuola Secondaria VIVALDI RECENSIONE SULLO SPETTACOLO “FACELESS” Mercoledì 22 gennaio tutti i ragazzi delle scuole “Vivaldi” e “Facciolati” hanno potuto partecipare ad uno spettacolo intitolato “Faceless”, che si è svolto al palazzetto del turismo di Montegrotto Terme. Il tema principale era il bullismo, ma si parlava in particolare della figura del cyberbullo: una persona che crede di essere anonima e questo gli dà sicurezza. Il suo scopo è insultare, minacciare, terrorizzare, deridere e così genera angoscia e porta alla depressione le sue vittime. Faceless racconta la storia di una ragazza di nome Eli, la quale viene minacciata da un cyberbullo, che con i suoi messaggi la insulta e la emargina dalle sue amiche. Lei si sente sola e si vergogna di raccontare ciò che le sta succedendo. Ella è convinta che nessuno la potrà mai capire, fino a che non si confida con Nico, uno dei suoi amici più stretti. Lui la aiuta a superare questo momento così difficile. Consiglio a tutti, adulti e ragazzi, di andare a vedere questo spettacolo, perché con un linguaggio attuale riesce a far riflettere sul problema del bullismo, che tra noi giovani sembra prendere piede. Lo spettacolo è molto avvincen- te, perché racconta storie veramente accadute e fa capire a noi giovani quale sia la realtà in cui viviamo e i gravi problemi che possiamo incontrare navigando su internet, scrivendo e magari confidandoci con persone che non conosciamo. Mi sembra che lo spettacolo abbia incuriosito tutti i presenti, ma, per me, si è fatto molto interessante quando ci sono stati i 30 minuti di discussione. Molti ragazzi sono intervenuti facendo domande, ma anche raccontando le proprie esperienze. Aprire gli occhi a noi giovani con questo tipo di spettacoli a mio parere è molto costruttivo e ci fa conoscere la realtà così che possiamo essere pronti ad affrontarla nei migliori dei modi. Veronica Violatto, 3C 41 Punto e a capo Scuola Secondaria VIVALDI MICHELE MARAN, professione video reporter Stagione culturale dei ragazzi, 29 aprile 2014, classi terze scuola Vivaldi Ma che lavoro è, quello del videoreporter? Molti non lo sanno, o almeno pensano che sia un lavoro in solitaria. E invece no. Il prodotto di tale mestiere ci permette di guardare la vita reale comodamente seduti sul divano a sgranocchiare qualcosa, mentre in tele- Punto e a capo visione scorrono veloci e colorate le immagini di un moto GP, di una partita di calcio, di un servizio del telegiornale, o di un interessante documentario. Filma le immagini, che, combinate assieme, in un mix di suoni e colori, danno vita al programma che stiamo guardando. Un lavoro decisamente artistico. Bisogna avere almeno una leggera propensione verso l’arte, bellezza e la finezza, altrimenti si rischia solamente di far addormentare lo spettatore. Bisogna saper giocare con le immagini e i suoni, per produrre un vero capolavoro. Bisogna saper attirare l’attenzione del pubblico. Ma non è solo questo. È anche fatica, lavoro duro. Lavoro di gruppo. Per un 42 Scuola Secondaria VIVALDI moto GP, solo per una gara, devono lavorare oltre alle duecentocinquanta persone. Tecnici, fonici, regista e collaboratori, addetti alle immagini, videoreporter… Per otto-nove giorni! Certo, perché si deve tenere conto di tutte le attrezzature. Bisogna montare e smontare ogni macchinario, dalle postazioni per le telecamere ai super computer che aiutano gli addetti a controllare le immagini, quelli con miriadi di pulsanti che il regista e i collaboratori usano per montare le immagini, all’enorme macchinario che permette di mostrare le immagini in tutto il mondo. Il tutto condito da chilometri di cavi che si snodano per tutto il percorso… Non è certo un lavoro leggero, questo! Ma si tratta di un’occupazione anche varia. Oltre ai super eventi, ci sono anche i servizi del telegiornale, decisamente più tranquilli. Si passa, infatti, dal caos di duecento e passa persone alla tranquillità dell’essere in pochi: il videoreporter e il reporter (il giornalista che non prende in mano la macchina da presa, ma che prende appunti e fa le interviste). Lavoro, quindi, vario. Citando proprio lo stesso Michele Maran: “diverso nella sua omogeneità”. Devo dire che mi ha molto interessato questo argomento, perché, diverse volte, in passato, avevo già pensato a quante persone lavorassero dietro lo schermo della nostra televisione. Ma mai avevo pensato a numeri così elevati! Mi ha parecchio scioccato, e credo che d’ora in poi vedrò la televisione non solo come svago, come diversivo dalla noia, ma anche come una piccola magia, fatta da persone comuni, molto spesso di nazioni differenti, che collaborano insieme, come una famiglia, per far godere a noi, ignari telespettatori che crediamo nella fata della televisione che, schioccando le dita, confeziona programmi di ore, quelle trasmissioni che loro producono con tanta fatica. E allora, evviva il lavoro del videoreporter! Chiara Scenini, 3^B 43 Punto e a capo Scuola Secondaria VIVALDI LA MEMORIA, LE RADICI DEL RICORDO: ... ESODO GIULIANO DALMATA, DRAMMA DELLE FOIBE e SHOAH La memoria, la parte del cervello che contiene tutti i ricordi, che siano belli come un giorno in montagna oppure tristi come un giorno di punizione, i ricordi sono impressi in noi e non potremmo mai eliminarli, almeno non del tutto. E allora siamo costretti a convivere con le nostre paure e con gli orrori che abbiamo vissuto, e mi chiedo come possano reprimere tutto le persone che hanno vissuto la guerra perdendo amici e parenti e come continuino a raccontare alla televisione le loro storie dovendo ricordare trattenendosi dentro le lacrime per sembrare forti. Come la signora Laura Calci che ci ha raccontato dell’ esodo Giuliano-Dalmata, narrando le paure che ha vissuto e come è riuscita a superarle, come quando una notte del 1945, appena finita la guerra, le persone più importanti di Fiume come il sindaco, gli insegnanti scomparvero e mai più furono ritrovati, molto probabilmente infoibati. E da allora Laura deve vivere con il ricordo delle persone che conosceva che sono state uccise e gettate nelle grotte carsiche verticali. Anche la testimonianza di Arturo Fortis, figlio di ebrei discriminati durante il fascismo, è stata molto dura poiché ha dovuto correre pericoli, come quando gli spalloni (contrabbandieri che si offrivano di portare Punto e a capo la gente che scappava dalla guerra in Svizzera per ingenti somme di denaro) hanno lasciato da sola la sua famiglia e sono scappati con i soldi, o come quando un ragazzo che viveva nella stessa casa dove alloggiavano i Fortis dopo l’esodo da Venezia andò a denunciare ai tedeschi la vera religione che professava la famiglia. E così, correndo pericoli e riuscendo sempre a scamparla i Fortis sopravvissero fino all’ arrivo degli alleati americani ed oggi Arturo è ancora qui a raccontare ai ragazzi la sua vita di pericolo e paura. Anche la storia del sopravvissuto del documentario sull’ esodo Giuliano-Dalmata, “Le radici del ricordo” che la prof. ci ha fatto vedere in aula LIM è stato molto pesante da ascoltare ma anche toccante quando l’ intervistato si è messo a piangere ripensando a quando dovette torturare i suoi compagni prigionieri nel campo di concentramento di Goli Otok in cambio di qualche vestito, di cibo oppure medicazioni. Quindi la Memoria serve a non commettere gli stessi errori che hanno portato alla disfatta di una razza, quella umana, perché ci furono persone che vollero controllare tutto e tutti e tutta la gente li seguiva per non morire. Io, devo essere sincero, avrei combattuto fino ad un certo punto, ma non fino a morire, e poi avrei seguito l’ idea predominante perché non voglio morire per una convinzione in cui credo fino ad un certo punto, piuttosto mi sacrificherei per una buona causa come la pace nel mondo o cose che possano far vivere bene tante persone. Riccardo Simionato, 3^B 44 Scuola Secondaria VIVALDI Per conoscerci meglio . . . L'adolescenza è un momento davvero difficile. Molte volte ho il desiderio di sentirmi grande perché vorrei più libertà: uscire con gli amici, fare tardi la sera… Ma poi vorrei essere piccola perché da piccoli non si hanno tante responsabilità, per ogni cosa puoi contare sull'aiuto dei