Scaricare il libro Poteri forti

 Mal di denti in gravidanza
Il mal di denti e i disturbi orali durante la gravidanza vanno innanzitutto prevenuti, non
soltanto per evitare possibili fastidi durante nove mesi già impegnativi su molti fronti, ma
anche per tutelare il bambino. Numerosi studi hanno accertato che la presenza di infezioni
gengivali in gravidanza può aumentare il rischio di parto pretermine, mentre la presenza di
dolore intenso e lo stress associato a
interventi odontoiatrici di una certa
importanza possono disturbare lo sviluppo
del bambino. Difficoltà nella masticazione
potrebbero, inoltre, temporaneamente
compromettere la possibilità della mamma
di alimentarsi in modo adeguato. Per tutte
queste ragioni sarebbe importante
effettuare un controllo dentistico prima
di intraprendere una gravidanza o,
comunque, non appena ci si accorge di
essere incinte. Durante i nove mesi ci si
dovrà prendere cura con particolare attenzione della propria igiene orale, lavando bene i denti
dopo ogni pasto, mangiando cibi sani e seguendo i consigli del dentista.
Carie dolorose di una certa importanza, ascessi,
gengiviti e parodontiti non sono soltanto un serio
disagio per la mamma, ma anche un rischio per
la serena prosecuzione della gravidanza e
per il benessere del bambino. Se
sfortunatamente si manifestano, vanno trattati
immediatamente con tutti gli interventi
odontoiatrici e i farmaci necessari, perché la
presenza di questo tipo di disturbi e il rischio
infettivo associato sono più pericolosi per il feto di
qualsiasi terapia odontoiatrica. In proposito, va
precisato che quasi nessuno dei farmaci utilizzati
dal dentista è controindicato in gravidanza:
penicilline, cefalosporina e macrolidi sono antibiotici di prima scelta per la donna in
attesa; il paracetamolo è l’analgesico che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)
suggerisce per il trattamento degli stati febbrili e del dolore del bambino e del neonato. Le
anestesie, utili per assicurare benessere e
tranquillità alla mamma, sono sostanzialmente
innocue per il bambino. Se non assolutamente necessaria, l’unica procedura da evitare è la
radiografia.
Talvolta il mal di denti in gravidanza può scatenarsi anche senza che siano presenti carie o
infezioni gengivali. In questi casi, spesso, si tratta di nevralgie prive di sequele, ma non per
questo meno disturbanti. Purtroppo, durante la gravidanza molti dei farmaci antinfiammatori e
analgesici di norma utilizzati per attenuare
il dolore sono controindicati e, più in
generale, si dovrebbe cercare di limitare
l’assunzione di medicinali. Tuttavia anche
un dolore molto intenso e persistente è
dannoso per il bambino che si sta
sviluppando. Quando ci si trova in una
situazione simile, si può assumere
paracetamolo, analgesico raccomandato
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità
(OMS) come farmaco di scelta anche per il
trattamento della febbre e del dolore in età
pediatrica. Per sapere come assumerlo in modo corretto, prima di utilizzarlo è importante
interpellare il medico e chiedere la sua opinione. Un ulteriore rimedio pratico e innocuo per il
mal di denti in gravidanza, benché di efficacia parziale, consiste nell’applicare ghiaccio sulla
guancia dolorante.
La gravidanza comporta un riassetto
generalizzato di tutto l’equilibrio
metabolico, diretto dalla variazione dei livelli
degli ormoni estrogeni e del progesterone.
Anche la bocca, come il resto dell’organismo,
risente di questo fenomeno a più livelli: in
particolare, aumenta la salivazione e cambia il
pH orale, con conseguente aumento della
placca e una sua più facile adesione a denti e
gengive. Ciò promuove lo sviluppo di
infiammazioni, tartaro e carie,
nonché il peggioramento di eventuali patologie odontoiatriche già presenti prima del
concepimento. In gravidanza, inoltre, le gengive tendono a essere spontaneamente più
sensibili, gonfiandosi e irritandosi facilmente e andando incontro a infiammazioni così tipiche
da essere definite “gengiviti gravidiche”. È per questo motivo che, spesso, le gengive si
arrossano per cause banali e sanguinano anche se ci si lava i denti con delicatezza. Il disturbo
non deve preoccupare, ma indurre a mantenere una perfetta igiene orale e a rivolgersi
subito al dentista in caso di peggioramento.