genitori, prendi tutto come un gioco, come un'avventura. Penso comunque che l'adolescenza bisogna godersela ed è esattamente quello che farò io! Provo impazienza, voglio avere più libertà, vorrei prendere il treno e viaggiare ovunque... Vorrei bruciare tutte le tappe dell'adolescenza e trovarmi già grande, fare tutto quello che desidero. Però so che, come tutti hanno fatto e come tutti devono fare, è meglio aspettare! Cerco di vivere con responsabilità, ma mi piace essere libero e indipendente, quando esco con i miei amici faccio quello che voglio perché condividiamo le stesse passioni. Non si è grandi perché si fuma o si bevono alcolici, ma perché si hanno le chiavi di casa. Accetto volentirei i consigli che mi arrivano dai miei genitori, dai miei insegnanti, dal mio allenatore: sono convinto che mi aiutano a crescere. I miei genitori mi lasciano abbastanza libertà, sapere comunque che loro mi controllano, anche se a distanza, mi dà molta sicurezza. Sto cominciando ad uscire dalla bolla in cui ero chiuso, sto cominciando ad avere nuovi amici, nuove conoscenze, nuovo entusiasmo per tante cose... Certe volte mi immagino come sarebbe la mia vita se rimanessi per sempre adolescente... come mi piacerebbe essere piccolo e giocare per sempre, ma vorrei essere già grande per guidare la macchina... Provo spesso questa sensazione: vorrei crescere ed essere già grande per avere più autonomia e fare quello che mi va; ma per essere grandi bisogna essere maturi e responsabili perché gli altri si fidino di te. Quando riesco a risolvere le situazioni da sola senza l'aiuto di nessuno o quando mi faccio coraggio e affronto le mie paure, allora mi sento grande!In queste situazioni mi sento completa, soddisfatta e fiera di me e delle mie azioni. Voglio la libertà di essere triste, di essere arrabbiata con il mondo, di stare da sola per riflettere, per i miei amici. Alcune riflessioni di Benedetta, Angelica, Gianmaria, Riccardo, Leonardo, Annamaria e Francesca (classe terza A) sulla gioia e sulla fatica di crescere 45 Punto e a capo Scuola Secondaria VIVALDI IMPRESSIONI ED EMOZIONI TRA NEVE E ASIAGO Ormai gennaio è quasi lontano nel tempo... sta già finendo il primo anno di scuola media per la 1^C. Ma i ricordi delle due mitiche giornate trascorse ad Asiago con gli sci da fondo ai piedi non si sono certo sciolti insieme alla neve! L’otto gennaio è stato un giorno pieno di avventure: ma se avessi saputo cosa mi aspettava non avrei mai e poi mai aderito a questa attività scolastica per la salvezza del mio “di dietro”! Daniele L’emozione di partire. La mattina appena sveglia non avevo neanche voglia di mangiare perché ero così eccitata di partire che non vedevo l’ora di rivedere la mia amica Sara. Ma amara sorpresa, Sara era ammalata; per fortuna c’erano Susanna, Giada e Giorgia che mi hanno tirato su di morale. Martina Il giorno in cui mi sono svegliato ero un sacco emozionato. Ero scattante a fare la colazione e a cambiarmi, a mettere occhiali e scarpe. Mi sono calmato quando è arrivato lo scuolabus a prendermi. Ludovico Lo aspettavo tantissimo questo giorno! Non mi sembravano nemmeno due ore di pullman, siamo saliti su a più di 1000 metri e appena ho visto la neve bianca mi si è aperto un abbaglio di luce e anche gli occhi mi si aperti contemporaneamente come un falco in preda. Giada Appena saliti nel pullman io, Liam, Patrick e Zaccaria siamo riusciti a sederci attorno al tavolino, siamo rimasti a parlare e ad ascoltare musica per due ore. Arrivati in autostrada per divertirci in po’ ci siamo inventati un gioco: ogni volta che Punto e a capo superavamo un camion facevamo delle scommesse su quanto fosse vecchio il camionista. Jacopo Era pieno di neve e mi sono detto tra me e me: “Qui non ce la posso fare!”. Era un inferno bianco e freddo! Luca Appena scesi dal bus ho subito visto che stava nevicando e in quel momento sono esploso di gioia, ma in quell'istante mi é anche sorta una domanda: come avrei fatto a sciare? Enrico E’ stato fantastico ma anche terribile. Appena sono uscita dal pullman mi sono sentita un po’ agitata. Il noleggio degli sci era grandissimo. “Mamma mia che lunghi, riuscirò a sciare?” Sara Al noleggio dovevamo provare le scarpe e quasi nessuno di noi sapeva mettersele e i prof. hanno dovuto allacciarne minimo un centinaio a testa, ma finalmente ecco che si parte. Sci, scarponi, racchette e…via! Sono state due giornate di scuola originali, speciali, fantastiche, meravigliose e allo stesso tempo paurose; sono due giorni che non mi dimenticherò mai, soprattutto l’immagine della faccia di Aurora piantata sulla neve. Matilde M. Dopo essermi equipaggiato e messo gli sci, mi sentivo un pesce fuori dall’acqua, perché non avevo mai sciato in vita mia! Mentre stavo pensando a come tornare a casa senza niente di rotto, un uomo ci chiamava, anche lui equipaggiato: quell’uomo sarebbe stato il nostro maestro di sci di fondo. Guardavo il paesaggio che mi incantava, da mozzare il fiato. Liam Arrivati ad Asiago riuscii a respirare un’aria fresca e molto più pulita in confronto a 46 Scuola Secondaria VIVALDI quella di città. Una vista stupenda: tra gli alberi filtravano alcuni raggi di sole che riscaldavano l’aria circostante. Andando avanti vidi una maestosa discesa; ebbi un po’ di paura ma la feci! Riccardo B. Mi sono divertita tanto quanto è grande l’universo! Avvolta nei miei pensieri ho pensato a che insegnante mi sarebbe capitato: infatti mi è capitata un’insegnante molto, molto brava. Con i primi esercizi ho fatto tante, tante cadute, ma da morirci dal ridere!!! Greta Nel mentre in cui scendevo la brezza mi faceva sentire libera come un’aquila a 1000 metri di altezza, libera da quei brontoloni dei maestri. Quando sono entrata nel mio letto, a casa, avevo ancora l’impulso di muovere i piedi e mi sembrava di essere ancora ad Asiago. Marta Messi gli sci partiamo e mi rendo conto che è come pattinare sul ghiaccio. Mi sento bravissimo tanto che prendo velocità e mi “spiaccico” a terra: un male al sedere che quasi non sento per lo stupore di essere caduto. Quella è la prima di una serie lunghissima di cadute e risate a crepapelle. È bello sciare in compagnia. Quando tocca a me decido di farla tutta veloce e poi esco dai binari, ho il cuore a mille e l’istinto mi fa buttare sulla neve e “morire” là. Riccardo R. Dopo un paio di minuti il punteggio di cadute è di 4 a 3 per lei. Ed ecco la mia compagna davanti che cade, io cerco di frenare però decido di divertirmi e mi butto a terra e inizio a ridere. Andrea La parte più divertente è stata quando Ti- ziano è sceso giù da una discesa, è uscito fuori dai binari ed è caduto in un cumulo di neve alto circa 80 centimetri ed è stato là per un quarto d’ora. Patrick La prima volta che siamo andati a sciare sono caduta un’infinità di volta, le ho anche contate: ben 25! Aurora La seconda volta è stato più divertente perché siamo andati in mezzo al bosco; ad un certo punto Greta è caduta e Martina e Susanna le sono andate addosso e gli altri erano già andati avanti! A Greta le si è tolto lo scarpone (è stata la ciliegina sulla torta perché io sprofondassi dal ridere). Giorgia Ad un certo punto siamo andati nel bosco … con l’istruttrice, e non c’era la pista, ma per fortuna l’ha fatta lei anche se non è stato molto utile perché io e le mie amiche siamo cadute a catena ed è stato bellissimo e divertentissimo allo stesso tempo! Susanna Quando stavo per risalire sul pullman, ho avuto una strana emozione: sia di tristezza, sia di felicità. I miei amici non mi hanno visto, ma io, quando ero già al mio posto, ho sussurrato al paesaggio dicendogli un addio come se fosse stato un grande amico, e intanto eravamo sulla strada del ritorno. Accipicchia, che viaggio emozionante! Matilde P. Ridendo e scherzando con i compagni siamo arrivati a scuola. Io ho chiamato mio papà e sono andato a casa stanco morto, ma avevo ancora una marea di compiti da fare. Così per colpa dei compiti la bella giornata trascorsa ad Asiago è diventata la più brutta. Nevzat La classe 1C 47 Punto e a capo Scuola Secondaria VIVALDI Ripensando alla SETTIMANA BIANCA Il giorno lunedì 27 gennaio siamo partiti per la tanto attesa settimana bianca, il momento che ognuno di noi stava aspettando da secoli. Il capo della spedizione era il prof. Nalin seguito dalla prof. Michelon: i nostri insegnanti di motoria. La partenza, lunga e estenuante, si è tenuta a scuola dove ci aspettava il nostro pullman. Giunti a destinazione abbiamo lasciato il pullman e in quel momento ci aspettava la prova più difficile: riuscire a prendere il proprio bagaglio rimanendo "intatti", perché si accalcavano tutti nel bagagliaio per prendere la propria valigia. Dopo aver sistemato il necessario nella stanza siamo andati alle piste. All'inizio avevo un po' di paura perché era da tanto che non sciavo ma poi ci ho preso la mano. Le prime due ore bisognava sciare con il maestro mentre dopo aver mangiato si poteva sciare liberamente. A me piaceva fare sempre la solita pista poiché l'altra era troppo lunga e noiosa. Alcuni miei compagni erano molto bravi a sciare e a me piaceva vederli scendere per le piste più difficili o fare i fuori pista, altri invece riuscivano a cadere anche sulle piste più semplici. Di sera all'albergo accendevano la discoteca che però, era più luogo per femmine in quanto noi stavamo a giocare a carte al bar. La notte prima di dormire ci divertivamo a scherzare tra di noi, ma a volte i prof. ci beccavano al momento giusto. Punto e a capo E' stata un'esperienza veramente molto divertente in quanto siamo stati in posti molto belli dal punto di vista naturalistico, abbiamo imparato a sciare,abbiamo trascorso cinque giorni lontani da casa e abbiamo dormito e giocato con i nostri compagni e amici! Marco Bagheri, classe 2^E Caro diario, la “settimana bianca” sono stati giorni davvero stupendi! Rifarei tutto; li ripeterei subito; partirei adesso in questo momento! Sono stati giorni indimenticabili, per i bei momenti passati insieme ai miei amici, per le belle sciate in compagnia, per il tempo passato in seggiovia a parlare di cose anche inutili, per le serate a chiacchierare a bassa voce in attesa di sentire i passi dei proff venire in direzione della nostra camera, per poi scattare sotto le coperte, spegnere le luci e far finta di dormire. Sono stati giorni, anche stancanti: le mattine non ci reggevamo in piedi, le sere ci promettevamo di restare sveglie, per poi crollare in un sonno profondo. E’ stata una settimana magnifica per le prime giornate di sole e per le stupende piste che abbiamo trovato, ma ci sono stati anche giorni brutti per il tempo non sempre stabile. Sicuramente però, tra pregi e difetti vincono i pregi perché questi giorni sono 48 Scuola Secondaria VIVALDI stati divertentissimi! Il divertimento non mancava mai, la battuta c’era sempre, la risata era all’ordine del giorno, anzi del minuto. La compagnia si trovava sempre! Questa settimana bianca che tanto desideravamo è passata velocemente, ma certamente rimarrà per sempre un ricordo indelebile nel nostro cuore, anche a distanza di tempo. Credevo, prima di partire, che questa settimana sarebbe stata un po’ più bella delle altre, ma non di molto; invece mi sono ricreduta! Durante la settimana ho provato moltissime emozioni: felicità nell’essere lì; soddisfazione nel riuscire a fare piste che non avrei mai creduto di fare; tristezza; paura; allegria nel stare con i miei compagni… Una cosa che mi ha colpito fin da subito è stato il paesaggio che sembrava incantato: tutto intorno a me sembrava fatato, l’atmosfera racchiudeva un che di magia delle favole che leggevamo da bambini. Le case erano coperte da uno strato soffice, simile a panna montata, le strade sembravano una distesa bianca in cui l’occhio si perdeva, i rami degli alberi spinti dall’enorme peso della neve toccavano il suolo. Inoltre, tutto era impreziosito dal continuo cadere leggero di piccoli fiocchi di neve. Quest’esperienza è stata fantastica e più che positiva, e mi è piaciuta moltissimo per il forte legame di amicizia che si è formato tra noi. Francesca Puntel, II E 49 Punto e a capo Scuola Secondaria VIVALDI Caro diario, sono stati giorni davvero belli, imparando cose nuove. Quando si cadeva sulla neve fresca, si provava una sensazione di freschezza e tranquillità; quando con gli sci andavi velocemente e sentivi il terreno come se si alzasse e si abbassasse. Grazie a questa esperienza, ho imparato a stare meglio con gli altri ed è una cosa veramente bella condividere degli spazi con gli altri, soprattutto la camera. Il momento della cena, invece, nonostante fosse noioso era allo stesso tempo bello, perché si parlava di quello che si era fatto durante il giorno. Il giorno più bello è stato giovedì perché, nonostante le piste fossero piene di neve fresca e ci fosse la bufera, noi sciavamo lo stesso anche se alla fine eravamo solo in otto. Il bello è stato tornare a piedi e giocare con la neve per la strada. Fortunatamente tutti i prof. erano abbastanza tranquilli e rilassati, non come in classe che molte volte si arrabbiano. Punto e a capo Beh forse erano tranquilli, perché anche noi lo eravamo! È stato bello vedere i pini verdi con delle sfumature bianche, la neve era bellissima. E’ stato bello ed emozionante andare sulle seggiovie e vedere il paesaggio con degli omini, cioè noi che sciavamo. La doccia invece come la neve fredda, però dopo essersela fatta si stava bene e rilassati. Alessandro Lupi IIE Montegrotto Terme 5/02/2014 Cari prof, con questa esperienza ho potuto conoscervi meglio e ho capito che non siete severi come a scuola. Ogni vostro comportamento nei miei confronti, e anche verso i miei compagni, mi ha lasciato una traccia indelebile. Mi ricordo come la professoressa Soloni ha curato e assistito Maddalena quando è stata male. Si è presa cura di lei come se fos- 50 Scuola Secondaria VIVALDI se sua madre, portandole le medicine, assicurandosi che lei le prendesse, la borsa dell’acqua calda, un tè dei giochi con cui lei poteva svagarsi un po’. Poi ricordo anche la prof Bergamo, che nei primi giorni di lezione con il maestro di sci ha aiutato Jennifer a frenare. Lei le andava sempre addosso come se volesse farla cadere, ma la prof con molta pazienza l’ha aiutata a rimettersi in piedi, e così Jennifer è diventata un’ottima sciatrice. Poi, sempre la prof Bergamo, dopo che i principianti avevano mangiato, ne prendeva un gruppetto e li portava a sciare. Non bisogna dimenticare il prof. Nalin che ci portava a sciare e, quando avevamo un problema, era sempre disponibile. Molto importanti erano anche: il prof Donà e la professoressa Zanotto che in caso di mal di pancia o altri dolori venivano ad aiutarci, offrendoci un tè o qualcosa di caldo per riscaldarci. Mi ricordo che la prof.ssa Zanotto ci ha aiutato ad apparecchiare la tavola da pranzo dell’hotel; mentre il prof. Donà si divertiva a farci foto in ogni momento della giornata. Poi c’era la prof.ssa Fiocco che ha fatto il corso di sci con me, Francesca, Maddalena e sono indescrivibili le risate che ci siamo fatte! Come ultima, ma non meno importante, rivedo la prof.ssa Michelon che con le sue urla e le sue parolacce, dette in modo ironico, ci ha riempito le giornate di allegria. Un’altra cosa che mi ha colpito è stata la pazienza di tutti i prof. nel mettere a tutti gli scarponi da sci! Voglio ringraziare tutti i prof. per la magnifica esperienza vissuta, non la dimenticherò mai. Grazie tante! 51 Punto e a capo Scuola Secondaria VIVALDI VISITA A POSSAGNO CON CLASSI 3B E 3C Le Grazie. Canova. Uff, roba sorpassata. Il Milleottocento, che secolo antico e noioso. Invece no. Accompagnare i ragazzi di terza alla Gypsoteca (raccolta di gessi preparatori per la successiva esecuzione in marmo) pare ogni anno una sfida. Anche questa volta ne siamo rimasti stupiti. Nel bene. Perché di fronte alla bellezza, quella vera, quella che fa spalancare la bocca e ti chiedi: ma come faceva?, tutti concordano. Che uomo, Antonio Canova (17571822): fin da bambino rivela capacità artistiche notevoli. Se ne accorge per primo il nonno, che di mestiere fa lo scalpellino. La pietra la sanno lavorare bene, a Possagno. E la creta ancor meglio. Qui ci sono ancora oggi le più celebri aziende produttrici di coppi. Esportati per robustezza e stile in tutto il mondo. Bene. Immaginiamo il piccolo Antonio a modellare bozzetti e statuine con la terra umida. È così capace che, da adolescente, scolpisce un gruppo marmoreo di due figure, Icaro e Dedalo, e i veneziani per premio, lo lasciano per mesi in Piazza San Marco perché chiunPunto e a capo que ne ammiri la proporzione, la splendida combinazione delle espressioni del volto, la grazia nei movimenti. Regnanti di mezza Europa desiderano avere almeno un’opera del maestro trevigiano, che nel frattempo si è spostato nella città eterna, Roma: da qui è più comodo andare a Carrara, in Toscana, a scegliere il marmo più bianco, più puro. Antonio diventa celebre (e ovviamente ricchissimo) e a Possagno torna solo per rilassarsi, non di certo per oziare. Dipinge, si dedica allo studio di un tema che diventerà la personificazione della sua Arte: le Grazie. Donne che mitologicamente incarnano la Bellezza, l’Amicizia, l’Abbondanza. A Roma ne farà il gesso, poi due statue commissionate da due nobili. Nella sua casa, ora museo, fino al 22 giugno, si potrà ammirare un calco delle Grazie completamente restaurato: il candore del gesso, le forme così lisce e perfette, la posizione fra due specchi che ne amplificano la visione lasciano in testa un sapore così buono che ti fa dire: questa è la vera Bellezza! Prof.ssa Nausica Scarparo 52 Scuola Secondaria VIVALDI Una “caccia al tesoro” alla scoperta “guidata” di VILLA VESCOVI Il 9 aprile, noi, classe II E, ci siamo recati a Villa Vescovi di Luvigliano per partecipare a una visita un po' speciale, insieme ai nostri compagni della sezione A. Luvigliano è un paesino stupendo tra i Colli, molto colorato dalla vegetazione e anche Villa Vescovi è apparsa subito molto affascinante. La costruzione della villa risale al Duecento anche se poi nel corso della sua storia ha subito notevoli ampliamenti e ristrutturazioni varie. La visita ha avuto inizio quando abbiamo conosciuto le guide. Loro ci hanno, prima di tutto, spiegato il programma della mattinata, poi ci hanno diviso in vari gruppi. Ci hanno poi spiegato l'attività che avremmo svolto, ed è stata una novità per tutti. Di solito quando si parla di fare una visita didattica si pensa sempre a una noiosissima visita guidata. Questa volta non è stato così, perché la prima parte della visita era una sorta di gioco: divisi in gruppi, ogni membro doveva avere un ruolo diverso: uno aveva il ruolo del mappista che doveva, attraverso una bussola, aiutare e orientare la propria squadra all'interno della villa; un altro invece era responsabile della lettura degli approfondimenti; un altro, da leader, doveva coordinare le mosse del gruppo; infine c'era anche chi doveva compilare il questionario rispondendo alle domande. Ogni gruppo aveva un argomento diver- so dagli altri: un gruppo si occupava dell'aspetto pittorico e simbolico della villa, un altro si doveva occupare dell'architettura o della storia.Tutti i gruppi, sviluppando argomenti diversi, avevano la libertà di spostarsi in modo autonomo nella villa. Al termine dell'attività abbiamo tutti consegnato i questionari compilati alle guide. Abbiamo avuto tutti così un po' di tempo di svago o per mangiare qualcosa. Il giardino della villa era strepitoso: grande e fiorito. E' stato veramente bello anche perché era la giornata ideale, calda e soleggiata. La visita è proseguita con la presentazione del lavoro di ogni gruppo. Abbiamo fatto il giro di tutta la villa e ognuno, aiutato dalla guida, poteva dire la sua su quello che aveva scoperto con l'attività precedente. Posso dire di aver scoperto un sacco di cose nuove e interessanti e questa esperienza è stata divertente. Per dirla tutta posso anche dire di essere colpito. Verso la fine della mattinata si è conclusa così la visita e ci siamo riavviati per far ritorno a scuola, contenti e soddisfatti. Nicola Rango, classe 2^E 53 Punto e a capo Scuola Secondaria VIVALDI DIARIO DI UNA GITA... ECOSOSTENIBILE!!! ...dal diario di Emily e Giorgia 16 Maggio 2014 Caro diario, questa settimana è stata la più bella di tutto il mio anno scolastico. Io e la mia classe siamo andati in gita da lunedì 12 a giovedì 15. Nel primo albergo tutte noi ragazze siamo state in camera insieme e alla sera ci siamo divertite moltissimo, ci siamo raccontate molte cose e soprattutto abbiamo fatto molti selfie. Portate le valigie in camera siamo subito scesi, abbiamo montato le ruote alle bici e siamo partiti a tutta velocità per raggiungere il Lago di Garda, dove abbiamo sostato per circa mezz'ora facendo foto, parlando del tragitto pieno di salite e ridendo moltissimo e poi siamo ritornati. Arrivati all'albergo, ci siamo cambiati alla svelta e incamminati per andare al Museo della Grande Guerra di Rovereto. Qui abbiamo parlato di come, i soldati, vivevano nelle trincee durante la Prima Guerra Punto e a capo Mondiale. Finita la visita siamo andati tutti a prendere il primo di una lunga serie di gelati! Giorgia Dopo il gelato siamo andati a cenare in albergo e abbiamo giocato: chi a Uno, chi a Monopoli, chi a ping pong. Alle 22.30 eravamo tutti nelle nostre camere. Pensi che eravamo già a dormire? Ti rispondo io: no! Noi ragazze abbiamo chiacchierato oppure stavamo al telefono con i ragazzi delle altre camere perché potevamo chiamare a vicenda le altre stanze. La mattina seguente avremmo dovuto svegliarci alle 7.30 e fare colazione alle 8 invece, dei nostri amici, ci hanno svegliate mezz’ora prima... però abbiamo avuto più tempo per litigare con la valigia che non si chiudeva, perché in mattinata avremmo dovuto cambiare albergo. Alle 9 eravamo pronti con i caschetti in testa, in sella alla bici, guantini e occhiali, pronti per la seconda tappa. Abbiamo 54 Scuola Secondaria VIVALDI ...la 3^C in bici!!! percorso 30 chilometri e siamo arrivati a Trento in anticipo, infatti i nostri bagagli non erano ancora arrivati. Emily Finito il pranzo, dato che non c'era tempo per ritornare all'albergo abbiamo raggiunto il Muse, museo di scienze di Trento. Questo museo è quello che mi è piaciuto di più soprattutto la parte in cui la guida proiettava delle immagini riguardanti delle statistiche su una specie di mappamondo; inoltre mi è piaciuto quando tutti insieme siamo andati a provare degli esperimenti e anche quando siamo entrati nella serra tropicale. Dopo la cena ci siamo fermati nella hall dell'albergo per giocare agli obblighi con il prof. Currao, ci siamo divertiti un mondo facendo "obblighi" stranissimi. Giorgia Alle 15 abbiamo preso il treno per Caldonazzo... siamo andati a camminare e siamo arrivati in un posto spettacolare! Siamo arrivati in un fiume con dei sassi, ci siamo tolti le scarpe e abbiamo iniziato a camminare nell’acqua. Noi ragazze ci siamo distese a prendere il sole mentre i ragazzi hanno costruito una diga con i tronchi che trovavano. È stato il momento che mi è piaciuto di più della gita! Peccato che non avevo la macchinetta fotografica con me, avrei potuto fare delle foto, ma lo ricorderò sempre anche senza le foto. La cosa che mi rattristava di più in quel momento era che il giorno dopo sarei tornata a casa e non avrei più passato del tempo insieme ai miei amici, a ridere, a scherzare ma, la cosa più importante, a divertirsi! Emily Caro diario, tutto ciò è stato possibile perché il prof. Currao e il prof. Nalin si sono impegnati ad accompagnarci in questa splendida gita, sfidando il nostro comportamento, a volte non sempre corretto nel corso dell'anno. Creando così un momento magico che resterà indelebile nei nostri cuori! Baci❤ Giorgia Devo dire che a differenza delle altre due tappe, dove arrivati ero stanchissima, questa volta non lo ero, tanto che quando siamo arrivati al pullman ho detto: ”Già arrivati?”. 55 Punto e a capo Scuola Secondaria VIVALDI Sì, 50 chilometri sono tanti ma, se passati con i tuoi amici in mezzo a paesaggi bellissimi, immersi nel verde della natura, non ti accorgi del tempo che passa e vorresti solo che quel momento non finisse mai! Non ringrazierò mai abbastanza i miei amici, compagni di classe dalla prima media, diventati compagni di un’avventura fantastica! Emily ...dal diario del prof. 14 maggio 2014 Giornata senza bici. Giornata di imprevisti risolti. Giornata di sole e vento. Mattinata dedicata al Museo dell'aviazione ma soprattutto a un uomo, Giovanni Caproni, che ha dimostrato a questi ragazzi che è possibile trasformare la passione e i sogni in realtà. Tuttavia, forse, di tutti questi musei non serberanno molti ricordi fra un bel po' di anni, ma la sensazione dei piedi a bagno nell'acqua fredda del torrente Sarca, i sassi lanciati nel tentativo di farli rimbalzare sul pelo dell'acqua, la diga costruita con grandi massi e legni con la collaborazione del prof. Nalin... le emozioni, la fisicità di tutto questo, Punto e a capo non potrà non rimanere come tatuaggio indelebile sulla pelle dei loro ricordi. 15 maggio 2014 E ormai si torna... 50 chilometri lungo la valle del Brenta per arrivare al pullman che ci riporterà a casa. Ci sospingono ancora il vento e il sole. Si scorre veloci lungo la ciclovia, nonostante un paio di camere d'aria da sostituire che il mitico prof. risolve velocemente. Gli occhi sono sereni, i sorrisi veri (come le cavolate che non si stancano di sparare): non sembra nemmeno che siano sopravvissuti per quasi quattro giorni senza cellulare... o che sia proprio per questo? Quando scendiamo dal pullman scivolano via sorridenti ma veloci tra i saluti e le domande dei genitori, quasi a voler trattenere e non perdere tutto ciò che è stato. La classe 3C 56 Scuola Secondaria VIVALDI GITA A SALISBURGO “Il mondo è un libro e chi non viaggia ne conosce solo una pagina” Questa frase di Sant’Agostino, paragona il nostro mondo ad un lungo libro d’avventura in cui entrare per avere maggiori conoscenze. Se le persone non viaggiano, non hanno sete di conoscere tutto ciò che è presente nel nostro pianeta, ne leggono solo una pagina, dato che vedranno sempre le stesse cose senza sapere cosa c’è al di fuori del posto in cui vivono. L’esperienza a Salisburgo mi ha aiutato a comprendere meglio il significato di questa frase. La gita mi è piaciuta mol- tissimo e ho potuto visitare luoghi che probabilmente non rivedrò più. Non ero mai stato in una miniera di sale, come quella di Berchtesgaden in Baviera; sono entrato nella casa natale di Mozart, ho ammirato il fiume Salzach e il centro tutto di Salisburgo, cose che avevo visto solo in fotografia. Nel campo di concentramento di Mauthausen ho compreso l’enormità del lager, oltre alla crudeltà che là dentro è stata inflitta ai deportati. L’Ars Electronica Center di Linz (dove abbiamo assistito ad una proiezione in tre dimensioni del nostro universo) è un luogo stupendo, ricco di oggetti tecnologici a disposizione di tutti i visitatori che finalmente possono toccarli senza dover osservare il divieto presente in tutti i musei. In futuro, sentendo parlare di questi luoghi, potremo dire: “Io ci sono stato”, e avremo le foto da noi scattate in Austria, le prove della nostra visita, che con il tempo diventeranno bellissimi ricordi. Nicolas Gomez Brucks, 3^B 57 Punto e a capo Scuola Secondaria VIVALDI CONCORSO AVIS 2014 Come consuetudine da anni, Avis torna a sensibilizzare i ragazzi della scuola secondaria sull’utilità della donazione di sangue e lo fa con una modalità social sperimentando la divulgazione su Facebook. Dopo i messaggi sms, le presentazioni animate, i cortometraggi, in questa edizione vincerà il prodotto mul- www.facebook.com/ Avis.Montegrotto sono raccolti i messaggi e le opere dei ragazzi delle classi seconde della “Vivaldi” di Montegrotto Terme. Scopo del concorso è di raggiungere con il proprio messaggio di solidarietà, gratuità, disponibilità il maggior numero di timediale che avrà ricevuto il maggior numero di “like”. Leggiamo dal profilo Facebook le modalità per partecipare: “La scuola è lo specchio di quella che sarà la società del futuro; per questo AVIS di Montegrotto Terme, ritiene fondamentale investire nella scuola per avere un domani migliore fatto di persone responsabili ed altruiste. In questo album, al link https:// “mi piace” e di condivisioni. Si possono votare i lavori dei ragazzi solo fino al 2 giugno 2014 quindi che aspettate? POLLICI IN SU PER I NOSTRI RAGAZZI! Con Avis fai buon uso dei social network: ricerca e condividi solo sani e autentici principi, genera anche tu un’epidemia di solidarietà.” Prof.ssa Nausica Scarparo Punto e a capo 58 Scuola Secondaria VIVALDI CONFINDUSTRIA: relazione sulle attività svolte nell’ambito del progetto Tutto è iniziato nell’autunno 2013 quando l’imprenditrice Sig.ra Viel è venuta a scuola a presentare ai ragazzi il progetto. A seguire c’è stata la visita alla ditta Berto’s all’interno della quale siamo stati accolti con disponibilità da parte del responsabile il Dott. Berto che, oltre ad illustrare le parti fondamentali della sua azienda, (dall’amministrazione alla produzione) ci ha dispensato alcune perle di saggezza e spunti interessanti nell’opera di orientamento precoce dei ragazzi e d’identificazione delle loro attitudini. Tra le altre “ Partecipare è bello, ma vincere lo è ancora di più”. I ragazzi, ricevuto il kit e divisi in ambiti di preferenza, si sono impegnati nella realizzazione di quella che per noi è diventata la “casetta”. In realtà, si tratta di un modellino che riprende il soggetto della ditta Berto’s. C’è chi si è occu- pato della parte legnosa, chi di quella elettrica, chi di quella decorativa. Le insegnanti hanno raccolto le fotografie scattate in azienda e composto un power point all’interno del quale abbiamo ragionato sul concetto di “scrittura di una relazione”. Recentemente abbiamo sperimentato la corposa attività di Music Factory nel corso della quale i ragazzi, divisi per gruppi, hanno lavorato sul disegno, la musica e la recitazione. Un grazie a Confindustria che ci ha dato l’opportunità di portare a compimento un’attività completa e seria. Grazie a chi ci ha guidati con pazienza, mettendo a disposizione tempo prezioso. Senza dubbio un grande apprezzamento va all’opera di segreteria compiuta in questi mesi da Confindustria. Classe 2^ D 59 Punto e a capo Scuola Secondaria VIVALDI DUE ORE DA “SORDI” Nel mese di aprile alcune classi della nostra scuola hanno avuto l’opportunità di incontrare dei ragazzi non udenti dell’ Istituto Statale Specializzato per Sordi “A. Magarotto” con una loro insegnante, la prof.ssa Monica Stecca. Durante la mattina del 30 aprile sono venuti nella mia classe, la II E, per due ore nelle quali ci hanno insegnato ad usare il linguaggio dei segni. Io e i miei compagni abbiamo imparato l’alfabeto dattilologico, numeri, mesi, giorni della settimana, colori e nomi di cibi e bevande nel linguaggio dei segni. I quattro simpaticissimi ragazzi si chiamavano Diana, Giorgia, Katerina e Mario. Questa, secondo me, è stata un’esperienza interessante e divertente, ma soprattutto molto educativa. Mi è piaciuto molto conoscere questi ragazzi, perché se avessi un’amica sorda l’aiuterei sem- pre. Ringrazio le insegnanti per aver organizzato e i ragazzi per essersi messi a disposizione. In queste due ore non ho imparato solo ad usare un po’ il linguaggio dei segni, ma soprattutto ho capito che una persona sorda riesce a trasmettere più emozioni e più sentimenti di una persona udente perché tutto ciò lo intuisci della loro espressione, dal loro volto e dai loro occhi! La loro insegnante, Monica, poi ci ha chiesto di diffondere un importante messaggio: molte persone udenti credono che i sordi siano muti, ma non è così, perché i sordi riescono a parlare e a trasmettere emozioni, in alcuni casi come un udente non riuscirebbe mai a far percepire! Le persone sorde possono guardare, annusare, camminare, parlare e udire attraverso la vista, che in loro è molto sviluppata, in particolare guardando le tue labbra possono capire tutto ciò che tu vuoi comunicargli! Noemi Baraldo, 2^E Le prime due ore di mercoledì 30 aprile, sono state le più curiose e le più belle di tutto l’anno scolastico[…] La cosa che mi ha colpito e che mi è piaciuta di più è stato rendermi conto che Punto e a capo 60 Scuola Secondaria VIVALDI quei ragazzi, come tutte le persone del mondo che non sentono, sono uguali in tutto e per tutto a noi, solo hanno una piccola difficoltà, quella di non sentire, e ciò nonostante non sono persone che si arrendono facilmente come molte altre e riescono a fare tutto lo stesso come facciamo noi. Federica Toniolo, 2^E E’ stata una magnifica esperienza stare con Katerina, Diana, Mario, Giorgia e la loro professoressa. Ognuno di loro con una storia diversa, ma non si sono abbattuti e sono andati avanti con il sorriso sempre pronto e senza mai scoraggiarsi […] Questa è stata un’esperienza molto bella e commovente, per quanto mi riguarda, perché ho capito che questi ragazzi pur essendo sordi ascoltano con gli occhi e capiscono lo stato d'animo di una persona anche solo guardandola, capiscono e percepiscono più di quanto noi possiamo capire, colgono ogni singolo particolare, quello che noi non facciamo spesso. Questi ragazzi non sentono, ma ascoltano con gli occhi e questo è importante perché noi invece non riusciamo a farlo, perché noi sentiamo il più delle volte e non diamo il giusto peso alle cose. I ragazzi sordi sono uguali a noi e possono fare tutto ciò che facciamo noi, l’unica cosa che non possono fare è udire. Un’ esperienza memorabile da farti venire la pelle d’ oca. Dajana Daka, 2^E Puoi dire che sono sordi, ma no... non puoi dire che sono muti... loro si esprimono, comunicano, parlano. Loro sono forti, più di noi, e non si sono mai buttati giù, sono sempre andati avanti, e nonostante non sentano, trasmettono emozioni, ti commuovono raccontando le loro storie, e ti fanno venire voglia di vivere, da come con gioia ci hanno insegnato il loro linguaggio dei segni, da come ci hanno sorriso quando sbagliavamo o non capivamo, da come ci hanno resi partecipi e da come sono riusciti, mentre eravamo con loro, a farci dimenticare ogni diversità. Lunia Claudio e Maddalena Marchioro, 2^E 61 Punto e a capo Scuola Secondaria VIVALDI “Viaggio” tra bisogni, emozioni, empatia ed etica… zione con altre, oppure che nascono dall’osservazione di un aspetto della realtà. Abbiamo poi cercato di dare un nome corretto alle emozioni che noi proviamo quotidianamente, dividendole in emozioni piacevoli e non piacevoli e le abbiamo inserite nelle loro classi di appartenenza: collera, tristezza, paura, felicità, disgusto, vergogna. Quest’anno abbiamo svolto varie attività didattiche che ci hanno permesso di crescere e di ragionare su molti aspetti. Una di queste attività è stato il “viaggio” nelle emozioni, nei bisogni, nei diritti e nei doveri di ognuno, passando per l’etica e i cinque principi per la vita, su cui abbiamo lavorato in classe con la nostra insegnante di Lettere, la professoressa Soloni. Siamo partiti analizzando la Teoria dei bisogni di Maslow, e dimostrando che ogni nostra necessità o nostro desiderio rientra in una della cinque categorie di bisogni individuate dal psicologo statunitense. Successivamente, abbiamo affrontato un lavoro sulle emozioni. Tale attività, ci ha permesso di definirle come stati d’animo piacevoli o non piacevoli che le persone provano quando entrano in relaPunto e a capo Nel riflettere sui rapporti tra persone ci siamo esercitati “a metterci nei panni di...”, provando a capire attraverso un gesto, uno sguardo, una espressione ciò che l’altro prova. Abbiamo capito che cosa è l’EMPATIA: la capacità di comprendere e ascoltare gli altri, immedesimandosi in loro anche in situazione non familiari, di mettersi nei panni di un altro e cercare di capire il suo pensiero e come ci si potrebbe sentire al suo posto. 62 Scuola Secondaria VIVALDI Utilizzando delle immagini, ci siamo esercitati a cercare di capire le varie emozioni e sensazioni che riusciamo a provare o a percepire in altri in determinate occasioni; per poi cercare di “fare esercizio” anche nella vita reale, tentando di “metterci nei panni di..” chi ci vive accanto. Approfondendo questo ragionamento siamo giunti a dare un nome alla forza che porta ognuno di noi a cercare di raggiungere i propri sogni, idee e desideri con il massimo impegno, tenacia e disponibilità a mettersi in gioco: la “MOTIVAZIONE”. Attraverso la lettura di un testo, abbiamo definito il significato della parola “ETICA”. Ogni nostro gesto, azione o parola provoca un effetto o una reazione sugli altri. L’etica è lo studio e la pratica di fare la cosa giusta, cercando di trovare il giusto equilibrio tra aiutare “il prossimo” e aver cura di se stessi. Abbiamo inoltre riflettuto sui cinque “principi per la vita”, che sono affermazioni di carattere generale che riguardano una grande varietà di circostanze, una sorta di “linee guida” per effettuare scelte giuste e per vivere in modo corretto le nostre vite. Eccoli: Non fare del male a nessuno: è il principio più importante: spiega di non far male a te stesso e a agli altri, né con danno fisico né con danno emotivo. Lascia il mondo un po’ meglio di come l’hai trovato: questo principio rappre- senta il luogo dove l’etica si separa dalla legge. E’ importante non soltanto rispettare delle norme di comportamento, ma anche fare il bene per aiutare gli altri. Quando aggiungiamo qualcosa alla vita degli altri, facciamo del bene anche a noi stessi. Il concetto di questo principio è che ogni azione che tu fai a favore di un'altra persona aumenta il valore di questa persona e contemporaneamente il tuo, migliorando la condizione di entrambi. Rispetta il prossimo: significa trattare le persone come loro desiderano essere trattate. Sii giusto: distribuisci saggiamente le risorse quando sono scarse, punisci chi lo merita in modo appropriato, trasforma una situazione ingiusta in una giusta. Sii amorevole: questo ultimo principio ci insegna a trattare gli altri e noi stessi con attenzione. A conclusione di questo lavoro di gruppo, possiamo dire di aver imparato delle cose importanti che cercheremo di mettere in pratica per migliorare i rapporti con i nostri amici e tutte le altre persone con le quali entreremo in relazione. Martina Pinamonti - Francesca Puntel, classe 2^E 63 Punto e a capo Scuola Secondaria VIVALDI COSA FAREMMO SENZA IL WEB? L’avvento del web ed in particolare dei social network ha portato tanti aspetti positivi, per cui ci tengono compagnia, ci informano, ci intrattengono e ci connettono al mondo. Grazie a loro inoltre, si condividono idee, foto, si partecipa a community, si creano legami. Ma questa vita virtuale, parallela a quella reale, se non regolata può aumentare i rischi connessi con l’uso della rete e diventare pericolosa. Perciò è lecito chiedersi se il piatto della bilancia pende dalla parte degli aspetti positivi o di quelli negativi e quindi… oggi riusciremmo a vivere senza il web? In questi ultimi mesi abbiamo riflettuto su questi aspetti e abbiamo capito che è importante fare un uso consapevole e corretto del cellulare e della rete: non si devono mandare foto o messaggi che possono offendere la dignità e la stima che si ha delle persone. Tutto quello che viene immesso nel web può essere manomesso/ritoccato da ogni persona e se anche poi viene cancellato ne rimane sempre la traccia. Per questo si deve fare molta attenzione alle informazioni che vengono trasmesse, per essere corretti e soprattutto non esporsi a rischi. Ecco alcuni consigli: Non mettere in rete dati personali tuoi o di altre persone che conosci. Se sei iscritto a un social network, non accettare tra gli amici chi non conosci. Non scattare foto a “persone” senza il loro consenso, violando la loro privacy, diffondendo informazioni offensive su Punto e a capo di loro. Il cellulare è una fonte elettronica che se usata correttamente, ti può aiutare a rintracciare la gente, restare in contatto anche con le persone più lontane. La rete ti permette di studiare senza libri, di cercare informazioni interessanti, può aiutarti a fare i compiti... Con la rete puoi mandare immagini ai tuoi parenti anche dall’altra parte del mondo. Con il cellulare puoi ascoltare la musica mentre corri o fai una passeggiata, oppure effettuare filmati per ricordare compleanni o vacanze. Se sei piccolo e ti hanno diffamato dillo hai tuoi genitori … loro penseranno a denunciare il fatto. Tieni al sicuro password e codici di accesso, senza divulgarli. Non lasciare “aperto” a tutti il tuo profilo Facebook. Sii riservato e consapevole: sappi che sei responsabile di tutto ciò che dici, scrivi o pubblichi in rete. Pensa prima di fare qualche sciocchezza! Non stare sempre in rete: hai una vita vera che ti aspetta!!! Edoardo Molinari - Daria Zoncapè, 2^E 64 Scuola Secondaria VIVALDI CRESCERE O NON CRESCERE? Crescere o non crescere? Questo è il dilemma. Una sola risposta… quale sarà la nostra scelta? Non si sa, siamo troppo indecisi. Tutti gli umani del mondo devono affrontare questa domanda prima o poi e il vero problema sta nello scegliere e si va in panico. Ci sono i lati belli e brutti in ogni scelta. Se cresci maturerai col tempo, vivrai la tua prima storia d’amore con una persona. proverai la gioia di vedere nascere il tuo primo figlio e piangerai. Osserverai e accompagnerai i tuoi bambini verso l’età adulta senza rimpianti. E finirai per avere dei nipotini che saltano di qua e di la. Quali sono i lati negativi? Comincerai ad avere rughe nel viso e macchie in tutto il corpo. La tua bellezza svanirà a poco a poco, con molta calma, e al suo posto comparirà il mal di schiena e una dentiera. E se rimanesse sempre giovani? Beh, sarebbe una vera fortuna! Poter correre e giocare spensierati insieme agli amici. Senza preoccupazioni per la vita futura. Ma rimanere piccoli vuol dire anche non maturare a livello mentale. E allora cosa decidere? Sapienza o ignoranza? Rughe o pelle liscia? Amore o amicizia? Io personalmente sceglierei di diventare adulta con il tempo perché non sopporterei di essere ignorante per sempre. Essere bambini è bello ma non realizza la tua mente a imparare nuove cose. E allora perché restare piccoli se poi non ti realizzi? Io voglio crescere, affrontare tutte le sfide che la vita mi dà con coraggio. E soprattutto voglio vivere le gioie che hanno vissuto i miei nonni vedendo crescere i propri figli e nipoti. Mi piacerebbe accompagnare i miei futuri figli nel cammino che anche io ho fatto con immensa gioia. Questo per me significa diventare degli adulti responsabili e felici. Benedetta Aduso, 3^B 65 Punto e a capo Scuola Secondaria VIVALDI IL CARCERE ENTRA A SCUOLA... In previsione dell’incontro con gli ex detenuti del Due Palazzi di Padova per il progetto “Il carcere entra a scuola, la scuola entra in carcere,” inserito nel programma didattico alla voce legalità, ecco la riflessione di un alunno di terza dopo un ciclo di discussioni in classe su reati e pene inflitte. Nell’immagine la sintesi prodotta dagli alunni. Sinceramente alla mia età il carcere non dovrebbe essere argomento di discussione con gli amici o in famiglia. Purtroppo, con quello che sentiamo ogni giorno nelle notizie in televisione e nei giornali, se ne parla eccome. Anche a scuola ne abbiamo parlato, visto che il cyberbullismo o gesti aggressivi ad esempio, possono degenerare in un reato. Gesti sconsiderati e dalle conseguenze drammatiche, compiuti anche da ragazzi poco più grandi di me, efferati omicidi contro la propria moglie, il vi- Punto e a capo cino di casa, il negoziante della zona, quasi tutti i giorni queste gesta ci bombardano la mente. Il carcere è un luogo di detenzione, di reclusione, infatti chi vi è “imprigionato”, è un detenuto. Anche le parole che riguardano questa questione sono brutte, drammatiche, sembrano esprimere il grigiore di ciò che indicano. Essere prigioniero, vivere in “gabbia” come un uccellino o legato alla catena come un cane o chiuso in un recinto come una pecora, non è piacevole e loro in carcere da persone, sono trattate allo stesso modo. La libertà è un dono troppo grande e tutti ne sono degni, solo che in certi casi si ritiene di toglierla a qualcuno, per punirlo, per farlo ragionare su quanto ha commesso e magari pentirsene. Anche a noi persone “libere” la vita in generale, da delle punizioni, dalla famiglia, dagli insegnanti, dal lavoro, quando poi le 66 Scuola Secondaria VIVALDI ...LA SCUOLA ENTRA IN CARCERE infligge lo Stato, la società, allora si finisce rinchiusi nelle case di reclusione. Lo chiamo così! Carcere, prigione, galera anche se sono sinonimi, non mi piacciono, preferisco casa, anche se loro non hanno scelto di viverci. Sbagliare è umano e io non giudico chi ha compiuto gesti insensati. Penso che chiunque di noi possa compiere un gesto sconsiderato. Le situazioni che vivi a volte possono essere talmente drammatiche da farti perdere il senso dell’equilibrio mentale, su ciò che è bene e ciò che è male. Il sottile filo della coscienza, del senso del dovere, del rispetto, si spezza e vai in tilt! Non sempre chi compie una rapina, un omicidio, una truffa ne è consapevole. Molti gesti possono essere spinti dalla disperazione, dallo sconforto, dalla solitudine e quindi non devono avere secondo me, la stessa pena. Sono consapevole che nel caso di un omicidio, ai parenti della vittima, poco importa del perché l’assassino abbia compiuto un simile gesto, anche in tv gridano che vogliono giustizia, una pena certa ma a loro nessuno ridarà il familiare, è morto comunque, indipendentemente da quanto l’assassino rimanga detenuto. Rimanere senza libertà, senza i propri affetti, le proprie abitudini, la propria casa, già questa per loro è una pena. Quando io torno a casa dopo giorni ospite in un’altra casa, un’altra città, con altre persone, sono felicissimo del rivivere la mia quotidianità, quella che alcuni di loro, non vivranno mai. In televisione molto spesso non ne parlano ma tra i detenuti ci sono molti casi di suicidio. Per alcuni, è pesante sopportare di vivere in tanti in un buco di cella, subire perquisizioni, violenze dai compagni o dagli agenti della polizia penitenziaria. In molti servizi ho visto e sentito testimonianze drammatiche, addirittura con percosse quotidiane con gli asciugamani bagnati arrotolati per non lasciare lividi visibili. Non credo che la pena del carcere debba essere distinta nel tempo, per certe persone la consapevolezza di aver sbagliato, il voler tornare indietro, la sicurezza nel dire “non lo faccio più”, può avvenire dopo minuti, ore. Ci sono però, anche i casi opposti, in cui dopo vent’anni di reclusione, un soggetto esce e compie una rapina oppure in un uscita premio, compie l’ennesimo omicidio. Persone che con volontà e determinazione compiono gesti che benché sbagliati, per loro vanno fatti, sono giusti. Senza rimorsi, sensi di colpa, anzi, con orgoglio. Ecco, queste persone dovrebbero imparare a seguire la “retta via” con l’aiuto di operatori, medici, sacerdoti, persone insomma. L’essere rinchiuso non è utile. Utili sono i gesti, le parole, non le barriere di ferro. Daniele D’Auria, 3^B 67 Punto e a capo Scuola Secondaria VIVALDI “AsQuolaconnoi”: ... Si tratta della scuola pubblica. Per una scuola è una scelta o un dovere essere accoglienti? Qualcuno può rispondere che deve essere una scelta della scuola, altri invece possono dire che è un dovere. Le scuole sono tante e ognuna ha un modo diverso di insegnare. Per esempio, ci sono le scuole private e quelle pubbliche. Per le prime può essere una scelta quella di essere accogliente: infatti non sempre sono aperte a tutti i ragazzi e possono decidere di accettare solo persone credenti, oppure solo ragazzi italiani. Ma, per fortuna, non ci sono solo scuole private. C’è un altro tipo di scuola che è adatto a tutti i ragazzi e che non guarda la razza, il sesso, la religione, le condizioni personali e sociali perché è aperta a tutti. Punto e a capo E' di 'proprietà' dello Stato, e questo è già un primo vantaggio, perché siamo noi cittadini lo Stato. La sua vera salvezza però è la Costituzione. Essa contiene vari articoli, uno dei quali riguarda l’uguaglianza. L’Articolo 3, infatti, dice quanto importante la Costituzione consideri l’uguaglianza.: “Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni sociali e personali.” Quindi, se la legge dice che tutti i ragazzi hanno il diritto allo studio, tutti i ragazzi hanno il diritto di andare nelle scuole che vogliono senza aver paura di essere rifiutati perché per esempio di religioni diverse. I dati dell’ISTAT dicono che sono oltre quattro milioni gli stranieri residenti in Italia. Già da questo primo dato possiamo capire, in modo approssimativo, quanti siano i ragazzi stranieri che frequentano le scuole in questo Paese. La nostra scuola, la secondaria di primo grado Vivaldi, ospita molti alunni stranieri: Rumeni, Marocchini, Moldovi e anche Cinesi e riteniamo giusto fare qualcosa che potesse aiutarli a inserirsi tra noi. 68 Scuola Secondaria VIVALDI ...un'esperienza di accoglienza Proprio per questo motivo, io e la mia classe, la 3^E, abbiamo creato un sito per tutti i ragazzi stranieri che negli anni futuri si iscriveranno in questa scuola. Il sito è diviso in diverse parti. Una prima parte riguarda la presentazione generale del gruppo che ha creato il sito. In questa sezione sono spiegate le varie fasi di elaborazione del sito. Noi ragazzi, infatti, siamo stati divisi in piccoli gruppi, composti da tre o quattro persone al massimo, ognuna delle quali aveva un compito ben preciso: c’era un leader, che diceva quello che bisognava fare; un segretario con il compito di redigere il verbale delle attività di confronto nel gruppo; l'osservatore, incaricato di osservare se il lavoro veniva svolto in modo adeguato e se tutti si comportavano bene, e infine il custode dei tempi. Ogni gruppo doveva decidere un argomento e descriverlo. I temi erano: le regole della scuola, i luoghi frequentati dai ragazzi, le aule, le attività extrascolastiche che si fanno, alcuni negozi o centri di ritrovo a Montegrotto e, per finire, una parte in cui ognuno ha scritto dei consigli ai ragazzi che arriveranno per la prima volta in questa scuola o che sono già qui, in modo che possano inserirsi facilmente e fare subito nuove amicizie. Poi abbiamo scritto un commento al fi- ne di spiegare il senso di questo progetto. La fase più “semplice” è stata quella di inserire i documenti nel sito. Ora stiamo affrontando la parte più difficile: convincere la preside a mettere il link del nostro sito in quello della scuola, in modo che tutti possano visitarlo e vedere quello che abbiamo prodotto. Secondo me, dovrebbe darci il consenso perché ci siamo impegnati molto per produrre questo, e quindi sarebbe anche un modo per ricompensarci. Questi sono solo i motivi più banali per i quali dovrebbe mettere il link del nostro sito, ma quelli veri sono motivi che riguardano la funzione del sito: noi non vogliamo che la preside veda questo come un lavoretto dei bambini in cui bisogna decidere se appenderli o no nelle aule, ma come il frutto di un duro lavoro e costante impegno di ragazzi che pensano anche alle altre persone presenti in questa scuola e alle persone che verranno qui, perché grazie al nostro sito (se verrà pubblicato), molti ragazzi non avranno paura di venire a scuola e grazie ai nostri consigli sapranno inserirsi nel modo migliore e fare nuove amicizie. Margherita Ruzzante, 3^E 69 Punto e a capo Scuola Secondaria VIVALDI AFFETTIVITA’ In questi ultimi giorni c’è stato il primo incontro legato all’educazione affettiva. L’occasione è opportuna per scrivere quali potrebbero essere le caratteristiche estetiche e soprattutto interiori di una persona (maschile/femminile) in grado di destare la tua simpatia. “L’uomo e la donna sono le due metà della stessa mela, solo che nella metà dell’uomo c’è il verme, ecco, diciamo le cose come stanno. Noi donne non abbiamo proprio le idee chiarissime sul tipo di uomo ideale, perché per noi l’uomo deve essere protettivo ma rude, intelligente ma leggero, virile ma sensibile, che ci faccia piangere ma anche ridere. Praticamente uno psicopatico.” Cit. Bè, diciamoci la verità, tutte le donne, nessuna esclusa, vorrebbero un uomo come questo. Solo che, semplicemente, non esiste. Forse dopo un lavaggio del cervello, ma mi pare alquanto improbabile. In pratica dobbiamo imparare ad accontentarci. Certo che ogni donna ha il suo ideale di uomo. Biondo, castano, alto, basso… A me, sinceramente, che sia biondo con gli occhi azzurri o castano con gli occhi marroni (tanto per dirne un paio), non è che faccia tanta differenza. Bello deve essere bello, e qui non Punto e a capo ci piove. E io ho canoni di bellezza abbastanza elevati. E con un bel fisico da modello di Abercrombie, mi andrebbe più che bene. Voglio un ragazzo capace di farmi innamorare… ok, sto diventando troppo sentimentale. Non deve essere un ragazzo troppo dolce e sensibile, o uno che ti regala la scatola di cioccolatini a forma di cuore a San Valentino. Non sopporto questo genere e poi, ora che ci penso, quel tipo di ragazzi esiste solo nelle serie tv del tipo “Un posto al sole”. Non deve essere possessivo, uno di quelli fatti con lo stesso stampo dei padri di una volta. Uno di quei ragazzi che se gli dici “ciao io esco” comincia a farti il terzo grado per cui “con chi?”, “dove?”, “quando torni?”, “cosa ci vai a fare fuori a quest’ora di sera?” e di solito quando ricevi quest’ultima domanda sono più o meno le quattro di pomeriggio. Voglio quel genere di ragazzo che ti fa 70 Scuola Secondaria VIVALDI capire che non sei mai stata così felice prima. Voglio un ragazzo che mi sappia ascoltare e non che faccia finta di ascoltare. Però non voglio che mi faccia troppi complimenti. O che mi mandi così tanti messaggi dolci e sdolcinati pieni di cuori da farmi impallare il telefono. Dio, non riuscirei a sopportarlo. Un ragazzo che non si fermi all’apparenza. Uno che non dica di amarmi se non è vero. Perché molti pensano all’amore come le cotte passeggere tipiche adolescenziali. Non dico che uno non si possa innamorare fino al matrimonio, ma quando sento ragazzine di undici anni dire di amare alla follia un ragazzo, sento un nodo alla bocca dello stomaco perché è impossibile che una di quell’età ami qualcuno. Non credo di essermi mai innamorata. Certo, me ne sono piaciuti di ragazzi, ma non mi ricordo di aver mai provato qualcosa di talmente forte da poter essere chiamato “amore”. Beh, c’è anche da dire che ognuno di noi ha una concezione diversa di questo sentimento. Certe persone sostengono che anche se dici “che bel ragazzo” riferendoti a uno che hai visto passare per strada, significa che tu ne sia automaticamente innamorata. E io queste persone non riesco a capirle. Altre, invece, concepiscono l’amore come qualcosa di stupendo. No, davvero. L’amore non è né bello, né meraviglioso, né stupendo e né fantastico come dicono. Queste persone pensano che le relazioni reali siano come quelle che si vedono in TV: perfette, tutte rose e fiori dove tutti e due sono innamorati alla follia. Ma per favore …! E poi è impossibile perché se ti piace, tu non gli piaci, se tu gli piaci , lui non ti piace e se vi piacete tutti e due c’è sempre un problema successivo. Io vorrei una relazione da film (che sono molto diverse da quelle delle serie TV). E non mi riferisco alle pellicole in cui si vedono i party folli organizzati dalle confraternite dei college americani. Penso, piuttosto, a quelle in cui il protagonista incontra una ragazza brillante, che indossa un sacco di maglioni e beve cioccolata. Voglio una relazione contorta, complicata, indecifrabile, voglio che la gente quando ci vede per strada pensi “Diamine, come fanno a stare ancora insieme?”. Non voglio una storia banale. Ma so che è praticamente impossibile. Una giovane autrice della 3^D 71 Punto e a capo Scuola Secondaria VIVALDI Soddisfazioni dagli ex-alunni Una delle maggiori gratificazioni Un’altra ex-alunna che si è distin- per un docente è quando gli ex-alunni ta è Beatrice Ferrari, già campionessa di vengono a trovarlo, gli raccontano delle giochi matematici (nel 2012, quando loro conquiste e dei loro piccoli/grandi frequentava la terza media alla Vivaldi successi e gli dicono che anche grazie ai era stata selezionata per disputare le suoi insegnamenti si sono appassionati fasi nazionali dei Campionati Internazio- a quella materia e/o hanno raggiunto nali dei Giochi Matematici e l’anno scor- determinati risultati. so ha vinto la fase di istituto dei Giochi Rebecca Chillon, una ex-alunna della di Archimede), ha rappresentato il liceo scuola “A. Vivaldi” ha fatto commuove- Concetto Marchesi di Padova alla terza re e riempire di orgoglio la professores- edizione dei Ludi Canoviani (gara di tra- sa Soloni dedicandole il suo primo libro duzioni dal latino). “Verso il nulla”. Ricordiamo inoltre, fra i tanti, Francesco Smaniotto (anche lui ora frequenta il Liceo Classico Concetto Marchesi) che l’anno scorso ha ottenuto un brillante risultato nelle Olimpiadi di Lingua Italiana e Mirko Vanzan che nel 2011 e nel 2012 si è distinto a livello regionale nelle Olimpiadi della Chimica. BRAVI RAGAZZI!! Rebecca Chillon Punto e a capo 72
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